ESPERIENZA DI TRANCE - Succede solo a Bologna

ESPERIENZA DI TRANCE
di Maria Villari
Le mani unite a catena
e una luce rossastra riflessa sui volti.
Mi sentii sprofondare nel vuoto
e la mia coscienza si sciolse in eterico liquame.
Vidi...
vidi emergere da una notte senza fondo
gli infiniti fantasmi dei mondi del pensiero
e, lontano,
tra gli spazi infiniti e senza tempo,
una piccola luce.
Vagai...
vagai per l'universo immenso della mente
e raggiunsi le ancestrali età
dove il tempo, la materia e la mia vita
s'eran fermati, sepolti nell'oblio.
Conobbi...
conobbi infinite verità
ed ebbi coscienza del sorriso d'una sfinge enigmatica
che, imponendo il suo impero sulla materia inerte,
la mutava in integra potenza
che valica gli infiniti spazi.
Mi immersi...
mi immersi in eteree realtà e dilatai il mio essere
e m'annullai in una luce senza tempo
e compresi i misteri eterni e sopiti della psiche,
che travalicano il tempo e la materia.
ETÀ DELL'ACQUARIO
di Maria Villari
Quando le stelle
spezzeranno la coltre del cielo
e un diluvio di fuoco violento
polverizzerà i sogni dell'uomo;
quando la furia mortale d'ogni passione,
con la potenza della delusione
s'abbatterà sul semplice uomo;
quando la parola speranza più non avrà senso alcuno,
in un mondo di fiamme e rovine;
quando nel prato non crescerà
più il fiore;
quando nel bosco ogni albero
rinsecchirà
e ai suoi piedi s'allargherà
un tappeto di caduche foglie;
quando il grido del gabbiano
non romperà più
il monotono sciacquio
delle onde marine;
quando nel cuore dell'uomo
non esisterà più
anche un piccolo, misero angolo
nel quale riporre l'Amore;
quando l'uomo non avrà più la forza
d'Amare e sperare,
nel cosmo infinito
scoppierà prorompente
il mistero d'una Nuova Età...
Si diffonderà allora
il grande segreto dell'uomo,
dell'uomo destino di stella,
e allora l'umano sfinito
ricostruirà un nuovo universo
dimensione d'Amore
dove egli,
dopo aver penato cent'anni
riuscirà finalmente a trovare la Pace :
Età dell'Acquario.
INNO INIZIATICO
di Maria Villari
Spirito e materia,
mondo che non vive,
paurosa immensità dell'universo.
Abissi marini senza fondo,
foreste inaccessibili d'orrore,
furia della tempesta innominata.
Regni occulti,
scuro universo, impero di mille potenze,
impero dell'uomo fatto Dio, dov'io vago senza sosta
come ente mai nato,
essenza di Diana cacciatrice.
Da nord a est, da sud a ovest,
ove attendo il tramonto
per discendere nell'immortale abisso
e incidere il mio nome
sui rocciosi monti inaccessibili
della scienza suprema,
su pareti di pietra rovente,
con la lama temprata nel sangue del drago.
E nell'attesa m'annullo,
mutando il mio spirito
in lievissimo alito di stelle.