REGOLAZIONE DELL’ESPRESSIONE GENICA PER ESPRESSIONE GENICA SI INTENDE L’INSIEME DEI PROCESSI CHE PORTANO ALL’UTILIZZO DELL’INFORMAZIONE GENICA PER LA SINTESI DI UNA SPECIFICA PROTEINA. IN ALTRE PAROLE, UN GENE SI ESPRIME IN UN PRODOTTO PROTEICO GRAZIE AI PROCESSI DI TRASCRIZIONE E TRADUZIONE. NON TUTTI I GENI DI UN ORGANISMO SONO COSTANTEMENTE ESPRESSI IN UN PRODOTTO PROTEICO. E. COLI, AD ESEMPIO, POSSIEDE 4.400 GENI CODIFICANTI ED E’ PER QUESTO POTENZIALMENTE CAPACE DI PRODURRE 4.400 PROTEINE MA NORMALMENTE PRODUCE SOLO PARTE DI QUESTE. MOLTE PROTEINE DI COLI SONO INFATTI RICHIESTE SOLO OCCASIONALMENTE, AD ESEMPIO IN RISPOSTA A SHOCK TERMICI O PER L’UTILIZZO DI PARTICOLARI CARBURANTI METABOLICI. NEGLI EUCARIOTI PLURICELLULARI LA NECESSITA’ DI REGOLARE L’ESPRESSIONE GENICA E’ ANCORA PIU’ EVIDENTE SE SI CONSIDERA LA NATURA DIVERSIFICATA DELLE CELLULE DIFFERENZIATE: CIASCUNA CELLULA POSSIEDE UN PARTICOLARE ASSETTO STRUTTURALE E METABOLICO CHE E’ DETTATO DALL’ESPRESSIONE DI UNO SPECIFICO GRUPPO DI GENI. I GENI HOUSEKEEPING SVOLGONO FUNZIONI DI BASE NECESSARIE ALLA VITA DI CIASCUNA CELLULA DELL’ORGANISMO. NE SONO UN ESEMPIO I GENI DEGLI ENZIMI DELLA GLICOLISI, I GENI DELLE PROTEINE DEL CITOSCHELETRO ETC. QUESTI GENI SONO ATTIVI IN TUTTI I TIPI CELLULARI. L’UOMO POSSIEDE CIRCA 10.000 GENI HOUSE-KEEPING. I GENI TESSUTO-SPECIFICI SVOLGONO FUNZIONI SPECIALIZZATE CORRELATE AD UNO O POCHI TIPI CELLULARI. NE SONO UN ESEMPIO I GENI CHE CODIFICANO LA CHERATINA, IL COLLAGENE, L’EMOGLOBINA, L’INSULINA, ETC. OVVIAMENTE QUESTE PROTEINE SONO ESPRESSE SOLO IN SPECIFICI TIPI CELLULARI. NELL’UOMO CIASCUN ORGANO ESPRIME DA 3000 A 5000 GENI TESSUTO SPECIFICI. COMPLESSIVAMENTE, LE CELLULE PROCARIOTICHE HANNO NECESSITA’ DI MODIFICARE IL PROPRIO PROTEOMA SOPRATTUTTO IN RELAZIONE A CAMBIAMENTI NEL TIPO DI NUTRIENTI DISPONIBILI E ALLE CONDIZIONI CHIMICOFISICHE DEL MOMENTO. NEL CASO DEGLI ORGANISMI EUCARIOTI PLURICELLULARI L’AMBIENTE EXTRACELLULARE E’ SPESSO UN FLUIDO CORPOREO CHE HA UNA COMPOSIZIONE PIUTTOSTO COSTANTE NEL TEMPO. QUESTE CELLULE HANNO PERO’ NECESSITA’ DI COOPERARE PER MANTENERE L’INTEGRITA’ STRUTTURALE E FUNZIONALE DELL’ORGANISMO. TALE COOPERAZIONE E’ POSSIBILE GRAZIE AD UN COMPLESSO SISTEMA DI MESSAGGERI CHIMICI, GLI ORMONI, CHE TRASMETTONO INFORMAZIONI DA UNA CELLULA ALL’ALTRA. NEL CASO DEGLI ORGANISMI PLURICELLULARI GLI STIMOLI MAGGIORI PROVENGONO QUINDI DAGLI ORMONI. IN DEFINITIVA, LE CELLULE PROCARIOTICHE ED EUCARIOTICHE HANNO NECESSITA’ DI REGOLARE L’ESPRESSIONE DEI PROPRI GENI PER ESIGENZE: •NUTRIZIONALI (PROCARIOTI ED EUCARIOTI UNICELLULARI) •DI COORDINAMENTO (EUCARIOTI PLURICELLULARI) •DI DIFFERENZIAMENTO (EUCARIOTI PLURICELLULARI) REGOLAZIONE ESPRESSIONE GENICA NEI PROCARIOTI FIGURA 3.6 GENOMI II FIGURA 9.20 GENOMI II TABELLA 9.4 GENOMI II L’AFFINITA’ PER IL PROMOTORE DELLA RNA POLIMERASI DI E. COLI E’ RELATIVAMENTE ELEVATA. NELLA MAGGIOR PARTE DEI GENI PROCARIOTICI LA TRASCRIZIONE PUO’ AVVENIRE IN ASSENZA DI ALTRI FATTORI PROTEICI: LA RNA POLIMERASI SI LEGA DIRETTAMENTE AL PROMOTORE ED INIZIA A TRASCRIVERE. NEI PROCARIOTI L’INIZIO DELLA TRASCRIZIONE E’ MODULATO IN DUE MODI: •CONTROLLO COSTITUTIVO •CONTROLLO REGOLATIVO IL CONTROLO COSTITUTIVO E’ LEGATO ALLA STRUTTURA DEL PROMOTORE, CIOE’ ALLA SPECIFICA SEQUENZA NUCLEOTIDICA CHE LO CONTRADDISTINGUE. ESISTONO PROMOTORI PIU’ O MENO EFFICIENTI CHE ASSICURANO UN TASSO BASALE DI TRASCRIZIONE DIVERSIFICATO ED ADEGUATO ALLE ESIGENZE STANDARD DELLA CELLULA PROCARIOTICA. UNA SPECIFICA PROTEINA PUO’ ESSERE RICHIESTA DALLA CELLULA: A) SEMPRE ED IN QUANTITA’ ELEVATE B) SEMPRE ED IN QUANTITA’ MODESTE C) OCCASIONALMENTE IL CONTROLLO REGOLATIVO DELL’INIZIO DELLA TRASCRIZIONE NEI PROCARIOTI E’ SPESSO ATTUATO CON L’AUSILIO DI REPRESSORI. I REPRESSORI SONO PROTEINE IN GRADO DI LEGARSI A SEQUENZE SPECIFICHE DI DNA, DENOMINATE OPERATORI, POSTE IN PROSSIMITA’ DEL PROMOTORE. I REPRESSORI AGISCONO IMPEDENDO ALLA RNA POLIMERASI DI LEGARE IL PROMOTORE. FIGURA 2.20 GENOMI II FIGURA 9.24 GENOMI II FIG. 10.14 FONDAMENTI DI BIOL. MOL. QUESTO MECCANISMO E’ DEFINITO CONTROLLO NEGATIVO DELL’ESPRESSIONE GENICA, NEL SENSO CHE LA PROTEINA REGOLATIVA (IL REPRESSORE) AGISCE INFLUENZANDO NEGATIVAMENTE LA TRASCRIZIONE. NEI PROCARIOTI ESISTONO INOLTRE MECCANISMI DI REGOLAZIONE POSITIVA CHE STUDIERETE NEL CORSO DI MICROBIOLOGIA REGOLAZIONE ESPRESSIONE GENICA NEGLI EUCARIOTI NEGLI EUCARIOTI L’ESPRESSIONE GENICA PUO’ ESSERE REGOLATA A VARI LIVELLI FIGURA 3.2 GENOMI II I LIVELLI PRINCIPALMENTE SOTTOPOSTI A REGOLAZIONE SONO, IN ORDINE DI IMPORTANZA: 1. LA TRASCRIZIONE 2. IL RIMODELLAMENTO DELLA CROMATINA 3. LA TRADUZIONE FIGURA 9.18 GENOMI II ENHANCER PROMOTORE PROSSIMALE CORE O MINIMO TATA BOX SEQUENZA INIZIATRICE IL PROMOTORE CORE DELLA RNA POLIMERASI II COMPRENDE UNA TATA BOX CON SEQUENZA CONSENSO TATAWAW (W=A+T) POSTA IN POSIZIONE –25 ED UNA SEQUENZA INIZIATRICE (INR) CON SEQUENZA CONSENSO YYCARR LOCALIZZATA IN CORRISPONDENZA DEL SITO DI INIZIO DELLA TRASCRIZIONE (LA A RAPPRESENTA LA POSIZIONE +1). QUESTI DUE ELEMENTI SONO COMUNI ALLA MAGGIOR PARTE DEI GENI CODIFICANTI. IL PROMOTORE CORE, ALTRIMENTI DENOMINATO PROMOTORE MINIMO, SERVE A POSIZIONALE LA POLIMERASI IN CORRISPONDENZA DEL SITO DI INIZIO DELLA TRASCRIZIONE, SENZA OFFRIRE UNA SIGNIFICATIVA FORZA PROMOTRICE FIGURA 9.21 GENOMI II TF2D GLI ELEMENTI A MONTE DEL PROMOTORE CORE SONO INVECE DIVERSI DA GENE A GENE E RAPPRESENTANO IL PRESUPPOSTO PER LA REGOLAZIONE DELL’ESPRESSIONE GENICA. IL TASSO BASALE DI INIZIO DELLA TRASCRIZIONE DA PARTE DELLA RNA POLIMERASI II E’ MOLTO BASSO. PROTEINE ATTIVATRICI CHE SI LEGANO ALLE SEQUENZE A MONTE DEL PROMOTORE CORE POSSONO INCREMENTARE NOTEVOLMENTE IL TASSO TRASCRIZIONALE (ANCHE 1000 VOLTE) ED IN QUESTO MODO ATTIVARE L’ESPRESSIONE GENICA. FIGURA 9.27 GENOMI II. GLI ATTIVATORI AGISCONO STABILIZZANDO IL LEGAME DELLA RNA POLIMERASI AL PROMOTORE. GLI ELEMENTI REGOLATIVI POSSONO ESSERE ANCHE MOLTO DISTANTI DAL PROMOTORE CORE GLI ELEMENTI REGOLATIVI SONO GENERALMENTE RAGGRUPPATI IN SEGMENTI DI DNA LUNGHI CIRCA 300 BP DENOMINATI ENHANCER. GLI ENHANCER HANNO UN GLOBALE EFFETTO POSITIVO SULL’ATTIVITA’ TRASCRIZIONALE MA POSSONO ANCHE CONTENERE SEQUENZE CUI SI LEGANO PROTEINE CON ATTIVITA’ INIBITORIA. I PROMOTORI DELLA POL II SONO GENERALMENTE DOTATI DI UN ENHANCER PROSSIMALE ADIACENTE AL PROMOTORE MINIMO. ULTERIORI ELEMENTI REGOLATIVI POSSONO FARE PARTE DI UN ENHANCER DISTALE IN QUESTO MODO UN SINGOLO GENE PUO’ ESSERE ATTIVATO TRASCRIZIONALMENTE MEDIANTE L’INTERVENTO DI UNO SPECIFICO ATTIVATORE (O PIU’ SPESSO UNA COMBINAZIONE DI ESSI). IN TESSUTI DIVERSI, DIFFERENTI ATTIVATORI PROMUOVONO LA TRASCRIZIONE DI DIFFERENTI GRUPPI DI GENI, DETERMINANDO LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI E FUNZIONALI DELLE CELLULE. GLI ATTIVATORI REGOLANO LA TRASCRIZIONE MA IN CHE MODO E’ REGOLATA LA LORO FUNZIONE ? GLI ATTIVATORI POSSONO ESSERE ATTIVATI/DISATTIVATI IN SEGUITO AD INTERAZIONE CON SPECIFICI LIGANDI O MEDIANTE FOSFORILAZIONE/DEFOSFORILAZIONE. CIO’ SPESSO AVVIENE IN RISPOSTA A SEGNALI PROVENIENTI DALL’AMBIENTE EXTRACELLULARE. ATP CHINASI ADP FOSFATASI P FIGURA 12.5 GENOMI II FIGURA 12.8 GENOMI II NEGLI EUCARIOTI L’ESPRESSIONE GENICA E’ ANCHE REGOLATA MODULANDO LA STRUTTURA DELLA CROMATINA. AD ESEMPIO, I GENI CHE NON DEVONO ESSERE ESPRESSI SONO SEGREGATI NELL’ETEROCROMATINA MENTRE QUELLI TRASCRIZIONALMENTE ATTIVI SI TROVANO NELL’EUCROMATINA. ANCHE NELL’EUCROMATINA,L’ESPRESSIONE DI UN GENE RICHIEDE LA SEPARAZIONE DEL DNA DALLE PROTEINE ISTONICHE IN MODO CHE L’RNA POLIMERASI ABBIA ACCESSO AL DNA. IL DISTACCO DEGLI ISTONI PUO’ ESSERE INDOTTO DAGLI ENZIMI ISTONEACETILTRASFERASI CHE ACETILANDO RESIDUI DI LISINA PRESENTI NELLA REGIONE N-TERMINALE DEGLI ISTONI RIDUCONO DRASTICAMENTE LA LORO AFFINITA’ PER IL DNA. FIGURA 1.25 REECE, ANALISI GENI E GENOMI COMPATTAMENTO LOCALE DELLA CROMATINA REPRESSIONE DELL’ESPRESSIONE GENICA ISTONE- ACETILTRASFERASI ISTONE-DEACETILASI (HDAC) DECOMPATTAMENTO LOCALE DELLA CROMATINA PRE-ATTIVAZIONE DELL’ESPRESSIONE GENICA ANCHE LA METILAZIONE DEL DNA HA UN’INFLUENZA SUL GRADO DI COMPATTAMENTO DELLA CROMATINA E QUINDI SULL’ESPRESSIONE GENICA. LA METILAZIONE DEL DNA E’ OPERATA DALL’ENZIMA DNA METILTRASFERASI CHE AGGIUNGE UN GRUPPO METILICO AL CARBONIO 5 DI CITOSINE IN SEQUENZE CpG. FIGURA 8.12 GENOMI II DNA METILTRASFERASI LA METILAZIONE DELLE CITOSINE E’ UN EVENTO RELATIVAMENTE RARO NEGLI EUCARIOTI INFERIORI MA NEI VERTEBRATI SONO METILATE FINO AL 10 % DELLE CITOSINE UN ELEVATO LIVELLO DI METILAZIONE DEL DNA E’ ASSOCIATO AD UN COMPATTAMENTO DELLA CROMATINA E AD UNA REPRESSIONE DELL’ESPRESSIONE GENICA. SECONDO UN RECENTE MODELLO LA METILAZIONE DEL DNA E LA DEACETILAZIONE DEGLI ISTONI SONO EVENTI COLLEGATI GRAZIE ALL’INTERVENTO DI PROTEINE DI LEGAME AL METIL-CpG (MeCP) A LORO VOLTA RICONOSCIUTE DALLE ISTONE-DEACETILASI (HDAC) FIGURA 8.12 GENOMI II DNA METILTRASFERASI Riconoscimento da parte di MeCP (blu) e legame HDAC (verde) IN QUESTO MODO L’ISTONE DEACETILASI (HDAC) INDIVIDUA I SEGMENTI DI DNA DA ASSOCIARE ALLE PROTEINE ISTONICHE MEDIANTE IL RICONOSCIMENTO DEI GRUPPI METIL-CpG. IL CONTROLLO DELLO STRUTTURA CROMATINICA RAPPRESENTA UN MODO EFFICIENTE PER PRODURRE MODIFICHE DURATURE DELL’ATTIVITA’ DEL GENOMA. QUESTA MODALITA’ DI REGOLAZIONE DELL’ESPRESSIONE GENICA E’ UTILIZZATA AD ESEMPIO NEL CORSO DIFFERENZIAMENTO CELLULARE. IN QUESTO CASO INTERI GRUPPI DI GENI TESSUTO-SPECIFICI SONO SEGREGATI IN AREE CROMATINICHE ALTAMENTE CONDENSATE LASCIANDO ACCESSIBILI SOLO I GENI HOUSEKEEPING E QUEI GENI TESSUTO SPECIFICI LA CUI FUNZIONE E’ NECESSARIA ALLA CELLULA IN VIA DI DIFFERENZIAMENTO. NEL CORSO DELLA PROLIFERAZIONE DELLE CELLULE SOMATICHE, IL PATTERN DI METILAZIONE DEL DNA E L’ASSETTO DIFFERENZIATIVO DELLA CROMATINA SONO EREDITABILI GRAZIE A METILTRASFERASI DI MANTENIMENTO INFATTI, QUANDO IL DNA VIENE DUPLICATO IN PREPARAZIONE ALLA MITOSI, INTERVENGONO METILASI DI MANTENIMENTO CHE METILANO I FILAMENTI DI DNA NEOSINTETIZZATI NELLE POSIZIONI CORRISPONDENTI AI SITI METILATI SUL FILAMENTO PARENTALE OLTRE ALLA SUA IMPORTANZA PER IL MANTENIMENTO E PER L’EREDITARIETA’ DELL’ESPRESSIONE GENICA TESSUTO SPECIFICA, LA METILAZIONE DEL DNA HA UN RUOLO IN IMPORTANTI PROCESSI QUALI: • IL SILENZIAMENTO DI TRASPOSONI E RETROVIRUS ENDOGENI • L’INATTIVAZIONE DEL CROMOSOMA X CON LA FORMAZIONE DEL CORPO DI BARR, UNA MASSA FORTEMENTE ETEROCROMATICA PRESENTE SOLO NELLE CELLULE FEMMINILI NEGLI EUCARIOTI ESISTONO MECCANISMI DI REGOLAZIONE DELL’ESPRESSIONE GENICA A LIVELLO POST-TRASCRIZIONALE I PRINCIPALI INTERPRETI DI QUESTA REGOLAZIONE SONO I MICRORNA, SCOPERTI NEL 1993 DA VICTOR AMBROS I GENI LIN-4 E LIN-14 DI C. ELEGANS REGOLANO LA TEMPISTICA DELLO SVILUPPO LARVALE DEL NEMATODE L’ATTIVITA’ DEL GENE LIN-4 RIDUCE L’ESPRESSIONE DELLA PROTEINA LIN-14 Gene lin-4 Gene lin-14 Proteina Lin-14 AMBROS SCOPRE CHE IL GENE LIN-4 NON CODIFICA UNA PROTEINA MA E’ TRASCRITTO IN UN PICCOLO RNA COMPLEMENTARE ALLA REGIONE 3’-UTR DELL’RNA MESSAGGERO DELLA PROTEINA LIN-14. QUESTA RICERCA SCOPRE IL MONDO DEI MICRORNA. STUDI SUCCESSIVI HANNO MOSTRATO CHE I MICRORNA SONO PRESENTI I TUTTI I METAZOI. NELL’UOMO SONO NOTI CIRCA 1000 MIRNA CHE REGOLANO L’ATTIVITA’ DI CIRCA 10000 GENI CODIFICANTI I SITI DI LEGAME DEI MICRORNA SONO GENERALMENTE LOCALIZZATI NELLA 3’UTR. IN QUESTO MODO, CIASCUN MICRORNA PUO’ LEGARE MOLTEPLICI TRASCRITTI E CIASCUN TRASCRITTO PUO’ LEGARE MOLTEPLICI MICRORNA I MICRORNA SONO TRASCRITTI SOTTO FORMA DI PRECURSORI DI MAGGIORI DIMENSIONI BIOGENESI DEI MICRORNA DICER IL LEGAME DEL MICRORNA PRODUCE IL BLOCCO TRADUZIONALE DEL MESSAGGERO E/O LA SUA DEGRADAZIONE. QUESTO PROCESSO E’ DEFINITO INTERFERENZA DA RNA O RNA INTERFERENCE. I DISAPPAIAMENTI NON POSSONO INTERESSARE LA SEGIONE SEME LE SEQUENZE GENICHE DEI MICRORNA SONO SPESSO RIUNITE IN CLUSTER LE SEQUENZE GENICHE DEI MICRORNA SONO SPESSO LOCALIZZATE IN INTRONI SE LA SEQUENZA DI UN MIRNA RISIEDE IN UN INTRONE DI UN GENE CODIFICANTE, L’ESPRESSIONE DI QUEL GENE HA UN DUPLICE EFFETTO: LA PRODUZIONE DELLA PROTEINA CODIFICATA E LA RIDUZIONE DELL’ESPRESSIONE DI ALTRE PROTEINE RIASSUMENDO, I MICRORNA SONO PICCOLE MOLECOLE DI RNA A SINGOLO FILAMENTO IN GRADO DI MODULARE L’ESPRESSIONE GENICA A LIVELLO POSTTRASCRIZIONALE. ESSI AGISCONO LEGANDOSI AD RNA MESSAGGERI DOTATI DI SEQUENZE COMPLEMENTARI, GENERALMENTE A LIVELLO DELLA 3’-UTR I MICRORNA CONTRIBUISCONO A REALIZZARE UNA REGOLAZIONE FINE DELL’ESPRESSIONE GENICA, BASATA SU UN SISTEMA COMBINATORIALE: IN CIASCUN TESSUTO, IL LIVELLO DI ESPRESSIONE DI UN GENE DIPENDE INFATTI DALLA SPECIFICA COMBINAZIONE DEI FATTORI TRASCRIZIONALI (ATTIVATORI) PRESENTI NEL NUCLEO E DEI MICRORNA PRESENTI NEL CITOPLASMA PER QUESTE PROPRIETA’, I MICRORNA SVOLGONO UN RUOLO FONDAMENTALE NELLO SVILUPPO E DIFFERENZIAMENTO. ESSI CONTRIBUISCONO INFATTI ALL’ACQUISIZIONE DI UNA SPECIFICA IDENTITA’ CELLULARE IN DUE MODI: REGOLANO FINEMENTE L’ESPRESSIONE DEI GENI NECESSARI AL TIPO CELLULARE IN ESAME ED EVITANO L’ESPRESSIONE DEI GENI LA CUI FUNZIONE DEVE ESSERE CONFINATA AD ALTRI MOMENTI DELLO SVILUPPO O ALTRI TIPI CELLULARI. I MIRNA SONO INOLTRE COINVOLTI IN MOLTI ALTRI PROCESSI BIOLOGICI, QUALI IL MANTENIMENTO DEL CARATTERE DI STAMINALITA’ E L’APOPTOSI. ALTERAZIONI DEI PROFILI DI ESPRESSIONE DEI MICRORNA SONO ALLA BASE DI VARIE MALATTIE TRA CUI IL CANCRO L’AZIONE DEI MICRORNA PUO’ ESSERE MIMATA SPERIMENTALMENTE INTRODUCENDO NELLE CELLULE PICCOLI RNA SINTETICI A DOPPIO FILAMENTO DENOMINATI PICCOLI RNA INTERFERENTI (siRNA). 5’-P 3’-OH 3’-OH 5’-P ALL’INTERNO DELLA CELLULA IL siRNA VIENE SVOLTO ED IL FILAMENTO COMPLEMENTARE AL MESSAGGERO SVOLGE UN’ATTIVITA’ ANALOGA AL MICRORNA. IN C.ELEGANS L’ATTIVITA’ DEI siRNA RISULTA SISTEMICA GRAZIE ALLA PRESENZA DI UNA RNA POLIMERASI RNADIPENDENTE LO STUDIO DELL’INTERFERENZA DA RNA IN C. ELEGANS HA FRUTTATO IL PREMIO NOBEL 2006 PER LA MEDICINA A CRAIG MELLO E ANDREW FIRE L’USO DEI siRNA E’ IN FASE DI SPERIMENTAZIONE PER LA CURA DI VARIE MALATTIE, QUALI INFEZIONI VIRALI E CANCRO. LE PROTEINE CHE LEGANO IL DNA IN MODO SEQUENZA-SPECIFICO POSSONO ESSERE SUDDIVISE IN FAMIGLIE CIASCUNA CONTRADDISTINTA DA UNO SPECIFICO MOTIVO STRUTTURALE DI LEGAME AL DNA. TRA I MOTIVI STRUTTURALI PIU’ DIFFUSI IL MOTIVO ELICA-GIRO-ELICA, IL MOTIVO A DITO DI ZINCO E IL MOTIVO A CERNIERA DI LEUCINA. TUTTI QUESTI MOTIVI GARANTISCONO UN RICONOSCIMENTO SPECIFICO DELLA SEQUENZA BERSAGLIO TRAMITE L’INTERAZIONE CON UNO O ENTRAMBI I SOLCHI DELLA DOPPIA ELICA (PRINCIPALMENTE IL SOLCO MAGGIORE). ULTERIORI INTERAZIONI CON LO SCHELETRO ZUCCHERO-FOSFATO SERVONO A STABILIZZARE IL COMPLESSO MA NON CONFERISCONO SPECIFICITA’. FIGURA 9.15 GENOMI II FIGURA 9.10 GENOMI II FIGURA 9.12 GENOMI II FIGURA 10.1 PROTEIN STRUCTURE (TOOZE) FIGURA 10.4 PROTEIN STRUCTURE (TOOZE) FIGURA 10.3 PROTEIN STRUCTURE (TOOZE) FIGURA 9.16 GENOMI II ESERCITAZIONE: USO DEL PROGRAMMA PDBVIEWER PER ANALIZZARE IL COMPLESSO REPRESSORE LACOPERATORE