Dopo 40 anni di matrimonio di Anna Stella e Paolo (10 agosto 1968 – 10 agosto 2008) Gli anni ormai sono quaranta, e la strada fatta è tanta, da quel giorno che a Torino è iniziato un bel cammino che continua ancora adesso con impegno e con successo. E’ una tappa (ed importante) di un percorso affascinante, e mi par giustificato ripensare un po’ al passato, non per fare un consuntivo (che si fa solo all’arrivo) ma per dire se la vita è in discesa od in salita. Son contento di questi anni, per le gioie e per gli affanni (più le prime dei secondi), tutti intensi e assai fecondi. Come lite sta ad unione, croce sta a resurrezione. Non vi sembri esagerato: tutto questo l’ho provato. Lo considero un buon segno: le primizie son del Regno. In questi anni ormai passati siamo, spero, migliorati. Fosse vero (siam prudenti) c’è da esserne contenti. Tocca ad altri giudicare, noi possiam solo sperare che non abbia tanto pianto chi è vissuto a noi accanto. Molto abbiamo ricevuto ed in cambio si è voluto ricambiare a nostra volta, e la messe è stata molta. Non è bene star da sé, lo diceva anche Yahvè.1 Io lo posso confermare senza tema di sbagliare. Non che solo chi è sposato possa dirsi fortunato, ma chi è solo e n’è scontento soffre assai l’isolamento. E se poi ci son dei figli non si rischian gli sbadigli. Una buona relazione tra due sposi, due persone, pur se sono differenti rende lieti e sorridenti. E’ tra due polarità che si dà fecondità, non soltanto per il seme ma per ciò che si fa insieme.2 Ed il meglio di noi stessi (ed è ben che lo confessi) lo abbiam dato non da soli, ricoprendo vari ruoli, ma da sposi, in occasione di un servizio alle persone, di un incontro con qualcuno, sia mangiando che a digiuno.3 Anche per l’anniversario si è sofferto del divario tra la sensibilità che Anna Stella intensa ha e una certa mia durezza che le provoca tristezza. Poi però all’Eucarestia ascoltammo l’omelia fatta il dì di San Lorenzo dal cordiale don Lorenzo, che parlò di carità che oltrepassa verità. Il primato dell’amore ti riscalda,ti apre il cuore, tronca pur la discussione su chi ha torto e chi ha ragione. E’ arrivato poi Tonino, nostro caro cherubino,4 che, facendo cosa buona, ci ha donato una sua icona, ed a nome della sposa ci ha portato anche una rosa. Questo ci ha molto commosso e abbiam pianto a più non posso. Dopo il pranzo coi parenti, consolati e sorridenti,5 2 Non si è fecondi solo mettendo al mondo dei figli Il pasto consumato insieme ad altri è sempre stata un’occasione di scambio e dono reciproco 4 Un vero “angelo”, in questa ed in altre occasioni 3 “Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile” Gen 2,18 1 com’è ormai una tradizione ci ha ospitati la magione6 degli amici Manaresi accoglienti e pur cortesi. Qui, attorniati dagli amici, siamo stati assai felici e tra un dolce e una risata si è conclusa la giornata. Di Lorenzo nella notte cadon giù le stelle a frotte, ma col sole che fa velo poi risalgono nel cielo. Fa così la mia stellina ch’è depressa la mattina ma durante la giornata si rialza consolata.7 Finchè insieme resteremo un sostegno ci daremo. Figlie, generi e nipoti, per lor grazia a tutti noti, son motivo di gran gioia e allontanano la noia. La mia mamma, da bisnonna, stira ancora la sua gonna, non prepara più i tortelli ma è ancor brava coi fornelli, legge, cuce e fa la spesa su nessuno ancora pesa. Noi speriam con tutti loro, festeggiar le nozze d’oro. Rimettiamoci in cammino confidando nel destino che per noi si chiama Amore, solo nome del Signore. Paolo 5 Consolati Anna Stella e Paolo, sorridenti tutti A Scascoli, lungo la valle del Savena 7 Qui l’autore, sfidando l’evidenza astronomica, ipotizza che le stelle cadenti nella notte di S.Lorenzo, anniversario del matrimonio, ritornino in cielo durante il giorno successivo. Allo stesso modo si comporta un’altra stella…… 6 POSTFAZIONE CRITICA Dopo aver letto e commentato questo poema (?) sono andato a leggermi alcune opere del medesimo autore che appartengono al suo periodo giovanile. In particolare una scritta in occasione del 17° anniversario (chissà poi perchè?) di matrimonio, il 10 agosto 1985, e due scritte per i compleanni della sua sposa nel 1990 e nel 1993. C’è un’indubbia coerenza e continuità stilistica, oltre che di contenuti, ma nell’opera più recente si può notare una maggiore maturità e padronanza della metrica e della rima. Sarà interessante seguire ancora in futuro questo autore, visto che nella conclusione del poema mostra uno sguardo ancora rivolto al futuro.