INTERCULTURALITÀ
E DIALOGO INTERRELIGIOSO A SCUOLA
Laboratorio sui testi scolastici IRC
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Laboratorio per la scuola secondaria superiore
Docenti ISSR: Riparelli Enrico e Damini Marialuisa
IRC: Gianesin Lanfranco e Bhila Pavel
La relazione finale è stata curata da Lanfranco Gianesin e Bhila Pavel
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Relazione finale
Analisi dei testi di:
BOCCHINI, Sergio, Religione e religioni, Bologna, EDB 2004.
Dello stesso autore è stato preso in esame anche il sussidio 175 Schede tematiche per
l’insegnamento della Religione nella scuola superiore, Bologna, EDB 2010 (senza
imprimatur).
SOLINAS, Luigi, Tutti i colori della vita, Edizioni SEI – Torino.
Sergio Bocchini
Abita a Torino con la famiglia e insegna IRC da circa 25 anni nella scuola secondaria di
secondo grado. Dottore in Teologia, tiene corsi di Pedagogia e didattica presso l’Istituto
Superiore di Scienze religiose (ISSR) di Ivrea ed è responsabile dell’Ufficio IRC della
stessa diocesi. Autore di Confronto con il Buddhismo (Elledici, Leumann 1995) e di Favole
con parabole (Elledici, Leumann 2004) con le EDB ha pubblicato: Religione e religioni
(Biennio e Triennio, 2002-2003, e volume unico, 2004); Schede bibliche (2004); Schede
delle religioni (2005); 70 e 105 Schede tematiche (2007). E’ coautore di Religione perché?
Le domande dei ragazzi (2006) e di Didattica cre-attiva (2008)
Analisi del testo
Luigi Solinas
Nel libro di testo non ci sono informazioni sull’autore.
Dopo una ricerca fatta in internet abbiamo trovato solamente alcuni titoli dei suoi libri
pubblicati: Tutti i colori della vita, Tutti i colori della vita, edizione blu, Il sale della terra (in
collaborazione con Elisabetta Stroppiana), Inquisizione sarda nel ‘600 e ‘700.
Premessa:
Sono stati presi in considerazione questi due libri di testo per due motivi diversi: quello di
Solinas perché risulta il testo più adottato nelle scuole superiori, quello di Bocchini perché
è il più ricco di spunti ed è uno strumento più flessibile in mano agli studenti.
Analisi del testo
gruppo A
Luigi SOLINAS, Tutti i colori della vita, Torino, SEI 2009
Metodo di lavoro
Il nostro lavoro di gruppo è stato diviso in 4 tappe fondamentali:
1. leggere attentamente l’indice per individuare le sezioni e/o i capitoli che possono
riguardare il nostro tema
2. andare alle pagine/capitoli individuati nell’indice per vedere quanto spazio
occupano all’interno dell’intero libro di testo
3. leggere i paragrafi, per vedere quanto e se contengono notizie sul nostro tema
4. compilazione della scheda proposta
1. INDICE
Le parti che sembrano corrispondere al nostro tema sono le seguenti:
• SEZ. 1 – 2^ unità didattica
• SEZ. 4 – 3^ unità didattica – CAP. 2: Il cristianesimo nel mondo
• SEZ. 4 – 3^ unità didattica – CAP. 3: L’era mondiale della Chiesa
• SEZ. 5 – i due inserti presenti:
1) Le religioni oggi
2) Il dialogo interreligioso
2. CAPITOLI INDIVIDUATI
Quando andiamo ai capitoli individuati ed elencati sopra, ci accorgiamo che:
• SEZ. 1 – non riguarda il nostro tema
• SEZ. 4 – CAP. 2 – non riguarda il nostro tema
• SEZ. 4 – CAP. 3:
1) paragrafo a pag. 353: Il Concilio Vaticano II;
2) inserto a pag. 352: La pace mondiale
3) scheda a pag. 354: la Nostra Aetate
• SEZ. 5 – entrambi gli inserti di cui sopra
3. PARAGRAFI INDIVIDUATI – lettura e approfondimento
1) Il paragrafo: il Concilio Vaticano II tenta di dare una definizione sul dialogo
interreligioso come apertura e confronto, sia con le chiese protestanti e ortodosse,
sia con i non-cristiani. Mette in luce il passaggio da condanna delle altre religioni a
dialogo interreligioso.
2) L’inserto: La pace mondiale è interessante per la citazione di Kung, che sostiene
che la pace nel mondo può essere perseguibile e sostenibile solo se c’è una pace
tra le religioni.
3) La scheda sulla Nostra Aetate è un brevissimo riassunto del documento, senza
alcun tipo di approfondimento.
4) I due inserti:
2
L’inserto: Le religioni oggi conta di 55 pagine (quindi circa il 10% dell’intero testo) che
riguardano le principali religioni esistenti, da quelle più vicine al cristianesimo a quelle più
lontane, ed è così suddiviso:
• Ebraismo – 18 pagine
• Islam – 13 pagine
• Induismo – 8 pagine
• Buddismo – 6 pagine
• Confucianesimo – 3 pagine
• Taoismo – 4 pagine
• Shintoismo – 3 pagine
C’è un excursus sulle varie religioni, si parla delle origini, dei simboli, delle divinità, delle
credenze fondamentali, della cucina, dei libri sacri, delle feste religiose, della storia ecc,
ma tutte queste informazioni vengono date come pura informazione, molto nozionistiche.
Molte nozioni sì, ma che fino ad ora non rispondono alle nostre problematiche, alla nostra
griglia di domande che dovremo andare a compilare alla fine del nostro lavoro. Nello
specifico, sono state prese in esame due religioni (ebraismo e induismo) ed in entrambe è
stato notato il trattarle in maniera nozionistica e non approfondita. Ad esempio, per quanto
riguarda l’induismo, è stata fatta una riduzione monolitica di un induismo che non esiste,
esistono infatti infiniti rivoli che si intrecciano e mai si incontrano.
L’inserto: Il dialogo interreligioso conta di 13 pagine.
Nel primo paragrafo di questo inserto troviamo il termine “ecumenismo” che crea una certa
confusione, visto che si sta parlando di dialogo interreligioso. Sembra che, da parte
dell’autore, ci sia una certa confusione tra i due termini.
Nei paragrafi successivi si parla soprattutto di sé e altro, altro visto come straniero e come
colui di religione diversa: si parla di paura e di pregiudizio, nozioni non sbagliate ma che
potrebbero appartenere a qualsiasi persona di buon senso e di qualsiasi religione;
abbiamo riflettuto sul fatto che la Bibbia è ricchissima di questi argomenti, ma non ne è
stato riportato né approfondito alcuno. Ci sono una serie di nozioni, ma non poste come
interrogativi, provocazioni, spunti di riflessione.
A pag. 435 abbiamo un paragrafo sulla Chiesa cattolica e le principali religioni: viene
riassunto in modo molto concentrato quella che è l’attuale posizione della chiesa, e come
documenti del Magistero dà unico rilievo, come già aveva fatto precedentemente, alla
Nostra Aetate, senza però problematizzarla, cioè non facendo vedere il percorso
attraverso il quale si è giunti alla formulazione di questo documento, né il seguito che ha
avuto (considerato il fatto che è passato più di mezzo secolo, forse sarebbe stato
importante riportare i cambiamenti e le riflessioni che in questi anni ci sono state!).
In sostanza, sembra che l’autore abbia approcciato a questo lavoro attraverso un lavoro di
“copia e incolla”, senza ulteriori approfondimenti, né alcuno spirito critico. Tra l’altro, per le
citazioni riportate, non è indicato da quale testo siano state tratte.
Di seguito riportiamo due esempi che ci hanno colpito molto, esempi che possono
dimostrare quanto a volte questo testo, oltre che impreciso, sia addirittura disinformante e
fuorviante:
1. a p.431 parla della “copertura del capo”, e così dice: «Avviene tramite il chador, un
velo per le donne che è molto diffuso nella cultura islamica. In Occidente l’uso si scontra
con due ostacoli. Il primo, la scuola: in certi Paesi, come la Francia, il velo è accettato con
difficoltà, in quanto simbolo religioso incompatibile con la laicità dell’educazione. Secondo
punto, i documenti ufficiali: è difficile accettare documenti di riconoscimento dove la faccia
non si vede. I musulmani chiedono che sia concessa, alla donne musulmane che ne
facciano richiesta, la possibilità di essere ritratte nei documenti ufficiali a capo coperto».
3
2. a p.426 parla di dialogo interreligioso (e di ecumenismo) in questi termini: «Un
atteggiamento tollerante è il primo gradino da cui parte la via verso l’ecumenismo, in cui
religioni simili cercano di integrarsi a livello organizzativo e formale, per arrivare al gradino
più elevato, quello del dialogo interreligioso, nel quale ciascuna religione coopera e si
rapporta con tutte le altre».
Conclusioni
Abbiamo pensato che fosse sufficiente leggere questi testi (p.431 e p426), e le
informazioni in essi riportate, per dare un esempio di quanto questo libro sia ancora
lontano dall’avere quella completezza di informazioni di cui il lettore necessita.
A maggior ragione, bisogna pensare che questo libro è destinato all’insegnamento della
religione cattolica ai ragazzi delle Scuole Superiori; a questa età i ragazzi, oggi, non
hanno bisogno di nozioni senza significato da imparare a memoria, ma hanno bisogno di
stimoli, provocazioni, problematiche, riflessioni, spunti che facciano scaturire la domanda e
il dialogo tra i ragazzi stessi.
Griglia di domande per i laboratori sui testi scolastici IRC
Secondaria di II grado
Gruppo A
Analisi del testo
SOLINAS, Luigi, Tutti i colori della vita, Torino, Sei 2007.
Finalità dei laboratori e piste di ricerca sui testi
I - Istruire il tema “interculturalità e dialogo interreligioso nei testi scolastici IRC” nei
suoi contenuti culturali, teologici e didattici (vedi scheda “Principi di dialogo
interreligioso” e scheda “Didattica interculturale e didattica interreligiosa”):
A. Scheda teologica
Quale tra gli aspetti del dialogo interreligioso viene trattato in modo più approfondito
e quale in modo più superficiale:
adeguato
superficiale
Fondamenti teologici
O
X
Presupposti teologico-pratici
O
X
Atteggiamenti
O
X
Scopo
O
X
Ostacoli
O
X
Valutazione in gruppo
B. Scheda didattica
Quali aspetti che fanno riferimento alla parola chiave/binomio sono più ricorrenti e
approfonditi e quali ignorati e/o poco trattati:
adeguato
superficiale
Identità/differenza
O
X
Empatia/passione
O
X
Accoglienza/ospitalità
O
X
Rispetto/responsabilità
O
X
Ascolto
O
X
Conoscenza
X
O
Decentramento
O
X
Racconto
O
X
4
Valutazione in gruppo
II - Parlare bene e in modo corretto delle altre religioni, promovendo la conoscenza
reciproca e il rispetto dell’identità e delle differenze culturali e religiose di ciascuna.
A. La comune origine di tutti gli uomini.
Quale visione dell’uomo viene offerta dalle religioni non cristiane [origine, miti
fondativi, testi di riferimento]?
Assente
Trovi adeguato l’approccio didattico alla prospettiva antropologica?
No
B. Per i cristiani tutti gli esseri umani sono chiamati alla “salvezza” in Dio (universalità
della salvezza)
Quali finalità “salvifiche” perseguono le altre religioni? E quali vie propongono per
raggiungere queste finalità?
Quali termini vengono utilizzati nelle altre religioni per esprimere il concetto di
“salvezza”?
Liberazione, Nirvana, Perdono.
Dal punto di vista didattico, quale atteggiamento/approccio prevale nel presentare la
differenza tra Cristo salvatore unico e universale e gli altri fondatori di religione o di
tradizioni religiose?
Assente
III - Attivare il dialogo interreligioso.
Il testo scolastico di IRC adottato favorisce l’interesse per la conoscenza delle diverse
culture e religioni? Con quali metodi?
No, è inadeguato
Quali fonti vengono maggiormente utilizzate: fonti letterarie, documenti artistici, testi
religiosi (Bibbia e testi sacri), documenti ufficiali (magistero della chiesa, documenti di
autorità e organismi civili)?
Il testo presenta una buona iconografia. Per quanto riguardano le fonti vengono
utilizzati alcuni testi del magistero.
Analisi del testo
gruppo B
BOCCHINI, Sergio, Religione e religioni, Bologna, EDB 2004.
Per la relazione mi sono servito del verbale molto puntuale di Marco Emilio.
Nell’analisi del testo, in particolare dei Moduli 8 Le religioni orientali e 10 Religioni e senso
di vita, inseriti all’interno del Percorso Storico-Religioso (terzo percorso), viene evidenziata
una sezione che presenta le religioni orientali (induismo, taoismo, confucianesimo,
buddismo) nelle loro diverse caratteristiche, in modo sintetico e ben calibrato. In
appendice al testo è fornito un breve dizionario con i termini chiave.
Viene rimarcato il fatto che il testo affronta in una sezione dedicata (Modulo 11: Religioni e
dialogo) il tema “Perché le religioni non sono tutte uguali”, descrivendo i rischi del
relativismo religioso (chiarendo le diversità culturali, dottrinali e morali), le potenzialità del
dialogo interreligioso e le sfide di fronte alle quali si trovano le religioni oggi: ambiente,
violenza, pace ecc.
Nell’ambito dei monoteismi l’esposizione è precisa. In particolare per quanto riguarda
l’Islam viene fornita una descrizione esauriente; interessante il confronto tra Corano e
Bibbia (Modulo 9/4). Alle problematiche di integrazione culturale, religiosa e ai nodi socioreligiosi attuali relativi all’Islam, il testo dedica alcune schede specifiche dal titolo Islam e
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occidente: paure pregiudizi (Mod. 9/6) , Fondamentalismo e integralismo (9/7), La donna e
l’Islam (9/8). Chiude la serie una scheda dedicata alla relazione tra Cristianesimo e Islam
(Modulo 9/9).
Le sezioni relative alla presentazione delle religioni sono inserite nella più ampia struttura
del testo come percorso storico-religioso, inteso come sviluppo del primo percorso
antropologico-spirituale, che presenta la dimensione religiosa (e le visioni delle religioni)
come risposte alle domande e alla ricerca spirituale dell’uomo contemporaneo.
Il taglio interreligioso prosegue anche negli altri itinerari e, in particolare, nel percorso
etico-esistenziale, dove trova spazio un confronto dei punti di vista delle diverse religioni
rispetto alle tematiche etiche più rilevanti. Particolare attenzione è riservata al tema della
bioetica (Mod. 15/8) e in generale ad alcune problematiche etiche: Divorzio, Pena di
morte, ecc.: Mod. 15/14). Tale confronto tra le posizioni delle diverse religioni viene
sottolineato dai membri del gruppo come rilevante per la programmazione didattica, vista
la presenza di studenti avvalentisi di diversa appartenenza religiosa, sia per l’interesse
manifestato dagli allievi anche per i contenuti delle prospettive religiose non-cristiane.
Analisi del sussidio
gruppo B
Sergio Bocchini, 175 Schede tematiche per l’insegnamento della Religione
nella scuola superiore, Bologna, EDB 2010 (senza imprimatur)
Il testo, nella guida per il docente, dichiara di essere:
• una proposta aperta in un contesto pluralista (non presuppone una fede:
rispetto della laicità sul piano del metodo e dei linguaggi)
• con un approccio interdisciplinare [multidisciplinare?]
• con contenuti sintetici ed essenziali (una scheda una pagina)
• basato sull’attività creativa-laboratoriale
Nell’analisi delle schede di approfondimento, soprattutto 10 e 11 p. 281-282, viene
sottolineato l’“annuncio cristiano fatto a partire dal senso religioso che esiste in tutti gli
uomini”; per questo diventa particolarmente rilevante il galateo dell’interculturalità come
approccio rispettoso anzitutto delle persone concrete e delle loro storie.
Viene analizzata anche la sezione dedicata alla dimensione artistica. È valorizzato il
confronto tra religioni, in particolare nella scheda dal titolo Cristo appartiene a tutti, che
presenta un’opera di M. Chagall. Tale approccio prosegue ulteriormente nella scheda di
approfondimento 8 in cui viene esaminata la componente ebraica dell’identità di Gesù
attraverso una ripresa dei testi di Leo Baeck. Il gruppo sottolinea l’importanza di tali
strumenti testuali per l’introduzione di alcuni argomenti specifici relativi all’ebraismo.
In conclusione, stando all’analisi del gruppo, la dimensione interculturale e interreligiosa è
strutturalmente e didatticamente ben calibrata, facendo coesistere ricchezza di spunti e
sintesi nei contenuti. Tali caratteristiche lo identificano come un testo/cassetta degli
attrezzi/laboratorio, strumento di didattica d’aula più snello e flessibile rispetto al Nuovo
religione e religioni.
E’ fresco di stampa un altro sussidio di Bocchini: Le religioni presentate ai miei alunni.
Per un’educazione al dialogo interreligioso. Testo per l’insegnamento della religione
nella scuola superiore. Sembra proprio la risposta giusta alle finalità di questo
6
laboratorio. Il dialogo e confronto interreligioso costituisce l’impianto stesso del testo, che
è, per l’autore, il frutto di un sogno: “un’ora di educazione al fenomeno religioso in un
contesto scolasticamente più definito, con una nuova impostazione e aperta a tutti gli
studenti […] da sperimentare almeno in alcuni settori della scuola superiore”. Dato che
“l’ignoranza, compresa quella religiosa, contribuisce a creare una società frammentata e
arrogante”, l’autore ritiene che “presentare in modo dignitoso e non fazioso, le varie
religioni del mondo possa essere una valida proposta in una scuola attenta a costruire una
società pluralista ed empatica”.
Ad una prima analisi, risulta più netta la scelta della laicità nel metodo e nei linguaggi. Ciò
esclude la confessionalità o la invera in una prospettiva più ampia e inclusiva? Si sta
cercando di superare il vecchio dualismo avvalentisi-non avvalentisi? Come? A queste
domande non ho ancora trovato una risposta. Dovremo chiederlo all’autore.
Griglia di domande per i laboratori sui testi scolastici IRC
Secondaria di II grado
Gruppo B
Analisi del testo
BOCCHINI, Sergio, Religione e religioni, Bologna, EDB 2004.
Finalità dei laboratori e piste di ricerca sui testi
I - Istruire il tema “interculturalità e dialogo interreligioso nei testi scolastici IRC” nei
suoi contenuti culturali, teologici e didattici (vedi scheda “Principi di dialogo
interreligioso” e scheda “Didattica interculturale e didattica interreligiosa”):
C.
Scheda teologica
Quale tra gli aspetti del dialogo interreligioso viene trattato in modo più approfondito
e quale in modo più superficiale:
adeguato
superficiale
Fondamenti teologici
x
O
Presupposti teologico-pratici
x
O
Atteggiamenti
x
O
Scopo
x
O
Ostacoli
x
O
Valutazione in gruppo
D. Scheda didattica
Quali aspetti che fanno riferimento alla parola chiave/binomio sono più ricorrenti e
approfonditi e quali ignorati e/o poco trattati:
adeguato
superficiale
Identità/differenza
x
O
Empatia/passione
x
O
Accoglienza/ospitalità
x
O
Rispetto/responsabilità
x
O
Ascolto
x
O
Conoscenza
O
x
Decentramento
x
O
Racconto
x
O
Valutazione in gruppo
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II - Parlare bene e in modo corretto delle altre religioni, promovendo la conoscenza
reciproca e il rispetto dell’identità e delle differenze culturali e religiose di ciascuna.
C.
La comune origine di tutti gli uomini.
Quale visione dell’uomo viene offerta dalle religioni non cristiane [origine, miti fondativi,
testi di riferimento]?
Quella della comune avventura umana di andare
oltre l’immediatezza delle cose alla ricerca del mistero che ci abita e ci sovrasta (è in noi
ed è più grande di noi).
Trovi adeguato l’approccio didattico alla prospettiva antropologica?
Sì
D.
Per i cristiani tutti gli esseri umani sono chiamati alla “salvezza” in Dio (universalità
della salvezza)
Quali finalità “salvifiche” perseguono le altre religioni? E quali vie propongono per
raggiungere queste finalità?
Quali termini vengono utilizzati nelle altre religioni per esprimere il concetto di “salvezza”?
Liberazione, felicità piena, unione con Dio, moksha, nirvana.
Dal punto di vista didattico, quale atteggiamento/approccio prevale nel presentare la
differenza tra Cristo salvatore unico e universale e gli altri fondatori di religione o di
tradizioni religiose?
La specificità/unicità di Cristo è evidenziata con chiarezza, ma non in contrapposizione agli
altri fondatori.
III - Attivare il dialogo interreligioso.
Il testo scolastico di IRC adottato favorisce l’interesse per la conoscenza delle diverse
culture e religioni? Con quali metodi?
Sì, con il metodo del dialogo empatico.
Quali fonti vengono maggiormente utilizzate: fonti letterarie, documenti artistici, testi
religiosi (Bibbia e testi sacri), documenti ufficiali (magistero della chiesa, documenti di
autorità e organismi civili)?
Tutte le fonti qui richiamate. Meno citate le fonti di autorità e organismi civili.
Domande ai relatori:
1.
Sarebbe possibile precisare meglio il campo dell’ecumenismo, anche in rapporto al dialogo
interreligioso.
2.
Questione del velo islamico e condizione della donna. Solinas, 432 (“Ospitalità o ostilità”:
vengono usati termini sbrigativi e imprecisi, che inducono ad un giudizio negativo); Bocchini, 232
(“La donna nell’islam”: l’approccio è molto attento alla complessità variegata del mondo islamico ed
evita un esplicito giudizio critico). La scelta tra le due posizioni è ovvia o ciascuna presenta un lato
debole su cui si può discutere?
3.
Perché nei testi non viene dato tutto lo spazio che merita la spiritualità nelle religioni? Forse
perché sembra entrare in conflitto con la scelta della laicità nel contesto delle regole e dei metodi
della scuola?
4.
La forza dei pregiudizi e degli stereotipi (auto ed etero) si basa sul fatto che nascono da
verità parziali, generalizzazioni e schemi cognitivi vissuti come elementi di un’identità condivisa,
espressioni di lealtà verso una comune appartenenza. C’è un punto di equilibrio (quale?) oltre il
quale pregiudizi e stereotipi diventano pericolosi proprio per il fatto che non lo sembrano. In questa
prospettiva ci chiediamo: nell’analisi dei testi IRC che abbiamo compiuto, è più importante valutare
l’esplicitazione e l’approfondimento dei presupposti teologici o piuttosto mettere a fuoco i dettagli, il
tra le righe, il non detto per imbarazzo, il non detto per rimozione, i riflessi condizionati, tutte quelle
aree un po’ grigie nelle quali più facilmente si annidano e si mimetizzano i preconcetti, compresi
quelli ammantati di “politicamente corretto”?
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