DIPARTIMENTO DI RICERCA
CARDIOVASCOLARE
PERSONALE
Capo Dipartimento
Roberto LATINI, Dr.Med.Chir.
Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare
Capo Laboratorio
Roberto LATINI, Dr.Med.Chir.
Unità di Bio-imaging
Capo Unità
Fabio FIORDALISO, Dr.Sci.Biol.
Unità di Coltura di Tessuti
Capo Unità
Giovanna BALCONI, BSc.
Unità di Endocrinologia Cardiovascolare
Capo Unità
Serge MASSON, Ph.D.
Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci
Capo Laboratorio
Maria Grazia FRANZOSI, Dr.Sci.Biol.
Unità di Bioinformatica
Capo Unità
Enrico NICOLIS
Laboratorio di Ricerca in Medicina Generale
Capo Laboratorio
M. Carla RONCAGLIONI, Dr.Sci.Biol.
Laboratorio di Statistica Medica
Capo Laboratorio
Simona BARLERA, Dr.Sci.Pol., MSc.
Laboratorio di Farmacologia Clinica
Capo Laboratorio
Gianni TOGNONI, Dr.Med.Chir.
Unità di Ricerca Infermieristica
Capo Unità
Paola DI GIULIO, Infermiera, MSc.
CURRICULA VITAE
Roberto Latini si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1978 presso l’Università di Milano.
Attività formative
1970-1978
Laurea in Medicina e Chirurgia, Università di Milano
1981-1983
Merck Sharp & Dohme International Fellow in Clinical Pharmacology. Cardiology Fellow a Stanford
University Medical Center, California, USA
Aree di interesse
Meccanismi di danno cardiaco conseguenti all’infarto miocardio acuto, in particolare quelli legati all’attivazione
neurormonale. Utilizzo di cellule staminali per riparare il danno strutturale e funzionale derivante da infarto miocardio
nel piccolo roditore. Studi bioumorali nell’ambito di grandi trial nell’insufficienza cardiaca e nella fibrillazione atriale.
Ruoli attuali e passati in istituto e in organizzazioni esterne
dal Mar 2013 Direttore del Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario
Negri” di Milano
dal 1991
Membro degli Steering Committee di studi clinici multicentrici in ambito cardiovascolare: ALOFT,
ValHeFT, GISSI-HF, GISSI-AF, CandHeart, CYCLE, ICOS-ONE
dal 1990
Capo del Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare, Istituto di Ricerche Farmacologiche
“Mario Negri” di Milano
1999-2009
Visiting Professor, Department of Medicine, New York Medical College, Valhalla, NY, USA
1981-1983
Cardiology Fellow (Robert E. Kates Laboratory), Stanford University Medical Center, CA, USA
1973-1990
Ricercatore presso il Laboratorio di Farmacologia Clinica, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario
Negri” di Milano
Principali pubblicazioni

Damman K, Masson S, Hillege HL, Maggioni AP, Voors AA, Opasich C, van Veldhuisen DJ, Montagna L, Cosmi F, Tognoni G, Tavazzi
L, Latini R. Clinical outcome of renal tubular damage in chronic heart failure. Eur Heart J 2011; 32: 2705–2712

Latini R, Gullestad L, Masson S, Nymo SH , Ueland T, Cuccovillo I, Vårdal M , Bottazzi B, Mantovani A, Lucci D, Masuda N, Sudo Y,
Wikstrand J, Tognoni G, Aukrust P, Tavazzi L, on behalf of the Investigators of the Controlled Rosuvastatin Multinational Trial in Heart
Failure (CORONA) and GISSI-Heart Failure (GISSI-HF) trial. Pentraxin-3 in chronic heart failure: the CORONA and GISSI-HF trials.
Eur J Heart Fail 2012; 14. 992-999

Masson S, Anand I S, Favero C, Barlera S, Vago T, Bertocchi F, Maggioni AP, Tavazzi L, Tognoni G, Cohn JN, Latini R, Val-HeFT
Investigators, GISSI-HF Investigators. Serial measurement of cardiac troponin T using a highly sensitive assay in patients with chronic
heart failure. Data from two large randomized clinical trials. Circulation 2012; 125: 280-288

Damman K, Masson S, Hillege HL, Voors AA, van Veldhuisen DJ, Rossignol P, Proietti G, Barbuzzi S, Nicolosi GL, Tavazzi L,
Maggioni AP, Latini R. Tubular damage and worsening renal function in chronic heart failure. J Am Coll Cardiol HF 2013; 1: 417-424

Caironi P, Tognoni G, Masson S, Fumagalli R, Pesenti A, Romero M, Fanizza C, Caspani L, Faenza S, Grasselli G, Iapichino G, Antonelli
M, Parrini V, Fiore G, Latini R, Gattinoni L, ALBIOS Study Investigators. Albumin replacement in patients with severe sepsis or septic
shock. New Engl J Med 2014; 370: 1412-1421

Ristagno G, Latini R, Vaahersalo J, Masson S, Kurola J, Varpula T, Lucchetti J, Fracasso C, Guiso G, Montanelli A, Barlera S, Gobbi M,
Tiainen M, Pettilä V, Skrifvars MB, FINNRESUSCI Investigators. Early activation of the kynurenine pathway predicts early death and
long-term outcome in patients resuscitated from out-of-hospital cardiac arrest. J Am Heart Assoc 2014; 3: e001094
Simona Barlera si è laureata in Scienze Politiche, indirizzo Statistico nel 1992 presso l’Università degli Studi di
Milano e ha conseguito un Master of Science in Statistica Medica nel 1998.
Attività formative
1992
Laurea in Scienze Politiche, indirizzo Statistico conseguita presso la Facoltà di Scienze Politiche
dell’Università degli Studi di Milano
1995
Specializzazione in Ricerca Farmacologica, Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri” di
Milano
1997-1998
Master post-lauream in Statistica Medica conseguito presso la London School of Hygiene and Tropical
Medicine, University of London, Londra (UK)
1998-1999
Visiting Scientist nel Dipartimento di Statistical Genetics, Wellcome Trust Centre for Human Genetics,
University of Oxford (UK)
Aree di interesse
Metodologia delle sperimentazioni cliniche in campo cardiovascolare: preparazione del protocollo di ricerca,
pianificazione ed esecuzione di analisi statistiche e trasferimento dei risultati su riviste scientifiche. Studi in
epidemiologia genetica: applicazione di metodi statistici attraverso studi di linkage per l’identificazione di geni di
suscettibilità alla malattia coronarica; studi caso-controllo per l’identificazione di geni candidati coinvolti nella
patologia cardiovascolare.
Ruoli attuali e passati in istituto e in organizzazioni esterne
dal 2014
Membro del Comitato Ordinatore del Corso di Master in Ricerca Clinica della Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell’Università di Milano
dal 2014
Membro del Comitato Scientifico della Conferenza di Consensus nella Chiusura dell’Addome
Complesso (ACOI)
2013
2012
Membro del Comitato Scientifico della Conferenza di Consensus nella Colecisti (ACOI)
Membro del Comitato Scientifico della Conferenza di Consensus nella Chirurgia del Carcinoma del
Retto (ACOI)
dal 2006
Capo del Laboratorio di Statistica Medica, presso il Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare, Istituto di
Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano
1999- 2006
Capo dell’Unità di Statistica Medica del Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci, Istituto di
Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano
Ott 98-Apr 99 Visiting Scientist nel Dipartimento di Statistical Genetics, Wellcome Trust Centre for Human Genetics,
University of Oxford (UK)
1992-1997
Ricercatore presso l’Unità di Informatica e Statistica Applicata, Istituto di Ricerche Farmacologiche
“Mario Negri” di Milano
Principali pubblicazioni

Clarke R, Peden JF, Hopewell JC, Kyriakou T, Goel A, Heath SC, Parish S, Barlera S, Franzosi MG, Rust S, Bennett D, Silveira A,
Malarstig A , Green FR, Lathrop M, Gigante B, Leander K, de Faire U, Seedorf U, Hamsten A, Collins R, Watkins H, Farrall M, for the
PROCARDIS Consortium. Genetic variants associated with Lp(a) Lipoprotein Level and Coronary Disease. N Engl J Med 2009; 361:
2518-2528

GISSI-AF Investigators (Writing Committee: Disertori M, Latini R, Barlera S, Franzosi MG, Staszewsky L, Maggioni AP, Lucci D, Di
Pasquale G, Tognoni G). Valsartan for prevention of recurrent atrial fibrillation. N Engl J Med 2009; 360: 1606-1617

Coronary Artery Disease (C4D) Genetics Consortium. A genome-wide association study in Europeans and South Asians identifies five
new loci for coronary artery disease. Nat Genet 2011; 43: 339-344

Holliday EG, Maguire JM, Evans TJ, Koblar SA, Jannes J, Sturm JW, Hankey GJ, Baker R, Golledge J, Parsons MW, Malik R, McEvoy
M, Biros E, Lewis MD, Lincz LF, Peel R, Oldmeadow C, Smith W, Moscato P, Barlera S, Bevan S, Bis JC, Boerwinkle E, Boncoraglio
GB, Brott TG, Brown RD Jr, Cheng YC, Cole JW, Cotlarciuc I, Devan WJ, Fornage M, Furie KL, Grétarsdóttir S, Gschwendtner A, Ikram
MA, Longstreth WT Jr, Meschia JF, Mitchell BD, Mosley TH, Nalls MA, Parati EA, Psaty BM, Sharma P, Stefansson K, Thorleifsson G,
Thorsteinsdottir U, Traylor M, Verhaaren BF, Wiggins KL, Worrall BB; The Australian Stroke Genetics Collaborative; The International
Stroke Genetics Consortium; The Wellcome Trust Case Control Consortium 2, Sudlow C, Rothwell PM, Farrall M, Dichgans M, Rosand
J, Markus HS, Scott RJ, Levi C, Attia J. Common variants at 6p21.1 are associated with large artery atherosclerotic stroke. Nat Genet
2012; 44: 1147-1151

Barlera S, Tavazzi L, Franzosi MG, Marchioli R, Raimondi E, Masson S, Urso R, Lucci D, Nicolosi GL, Maggioni AP, Tognoni G, on
behalf of the GISSI-HF Investigators. Predictors of mortality in 6975 patients with chronic heart failure in the Gruppo Italiano per lo
Studio della Streptochinasi nell'Infarto Miocardico-Heart Failure Trial. Proposal for a Nomogram. Circ Heart Fail 2013; 6: 31-39
Ristagno G, Latini R, Vaahersalo J, Masson S, Kurola J, Varpula T, Lucchetti J, Fracasso C, Guiso G, Montanelli A,

Barlera S, Gobbi M, Tiainen M, Pettilä V, Skrifvars MB, FINNRESUSCI Investigators. Early activation of the kynurenine pathway
predicts early death and long-term outcome in patients resuscitated from out-of-hospital cardiac arrest. J Am Heart Assoc 2014; 3:
e001094
Maria Grazia Franzosi si è laureata Scienze Biologiche nel 1972 presso l’Università degli Studi di Milano.
Attività formative
1972
Laurea in Scienze Biologiche, Università di Milano
1978
Specializzazione in Ricerca Farmacologica, Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri” di Milano
Aree di interesse
Metodologia della sperimentazione clinica dei farmaci, coordinamento di sperimentazioni cliniche multicentriche.
Epidemiologia dei fattori di rischio genetici ed ambientali delle coronaropatie. Farmacogenetica. Epidemiologia del
farmaco. Epidemiologia genetica cardiovascolare.
Ruoli attuali e passati in istituto e in organizzazioni esterne
dal 2002 al Feb 2013 Direttore del Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche
"Mario Negri", Milano
dal 2005
Membro del Comitato Ordinatore del Corso di Master in Ricerca Clinica della Facoltà di
Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano
dal 2004
Membro del Comitato Direttivo, Studio GISSI-AF, Milano
dal 2001
Membro del Comitato Direttivo, Studio GISSI-HF, Milano
dal 1998
Membro dello Steering Committee of the PROCARDIS Research Programme - A genome-wide
strategy to identify susceptibility loci in precocious coronary artery disease - University of
Oxford, UK
dal 1997
Membro del “Antithrombotic Trialists’ Collaboration”, Oxford, UK
dal 1996
Membro dello Steering Committee e National Coordinator per l’Italia della Organization to
Assess Strategies for Ischemic Syndromes (OASIS-2, OASIS-4 CURE, Michelangelo OASIS-5
e OASIS 6, CURRENT OASIS-7, FUTURA OASIS-8), dello studio INTER-HEART e degli
studi ACTIVE, RE-LY, AVERROES, RE-LY Registry, RIVAL, MANAGE, Population Health
Research Institue, McMaster University, Hamilton, Canada
1994-1996
Direttore European Coordinating Centre e Membro dello Steering Committee, Collaborative
Organization for RheothRx Evaluation (CORE), McMaster University, Hamilton, Canada
dal 1993
Membro del Comitato Direttivo, Studio GISSI-Prevenzione, Milano
dal 1992
dal 1989
1985-1988
dal 1984
1975-1984
Membro del “Fibrinolytic Therapy Trialists’s Collaboration”, Oxford, UK e del “Collaborative
Group on Angiotensin Converting Enzyme Inhibitors Trials”, National Institutes of Health,
Bethesda, Washington, USA
Capo del Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci dell'Istituto di Ricerche
Farmacologiche "Mario Negri" di Milano
Capo dell'Unità di Valutazione dei Farmaci del Laboratorio di Farmacologia Clinica dell'Istituto
di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" di Milano
Membro della Segreteria Scientifica ed Organizzativa, Gruppo Italiano per lo Studio della
Sopravvivenza nell'Infarto Miocardico (Studi GISSI-1, GISSI-2, GISSI-3) Milano
Ricercatore presso il Laboratorio di Farmacologia Clinica dell'Istituto di Ricerche
Farmacologiche "Mario Negri", e presso il Centro Regionale di Informazione e Documentazione
sul Farmaco (CRIF) della Regione Lombardia
Principali pubblicazioni

Franzosi MG. Should we continue to use BMI as a cardiovascular risk factor? Lancet 2006; 368: 624-625

Clarke R, Peden JF, Hopewell JC, Kyriakou T, Goel A, Heath SC, Parish S, Barlera S, Franzosi MG, Rust S, Bennett D, Silveira A,
Malarstig A , Green FR, Lathrop M, Gigante B, Leander K, de Faire U, Seedorf U, Hamsten A, Collins R, Watkins H, Farrall M, for the
PROCARDIS Consortium. Genetic variants associated with Lp(a) lipoprotein level and coronary disease. N Engl J Med 2009; 361: 25182528

Wallentin L, Yusuf S, Ezekowitz MD, Alings M, Flather M, Franzosi MG, Pais P, Dans A, Eikelboom J, Oldgren J, Pogue J, Reilly PA,
Yang S, Connolly SJ, on behalf of the RE-LY investigators. Efficacy and safety of dabigatran compared with warfarin at different levels of
international normalised ratio control for stroke prevention in atrial fibrillation: an analysis of the RE-LY trial. Lancet 2010; 376: 975-983

Coronary Artery Disease (C4D) Genetics Consortium. A genome-wide association study in Europeans and South Asians identifies five
new loci for coronary artery disease. Nat Genet 2011; 43: 339-344

Barbati E, Specchia C, Villella M, Rossi ML, Barlera S, Bottazzi B, Crociati L, d'Arienzo C, Fanelli R, Garlanda C, Gori F, Mango R,
Mantovani A, Merla G, Nicolis EB, Pietri S, Presbitero P, Sudo Y, Villella A, Franzosi MG. Influence of pentraxin 3 (PTX3) genetic
variants on myocardial Infarction risk and PTX3 plasma levels. PLoS One 2012; 7: e53030

Hohnloser SH, Shestakovska O, Eikelboom J, Franzosi MG, Tan RS, Zhu J, Yusuf S, Connolly SJ.The effects of apixaban on
hospitalizations in patients with different types of atrial fibrillation: insights from the AVERROES trial. Eur Heart J 2013; 34: 2752–2759
Maria Carla Roncaglioni si è laureata in Scienze Biologiche nel 1987 presso l’Università degli Studi di Milano.
Attività formative
1987
Laurea in Scienze Biologiche, Università di Milano
1982-1983 Research Fellow presso il Dipartimento di Biochimica della Facoltà di Medicina, Rijksuniversiteit of
Limburg, Maastricht, Olanda (Prof. C. Hemker)
1998-1999 Visiting Scientist presso la Cardiovascular Research Unit, dell’Hammersmith Hospital, London, UK
(Prof. A. Maseri)
Aree di interesse
Coordinamento di trial clinici multicentrici e studi osservazionali in diverse aree (neurologica, angiologica,
cardiologica). Coordinamento di una rete di oltre 1000 Medici di Medicina Generale attivamente coinvolti in progetti di
ricerca epidemiologica e/o sperimentale nell’ambito della prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Ruoli attuali e passati in istituto
dal 2001
Capo del Laboratorio di Ricerca in Medicina Generale, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”
di Milano
dal 1989
Ricercatore Senior presso il Laboratorio di Farmacologia Clinica, Istituto di Ricerche Farmacologiche
“Mario Negri” di Milano
dal 1974
Ricercatore presso il Laboratorio per lo Studio dell’Emostatsi e della Trombosi, Istituto di Ricerche
Farmacologiche “Mario Negri” di Milano
Principali pubblicazioni

Tognoni G, Avanzini F, Pangrazzi J, Roncaglioni M C, Bertele V, de Gaetano G, Caimi V, Tombesi M, Colombo Fabio, Barlera S, PPP Primary Prevention Project. Low-dose aspirin and vitamin E in people at cardiovascular risk: A randomized trial in general practice.
Lancet 2001; 357: 89-95

Berger JS, Roncaglioni MC, Avanzini F, Pangrazzi J, Tognoni G, Brown DL. Aspirin for the primary prevention of cardiovascular events
in women and men: A sex-specific meta-analysis of randomized controlled trials. JAMA 2006; 295: 306-313

Montalvo G, Avanzini F, Anselmi M, Prandi R, Ibarra S, Marquez M, Armani D, Moreira J M, Caicedo C, Roncaglioni MC, Colombo
Fabio, Camisasca P, Milani V, Quimi' S, Gonzabay F, Tognoni G. Diagnostic evaluation of people with hypertension in low income
country: cohort study of "essential" method of risk stratification. BMJ 2008; 337: a1387

Rothwell PM, Price JF, Fowkes FGR , Zanchetti A, Roncaglioni MC, Tognoni G, Lee R, Belch JFF, Wilson M, Mehta Z, Meade TW.
Short-term effects of daily aspirin on cancer incidence, mortality, and non-vascular death: analysis of the time course of risks and benefits
in 51 randomised controlled trials. Lancet 2012; 379: 1602-1612

Risk and Prevention Study Collaborative Group, Roncaglioni MC, Tombesi M, Avanzini F, Barlera S, Caimi V. Longoni P, Marzona I,
Milani V, Silletta MG, Tognoni G, Marchioli R. n-3 fatty acids in patients with multiple cardiovascular risk factors. N Engl J Med 2013;
368: 1800-1808

Castellano JM, Sanz G, Penalvo JL, Bansilal S, Fernández-Ortiz A, Alvarez L, Guzmán L , Linares JC, Garcia F, D'Aniello F, Arnáiz JA ,
Varea S, Martínez F, Lorenzatti A, Imaz I, Sánchez-Gómez LM, Roncaglioni MC, Baviera M, Smith SC, Taubert K , Pocock S, Brotons
C, Farkouh ME, Fuster V. A polypill strategy to improve adherence. Results from the FOCUS Project. J Am Coll Cardiol 2014; 64: 20712082
Gianni Tognoni si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1970 presso l’Università di Milano.
Attività formative
1970
Laurea in Medicina e Chirurgia, presso l’Università di Milano
Aree di interesse
Farmacoepidemiologia e valutazione dell'efficacia clinica di farmaci e strategie terapeutiche (RCT di popolazione ed in
medicina generale). Epidemiologia clinica e comunitaria. Rapporto tra appropriatezza tecnologica ed uso di risorse nei
diversi sistemi socio-sanitari. Comunicazione di dati scientifici a livello di opinione pubblica. Trasferimento di
tecnologie appropriate e valutazione dell'impatto dei programmi di aggiustamento strutturale sugli indicatori sociosanitari nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS).
Ruoli attuali e passati in istituto e in organizzazioni esterne
2004-2010
Membro della Commissione Sperimentazione Umana della Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)
2001-2003
Membro della Commissione Unica del Farmaco (CUF) del Ministero della Sanità
dal 2002
Direttore, del Consorzio Mario Negri Sud, S. Maria Imbaro, Chieti
1996-2002
Coordinatore del Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare, Istituto di Ricerche Farmacologiche
"Mario Negri", Milano
dal 1990
Co-Direttore della Scuola Superiore di Ricerca in Medicina Generale (CSeRMEG)
dal 1976
Co-fondatore e membro del Comitato Direttivo della International Society of Drug Bullettins
(ISDB). Coordinatore della Commissione per la Sperimentazione Umana della Regione Lombardia
dal 1983
Membro del Consiglio Editoriale della Rivista dell'Infermiere/Assistenza Infermieristica e Ricerca
dal 1977
Consulente W.H.O. per la selezione dei farmaci essenziali, con missioni in diversi Paesi d'America
Latina e Africa
1976-1999
Capo del Laboratorio di Farmacologia Clinica dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario
Negri”, Milano
1975-1984
Responsabile del Centro Regionale di Informazione e Documentazione sul Farmaco (CRIF)
Regione Lombardia, Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri", Milano
1969-1974
Ricercatore presso il Laboratorio di Farmacologia Clinica Istituto di Ricerche Farmacologiche
"Mario Negri", Milano
Principali pubblicazioni
 Sattar N, Preiss D, Murray HM, Welsh P, Buckley BM, de Craen AJ, Seshasai SRK, McMurray JJ, Freeman DJ, Jukema JW, Macfarlane
PW, Packard CJ, Stott DJ, Westendorp RG, Shepherd J, Davis BR, Pressel SL, Marchioli R, Marfisi RM, Maggioni AP, Tavazzi L,
Tognoni G, Kjekshus J, Pedersen TR, Cook TJ, Gotto AM, Clearfield MB, Downs JR, Nakamura H, Ohashi Y, Mizuno K, Ray KK, Ford I.
Statins and risk of incident diabetes: a collaborative meta-analysis of randomised statin trials. Lancet 2010; 375: 735-742
 Sud S, Friedrich JO, Taccone P, Polli F, Adhikari NKJ, Latini R, Pesenti A, Guérin C, Mancebo J, Curley MAQ, Fernandez R, Chan M-C,
Beuret P, Voggenreiter G, Sud M, Tognoni G, Gattinoni L. Prone ventilation reduces mortality in patients with acute respiratory failure and
severe hypoxemia: systematic review and meta-analysis. Intensive Care Med 2010; 36: 585-599
 The NAVIGATOR Study Group. Effect of nateglinide on the incidence of diabetes and cardiovascular events. N Engl J Med 2010; 362:
1463-1476
 Mozaffarian D, Marchioli R, Macchia A, Silletta MG, Ferrazzi P, Gardner TJ, Latini R, Libby P, Lombardi F, O'Gara PT, Page RL,
Tavazzi L, Tognoni G, for the OPERA Investigators. Fish oil and postoperative atrial fibrillation: the Omega-3 Fatty Acids for Prevention
of Post-operative Atrial Fibrillation (OPERA) randomized trial. JAMA 2012; 308: 2001-2011
 Risk and Prevention Study Collaborative Group, Roncaglioni MC, Tombesi M, Avanzini F, Barlera S, Caimi V. Longoni P, Marzona I,
Milani V, Silletta MG, Tognoni G, Marchioli R. n-3 fatty acids in patients with multiple cardiovascular risk factors. N Engl J Med 2013;
368: 1800-1808

Leong DP, Smyth A, Teo KK, McKee M, Rangarajan S, Pais P, Liu L, Anand SS, Yusuf S, INTERHEART Investigators. Patterns of
alcohol consumption and myocardial infarction risk. Observations from 52 countries in the INTERHEART case–control study. Circulation
2014; 130: 390-398
Giovanna Balconi ha conseguito il diploma universitario di Tecnico di Istituti Medico-Biologici nel 1968 presso
l’Università degli Studi Milano e si è specializzata presso il laboratorio di Anatomia e Istologia Patologica della stessa
Università.
Aree di interesse
Isolamento, coltura e caratterizzazione di precursori endoteliali circolanti nel sangue periferico di pazienti affetti da
insufficienza cardiaca. Coltura di cellule staminali per riparare il danno strutturale e funzionale derivante da infarto
miocardico nell’animale da esperimento. Gestione di banche biologiche in studi clinici.
Ruoli attuali e passati in istituto
dal luglio 2005 Responsabile dell’Unità di Coltura di Tessuto del Laboratorio di Farmacologia Clinica
Cardiovascolare
Ott 95-Giu 2005 Responsabile dell’Unità di Coltura di Tessuto del Laboratorio di Biologia Vascolare
Dic 83-Ott 95
Responsabile dell’Unità di Coltura di Tessuto del Laboratorio di Chemioterapia Antitumorale
Ott 68-Nov 83 Ricercatrice presso il Laboratorio di Chemioterapia Antitumorale
Principali pubblicazioni

Cusella De Angelis MG, Balconi G, Bernasconi S, Zanetta L, Boratto R, Galli D, Dejana E, Cossu G. Skeletal myogenic progenitors in the
endothelium of lung and yolk sac. Exp Cell Res 2003; 290: 207-216

Galli D, Innocenzi A, Staszewsky L, Zanetta L, Sampaolesi M, Bai A, Martinoli E, Carlo E, Balconi G, Fiordaliso F, Chimenti S, Cusella
G, Dejana E, Cossu G, Latini R. Mesoangioblasts, vessel-associated multipotent stem cells, repair the infarcted heart by multiple cellular
mechanisms. A comparison with bone marrow progenitors, fibroblasts, and endothelial cells. Arterioscler Thromb Vasc Biol 2005; 25:
692-697

Sarto P, Balducci E, Balconi G, Fiordaliso F, Merlo L, Tuzzato G, Pappagallo GL, Frigato N, Zanocco A, Forestieri C, Azzarello G,
Mazzucco A, Valenti M T, Alborino F, Noventa D, Vinante O, Pascotto P, Sartore S, Dejana E, Latini R. Effects of exercise training on
endothelial progenitor cells in patients with chronic heart failure. J Card Fail 2007; 13: 701-708

Galvez BG, Sampaolesi M, Barbuti A, Crespi A, Covarello D, Brunelli S, Dellavalle A, Crippa S, Balconi G, Cuccovillo I, Molla F,
Staszewsky L, Latini R, DiFrancesco D, Cossu G. Cardiac mesoangioblasts are committed, self-renewable progenitors, associated with
small vessels of juvenile mouse ventricle. Cell Death Differ 2008; 15: 1417-1428

Balconi G, Lehmann R, Fiordaliso F, Assmus B, Dimmeler S, Sarto P, Carbonieri E, Gualco A, Campana C, Angelici L, Masson S,
Mohammed SAA, Dejana E, Gorini M, Zeiher AM, Latini R, GISSI-HF Investigators. Levels of circulating pro-angiogenic cells predict
cardiovascular outcomes in patients with chronic heart failure. J Cardiac Fail 2009; 15: 747-755

Raimondi MT, Balconi G, Boschetti F, Di Metri A, Mohammed SAA, Quaglini V, Araneo L, Galvéz BG, Lupi M, Latini R, Remuzzi A.
An opto-structural method to estimate the stress-strain field induced by cell contraction on substrates of controlled stiffness in vitro. J
Appl Biomater Funct Mater 2013; 11: 143-150
Paola Di Giulio si è diplomata in Infermieristica nel 1976 presso la Scuola Infermieri dell’Istituto Nazionale per lo
Studio e la Cura dei Tumori di Milano, ha conseguito un Master in Cancer Nursing presso l’Università di Guildford
(UK).
Aree di interesse
Coordinamento di studi multicentrici ed osservazionali in area cardiologica e cure palliative. Coordinamento di reti
infermieristiche.
Ruoli attuali e passati in istituto e in organizzazioni esterne
dal 2007
Docente e Responsabile (dal 2008) dell’area Cure dell’Unità di Ricerca della SUPSI (Scuola Universitaria
delle Professioni Sanitarie della Svizzera Italiana)
dal 2001
Professore associato presso l’Università degli Studi di Torino. Coordinatore del Comitato di redazione di:
“Assistenza infermieristica e Ricerca”
dal 1997
Responsabile dell’Unità di Ricerca Infermieristica, Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri” di
Milano
dal 1995
Ricercatore senior presso il Dipartimento Cardiovascolare, Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario
Negri” di Milano
dal 1989
Consulente presso il Laboratorio di Farmacologia Clinica, Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario
Negri” di Milano
Principali pubblicazioni

Amodeo R, De Ponti A, Sorbara L, Avanzini F, Di Giulio P, De Martini M. Come aumentare le conoscenze dei pazienti con cardiopatia
ischemica sulla loro malattia? Utilità di un incontro educazionale tenuto da infermieri. G Ital Cardiol 2009; 10: 249-255

Di Giulio P, Pera C, Scarano M, Ferri B, Lepore V, Miani D, Tognoni G. Rapporto finale dello studio QDF (Qualità di vita, Depressione e
Funzioni cognitive) nei pazienti con scompenso cardiaco. Assistenza Infermieristica e Ricerca 2009; 28: 5-38

Baldi I, Gouchon SM, Di Giulio P, Buja A, Gregori D. Group sequential and adaptive designs: a novel, promising tool for nursing
research. J Adv Nurs 2011; 67: 1824-1833.

Avanzini F, Di Giulio P, Amodeo R, Baldo S, Bergna ML, Busi G, Carlino L, Colombo F, Cotza R, De Ponti A, Di Rocco E, Marigliani
C, Negri E, Roncaglioni MC, Saltarel I, Sorbara L, Tavani A, De Martini M. Efficacia di un intervento educativo infermieristico in
pazienti ricoverati per una sindrome coronarica acuta. Assistenza Infermieristica e Ricerca 2011; 30: 16-23

Toscani F, Di Giulio P, Villani D, Giunco F, Brunelli C, Gentile S, Finetti S, Charrier L, Monti M, van der Steen J, on behalf of the End of
Life Observatory - Prospective Study on DEmentia Patients Care (EoLO-PSODEC) Research Group. Treatments and prescriptions in
advanced dementia patients residing in long-term care institutions and at home. J Pall Med 2013; 16: 31-37.

Network of Nurses of GISSI-HF, Di Giulio P. Should patients perception of health status be integrated in the prognostic assessment of
heart failure patients? A prospective study. Qual Life Res 2014; 23: 49-56
Fabio Fiordaliso si è laureato in Scienza Biologiche nel 1995 presso l’Università di Milano
Attività formative
1998
Specializzazione in Ricerca Farmacologica, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, sede di
Milano
1995
Laurea in Scienze Biologiche, Istituto di Patologia Generale, Università degli Studi di Milano
Aree di interesse
Studio dell’organizzazione morfologica e strutturale di cellule e tessuti utilizzando tecniche di microscopia ottica,
confocale ed elettronica, con particolare attenzione ai meccanismi di internalizzazione e localizzazione intracellulare di
nanoparticelle per uso terapeutico..
Ruoli attuali e passati in istituto e in organizzazioni esterne
dal 2007
Capo dell’Unità di Bio-imaging presso il Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare, Istituto di Ricerche
Farmacologiche “Mario Negri”, Milano
dal 2006
Membro dell’Heart Failure Association (HFA) della European Society of Cardiology
dal 2005
Membro del Working group on myocardial function (WG 4) della European Society of Cardiology
dal 2005
dal 2001
1997-2001
1994-1997
1992-1994
Membro del Consiglio d’Amministrazione del Consorzio of Microscopy and Image Analysis (MIA)
Ricercatore Senior presso il Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare, Istituto di Ricerche
Farmacologiche “Mario Negri”, Milano
Post-Doctoral Research Fellow presso il Cardiovascular Research Institute (Department of Medicine),
New York Medical College, Valhalla, New York
Ricercatore presso Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare, Istituto di Ricerche
Farmacologiche “Mario Negri”, Milano
Tesista presso Istituto di Patologia Generale dell’Università di Milano
Principali pubblicazioni

Fiordaliso F, De Angelis N, Cuccovillo I, Bai A, Salio M, Serra DM, Bianchi R, Razzetti R, Latini R, Masson S. Effect of β-adrenergic
and renin-angiotensin system blockade on myocyte apoptosis and oxidative stress in diabetic hypertensive rats. Life Sci 2007; 81: 951-959

Basso M, Pozzi S, Tortarolo M, Fiordaliso F, Bisighini C, Pasetto L, Spaltro G, Lidonnici D, Gensano F, Battaglia E, Bendotti C, Bonetto
V. Mutant copper-zinc superoxide dismutase (SOD1) induces protein secretion pathway alterations and exosome release in astrocytes:
implications for disease spreading and motor neuron pathology in amyotrophic lateral sclerosis. J Biol Chem 2013; 288: 15699-15711

Papa S, Rossi F, Ferrari R, Mariani A, De Paola M, Caron I, Fiordaliso F, Bisighini C, Sammali E, Colombo C, Gobbi M, Canovi M,
Lucchetti J, Peviani M, Morbidelli M, Forloni G, Perale G, Moscatelli D, Veglianese P. Selective nanovector mediated treatment of
activated proinflammatory microglia/macrophage in spinal cord injury. ACS Nano 2013; 7: 9881-9895

Balducci C, Mancini S, Minniti S, La Vitola P, Zotti M, Sancini G, Mauri M, Cagnotto A, Colombo L, Fiordaliso F, Grigoli E, Salmona
M, Snellman A, Haaparanta-Solin M, Forloni G, Masserini M, Re F. Multi-functional liposomes reduce brain β-amyloid burden and
ameliorate memory impairment in Alzheimer's disease mouse models. J Neurosci 2014; 34: 14022-14031

Bigini P, Previdi S, Casarin E, Silvestri D, Violatto MB, Facchin S, Sitia L, Rosato A, Zuccolotto G, Realdon N, Fiordaliso F, Salmona M,
Morpurgo M. In vivo fate of avidin-nucleic acid nanoassemblies as multifunctional diagnostic tools. ACS Nano 2014; 8: 175-187

Ferrari R, Lupi M, Falcetta F, Bigini P, Paolella K, Fiordaliso F, Bisighini C, Salmona M, D'Incalci M, Morbidelli M, Moscatelli D,
Ubezio P. Integrated multiplatform method for in vitro quantitative assessment of cellular uptake for fluorescent polymer nanoparticles.
Nanotechnology 2014; 25: 045102
Serge Masson si è laureato in Biochimica e Biofisica nel 1986 presso l’Università di Marsiglia (Francia) e si è
specializzato nel 1990 in Biochimica e Biologia Cellulare (Docteur en Sciences, PhD) presso l’Università di Marsiglia
(Francia), seguito da una formazione post-dottorale presso il Panum Institute di Copenaghen (Danimarca).
Aree di interesse
Ruolo fisiopatologico, diagnostico e prognostico dell’attivazione dei sistemi neuroendocrini nelle patologie
cardiovascolari.
Ruoli attuali e passati in istituto e in organizzazioni esterne
dal 2002
Capo dell’Unità di Endocrinologia Cardiovascolare dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario
Negri" di Milano
dal 2011
Esaminatore Tesi PhD per Open University di Londra
dal 2002
Responsabile del Sistema Qualità del Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare, dell’Istituto di Ricerche
Farmacologiche "Mario Negri" di Milano
Membro della American Heart Association (Basic Council) e del Working Group on Myocardial Function
della Società Europea di Cardiologia
dal 1994
Ricercatore presso il Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare dell’Istituto "Mario Negri", Milano
1993
Ricercatore presso il Laboratorio di Risonanza Magnetica, Ospedale “San Raffaele”, Milano
1990-1993 Ricercatore post-dottorale presso l’Istituto Panum e Assitant Lecturer presso l’Università di Copenaghen,
Danimarca
1988-1990 Ricercatore presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Marsiglia, Francia
Principali pubblicazioni

Masson S, Anand I S, Favero C, Barlera S, Vago T, Bertocchi F, Maggioni AP, Tavazzi L, Tognoni G, Cohn JN, Latini R, Val-HeFT
Investigators, GISSI-HF Investigators. Serial measurement of cardiac troponin T using a highly sensitive assay in patients with chronic
heart failure. Data from two large randomized clinical trials. Circulation 2012; 125: 280-288

Masson S, Latini R, Cioffi G, Urso R, Vago T, Lucci D, Mureddu GF, Tarantini L, Faggiano P, Girfoglio D, Velussi M, Maggioni AP,
Giorda CB, Comaschi M, DYDA Investigators. Cardiovascular biomarkers, cardiac dysfunction, and outcomes in patients with type 2
diabetes: A prospective, multicenter study. Diabetes Care 2013; 36: e137-e138

Masson S, Marchioli R, Mozaffarian D, Bernasconi R, Milani V, Dragani L, Tacconi MT, Marfisi RM, Borgese L, Cirrincione V, Febo O,
Nicolis E, Maggioni AP, Tognoni G, Tavazzi L, Latini R, on behalf of the GISSI-HF Investigators. Plasma n-3 polyunsaturated fatty acids
in chronic heart failure in the GISSI-Heart Failure Trial: Relation with fish intake, circulating biomarkers, and mortality. Am Heart J 2013;
165: 208-215.e4

Caironi P, Tognoni G, Masson S, Fumagalli R, Pesenti A, Romero M, Fanizza C, Caspani L, Faenza S, Grasselli G, Iapichino G, Antonelli
M, Parrini V, Fiore G, Latini R, Gattinoni L, ALBIOS Study Investigators. Albumin replacement in patients with severe sepsis or septic
shock. New Engl J Med 2014; 370: 1412-1421

Cannone V, Barlera S, Pileggi S, Masson S, Franzosi MG, Latini R, Scardulla C, Clemenza F, Maggioni AP, Nicolosi GL, Tavazzi L,
Burnett JC Jr, GISSI-HF Investigators. The Anp genetic variant Rs5068 and circulating levels of natriuretic peptides in patients with
chronic heart failure. Int J Cardiol 2014; 176: 1249-1251

Masson S, Caironi P, Spanuth E, Thomae R, Panigada M, Sangiorgi G, Fumagalli R, Mauri T, Isgrò S, Fanizza C, Romero M, Tognoni G,
Latini R, Gattinoni L. Presepsin (soluble CD14 subtype) and procalcitonin levels for mortality prediction in sepsis: data from the Albumin
Italian Outcome Sepsis trial. Crit Care 2014; 18: R6
Enrico Bjørn Nicolis ha frequentato il corso di laurea in Scienze dell’Informazione presso l’Università degli Studi di
Milano.
Attività formative
1991-1999 Borsista presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri” di Milano
Aree di interesse
Gestione e analisi dati degli studi clinici controllati. Sviluppo di database e “tools” per gli studi di genetica di
popolazione, in particolare per l’analisi di linkage.
Ruoli attuali e passati in istituto
dal 2001
Capo dell’Unità di Bioinformatica del Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare, Istituto di Ricerche
Farmacologiche "Mario Negri” di Milano
dal 1999
Ricercatore nel Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci, Istituto di Ricerche Farmacologiche
"Mario Negri” di Milano
dal 1997
Sistemista del Centro di Calcolo dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri” di Milano
dal 1991
Borsista nell’Unità di Informatica Medica e Statistica Applicata, Istituto di Ricerche Farmacologiche
"Mario Negri” di Milano
Principali pubblicazioni

Santoro E, Nicolis E, Franzosi MG.Telecommunication technology for the management of large scale clinical trials: The GISSI
experience. Comput Methods Programs Biomed 1999; 60: 215-223

Tognoni G, Franzosi MG, Nicolis E, Barlera S, Specchia C, Chiodini B, Crociati L, Ferrario L, PROCARDIS Consortium. A trio family
study showing association of the lymphotoxin-alfa N26 (804A) allele with coronary artery disease. Eur J Hum Genet 2004; 12: 770-774

Specchia C, Barlera S, Chiodini BD, Nicolis EB, Farrall M, Peden J, Collins R, Watkins H, Tognoni G, Franzosi MG, PROCARDIS
Consortium. Quantitative trait genetic linkage analysis of body-mass index in familial coronary artery disease. Hum Hered 2008; 66: 19-24

Barbati E, Specchia C, Villella M, Rossi ML, Barlera S, Bottazzi B, Crociati L, d'Arienzo C, Fanelli R, Garlanda C, Gori F, Mango R,
Mantovani A, Merla G, Nicolis EB, Pietri S, Presbitero P, Sudo Y, Villella A, Franzosi MG. Influence of pentraxin 3 (PTX3) genetic
variants on myocardial Infarction risk and PTX3 plasma levels. PLoS One 2012; 7: e53030

Ohmann C, Canham S, Cornu C, Dreß J, Gueyffier F, Kuchinke W, Nicolis EB, Wittenberg M. Revising the ECRIN standard
requirements for information technology and data management in clinical trials. Trials 2013; 14: 97

Pileggi S, Barlera S, Nicolis E, Crociati L, Pietri S, Specchia C, Franzosi MG. Association of ADIPOQ variants and heart failure in an
Italian population. Ther Adv Cardiovasc Dis. 2014; 8: 89-96.
ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO
I laboratori afferenti al Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare (nato dalla lunga esperienza degli studi
GISSI) sviluppano attività di ricerca che coprono sia l'area sperimentale e di ricerca di base, sia quella della
valutazione clinica ed epidemiologica di farmaci, di strategie diagnostico-terapeutiche, di fattori di rischio
delle malattie cardiovascolari. Il Dipartimento privilegia progetti di ricerca a forte impronta collaborativa e
multicentrica, che si interfaccia con la clinica, anche per quanto riguarda lo studio di biomarcatori di rischio
cardiovascolare.
L’attività di ricerca sperimentale è dedicata allo studio dell’attivazione dei processi infiammatori nell’infarto
miocardico e nell’insufficienza cardiaca. A queste attività si è aggiunto un modello di arresto cardiaco e
rianimazione cardiopolmonare (RCP) nel ratto e nel maiale con lo scopo di valutare la risposta infiammatoria
e il danno d’organo (cuore e cervello) conseguenti alla rianimazione e nuovi trattamenti di preservazione di
cuore e cervello.
L’attività di ricerca clinica riguarda la valutazione clinica di farmaci e di strategie terapeutiche in ambito
ospedaliero con la conduzione di sperimentazioni cliniche di grandi dimensioni in patologie di forte impatto
epidemiologico quali lo scompenso cardiaco, le sindromi coronariche acute e la fibrillazione atriale; uno
spazio è inoltre dedicato all’epidemiologia clinica e alla valutazione dei fattori di rischio dell'infarto
miocardico, a cui si sono affiancati più recentemente studi di epidemiologia genetica focalizzati
all’identificazione di nuovi geni e alla definizione del ruolo di geni candidati come associati alla cardiopatia
ischemica e allo scompenso cardiaco. La collaborazione con reti di ricerca europee ha permesso la
realizzazione di studi genetici di linkage e di associazione “genome wide” (GWAS) di larghe dimensioni.
Infine, una linea di ricerca clinica riguarda la valutazione di marcatori circolanti (i cosiddetti “biomarkers”)
nell’ambito di studi clinici multicentrici in patologie cardiologiche e in altre malattie.
La collaborazione con una vasta rete di Medici di Medicina Generale ha consentito da anni la realizzazione
di attività di ricerca clinica ed epidemiologica, specificamente originali nel panorama italiano, nell'ambito
della prevenzione cardiovascolare attraverso sperimentazioni cliniche di grandi dimensioni. Una parte
dell'attività è orientata alla valutazione della reale trasferibilità degli interventi preventivi di provata efficacia
nella pratica clinica quotidiana attraverso studi epidemiologici e di outcome research, e alla
farmacoepidemiologia a partire dalle analisi delle prescrizioni di grandi data-base amministrativi.
Tra le diverse attività il Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare ha contribuito ad accreditare l'Istituto come
CRO (Contract Research Organization) accademica per la conduzione di studi clinici per lo più non-profit. Il
Dipartimento è in grado di svolgere attività di monitoraggio (con il supporto di monitor certificati) ed è
anche abilitato all'utilizzo di Eudravigilance per la sottomissione online dei report di safety.
Il Dipartimento conduce inoltre studi di farmacoepidemiologia attraverso l'analisi di grandi database
amministrativi di prescrizioni di farmaci effettuate in un grande campione di Unita' Sanitarie Locali.
La rete di ricerca infermieristica è orientata alla valutazione della qualità di salute e di vita dei pazienti e
all'epidemiologia degli interventi infermieristici e alle loro implicazioni per il benessere e l'outcome dei
pazienti.
Partecipazione a progetti a finanziamento pubblico assegnati su base competitiva:
1. Commissione Europea (FP7):
- FOCUS
- HOMAGE
- CREACTIVE
- SHOCKOMICS
2. Commissione Europea (Horizon 2020- PHC-17-2014 - Call: “Comparing the effectiveness of existing
health care interventions in the elderly):
- SECURE
3. Progetti di Ricerca Finalizzata (Bando Ministero della Salute 2011-2012):
- ICOS-ONE
- Immune procoagulant and inflammatory responses in severe sepsis and septic shock
- Preclinical optimization of treatment with inhaled argon to improve neurological outcome and survival
after cardiac arrest
PRINCIPALI RISULTATI
In 1000 pazienti con sepsi grave o shock settico è stato studiato un nuovo marcatore circolante, CD14-ST o
presepsina, che si è dimostrato fortemente associato alla risposta clinica e alla prognosi del paziente. Sono
state messe in luce anche relazioni tra le variazioni temporali di presepsina e la appropriatezza della terapia
antibiotica.
Una recente analisi condotta sui 7000 pazienti con insufficienza cardiaca cronica, arruolati nello studio
GISSI-HF, ha dimostrato che una diminuzione involontaria di peso in 3-6 mesi di almeno 2 kg costituisce un
fattore di rischio rilevante, indipendente da tutti gli altri fattori. Sono in corso studi per meglio comprendere i
meccanismi di questa perdita di peso e per valutare la possibilità di modularla.
Sono in corso sperimentazioni sugli effetti cardio e neuroprotettivi del gas nobile argon, somministrato dopo
arresto cardiaco. Risultati di esperimenti preliminari condotti sul maiale suggeriscono che la ventilazione con
argon 70% e ossigeno a partire dall'inizio delle manovre rianimatorie migliora il recupero delle funzioni
neurologiche e riduce i danni istologici a livello cerebrale e cardiaco.
Una delle cause della bassa sopravvivenza dei pazienti rianimati in seguito ad arresto cardiaco è la mancanza
di conoscenza dei meccanismi coinvolti nel danno d’organo dopo arresto cardiaco. Lo studio di questi
meccanismi attraverso l’utilizzo di modelli sperimentali di arresto cardiaco e rianimazione nel ratto e nel
maiale ci ha permesso di dimostrare che, in seguito ad arresto cardiaco e rianimazione, si attiva il processo di
degradazione di un importante amminoacido, introdotto nel nostro organismo attraverso l’alimentazione, che
prende il nome di triptofano, importante per la sintesi della serotonina e delle vitamine del gruppo B.
L’attivazione della degradazione del triptofano osservata negli esperimenti sui modelli animali è stata anche
confermata in una piccola coorte di 7 pazienti rianimati da arresto cardiaco. Ulteriori analisi hanno
dimostrato che l’entità dell’attivazione di questo processo correlava significativamente con la gravità della
disfunzione cardiaca, con il danno cerebrale, con il deficit cognitivo e con la sopravvivenza, in tutte le specie
studiate. L’accesso ad una delle più ampie e complete bio-banche europee (FINNRESUSCI), ci ha permesso
di valutare questo pathway su una larga coorte di pazienti rianimati. Questa banca-dati raccoglie i campioni
di plasma provenienti da 245 pazienti rianimati da arresto cardiaco in Finlandia e ricoverati in una delle 21
terapie intensive del paese, e dati sui tempi di soccorso, sulle cure e sul decorso intra-ospedaliero dei
pazienti. È stato inoltre possibile valutare lo stato dei pazienti anche a distanza di 1 anno dall’arresto
cardiaco in modo da studiarne l’esito a lungo termine. Grazie alle analisi eseguite su questi pazienti, abbiamo
anzitutto confermato a livello clinico ciò che si era evidenziato precedentemente nell’animale e su un numero
più piccolo di pazienti. La degradazione del triptofano era attivata già poche ore dopo la rianimazione e
dipendeva dalla durata dell’arresto cardiaco, dal tipo di arresto cardiaco ed dalla necessità dell’utilizzo di
farmaci vasopressori per la rianimazione, come l’adrenalina. Inoltre, la attivazione della degradazione del
triptofano era direttamente correlata alla gravità della disfunzione cardiaca e delle alterazioni emodinamiche
riscontrate dopo rianimazione. Infine, abbiamo dimostrato che l’entità della degradazione del triptofano
costituiva un fattore predittivo della mortalità sia precoce (in terapia intensiva), sia a lungo termine.
L’utilizzo precoce di un defibrillatore costituisce, insieme alle compressioni toraciche, l’unico intervento in
grado di ripristinare la circolazione spontanea nelle vittime di arresto cardiaco causato da fibrillazione
ventricolare, migliorandone la sopravvivenza. Tuttavia, stabilire la priorità di questi interventi sul campo
rimane oggetto di dibattito e controversia; non c’è infatti un criterio che consenta al soccorritore di stabilire
se sia più efficace intervenire prima con le compressioni toraciche oppure con la defibrillazione elettrica.
L’analisi in tempo reale dell’onda elettrica di fibrillazione ventricolare -l’aritmia che causa l’arresto
completo dell’attività contrattile del cuore- sembra costituire uno strumento utile e non invasivo per
impostare una strategia di rianimazione di successo. In particolare, l’algoritmo che consente l’analisi
spettrale dell’onda di fibrillazione ventricolare, genera un valore (AMSA) che rappresenta uno dei predittori
più accurati del successo della defibrillazione. La ricerca è stata condotta con il contributo del 118 lombardo
(Azienda Regionale Emergenza e Urgenza, AREU) sui pazienti con arresto cardiaco soccorsi negli anni
2008-2010, grazie ad un finanziamento per la Ricerca Indipendente della Regione Lombardia. L’algoritmo di
defibrillazione è stato studiato e validato su più di 1600 pazienti. Nei pazienti che presentano valori di
AMSA bassi, la probabilità di insuccesso della defibrillazione era predetta con elevata sensibilità e
specificità (superiori all’80%), indicando quindi un vantaggio per la non interruzione delle compressioni
toraciche. Al contrario un valore alto di AMSA è stato indicativo di un successo della defibrillazione (con un
valore predittivo positivo superiore all’80%), indicando quindi il momento migliore per interrompere il
massaggio cardiaco ed erogare lo shock elettrico. Il calcolo dell'AMSA quindi si è confermato accurato ed in
grado di permetterne di guidare l'intervento dei soccorritori.
Un grande studio internazionale focalizzato sulla ricerca delle cause genetiche dell’ictus cerebrale ischemic,
promosso dal International Stroke Genetics Consortium e dal Wellcome Trust Case Control Consortium 2,
ha analizzato un’enorme massa di dati genetici di circa 50.000 persone di origine europea, delle quali circa
10.000 affetti da ictus ischemico. Lo studio, che ha ricevuto un contributo importante dal gruppo Malattie
Cerebrovascolari dell’Istituto Neurologico Besta e dallo studio Procardis del Mario Negri, ha permesso di
identificare un nuovo polimorfismo del gene HDAC9 sul cromosoma 7p21 associato all’ictus cerebrale
ischemico, in particolare in quei soggetti che sviluppano infarti cerebrali dovuti alla stenosi o all’occlusione
delle grosse arterie del collo e della testa (arterie carotidi, arterie vertebrali, arteria basilare).
Sono stati pubblicati i risultati dello studio FOCUS (Fixed dose Combination Drug for Secondary
Prevention) (J Am Coll Cardiol 2014; 64: 2071-82) finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal
Centro Nacional de Investigationes Cardiovasculares di Madrid.
Lo studio condotto in collaborazione con Spagna, Italia, Argentina, Brasile e Paraguay aveva come obiettivo
quello di: a) conoscere le problematiche che impediscono un uso corretto dei farmaci in diversi contesti (fase
I); b) valutare se la somministrazione in un’unica pillola dei farmaci raccomandati per la prevenzione
secondaria dell’infarto (aspirina 100 mg, simvastatina 40 mg, ramipril 2,5; 5,0; o 10 mg) migliorasse
l’aderenza al trattamento rispetto all’assunzione dei tre farmaci separatamente (fase II).
Sono stati inclusi 2.118 pazienti con infarto, di cui 695 hanno anche partecipato alla fase II.
Lo studio dimostra che: a) identificare le ragioni cliniche e sociali della scarsa aderenza alle terapie è utile
per mettere in atto delle strategie mirate a migliorare la continuità terapeutica; b) l’uso della polipillola
aumenta l’aderenza rispetto agli stessi farmaci assunti separatamente e può rappresentare un utile strumento
per migliorare anche l’accesso alle cure nei paesi dove le risorse economiche sono scarse.
COLLABORAZIONI NAZIONALI
AMD (Associazione Medici Diabetologi) - Lombardia
ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri)
AREU - Azienda Regionale Emergenza Urgenza - Lombardia
Azienda Ospedaliera CTO/Maria Adelaide, Torino
CDI - Centro Diagnostico Italiano Spa, Milano
Centro Cardiologico Monzino IRCCS, Milano
Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi Bonomi, Fondazione Ca' Granda - Ospedale Maggiore
Policlinico, Milano
CINECA (Consorzio Interuniversitario per il Calcolo Automatico dell'Italia Nord-Orientale)
CSeRMEG (Centro Studi e Ricerche in Medicina Generale)
Dipartimento Cardio-Vascolare ed Endocrino-Metabolico, Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza IRCCS,
San Giovanni Rotondo (FG)
Dipartimento Cardiologico “A. De Gasperis” - Struttura Complessa di Cardiologia 2 - Insufficienza Cardiaca
e Trapianto, Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Milano
Dipartimento di Cardiologia e UTIC, Istituto Clinico Humanitas IRCCS, Rozzano (MI)
Dipartimento di Immunologia, Istituto Clinico Humanitas IRCCS, Rozzano (MI)
Ematologia, Ospedale Sant’Anna, Torino
Fondazione Don Gnocchi IRCCS, Milano
Fondazione Istituto Neurologico “Carlo Besta”, Milano
Fondazione per il Tuo Cuore - Heart Care Foundation - ONLUS, Firenze
Fondazione Sestini, Bergamo
Gruppi organizzati di MMG (FIMMG, CoS, Ass.Cu.M.I., AMISI)
IEO - Istituto Europeo di Oncologia, Milano
IFOM-FIRC, Milano
IRC - Italian Resuscitation Council, Bologna
ISMETT Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione, Palermo
Istituto di Anestesiologia e Rianimazione, IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli, Regina
Elena, Milano
Istituto Auxologico Italiano IRCCS Milano
Istituto di Anestesia e Rianimazione, Ospedale San Gerardo, Monza (MI)
Istituto di Ricerca in Cure palliative Lino Maestroni, Cremona
Istituto Ortopedico Galeazzi, Milano
Istituto Ortopedico Rizzoli, Bologna
Italian Resuscitation Council, Bologna
IRCCS Fondazione Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano
Laboratorio di Endocrinologia, Ospedale Luigi Sacco, Milano
PoliMi Politecnico, Milano
Regione Emilia Romagna
Regione Lombardia
Regione Lazio, Dipartimento di Epidemiologia
Servizio Farmaceutico, USSL 20, Verona
SIBioC (Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare)
Unità Operativa di Anatomia e Istologia Patologica, Ospedale Luigi Sacco, Milano
Unità Operativa Semplice di Neuroanestesia e Neurorianimazione, Dipartimento di Medicina Perioperatoria
e Terapie Intensive, Ospedale San Gerardo, Monza (MI)
Unità Operativa Piede Diabetico, IRCCS Multimedica, Sesto San Giovanni (MI)
Università degli Studi di Bari, Aldo Moro, Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana
Università degli Studi di Catania, Dipartimento di Anestesia e Terapia Intensiva
Università degli Studi di Catania, Dipartimento di Scienze del Farmaco, Sezione di Biochimica
Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Medicina Interna
Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Farmacologiche
Università degli Studi di Milano, Polo Veterinario di Lodi (MI)
Università degli Studi di Milano Bicocca, Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze
Università degli Studi di Milano Bicocca, Dipartimento di Scienze della Salute, Centro di Biostatistica per
l’Epidemiologia Clinica
Università degli Studi di Palermo, Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rinimazione
Università degli Studi di Parma, Dipartimento di Scienze Biomediche, Biotecnologiche e Traslazionali
Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Anatomia, Farmacologia e Medicina Forense
Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche
Università degli Studi di Verona, Dipartimento di Sanità Pubblica
Università degli Studi di Verona, Istituto di Anatomia Umana
COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI
Cecomet (Centro de Epidemiologia comunitaria y Medicina tropical, Esmeraldas) Ecuador
Cochrane Collaboration, Oxford, UK
Clinical Trial Research Unit, Auckland University, Nuova Zelanda
CNIC Centro Nacional de Investigaciones Cardiovasculares, Madrid , Spain
CTSU (Clinical Trial Service Unit) /ISIS (International Studies on Infarct Survival), Oxford, UK
Department of Cardiology, Italian Hospital of Buenos Aires, Argentina
Department of Communications Engineering, Universidad de Pais Vasco, Bilbao, Spain
Department of Epidemiology, Harvard School of Public Health, Boston, USA
Department of Intensive Care, Erasme Hospital, Brussels, Belgiun
DSAN SUPSI (Scuola Universitaria Professioni Sanitarie), Lugano, Switzerland
ECLA (Estudios Cardiologicos de Latino-America)
ECRIN (European Clinical Research Infrastructures Network)
ERC (European Resuscitation Council), Basic Life Support Working group
Helsingborg Hospital, Sweden
ILCOR (International Liaison Committee on Resuscitation), Task Force for Cardiopulmonary Resuscitation
2015 International Guidelines
Institut Lorrain du Coeur et des Vaisseaux Louis Mathieu, Vandoeuvre-les-Nancy, France
Karolinska Institutet, Stockholm, Sweden
Laerdal Foundation for Acute Medicine, Stavanger, Norway
Mayo Clinic, Cardiorenal Research Lab, Rochester, MN, USA
PHRI (Population Health Research Institute), McMaster University, Hamilton, Ontario, Canada
The Third Military University, Chong Qing, China University of Cambridge, UK
University of Aachen, Germany
University of Helsinki, Central Hospital, Finland
University of Manchester, Medicine/Cardiology Manchester Royal Infirmary, UK
University of Minnesota, Minneapolis, USA
University of Oslo, Division of Medicine, Akershus University Hospital, Norway
University Medical Center, Groningen, The Netherlands
University Medical Center, Maastricht, The Netherlands
Wellcome Trust Centre for Human Genetics, University of Oxford, UK
WONCA (World Organization of Family Doctors)
PRESENZA IN COMITATI EDITORIALI
Assistenza Infermieristica e Ricerca, European Journal of Oncology Nursing, International Journal of
Practice Development (Paola Di Giulio)
Current Controlled Trials, Global Heart (Maria Grazia Franzosi)
Journal of Cardiac Failure, Journal of Cardiovascular Medicine (Roberto Latini)
Disease Markers (Serge Masson)
Open Access Critical Care, Resuscitation, The Scientific World Journal (Giuseppe Ristagno)
European Heart Journal, International Journal of Health Services, Journal of Cardiovascular Medicine
(Gianni Tognoni)
ATTIVITA' DI REVISIONE
American Heart Journal, American Journal of Cardiology, American Journal of Medicine, Annali di Igiene,
Archives of Medical Research, Atherosclerosis Thrombosis and Vascular Biology, Biomarkers in Medicine,
BMC Cardiovascular Disorders, Canadian Journal of Physiology and Pharmacology, Canadian Medical
Association Journal, Cardiology, Cardiovascular Drugs and Therapy, Cardiovascular Research, Circulation,
Clinical Biochemistry, Clinical Pharmacology and Therapeutics, Critical Care, Critical Care Medicine,
Diabetes Research and Clinical Practice, European Heart Journal, European Journal of Cardiovascular
Nursing, European Journal of Clinical Investigation, European Journal of Heart Failure, European Journal of
Oncology Nursing, Expert Review Molecular Diagnostics, Free Radical Biology & Medicine, Health and
Quality of Life, Heart, Heart Vessels, International Journal of Cardiology, International Journal Diabetes in
Developing Countries, ISRN Nursing (International Scholarly Research Network), International Journal of
Obesity, Intensive Care Medicine, JACC, JACC-HF, JAMA, Journal of Cardiac Failure, Journal of Clinical
Laboratory Analysis, Journal of Cardiovascular Medicine, Journal of Critical Care, Journal of Internal
Medicine, Lancet, Life Sciences, Metabolism, Nursing Research, PLoS Medicine, PLoS One,
PharmacoEconomics, Pharmacological Research, Postgraduate Medical Journal, Recent Patents in
Endocrinology Metabolism Immune Drug Discovery, Redox Report, Resuscitation, Trials
PRESENZA IN COMMISSIONI NAZIONALI E INTERNAZIONALI
Comitato Etico della Provincia di Trento
Comitato Ordinatore del Corso Master di I° Livello in Ricerca Clinica, Università degli Studi di Milano
Comitato Scientifico IRC - Italian Resuscitation Council, Bologna
Comitato Scientifico ACOI - Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani, Roma
Consiglio di Amministrazione Consorzio MIA (Microscopy and Image Analysis), Monza
ERC (European Resuscitation Council), Basic Life Support Working group
Gruppo di Studio SIAARTI - Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione Terapia Intensiva
ILCOR (International Liaison Committee on Resuscitation), Task Force for Cardiopulmonary Resuscitation
2015 International Guidelines
Società Italiana Terapia Intensiva SITI
ORGANIZZAZIONE DI EVENTI
Investigator's Meeting - Riunione sullo stato di avanzamento dello studio BeTACTIC - Best Therapy After
Cardiac Transplantation, the Italian Challenge
13/03/14, Aula E, IRCCS - Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano
Investigator's Meeting - Riunione per la presentazione dei risultati della fase ospedaliera dello studio CYCLE
(Ciclosporina A nell’infarto miocardico acuto riperfuso)
30/05/14, Sala Giacomo Binda - Fortezza da Basso, Firenze
Investigator's Meeting - Riunione di aggiornamento delle novità emerse in letteratura, stato di avanzamento
dello Studio FALCO (Sorveglianza dei pazienti con Fibrillazione Atriale in Lombardia trattati con
Anticoagulanti Orali)
19/06/14, Aula E, IRCCS - Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano
Seminar - William Harris: What's left of n-3PUFA in cardiovascular prevention?
10/09/14, Aula Guasti, IRCCS - Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano
Seminar - Hans-Peter Brunner La Rocca: Role of circulating biomarkers in guiding the management of
patients with heart failure
10/10/14, Aula Guasti, IRCCS - Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano
Workshop - Ecografia nel Piccolo Animale. Presentazione ed utilizzo della nuova piattaforma d’imaging
VEVO®3100
22-23/10/14, Aula Poster e Stabulario, IRCCS - Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano
(Evento organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Oncologia)
Investigator's Meeting - Riunione sullo stato di avanzamento dello studio ICOS-ONE (International
CardiOncology Society-ONE Trial)
30/10/14, Aula Pinta, DIBIT, Ospedale San Raffaele, Milano
MASTER di I° Livello in Ricerca Clinica dell’Università degli Studi di Milano, Facoltà di Medicina e Chirurgia
(Anno Accademico 2014-2015)
METODOLOGIA DELLA RICERCA CLINICA ED ELEMENTI DI STATISTICA
17/11/14
Introduzione al corso. Il disegno dello studio in epidiemiologia. Il disegno degli studi clinici
18/11/14
Corso di introduzione alla statistica medica. Elementi di statistica descrittiva
19/11/14
Inferenza statistica-1: stima e intervalli di confidenza. Esercitazione di inferenza statistica-1
20/11/14
Metodi statistici per l'analisi dell'outcome. Le principali misure di rischio. Monitoraggio degli studi
clinici profit & report delle reazioni avverse
L'ORGANIZZAZIONE DI UNO STUDIO CLINICO: ASPETTI REGOLATORI IN ACCORDO CON LE
REGOLE DI BUONA PRATICA CLINICA
24/11/14
Gestione della ricerca clinica in Azienda. Lo studio clinico: il protocollo, il consenso informato
e la comunicazione con le autorità competenti
25/11/14
Legislazione sulla sperimentazione clinica e ruolo dei Comitati Etici-1. La farmacovigilanza degli
studi no profit: nuove direttive e prospettive future
26/11/14
Gestione della ricerca clinica in un IRCCS. Monitoraggio negli studi no-profit
27/11/14
Legislazione sulla sperimentazione clinica e ruolo dei Comitati Etici-2. La dimensione del campione
negli studi clinici
GLI STRUMENTI PER LA RACCOLTA E L’INTERPRETAZIONE DEI DATI
01/12/14
Systematic review and meta-analysis. Meta-ricerca. La valutazione del rischio di bias nei trial clinici
randomizzati
02/12/14
Trasparenza nei clinical trial. Trial di non-inferiorità
03/12/14
La ricerca bibligrafica oggi. Internet e le nuove technologie per l’aggiornamento del medicoscientifico
LA RICERCA CLINICA NELLE VARIE AREE TERAPEUTICHE
03/12/14
Ricerca in sanità pubblica
04/12/14
Ricerca in medicina generale. Problemi aperti nella scoperta e nello sviluppo di farmaci
09/12/14
Uso clinico dei biomarker in oncologia. Gestione della complessità clinico-terapeutica del paziente
anziano ospedalizzato. Le interazioni tra farmaci
11/12/14
Reazioni avverse e farmacovigilanza. Il "discorso etico": dalla linearità dei buoni principi alla
provocazione del reale
ELEMENTI DI STATISTICA AVANZATA
15/12/14
Inferenza statistica-2: Test statistici. Farmaci equivalenti
16/12/14
Dalla preclinica alla clinica: sviluppo di nuovi farmaci cardiovascolari. Ricerca clinica nel campo
dell'epilessia. Ricerca clinica nell'ictus
17/12/14
Analisi della sopravvivenza. Esercitazione di inferenza statistica-2
IRCCS - Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano
PRESENTAZIONI A CONGRESSI ED EVENTI
Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo - Dipartimento Cardiovascolare Clinico e di Ricerca.
02/04/14, Sala Riunioni, Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII, Bergamo, Italy
- Infiammazione e malattie cardiovascolari: insufficienza cardiaca e fibrillazione atriale
ANMCO Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri - ANMCO Lombardia, Fondazione per il
tuo Cuore ONLUS - Heart Care Foundation. 7° UTIC Lombarde Convention (Sessione: La gestione
intraospedaliera dell’arresto cardiocircolatorio), 04-05/04/14, Antico Borgo La Muratella, Cologno al Serio,
Bergamo, Italy
- Ipotermia: incertezze e lati oscuri
Transatlantic Heart Failure Biomarker Working Group. Ninth Annual Meeting. Biomarkers for innovative
medicine in heart failure - Biomarker and clinical decision making in CV disease: focus on heart failure. 2627/04/14, Cannes, France
- Revisiting clinical applications of high sensitivity troponin in CHF (Session: Novel approaches to
personalize heart failure care)
- Potential novel heart failure biomarkers (Session: Utilization of emerging biomarkers in clinical heart
failure care)
SIARED Società Italiana di Anestesia Rianimazione Emergenza e Dolore. 10° Congresso Nazionale
SIARED. Appropriatezza delle cure e risorse disponibili. 12-14/05/14, Sheraton Hotel, Catania, Italy
- Defibrillatori e defibrillazione: update
ERC European Resuscitation Council. Resuscitation 2014. The pathway to new guidelines. 15-17/05/14,
Bilbao, Spain
- Reduction in carotid blood flow after epinephrine during CPR in a porcine model of cardiac arrest is
probably related to an increased vascular bed resistance
- Predicting defibrillation success
- Increased rate of bystander-initiated CPR during the initial 3 months after the week of cardiac arrest
awareness “viva!” in two Italian cities
- Early activation of the kynurenine pathway predicts early death and long-term outcome in patients
resuscitated from out-of-hospital cardiac arrest
- Relationship between plasma high-sensitive cardiac troponin T and infarct size in a porcine model of acute
myocardial infarction and cardiac arrest and resuscitation
- European restart a heart day initiatives: are they worthwhile?
ESICM European Society of Intensive Care Medicine. Cardiac arrest. From CPR to recovery. ESICM
Regional Conference. 22-23/05/14, Zagreb, Croazia
- Defibrillation update
- VF analysis
SIAARTI Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva. SMART - Organizing
and Scientific Committee. 25° SMART Simposio Mostra Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva. 2830/05/14, MiCo-Milano Congressi Ala Nord, Milano, Italy
- Improving the chances of successful defibrillation: the AMSA
ANMCO Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri - Fondazione per il tuo Cuore ONLUS Heart Care Foundation. 45° Congresso Nazionale di Cardiologia ANMCO. 30/05/14, Fortezza da Basso,
Firenze, Italy
- Presentazione dei risultati dello Studio CYCLE. End point primario ed eveni clinici durante la fase
ospedaliera
EAS European Atherosclerosis Society. 82nd EAS Congress. 31/05-03/06/14, Madrid, Spain
- Characterization of ANP genetic variant rs5068 in chronic heart failure patients
Centro Studi ANMCO Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri - Fondazione per il tuo Cuore
ONLUS - Heart Care Foundation. Corso avanzato di formazione su metodologia, strategie e tecniche della
ricerca clinica. Edizione 2013-2014. Modulo 5, 13/06/14, Hotel Athenaeum, Firenze, Italy
- Biomarkers in cardiologia
ADA American Diabetes Association. 74th Scientific Session, ADA 13-17/06/14, San Francisco, USA
- Prospective pilot study on microangiopathy in diabetic foot ulcer
- Marvin E. Levin Award from the American Diabetes Association's Interest Group on Foot Care
Università dell’Insubria, Università degli Studi di Brescia. MASTER di II° Livello in Elettrofisiologia ed
Elettrostimolazione Cardiaca, V^ Edizione, 25/06/14, Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi, Varese,
Italy
- Elementi di farmacocinetica-1
- Elementi di farmacocinetica-2 - Dosi ripetute
AACC American Association for Clinical Chemistry. AACC 2014 Annual Meeting & Clinical Lab Expo,
27-31/07/14, Chicago, USA
- Circulating presepsin (soluble CD14 subtype) in patients with severe sepsis and septic shock. Data from the
Albumin Italian Outcome Sepsis (ALBIOS) Study
ESC European Society of Cardiology - ESC Congress, 30/08-03/09/14, Barcelona, Spain
- Efficacy of aspirin in people with diabetes: an individual participant meta-analysis of 26 randomised trials
Boehringer - Ingelheim (I). GLORIA-AF Global Registry on Long-Term Oral Antithombotic Treatment in
Patients with Atrial Fibrillation. Regional Investigators’ Meeting, 09/09/14, NH Hotel Marina, Sala
Adriatico, Genova, Italy
- GLORIA AF - Study protocol presentation
Servizio di Cardiologia, Ospedale di San Daniele del Friuli. Attualità in Cardiologia. Convegno Nazionale,
12/09/14, Sala Museo del Territorio, San Daniele del Friuli, UD (Italy)
- MINS: Myocardial Injury after Noncardiac Surgery: un problema multidisciplinare
Roche Diagnostis (CH). Medical Advisory Board Meeting. Biomarkers for diagnosis of paroxysmal atrial
fibrillation, 12/09/14, Hotel Euler, Basel, Switzerland
- Biomarker panels already tested in atrial fibrillation studies, OPERA and GISSI-AF
- Exploratory marker studies (PREDICTOR - GISSI-AF)
U.O. Oncologia Medica, Ospedale “Sacro Cuore - Don Calabria” di Negrar. Incontri di aggiornamento del
Dipartimento Oncologico, 19/09/14, Centro Formazione. Ospedale “Sacro Cuore - Don Calabria”, Negrar
(VR), Italy
- Prevenzione della cardiotossicità da antracicline: lo studio ICOS-ONE
Dipartimento Cardiovascolare “A. De Gasperis” - Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda di
Milano. 48° Convegno di Cardiologia 2014, 22-25/09/14 Marriott Hotel, Milano, Italy
- Saranno famosi? Neuregulina 1 ricombinante umana nella insufficienza cardiaca cronica
Centro Studi ANMCO Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri - Fondazione per il tuo Cuore
ONLUS - Heart Care Foundation. Corso avanzato di formazione su metodologia, strategie e tecniche della
ricerca clinica. Edizione 2014-2015. Modulo 1 - Metodologia della Ricerca Clinica, 08-10/10/14, Hotel
Athenaeum, Firenze, Italy
- La rilevanza dei sottoprogetti negli studi clinici. Laboratori centralizzati (core labs) per imaging e analisi di
laboratorio
IRC Italian Resuscitation Council. Congresso Nazionale IRC - 20° Anniversario, 10-11/10/14, Castel
dell’Ovo, Napoli, Italy
- Defibrillatori intelligenti
- Take home message
- VIVA! 2013 e 2014. Il primo anello della catena della sopravvivenza
Boehringer - Ingelheim (I). GLORIA-AF Global Registry on Long-Term Oral Antithombotic Treatment in
Patients with Atrial Fibrillation. II° Investigators’ Meeting Nazionale, 28/10/14, Boehringer Ingelheim,
Milano, Italy
- GLORIA AF - Study protocol presentation
American Heart Association. AHA Annual Meeting, Scientific Session and ReSS. 15-19/11/14, Chicago,
Illinois, USA.
- Relationship between duration of untreated cardiac arrest and neurological dysfuction and injury in a
porcine model of cardiac arrest and CPR
- Severity of postresuscitation myocardial dysfunction is dependent on the duration of untreated cardiac
arrest
- Amplitude spectrum area to guide defibrillantion: a conclusive validation 1,617 ventricular fibrillation
patients
- Effect of cyclosporine A on infarct size reduction in reperfused acute myocardial infarction treated with
primary angioplasty
- N-terminal probrain natriuretic peptide is a strong predictor of long-term mortality in patients with severe
sepsis and septic shock. Data from the Albumin Italian outcome sepsis study
- Abnormal left ventricular midwall fractional shortening and elevated circulating biomarkers predict high
mortality in elderly individuals in the general population
- Histopathology of the atrium and cardiac post-operative atrial fibrillation
- Predictive value of plasma copeptin and free cortisol on admission and at 48 hours in patients resuscitated
from out-of-hospital cardiac arrest
- Circulating cardiac and inflammatory biomarkers to predict post-operative atrial fibrillation in the OPERA
trial
Scuola di Specializzazione in Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva - Università Vita-Salute San
Raffaele, Milano, 24/11/14, Aula San Raffaele, Milano, Italy
- Arresto cardiaco e defibrillazione: cosa prevedo e cosa vorrei studiare per le Linee Guida 2020
Centro Studi ANMCO Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri - Fondazione per il tuo Cuore
ONLUS - Heart Care Foundation. Incontro dei Ricercatori dello Studio VAR, Congresso SICCH 29/11/14,
Hotel Ergife, Roma, Italy
- Studio VAR - Core Lab Genetico: stato avanzamento lavori e risultatati preliminari
SIC Società Italiana di Cardiologia. 75° Congresso Nazionale SIC, 13-15/12/14 Rome Cavalieri, Roma,
Italy - Fattori di rischio metabolici e rischio di fibrillazione atriale
CONTRIBUTI E CONTRATTI
AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), Associazione Amici del Mario Negri, Azienda Ospedaliera Ospedale
Niguarda Ca’ Granda Milano, Azienda Ospedaliera San Gerardo Monza, Boehringer Ingelheim Italia Spa,
Chiesi Farmaceutici SpA, Centro Nacional de Investigaciones Cardiovasculares (CNIC) Madrid, Comunità
Europea, Consorzio Mario Negri Sud Santa Maria Imbaro, Elior Ristorazione SpA, Fondazione Banca del
Monte di Lucca, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione San Raffaele del Monte Tabor
Milano, Fondazione per il Tuo Cuore - Heart Care Foundation Onlus Firenze, Fondazione Sestini Bergamo,
Fondazione Veronesi, Health Diagnostic Laboratory, Inc., USA, Helsinki University - Central Hospital,
Helsingborg Hospital, Institute of Clinical Medicine - Akershus University Hospital - Lørenskog, Istituto
Auxologico Italiano IRCCS Milano, Istituto Europeo di Oncologia IRCCS Milano, Laerdal Foundation for
Acute Medicine Stavanger, Ministero della Salute, Mitsubishi Chemical Europe, Novartis Pharma SpA,
Novo Nordisk SpA, Perfetti Van Melle SpA, Population Health Research Institute-Mc Master University,
Regione Lombardia, ROCHE Diagnostics, SIAARTI, Università degli Studi di Milano
SELEZIONE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE (2014)
Asciutto R, Lugo A, Gallus S, Roncaglioni MC, La Vecchia C, Bosetti C
Prevalence and determinants of diabetes mellitus in a representative sample of Italian adults
Epidemiology Biostatistics Public Health 2014; 11: e9980-1-e9980-8
Askevold ET, Aukrust P, Nymo SH , Lunde IG, Kaasbøll OJ, Aakhus S, Florholmen G, Ohm IK, Strand ME, Attramadal H, Fiane A,
Dahl CP, Finsen AV, Vinge LE, Christensen G, Yndestad A, Gullestad L, Latini R, Masson S, Tavazzi L, GISSI-HF Investigators,
Ueland T
The cardiokine secreted Frizzled-related protein 3, a modulator of Wnt signalling, in clinical and experimental heart failure
J Intern Med 2014; 275: 621-630
Balducci C, Mancini S, Minniti S, La Vitola P, Zotti M, Sancini G, Mauri M, Cagnotto A, Colombo L, Fiordaliso F, Grigoli E,
Salmona M, Snellman A, Haaparanta-Solin M, Forloni G, Masserini M, Re F
Multifunctional liposomes reduce brain β-amyloid burden and ameliorate memory impairment in Alzheimer's disease mouse models
J Neurosci 2014; 34: 14022-14031
Baumert J, Huang J, McKnight B, Sabater-Lleal M, Steri M, Chu AY, Trompet S, Lopez LM, Fornage M, Teumer A, Tang W,
Rudnicka AR, Mälarstig A, Hottenga JJ, Kavousi M, Lahti J, Tanaka T, Hayward C, Huffman JE, Morange PE, Rose LM, Basu S,
Rumley A, Stott DJ, Buckley BM, de Craen AJ, Sanna S, Masala M, Biffar R, Homuth G, Silveira A, Sennblad B, Goel A, Watkins
H, Müller-Nurasyid M, Rückerl R, Taylor K, Chen MH, de Geus EJ, Hofman A, Witteman JC, de Maat MP, Palotie A, Davies G,
Siscovick DS, Kolcic I, Wild SH, Song J, McArdle WL, Ford I, Sattar N, Schlessinger D, Grotevendt A, Franzosi MG, Illig T,
Waldenberger M, Lumley T, Tofler GH, Willemsen G, Uitterlinden AG, Rivadeneira F, Räikkönen K, Chasman DI, Folsom AR,
Lowe GD, Westendorp RG, Slagboom PE, Cucca F, Wallaschofski H, Strawbridge RJ, Seedorf U, Koenig W, Bis JC, Mukamal KJ,
van Dongen J, Widen E, Franco OH, Starr JM, Liu K, Ferrucci L, Polasek O, Wilson JF, Oudot-Mellakh T, Campbell H, Navarro P,
Bandinelli S, Eriksson J, Boomsma DI, Dehghan A, Clarke R, Hamsten A, Boerwinkle E, Jukema JW, Naitza S, Ridker PM, Völzke
H, Deary IJ, Reiner AP, Trégouët DA, O'Donnell CJ, Strachan DP, Peters A, Smith NL
No evidence for genome-wide interactions on plasma fibrinogen by smoking, alcohol consumption and body mass index: results
from meta-analyses of 80,607 subjects.
PLoS One. 2014; 9: e111156
Baviera M, Cortesi L, Tettamanti M, Avanzini F, Marelli G, Marzona I, Nobili A, Riva E, Fortino I, Bortolotti A, Merlino L,
Roncaglioni MC
Changes in prescribing patterns and clinical outcomes in elderly diabetic patients in 2000 and 2010: analysis of a large Italian
population-based study
Eur J Clin Pharmacol 2014; 70: 965-974
Baviera M, Santalucia P, Cortesi L, Marzona I, Tettamanti M, Avanzini F, Nobili A, Riva E, Caso V, Fortino I, Bortolotti A, Merlino
L, Roncaglioni MC
Sex differences in cardiovascular outcomes, pharmacological treatments and indicators of care in patients with newly diagnosed
diabetes: Analyses on administrative database
Eur J Intern Med 2014; 25: 270-275
Bertolini G, Paci G, Antiga L, Csomos A, Kaps R, Lazar I, Mikaszewska M, Mondini M, Xirouchaki N, Latini R, Gradisek P,
Fleming J, Kyprianou T
CREACTIVE A European endeavor to improve outcome of patients with Traumatic Brain Injury. GiViTI-PROSAFE-CREACTIVE
collaboration
Brain Injury Professional Journal 2014; 11: 24-27
Bigini P, Previdi S, Casarin E, Silvestri D, Violatto MB, Facchin S, Sitia L, Rosato A, Zuccolotto G, Realdon N, Fiordaliso F,
Salmona M, Morpurgo M
In vivo fate of avidin-nucleic acid nanoassemblies as multifunctional diagnostic tools
ACS Nano 2014; 8: 175-187
Caironi P, Tognoni G, Masson S, Fumagalli R, Pesenti A, Romero M, Fanizza C, Caspani L, Faenza S, Grasselli G, Iapichino G,
Antonelli M, Parrini V, Fiore G, Latini R, Gattinoni L, ALBIOS Study Investigators
Albumin replacement in patients with severe sepsis or septic shock
New Engl J Med 2014; 370: 1412-1421
Cannone V, Barlera S, Pileggi S, Masson S, Franzosi MG, Latini R, Scardulla C, Clemenza F, Maggioni AP, Nicolosi GL, Tavazzi
L, Burnett JC Jr, GISSI-HF Investigators
The Anp genetic variant Rs5068 and circulating levels of natriuretic peptides in patients with chronic heart failure
Int J Cardiol 2014; 176: 1249-1251
Castellano JM, Sanz G, Peñalvo JL, Bansilal S, Fernández-Ortiz A, Alvarez L, Guzmán L , Linares JC, Garcia F, D'Aniello F, Arnáiz
JA , Varea S, Martínez F, Lorenzatti A, Imaz I, Sánchez-Gómez LM, Roncaglioni MC, Baviera M, Smith SC, Taubert K , Pocock S,
Brotons C, Farkouh ME, Fuster V
A polypill strategy to improve adherence. Results from the FOCUS Project
J Am Coll Cardiol 2014; 64: 2071-2082
Chen B, Yu T, Ristagno G, Quan W, Li Y
Average current is better than peak current as therapeutic dosage for biphasic waveforms in a ventricular fibrillation pig model of
cardiac arrest
Resuscitation 2014; 85: 1399-1404
Diomede L, Di Fede G, Romeo M, Bagnati R, Ghidoni R, Fiordaliso F, Salio M, Rossi A, Catania M, Paterlini A, Benussi L, Bastone
A, Stravalaci M, Gobbi M, Tagliavini F, Salmona M
Expression of A2V-mutated Aβ in Caenorhabditis elegans results in oligomer formation and toxicity
Neurobiol Dis 2014; 62: 521-532
Diomede L, Rognoni P, Lavatelli F, Romeo M, Del Favero E, Cantù L, Ghibaudi E, Di Fonzo A, Corbelli A, Fiordaliso F, Palladini
G, Valentini V, Perfetti V, Salmona M, Merlini G
A Caenorhabditis elegans-based assay recognizes immunoglobulin light chains causing heart amyloidosis
Blood 2014; 123: 3543-3552
Diomede L, Rognoni P, Lavatelli F, Romeo M, Di Fonzo A, Foray C, Fiordaliso F, Palladini G, Valentini V, Perfetti V, Salmona M,
Merlini G
Investigating heart-specific toxicity of amyloidogenic immunoglobulin light chains: a lesson from C. elegans
Worm 2014; 3: e965590
Dokainish H, Rajaram M, Prabhakaran D, Afzal R, Orlandini A, Staszewsky L, Franzosi MG, Llanos J, Martinoli E, Roy A, Yusuf S,
Mehta S, Lonn E, Echocardiographic Substudy of the OASIS-6 Trial Investigators
Incremental value of left ventricular systolic and diastolic function to determine outcome in patients with acute ST-Segment
elevation myocardial infarction: The Echocardiographic Substudy of the OASIS-6 Trial
Ecocardiography 2014, 31: 569-578
Emdin M, Fatini C, Mirizzi G, Paoletti R, Borrelli C, Pontera C, Latini R, Passino C, Clerico A, Vergaro G
Biomarkers of activation of renin-angiotensin-aldosterone system in heart failure: how useful, how feasible?
Clin Chim Acta 2014; Epub
Ferrari R, Lupi M, Falcetta F, Bigini P, Paolella K, Fiordaliso F, Bisighini C, Salmona M, D'Incalci M, Morbidelli M, Moscatelli D,
Ubezio P
Integrated multiplatform method for in vitro quantitative assessment of cellular uptake for polymer nanoparticles
Nanotechnology 2014; 25: 045102
Fumagalli F, Russo I, Staszewsky L, Li Y, Letizia T, Masson S, Novelli D, Rocchetti M, Canovi M, Veglianese P, Gobbi M, Latini
R, Zaza A, Ristagno G
Ranolazine ameliorates postresuscitation electrical instability and myocardial dysfunction and improves survival with good
neurological recovery in a rat model of cardiac arrest
Heart Rhythm 2014; 11: 1641-1647
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Resuscitation science: from the beginning to the present day. Chapter 1
In: Gullo A, Ristagno G (eds) Resuscitation. Springer-Verlag Italia, Milano 2014; 3-11
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Heart 'omics' in AGEing (HOMAGE): design, research objectives and characteristics of the common database
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Circulating cardiac biomarkers and outcome. Chapter 20
In: Gullo A, Ristagno G (eds) Resuscitation. Springer-Verlag Italia, Milano 2014; 211-217
Leong DP, Smyth A, Teo KK, McKee M, Rangarajan S, Pais P, Liu L, Anand SS, Yusuf S, INTERHEART Investigators
Patterns of alcohol consumption and myocardial infarction risk. Observations from 52 countries in the INTERHEART case–control
study
Circulation 2014; 130: 390-398
Masson S, Caironi P, Spanuth E, Thomae R, Panigada M, Sangiorgi G, Fumagalli R, Mauri T, Isgrò S, Fanizza C, Romero M,
Tognoni G, Latini R, Gattinoni L
Presepsin (soluble CD14 subtype) and procalcitonin levels for mortality prediction in sepsis: data from the Albumin Italian Outcome
Sepsis trial
Crit Care 2014; 18: R6
Monesi L, Tettamanti M, Cortesi L, Baviera M, Marzona I, Avanzini F, Monesi G, Nobili A, Riva E, Fortino I, Bortolotti A, Fontana
G, Merlino L, Trevisan R, Roncaglioni MC
Elevated risk of death and major cardiovascular events in subjects with newly diagnosed diabetes: Findings from an administrative
database
Nutr Metab Cardiovasc Dis 2014; 24: 263-270
Network of Nurses of GISSI-HF, Di Giulio P
Should patients perception of health status be integrated in the prognostic assessment of heart failure patients? A prospective study
Qual Life Res 2014; 23: 49-56
Nobili A, Pasina L, Latini R
Beta-adrenoceptor antagonists and antianginal drugs. Chapter 18
In: Side Effects of Drugs. Annual 35. Elsevier, Amsterdam 2014; 351-357
Nobili A, Pasina L, Latini R
Beta-adrenoceptor antagonists and antianginal drugs. Chapter 18
In: Side Effects of Drugs. Annual 36. Elsevier, Amsterdam 2014; 267-273
Palazzuoli A, Masson S, Ronco C, Maisel M
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Beuret P, Voggenreiter G, Sud M, Tognoni G, Gattinoni L, Guérin C
Effect of prone positioning during mechanical ventilation on mortality among patients with acute respiratory distress syndrome: a
systematic review and meta-analysis
CMAJ 2014; 186: E381-E390
SELEZIONE PUBBLICAZIONI DIVULGATIVE (2014)
Baviera M
Una polipillola per la prevenzione cardiovascolare
Ricerca & Pratica 2014; n. 180: 279-280
Di Giulio P, Campagna S, Dimonte V
Le sperimentazioni cliniche nelle riviste infermieristiche
Assist Inferm Ric 2014; 33: 42-47
Latini R
Riparare il cuore con nuove cellule
Ricerca & Pratica 2014; n. 179: 212-215
Ristagno G
Viva! La settimana per la rianimazione cardiopolmonare
Ricerca & Pratica 2014; n. 178: 173-174
ATTIVITA' DI RICERCA
Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare
Studio pilota prospettico sulla presenza di microangiopatia nel piede diabetico
ulcerato
La microangiopatia è considerata una possibile componente delle alterazioni che avvengono nel piede
diabetico, tuttavia l’esatto ruolo che le alterazioni microvascolari svolgono nella eziopatogenesi dell’ulcera
nel piede diabetico e nella determinazione della sua gravità sono pressochè totalmente ignote. Rimangono
comunque numerosi quesiti irrisolti riguardo la presenza di questa complicanza sia nei pazienti neuropatici
che in quelli arteriopatici. Lo studio si propone quindi di valutare la presenza di microangiopatia determinata
come aumento dello spessore della membrana basale capillare e diminuzione dell’area del lume dei capillari
determinati in microscopia elettronica a livello del piede in pazienti diabetici di tipo 2 neuropatici o
neuroischemici con ulcera del piede rispetto ai soggetti sani. Si procede inoltre a valutare la correlazione
della presenza di capillari e di formazioni trombotiche con i parametri di ischemia (TcPO2, ankle-brachial
index, pressione alla caviglia) e sul rischio di diastasi e la correlazione tra presenza di infiltrati infiammatori
con i parametri usuali di infezione: globuli bianchi, VES, proteina C reattiva, numero e tipo di germi al
tampone. Attualmente sono stati arruolati tutti i pazienti arteriopatici e neuropatici previsti dal protocollo
dello studio e sono in corso le ultime analisi istopatologiche.
Studi preclinici e clinici sull’arresto cardiaco e la rianimazione cardiopolmonare
Ogni anno più di 350.000 persone negli Stati Uniti e 700.000 in Europa sono vittime di arresto cardiaco. Tra
coloro che sono rianimati con successo, più del 60% muore in terapia intensiva entro le 72 ore a causa di un
grave scompenso cardiaco o dell’insorgenza di aritmie maligne e ricorrenza di fibrillazione ventricolare.
L’arresto cardiaco rappresenta una condizione di ischemia e riperfusione globale che coinvolge tutti gli
organi. A tal riguardo, presso il Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare sono in corso studi
preclinici su un modello di arresto cardiaco e rianimazione cardiopolmonare (RCP) nel ratto e nel maiale (in
collaborazione con l’Università di Milano) con lo scopo di valutare la risposta infiammatoria e il danno
d’organo conseguenti la rianimazione, nell’animale sano e/o con patologia dismetabolica e/o cardiaca (es.
obesità e diabete, pregresso infarto del miocardio), e valutare, inoltre, il successo delle manovre di RCP e la
sopravvivenza dopo interventi terapeutici nuovi (es. ipecapnia, ventilazione con argon). Si stanno eseguendo
studi sperimentali e clinici sul metabolismo del triptofano, ed in particolare sulla via metabolica delle
kinurenine, per comprendere la sua relazione e coinvolgimento nel danno post-rianimazione e nell’esito e per
valutare gli effetti di trattamenti diretti a bloccare tale via. Sono in corso anche studi sperimentali sul maiale
per migliorare gli esiti dello scompenso cardiaco acuto tramite nuovi interventi farmacologici (es. infusione
di serelaxina). Infine, si stanno studiando sempre nel modello animale suino le conseguenze dello shock
emorragico sulla funzionalità cardiaca, mediante valutazione di biomarcatori, istologiche ed
ecocardiografiche, oltreché emodinamiche e funzionali. Il progetto prevede anche uno studio di nuovi
biomarcatori circolanti nell’uomo.
E’ ormai ben noto che la severità della disfunzione miocardica post rianimazione è anche legata all’entità
dell’energia erogata con la defibrillazione e di conseguenza, la possibilità di predire il successo di una
defibrillazione potrebbe ridurre gli effetti avversi di defibrillazioni ripetitive e non necessarie. In ambito
clinico la ricerca è quindi diretta all’individuazione e valutazione di nuove applicazioni tecnologiche che
siano in grado di fornire informazioni essenziali ai soccorritori riguardanti la durata dell’arresto cardiaco non
trattato e la priorità dell’intervento rianimatorio da intraprendere (compressioni toraciche o defibrillazione).
A tal fine sono stati valutati e analizzati parametri predittori del successo della rianimazione derivati
dall’analisi dell’onda di fibrillazione ventricolare (in collaborazione con l’Ospedale San Gerardo di Monza e
l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza - Lombardia) e visto i risultati incoraggianti ottenuti, si sta
programmando uno studio prospettico di intervento.
Lo studio ALBIOS: Albumin Italian Outcome Sepsis Study
L’obiettivo primario dello studio è di verificare l’ipotesi che il rimpiazzo volemico con l’utilizzo di albumina
e il mantenimento della sua concentrazione plasmatica entro un intervallo fisiologico (≥ 30 g/l) migliori la
sopravvivenza di pazienti affetti da sepsi severa o shock settico, rispetto a rimpiazzo volemico con l’utilizzo
di cristalloidi. Lo studio multicentrico coinvolge più di 150 reparti di terapia intensiva sul territorio
nazionale. E’ coordinato dall’Istituto di Anestesiologia e Rianimazione, dell’Ospedale Maggiore Policlinico
di Milano e dal Consorzio Mario Negri Sud e finanziato da AIFA. Un gruppo di 50 Centri partecipa al
sottoprogetto “biomarkers” coordinato dal Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare dell’Istituto
Mario Negri, con l’obiettivo di arruolare circa 800 pazienti. Sono raccolti campioni ematici ottenuti
sequenzialmente da pazienti per valutare gli eventuali effetti dell’albumina su marcatori d’infiammazione,
infezione, funzione cardiaca e coagulazione. Sono stati randomizzati 1818 pazienti e sono stati raccolti
campioni ematici in circa 1000 di loro. Un nuovo marcatore di sepsi, CD14-ST o presepsina, si è dimostrato
fortemente associato alla risposta clinica e alla prognosi del paziente. Le sue variazioni temporali sono anche
legate alla appropriatezza della terapia antibiotica. E’ in corso un ampio programma di valutazione di
marcatori legati alla immunità innata (PTX3, in collaborazione con l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano),
alla funzione cardiaca, alla coagulazione e fibrinolisi (in collaborazione con l’Università di Bari), alle
immunglobuline (in collaborazione con l’Università di Bruxelles), a neuropeptidi (in collaborazione con
l’Università di Oslo) e alla funzione renale. E’ anche iniziata una fase di scoperta di nuovi marcatori di shock
settico tramite indagini di proteomica e di metabolomica, nell’ambito del progetto Europeo FP7
ShockOmics.
Valutazione della prevalenza di disfunzione cardiaca asintomatica e di scompenso
cardiaco conclamato in un campione di popolazione di età ≥ 65 anni nel Lazio. Lo
studio PREDICTOR
Questo studio osservazionale si pone per obiettivo primario la valutazione della prevalenza di disfunzione
cardiaca asintomatica e di scompenso cardiaco conclamato in un campione di popolazione generale del
Lazio. L’obiettivo secondario è di identificare le variabili predittive cliniche, bioumorali (peptide
natriuretico) e strumentali non invasive della disfunzione cardiaca asintomatica e dello scompenso cardiaco
conclamato. La popolazione in studio è rappresentata da un campione di persone di età compresa tra 65 e 84
anni residente nell’area geografica di afferenza dei 10 Centri di Cardiologia partecipanti. Sono stati raccolti
campioni ematici da 2000 soggetti. Dopo una valutazione iniziale di marcatori circolanti cardiaci (Masson et
al, J Inter Med 2013; 273: 306-317), é stato pubblicato un lavoro scientifico centrato su fattori legati alla
omeostasi del metabolismo osseo e alle interazioni ormonali fra il rene e il cuore (fibroblast growth factor-23
e vitamina D; Masson et al, J Intern Med 2015; 277: 318-330). Sono in corso valutazione di nuovi marcatori
circolanti di ipertrofia ventricolare e di fibrillazione atriale.
Valutazione degli acidi grassi n-3 poliinsaturi (n-3 PUFA) per la prevenzione della
comparsa di fibrillazione atriale post-operatoria in pazienti sottoposti a interventi di
chirurgia cardiaca. Lo studio OPERA
L’obiettivo di questo studio randomizzato, controllato con placebo, in doppio cieco, internazionale
multicentrico è di valutare se la somministrazione peri-operatoria di n-3 PUFA (8 g prima dell’intervento, e 2
g al giorno per 10 giorni) è in grado di ridurre l’incidenza di fibrillazione atriale in 1516 pazienti sottoposti
ad un intervento di chirurgia cardiaca. Il Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare funge da
laboratorio centrale per la raccolta di campioni biologici (sangue, urina e tessuti) provenienti da centri
Italiani e Argentini e per la valutazione di marcatori di rischio cardiovascolare (peptide natriuretico,
troponina, proteina C-reattiva). I risultati principali dello studio sono stati pubblicati recentemente
(Mozaffarian et al, JAMA 2012; 308: 2001-2011). I marcatori circolanti cardiaci (peptide natriuretico di tipo
B o troponina) o infiammatori non sembrano predire in modo molto forte la comparsa di fibrillazione atriale
post-operatoria (Masson et al, Eur J Clin Invest 2015; 45: 170-178). In collaborazione con ricercatori
dell’Università di Parma e di Boston (Harvard Medical School), si valutano alcune caratteristiche
istomorfologiche (deposito di collagene, miocitolisi e dimensione dei miociti) in relazione alla comparsa di
fibrillazione atriale post-operatoria. Abbiamo notato come il pattern di distribuzione della conessina-43 (una
proteina delle gap-junction fra miociti) nel tessuto atriale sembra predire la fibrillazione atriale postoperatoria.
Valutazione dei meccanismi di protezione o di suscettibilità individuali nei confronti
della malattia aterosclerotica delle arterie coronariche e delle relative manifestazioni
cliniche: lo studio GISSI-Outliers CAPIRE
Lo studio CAPIRE si propone di analizzare il ruolo di fattori protettivi o predisponenti nei confronti della
malattia aterosclerotica coronarica e delle relative manifestazioni cliniche in pazienti (già sottoposti per
indicazione clinica a tomografia computerizzata multistrato) con un profilo di rischio clinico agli estremi
della distribuzione del rischio di eventi cardiovascolari. Tale approccio ha lo scopo di consentire la
generazione di possibili nuove ipotesi su meccanismi eziopatogenetici ancora sconosciuti del processo di
aterosclerosi coronarica. Lo studio è di tipo prospettico, osservazionale, multinazionale, multicentrico con
una fase trasversale di confronto tra le popolazioni selezionate e una fase longitudinale, di follow-up. Il
Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare funge da laboratorio centrale per la raccolta di
campioni biologici (sangue, plasma e siero) provenienti dai centri partecipanti e per la valutazione di
marcatori legati al profilo infiammatorio, lipidico, metabolico e di coagulazione dei pazienti. Sono stati
arruolati 544 pazienti, con un follow-up a 5 anni in corso. I marcatori circolanti predefiniti sono stati misurati
all’ingresso dello studio in tutti pazienti arruolati; le analisi statistiche sono in corso.
Ciclosporina A nell’infarto miocardico acuto riperfuso - Lo studio CYCLE
La dimensione finale di un infarto miocardico è il determinante principale della prognosi del paziente. Uno
studio preliminare ha dimostrato che un bolo di ciclosporina A (CsA), iniettato subito prima di una procedura
di angioplastica primaria, può ridurre l’area finale di necrosi conseguente ad un infarto con
sopraslivellamento del tratto ST (STEMI). Obiettivo primario di questo studio è verificare se CsA possa
migliorare l’esito di un infarto STEMI riperfuso con successo, favorendo la riperfusione miocardica.
Vengono arruolati pazienti di entrambi i sessi, >=18 anni, con uno STEMI esteso (definito come angina
pectoris o sintomi equivalenti da più di 20 minuti), nelle prime 6 ore dall’inizio dei sintomi e con indicazione
alla angioplastica primaria (PCI). Obiettivi secondari sono la riduzione della Troponina-T ad alta sensibilità
(hsTnT) in quarta giornata dopo PCI, mortalità totale della insufficienza cardiaca sintomatica o shock
cardiogeno o riospedalizzazione per ragioni cardiovascolari nei 6 mesi seguenti la randomizzazione. A fine
aprile 2014 si è concluso l’arruolamento con un totale di 412 pazienti in 31 centri partecipanti. Lo studio è
condotto in collaborazione con il Centro Studi dell’ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi
Ospedalieri). Una biobanca centrale è stata costituita che contiene campioni ematici raccolti a 4 tempi in fase
acuta ospedaliera e 6 mesi dopo l’infarto.
Prevenzione della cardiotossicità da antracicline: uno studio multicentrico
randomizzato che mette a confronto due strategie terapeutiche - Lo studio ICOSONE
Il trattamento chemioterapico contenente antracicline è solito causare un progressivo danno cardiaco dosedipendente, diminuendo in particolare la gittata cardiaca del ventricolo sinistro. Lo sviluppo della
disfunzione cardiaca, anche se asintomatico, potrebbe avere un impatto negativo sulla prognosi del paziente
oncologico. La misurazione delle troponine cardiache circolanti (cTn) durante la chemioterapia con
antracicline (AC) permette di identificare precocemente danni cardiaci, prima che possano causare una
disfunzione ventricolare sinistra conclamata.
La somministrazione di ACE-inibitori (ACEi) e beta-bloccanti (BB) dopo la prima occorrenza di
innalzamento delle cTn, durante o dopo la chemioterapia, ha mostrato proprietà cardio-protettive in diversi
studi monocentrici. Una profilassi precoce a base di enalapril (ACEi) con l’eventuale aggiunta di bisoprololo
(BB) in pazienti sottoposti a terapie di AC potrebbe ridurre ulteriormente l’incidenza da danno
cardiovascolare, aumentando la probabilità di completamento del trattamento chemioterapico.
Obiettivo primario dello studio ICOS-ONE è valutare se un trattamento con enalapril somministrato
dall’inizio della terapia con antracicline è più efficace nel prevenire la tossicità̀ cardiaca rispetto allo stesso
trattamento cominciato al momento del primo innalzamento della troponina cardiaca circolante. Verranno
arruolati pazienti con indicazione al trattamento con antracicline per la cura di sarcoma tumori solidi o del
sangue. Lo studio coinvolge centri clinici italiani, è randomizzato, a due bracci. Il primo braccio prevede la
somministrazione di enalapril in concomitanza con la chemioterapia (prevenzione primaria), il secondo
braccio prevede la somministrazione di enalapril soltanto dopo innalzamento delle troponine cardiache oltre i
valori soglia (prevenzione secondaria). La terapia concomitante con bisoprololo viene raccomandata in una
serie di manifestazioni cliniche o di laboratorio. I pazienti saranno seguiti con visite seriate per 1 anno a
partire dalla fine dei cicli di chemioterapia con antracicline.
Al 31 dicembre 2014 sono stati inclusi 227 pazienti in 21 centri attivi; si prevede di concludere
l’arruolamento entro fine aprile 2015.
Lo studio è promosso da IEO (Istituto Europeo di Oncologia), Istituto Mario Negri e Ospedale San Raffaele
di Milano ed è coordinato in collaborazione con il Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci, grazie a
un finanziamento Ricerca Finalizzata 2009 e Fondazione Umberto Veronesi 2012.
Marcatori biologici in pazienti con trauma cranico. Un progetto collaborativo
Europeo in Terapia Intensiva. CREACTIVE - Collaborative REsearch on ACute
Traumatic brain Injury in intensiVe care medicine in Europe
Il trauma cranico è tra le principali cause di morte e disabilità nei paesi sviluppati e la principale causa di
morte al di sotto dei 45 anni. La maggior parte dei pazienti affetti da trauma cranico di gravità medio-alta
viene ammessa in un reparto di terapia intensiva. Recentemente si è costituita la rete di ricerca collaborativa
in terapia intensiva denominata “PROSAFE”, attualmente attiva in 6 paesi europei, coordinato dal Gruppo
Italiano per la Valutazione degli Interventi in Terapia Intensiva (GiViTi). Il progetto CREACTIVE,
finanziato dall’Unione Europa (bando FP7–HEALTH–2013-INNOVATION-1), si colloca all’interno di
questa rete collaborativa e ha i seguenti obiettivi: descrivere meglio l'epidemiologia del trauma cranico
moderato-grave in 7 paesi (Cipro, Grecia, Israele, Italia, Polonia, Slovenia, Ungheria); stabilire archivi
centralizzati di campioni biologici e immagini cliniche, da analizzare a fini prognostici; costruire un modello
prognostico basato su dati clinici e biologici per predire l'esito a breve e lungo termine dei pazienti;
individuare gli interventi terapeutici più efficaci nei confronti del trauma cranico; individuare i centri di
eccellenza nel trattamento dei pazienti con trauma cranico moderato-grave. Un primo gruppo di 30 reparti
Italiani di Terapia Intensiva ha aderito ad un sotto-progetto che prevede la raccolta seriale di campioni
biologici (sangue e liquido cefalorachidiano) e di immagine cerebrali in almeno 2000 pazienti. Il Laboratorio
di Farmacologia Clinica Cardiovascolare funge da biobanca centrale certificata per la raccolta di campioni
biologici e per la valutazione di marcatori fenotipici legati al danno cerebrale, all’infiammazione, all’asse
ipotalamo-ipofisario e alla coagulazione/fibrinolisi. I protocolli di raccolta dei campioni biologici sono stati
preparati. Il materiale per la raccolta dei campioni è stato distribuito durante la prima riunione operativa di
presentazione del sotto-progetto.
Heart “Omics” in AGEing - HOMAGE
Il progetto HOMAGE è una rete collaborativa finanziata dalla Unione Europea, sotto il programma FP7
Health 2012.2.1.1-2. L’ipotesi fondamentale è che i marcatori biologici derivanti da scoperte basate su
tecniche “omics” consentono di rivelare dei processi patologici asintomatici e individuano dei soggetti
anziani a rischio di sviluppare una insufficienza cardiaca e altre patologie cardiovascolari gravi, ma anche di
caratterizzare dei fenotipi clinici particolari più propensi a rispondere ad una terapia preventiva e quindi a
favorire un invecchiamento più salubre. Gli obietti del progetto HOMAGE sono di 1) identificare dei
marcatori biologici derivanti da tecniche “omics” che riflettono dei processi patologici specifici (diagnosi
precoce) che portano alla insufficienza cardiaca e altre patologie cardiovascolari gravi che fungano anche
bersagli terapeutici (stratificazione per medicina personalizzata), 2) validare il ruolo di questi marcatori nella
predizione dell’insorgenza di insufficienza cardiaca e di altre patologie comunemente associate, e 3)
dimostrare la fattibilità di un approccio basato su marcatori biologici derivanti da tecniche “omics” per
selezionare dei pazienti in cui un trattamento possa prevenire o ritardare l’insorgenza di insufficienza
cardiaca. Il laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare contribuisce al consorzio HOMAGE
attraverso la condivisione di campioni biologici selezionati e di dati clinici relativi a pazienti con diabete
mellito di tipo II (in collaborazione con il Centro Studi dell’Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi
Ospedalieri e con l’Associazione dei Medici Diabetologi) e a soggetti anziani (in collaborazione con il
Dipartimento di Epidemiologia e medici cardiologi della Regione Lazio). Gli obiettivi e la metodologia di
questa parte del progetto sono stati pubblicati (Jacobs et al., Journal of Biomedical Research 2014). Il
laboratorio è anche coinvolto in uno studio clinico di tipo proof-of-concept sulla valutazione di terapia
dell’insufficienza cardiaca basata sull’uso di marcatori derivati da tecniche “omics”. I primi campioni e dati
clinici di una coorte di soggetti anziano sono stati trasferiti al consorzio HOMAGE. Il protocollo dello studio
clinico e le procedure operative sono in via di finalizzazione.
Multiscale approach to the identification of molecular biomarkers in acute heart
failure induced by shock - ShockOmics
Questo progetto, finanziato dalla Unione Europea (FP7), diretto dal Prof. Giuseppe Baselli del Politecnico di
Milano (Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Sezione di Bioingegneria), si propone di
studiare i meccanismi fisiopatologici di differenti forme di shock. L’Unità del Mario Negri, diretta da
Giuseppe Ristagno, studierà sul modello animale suino le conseguenze dello shock emorragico sulla
funzionalità cardiaca, mediante valutazione di biomarcatori, istologiche ed ecocardiografiche, oltreché
emodinamiche e funzionali. E’ anche iniziata una fase di scoperta di nuovi marcatori di shock settico tramite
indagini di proteomica e di metabolomica nell’ambito dello studio clinico randomizzato ALBIOS.
Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci
BeTACTIC Study: Best Therapy After Cardiac Transplantation, the Italian Challenge
BeTACTIC è uno studio multicentrico, prospettico, randomizzato, che ha l’obiettivo di confrontare efficacia
e sicurezza di un trattamento con Everolimus (Ev) rispetto a un trattamento con Micofenolato (MMF) in
associazione con Ciclosporina, in pazienti trapiantati di cuore da più di un anno, con un decorso complicato
dalla presenza di rigetto acuto multiplo, malattia coronarica del graft e/o disfunzione renale. La
sopravvivenza nei pazienti trapiantati di cuore è migliorata negli ultimi anni in seguito ad una riduzione della
mortalità a breve termine, mentre oltre il primo anno non ci sono stati cambiamenti significativi. La malattia
coronarica del graft (CAV) e il cancro sono le principali cause di morte a lungo termine dopo trapianto di
cuore. Numerosi fattori, inclusi episodi di rigetto acuto e infezioni da Citomegalovirus, sono responsabili
della patogenesi della CAV e le neoplasie mostrano una maggior incidenza nei pazienti immunosoppressi
rispetto alla popolazione generale. In tali pazienti quote significative di morbilità e mortalità derivano anche
da insufficienza renale e complicazioni cardiovascolari. MMF ed Ev sono stati introdotti nella pratica clinica
del trattamento di pazienti trapiantati di cuore in seguito alla dimostrazione della loro superiorità rispetto ad
Azatioprina in trapianti de novo. Ad oggi la superiorità di Ev rispetto a MMF non è mai stata valutata in uno
studio specifico di confronto head-to-head in pazienti trapiantati a lungo termine.
Lo studio, supportato da un finanziamento AIFA, prevede una durata di 5 anni con l’inclusione di 400
pazienti in 12 centri trapiantologici italiani. E’ promosso dal Reparto di Cardiologia, Trapianti e
Insufficienza Cardiaca dell’Ospedale Niguarda Ca' Granda di Milano, con il supporto del Laboratorio di
Valutazione Clinica dei Farmaci dell’Istituto Mario Negri.
Studio ICOS-ONE - Prevenzione della cardiotossicità da antracicline: uno studio
multicentrico randomizzato che mette a confronto due strategie terapeutiche
Per quanto concerne il razionale e gli obiettivi dello studio ICOS-ONE si rimanda al paragrafo riportato tra le
attività del Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare.
Il Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci svolge il ruolo di Segreteria Scientifica ed Organizzativa
dello studio, essendo responsabile degli aspetti regolatori ed amministrativi, delle attività di monitoraggio
centrale e on site, del supporto bioinformatico alla raccolta e gestione dei dati.
Studio MANAGE - Management of myocardial injury After NoncArdiac surGEry
Trial.A large, international, randomized, placebo-controlled trial to assess the
impact of dabigatran (a direct thrombin inhibitor) and omeprazole (a proton-pump
inhibitor) inpatients suffering myocardial injury after noncardiac surgery.
Il Population Health Research Institute (PHRI), affiliato ad Hamilton Health Sciences (HHS) e alla
Università McMaster di Hamilton, Ontario, Canada, diretto dal Prof. Salim Yusuf, coordina una serie di studi
clinici randomizzati di grandi dimensioni, multinazionali e multicentrici (30-40 Paesi con 600-700 centri di
cardiologia). Per l’Italia il coordinamento scientifico di alcuni di questi studi (INTER-HEART, CURE,
ACTIVE, CURRENT, OASIS-8 FUTURA, RE-LY, AVERROES, RE-LY Registry, RIVAL, MANAGE)
viene svolto dal Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci del Dipartimento di Ricerca
Cardiovascolare, nell’ambito di una collaborazione operante da ormai 20 anni.
Il MANAGE, è uno studio controllato rispetto a placebo, con disegno fattoriale, volto a valutare l’impatto di
dabigatran (un nuovo farmaco anticoagulante orale, inibitore diretto della trombina) e di omeprazolo (un
inibitore della pompa protonica) in pazienti che manifestano un danno miocardico a seguito di un intervento
chirurgico non cardiaco (MINS). Il MINS rappresenta la complicazione vascolare maggiore più comune
della chirurgia non-cardiaca. Circa 10 milioni di adulti sono colpiti in un anno da MINS, andando a
rappresentare il 15-20% dei casi di infarto miocardico. Questa condizione clinica ha un forte impatto
negativo sulla prognosi dei pazienti che la subiscono, ed è un predittore indipendente di mortalità a 30 giorni
e ad un anno.
L’obiettivo primario dello studio è quello di determinare l’efficacia di dabigatran rispetto al placebo, sul
rischio di gravi complicazioni vascolari (un composito di mortalità vascolare, infarto miocardico non fatale,
ictus non fatale, trombosi arteriosa periferica non fatale ed embolia polmonare sintomatica non fatale) e di
omeprazolo, rispetto al placebo, sul rischio di gravi complicazioni del tratto gastrointestinale superiore (un
composito di emorragia conclamata gastroduodenale, emorragia conclamata del tratto gastrointestinale
superiore di origine sconosciuta, o perforazione gastrointestinale superiore) in pazienti che hanno
manifestato un MINS e che sono seguiti in media per 1 anno.
Lo studio prevede l’inclusione di circa 3200 pazienti nel mondo. Per l’Italia è prevista la partecipazione di 5
centri e di circa 100 pazienti.
Studio GISSI-HF: Sottoprogetto genetico
Il GISSI (Gruppo Italiano per lo Studio della Sopravvivenza nell'Insufficienza cardiaca) è una collaborazione
tra l'Istituto Mario Negri e l'ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) che opera da
25 anni nel campo della ricerca cardiovascolare.
Il GISSI-HF è uno studio prospettico, multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo che ha
randomizzato 7046 pazienti con evidenza clinica di scompenso cardiaco di qualsiasi eziologia e senza limiti
di età a n-3 PUFA o placebo e a rosuvastatina o placebo. Lo studio ha dimostrato che un trattamento a lungo
termine con 1gr al giorno di n-3 PUFA (acidi grassi polinsaturi) riduce la mortalità totale del 9%, e la
mortalità totale o il ricovero in ospedale per problemi cardiovascolari del 8% in pazienti affetti da scompenso
cardiaco, già trattati al meglio della terapia raccomandata per questa malattia. Lo stesso studio non ha invece
messo in evidenza vantaggi rispetto al placebo di un trattamento a lungo termine con rosuvastatina.
Lo studio comprendeva un sottoprogetto sui marker genetici, che ha incluso 2500 pazienti e ha dato origine
ad una biobanca di DNA. E’ in corso di valutazione il ruolo di varianti genetiche nello scompenso cardiaco,
con particolare attenzione alle relazioni tra i polimorfismi di geni candidati implicati nel metabolismo dei
lipidi e nella risposta infiammatoria e la prognosi dei pazienti scompensati. In collaborazione con il
laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare è stata valutata l’associazione di alcuni polimorfismi
del gene che esprime adiponectina con i livelli plasmatici della stessa e la prognosi dei pazienti diabetici con
scompenso cronico. E’ stato inoltre condotto e concluso uno studio di associazione tra alcune importanti
varianti del gene che codifica per adiponectina e lo sviluppo dello scompenso cardiaco.
Nell’ambito della biobanca GISSI-HF, l’attività di ricerca del Laboratorio si è occupata della
genotipizzazione di cinque varianti geniche, tre individuate in una meta-analisi effettuata dal consorzio
CHARGE (Cohorts for Heart and Aging Research in Genomic Epidemiology) in una popolazione di origine
Europea e Africana e associati allo scompenso, e due identificati in un Genome Wide Association Study
europeo relativo in particolare a soggetti con Cardiomiopatia Dilatativa.
Studio GISSI Outliers
CAPIRE - Coronary Atherosclerosis in outlier subjects: Protective and Individual
Risk factor Evaluation.
Valutazione dei meccanismi di protezione o di suscettibilità individuali nei confronti
della malattia aterosclerotica delle arterie coronariche e delle relative manifestazioni
cliniche - Genetica
L’associazione tra fattori di rischio, aterosclerosi coronarica e manifestazioni cliniche è stata dimostrata in
modo chiaro; tuttavia esiste una rilevante variabilità individuale e i limiti di questa correlazione sono
dimostrati dall’esistenza di un numero non trascurabile di soggetti che si collocano agli estremi opposti del
comportamento medio rispetto al modello di predizione classico (outliers). Sono i soggetti che pur in
presenza di molteplici fattori di rischio non sviluppano né eventi coronarici né aterosclerosi coronarica
oppure quelli che presentano eventi e malattia coronarica in assenza di fattori di rischio. Questa osservazione
dimostra come la presenza di fattori di rischio in un singolo individuo non sia di per sé condizione né
necessaria né sufficiente per lo sviluppo della malattia. Il presente studio, di tipo prospettico con una fase
trasversale di confronto tra le popolazioni e una fase longitudinale di follow-up delle diverse popolazioni,
analizzerà popolazioni agli estremi (outliers) per presenza di malattia aterosclerotica coronarica e rischio
cardiovascolare, con l’obiettivo di individuare eventuali nuovi fattori di protezione o di rischio.
La popolazione dello studio verrà selezionata partendo dal dato anatomico, fornito dallo studio non invasivo
TC multistrato delle arterie coronarie (MSCT), che verrà integrato con il profilo di rischio cardiovascolare e
dal dosaggio di marcatori noti ed emergenti nell’ambito del profilo lipidico, metabolico, trombotico,
infiammatorio, immunologico e genetico. Il Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci si occuperà della
genotipizzazione dei soggetti, iniziando con le varianti più note come associate al rischio di malattia
aterosclerotica (per esempio le varianti associate al cromosoma 9p21, alcuni polimorfismi legati al profilo
lipidico).
Studio GISSI Outliers
GISSI-VAR - Investigation of patients with BAV requiring valve and/or aortic repair.
Correlation of surgical and ECO distinctive features with histologic and genetic
findings in phenotypically homogeneous outlier cases.
La bicuspidia valvolare aortica (BAV - valvola aortica congenitamente sviluppata con due sole cuspidi)
rappresenta una condizione relativamente diffusa tra la popolazione (ne è affetto circa il 2%) ed è fattore di
rischio per lo sviluppo nel tempo di complicanze valvolari ed aortiche. Gli studi a disposizione indicano diverse caratteristiche della BAV che possono identificare differenti
fenotipi della malattia e riconoscono una componente genetica specifica. Al presente non sono disponibili
dati che mettano in relazione le componenti morfologiche, istologiche e genetiche della BAV per identificare
se vi siano fenotipi più a rischio in termini di degenerazione valvolare e della parete aortica e se a tali
fenotipi corrispondano genotipi identificabili.
Nello studio in oggetto, longitudinale prospettico multicentrico, verranno valutati gli aspetti morfologici,
istopatologici e genetici di fenotipi molto selezionati di BAV, con indicazione a trattamento chirurgico.
Lo studio, sostenuto da Heart Care Foundation nell’ambito della collaborazione GISSI- Outliers, prevede la
partecipazione di 11 centri a livello nazionale, con le relative unità di cardiochirurgia e cardiologia.
Il Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci si occuperà dello studio genetico. Il primo step prevede
l’analisi di sequenziamento diretto del gene NOTCH1 con lo scopo di identificare variazioni geniche
associate alla patologia. I campioni ematici e tissutali provenienti dai centri partecipanti verranno conservati
in una banca biologica centrale con la possibilità di applicare in futuro eventuali test specifici attinenti la
BAV.
Laboratorio of Ricerca in Medicina Generale
Studio Rischio e Prevenzione (R&P)
R&P, uno studio sull’ottimizzazione della prevenzione cardiovascolare nei pazienti ad alto rischio e condotto
a livello nazionale dai medici di medicina generale (MMG), aveva due obiettivi principali: uno
epidemiologico e uno sperimentale. L’obiettivo dello studio epidemiologico era quello di valutare l’efficacia
di un approccio personalizzato per l’applicazione delle strategie preventive di provata efficacia, mentre
l’ipotesi sperimentale intendeva valutare attraverso un trial clinico controllato, randomizzato, in doppio
cieco, l’efficacia di un trattamento con n-3 PUFA nel ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari, fatali e
non, in una popolazione definita ad alto rischio dai MMG partecipanti. Tutti pazienti sono sati seguiti in
media per 5 anni.
Stato di avanzamento
Lo studio si è concluso nel 2011 e sono stati randomizzati 12521 pazienti da una rete di 860 MMG. I risultati
chiave dello studio, pubblicati sul New Engl J Med 2013; 368: 1800-1808, attestano che l'aggiunta di n-3
PUFA ai trattamenti raccomandati (farmacologici e non) per la prevenzione cardiovascolare di soggetti ad
alto rischio - già trattati al meglio delle possibilità - non è efficace nel ridurre ulteriormente le principali
complicanze fatali e non fatali. Sono in corso di pubblicazione i dati dello studio epidemiologico. Le analisi
confermano che un approccio personalizzato, tramite l’utilizzo di una checklist per la valutazione del profilo
di rischio del singolo paziente e la discussione insieme allo stesso delle priorità terapeutiche, può migliore
l’assistenza e l’aderenza agli approcci preventivi nei soggetti ad alto rischio cardiovascolare.
Progetto Farmagood
Farmagood è un progetto collaborativo in cui l’IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
(IRFMN) mette a disposizione del Servizio Sanitario Regionale le proprie competenze scientifiche in ambito
farmacologico con l’obiettivo di:
‐ pianificare attività mirate ad integrare componenti di innovazione e di (in)formazione per rispondere a
criticità prescrittive in ambito regionale;
‐ sviluppare nuove metodologie per coinvolgere operatori sanitari, pazienti e cittadini in programmi di
razionalizzazione dell’uso dei farmaci in popolazioni a rischio e in specifici ambiti di cura e assistenza;
‐ avviare studi clinici indipendenti di tipo comparativo, revisioni sistematiche e metanalisi per rispondere
a specifici quesiti di interesse prioritario per la salute pubblica in ambito regionale.
La prima fase di tale progetto sarà indirizzata al tema dell’appropriatezza d’uso dei medicinali biologici
coperti da brevetto (“originatori”) e farmaci biologici non coperti da brevetto (“biosimilari”) con la
realizzazione del Progetto FARMAGOOD-BIOSIMILARI.
A diversi anni dalla loro introduzione sul mercato i farmaci “biosimilari” (somatropina, eritropoietine e
filgrastim) rimangono una prospettiva poco attraente per i clinici italiani (a differenza di quelli di altri paesi
europei) con conseguente ripercussione sui potenziali risparmi ottenibili dal SSN.
La prossima entrata in commercio di nuovi “biosimilari” dell’infliximab e la scadenza a breve del brevetto di
alcuni farmaci molto costosi (cetuximab, trastuzumab, rituximab, insulina glargine) pone con urgenza il
problema di avviare una corretta informazione dei medici prescrittori e dei pazienti all’utilizzo dei farmaci
biosimilari.
Il progetto FARMAGOOD-BIOSIMILARI, coerentemente con gli obiettivi Regionali in termini di
appropriatezza prescrittiva e razionalizzazione delle risorse si propone di costruire in un percorso concordato
e condiviso con i diversi operatori del Servizio Sanitario Regionale un complesso di attività/interventi atti a:
‐ promuovere l’appropriatezza dei percorsi di cura e la razionalizzazione delle prescrizioni dei medicinali
biologici “originatori” e “biosimilari”;
‐ monitorare il profilo di beneficio-rischio dell’uso di questi farmaci nella pratica clinica (real life
utilization);
‐ ottenere risparmi e liberare risorse nella spesa farmaceutica e sanitaria.
Il progetto si svolge in collaborazione con il Laboratorio di Valutazione della qualità delle cure e dei servizi
per l’anziano e il Centro di Economia Sanitaria A. e A. Valenti (CESAV).
Il carico assistenziale ed economico dei soggetti a rischio cardiovascolare in
Regione Lombardia
Lo studio si inserisce nell’ambito della collaborazione tra l’IRCCS-IRFMN e la Regione Lombardia,
all’interno della convenzione EPIFARM (2013-2016) che ha come obiettivo generale la messa a punto di
modelli per la valutazione e il controllo dell’uso di risorse sanitarie dei soggetti ad alto rischio
cardiovascolare, attraverso l’uso integrato di database amministrativi. I database amministrativi, a nostra
disposizione, comprendono i dati (anonimizzati-criptati) della popolazione residente in regione Lombardia
(dal 2000 al 2012) relativamente a: anagrafica, prestazioni farmaceutiche, ambulatoriali e ospedalizzazioni
dei residenti in regione Lombardia.
Obiettivo del lavoro è quello di integrare le informazioni presenti in questi database per individuare i
percorsi di gestione dei soggetti ad alto rischio cardiovascolare e confrontarli con le raccomandazioni e le
evidenze disponibili, allo scopo di promuovere un utilizzo appropriato delle risorse sanitarie ed economiche
nei processi di prevenzione e di cura.
Nel corso del 2014 sono state condotte le seguenti analisi:
- Studio caso controllo per valutate se il diabete rappresenta un fattore di rischio indipendente di
ospedalizzazione per fibrillazione atriale (FA) e stimare il rischio di ictus e mortalità nei diabetici
rispetto ai non diabetici (controlli) in presenza o meno di FA. Entrambe le coorti sono state seguite per
nove anni, dal 2002 al 2010.
I risultati ottenuti mostrano, per la prima volta in un’ampia popolazione non selezionata, che il diabete
è un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di FA. Il diabete e la FA sono entrambi fattori di
rischio indipendenti per ictus e mortalità e nei pazienti diabetici la presenza di FA costituisce un
fattore di rischio aggiuntivo di ictus e mortalità.
Il progetto si svolge in collaborazione con il Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare.
- Trend epidemiologico dell’ictus ischemico dal 2002 al 2010. In particolare si è analizzata la
prevalenza e incidenza di ictus ischemico, le recidive (ri-ospedalizzazioni per ictus iscehmico) e la
mortalità totale. E’ stato inoltre analizzato il pattern prescrittivo dei farmaci raccomandati per la
prevenzione secondaria dell’ictus ischemico: antipertensivi, antiaggraganti, anticoagulanti e farmaci
ipolipemizzanti.
Durante il periodo di osservazione sono stati identificati 43.352 pazienti con nuova diagnosi di ictus
ischemico e i dati mostrano una riduzione significativa nell’incidenza, ricidive per ictus e mortalità e
un aumento dei pazienti in terapia con i farmaci raccomandati.
Il progetto si svolge in collaborazione con il Laboratorio di Valutazione della qualità delle cure e dei
servizi per l’anziano.
Studio “GLICINE-SPIDER”
Lo studio Glicine Spider è uno studio osservazionale prospettico, condotto presso le Unità di Terapia
Intensiva Coronarica (UTIC), della regione Lombardia. Lo studio, nato da una collaborazione tra l’ANMCO
lombarda (Associazione Nazionale Medici Cardiologici Ospedalieri), l’AMD lombarda (Associazione
Medici Diabetologici) e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, ha lo scopo di valutare la
gestione dell’iperglicemia in corso di sindrome coronarica acuta (SCA) ed è coordinato dai Laboratori di
“Ricerca in Medicina Generale” e “Valutazione Clinica dei Farmaci”.
L’iperglicemia e l’ipoglicemia hanno un significato prognostico negativo nelle sindromi coronariche acute,
sia nei pazienti diabetici che nei non diabetici e benché venga riconosciuta l’importanza di controllare la
glicemia in corso di SCA, non vi sono linee guida che definiscano le strategie terapeutiche da applicare e i
target glicemici da raggiungere.
Obiettivo primario di questo studio osservazionale è quello di descrivere in un ampio campione di pazienti
con SCA ammessi in UTIC:
 la prevalenza di diabete noto e l’iperglicemia
 il tipo di trattamento e il controllo glicemico durante la fase acuta
 l’incidenza della mortalità e delle complicanze cardiovascolari durante l’ospedalizzazione in funzione
della diagnosi e dei livelli glicemici.
Lo studio si è concluso con l’inclusione di 1282 pazienti da parte di 31 UTIC. I risultati sono in fase di
pubblicazione.
Studio FOCUS (Fixed Dose Combination Drug for Secondary Cardiovascular
Prevention. Improving Equitable Access and Adherence to Secondary Prevention
Therapy with a Fixed-Dose Combination Drug)
Studi clinici randomizzati e risultati di diverse meta-analisi hanno dimostrato che la somministrazione a
lungo termine di aspirina, statina, beta-bloccante e ACE-inibitore migliorano la prognosi nei pazienti ad alto
rischio, in particolare dopo un evento coronarico.
Tuttavia, svariati fattori quali l’ampia variabilità prescrittiva dei medici, la limitata accessibilità e
disponibilità a farmaci costosi nei paesi economicamente meno sviluppati e la scarsa aderenza ai trattamenti
determinano un uso inadeguato di queste terapie compromettendo, così, l’efficacia della prevenzione
cardiovascolare. L’idea di una pillola contenente una combinazione a dose fissa di farmaci (CDF) per la
prevenzione cardiovascolare era stata proposta per la prima volta da Wald e Law nel 2000 e supportata
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’obiettivo generale dello studio FOCUS, supportato da
un finanziamento dalla Commissione Europea all’interno del 7° Programma Quadro, era quello di rendere
disponibile a livello mondiale una combinazione a dose fissa di farmaci per la prevenzione secondaria
dell’infarto miocardico a prezzi sostenibili allo scopo di migliorare l’accessibilità di tale trattamento nei
paesi a basso reddito e al tempo stesso di migliorare l’aderenza alla terapia.
Lo sponsor, il Centro Nacional de Investigationes Cardiovasculares (CNIC) di Madrid, diretto dal Prof.
Valentin Fuster, ha coinvolto Spagna, Italia e tre Paesi dell’America Latina (Argentina, Brasile, Paraguay)
nella pianificazione e conduzione del progetto, costituendo pertanto il “Consorzio FOCUS”.
Lo studio si è articolato in due fasi. Obiettivo della fase I (osservazionale) era conoscere: a) la proporzione di
pazienti infartuati in trattamento con i farmaci raccomandati (aspirina, statina, ACE-inibitori, beta-bloccanti);
b) l’aderenza ai trattamenti raccomandati; c) le problematiche che impediscono un adeguato accesso alle
terapie utilizzate per la prevenzione cardiovascolare e l’aderenza alle terapie.
Obiettivo primario della fase II (sperimentale, randomizzato un aperto) era valutare se, nei pazienti con
infarto, la somministrazione, in un’unica pillola, dei tre farmaci raccomandati (aspirina 100 mg, simvastatina
40 mg, ramipril: 2.5; 5.0; 10 mg) migliorava l’aderenza al trattamento rispetto all’assunzione dei tre
separatamente (gruppo di controllo).
Lo studio Focus si è concluso a giugno 2014 e i risultati, pubblicati sul J Am Coll Cardiol 2014; 64: 20712082, mostrano un miglioramento dell’aderenza ai trattamenti nel gruppo in trattamento con la polipillola
rispetto al gruppo che riceveva i tre farmaci separatamente.
Studio SECURE (Secondary prEvention of CardiovascUlaR disease in the Elderly
trial)
Lo studio SECURE è finanziato dalla Commissione Europea all’interno di Horizon 2020- PHC-17-2014 Call: “Comparing the effectiveness of existing health care interventions in the elderly”.
In una popolazione anziana le politerapie, la complessità dei trattamenti, la difficoltà ad accedere alle cure,
possono precludere un’adeguata aderenza alle terapie aumentando il numero di eventi clinici.
In particolare nell’ambito della prevenzione cardiovascolare l’uso della polipillola come strategia per
semplificare l’aderenza ai trattamenti, migliorando il controllo dei fattori di rischio, potrebbe ridurre il
rischio di ospedalizzaioni e morte.
Obiettivo principale dello studio SECURE è valutare, con un trial randomizzaro in aperto, l’effetto della
polipillola contenente aspirina (100 mg), atorvastatina (20 o 40 mg), ramipril (2.5; 5.0 o10mg) rispetto ai
farmaci assunti separatamente, nella prevenzione secondaria degli eventi cardiovascolari (morte per causa
cardiovascolare, ospedalizzazioni per infarto del miocardio, ictus rivascolarizzazioni).
Popolazione: pazienti anziani infartuati di età ≥ 65 anni.
Obiettivi secondari dello studio sono: aderenza al trattamento, il profilo lipidico e pressorio, la
sicurezza/tollerabilità e i costi.
Lo studio, che si configura come il proseguimento dello Studio FOCUS mirato però a valutare l’efficacia
della polipillola su endpoint clinici, sarà condotto da un Consorzio di partners europei (Spagna, Italia,
Francia, Germania, Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria) coordinato dal Centro de Investigationes
Cardiovasculares (CNIC) di Madrid.
Nello studio si coinvolgeranno i reparti di cardiologia che dovranno includere, in due anni, 3.200 pazienti di
cui 600 in Italia. Il follow-up dello studio sarà di 24 mesi.
Progetto “Il Sale è meglio averlo in Zucca”
Il progetto origina dalla consapevolezza che la dieta media Italiana è eccessivamente ricca di sale e che tale
eccesso è causa di un gran numero di patologie soprattutto a carico del sistema cardiovascolare. I dati
disponibili dimostrano che una riduzione anche parziale del sale nell’alimentazione riduce l’insorgenza di
ipertensione e ne migliora il controllo. La riduzione del sale può però causare la diminuzione della
palatabilità degli alimenti e quindi essere difficilmente adottata dalla popolazione. E’ però possibile
introdurre una serie di accorgimenti per ridurre il contenuto di sale negli alimenti senza pregiudicarne il
gusto, utilizzando ad esempio certi alimenti al posto di altri, ricorrendo ai sostituti del sale, utilizzando spezie
ed erbe aromatiche. La seconda fase del progetto, condotta in collaborazione con il Laboratorio di
Tossicologia della Nutrizione dell’Istituto Mario Negri ed Elior (ditta operante nella ristorazione), aveva
l’intento pratico di raccogliere dati sugli accorgimenti utili a ridurre il contenuto di sale nella dieta senza
diminuirne la palatabilità e di pubblicarli in un apposito manuale da poter distribuire ai cuochi dell’azienda
Elior. In base all’esperienza maturata durante la prima fase pilota del progetto e ad altri sopralluoghi in una
cucina campione, sono state elaborate delle vere e proprie linee guida per la cottura dei cibi con meno sale ed
un ricettario “iposodico”.
Studio FALCO: Sorveglianza dei pazienti con Fibrillazione Atriale in Lombardia
trattati con antiCoagulanti Orali.
I nuovi farmaci anticoagulanti orali diretti (DOAC) - inibitori diretti della trombina e inibitori del fattore X
attivato - sono disponibili sul mercato italiano dal 2013 con l’indicazione per profilassi tromboembolica della
fibrillazione atriale non reumatica (FA). La novità di questi farmaci rispetto all’attuale terapia anticoagulante
orale raccomandata - warfarin e acenocumarolo (AC) - è la rapidità d’azione, il basso potenziale di
interazioni con altri farmaci e gli alimenti, e un effetto anticoagulante stabile e prevedibile senza necessità di
monitoraggio routinario con l’INR, quindi una maggiore stabilità dell’effetto anticoagulante. Questi farmaci
sono dabigatran, rivaroxaban e apixaban (che entrerà verosimilmente in commercio in un prossimo futuro).
Le caratteristiche di questi nuovi farmaci, e specialmente la loro maggiore praticità d’uso, fanno prevedere
un rapido trasferimento delle attuali prescrizioni di warfarin a prescrizioni di DOAC. Questo “switching”
implicherà un cambiamento di gestione dei pazienti affetti da FA (minor necessità di monitoraggio
routinario); che dovranno però comunque essere sorvegliati e indagati per eventuali eventi avversi una volta
che il farmaco sarà utilizzato nella pratica clinica.
Obiettivo dello studio
Il presente studio pilota si prefigge di avviare la sorveglianza di un campione rappresentativo di pazienti con
FA non reumatica residenti in Regione Lombardia che iniziano una nuova terapia antitrombotica (sia DOAC
che AC).
Popolazione in studio
Saranno inclusi nello studio i soggetti con FA non reumatica che iniziano una nuova terapia antitrombotica,
selezionati consecutivamente. Sarà possibile quindi includere pazienti:
 che iniziano per la prima volta una terapia con un antitrombotico
 che passano da una terapia antitrombotica ad un’altra
Allo studio hanno aderito 46 Centri: 21 Cardiologie, 14 Centri TAO e 11 Medicine Interne/Geriatrie e il
numero di pazienti finora arruolati è 415.
Studio sull’ipertensione arteriosa nel distretto di Borbon - Ecuador
Fa parte delle attività del Laboratorio un progetto di collaborazione con il Cecomet (Centro de
Epidemiologia comunitaria y Medicina tropical) di Esmeralda, Ecuador sulla prevalenza e il trattamento
dell’ipertensione arteriosa. In questa zona rurale dell’Ecuador, situata nel distretto sanitario di Borbon, al
nord della provincia di Esmeralda, il 36% della popolazione adulta risulta ipertesa e più della metà degli
ipertesi presenta valori pressori superiori a 160/110 mmHg.
Nell’area è in atto dal 2001 il follow-up di tutta la popolazione degli ipertesi allo scopo di valutare il rischio
cardiovascolare complessivo, ridurre i livelli pressori mediante l’utilizzo di una terapia antiipertensiva, in
particolare nei pazienti a rischio elevato, e di monitorare nel tempo le complicanze. Dati preliminari
mostrano che dall’inizio dello studio ad oggi:
 i pazienti in trattamento sottoposti a terapia antiipertensiva sono aumentati dal 39% al 59%
 le prescrizioni si sono concentrate nei pazienti con livelli pressori più elevati (l’80% dei pazienti con
pressione sistolica >180mmHg è attualmente in trattamento) o con rischio cardiovascolare complessivo
più alto (82% dei pazienti con rischio alto o molto alto è attualmente trattata)
 il controllo pressorio è migliorato (il 24% dei pazienti presenta livelli di pressione sistolica >180 mmHg
rispetto al 33% dell’inizio e il 34% presenta livelli <160-179 mmHg rispetto al 26% dell’inizio)
 la frazione di pazienti a rischio alto o molto alto si è ridotta (dal 40% al 33%).
Resta tuttavia ancora insoddisfacente la compliance ai trattamenti: solo la metà dei pazienti assume i farmaci
antiipertensivi prescritti. Il follow-up dei pazienti prosegue mediante visite periodiche ai villaggi.
Laboratorio di Statistica Medica
Il Laboratorio di Statistica Medica sviluppa ricerca applicata in tre aree principali: le sperimentazioni
cliniche controllate, gli studi osservazionali e l’epidemiologia genetica.
Sperimentazioni cliniche controllate
Il laboratorio si occupa della pianificazione, organizzazione e analisi statistica delle sperimentazioni cliniche
controllate condotte nei diversi laboratori del Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare. Al presente l’attività
è focalizzata sui trial clinici GISSI-HF, GISSI-AF e OPERA condotti rispettivamente nell’ambito dello
scompenso, della fibrillazione atriale e nella chirurgia cardiaca e dei rispettivi sottoprogetti che mirano allo
studio approfondito dei biomarcatori, dei livelli di acidi grassi circolanti, dei parametri ecocardiografici e
della perdita di peso. E’ in corso la randomizzazione del trial di superiorità BeTACTIC che prevede il
reclutamento di pazienti sottoposti a trapianto cardiaco. Il trial CYCLE ha randomizzato 410 pazienti
sottoposti ad angioplastica primaria dopo infarto ed è nella fase conclusiva di raccolta dati del follow-up a
12 mesi. Infine è stato attivato il trial multicentrico di superiorità ICOS-ONE nell’ambito della cardiooncologia al fine di testare se due strategie terapeutiche differenti possano prevenire la cardiotossicità da
antracicline. Lo studio prevede di randomizzare 268 pazienti con neoplasie sottoposti a chemioterapia da
antracicline.
Nell’ambito dello studio FINNRESUSCI che ha reclutato pazienti sottoposti a rianimazione
cardiopolmonare, si sta valutando il valore prognostico di alcuni biomarkers quali il triptofano, la PTX3 e le
kinurenine per comprendere la loro relazione e coinvolgimento nel danno post-rianimazione.
Sono stati pubblicati sul NEJM i risultati principali del trial Rischio & Prevenzione nell’ambito della
prevenzione cardiovascolare, che ha randomizzato circa 12.500 pazienti assegnati a n-3PUFA e a rispettivo
controllo. La storia epidemiologica ed assistenziale di questa popolazione è oggetto di approfondimento
secondo numerosi piani di analisi con i seguenti obiettivi: a) valutare quanto il controllo dei fattori di rischio
“modificabili” (fumo, sedentarietà, abitudini dietetiche, peso, pressione arteriosa, glicemia, colesterolemia)
incidono sul miglioramento del profilo di rischio complessivo del paziente; b) creare una carta del rischio per
valutare gli outcome di comorbidità sui pazienti con diabete mellito, patologia molto frequente in questa
popolazione.
La metodologia statistica applicata agli studi clinici riveste un ruolo fondamentale e in continuo
approfondimento per quanto riguarda i metodi di analisi statistica (esempio: gestione dei missing data,
sviluppo di indicatori prognostici di rischio, metodi per la valutazione dei rischi competitivi, di modelli
predittivi di rischio per valutare il contributo dei biomarcatori rispetto ai più noti fattori di rischio mediante la
tecnica della Reclassification e di indici di Discrimination, metodi di analisi del rischio attraverso le
Restricted Cubic Splines (RCS)). La gestione di un trial clinico comporta inoltre la messa a punto di metodi
per la pianificazione e per il monitoraggio dei dati, le analisi ad interim e la scelta del disegno di studio
ottimale (disegni di superiorità, non–inferiorità, equivalenza).
Studi osservazionali
Recentemente l’attivazione di studi osservazionali ha permesso di valutare il profilo epidemiologico di
alcune categorie di pazienti attraverso l’osservazione della pratica clinica corrente. Lo studio osservazionale
prospettico GLICINE-SPIDER ha valutato il profilo di rischio di pazienti iperglicemici in corso di sindrome
coronarica acuta (SCA) nell’ambito ospedaliero lombardo. Lo studio di coorte REGIA ha permesso di
calcolare l’incidenza di emorragie maggiori e minori e di valutare il percorso epidemiologico-assistenziale in
una casistica di circa 3000 pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica per protesi d’anca e ginocchio,
largamente rappresentativa della realtà italiana. I risultati dello studio sono stati presentati e saranno presto
pubblicati.
E’ stato attivato lo studio FALCO (Sorveglianza dei pazienti con Fibrillazione Atriale in Lombardia trattati
con AntiCoagulanti Orali) che prevede il reclutamento e l’osservazione di 800 pazienti nei maggiori centri
italiani.
Epidemiologia genetica
Il laboratorio ha sviluppato una competenza specifica nell’analisi di studi di epidemiologia genetica condotti
in collaborazione con il Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci. Le tecniche di analisi statistica
nell’ambito della genetica cardiovascolare sono state approfondite nel corso dell’ultimo quinquennio. Lo
studio della componente genetica di malattie complesse come la patologia cardiovascolare è stato affrontato
nello studio PROCARDIS attraverso lo screening sull’intero genoma (genome-wide), tecnica che mira ad
individuare geni di suscettibilità alla malattia coronarica. Il database PROCARDIS ha dato l’occasione per
indagare alcuni tratti quantitativi quali i livelli lipidici o indici di massa corporea.
Nell’ambito della seconda fase del progetto PROCARDIS, supportata dal 6th Framework Programme della
Comunità Europea, è stato condotto uno screening sull’intero genoma attraverso la tecnica “genome wide
association” per la quale sono stati analizzati circa 1 milione di polimorfismi (SNPs) al fine di individuare
una potenziale associazione con la malattia coronarica. Di recente, il C4D Genetic Consortium, di cui il
Consorzio PROCARDIS fa parte, ha dimostrato, insieme ad un altro importante gruppo europeo, l’esistenza
di nuovi geni responsabili dello sviluppo della malattia coronarica e che la stessa è causata dal concorso di
molti geni attraverso meta-analisi di GWAS. Nell’ambito dello studio GISSI-Prevenzione-Genetica, il
laboratorio ha sviluppato tecniche di statistica genetica per l’analisi degli studi caso-controllo che mirano a
valutare l’associazione di varianti genetiche legate all’adiponectina, alla proteina C reattiva, alla PTX3 con la
malattia coronarica . Nell’ambito del sottoprogetto genetico dello studio GISSI-HF, che ha incluso 2500
pazienti sui quali valutare il ruolo di varianti genetiche nello scompenso cardiaco, ad oggi è stata studiata
l’associazione di 4 polimorfismi del gene che esprime adiponectina mediante un disegno caso-controllo. E’
stata inoltre studiata l’associazione delle varianti genetiche del polimorfismo rs5068, dei livelli circolanti di
importanti biomarcatori nell’insufficienza cardiaca cronica.
Laboratorio di Farmacologia Clinica
Qualità di vita, Depressione e Funzioni cognitive nei pazienti con scompenso: QDFGISSI-HF
Lo studio QDF è un sottoprogetto dello studio GISSI-HF. Gli obiettivi sono: a) descrivere l’andamento della
depressione, dei problemi cognitivi e della qualità di vita in un campione di 1500 pazienti con diagnosi di
scompenso cardiaco; b) valutare l'uso in pratica di strumenti comunemente usati per misurare queste variabili
e confrontare la valutazione del paziente eseguita con gli strumenti (la Geriatric Depression Scale, il Kansas
City Cardiomyopathy Questionnaire e il Mini Mental State Examination) con la percezione clinica degli
infermieri; documentare se, quanto, come la valutazione delle variabili QDF porta a decisioni assistenziali e
terapeutiche specifiche (es. interventi farmacologici e/o di supporto specialistico). Sono in corso sottoanalisi
dei risultati.