IDENTITÀ E FORME SONORE Nell’ambito della manifestazione “C OSTRUIRE IDENTITÀ ?” Architettura, città, musica, parola negli immaginari nazionali europei. L’esempio di Berlino Roma 20 febbraio – 21 marzo 2004 Complesso monumentale del S. Michele Teatro Palladium Un progetto AECER Associazione degli Enti Culturali Europei a Roma (coordinamento del Goethe-Institut di Roma) - CRM Centro Ri cerch e Musicali - DARC Direzione p er l’Architettura e l’Arte Contemporanee del Ministero dei Beni Culturali – Università di Roma Tre. In collaborazione con Arch ’it-AAM Ar chitettura Arte Moderna – Ar chivio Alighiero Boetti – Senatsverwaltung für Stadtentwicklung Berlin - SFB Sender Freis Berlin - Soprintendenza per i beni Architettonici e per il Paesaggio di Roma – TU Berlin Dipartimento di Storia dell’Arte. Con il sostegno di Auswärtiges Amt, Ministero degli Esteri di Germania - Rappresentanze diplomatiche europee a Roma e Berlino – Zanotta Spa Sotto l’Alto Patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea A cura di Alberto Alessi “IDENTITÀ E FORME SONORE” Roma 20 febbraio – 21 marzo 2004 Installazione sonora d’arte con Planofoni di Michelangelo Lupone 20 febbraio – 21 marzo Complesso monumentale del S. Michele Concerto per banda, voci ed elaborazioni elettroniche Quattro opere di compositori internazionali ispirate agli inni europei 2 marzo 2004 ore 21 Teatro Palladium Presentazione Perché gli Stati sentono la necessità di un’identità sonora e si riconoscono in un inno nazionale? Il riconoscimento dell’identità nazionale attraverso l’elemento musicale si fonda sull’immediatezza e sulla capacità di suscitare, in chi lo ascolta, il senso di “appartenenza” e di condivisione degli elementi storici, sociali e culturali di un determinato paese. “Essere” ed “essere con gli altri”, è il referente emozionale che l’inno propone alla nostra sensibilità. La musica è in grado di raggiungere gli stati della mente umana, di stimolare l’immaginario, di suscitare delle emozioni. La sua forza evocativa permette alla memoria di attivare quei meccanismi che fanno “riconoscere” un brano a distanza di anni semplicemente dall’ascolto di un brevissimo frammento e associare a questo, eventi e stati emozionali. L’inno trascende la funzione estetica per assumere quella simbolico-evocativa, la sua struttura, pertanto, è costituita da elementi ritmici e di altezza semplici in modo da poter essere eseguito con qualsiasi strumento musicale e con la voce. Ciò permette una grande riconoscibilità e facilità di memorizzazione. Partendo da queste considerazioni e coerentemente ai contenuti della più ampia manifestazione “Costruire identità?”, il CRM ha ideato due iniziative in forma spettacolare che rappresentano una riflessione sull’argomento. La prima intende porre l’attenzione sulle modalità di ascolto della musica; gli inni di diciotto paesi europei verranno diffusi dall’installazione sonora d’arte basata su Planofoni, opportunamente progettata per l’esposizione di alcuni modelli di Ambasciate europee a Berlino. La seconda propone quattro nuove opere dei compositori internazionali Mauro Cardi, John Wolf Brennan, Fabien Levy, Lutz Glandien, che pur ispirandosi agli inni, utilizzano il materiale testuale e/o sonoro per creare altro senso musicale. Le opere saranno eseguite dalla banda dell’Aeronautica Militare Italiana diretta da Patrizio Esposito, una formazione sempre più impegnata nel repertorio contemporaneo, con la partecipazione delle cantanti Anna Clementi e Susan Long Solustri. Centro Ricerche Musicali – CRM Programma Installazione sonora d’arte con Planofoni di Michelangelo Lupone Complesso monumentale del San Michele 20 Febbraio – 21 Marzo 2004 ore 11 - 19 L’installazione sonora d’arte si basa sui Planofoni. I Planofoni (piani che trasmettono il suono) costituiscono il risultato di un’importante ricerca sulla qualità e i modi di vibrazione della materia e di diffusione del suono nello spazio, sviluppata al CRM. Ideati dal compositore Michelangelo Lupone nel 1997 sono stati utilizzati per installazioni sonore in manifestazioni artistiche, esposizioni, musei, grazie alla loro flessibilità che permette di disegnarne le forme utilizzando diversi materiali (legno, acciaio, plastica, rame, ottone ecc.). I Planofoni conferiscono al suono le caratteristiche timbriche del materiale utilizzato e consentono, attraverso un’irradiazione puntuale su tutta la superficie, di disegnare lo spazio acustico in relazione allo spazio architettonico. L’installazione proposta in questa occasione, prevede la presentazione di nuove forme in legno armonico (lo stesso utilizzato nella liuteria tradizionale per la costruzione degli strumenti d’orchestra). Sospesi al soffitto come vele, i Planofoni diffonderanno gli inni dei diciotto paesi europei rappresentati, elaborandone le caratteristiche timbriche. L’intento è quello di una diffusione uniforme ed omogenea del suono che rende a tratti emergenti le singole identità creando un’ambientazione in cui i visitatori possono ritrovare i segni sonori delle diverse culture. Inni Nazionali di A USTRIA B ELGIO DANIMARCA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA ISLANDA ITALIA N ORVEGIA P AESI B ASSI P ORTOGALLO REGNO U NITO S ANTA S EDE S PAGNA S VEZIA S VIZZERA U NGHERIA Si ringrazia FABIO OGNIBENI, responsabile della Ciresa di Tesero Concerto per banda, voci ed elaborazioni elettroniche Quattro opere di compositori internazionali ispirate agli inni europei Teatro Palladium 2 marzo 2004 ore 21 M AURO C ARDI Eikon, per banda ed elettronica JOHN WOLF BRENNAN Equilibrio precario, per voce e supporto magnetico § FABIEN LEVY Soliloque sur la Marseillaise, per suoni elettronici LUTZ GLANDIEN E_U 15.x, per otto strumenti a fiato, quattro percussionisti, due voci, banda e supporto magnetico Interpreti Banda Musicale dell’Aeronautica Militare direttore Patrizio Esposito soprano Gabriëlle Theresia Mouhlen mezzosoprano Anna Clementi Tutte le opere sono state commissionate dal CRM ed eseguite in prima assoluta Il concerto è stato realizzat o con il sostegno di Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi Ambasciata di Svizzera Goethe-Institut Rom Pro Helvetia Accademia di Francia si ringrazia il Centro Culturale Svizzero di Milano Le opere Eikon, per banda ed elettronica (2004) Un inno nazionale è uno degli elementi musicali più radicati nella comunità che lo ha prodotto ed eletto. Come un icona laica, immutabile ed eterna, un inno rivive periodicamente nella solennità ufficiale dei riti civili, negli ambienti più diversi perché tutti gli appartengono, dalle piazze alle caserme, dagli stadi, alle chiese, alle sale da concerto... Ma nel suo sintetizzare ed esaltare sentimenti collettivi, adattandosi al loro mutare nel tempo, ispirandoli perfino, un inno sembra avere esaurito le sue valenze prettamente musicali, appartenendo ad altro dominio, oltre che ad altri dai musicisti, estraneo, come pezzo di musica, alle tradizionali categorie estetiche. Accettare la sfida di misurarsi come compositore con l'inno nazionale, implica il tentativo di riportare nell'alveo della musica un fenomeno sonoro dotato di un altissimo livello di riconoscibilità e significanza, patrimonio della memoria musicale collettiva al punto dall'apparire per certi versi intoccabile. Ricondurlo sul terreno dell'invenzione musicale per vedere se, cercando nei suoi interstizi, nelle intercapedini e stratificazioni create dal tempo, possa capitare di imbattersi in stille di storie, schegge inflitte dalle vicende umane, frammenti di memoria... Equilibrio precario, per soprano e supporto magnetico (2004) Due atomi di idrogeno vanno al bar. Uno dice: “Non mi sento molto bene. Penso, di aver appena perso un elettrone” L’altro dice: “Sei sicuro?” Il primo risponde: “Si, sono positivo…” Materia della mente. Qual’’è lo stato della materia? Qual è la materia con uno stato? Cos’è l’identità? Come ha origine? E’ una questione di materia o mente, di na-tura o cul-tura? Il concetto di “nazione” o “stato” è realmente una parte vitale della vostra identità personale? Oppure è solo una costruzione semantica? Le identità sono come frammenti di un ologramma, che contengono l’intero in nuce? Come pars pro toto? Se la risposta è sì, perché preoccuparsi dei confini nazionali? Se la risposta è no, come ci distinguiamo l’uno dall’altro? Oppure l’intero è più della somma delle sue parti? Siamo tutti parti di una famiglia umana? Una parte e, tuttavia, a parte? Nel mio lavoro, due identità si incontrano: una voce dal vivo e suoni pre-registrati. Interpretazione istantanea si scontra con strutture immanenti. Variabili urtano costanti. Energia cinetica si connette al potenziale. Anatomia analogica incontra la digestione digitale. Il principio di incertezza è l’unica certezza, una giustapposizione di labile, stabile e instabili stati. Di materia. Tra le due voci, stati di precarious equilibrium possono emergere, evolvere, eruttare, esplodere, volare e congelare di nuovo, da gassoso a liquido, da liquido a solido e indietro, costruendo una arcaico archi-tessitura di archi e archetipi. Il testo che segue è un esempio di metamorfosi, re-iterata: l’inno nazionale Svizzero, preso uno step dopo. Ogni parola del testo tedesco esistente è stato rimpiazzato dal successivo, trovato nello standard reference book della lingua tedesca (il “Duden”) Fraktional-Hymne Schweizer Psalm, um einen Schritt weiter Triumph imaginabel, moribund daherredend, Trittst im Morgenrot daher sehenswert ichbezogene Dichotomie imaginärer Strahlenpilze. seh’ ich dich im Strahlenmeer Dichter Dualismus, hochexplosive Herrschaft? dich, du Hocherhabener! Herrlicher! Wenngleich derangierte Alphörner siderisch fischend rotieren – Wenn der Alpen Firn sich rötet, beteuert, schwellende Freiersfüsse, beteuert! betet, freie Schweizer, betet! Eurocheques, frottierte Seeluft, Ahnengalerie: Eure fromme Seele ahnt, Gouache – impulsives “Heiapopeia!” – Vatikan. Gott, im hehren Vaterland. E_U 15.x, per otto strumenti a fiato, quattro percussionisti, due voci, banda e supporto magnetico (2004) E_U 15.x è essenzialmente una composizione basata sui temi degli inni nazionali degli stati europei. I testi verranno canti e recitati. Il testo di seguito riportato è composto da estratti di giornali tedeschi raccolti nel dicembre 2003. Si riferiscono alle difficoltà in cui versano gli Stati europei. “ News Dezember 2003 +++ WARSCHAU_4 Grad C +++ Gescheiterter Gipfel stürzt EUin die Krise +++ BERLIN_Simulation einer Sitzung des EuropäischenParlaments, 150 Jugendliche diskutieren über den Verfassungsentwurf für eingeeintes Europa +++ Euro steigt über 1, 21 Dollar +++ Nizza oder Tod +++Westliche Werte +++ BRÜSSEL_Die EU-Kommission hat Kartellstrafen in Millionenhöhe verhängt +++ BERLIN_Der Dax erreicht Jahreshoch +++ Die Ost-Erweiterung retten +++ Ein Europa der zwei Geschindigkeiten +++ Berlin_9 Grad C +++ Modernisierung, Demokratisierung, Liberalisierung +++ 100 Milliarden Euro pro Jahr +++ Ein neues Angebot aus Rom +++ Miller in der Kältekammer +++ Europa bastelt +++ Paris_11 Grad C +++ Irgendwann kommen die Rechnungen +++ Der Euro ist besser als sein Ruf und er ist auch nicht an allem schuld +++ Europas Platzhirsche +++ Wenn es ums Geld geht und zugleich ums Prinzip, hört auch in der EU die Freundschaft auf +++ BERLIN_Der Antisemitismus in Europa nimmt deutlich zu +++ Wunder sind nicht meine Spezialität +++ Klaus jubelt über Scheitern +++ LONDON_12 Grad C +++ BERLIN_7000 Erwerbslose in Berlin können sich vorstellen, im europäischen Ausland zu arbeiten. Norwegen sucht Krankenschwestern, Zahnärzte, aber auch Bauleute, Schweden sucht Konditoren, Erzieher und Vorschullehrer +++ ROM_Wir sind alle eine Zielscheibe, wir sind alle in Gefahr. Die Nerven liegen blank. Scharfschützen auf den Dächern +++ Wie immer geht es ums liebe Geld +++ MADRID_13 Grad C +++ LONDON_Halten Sie immer Batterien, Taschenlampe und Fertignahrung bereit. Sie sollten wissen, wo man in Ihrer Wohnung Gas, Strom und Wasser abstellen kann +++ Offen halten +++ Die Atmosphäre in der nion ist vergiftet +++ Ein Europa der Beliebigkeit +++ WASHINGTON_Bush macht Weg frei für neue Kernwaffen +++ MARSEILLE_Sintflutartige Regenfälle in Frankreich +++ Die Solidarität gegen den Terror und die künftigen Grenzen der EU haben nichts miteinander zu tun +++ Ein Anschlag auf London ist nur eine Frage der Zeit. Das Ziel ist überall +++ Strafe für Polen und Spanien? +++ ISTANBUL_Bei den Anschlägen wurden 28 Menschen getötet und 450 verletzt +++ Berlin bleibt hart +++ Die Großen gegen die Kleinen +++ Der italienische Faktor +++ Die europäische Einigung ist eine ständige Baustelle +++ Laßt uns über Frauen reden +++ Eine Spur der Verwüstung +++ NIZZA_16 Grad C“ Soliloque sur la Marseillaise, per suoni elettronici (2004) “Soliloque sur la Marseillaise”, basata sull’inno francese non è, ad esser precisi, una composizione ma piuttosto una meta-partitura che il computer genera in tempo reale partendo da estratti dell’inno. Ciò significa che ad ogni concerto l’opera generata è diversa e unica, non solo perché il materiale che costituisce questo mosaico è fatto di memorie di sonorità di altri pezzi, ma anche perché l’organizzazione di questo mosaico è essa stessa realizzata in funzione di parametri derivati dall’analisi dei campioni. Questo progetto di una meta-opera dipendente dal contesto mi ha, di fatto, permesso di portare avanti e sviluppare in modo astratto le tecniche di composizione che utilizzavo prima nei miei lavori strumentali, nate non da una grammatologia astratta sul segno ma dalla realtà del fenomeno sonoro. Infatti queste tecniche non operano sui parametri classici di ritmo, altezza e colore, derivate dal nostro modo di scrivere la musica colta in occidente, ma su parametri acustici ed elettroacustici del suono: qui, si tratta di elaborare delle tecniche di composizione non basate sulle altezze ma su oggetti sonori, non su ritmi ma su posizioni di lettura e di durata, non su intervalli ma su velocità di lettura, non su sfumature di colore ma su intensità, filtraggi e spazi. Questo progetto di meta-partitura contestuale, è stata interamente programmata con Supercollider (ndt. software per la composizione algoritmica del suono), con le possibilità e gli obblighi imposti da questo strumento, e con l’aiuto prezioso di Thomas Seelig, assistente musicale per la programmazione degli strumenti, e di Thomas Noll, matematico, per il calcolo dei canoni aumentati di Vuza. L’applicazione può essere scaricata gratuitamente dal sito: http://membres.lycos.fr/fabienlevy/soliloque.html I compositori John Wolf Brennan (Dublino, Irlanda/Lucerna,Svizzera) Compositore, performer, improvvisatore, pianista ed organista conosciuto a livello internazionale, il suo lavoro ha un impatto considerevole sulla scena musicale contemporanea. La sua musica viene eseguita in tutta Europa, Russia, Canada, Cina, Ucraina, USA e Giappone. I suoi lavori più recenti includono opere per piano “Flügel” e “Il clavicembalo ben temperato”, nuova musica per Glockenspiel al Centro Svizzero di Londra, “Klanggang” per il Museo d’Arte di Lucerna; “Epithalamium” (dopo James Joyce) per nove strumenti, “A Golly Gal‘s way to Galway Bay” per flauto e orchestra (dedicato a James Galway), “Euratorium” per coro, orchestra and corno d’alpi e “Nearly Charming” per ottetto. Attualmente sta lavorando su “Güdelmäntig”, su libretto di Thomas Hürlimann, “Night Shift”, su testo “The Age of Anxiety”, di W. H. Auden e “Dundrum”, scritto per la percussionista scozzese Evely n Glennie. E’ membro di molti gruppi internazionali tra cui Pago Libre, con Arkady Shilkloper (corno, corno delle alpi), Tscho Theissing (violino) e Daniele Patumi (basso); Pipelines, con Hans Kennel (corno delle alpi, tromba) e Marc Unternährer (tuba); Momentum, con Gene Coleman (clarinetto basso) e Christian Wolfarth (percussioni), Triangulation con Christy Doran (chitarre) e Patrice Héral (percussioni), Zero Heroes con Peggy Lee (violoncello) e Dylan van der Schyff (percussioni), Broken Dreams — tango con la cantante Alexandra Prusa, e Sculpted Sound con Magda Vogel (voce), Co Streiff (sassofoni) e Margrit Rieben (percussioni). Co-fondatore nel 1993 del gruppo di compositori svizzero Groupe Lacroix, che ha prodotto recentemente un nuovo album: “8 Pezzi su Paul Klee”. Per il suo “lavoro innovativo“ come compositore ha ricevuto il prestigioso premio “Prix de la Fondation SUISA” nel 2002. Dal 1987, è direttore artistico del festival “Musiksommer Weggis”. Assieme a sua moglie, la pianista Béatrice Wolf, e le sue tre figlie Móreen, Enya e Jayne, vive a Weggis, Lucerna. Mauro Cardi (Roma, 1955) Si è diplomato presso il Conservatorio di Santa Cecilia e perfezionato con Franco Donatoni presso l'Accademia Chigiana di Siena e l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha frequentato i Ferienkürse di Darmstadt nel 1984. Ha vinto i premi internazionali “Bucchi” (1982), “Gaudeamus” (1984), “Malipiero” (1988). Nel 1987 è stato scelto dalla RAI per rappresentare l'Italia alla Tribuna Internazionale dei Compositori, indetta dall'Unesco. Nel 1995 è stata rappresentata la sua prima opera lirica, “Nessuna coincidenza”. Su commissione della RAI ha composto due opere radiofoniche: “Temperatura esterna” (1994) e “La mia puntualità fu un capolavoro” (1996). Nel 1989, nel corso di una tournée in Australia, ha tenuto conferenze nelle principali città e gli sono stati dedicati concerti monografici. Dal 1990 si occupa di informatica musicale e nei suoi recenti lavori fa uso delle tecnologie applicate alla musica. Selezionato dall'IRCAM per lo stage internazionale, finalista nel 1997 al “24° Electroacoustic Music Competition” di Bourges, ha realizzato numerosi lavori elettroacustici presso l’Istituto Gramma ed AGON. Dal 2000 fa parte del gruppo per la produzione e diffusione della musica elettroacustica “Edison Studio”, con cui è stato selezionato all’ICMC 2002 (Gotheborg) e 2003 (Singapore), eseguendo dal vivo le musiche elettroacustiche composte per i film “Gli ultimi giorni di Pompei” e “Das Cabinett des Dr. Caligari”. Presidente di Nuova Consonanza dal 1999 al 2001, socio fondatore della “Scuola di Musica di Testaccio”, Insegna Composizione presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze. Le sue opere sono edite da Ricordi, che gli ha dedicato un CD monografico, Edipan, Ut Orpheus, Semar, RAI Trade ed incise su dischi Ricordi, RCA, BMG Ariola, Nuova Fonit Cetra, Edipan, Adda Records, Happy New Ears, Il Manifesto. Patrizio Esposito (Roma, 1960) Compositore e direttore d’orchestra. Ha studiato composizione al Conservatorio di S. Cecilia, diplomandosi sotto la guida del M° M. Bortolotti. Parallelamente agli studi in conservatorio ha seguito corsi con Aldo Clementi e successivamente con Franco Donatoni, con il quale si specializza all’Accademia di S. Cecilia. Esordisce a Milano nel 1985 con la composizione “The entertainment of the senses“ su testi di W. Auden e sviluppa dall’inizio della sua attività, una personale ricerca espressiva, evocativoimmaginifica, collaborando con artisti visivi, scrittori ed attori. Nel 1990 inizia una collaborazione con il Museo Laboratorio delle Arti Contemporanee dell’Università La Sapienza, che porta alla realizzazione dell’opera visivo-musicale “Sguardi” in collaborazione con il pittore A. Capaccio, con il quale ha realizzato altre opere multimediali: “Il Sogno” con i testi di M. Papa, e “Il luogo armonico” (Progetto Musica, Acquario Romano 1994 e ’95. Nel 1996 e ’97 realizza per il “Festival delle Arti di Bomarzo”, due opere: la prima su testi del poeta cinese Po Chu I, adattati e letti da C. Damiani, la seconda “MA” su testi di Carlo B ordini letti da R.Or. Con quest’ultimo nel 1999 realizza l’opera pop “MA($)SACRO” (festival Romapoesia) e “Voyage V” per baritono e orchestra, commissionata dall’ Orchestra Sinfonica Abbruzzese nel 1997. Ha scritto musiche di scena per diverse opere. Le sue composizioni sono eseguite nei maggiori festival italiani ed esteri quali: Zurigo, Parigi-Versailles, Cuba, Lussemburgo, Sleshwig Holstein, Stoccolma, Madrid, Granada, Varsavia, Lipsia, Berlino, Lucerna, S. Pietroburgo, Settembre Musica, Festival Roma Europa, Festival delle Nazioni, Bologna Festival, Nuova Consonanza, Coretto, Stagione Orchestra Regionale del Lazio, Sinfonica Abbruzzese, Teatro delle Muse di Ancona, Regio di Parma, Civica di Milano, Festival Mondiale del Sassofono, Festival Internazionale dei fiati, ecc. Da sempre affianca l’attività compositiva a quella di interprete, ha infatti studiato direzione d’orchestra con il M° Donato Renzetti, fondando nel 1986 il New Winds Ensemble. Dal 1992 è M° Direttore della Banda Musicale dell’Aeronautica Militare, con la quale svolge un’intensa attività di concerti in Italia e all’estero, promuovendo la musica originale per fiati. Le sue composizioni sono edite da EDIPAN, AGENDA e RAI TRADE, incise per la PAN e la DYNAMIC, e vengono regolarmente trasmesse da emittenti radiofoniche italiane e straniere. Lutz Glandien (Oebisfelde, Germania) Ha costruito la sua carriera musicale negli anni Ottanta su background della Canzone del Teatro Sperimentale. Dopo aver studiato Composizione musicale contemporanea ha scritto lavori per ensemble da camera, piccoli gruppi, strumenti solisti e orchestra sinfonica. Ma la sua natura sperimentale ha subito richiesto un break con i formati della musica convenzionale. Ha iniziato a costruire strumenti musicali per le sue composizioni e ha prodotto molti lavori elettroacustici, apprezzati a livello internazionale. Negli anni Novanta ha di nuovo cambiato approccio, aprendo un proprio studio dove ha creato più di 60 lavori radiofonici, film documentari, video performance, mostre e installazioni sonore. La sua amicizia con Chris Cutler lo stimola a lavorare con improvvisatori e musicisti che hanno un background di rock d’avanguardia. Ciò trova espressione nelle performance del trio Glandien/ Cutler/Vogt, ndl CD “CD Domestic Stories” e nel progetto “P53”. Svolge la sua attività di compositore a Berlino. Fabien Levy (Parigi, Francia, 1968) Oltre agli studi di Piano (classico e jazz), Organo e agli studi scientifici (ENSAE e DEA all'ENS di Ulma), ha studiato Analisi, Orchestrazione, S toria della musica, Etnomusicologia, Armonia, Composizione elettroacustica e strumentale con I. Duha, Allain Gaussin, Alain Louvier e al Conservatoire National Supérieur de Musique di Paris con G érard Grisey, Marco Stroppa, Gilles Leothaud, Michaël Levinas et Marc-André Dalbavie. E’ stato direttore artistico del progetto Studio OnLine dell’Ircam, consigliere pedagogico per l’organizzazione delle attività culturali nella medesima istituzione e all'Università Paris IV-Sorbonne. Ha ricevuto una borsa di studio dalla Fondation Singer-Polignac ed è stato artista in residenza a Berlino nell’ambito delle attività culturali del DAAD nel 2001 e a Villa Medici a Roma nel 2002. Attualmente viv e a Berlino. Le sue opere da camera, per orchestra o elettroniche sono attualmente focalizzate, interamente o in parte, su paradossi della percezione e della grammatica musicale. Sono eseguite in Francia, Europa, Stati Uniti. Gli interpreti Anna Clementi (Roma) Si è diplomata in Flauto al Conservatorio di Perugia e ha studiato Recitazione al Centro Sperimentale del Teatro e Mimo al MTM di Roma. Nel 1986 si è trasferita a Berlino dove ha studiato Musica Sperimentale con Dieter Schnebel ed è entrata a far parte del suo gruppo “Die Maulwerker”, approfondendo in particolare l’opera di John Cage e il lavoro sulle possibilità di combinazione tra canto, parola, movimento e teatro. Ha studiato Canto con Mieko Kanesugi e Kara Jonstad. Si è specializzata nel repertorio vocale contemporaneo con particolare riferimento alla musica sperimentale e l’improvvisazione elettroacustica. Ha collaborato con diversi compositori ed eseguito opere in prima assoluta di: Laura Bianchini, Aldo Clementi, Cornelius Hirsch, Michael Denhoff, Helmut Oehring, Uwe Rasch, Iris Ter Schiphorst, Dieter Schnebel, Laurie Schwartz, etc. Ha partecipato inoltre a molte manifestazioni in varie città del mondo tra cui Parigi, Berlino, New York, Tokyo e Gerusalemme. Susan Long Solustri (Wisconsin, USA) Americana del Wisconsin ha al suo attivo un’intensa attività concertistica in Europa e in America. Ha debuttato in I talia nel repertorio operistico nel ruolo principale del “Farnace" di Vivaldi al Festival di Martina Franca, nel 1991. Ha interpretato diversi ruoli nelle opere “Carmen” diretta da G uy Condette, “Trovatore”, diretta da Michel Lehmann, “Favorita” diretta da Walter Attanasi, “Stabat Mater” e “Cavalleria rusticana” dirette da Carlo Frajese. Ha, inoltre, grande familiarità con il repertorio mozartiano: “Nozze di Figaro” (Cherubino e Marcellina), “Così fan tutte” (Dorabella), “Finta semplice” (Giacinta). Ha cantato il “Requiem” nelle diverse edizioni di Frajese e Massimo Gualtieri. Esegue spesso il repertorio cameristico e sinfonico con particolare attenzione al repertorio tedesco (Mahler, Wagner) e americano (Bernstein, Copland). Negli ultimi anni è divenuta una specialista nel repertorio contemporaneo. Tra i compositori italiani ha eseguito musiche di Chiti, Scogna, De Rossi Re, R. Bianchini, Gindro. Il suo eclettismo si mostra anche nella partecipazione a “musicals” e commedie, ha interpretato “Showboat”, “Westside story”. Ha collaborato con Castellacci - Pingitore al fianco di attori come Leo Gullotta, Oreste Lionello e Pippo Franco e interpretato un ruolo scritto appositamente per lei nella commedia musicale “Centrale atomica a Pizzacavallo” di Mario Castellacci. Banda Musi cale dell’Aeronautica Militare La Banda Musicale dell’ Aeronautica Militare, venne costituita con decreto ministeriale il 1° Luglio 1937 e fu tenuta a battesimo dal M° Pietro Mascagni, alla cui presenza venne effettuato il primo concerto. Essa da allora ha avuto la sua sede presso il Comando della II^ R. A. in Roma fino al 1995, anno in cui é passata alle dipendenze disciplinari ed amministrative prima del Re.S.C.A.M. e successivamente del COMAER, mentre per l’ impiego dipende dal 5° Rep. S.M.A.. La Banda é costituita da ottimi professionisti, diplomati presso i conservatori italiani. Tutto il personale che ne fa parte, accede alla Banda per concorso statale ed é in Servizio Permanente Effettivo. Il repertorio comprende moltissimi brani di autori che vanno dal ‘600 ai giorni nostri, tra i quali ricordiamo: Bach, Rossini, Verdi, Bellini, Wagner, Gershwin, Hindemith, Schoenberg, ecc. Dal 1937 ad oggi, la Banda ha svolto un’intensa attività compiendo tournée in tutto il mondo suonando nei più importanti teatri, riscuotendo sempre il favore della critica e del pubblico. Tra gli altri vanno ricordati i concerti tenuti a New York ( Juliard School), Buenos Aires ( teatro Colosseum), S. Paolo del Brasile e Rio De Janeiro (teatri d’opera), Chicago (teatro d’opera), Amburgo (Musikhalle), Monaco di Baviera (teatro d’opera), Sleswig-Holstein Musik Festival, Lussemburgo (conservatorio), Ankara (teatro dell’opera), Ravenna festival (teatro Alighieri), Festival Settembre Musica (Torino), Roma Europa Festival, Nuova Consonanza, Festival Internazionale dei Fiati, Teatro dell’Opera di Roma, S. Carlo di Napoli e ancora Belgio, Francia, Olanda, Danimarca, Bulgaria, Turchia, Spagna ecc. Centro Ricerche Musi cali - CRM Il CRM è un Centro per la ricerca musicale all’avanguardia in Europa che opera a Roma dal 1988. Fondato da Laura Bianchini e Michelangelo Lupone ha raccolto la partecipazione stabile di altri compositori e ricercatori scientifici. Costituisce a tutt’oggi una delle poche realtà internazionali dove si è creata una équipe di scienziati e musicisti che collaborano agli stessi progetti. Le attività dell’équipe sono volte a favorire un’interazione costante tra il linguaggio musicale e quello scientifico-tecnologico, attraverso la sperimentazione di sistemi compositivi e algoritmi specificamente progettati per le esigenze dell’espressione musicale contemporanea. I settori nei quali il CRM vanta risultati di rilievo sono la composizione, la produzione e la diffusione di opere musicali, la formazione e la didattica, l’informatica musicale, l’acustica e la psicoacustica. Presso il CRM sono stati progettati e realizzati sistemi multifonici per la diffusione del suono, Tubi sonori, Planofoni, Olofoni e sistemi informatici per la sintesi, l’analisi e l’elaborazione del suono in tempo reale e differito tra cui: Fly10, Fly30, PPS (Psychoacoustic Parameter Synthesizer). Il CRM collabora con i più importanti centri di ricerca italiani e internazionali, con prestigiose formazioni strumentali e istituzioni musicali. Organizza concerti di musica contemporanea, un Corso di perfezionamento in musica informatica per musicisti e ricercatori universitari, convegni e seminari scientifici. Inoltre, ogni anno promuove e organizza il forum internazionale di musica, arte e cultura contemporanea M USICA S CIENZA che intende proporsi come luogo di verifica, di diffusione e di incentivo per la cultura e l’espressione artistica. Dal 1990 il CRM è ufficialmente riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e nel 1992 ha ottenuto l’alto riconoscimento della Japan Foundation per i contributi di avanzamento nell’ambito della ricerca musicale e scientifica. Laura Bianchini - (Trevi nel Lazio 1954). Ha studiato Composizione e Composizione musicale elettronica presso il Conservatorio “A. Casella” di L'Aquila. Interessata all'uso di tecnologie elettroniche in campo artistico, ha convogliato la sua ricerca musicale verso la realizzazione di sistemi elettronici per la composizione musicale (prima analogici, poi digitali). Nel 1983 ha collaborato alla realizzazione di uno dei primi sistemi digitali italiani per la sintesi del suono in tempo reale Fly10 progettato da Michelangelo Lupone. Ha scritto e pubblicato su varie riviste musicali saggi sulle problematiche compositive con riferimento all'uso dell'elaboratore in musica. Da alcuni anni conduce un lavoro di ricerca sul rapporto tra testo e musica e sulla fiaba musicale, che le ha permesso di proporre soluzioni originali soprattutto riguardanti la produzione radiofonica. Per la radio, infatti, ha realizzato diverse opere, nelle quali uno degli aspetti progettuali e compositivi più interessanti, soprattutto per le implicazioni di tipo percettivo, è il disegno di uno “spazio scenico virtuale”. Tale approccio tende a ricreare un’immagine sonora dell’ambiente in cui si sviluppa la narrazione o il dialogo, generando riferimenti semantici originali e complessi. Affianca all'attività compositiva e di ricerca quella organizzativa. Per cinque anni ha presieduto le attività artistiche dell'Associazione per la musica contemporanea Musica Verticale (dal 1988 al 1992). Nel 1988 assieme a Michelangelo Lupone ha fondato a Roma il Centro Ricerche Musicali - CRM, che attualmente co-dirige e presso il quale svolge la propria attività di ricerca e compositiva. Michelangelo Lupone (Solopaca, 1953) Ha compiuto gli studi musicali con Domenico Guaccero e Giorgio Nottoli. L’indirizzo che ha perseguito nella ricerca musicale si è manifestata sia con la scrittura di opere con linguaggio innovativo, sia con l’uso e l’ideazione di nuovi strumenti dedicati alla diffusione, alla sintesi e all’elaborazione numerica del suono. Con la collaborazione di Laura Bianchini e Antonio Pellecchia ha progettato nel 1983-84 il computer Fly10 e nel 1989 il computer Fly30, due sistemi digitali innovativi destinati alla produzione di opere musicali e all’esecuzione in tempo reale. Le esperienze maturate con la tecnologia Fly hanno permesso la scrittura di opere come il “Ciclo Astrale”, “Incanto” e creato le condizioni per affrontare in modo sistematico le problematiche tecnologiche del tempo reale. Dagli anni ’80, la sua attività artistica, si è sviluppata in Italia, in Germania, in Francia comprendendo anche la coreutica e la multimedialità; diverse opere prodotte con artisti visivi e coreografi (Sahlan Momo, Michelangelo Pistoletto, Massimo Moricone) hanno segnato un percorso di teatro musicale che sempre più si è rivolto all’uso integrato dell’ambiente d’ascolto (Installazioni e Teatro dell’ascolto) e del “rumore causale” (suono funzionale) dando origine alle grandi installazioni sonore “ Tubi sonori”, “Varesiana”, “Planofoni”, “Guide d’onda”, “Schermi riflettenti”, queste ultime con la collaborazione di Gianfranco Lucchino, Maria Cristina De Amicis. Per la composizione e la ricerca musicale ha ricevuto riconoscimenti dalla Japan Foundation ed ha avuto speciali incarichi di consulenza dal Centro Ricerche Fiat. Tra le sue opere più importanti: “Corda di metallo” (Kronos Quartet), basata sul modello fisico della corda (Marco Palumbi, Lorenzo Seno, 1997), “Forma del respiro”, “Ciclo Astrale” (Diego Conti, Gianluca Ruggeri, Guglielmo Pernaselci), “Canto di madre”, “Fasi” (Rocco Parisi), “Gran cassa” (Alessandro Tomassetti). Le sue produzioni artistiche e scientifiche sono curate dal Centro Ricerche Musicali – CRM di Roma, di cui è fondatore e direttore artistico, e dall’Istituto Gramma de L’Aquila di cui è socio fondatore. Dal 1979 è docente di Musica Elettronica al Conservatorio de L’Aquila, dal 1996 fa parte del comitato artistico - scientifico del Cemat, di cui è attualmente vice presidente. Ideazione e coordinamento artistico LAURA BIANCHINI, M ICHELANGELO LUPONE Realizzazione Centro Ricerche M usicali - CRM Hanno collaborato alla realizzazione di “Identità e forme sonore” C ORRADO REA disegno luci E NRICO B ELLI fonico M AURIZIO P ALPACELLI, STEFANO DEL V ECCHIO assistenti audio C RISTIAN P ERRONE allestimento installazioni B EATRICE LASIO, WALTER C IANCIUSI assistenti musicali M ARIANNA C HIODI, ROBERTA ZOLLO segreteria artistica Un particolare ringraziamento a M ICHAEL K AHN-A CKERMANN direttore del Goethe-Institut Rom Centro Ricerche Musicali Via Lamarmora 18 00185 Roma Tel. 06-4464161, tel/fax 06-4467911 email: [email protected]; www.crm-music.it; www.crm-music.org Complesso monumentale del San Michele Via di San Michele a Ripa, 25 Teatro Palladium Piazza Bartolomeo Romano, 8 (zona Ostiense-Garbatella)