Dal bosone di Higgs al nuovo concetto di massa Ricordo che un giorno, mentre studiavamo uno dei tanti teoremi di meccanica razionale, in modo apparentemente casuale, il mio compagno di studi, con un curriculum di brillanti risultati scolastici, mi confessò di non aver capito il terzo principio della dinamica: ad ogni forza applicata ad un oggetto si oppone un’altra uguale e contraria. Se questo è vero mi chiedo, diceva, come fa un grave a cadere se a questo si oppone una forza uguale e contraria? Rimasi perplesso, senza argomenti per dare la spiegazione. Ma istintivamente, seduto dietro la scrivania insieme a lui, mi spinsi con le mani contro la scrivania e mi ritrovai respinto indietro sulla sedia che si inclinava e istintivamente dissi: ma dipende dalla massa! Il campione trasalì: ma certo dipende dalla massa! Non ci avevo pensato! Rimasi sorpreso di tanto successo, perché non avevo ben compreso quale era la chiave del problema: ma pensando al primo principio della dinamica (forza uguale alla massa per l’accelerazione) lui aveva trovato la risposta: il grave cade verso la terra ma anche la terra cade verso il corpo; solo che l’accelerazione del grave è quella nota della gravità di 9,81 metri al secondo quadrato, mentre quella della terra (confrontando le masse) è pressoché nulla. La massa non è la forza, certo, e non è quindi il peso ma sembra entrare in gioco quando c’è una forza o un’energia che agisce su un corpo materiale. Più materia c’è nel corpo più grande è la massa. Si parla di massa inerziale, gravitazionale etc; più grande è la massa e più è grande l’inerzia al movimento. Ma poi c’è la famosa E=mc2 che lega in modo inequivocabile la massa e l’energia ed allora dobbiamo capire perché la massa (quindi la materia) può produrre energia e quanta! Ma non basta, la massa aumenta quando la velocità del corpo è paragonabile a quella della luce, infatti dalla teoria della relatività scaturisce che la massa varia con v, secondo la formula m(v)= m(0)/ √1 − 𝑣 2 /𝑐 2 . Alla velocità della luce, la massa diventa infinita. La più famosa formula di Einstein ci ha rivelato come viene prodotta l’energia delle stelle e del nostro sole, ed ha portato inevitabilmente alla bomba atomica. La trasformazione dell’idrogeno in elio si traduce ina una infinitesimale riduzione della massa ed ad una produzione di energia secondo la formula nota. In parole povere se la massa decresce c’è una produzione di energia, se la massa cresce vuol dire il contrario: abbiamo trasferito energia alla massa. Siamo autorizzati a pensare che l’energia potrebbe diventare massa quindi materia. Se riusciamo a vedere l’energia trasformarsi in materia, in un certo senso, noi assistiamo alla creazione! La struttura della materia Leggendo la lunga storia della ricerca dei componenti elementari della materia, i crolli continui delle certezze acquisite, le sorprese, le delusioni, gli insuccessi e la sempre maggiore difficoltà di comprendere alcuni risultati degli esperimenti, ho pensato che i famosi versi del padre Dante potrebbero essere scolpiti su tutti i laboratori di ricerca dell’intima struttura della materia. “Per me si va nella città dolente, per me si va nell’eterno dolore, per me si va tra la perduta gente;……..Lasciate ogni speranza o voi che entrate”; La materia è costituita da atomi, gli atomi sono costituiti da un nucleo centrale e da elettroni che ruotano intorno al nucleo come pianeti; la distanza tra il nucleo e gli elettroni è talmente grande che si dovrebbe dire che l’atomo è principalmente vuoto. Ma la massa dell’atomo esiste ed è misurabile; essa è dovuta, quasi esclusivamente, al nucleo che contiene protoni e neutroni: dov’è sta il problema quindi? Per sapere come sono fatti i protoni i ricercatori hanno fatto collidere queste particelle subatomiche con altre particelle che viaggiano in direzione opposta a velocità prossima a quella della luce. Questo avviene mediante acceleratori di particelle sempre più potenti: al CERN di Ginevra il “Large Hadron Collider”(LHC) è lungo 27 chilometri. Gli impatti tra le particelle subatomiche, ad altissima velocità, vengono fotografati con apparecchiature gigantesche in grado di fermare immagini che si esauriscono in milionesimi di secondo; ecco che, dopo attente analisi di questi esperimenti, si è trovato che il protone è costituito di particelle dette quark che contribuiscono a formare la massa del protone, ma non solo non possono essere osservati singolarmente, ma a ben guardare, i quark non hanno dimensione e non hanno massa; sicuramente rappresentano una piccola esplosione di energia. La collisione mette in evidenza una miriade di particelle di volta in volta con caratteristiche di massa ed energia, diverse tra loro, che rispondono alla meccanica quantistica: principio di indeterminazione, grandezza di Planck, dipendenza dall’interferenza dell’azione delle particelle proiettate contro, etc etc. Sono state battezzate negli anni particelle nuove come mesoni, gluoni, pioni, neutrini, adroni, bosoni e così via. Questa popolazione di particelle, sempre diverse e sfuggenti ad ogni classificazione, ha turbato i sonni di molti ricercatori e scienziati, finché un ricercatore, il fisico teorico scozzese P.W. Higgs, ha avanzato una possibile spiegazione alla continua manifestazione di nuove particelle subatomiche. Higgs ha proposto che tutto lo spazio-tempo sia permeato da un campo, il campo di Higgs. Quando le particelle, originariamente prive di massa, si muovono nello spazio-tempo si muovono anche nel campo di Higgs e, interagendo con esso, acquisiscono una massa. Più è grande l’interazione delle particelle con il campo e più la massa acquisita è grande. Questa interazione può essere considerata simile all'azione di forze viscose che agiscono su particelle che si muovono in un liquido denso. Più è grande l'interazione con il liquido e maggiore sembra essere la loro massa, dato che la massa può essere vista anche come la resistenza alle variazioni di moto. Immerse nel campo di Higgs, le particelle acquisirebbero la massa in relazione alla propria capacità e alle proprietà del campo. Se questa teoria fosse giusta dovrebbe esistere, secondo calcoli eseguiti dallo stesso scienziato, una particella prodotta dal campo, ancora non rilevata e battezzata bosone di Higgs. Molti ricercatori si sono gettati nella mischia e hanno orientato gli esperimenti e gli strumenti ad alta tecnologia come gli acceleratori di particelle per trovare il famigerato bosone di Higgs. Il bosone è stato infine trovato (2012) e spiegata la interazione tra massa e campo di Higgs (vedi per es.: Oltre la particella di Dio di Leon Lederman e Christopher Hill), dove, al termine di un lungo percorso che parte dal muone, dalle interazioni deboli, dallo scambio di carica tra particelle e campo di Higgs, si proclama: “il problema di dare massa alle particelle elementari è risolta” Quindi è vero la materia può produrre energia ma l’energia può trasformarsi in materia!