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II – CULTURA E SOCIETA’
P. Montesperelli Processi culturali
II - CULTURA E SOCIETA'
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1. “CULTURA COLTA” (ideale) E CULTURA
COME FUNZIONE DI MEDIAZIONE
SIMBOLICA NELLA SOCIETA’
I 2 ambiti culturali:
• colgono aspetti
diversi della società;
• Interagiscono fra di
loro la “cultura
colta” fa parte della
cultura della società.
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1
2. LO “OGGETTO CULTURALE”
- È il prodotto di una “oggettivazione” (v. § I);
- È tangibile È accessibile anche a chi non ne è l’autore
possibilità di: a) condividerne i significati
(intersoggettività);
b) interpretarlo.
- Di solito è composto da due tipi di significati (funzione
simbolica: vedi § I): manifesti + latenti interpretare =
risalire dai s. manifesti a quelli latenti;
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Un esempio di oggetto culturale
PAROLECHIAVE:
•Oggettivazione;
•Condivisione;
•Interpretazione
•Funzione
simbolica.
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tanti “oggetti
culturali” in
interazione fra loro
cultura
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3
I significati di un “oggetto culturale” si
formano dall’interazione fra 4 punti
MONDO SOCIALE
Mj
Mj
(economia
Mj
, politica
Mj
Mj , MjMj
cultura, istituzioni
Mj
Mj
Mj
sociali...)Mj Mj
RICEVITORE Mj
(fruitore
Mj , Mj
Mj
interprete ) Mj
Mj
CREATORE Mj
Per cogliere i
significati occorre
considerare:
a) Ciascuno dei 4
punti;
b) Le 6 connessioni fra
i punti
OGGETTO Mj
CULTURALE Mj
Il “diamante culturale” (W. Griswold)
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3. IL RAPPORTO FRA CULTURA
E SOCIETA’
MONDO SOCIALE
Mj
Mj
(economia
Mj
, politica
Mj
Mj , MjMj
cultura, istituzioni
Mj
Mj
Mj
sociali...)Mj Mj
RICEVITORE Mj
(fruitore
Mj , Mj
Mj
interprete ) Mj
Mj
CREATORE Mj
OGGETTO Mj
CULTURALE Mj
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CULTURA-SOCIETA’: LE TEORIE
DEL RIFLESSO
:
mpi
Ese
SOCIETA' Mj
Mj
p. esMj
. società
MjMj
Mj
violenta Mj
SOCIETA ' Mj
Mj
i Mj
comportamenti Mj
violenti Mj
riflettono laMj Mj
violenza inMj
TV Mj
CULTURA Mj
Violenza inMj
TV Mj
OPPURE
CULTURA Mj
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La TV riflette
Mj
Mj
qs . violenza
MjMj
Mj
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3.1. L’IDEOLOGIA
3.1.1. K. MARX (1818 – 1883)
Ruolo centrale dell’uomo-produttore, del
lavoro umano per sostenersi attraverso
la produzione e la riproduzione;
SOCIETA' Mj
Mj
Sono prodotti sociali sia la natura (p. es.
paesaggio antropizzato), sia la cultura.
CULTURA Mj
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L’ideologia secondo Marx
E’ insieme di significati, credenze,
rappresentazioni che prevalgono
perché «le idee della classe dominante
sono in ogni epoca le idee dominanti (…). La
classe che dispone dei mezzi di produzione
materiale dispone, in pari tempo, dei mezzi
della produzione intellettuale. Le idee
dominanti non sono altro che l’espressione
ideale dei rapporti materiali dominanti, sono i
rapporti materiali dominanti presi come idee»
(Marx-Engels, L’ideologia tedesca)
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STRUTTURA Mj
Dominio diMj
MjMj
Mj
una classe
Mj
Mj
Mj
Mj
sulle altre
Mj
Mj Mj
Necessità diMjMj
Mj
legittimare ilMj
Mj
Mj
Mj
proprio dominio
Mj
Mj
Mj
IDEOLOGIA Mj
Mj
dominante Mj
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L’ideologia funziona come una “camera
oscura”
HA ORIGINE
• Materiale: mezzi e rapporti di
produzione
• Particolare: classe dominante
• Quindi: storica, determinata,
mutabile
SI PRESENTA COME:
•Ideale: razionale
•Universale, assoluta
•Quindi indubitabile
- Grande capacità di
convincimento, accettazione
- “Universalità” condivisione
delle convinzioni classe
dominante
- Nasconde i rapporti di
dominio
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Seminario
II - CULTURA
"Il fulmine
E SOCIETA'
governa ogni
cosa", Rm 20 e 27/10/012
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NB:
Marx non era così
determinista: la cultura e
tutta la sovrastruttura
non sono solo il riflesso
della struttura;
La struttura pone limiti
alla cultura, la influenza;
ma la cultura mantiene
un margine più o meno
ampio di autonomia
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La “egemonia”
in A. Gramsci (1891 – 1937)
3.1.2.
Non si può isolare la
sovra-struttura dalla
struttura (vs Croce);
Ma non determinismo
economicista;
Importanza della
sovrastruttura e, in
essa, soprattutto della
cultura (egemonia)
SOVRASTRUTTURA
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Importanza strategica della cultura:
v. Weber (vedi dopo)
MA come campo ideologico: necessità prioritaria di “dirigersi in profondità”
contro le “fortezze del nemico”, cioè contro l’insieme delle istituzioni della
società civile, fino a “logorare” progressivamente la supremazia della borghesia
(A. Gramsci).
INVECE nel marxismo più “ortodosso” (v. p. es. Lenin – Scritti sulla
rivoluzione): Il momento della conquista del potere politico è prioritario e
decisivo.
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3.1.3.
La Scuola di Francoforte (anni ’20-
’60 sec. XX)
T. Adorno, M. Horkheimer, L. Löventhal, H. Marcuse, etc.
CONCETTO DI ‘TOTALITA’’ (Horkheimer)= la società
è un insieme strettamente connesso di aspetti
economici, politici, sociali, culturali, psichici …
1)
INTERDISCIPLINARITA’: filosofia, sociologia, psicologia… (
Marxismo, Nietzsche, Freud…);
2)
La conoscenza NON può CIRCOSCRIVERE questa totalità “Dialettica negativa” (Adorno);
3)
TEORIA CRITICA vs visioni univoche, riduttive, assolutizzate;
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Bersagli di qs critica
i.
METAFISICA: assolutizza la natura o lo
spirito; non considera i fattori materiali,
storici;
ii. EMPIRISMO POSITIVISTA: considera la
realtà storica MA l’assolutizza col suo
descrittivismo manca di spirito critico;
iii. ILLUMINISMO.
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Critica dell’Illuminismo
(M. Horkheimer e T. Adorno)
L’Illuminismo ha il merito di rivalutare
la ragione, MA:
• Visione riduttiva della ragione rispetto
all’ampiezza delle potenzialità umane;
• RAGIONE è in funzione del dominio sulla
natura. È una ragione che fonda il dominio:
«L’illuminismo si rapporta alle cose come il dittatore agli
uomini che conosce in quanto è in grado di manipolarli»
(Horkheimer-Adorno).
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• La coscienza dell’uomo DEVE essere
in funzione di questo dominio sulle
cose (calcolo utilitaristico, “ragione
strumentale”);
• L’uomo DEVE rinunciare ad altri
bisogni, aspirazioni = ad una parte di
sé repressione, impoverimento
dell’uomo.
• TOTALITARISMO: tutto è
ricondotto a queste esigenze;
eliminazione di tutte le
dimensioni non riconducibili
all’efficacia produttiva.
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Esempi di totalitarismo
contemporaneo:
URSS (involuzione staliniana
della Rivoluzione d’ottobre);
FASCISMO, NAZISMO;
USA e altre “democrazie”
occidentali: mass-media,
tempo libero, arte (“industria
culturale”), lavoro alienazione, manipolazione integrazione della classe
operaia e di altri soggetti
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La “dialettica”
• “positiva”: illuminismo assolutizzazione di
una ragione l’uomo voleva dominare ma è
stato dominato; contraddizione fra ideali di
emancipazione e loro realizzazione;
• “negativa”: ogni conoscenza o ragione è
sempre riduttiva: «ciò che è non è tutto», «il
tutto è falso» (Adorno) negazione di ogni
sintesi, deve prevalere sempre l’antitesi apertura all’alterità (“speranza”, “guardare
sempre oltre”) teoria critica = indispensabile
all’emancipazione
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Società e cultura: v. p. es. biografie
in riviste popolari (Löventhal 1944)
ECONOMIA BASATA
SULLA PRODUZIONE
Inventori, scienziati,
imprenditori…=
personaggi straordinari
Impossibilità di eguagliarli
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ECONOMIA BASATA
SUL CONSUMO E
SUL TEMPO LIVERO
Protagonisti
dell’intrattenimento
(star cinema o sport;
descrizione loro
consumi e loro vita
quotidiana
Possibilità di eguagliarli
con lo stesso stile dei
consumi
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La “industria culturale”
=
cultura di massa
• I prodotti culturali di massa
sono diventati merci;
• I media, la loro cultura
popolare “alienano” i fruitori,
li stordiscono disinnescano potenziali di
protesta = natura antidemocratica della cultura di
massa.
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Processi culturali
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3.1.4.
J. THOMPSON
L’ideologia ha natura storica costante
mutamento:
L’ideologia oggi:
• significati che giustificano e alimentano la
società pluralista l’i. non chiede consenso a
norme e valori particolari assenza di
contrapposizione consenso/dissenso assenza
di dissenso accettazione dell’attuale società.
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"Il fulmine
E SOCIETA'
governa ogni
cosa", Rm 20 e 27/10/012
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• Non esistono “apparati ideologici”, canali
preposti (quasi) esclusivamente a trasmettere
l’ideologia;
• in vita quotidiana, famiglia, media, scuola,
linguaggio, etc. l’ideologia è intrecciata alla
“non-ideologia”;
• L’ideologia non ha capacità di condizionare in
maniera deterministica, unilaterale il soggetto;
invece interazione (v. Gadamer);
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cosa", Rm 20 e 27/10/012
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• Carattere attivo e autonomo del soggetto:
egli è un operoso progetto creativo, una
narrazione che egli stesso costruisce
attingendo ai materiali simbolici disponibili,
alla tradizione (v. Gadamer), al proprio
vissuto, al mondo della vita quotidiana,
etc.
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3.2. MAX WEBER (1864 – 1920)
• Mentre Marx
Società
Cultura
Società
Cultura
• Invece Weber
Società
Cultura
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Il capitalismo
PRE-CAPITALISMO
•
Il lavoro non ha valore in
se stesso; serve per
vivere, per soddisfare i
propri bisogni;
•
Piacere di godere della
propria ricchezza;
CAPITALISMO
• Impresa continuativa;
“Il tempo è
• Organizzazione
denaro”
razionale del lavoro
(calcolo mezzi-fini,
divisione,
specializzazione …);
• Redditività = continuo
guadagno continuo
reinvestimento;
• borghesia (= sobri
capitalisti di ceto
Etica,
medio)
“spirito del
capitalismo”
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Lo spirito del capitalismo
• Senso del dovere in generale;
• Senso del dovere soprattutto verso la vocazione
di imprenditore capitalista;
• NON desiderio di lusso, piacere, edonismo parsimonia, sobrietà, “ascetismo intramondano”;
• Necessità di realizzare qs vocazione meglio
possibile diligenza, organizzazione razionale;
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La borghesia capitalista e i
Protestanti
Osservazione: In commercio, affari,
professioni specializzate i protestanti
sono molto più numerosi dei cattolici;
Spiegazione:
lo spirito del capitalismo è alimentato
dall’ etica protestante: 1) Vocazione
2) Predestinazione
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L’etica protestante
• “Vocazione” (Lutero): ogni uomo è chiamato da
Dio ad una propria professione (= modo di
servire Dio);
• “Predestinazione” (Calvino): ciascuno è
predestinato da Dio alla salvezza / dannazione
eterna. Niente e nessuno può mutare il disegno
di Dio
Solitudine, ansia, ricerca continua di
rassicurazione attraverso segni di salvezza.
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• Sono segni: autocontrollo (ascesi) profitto continuo da reinvestire per nuovo
profitto
• Spirito capitalista:
a) Accrescimento continuo del capitale;
b) Il lavoro è in se stesso un valore (non è
un mezzo per altri fini terreni)
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Weber
e le “teorie del riflesso”
• Weber non è un determinista (l’economia non è
un riflesso della cultura);
• W. pone al centro la cultura solo per dimostrare
la riduttività di qualunque determinismo
(economicista o culturalista);
• Per lui struttura e sovrastruttura, economia e
cultura si integrano a vicenda;
• Ciascuna è una delle molteplici cause che
spiegano l’altra.
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3.3. Il Funzionalismo
• CULTURA: mete, scopi,
aspirazioni, interessi, valori definiti
culturalmente e considerati legittimi
(es. obiettivo successo);
3.1. R.K.
Merton (1910 -2003)
• STRUTTURA: istituzioni, norme
che regolano, legittimano o
escludono i mezzi per raggiungere
quelle mete (es. modi per
raggiungere il successo)
• Cultura e struttura sono
strettamente interconnessi.
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Tipologia di adattamento individuale interni ad una struttura
MEZZI ISTITUZIONALIZZATI
accettazione
rifiuto
Conformità
Innovazione
accettazione
Stabilità
Devianza, anomia
METE
CULTURALI
Ritualismo
Rinuncia
rifiuto
Rinuncia ad
Estraneità alla
aspirazioni +
società
clichés culturali
Tipologia di adattamento individuale interni ad una struttura
MEZZI ISTITUZIONALIZZATI
accettazione
rifiuto
Conformità
Innovazione
accettazione
Stabilità
Devianza, anomia
METE
CULTURALI
Ritualismo
Rinuncia
rifiuto
Rinuncia ad
Estraneità alla
aspirazioni +
società
clichés culturali
Ribellione: è esterna alla struttura già data.
Rifiuta mete + mezzi e cerca di istituzionalizzare nuove mete + nuovi mezzi
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T. Parsons (1902 – 1979)
All’interno di ciascuna società:
•
Ogni istituzione è in funzione di (= risponde a-) determinati
bisogni umani: es. bisogno di socializzazione funzione
della famiglia;
•
le risposte, le funzioni di un’istituzione non devono
contraddirsi con altre interazione, coerenza,
adattamento reciproco, integrazione equilibrio della
società;
•
CULTURA Mj
Le istituzioni culturali interagiscono con le altre;
INTEGRAZIONE Mj
SISTEMICA Mj
a) La cultura riflette l’insieme della società;
ECONOMIA Mj
POLITICA Mj
b) Per comprendere la cultura occorre comprendere l’insieme
della società (e viceversa).
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4.4. CRITICHE ALLE “TEORIE DEL
RIFLESSO” (= marxismo, funzionalismo, Weber)
Società
• Accuse di determinismo =
determinazione causale
(tendenzialmente)
unidirezionale
Cultura
Società
Cultura
Società
Cultura
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Società e cultura
• Gli oggetti culturali non rispecchiano
direttamente e totalmente la società
(selezione, idealizzazione, innovazione,
etc.)
• La cultura non riflette la- ma riflette su- la
società (= mediazione di un’esperienza)
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Cultura e soggetto
• La cultura non è un insieme coerente ma
incoerente, contraddittorio.
• Il soggetto – a seconda della situazione –
seleziona alcuni elementi e tralascia altri.
• Gli elementi selezionati dal soggetto sono filtrati,
mediati, interpretati, rielaborati, modificati.
• Non esiste un nesso rigido fra cultura di una
società e azione del singolo attore.
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