LEZIONI N° 44 E 45 CALCOLO A ROTTURA DELLA SEZIONE PRESSOINFLESSA PROBLEMI DI VERIFICA La procedura di verifica dei pilastri di c.a., sottoposti a sforzo normale e momento flettente, è basata sulla costruzione della curva di interazione M,N della sezione assegnata. La curva di interazione è la frontiera dello stato limite ultimo di resistenza per la sollecitazione composta di forza normale e flessione retta, cioè il luogo dei punti Mult, Nult, corrispondenti alle condizioni di rottura della sezione. La verifica consiste nell’accertare che il punto rappresentativo delle sollecitazioni di progetto (Md,Nd) sia all’interno della frontiera suddetta. Esaminiamo ora il procedimento da utilizzare per la costruzione per punti della curva di interazione M,N di una assegnata sezione rettangolare sottoposta a pressione eccentrica retta. Le ipotesi di base che si utilizzano sono le stesse quattro già viste con riferimento al caso della flessione semplice e cioè: 1) vale la conservazione delle sezioni piane, cioè la variazione delle deformazioni unitarie (y) sulla sezione è lineare; 2) l’aderenza fra l’acciaio ed il calcestruzzo è perfetta (c=s), così da escludere qualsiasi scorrimento relativo fra le armature e la matrice lapidea che le avvolge (questa ipotesi è necessaria perché valga l’ipotesi 1); 3) il calcestruzzo teso viene considerato non reagente; 4) i legami costitutivi dei materiali sono non-lineari. Se la sezione è simmetrica ed è armata in modo simmetrico, la curva di interazione è anch’essa simmetrica rispetto all’asse N. Non lo è, però, rispetto all’asse M, perché il calcestruzzo reagisce diversamente a trazione ed a compressione. 191 Allo scopo di procedere alla costruzione della curva è opportuno individuare quali siano i diagrammi delle deformazioni unitarie sulla sezione che la portano a rottura. Ad ognuno dei diagrammi di rottura corrisponde un unico punto del dominio di rottura, di coordinate Mult,Nult. Affinché un diagramma di sia un diagramma di rottura occorre che in esso si verifichi almeno una della seguenti condizioni: il calcestruzzo sia deformato al 3,5 ‰ (tra il 2 ‰ ed il 3,5 ‰ nel caso della pressione eccentrica con centro di pressione interno al nocciolo centrale d’inerzia – sezione interamente reagente); l’acciaio teso sia snervato E possibile raccogliere tutti i diagrammi di deformazione rappresentativi di una condizione di rottura nello schema seguente: In esso è possibile individuare cinque zone: Zona 1: Trazione con piccola eccentricità. Zona 2: Flessione semplice o composta con sfruttamento parziale della resistenza dei materiali (solo l’acciaio teso è snervato). Zona 3: Flessione semplice o composta con sfruttamento completo della resistenza dei materiali (sia l’acciaio teso che quello compresso sono snervati). Zona 4: Flessione composta con tensione dell’acciaio minore di quella di snervamento. Zona 4a: Flessione composta: l’armatura inferiore comincia ad essere compressa. Zona 5: Compressione con piccola eccentricità. 192 Una volta selezionato un diagramma di rottura, che ha la caratteristica di passare per uno dei punti A, B o C, è automaticamente definita la posizione dell’asse neutro e, quindi, i diagrammi delle tensioni nei due materiali costitutivi: sono quindi note le tensioni nel calcestruzzo e nell’acciaio. E’ utile precisare che la retta che separa i campi 2 e 3 è individuata dal fatto che ad essa corrisponde il primo snervamento delle armature compresse. Ad essa corrisponde la posizione dell’asse neutro: y1 0, 0035 d' 0, 0035 syd 0, 0035 0, 0035 d' d ' 2, 27 d ' f yk 450 0, 0035 0, 0035 1,15 200000 s Es La deformazione corrispondente dell’acciaio teso vale: sF 0, 0035 d y1 y1 Possiamo allora determinare la risultante delle tensioni Nult ed il momento risultante Mult con semplici considerazioni di equilibrio. La coppia di valori (Nult,Mult) fornisce le coordinate di un punto della curva di interazione. Ripetendo il procedimento a partire da altri diagrammi di si ottengono altri punti e si può disegnare la curva. La costruzione dell’intero dominio di interazione può essere eseguita facendo variare in modo sistematico il diagramma delle deformazioni unitarie. Ad esempio si può partire dalla trazione pura (diagramma A-D) e, ruotando intorno al punto A, che funge da perno, si possono considerare tutti i diagrammi di deformazione fino a quello A-B. Quindi si può continuare facendo perno sul punto B ed arrivare fino al diagramma B-E, che corrisponde alla condizione in cui il calcestruzzo diventa tutto reagente. Infine ruotando intorno al punto C si giunge alla condizione di compressione pura (centrata). 193 Il dominio di interazione M-N di una sezione rettangolare avente armatura doppia simmetrica ha l’aspetto seguente: Una versione semplificata della curva può essere costruita a mano determinando le coordinate dei punti più significativi: - la compressione centrata, A; - la rottura bilanciata, B; - la flessione semplice, C; - la trazione centrata, D (che ha, però, importanza ridotta nelle applicazioni). ed approssimando la curva con una spezzata. Il risultato che si ottiene è in favore di sicurezza, in quanto la spezzata si trova sempre all’interno della curva continua. 194 Determiniamo ora i punti A, B, C e D nel caso della sezione rettangolare dotata di armatura doppia simmetrica As = A’s. Le coordinate del punto A (compressione centrata) si trovano immediatamente: MA = 0 NA = C + C’ + T = fcdbH + 2 As fyd così come quelle del punto D (trazione centrata): MD = 0 ND = - 2 As fyd Il punto B è rappresentativo del simultaneo collasso del conglomerato e dell’acciaio (rottura bilanciata) e corrisponde al massimo valore possibile del Momento ultimo. Il diagramma di deformazioni corrispondenti è rappresentato dal segmento che separa le zone 3 e 4 del “serbatoio” dei diagrammi di rottura e che è definito, superiormente da c = 3.5 ‰ ed, inferiormente, da s = fyd/Es. Questa modalità di collasso simultaneo è possibile nella pressione eccentrica qualsiasi sia la percentuale di armatura, al contrario del caso della flessione semplice, dove essa non può verificarsi mai nel caso di armatura doppia simmetrica 195 ed è biunivocamente legata ad una particolare percentuale di armatura, detta appunto “critica”, nel caso di armatura semplice. Nella pressione eccentrica l’elemento critico non è la percentuale di armatura, ma la coppia (Mult, Nult) che determina il contemporaneo collasso dei due materiali, ovvero la eccentricità: ecrit = (Mult/Nult)crit = Mbil/Nbil Valutiamo Mbil ed Nbil. La risultante delle tensioni di compressione C nel calcestruzzo vale: C = 0,81 fcd b y La tensione ultima nel calcestruzzo è: f cd 0,85 0,83 Rck 1,5 La posizione dell’asse neutro è nota e vale: y cu d cu sy Nel caso, in cui venga utilizzato acciaio tipo B450C si ha: y 0.0035 d 0.641 d 0.0035 450 / (1.15 x 200000) C’, risultante delle tensioni di compressione nell’acciaio A’s, vale: C’ = A’s fyd , in cui f yd f yk 1,15 e T, risultante delle tensioni di trazione, vale: T = As fyd. Poiché le armature tesa e compressa sono uguali ed entrambe snervate, esse forniscono forze uguali e di segno opposto e quindi si ha C’ = T. 196 Pertanto lo sforzo normale ultimo Nbil si determina immediatamente imponendo l’equilibrio alla traslazione: C+C’-T=Nbil da cui si ricava: Nbil = C = 0,81 fcd b y Il momento ultimo va calcolato rispetto al baricentro della sezione non fessurata. Il contributo delle armature al momento ultimo è As fyd (d-d’) e quindi si ha che: Mbil = Nbil x (H/2 - 0.416 y) + As fyd (d-d’) L’eccentricità critica vale allora: ecrit N bil H 0, 416 y As f yd ( d d ' ) M bil 2 0,81 f cd by N bil L’angolo corrispondente, sul diagramma che contiene la curva di interazione è, naturalmente: crit = arctg (ecrit) Quando l’angolo è minore di crit, oppure l’eccentricità e è minore di ecrit si ha rottura fragile, altrimenti si ha rottura duttile. I punti del ramo superiore AB della curva di interazione corrispondono a condizioni di rottura fragile, dovuta allo schiacciamento del calcestruzzo, mentre i punti del ramo inferiore BCD si riferiscono a crisi la cui causa primaria è lo snervamento dell’acciaio teso. 197 Nel caso del punto C (flessione semplice) l’acciaio compresso non può essere snervato, la deformazione ultima del calcestruzzo è pari al 3,5‰ e quella dell’acciaio teso è molto maggiore della deformazione allo snervamento. Per essa naturalmente si ha: NC = 0. Per valutare MC occorre determinare la posizione dell’asse neutro, y, tramite l’equazione di equilibrio delle forze interne C + C’= T. Poiché l’acciaio teso è snervato, T è nota e vale: T = fyd As La risultante di compressione nel calcestruzzo è: C = 0,81 fcd by Per quanto riguarda C’, la tensione di compressione nell’acciaio dipende dalla deformazione unitaria dell’acciaio compresso, che non è snervato: C ' s' As' E s s' As' Il valore della deformazione unitaria dell’acciaio compresso si ricava facilmente mediante la similitudine di triangoli: 's cu yd' y in cui cu =3,5 ‰ 198 L’equazione di equilibrio diviene pertanto: 0,81 f cd by Es 3,5 10 3 y d' As f yd As y Sviluppando si ottiene l’equazione di secondo grado determinatrice della posizione dell’asse neutro: 0,81 f cd by 2 Es 3,5 103 f yd A y s Es 3,5 103 As d ' 0 che vale quindi: y Es 3,5 103 f yd A E 3,5 10 s 3 s f yd 2 As2 4 0,81 f cd b Es 3,5 103 As d ' 2 0,81 fcd b La conoscenza dell’asse neutro permette infine di valutare la deformazione unitaria dell’acciaio teso: s cu dy y e di controllare la deformazione dell’acciaio compresso: 's cu yd' y Infine si può valutare il momento ultimo della sezione: MC = C (1-0.416) y + C’ (y-d’) + T (d-y) 199 PROBLEMI DI PROGETTO CONDIZIONATO I problemi di progetto condizionato dei pilastri si affrontano utilizzando una delle seguenti procedure. a) Prima procedura (costruzione manuale del dominio di interazione M-N) - Si assegna, in via di tentativo, il valore dell’area di acciaio As ed A’s, nella maggior parte dei casi simmetrica; - si costruisce per punti il corrispondente dominio di interazione M-N (può accadere che non sia necessario determinare tutti i punti significativi del dominio, in funzione dei valori dello sforzo normale e del momento di progetto); - si controlla che il punto Md,Nd sia interno alla sezione; - in caso contrario si modifica opportunamente l’area di acciaio e si ripete la procedura. b) Seconda procedura (utilizzo di tabellazioni o grafici) Sono disponibili in letteratura tabellazioni e grafici che forniscono le coordinate dei domini di interazione M-N di pilastri rettangolari, espressi in forma adimensionale, del tipo di quello riportati nella pagina seguente. Il grafico della pagina seguente è relativo ad un valore prefissato del rapporto tra copriferro ed altezza totale della sezione: c/H = 0,10. L’armatura è doppia simmetrica: As=A’s Si definiscono le seguenti grandezze: Momento flettente adimensionale: d Md b H 2 fcd Sforzo normale adimensionale: d Nd b H f cd Percentuale meccanica d’armatura: d As f yd b H fcd 200 3 2.8 2.6 2.4 2.2 2 1.8 1.6 1.4 1.2 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 0 0 0. 25 0. -0.2 -0.4 50 0. -0.6 75 0. -0.8 -1 0 .0 =1 d -1.2 -1.4 -1.6 -1.8 -2 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1 d Dominio N-M normalizzato per c/H = c’/H = 0,10. Si entra nel grafico con il momento flettente e lo sforzo normale adimensionale e si legge il valore corrispondente della percentuale meccanica di armatura d. Si ricava quindi l’armatura invertendo la relazione che definisce d. As As' d b H f cd f yd 201