Introduzione geografica alla storia

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Introduzione geografica
alla storia
Piccola
Biblioteca
Einaudi
Istituto Unive1sltorio Afchltelturo Venezia
G
163
Servizio Blb liogrofico Audiovisivo
e di Documentazione
•
LUCIEN FEBVRE
LA TERRA
EL'EVOLUZIONE
UMANA
Introduzione geografica
alla storia
Prefazione
di Franco Farinelli
Piccola
Biblioteca
Einaudi
Indice
p.
XI
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Prefazione di Franco Farinelli
Avvertenza dell'autore alla prima edizione ( 1922)
La terra e l'evoluzione umana
3
Introduzione Il problema degli influssi geografici
4
r. Storia e impostazione tradizionale del problema
La geografia umana e le sue critiche
3. Il piano e gli indirizzi del libro. Lo spirito geografico
20
2.
28
Parte prima Come porre il problema:
la questione del metodo
45
46
r. Morfologia sociale o geografia umana
-<: r. Le obiezioni della morfologia sociale: i gruppi urna·
52
2.
58
3.
62
66
4.
5.
7r
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80
8r
II.
ni senza radici geografiche
Le obiezioni della morfologia sociale: l'ambizione
geografica
L'errore di Ratzel e il fatto che egli non rappresen·
ti tutta la geografia umana
La geografia umana erede della storia
Le sopravvivenze del passato: vecchi problemi e
vecchi pregiudizi
Una geografia umana modesta
La questione di principio e il metodo di
ricerca. Evoluzione umana, evoluzione storica
r. L'obiezione di principio: esiste una scienza geogra·
fica?
VI
INDICE
La geografia non pretende di essere una scienza
delle necessità
3. La questione delle monografie regionali
4. La geografia politica strettamente legata alla geografia umana
5. L'argomento legittimo delle ricerche : i rapporti
tra l'ambiente e le società nella loro evoluzione
storica
p. 85
2.
90
95
Parte seconda Quadri naturali e società
wnane
I.
ro9
17
r. La nazione tradizionale del clima. I precursori
,,
Il clima e l'organismo fisico degli uomini
3. Il clima, il carattere e le azioni umane
4. Il clima agisce attraverso il mondo botanico
II.
La determinazione dei quadri naturali
l
2.
125
134
Il problema delle suddivisioni.
Il clima e la vita
q5
r. Complessità della nozione di clima
151
2.
I grandi quadri climatico-botanici della vita umana
3. La simmetria dell'organismo terrestre e la distribuzione dei vari tipi di società umane
161
l/4
III.
L'uomo nella natura: individui o società
r. Le antiche concezioni: dalla coppia alla nazione
175
179
184
Antichità dei gruppi nazionali
3. In corrispondenza di vaste regioni monotone, vasti
raggruppamenti antichi
4. I barbari e i selvaggi nella natura: bisogni e abitudini
2.
190
Parte terza Possibilità e genere di vita
203
I.
I punti d'appoggio: montagne, pianure,
altipiani
204
r. Le vicissitudini delle possibilità: risvegli e assopi-
214
2.
menti
Come definire le possibilità?
INDICE
p.
VII
3. I punti d'appoggio per gli uomini: pianure, altipiani, montagne
221
237
II.
2 39
r. La nozione biologica di insularità
2. L'isola come perimetro di coste e la nozione di litoralismo
3. La costa nutritrice
4. La navigazione delle isole e il tema dell'isolamento
insulare
5. Le isole del deserto: le oasi
6. La nozione d'isolamento e il suo valore geografico
243
249
256
262
268
276
I quadri naturali ristretti: le unità insulari
III.
La nozione di genere di vita.
I popoli dediti alla caccia e alla pesca
278
281
r. Geografie dei bisogni o dei generi di vita?
2. Le classificazioni degli economisti. L'ipotesi dei tre
288
stadi
3. I popoli dediti alla caccia
4. I popoli dediti alla pesca
297
rv. Pastori e coltivatori, nomadi e sedentari
r. Addomesticamento e nomadismo
305
31 l
318
326
332
335
2.
3.
4.
5.
6.
Le caratteristiche del genere di vita pastorale
Istituzioni e religioni dei pastori nomadi
Le oscillazioni del nomadismo
Agricoltura della zappa e sedentarietà precaria
I tipi di transizione
Parte quarta Raggruppamenti politici
e raggruppamenti umani
349
350
354
359
363
367
r.
Il problema delle frontiere e le regioni
naturali degli Stati
r. La teoria delle frontiere naturali
Linee-limite o zone di frontiera?
3. La parte della psicologia
4. Lo Stato non è mai un dato di fatto, ma una creazione
5. Le regioni naturali di Stati
2.
.-
~
INDICE
VIII
p. 37 1
n. La circolazione. Le strade
r. Tracciato e terreno
372
376
386
La funzione delle strade: le vie commerciali
3. Vie religiose, vie intellettuali
4. Le strade politiche e la genesi degli Stati
2.
39°
III.
396
399
402
408
410
Le città
r. Alcuni eccessi d'interpretazione
Le città-fortezza
3. Elementi di formazione, elementi di sviluppo
4. L 'uomo e le possibilità urbane
5 . Si attenua l'azione delle condizioni naturali sull 'uomo?
2.
418
Conclusioni I compiti presenti . Metodi biologici.
Metodi geografici
431
Bibliografia
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C. L. 5064-I
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Dalle distinzioni di Ippocrate, tra popolazioni dolci e ardite dei
paesi alti e genti nervose e indocili dei terreni bassi, agli almanacchi popolari che illustravano e classificavano gli influssi dello Zodiaco, ai versi di Boileau nell'Art poétique, «Les climats font souvent les divers humeurs », il rapporto tra ambiente fisico e attività
umane, e piu in generale tra geografia e storia, è stato dominato per
secoli da un determinismo stretto e assoluto. Come osserva Lucien
Febvre, nelle prime pagine di questo libro, «per le generazioni che
senza esitare deducevano l'influsso psicologico di Mercurio o di Sa~
turno o di Marte, non c'era proprio nulla di stupefacente, assolutamente nulla, nell'idea che "il clima" o "i Climi" - parola confusa
e male analizzata - determinassero necessariamente la natura dell'uomo di ogni paese, Il funzione che questo paese doveva avere in
ogni età e, finalmente, "l'idea che è chiamato a rappresentare"».
La terra e l'evoluzione umana ha rappresentato il momento di rottura di questa teoria dell'ambiente e ha segnato il punto di partenza di un opposto atteggiamento critico: soprattutto nei confronti
di un'ideologia della geografia come scienza della descrizione, scienza neutrale e predeterminata. Non a caso, quando questo libro apparve, nel 1922, la reazione dei geografi di tutta Europa fu insoli- '
tamente concorde nel respingere quello che veniva definito «un
cosf caustico attacco» alla disciplina geografica, un tentativo di relegarla «in posizione subordinata» rispetto alla storia. In realtà,
una contesa geografia-storia sarebbe, come scrive Febvre, «vana iugomachia»: il suo problema è stato rivendicare, contro ogni spiegazione meccanicistica, il ruolo attivo dell'uomo anche nei confronti dell'ambiente. «L'evoluzione umana - egli scrive, nella luce della filosofia della vita di Bergson - è l'evoluzione creatrice per eccellenza». Condannando al fatalismo ogni sapere geografico precedente, Febvre introduce nella geografia la nozione di «possibilità
di azione», e apre un itinerario di ricerca che ha portato la geografia a diventare una delle chiavi delle scienze sociali, con una fo--:::~
d'intuizione che è il fascino e l'attualità di un testo ormai classi
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Di Luden Febvre, il grande storico francese che con Mare Bloch diede ·
alle «Annales», Einaudi ha pubblicato la raccolta di saggi Studi su Riforn
Rinascimento e altri scritti su problemi di metodo e di geografia storica ( ~
blioteca di cultura storica», 1966, nuova edizione in due volumi dei «
prints » nel 1976), gli studi su Rabelais Il problema dell'incredulità nel
colo XVI. La religione di Rabelais («Paperbacks», 1978) e il grande affre
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Filippo II e la Franca Contea. La lotta fra nobiltà e borghesia nell'Eurt
del Cinquecento («Biblioteca di cultura storica», 1979). ·.t.
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