Città di Avezzano
Assessorato alla Cultura · Ufficio del Teatro
Foto di Gilberto Porretta
STAGIONE di PROSA
2015 2016
La stagione teatrale 2015-2016, promossa per la prima
volta direttamente dall’amministrazione comunale, apre a
una nuova era nella costruzione dell’ambizioso progetto che
vuole far diventare Avezzano il salotto culturale dell’intera
Marsica. Il Teatro dei Marsi, infatti, è diventato ormai il fiore
all’occhiello, non solo per il nostro territorio, ma per l’intero
Abruzzo. Un palcoscenico ambito dai più famosi artisti del
panorama nazionale e internazionale, come testimoniano
le prestigiose adesioni di attori e compagnie,che animano
il variegato cartellone allestito dall’Ufficio del Teatro, rivelatosi uno strumento
tecnico di grande qualità, perchè annovera tra i suoi componenti artisti e
operatori culturali di elevato livello e di spiccata professionalità.
Il Teatro dei Marsi è nato per produrre cultura, non solo per accoglierla
trasmetterla agli utenti, ma per diffonderla, per farla conoscere al pubblico;
non solo per creare lavoro ma per valorizzare il turismo e migliorare la qualità
della vita dei cittadini. Tutte componenti positive che danno valore all’azione
dell’amministrazione comunale, che sollecitano stimoli e riflessioni da parte di
chi ha a cuore lo sviluppo della città,che spingono i giovani ad essere strumento
di formazione e di valorizzazione della cultura.
Quella di organizzare la stagione di prosa in maniera diretta è ormai una
realtà non più una scommessa,ma abbiamo bisogno della collaborazione di tutti,
perchè da soli, è risaputo, non si va da nessuna parte. Buon divertimento.
Il sindaco
Giovanni Di Pangrazio
Quando ad Avezzano, la stagione di prosa 2015/2016,
propone i protagonisti migliori del panorama teatrale e
artistico con spettacoli di alto livello culturale, possiamo di
certo affermare che il successo è garantito. Il palco del teatro
comunale dei Marsi si tramuterà per l’occasione in uno
scrigno di emozioni che potremo vivere attraverso cast, regie
e produzioni di grande spessore, che doneranno prestigio
alla nostra terra.
Assessorato alla Cultura e Ufficio del Teatro del Comune
di Avezzano hanno lavorato in perfetta sinergia per offrire dieci momenti teatrali
d’autore che rimarranno nella memoria storica della città. Avezzano così diventa
una delle realtà in grado di attrarre un pubblico vicino e lontano con opere
teatrali che richiameranno gente oltre i confini dell’Abruzzo. Nel cartellone della
nuova stagione ce n’è per tutti i gusti; è un vero e proprio viaggio attraverso opere
di illustri autori e interpreti, da non perdere.
La dimostrazione che quando c’è comunione di intenti con l’obiettivo di
valorizzazione il territorio e si hanno a disposizione strutture di livello come
quella del Teatro dei Marsi, la strada che porta al futuro è lastricata di belle
sorprese. E, di certo la stagione di prosa 2015/2016 lascerà tutti meravigliati.
Buona visione e non mancate l’opportunità di essere stupiti da spettacoli di
pregio in scena, proprio qui, a un passo da voi.
L’Assessore alla Cultura
Fabrizio Amatilli
PROGRAMMA
Sabato 7
novembre
2015
Mercoledì 9
dicembre
2015
Lunedì 14
dicembre
2015
Domenica 20
dicembre
2015
Sabato 16
gennaio
2016
TRADIMENTI
di Harold Pinter
con Ambra Angiolini, Francesco Scianna e Francesco Biscione
REGIA di Michele Placido
I SUOCERI ALBANESI
di Gianni Clementi
con Francesco Pannofino e Emanuela Rossi
REGIA di Claudio Boccacini
GRAND GUIGNOL ALL’ITALIANA
di Vittorio Franceschi
con Lunetta Savino
REGIA di Alessandro D’Alatri
L’UOMO LA BESTIA E LA VIRTÙ
di Luigi Pirandello
con Geppy Gleijeses, Marco Messeri e Marianella Bargilli
REGIA di Giuseppe Dipasquale
LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA
di Tennessee Williams
con Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni
REGIA di Arturo Cirillo
DON GIOVANNI
Martedì 16
febbraio
2016
IL PREZZO
Mercoledì 9
marzo
2016
UNA FAMIGLIA QUASI PERFETTA
Martedì 15
marzo
2016
di Molière
con Alessandro Preziosi e Nando Paone
REGIA di Alessandro Preziosi
di Arthur Miller
con Umberto Orsini e Massimo Popolizio
REGIA di Massimo Popolizio
di Carlo Buccirosso
con Carlo Buccirosso
REGIA di Carlo Buccirosso
ONDA SU ONDA
di Rocco Papaleo e Valter Lupo
con Rocco Papaleo e Giovanni Esposito
REGIA di Valter Lupo
IL RE MUORE
di Eugène Ionesco
produzione Teatro Lanciavicchio
REGIA Antonio Silvagni
Martedì
marzo
2016
29
Martedì 15
aprile
2016
foto Francesco Scipioni
L’Ufficio del teatro dà il benvenuto al Pubblico di questa
nuova stagione di prosa del Teatro dei Marsi, che per la
prima volta viene presentata su iniziativa esclusiva del
Comune di Avezzano, tramite il suo apposito organismo di
programmazione artistica.
Abbiamo messo in vetrina autori, registi ed attori di
sicura qualità, in una sequenza articolata tra teatro classico,
moderno e contemporaneo; abbiamo dato spazio a pregevoli produzioni
del Teatro Stabile d’Abruzzo; abbiamo inserito, come peculiare novità, una
produzione della storica associazione teatrale cittadina, il Lanciavicchio; e ci
siamo proposti, pur nei limiti finanziari dell’Amministrazione, gli obiettivi del
gradimento da parte della Città e della sua crescita culturale.
Giampiero Nicoli
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PLATEA
GALLERIA
ILLUSTRAZIONE DEGLI SPETTACOLI
a cura di Giampiero Nicoli, con la collaborazione di Roberta Di Pascasio, Lino Guanciale e,
per l’organizzazione, di Stefano De Leonardis.
Sabato, 7 novembre 2015
TRADIMENTI
Opera di Harold Pinter
con Ambra Angiolini,
Francesco Scianna
e Francesco Biscione
Regia di Michele Placido
Harold Pinter, autore inglese, è
uno dei maggiori drammaturghi
contemporanei. Scrittore, regista,
attore, sceneggiatore, poeta,
insignito del premio Nobel per
la letteratura nel 2005. Solo per il
teatro ha una produzione di oltre
45 opere.
Predilige
le
situazioni
psicologiche che mettono in luce
stati contrastanti della natura
umana e il mistero dell’animo
femminile, con un intreccio fragile
affidato soprattutto al dialogo, che
crea atmosfere intense.
“Tradimenti” è una commedia del 1978, tessuta
sulla vicenda esistenziale di tre personaggi: Robert,
Emma e Jerry.
Robert, editore, ed Emma, manager d’arte,
sono una coppia sposata che sembra di successo e
felice. E sono amici di Judith e si suo marito Jerry.
Quest’ultimo, agente letterario e scrittore, è un
ingenuo e illuso romantico, che in una festa confida
il suo amore ad Emma, subito da lei ricambiato,
forse anche per il desiderio di vendetta che Emma
serba nei confronti del marito Robert, convinta di
un suo passato tradimento.
Jerry ed Emma affittano un appartamento, luogo
dei loro incontri d’amore. Così, in questo rapporto
anche Jerry tradisce sia la moglie Judith, sia l’amico
Robert, il quale però, assai perspicace, sospetta
della relazione tra i due.
E Robert, dopo aver trovato una lettera di Jerry
indirizzata ad Emma, con metodo da investigatore,
si compiace di turbare i suoi sogni, costringendola
a confessare.
Questa la storia, che però ha una peculiarità
originale: è narrata cronologicamente al contrario,
insomma l’inizio della vicenda affettiva tra Robert
ed Emma, non corrisponde all’inizio dell’azione
teatrale, ma appare solo alla fine, come in un flash
back cinematografico.
E la sua messinscena, sotto l’abile regia di
Michele Placido, si avvale di raffinati interpreti.
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Mercoledì, 9 dicembre
I SUOCERI
ALBANESI
Testo di Gianni Clementi
con Francesco Pannofino
Emanuela Rossi
e poi Andrea Lolli, Silvia Brogi,
Maurizio Pepe, Filippo Laganà,
Elisabetta Clementi
Regia di Claudio Boccaccini
Gianni Clementi, scrittore
teatrale in voga, ci allieta con la
sua ultima commedia, giocando
con sorprendente ironia su un
tema d’attualità.
Ritrae infatti costumi, modi e personaggi di
una piccola borghesia romana, che si manifesta
di sinistra, che declama i valori di solidarietà
e fratellanza, con gli stili del buonismo,
sconfinando talvolta in reminiscenze proletarie
e che incappa in una sorpresa finale.
“I Suoceri Albanesi” (meglio sarebbe “I
Suoceri Italiani”) inanella una serie di gag assai
brillanti, avvalendosi di un cast di tutto rispetto,
in cui spiccano i capifamiglia, Lucio (Francesco
Pannofino) consigliere comunale di idee
progressiste e Ginevra (Emanuela Rossi) chef da
nouvelle cousine con un passato politico; poi la
figlia sedicenne Camilla (Elisabetta Clementi)
con la sua amica erborista sempre in analisi
alla ricerca dell’amore (Silvia Brogi) il saccente
diplomatico militare (Andrea Lolli) e infine Igli
e Lusham due veri albanesi fortunosamente
immigrati (Maurizio Pepe e Filippo Laganà),
idraulici che, chiamati per un improvviso guasto
alle tubazioni del bagno, irrompono in questo
spassoso quadro famigliare e ne sconvolgono la
vita, con qualche sorpresa.
Una messinscena che si snoda su una costante
invenzione di attraenti macchiette, capace di
divertire il pubblico e suscitarne la complicità.
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Lunedì, 14 dicembre
GRAND GUIGNOL
ALL’ITALIANA
La nuova produzione del TSA
Testo di Vittorio Franceschi
interprete principale
Lunetta Savino
Gli altri attori sono:
Umberto Bortolani,
Carmen Giardina,
Sebastian Gimelli Morosini,
Andrea Lupo
Regia di Alessandro D’Alatri
Scene di Matteo Soltanto
Costumi di Giuseppina Maurizi
Il regista, Alessandro D’Alatri,
dice che frugando nei cassetti
dell’Autore, si trovò fra le mani
questo gioiello, “una feroce
condanna dell’egoismo e del
perbenismo”, l’antico Grand
Guignol ottocentesco “rivestito
con i sapori della tradizione
teatrale italiana, dalla commedia
dell’arte in poi”.
Il “Grand Guignol” è un tipo di spettacolo nato
in Francia e, come afferma l’Autore del testo in
scena, “si caratterizza come un teatro a tinte forti,
anzi fortissime, farsesco e macabro, dove scorrono
in abbondanza, insieme al sangue, grossolanità,
violenza, cinismo, storie da cronaca nera con
squartamenti e lacrime, truci vendette, eros e
bordello, in uno srotolarsi dinamico di intrecci
da drammone popolare, senza lieto fine, con
effetti, a volte, di involontaria e grottesca comicità”.
Aggiunge l’Autore che questo tipo di scrittura gli
apparve, nel 2000, “ideale per raccontare il nostro
Paese, le cui vicende e il cui tasso di cultura e di
valori etici da tempo stavano procedendo con
orgogliosa sicurezza verso lo zero di oggi”.
L’essenza dell’opera è la satira, che “si pone
l’obbiettivo morale di mettere a nudo le storture del
mondo, ma anche di divertire”. Gli eroi di questo
Grand Guignol all’italiana sono “una innocente
colf depressa, un salumiere di successo, una guida
turistica ignorante con una moglie fedifraga e
isterica e un postino sensibilmente gay…. Corna,
liti, strafalcioni, soldi…con l’immancabile “coup de
trèatre” finale”.
Esterina, la protagonista, intorno alla quale
ruotano gli altri personaggi, ha “una fisionomia
chiara, quella di una straordinaria attrice: Lunetta
Savino”.
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Domenica, 20 dicembre
se non europea della nostra età”.
L’UOMO LA BESTIA
E LA VIRTÙ’
Quella in scena è una commedia del 1919, che,
in tono di farsa grottesca, narra le vicende di tre
personaggi, appunto “l’uomo”, “la bestia”, “la virtù”,
che sono presentati con il tipico sdoppiamento
pirandelliano tra l’apparire e l’essere.
Opera di Luigi Pirandello
con Geppy Gleijeses
Marco Messeri
e Marianella Bargilli
Altri attori: Renata Zamengo,
Mimmo Mignemi, Vincenzo Leto.
Regia di Giuseppe Dipasquale
Costumi Adele Bargilli
Scene Paolo Calafiore
Musiche Mario Incudine
Il 10 dicembre 1934, cioè 81
anni fa, Luigi Pirandello venne
insignito del premio Nobel
per la letteratura. Aveva scritto
importanti romanzi una notevole
quantità di novelle e già oltre 40
opere teatrali. Silvio D’Amico, il
maggior storico italiano del teatro,
scriveva nel 1960 che Pirandello
era “il più singolare dei fenomeni
apparsi nella vita teatrale italiana,
L’apparire è la maschera di ciascuno. “L’uomo”,
la prima maschera, è il professor Paolino che sotto
il suo apparente perbenismo, cela una tresca con
la signora Perrella. “La Bestia” è la maschera del
capitano di marina che ha abbandonato la moglie
Perrella, rifiutando qualunque rapporto sessuale
con lei, per convivere con una donna a Napoli.
“La virtù” è la maschera della signora Perrella che
si mostra come una morigerata e pudica madre di
famiglia.
Ma il destino o il caso faranno cadere le
maschere. La signora Perrella resta incinta dal
professor Paolino; e questi per salvare l’ipocrisia
borghese, per convincere tutti che la signora è
rimasta incinta dal marito, dovrà convincere il
capitano ad avere almeno un rapporto sessuale con
la moglie. Tutto dovrà accadere in una sola notte
e grazie ad un afrodisiaco fatto preparare dal prof.
Paolino.
Una feroce satira come è stato detto “contro
l’umanità e i suoi astratti valori”.
Un triangolo di magnifici interpreti; Gleijeses
nella parte dell’uomo, Messeri nella parte della
bestia, Bargilli in quella della virtù.
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Martedì, 19 gennaio 2016
LA GATTA SUL TETTO
CHE SCOTTA
Dramma di Tennessee Williams
con Vittoria Puccini
e Vinicio Marchioni
Gli altri attori sono: Paolo Musio,
Franca Penone,
Salvatore Caruso,
Clio Cipolletta,
Francesco Petruzzelli
Regia di Arturo Cirillo
Per quest’opera, il grande
drammaturgo statunitense del
‘900, Tennessee Williams, venne
insignito, nel 1954, del premio
Pulitzer.
È la storia di una donna, Maggie, che in un acceso
scontro verbale col marito Brick, dirà di sentirsi
come una gatta sul tetto che scotta, decisa a non
cadere giù: ha conquistato a fatica una posizione
sociale e per conservarla, sogna di coronare il
suo ideale d’amore attraverso la gravidanza che
fortemente desidera. Ma è ostacolata da Brick,
alcolista, forse perché innamorato di un suo ex
compagno di squadra, Skipper, morto sucida, e dai
continui litigi dei familiari tutti presi dagli interessi
per la cospicua eredità che attendono.
Il momento è la riunione dell’intera famiglia
per la festa di compleanno del patriarca, che sarà
l’ultimo a causa d’un suo male incurabile. Ed è la
famiglia il luogo dove l’autore dà vita ai sentimenti
dei personaggi e ad una coralità di conflitti.
Sono illuminanti le parole del regista: “…si
concentra in un unico spazio temporale e fisico
l’ossessione di un’idea di amore impossibile,
perché troppe sono le rinunce di una famiglia
dedita al successo e ai soldi, alla proprietà, in
cui la vita appartiene a chi la sa comprare e a chi
vive secondo la più bieca convenzione”. Sotto
scalpitano e bruciano i sogni: “…di due uomini
che s’innamorano, di una donna che fugge dalla
povertà della sua infanzia, di un dispotico e
misogino padre, fattosi tutto da sé…della moglie
di lui, abitata dalla bugia e dall’infelicità…dell’altro
figlio, avvocato rampante e prolifico e della sua
consorte, arrivati per impossessarsi dell’intera
eredità, portatori di fasulli nidi d’amore”. E infine “un prete molto interessato ai beni terreni
e un medico burocrate del dolore”.
Il tutto in un gioco drammaturgico, dove alla mancanza di figli d’una coppia si oppone una
presenza nevrotica di bambini dell’altra; e le torture verbali d’una coppia sono frammentate
da canzoncine, giochi di bimbi e da sinistre grida di falchi.
Una messinscena, con cast e regia ottimi, che esaltando la poetica dell’inquieto scrittore
americano, universale e senza tempo, ci parla di noi.
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Martedì, 16 febbraio
DON GIOVANNI
Opera di Molière
con Alessandro Preziosi
e Nando Paone
Altri attori: Lucrezia Guidone,
Barbara Giordano,
Roberto Manzi,
Daniele Paoloni,
Daniela Vitale, Matteo Guma.
Regia di Alessandro Preziosi
Scene di Fabien Iliou
Costumi di Marta Crisolini Malatesta
Luci di Valerio Tiberi
Musiche originali di Andrea Farri
Supervisione di Alessandro Maggi
Molière (pseudonimo di Jean
Baptiste Poquelin) è stato il più
grande commediografo francese
del Settecento. Fra le oltre 35
opere, delle quali è stato anche
interprete, v’è il “Don Giovanni o il convitato di
pietra”, che ha sempre avuto uno straordinario
successo, in Francia, Spagna ed Italia.
Il personaggio di Don Giovanni, ancor prima
della scrittura di Molière aveva avuto fortuna
letteraria ed era già nella Commedia dell’Arte
italiana. Molière attinge dalle precedenti fonti,
ritraendone una originale figura: “un personaggio
raffinato, cinico, dissacrante, in aperta opposizione
con le convenzioni sociali”. È stato detto che Don
Giovanni è un mito senza tempo, rielaborato
in modi diversi e in epoche diverse, ma sempre
indefinibile e sfuggente.
Nella vicenda messa in scena, Don Giovanni,
gentiluomo libertino, ha abbandonato la moglie
Elvire che tenta di riconquistarlo; grazie ad
alcuni contadini si salva da una tempesta sulla
costa, col suo servitore Sganarello; con promesse
di matrimonio, attira due ingenue contadine,
Charlotte e Mathurine; inseguito dai fratelli di
Elvire, si rifugia con Sganarello in una foresta; dopo
aver salvato la vita a un fratello di Elvire, invita a
cena la statua di un personaggio che aveva ucciso,
e la statua accetta; mette alla porta il suo creditore,
Dimanche; risponde con insolenza e scherno al
padre, don Louis, che lo rimprovera per la sua vita
dissoluta; resta insensibile alle preghiere di Elvire:
finge di pentirsi con il padre; confessa a Sganarello
di servirsi dell’ipocrisia. Ma compare infine sulla
scena uno spettro che gli concede pochi istanti per
pentirsi; poiché lui se la ride, la statua lo prende per mano e su Don Giovanni si abbatte un
fulmine, la terra gli si apre sotto i piedi ed è inghiottito dall’inferno, mentre il servitore si
lamenta perché nessuno gli pagherà il salario arretrato.
L’obbiettivo della regia – ha scritto Alessandro Preziosi – è di “accendere nella fantasia
degli spettatori il piacere dei sensi, facendo materializzare sotto i loro occhi, uno dei più
affascinanti archetipi letterari della cultura occidentale; è mescolare il piano realistico della
commedia di “cappa e spada” e quello fantastico del soprannaturale; e il protagonista è
un personaggio seducente, sempre in scena, autentico funambolo del trasformismo. Don
Giovanni diviene così l’emblema di una spensierata gioia di vivere, del piacere sensuale,
dell’intelligenza strategica messa al servizio degli inganni e del disprezzo per l’irrazionale,
anche se finisce per accostarsi alla sfera del divino, avviluppato in sé nel mistero finale”.
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Mercoledì, 9 marzo
IL PREZZO
Opera di Arthur Miller
con Umberto Orsini,
Massimo Popolizio,
Alvia Reale
e Elia Schilton
Regia di Massimo Popolizio
Scenografia di Maurizio Balò,
Costumi di Gianluca Sbicca
Luci di Pasquale Mari.
Arthur Miller, scrittore e
drammaturgo statunitense di
cui quest’anno ricorre il decimo
anniversario dalla morte, è
una figura di primo piano
nella letteratura e nel cinema
statunitensi, celebre come autore
ma anche per i cinque anni del
suo matrimonio con Marilyn
Monroe.
La sua era una famiglia di ebrei benestanti
ma il padre, un ricco e rispettato imprenditore,
cadde in rovina durante la grande depressione. È
proprio questa traumatica esperienza, familiare
ed economica, che influenzerà il suo lavoro di
scrittore e che gli fornirà i temi chiave di tutta la
sua lunga produzione: il conflitto familiare, la
responsabilità etica personale e la critica a un
sistema economico e sociale spietato e disumano.
A cominciare dal suo testo più famoso “Morte di
un commesso viaggiatore”, una delle pietre miliari
del teatro americano contemporaneo, che gli valse
il prestigioso Premio Pulitzer, per arrivare alla
commedia “Il prezzo” scritta nel 1968 ma quasi
sconosciuta in Italia.
In quest’ultima Miller fotografa con spietata
lucidità e amara compassione le conseguenze della
devastante crisi economica avvenuta negli Stati
Uniti nel 1929. Figli di un padre che ha subito
questa crisi, due fratelli si rivedono dopo anni per
liberare, prima che sia demolito, un appartamento
in cui sono accumulati mobili e oggetti appartenuti
al padre. Un vecchio broker è chiamato per
stabilirne il prezzo. Questo è il semplice spunto,
da cui prende il via una serie di incomprensioni,
menzogne e discussioni che hanno come
denominatore comune la paura di perdere tutto, la
lotta nella crisi. È una storia, ben strutturata nella
sua alternanza di momenti divertenti e momenti
drammatici, che vive dello spessore dei quattro
personaggi e del rapporto tra loro: un poliziotto di
New York, che deve vendere i mobili e gli oggetti appartenuti al padre, una moglie
con problemi di alcool e depressione, un fratello che non vede da anni perché ha
saputo allontanarsi da casa per seguire la sua strada di successo, e il venditore che
dovrà stabilire il prezzo dei mobili usati. Tutti riuniti per l’occasione in uno spazio
che diventerà il contenitore dei loro ricordi, dei loro dissensi, degli scontri e delle
diverse visioni della vita. Un testo che ha permesso alla compagnia Orsini e al
regista Popolizio, con grande esperienza attoriale alle spalle, di far leva soprattutto
sull’interpretazione e la bravura degli attori, in dialoghi che a volte ricordano le
commedie di Woody Allen e a volte i drammi di O’Neil.
La prima dello scorso ottobre, al teatro Argentina di Roma ha riscosso grande
successo di critica e di pubblico.
23
Martedì, 15 marzo
UNA FAMIGLIA
QUASI PERFETTA
Opera scritta diretta e
interpretata da Carlo Buccirosso,
con Rosalia Porcaro
Gino Monteleone
Davide Marotta
Tilde Spirito
Peppe Miale
Fiorella Zullo e Giordano Bassetti
Costumi di Zaira de Vincentiis
Scenografia di Gilda Cerullo
e Renato Lori
Musiche di Paolo e Simone Petrella
Carlo Buccirosso è un attore,
regista
e
commediografo
napoletano, vincitore di un
David di Donatello come attore
non protagonista in un film di
Edoardo Leo, bravo interprete in
due film di Paolo Sorrentino, “Il
divo” e “La grande bellezza”.
In “Una famiglia quasi perfetta” è autore e
insieme protagonista di una commedia piena
di humour e sarcasmo che regala allo spettatore
un ritratto impietoso e attualissimo della nostra
società, uno sguardo intelligente sulla confusione
legislativa italiana, tra cavilli giuridici, studi legali,
tutela del cittadino, disabilità, adozioni, famiglie.
Dunque tematiche scottanti, affrontate con lo stile
ironico, ma non troppo, di Buccirosso.
In questa storia interpreta un personaggio
prepotente e violento che, dopo aver trascorso
gli ultimi 24 anni in carcere, corrompendo un
avvocato, pretende di riavere suo figlio che nel
frattempo è stato adottato da una famiglia per
bene: una coppia come tante che, non riuscendo
ad avere figli, dopo analisi controlli ed esami,
decide di adottare un bambino con l’aiuto di un
luminare dell’inseminazione artificiale. Lui un
affermato psicologo, lei una casalinga insoddisfatta,
finalmente coronano il loro sogno di avere un figlio.
Vivono in apparente armonia insieme al bambino
in una piacevole e tranquilla villetta residenziale,
fino a quando un giorno arriverà il padre naturale
dell’amato e coccolato pargolo, di cui non conosce
neanche le problematiche fisiche.
Con la leggerezza della grande tradizione della
commedia italiana, si affrontano problematiche
contemporanee, invitando il pubblico a qualche
agrodolce considerazione sul tempo in cui viviamo.
Una commedia divertente e sagace arricchita
di dialoghi e tempi comici serrati, scenografie
curatissime e grandi interpreti.
25
Martedi’, 29 marzo
ONDA SU ONDA
Testo di Rocco Papaleo
e Valter Lupo
con Rocco Papaleo
e Giovanni Esposito
Regia di Valter Lupo
Chitarra Francesco Accardo
Percussioni Jerry Accardo
Contrabbasso Guerino Rondolone
Pianoforte Arturo Valiante
Rocco Papaleo è figura
protagonista e versatile nel nostro
panorama cinematografico e
teatrale; attore, regista, musicista e
sceneggiatore; ha avuto un David
di Donatello come miglior regista
esordiente per il film “Basilicata
coast to coast”.
In questa commedia musicale continua il
percorso di Rocco Papaleo in compagnia dei suoi
fidati compagni di viaggio attraverso il “teatro
canzone”.
Questa volta la rotta punta verso i confini del
mondo in un viaggio più esotico. Come nel caso di
“Una piccola impresa meridionale”, che nella scorsa
stagione ha avuto uno straordinario successo di
pubblico, anche questa volta il viaggio e la scoperta
saranno il centro della sua poetica, ma con uno
sguardo rivolto a paesaggi esotici.
È lo stesso Papaleo a spiegare il suo intento
e le caratteristiche di questo nuovo spettacolo:
“Entrare in teatro, per me, è come lasciare la terra
ferma. È solcare il mare dell’immaginazione,
vivere un’esperienza di navigante. Per questo il
nostro teatro canzone questa volta vuole agire
come se si trovasse su una nave, che ci trasporta
insieme ai passeggeri/spettatori per affrontare un
viaggio che possa divertire e, nella migliore delle
ipotesi, emozionare. Ci sentiamo di promettere
una crociera a tutti gli effetti, magari non sfarzosa,
ma con tutto quello che serve per comporre un
entertainment efficace. Avremo marinai pronti a
tutto per assistervi e divertirvi, l’orchestrina per
ballare e contrappuntare le storie che il Capitano
vorrà raccontare e tra i passeggeri cercheremo
hostess e steward che accetteranno l’ironia del
mettersi in gioco.
La nostra nave si chiama ‘Buena Onda’, l’onda
buona, quella che solleva e dà sollievo.”
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15, aprile 2016
IL RE MUORE
nuova produzione del Teatro
Il Lanciavicchio
Opera di Eugène Ionesco
con Stefania Evandro,
Alberto Santucci,
Cristina Cartone,
Giacomo Vallozza,
Rita Scognamiglio,
Tommaso di Giorgio
Regia di Antonio Silvagni
Scenografie di Valerio Babbo
Costumi di Stefania Evandro
Musiche originali
di Giuseppe Morgante
Eugène Ionesco, scrittore e
drammaturgo
franco-rumeno,
è stato uno dei più originali
esponenti del teatro del ‘900;
rappresentante,
insieme
al
coetaneo
Samuel
Beckett,
del cosiddetto teatro dell’assurdo e membro
dell’Académie française dal 1970.
Ha scardinato ogni convenzione e regola teatrale
per poter rappresentare l’alienazione dell’uomo
contemporaneo, ha usato la comicità paradossale
e il nonsenso per mettere in scena l’angoscia e
l’irrazionalità della condizione umana in testi
caratterizzati da un’ironia profonda quanto lieve,
con situazioni che riescono ad avere un effetto
tragico e comico insieme.
“Il re muore” è una tragicommedia portata
per la prima volta sulle scene parigine nel 1962.
Racconta di Bérenger, sovrano dell’Universo, che
ha una malattia incurabile ma non sa ancora che
dovrà morire; le due regine, la dolce Marie e la
saccente Marguerite, venute a conoscenza della
sua malattia grazie al medico di corte, discutono
a lungo se sia il caso di rivelare la triste notizia al
loro marito e sovrano. Alla fine la notizia viene
rivelata a Bérenger che, incredulo e ostinato, non
vuole convincersi della sua imminente morte;
il sovrano non intende cedere agli eventi dal
momento chè non è stato lui a deciderli e si crede
ancora in possesso del potere sugli elementi della
natura e sugli uomini, a cui si rivolge ma da cui
viene addirittura ignorato.
Un testo brillante e divertente, pieno di colore
e di ritmo, che mette in scena un microcosmo
grottesco ma spietatamente vero, di paure e
sentimenti tanto esagerati quanto umani. Bérenger
non vuole ammettere che il destino è il vero sovrano dell’universo e dunque molto più
potente di lui. Il testo di Ionesco mette in scena una transizione, un momento di passaggio al
quale non si è mai veramente pronti. È il dramma dell’uomo inteso come umanità ma anche
come società: una società in disfacimento progressivo, alla presenza di segnali sempre più
evidenti, e la volontà di non ascoltarli, di non vederli e di non agire per tempo. Una grande
e frizzante metafora dell’esistenza umana e della fragilità del potere: tutto questo è “Il re
muore” nella messinscena del Teatro Il Lanciavicchio.
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IL COMUNE E IL TEATRO
Il Comune di Avezzano gestisce direttamente e in economia il Teatro dei Marsi
Organi di riferimento:
UFFICIO DEL TEATRO
Sindaco Giovanni Di Pangrazio
ASSESSORATO ALLA CULTURA
Assessore Fabrizio Amatilli
UFFICIO DEL TEATRO
Membri professionali esterni
Settore Cultura
Giampiero Nicoli
coordinatore e direttore artistico
Luca Montanari
dirigente
Roberta di Pascasio
scrittrice
Antonio Bianchi
funzionario
Lino Guanciale
attore
Settore tecnico
Francesco Di Stefano
dirigente
Luca Di Nicola
presentatore
Stefano Guarracini
iniziative sociali
Ermanno Di Giovambattista
funzionario
Consiglieri comunali
Segreteria
presso il Gabinetto del Sindaco
Alessandro Barbonetti
Mariano Santomaggio
ORGANIZZAZIONE E PROMOZIONE
Stefano De Leonardis
ASSOCIAZIONE
SPETTACOLODALVIVO
Costo abbonamento per n. 10 spettacoli:
INTERO:
I Settore € 130,00 · II Settore € 110,00 · III Settore € 90,00
Riduzione riservata ai C.R.A.L. Aziendali, Over 65, Associazioni Culturali e di
Volontariato, alle categorie speciali (portatori di handicap e donatori di sangue):
I Settore € 120,00 · II Settore € 100,00 · III Settore € 80,00
Costo biglietti
(il costo dei biglietti per alcuni spettacoli potrà subire delle variazioni)
I settore € 25,00 · II settore € 20,00 · III Settore € 15,00
Gli abbonamenti e i biglietti sono in vendita presso
il Punto Informativo di Corso della Libertà (Largo M. Pomilio)
dal lunedì al venerdì - ore 18.00/20.00
e presso i punti vendita ITICKET
AVVERTENZE AL PUBBLICO
-si raccomanda di essere in teatro prima delle ore 21, perché gli spettacoli avranno inizio
puntualmente. Il ritardo massimo tollerato è di cinque minuti.
-per i telefoni cellulari si ricorda che dal momento di inizio, e salvo che per l’intervallo,
dovranno essere spenti. Ed inoltre che, durante lo spettacolo, anche con il silenziatore è
inopportuno utilizzare il cellulare, la cui luminosità può infastidire i vicini e palcoscenico
-chi ha bisogno di informazioni al di fuori delle sere degli spettacoli, può quotidianamente
recarsi presso il chiosco informativo, in Largo Pomilio di Avezzano
-iniziative culturali collaterali che l’Ufficio del Teatro dovesse prendere nel corso della
stagione, verranno comunicate al Pubblico in occasione degli spettacoli
-sono gradite osservazioni da parte degli spettatori sugli spettacoli in cartellone; chi vuole
potrà inviarle al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]
STAGIONE COMPLEMENTARE
PER SCUOLE SUPERIORI
E PER BAMBINI E FAMIGLIE
Oltre alla tradizionale stagione di prosa serale illustrata, il Comune di
Avezzano con il suo Ufficio del Teatro, si avvale, a completamento della
sua proposta culturale, delle due note associazioni professionali cittadine,
che presenteranno spettacoli dedicati a particolari fasce di Pubblico.
Il Lanciavicchio – che già figura nella stagione di prosa serale con una sua
produzione – propone delle matinée per le scuole superiori.
Il Teatro dei Colori, propone per bambini e famiglie le consuete
pomeridiane “Le domeniche da favola”, ed inoltre matinée per le scuole
superiori.
In questa brochure ci si limita ad indicare le produzioni messe in campo,
per la complementare stagione, dalle due associazioni, ciascuna delle quali
farà poi avere al Pubblico programmi ed illustrazioni più analitiche, nelle
quali darà eventualmente comunicazioni su ulteriori iniziative teatrali.
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LA PROSA DI MATTINA
STAGIONE DI PROSA in matinée
al TEATRO DEI MARSI di Avezzano
Quest’anno il Teatro Lanciavicchio in collaborazione con l’Amministrazione comunale e
l’Assessorato alla Cultura del Comune di Avezzano organizza una STAGIONE DI PROSA
di mattina al Teatro dei Marsi.
L’attività è pensata in maniera prioritaria per gli studenti e le studentesse delle Scuole
Superiori di Avezzano ma anche per coloro che, non riuscendo a frequentare il teatro nelle
ore serali, non vogliono rinunciare alla partecipazione ad eventi culturali di alto livello.
All’interno del cartellone LA PROSA DI MATTINA saranno presentati nell’arco dell’anno
scolastico da novembre a maggio n.4 spettacoli diversi, tutti correlabili con tematiche e
autori presenti nei curricula scolastici delle Scuole Secondarie di Secondo grado.
16 dicembre 2015
COSI’ È (se vi pare)
di Luigi Pirandello
(TEATRO E LETTERATURA ITALIANA)
compagnia TDA TEATRI D’ABRUZZO Teatri D’Arte in rete
22 gennaio 2016
IL PRINCIPE
di Stefania Evandro e Antonio Silvagni
(TEATRO E STORIA CONTEMPORANEA )
compagnia TEATRO LANCIAVICCHIO
18 febbraio 2 016
PALE BLUE DOT PALLIDO PALLINO BLU
di Andrea Brunello
(TEATRO E SCIENZA )
compagnia Ardito Desìo
14 aprile 2016
IL RE MUORE
di Eugène Ionesco
(TEATRO E I GRANDI AUTORI)
compagnia TEATRO LANCIAVICCHIO
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Associazione Teatro dei Colori Onlus
Programmazione
TEATRO COMUNALE DEI MARSI
ORE 17,00
“LE DOMENICHE DA FAVOLA” 4° edizione
15 novembre 2015
STORIE DI KIRIKU E GLI ANIMALI SELVAGGI
TEATRO DEI COLORI - Avezzano
Testo, regia: Valentina Ciaccia
13 dicembre 2015
LA BOTTEGA DEI GIOCATTOLI
CREST - Taranto
Testo e regia Sandra Novellino e Delia De Marco
17 gennaio 2016
IL MAGO DI OZ
ACCADEMIA ARTE DRAMMATICA L’AQUILA - COMPAGNIA
TEATROZETA YOUNG
Testo rielaborato da Manuele Morgese e Valerio Giordano
31 gennaio 2016
BABEBÌBO … BLU - COLORI E SUONI DELLE PAROLE
TEATRO DEL BURATTO - Milano
Ideazione e messa in scena Renata Coluccini
14 febbraio 2016
LA FAVOLA DELLE TRE MELARANCE
TEATRO BERTOLT BRECHT - Formia
Regia Maurizio Stammati
28 febbraio 2016
IL GATTO CON GLI STIVALI
COMPAGNIA TEATRO VERDE - Roma
di Roberto Parafante Veronica Olmi, regia di Emanuela La Torre
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Matinèe per le scuole superiori
“PASSI SULLA SCENA” 22° edizione
18 novembre 2015, ore 11,00
FUOCO DI LIBERTÀ
Azione scenica dal libro di Mario Pomilio “Il nuovo corso” a 25 anni dalla
scomparsa.
Produzione Teatro dei Colori - Avezzano
26 gennaio 2016, ore 11,00
Il GIORNO DELLA MEMORIA 2016
VIAGGIO AD AUSCHWITZ A/R
PRODUZIONE IL MELARANCIO - Cuneo
Regia Luciano Nattino
*Altre iniziative da definire.
foto Francesco Scipioni
Impaginazione e grafica
ECCO I NOMI DEGLI ARTISTI CHE SONO PASSATI PER IL TEATRO DEI MARSI DALL’ANNO 2007: Paolo
Villaggio-Paola Quattrini-Enrico Lo Verso-Mascia Musy-Francesco Biscione-Massimo Cimaglia-Mariano Rigillo-Anna
Teresa Rossini-Massimo Venturiello-Tosca-Giobbe Covatta-Stefano Sarcinelli-Ugo Gangheri-Franca Valeri-Anna
Maria Guarnieri-Patrizia Zappa Mulas-Sebastiano Lo Monaco-Giorgio Panariello-Carlo Pistarino-Remo GironeAlessandro Gassman-Manrico Gammarota-Sergio Meogrossi-Fabio Bussotti-Lunetta Savino-Paolo Bessegato-Geppy
Gleijeses-Stefano Santo Spago-Marianella Bargilli-Raffaele Pisu-Massimo Cimaglia-Lello Arena-Tullio Solenghi-Marina
Massironi-Antonio Catania-Stefano Randisi-Enzo Vetrano-Peppe Barra-Vittoria Belvedere-Michele La Ginestra-Lorenza
Mario-Antonio
Cornacchione-Flavio
Insinna-Francesco
Paolantoni-Marco
Sgrosso-Luciano
Roman-Ottavia
Piccolo-Marina
Malfatti-Ernesto
Mahieux-Isa
Danieli-Manuela
Mandracchia-Arturo
Cirillo-Carlo Giuffrè
Mariangela
D’AbbraccioE l i s a b e t t a
Pozzi-Gabriele
Cirilli-Franco
Branciaroli-Caterina
Murino-Paolo
Calabresi-Max
Malatesta-Raffaele
Paganini-Rodolfo
Laganà-Francesca
Reggiani-Francesco
Pannofino-Barbara
Bengala-Pier
Luigi
MisasiMaria
Rosaria
Carli-Gian Marco
Tognazzi-Luigi
De
Filippo-Andrè
De La Roche-Josè
Perez-Amanda Sandrelli-Blas Roca Rey-Edy Angelillo-Enzo Iacchetti-Massimo Dapporto-Antonella EliaSusanna Marcomeni-Maria Amelia Monti-Gianfelice Imparato-Fulvio Cauteruccio-Carlo BuccirossoValentina Stella-Paola Pitagora-Roberto Alpi-Manuela Mandracchia-Alessandro Benvenuti-Veronica PivettiGennaro Cannavacciuolo-Eduardo Tartaglia-Veronica Mazza-Alessandro Preziosi-Nando Paone-Margot
Sikabonyi-Gaia De Laurentis-Giorgio Albertazzi-Giuliana De Sio-Sabrina Ferilli-Maurizio Micheli-Pino
Quartullo-Nello Mascia-Elena Bucci-Marco Sgrosso-Paolo Rossi-Barbara Bouchet-Iva Zanicchi-Corinne Clery