L.M. FISICA Curriculum di Fisica della Terra I anno corsi obbligatori: 48 CFU Fondamenti di Geofisica (12 CFU) estensivo Laboratorio di Geofisica (12 CFU) estensivo Sismologia I (6 CFU) – I semestre Geodesia I (6 CFU) – I semestre Corso a scelta FIS/01 o FIS/07 (6 CFU) Corso a scelta FIS/03 (6 CFU) Corsi a scelta: 12 CFU al I anno 12 CFU al II anno (8 CFU liberi) I semestre Deformazioni e Gravimetria (4 CFU) Fisica del Vulcanismo (4 CFU) Laboratorio di Geofisica numerica (4 CFU) Problema inverso in Geofisica (4 CFU) (consigliato al 2° anno) Corsi a scelta: 12 CFU al I anno 12 CFU al II anno (8 CFU liberi) II semestre Sismologia 2 (4 CFU) Geodesia 2 (4 CFU) Magnetismo terrestre (4 CFU) Sismologia teorica (4 CFU) Tettonofisica (4 CFU) TESI (45 CFU) + Attivita` Propedeutica (3 CFU) collaborazione con INGV Le discipline geofisiche Geomagnetismo Fisica del Vulcanismo Geotermia Fisica dei Maremoti Gravimetria Sismologia Geodesia Tettonofisica Climatologia Oceanografia Meteorologia Fisica dell’atmosfera Glaciologia Dipartimento di Fisica Università di Bologna Il sistema Terra Il pianeta Terra è costituito da diverse parti che interagiscono tra loro producendo numerosi fenomeni fisici. La geofisica quindi deve comprendere molte discipline, ciascuna interessata a fenomeni diversi, o studiati da diversi punti di vista. Per capire molti dei processi che avvengono nel sistema Terra, ogni disciplina geofisica deve interagire con le altre e con le “geoscienze” in generale. Il campo magnetico terrestre è studiato soprattutto da Geomagnetismo, il campo gravitazionale terrestre da Gravimetria rotazione pressione atmosferica r im pos balzo t- g laci terremoti t ale e tt o nic vulcani con a a v ez pla ion ed cch el m e ant a e i llo graf topo nucleo Crosta del Mantello Nucleo Nucleo Interno Esterno iscoso nto v mome nto mome netico romag elett correnti oceaniche e maree venti maree luni-solari acque continentali I processi che avvengono nell’atmosfera terrestre sono studiati soprattutto da: Fisica dell’Atmosfera Climatologia Meteorologia carico degli oceani scioglimento dei ghiacciai Il sistema Terra-acqua è studiato soprattutto da: Oceanografia Fisica dei Maremoti Glaciologia La Terra come pianeta solido è studiata soprattutto da: Geodesia Sismologia Tettonofisica Fisica del Vulcanismo Geotermia Come studiare l’interno della Terra? Misurare in superficie osservabili che, secondo modelli fisici, dipendono dalle proprietà dell’interno inaccessibile. – Un esempio banale: g = 9.8 ms −2 e I = 0.33Ma 2 ci dicono che al centro della Terra ci sono materiali molto più densi che nelle regioni esterne; già prima dell’avvento delle tecniche sismologiche era noto che al centro della Terra ci deve essere un NUCLEO molto denso, presumibilmente costituito di Ferro. Continuo confronto fra dati e modelli La teoria dell’isostasia di Airy (1857) spiegava “anomalie” gravimetriche in termini di “radici” delle catene montuose, dotate di bassa densità rispetto alle rocce circostanti: crosta “rigida” e mantello “fluido”. Ai primi del 1900 Mohorovicic scopre una discontinuità nella velocità delle onde sismiche a circa 30 km di profondità che scende a 50-60 km sotto le catene: la “crosta” di Airy esiste davvero! … ma il mantello non è fluido: le onde S lo mostrano inequivocabilmente Tempi di transito delle onde primarie e percorsi dei raggi sismici Le eterogeneità determinano innumerevoli riflessioni e rifrazioni: dalla complessità dei sismogrammi si può risalire alla complessità del mezzo attraversato. Nuovi modelli debbono essere elaborati per spiegare osservazioni “strane” Solidi elastici, fluidi viscosi e “solid state creep”: la fisica dello stato solido spiega il paradosso solidofluido per il mantello. Ma allora, nel mantello può verificarsi convezione ? come possiamo verificarlo? – Moto delle placche tettoniche – Tomografia sismica – Geotermia Il “post-glacial rebound” Mostra inequivocabili proprietà viscose per il mantello: il suo studio coinvolge le seguenti discipline/ osservazioni Glaciologia Climatologia Erosione costale Datazioni radiometriche e fossili Stima di Viscosità del mantello: 1021 Pa s La distinzione fra continenti e oceani è fondata su basi più importanti del semplice “livello del mare”: piattaforme continentali = granito fondali oceanici = basalto. Anche l’età di continenti e oceani è molto diversa: Età continenti ~ 109 anni Età oceani ~ 107 anni Le anomalie magnetiche ci hanno fornito un metodo di misura dell’eta` della crosta oceanica, basato selle inversioni del campo magnetico terrestre nel corso del tempo: L’ultima inversione e` avvenuta 700 mila anni fa. Rocce magnetizzate in direzioni opposte testimoniano l’epoca di formazione. Dall’età possiamo risalire alla velocità di espansione dei fondali oceanici La tomografia sismica rivela “bassa” velocità in corrispondenza delle zone divergenti (dorsali oceaniche) e convergenti (fosse) zone + calde? Moti convettivi ascendenti sotto le dorsali? Ma l’evidenza fornita dal flusso di calore è molto più esplicita (misure + facili nei fondali oceanici che in terraferma!) Misure del flusso di calore mostrano valori elevati in corrispondenza delle dorsali oceaniche. Le ipotesi formulate per spiegare le osservazioni debbono essere testate in modo quantitativo tramite l’impiego delle equazioni della fisica e di modelli matematici. Diversamente dalla Fisica “Galileiana” non e` possibile replicare a piacimento un evento (terremoto o eruzione vulcanica) Inoltre, non e` possibile fissare a piacimento le condizioni iniziali e al contorno. Infine, molti parametri che governano l’evoluzione del nostro Pianeta sono inaccessibili alla osservazione diretta. Conseguenze epistemiologiche: Importanza dei modelli in Geofisica: ogni nuovo evento/osservazione e` testato tramite i migliori modelli disponibili. I modelli matematici in Geofisica assumono il ruolo dell’esperimento nella Fisica Galileiana: l’assioma di riproducibilita` riguarda la capacita` di un modello di spiegare nuovi dati e osservazioni; Importanza del “problema inverso” in Geofisica: tramite i modelli possiamo risalire ai valori dei parametri inaccessibili all’osservazione diretta, partendo da osservazioni fatte in superficie.