Il mercato obbligazionario greco ed europeo I negoziati tra la Grecia

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 Il mercato obbligazionario greco ed europeo
I negoziati tra la Grecia e la Troika (Fondo Monetario Internazionale, Commissione Europea e Banca Centrale Europea) sono giunti ad un punto cruciale. Per come
si sono messe le cose, sembra che le parti non riusciranno a concludere un accordo. Le possibilità che la Grecia vada verso il fallimento (default) sono
sensibilmente cresciute.
L’esposizione diretta sulla Grecia da parte dei fondi gestiti dal team Invesco Fixed Income di Henley è molto limitata. L’esposizione ai titoli di stato greci ed alle
obbligazioni bancarie emesse da istituti greci è nulla all’interno dei nostri 3 principali fondi, ovvero Invesco Euro Corporate Bond Fund, Invesco Pan European High
Income Fund ed Invesco Global Total Return (EUR) Bond Fund.
All’interno del fondo Invesco Pan European High Income Fund è presente un’obbligazione societaria “greca” con un peso pari allo 0.01%: Fage Dairies (impegnata
nella produzione di prodotti caseari come latte, yogurt, formaggio e gelato). Tuttavia, solo il 23% delle sue vendite è generato in Grecia, ma il giro d’affari
dell’azienda è internazionale, è basata negli Stati Uniti ed il titolo nel nostro portafoglio è denominato in dollari statunitensi (USD).
Inoltre, anche l’esposizione di quei fondi ai mercati obbligazionari minori del Portogallo e dell’Irlanda è molto bassa, ovvero inferiore allo 0.25% sull’Irlanda e
inferiore allo 0.45% sul Portogallo.
Tuttavia, l’aspetto da valutare nel caso della crisi greca è dato dalle potenziali conseguenze che il possibile fallimento avrebbe sul mercato obbligazionario in
generale. I differenziali dei tassi d’interesse (c.d. spread) ad esempio hanno iniziato ad aumentare negli ultimi giorni, sebbene questi movimenti siano ancora
abbastanza modesti rispetto agli standard storici.
Gli spread sui titoli di stato dei paesi periferici (ad eccezione della Grecia) sono aumentati in ragione dello 0.50% ‐ 1% dal mese di marzo. Gli spread sulle obbligazioni societarie investment grade in Euro sono aumentati dello 0.15% dal mese di maggio arrivando all’1.10%, il livello più elevato da un
anno e l’aumento maggiore è stato registrato sulle obbligazioni societarie dei paesi periferici. Tuttavia, analizzando un orizzonte temporale maggiore, notiamo
che questi movimenti sono ancora limitati.
Un andamento simile è riscontrabile dalle obbligazioni finanziarie.
Gli spread sulle obbligazioni High yield sono aumentati tra lo 0.50% ed il 4.40%, toccando il livello maggiore registrato dall’autunno scorso. È molto difficile
determinare fino a che punto la crisi greca avrà un impatto sulle prospettive degli investitori. Da una parte, l’eventuale fallimento non rappresenterà una
sorpresa, mentre dall’altra potrebbe portare la Grecia e l’Euro in un territorio sconosciuto.
Abbiamo scelto un posizionamento relativamente difensivo per i nostri portafogli sui mercati del credito, non necessariamente in vista di un possibile fallimento
della Grecia, ma a causa della generale mancanza di rendimento nel mercato. Abbiamo anche aumentato l’esposizione sulla liquidità, sulle obbligazioni a
brevissima scadenza e sui titoli di stato dei paesi principali.
Situazione greca
Recentemente, le speranze per la soluzione della crisi del debito greco sono peggiorate:
Aspetti negativi
· Nel corso dell’incontro dell’Eurogruppo, non è stato trovato un accordo ed il confronto è diventato meno costruttivo, diventando quasi un fatto
personale: Tsipras ha accusato il Fondo Monetario Internazionale (FMI) di “comportamenti criminali” all’inizio della settimana e, in base alle indiscrezioni,
Lagarde si sarebbe presentata al ministro delle finanze Varoufakis come “Presidente criminale” nell’incontro di giovedì, sottintendendo che i greci si stanno
comportando come dei bambini mentre all’incontro era richiesta la presenza di adulti.
· Varoufakis ha detto che aveva proposto nuove misure “radicali”, ma l’Europa la pensa diversamente. Ha provato a proporre un freno al deficit, ma i
rappresentanti della Commissione Europea hanno evidenziato che questo faceva già parte del patto di stabilità e crescita.
· In base ai dati resi pubblici, le banche greche hanno riscontrato deflussi di capitali per 2 miliardi di Euro negli ultimi giorni.
· Secondi indiscrezioni, la BCE ha informato i capi dei Governi europei che le banche greche potrebbero non essere in grado di aprire nella giornata di
lunedì, ma la BCE prima e Varoufakis poi hanno negato queste informazioni.
· In base ad altre fonti, le banche greche potrebbero richiedere ulteriori iniezioni di liquidità di emergenza (Emergency Liquidity Assistance ­ ELA) a
causa dei rimborsi che hanno dovuto fronteggiare.
Aspetti positivi
· Secondo Varoufakis, i negoziati tra il Governo Greco e la Troika sono ad uno stallo legato esclusivamente allo 0.5% del PIL, pari a 900 milioni di
Euro
· L’Eurogruppo si è detto pronto ad una riconvocazione straordinaria in qualsiasi momento, ma la Grecia deve portare proposte serie
· Un incontro tra i capi di Governo dell’Unione Europea è stato organizzato lunedì per discutere della situazione greca
· All’esterno del Parlamento greco si sono organizzati dei manifestanti pro­Eurozona e anti­Syriza
Dopo i prelievi negli ultimi giorni (circa 5 miliardi in 4 giorni) è diventata più probabile l’istituzione di una fase di chiusura straordinaria delle banche o di controllo
dei capitali sulla scia della mancanza di progressi a livello economico. Se si riuscisse a rallentare la corsa ai prelievi dalle banche, Tsipras organizzerà l’incontro a
livello politico che ha tanto richiesto lunedì. I capi dei Governi europei, tuttavia, hanno dimostrato di non volersi arrendere, pertanto Tsipras dovrà essere il primo
a dover cedere su qualche richiesta. Le manifestazioni pro‐Eurozona e l’aumento dei prelievi bancari hanno indebolito ulteriormente il suo potere negoziale.
Posizionamento
Considerando che l’economia europea comincia a beneficiare degli stimoli legati all’indebolimento dell’Euro, al ribasso del prezzo del petrolio ed alle manovre
espansive di politica monetaria, vi sono buoni motivi per ritenere che l’impatto dell’eventuale fallimento della Grecia sui mercati obbligazionari potrebbe essere
solo temporaneo. Tuttavia, dal momento che i rendimenti sono ancora così bassi e che le conseguenze dell’eventuale fallimento greco sui mercati obbligazionari
europei sono ancora incerte, non riteniamo che il modesto aumento deglispread rappresenti una buona opportunità per aumentare il rischio nei
portafogli. Continuiamo a sperare in un accordo in extremis sulla Grecia.
Resto a disposizione per qualsiasi eventualita’.
Buona domenica.
Frank
Frank Di Crocco
Senior Relationship Manager Invesco Asset Management
Telephone +39 02 88074.341
Fax +39 02 88074.393
Cell +39 3487093697
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