Neomelodici, le accuse dall`Inghilterra

giovedì 5 aprile 2012
L’INCHIESTA
13
SPETTACOLI
IN UN SERVIZIO DELLA “BBC NEWS EUROPE” SI PUNTA L’INDICE SULLA CONNIVENZA CON LA CAMORRA
Neomelodici, le accuse dall’Inghilterra
di Diego Paura
NAPOLI. Un servizio del sito “Bbc
news Europe” del 17 marzo scorso,
dal titolo “The music accused of
glorifyng Naples gangsters” (“La
musica accusata di glorificare i
gangsters di Napoli”) accende,
nuovamente, i riflettori sul mondo
della canzone napoletana moderna. E lo fa, in chiaro modo, evidenziando l’aspetto più sgradito del fenomeno, quello relativo alle presunte connivenze dei cantanti con
la camorra. L’articolo, a firma dell’inviato all’ombra del Vesuvio Alan
Johnston, inizia con il racconto di
un videoclip che ha fatto il giro del
mondo: “’O capoclan”. “Si tratta di
un video musicale dei più “bui” del
genere - scrive Alan Johnston - si
parte con un ritmo martellante, poi
la canzone racconta la storia di un
esecuzione da parte della camorra,
la mafia, come è noto nella città italiana di Napoli. Il cantante loda il
capo camorra che ordina l’uccisione di un “traditore”. La canzone “’O
capoclan - prosegue l’articolo - è
cantata da Nello Liberti in dialetto
napoletano, quello che viene definito neomelodico, nato nei quartieri difficili della città. C’è sempre
stata la preoccupazione - continua
Johnston - che il mondo neomelodico sia troppo vicino alla camorra
e che alcuni artisti glorificano i
boss. Quando si ascolta questa musica pensano al boss della camorra come un affascinante personaggio, fresco, un esempio da seguire”. Nell’articolo è riportata anche
un’intervista al Pm antimafia Rosario Cantelmo che dichiara: «È
una battaglia culturale, un fenomeno che ci preoccupa e che stiamo studiando», ha dichiarato il magistrato. Il giornalista inglese, inoltre, ha una considerazione del fenomeno ben precisa: “Data la misura in cui la camorra ha una presa nella periferia della città, è forse
“MADRI DOLOROSE”
Musica doc
con Lamagna
Alcuni protagonisti della scena canora partenopea al “Neomelodic Awards” tenutosi al teatro Bolivar
inevitabile che la malavita possa
gestire i protagonisti della musica
emergente nati in quelle stesse
strade”. A smentire il pensiero sul
connubio neomelodici-camorra e
affermare che i testi delle canzoni
menti, angoscia adolescenziale,
amore e tradimento. Rosario Miraggio - prosegue nel suo reportage Alan Johnston - è una delle giovani stelle nascenti, è tra i più gettonati e, a volte, canta a matrimo-
IL 5 MAGGIO AL “BOLIVAR” RIFLETTORI SU “NEOMELODIC AWARDS”
E premiati alla “Notte degli Oscar”
NAPOLI. Dal 2009 il teatro Bolivar ospita una
manifestazione che esalta la canzone napoletana
moderna. Si tratta, infatti, del “Neomelodic Awards”,
uno degli esempi più “sani” relativi alla canzone
partenopea moderna. L’evento, organizzato da Toni
De Luca (nella foto) del teatro Bolivar, è giunto alla
quarta edizione e conferma lo scopo di unire la
musica ad un più ampio progetto umano teso a
sostenere opere di beneficenza: in passato sono stati
donati gli incassi alla Fondazione Pascale, alla
Fondazione “Aiutami a crescere” e all’ospedale
Monaldi. La serata di sabato 5 maggio, una sorta di
“Notte degli Oscar” riservata ai neomelodici, vedrà
alternarsi sul palco, tra gli altri, Alessio, Ida
Rendano, Raffaello, Marsica, Tony Colombo,
Emiliana Cantone, Rosario Miraggio, Daniele Bianco,
CINEMA
Fabio Cozzolino, Paolo
D’Alessio, Nando
Mariano, Antoine, Savio
Artesi, Tommy Riccio,
Ciro Rigione, Gino Da
Vinci e Adriano. «Non
mancheranno momenti
legati alla comicità sostiene il direttore
artistico della kermesse - con la partecipazione di
acclamati protagonisti partenopei della risata e di
grandi attori che interverranno anche per dare un
tocco di novità alla kermesse». La manifestazione
sarà ripresa dalle telecamere di “Napoli live” dirette
dal regista Maurizio Palumbo e vedrà l’emittente
“Crc Targato Italia” come radio ufficiale.
diepau
INTERVENTO A PARIGI
“Cuore matto”
per Alain Delon
PARIGI. L’attore francese Alain
Delon (nella foto), 76 anni, è
stato ricoverato martedì
all’ospedale americano di
Neuilly-sur-Seine, alle porte di
Parigi, per un’aritmia cardiaca,
ed è stato sottoposto ieri ad
un’operazione al cuore. Lo rivela
il sito di gossip “Pure People”.
Delon, spiega il sito, ha avuto
“perturbazioni del ritmo
cardiaco, riguardanti la
frequenza, la regolarità e
l’intensità delle contrazioni”.
Per questo, ieri “è stato portato
in sala operatoria per regolare i
battiti contro tempo responsabili
di questa aritmia”. L’operazione,
rivela ancora “Pure People”, ha
avuto esito positivo, e l’attore
dovrebbe essere dimesso tra 48
ore. «Era un intervento
previsto», ha dichiarato l’attore.
ALL’“ORIENTALE” È STATA PRESENTATA LA PELLICOLA DIRETTA DA DANIELE VICARI
“Diaz”, in un film la verità sul G8 di Genova
di Mimmo Sica
NAPOLI. «Il film di Daniele Vicari è
molto importante perché con esso
per la prima volta si dice pubblicamente quello che accadde durante
il G8 a Genova nella scuola “Diaz”
e, successivamente, nella caserma
“Bolzaneto”». Lo ha detto Haidi
Giuliani, la madre di Carlo ucciso
da un poliziotto i quei tragici avvenimenti, in diretta telefonica, nel
corso della conferenza stampa con
la quale è stato presentato a Napoli “Diaz” (nella foto un momento della conferenza stampa) il lungometraggio prodotto dalla “Fandango”
di Domenico Procacci. L’incontro
dibattito si è svolto a Palazzo Giusso, sede dell’Università Orientale,
alla presenza di numerosissimi studenti. Sono intervenuti Daniele Vicari, Domenico Procacci e Davide
NAPOLI. Domani, alle ore 19.30
nella chiesa dei Santi Filippo e
Giacomo in via San Biagio dei
Librai 118, l’associazione
culturale “Di Musica in Musica”
presenta “Madri dolorose”,
veglia in musica e parole per le
ore della Passione, per soli,
orchestra, e coro. Brani tratti da
G.B. Pergolesi, V. Parra, San
Bonaventura, R.Viviani, A.
Merini, Hebe De Bonafini, I.
Fossati, e dalla tradizione
popolare. Con Gianni Lamagna
(nella foto) e l’Orchestra
Giovanile Collegium
Philarmonicum ci saranno il
soprano Eleonora Arpaise, il
mezzosoprano Gabriella
Colecchia e il Coro Mamme di
Sisina a cura dell’associazione
“Progetto Oasi”. L’ingresso
libero fino ad esaurimento
posti. Un appuntamento
sicuramente da non perdere con
la grande musica.
neomelodiche non parlano solo di
esaltazioni camorristiche, è il cantante Rosario Miraggio del quale il
giornalista inglese scrive: “evita testi controversi sulla criminalità. Le
sue canzoni si basano sui senti-
ni, battesimi e feste e spesso fa diversi concerti anche a notte fonda”.
«Ho sempre cantato canzoni
d’amore - dichiara Rosario Miraggio durante la sua intervista - e preferisco evitare i problemi sociali
della città». “Rosario - prosegue
Alan Johnston - dice che il suo
pubblico di adolescenti, per lo più
composto da ragazze, non è minimamente interessato ad ascoltare
canzoni che narrano le difficoltà
che si presentano in città”. Ma il
giornalista va un po’ oltre facendo
accuse ben pesanti sul fenomeno
musicale “made in Naples”: “Se si
ascoltano tutti i testi di musica neomelodica - scrive Alan Johnston sarà difficile trovare una canzone
che parla male o in modo critico
della camorra. Nessuno dei cantanti dice di chiedere la fedina penale delle persone che li ingaggiano. Ma sono consapevoli del fatto
che una grande parte del denaro
che guadagnano è “macchiato” di
sangue?”. Insomma, anche dall’Inghilterra arrivano pesanti accuse
sul fenomeno: in questi giorni, infatti, anche “Crash”, un programma della Rai, ha puntato i propri riflettori sul mondo neomelodico approfondendo l’aspetto economico
della musica neomelodica e rivelando - a dire degli autori del programma - un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro al mese: tutti a nero. Uno dei pesanti accusatori del fenomeno, è stato in passato l’ex ministro dell’Interno Giuliano Amato: «Ci sono anche i neomelodici tra le espressioni della pervasività della cultura camorrista.
Una cultura che cerca comunque
di fare del camorrista un eroe e del
carcerato un personaggio positivo
mentre chi lo denuncia è un infame». Cambiano le epoche ma le accuse sono sempre le stesse, ed è
inutile far capire ai più che non è
possibile sempre “far di tutta l’erba un fascio”.
TELEVISIONE
Iacopini uno dei 130 interpreti della pellicola. Il film andrà nelle sale a
partire dal 15 aprile. La proiezione
del backstage del film e di clip hanno fatto vedere immagini agghiaccianti di alcuni fatti accaduti sabato 21 luglio 2001, a Genova, nell’ultimo giorno del G8 poco prima
della mezzanotte, quando più di
300 operatori delle forze dell’ordine
fecero irruzione nel complesso scolastico Diaz. Vennero picchiate e
arrestate 93 persone. e le violenze
continuarono nella caserma di Bolzaneto dove furono portati gli arrestati. «Il film nasce perché Domenico Procacci ed io abbiamo cercato di capire perchè la sentenza
di primo grado del Tribunale di Genova del 2008, che era di condanna
anche se solo per una parte dei poliziotti coinvolti, avesse suscitato
nelle persone tanta rabbia. Abbia-
mo cominciato a
studiare gli atti e
dalla loro lettura è
venuta fuori una
storia terrificante
di quello che era
accaduto alla Diaz
e a Bolzaneto. Abbiamo acquisito il
convincimento
che quei fatti hanno costituito uno
passaggio fondamentale nella storia italiana contemporanea. Essi rappresentano la
sistematica, continuativa e incredibilmente violenta sospensione
dei diritti civili in un paese che si
definisce democratico. Questo ha
interrogato le nostre coscienze di
cittadini e di cineasti: che senso ha
questa violenza estrema e da dove
PER IL FORMAT “OCCHIO ALL’ARTISTA”
Un nuovo premio per Nappa
NAPOLI. Il format televisivo “Oc-
chio all’artista”, condotto da Giuseppe Nappa (nella foto con la poetessa Tina Piccolo) “colpisce” ancora. Dopo la premiazione del maestro
Giuseppe Cascella, con una bellissima litografia dal titolo “Vesuvio di
note”, la rubrica televisiva riceve
uno dei premi più ambiti ed importanti: la “Targa” del salotto napoletano di Tina Piccolo. All’interno della presentazione del libro dell’avvocato Antonio Masullo dal titolo “Namestè”, nella biblioteca comunale
di Nola, Giuseppe Nappa è stato
premiato da Tina Piccolo, poetessa
e ambasciatrice della poesia in tutto il mondo, come miglior condut-
tore della sua rubrica televisiva. Un
format che ricordiamo essere stato
molto premiato negli ultimi tempi
anche dal pizzaiolo Salvatore Di
Matteo che, ha creato una pizza con
il logo della trasmissione. Un’attività portata avanti dal conduttore
Giuseppe Nappa in modo davvero
notevole, con tanta passione e ammirazione per la cultura napoletana. Sempre pronto ad un rapporto
diretto con l’artista, raccogliendo dichiarazioni su momenti della carriera dell’ospite intervistato, ma anche curiosità della sua vita privata,
lasciando sempre uno spazio dedicato al consiglio che l’artista vuol
lasciare ai giovani talenti che vo-
gliono affermarsi nel campo dello
spettacolo. È questo l’obiettivo del
conduttore che dopo aver intervistato tantissimi artisti è sempre
pronto a dare di più per la sua rubrica e per la sua Napoli.
viene? Che democrazia è quella che
mi spoglia, mi violenta, mi priva di
identità e di diritti?». «Dopo la sentenza di primo grado - ha detto Procacci - ero convinto che anche l’appello si sarebbe concluso in fretta
e che addirittura ciò che è successo a Genova sarebbe stato dimenticato. Mediaticamente Genova ha
sofferto l’11 settembre che ha tolto
moltissima attenzione a quei fatti
perchè ha cambiato. tra l’altro, tutti i parametri di valutazione. Andando avanti nel lavoro, però, ho
cambiato questo mio pessimistico
convincimento perché quello che
era successo era di una gravità
inaudita. Con il film intendiamo
contribuire a non fare dimenticare
ciò che accadde e che è narrato in
base agli elementi tratti dagli atti
processuali e dalle sentenze. Non
abbiamo inteso fare politica, ma è
sotto gli occhi di tutti la sconcertante realtà che su più di 300 poliziotti che parteciparono al blitz della “Diaz”, soltanto 29 sono stati processati e 27, sono stati condannati in appello per lesioni, falso in atto pubblico e calunnia. Le condanne per lesioni e calunnia sono cadute in prescrizione, mentre quelle per falso in atto pubblico sono valide, ma saranno prescritte nel
2016. Altrettanto sconcertante è la
conclusione del giudizio di appello
riguardante i 44 imputati, tra poliziotti, carabinieri, guardie penitenziarie, medici e infermieri, per i fatti accaduti nella caserma Bolzaneto. Il nostro ordinamento giuridico
non prevede il reato di tortura per
cui le condanne sono state inflitte
per i reati di abuso di ufficio, abuso di autorità contro arrestati o detenuti e per violenza privata. Il
procsso per l’uccisione di Carlo
Giuliani non ha mai avuto luogo è
c’è stata l’archiviazione perché è
stata riconosciuta la legittima difesa». Particolare attenzione e interesse ha destato l’intervento di uno
studente, Alfonso. «Gli episodi di
violazione dei diritti a manifestare
con la sospensione della democrazia formale accaduti a Genova- ha
detto- non sono stati un fatto isolato. Napoli con il G8 del marzo del
2001, visse in piccolo il laboratorio
di quelle pratiche che ci sono state a Genova. Nella caserma Raniero ci furono 93 manifestanti sequestrati e seviziati, come risulta dalla
sentenza di primo grado del Tribunale di Napoli. Questo episodio anticipa quello di Bolzaneto. I due dirigenti della mobile condannati a
Napoli risultano anche tra i condannati dell’irruzione alla “Diaz”. È
inquietante, poi, che tra i fatti di
Napoli e quelli di Genova si inserisce la sparatoria in cui rimase vittima un manifestante a Goteborg,
nella pacifica Svezia. Sorge spontanea una domanda: queste coincidenze sono una casualità oppure
sono frutto della pianificazione, fatta a livelli superiori internazionali
di un tipo di intervento per colpire
il movimento “no global” che su
scala mondiale si oppone al neoliberismo che è la causa della crisi
che stiamo vivendo?