1 MEDICINA 18-11.- 09 Anatomia: studio del corpo umano. Istologia: studio dei tessuti Fisiologia: studio del funzionamento normale degli organi Patologie: malattie LA CELLULA Unità più piccola e funzionale del corpo umano. Struttura della cellula: Ogni cellula è costituita da una membrana cellulare che la circoscrive e da una struttura interna costituita dal citoplasma nel quale è immerso il nucleo e gli organuli citoplasmatici: Mitocondri, Apparato del Golgi, Reticolo endoplasmatico (liscio e rugoso), Ribosomi, Lisosomi, centrioli. Le cellule possono essere ricondotte a due tipologie: 1) Cellule procariote (es: batteri) 2) Cellule eucariote o eucariotiche (es: animali e vegetali) Cellule eucariote: Membrana cellulare. Circonda la cellula, impedisce la fuoriuscita dei componenti della cellula. Funziona anche come barriera protettiva per la cellula. Interscambio con le altre cellule. E’ un sottile rivestimento che delimita la cellula ed è costituito da un doppio strato fosfolipidico (grasso). Citoplasma. Parte liquida (soluzione acquosa di consistenza gelatinosa) della cellula in cui si trovano i componenti cellulari o citoplasmatici: i Ribosomi sintesi proteica. Lisosomi - fagocitano i corpi estranei (ad es: i rifiuti della cellula, risultato del metabolismo della cellula), sono ricchi di enzimi. Reticolo endoplasmatico liscio o rugoso (con sopra i ribosomi). E’ Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 1 2 un “tavolo” dove avviene la sintesi proteica. Apparato del Golgi. Nucleo. Parte responsabile della divisione cellulare (Mitosi). Dentro il nucleo si trova il corredo genetico che identifica la cellula (DNA e RNA). DNA contiene 2 catene, l’RNA 1 sola. Serve in medicina legale per conoscere il DNA di una persona. Mitocondri. Sono la centrale energetica, produce energia per le cellule; convertono le molecole ricavate dal cibo in energia. Apparato di Golgi. Composto da “sacche” con la funzione di modificare (metabolizzare) le proteine, i lipidi e i glucidi che devono essere trasportati dall’interno all’esterno della cellula. Reticolo endoplasmatico. Formato da una serie di membrane ripiegate una sull’altra a formare tubuli e sacchetti. Sulla sua superficie si trovano i ribosomi che producono proteine tramite il processo di sintesi proteica. I Lisosomi. Sono corpuscoli che hanno la funzione di inglobare/digerire tutte le sostanze inutili e dannose per la cellula. Ci sono organismi unicellulari = virus, pluricellulari = animali. Organismi come l’uomo (che contiene oltre 100.000 miliardi di cellule) sono definiti pluricellulari. Un gruppo di cellule formano un tessuto, un gruppo di tessuti forma un organo. Un gruppo di organi forma un apparato. Gruppo di apparati corpo. I TESSUTI: Epiteliale Connettivo. Responsabile della nutrizione degli organi. Comprende Sangue, Tessuti di supporto quali Ossa, Cartilagini; Adiposo. Nervoso. Muscolare. TESSUTO EPITELIALE E’ tessuto costituito da cellule di forma geometrica regolare che aderiscono l’una all’altra. Ha funzioni di rivestimento, trasporto, secrezione e assorbimento. Epitelio di rivestimento. Ha la funzione di rivestire le cavità interne ed esterne del corpo. Cute: ha lo scopo di proteggere l’organismo da traumi fisici, sostanze nocive (chimiche) e dall’ingresso di virus e batteri. Tonaca mucosa. Riveste le cavità interne del corpo comunicanti con l’esterno. Es. apparato digerente, respiratorio, urinario e genitale (urogenitale). Tonaca sierosa. Non comunica con l’esterno. Tra la pelle e le mucose, riveste le cavità NON comunicanti con l’esterno. Epitelio ghiandolare. Costituito da strutture che producono sostanze utili (enzimi e ormoni) per l’organismo. Epitelio sensoriale. Formato da cellule disperse nell’epitelio che ricevono e trasmettono determinati stimoli esterni alle cellule nervose. Es. cellule gustative. TESSUTO CONNETTIVALE Provvede al sostegno e al nutrimento dei tessuti. Es: cartilagine, ossa (sostegno), sangue (nutrimento). E’ costituito da diversi tipi di cellule, fibroblasti, macrofagi, linfociti, mastociti, adipociti. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 2 3 I Fibroblasti producono le fibre e altri componenti della matrice extracellulare. Sono cellule fondamentali del tessuto connettivo I Macrofagi assorbono ed eliminano elementi esterni quali virus, batteri e anche molecole pericolose per l’organismo (fagocitosi). I Mastociti sono costituiti da vescicole che secernono istamina ed eparina (anticoagulante). I Linfociti sono cellule del sistema immunitario, libere nel sangue (linfociti T – B) Gli Adipociti formano il tessuto adiposo e hanno funzione di riserva energetica, contribuiscono anche al riscaldamento del corpo. Le fibre del tessuto connettivo sono fibre collagene, fibre reticolari, fibre elastiche. I più importanti tessuti connettivi sono: - Cartilagine Osso Sangue Linfa Il tessuto cartilagineo non contiene vasi sanguigni, linfatici, nervi. Le cellule di questo tessuto sono chiamate condrociti. Si divide in 1) Ialino: nelle articolazioni, naso, trachea, bronchi, laringe. 2) Elastico: nei padiglioni auricolari, epiglottide, ugola. 3) Fibroso: tendini, dischi intervertebrali. Il tessuto osseo ha funzioni di sostegno strutturale di tutto l’organismo ed inoltre è un deposito di calcio e fosforo. E’ costituito da due tipi di cellule: osteoblasti (costruiscono), osteoclasti (demoliscono l’osso). Sangue: è un tessuto fluido contenuto nei vasi sanguigni. E’ costituito per il 55% dalla parte liquida (plasma), nel quale sono immerse numerose proteine di cui la più importante è l’Albumina, e da una parte corpuscolata per il 45%. La parte corpuscolata è formata da Globuli rossi (eritrociti/emazie) da 4 a 6 milioni/ml, Globuli bianchi (leucociti) da 4 a 10 mila/ml – granulociti basofili, eosinofili e neutrofili, monociti, linfociti. Piastrine. Esame emocromocitometrico per analizzare la quantità, la qualità e le dimensioni del componente figurato del sangue. Es: aumento dei linfociti infezione, se elevato linfoma. I G.R. trasportano ossigeno a tutto l’organismo, tutte le cellule ricevono l’ossigeno e le sostanze nutritive dal Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 3 4 sangue. I globuli bianchi (G.B.) difendono il corpo da batteri e virus. Le piastrine svolgono un ruolo importante nel processo della coagulazione del sangue. TESSUTO MUSCOLARE L’insieme di tessuti che permette la locomozione del soggetto e lo scorrimento di sostanze organiche come sangue e cibo. Ci sono due tipi di muscoli: 1. Volontari (circa 1000) di natura striata e che permettono il movimento. Sono legati all’osso tramite i tendini. Vengono spesso indicati come muscoli scheletrici. 2. Involontari: sono di natura liscia e vengono detti muscoli viscerali perché si trovano a ricoprire gran parte delle pareti degli organi interni come nel tratto digestivo, vescica, arterie e vene. Fatta eccezione del muscolo cardiaco detto “miocardio” (striato involontario) E’ responsabile dei movimenti volontari ed involontari del corpo. Si divide in: tessuto muscolare striato (volontario) responsabile della mobilità dei segmenti ossei; tessuto muscolare liscio (involontario) che costituisce la muscolatura dei vasi sanguigni e i visceri; tessuto muscolare cardiaco (striato) involontario e costituisce la muscolatura cardiaca (miocardio). Nel cuore: endocardio, miocardio, pericardio. Ipertrofia: aumento volume Ipotrofia: diminuzione volume. E’ importante la correlazione tra apparato muscolare e il sistema nervoso il quale partecipa alla contrazione del muscolo. ARTICOLAZIONI – Tessuto connettivo Sono dispositivi giunzionali tra corpi ossei. Possono essere di tipo mobile (es; articolazione della spalla), semimobile (es:vertebre) oppure fisso (es: cranio) A fianco = articolazione del ginocchio. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 4 5 Il SISTEMA LINFATICO è un tessuto connettivo, una complessa rete composta da: Linfonodi, vasi linfatici. Il più importante è il dotto toracico che drena i tessuti dalla linfa versandolo nella vena cava. E’ un sistema di difesa immunitaria. Il sistema linfatico ha quattro funzioni: 1) rimozione dei fluidi in eccesso dai tessuti, 2) Assorbimento di acidi grassi versandoli nel sistema circolatorio, 3) Produce cellule immunitarie (linfociti, monociti), 4) Produce anticorpi. La linfa è un liquido chiaro, trasparente, incolore che circola nei vasi linfatici ed è costituito da acqua, proteine, grassi, linfociti. APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO: Cuore e vasi. Arterie, vene, capillari. Le valvole cardiache, vasi afferenti ed efferenti del cuore. L’unica arteria che porta sangue venoso è la arteria polmonare. Le valvole cardiache permettono il passaggio del sangue dall’atrio al ventricolo e impediscono il reflusso,ovvero il passaggio dal ventricolo all’atrio. La contrazione ventricolare si chiama SISTOLE, durante la sistole si crea una pressione nei ventricoli, qs pressione chiude le valvole. Se le valvole non chiudono bene, si verifica un soffio (vortice) insufficienza es: mitralica. Sangue passa dalla valvola aortica all’ aorta e dalla polmonare all’arteria polmonare. Nella DIASTOLE si riaprono. La vena cava (sup e inf) raccolgono il sangue ricco di CO2 all’atrio destro ventricolo dx (piccolo circolo) arteria polmonare scambio CO2 O2 vena polmonare atrio sinistro (diastole) ventricolo sinistro aorta. (Grande circolo). Pressione arteriosa normale: normoteso Pressione arteriosa alta: iperteso. Pressione arteriosa bassa: ipoteso. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 5 6 TESSUTO NERVOSO Costituito da - Neuroni (responsabili della ricezione e della trasmissione degli impulsi nervosi) Gangli (Glia): cellule di sostegno Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 6 7 APPARATO SCHELETRICO Responsabile del sostegno delle parti molli del corpo, costituisce la parte passiva dell’apparato locomotore, le cui altre parti sono: il sistema muscolare e il sistema articolare. Lo scheletro umano costituisce la struttura portante del corpo ed è formato dall’insieme delle ossa unite tra di loro per formare struttura più o meno mobile che prendono il nome di articolazioni. Lo scheletro oltre alle funzioni di sostegno 1. 2. 3. 4. Consente il movimento del corpo tramite le contrazioni muscolari Protezione degli organi vitali e delle altre parti molli. (cuore, cervello, polmoni) Produce le cellule del sangue (midollo) Riserva importante per i minerali di vari generi (Ca, P) Lo scheletro del soggetto adulto è formato da 206-214 ossa. Durante lo sviluppo le ossa cambiano numero evolvendosi e diminuendo dopo i 45 anni, formando i due segmenti dello scheletro. A) Scheletro Assiale: cranio, sterno, costole, sacro, coccige B) Scheletro Appendicolare: arti superiori e inferiori Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 7 8 La connessione tra lo scheletro assiale e appendicolare prende il nome di “cinture” Cintura scapolare formata dall’articolazione clavicola-scapola Cintura pelvica formata da ossa dell’anca e osso sacro. (sotto) Le ossa vengono suddivise sostanzialmente in base alla loro forma 1. Ossa lunghe: omero, femore, tibia, perone, radio, ulna 2. Ossa piatte: ossa del cranio, scapola, rotula. 3. Ossa corte o brevi: vertebre, falangi Le ossa contengono il midollo osseo che produce i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 8 9 LA PELLE (Cute) – APPARATO TEGUMENTARIO E’ un organo composto da uno strato che protegge i muscoli e gli organi sottostanti, è ricoperto di peli la cui principale funzione è migliorare l’isolamento termico della pelle. Costituito da 3 strati: Epidermide, Derma, Ipoderma. 1. Epidermide - Epitelio 2. Derma - Connettivo 3. Ipoderma – Tessuto sottocutaneo Lo strato più esterno della pelle è composto da cellule indurite dalla presenza di una sostanza (cheratina). Funzioni della cute: a) Barriera naturale contro microorganismi e tossine per la presenza sulla sua superficie di un sottile film idrolipidico costituito da acqua contenuta nel sudore e dal sebo e dalle cellule dello strato corneo superficiale. pH 4,2- 5,6. L’alterazione di questa barriera causa la penetrazione di germi che provocano infezioni locali o sistemiche oppure possono favorire l’azione lesiva di sostanze tossiche di varia natura. b) Termoregolazione. Ciò si effettua tramite la sudorazione e la traspirazione, riflessi di vasocostrizione al freddo e vasodilatazione al caldo. Annessi cutanei: Follicoli piliferi, Unghie, Ghiandole sebacee e sudoripare (apocrine, eccrine) 1. Epidermide: spessore 0,04 mm (palpebre), 1,6 palmo della mano. Costituito da quattro tipi di cellule dall’interno all’esterno. a) Strato inferiore; cheratinociti, producono una proteina che si chiama cheratina, molto resistente desquamazione – ogni 12-48 giorni. b) Strato basale: melanociti, producono la melanina che il colore alla pelle. protezione da UV. Sono identiche nelle razze ma differenti nella produzione di melanina. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 9 10 c) Strato soprabasale: cellule di langerans, cellule immunitarie. d) Strato superficiale: corneo (cellule morte senza nucleo, vera barriera) Il follicolo pilifero (pelo + unghie). Il pelo è formato da un segmento libero (fusto) e da una radice (nel derma) - Unghia costituita da cellule cornee. Da Internet: organizzazione delle cellule dall’interno verso l’esterno sono riconoscibili 5 strati: 1. basale germinativo o malpighiano (A) 2. spinoso (B) 3. granuloso (C) Strato Strato Strato Strato Strato 4. lucido (D) 5. corneo (E) basale germinativo o malpighiano singolo strato, costituito da cellule staminali (cubiche-prismatiche) con intensa attività mitotica caratteristiche cellulari: ■ eucromatina ■ ribosomi liberi ■ mitocondri ■ microfilamenti di actina ■ filamenti di cheratina ■ emidesmosomi spinoso diversi strati, costituito da cellule spinose caratteristiche cellulari: ■ eucromatina ■ poliribosomi ■ filamenti di cheratina ■ melanosomi ■ desmosomi granuloso costituito da cheratinociti maturi (si appiattiscono ed hanno nucleo picnotico) caratteristiche cellulari: ■ eterocromatina ■ rete di fasci di filamenti, carboidrati, lipidi e profilagrina ■ granuli grandi (5 µm) basofili (presenza di cheratoialina) ■ granuli piccoli densi contenuti in vescicole di 0,1-0,3 µm (cheratinosomi) costituiti da un insieme di membrane lipidiche, esocitate poi nell’ambiente extracellulare creando una sorta di barriera contro la disidratazione e le sostanze estranee che potrebbero penetrare all’interno ■ desmosomi lucido traslucido, costituito da cellule morte appiattite (no organuli) all’interno delle cellule si notano: ■ filamenti densamente stipati e inclusi in una matrice, l’eleidina corneo diversi strati, costituito da cellule morte appiattite caratteristiche cellulari: ■ filamenti inclusi in filagrina ■ rivestimento proteico (cheratolinina ed involucrina) del lato interno della membrana ■ materiale lipidico esterno e ponti disolfuro, che stabilizzano tutta la struttura Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 10 11 2. Derma: costituito da fibroblasti, fibre collagene elastiche e di sostanza fondamentale. Ci sono anche vasi e nervi. Nel derma viene prodotto 1. Elastina, 2. Acido ialuronico. Le ghiandole cutanee localizzate nel derma sono di tre tipi: a) sebacee, b) sudoripare. Le ghiandole sebacee associate ad un follicolo pilifero si aprono nel derma, producono lipidi. Si trovano in tutto il corpo, escluso palmo della mano e piede. Sono influenzate dagli ormoni (androgeni). Il secreto è il Sebo. La loro attività è più intensa nella pubertà. Il sebo si riversa nel follicolo pilifero e raggiunge la superficie della cute dove contribuisce a formare la barriera protettiva e lubrificare la pelle. Le ghiandole sudoripare apocrine. La porzione secretoria si trova nel derma, il dotto va nel follicolo pilifero dove si apre (nel cavo ascellare, regione genitale, canale uditivo esterno). Le ghiandole sudoripare eccrine si trovano in tutto il corpo in particolar modo nelle piante dei piedi, palmo della mano, fronte, ascelle. La porzione secretoria si trova nel derma profondo, il dotto va verso la superficie cutanea (poro). Il sudore, liquido ipotonico rispetto al plasma, contiene acqua, sodio, cloro; mantiene costante la temperatura. 3. Ipoderma- Il tessuto sottocutaneo: tessuto adiposo le cui funzioni sono: isolamento, deposito di grasso energia, ammortizzatore e di mobilità della cute. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 11 12 PATOLOGIA DELLA PELLE Ferite Sono traumi aperti, più esposti alla contaminazione dei germi patogeni. Si dividono in: Semplici Abrasioni, Escoriazioni Si può distinguere: ferite semplici da taglio, punta, contuse Complesse: da avulsioni, da strappo, da lacerazione. A seconda della localizzazione, le ferite possono essere: Ferite superficiali: interessano soltanto lo strato cutaneo o il sottocutaneo. Ferite profonde: quando oltrepassano lo strato cutaneo e coinvolgono le strutture sottostanti. Ferite penetranti: mettono in comunicazione l’esterno con una delle grandi cavità (torace e addome) Ferite interne: quando sono a carico degli organi interni (fegato, polmoni) Definizioni di: A) Abrasione: lesione superficiale della pelle causata da un trauma. B) Escoriazione: lesione superficiale della pelle con la fuoriuscita di sangue. C) Le ferite, a seconda della modalità con cui vengono condotte, si distinguono in: 1. Ferite da taglio: prodotte da agenti taglienti(coltelli, bisturi, schegge, carta), se sono più estese bisogna fare pulizia scrupolosa e detergere con MercurioCromo e se necessario anche antitetanica o immunoglobuline (e derivati). 2. Ferite da punta: piccolo foro di entrata profondo (chiodi, aghi). Sono più dolorose di quelle da taglio, scarsa emorragia; il sangue non esce a determinare il lavaggio della ferita con trasporto verso l’esterno dei germi. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 12 13 3. Ferita da taglio e punta: sono conseguenza ad azione combinata di pressione e strisciamento di agenti traumatici quali es; spade e lance. 4. Ferite lacere: per strappamento o stiramento, viene esercitato su un tessuto una azione traumatica sufficiente una ferita lacera con margini irregolari e aree necrotiche. 5. Ferite contuse: quando un agente traumatico smusso portato con sufficiente energia riesce a vincere lì elasticità dei tessuti, ne consegue una ferita contusa. L’area appare edematosa con zona emorragica o ecchimotica. 6. Ferita lacero-contusa: 4+5. 7. Ferite da arma da fuoco: azione traumatica di proiettili, foro di entrata più piccolo, tragitto più o meno lungo e foro di uscita più largo. Ustioni Lesione della pelle causata dall’esposizione del tessuto stesso a fonti termiche o sostanze chimiche o sorgenti elettriche. In base alla loro profondità vengono suddivisi in: I. II. III. IV. Superficiali o di primo grado, se interessano solo l’epidermide. Profonde, se interessano l’epidermide e il derma. E grado se interessano l’epidermide, derma, sottocutaneo e a volte il tessuto articolare, tendini e ossa. In base alla sintomatologia vengono divisi in Localizzati e generalizzati. La sintomatologia delle ustioni locali si manifesta in base al grado della ustione. - Nel primo grado eritema. Nel secondo grado grandi bolle (flittene) Nel terzo grado tessuto necrotico. Nel quarto grado una vera carbonizzazione del tessuto. Le sintomatologie generali sono febbre, oliguria, shock. Nelle lesioni elettriche si manifesta calore all’organismo e la fibrillazione. Assideramento, ipotermia. E’ l’effetto del freddo su tutto il corpo esposto per lungo tempo a temperatura bassa. L’ipotermia si verifica quando la temperatura del corpo scende sotto i 35°C. Sintomi: brividi, pelle secca, rallentamento del metabolismo basale, respiro rallentato. Intervento: somministrare liquidi, ambiente caldo ed eventualmente sottoporre a respiratore. Emorragia: fuoriuscita di sangue dal torrente circolatorio all’esterno. (emorragia esterna) o all’interno del corpo (emorragia interna). La gravità delle emorragie dipende dalla quantità di sangue perduta. Emorragia esterna: Arteriose, venose, capillari. Sono secondarie ad una lesione della pelle. Emorragia interna: Sono dovute ad una rottura di una arteria o vena o di un capillare, senza che vi sia una lesione sulla cute. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 13 14 Emorragie Esteriorizzate: La perdita di sangue avviene all’interno con successiva fuoriuscita all’esterno attraverso un orifizio naturale. In tutte le tre tipologie di emorragie se la quantità di sangue perduta è elevata si manifestano i sintomi di shock, essi sono: - Pallore esterno con cianosi delle labbra, cute fredda e umida, brividi e tremori, polso piccolo (debole) e frequente, respiro rapido e superficiale. Agitazione e sonnolenza. Le emorragie esteriorizzate: - - Epistassi, rinorragia. Emoftoe: emorragia dell’apparato respiratorio, si presenta con espettorato rosso vivo con minima presenza di muco che si manifesta in seguito ad un colpo di tosse. (di solito piccola quantità di sangue). Emottisi: emissione di grande quantità di sangue in seguito ad un colop di tosse. Ematemesi: (melena), vomito di sangue con emissione di materiale liquido di colore bruno. Di solito nelle patologie gastriche e esofagee. (es: ulcera esofagea, varici esofagee = tipico di chi ha la cirrosi epatica, epatite C e nonB/nonC). Principali lesioni del sistema muscolo-scheletrico. E’ un dolore muscolare improvviso e violento causato dalla contrazione involontaria di uno o più muscoli. I crampi sono causati principalmente da una insufficienza di ossigenazione di un muscolo e dalla perdita di liquidi e minerali in conseguenza di uno sforzo prolungato o improvviso. I crampi possono manifestare anche per mancanza di potassio, calcio e magnesio. Il soggetto presenta dolore localizzato al muscolo colpito che appare rigido. Il dolore si estingue spontaneamente in alcuni minuti. Lo stiramento: è una lesione di media entità che colpisce il tono muscolare, lo stiramento è molto frequente in ambito sportivo ed è caratterizzato dall’eccessivo allungamento delle fibre muscolari. Nello stiramento si ha un dolore lento e improvviso a cui segue uno spasmo muscolare (contrazione). Lo strappo muscolare (rottura del muscolo): è una soluzione di continuità muscolare che appare durante una contrattura violenta. Si può avere una rottura parziale di qualche fibra muscolare che si manifesta con ematoma e dolore oppure rottura totale del muscolo che si rompe in un punto debole (dove era presente in passato un vecchio trauma o cicatrice). I sintomi sono: dolore, impotenza funzionale, ematoma, depressione e rigonfiamento muscolare. Distorsione: Si intende la sollecitazione ad una articolazione oltre il limite della normalità o della normale articolarità tale da provocare un eccessivo stiramento della componente capsulo-ligamentosa con conseguenza di un danno parziale o totale di capsula, legamenti, tendini, menischi intraarticolari. La localizzazione più frequente della distorsione è al ginocchio, caviglia, polso, gomito e dita della mano. L’articolazione colpita si presenta tumefatta, dolente, calda e, nei casi più gravi, versamento emorragico. Lussazioni E’ un evento traumatico che causa la perdita dei rapporti tra i corpi articolari di una articolazione. La lussazione è detta “completa” se la perdita dei rapporti tra le due superfici è totale. Quando invece esiste un contatto parziale si parla di lussazione incompleta o sublussazione. La lussazione avviene di solito a causa di un trauma (un colpo o una caduta). Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 14 15 Ci sono poi le lussazioni patologiche che si verificano in articolazioni che hanno già subito uno o più episodi di lussazioni. Lussazioni congenite: si manifestano dsalla nascita. Le più comuni lussazioni: (in ordine per frequenza in %) - Spalla Gomito Ginocchio Polso Caviglia Sintomi: dolore improvviso acuto, impossibilità dei movimenti dell’articolazione, deformazione dell’articolazione, intorpidimento e formicolio dell’articolazione (una specie di parestesia). Apparato cardiocircolatorio. (approfondimento, anatomia, fisiologia e patologia) L’apparato cardiocircolatorio o cardiovascolare è costituito da cuore e vasi o sistema circolatorio (arterie, vene e capillari). Cuore. Muscolo principale del corpo, ha forma circa piramidale con la base rivolta verso l’alto e gli apici verso il basso. E’ formato da 4 camere (atri e ventricoli), due superiori e due inferiori. Il ventricolo sinistro è il più importante nella funzione. Tra l’atrio sinistro e il ventricolo sinistro c’è una comunicazione tramite la valvola mitralica. Tra l’atrio destro e il ventricolo destro la comunicazione è tramite la valvola tricuspide o atrio-ventricolare. Non esiste comunicazione tra parte sinistra e destra del cuore dove si trova il setto interatriale e interventricolare. Nel ventricolo sinistro c’è la valvola aortica da cui parte l’arteria principale del corpo = aorta. Piccolo circolo detto anche circolo polmonare. Inizia al ventricolo destro, valvola semilunare (?) arteria polmonare polmoni (scarica CO2 e si arricchisce di O2) vena polmonare atrio sinistro ventricolo sinistro (mitralica) grande circolo. Grande circolo. Inizia dal ventricolo sinistro aorta ascendente arco aortico aorta discendente organi interni e femorali. L’aorta porta sangue ricco di ossigeno e materiale nutritivo a tutti gli organi. arterie arteriole capillari. Ogni organo del corpo riceve una arteria e emette una vena. Dai capillari il sangue torna al cuore. Contrazione cardiaca = sistole. Rilasciamento del cuore = diastole. La pressione arteriosa massima: pressione esercitata sulle arterie dall’immissione di sangue dal ventricolo sinistro. La massima è nella sistole (pressione sistolica), la minima è nella diastole (diastolica). I tono (rumore prodotto dalla valvola mitralica e tricuspidale nella chiusura). II tono (rumore prodotto dalla chiusura delle valvole aortica e polmonare). Nella prima fase si svuota il cuore (sistole), nella seconda fase il cuore si riempie (diastole). Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 15 16 PATOLOGIE CARDIACHE Angina pectoris Sindrome clinica che dipende da una ischemia miocardica transitoria, dovuto ad un restringimento delle arterie coronariche. Le sintomatologie sono: - Dolore toracico di tipo oppressivo, costrittivo. Insorge da un aumento del lavoro cardiaco (sforzo, emozione, pasti pesanti, freddo). Irradiazione del dolore al collo, alla mandibola, alla parte interna del braccio sinistro. Il dolore cessa entro 15 minuti. Dispnea durante uno sforzo o emozione. Patogenesi dell’angina pectoris: riduzione del flusso ematico alle coronarie. Nell’ECG l’ischemia si vede con la T invertita. Infarto miocardico (IMA: infarto miocardico acuto) Sindrome clinica grave che dipende da una ischemia miocardica dovuto ad un’ostruzione/occlusione delle arterie coronariche temporanea o permanente. Causa mortalità. Porta a necrosi del miocardio a valle dell’ostruzione. Il danno è endoteliale aggregazione piastrinica trombosi coronariche = evento finale. Le cause sono: - Ipertensione arteriosa Dislipidemia Diabete mellito Sintomatologia: - Dolore toracico (morte imminente) – da 30 min a 1 giorno Ipertono adrenergico (agitazione, tremore, cute pallida e sudorazione) Questo porta a: Aritmia Dispnea per insufficienza del ventricolo sinistro (che non pompa) Sincope Onda q invertita e sottoslivellamento tratto st. Complicanze - Aritmia Perforazione Rottura del muscolo cardiaco. Infarti silenti sono in percentuale dal 15 al 20%. In particolare nei diabetici. Ipertensione arteriosa Aumento della pressione arteriosa (PA) stabile nel tempo con cui il sangue circola nelle arterie del corpo umano. RIPASSO Il sistema circolatorio è costituito dal cuore e dai vasi che portano il sangue ricco di O2 e sostanze nutritive in ogni punto del corpo. Il motore che da la spinta a questa circolazione è il cuore. Con le sue ritmiche contrazioni, il cuore spinge il sangue verso la periferia. La contrazione del cuore provoca un aumento della pressione all’interno dei vasi. Il cuore si comporta come una pompa che ritmicamente aspira e preme. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 16 17 La pressione del sangue all’interno delle arterie non è uguale nel tempo, aumentando in corrispondenza dell’impulso (contrazione) = pressione sistolica o massima. Nel rilassamento o rilasciamento del cuore la pressione è detta minima o diastolica. Se la pressione diastolica è alta il cuore si affatica. (Il cuore si riposa durante la diastole). La pressione arteriosa è determinata da una serie di fattori dei quali i più importanti sono: - la forza di contrazione cardiaca stato di rilassamento delle arterie periferiche I reni (funzionalità renale) Densità del sangue. Infatti in inverno la pressione aumenta per la vasocostrizione periferica. Per far arrivare il sangue in periferia il cuore deve pompare con maggior forza; in estate è il contrario. La pressione normale circa 135/85. Sopra 95 di minima si parla di ipertensione arteriosa. Ci sono due forme di ipertensione: 1. Ipertensione arteriosa essenziale (la più frequente) – le cause sono: a) Familiarità (predisposizione ereditaria) b) Difetto renale nella eliminazione del sodio. 2. Ipertensione arteriosa secondaria (può essere renale e vasale). Fattori ambientali che determinano l’incremento della pressione e ipertensione: 1. 2. 3. 4. 5. 6. consumo di sodio consumo di alcool ridotta attività fisica fattori psico-sociali stress consumo di acidi grassi Altri fattori: 1. obesità 2. Ipotiroidismo Complicanze: - Ipertrofia vascolare Aneurisma dell’aorta Ipertrofia cardiaca. Le cause dell’ipertenzione arteriosa secondarie: 1. 2. 3. 4. Stenosi arteria renale Ischemia renale Insufficienza renale Ipertensione da iperaldosteronismo. Apparato respiratorio: Bocca Trachea – ha mucosa ciliata Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 17 18 Bronchi Bronchioli Alveoli: unità funzionale dei polmoni. ogni alveolo è avvolto da un capillare sanguigno scambio gas Meccanica respiratoria: La funzione respiratoria, ovvero lo scambio di gas tra sangue e aria atmosferica, avviene al livello degli alveoli. A riposo il ritmo respiratorio oscilla tra 12 a 16 atti al minuto con l’introduzione di circa 7/8 litri al minuto. Saturazione in aria da 93% in avanti. PATOLOGIE dell’apparato respiratorio Pleurite: Infiammazione della pleura. La pleura è una membrana sierosa costituita da due foglietti: parietale (esterno) e viscerale (interna). In questo processo infiammatorio i due foglietti diventano edematosi e arrossati, pertanto il loro sfregamento durante il respiro provoca dolore intenso (primo sintomo), altri sintomi sono: febbre, tosse secca, respiro superficiale. Spesso le pleuriti sono complicanze di una polmonite. In qualche caso l’infiammazione provoca formazione di liquido (pleurite essudativa) = versamento pleurico. Qs può essere anche una complicanza cardiaca o il cancro dei polmoni o TBC. Le pleuriti possono manifestare anche senza la presenza di malattie polmonari. Di solito il versamento pleurico si manifesta nei soggetti cirrotici (mancanza di albumina l’acqua va negli spazi versamento ascitico). Causa pleurite =batterica, talvolta virale. Pneumotorace: in condizioni normali, sulla superficie esterna dei polmoni si esercita una pressione inferiore alla pressione atmosferica. Questa differenza di pressione fa si che l’organo resti pieno d’aria disteso e possa così svolgere correttamente la sua funzione fisiologica. Il pneumotorace è la presenza nella cavità pleurica di gas determinata, indipendentemente dalla causa, che porta ad una scomparsa della depressione atmosferica. L’aria non riesce più ad uscire e si accumula nel cavo pleurico fino a schiacciare il polmone stesso. In questa condizione si definisce pneumotorace spontaneo. Si dice emopneumotorace se c’è presenza nella cavità pleurica di sangue. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 18 19 Piopneumotorace presenza di pus nella cavità pleurica. Possono essere : traumatiche, patologiche (polmoniti, enfisema, TBC), spontanee. In base al meccanismo possono essere: aperte (comunicazione con l’esterno) e a valvola . I sintomi: dispnea, ipossia, cianosi (volto e labbra), sudorazione, tachicardia, dolore toracico in fase inspiratoria o in flessione, agitazione. Polmonite: infiammazione dei polmoni e del sistema respiratorio in cui gli alveoli polmonari si infiammano e si riempiono di liquido che ostacola la funzione respiratoria. Sintomi: tosse, febbre, dolore toracico, difficoltà respiratoria. Può essere batterica (più frequente) o virale. Anche funghi e parassiti posso causarla. E’ una infezione acuta. Nella diagnosi si fa la radiografica torace e la conta dei globuli bianchi (leucocitosi): Batteri gram negativi. Bronchite; infiammazione (flogosi) della mucosa dei bronchi (albero bronchiale). Si associa alla tracheite. Possono essere acute e croniche Batteriche Virali: virus influenzale e parainfluenzali. Sintomi: tosse secca stizzosa (all’inizio) produttiva (dopo), rumori all’auscultazione (umidi o rantoli), febbre, sintomi generali. ASMA BRONCHIALE E’ una malattia dei bronchi caratterizzata da aumento della sensibilità dell’albero tracheo-bronchiale a stimoli di vari generi. Caratterizzata dalla brusca insorgenza di accessi di grave dispnea dovuta a spasmo dei bronchioli. Sintomi: dispnea espiratoria con sibili di varia entità, tosse stizzosa all’inizio e poi produttiva con espettorato schiumoso. L’attacco viene scatenato dall’esposizione: 1. Al freddo, 2. Aria secca, 3. Allergeni, 4. Forti emozioni, 5. Esercizi fisici intensi. Possibile risoluzione spontanea o farmacologica. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 19 20 Eziopatogenesi: abnorme reazione aspecifica dell’albero bronchiale per 2 ragioni: 1. Familiarità oppure 2. Acquisita Tutto questo Favorisce la flogosi delle vie aeree. EDEMA POLMONARE Complicanza grave dell’insufficienza del cuore sinistro (ventricolo sx). Si manifesta in genere nei cardiopatici o nei soggetti che hanno gravi situazioni cardio circolatorie. E’ un accumulo eccessivo di trasudato (Essudato ha maggiore concentrazione di proteine) nei polmoni. In particolar modo negli alveoli. Avviene Il passaggio di essudato attraverso le pareti capillari fino alle vie aeree Da Wikipedia: Per 'edema polmonare acuto (EPA) si intende un aumento dei liquidi nello spazio extravascolare (interstizio e alveoli) a livello del parenchima polmonare. L'edema polmonare acuto può essere secondario ad un aumento della pressione idrostatica nei capillari polmonari (insufficienza cardiaca, stenosi mitralica) o ad un'alterazione delle membrane alveolocapillari (inalazione di sostanze irritanti, processi infettivi). Di solito si manifesta di notte. Il paziente è sdraiato perché il riposo da sdraiato favorisce il ritorno venoso. Favorito dal ritorno venoso dagli arti inferiori. Sintomi: Dispnea, senso di soffocamento, sudorazione fredda, pallore, tachicardia, tosse abbondante, schiuma (anche) rosa dalla bocca. Il respiro gorgogliante (segno dello scompenso cardiaca) = rantoli. Figura 1 Edema polmonare APPARATO DIGERENTE Formato da - Bocca Esofago Stomaco Intestino tenue (duodeno, digiuno, ileo) Intestino crasso (Cieco, colon ascendente, colon trasverso, colon discendente, sigma, retto, ano) Bocca e faringe: la prima digestione inizia nella bocca, qui si trovano gli enzimi (amilasi digestione degli zuccheri). La saliva viene prodotta dalle ghiandole salivari (parotide, sottomascellare, sottolinguale). Ogni giorno viene secreto circa 1 ½ litro di saliva. La saliva ha le seguenti funzioni: - digestione, deglutizione, mantenimento denti e bocca puliti, facilita il movimento della lingua, funzione immunitaria. Negli anziani spesso, alterandosi il Ph nella bocca, si formano placche micotiche (bianco-giallastre). Esofago: Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 20 21 Trasporta liquidi e solidi allo stomaco. Parte cervicale, toracica e addominale. Ha due funzioni: 1. Propulsione del bolo alimentare con un movimento peristaltico. 2. Antireflusso. Il cardias = jatus (valvola) tra esofago e stomaco: impedisce il passaggio dell’acido cloridrico (HCl) e del succo gastrico presente nello stomaco all’esofago. Quando viene meno questa funzione ernia iatale (risalita di una parte dello stomaco). esofagite da reflusso. Stomaco: il cibo (bolo) arriva dall’esofago ed inizia la vera digestione. Lo stomaco secerne: acido cloridrico, enzimi, muco: qs associati al cibo formano il chimo. Una funzione importante dello stomaco è la secrezione del fattore intrinseco indispensabile per l’assorbimento a livello intestinale (tenue) della vitamina B12. Il Ph dello stomaco è circa 1,5 (molto acido). Piloro (orifizio pilorico) Intestino tenue: Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 21 22 Duodeno, digiuno, ileo. Nel duodeno vengono versati gli enzimi pancreatici e la bile (contenuta nella colecisti). Questi enzimi sono molto importanti nella digestione dei grassi, zuccheri e delle proteine. Zuccheri glicosidasi glucosio. Lipidi Lipasi Acidi grassi e glicerolo. Proteine Aminoacidi L’assorbimento è un processo attivo (richiede energia) che permette alle molecole di passare dal lume intestinale al torrente circolatorio. Digestione: è un processo di riduzione in elementi assorbibili in nutrienti/materiali introdotti con la dieta. Intestino crasso: Cieco, appendice. Colon ascendente, trasverso, discendente, sigma, retto, ano. La giunzione ileo-cecale congiunge il tenue al crasso. Si rilascia all’arrivo dell’onda peristaltica e impedisce il reflusso dal colon al tenue. Le funzioni dell’intestino crasso. - - Assorbimento dei liquidi (completamento) riduce il volume fecale giornaliero. Assorbimento dei farmaci. (antibiotici, antipiretici, ecc) Quando sono somministrati come supposte. La mucosa dell’intestino crasso produce solo muco (non enzimi) per facilitare il transito e l’espulsione delle feci. La flora batterica utilizza principi nutritivi e produce vitamine K, acido folico, vitamine del complesso B. Le feci sono costituite dal 75% di acqua e 25% di solidi + cellulosa. Fegato: è la più grande ghiandola (endocrina) del corpo. Pesa circa 1,5 Kg. Il prodotto principale è la bile: 90% di acqua e il resto pigmenti biliari. Malattie autoimmuni Morbo di Chron (Ileite terminale). E’ una malattia flogistica cronica dell’intestino a causa sconosciuta (autoimmune). Più frequente nei giovani adulti. Colpisce prevalentemente l’intestino tenue ma può colpire qualsiasi parte dell’apparato digerente. Caratteristica: colpisce un pezzo dell’intestino e poi ne salta uno (sano). Decorso caratterizzato da alternanza di remissioni e (recidive) riacutizzazioni. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 22 23 Sintomi: dolore tipo colica (addominale) o continuo nel quadrante inferiore destro. In questo caso può simulare una appendicite acuta. Puo aversi diarrea o stipsi, malessere e dimagrimento. Leucociti son importanti per diagnosi differenziale. Esame di laboratorio anemia (x perdita di sangue), sangue nelle feci. Con mezzo di contrasto (bario) si vedono le ulcerazioni. Complicanze: Fistolizzazione verso qualsiasi organo => es: milza, peritoneo, ecc. Occlusione intestinale di tipo meccanico/funzionale. Malassorbimento. Diarrea acuta. Sindrome di malassorbimento. “Eliminazione frequente di feci liquide”. E’ dovuta ad un rapido passaggio di materiale fecale lungo il colon. Cause: 1. Infezione del canale gastro-intestinale. 2. Eccessiva attivazione parasimpatica del colon (aumento della peristalsi) Nel canale (lume) intestinale vengono riversate nelle 24 ore circa 8 litri di secrezioni che contengono dal 20% al 25% dell’ acqua corporea totale. La maggior parte viene trattenuta dalla mucosa intestinale, nel caso di diarrea la mucosa intestinale perde la sua capacità di riassorbimento. Anche la accelerazione del transito riduce l’assorbimento, di conseguenza si ha la perdita di sodio, cloro, potassio e ioni bicarbonato HCo. Esami da fare: Elettroliti (per determinare sodio, potassio, cloro e calcio) La dieta ricca di sodio ↗ pressione, la dieta iposodica ↘ pressione. Conseguenze: Carenza di potassio aritmie cardiache. Disidratazione shock (ipovolemico). RettoColite ulcerosa. Interessa colon e retto. Patologia dell’intestino crasso. Malattia di causa sconosciuta. E’ caratterizzata da: 1. Infiammazione 2. Ulcerazione della mucosa del colon Sintomi: 1. 2. 3. 4. Dolore addominale e diarrea Tenesmo = tensione addominale Febbre con leucocitosi Anemia da sanguinamento Malattia cronica (come morbo di chron), periodo di guarigione e periodo di ricadute. 5% può portare a complicanze gravi cancro intestino Complicanze molto simili al morbo di chron (anche stenosi) Stipsi. Riduzione del numero delle defecazioni a meno di 2 alla settimana da almeno 1 anno. Oppure meno di 3 alla settimana da almeno 3 mesi con sforzo senza lassativi, con feci dure. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 23 24 Sul piano funzionale rallentamento del transito intestinale con riduzione del contenuto di acqua e del volume con consistenza aumentata. Consigli per la stipsi: - Introdurre fibre (cereali), verdure, legumi, frutta cotta e cruda. Introdurre abbondante acqua, meno cacao, Epatite Causa: farmaci, virus, alcool e disordini metabolici. Epatite virale (è la più frequente). Forma Acuta: E’ una infezione sistemica che interessa soprattutto il fegato. Quattro categorie di virus: 1) 2) 3) 4) 5) Epatite A (HAV) Epatite B Epatite C Epatite non A non B Epatite (D, delta) 1) Virus RNA, non capsulato. Resistente al caldo, all’acido e all’etere. L’inattivazione del virus si può ottenere con l’ebollizione per 1 minuto oppure in contatto con formaldeide o l’esposizione ai raggi UV. Gli anticorpi (Anti Hav) si trovano nel sangue nella fase di infettività. La trasmissione è oro-fecale con carattere endemico (a livello di comunità). Virus eliminato con le feci alimenti (verdure, molluschi marini). L’epatite virale A non evolve mai verso la fase cronica. Incubazione da 1 a 8 settimane. Gli antigeni sono sostanze proteiche in grado di stimolare l’organismo alla produzione di anticorpi. L’antigene è presente nella fase di incubazione. Incubazione = periodo dall’ingresso del virus fino alla manifestazione della malattia. Anticorpi IgM = malattia in corso Anticorpi IgG = infezione pregressa, contatto con virus. Se titolo alto non va vaccinato. Il paziente ha un bel colorito giallo, con le sclere gialle (ittero). 2) Epatite B. DNA Virus. La trasmissione del virus avviene per via parenterale e soluzione di continuità (es: togliere un dente), soprattutto dai dentisti; rapporti sessuali. L’ Alto rischio interessa i soggetti che lavorano nel campo sanitario, i coniugi. L’antigene si chiama HBsAg (antigene australiano). E’ stato dimostrato nel sangue nella saliva, urina, nel liquido spinale dei pazienti affetti. Incubazione da 28 a 160 giorni. Anticorpi = Anti HBsAg. 3) Epatite C si comporta come epatite B ma è più aggressiva. Stessa modalità di trasmissione della B. 4) L’epatite non A non B si può trasmettere per via orale o parenterale. 5) Epatite Delta (∆). Questo virus dipende dalla presenza di epatite B. L’epatite b si comporta come Helper . Epatite B e C si evolvono verso la Cirrosi epatica. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 24 25 Sintomatologia: Fase pre-itterica: si hanno disturbi digestivi, malessere generale, astenia, Febbre moderata Fase itterica: disturbi digestivi si riducono, la bilirubina è alta, feci ipocoliche o acoliche (chiare), diuresi scarsa (<500 ml/24 ore), colore urine marsala per la presenza di pigmenti di Sali biliari. In questa fase il fegato e la milza sono aumentati (epato-splenomegalia). Fase di convalescenza: inizia la pigmentazione delle feci, si ha il ripristino della diuresi, scomparsa dell’ittero. Diagnosi: aumento delle transaminasi (enzimi epatici) Gpt e Gamma gt Misure generali per paziente epatopatico con epatite. 1. Ospedalizzare in caso di nausea, vomito severe, e per la manifestazione dell’insufficienza della funzionalità epatica (encefalopatia) quando il fegato non è in grado di disintossicare il sangue. (perdita di coscienza momentanee e lipotimie). Si ricovera il paziente anche per sanguinamento gastrointestinale o gastroenterico. Nelle epatite più avanzate si rompono le vene dell’esofago (varici esofagee). 2. Riposo 3. Dieta leggera, abbondanti carboidrati e proteine, povera di grassi. Colecistite acuta e cronica. Infiammazione della Colecisti o Cistifellea: di solito consegue l’ostruzione del dotto cistico (coledoco) ad opera di un calcolo. (Il calcolo si forma per precipitazione dei sali biliari+colesterolo) La risposta infiammatoria può essere attribuita a tre tipi di meccanismi: 1° Infiammazione meccanica provocata da un aumento della pressione intra-luminale della colecisti (aumento della pressione nella cavità della cistifellea) causata dal blocco del coledoco che porta a ischemia della mucosa. 2° infiammazione chimica: quando c’è l’ostacolo si libera la liso lecitina (che agisce sulla parete). 3° infiammazione batterica: tutti i batteri (stafilo/streptococchi…) Sintomatologia: Dolore da colica biliare ingravescente (inizia all’ipocondrio DX con irradiazione posteriore) manovra di Murphy interruzione della respirazione per il dolore in fase ispiratoria. Il dolore aumenta con il movimento e con il respiro (per irritazione peritoneale) – nausea e vomito. Iperpiressia (febbre alta). Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 25 26 Sistema nervoso centrale Tessuto del SNC: Neuroni e Glia (materiale/cellule di sostegno). Sostanza grigia corteccia cerebrale Sostanza bianca neuroni rivestiti da mielina (che da il colore bianco) = vie nervose (dove viaggiano gli impulsi nervosi) TELENCEFALO MESENCEFALO CONTROLLA AUTOMATISMI MIDOLLO SPINALE Gli emisferi cerebrali hanno una componente esterna grigiastra: corteccia cerebrale composta quasi esclusivamente dai neuroni che le conferiscono questa colorazione. Sotto la sostanza grigia c’è una sostanza biancastra dovuta alle guaine mieliniche dell’assone. Acidi grassi e fosfolipidi le conferiscono questa colorazione bianco grigiastra traslucida. La componente principale del tessuto nervoso è il neurone cellula specializzata nel ricevere e nel trasmettere impulsi. Aree cerebrali: area motoria (movimenti grossolani) nuclei talamici: regolazione dei movimenti fini area frontale: pensiero, ideazione, inibizione (atteggiamenti sconvenienti) – alterazione psicosi area del linguaggio (lobo temporale) – suddivisa in scritto e parlato: alterazioni dislessia area occipitale o visiva: elabora le immagini provenienti dalla retina attraverso il nervo ottico. Struttura a strati della corteccia cerebrale Ogni lobo del cervello ha una sua funzione. ES LOBO OCCIPITALE deputato alla traduzione ed elaborazione delle immagini ricevute tramite lk’occhio retina nervo ottico. LOBO PARIETALE: esteso e complesso: funzioni del linguaggio, mnemoniche ecc; LOBO TEMPORALE: centri nervosi collegati a funzioni quali stimolo della fame, sete, di base. LOBO FRONTALE: comanda il comportamento sociale, sede di inibizione all’aggressività e impulsività. LOBO PREROLANDICO IL MESENCEFALO è costituito dai peduncoli cerebrali e dalla lamina quadrigemina, infine la struttura più caudale e posteriore è il cosiddetto ROMBENCEFALO, costituito dal Ponte di Varolio, dal Cervelletto e dal midollo allungato (quest’ultimo viene anche detto dagli anatomisti Mielencefalo). Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 26 27 Il midollo allungato viene anche chiamato bulbo, per la sua forma ovalare. Il bulbo si prosegue in basso col midollo spinale e in alto col PONTE DEL VAROLIO. Quest’ultimo è connesso a sua volta, tramite i cosiddetti peduncoli, al cervelletto. I peduncoli che uniscono il ponte del Varolio al cervelletto sono sei, tre per lato, denominati peduncolo cerebellare superiore, medio e inferiore. Centro semiovale del cervello figura a lato CERVELLETTO Fornisce la rappresentazione spaziale del corpo. Governa il senso dell’equilibrio. Le terminazioni del C. vanno prima al mesencefalo Neurotrasmettitori: aminoacidi che attivano le sinapsi inviano un messaggio eccitatorio o inibitorio tra neuroni (sinapsi). Tra due sinapsi esiste uno spazio “intersinaptico” dove si versano i neurotrasmettitori (attivanti e inibenti). Adrenalina eccitatore Serotonina inibitore. Velocità di trasmissione delle connessioni mieliniche = 120 m/sec Velocità di trasmissione delle connessioni A-mieliniche = 1-4 m/sec MIDOLLO SPINALE In sezione guaina mielinica esterna ai corni anteriori e posteriori del midollo spinale Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 27 28 Sistema nervoso periferico (autonomo) – 10 miliardi di cellule x 200 mq. ORTOSIMPATICO PARASIMPATICO Nevrasse gangli nervi effettori Nevrasse nervi effettori gangli organi Irrora gli organi splancnici Fibre pregangliari molto lunghe. Nervi che escono dal midollo spinale nel tratto Nucleo da cui origina il nervo (lungo) si trova a toracico addominale e lombare livello del tronco encefalico nervo efferente proprio ganglio a ridosso dell’organo. Gangli distribuiti secondo le vertebre. Breve tratto di fibra pregangliare ganglio Origina dal tronco encefalico, ponte di Varolio Irrorazione organi splancnici Paraimpatico = nervo vago (il più grande insieme allo sciatico) Ortosimpatico = nervi specifici (nella colonna media del midollo spinale) – vedi figura a lato. Neurotrasmettitori: - Dopamina Acetilcolina: comune sia ORTO che PARA simpatico a livello delle fibre pre-gangliari Noradrenalina / Adrenalina: ORTOsimpatico (sono catecolamine) 5-idrossitriptamina Serotonina GABA (acido gamma amino butirrico) Nervi cranici: Olfattivo, ottico, oculomotore, facciale, ipoglosso, glossofaringeo, acustico. Il più importante è il Trigemino. Gruppi di cellule sensitive neurone sensoriale ortosimpatico motoneurone muscolatura Cellule di Ruffini Caldo Cellule di Krause freddo Cellule di Merkel Pressione Cellule di Vater-Pacini Pressione forte (Battle star galactica) Vie piramidali (vedi figura a lato) Vedi Scissura di Rolando e di Silvio (incrocio delle fibre motorie e sensoriali) Vie motrici volontarie Vie motrici involontarie Vie extrapiramidali Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 28 29 Origina a livello del lobo parietale dell’emisfero cerebrale sin/dx, passa anche dal cervelletto. Mette in contatto la corteccia attraverso il talamo con il cervelletto e le vie motrici posizionamento nello spazio, condizione di tonicità muscolare, sistema antigravitario (muscoli) e muscoli estensori. Sensori dell’equilibrio (prova di Ronberg) vedi latero/retropulsione. Cervelletto (300g) spessore corteccia cerebellare = 1 mm. Collegato attraverso il bulbo con i muscoli oculomotori (3° paio) adbuzione e adduzione dei globi oculari. Circuito dell’ARCO RIFLESSO semplice Motoneuroni alfa e gamma M. alfa innerva i muscoli M. gamma innerva il fuso muscolare. Importante perché si trova nel ventre muscolare e percepisce il tono muscolare, serve a far rilasciare il muscolo. Alfa: eccitatore Gamma: inibitore. Vie della sensibilità: Sensibilità 1. Epicritica Tattile D., Termica, propriocettiva processato dall’encefalo - conscio 2. Protopatica Tattile non D., Termica, Dolorifica non processato dall’encefalo Tattile D = discriminativa, “con quale oggetto sono a contatto” Tattile non D = NON discriminativa, “non so con quale oggetto sono a contatto” Sensibilità propriocettiva informazione degli arti nello spazio. Se queste vie sono colpite da patologie quadri clinici diversi. 1. T-cell assone centrale midollo spinale (cordone posteriore) sostanza bianca bulbo talamo corteccia encefalica (lobo parietale) = via spino-bilbotalamo-corticale 1 b. T-cell spino – talamo – corticale Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 29 30 Morbo di Parkinson Sintomatologia: - - Tremore (inizialmente molto fini e impercettibili) Rigidità di arti e tronco. Cammina con braccia fisse. Difficoltà a iniziare i movimenti, soprattutto di deambulazione (movimento molto meccanico). Acatisia, incapacità di coordinazione dei movimenti Decadenza delle facoltà cognitive superiori: giudizio critico, iniziativa, interesse, capacità a strutturare un discorso (pensieri semplici) demenza del soggetto. Il paziente ha necessità di assistenza continua, lavarsi e vestirsi, mangiare (difficoltà nella deglutizione) Non esiste guarigione, i farmaci ritardano la malattia. Ipertensione = fattore di rischio. Morbo di Alzheimer Compare tra i 60 e 65 anni. Il cervello non presenta particolari lesioni anatomopatologiche. In alcuni casi si è notato un aumento del volume del 3°, 4° ventricolo del cervello. Aumentano di volume per atrofia del telencefalo (aumento di volume secondario). E’ una malattia progressiva che porta a demenza. Inizialmente è difficile da identificare, hanno deficit di memoria a breve termine. riduzione della sintesi di triptofano difficoltà a fissare i ricordi. Calo generale dei loro interessi e della iniziativa. Quando la malattia diventa grave cominciano le difficoltà anche nel riconoscimento dei parenti. Ictus (stroke in inglese): accidente cerebrovascolare. 2 tipi: - Ischemico: risultato della chiusura di un vaso. Sindromi variabili a seconda del territorio ischemico. Ipossia o Anossia. Se Anossia infarto cerebrale necrosi cerebrale.(urochinasi => scioglie i trombi e ripristina il flusso sanguigno)Evoluzione: dopo un certo tempo il SN sviluppa bypass neurologici mesi il paziente può parzialmente recuperare le capacità (specialmente dopo fisioterapia/riabilitazione) Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 30 31 - Emorragico: lesione occupante spazio, assimilabile alla tipologia del tumore cerebrale. Il cervello soffre degli aumenti di pressione all’interno della scatola cranica. Approfondimento: Cincinnati Prehospital Stroke Scale (CPSS) per la valutazione dell’ICTUS: Paralisi facciale (chiedere al paziente di mostrare i denti o sorridere): NORMALE: entrambi i lati della faccia si muovono allo stesso modo ANORMALE: un lato della faccia non si muove come l’altro Ipostenia arti superiori (chiedere al paziente di chiudere gli occhi e portare in avanti le braccia per 10”): NORMALE: entrambe le braccia si muovono egualmente oppure entrambe le braccia non si muovono affatto ANORMALE: un braccio non si muove oppure un braccio si sposta verso il basso rispetto all’altro Alterazioni dell’eloquio (chiedere al paziente di elencare all’incontrario i giorni della settimana): NORMALE: il paziente usa parole corrette senza farfugliare ANORMALE: il paziente farfuglia le parole, usa parole scorrette o non riesce a parlare affatto Interpretazione: se uno qualsiasi di questi 3 segni E' anormale, la possibilita' di un ICTUS e' del 72% Pressione del liquido cefalorachidiano sui neuroni comprime la sostanza grigia. Liquido cefalorachidiano: protegge il cervello da shock e mantiene omeostasi. Seconda funzione: metabolica nutrizione delle cellule del cervello, circolazione parallela a quella dei vasi. Le sostanze cataboliti vengono in parte eliminate attraverso il liquor (liquido cefalorachidiano). Gli anestetici si attivano nel liquor che li veicola anestesia peridurale. In questo sistema sono coinvolti i “ventricoli” laterali, terzo ventricolo e quarto ventricolo (sotto il ponte di Varolio). Patologie dei vasi cerebrali: arterie. Tipico delle civiltà avanzate (a causa del tipo di alimentazione = colesterolo uno dei fattori patogenetici principali dell’arterosclerosi). Colesterolo placche nell’endotelio del vaso ostruzione del vaso rottura dell’endotelio particelle di grasso emesse nel torrente circolatorio trombo embolia. Problematico è quando il trombo origina nei TSA (tronchi sovra aortici) Trombo ischemia cerebrale. Fortunatamente ci sono le anastomosi naturali che aiutano a sopperire la funzionalità del circolo. T.I.A. Attacco Ischemico transitorio. E’ un campanello d’allarme per la possibilità di un secondo attacco molto grave (Ictus) che reliquati gravi. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 31 32 Infarto collegato all’occlusione di una delle arterie del poligono di Willis (circolo anastomotico posto alla base dell’encefalo) Ischemia Ipossia Infarto alterazione della permeabilità della barriera ematoencefalica edema cerebrale. Questo, a distanza, può creare una compressione cerebrale ischemia. acido lattico abbassamento del ph con sofferenza cerebrale. Emorragia: causata sempre da malattia arteriosclerotica alterazione e cedimento della struttura della parete vasale. Altra causa: Aneurisma congenito (MAV) Ipertensione. Emorragia massiva = sempre incompatibile con la vita. Fenomeno secondario ernia del canale cervicale (le strutture della base dell’encefalo possono essere spostate verso il basso foro ovale della scatola cranica dove erniano rimangono poi compressi all’interno del canale vertebrale. COMI Etilico: non si riesce a metabolizzare l’acetaldeide tossica a livello cerebrale. Il coma dipende dalla concentrazione dell’agente tossico; può regredire. Diabetico: da ipoglicemia: < 50 mg/100 Iperosmolare da iperglicemia > 500 mg /100. Glucosio attivo a livello osmolare. Sistema periferico nervoso ( vedi a lato) Suddivisione anatomica. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 32 33 Patologie del motoneurone centrale e periferico - Se è colpito il Motoneurone centrale paralisi spastica (interagisce con circuito gamma che modula la contrazione muscolare) Se la lesione è a livello della corteccia si ha paralisi o paresi di tipo spastico. Danno centrale colpiti molti muscoli contemporaneamente (via finale effettrice) es. da trauma cranico grave con versamento. Neurone a riposo: -90 ÷ -50 mV Neurone stimolato: +35 ÷ + 100 mV Ci sono vie che comandano muscoli antigravitari (permettono di stare in piedi) o flessori del braccio, es bicipite. non riesce più a flettere il ginocchio gamba e piede esteso. Tipica lesione centrale della via piramidale. Paraplegia = paralisi arti superiori o inferiori, solitamente arti inferiori. Solitamente la paralisi di arti inferiori presuppone quella degli arti superiori. Se è colpito il Motoneurone periferico paralisi flaccida. Muscolo atonico atrofico ipotrofia del muscolo. 3° tipo di paralisi: deriva dalla interruzione della via motoria extrapiramidale. Paralisi detta “rigidità cerea” o “paralisi a tubo di piombo” = saltano i meccanismi di controllo dei muscoli flessori ed estensori braccio estremamente rigido (come fosse di cera). Emorragia intramidollare emisezione midollo Riflesso di triplice retrazione (comportamento automatico delle vie efferenti). E’ un riflesso primordiale di difesa dallo stimolo doloroso. Qs riflessi diuresi e svuotamento del retto indipendente dalla sua volontà (riflessi automatici midollari). Qs dipende dall’altezza dove si è verificata la lesione del midollo. Nell’uomo perdita attività sessuale. Qs pazienti richiedono un cambio frequente del decubito per maggiore rischio di piaghe da decubito dovuta a ipotrofia muscolare e cutanea. Residuo di urina in vescica dovuto allo “svuotamento paradosso” legato al muscolo detrusore. Ristagno vescicale. Manifestazioni cliniche: - Tremori (intenzionale o meno) - Fascicolazioni = onde di contrazioni della muscolatura delle dita (soprattutto) che si esauriscono spontaneamente dopo un po’. (a volte anche nel soggetto sano) Patologie delle vie sensitive - Tabe dorsale (Malattia del midollo spinale che consegue all'infezione sifilitica) - Siringomielia (interruzione dei cordoni della sensibilità protopatica) emorragie che scavano cavità nel midollo. - Sifilide al 3° stadio (degenerazione del midollo a livello dei cordoni posteriori) Paziente COMATOSO Abolizione dello stato di coscienza, anche progressiva. Strumenti per indagare l’attività cerebrale = risonanza magnetica aree di lesione cerebrale = EEG (Elettroencefalogramma) Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 33 34 Indagini tramite la stimolazione al riflesso. Coma vigile: il soggetto recepisce il dolore, gli stimoli uditivi ed è in grado di aprire gli occhi. Misura del diametro pupillare: midriasi, miosi, normali la risposta allo stimolo luminoso non è normale, la pupilla non cambia. Nel coma depassè la pupilla è sempre miotica. “Occhi di bambola” = riflesso quando c’è lesione del tronco encefalico. Slatentizzazione delle vie motorie in chi ha lesioni del tronco encefalico. Deafferenziazione comparsa riflessi primordiali. Osservare la respirazione del paziente comatoso, quasi mai normale. Respiro periodico di Cheyne Stokes Respiro atassico (sotto). Queste modalità di respirazione dipendono da meccanismi simili a quelli che determinano lo svuotamento della vescica. Essi non tengono più conto della pressione parziale di CO2 e O2 . Normalemente qs funzione è svolta dal centro pneumotassico che si trova a livello del ponte di Varolio. Sotto c’è il centro apneustico che frena. pCO2 respirazione veloce pO2 respirazione lenta VAM: Ventilazione meccanica assistita. Oggi si fa col metodo della CPAP (Pressione positiva continua di ventilazione). Questo evita gli episodi di apnea. Tracheotomia: permette di ventilare il paziente senza ingombrargli bocca e faringe. Comporta anche problemi: decubito della cannula sulla parete tracheale. Opistotono: il paziente non è in grado di flettere il collo, rigidità estensoria. Anatomia (appunti di Giancarlo Errichelli) 34