Corso di primo livello IL GEOLOGO PROFESSIONISTA NELLE ATTIVITÀ DI PROTEZIONE CIVILE Roma, 11 Febbraio 2011 UNIVERSITÀ ROMA TRE I PRINCIPALI RISCHI GEOLOGICI DELLA REGIONE LAZIO LUCREZIA CASTO Dirigente Area Pianificazione di Protezione Civile EUGENIO DI LORETO Funzionario Area Difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico QUADRO ALTIMETRICO DELLA REGIONE LAZIO QUADRO GEOLITOLOGICO DELLA REGIONE LAZIO QUADRO DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO LE FRANE Civita di Bagnoregio (VT) Carta dei Dissesti gravitativi g nella Regione Lazio I dati sulle Frane Il progetto tt IFFI elaborato l b t dalla d ll Regione R i L Lazio i h ha raggiunto i t l’l’obiettivo bi tti primario prefissato che era quello di omogeneizzare ed aggiornare le conoscenze relative alla franosità del territorio regionale. I dati sulle Frane FRANE DA CROLLO Bellegra (RM) Valmontone (RM) FRANE DI COLAMENTO Bomarzo (VT), movimento franoso di colamento lungo la S.P. Valle del Tevere. FRANE DI COLAMENTO FRANE DI SCIVOLAMENTO ROTOTRASLAZIONALE Scandriglia (RI) Antrodoco (RI) RIATTIVAMENTO DI PROCESSI IN AREE GIÀ DISSESTATE Vallecupola (RI) RIATTIVAMENTO DI PROCESSI IN AREE GIÀ DISSESTATE ISOLA DI PONZA Intervento di consolidamento con rete paramassi Frana successiva all’intervento di consolidamento Strutture coinvolte STRADE ABITAZIONI CIMITERI Strutture sportive Sink hole Marcellina M lli (RM). Sink hole del 25 gennaio 2001 Foto tratte dal “Progetto Sinkhole del Lazio. Relazione finale. Dip. Sc. Geologiche g dell’Università ROMA TRE (2002)” La Carta dei Sink hole del Lazio Le Alluvioni Le calamita calamita’ idrauliche Il territorio laziale è esposto ad un elevato grado di rischio da alluvione (il 34,6% del totale della superficie circa 452,5 kmq ). La morfologia e le caratteristiche idrologiche del territorio sono solo concausa della produzione di danno, rimanendo causa primaria l’antropizzazione con l’esposizione dei beni e della vita umana a rischio. La Provincia di Roma è statisticamente quella più vulnerata. Nel periodo autunnale (Nov – Dic) si concentrano la maggior parte degli eventi meteopluviometrici causa di fenomeni f alluvionali. Erosione e Erosione delle sponde Allagamenti Esondazione Instabilità di Opere idrauliche Ai fini delle attività di previsione e prevenzione del rischio idrogeologico ed d idraulico, id li il C Centro t F Funzionale i l Regionale ha suddiviso i bacini idrografici di propria competenza in 7 ambiti territoriali significativamente omogenei per l'atteso manifestarsi nel tempo reale della tipologia e della severità degli eventi meteoidrologici intensi e dei relativi effetti. Tali ambiti territoriali sono denominati Zone di Allerta. Allerta L’elenco delle 7 zone (approvate con Deliberazione di Giunta Regionale 742 del 2 ottobre 2009) è il seguente: • A - Bacini Costieri Nord (Fiumi Mignone, Arrone, Marta, Fiora) • B - Bacino Medio Tevere ((Orte,, Gallese,, Civitacastellana)) • C - Appennino di Rieti (Fiumi Velino Salto, Turano) • D – Roma (Prima Porta Labaro, Ponte Galeria) • E – Aniene (Ponte Lucano, Subiaco) • F - Bacini Costieri Sud (Astura, Amaseno, Ufente) • G - Bacino del Liri (Sora e dintorni) Le mappe pp di p pericolosità di alluvioni Il D.Lgs 49/2010, che p la Direttiva recepisce comunitaria 2007/60 «Valutazione e gestione del rischio g da alluvioni» stabilisce che il Piano di g gestione del rischio alluvioni per il Distretto Idrografico dell’ Appennino pp Centrale sia ultimato e pubblicato nel 2015. Le mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni sono soggetti a processi partecipativi Inquinamento q acquiferi q Carta della vulnerabilità intrinseca degli acquiferi Nel Lazio ci sono diverse di aree che sono state soggette a fenomeni f i di inquinamento delle acque sotterranee (Valle del Sacco, Piana Perina a Riano) I TERREMOTI Roio (AQ) Foto Liperi Carta delle massime intensità storiche IMAX Carta della Pericolosità sismica di base in termini di accelerazione Gruppi di UAS a pericolosità sismica omogenea Nuova Classificazione sismica del Lazio LA MICROZONAZIONE SISMICA Uno studio completo ed esauriente delle caratteristiche sismiche di una zona deve analizzare anche i fattori di innesco dei fenomeni di amplificazione sismica, intesa come incremento nell'ampiezza p dello scuotimento sismico dovuto alle specifiche condizioni litostratigrafiche e morfologiche di un sito. L’individuazione,, l’analisi e la rappresentazione di questi elementi su una cartografia tecnica di sintesi rappresenta il primo p p passo p per un corretto p processo di pianificazione che dovrà risolversi in un approccio normativo che guidi gli Enti e le p p Amministrazioni locali nella predisposizione degli strumenti urbanistici per una giusta interpretazione del concetto di terremoto e per avviare attività di riduzione del Rischio Sismico” Carta di Microzonazione sismica di Livello 1. Petrella Salto (RI) Emissioni anomale di gas endogeni (CO2) In alcune zone del territorio regionale sono avvenuti gravi incidenti legati alla fuoriuscita di gas endogeni, che talvolta hanno messo a rischio la incolumità della popolazione, popolazione come specificato nella seguente tabella Fiumicino, loc Fiumicino loc. Coccia di Morto Morto, 26/08/2013 Comune Vejano Marino Marino Fiumicino Ciampino Marino Roma Roma Marino Anzio Località Fosso Carbonaro Cava dei Selci - Via Asti n° 32 Cava dei Selci - Via Marsala, 37 Isola Sacra Santa Maria delle Mole Via Maciocco Via Vervio via di Valle Cupella Via Maciocco Lavinio Data dell’ evento 01/12/1999 30/12/2000 09/02/2005 22/05/2006 16/05/2008 02/07/2008 27/09/2009 24/02/2010 05/09/2011 Elenco di alcune Aree del territorio regionale caratterizzate da emissioni di gas endogeno Comune Località Fiumicino Palidoro Oriolo La Mola Viterbo Anzio Poggio Fora Lupo e Poggio dell’Ulivo, Bagnaccio, Bulicame Tor Caldara, Lavinio Manziana Caldara di Manziana Pomezia Solforata Castelforte Suio Tivoli Latera Acque Albule Caldera Caldara di Manziana Foto G. Catalano e L. Liperi Grazie per l’attenzione ! Pietre Lanciate di Bolsena (Foto E. Cerroni)