mappa concettuale - Scuole Maestre Pie

Teoria
Universo in espansione
Teoria del Big Bang
Universo
come ha avuto
origine?
qual è il futuro
dell'universo?
Teoria
Universo oscillante
irregolari
da cosa è
formato?
a spirale
si distinguono
in
VIA LATTEA
la nostra
galassia
GALASSIE
ellittich
e
sono formate
da:
TEMPERATURA
Meteore Comete
Asteridi
Satelliti
PIANETI
si distinguono in base
a
STELLE
DIMENSIONI
CICLO VITALE DI UNA
STELLA
NASCITA
SEQUENZA PRINCIPALE
COMPOSIZIONE DELL'UNIVERSO:
idrogeno (91%)
elio (9%)
ossigeno, azoto, carbonio, silicio
rosse
arancioni
gialle
bianche
azzurre
supergiganti
giganti
medie
nane
MORTE
DALL'ESPLOSIONE FINALE
DERIVANO
I PROTAGONISTI DELLA:
TAVOLA PERIODICA DEGLI ELEMENTI
RICORDA
3 LEGGI DI
KEPLERO
NEWTON
Quali sono gli elementi
principali del nostro pianeta?
CROSTA TERRESTRE:
Ossigeno (45%)
Silicio (28%)
Alluminio (8%)
Ferro (6%)
Magnesio (4%)
Calcio (2,4%)
Potassio (2,3%)
Sodio (2,1%)
...
INTERA TERRA:
Ferro (35%)
Ossigeno (30%)
Silicio (15%)
Magnesio (13%)
Nichel (2,4%)
Zolfo (1,9%)
Calcio (1,1%)
Alluminio (1,1%)
...
I fenomeni atmosferici
sono causa di
EROSIONE DELLA
CROSTA TERRESTRE
ACQUA
VEGETALI
FRUTTA
Attraverso l'alimentazione gli
alimenti passano nel corpo
umano.
ALIMENTI DI ORIGINE
ANIMALE
COMPOSIZIONE DEL CORPO UMANO:
idrogeno (63%)
ossigeno (25%)
carbonio (10%)
azoto (1,5%)
calcio, fosforo, potassio, cloro,
sodio,magnesio (<1%)
Una necessaria premessa: lo
spettro
Una luce bianca prodotta da un solido incandescente (ad esempio una coppia di elettrodi
percorsi da corrente elettrica), che attraversi una fenditura sottile e quindi un prisma di
vetro, crea un arcobaleno artificiale: uno
spettro.
Grazie a prove condotte in laboratorio, si scoprì che ogni elemento chimico, osservato
con uno spettroscopio, è caratterizzato da una collocazione specifica all'interno di una o
più porzioni dello spettro, infatti furono notate delle discontinuità a carico di questo
arcobaleno, chiamate righe di emissione ed assorbimento a causa del loro aspetto.
Ad esempio, poggiando un cristallo di sodio sulla fiamma di un becco Bunsen, ed
osservando lo spettro dei suoi vapori, si nota chiaramente un'unica, marcata, linea gialla
in campo
nero. Siamo chiaramente in presenza di un gas caldo a bassa densità, e questi produce
uno spettro a righe brillanti ad emissione, tipiche del particolare elemento chimico di cui
ècomposto il gas. Possiamo equiparare le linee di emissione come le impronte digitali di
quello specifico elemento.
Se davanti ai vapori di sodio incandescenti si piazza un solido incandescete (come la
coppia di elettrodi percorsi da corrente elettrica), si noterà uno spettro continuo solcato
da righe scure, dette di assorbimento. Pertanto se un elemento chimico può emettere in
una precisa banda dello spettro, lo stesso elemento che si trovi frapposto tra una
sorgente
luminosa e l'osservatore, può assorbire le stesse lunghezze d'onda, privando lo spettro
continuo di una sua porzione.
Furono Kirchhoff e Bunsen a formulare le tre leggi sulle righe
spettrali:
un solido incandescente o un gas molto denso e caldo produce uno spettro continuo,
ossia senza righe.
un gas caldo a bassa densità produce uno spettro a righe brillanti ad emissione.
una sorgente che emette uno spettro continuo osservato attraverso un gas a bassa
densità più freddo produce uno spettro continuo con righe scure di assorbimento.
Non sono risultati banali, perchè negli anni, gli spettri di emissione e assorbimento dei
vari atomi divennero noti e sono oggi ben distinti e molto ben conosciuti. Si dice quindi
che ogni elemento è responsabile di una determinata serie di righe spettrali e che
pertanto l'osservazione delle righe spettrali è l'indicatore della presenza di un dato
elemento
chimico, anche nelle
stelle.
Il Sole si comporta come un gas incandescente la cui luce bianca attraversa lo strato
esterno (cioè la fotosfera, più fredda e meno densa) creando uno spettro con righe di
assorbimento, dette Righe di Fraunhofer, dal nome di Joseph von Fraunhofer
(1787-1826) che le osservò per prime (pur non comprendendone ancora il significato).
La corona solare, un gas caldo a bassa densità, produce righe brillanti di emissione,
osservabili solo durante le eclissi di sole.
Lo studio dello spettro solare indica che l'intensità massima di luce si ha in
corrispondenza del giallo, pertanto, grazie ai modelli noti alla Fisica, questo indica che la
temperatura superficiale dell'astro è di circa 5.700 °K (gradi Kelvin. Per ottenere i gradi
Centigradi, sottrarre 273,15).
È possibile discriminare gli elementi chimici analizzando lo spettro