Commedia Antica

annuncio pubblicitario
Commedia Antica
Le origini della commedia risalgono a Epicarmo di Siracusa, che visse tra il 528 e il 428 a.C., e
che gli antichi consideravano il primo commediografo greco. A lui viene attribuita la
trasposizione di scene farsesche in composizioni satiriche di respiro più ampio che
sbeffeggiavano soggetti contemporanei.
In Grecia, la “Commedia attica antica” lega l’elemento farsesco a quello religioso dionisiaco che
ne determina il carattere lirico. Piena di elementi scherzosi va dalle origini fino al IV secolo a.C.
Trattava questioni politiche, sociali, religiose, filosofiche e artistiche. La nostra conoscenza di
questa fase può essere riassunta nel nome di Aristofane, commediografo dell’utopia, della
dissacrazione delle istituzioni e suo massimo esponente.
Aristofane spesso colpisce, su di una base di invenzioni fantastiche, personaggi reali della società e
li fa vivere in un mondo molto spesso impossibile. La sua comicità muove principalmente dalla vita
di Atene, ha come bersagli principali i cittadini in vista, e porta sulla scena uomini politici e poeti,
ricorda le persone comuni e si sofferma su modi di essere, atteggiamenti, manie piccole e grandi
dell’intera comunità. Per far questo egli combina abilmente, con misura e con profonda sapienza di
letterato, le modalità e le figure della comicità tradizionale. Dai suoi versi emerge con chiarezza la
funzione educativa (paideutica) che svolge la commedia e che si spiega perfettamente
nella polis democratica dove alcuni spazi, ovvero, assemblea, teatro e tribunale, sono i luoghi in cui
ogni ateniese riceve la propria formazione e svolge il proprio ruolo di cittadino.
Principali caratteristiche:
La commedia ha struttura dinamica, per cui non sempre le varie opere seguono la stessa andatura.
La commedia antica si apre con un prologo molto ampio,
recitato dai personaggi, in cui si narra sia la situazione iniziale sia il piano che il protagonista si
propone per modificarla. Segue l’entrata dal coro, la pàrodo, e poi si sviluppa l’azione del
protagonista, il contrasto con i personaggi o con il coro, il confronto delle opinioni nell’agone.
L’aspetto più caratteristico di questa commedia è la parabasi: la scena ad un tratto diventa priva
di attori, mentre il coro si spoglia del travestimento e sfila davanti agli spettatori, finché non si
ferma e canta o recita di fronte ad esso un ampio brano. In questo genere di commedia antica, il
coro si esprime in prima persona e discute di svariati argomenti riferendosi all’attualità e alle
condizioni della società e della polis.
• La parabasi può precedere o seguire l’agone, in cui l’eroe riporta il successo e il nuovo ordine. Il
proseguimento della commedia ne rappresenterà le conseguenze, in genere di carattere buffonesco e
narrate ad episodi.
• Infine veniva l’esodo, una gioiosa processione in cui era celebrato il definitivo trionfo del
protagonista.
Le maschere degli attori rappresentavano una deformazione della fisionomia umana ma, se i
personaggi esistevano davvero, la maschera li riproduceva realisticamente.
• Il coro poteva rappresentare persone o anche animali o fenomeni naturali, come segni allegorici
della nostalgia per la perduta simbiosi con le forze del cosmo e della natura (e tale è il significato
profondo della commedia).
Scarica