ISTITUTO POLISPECIALISTICO M. P. VITRUVIO VIA G. D’ANNUNZIO, 25 CASTELLAMMARE DI STABIA LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO OPUSCOLO INFORMATIVO PER LA SICUREZZA D.LGS 09 APRILE 2008 N. 81 SCUOLA SICURA IMPARIAMO A DIFENDERCI DAI RISCHI SCOPO: CONTRIBUTO AL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE NELLA SCUOLA ATTRAVERSO UNA MAGGIORE CONOSCENZA DEI RISCHI PRESENTI NEGLI AMBIENTI SCOLASTICI. LA CONOSCENZA E’ UNO DEGLI STRUMENTI FONDAMENTALI PER EVITARE A NOI STESSI E A CHI CI CIRCONDA INUTILI RISCHI. GLI INFORTUNI PIU’ FREQUENTI SONO SCATURITI DAI SEGUENTI ELEMENTI: 1.SCALE 2.PORTE 3.FINESTRE/VETRI 4.PAVIMENTO 5.SPIGOLI CADUTE/SCIVOLAMENTI LE CADUTE SONO QUELLE CON ESITI SPESSO LETALI E LE PRECAUZIONI PER EVITARLE DIPENDONO PROPRIO DAL TUO COMPORTAMENTO IL PERICOLO MAGGIORE SI PRESENTA QUANDO NEI GIOCHI SPESSO IRRESPONSABILI DEI RAGAZZI, SI DECIDE DI ARRAMPICARSI SU UN DAVANZALE O DI SPORGERSI ECCESSIVAMENTE. NEI CORRIDOI DELLA SCUOLA I RAGAZZI SONO SPESSO PORTATI A CORRERE E A GIOCARE PER TROVARE UN MOMENTO DI DIVERTIMENTO COMUNE TRA LE VARIE ORE DI LEZIONE. LE SCALE SONO LE MAGGIORI RESPONSABILI DI CADUTE E RUZZOLONI. LE VIE DI PASSAGGIO OLTRE AD ESSERE DI DIMENSIONI ADEGUATE NON DEVONO ESSERE INGOMBRATE DA MATERIALI CHE OSTACOLANO LA NORNALE CIRCOLAZIONE. I PAVIMENTI BAGANTI SONO RESPONSABILI DI SCIVOLAMENTI CON GRAVI CONSEGUENZE. SCUOLA SICURA IMPARIAMO A DIFENDERCI DAI RISCHI ELETTRICITA’ SAI COS’E’ LA SCOSSA? TOCCANDO UN FILO ELETTRICO IN TENSIONE O INSERENDO IL DITO O UN OGGETTO IN UNA PRESA, IL CORPO UMANO VIENE SOTTOPOSTO AL PASSAGGIO DI UNA CORRENTE ELETTRICA CHE PRODUCE UNA SENSAZIONE DOLOROSA, SE NON ADDIRITTURA LA MORTE. LA SCOSSA ELETTRICA UN TALE FENOMENO SI VERIFICA ANCHE QUANDO IL CORPO UMANO E’ IN COLLEGAMENTO, PIU’ O MENO DIRETTO, CON IL TERRENO E VIENE A CONTATTO CON UN QUALSIASI ELEMENTO IN TENSIONE: IN QUESTO CASO VIENE ATTRAVERSATO DA UNA CORRENTE ELETTRICA CHE SI SCARICA A TERRA PASSANDO ATTRAVERSO I PIEDI CHE SARA’ PIU’ O MENO ELEVATA A SECONDA DELLA RESISTENZA CHE IL CORPO STESSO OFFRE. MINORE E’ LA RESISTENZA, MAGGIORE E’ L’INTENSITA’ DELLA CORRENTE E VICEVERSA. QUESTA RESISTENZA, OFFERTA DAL CORPO UMANO AL PASSAGGIO DELLA CORRENTE, DIPENDE DA NUMEROSI FATTORI, AD ESEMPIO E’ PIU’ BASSA QUANDO LE MANI E/O I PIEDI SONO NUDI O QUANDO C’E’ UMIDITA’ (MANI E PIEDI SUDATI O BAGNATI), PERCHE’ L’ACQUA E’ UN BUON CONDUTTORE DI CORRENTE. OGNI APPARECCHIO DEVE ESSERE COLLEGATO A TERRA CON UNA SPINA A TRE SPINOTTI, DI CUI SOLO IL CONDUTTORE DI TERRA E’ DIVERSO DA QUELLI IN TENSIONE PER IL RIVESTIMENTO ISOLANTE DI COLORE GIALLO/VERDE. COLLEGARE CONTEMPORANEAMENTE PIU’ APPARECCHI SU UNA SOLA PRESA PUO’ PROVOCARE UN FORTE RISCALADAMENTO DEI CONDUTTORI DELLA PRESA STESSA CON PERICOLI DI INCENDI E DI DETERIORAMENTO. E’ OPPORTUNO QUINDI EVITARE L’USO DI RIDUTTORI E SPINE MULTIPLE. NELL’ESTRARRE LA SPINA DALLA PRESA NON SI DEVE MAI TIRARE IL CAVO: SI RISCHIA DI STACCARE IL CAVO STESSO DALLA SPINA O ADDIRITTURA DI STACCARE LA PRESA DAL MURO. ISTRUZIONI DI PRIMO SOCCORSO FERITE SUPERFICIALI(ESCORIAZIONI) 1)Indossare guanti monouso; 2)Lavare la ferita e la cute sana circostante con acqua e sapone, quindi disinfettare con acqua ossigenata; 3)Non usare mai sulle ferite polveri o pomate medicinali o cotone emostatico; 4)Applicare sulla ferita uno strato di garza sterile e un cerotto se si tratta di piccola ferita o di escoriazioni; 5)Invitare i genitori a verificare la copertura vaccinale antitetanica (5 anni dall’ultimo richiamo). FERITE PROFONDE EMORRAGIA CON ABBONDANTE 1)Indossare guanti monouso; 2)Lavare rapidamente la ferita con acqua e sapone; 3)Se possibile tenere elevata la parte che sanguina, premere fortemente sulla ferita con un tampone improvvisato di tela pulita o con le dita stesse tenere premuto sino all’arresto del sanguinamento (10 minuti ed oltre); 4)Nel caso si trattasse di arti, se il tamponamento è inefficace, eseguire bendaggio elastico partendo dalla parte a monte della ferita e ricoprire la ferita stessa. 5)Trasportare al più presto il ferito al pronto soccorso, possibilmente con copia del certificato di vaccinazione antitetanica; 6)Un corpo estraneo eventualmente presente nella ferita non deve mai essere rimosso dal personale non qualificato. ESPISTASSI Il sanguinamento dal naso può essere frequente nel ragazzo. Bisogna: 1)indossare guanti monouso; 2)Far soffiare delicatamente il naso sotto l’acqua per rimuovere eventuali coaguli; 3)Far tenere la posizione seduta leggermente inclinata in avanti; con la testa 4)Comprimere tra indice e pollice il naso sopra le pinne nasali, per circa 5 minuti; 5)Introdurre con delicatezza nella narice un tampone di garza inumidito con acqua ossigenata e controllare se si imbeve di sangue. Non usare cotone emostatico. Se il sanguinamento non cessa inviare l’infortunato in Pronto Soccorso. TRAUMI OSTEOARTICOLARI Si verificano più frequentemente durante le ore di educazione fisica. Se si tratta di tratta di traumi di lieve entità come piccole distorsioni alle articolazioni: 1)Tenere sollevata la parte lesa; 2)Applicare impacchi freddi; 3)Consultare il medico una volta a casa. Se invece c’è il sospetto di una possibile frattura degli arti, del collo, della colonna vertebrale: 1)Non muovere assolutamente l’infortunato; 2)Chiamare immediatamente il 118. CONTUSIONI Sono traumi superficiali senza ferita della cute. 1)Applicare sulla zona lesa impacchi freddi, o borsa del ghiaccio (non a diretto contatto con la pelle ma interponendo uno strato di garza). CORPI ESTRANEI NEGLI OCCHI 1)Lavare abbondantemente l’occhio con acqua, se il corpo estraneo permane in sede o persiste l’irritazione, occludere l’occhio e chiamare il 118; 2)Non usare gocce o pomate. INFISSIONE DI SCHEGGE, SPINE 1)Lavare con acqua e sapone; 2)Rimuovere la scheggia se molto superficiale; 3)In caso di schegge penetrate in profondità, è necessario consultare il medico; 4)E’ contemplata la protezione contro il tetano. PUNTURE O MORSI DI ANIMALI 1)Lavare abbondantemente con acqua e sapone la parte lesa; 2)Disinfettare (lasciare sanguinare applicare impacchi freddi); se sanguina e 3)Chiamare il 118. PERDITA TRAUMATICA DI DENTI 1)Recuperare il dente perso e metterlo a bagno in acqua leggermente salata o latte; 2)Recarsi immediatamente dal dentista con il dente recuperato. TRAUMA CRANICO 1)Trattare la parte superficiale come una ferita o una contusione a seconda della manifestazione; 2)Chiamare il 118. PERDITA DI CONOSCENZA (SVENIMENTO) 1)Adagiare il soggetto in posizione orizzontale (anche per terra); 2)Allentare l’abbigliamento troppo stretto; 3)Sollevare le gambe; 4)Non somministrare liquidi ad un soggetto che non sia perfettamente sveglio e cosciente; 5)Far rialzare il soggetto gradualmente; 6)Se lo stato di incoscienza persiste chiamare il 118. CONVULSIONI Sono contrazioni muscolari diffuse. 1)Evitare che il soggetto si traumatizzi urtando contro superfici dure; 2)Infilare nella bocca del paziente un abbassalingua avvolto con garza, per evitare sia la morsicatura della lingua, sia il suo scivolamento posteriore con pericolo di ostruzioni delle vie aeree. INTOSSICAZIONI O AVVELENAMENTO Una sostanza può esplicare azione nociva attraverso vie diverse: inalazione, ingestione, contatto, iniezione. Nel caso di intossicazione o avvelenamento bisogna al più presto chiamare il 118 fornendo possibilmente notizie sulla sostanza che ha provocato l’intossicazione. USTIONI Sono lesioni prodotte da calore elevato o sostanze corrosive. Si distinguono 3 gradi: 1° arrossamento della cute; 2° formazione di bolle; 3° necrosi dei tessuti. Cosa fare: 1)Far scorrere sulla parte lesa acqua per qualche minuto, può essere utile anche l’impacco freddo; 2)Porre sulla zona lesa una garza sterile. Per ustioni più gravi chiamare il 118. Nel frattempo: 1)Raffreddare la parte con acqua; 2)Non disinfettare; 3)Non rimuovere eventuali indumenti incollati; 4)Coprire la zona lesa con garza sterile o tela pulita. FOLGORAZIONI La rapidità dell’intervento è essenziale. 1)E’ necessario interrompere il collegamento staccando la corrente; 2)Se non si trova l’interruttore generale bisogna allontanare il soggetto proteggendosi le mani con materiale isolante (giornali, panno, golf) e utilizzando un oggetto che non sia né metallico, né umido (manico di scopa, sedia, corda); 3)Chiamare al più presto il 118; 4)In caso di arresto cardiocircolatorio devono essere praticati immediatamente massaggio cardiaco e respirazione artificiale. COLPO DI CALORE Esercitare uno sforzo fisico in un ambiente surriscaldato e umido come una palestra. Può causare sintomi come cefalea, respiro affannoso sino al collasso. Cosa fare: 1)Sdraiare il soggetto in un luogo fresco e ventilato e scoprirlo; 2)Spruzzare acqua fresca sul viso; 3)Se il paziente è in grado di deglutire, somministrare acqua o altra bevanda; 4)Tenere controllato il polso; 5)Far rialzare il soggetto lentamente. SOFFOCAMENTO DA CORPO ESTRANEO E’ una ostruzione improvvisa della trachea dovuta all’ingestione accidentale di un corpo estraneo quale un bottone, una caramella, una ciliegia, ecc… La tempestività dell’intervento può salvare la vita. 1)Abbracciare da dietro l’addome del soggetto unendo e stringendo le proprie mani a formare un “nodo” che appoggi a mezza via tra ombelico e coste, in centro; 2)Dare qualche stretta brusca premendo il “nodo” verso l’alto. La pressione esercitata sull’addome, se eseguita correttamente, è in grado di espellere il corpo estraneo dalle vie aeree rispedendolo fuori dalla bocca. A tutti i docenti A tutto il personale A.T.A. In caso di infortunio agli alunni sono doverose la chiamata al 118 e alla famiglia per informarli dell’accaduto, così come la compilazione puntuale dei documenti di segnalazione, con data, orario, relazione e firma del docente in servizio al momento del fatto. ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “M.P. VITRUVIO”-VIA D’ANNUNZIO, 25- CASTELLAMMARE DI STABIA(NA) D.LGS 81/2008-D.LGS 106/2009 ASSEGNAZIONE INCARICHI ANNO SCOLASTICO 2015/2016 INCARICO EMANAZIONE ORDINE DI EVACUAZIONE DIFFUSIONE ORDINE DI EVACUAZIONE (PREMERE IL PULSANTE DI ALLARME) RESPONSABILE DIRIGENTE SCOLASTICO Dott.ssa Angela Cioffi Prof. Cascone Alessandro ADDETTO AI SERVIZI DI PREVENZIONE E Starace Nello PROTEZIONE CONTROLLO QUOTIDIANO INTEGRITA’ INTERRUTTORI ELETTRICI, PRESE DI CORRENTE, PUNTI LUCE, PRESENZA DI SOSTITUTO Prof. Cascone Alessandro Martone Vincenzo Piano terra Piano rialzato Fortunato Emilia Primo piano Agostino Verdoliva Piano secondo Carotenuto Francesco Piano terzo CAVILLATURE ALLE PARETI, STATO DI MANUTENZIONE DEI PAVIMENTI, DEGLI ARREDI ED INFISSI INTERNI ED ESTERNI ADDETTO ALL’EVACUAZIONE CONTROLLO QUOTIDIANO DELLA PRATICABILITA DELLE VIE DI USCITA E FUNZIONALITA’ PORTE PRIMA DELL’INIZIO DELLE LEZIONI APERTURA DELLE PORTE DI EMERGENZA CONTROLLO DEI FLUSSI DI ESODO E CHE NON VI SIA PIU’ NESSUNO NELL’AREA ASSEGNATA DOPO LO SFOLLAMENTO CHIAMATE DI Donnarumma Salvatore Piano quarto Di Ruocco Francesco Piano terra Starace Nello Piano rialzato Fortunato Emilia Piano primo Agostino Verdoliva Piano secondo Carotenuto Francesco Piano terzo Donnarumma Salvatore Piano quarto Ruocco Francesco Starace Nello / Di SOCCORSO SQUADRA ANTINCENDIO CONTROLLO PERIODICO DEI MEZZI ANTINCENDIO E SEGNALAZIONE DELLE ANOMALIE Rosanna Montuori Piano terra Bove Pietro Piano rialzato Sabatino Antonietta Piano primo Fortunato Emilia Piano secondo Carotenuto Francesco Piano terzo Donnarumma Salvatore Piano quarto Ruocco Francesco SQUADRA DI PRIMO SOCCORSO Zizzari Luigi CONTROLLO PERIODICO DELLA CASSETTA MEDICA SEGNALANDO L’EVENTUALE CARENZA DI MATERIALE MEDICO Piano Terra Piano rialzato Montuori Rosanna Primo piano Aniello Starace Piano secondo Verdoliva Agostino Piano terzo Di Sodano Rosalba Piano quarto Di Ruocco Francesco INTERRUZIONE CENTRALE TERMICA, EROGAZIONE ENERGIA ELETTRICA Donnarumma Salvatore / Pietro Bove PIANO DI EVACUAZIONE E SFOLLAMENTO DELL’EDIFICIO PER PERICOLO GRAVE IN CASO DI EVACUAZIONE 1.Accertarsi delle modalità di evacuazione da rispettare affisse in tutte le aule e negli spazi comuni. In particolare il piano terra abbandonerà l’Istituto attraverso il varco “A”, gli alunni in palestra abbandoneranno l’Istituto attraverso il varco “B”, il piano rialzato abbandonerà l’Istituto attraverso il varco “A”, il piano primo e il piano secondo abbandonerà l’Istituto attraverso il varco “B”, il piano terzo abbandonerà l’Istituto attraverso il varco “A”, il piano quarto abbandonerà l’Istituto attraverso il varco “C”. 2.Accertarsi che sia rispettato l’ordine di uscita delle classi. 3.Accertarsi che siano stati nominati gli alunni apri-fila e chiudi-fila. A tutte le classi è stato consegnato un modello con i nominativi per la compilazione da conservare nel registro di classe. L’alunno apri-fila che si trova in prossimità della porta di uscita dall’aula ha il compito, in caso che venga emanato l’ordine di evacuazione(tre suoni brevi e uno lungo)di spalancare la porta ed attendere l’alunno chiudi-fila della classe che precede nell’ordine di uscita. L’alunno chiudi-fila che si trova lontano dalla porta, ha il compito, dopo che tutta la sua classe sia uscita, di avvertire l’alunno apri-fila della classe successiva nell’ordine di uscita. La classe che secondo le modalità di evacuazione abbandona il piano per prima, non dovrà attendere alcun alunno chiudi-fila, ma dovrà provvedere che il proprio chiudi-fila dia l’avviso alla classe che dovrà uscire successivamente. Il chiudi-fila dell’ultima classe che abbandonerà il piano non dovrà dare l’avviso di uscita ad alcuna classe, ma si incolonnerà anch’egli assieme ai suoi compagni ordinatamente ed in fila indiana. In caso di assenza degli studenti apri-fila e chiudi-fila nominati, saranno gli studenti più vicini alla porta a farne le veci degli apri-fila mentre gli studenti più lontani dalla porta faranno le veci dei chiudi-fila. 4.GLI ALUNNI CHE IN CASO DI EVACUAZIONE SI TROVASSERO NEI SERVIZI IGIENICI SI INCOLONNERANNO, SE LA PROPRIA CLASSE E’ GIA’ USCITA, ANCHE LORO A TUTTI GLI ALTRI. 5.IN CASO CHE IL DOCENTE SIA MOMENTANEAMENTE ASSENTE DALL’AULA, GLI STUDENTI DOVRANNO AUTONOMAMENTE USCIRE DALL’AULA SECONDO LE MODALITA’ ILLUSTRATE E SENZA ATTENDERE IL DOCENTE. PIANO DI EVACUAZIONE 2015/2016 A. VIE DI FUGA ESISTENTI • Uscita centrale (VARCO “A”) • Uscita laterale (VARCO “B”) • Uscita laterale (VARCO “C”) B. SISTEMI D’ALLARME ESISTENTI • Campanello elettrico per entrambe le sedi C. SEGNALI CHE SARANNO USATI • • • Segnale generale d’allarme: valevole in qualsiasi caso, suono lungo di campanello seguito da uno breve e da uno lungo; Segnale di evacuazione dell’edificio: tre suoni brevi e uno lungo. In mancanza di energia elettrica ed in mancanza di impianto autonomo d’alimentazione del sistema di segnalazione, dovrebbe essere attivato un sistema d’allarme alternativo, in grado di riprodurre i segnali stabiliti ai due precedenti punti, (ad esempio: segnalatore manuale acustico o batteria d’automobile a 12 o 24 volts, una o più trombe per auto) D. DISPOSIZIONI PER I DOCENTI Il responsabile dell’attuazione del presente Piano, a livello di classe, è il docente coordinatore che dovrà provvedere a nominare almeno quattro alunni della classe (due titolari e due supplenti) con mansioni di apri-fila e chiudi-fila. Tutti docenti devono conoscere il presente Piano ed essere in grado di illustrarlo agli alunni qualora ne facessero richiesta. In particolare è necessario: a. conoscere esattamente l’ordine numerico di evacuazione della propria classe, il percorso da seguire ed il punto di raccolta (riferirsi alla planimetria affissa, ove sono evidenziati: posizione dell’aula, via di fuga, uscita e area di raccolta); b. controllare sempre che le suppellettili presenti nell’aula (lavagna, armadietti, attaccapanni, etc.) siano ben fissate alle pareti; c. controllare sistematicamente che i banchi siano disposti in modo da lasciare sempre un corridoio libero per la fuga; d. il docente della prima ora riporterà sul registro di classe, in corrispondenza del giorno di lezione, il numero degli alunni presenti. Udito il segnale di allarme il docente deve a. far aprire la porta dell’aula, ribaltandola completamente sulla parete, dall’allievo apri-fila, mentre l’allievo chiudi-fila controllerà, limitatamente al proprio piano, che il percorso sia libero da eventuali ostacoli; Udito il segnale di evacuazione il docente deve: a. dare l’ordine di abbandonare l’aula facendo uscire gli alunni in fila per uno; b. controllare che l’allievo chiudi-fila, dopo l’uscita di tutta la classe, chiuda la porta dell’aula dando così il segnale di uscita alla classe che segue nell’ordine numerico di evacuazione; c. far seguire alla classe il percorso riportato in rosso sulla planimetria e farla attraversare le porte e le uscite che conducono all’esterno; d. condurre gli allievi nell’area di raccolta percorrendo all’esterno il marciapiede ed entrando dal cancello riservato all’Istituto; e. portare con sé il registro di classe e, giunti nell’area di raccolta, procedere all’appello; f. non permettere agli alunni, per nessun motivo, di ritornare nell’edificio scolastico; g. comunicare ai preposti l’eventuale assenza di alunni. J ORDINE DI DEFLUSSO DELLA SEDE CENTRALE Al segnale di evacuazione defluiranno contemporaneamente dall’edificio: -gli occupanti il Piano Terra sia quelli che occupano la palestra che quelli che occupano i laboratori; -gli occupanti il Piano Rialzato; -gli occupanti il Piano Primo; -gli occupanti il Piano Secondo; -gli occupanti il Piano Terzo; -gli occupanti il Piano Quarto. Gli occupanti il Piano Terra presenti nella palestra si serviranno dell’uscita laterale (varco “B”), gli occupanti il Piano Terra presenti nei laboratori e gli occupanti il Piano Rialzato usciranno dall’USCITA CENTRALE (VARCO A), gli occupanti il Piano Primo e gli occupanti il Piano Secondo, usciranno dall’uscita LATERALE (varco “B”). Gli occupanti il Piano Terzo usciranno dall’uscita centrale (varco “A”). Gli occupanti il Piano Quarto usciranno dalla Scala d’emergenza (varco “C”). L’ordine di deflusso è il seguente: Per il Piano Terra Per la palestra tutti gli alunni ivi presenti attraverso il varco “B”. Al segnale di evacuazione defluiranno dall’edificio gli alunni del Piano Terra uscendo attraverso l’uscita laterale(varco “B”). Attraverso il varco “A” gli alunni occupanti i laboratori: I Laboratorio di grafica II Laboratorio trattamento testi III Aula di disegno III Aula Copisteria III Laboratorio di costruzioni. IV Laboratorio di topografia I docenti dell’aula di disegno, del laboratorio di costruzioni, del laboratorio di topografia ed un collaboratore scolastico, dopo essersi accertati che il Piano Terra è stato completamente sgomberato, ne daranno comunicazione al Dirigente Scolastico o al sostituto. Al segnale di evacuazione defluiranno dall’edificio gli alunni del Piano Rialzato uscendo attraverso l’uscita centrale(varco “A”). Per il Piano Rialzato: I Segreteria II D.S.G.A. III Dirigente Scolastico IV Collaboratore del Dirigente Scolastico V Biblioteca VI Sala Professori VII Laboratorio trattamento testi Il docente del laboratorio trattamento testi ed un collaboratore scolastico, dopo essersi accertati che il Piano Rialzato è stato completamente sgomberato, avviseranno il Dirigente Scolastico o un suo preposto. Al segnale di evacuazione defluiranno dall’edificio gli alunni del Piano Primo uscendo attraverso l’uscita laterale(varco “B”). Per il Piano Primo ATTRAVERSO IL VARCO “B” le aule n.: I aula 105 II aula 106 III aula 104 IV aula 107 V aula 108 VI aula 103 VII aula 102 VIII aula 101 Per il Piano Primo ATTRAVERSO IL VARCO “A” l’ aula n.: I aula 100 Il docente dell’aula n. 101 ed un collaboratore scolastico controlleranno che nessun allievo o altri siano ancora sul Piano e ne daranno comunicazione al Dirigente Scolastico o ad un suo preposto. Al segnale di evacuazione defluiranno dall’edificio gli alunni del Piano Secondo uscendo attraverso l’uscita laterale(varco “B”). Secondo il seguente ordine: Per il Piano Secondo aule n.: I aula 205 II aula 206 III aula 207 e aula 204 IV aula 208 V aula 203 VI aula 202 VII aula 201 Per il Piano Secondo ATTRAVERSO IL VARCO “A” l’ aula n.: I aula 200 Il docente dell’aula n. 201 ed un collaboratore scolastico controlleranno che nessun allievo o altri siano ancora sul Piano e ne daranno comunicazione al Dirigente Scolastico o ad un suo preposto. Al segnale di evacuazione defluiranno dall’edificio gli alunni del Piano Terzo uscendo attraverso l’uscita centrale(varco “A”). Secondo il seguente ordine: Per il Piano Terzo aule n.: I aula 301 II aula 302 III aula 303 IV aula 307 V aula 304 VI aula 306 VII aula 305 Il docente dell’aula n.305 ed un collaboratore scolastico controlleranno che nessun allievo o altri siano ancora sul Piano e ne daranno comunicazione al Dirigente Scolastico o ad un suo preposto. Al segnale di evacuazione defluiranno dall’edificio gli alunni del Piano Quarto uscendo attraverso la scala di emergenza (varco “C”). Secondo il seguente ordine: Al segnale di evacuazione defluiranno dall’edificio gli alunni del Piano Quarto uscendo attraverso l’uscita laterale(varco “C”). Per il Piano Quarto aule n.: I aula 401 e laboratorio di fisica II aula 400 e aula 404 III aula 405 e laboratorio “E” IV laboratorio multimediale “L” e aula 402 V aula 403 VI aula 403 bis. Il docente dell’aula n.403 bis ed un collaboratore scolastico controlleranno che nessun allievo o altri siano ancora sul Piano e ne daranno comunicazione al Dirigente Scolastico o ad un suo preposto. NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI PUBBLICHE CALAMITA’ GENERALITA’ Tali norme vengono trattate come segue: • • • In caso di evento sismico; In caso di evento vulcanico; In caso di incendio. In caso di evento sismico Il docente, durante la scossa, deve: a. Conservare la calma ed infonderla agli altri; b. Far sdraiare gli allievi sotto il banco e porsi sotto la cattedra; c. Tenere gli alunni lontano da finestre ed eventuali pareti vetrate; d. Non farli sostare sulle rampe di scale; e. Se la classe è all’aperto tenere gli alunni lontano dagli edifici. Dopo la scossa, udito il segnale di evacuazione deve attenersi a quanto precedentemente pianificato. In caso di evento vulcanico Per questo particolare caso è bene ricordare che un’eruzione vulcanica è la fuoriuscita di magma fluido incandescente, costituito da gas, materiale liquido e componenti solidi, da una o più fessure della crosta terrestre provocate dalle mutue collisioni delle placche e delle zone litosferiche e dai loro movimenti verticali rispetto alla massa liquida del mantello sottostante. Allo stato, le misure di prevenzione di un’eruzione vulcanica sono inesistenti. Appare evidente da quanto detto, che uniche misure possibili sono i provvedimenti di difesa passiva, peraltro non di competenza della scuola, quali: a. Divieto di antropizzazione delle aree a rischio elevato; b. Costruzione di barriere di protezione di zone atrofizzate con canali di deviazione delle colate laviche verso aree di espansione sterili; c. Pianificazione delle operazioni di evacuazione supportata da itinerari di deflusso riservati, e di sistemazione in aree già definite della popolazione, del patrimonio geologico e dei beni artistico-culturali evacuati dalle zone minacciate. La minaccia da cui difendersi, specie per un vulcano come il Vesuvio, è costituita da:Nubi ardenti, spesso tossiche, dette anche surge; Ricaduta di materiale solido; Colate di lava e fango. Di fronte a tale minaccia, l’evacuazione è l’unica alternativa valida. Pertanto, l’immediata evacuazione dell’edificio scolastico è fattore primario. Il deflusso avverrà secondo le modalità già note. Gli alunni, in tale circostanza, dovranno raggiungere rapidamente le proprie famiglie. In caso d’incendio Al verificarsi di un incendio occorre: a. Segnalare tempestivamente il tipo d’incendio e l’ambiente in cui si sta verificando agli addetti al servizio antincendio che provvederanno, qualora possibile, ad utilizzare i mezzi disponibili per eliminare il focolaio d’incendio. b. Seguire con attenzione le istruzioni emanate ed impartite dagli addetti al soccorso; c. Nell’impossibilità di spegnere il principio d’incendio, chiudere le aperture del locale e sigillare le fessure per impedire l’entrata di ossigeno; d. Abbandonare rapidamente l’edificio modificando, se necessario, il piano d’evacuazione. AREA DI SGOMBERO IN CUI CONFLUIRE Vedi planimetrie affisse nelle aule e negli spazi dell’istituto. Il DIRIGENTE SCOLASTICO DR.SSA ANGELA CIOFFI