Francesco Maria Autolino Dottorato in Migrazioni Internazionali e

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Francesco Maria Autolino Dottorato in Migrazioni Internazionali e Cooperazione allo Sviluppo , Universidad Pontificia Comillas di Madrid, Spagna. Analisi: Europa: cosí vicina cosí lontana Nell´ attuale panorama mondiale il fenomeno migratorio ha acquisito sempre piú importanza occupando, negli ultimi anni, le prime pagine dell´informazione mediatica. In Europa, durante questo periodo, sono cambiate le dinamiche internazionali specialmente degli stati mediterranei, ovvero di Italia, Spagna, Portogallo e Grecia, trasformandosi da Paesi di invio degli anni 80 in Paesi di arrivo della nuova migrazione straniera. A dimostrarlo sono i dati della Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico –OCDE-­‐ che evidenziano come nel 2010 gli stranieri raprresentavano tra 1,5 ed il 2,5% dell´intera popolazione nei Paesi sopra citati. A tal proposito é importante ricordare che il fenomeno emigrazione/immigrazione, non rappresenta solamente un ´´viaggio spaziale´´ ma anche una forma estrema di ´´viaggio economico-­‐sociale´´, dettato da cause politiche, naturali e socio-­‐culturali; un viaggio da una societá ad un´ altra, o da un punto della societá globale ad un altro generalmente lontano, caratterizzato da esperienze complesse, contesti diversi ed a volte contraddittori che in molti casi sfociano nel fenomeno della etno-­‐fragmentazione e della etno-­‐stratificazione. Analizzando piú a fondo le cause del fenomeno migratorio, si puó dimostrare come queste possano essere numerose e distinte. I movimenti di popolazioni si producono principalmente per l´interesse nei confronti del Paese di arrivo, o altre volte per interessi dei propri Paesi di origine e naturalmente per decisioni personali. Le cause della migrazione sono molteplici e di solito correlate tra di loro. Quelle principali sono legate a circostanze economiche come la disuguale distribuzione delle ricchezze, la povertá e le crisi economiche nelle regioni di origine. Tra le piú importanti vi sono anche la crescita demografica e la sua ineguale distribuzione geografica, facilitata, nel XVIII secolo, dall´avvento della Rivoluzione Industriale e dei mezzi di comunicazione. Un´ altra causa di migrazione é rappresentata dalla instabilitá politica e dalla diffusione dei conflitti armati: la popolazione civile é vittima di soprusi da parte delle forze governative e di movimenti ribelli, che continuamente mettono a repentaglio la sicurezza umana, pilastro fondamentale per lo sviluppo e la costruzione della pace. Infine ritroviamo i disastri naturali che hanno un impatto significativo sulla popolazione. Per quanto concerne gli effetti della migrazione, si deve tenere in considerazione che tale fenomeno rappresenta un vincolo fondamentale nel sistema internazionale in cui il flusso migratorio è da considerarsi come elemento fondamentale nella formazione delle relazioni internazionali. Una migrazione internazionale ordinata e controllata puó beneficiare tanto i Paesi di origine quanto quelli di arrivo. Nonostante ció, gli aspetti positivi della migrazione sono legati alle difficoltà che caratterizzano la sua complessa struttura. Con oltre 200 milioni di persone che vivono fuori dal proprio Paese, qui la migrazione genera una diminuzione del numero della popolazione, del livello di produzione e della forza lavoro. Nonostante ció esistono vantaggi significativi che i Paesi di origine possono trarre dal fenomeno migratorio: in primo luogo, la migrazione, riducendo la densitá demografica, limita la disoccupazione; in secondo luogo, le rimesse degli emigranti favoriscono la bilancia dei pagamenti del Paese di origine, aumentando il livello di vita ed incrementando il commercio. A tal proposito, la World Bank stima che nel Mondo la quantitá di denaro che gli emigranti inviano ai Paesi di origine (nel 2008, 328.000 milioni di dollari) equivale al doppio di quella destinata alla Cooperazione allo Sviluppo. Per questo, per molti Paesi in via di sviluppo, le rimesse costituiscono le principali fonti di divise, finanziando investimenti in salute, in educazione ed in attivitá imprenditoriali con l´obiettivo di ridurre la povertá, le disuguaglianze sociali e di raggiungere la stabilitá macroeconomica. Tra gli effetti della migrazione nei Paesi di arrivo vi sono l ´aumento demografico e quello della forza lavoro che inevitabilmente favoriscono il processo di industrializzazione. Ciononostante, esistono anche problemi sociali ed economici che vanno dalla non integrazione degli immigranti nella nuova societá alla creazione di ghetti e gruppi marginali che spesso provocano gravi conflitti sociali. Ma la situazione diventa ancora piú drammatica per i migranti illegali che nella maggior parte dei casi vengono privati di ogni loro diritto umano e fondamentale. In molti casi la tragedia raggiunge il suo culmine quando perdono la vita nel loro ultimo viaggio. In conclusione, la migrazione internazionale rappresenta una questione prioritaria per l ´Agenda Internazionale. Per il suo volume, portata e complessitá gli Stati ed altri attori internazionali dovrebbero affrontare in maniera migliore le conseguenze negative del fenomeno in questione e contemporaneamente attestare i vantaggi economico-­‐sociali che ne derivano. Uomini e donne che migrano dovrebbero poter farlo in modo sicuro ed autorizzato: le migrazioni internazionali dovrebbero far parte di strategie regionali, nazionali e mondiali di sviluppo economico, tanto nei Paesi in via di sviluppo quanto in quelli industrializzati. Dal canto suo, la ´´governance´´ delle migrazioni internazionali dovrebbe essere rafforzata mediante una maggiore coerenza e capacitá nazionale, una migliore cooperazione regionale tra gli Stati ed un dialogo piú efficace, a scala mondiale, tra governi ed organizzazioni internazionali. Un obiettivo che puó e deve essere raggiunto mediante una piú forte relazione tra migrazione, sviluppo, sicurezza umana e diritti umani. 
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