Lo Castro Gaetano " La coppia di stelle"

LA COPPIA DI STELLE
di Gaetano Lo Castro
"I cieli narrano la gloria di Dio..."
Salmi [19 (18), 2]
C'era una volta un individuo.
Lui levitava nello spazio. Interagiva con moltissimi al tri esseri coscienti. Esseri grandi e piccoli, vicini e lontani,
tutti unici ed importanti, tutti facenti parte del grandioso e
misterioso fenomeno del divenire.
Il suo corpo caldo, sferico e sfolgorante era tutto un
ribollire di materia ed energia. Era una comune gigante az zurra. Una delle tante stelle d'una delle molt e galassie di
questo universo.
Era come tutti in moto. Un moto complesso ed inarresta bile. Il movimento di rotazione attorno al suo asse si sommava
al movimento di rivoluzione attorno ad un'altra stella vicina
e al movimento di traslazione attorno al cen tro della sua galassia.
Lui e l'altra stella eran circondati da una corte di esseri
eterogenei che ruotava loro attorno: pianeti, satelliti, aste roidi, comete, meteore, molecole di polveri, atomi di gas, par ticelle subatomiche. Lui e la sua vicina forma vano un sistema
binario. Giravano l'uno attorno all'altra, o meglio, giravano
entrambi attorno al baricentro del sistema.
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Loro erano nati insieme, tanto tempo prima, dalla stessa
nebulosa, e insieme erano procedute le loro esistenze fino a
non molto addietro. Comunque loro erano una coppia di astri
legata dallo stesso destino.
Lei era pur sempre la sua compagna. L'essere a lui più
simile, l'essere di cui sentiva maggiormente l'attrazione. Lei
era l'unico essere che aveva amato, e che continuava ad amare
anche adesso, dopo la sua morte. La sua amata era stata una
bellissima stella bianca. E ora era un'arcana stella nera. Era
divenuta un buco nero.
Lui avrebbe voluto estirpare dai propri ricordi le ter ribili immagini della sua incontrollabile contrazione. Que lla
sua inarrestabile implosione che l'aveva fatta collassare su se
stessa, fino a svanire nel nulla. Così senza poterla aiutare
aveva assistito alla sua sofferenza, alla sua agonia, alla sua
morte.
Ed era rimasto menomato. Era come se avesse perso una
parte di sé.
Lui non sapeva in quale dimensione spazio -temporale
lei fosse adesso. In quest'universo di lei era rimasta sola mente una tremenda forza gravitazionale, a cui niente poteva
sfuggire, neanche la luce. E lui continuava a ruotare attorno
a questa oscura singolarità, attorno a questa sua occulta spo glia. Ma non per molto.
Perché l'attrazione che lei esercitava nello spazio cir costante era così intensa, che un flusso di materia azzurra si
staccava dalla superficie del corpo di lui, e cadeva a spiral e
nel buco nero, scomparendovi dentro. Così si andava consu mando rapidamente, attratto e fagocitato da lei, penetrando e
annientandosi in lei. Era come se, da lì dove si trovava ora,
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lei lo chiamasse a sé, per esser finalmente uniti e felici come
non lo erano stati mai. E lui pensando a questo futuro radioso
sopportava la sofferenza di essere straziato dalla sua forza
gravitazionale.
Ma intanto sentiva sempre più la mancanza della propria
compagna. Gli mancava la bellezza del suo splendore e la dolcezza del suo candore. Gli mancava la sua raggiante razio nalità. Gli mancava la sua luminosa spiritualità. Sentiva la
mancanza dei loro lunghi dialoghi mentali sui misteri dell'im manente e del trascendente. Questo vuoto l'aveva costretto a
cercare di comunicare con lei. Ci aveva provato in vari modi.
Prima con le onde elettromagnetiche sublimate. Dopo con le
onde mentali concentrate. Quindi con le onde iperspaziali ac celerate. Infine aveva ricevuto una sua risposta, che l'aveva
ripagato di tutti gli sforzi: un'irradiazione interiore di pace,
gioia, amore.
La sua morte prossima avrebbe provocato anche altre
morti. La maggior parte dei diversi esseri viventi che compo nevano il suo sistema solare non avrebbe subito alcun danno
dalla sua scomparsa. Essi con un grad uale assestamento avrebbero continuato a gravitare attorno al buco nero. Ma per la
totalità dei piccoli e deboli esseri biologici che popolavano
alcuni pianeti la sua sparizione comportava l'oscurità, il gelo,
l'estinzione.
Era ineluttabile. Tutti sono interagenti. Ogni fenomeno,
macroscopico o microscopico, si ripercuote nel resto dell'uni verso. La morte di una stella rossa come supernova; l'annichi limento d'un fotone con un antifotone; la nascita di un quasar
dall'enorme energia; il decadimento di un q uark per qualche
istante nelle sue tre particelle componenti; la morte di un
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pianeta anulare frantumato dalla collisione con una cometa
interstellare; l'accoppiamento di due ominidi su un pianetino
d'una nana gialla periferica di una piccola galassia a spi rale.
Ogni evento, nel bene o nel male, si riflette nell'intero uni verso.
Soltanto alcuni dei molti pianeti del suo sistema solare
ospitavano la vita biologica. Essi erano stati colonizzati dai
microrganismi che si propagano nello spazio intersiderale per
panspermia. In ciascun pianeta la vita biologica si era evoluta
con tempi e modi propri, secondo le condizioni dell'ambiente.
Tuttavia il grado generale di evoluzione attuale era alquanto
simile.
Tutte
le
varie
specie
di
organismi
superiori
intelli -
genti che abitavano questi pianeti erano ancora a un livello
evolutivo piuttosto basso. Infatti essi non avevano nemmeno
raggiunto il controllo dei loro istinti primari, e credevano
che la vita fosse solo quella biologica. Non sapevano che non
esiste la materia non vivente, e che tutto invece è cosciente.
Non sapevano che l'universo intero è costituito da individui
vivi e pensanti. Non sapevano che ogni particella, atomo e
cellula che componevano i loro corpi erano altrettanti io, co me lo erano i pianeti su cui vivevano, le stelle attorno a cui
giravano, il loro sistema solare, la loro galassia, e lo stesso
universo.
Essi credevano che l'evoluzione biologica fosse un me ro fenomeno materiale e casuale, perciò non potevano com prendere ed apprezzare la grandezz a e la bellezza del dono
che avevano ricevuto: la vita. Non credevano nell'esistenza
dell'Essere Supremo, uno e trino, da cui tutto fu originato col
Big Bang.
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E intanto si approssimava celermente la completa tra smutazione del suo essere cosciente, goccia di uno sterminato
oceano evolvente.
Una delle tante giganti azzurre di una delle incalcola bili galassie, d'uno degli innumerevoli ammassi, d'uno degli
illimitati universi, d'uno...
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