Privacy. Ritiro ricette in farmacia - cer

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ASSOCIAZIONE TITOLARI DI FARMACIA
della provincia di ancona
60131 Ancona - Via I Maggio 142/b - tel.0712916436 - fax 0712916480
e-mail [email protected]
Roma,
20 novembre 2014
Uff.-Prot.n° UL/BF/15312/472/F7/PE
Oggetto:
Privacy. Ritiro ricette in farmacia
Federfarma informa
An 20/11/14 Circ. 148/2014
Ai Soci - Loro Sedi
SOMMARIO:
Il Garante della privacy, con nota inviata alla FIMMG e ai Presidenti degli Ordini dei Medici, è
intervenuto in relazione alla correttezza della procedura relativa alla consegna delle ricette da
parte dei medici a soggetti diversi dagli assistiti
Il Garante della privacy, con nota inviata alla FIMMG – Federazione Italiana Medici di
Medicina Generale e al Consiglio Nazionale dei Presidenti degli Ordini dei Medici Chirurghi e
degli Odontoiatri (cfr. Comunicato stampa del 14 novembre 2014) ha ritenuto opportuno effettuare
alcune precisazioni in ordine alla prassi seguita da alcuni medici di lasciare le ricette a disposizione
presso il proprio studio o direttamente presso le farmacie per il ritiro da parte dei pazienti.
Trattasi di iniziative che, ad avviso di questa Federazione, dovrebbero essere
circoscritte a casi del tutto eccezionali, laddove il paziente sia obiettivamente impossibilitato a
recarsi di persona in ambulatorio, prima, e in farmacia, dopo, nella considerazione che è
indispensabile salvaguardare al massimo il contatto diretto del paziente con il medico e con il
farmacista, al fine di agevolare l’espletamento delle possibili e molteplici attività professionali
connesse alla dispensazione del farmaco.
In merito, da parte sua il Garante ha affermato che “prescrizioni e certificati medici ben
possono essere ritirati anche da persone diverse dai diretti interessati, purché in base a una delega
scritta da parte del paziente e mediante la consegna degli stessi in busta chiusa. Qualora, pertanto,
il paziente lo richieda, il medico potrà consegnare la ricetta al farmacista o ad altro soggetto
appositamente delegato, purché in busta chiusa”.
Secondo il Garante, quindi, il cittadino ha la possibilità di delegare un altro soggetto,
compreso anche il farmacista o un collaboratore di farmacia, a ritirare le ricette presso il medico,
purché lo faccia per iscritto e purché il delegato riceva le ricette in busta chiusa.
Fermo restando quanto detto circa la opportunità di evitare per quanto possibile il ricorso a
tale prassi, appare opportuno, comunque, precisarne le modalità operative, al fine di non incorrere
non solo in violazioni della legge sulla privacy ma anche in violazioni del Codice deontologico
approvato dalla FOFI e altre disposizioni di legge.
Infatti, l’art. 15 del Codice deontologico dei farmacisti posto nell’ambito del titolo IV
“rapporti con i medici veterinari ed altri sanitari” stabilisce che “Il farmacista non deve
promuovere, organizzare o aderire a iniziative di accaparramento di prescrizioni mediche
comunque e dovunque poste in essere”. Per accaparramento di ricette si intende ogni iniziativa
diretta a far pervenire prescrizioni mediche in una determinata farmacia, senza rispettare la volontà
del cittadino. Inoltre, l’art.15 della legge 475/1968 stabilisce il diritto del cittadino alla libera scelta
della farmacia.
Pertanto, alla luce di quanto espresso dal Garante e tenendo conto delle norme sopra
richiamate:
-
il medico non può decidere di far pervenire le ricette direttamente presso una
determinata farmacia ma deve consegnarle solamente al cittadino destinatario della
prescrizione o ad uno suo delegato;
-
qualora il cittadino desideri che un determinato farmacista o collaboratore di farmacia
(da lui liberamente scelto) ritiri la ricetta presso il medico e la conservi in attesa che
passi a ritirarla, deve delegarlo per iscritto a ritirare le ricette presso il MMG;
-
il collaboratore della farmacia, munito di delega scritta, deve ricevere le ricette dal
medico o della sua segretaria in busta chiusa;
-
il collaboratore della farmacia, ricevute le ricette, in attesa che il cittadino venga a
ritirarle presso la farmacia, deve conservarle in busta chiusa e deve comunque adottare
idonee misure di sicurezza a protezione dei dati personali, come, ad esempio, custodire
le buste contenenti le ricette in armadio chiuso a chiave;
-
il cittadino che ritira le ricette in farmacia riceve la busta chiusa contente le ricette dalle
mani del collaboratore delegato. Il cittadino, se decide di acquisire i farmaci in quella
farmacia, apre la busta con le prescrizioni e le consegna al farmacista.
Cordiali saluti.
IL SEGRETARIO
Dott. Alfonso MISASI
IL PRESIDENTE
Dott.ssa Annarosa RACCA
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