da venerdì 3 a mercoledì 29 OTTOBRE 2014, TEATRO ASTRA Foyer MTI 2.2 Diario di Viaggio / TEMPI MODERNI di e con Luì Angelini e Paola Serafini (La Voce delle Cose) FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA Dopo il clamoroso successo dell’anno scorso a Teatro a Corte 13 e l’annunciato come-back per l’edizione 2014, torna la compagnia La Voce delle Cose con i suoi teatrini mobili riempiti da una nuova creazione che lascia intatte le regole-base del gioco, ma le rimodella in un’altra forma. In pochi minuti il pubblico gioca e crea un libro illustrato. Un antico diario di viaggio (nato a sua volta sotto dettatura) viene descritto all’inconsapevole Manovratore sotto forma di istruzioni che gli faranno creare una serie di tavole per illustrare le tappe. Gli oggetti usati appartengono al mondo della scrittura e della grafica. Mentre la pagine prendono forma, lo Spettatore ascolta la narrazione del viaggio. Il seguito del gioco vedrà lo Spettatore raccontare al compagno di gioco (ex Manovratore incosciente) la storia che ha sentito mentre insieme sfogliano le pagine del libro appena composto. Al termine i giocatori si porteranno via le illustrazioni, per raccontare la storia a chi vorranno e tutte le volte che vorranno. da venerdì 24 a domenica 26 OTTOBRE 2014, TEATRO ASTRA Sala Grande DEUX HOMMES JONGLAIENT DANS LEUR TÊTE / TEATRO EUROPEO di e con Roland Auzet e Jérôme Thomas con la supervisione di Mathurin Bolze musica elettronica dal vivo Wilfried Wendling luci Bernard Revel in collaborazione con Dominique Mercier-Balaz ideazione e realizzazione strumenti Robert Hébrard ARMO / CIE JÉRÔME THOMAS in coproduzione con ACT OPUS / ESPACE DES ARTS, SCÈNE NATIONALE DE CHALON-SUR-SAÔNE Formatosi con Anne Fratellini, Jérôme Thomas torna ospite di Fondazione TPE dopo gli applausi del pubblico per le performance e le creazioni site-specific pensate per le edizioni 2008, 2009 e 2012 del festival Teatro a Corte. Ad inaugurare la stagione 14.15 al Teatro Astra, si avvale della collaborazione del compositore e musicista di fama internazionale Roland Auzet e dell’acclamato artista di strada Mathurin Bolze. Insieme creano un concerto immaginario in cui sovrappongono e mescolano suggestioni visive, suoni, tempi e movimenti. Gli insoliti oggetti sonori, da prima silenziosi, che abitano il loro palcoscenico, prendono infatti vita sfiorati dalle dita del musicista e del giocoliere, mentre la superficie circostante va gradualmente moltiplicandosi grazie a un sapiente intervento di specchi. Lo spettacolo gioca con i temi della magia, attraverso le tecniche di giocoleria ed illusione nelle quali i performer sono veri maestri. venerdì 31 OTTOBRE e sabato 1 NOVEMBRE 2014, TEATRO ASTRA Sala Grande OPENING. WOMAN / PALCOSCENICO DANZA Eko Dance International Project / Agorà Coaching Project DOCE MINUTOS CON ELLOS coreografia Paolo Mohovich / musica Les Gauchos Allemands / costumi Juan Sanguino / luci Paolo Mohovich MARIE ANTOINETTE coreografia Paolo Mohovich / musica Johann Sebastian Bach / costumi Jorge Gallardo / luci Paolo Mohovich DI NUDA PERSONA coreografia Enrico Morelli / musica H. Gorecki, L.V. Beethoven, J.Johannsson / costumi Nuvia Valestri IL FOCOLARE / IL PICNIC coreografia Mats Ek / musica Philip Glass / costumi Mariko Aiokama Cinque coreografie dedicate a cinque diverse personalità femminili. La donna vista come eroina o come essere vulnerabile, volubile e misterioso. Un universo complesso, che sfugge a definizioni di categoria, ma dal quale le cinque coreografie proposte per l’Opening degli appuntamenti di Palcoscenico Danza traggono ispirazione. Tra i brani in programma Marie Antoinette, assolo in prima assoluta di Paolo Mohovich ispirato alla sfortunata regina di Francia e Doce minutos con ellos, coreografia creata in Spagna nel 1995 e riproposta a 20 anni dalla creazione, sempre da Mohovich, che ritrae la figura di una donna forte e il suo differente rapporto con tre diversi compagni di vita. Completano la serata il passo a due creato da Enrico Morelli Di nuda persona per un racconto d’amore intriso di grande e violenta poesia, e due estratti dalle coreografie di Mats Ek incentrati sulla figura della donna/madre: Il Focolare e Il Picnic. Del primo sarà protagonista il ritratto di una famiglia tradizionale intriso di un realismo drammaticamente ironico, nel secondo una visione onirica di Ek rielabora vari ruoli femminili su interpreti maschili e viceversa, sottolineando l'universalità del concetto di famiglia. da giovedì 6 a domenica 9 NOVEMBRE 2014, TEATRO ASTRA Sala Grande VERGINE MADRE / CLASSICI Canti, commenti e racconti di un’anima in cerca di salvezza. Dalla Divina Commedia di Dante Alighieri un progetto di Lucilla Giagnoni / con Lucilla Giagnoni / collaborazione ai testi Marta Pastorino musiche originali Paolo Pizzimenti / scene e luci Lucio Diana e Massimo Violato segretaria di produzione Elisa Zanino / si ringrazia Paola Rota per i preziosi consigli FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA Sei canti della Divina Commedia, probabilmente i più noti. Sei tappe di un pellegrinaggio nel mezzo del cammin di nostra vita: Il viaggio (Il primo canto dell'Inferno), La Donna (Francesca, il V), l'Uomo (Ulisse, il XXVI), il Padre (Ugolino, il XXXIII), la Bambina (Piccarda, il III del Paradiso), la Madre (Vergine madre, il XXXIII del Paradiso). È la Commedia Umana di Dante, una strada che si rivela costeggiata da figure “parentali”: quello che si compone, guarda caso, è il disegno di una famiglia. I canti non vengono spiegati, sono parole incantatrici, quelle della Divina Commedia, parole rituali. Eternamente ripetute come le preghiere. Scaturiscono storie, il lato oscuro di Ulisse, l'aspetto meraviglioso e terribile del padre, la santità dei bambini, la lussuria di tutte le donne, la grandezza della madre... un percorso ricco, sorprendente e, soprattutto, confortante. Come la preghiera. La poesia e l'arte sono una tregua per gli affanni degli uomini. Forse per questo è una donna che canta e racconta. da giovedì 13 a domenica 16 NOVEMBRE 2014, TEATRO ASTRA Sala Grande FOTOFINISH / TEMPI MODERNI di Flavia Mastrella, Antonio Rezza / con Antonio Rezza e con Ivan Bellavista / allestimento scenico Flavia Mastrella / (mai)scritto da Antonio Rezza assistente alla creazione Massimo Camilli / disegno luci Mattia Vigo / organizzazione Stefania Saltarelli REZZAMASTRELLA, TSI - LA FABBRICA DELL’ATTORE TEATRO VASCELLO A Flavia Mastrella ed Antonio Rezza, recenti vincitori del Premio Speciale UBU 2013 “per il lucido percorso di scavo nella crudeltà ottenuto attraverso il genio sfrenato di un attore e l’intuito plastico di un’artista visiva originale”, Fondazione TPE dedica quest’anno un’intera retrospettiva attraverso la programmazione dei loro ultimi e più significativi lavori teatrali, tra novembre 2014 e gennaio 2015. Il primo degli appuntamenti è con Fotofinish (2003), del quale scrivono i due artisti: “È la storia di un uomo che si fotografa per sentirsi meno solo. Apre così uno studio dove si immortala fingendosi ora cliente ora fotografo esperto. E grazie alla moltiplicazione della sua immagine arriva a credersi un politico che parla alla folla. Una folla che non c’è. Ma che lo galvanizza come tutte le cose che non avremo mai. Tra un comizio e l’altro arriva a proclamarsi costruttore di ospedali ambulanti che si spostano direttamente nelle case dei malati. E all’interno di questi ospedali c’è sempre lui: sotto le vesti del primario, sotto quelle del degente e sotto quelle delle suore cappellone che sostituiscono la medicina con gli strumenti della fede. Ben presto, grazie all’inflazione della sua immagine, è convinto di non essere più solo.” da venerdì 21 a domenica 23 NOVEMBRE 2014, TEATRO ASTRA Sala Grande LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE / CLASSICI da I Fratelli Karamazov di Fëdor Michajlovič Dostoevskij / drammaturgia Pietro Babina, Leonardo Capuano, Umberto Orsini regia Pietro Babina / scene Federico Babina, Pietro Babina / costumi Gianluca Sbicca / musiche Alberto Fiori con Umberto Orsini e Leonardo Capuano / video effects Miguel Derrico / sound design Alessandro Saviozzi / scenotecnico Filippo Lezzi COMPAGNIA UMBERTO ORSINI “Vivo da quarant'anni col Grande Inquisitore di Dostoevskij - racconta Orsini - da quando cominciai ad occuparmene in occasione dello sceneggiato che alla fine degli anni sessanta fu realizzato da Sandro Bolchi per la Rai-TV e che fu seguito da più di venti milioni di persone per otto settimane di seguito. Qualcosa di inimmaginabile oggi. Interpretavo il fratello Ivan e per anni mi sono sentito dire da generazioni di spettatori che venivano ad incontrarmi nei camerini dei teatri: "Ma quell'Ivan Karamazov! Ma cose così perché non ne fanno più?", sentendo nella loro voce un rimpianto e soprattutto una memoria sorprendenti.” Umberto Orsini oggi, partendo da questa memoria, fa rivivere quell’esperienza, calandosi nei panni di un immaginario Ivan Karamazov maturo. Si misura, attraverso uno specchio, con il sé stesso giovane, quell’ideatore della leggenda che tra nostalgia e sofferenza srotola il suo personale nastro di Krapp. In scena, accanto al doppio personaggio, Leonardo Capuano, un Mefisto di eco faustiana con il quale l’Inquisitore si accanisce a classificare temi ossessivi quali fede, mistero, autorità, peccato e libertà. Un testo che è soprattutto un manifesto sulla mancanza di libertà degli uomini: l’Inquisitore si rivolge al Cristo affermando che gli uomini non sanno che farsene della libertà, consegnano l’arbitrio ad altri e si deresponsabilizzano. Solo in questo modo paradossalmente si sentono liberi. da mercoledì 26 a venerdì 28 NOVEMBRE 2014, TEATRO ASTRA Sala Grande UNA GIOVINEZZA ENORMEMENTE GIOVANE / TEMPI MODERNI di Gianni Borgna / ispirato a testi di Pier Paolo Pasolini / con Roberto Herlitzka / regia Antonio Calenda / scene Paolo Giovanazzi / luci Nino Napoletano TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA in collaborazione con MITTELFEST 2013 Uno spettacolo singolare, costruito attorno a un monologo presago, quasi divinatorio, rende omaggio al pensiero di Pier Paolo Pasolini attraverso l’evocazione della sua opera letteraria rivelando ancora una volta la impressionante capacità profetica dello scrittore. Pasolini ha saputo vedere e descrivere con molto anticipo il nostro mondo, la confusione sociale e civile nella quale, attraverso mutamenti epocali, siamo chiamati a vivere. Un “vedere politicamente” del quale l’autore Gianni Borgna è stato testimone oculare: da segretario della FGC romana, ebbe modo di essere molto vicino a Pasolini, di sperimentare le generosità con la quale si dedicava ai giovani di sinistra, una generazione che faceva sperare in una palingenesi possibile e futura dell’identità nazionale. Gianni Borgna, recentemente scomparso, aveva in programma la presentazione del libro al teatro Astra. Siamo felici di ospitare lo spettacolo tratto da quelle pagine, ricordando l’autore con amicizia e simpatia. da giovedì 4 a domenica 7 DICEMBRE 2014, TEATRO ASTRA Sala Grande LO STRIDERE LUTTUOSO DEGLI ACCIAI / SPAZI SONORI Cantata per soprano, voce recitante e ensemble testo Giorgio Luzzi musica Adriano Guarnieri / messinscena Controluce Teatro d'Ombre - Cora De Maria, Alberto Jona, Jenaro Meléndrez Chas esecuzione musicale di Icarus Ensemble / direttore Pietro Borgonovo / soprano Sonia Visentin regia del suono e live electronics Tempo Reale - Francesco Giomi e Damiano Meacci / voce recitante Michela Mocchiutti FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA con il patrocinio di Goethe-Institut Turin Questa Cantata nasce dalla commozione, dal dolore, dalla persistenza della memoria e dalla celebrazione di un rito attorno a una vicenda di lavoro e di morte, il rogo della Acciaieria ThyssenKrupp di Torino che nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 ha ucciso i sette operai Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino, Antonio Schiavone. Nell'opera s’intrecciano e si sovrappongono tre linguaggi: quello della poesia, quello della musica e quello delle immagini. Si tratta di una sequenza di 121 versi liberi, divisi in sette sezioni di lunghezza variabile e orientate ad affrontare ciascuna aspetti diversi, privati e pubblici, elegiaci e civili, documentati nel periodo immediatamente successivo all’evento e sotto la spinta delle diverse forme di emozione suscitate dalla notizia e dalle immagini della tragedia. Si tratta di un'operazione che si inscrive perfettamente nella vocazione artistica di TPE innanzi tutto per l'impegno morale e civile del soggetto; ma anche per l'incontro di generi e forme diverse di arte, musica, spettacolo dal vivo e teatro di figura; e infine per la collaborazione tra imprese culturali del territorio (Fondazione TPE e Controluce Teatro d'Ombre) che operano in universi contigui di innovazione teatrale. da giovedì 11 a domenica 14 DICEMBRE 2014, TEATRO ASTRA Sala Grande BAHAMUTH / TEMPI MODERNI di Flavia Mastrella, Antonio Rezza / con Antonio Rezza e con Ivan Bellavista e Giorgio Gerardi / liberamente associato al Manuale di zoologia fantastica di J.L. Borges e M. Guerrero / un habitat di Flavia Mastrella / (mai)scritto da Antonio Rezza / collaborazione alla regia e all’ispirazione Massimo Camilli disegno luci Mattia Vigo, Maria Pastore / documentazione fotografica Stefania Saltarelli / disegni Flavia Mastrella REZZAMASTRELLA, TSI - LA FABBRICA DELL’ATTORE TEATRO VASCELLO, CRT ARTIFICIO Secondo capitolo della retrospettiva dedicata a Flavia Mastrella e Antonio Rezza. In Bahamuth (2006) “un uomo steso fa le veci del tiranno. E cede il passo all’atleta di Dio che volteggia sulle sbarre con le braccia della disperazione. E poi un nano, più basso delle sue ambizioni, che usa lo scuro per fare, e la luce per dire. Frattanto qualcuno cade dall’alto e si infila i piedi nella gola. E quindi la realtà figurata delle vittime del povero consumo, connotate da assenza di astrazione, con il padrone unto dall’autorità del denaro. Ma si affaccia Bahamuth, l’essere supremo, che dopo breve apparizione si sottrae al tempo e al giudizio. E un amico che parla senza voce e sente senza orecchie. Ma il senso della vita si incontra solo all’infinito dove l’uomo fa la fine del capretto da sgozzare. La corsa al vestire il corpo nudo e verme non da tregua all’uomo pellegrino, mentre le braccia del padrone, camuffate da proletariato, saltano al ritmo di una danza di classe. E l’orologio segna sempre l’ora in cui un passerotto castrato si affaccia e grida la sua costernazione sotto forma di cucù, per poi rientrare diligente nella trappola del tempo. Editti a favore di chi non ha. Urla squassanti di chi non è. Urla come indiani, urla che non vengono capite perché non le si vuol capire. Ma come Bahamuth sostiene il mondo, così le immagini si sovrappongono. E il gran finale, con i personaggi a fare la figura degli sguatteri mentre l’autore che li muove è il gerarca dalla lingua biforcuta. L’autore è il male dell’opera.” da venerdì 26 DICEMBRE 2014 a martedì 6 GENNAIO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande UN MARITO PER DUE / TEMPI MODERNI scritto e diretto da Claudio Insegno con Claudio Insegno, Carlotta Iossetti, Andrea Beltramo, Guido Ruffa, Clara Droetto, Daniela De Pellegrin, Valentina Pollani, Ettore Lalli musiche Jacopo Fiastri / luci Pietro Striano scenografia Linea Rmp arredamenti costumi Gisa Rinaldi / Agostino Porchietto COOPERATIVA ARTISTICA INTERNATIONAL A conferma del successo ottenuto con i lavori proposti durante le passate stagioni all’Astra, Fondazione TPE torna ad affidare lo “spettacolo delle feste” alla comicità del trio Beltramo Insegno - Iossetti. Nella commedia, scritta questa volta dallo stesso Claudio Insegno, galeotto sarà l'autobus che Phil, il protagonista, prende abitualmente e che considera terreno fertile per le sue conquiste. Tutto fila liscio finché Phil non incontra Julie, una ragazza molto più giovane di lui, perdendo letteralmente la testa fino al punto di voler divorziare dalla moglie Maggie per sposare la ragazza. George, il suo migliore amico, si fa coinvolgere, suo malgrado, in una serie interminabile di menzogne, scambi di persona, amanti, spasimanti imprevisti e situazioni sempre più ingarbugliate che culmineranno in un rovesciamento degli equilibri fino al finale davvero inaspettato… da giovedì 15 a domenica 18 GENNAIO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande 7-14-21-28 / TEMPI MODERNI di Flavia Mastrella e Antonio Rezza con Antonio Rezza e con la partecipazione straordinaria di Lorenzo Gleijeses un habitat di Flavia Mastrella / (mai)scritto da Antonio Rezza assistente alla creazione Massimo Camilli disegno luci Mattia Vigo, Maria Pastore organizzazione Stefania Saltarelli FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA, REZZAMASTRELLA in collaborazione con TSI – LA FABBRICA DELL’ATTORE TEATRO VASCELLO 7–14–21–28, il terzo appuntamento con Mastrella e Rezza per Stagione TPE, è un lavoro del 2009. Ne scrivono i due artisti: “Civiltà numeriche a confronto. La sconfitta definitiva del significato. Malesseri in doppia cifra che si moltiplicano fino a trasalire: siamo a pochi salti di distanza dalla sottrazione che ci fa sparire. Improvvisamente cessa il legame con il passato: corde, reti e lacci tengono in piedi la situazione. Si gioca alla vita in un ideogramma. Il tratto, tradotto in tre dimensioni, sviluppa volumi triangolari diretti verso l’alto che coesistono con linee orizzontali: ma in verticale si muove solo l’uomo. Qui non si racconta la storiella della buona notte, qui si porge l’altro fianco. Che non è la guancia di chi ha la faccia come il culo sotto. Il fianco non significa se non è trafitto. Con la gola secca e il corpo in avaria si emette un altro suono. Fine delle parole. Inizio della danza macabra.” da giovedì 22 a sabato 24 GENNAIO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande FRATTO _ X / TEMPI MODERNI di Flavia Mastrella, Antonio Rezza / con Antonio Rezza e con Ivan Bellavista un habitat di Flavia Mastrella / (mai)scritto da Antonio Rezza assistente alla creazione Massimo Camilli / disegno luci Mattia Vigo organizzazione generale Stefania Saltarelli FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA, REZZAMASTRELLA in collaborazione con TSI - LA FABBRICA DELL’ATTORE Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce? Si può rispondere con la stessa voce di chi fa la domanda? Ultimo lavoro della coppia Mastrella-Rezza, Fratto _ X (2012) chiude la “personale” torinese dedicata ai due artisti. “Due persone discorrono sull’esistenza. Una delle due, quando l’altra parla, ha tempo per pensare: sospetta il tranello ma non ne ha la certezza. L’habitat Fratto _ X è una distesa di carne calda che genera figure antropomorfe, è un impeto da suggestioni fotografiche. Le immagini raccontano la strada che corre e l'impossibilità di agire. Scie luminose si materializzano con l'inquietante delicatezza dei fiori visti da vicino. Come 7–14–21-28 anche Fratto _ X è un ideogramma, insegue la leggera freschezza vibrante del tratto e il colore saturo dell'immagine in 3d. L'inutilità permea e comprime i personaggi che si affacciano da un divieto X. La Sedia, mezzo mutante color azzurro, pelle e ruggine, è presa in prestito dal teatro di narrazione. Il Telecomandato geneticamente alterato e il Miracolo dell'urbanizzazione sono sculture mobili dipendenti. La carcassa del guerriero viene riproposta come presenza epica solo nella forma e nell'atteggiamento.“ martedì 27 GENNAIO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande L’ULTIMA LETTERA DI SHYLOCK / TEMPI MODERNI uno spettacolo di Nicola Fano e Vittorio Viviani con Vittorio Viviani musiche originali di Germano Mazzocchetti ASS. CULT. KIPLING ACADEMY Sono quattrocento anni che Shylock scrive lettere su lettere a William Shakespeare: con Il Mercante di Venezia (con quelle storie della libbra di carne, del prestito a tassi esorbitanti, del processo-farsa davanti al Doge...), gli ha fatto fare una pessima figura! E non solo a lui, ma a tutti gli ebrei. E poi com’è possibile che, se il protagonista del Mercante è lui, il banchiere Shylock, il copione sia dedicato fin dal titolo a quell’antipatico veneziano di Antonio? E allora Shylock scrive, scrive a tutti: da Marx a Riccardo III, da Otello a Desdemona, da Christopher Marlowe a Aristotele. C’è qualcuno disposto a difenderlo? Niente. Tutto tace: Shylock ormai è rimasto solo. Nemmeno l’amore della figlia Gessica può reclamare, perché pure quella gli ha messo contro Shakespeare! Insomma: si scherza con i santi del teatro, ma solo per ridere con rispetto. E per arrivare a concludere che in fondo aveva ragione Shakespeare: pure Shylock, con un colpo di scena finale, se ne rende conto. Un’ora e venti di spettacolo teso, a tratti comico a tratti drammatico (le parole di Shakespeare aiutano): un tuffo raffinato nella storia del teatro (e dell’economia) per rendersi conto che sugli italiani Shakespeare ne sapeva più di noi e per capire che ridere di sé stessi è il modo migliore per tollerare gli altri. Perché poi questo è stato il merito principale di Shakespeare, quando ha scritto Il Mercante di Venezia: parlare della furbizia degli italiani e della solitudine degli ebrei. E il mondo, per quattro secoli, è stato ad ascoltarlo. da venerdì 30 gennaio a giovedì 12 FEBBRAIO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande IL TRIONFO DEL DIO DENARO / CLASSICI di Pierre de Marivaux regia di Beppe Navello con Daria Pascal Attolini, Diego Casalis, Riccardo De Leo, Marcella Favilla, Stefano Moretti, Alberto Onofrietti, Camillo Rossi Barattini scene Francesco Fassone / musiche Germano Mazzocchetti FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA Il Trionfo del Dio Denaro è una piccola pièce sul potere di seduzione del denaro. Apollo, dio dell’arte, dell’intelligenza, della musica e della cultura, si è innamorato di una bella ragazza terrestre e si è fidanzato con lei. Plutone, dio del denaro, la vede, la desidera e propone una scommessa al collega e rivale: cercherà di conquistare la bella Aminta con le sue risorse e di strapparla all’amore di Apollo, il quale è convinto che lo spirito fine della fanciulla non si lascerà sedurre dalla volgarità del suo amico. Come andrà a finire? Questo testo divertente e cattivo del 1728, scritto da uno dei più raffinati drammaturghi francesi di tutti i tempi, vuole essere il secondo episodio, dopo Il Divorzio di Vittorio Alfieri, di un progetto registico che, attraverso la rilettura critica di grandi classici, proponga umili pause di riflessione civile all’opinione pubblica di un paese troppo affannosamente confuso nella propria contemporaneità. da venerdì 13 a domenica 15 FEBBRAIO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande ROMEO E GIULIETTA / CLASSICI di William Shakespeare (laboratorio) a cura di Robert Talarczyk con i Giovani di Sala Prove FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA Un nuovo, lungo percorso che porterà ad uno spettacolo comincia con parte della Compagnia dei Giovani di Sala Prove: uno dei più grandi testi di Shakespeare sarà il protagonista di un laboratorio di approfondimento e ricerca affidato alla direzione di Robert Talarczyk, il regista direttore del Teatr Şląski di Katowice in Polonia, con il quale TPE ha intessuto rapporti di feconda collaborazione da ormai due anni. Un primo parziale risultato spettacolare sarà presentato nel periodo dell’anno tradizionalmente dedicato al tema imperituro dell’amore… ritornerà l’anno dopo, in forma più completa e l’anno dopo ancora, nella versione finale. Un modo progressivo e arricchente di progettare uno spettacolo importante. da giovedì 19 a domenica 22 FEBBRAIO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande WOYZECK / CLASSICI di Georg Büchner / regia Emiliano Bronzino con (ordine originale del testo) Lorenzo Gleijeses, Maria Alberta Navello, Stefano Moretti, Fabrizio Martorelli, Diego Casalis, Alessandro Meringolo, Marcella Favilla, Riccardo De Leo scene Francesco Fassone / costumi Chiara Donato / luci Mauro Panizza / musiche Matteo Curallo assistenti alla regia Maria José Revert e Lia Tomatis / sarta Augusta Tibaldeschi / elettricista Paolo Raimondo / macchinista Pey FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA Woyzeck, dramma incompiuto per la morte dell’autore a soli ventiquattro anni, ci mostra un mondo chiuso, claustrofobico, da cui non esiste nessuna possibilità di fuga: una realtà che riesce a distruggere ogni umanità e sentimento nell'anima del protagonista. Siamo di fronte a una drammaturgia aperta, frammentata che si presenta come un labirinto da cui è impossibile uscire e in cui s’intrecciano poesia, psicologia, critica sociale: un'analisi spietata di come la violenza reiterata e continua possa spingere un uomo “giusto” a compiere il peggiore dei crimini. Eppure Woyzeck è, nonostante tutto, un atto grandissimo di amore verso l’umanità, un amore che nasce dalla nostra capacità di comprendere e commuoverci anche dell’orrore più profondo. Questo spettacolo è il secondo capitolo di un progetto creativo affidato al giovane regista Emiliano Bronzino che ha già diretto per Fondazione TPE un affiatato gruppo di giovani e bravissimi interpreti in un originale rilettura di Zio Vanja di Cechov. da martedì 24 FEBBRAIO a domenica 1 MARZO 2015, TEATRO ASTRA Sala Prove PRAWIE-RAJ Quasi-paradiso / TEATRO EUROPEO testo Irena Świtalska regia Robert Talarczyk scenografia Francesco Fassone con Beata Dudek, Davide Capostagno e attori del Teatr Śląski di Katowice FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA, TEATR ŚLĄSKI - KATOWICE Una ragazza nasce in Polonia in un caldo giorno dell’estate del 1974, lo stesso nel quale la nazionale polacca batte quella italiana per 2-1 in un incontro dei Mondiali di calcio (in Italia, ovviamente, nessuno ricorda più quell’evento…). Julia cresce nella Polonia del socialismo reale, nella grigia terra dei negozi vuoti, delle Fiat 126, delle marce obbligatorie per il primo maggio e dei festival di canzoni militari sovietiche, degli striscioni con slogan inneggianti ai piani quinquennali. La trasformazione di Julia in donna adulta coincide con quella del sistema politico, con la caduta del muro di Berlino, il declino di Wojciech Jaruzelski e l’ascesa di Lech Walęsa e Solidarność. Julia, segnata da quella particolare coincidenza nel giorno della sua nascita, continua a pensare all’Italia e a guardare con curiosità oltre confine e più a sud, verso il Mediterraneo, dove altri incontri di vita sono possibili. Lo spettacolo è il terzo risultato creativo dell’amicizia tra TPE e Teatr Śląski di Katowice. da venerdì 27 FEBBRAIO a domenica 1 MARZO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande PIRANDELLO / BECKETT / CLASSICI Atto senza parole di Samuel Beckett / All’uscita di Luigi Pirandello regia Guido De Monticelli con Edoardo Demontis, Paolo Meloni, Isella Orchis, Luigi Tontoranelli e le figure animate di Is Mascareddas scenografia Edoardo Cossu, Marta Spiga, Valeria Spiga, Eleonora Uras costumi Adriana Geraldo / luci Löic François Hamelin TEATRO STABILE DELLA SARDEGNA Un mimo, tre attori, e una serie di figure di legno animate, deliziosamente intagliate: Pirandello / Beckett è uno spettacolo che mette insieme diversi linguaggi scenici, la pantomima, il pezzo teatrale e il teatro di figura, con l’irruzione di una serie di personaggi di quel “popolo di legno” che da sempre abita le zone più fantastiche e fantasmatiche del palcoscenico: “arsenale delle apparizioni”, lo chiamerebbe Pirandello. E proprio un che di fantastico lega assieme, come un filrouge, i due piccoli capolavori di questi pilastri della drammaturgia e della cultura del ‘900 (entrambi premi Nobel): quel gorgogliare di stupefatto umorismo attraverso cui prende forma la metafisica parabola dell’esistenza. E se, nella pantomima di Beckett riecheggia, in un susseguirsi di comicissimi inciampi e umanissimi impedimenti, un che di chapliniano (o forse qualcosa che ricorda Buster Keaton, che non a caso fu l’interprete dell’unico film di Beckett), nel “mistero profano” di Pirandello siamo oltre la soglia della vita, all’uscita di un cimitero dove i personaggi sono in realtà “apparenze” appena fuoriuscite dalla loro esistenza terrena; in attesa di una dissoluzione che non tarderà a venire, non appena ogni residuo, ogni conto in sospeso con la loro vita passata si sarà esaurito. da venerdì 6 a domenica 8 MARZO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande MALAFEMMINA Storie di donne e di violenza / TEMPI MODERNI di Francesco Zarzana con Caterina Vertova costumi Brigida Sacerdoti FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA Al centro dell’opera la storia di tre donne contemporanee. Neda, Hanifa e Rose. Dall’Iran, la voce di Neda Salehi Agha Soltan, la studentessa uccisa a Teheran durante le proteste dopo le elezioni presidenziali di Ahmadinejad del 2009 e barbaramente represse dal regime. Il suo nome è diventato un grido di protesta in tutto il mondo. Dall’Afghanistan, la storia di Hanifa. Racconta lo strazio di migliaia di giovanissime ragazze che per sfuggire ai matrimoni combinati scelgono di darsi fuoco. Dal Kenya, l’ultima protagonista: si chiama Rose. Come le rose che lei va a tagliare nelle serre sul lago Neivasha. Le giovani tagliatrici, prive di qualsiasi protezione, sono costrette, per pochi dollari, a respirare polveri tossiche e concimi killer dieci ore al giorno, sotto teloni trasparenti a più di quaranta gradi. da martedì 10 a domenica 15 MARZO 2015, TEATRO ASTRA Sala Prove ROBINSON CRUSOE, IL BEST SELLER / TEMPI MODERNI riscrittura scenica di Alberto Gozzi / sequenze video di Francesco Ghisi / cast in via di definizione RADIOSPAZIO TEATRO, FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA Capostipite del romanzo moderno, frequentato da innumerevoli generazioni di lettori di ogni età nonché amato da Rousseau, Stevenson, Poe, Marx… Sì, il Robinson è tutto questo e molto altro ma il nostro Robinson teatrale non sarà riletto come un monumento letterario bensì come un best seller: il romanzo di De Foe lo è dal 1719 e come tutti i prodotti di grande successo ha conosciuto un numero impressionante di imitazioni e di sequel. La nostra storia, invece, incomincia con un prequel: De Foe, ormai avanti con gli anni, ha bisogno far la dote a una figlia, quindi cerca di piazzare un romanzo al libraio William Taylor. Come un autore esordiente, gli sottopone un canovaccio: è la storia (vera, di cui si è molto parlato) del marinaio scozzese Alexander Serkik, un pirata scaricato su un’isola deserta che ha fatto ritorno dopo cinque anni. Il libraio Taylor è un editore esigente: il soggetto è forte, potrebbe piacere, ma come sarà costruito il romanzo? Il vecchio De Foe non lo manda al diavolo, ha troppo bisogno di quel denaro. Dunque racconta, e sulla scena, con il contrappunto dei video, si animano le sequenze del romanzo, con l’isola, Venerdì, gli oggetti recuperati dalla nave e anche il pappagallo parlante: tutte sottoposte al vaglio critico-economico di Taylor, un libraio-editore straordinariamente vicino agli imprenditori mediatici dei nostri anni. sabato 14 MARZO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande FIVER/PERMUTAZIONI / PALCOSCENICO DANZA C.ie Zerogrammi - LUFT casa creativa in collaborazione con Balletto dell’Esperia e Fondazione Live Piemonte dal Vivo Spettacolo-evento che riunisce in un’unica serata i vincitori del Bando Permutazioni, concorso di residenza e produzione coreografica insieme ai vincitori delle ultime edizioni del celebre festival di video-danza spagnolo FIVER. I brani eseguiti dal vivo o proiettati sullo schermo saranno testimoni delle molteplici anime della danza e di come questo linguaggio universale possa ugualmente essere efficace plasmandosi sotto i nostri occhi o divenendo immortale catturato dalla macchina da presa e supportato dalle tecniche cinematografiche. Permutazioni è alla sua prima edizione. Ideato da C.ie Zerogrammi / LUFT casa creativa con l’appoggio della Fondazione Live Piemonte dal Vivo e del Balletto dell’Esperia, ha attirato quest’anno l’attenzione di ben 70 artisti da tutto il mondo, di cui solo 5 sono stati selezionati per compiere un percorso creativo in residenza e per rappresentare i loro lavori nell’ambito di Palcoscenico Danza. FIVER è il festival internazionale di video-danza con sede a Logroño, nella regione spagnola della Rioja, in cui autori di fama internazionale e coreografi alle prime armi competono servendosi della poetica del movimento. da mercoledì 18 a domenica 22 MARZO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande LIGHT MISTERY Il mistero della luce / TEMPI MODERNI regia di Emiliano Bronzino / di e con Marina Carpineti, Marco Giliberti e Nicola Ludwig FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Milano e con Teaching Enquiry with Mysteries Incorporated (TEMI) Alla luce dell’ampia esperienza nel teatro scientifico maturata in questi anni, l’unità di ricerca di Milano ha scritto un nuovo spettacolo sul tema del mistero nella scoperta scientifica. Lo spettacolo, concepito da una vera regia teatrale, vedrà tre ricerc-attori sulla scena secondo un modulo collaudato che li vede svolgere straordinari esperimenti scientifici dal vero, con una trama avvincente dove la passione per la ricerca emerge anche attraverso il coinvolgimento del pubblico. Nonostante la profondità dei temi trattati, la vicenda si svolge con leggerezza e il divertimento è assicurato. Sulla scena i tre scienziati si muovono tra oggetti dal comportamento strano. Solo la mente preparata ed educata all’inaspettato, al mistero, può scoprire che la soluzione sta nel non essere troppo rigidi con le classificazioni. L’occhio non può vedere quello che la mente non è preparata ad accettare. Lo spettacolo non è divulgativo nel senso che vuole spiegare oppure semplificare, oppure assomigliare a una lezione; anzi! Vuole proprio scegliere lo strumento del teatro come il più efficace per suscitare la passione per la ricerca e lo studio. Lo spettacolo proporrà anche agli insegnanti e agli studenti interessati, cicli di incontri e attività pratiche di laboratorio sulla metodologia didattica IBSE (Inquiry Based Science Education). martedì 24 MARZO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande LOST FOR WORDS L’invasione delle parole vuote / PALCOSCENICO DANZA Spellbound Contemporary Ballet regia e coreografia Mauro Astolfi / disegno luci Marco Policastro musica Loscill, HIF Biber, B. Frost, D.Bjarnason, J.Hopkins, A.Ibragimova, A Winged Victory for the Sullen, Carlo Alfano con Maria Cossu, Marianna Ombrosi, Sofia Barbiero, Alessandra Chirulli, Giacomo Todeschi, Mario Laterza, Michelangelo Puglisi, Giuliana Mele, Gaia Mattioli SPELLBOUND CONTEMPORARY BALLET in collaborazione con Avvertenze Generali 2011 e Amat Civitanova Danza 2012 con il contributo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e Regione Lazio La trilogia Lost for Words - L'invasione delle parole vuote nasce come simbolico processo al sistema parlato, a favore di un recupero del rapporto dialettico tra i corpi in movimento e presenta una creazione in tre atti dove il linguaggio coreografico, scritto sul corpo nella sua accezione più astratta ma al tempo stesso più intensa e suggestiva, fa da cornice a un'opera che per essenzialità ed efficacia è stata l’unica produzione europea assegnataria di un NDP (National Dance Project) Subsidy negli Stati Uniti per la stagione 2012/2013. L'analisi della comunicazione priva di parole proposta dalla suggestione del titolo si esprime dunque attraverso il tentativo di non interrompere la relazione autentica e pura tra i corpi. L'intera struttura di Lost for Words è attraversata da una vibrazione continua dove lo studio coreografico contiene in sé la soluzione finale di questa spasmodica ricerca di comprensione. Il progetto, a firma di Mauro Astolfi, è prodotto da Spellbound Contemporary Ballet in collaborazione con Avvertenze Generali 2011, Amat Civitanova Danza 2012 e Dansencore Canada, con il contributo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e Regione Lazio / Assessorato Cultura, Arte e Sport - Area Spettacolo dal Vivo. sabato 28 MARZO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande BOÎTE À SURPRISES / SPAZI SONORI Un divertimento in musica di Anna Zapparoli e Mario Borciani con Marco Bellocchio, Benedetta Borciani, Beniamino Borciani, Camilla Capolla, Lucrezia Piazzolla regia Anna Zapparoli arrangiamenti, direzione musicale e pianoforte Mario Borciani DUAL BAND Un’allegra compagnia di giovani: cantanti innamorati del teatro e attori innamorati della musica. Questo mélange ha dato vita a Boîte à surprises, uno spettacolo di cabaret che cavalca il crinale sottilissimo e spesso inafferrabile tra la musica e il teatro: da Monteverdi a James Bond, da Rossini a Lady Gaga, passando da Brecht a "Balocchi e profumi”, fino a una esilarante "Storia del Cinema in nove minuti". Una serie di adattamenti teatrali in chiave ironica dei brani scelti in un susseguirsi di esilaranti sorprese per il pubblico! Lo spettacolo, che ha debuttato nel novembre 2011 al Blue Note di Milano, è recitato e cantato in tutte le lingue d'Europa, ma soprattutto nella "superlingua" delle voci che imitano strumenti musicali. giovedì 2 e venerdì 3 APRILE 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande PETITES PIÈCES / PALCOSCENICO DANZA I Funamboli in collaborazione con gli artisti dell’Opéra National di Parigi / Andrea Gallo Rosso OCCHI coreografia Andrea Gallo Rosso / in collaborazione con INTERPLAY Festival - AME QUI VIVE coreografia Fabio Crestale / musica Camille de Saint Saens eseguita da Arnaud Nuvolone e Anna Pennisi (primo violino e soprano dell'Opéra National di Parigi) / danza Fabio Crestale, Melodie Ducultieux, Lucille Moulin - OPPOSÉ musiche Philip Glass / danza Alessio Carbone e Léonore Baulac (primo ballerino e ballerina sujet dell’Opéra National di Parigi) / creazione per Maggiodanza 2013 - ACTIONS APRÈS LA GUERRE coreografia Paolo Mohovich / musica Bach / danza Fabio Crestale / creazione in collaborazione con il Centre National de la Danse di Parigi - AL MURO coreografia Fabio Crestale / musiche Arvo Part e Bach / danzatori Fabio Crestale e Alessio Carbone (primo ballerino dell’Opéra National di Parigi) Quattro piccole pièce coreografiche pensate dall’ensemble I Funamboli diretto da Fabio Crestale e proposte in collaborazione con gli artisti dell’Opéra National di Parigi. Se in Ame qui vive, nato dalla collaborazione con Arnaud Nuvolone e Anna Pennisi (primo violino e soprano dell’Opéra National di Parigi) due anime si muovono in scena al suono delle corde e dei ritmi dei musicisti, in Opposé due figure impaurite si animano come bambini al buio, agitandosi e cercandosi l’un l’altro: sono Alessio Carbone e Léonore Baulac, primo ballerino e ballerina sujet dell’Opéra, i cui passi si nutrono di angoscia, lacerazioni emotive, convulsioni del cuore che nascono dallo stomaco e vanno suscitando ora speranza ora devastazione. In Actions après la guerre Paolo Mohovich crea sulle musiche di Bach un solo immaginando il dolore di un soldato reduce dall’ultima battaglia che deve convivere con le azioni commesse, crearne di nuove per sottrarsi al passato e spogliarsi del fango per provare a rinascere. Al muro chiude la serata prendendo spunto dalle suggestioni che nascono dall’incontro tra persone diverse, in un passo a due tra Carbone e Crestale. In collaborazione con il festival INTERPLAY, la serata è aperta dal solo Occhi, realizzato dal giovane e pluripremiato coreografo piemontese Andrea Gallo Rosso. da martedì 7 a domenica 19 APRILE 2015, TEATRO ASTRA Sala Prove L’AMORE SEGRETO DI OFELIA / TEMPI MODERNI di Steven Berkoff / traduzione di Adele D'Arcangelo / adattamento per la scena di Michele Di Mauro e Carlotta Viscovo con Michele Di Mauro, Carlotta Viscovo / la voce di Gertrude è di Franca Nuti / scene Lucio Diana / suono e live electronics G.u.p. Alcaro FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA in collaborazione con Festival delle Colline Torinesi Amleto, atto III, scena prima. Dopo il celebre monologo “essere o non essere”, Ofelia, obbligata dal padre, restituisce ad Amleto i doni e le lettere da lui precedentemente ricevuti... È proprio da questa memorabile scena che trova ispirazione Steven Berkoff: cosa c'era scritto in quelle lettere? Sappiamo così poco, dell'amore tra Amleto e Ofelia. La fanciulla vive lo scorrere degli avvenimenti e il delinearsi della tragedia, sempre un po' di riflesso rispetto al Principe protagonista. Berkoff inventa un carteggio tra i due amanti, parallelo al dramma shakespeariano. E, attraverso quello, ci regala immagini di amore cortese, desiderio sessuale e presagi di imminenti tragedie, dando vita a un'originale forma di “drammaturgia epistolare in versi”. L’Amore segreto di Ofelia è la mirabolante giostra barocca con cui l'eclettico drammaturgo inglese scandaglia gli abissi dell’amore e del sesso, del potere e della follia, del vivere e del rifiuto di vivere. Grazie alle pagine roventi di questo epistolario contemporaneo, il pubblico di oggi è invitato a spiare ed ascoltare ciò che nel testo di Shakespeare non ci è dato: l’altrove dei due personaggi. Il loro amore segreto e gli arabeschi dell’anima e del corpo. L’abbraccio di due esistenze votate a un destino di morte. giovedì 9 e venerdì 10 APRILE 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande JESSICA AND ME / PALCOSCENICO DANZA Cristiana Morganti di e con Cristiana Morganti, danzatrice del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch / collaborazione artistica Gloria Paris consulenza musicale Kenji Tacagi / scene e video Connie Prantera / disegno luci Laurent P. Berger IL FUNARO – Pistoia in coproduzione con FONDAZIONE I TEATRI – Reggio Emilia Dopo lo strepitoso successo ottenuto nell'edizione 2013 di Palcoscenico Danza con Moving with Pina, torna Cristiana Morganti, una delle grandi danzatrici storiche del Tanztheatre di Wuppertal di Pina Bausch. Sotto l'ombra di un grande albero non cresce mai nulla: partendo da questa frase che da tempo è diventata motivo della sua riflessione, Cristiana Morganti, danzatrice e coreografa, si interroga sul proprio lavoro, sulle sue radici, la memoria e il futuro e condivide questo suo percorso con il pubblico attraverso un nuovo assolo, in una sorta di racconto autobiografico danzato. Cristiana Morganti è nata e cresciuta a Roma. Nel 1986 si diploma in danza classica all’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Si trasferisce in Germania per studiare alla Folkwang Hochschule di Essen ed approfondisce lo studio della danza contemporanea con i maestri Jean Cebron e Hans Züllig. Ha lavorato con Susanne Linke, Urs Dietrich, Joachim Schlömer e Felix Ruckert e per tre anni nella compagnia Neuer Tanz di Wanda Golonka e VA Wolfl. Dal 1993 è danzatrice solista del Tanztheatre di Wuppertal diretto da Pina Bausch, dove lavora tutt’oggi. da mercoledì 15 a venerdì 17 APRILE 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande ANTIGONE / CLASSICI di Jean Anouilh / traduzione di Andrea Rodighiero regia Emanuele Conte / scene Luigi Ferrando / costumi Bruno Cereseto / luci e fonica Tiziano Scali con Viviana Strambelli, Enrico Campanati, Pietro Fabbri, Mauro Lamantia, Marco Lubrano / assistente alla regia Yuri D’Agostino FONDAZIONE LUZZATI - TEATRO DELLA TOSSE Amore e morte, insurrezione e potere, ragione e spiritualità. Sono i temi sempre attuali di uno dei testi più interessanti del '900 europeo. Anouilh scrive la sua Antigone, ispirata all’omonima tragedia di Sofocle, quando la Francia vive l’occupazione tedesca sotto il governo di Vichy. L’opera deve attendere due anni per il visto della censura tedesca e viene infine rappresentata davanti ad un pubblico misto di francesi e tedeschi. Convince ed entusiasma tutti. Un’eroina contemporanea racconta l’oggi attraverso parole che affondano le radici nel passato. La lotta di forze opposte nell'ineluttabilità tragica del destino conduce la giovane Antigone, figlia di Edipo, a sacrificarsi per un ideale. Creonte, lo zio despota, dovrà difendere la ragion di stato dai violenti attacchi della ragazza alle convenzioni del potere costituito. Uno scontro dialettico senza buoni e senza cattivi, in cui ognuno è destinato a recitare la sua parte. Sullo sfondo le guardie, le forze dell'ordine, che fanno il loro dovere, senza responsabilità, indifferenti alla vita dei protagonisti. E poi l'amore per il fratello morto, esposto alla vista di tutti perché sia esempio di ciò che succede a chi si ribella all'autorità. L'amore per il giovane Emone figlio di Creonte, imberbe e appassionato. L'amore per la sorella Ismene, che invece ha accettato il compromesso e le consuetudini della vita dei potenti. L'amore per la verità, l'amore per l'amore che porterà la morte. sabato 18 APRILE 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande IO PROVO A VOLARE! / SPAZI SONORI Omaggio a Domenico Modugno di e con Gianfranco Berardi / e la partecipazione di Davide Berardi (voce solista e chitarra), Giancarlo Pagliara (fisarmonica) regia Gabriella Casolari / luci Gabriella Casolari / costumi Pasqualina Ignomeriello COMPAGNIA BERARDI-CASOLARI in collaborazione con FESTIVAL INTERNAZIONALE CASTEL DEI MONDI e TEATRO STABILE DI CALABRIA Io provo a volare! è una drammaturgia originale, che a partire da cenni biografici di Domenico Modugno e dalle suggestioni delle sue canzoni, racconta la vita di uno dei tanti giovani cresciuti in provincia pronti, sull’onda del mito, ad affrontare ogni peripezia per realizzare il sogno di diventare artisti. Ed è proprio attraverso la descrizione delle aspettative, delle delusioni, degli sforzi e degli inganni subiti da incontri truffaldini che si articola il viaggio fra comici episodi della realtà provinciale e alienanti esperienze metropolitane. La storia vede lo spirito di un custode di un teatrino di provincia che, come un vecchio capocomico, torna in scena ogni notte, a mezzanotte, in compagnia dei suoi musicisti all’interno del teatro. Così fra racconto, musica e danza, si rivivono episodi della sua vita: i sogni, gli incontri, gli stage, le prove, la fuga, la scuola, il primo lavoro e l’amaro rientro al paesino, al quale, dopo aver provato tutte le strade possibili, è costretto a tornare. Ma come se non bastasse, il piccolo e romantico cinema in cui aveva cullato il sogno artistico, non è più quello di una volta. Poesia e comicità sono gli ingredienti principali di questa ricetta, che trasmette atmosfere emotive, suggestioni e ricordi indimenticabili cercando di risvegliare nel pubblico quel sogno di libertà di cui Modugno si fece portavoce e simbolo giovedì 23 APRILE 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande LA METAMORFOSIS / PALCOSCENICO DANZA coreografia Gustavo Ramírez Sansano scenografia Luis Crespo costumi Pascual Peris / con Loretta D'Antuono, Paula Serrano, Verónica García, Xavi Martí, Jure Gostincar, Itxasai Mediavilla musica VVAA / testi Tatiana López, Luis Forteza PROYECTO TITOYAYA / GUSTAVO RAMIREZ SANSANO La Metamorfosi di Kafka che rielabora Gustavo Ramirez Sansano, coreografo tra i più significativi della scena internazionale, si concentra su personaggi secondari dell’opera. La costruzione coreografica si basa sull’evoluzione di ognuno di essi, della loro metamorfosi, del loro viaggio individuale verso una sorta di “animalità” che li priva delle connotazioni e degli attributi basici della condizione umana. Qualsiasi traccia di amore, compassione, empatia o perdono viene dimenticata. da venerdì 24 a domenica 26 APRILE 2015, TEATRO ASTRA Sala Prove CRISI: ISTRUZIONI PER L’USO / TEMPI MODERNI di Lia Tomatis / regia Riccardo De Leo / con Riccardo De Leo, Gianluca Guastella, Lia Tomatis ONDA LARSEN L’uomo comune in balia della famosa crisi. Le tragicomiche e apparentemente surreali vicende vissute da Mario, l’uomo qualunque, che si scontra con le fantasiose false soluzioni inventate per “normalizzare” e “regolamentare” il difficile momento del paese. Lo spettacolo è diviso in episodi perché le falle del sistema-società sono tante e multiformi e la crisi del nostro tempo non è solo economica ma anche sociale e, soprattutto, di valori. Le disavventure di Mario rappresentano le varie sfaccettature delle enormi contraddizioni che viviamo ogni giorno: dal concetto di libertà, troppo spesso travisato, mal interpretato e poco compreso, ai più pratici problemi burocraticoeconomici che si risolvono (o per meglio dire “non risolvono”) in labirinti infiniti, da cui è impossibile sgarbugliarsi persino per chi le regole le inventa. E così l’improbabile diventa plausibile e alla frase: “Questa è una rapina!”, dall’altra parte dello sportello potrebbero rispondere: “Ah, bene. Per le rapine ci sono questi moduli da compilare…” sabato 25 APRILE 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande AVEVAMO VENT’ANNI / TEMPI MODERNI testo Elvio Fassone / regia Pierpaolo Congiu, Eloisa Perone - Compagnia CRAB récital con Chiara Amparore, Susanna Arisio, Alice Astesano, Giulia Barra, Elena Beccato, Tommaso Camarotto, Irene Cappiello, Federica Casano, Maite Chiesa, Isidoro Concas, Benedetta De Guidi, Eleonora Fantone, Francesca Fasella, Debora Faure, Maria Irene Fiducia, Ilaria Lemmo, Alessia Loncini, Raoabi Mounim, Gabriel Paquola, Alberto Perro, Michela Petrazzuolo, Emanuele Provenzale, Edoardo Scavino, Victoria Schiavenza, Elisabetta Zonca musiche Ilaria Lemmo, Tommaso Camarotto, Isidoro Concas / suoni Alberto Perro / luci Emanuele Vallinotti / video Fabio Melotti CRAB TEATRO con l'Amministrazione Comunale di Pinerolo e l'adesione dell'Anpi, sezione di Pinerolo si ringraziano il Liceo G. F. Porporato, l’Istituto d’Istruzione Superiore Buniva e il Liceo Scientifico M. Curie di Pinerolo “I testimoni della Resistenza stanno scomparendo, e diventa sempre più necessario tenere viva la memoria di quel periodo: in tutti, ma in particolare nei giovani, per i quali la Resistenza è spesso solo una pagina nebulosa del passato. Avevamo vent'anni è uno spettacolo teatrale interpretato da un gruppo di studenti degli Istituti superiori di Pinerolo: intende ricostruire i pensieri, le scelte, le paure, le fatiche della vita quotidiana dei giovani che tra il ’43 e il ‘45 diedero vita alla stagione che ci ha procurato la libertà. Senza retorica e senza trionfalismi, con ricerca di autenticità.” Elvio Fassone “Abbiamo passato un anno di lavoro intenso e di condivisione con i ragazzi per preparare la messa in scena del testo di Elvio Fassone, che ci ha accompagnati nell’avventura con pazienza e passione. In questi mesi abbiamo visto crescere i 25 giovani. Sono diventati sempre più consapevoli dell’importanza del loro ruolo all’interno del gruppo ma anche, grazie alla fiducia con cui l’autore ha consegnato loro il suo testo, dell’importanza del loro impegno e della loro presenza. Hanno saputo affrontare il linguaggio teatrale che ha la capacità, così speriamo, di portare, pur nell’inevitabile ricostruzione, un messaggio vero e non retorico. Il sacrificio e il rigore con cui si sono misurati nel percorso teatrale, la curiosità con la quale hanno accolto il tema della Resistenza e la creatività che hanno messo nel lavoro hanno fatto di loro dei testimoni maturi dai quali possiamo ancora imparare.” Eloisa Perone e Pierpaolo Congiu mercoledì 29 APRILE 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande LINGUE IN SCENA! / TEMPI MODERNI Festival studentesco europeo di teatro plurilingue – XV edizione spettacolo plurilingue di un autore di lingua tedesca / regia di Marco Alotto / con la collaborazione di Stefania Ressico un progetto di Città di Torino, Direzione Generale Cultura, Educazione e Gioventù / Goethe-Institut Turin, Institut Français Italia, Alliance Française Torino in collaborazione con Itaca-Teatro, Teatro Stabile Torino / Sistema Teatro Torino e Provincia, Teatro Regio Torino, Università degli Studi di Torino Lingue in Scena! fa vivere a giovani provenienti da diversi paesi d’Europa un’esperienza di pratica teatrale di alta qualità, condotta da professionisti del teatro: registi, danzatori, musicisti, coinvolti nella creazione di un allestimento teatrale plurilingue di respiro innovativo e internazionale. In quattordici anni sono arrivati a Torino più di 5000 giovani dai 15 ai 19 anni che hanno recitato nella loro lingua madre e nelle lingue a loro straniere e che hanno dato vita appassionata a grandi testi del teatro europeo di tutti i tempi, in chiave plurilingue e multiculturale. Nell’anno del centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, dell’EXPO e del progetto Torino incontra Berlino, i giovani cittadini europei affronteranno attraverso la pratica dell’arte teatrale e con un approccio etico, emotivo e cognitivo, i grandi temi dei conflitti, della rassegnazione, dello sviluppo sostenibile, della rivolta, della democrazia, della morte e della vita. da venerdì 8 a lunedì 11 MAGGIO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande CABARET MAGIQUE / TEATRO EUROPEO direzione artistica Clément Debailleul e Raphaël Navarro con Philippe Beau, Aragorn Boulanger, Yann Frisch, Raymond Raymondson, Etienne Saglio, Antoine Terrieux, Julien Mandier musiche Madeleine Cazenave e Matthieu Saglio CIE 14:20 sostenuta da VILLE DE ROUEN, LE DÉPARTEMENT DE LA SEINE-MARITIME, LA RÉGION HAUTE-NORMANDIE ET LA DRAC HAUTE-NORMANDIE Raphaël Navarro e Clément Debailleul sono artisti associati al CENTQUATRE-Paris dal 2012 presentato con il contributo di FONDAZIONE LIVE PIEMONTE DAL VIVO Nel 1996, Clément Debailleul e Raphael Navarro (a rispettivamente 14 e 15 anni), si incontrano al Festival CIRCa di Auch. Uniscono le loro esperienze a Rouen nel 2000 creando la compagnia 14:20, che vede oggi all’attivo oltre ora trenta artisti impegnati nella realizzazione di diverse performance e installazioni. La compagnia è una tra le principali promotrici di un nuovo movimento, nato all’interno della scena francese: la nouvelle magie, disciplina che incrocia e mescola diverse pratiche artistiche già esistenti quali danza, teatro, circo, burattini, cucina, moda, arte digitale. In Cabaret Magique creano un viaggio irreale fatto di trucchi con le carte, teatro d’ombre e oggetti mostruosi grazie alla collaborazione di due artisti di fama internazionale, Etienne Saglio e Yann Frisch. Musicisti dal vivo accompagnano e tessono i legami tra gli interpreti, con creazioni originali nate per l’occasione. Cabaret Magique si annuncia come una serata di sorprese e di scoperte, di orizzonti diversi e avvenimenti inattesi. venerdì 15 e sabato 16 MAGGIO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande RADURA / I QUATTRO TEMPERAMENTI / BOLERO / PALCOSCENICO DANZA Ballet de la Generalitat Valenciana RADURA coreografia Paolo Mohovich / musica Bach / effetti sonori Amador Castilla / costumi Paolo Mohovich / luci Ramon Jimenez I QUATTRO TEMPERAMENTI coreografia Paolo Mohovich (creato per il Balletto dell’Esperia nel 2010) / musica Paul Hindemith costumi Jorge Gallardo / luci Carlo Cerri BOLERO coreografia Thierry Malandain / musica Maurice Ravel / costumi Jorge Gallardo / luci Jean Calude Asquié Il Ballet de la Generalitat Valenciana, una della pochissime compagnie istituzionali spagnole, composto da 14 danzatori solisti, presenta uno spettacolo che raccoglie l’eredità della danza dei primi del Novecento. In programma le coreografie di Paolo Mohovich e Thierry Malandain, coreografi accomunati da una spiccata musicalità e una ricerca formale ed estetica nell’ambito della danza contemporanea formalista. In apertura Radura su musica di Bach, creato da Paolo Mohovich quest’anno per la compagnia di Valencia e ispirato alle dinamiche e alle forme del mondo animale; a seguire la ripresa de I quattro temperamenti su musica di Hindemith, altro titolo di Mohovich, omaggio a George Balanchine, uno dei maggiori successi del Balletto dell’Esperia. Scrive Marinella Guatterini sulle pagine de Il Sole 24 Ore: “Un balletto notturno, geometrico, intessuto soprattutto di riusciti passi a due, in cui più che rincorrere suggerimenti escatologici, si ammira una danza che lascia "vedere" l'intensità musicale inseguendo le proprie linee pure con eleganza e rigore".. Chiude la serata il famoso Bolero di Ravel nella versione di Thierry Malandain. Tutta la compagnia è rinchiusa in una stanza immaginaria di cui si vedono solo i quattro angoli. La musica incalza e il ritmo diviene sempre più ossessivo, innescando nei danzatori una sorta di ribellione: linee pure e accenti violenti in un gioco di contrappunti che porta all’esplosione finale. mercoledì 20 e giovedì 21 MAGGIO 2015, TEATRO ASTRA Sala Grande UN LAGO DEI CIGNI TRA SOGNO E REALTÀ / PALCOSCENICO DANZA Eko Dance International Project direzione artistica Pompea Santoro coreografia Marius Petipa e Mats Ek musica Piotr Tchaikovsky La società contemporanea impone uno stile di vita che lascia poco spazio alla diversità: da questa riflessione parte Pompea Santoro nel mettere in scena il suo Un lago dei cigni tra sogno e realtà. La storia di un ragazzo alla ricerca di sé stesso, costretto a vivere in un mondo ideale, pieno di regole, strutturato, quasi morboso nel suo estetismo. Si rifugia in un mondo surreale in cui un incontro risveglia la consapevolezza di quanto lui sia semplicemente "altro" dalle aspettative e non diverso. La realtà è più cruda e più violenta nel mondo fantastico dei sogni, ma lo aiuta ad accettarsi per quello che è. Per questa pièce, Pompea si ispira a due geni della danza accademica e contemporanea, Marius Petipa e Mats Ek: il processo di liberazione viene così narrato coreograficamente utilizzando due dinamiche diverse, che caratterizzano entrambi gli stili.