Città di Avezzano Assessorato alla Cultura · Ufficio del Teatro Foto di Gilberto Porretta STAGIONE di PROSA 2015 2016 La stagione teatrale 2015-2016, promossa per la prima volta direttamente dall’amministrazione comunale, apre a una nuova era nella costruzione dell’ambizioso progetto che vuole far diventare Avezzano il salotto culturale dell’intera Marsica. Il Teatro dei Marsi, infatti, è diventato ormai il fiore all’occhiello, non solo per il nostro territorio, ma per l’intero Abruzzo. Un palcoscenico ambito dai più famosi artisti del panorama nazionale e internazionale, come testimoniano le prestigiose adesioni di attori e compagnie,che animano il variegato cartellone allestito dall’Ufficio del Teatro, rivelatosi uno strumento tecnico di grande qualità, perchè annovera tra i suoi componenti artisti e operatori culturali di elevato livello e di spiccata professionalità. Il Teatro dei Marsi è nato per produrre cultura, non solo per accoglierla trasmetterla agli utenti, ma per diffonderla, per farla conoscere al pubblico; non solo per creare lavoro ma per valorizzare il turismo e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Tutte componenti positive che danno valore all’azione dell’amministrazione comunale, che sollecitano stimoli e riflessioni da parte di chi ha a cuore lo sviluppo della città,che spingono i giovani ad essere strumento di formazione e di valorizzazione della cultura. Quella di organizzare la stagione di prosa in maniera diretta è ormai una realtà non più una scommessa,ma abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, perchè da soli, è risaputo, non si va da nessuna parte. Buon divertimento. Il sindaco Giovanni Di Pangrazio Quando ad Avezzano, la stagione di prosa 2015/2016, propone i protagonisti migliori del panorama teatrale e artistico con spettacoli di alto livello culturale, possiamo di certo affermare che il successo è garantito. Il palco del teatro comunale dei Marsi si tramuterà per l’occasione in uno scrigno di emozioni che potremo vivere attraverso cast, regie e produzioni di grande spessore, che doneranno prestigio alla nostra terra. Assessorato alla Cultura e Ufficio del Teatro del Comune di Avezzano hanno lavorato in perfetta sinergia per offrire dieci momenti teatrali d’autore che rimarranno nella memoria storica della città. Avezzano così diventa una delle realtà in grado di attrarre un pubblico vicino e lontano con opere teatrali che richiameranno gente oltre i confini dell’Abruzzo. Nel cartellone della nuova stagione ce n’è per tutti i gusti; è un vero e proprio viaggio attraverso opere di illustri autori e interpreti, da non perdere. La dimostrazione che quando c’è comunione di intenti con l’obiettivo di valorizzazione il territorio e si hanno a disposizione strutture di livello come quella del Teatro dei Marsi, la strada che porta al futuro è lastricata di belle sorprese. E, di certo la stagione di prosa 2015/2016 lascerà tutti meravigliati. Buona visione e non mancate l’opportunità di essere stupiti da spettacoli di pregio in scena, proprio qui, a un passo da voi. L’Assessore alla Cultura Fabrizio Amatilli PROGRAMMA Sabato 7 novembre 2015 Mercoledì 9 dicembre 2015 Lunedì 14 dicembre 2015 Domenica 20 dicembre 2015 Sabato 16 gennaio 2016 TRADIMENTI di Harold Pinter con Ambra Angiolini, Francesco Scianna e Francesco Biscione REGIA di Michele Placido I SUOCERI ALBANESI di Gianni Clementi con Francesco Pannofino e Emanuela Rossi REGIA di Claudio Boccacini GRAND GUIGNOL ALL’ITALIANA di Vittorio Franceschi con Lunetta Savino REGIA di Alessandro D’Alatri L’UOMO LA BESTIA E LA VIRTÙ di Luigi Pirandello con Geppy Gleijeses, Marco Messeri e Marianella Bargilli REGIA di Giuseppe Dipasquale LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA di Tennessee Williams con Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni REGIA di Arturo Cirillo DON GIOVANNI Martedì 16 febbraio 2016 IL PREZZO Mercoledì 9 marzo 2016 UNA FAMIGLIA QUASI PERFETTA Martedì 15 marzo 2016 di Molière con Alessandro Preziosi e Nando Paone REGIA di Alessandro Preziosi di Arthur Miller con Umberto Orsini e Massimo Popolizio REGIA di Massimo Popolizio di Carlo Buccirosso con Carlo Buccirosso REGIA di Carlo Buccirosso ONDA SU ONDA di Rocco Papaleo e Valter Lupo con Rocco Papaleo e Giovanni Esposito REGIA di Valter Lupo IL RE MUORE di Eugène Ionesco produzione Teatro Lanciavicchio REGIA Antonio Silvagni Martedì marzo 2016 29 Martedì 15 aprile 2016 foto Francesco Scipioni L’Ufficio del teatro dà il benvenuto al Pubblico di questa nuova stagione di prosa del Teatro dei Marsi, che per la prima volta viene presentata su iniziativa esclusiva del Comune di Avezzano, tramite il suo apposito organismo di programmazione artistica. Abbiamo messo in vetrina autori, registi ed attori di sicura qualità, in una sequenza articolata tra teatro classico, moderno e contemporaneo; abbiamo dato spazio a pregevoli produzioni del Teatro Stabile d’Abruzzo; abbiamo inserito, come peculiare novità, una produzione della storica associazione teatrale cittadina, il Lanciavicchio; e ci siamo proposti, pur nei limiti finanziari dell’Amministrazione, gli obiettivi del gradimento da parte della Città e della sua crescita culturale. Giampiero Nicoli 7 PLATEA GALLERIA ILLUSTRAZIONE DEGLI SPETTACOLI a cura di Giampiero Nicoli, con la collaborazione di Roberta Di Pascasio, Lino Guanciale e, per l’organizzazione, di Stefano De Leonardis. Sabato, 7 novembre 2015 TRADIMENTI Opera di Harold Pinter con Ambra Angiolini, Francesco Scianna e Francesco Biscione Regia di Michele Placido Harold Pinter, autore inglese, è uno dei maggiori drammaturghi contemporanei. Scrittore, regista, attore, sceneggiatore, poeta, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 2005. Solo per il teatro ha una produzione di oltre 45 opere. Predilige le situazioni psicologiche che mettono in luce stati contrastanti della natura umana e il mistero dell’animo femminile, con un intreccio fragile affidato soprattutto al dialogo, che crea atmosfere intense. “Tradimenti” è una commedia del 1978, tessuta sulla vicenda esistenziale di tre personaggi: Robert, Emma e Jerry. Robert, editore, ed Emma, manager d’arte, sono una coppia sposata che sembra di successo e felice. E sono amici di Judith e si suo marito Jerry. Quest’ultimo, agente letterario e scrittore, è un ingenuo e illuso romantico, che in una festa confida il suo amore ad Emma, subito da lei ricambiato, forse anche per il desiderio di vendetta che Emma serba nei confronti del marito Robert, convinta di un suo passato tradimento. Jerry ed Emma affittano un appartamento, luogo dei loro incontri d’amore. Così, in questo rapporto anche Jerry tradisce sia la moglie Judith, sia l’amico Robert, il quale però, assai perspicace, sospetta della relazione tra i due. E Robert, dopo aver trovato una lettera di Jerry indirizzata ad Emma, con metodo da investigatore, si compiace di turbare i suoi sogni, costringendola a confessare. Questa la storia, che però ha una peculiarità originale: è narrata cronologicamente al contrario, insomma l’inizio della vicenda affettiva tra Robert ed Emma, non corrisponde all’inizio dell’azione teatrale, ma appare solo alla fine, come in un flash back cinematografico. E la sua messinscena, sotto l’abile regia di Michele Placido, si avvale di raffinati interpreti. 11 Mercoledì, 9 dicembre I SUOCERI ALBANESI Testo di Gianni Clementi con Francesco Pannofino Emanuela Rossi e poi Andrea Lolli, Silvia Brogi, Maurizio Pepe, Filippo Laganà, Elisabetta Clementi Regia di Claudio Boccaccini Gianni Clementi, scrittore teatrale in voga, ci allieta con la sua ultima commedia, giocando con sorprendente ironia su un tema d’attualità. Ritrae infatti costumi, modi e personaggi di una piccola borghesia romana, che si manifesta di sinistra, che declama i valori di solidarietà e fratellanza, con gli stili del buonismo, sconfinando talvolta in reminiscenze proletarie e che incappa in una sorpresa finale. “I Suoceri Albanesi” (meglio sarebbe “I Suoceri Italiani”) inanella una serie di gag assai brillanti, avvalendosi di un cast di tutto rispetto, in cui spiccano i capifamiglia, Lucio (Francesco Pannofino) consigliere comunale di idee progressiste e Ginevra (Emanuela Rossi) chef da nouvelle cousine con un passato politico; poi la figlia sedicenne Camilla (Elisabetta Clementi) con la sua amica erborista sempre in analisi alla ricerca dell’amore (Silvia Brogi) il saccente diplomatico militare (Andrea Lolli) e infine Igli e Lusham due veri albanesi fortunosamente immigrati (Maurizio Pepe e Filippo Laganà), idraulici che, chiamati per un improvviso guasto alle tubazioni del bagno, irrompono in questo spassoso quadro famigliare e ne sconvolgono la vita, con qualche sorpresa. Una messinscena che si snoda su una costante invenzione di attraenti macchiette, capace di divertire il pubblico e suscitarne la complicità. 13 Lunedì, 14 dicembre GRAND GUIGNOL ALL’ITALIANA La nuova produzione del TSA Testo di Vittorio Franceschi interprete principale Lunetta Savino Gli altri attori sono: Umberto Bortolani, Carmen Giardina, Sebastian Gimelli Morosini, Andrea Lupo Regia di Alessandro D’Alatri Scene di Matteo Soltanto Costumi di Giuseppina Maurizi Il regista, Alessandro D’Alatri, dice che frugando nei cassetti dell’Autore, si trovò fra le mani questo gioiello, “una feroce condanna dell’egoismo e del perbenismo”, l’antico Grand Guignol ottocentesco “rivestito con i sapori della tradizione teatrale italiana, dalla commedia dell’arte in poi”. Il “Grand Guignol” è un tipo di spettacolo nato in Francia e, come afferma l’Autore del testo in scena, “si caratterizza come un teatro a tinte forti, anzi fortissime, farsesco e macabro, dove scorrono in abbondanza, insieme al sangue, grossolanità, violenza, cinismo, storie da cronaca nera con squartamenti e lacrime, truci vendette, eros e bordello, in uno srotolarsi dinamico di intrecci da drammone popolare, senza lieto fine, con effetti, a volte, di involontaria e grottesca comicità”. Aggiunge l’Autore che questo tipo di scrittura gli apparve, nel 2000, “ideale per raccontare il nostro Paese, le cui vicende e il cui tasso di cultura e di valori etici da tempo stavano procedendo con orgogliosa sicurezza verso lo zero di oggi”. L’essenza dell’opera è la satira, che “si pone l’obbiettivo morale di mettere a nudo le storture del mondo, ma anche di divertire”. Gli eroi di questo Grand Guignol all’italiana sono “una innocente colf depressa, un salumiere di successo, una guida turistica ignorante con una moglie fedifraga e isterica e un postino sensibilmente gay…. Corna, liti, strafalcioni, soldi…con l’immancabile “coup de trèatre” finale”. Esterina, la protagonista, intorno alla quale ruotano gli altri personaggi, ha “una fisionomia chiara, quella di una straordinaria attrice: Lunetta Savino”. 15 Domenica, 20 dicembre se non europea della nostra età”. L’UOMO LA BESTIA E LA VIRTÙ’ Quella in scena è una commedia del 1919, che, in tono di farsa grottesca, narra le vicende di tre personaggi, appunto “l’uomo”, “la bestia”, “la virtù”, che sono presentati con il tipico sdoppiamento pirandelliano tra l’apparire e l’essere. Opera di Luigi Pirandello con Geppy Gleijeses Marco Messeri e Marianella Bargilli Altri attori: Renata Zamengo, Mimmo Mignemi, Vincenzo Leto. Regia di Giuseppe Dipasquale Costumi Adele Bargilli Scene Paolo Calafiore Musiche Mario Incudine Il 10 dicembre 1934, cioè 81 anni fa, Luigi Pirandello venne insignito del premio Nobel per la letteratura. Aveva scritto importanti romanzi una notevole quantità di novelle e già oltre 40 opere teatrali. Silvio D’Amico, il maggior storico italiano del teatro, scriveva nel 1960 che Pirandello era “il più singolare dei fenomeni apparsi nella vita teatrale italiana, L’apparire è la maschera di ciascuno. “L’uomo”, la prima maschera, è il professor Paolino che sotto il suo apparente perbenismo, cela una tresca con la signora Perrella. “La Bestia” è la maschera del capitano di marina che ha abbandonato la moglie Perrella, rifiutando qualunque rapporto sessuale con lei, per convivere con una donna a Napoli. “La virtù” è la maschera della signora Perrella che si mostra come una morigerata e pudica madre di famiglia. Ma il destino o il caso faranno cadere le maschere. La signora Perrella resta incinta dal professor Paolino; e questi per salvare l’ipocrisia borghese, per convincere tutti che la signora è rimasta incinta dal marito, dovrà convincere il capitano ad avere almeno un rapporto sessuale con la moglie. Tutto dovrà accadere in una sola notte e grazie ad un afrodisiaco fatto preparare dal prof. Paolino. Una feroce satira come è stato detto “contro l’umanità e i suoi astratti valori”. Un triangolo di magnifici interpreti; Gleijeses nella parte dell’uomo, Messeri nella parte della bestia, Bargilli in quella della virtù. 17 Martedì, 19 gennaio 2016 LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA Dramma di Tennessee Williams con Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni Gli altri attori sono: Paolo Musio, Franca Penone, Salvatore Caruso, Clio Cipolletta, Francesco Petruzzelli Regia di Arturo Cirillo Per quest’opera, il grande drammaturgo statunitense del ‘900, Tennessee Williams, venne insignito, nel 1954, del premio Pulitzer. È la storia di una donna, Maggie, che in un acceso scontro verbale col marito Brick, dirà di sentirsi come una gatta sul tetto che scotta, decisa a non cadere giù: ha conquistato a fatica una posizione sociale e per conservarla, sogna di coronare il suo ideale d’amore attraverso la gravidanza che fortemente desidera. Ma è ostacolata da Brick, alcolista, forse perché innamorato di un suo ex compagno di squadra, Skipper, morto sucida, e dai continui litigi dei familiari tutti presi dagli interessi per la cospicua eredità che attendono. Il momento è la riunione dell’intera famiglia per la festa di compleanno del patriarca, che sarà l’ultimo a causa d’un suo male incurabile. Ed è la famiglia il luogo dove l’autore dà vita ai sentimenti dei personaggi e ad una coralità di conflitti. Sono illuminanti le parole del regista: “…si concentra in un unico spazio temporale e fisico l’ossessione di un’idea di amore impossibile, perché troppe sono le rinunce di una famiglia dedita al successo e ai soldi, alla proprietà, in cui la vita appartiene a chi la sa comprare e a chi vive secondo la più bieca convenzione”. Sotto scalpitano e bruciano i sogni: “…di due uomini che s’innamorano, di una donna che fugge dalla povertà della sua infanzia, di un dispotico e misogino padre, fattosi tutto da sé…della moglie di lui, abitata dalla bugia e dall’infelicità…dell’altro figlio, avvocato rampante e prolifico e della sua consorte, arrivati per impossessarsi dell’intera eredità, portatori di fasulli nidi d’amore”. E infine “un prete molto interessato ai beni terreni e un medico burocrate del dolore”. Il tutto in un gioco drammaturgico, dove alla mancanza di figli d’una coppia si oppone una presenza nevrotica di bambini dell’altra; e le torture verbali d’una coppia sono frammentate da canzoncine, giochi di bimbi e da sinistre grida di falchi. Una messinscena, con cast e regia ottimi, che esaltando la poetica dell’inquieto scrittore americano, universale e senza tempo, ci parla di noi. 19 Martedì, 16 febbraio DON GIOVANNI Opera di Molière con Alessandro Preziosi e Nando Paone Altri attori: Lucrezia Guidone, Barbara Giordano, Roberto Manzi, Daniele Paoloni, Daniela Vitale, Matteo Guma. Regia di Alessandro Preziosi Scene di Fabien Iliou Costumi di Marta Crisolini Malatesta Luci di Valerio Tiberi Musiche originali di Andrea Farri Supervisione di Alessandro Maggi Molière (pseudonimo di Jean Baptiste Poquelin) è stato il più grande commediografo francese del Settecento. Fra le oltre 35 opere, delle quali è stato anche interprete, v’è il “Don Giovanni o il convitato di pietra”, che ha sempre avuto uno straordinario successo, in Francia, Spagna ed Italia. Il personaggio di Don Giovanni, ancor prima della scrittura di Molière aveva avuto fortuna letteraria ed era già nella Commedia dell’Arte italiana. Molière attinge dalle precedenti fonti, ritraendone una originale figura: “un personaggio raffinato, cinico, dissacrante, in aperta opposizione con le convenzioni sociali”. È stato detto che Don Giovanni è un mito senza tempo, rielaborato in modi diversi e in epoche diverse, ma sempre indefinibile e sfuggente. Nella vicenda messa in scena, Don Giovanni, gentiluomo libertino, ha abbandonato la moglie Elvire che tenta di riconquistarlo; grazie ad alcuni contadini si salva da una tempesta sulla costa, col suo servitore Sganarello; con promesse di matrimonio, attira due ingenue contadine, Charlotte e Mathurine; inseguito dai fratelli di Elvire, si rifugia con Sganarello in una foresta; dopo aver salvato la vita a un fratello di Elvire, invita a cena la statua di un personaggio che aveva ucciso, e la statua accetta; mette alla porta il suo creditore, Dimanche; risponde con insolenza e scherno al padre, don Louis, che lo rimprovera per la sua vita dissoluta; resta insensibile alle preghiere di Elvire: finge di pentirsi con il padre; confessa a Sganarello di servirsi dell’ipocrisia. Ma compare infine sulla scena uno spettro che gli concede pochi istanti per pentirsi; poiché lui se la ride, la statua lo prende per mano e su Don Giovanni si abbatte un fulmine, la terra gli si apre sotto i piedi ed è inghiottito dall’inferno, mentre il servitore si lamenta perché nessuno gli pagherà il salario arretrato. L’obbiettivo della regia – ha scritto Alessandro Preziosi – è di “accendere nella fantasia degli spettatori il piacere dei sensi, facendo materializzare sotto i loro occhi, uno dei più affascinanti archetipi letterari della cultura occidentale; è mescolare il piano realistico della commedia di “cappa e spada” e quello fantastico del soprannaturale; e il protagonista è un personaggio seducente, sempre in scena, autentico funambolo del trasformismo. Don Giovanni diviene così l’emblema di una spensierata gioia di vivere, del piacere sensuale, dell’intelligenza strategica messa al servizio degli inganni e del disprezzo per l’irrazionale, anche se finisce per accostarsi alla sfera del divino, avviluppato in sé nel mistero finale”. 21 Mercoledì, 9 marzo IL PREZZO Opera di Arthur Miller con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale e Elia Schilton Regia di Massimo Popolizio Scenografia di Maurizio Balò, Costumi di Gianluca Sbicca Luci di Pasquale Mari. Arthur Miller, scrittore e drammaturgo statunitense di cui quest’anno ricorre il decimo anniversario dalla morte, è una figura di primo piano nella letteratura e nel cinema statunitensi, celebre come autore ma anche per i cinque anni del suo matrimonio con Marilyn Monroe. La sua era una famiglia di ebrei benestanti ma il padre, un ricco e rispettato imprenditore, cadde in rovina durante la grande depressione. È proprio questa traumatica esperienza, familiare ed economica, che influenzerà il suo lavoro di scrittore e che gli fornirà i temi chiave di tutta la sua lunga produzione: il conflitto familiare, la responsabilità etica personale e la critica a un sistema economico e sociale spietato e disumano. A cominciare dal suo testo più famoso “Morte di un commesso viaggiatore”, una delle pietre miliari del teatro americano contemporaneo, che gli valse il prestigioso Premio Pulitzer, per arrivare alla commedia “Il prezzo” scritta nel 1968 ma quasi sconosciuta in Italia. In quest’ultima Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel 1929. Figli di un padre che ha subito questa crisi, due fratelli si rivedono dopo anni per liberare, prima che sia demolito, un appartamento in cui sono accumulati mobili e oggetti appartenuti al padre. Un vecchio broker è chiamato per stabilirne il prezzo. Questo è il semplice spunto, da cui prende il via una serie di incomprensioni, menzogne e discussioni che hanno come denominatore comune la paura di perdere tutto, la lotta nella crisi. È una storia, ben strutturata nella sua alternanza di momenti divertenti e momenti drammatici, che vive dello spessore dei quattro personaggi e del rapporto tra loro: un poliziotto di New York, che deve vendere i mobili e gli oggetti appartenuti al padre, una moglie con problemi di alcool e depressione, un fratello che non vede da anni perché ha saputo allontanarsi da casa per seguire la sua strada di successo, e il venditore che dovrà stabilire il prezzo dei mobili usati. Tutti riuniti per l’occasione in uno spazio che diventerà il contenitore dei loro ricordi, dei loro dissensi, degli scontri e delle diverse visioni della vita. Un testo che ha permesso alla compagnia Orsini e al regista Popolizio, con grande esperienza attoriale alle spalle, di far leva soprattutto sull’interpretazione e la bravura degli attori, in dialoghi che a volte ricordano le commedie di Woody Allen e a volte i drammi di O’Neil. La prima dello scorso ottobre, al teatro Argentina di Roma ha riscosso grande successo di critica e di pubblico. 23 Martedì, 15 marzo UNA FAMIGLIA QUASI PERFETTA Opera scritta diretta e interpretata da Carlo Buccirosso, con Rosalia Porcaro Gino Monteleone Davide Marotta Tilde Spirito Peppe Miale Fiorella Zullo e Giordano Bassetti Costumi di Zaira de Vincentiis Scenografia di Gilda Cerullo e Renato Lori Musiche di Paolo e Simone Petrella Carlo Buccirosso è un attore, regista e commediografo napoletano, vincitore di un David di Donatello come attore non protagonista in un film di Edoardo Leo, bravo interprete in due film di Paolo Sorrentino, “Il divo” e “La grande bellezza”. In “Una famiglia quasi perfetta” è autore e insieme protagonista di una commedia piena di humour e sarcasmo che regala allo spettatore un ritratto impietoso e attualissimo della nostra società, uno sguardo intelligente sulla confusione legislativa italiana, tra cavilli giuridici, studi legali, tutela del cittadino, disabilità, adozioni, famiglie. Dunque tematiche scottanti, affrontate con lo stile ironico, ma non troppo, di Buccirosso. In questa storia interpreta un personaggio prepotente e violento che, dopo aver trascorso gli ultimi 24 anni in carcere, corrompendo un avvocato, pretende di riavere suo figlio che nel frattempo è stato adottato da una famiglia per bene: una coppia come tante che, non riuscendo ad avere figli, dopo analisi controlli ed esami, decide di adottare un bambino con l’aiuto di un luminare dell’inseminazione artificiale. Lui un affermato psicologo, lei una casalinga insoddisfatta, finalmente coronano il loro sogno di avere un figlio. Vivono in apparente armonia insieme al bambino in una piacevole e tranquilla villetta residenziale, fino a quando un giorno arriverà il padre naturale dell’amato e coccolato pargolo, di cui non conosce neanche le problematiche fisiche. Con la leggerezza della grande tradizione della commedia italiana, si affrontano problematiche contemporanee, invitando il pubblico a qualche agrodolce considerazione sul tempo in cui viviamo. Una commedia divertente e sagace arricchita di dialoghi e tempi comici serrati, scenografie curatissime e grandi interpreti. 25 Martedi’, 29 marzo ONDA SU ONDA Testo di Rocco Papaleo e Valter Lupo con Rocco Papaleo e Giovanni Esposito Regia di Valter Lupo Chitarra Francesco Accardo Percussioni Jerry Accardo Contrabbasso Guerino Rondolone Pianoforte Arturo Valiante Rocco Papaleo è figura protagonista e versatile nel nostro panorama cinematografico e teatrale; attore, regista, musicista e sceneggiatore; ha avuto un David di Donatello come miglior regista esordiente per il film “Basilicata coast to coast”. In questa commedia musicale continua il percorso di Rocco Papaleo in compagnia dei suoi fidati compagni di viaggio attraverso il “teatro canzone”. Questa volta la rotta punta verso i confini del mondo in un viaggio più esotico. Come nel caso di “Una piccola impresa meridionale”, che nella scorsa stagione ha avuto uno straordinario successo di pubblico, anche questa volta il viaggio e la scoperta saranno il centro della sua poetica, ma con uno sguardo rivolto a paesaggi esotici. È lo stesso Papaleo a spiegare il suo intento e le caratteristiche di questo nuovo spettacolo: “Entrare in teatro, per me, è come lasciare la terra ferma. È solcare il mare dell’immaginazione, vivere un’esperienza di navigante. Per questo il nostro teatro canzone questa volta vuole agire come se si trovasse su una nave, che ci trasporta insieme ai passeggeri/spettatori per affrontare un viaggio che possa divertire e, nella migliore delle ipotesi, emozionare. Ci sentiamo di promettere una crociera a tutti gli effetti, magari non sfarzosa, ma con tutto quello che serve per comporre un entertainment efficace. Avremo marinai pronti a tutto per assistervi e divertirvi, l’orchestrina per ballare e contrappuntare le storie che il Capitano vorrà raccontare e tra i passeggeri cercheremo hostess e steward che accetteranno l’ironia del mettersi in gioco. La nostra nave si chiama ‘Buena Onda’, l’onda buona, quella che solleva e dà sollievo.” 27 15, aprile 2016 IL RE MUORE nuova produzione del Teatro Il Lanciavicchio Opera di Eugène Ionesco con Stefania Evandro, Alberto Santucci, Cristina Cartone, Giacomo Vallozza, Rita Scognamiglio, Tommaso di Giorgio Regia di Antonio Silvagni Scenografie di Valerio Babbo Costumi di Stefania Evandro Musiche originali di Giuseppe Morgante Eugène Ionesco, scrittore e drammaturgo franco-rumeno, è stato uno dei più originali esponenti del teatro del ‘900; rappresentante, insieme al coetaneo Samuel Beckett, del cosiddetto teatro dell’assurdo e membro dell’Académie française dal 1970. Ha scardinato ogni convenzione e regola teatrale per poter rappresentare l’alienazione dell’uomo contemporaneo, ha usato la comicità paradossale e il nonsenso per mettere in scena l’angoscia e l’irrazionalità della condizione umana in testi caratterizzati da un’ironia profonda quanto lieve, con situazioni che riescono ad avere un effetto tragico e comico insieme. “Il re muore” è una tragicommedia portata per la prima volta sulle scene parigine nel 1962. Racconta di Bérenger, sovrano dell’Universo, che ha una malattia incurabile ma non sa ancora che dovrà morire; le due regine, la dolce Marie e la saccente Marguerite, venute a conoscenza della sua malattia grazie al medico di corte, discutono a lungo se sia il caso di rivelare la triste notizia al loro marito e sovrano. Alla fine la notizia viene rivelata a Bérenger che, incredulo e ostinato, non vuole convincersi della sua imminente morte; il sovrano non intende cedere agli eventi dal momento chè non è stato lui a deciderli e si crede ancora in possesso del potere sugli elementi della natura e sugli uomini, a cui si rivolge ma da cui viene addirittura ignorato. Un testo brillante e divertente, pieno di colore e di ritmo, che mette in scena un microcosmo grottesco ma spietatamente vero, di paure e sentimenti tanto esagerati quanto umani. Bérenger non vuole ammettere che il destino è il vero sovrano dell’universo e dunque molto più potente di lui. Il testo di Ionesco mette in scena una transizione, un momento di passaggio al quale non si è mai veramente pronti. È il dramma dell’uomo inteso come umanità ma anche come società: una società in disfacimento progressivo, alla presenza di segnali sempre più evidenti, e la volontà di non ascoltarli, di non vederli e di non agire per tempo. Una grande e frizzante metafora dell’esistenza umana e della fragilità del potere: tutto questo è “Il re muore” nella messinscena del Teatro Il Lanciavicchio. 29 IL COMUNE E IL TEATRO Il Comune di Avezzano gestisce direttamente e in economia il Teatro dei Marsi Organi di riferimento: UFFICIO DEL TEATRO Sindaco Giovanni Di Pangrazio ASSESSORATO ALLA CULTURA Assessore Fabrizio Amatilli UFFICIO DEL TEATRO Membri professionali esterni Settore Cultura Giampiero Nicoli coordinatore e direttore artistico Luca Montanari dirigente Roberta di Pascasio scrittrice Antonio Bianchi funzionario Lino Guanciale attore Settore tecnico Francesco Di Stefano dirigente Luca Di Nicola presentatore Stefano Guarracini iniziative sociali Ermanno Di Giovambattista funzionario Consiglieri comunali Segreteria presso il Gabinetto del Sindaco Alessandro Barbonetti Mariano Santomaggio ORGANIZZAZIONE E PROMOZIONE Stefano De Leonardis ASSOCIAZIONE SPETTACOLODALVIVO Costo abbonamento per n. 10 spettacoli: INTERO: I Settore € 130,00 · II Settore € 110,00 · III Settore € 90,00 Riduzione riservata ai C.R.A.L. Aziendali, Over 65, Associazioni Culturali e di Volontariato, alle categorie speciali (portatori di handicap e donatori di sangue): I Settore € 120,00 · II Settore € 100,00 · III Settore € 80,00 Costo biglietti (il costo dei biglietti per alcuni spettacoli potrà subire delle variazioni) I settore € 25,00 · II settore € 20,00 · III Settore € 15,00 Gli abbonamenti e i biglietti sono in vendita presso il Punto Informativo di Corso della Libertà (Largo M. Pomilio) dal lunedì al venerdì - ore 18.00/20.00 e presso i punti vendita ITICKET AVVERTENZE AL PUBBLICO -si raccomanda di essere in teatro prima delle ore 21, perché gli spettacoli avranno inizio puntualmente. Il ritardo massimo tollerato è di cinque minuti. -per i telefoni cellulari si ricorda che dal momento di inizio, e salvo che per l’intervallo, dovranno essere spenti. Ed inoltre che, durante lo spettacolo, anche con il silenziatore è inopportuno utilizzare il cellulare, la cui luminosità può infastidire i vicini e palcoscenico -chi ha bisogno di informazioni al di fuori delle sere degli spettacoli, può quotidianamente recarsi presso il chiosco informativo, in Largo Pomilio di Avezzano -iniziative culturali collaterali che l’Ufficio del Teatro dovesse prendere nel corso della stagione, verranno comunicate al Pubblico in occasione degli spettacoli -sono gradite osservazioni da parte degli spettatori sugli spettacoli in cartellone; chi vuole potrà inviarle al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] STAGIONE COMPLEMENTARE PER SCUOLE SUPERIORI E PER BAMBINI E FAMIGLIE Oltre alla tradizionale stagione di prosa serale illustrata, il Comune di Avezzano con il suo Ufficio del Teatro, si avvale, a completamento della sua proposta culturale, delle due note associazioni professionali cittadine, che presenteranno spettacoli dedicati a particolari fasce di Pubblico. Il Lanciavicchio – che già figura nella stagione di prosa serale con una sua produzione – propone delle matinée per le scuole superiori. Il Teatro dei Colori, propone per bambini e famiglie le consuete pomeridiane “Le domeniche da favola”, ed inoltre matinée per le scuole superiori. In questa brochure ci si limita ad indicare le produzioni messe in campo, per la complementare stagione, dalle due associazioni, ciascuna delle quali farà poi avere al Pubblico programmi ed illustrazioni più analitiche, nelle quali darà eventualmente comunicazioni su ulteriori iniziative teatrali. 33 LA PROSA DI MATTINA STAGIONE DI PROSA in matinée al TEATRO DEI MARSI di Avezzano Quest’anno il Teatro Lanciavicchio in collaborazione con l’Amministrazione comunale e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Avezzano organizza una STAGIONE DI PROSA di mattina al Teatro dei Marsi. L’attività è pensata in maniera prioritaria per gli studenti e le studentesse delle Scuole Superiori di Avezzano ma anche per coloro che, non riuscendo a frequentare il teatro nelle ore serali, non vogliono rinunciare alla partecipazione ad eventi culturali di alto livello. All’interno del cartellone LA PROSA DI MATTINA saranno presentati nell’arco dell’anno scolastico da novembre a maggio n.4 spettacoli diversi, tutti correlabili con tematiche e autori presenti nei curricula scolastici delle Scuole Secondarie di Secondo grado. 16 dicembre 2015 COSI’ È (se vi pare) di Luigi Pirandello (TEATRO E LETTERATURA ITALIANA) compagnia TDA TEATRI D’ABRUZZO Teatri D’Arte in rete 22 gennaio 2016 IL PRINCIPE di Stefania Evandro e Antonio Silvagni (TEATRO E STORIA CONTEMPORANEA ) compagnia TEATRO LANCIAVICCHIO 18 febbraio 2 016 PALE BLUE DOT PALLIDO PALLINO BLU di Andrea Brunello (TEATRO E SCIENZA ) compagnia Ardito Desìo 14 aprile 2016 IL RE MUORE di Eugène Ionesco (TEATRO E I GRANDI AUTORI) compagnia TEATRO LANCIAVICCHIO 35 Associazione Teatro dei Colori Onlus Programmazione TEATRO COMUNALE DEI MARSI ORE 17,00 “LE DOMENICHE DA FAVOLA” 4° edizione 15 novembre 2015 STORIE DI KIRIKU E GLI ANIMALI SELVAGGI TEATRO DEI COLORI - Avezzano Testo, regia: Valentina Ciaccia 13 dicembre 2015 LA BOTTEGA DEI GIOCATTOLI CREST - Taranto Testo e regia Sandra Novellino e Delia De Marco 17 gennaio 2016 IL MAGO DI OZ ACCADEMIA ARTE DRAMMATICA L’AQUILA - COMPAGNIA TEATROZETA YOUNG Testo rielaborato da Manuele Morgese e Valerio Giordano 31 gennaio 2016 BABEBÌBO … BLU - COLORI E SUONI DELLE PAROLE TEATRO DEL BURATTO - Milano Ideazione e messa in scena Renata Coluccini 14 febbraio 2016 LA FAVOLA DELLE TRE MELARANCE TEATRO BERTOLT BRECHT - Formia Regia Maurizio Stammati 28 febbraio 2016 IL GATTO CON GLI STIVALI COMPAGNIA TEATRO VERDE - Roma di Roberto Parafante Veronica Olmi, regia di Emanuela La Torre 37 Matinèe per le scuole superiori “PASSI SULLA SCENA” 22° edizione 18 novembre 2015, ore 11,00 FUOCO DI LIBERTÀ Azione scenica dal libro di Mario Pomilio “Il nuovo corso” a 25 anni dalla scomparsa. Produzione Teatro dei Colori - Avezzano 26 gennaio 2016, ore 11,00 Il GIORNO DELLA MEMORIA 2016 VIAGGIO AD AUSCHWITZ A/R PRODUZIONE IL MELARANCIO - Cuneo Regia Luciano Nattino *Altre iniziative da definire. foto Francesco Scipioni Impaginazione e grafica ECCO I NOMI DEGLI ARTISTI CHE SONO PASSATI PER IL TEATRO DEI MARSI DALL’ANNO 2007: Paolo Villaggio-Paola Quattrini-Enrico Lo Verso-Mascia Musy-Francesco Biscione-Massimo Cimaglia-Mariano Rigillo-Anna Teresa Rossini-Massimo Venturiello-Tosca-Giobbe Covatta-Stefano Sarcinelli-Ugo Gangheri-Franca Valeri-Anna Maria Guarnieri-Patrizia Zappa Mulas-Sebastiano Lo Monaco-Giorgio Panariello-Carlo Pistarino-Remo GironeAlessandro Gassman-Manrico Gammarota-Sergio Meogrossi-Fabio Bussotti-Lunetta Savino-Paolo Bessegato-Geppy Gleijeses-Stefano Santo Spago-Marianella Bargilli-Raffaele Pisu-Massimo Cimaglia-Lello Arena-Tullio Solenghi-Marina Massironi-Antonio Catania-Stefano Randisi-Enzo Vetrano-Peppe Barra-Vittoria Belvedere-Michele La Ginestra-Lorenza Mario-Antonio Cornacchione-Flavio Insinna-Francesco Paolantoni-Marco Sgrosso-Luciano Roman-Ottavia Piccolo-Marina Malfatti-Ernesto Mahieux-Isa Danieli-Manuela Mandracchia-Arturo Cirillo-Carlo Giuffrè Mariangela D’AbbraccioE l i s a b e t t a Pozzi-Gabriele Cirilli-Franco Branciaroli-Caterina Murino-Paolo Calabresi-Max Malatesta-Raffaele Paganini-Rodolfo Laganà-Francesca Reggiani-Francesco Pannofino-Barbara Bengala-Pier Luigi MisasiMaria Rosaria Carli-Gian Marco Tognazzi-Luigi De Filippo-Andrè De La Roche-Josè Perez-Amanda Sandrelli-Blas Roca Rey-Edy Angelillo-Enzo Iacchetti-Massimo Dapporto-Antonella EliaSusanna Marcomeni-Maria Amelia Monti-Gianfelice Imparato-Fulvio Cauteruccio-Carlo BuccirossoValentina Stella-Paola Pitagora-Roberto Alpi-Manuela Mandracchia-Alessandro Benvenuti-Veronica PivettiGennaro Cannavacciuolo-Eduardo Tartaglia-Veronica Mazza-Alessandro Preziosi-Nando Paone-Margot Sikabonyi-Gaia De Laurentis-Giorgio Albertazzi-Giuliana De Sio-Sabrina Ferilli-Maurizio Micheli-Pino Quartullo-Nello Mascia-Elena Bucci-Marco Sgrosso-Paolo Rossi-Barbara Bouchet-Iva Zanicchi-Corinne Clery