I SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI COME SUPPORTO AI PROCESSI DI PIANO 6 NOVEMBRE 2013 Sabrina Lai Università di Cagliari, DICAAR Via Marengo, 3 - 09123 Cagliari, Italy tel.: +39 (0)70 6755206, telefax: +39 (0)70 6755215 e-mail: [email protected] INTRODUZIONE «La complessità dei fenomeni urbani e territoriali in età contemporanea ha reso necessaria, ormai da qualche decennio, l’introduzione di sistemi informatici, noti come GIS […]. Questa scelta è dovuta essenzialmente a due fattori: la necessità di mantenere sempre aggiornata la cartografia numerica comunale e implementare un data base, aggiornato ed aggiornabile, delle reti tecnologiche e, soprattutto, avviare una diversa gestione del territorio e dei piani urbanistici generali e di settore. Negli ultimi due decenni, tuttavia, nonostante la maggiore diffusione di tali strumenti, l’attenzione e gli sforzi si sono maggiormente incentrati sulla tecnologia, che segna progressi sorprendenti nel campo della maggiore efficienza e operatività generale, mettendo in secondo piano le applicazioni che sono molteplici e tali da sottintendere una diversa visione e comprensione dei fenomeni territoriali. Molte leggi urbanistiche regionali hanno recepito […] la necessità di dotarsi di tali strumenti da parte degli enti locali, regione, province e comuni; enti che, in alcuni casi, stentano a recepire l’effettiva portata innovativa dei GIS, che sempre più si caratterizzano quali nuovi strumenti d’indagine e di aiuto alle decisioni. Alla base sta la difficoltà, da parte soprattutto dei comuni, di dotarsi di uffici tecnici adeguati e di mantenere i data base sempre aggiornati. Il Sistema deve essere, infatti, continuamente alimentato per sviluppare al meglio le proprie potenzialità. » (M.A. Teti (2010) Geographic Information System (GIS) e pianificazione territoriale) INTRODUZIONE AI GIS COSA È UN GIS? (1) “Un sistema per catturare, archiviare, controllare, integrare, manipolare, analizzare e visualizzare dati georiferiti. Generalmente implica l’utilizzo di una base di dati digitali e di software appropriati.” (Chorley Report, 1987) “A GIS is a powerful set of tools for collecting, storing, retrieving at will, transforming, and displaying spatial data from the real world” (Burrough 1986) “A GIS is a computer system that can hold and use data describing places on earth’s surface” (Rhind 1989) “A GIS is a group of procedures that provide data input, storage and retrieval, mapping and spatial analysis for both spatial and attribute data to support the decision-making activities of the organisation” (Grimshaw 1995) “A GIS is an organized collection of computer hardware, software, geographic data, and personnel designed to efficiently capture, store, update, manipulate, analyze, and display all forms of geographically referenced information” (ESRI) “Un sistema informativo geografico è un sistema composto da banche dati, hardware, software ed organizzazione che gestisce, elabora ed integra informazione su una base spaziale o geografica” (Barrett-Rumor 1993) COSA È UN GIS? (2) Informazioni territoriali GIS ? Computer: hardware e Procedure software (anche su misura) COSA È UN GIS? (3) Evoluzione storica (ed integrazione) di Cartografia numerica (CAD) Banche dati informatizzate (DBMS) ID 1 2 3 1 2 X,Y ID ATTRIB 1 2 3 3 Cartografia Banche dati SISTEMI INFORMATIVI (TERRITORIALI) S.I.: forniscono uno strumento per: rappresentare la realtà o un fenomeno … … in modo efficace (solo informazioni necessarie, accessibili e rilevanti) fornire una soluzione a un problema decisionale fissato S.I.T.: sistemi informativi caratterizzati dall’operare su dati territoriali, cioè riferiti o riferibili allo spazio geografico. Consentono: miglior gestione dell’informazione territoriale analisi complesse dei fenomeni territoriali simulazioni di scenari CAMPI DI APPLICAZIONE GIS: ESEMPI (1) Gestione infrastrutture Marketing e commercio Trasporti (Boi, Dell’Orto, Raffaldi e Trombetti, 2012) (Balbo, Brandajs e Mauro, 2012) CAMPI DI APPLICAZIONE GIS: ESEMPI (2) Ambiente Pianificazione (http://www.sardegnageoportale.it/) (Geoportale nazionale: http://www.pcn.minambiente.it) (http://sit.comune.cagliari.it/Cagliari/) INFORMAZIONE TERRITORIALE Descrive oggetti del mondo reale o che possono essere posizionati nel mondo reale e le relazioni che intercorrono tra essi, integrando informazioni: spaziali geometriche (forme, dimensioni, distanze …) topologiche (inclusione, adiacenza, connessione …) non spaziali (attributi descrittivi) foglio rendita catastale proprietario ESEMPI DI DATI SPAZIALI Dati socioeconomici es. limiti amministrativi es. sezioni censuarie Dati ambientali Informazione di base es. dati topografici Informazioni tematiche es. usi dei suoli es. geologia dei suoli es. vegetazione http://www.istat.it/it/archivio/44523 ESEMPI DI DATI NON SPAZIALI (ATTRIBUTI) Dati che descrivono gli oggetti territoriali ma non sono, di per sé, georiferiti. Ad es. dati di popolazione dati catastali caratteristiche dei suoli caratteristiche vegetazionali dati descrittivi del sistema stradale … Quando una informazione diventa territoriale? Coordinate Toponimi Distanza e direzione … Codice postale Codice ISTAT DATO TERRITORIALE (LIMITI AMMIN. COMUNALI) DATO NON SPAZIALE? (dato demografico) http://www.sardegnastatistiche.it/argomenti/popolazione/ DATO NON SPAZIALE DATO TERRITORIALE MODELLI DEI DATI TERRITORIALI 1 1 20 50 1 2 24 45 1 3 52 55 2 1 0 45 ... 000000020 000001000 020010000 000020000 2 2 2 0 1 ... DATI VETTORIALI 7,10 5,9 10 9,8 4,7 polygon 8,6 1,6 6,6 2,5 5 line point 5,4 2,2 4,1 5 10 Es. particelle catastali con indicazione degli usi DATI RASTER ANALISI SPAZIALE IN AMBIENTE GIS 1. VISUALIZZAZIONE (MAPPATURA INDICATORI) ANALISI SPAZIALE IN AMBIENTE GIS: 2. INTERROGAZIONE ATTRIBUTI ANALISI SPAZIALE IN AMBIENTE GIS: 3. BUFFERING (+ QUERY SPAZIALE) ANALISI SPAZIALE IN AMBIENTE GIS: 4. OPERAZIONI SUI DATI UDS 2003 UDS 2008 cambiamenti ANALISI SPAZIALE IN AMBIENTE GIS: 5. SUITABILITY ANALYSIS (1) http://gisprospects.blogspot.it/2012/01/land-suitability-analysis.html http://benjamanchangeography168.blogspot.it/ ANALISI SPAZIALE IN AMBIENTE GIS: 5. SUITABILITY ANALYSIS (2) Tratto da: Mogorovich P., Corso di Sistemi Informativi Territoriali GIS E PIANIFICAZIONE PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO: UNA DEFINIZIONE La pianificazione del territorio può essere definita come “il processo attraverso cui preparare un insieme di decisioni per l’azione nel futuro, dirette al conseguimento di obiettivi mediante mezzi preferibili” (Dror, 1963). È la disciplina che definisce l’assetto spaziale delle attività umane (uso delle risorse, produzione, residenza, servizi, interazioni tra attività diverse...). Comporta dunque, anche implicitamente, la risoluzione di conflitti che derivano da aspettative e interessi opposti, o confliggenti, legati all’uso del territorio. Individui, gruppi, organizzazioni diverse probabilmente riconoscono, nello stesso conflitto, problemi di natura diversa (Scholl, 2002). Risolvere problemi di pianificazione richiede, quindi, un approccio olistico, che consenta: di confrontarsi con le questioni da diversi punti di vista di esaminare soluzioni alternative al problema dato. PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO: ALTRA DEFINIZIONE Rientrano tra gli obiettivi della pianificazione territoriale: lo sviluppo economico alla scala urbana e regionale l’influenza sulla distribuzione equilibrata della popolazione alla scala urbana e regionale lo sviluppo e la localizzazione delle infrastrutture di trasporto e comunicazione la protezione della biodiversità, del paesaggio e delle risorse la regolamentazione degli usi dei suoli il coordinamento degli effetti spaziali di altre strategie di tipo settoriale (Tewdwr-Jones, 2001) I sistemi informativi territoriali possono giocare un ruolo in tutti questi processi. FUNZIONI DEI GIS NEI PROCESSI DI PIANO Raccolta e organizzazione dei dati, utilizzati per facilitare la comprensione della situazione di contesto, o dei diversi aspetti di una situazione conflittuale. Previsione e simulazione di possibili evoluzioni del territorio, anche a seguito dell’attuazione di possibili scenari di piano. Visualizzazione, creazione di mappe, comunicazione delle strategie di piano verso i decisori pubblici e verso il pubblico. Supporto (anche grazie alla diffuzione del web) ad una attività di informazione e coinvolgimento del pubblico più ampia. Coordinamento di strategie diverse di piano, grazie ad una più facile collaborazione tra diversi enti/dipartimenti/autorità. I sistemi informativi territoriali rappresentano quindi un trait d’union in grado di supportare le diverse fasi del piano. PERCHÉ UTILIZZARE I GIS NELLA PIANIFICAZIONE Per incorporare la dimensione spaziale: i GIS consentono di trattare i dati territoriali Per visualizzare le informazioni Per integrare diversi tipi di dati Per gestire grandi quantità di dati Per efficienza e velocità nel trattamento dei dati Per migliorare gli aspetti di comunicazione Per incorporare anche elementi quantitativi, ma in modo trasparente Per progettare e valutare scenari alternativi Per capire il grado di sensibilità al cambiamento (ovvero, come – e di quanto – varia l’effetto al variare dello scenario) QUADRO DI RIFERIMENTO CONCETTUALE Longley, Goodchild, Maguire & Rhind (2001) propongono una classificazione basata sulle funzioni: Funzioni operative (“operational functions”): riferite all’utilizzo quotidiano dei GIS nella pianificazione (es. processi di routine) Funzioni tattiche (“tactical functions ”): riferite all’utilizzo dei GIS nella risoluzione di problemi di pianificazione nel medio termine (es.: allocazione di risorse per risolvere problemi specifici) Funzioni strategiche (“strategic functions”): riferite all’utilizzo dei GIS nella risoluzione di problemi a lungo termine, per perseguire gli obiettivi (sempre nel lungo termine) di una organizzazione Dimensione territoriale del piano Funzione del piano Strategica Internazionale/ Nazionale Regionale Locale Tattica Operativa GIS: SUPPORTO NEI PROCESSI DI PIANO Il GIS non “fa” pianificazione! I processi di piano richiedono, infatti, l’intervento, al minimo, del pianificatore e del decisore (es. nella formazione dei criteri), e sempre più il dialogo e la negoziazione. Il GIS può invece rappresentare un valido strumento di aiuto alla decisione nella pianificazione del territorio, a patto che si verifichino alcuni pre-requisiti (es. tecnologie, know how, dati). I GIS NELLA PIANIFICAZIONE DI LIVELLO INTERNAZIONALE LIVELLO INTERNAZIONALE (UE) Nel contesto europeo: I GIS sono utilizzati come strumento analitico per supportare i processi di definizione delle politiche dell’Unione europea, finalizzati a rafforzare la cooperazione e a ridurre gli squilibri tra Stati Membri Esempi di utilizzo dei GIS alla scala sovranazionale Pianificazione territoriale: Schema di Sviluppo dello Spazio Comune Europeo (European Spatial Development Perspective, ESDP), Rete di Osservazione Europea per la Pianificazione Territoriale (European Spatial Planning Observation Network, ESPON), etc. Politiche regionali: analisi per tutti i programmi di finanziamento (FESR, FEASR, etc) Analisi settoriali: es, nel campo dei trasporti (Trans European Networks, TEN), nel campo dell’ambiente (European Environmental Agency , EEA) Le strategie dell’Unione Europea sono largamente basate su analisi di dati territoriali ESEMPIO 1: SCHEMA DI SVILUPPO DELLO SPAZIO COMUNE EUROPEO (ESDP) Tre obiettivi principali Coesione economica e sociale Sviluppo sostenibile Competitività bilanciata dello spazio europeo Rimarca l’interdependenza tra aree tra le politiche settoriali che impattano sulle aree tra i diversi livelli di governance Non è un documento vincolante (es. con l’efficacia di un regolamento, una decisione o una direttiva), ma fornisce agli Stati membri importanti raccomandazioni sulle politiche territoriali Favorire un sistema urbano bilanciato e policentrico e una nuova relazione tra il territorio urbano e quello rurale Assicurare parità di accesso alle infrastrutture ed alla conoscenza Perseguire uno sviluppo sostenibile attraverso la gestione prudente delle risorse naturali e del patrimonio culturale USO DEI GIS NELL’ESDP Utilizzati Per costruire l’analisi SWOT relativa al contesto territoriale europeo Per rappresentare le diverse alternative di politiche territoriali Nelle prime versioni (bozza) dell’ESDP l’utilizzo del GIS era rilevante e preparava la via a politiche prescrittive (es. per aree svantaggiate) Nella versione adottata l’analisi GIS rimane di sfondo, a solo supporto delle strategie definite nel documento Motivazione politica! Preferenza per rappresentazioni meno analitiche e più astratte (infographics) Selezione “politica” delle variabili e delle analisi da rappresentare ESEMPIO 2: RETE DI OSSERVAZIONE EUROPEA PER LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE (ESPON) Creata per superare la mancanza di dati sullo sviluppo territoriale in Europa. Tre campi principali di attività: 1. Fenomeni e tendenze dello sviluppo territoriale a livello europeo 2. Analisi di effetti e impatti territoriali delle politiche europee 3. Coordinamento scientifico di progetti Con l’obiettivo di Tradurre gli obiettivi dei documenti strategici europei in grandezze misurabili Ricercare e quantificare indicatori e dati descrittori delle tendenze di sviluppo e degli effetti delle politiche Monitorare, nel senso di confrontare i risultati con gli obiettivi attesi Caratteristiche Forte componente GIS (analisi dei concetti) Mappe comuni per tutti gli Stati Membri Un web-GIS con profili utenti registrati consente di effettuare analisi personalizzate e download dati ESEMPIO 2: LE POLITICHE REGIONALI DELL’UE GIS utilizzato per analizzare le disparità tra regioni Questo si traduce in maggiore o minore allocazione di risorse 2000 2006 2007 2013 ESEMPIO 2: LE POLITICHE REGIONALI DELL’UE Ipotesi 2014 2020 Regioni meno sviluppate (PIL p.c. < 75% media UE) Regioni di transizione (PIL p.c. = 75-90% media UE) Regioni più sviluppate (PIL p.c. > 90% media UE) ESEMPIO 2: LE POLITICHE REGIONALI DELL’UE 0 10 20 30 40 Kilometers Sardinian Municipalities: Advantaged and Disadvantaged Areas Greater Urban Areas Mid-dimensional Urban Areas Mountain Towns and Cities as defined by DRG no. 49/16 of October 21, 2005 Municipalities included in a Local Work System (LWS) having a population density in 2001 greater than or equal to 50 inhabitants/km2 Municipalities included in a Local Work System (LWS) having a population density in 2001 smaller than 50 inhabitants/km2 I GIS NELLA PIANIFICAZIONE DI LIVELLO NAZIONALE RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA E PIANIFICAZIONE “A diagrammatic mode of depicting places comes naturally to planners” (Faludi, 1996): la rappresentazione simbolica del territorio è utilizzata per rafforzare o per tradurre spazialmente le politiche territoriali Tre tipologie principali di mappe nei processi di piano (Moll, 1991 in Dühr, 2005) Cartografia di base: mappe analitiche di oggetti geografici e topografici Rappresentazioni cartografiche per la partecipazione (problemi, priorità, scenari) Rappresentazioni cartografiche degli obiettivi o azioni di piano (funzione prescrittiva o comunicativa) Cosa inserire in una rappresentazione cartografica o come presentarla? “any selection of what to present […] implies a political decision” (Dühr, 2007) the sheer processes of selecting, omitting, simplifying, classifying objects, creating hierarchies, symbolizing objects “are all inherently rhetorical” (Harley, 1989) La diffusione dei dati, delle tecnologie hardware, e delle potenzialità offerte dai software GIS ha condotto ad una crescente importanza della visualizzazione spaziale Semplicità e rapidità di esecuzione di ricerca, analisi e visualizzazione di patterns geografici prima complessi (potenzialmente) Alto livello di interazione, che facilita la partecipazione e consultazione Valore comunicativo delle mappe PIANIFICAZIONE A LIVELLO NAZIONALE Per natura tende ad essere strategica, anche se in alcuni sistemi si affrontano questioni di tipo “tattico” Anche in questo caso GIS utilizzati per analisi di contesto alla base della definizione di piani e politiche Utilizzati anche per elaborare scenari futuri di sviluppo (es. crescita economica, trasporti) 2 casi di studio: Wales Spatial Plan Germania ESEMPIO 1: WALES SPATIAL PLAN Stabilisce e seleziona gli agenti principali del cambiamento nel Galles con una visione temporale di 5-10-15-20 anni, cercando di determinare fino a che punto questi agenti possono essere influenzati Identifica, raccoglie e analizza, utilizzando tecnologie GIS, le informazioni spaziali necessarie per la generazione di scenari di sviluppo, anche a livello regionale (subnazionale) Dagli scenari di sviluppo discende la definizione delle strategie di piano, in particolare su usi dei suoli e implicazioni per i trasporti SCENARI POTENZIALI Struttura insediativa “desiderata” che prevede considerazione delle localizzazioni centrali in grado di offrire servizi pubblici ai vari livelli individuazione di poli di crescita residenziale definizione di linee di sviluppo degli insediamenti Struttura di spazi aperti “desiderata”, che include importanti risorse naturali Localizzazione “desiderata” di infrastrutture e vie di comunicazione , invi compresi mobilità, trasporto merci, infrastrutture per lo smaltimento dei rifiuti Struttura economica “desiderata” che contempla la localizzazione di diversi tipi di attività economiche DATI UTILIZZATI Transport Economic Development Housing Population and Migration Social Exclusion Waste Planning Culture Tourism Environmental Quality Sustainability Urban and rural needs DALL’ANALISI ALLA RAPPRESENTAZIONE (1) DALL’ANALISI ALLA RAPPRESENTAZIONE (2) DALL’ANALISI ALLA RAPPRESENTAZIONE (3) Uso del GIS: importante e necessario (nonostante problemi di reperimento dati) … ma le rappresentazioni finali, in forma “artistica” e sfumata, sembrando indebolire la mole di analisi svolte Resistenze politiche alla individuazione precisa, sulle mappe, di fenomeni e politiche ESEMPIO 2: PIANO NAZIONALE PER LA GERMANIA Fortemente basato sui principi dell’ESDP Assenza di problemi di reperimento dati spaziali GIS utilizzato sia per l’analisi che per la rappresentazione degli scenari di sviluppo Piano fortemente prescrittivo, che riflette anche il sistema di pianificazione Governo federale: stabilisce la cornice generale Competenza primaria di Länder e comuni DALL’ANALISI ALLA RAPPRESENTAZIONE DELLE STRATEGIE (1) DALL’ANALISI ALLA RAPPRESENTAZIONE DELLE STRATEGIE (2) DALL’ANALISI ALLA RAPPRESENTAZIONE DELLE STRATEGIE (3) I GIS NELLA PIANIFICAZIONE DI LIVELLO REGIONALE E COMUNALE IN SARDEGNA: IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE 2006 (1) NTA Art. 108 – Quadro delle conoscenze territoriali 1. La Regione, attraverso il Sistema Informativo Territoriale, provvede al riordino delle conoscenze territoriali al fine della costituzione del quadro di riferimento fondamentale di supporto al governo del territorio, le cui componenti principali sono: a) le basi informative topografiche e geologiche, le ortofotocarte, le riprese aeree e satellitari, le cartografie storiche; b) le basi informative tematiche sullo stato delle risorse essenziali del territorio; c) le basi informative sullo stato di fatto e di diritto risultante dagli strumenti della pianificazione territoriale e dagli atti di governo del territorio. 2. Le Province, i Comuni e gli enti pubblici concorrono all’aggiornamento dei dati secondo le procedure della gestione integrata del S.I.T.R. 3. Il suddetto quadro conoscitivo aggiornato, reso anche accessibile attraverso lo specifico sito regionale, costituisce il riferimento fondamentale per l’elaborazione delle carte tematiche da utilizzare negli strumenti di pianificazione territoriale urbanistica. 4. I Comuni, dall’adozione del P.P.R., trasmettono alla Direzione dell’Assessorato regionale dell’Urbanistica i piani attuativi approvati dagli organi consiliari, secondo regole tecniche concordate, al fine dell’integrazione delle conoscenze territoriali del S.I.T.R.. Dalla stessa data gli Uffici tecnici comunali trasmettono, con cadenza trimestrale, agli Uffici regionali per la gestione e il controllo del territorio, dislocati nelle sedi provinciali, l’elenco e le statistiche delle concessioni edilizie rilasciate. IN SARDEGNA: IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE 2006 (2) NTA Art. 107 - Adeguamento della disciplina urbanistica comunale 4. I Comuni, nell’adeguarsi alle prescrizioni del P.P.R. procedono alla puntuale identificazione cartografica degli elementi dell’assetto insediativo, delle componenti di paesaggio, dei beni paesaggistici e dei beni identitari presenti nel proprio territorio, anche in collaborazione con i competenti organi del MIBAC. Eventuali correzioni dei tematismi rispetto alle cartografie del P.P.R., che non ne alterino i contenuti sostanziali, qualora positivamente accolte in sede di verifica di coerenza di cui all’art. 31 della L.R. 7/2002, non costituiscono variante al P.P.R., purché deliberate dalla Giunta regionale. NTA Art. 113 - Rappresentazioni cartografiche 1. I tematismi riportati nelle cartografie del P.P.R. derivano da analisi condotte a scala territoriale. 2. Nell’adeguamento degli strumenti di pianificazione al P.P.R. i Comuni devono perimetrare e specificare i beni, le componenti di paesaggio, le aree e gli immobili alla scala di dettaglio. IN SARDEGNA: IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE 2013 (1) NTA Art. 4 - Elaborati del PPR 4. I dati territoriali del PPR sono organizzati in un data base geografico di tipo relazionale RDBMS (Relational database management system), secondo strati informativi e relative schede di metadato conformi alla Direttiva INSPIRE 2007/2/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda i metadati, attuata con regolamento (CE) n.1205/2008 della Commissione del 3 dicembre 2008. Il sistema di riferimento geografico è il Gauss Boaga – Datum Roma 1940 – con scala di rappresentazione 1:25.000. NTA Art. 86 - Correzioni di tematismi ed elementi descrittivi e cartografici del PPR 1. Ai sensi dell’art. 5, comma 8, della L. R. n. 3/2009, le correzioni dei tematismi e degli elementi descrittivi e cartografici relativi alle componenti di paesaggio, ai beni paesaggistici ed ai contesti identitari individuati dal PPR, anche a seguito di motivata proposta del Comune o della Provincia, sono effettuate dalla Regione mediante deliberazione della Giunta regionale da pubblicarsi sul BURAS e della quale è data pubblicità sul sito istituzionale della Regione. IN SARDEGNA: IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE 2013 (2) NTA Art. 80 - Adeguamento degli atti di programmazione e pianificazione settoriale 3. Gli atti di programmazione e pianificazione settoriale, nell’adeguarsi alle disposizioni del PPR, successive varianti e atti di aggiornamento possono procedere ad una più puntuale identificazione dei contenuti descrittivi del PPR presenti nel proprio territorio, finalizzata alla eventuale e successiva revisione ed aggiornamento ai sensi dell’articolo 11 della L.R. n. 4/2009 e successive modifiche ed integrazioni o alla correzione dei tematismi di cui all’articolo 5, comma 8, della L.R. 7 agosto 2009, n.3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale). NTA Art. 81 - Adeguamento della disciplina urbanistica provinciale 2. Le Province, nell’adeguarsi alle disposizioni del PPR, successive varianti e atti di aggiornamento possono procedere ad una più puntuale identificazione dei contenuti descrittivi del PPR presenti nel proprio territorio, finalizzata alla successiva revisione ed aggiornamento ai sensi dell’articolo 11 della L.R. n. 4/2009 e successive modifiche ed integrazioni o alla correzione dei tematismi di cui all’articolo 5, comma 8, della L.R. n. 3/2009. Idem per i Comuni (art. 82, c. 4) LE LINEE GUIDA (2007) PER L’ADEGUAMENTO DEI PUC AL PPR E AL PAI: LA CARTOGRAFIA 1.3 Gli elaborati del PUC adeguato al PPR: La cartografia «Gli elaborati illustrativi cartografici e fotografici che accompagnano il PUC devono rappresentare il quadro conoscitivo di riferimento e costituire supporto alle scelte di governo e di utilizzo del territorio. Devono essere redatti in forma digitale, secondo le regole tecniche concordate con il SITR (come prescritto dall’art.108 delle NTA del PPR) e mediante l’impiego di sistemi GIS, al fine dell’integrazione delle conoscenze tra gli Enti pubblici e la successiva gestione integrata degli aggiornamenti, nonché per facilitare l’accessibilità e l’utilizzo dei dati attraverso lo specifico sito regionale. Le carte del PUC, sia quelle utili per la rappresentazione delle conoscenze che quelle di riferimento per il governo del territorio, potranno essere redatte con rapporti di scala variabili in funzione delle caratteristiche del territorio e della specificità delle regole della disciplina urbanistica. In ogni caso appare necessario che, per quanto concerne la disamina di tematismi fondamentali, lo studio venga esteso rispetto ai limiti amministrativi del comune e che venga comunque considerata la pianificazione dei comuni limitrofi e dell’ambito di paesaggio. È necessario altresì che le legende delle diverse carte, sia quelle di base che quelle derivate e quelle strettamente connesse alla disciplina degli usi consentiti, vengano redatte secondo gli standard del SITR.» http://www.sardegnaterritorio.it/documenti/6_83_20070612104158.pdf LE LINEE GUIDA (2007)PER L’ADEGUAMENTO DEI PUC AL PPR E AL PAI: I TEMATISMI RICHIESTI Carte di analisi (o di base) Carte di riferimento della disciplina urbanistica •Geo-litologia •Geologia-tecnica •Geomorfologia •Idrogeologia •Unità delle Terre •Uso del Suolo •Copertura vegetale •Acclività •Modello Digitale del Terreno (DTM) •Pianificazione urbanistica di progetto dell’ambito urbano •Pianificazione urbanistica di progetto dell’ambito extraurbano •Infrastrutture •Opere incongrue e opere di qualità Carte di riferimento della disciplina paesaggistica •Suscettività dei Suoli per differenti usi •Progetto dei paesaggi Carte di sintesi (o derivate) •Permeabilità dei suoli (adeguamento PAI) •Pericolosità idraulica ed elementi a rischio (adeguamento PAI) •Rischio idraulico (adeguamento PAI) •Pericolosità da frana ed elementi a rischio (adeguamento PAI) •Rischio da frana (adeguamento PAI) •Capacità d’uso dei Suoli •Suscettività dei Suoli per differenti usi •Carta dei beni geologici e geomorfologici •Naturalità della vegetazione, biodiversità e habitat della Direttiva CEE 43/92 •Aree degradate •Beni paesaggistici ambientali e componenti del paesaggio •Beni paesaggistici con valenza storico culturale, rete infrastrutturale storica ed elementi connettivi •Centri matrice, insediamenti storici rurali e produttivi •Pianificazione vigente http://www.sardegnaterritorio.it/documenti/6_83_20070612104158.pdf LE LINEE GUIDA (2007) PER L’ADEGUAMENTO DEI PUC AL PPR E AL PAI: ESEMPIO ORGANIZZAZIONE DATO http://www.sardegnaterritorio.it/documenti/6_83_20081223111039.pdf LE LINEE GUIDA (2007) PER L’ADEGUAMENTO DEI PUC AL PPR E AL PAI: ESEMPI LEGENDA STANDARD http://www.sardegnaterritorio.it/documenti/6_83_20070704102936.pdf http://www.sardegnageoportale.it/catalogodati/ DIRETTIVA 2007/2/CE DEL 14/03/2007 (INSPIRE) Nasce dalla necessità di formulare, attuare e monitorare le politiche ambientali, particolarmente per le attività collegate all’ambiente o che possono avere ripercussioni ambientali (es. progettazione, controllo sull’inquinamento, protezione ambientale, cambiamenti climatici). Necessità di dati! Istituisce una struttura comune che renda l’informazione territoriale dei vari Stati compatibile e utilizzabile in un contesto transfrontaliero, per superare i problemi di disponibilità, qualità, organizzazione e accessibilità dei dati. Basata sulle infrastrutture per l’informazione territoriale create dagli Stati Membri, che devono garantire che i dati territoriali siano archiviati, resi disponibili e conservati al livello più idoneo no duplicazioni di dati i dati vanno raccolti una sola volta e gestiti al livello più efficiente non è richiesta la raccolta di nuovi dati; necessità di adeguamento alla direttiva. Scopo: facilitare l’accesso ai dati spaziali attraverso il web, tramite servizi di rete. Tutela la privacy e i diritti di proprietà intellettuale; i singoli Stati membri possono però prevedere il pagamento di un compenso per dati o servizi. Recepimento: D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 32 - Attuazione della direttiva 2007/2/CE (G.U. 9 marzo 2010 n. 56, S.O. n. 47). INSPIRE: QUALI DATI TERRITORIALI? Allegato I •Sistemi di coordinate •Sistemi di griglie geografiche •Nomi geografici •Unità amministrative •Indirizzi •Parcelle catastali •Reti di trasporto •Idrografia •Siti protetti Allegato II •Elevazione •Copertura del suolo •Orto immagini •Geologia Allegato III •Unità statistiche •Edifici •Suolo •Utilizzo del territorio •Salute umana e sicurezza •Servizi di pubblica utilità e servizi amministrativi •Impianti di monitoraggio ambientale •Produzione e impianti industriali •Impianti agricoli e di acquacoltura •Distribuzione della popolazione — demografia •Zone sottoposte a gestione/limitazioni/ regolamentazione e unità con obbligo di comunicare dati •Zone a rischio naturale •Condizioni atmosferiche •Elementi geografici meteorologici •Elementi geografici oceanografici •Regioni marine •Regioni biogeografiche •Habitat e biotopi •Distribuzione delle specie •Risorse energetiche •Risorse minerarie INSPIRE: QUALI SERVIZI? Art. 11 «Gli Stati membri istituiscono e gestiscono una rete per la prestazione dei seguenti servizi 1. servizi di ricerca che consentano di cercare i set di dati territoriali e i servizi ad essi relativi in base al contenuto dei metadati corrispondenti e di visualizzare il contenuto dei metadati; 2. servizi di consultazione che consentano di eseguire almeno le seguenti operazioni: visualizzazione, navigazione, variazione della scala di visualizzazione (zoom in e zoom out), variazione della porzione di territorio inquadrata (pan), sovrapposizione dei set di dati territoriali consultabili e visualizzazione delle informazioni contenute nelle legende e qualsivoglia contenuto pertinente dei metadati; 3. servizi per lo scaricamento (download) dei dati che permettano di scaricare copie di set di dati territoriali o di una parte di essi e, ove fattibile, di accedervi direttamente; 4. servizi di conversione che consentano di trasformare i set di dati territoriali, onde conseguire l'interoperabilità; 5. servizi che consentano di richiamare servizi sui dati territoriali.» ESEMPIO: IL GEOPORTALE INSPIRE http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/ ESEMPIO: IL GEOPORTALE NAZIONALE http://www.pcn.minambiente.it/viewer/index.php ESEMPIO: IL GEOPORTALE REGIONALE VISUALIZZATORE PPR SU SARDEGNA MAPPE http://www.sardegnaterritorio.it/webgis/sardegnamappe/mappa.html?mapname=Piano%20Paesaggistico ESEMPIO: IL GEOPORTALE REGIONALE - AREA RICERCA http://www.sardegnageoportale.it/index.html ESEMPIO: IL GEOPORTALE REGIONALE - AREA DOWNLOAD http://www.sardegnageoportale.it/catalogodati/download/ ESEMPIO: IL GEOPORTALE REGIONALE - AREA DOWNLOAD DM 10/11/2011 REGOLE TECNICHE PER LA DEFINIZIONE DEL CONTENUTO DEL REPERTORIO NAZIONALE DEI DATI TERRITORIALI (G.U. . 48 27/02/2012, S.O. . 37) N DEL N Il Repertorio nazionale dei dati territoriali (http://www.rndt.gov.it): costituisce il catalogo nazionale dedicato alla raccolta dei metadati relativi ai dati territoriali (e ai servizi ad essi relativi) disponibili presso le pubbliche amministrazioni costituisce parte integrante dell'infrastruttura nazionale per l'informazione territoriale e del monitoraggio ambientale. Entro un anno dall’entrata in vigore del decreto, le amministrazioni titolari o gestori di dati territoriali di interesse generale (e servizi ad essi relativi) devono provvedere ad inserire nel Repertorio i relativi metadati. A regime, il RNDT … rende pubblica e certifica l’esistenza di un dato territoriale tiene conto dei diversi livelli istituzionali e territoriali garantisce l'allineamento delle informazioni eroga i servizi di ricerca in modo uniforme e generalizzato a livello nazionale consente a più amministrazioni di condividere esigenze comuni (pianificazione delle iniziative, razionalizzazione degli acquisti, contenimento della spesa) supporta i processi di interoperabilità nel settore dell’informazione geografica. DM 10/11/2011 - ALLEGATI All I - Elenco dei dati territoriali di interesse generale 110 categorie, tutte contemplate dalla direttiva INSPIRE. All II - Specifiche tecniche per la formazione e l’alimentazione del Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali IL REPERTORIO NAZIONALE DEI DATI TERRITORIALI http://www.rndt.gov.it CONCLUSIONI Nella pianificazione, i GIS giocano un ruolo fondamentale ai diversi livelli di governo del territorio Internazionale (europeo) Nazionale Regionale Comunale …e in diverse fasi di piano nell’analisi di contesto nella rappresentazione delle politiche/azioni di piano nel monitoraggio dell’attuazione del piano Questo perché le attività umane hanno conseguenze spaziali, ed è quindi necessario, nella pianificazione, utilizzare informazioni geografiche Lavorare con informazioni geografiche non è semplice. Per ogni caso sono necessarie scelte specifiche ed appropriate (Quali dati? Quali analisi? Quale tipo di rappresentazione?) IL FUTURO DELL’INFORMAZIONE TERRITORIALE (1) PLANNING SUPPORT SYSTEMS (PSS) I PSS incorporano funzionalità di software diversi per supportare le decisioni in diverse fasi del piano Consentono di incorporare I GIS nei processi di piano nel modo più efficiente possibile Necessitano di essere progettati per funzioni specifiche (es. rilascio permessi, osservatori per il monitoraggio, controllo dell’attuazione dei piani ecc) IL FUTURO DELL’INFORMAZIONE TERRITORIALE (2): WEB 2.0 VOLUNTEERED GEOGRAPHIC INFORMATION (VGI) Proliferazione di “sensori” tecnologici a basso costo e collegati in rete creazione (consapevole?) di enormi quantità di dati georiferiti. Diffusione volontaria di dati territoriali (testi, immagini, video etc) prodotti da parte dei cittadini con tecnologie diffuse (cellulari, fotocamere digitali etc) http://percorsi-emotivi.com/ http://www.comune.cagliari.it/portale/it/segnalazione_lista_1.page IL FUTURO DELL’INFORMAZIONE TERRITORIALE (2): WEB 2.0 VOLUNTEERED GEOGRAPHIC INFORMATION (VGI) Progetti di mappatura collettiva (tipo wiki) IL FUTURO DELL’INFORMAZIONE TERRITORIALE (2): WEB 2.0 VOLUNTEERED GEOGRAPHIC INFORMATION (VGI) Progetti di mappatura collettiva (tipo wiki) IL FUTURO DELL’INFORMAZIONE TERRITORIALE (2): WEB 2.0 VOLUNTEERED GEOGRAPHIC INFORMATION (VGI) Utilizzo del web 2.0 e del geo-tagging (Tumblr, Panoramio, Flickr, Facebook, Twitter, Google Maps, Foursquare …) https://www.facebook.com/note.php?note_id=469716398919 http://www.sgi.com/go/twitter/#heatmaps IL FUTURO DELL’INFORMAZIONE TERRITORIALE (3): ALCUNE SFIDE FUTURE Problema del “data overload”: alla capacità di creare dati corrisponde adeguata capacità di analisi per la risoluzione di specifici problemi? la sfida dei “big data” Le tecnologie a basso costo per la produzione di dati spaziali sono accessibili in tutto il mondo; si può dire altrettanto di fondi e strumenti per la loro gestione e analisi? il rischio del “digital geospatial divide” Open source, open standards, open data? http://ggim.un.org/docs/Future-trends.pdf http://www.opengeodata.it/index.php?option=com_jdownloads&Itemid=0&view=summary&cid=4&catid=3