Comune di Venezia - Assessorato all’Ambiente per un mondo più equo e sostenibile. questo capitolo della guida di Cambieresti? è a cura di: Alessandra Vivona, Valentina Zanfini e Edoardo Tognon - Agire Agenzia Veneziana per l’energia con la collaborazione di: Eliana Caramelli e Giuliana Giavina - Comune di Venezia Marina Ghegin - MAG Venezia Andrea Mariotto - Laboratorio l’Ombrello Dp-Iuav redazione finale e impaginazione, a cura del Laboratorio l'Ombrello Dp-Iuav illustrazioni di Gabriele Soave - K’uei Art www.cambieresti.net [email protected] i partner di Cambieresti? Energia 300X70 sono: 300X70 introduzione La sottoscrizione degli Aalborg Committments da parte del Comune di Venezia indica una strada possibile da percorrere per un progetto che voglia aumentare le pratiche di sostenibilità di un territorio. Gli Aalborg Commitments prevedono infatti di ridurre il consumo di energia primaria e incrementare la quota delle energie rinnovabili e pulite, di adottare e incentivare un uso prudente delle risorse, incoraggiando un consumo e una produzione sostenibili, di evitare i consumi superflui nonché di migliorare l'efficienza energetica. Inoltre, il Libro Verde dell’Unione Europea sull'energia ribadisce l'importanza della informazione e della formazione ai cittadini per rafforzare la cultura dell'efficienza energetica, in particolare, mediante informazioni sulla riduzione del consumo d'energia nelle abitazioni, sull’utilizzo di sistemi di illuminazione e di riscaldamento più efficienti, e sui prodotti esistenti sul mercato, così da rendere gli acquirenti più consapevoli. La “Strategia per l'Ambiente Urbano” compresa nel Libro Verde, pone, infine, l'accento sul ruolo dei cittadini, che con le loro decisioni e i loro comportamenti individuali, determinano il successo di qualsiasi piano locale o quadro di azione. Il progetto proposto dal Comune, in linea con gli indirizzi e le strategie europee, concretizza quindi anche uno dei principali obiettivi del Piano Energetico Comunale di Venezia: rendere i soggetti economici e gli abitanti co-produttori delle politiche urbane, nell'ottica di aumentarne la consapevolezza e la corresponsabilizzazione. 300X70 premessa Cambieresti? - Energia. 300X70 deriva dall'esperienza, conclusasi a dicembre 2005, del progetto Cambieresti? - Consumi ambiente risparmio energetico e stili di vita, che ha visto oltre 1000 famiglie sperimentare nuovi stili di vita attraverso il riorientamento dei consumi, il rafforzamento dei legami comunitari, nonché la messa in pratica di scelte di acquisto e comportamenti, individuali e collettivi, più equi, solidali e rispettosi dell'ambiente. Il progetto ha avuto un notevole e interessante risultato: ha fatto emergere la disponibilità alla partecipazione di molti cittadini e il loro interesse a fare azioni concrete, mettendosi in gioco in prima persona. Il Comune di Venezia, con la collaborazione di AGIRE- Agenzia veneziana per l'energia, l'Università IUAV di Venezia, Mag-Venezia e il Laboratorio l'Ombrello Dp-IUAV, ha ritenuto quindi importante proseguire l'esperienza, sia, per mettere a frutto la notevole risorsa costituita dalle famiglie aderenti al Progetto Cambieresti?, sia per riproporre, in forme diverse, a tutta la cittadinanza, la riflessione su alcuni temi prioritari per le politiche ambientali del Comune. Si propone quindi di proseguire l'esperienza di Cambieresti? con un nuovo progetto di coinvolgimento attivo delle famiglie veneziane, che sia non solo di informazione e sensibilizzazione ma anche di realizzazione di interventi concreti e mirati, focalizzato su uno degli 11 temi affrontati nella scorsa edizione: l'ENERGIA. 300X70 i consumi energetici Il monitoraggio dei consumi energetici e idrici per alcuni partecipanti a Cambieresti? è diventata ormai un'abitudine, che consente loro di tenere sotto controllo alcuni sprechi e di essere maggiormente responsabili dei propri consumi. Questa tendenza viene rafforzata e allargata attraverso la fornitura alle famiglie di soluzioni concrete per il risparmio energetico, incentrate sulla promozione dell'efficienza energetica degli edifici e degli impianti, che permettano di raggiungere elevati livelli di riduzione dei consumi. Da una prima analisi, i consumi termici medi registrati dai partecipanti a Cambieresti? sono di circa150 kilowattora al metro quadro all'anno (kWh/mq/a), in linea con i dati italiani. Uno spreco, considerando che, senza rinunciare ai livelli di comfort a cui siamo abituati, le tecnologie attuali permettono di scendere ben al di sotto di tale livello: un edificio considerato a basso consumo rientra entro i 60 kWh/mq/a ed una casa passiva scende al di sotto dei 30 kWh/mq/a. È da questi dati che si vuole partire ed esistono già esempi molto significativi: basti pensare che, per le case nuove, il protocollo di certificazione energetica di Casa Clima - Klima Haus della Provincia di Bolzano, impone i 70 kWh/mq/a, per la concessione dell'abitabilità, . Nel caso di edifici già esistenti, è effettivamente difficile raggiungere questi limiti, ma sicuramente si può fare un lavoro di recupero della loro qualità energetica, applicando lo strumento della certificazione energetica degli edifici - introdotto dalla direttiva europea 2002/91/CE sul "Rendimento energetico in edilizia", già recepita dal decreto legislativo di attuazione n. 192 del 19 agosto 2005 - con lo scopo di garantire una maggiore sostenibilità energetica del settore edilizio. Si tratta in realtà di un obbligo già previsto a livello nazionale dall'art. 30 della Legge 10/1991 - "Norme in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili" - che non ha ancora trovato applicazione non essendo ancora stata emanata la normativa tecnica di attuazione. La data per l'introduzione della certificazione è il 2006. l’obiettivo Risparmiare sul riscaldamento domestico mantenendo la temperatura abituale, attraverso accorgimenti pratici, interventi a basso costo, nuove tecnologie, e vantaggiose soluzioni finanziarie. Questo è, in sostanza, l'o- biettivo del progetto, che mira a coinvolgere 300 famiglie, e portarle alla soglia dei 70 kWh/mq/a di consumo per la propria abitazione, limite che nella scala di certificazione europea definisce gli edifici di "Classe C". il percorso Alle famiglie veneziane verrà proposto un percorso formativo e informativo della durata di 14 mesi a partire da maggio 2006, finalizzato a fornire tutte le opportunità e gli strumenti di conoscenza necessari per valutare, ed eventualmente realizzare, azioni e interventi mirati alla riduzione dei consumi termici domestici, sfruttando le potenzialità di soluzioni più efficienti e mettendo in atto comportamenti più consapevoli. Parallelamente MagVenezia promuoverà una rete di ditte, da individuare come partner tecnici del progetto, impegnate in settori strategici per la riduzione dei consumi energetici nelle unità abitative (impiantisti, edili, costruttori di infissi, etc). Attiverà quindi forme e soluzioni di finanziamento alle ditte stesse per la realizzazione degli interventi a favore delle famiglie, prevedendo in questo modo che il partner tecnico si assuma l'onere del rischio del lavoro effettuato e che la famiglia beneficiaria paghi l'intervento in modo rateizzato anche in ragione del risparmio ottenuto. I partecipanti avranno quindi a disposizione: # la possibilità di un'accurata analisi della propria abitazione da parte di personale qualificato di AGIRE e dello IUAV, al fine di individuare quali interventi siano più adeguati per ridurre i consumi di riscaldamento e raffrescamento. # una formazione specifica, con 10 incontri mensili su 'come risparmiare energia nelle proprie abitazioni' (impianti e loro uso corretto; fonti energetiche alternative; isolamenti e relativi materiali; vetri e infissi; ecc.) e con alcuni incontri di approfondimento (sul fai da te, i Gruppi di Acquisto, etc.); # la certificazione energetica del proprio edificio/alloggio, prima e dopo gli eventuali interventi operati, effettuata da AGIRE; # una valutazione dei costi degli interventi e dell'effettivo risparmio in bolletta, nonché delle possibilità di finanziamento a seconda della tipolo- Il progetto risponde all'interesse pubblico di ridurre il consumo di combustibili e l'inquinamento atmosferico, e intende sviluppare e diffondere la conoscenza circa i comportamenti più corretti, i prodotti esistenti sul mercato e le tecniche utilizzabili allo scopo. I partecipanti non hanno alcun obbligo di intervento sulle proprie abitazioni e nel caso intendano apportare qualche modifica possono rivolgersi alle ditte convenzionate col progetto. Tra gli strumenti a disposizione, oltre agli incontri mensili e gli incontri di approfondimento, si ricordano: # gli Sportelli Stilinfo, punto di riferimento primario per gli aderenti al progetto, ma in generale per tutta la cittadinanza, per la disseminazione delle buone pratiche attuate, il supporto alla diffusione dei dati derivanti dal monitoraggio, la ricerca di incentivi e nuove opportunità per le famiglie, la predisposizione di materiale informativo specifico di ampia divulgazione, etc. ai seguenti indirizzi e numeri telefonici: Venezia presso Ambientario Campo Manin, tel.041 2747941, lun 9,00-13,00 e merc. 15,00-18,00; Mestre presso URP, P.le Candiani, tel.041 2746103, mar 15,00-17,00 e gio 9,00-13,00; # il sito web www.cambieresti.net, in cui verranno riportate tutte le notizie e i documenti inerenti il progetto. Il sito conterrà anche una specifica sezione con le domande più frequenti (FAQ); # la Guida di Cambieresti?, alla quale si rimanda per quanto riguarda consigli, buone pratiche e alcune indicazioni per il "fai da te", in particolare ai capitoli "Energia" e "Casa". Si consiglia comunque, a chi non ha partecipato al primo progetto, la lettura di tutta la guida; # il presente capitolo della Guida Manuale di Cambieresti? Energia 300X70, che verrà integrato, durante il percorso, con ulteriori schede applicative e di approfondimento; # per ogni informazione e contatto diretto con il gruppo di coordinamento del progetto: [email protected] 300X70 gia dell'intervento, effettuata da MagVenezia. 300X70 RIDUCIAMO I CONSUMI TERMICI INTRODUZIONE a cura del Comune di Venezia degli aumenti in bolletta. La trasformazione delle materie prime costa sempre più, non solo in termici economici ma anche ambientali. Inoltre i consumi energetici sono in continuo aumento (si ricordi per esempio il picco di potenza richiesta alla rete nell'estate del 2003 dovuto all'uso irrazionale dei condizionatori). La tendenza oggi è quella di rispondere all'aumento della domanda energetica con il solo aumento della produzione (che comporta i problemi descritti sopra). E quando la produzione con le centrali esistenti non basta, si ricorre alla costruzione di nuove centrali. Questa però non è la risposta corretta. Occorre fornire un'alternativa, diversificare le risorse e soprattutto utilizzarle in modo razionale. Da qui la necessità di perseguire innanzitutto il risparmio energetico, migliorare l'efficienza del sistema energetico e, infine, integrare e sfruttare maggiormente le fonti rinnovabili disponibili in natura quali sole, vento, acqua, geotermia, secondo un modello di produzione distribuito, partecipato e democratico, che produca quello di cui la comunità locale ha bisogno, secondo le vocazioni dei territori. In modo che anche l'energia, come l'acqua, resti un bene comune e un diritto, accessibile a tutti. Italia paese ‘dipendente’ L'Italia risulta fortemente dipendente dai paesi terzi per l'approvvigionamento delle fonti di energia primarie. Abbiamo vissuto una crisi del gas nell'inverno 2005-06 e tutti risentiamo il risparmio e l'efficienza energetica Da tutte queste considerazioni si capisce l'importanza fondamentale che ricopre il risparmio energetico, l'uso razionale dell'energia in tutti i settori (civile, industriale, trasporti) e l’a- 300X70 fonti energetiche in via di esaurimento Il nostro stile di vita quotidiano è basato principalmente sullo sfruttamento di quelle che vengono definite le fonti primarie non rinnovabili di energia (carbone, petrolio, gas). L'utilizzo dei combustibili fossili, secondo gli attuali livelli di produzione, è destinato ad esaurirsi nel tempo. Il consumo delle risorse, il costo sempre maggior degli investimenti per la loro estrazione, il fatto che le riserve siano collocate in paesi geopoliticamente instabili e causa di guerre e conflitti, fa sì che si assista in quest'ultimo periodo ad un forte aumento del costo del barile (fino a giungere al recente record di 72$ a barile). A ciò si aggiunge il problema dell'effetto serra, collegato alle emissioni delle centrali alimentate con le fonti fossili. Il Protocollo di Kyoto chiedeva all'Italia la riduzione del 6,5% delle emissioni di CO2 al 2010, ma, dalla sua entrata in vigore, le emissioni sono aumentato del 12%. La questione è urgente e non rimandabile, pensando soprattutto a Venezia, città a rischio di sommersione, città simbolo nella lotta contro le emissioni di anidride carbonica e degli altri gas climalteranti. 300X70 dozione delle tecnologie più efficienti. Risparmio ed efficienza non sono tuttavia termini coincidenti e conseguenti. Il risparmio riguarda i consumatori finali di energia. La riduzione dei consumi inutili deve essere il primo obiettivo di una seria politica energetica, in un'ottica di riduzione di tutti gli impatti ambientali e di riduzione dello sfruttamento delle risorse ambientali. Ovviamente il risparmio energetico attuato nella propria abitazione riduce anche il costo della nostra bolletta energetica, cosa non del tutto trascurabile, visti gli aumenti degli ultimi anni e di quelli che si prospettano. L'efficienza è legata invece al tipo di tecnologie, sia nella produzione, che nella distribuzione e nell'uso finale (elettrodomestici, lampade, macchinari industriali, etc). La riduzione dei consumi e l'aumento dell'efficienza costituiscono anche il pre-requisito per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, che, allo stato attuale, costano di più e rendono meno delle fonti fossili. Solo se si riducessero gli sprechi e si accrescesse l'efficienza il loro contributo alla soddisfazione del fabbisogno energetico diventerebbe significativo e si recupererebbero i capitali necessari a sostenerne i costi. In questo senso, citando Maurizio Pallante, prima di pensare a nuove fonti energetiche rinnovabili, occorre "chiudere i buchi del secchio", cioè eliminare sprechi, inefficienze e usi impropri del sistema energetico attuale. il secchio bucato I consumi energetici del settore residenziale rappresentano un terzo del consumo energetico nazionale. Le nostre case consumano mediamente 140150 kWh/m2/a. Per un raffronto si pensi che il fabbisogno massimo consentito nelle zone in cui è vigente la certificazione energetica, è di 70 kW/m2/a. C'è un largo margine di intervento per conseguire il risparmio energetico e, in qualità di cittadini, possiamo quindi fare molto. La nostra casa può essere raffigurata come un secchio bucato all'interno del quale si vuole mantenere l'acqua ad un certo livello. A tal fine è possibile seguire due strade: 1. aprire il rubinetto e continuare a riempire il secchio per compensare le perdite di acqua dai buchi; 2. intervenire prima di tutto sul secchio, chiudendo tutti i buchi e quindi solo dopo aprire il rubinetto per compensare la perdita d'acqua. Ovviamente il secondo intervento è quello corretto. Il primo alimenta gli sprechi e non è razionale. Nelle nostre abitazioni l'acqua è il "calore" che in esse si vuole mantenere e i buchi sono tutte le dispersioni termiche che avvengono attraverso l'involucro (pareti, copertura, locali interrati) nonché attraverso finestre e altri punti che considereremo in questo capitolo. Invece di compensare le perdite richiedendo sempre più "calore" dal nostro impianto di riscaldamento (che si traduce in maggiore consumo di combustibile con conseguenti costi energetici ambientali) sarebbe più intelligente intervenire sull'edificio stesso. Una volta quindi chiusi tutti i buchi, è possibile richiedere il "calore" necessario per mantenere la casa alla temperatura desiderata). Per diminuire ulteriormente gli sprechi si può intervenire anche sull'impianto di riscaldamento e/o raffrescamento migliorandone l'efficienza energetica. Infine, è possibile raggiungere un notevole risparmio in bolletta, mediante l'autoproduzione di energia utilizzando fonti rinnovabili per la produzione di acqua calda sanitaria e/o riscaldamento. Isolamento, impianti e fonti energetiche rinnovabili sono i tre temi chiave trattati in queste pagine. UNA CASA BENE ISOLATA perdite dalla caldaia coperture ultimo piano areazione muri esterni cantina Superfici ed elementi costruttivi che disperdono energia termica in un edificio. interventi sull’involucro edilizio Una componente importante delle dispersioni termiche che si verificano in un edificio si registra attraverso le pareti, attraverso i muri perimetrali, le fondazioni ed i ponti termici. Complessivamente tali dispersioni termiche possono raggiungere anche il 40% delle dispersioni totali in un edificio. Un alloggio ben isolato è più confortevole in ogni stagione e consente oltre a considerevoli 300X70 finestre risparmi di energia per il riscaldamento invernale, anche riduzione dei consumi per il condizionamento nella stagione estiva. La coibentazione, infatti, permetterà nelle giornate estive di tenere fuori il caldo e di trattenere all'interno il fresco eventualmente prodotto dal nostro impianto di raffrescamento. L'isolamento dei muri può essere realizzato dall'interno, dall'esterno o nell'intercapedine. ISOLAMENTO DELLE PARETI isolamento dall'interno Il sistema a cappotto per l'isolamento termico può essere realizzato sia in edifici di nuova costruzione, sia in interventi di restauro. Il sistema a cappotto comporta l'eliminazione totale dei ponti termici, ossia di quei punti della struttura in cui si hanno delle vie preferenziali per la dispersione del calore. La tecnica costruttiva è abbastanza complessa, sia per la scelta dei materiali sia, soprattutto, per la posa in opera, che richiede maestranze esperte e qualificate. I vantaggi che si ottengono con questo tipo di intervento sono: # maggiore risparmio energetico; # maggiore comfort termico sia in estate che in inverno; # eliminazione delle muffe sulle superfici interne degli alloggi causate dalla condensa in corrispondenza dei ponti termici; 300X70 # aumento della capacità dell'edificio di trattenere il calore durante i periodi di spegnimento dell'impianto di riscaldamento. Nel caso di interventi su edifici esistenti, l'isolamento a cappotto permette di: # eseguire il lavoro con presenza di persone all'interno dell'edificio; # rallentare il processo di degrado esterno degli edifici; # risolvere il problema di fessurazioni ed infiltrazioni d'acqua meteorica. L'intervento consiste nell'applicare sulla faccia esterna della parete, tramite collanti e tasselli, un pannello di materiale isolante ricoperto da intonaco, rinforzato da una armatura e completato da uno strato di finitura a protezione degli strati sottostanti. Gli spessori del pannello isolante devono essere determinati di volta in volta in base alle caratteristiche climatiche di progetto e nelle nuove costruzioni in base alle specifiche richieste dalla normativa vigente (vedi D.Lgs. n. 192/2005 sul contenimento dei consumi energetici negli edifici). L'isolamento termico degli edifici è la misura di risparmio energetico più efficace ed economica, perché i costi di investimento si recuperano già entro pochi anni tramite i risparmi energetici ottenuti. muro esterno collante pannello isolante tasselli rete malta rasante finitura isolamento dall'interno È una soluzione particolarmente usata in interventi di ristrutturazioni. I vantaggi di questa applicazione sono: # rapidità di messa a regime della temperatura ambiente; # posa in opera indipendente dalle condizioni atmosferiche; # possibilità di posare l'isolamento quando l'edificio è già abitato evitando l'onere di altre opere edili. Lo svantaggio e una leggera diminuzione dello spazio abitabile. isolamento nell'intercapedine L'inserimento dell'isolante termico nell'intercapedine tra due pareti è molto diffuso. Una volta posato l'isolante termico nell'intercapedine sarà praticamente inaccessibile. È pertanto necessario scegliere un prodotto con sicure caratteristiche di durabilità e prestazioni a lungo termine. Nella tecnica tradizionale di isolamento in intercapedine è di solito consigliata la presenza di una lama d'aria tra lo strato isolante ed il paramento esterno. Se si usano isolanti sensibili all'umidità, infatti, la lama d'aria svolge le seguenti funzioni: # smaltimento del vapore acqueo proveniente dagli ambienti abitati, ottenuta grazie alla ventilazione dell'intercapedine; La lama d'aria deve essere posizionata verso l'esterno e deve essere accompagnata da una efficace barriera al vapore posta sulla "superficie calda" dell'isolante. muro esterno isolante forati intonaco pavimento barriera per il vapore lama d’aria 300X70 # protezione dell'isolante da eventuali infiltrazioni d'acqua piovana attraverso il paramento esterno. ISOLAMENTO DI SOLAI E TETTI isolamento di solai su locali non riscaldati Un solaio disperde il calore proveniente dai locali sovrastanti riscaldati. Utilizzando un buon isolante applicato sulla superficie inferiore del solaio si evitano fenomeni di condensa e si mantiene caldo il pavimento sovrastante e fresco l'ambiente cantina. mattone esterno isolante soletta pignatta 300X70 isolante massetto solaio strato di scorrimento L'isolante grazie alla sua bassa conduttività termica (la capacità di un materiale di trasmettere il calore), fa sì che la temperatura superficiale si mantenga quanto più possibile su valori vicini a quelli dell'aria, evitando così dispersioni di calore e garantendo un buon comfort ambientale. Oltre a questo l'isolante assicura anche un'elevata resistenza alla diffusione del vapore, una bassa permeabilità, così da evitare la formazione di condensa, e limita la diffusione eccessiva dei rumori da calpestio. isolamento e ventilazione delle coperture La copertura tecnicamente funzionale è quella che svolge efficacemente e in modo duraturo nel tempo la sua funzione di proteggere la casa dagli agenti esterni, assicurando il comfort abitativo. Per ottenere questo risultato bisogna predisporre nei tetti la migliore aerazione tra tegola e sottotetto e il migliore isolamento. Il tetto è l'elemento più permeabile al calore. Isolarlo è conveniente quando è, comunque, necessario intervenire sulla copertura perché degradata da muffe o soggetta ad infiltrazioni d'acqua piovana. L'isolamento della copertura piana è un intervento estremamente delicato perché necessita di un'accurata impermeabilizzazione e, se il tetto è praticabile, di pavimentazione. Nel caso del sottotetto non praticabile conviene, invece, posare e distribuire l'isolante sul pavimento del sottotetto. È l'intervento meno costoso e di più semplice realizzazione. Si può procedere, ad esempio, posando dei materassini isolanti dello spessore di 8-10 cm o anche versando 10 cm di isolante sciolto. Isolare la parte inclinata del tetto porterebbe solo a riscaldare inutilmente il volume del sottotetto con il calore che sale dagli ambienti sottostanti. L'Isolante del sottotetto praticabile deve essere posato parallelamente alla eventuale pendenza del tetto. Si può realizzare, ad esempio, fissando materassini, pannelli o lastre d'isolante alle assi o fra le travi del tetto, prestando attenzione alla presenza o alla posa della barriera al vapore o all'eventuale creazione di un'intercapedine che consenta l'areazione del vapore. Il tetto ventilato si può chiamare tale quando il manto di copertura si distacca dallo strato isolante, creando un'intercapedine che permetta ad un flusso omogeneo d'aria, di circolare dalla gronda fino al colmo. Durante le stagioni estive, la costante e consistente circolazione d'aria, sottrae il calore trasmesso dal manto di copertura, preservando dal surriscaldamento gli strati sottostanti. Nel periodo invernale, invece, la circolazione dell'aria è meno intensa, ma è comunque sufficiente a mantenere asciutto il pannello isolante e ad eliminare eventuali fenomeni di condensa. coppo rete in ottone anti-insetto su elemento di sfiato colmo ventilato tegola piana distanziatore impermeabilizzazione pannello isolante massetto rete in ottone anti-insetto elemento di battuta in laterizio forato Esempio di isolamento con polistirene estruso. Esempio di coppo ventilato isolato con sughero. 300X70 scempiato in mezzana di coppo TETTO VERDE I 300X70 l tetto verde fornisce la possibilità di ripristinare l'equilibrio nel rapporto tra aree verdi e zone edificate: si tratta, infatti, di una tecnologia naturale che sfrutta la copertura degli edifici, consentendo al contempo benefici termici per i locali sottostanti e le aree limitrofe. È un sistema composto da più strati applicabili al tetto tradizionale che, con l'impiego di materiali specifici, si pone l'obiettivo di ridurre il carico termico entrante dal tetto stesso. La vegetazione presente, infatti, riduce il fattore di vista della copertura rispetto al cielo: nel periodo invernale le dispersioni termiche attraverso il tetto vengono contenute, mentre durante la stagione estiva si evita l'effetto di surriscaldamento. Oltre ai vantaggi economici derivanti dai risparmi energetici così prodotti, un tetto verde può portare anche dei notevoli benefici ecologici al clima urbano, grazie alla ricomparsa di una vera e propria flora nell'ambiente, nonché estetici all'arredo urbano. Tutto questo, inoltre, avviene occupando la superficie del tetto, leggermente inclinata o piana, che è di regola un luogo scarsamente utilizzato. Le varie tipologie si possono raggruppare in due categorie, il "verde pensile intensivo" e il "verde pensile estensivo", queste due tipologie si differenziano tra loro non tanto per marcate differenze tecniche, ma in funzione degli obiettivi che intendono raggiungere e realizzare. Il tetto verde estensivo impiega una vegetazione con uno sviluppo in altezza contenuto, buone caratteristiche di autorigenerazione e con ridotta manutenzione. Il sistema è studiato in modo che l'approvvigionamento di acqua e di elementi nutritivi avvenga il più possibile attraverso processi naturali: dopo il secondo anno di vita dell'impianto, sono sufficienti al massimo due interventi all'anno. Lo spessore totale del sistema è inferiore ai 150 mm. I costi di investimento e di manutenzione sono piuttosto ridotti; per questo motivo vengono usualmente adottati su coperture estese, in sostituzione dei materiali inerti, quali la ghiaia. Inoltre, possono essere montati anche su coperture inclinate e, visto il loro peso contenuto, possono essere utilizzati anche in opere di ristrutturazione perché non necessitano di irrobustimento della struttura portante. vegetazione terriccio telo filtrante elemento drenante (accumulo idrico) tessuto immarcescibile (accumulo sostanze nutritive) anti-radice (protezione meccanica) di investimento e di manutenzione sono maggiori e può essere utilizzato solo su coperture piane (inclinazione massima del 3%). Il vantaggio sta nel realizzare sui tetti dei veri e propri giardini, praticabili e godibili. 300X70 Nei tetti verdi intensivi, invece, vengono adottati spessori maggiori, inferiori ai 500 mm, in modo da permettere la crescita di una vegetazione più ricca e alta. È necessaria una manutenzione più frequente e laboriosa e necessita di un sistema di irrigazione. I costi TIPOLOGIE DI ISOLANTI G 300X70 li interventi per ridurre le dispersioni in edifici esistenti tendono ad aumentare la resistenza al passaggio del calore attraverso l'involucro e quindi a diminuire la trasmittanza delle diverse strutture con l'inserimento di uno o più strati di isolanti. La scelta dei materiali da utilizzare e la determinazione dei relativi spessori vengono effettuate in modo da rispettare i vincoli proposti dalle norme di legge e sulla base di precise valutazioni tecnico-economiche. La legge 10/91 individua dei parametri e dei criteri che determinano in prima approssimazione la convenienza di interventi volti al risparmio energetico; vengono ad esempio considerati convenienti quegli interventi che consentono un risparmio energetico, riferito al singolo componente, non inferiore al 20%. È importante sottolineare che non esistono isolanti buoni o meno buoni, ma la scelta dei singoli materiali dipende strettamente dall'uso per cui sono destinati. Di seguito tratteremo alcuni dei materiali isolanti più utilizzati in edilizia: lana di vetro e di roccia Le lane di vetro e di roccia sono prodotti simili che vengono definiti con il termine collettivo di lana minerale. La lana minerale è uno dei materiali più diffusi e di più facile impiego, specialmente fra i cultori del fai da te. Gli impieghi consigliati sono fra i più svariati e dipendono in gran parte dalla densità. I prodotti a bassa densità (feltri, materassini) vanno bene per impieghi poco gravosi (isolamento di solai non calpestabili, all'intradosso delle coperture a falde o sotto il tavolato). Da evitare assolutamente la posa in opera sotto caldana in calcestruzzo, in pavimentazioni calpestabili oppure negli isolamenti in intercapedine. In lastre ad alta densità, può essere impiegato in quasi tutte le applicazioni; occorre comunque fare attenzione per coibentazioni sottoposte a sollecitazioni meccaniche gravose o a pericoli di infiltrazioni di acqua. Le capacità isolanti diminuiscono notevolmente in presenza di umidità. argilla espansa Questo materiale è diventato comunissimo grazie ai numerosi impieghi nei campi più disparati. L'espansione viene ottenuta con un processo di cottura di granuli d'argilla in forni rotanti a circa 1200 °C. L'alta temperatura determina una pressione interna dovuta ai componenti organici volatili dell'argilla, che prima di essere eliminati si espandono creando una dilatazione dei granuli che assumono la forma di tante piccole sferette. Il prodotto finito si presenta sotto forma di sfere di diversa granulometria con una struttura rigida all'esterno e porosa all'interno. Sciolta o leggermente cosparsa di boiacca, viene utilizzata per sottopavimenti, coibentazione di solai, zavorra per coperture piane; in blocchi, per murature portanti ed isolanti; in conglomerato cementizio per calcestruzzi strutturali. Naturalmente, per ottenere un efficace isolamento termico si devono mettere in opera spessori adeguati, da due a quattro volte rispetto a quelli necessari con lastre isolanti vere e proprie. vermiculite Viene ricavata con un procedimento simile a quello dell'argilla espansa, riscaldando la materia prima, un materiale di silicato di alluminio e magnesio idrato con tracce di ossido di ferro, ad alte temperature; si provoca così l'espulsione dell'acqua presente nel minerale e l'ottenimento di caratteristici granuli a forma di piccole fisarmoniche. Il materiale così ottenuto può essere utilizzato sciolto o come inerte per manufatti vari. La vermiculite sfusa viene utilizzata per riempire murature ad intercapedine esistenti. In conglomerato cementizio viene invece utilizzata per la realizzazione di massetti, pavimenti e superfici praticabili, in genere intonaci esterni isolanti in miscele già predisposte. sughero Il sughero impiegato come isolante termico viene prodotto a partire dalla corteccia della omonima quercia; il prodotto grezzo viene frantumato e macinato, selezionato e depurato da scorie e successivamente cotto in appositi serbatoi a pressione con vapore acqueo della fibre di legno Si tratta di prodotti caratterizzati da un discreto potere isolante costituiti dall'unione di fibre di legno trattate. I pannelli di fibre vegetali mineralizzate presentano, oltre a discrete caratteristiche di isolamento termico, ottime prestazioni di tipo meccanico, di resistenza al fuoco e di assorbimento acustico. Trovano perciò largo impiego come componenti per le controsoffittature, nelle coperture al posto del tradizionale tavolato, come cassaforma a perdere nei muri di elevazione. polistirene espanso (EPS) Conosciuto più comunemente con il nome di polistirolo, è forse l'isolante più conosciuto ed anche quello più discusso per via di presunte "sublimazioni" (passaggio dallo stato solido a quello gassoso) del materiale. Il polistirene espanso è un prodotto derivato dal petrolio che si ottiene per polimerizzazione dello stirene. Il polistirene espanso può presentarsi commercialmente sotto forma di lastre tagliate da blocchi o lastre preformate, stampate con pellicola superficiale. Le perle di polistirene sciolte sono impiegate anche come componente di calcestruzzi ed intonaci alleggeriti ed isolanti. Il polistirene espanso può essere impiegato per quasi tutti i lavori di coibentazione. È par- ticolarmente indicato per la realizzazione dei cappotti esterni dove risulta il materiale più idoneo e più diffuso. La conduttività del polistirene espanso può variare notevolmente, oltre che con la densità, anche con il processo di produzione e quindi con la qualità. polistirene estruso (XPS) Viene ricavato dalla stessa materia prima impiegata per la produzione del polistirene espanso ma subisce un processo particolare di lavorazione, l'estrusione, che gli conferisce caratteristiche decisamente interessanti. La massa del materiale, infatti risulta formata da minutissime celle perfettamente chiuse e non comunicanti che permettono alle lastre una eccellente tenuta all'acqua. Per contro, rispetto all'espanso, il polistirene estruso ha un costo decisamente più elevato. Viene commercializzato essenzialmente in due versioni: con pelle superficiale di estrusione e senza pelle; il primo si comporta ancora meglio in presenza di acqua. Il polistirene estruso è insostituibile in tutti gli impieghi in cui l'isolante è permanentemente o per lunga durata a contatto con acqua o umidità per esempio per l'isolamento dall'esterno delle pareti contro terra. 300X70 temperatura di circa 370 °C. Durante questo processo i granuli di sughero si saldano fra di loro grazie alla espulsione della resina contenuta nei granuli stessi. La produzione del sughero può comprendere fogli sottili per impieghi fonoisolanti, pannelli rigidi e materiale granulare sciolto. Il sughero granulato è utilizzabile per l'isolamento termico come materiale di riempimento in pavimenti, su soffitti di calcestruzzo e nelle intercapedini. I pannelli vengono adoperati per facciate e per le coperture come isolante da applicare sopra le travi. poliuretano espanso (PUR) Il materiale viene prodotto mediante iniezione di componenti a rapida espansione fra i vari rivestimenti adatti all'impiego finale dell'isolante, fino a formare delle lastre piane di vario spessore. Il poliuretano può essere messo in opera direttamente sul posto di applicazione utilizzando la tecnica dello spruzzaggio. È un materiale espanso a cellula chiusa che ha un ottimo potere isolante. Il poliuretano non va utilizzato se esposto ai raggi ultravioletti (luce) e all'acqua. Sono consigliati, invece, tutti gli impieghi in cui l'isolante risulta protetto, come gli isolamenti di pavimenti e di solette, le coibentazioni di solai sotto una impermeabilizzazione a prova di infiltrazione e di formazione di condensa. INFISSI E VETRI L a funzione principale del vetro è tradizionalmente quella di proteggere dall'esterno lasciando entrare la luce naturale all'interno dell'edificio. La tecnologia del vetro consente di proteggersi, al giorno d'oggi, dal caldo, dal freddo, dal rumore, dal fuoco. Le finestre, quindi, servono in primo luogo per illuminare gli ambienti con la luce naturale, in secondo luogo a captare gli apporti termici solari. La radiazione solare incidente (W) una superficie vetrata è in parte riflessa (Wr), in parte trasmessa (Wt) e in parte assorbita (Wa). Di quest’ultima, una parte verrà rimessa verso l’ambiente esterno (Wee) ed una parte verrà portata nell’ambiente interno (Wei). L'entità delle tre componenti principali (Wr, Wt e Wa) dipende dalle caratteristiche del vetro (vedi figura). Per controllare la radiazione solare si utilizzano sia vetri speciali sia pellicole adesive. 300X70 8 83 6 3 In inverno, le finestre fanno perdere molto calore rispetto alle pareti, perché la loro trasmittanza è maggiore di queste ultime. Le ricerche e lo sviluppo tecnologico in campo vetrario hanno permesso oggi di raggiungere alti livelli di isolamento abbassando i valori di trasmittanza termica. Un'ottima soluzione nelle nuove costruzioni è quella di utilizzare vetri stratificati per esempio un vetro doppio dove quello esterno è di tipo "atermico" cioè con un potere di assorbimento ridotto. Ciò è stato possibile, prima sostituendo nell'intercapedine l'aria disidratata con gas maggiormente isolanti (argon, esafluoruro di zolfo, kripton, ecc.), e poi mediante depositi atomici di ossidi e/o metalli selettivi sulla faccia della lastra. Questi depositi operano sulla radiazione puramente termica, con la funzione di riflettere all'interno del locale il calore emesso dall' ambiente stesso. L'elevata riflessione riduce al minimo l'assor- 7 69 26 52 17 7 16 6 Wt = 83% Wt+Wei = 86% Wt = 69% Wt+Wei = 76% Wt = 52% Wt+Wei = 58% vetro chiaro vetro colorato vetro basso-emissivo (controllo solare) Bilancio energetico indicativo (per 100 unità di energia solare incidente) per tre tipologie di vetro. 12,5°C 0°C 20°C 24°C VETRATA ISOLANTE COMUNE U = 2,9 W/m2K 17°C 21°C bimento e quindi la riemissione del calore; per questo motivo le vetrate così trattate vengono definite a bassa emissività. I vetri a controllo solare, o antisolari, controllano l'energia solare che entra nell'edificio. L'uso di vetri antisolari è sinonimo di risparmio energetico per gli impianti di climatizzazione e migliora il comfort interno grazie ad un maggiore controllo della temperatura e della luminosità. Le prestazioni in materia di controllo solare variano in funzione della quantità di calore assorbita dal vetro e della quantità di calore riflessa. Nei casi di vetrate già esistenti si può ricorrere a soluzioni che prevedono l'applicazione sul lato esterno di pellicole riflettenti adesive. Si possono distinguere pertanto due tipi di prodotti: per isolamento termico e per controllo solare. # controllo solare riferito all'abilità del vetro di opporsi al flusso di calore della radiazione solare diretta nello spettro visibile. # controllo o isolamento termico riferito al valore di isolamento del vetro è l'abilità di resistere al trasferimento di calore tra la faccia più calda e quella più fredda. U = 1,2 W/m2K 300X70 0°C 20°C VETRATA ISOLANTE AD ALTA PRESTAZIONE È importante sottolineare che non esiste una soluzione standard ideale, la miglior soluzione per la climatizzazione, il miglior bilancio energetico tra dispersioni invernali ed apporti estivi, si ottiene con vetrate isolanti composte dai prodotti più adatti alle condizioni climatiche della località ed all'orientamento del lato di posa. Per garantire elevate prestazioni del sistema finestra bisogna utilizzare telai con bassi valori di trasmittanza termica, quindi telai in legno, in materiali polimerici (pvc) con anima in metallo, profilati metallici con taglio termico o telai misti metallo legno e metallo polimero. I telai devono garantire una buona tenuta all'aria per l'eliminazione delle infiltrazioni d'aria (spifferi) tramite l'utilizzo di almeno due guarnizioni continue tra i serramenti e l'esecuzione ermetica della fuga di connessione tra il telaio e i muri esterni. Un altro intervento piuttosto semplice e sempre conveniente è quello di isolare i cassonetti delle serrande scorrevoli, che costituiscono uno dei punti di maggiore dispersione del calore. serre solari La serra solare è uno spazio chiuso, separato dall'ambiente esterno mediante pareti vetrate eventualmente apribili; la copertura può essere vetrata o opaca a seconda delle latitudine e delle esigenze termiche. inverno - giorno sole aria calda siano collocate all'esterno delle superfici trasparenti e che siano di colore chiaro. Per assicurare un buon comportamento termico e per ridurre il pericolo di condensa superficiale è raccomandabile l'uso di vetro camera; mentre per le coperture si deve impiegare cristallo anti-sfondamento. La copertura della serra costituisce la parte più delicata dell'intero sistema: le superfici orizzontali sono quelle che ricevono la maggiore quantità di radiazioni solari nei mesi estivi e quindi devono essere schermate e possibilmente apribili. aria fredda inverno - notte 300X70 La serra combina le caratteristiche del guadagno diretto con quelle del muro ad accumulo. Infatti, essendo direttamente riscaldata dai raggi del sole, funziona come un sistema a guadagno diretto, in cui l'ambiente adiacente ad essa riceve il calore dal muro che diventa un accumulatore di calore. estate - giorno sole calore I telai possono essere realizzati in vari materiali, come per le finestre. Sempre per ridurre le dispersioni di calore e i problemi di condensa è consigliabile l'uso di profili a taglio termico. calore La radiazione solare viene, cioè, assorbita dal muro di fondo della serra, convertita in calore, e una parte di esso viene poi trasferito all'edificio. L'orientamento deve essere verso Sud per ricevere il maggior guadagno termico in inverno. Deve essere ventilata e protetta con schermature solari esterne regolabili per evitare il surriscaldamento estivo, in modo che l'aria calda, che si forma all'interno della serra, venga sostituita con l'aria esterna. Le schermature possono essere di moltissimi tipi quali tende, veneziane, pannelli, vegetazione. Affinché siano efficaci, è opportuno che estate - notte calore aria calda aria fredda La serra è detta anche "giardino d'inverno" per l' introduzione di piante d'appartamento che ne migliorano la qualità e ne regolano l'umidità dell'aria interna. Si scelgono piante a foglia caduca, spoglie d'inverno, per lasciare filtrare la radiazione solare, e frondose d'estate, per impedire il surriscaldamento dell'ambiente. UN IMPIANTO EFFICIENTE TECNOLOGIE PER IL RISCALDAMENTO caldaia Il cuore dell'impianto termico è il generatore di calore, comunemente denominata caldaia. Nella caldaia l'energia termica prodotta dalla combustione di un combustibile viene trasferita ad un fluido termovettore, solitamente acqua. Prima della recente metanizzazione le caldaie erano alimentate soprattutto a gasolio. Oggi le più diffuse, sicure ed economiche, sono a gas. Esistono vari tipi di caldaia a seconda della tecnologia di gestione. In base alla direttiva EN 92/42 sono state individuate tre principali categorie, diversificate a seconda della temperatura di funzionamento e del rendimento. Il numero di stelle aumenta in modo proporzionale al rendimento della caldaia. caldaia standard a temperatura costante (* o **) Questa tipo di caldaia è la più datata ed è caratterizzata da una temperatura media di funzionamento alta (70°C-80°C) e limitata in sede di progettazione. Una valvola miscelatrice inserita nel circuito idraulico mantiene una temperatura costante piuttosto elevata all'interno della caldaia, per assicurare che non ci siano problemi di condensazione. La temperatura elevata è causa di notevoli dispersioni di calore ed incremento delle perdite a bruciatore spento. All'aumentare del numero di volte che la caldaia viene accesa e spenta, aumentano le perdite al camino per tiraggio e le perdite di prelevaggio. I frequenti cicli di accensione/spegnimento peggiorano inoltre il rendimento stagionale, che risulta generalmente basso, pur in presenza di un buon rendimento di combustione. Per migliorare il rendimento medio stagionale è possibile introdurre un bruciatore a più stadi o modulante. caldaia a temperatura scorrevole (***) La caldaia a temperatura scorrevole consente il raggiungimento di elevati valori di rendimento medio stagionale, ottenuto grazie al proprio funzionamento caratterizzato da una temperatura variabile. La temperatura di mandata dell'impianto si dice variabile perchè è regolata in funzione della richiesta del carico dell'impianto e quindi rapportata alle condizioni climatiche. In questo modo si riescono ad ottenere valori elevati di rendimento a carico parziale e dunque del rendimento medio stagionale. Producendo esattamente il calore richiesto non si ha un'inutile sovraproduzione e, grazie alle basse temperature (fino a 30°), si riducono le perdite di emissione e distribuzione. Infine anche nel generatore a temperatura scorrevole si utilizza un bruciatore a più stadi di funzionamento con regolazione automatica dell'aria combustibile o un bruciatore modulante con regolazione dell'aria comburente, regolazione aria-combustibile in continuo. 300X70 L 'impianto termico (DPR 412/93) è “un impianto tecnologico per la climatizzazione degli ambienti con o senza la produzione di acqua calda sanitaria comprendente i sistemi di produzione, di distribuzione e utilizzazione del calore nonchè gli organi di regolazione e controllo”. caldaia a condensazione (****) L'esigenza di migliorare l'efficienza dell'utilizzo delle fonti di energia ha spinto alcuni costruttori a sviluppare apparecchiature ad altissimo rendimento, che presentano un costo più elevato rispetto ai generatori tradizionali, ma consentono notevoli riduzioni di consumo di combustibile. I generatori di calore a condensazione rappresentano attualmente una soluzione caratterizzata da notevoli potenzialità sia tecniche sia commerciali. Le caldaie tradizionali utilizzano solo una parte dell'energia del combustibile, il cosiddetto potere calorifico inferiore; il resto viene disperso dal camino sotto forma di vapore acqueo. Con la tecnologia a condensazione, al contrario, si raffredda il vapore acqueo trasformandolo in acqua e, nel corso di questo processo denominato "condensazione", si recupera calore: il calore di condensazione. Dunque rispetto alle caldaie tradizionali, le caldaie a condensazione utilizzano una percentuale maggiore dell'energia fornita dal combustibile, il potere calorifico superiore. Per convenzione il rendimento di tutti i generatori si calcola utilizzando il potere calorifero inferiore. Per questo motivo la caldaia a condensazione raggiunge un rendimento globale normalizzato maggiore del 100%. La quota di sfruttamento del calore di conden- sazione dipende dalla temperatura di ritorno dell'acqua dell' impianto; più bassa è questa temperatura, tanto più alto è lo sfruttamento del calore latente e quindi anche il rendimento della caldaia a condensazione. Il rendimento ottimale è raggiunto per valori della temperatura di ritorno dell'acqua compresa tra i 25° ed i 40°. Da quanto esposto risulta chiaro che il miglior sfruttamento delle caldaie a condensazione si ha con terminali che funzionano a bassa temperatura, come ad esempio i pannelli radianti (per i tradizionali radiatori è sufficiente, per ottenere un buon valore del rendimento dell'impianto, l'utilizzo di una caldaia a temperatura scorrevole). Infine installando una caldaia a condensazione si ottiene una riduzione delle emissioni inquinanti rispetto a una caldaia tradizionale e un risparmio dovuto al minore consumo di gas. 300X70 caldaia a biomassa Le caldaie a biomassa solida attualmente in commercio in Italia possono essere divise in tre gruppi principali: # caldaie a legna; # caldaie a cippato; # caldaie a pellets di legno. Ciascuna delle tipologie ha vantaggi e svantaggi che vanno valutati caso per caso in base alle esigenze dell'abitazione. Le caldaie a legna vengono caricate manualmente, una o due volte al giorno. I modelli migliori producono una quantità minima di ceneri, e permettono quindi una combustione pressoché completa dei ciocchi di legno inseriti. La particolare conformazione della caldaia, e il fatto che debba essere caricata a mano, impone la presenza di un serbatoio di accumulo dell'acqua calda, che permetta di adattarsi alle esigenze dell'utenza termica. Le caldaie a legno cippato sono più versatili, ma presentano il problema della reperibilità del cippato stesso, del suo grado di umidità (di solito alta, per questo compromette il buon funzionamento della caldaia), e della necessità di avere un ambiente sufficientemente grande per lo stoccaggio del combustibile. Le caldaie a pellets di legno sono in assoluto le più comode e automatizzate. Questo, però a discapito del costo, che solitamente è più alto. I pellets di legno sono piccoli cilindri di legno riturato e compresso. Il tasso di umidità è molto basso, e la loro conformazione li rende particolarmente adatti per essere depositati in spazi piccoli. Il pellet in se è un combustibile che per la sua adattabilità agli spazi, e la sua grande densità energetica, è paragonabile ai combustibili liquidi. Il prezzo a tonnellata del pellet è più alto di quello del cippato. Un kg di pellet produce però molto più calore di 1 kg di cippato! Inoltre, le caldaie a pellet solitamente hanno meno problemi di manutenzione di quelle a cippato. NB:nel centro storico di Venezia, è consentito il solo utilizzo di caldaie a combustibile gassoso. CALDAIA TRADIZIONALE 11% perdite per vapore acqueo 111% energia da combustibile 10% perdite dal camino 21% PERDITE TOTALI 100% potere calorifico inferiore 90% RENDIMENTO NOMINALE Rendimento Utile (non Medio Stagionale) di una caldaia tradizionale. Gli aspetti positivi della pompa di calore sono: # si possono ottenere valori di COP pari a circa 4, ciò significa che per ottenere 4 kWh termici il compressore consuma 1 kWh elettrico; # ingombro più piccolo della caldaia; # manutenzione e verifica annuale non obbligatoria; # il sistema è reversibile, quindi in estate può raffrescare gli ambienti. Le pompe di calore vengono distinte in base alla sorgente fredda da cui prendono calore e al "pozzo caldo", cioè all'aria o all'acqua che riscaldano ulteriormente. Le tipologie quindi sono le seguenti: # acqua-acqua, dove verrà riscaldata acqua trasferendo calore da altre acque (ad esempio quella di un pozzo o di un fiume o di una falda); # acqua-aria, dove verrà riscaldata aria attingendo calore da acqua; CALDAIA A CONDENSAZIONE # aria-aria, dove verrà riscaldata aria trasferendo calore da altra aria; # aria-acqua, dove verrà riscaldata acqua attingendo calore da aria; # terra-acqua, dove l'acqua viene riscaldata con il calore prelevato dalla terra; # terra-aria, dove è l'aria a riscaldarsicon il calore della terra. pompa di calore geotermica La pompa di calore geotermica è una pompa di calore che utilizza come sorgente il calore presente nel terreno in profondità. Il principio di funzionamento si basa sul fatto che, mentre l'aria e la superficie del terreno hanno nell'arco delle stagioni una grande variazione di temperatura, la terra a partire da 3 metri di profondità, nonché l'acqua di falda o dei pozzi, hanno variazioni minime, e quindi nei mesi estivi sono più fresche mentre in quelli invernali più calde dell'ambiente in superficie. Questa differenza di temperatura viene sfruttata attraverso delle sonde geotermiche, che scendono nel terreno in verticale o si sviluppano in una superficie orizzontale pochi metri sotto il livello del terreno, per captare il calore e consegnarlo alla pompa di calore. La pompa, alimentata con energia elettrica, sfrutta il calore per riscaldare (o d'estate raffrescare) acqua o aria. I COP delle pompe di calore geotermiche sono solitamente molto alti, e permettono un 2% perdite non recuperate 11% perdite per vapore acqueo 111% energia da combustibile 1% perdite dal camino 9% PERDITE RECUPERATE 3% PERDITE TOTALI 100% potere calorifico inferiore 108% RENDIMENTO NOMINALE Rendimento Utile (non Medio Stagionale) di una Caldaia a Condensazione. 300X70 pompa di calore Il principio su cui si basa la pompa di calore è quello del frigorifero: è una macchina, alimentata energia elettrica, che trasferisce calore da un ambiente a temperatura più bassa a uno a temperatura più alta. Se l'energia termica erogata dal sistema è maggiore di quella elettrica fornita, il rapporto tra esse viene detto coefficiente di prestazione (COP). notevole risparmio energetico. Normalmente l'esercizio di una pompa di calore geotermica permette di risparmiare dal 50% al 75% rispetto al riscaldamento a metano o GPL. Gli svantaggi di un sistema di questo tipo sono principalmente: # alti costi iniziali (ripagati però in un tempo relativamente breve); # necessità di opere di trivellazione nel caso di sonde verticali (anche se ogni sonda, corrispondente di solito ad una potenza dai 5 ai 7 kW, necessita di un foro molto stretto, di diametro inferiore ai 30 cm); # opportunità di abbinare alla pompa di calore sistemi di emissione termica a "bassa temperatura" (quindi non radiatori, ma pannelli radianti a parete o pavimento, o ventilconvettori); # necessità di verificare se il sottosuolo o le acque sotterranee sono sottoposte a vincoli; 300X70 # necessità di un'analisi preliminare del suolo per capire i costi della trivellazione. I vantaggi, oltre al risparmio energetico, sono: # ingombro ridotto della pompa di calore; # impatto visivo nullo; # minore manutenzione rispetto ad una caldaia tradizionale (non è necessaria la manutenzione annuale, il controllo fumi, ecc.); # assenza di canna fumaria; # reversibilità della pompa (la pompa di calore può scaldare d'inverno acqua o aria, e d'estate raffrescare l'aria). I sistemi più comuni per sfruttare il calore del sottosuolo con pompe di calore sono: le sonde geotermiche, i pozzi di captazione e reimmissione di acque sotterranee, le serpentine nel terreno e i pali energetici. Sonde geotermiche: la profondità che raggiungono le sonde geotermiche va dai 50 ai 350 m, in funzione del tipo di terreno e della potenza da captare con la sonda. È importante analizzare il suolo prima di perforare; in questo modo si possono stimare i costi della perforazione, e quanta energia si riuscirà a captare. Le sonde sono dei tubi di diametro relativamente piccolo (il diametro totale di una sonda, che comprende i due tubi di andata e di ritorno) è meno di 30 cm. Sistemi ad acqua di falda: un modo efficiente di sfruttare la fonte geotermica è utilizzare il calore (o il fresco) contenuto nell'acqua di una falda o di un pozzo. In questo modo si riducono di molto i costi di installazione (nel caso del pozzo non occorre neanche perforare) e come fluido termovettore si può utilizzare direttamente l'acqua di falda. È vero anche che per raggiungere una falda, può essere che i costi lievitino rispetto alle semplici sonde geotermiche, anche se la falda si trova a profondità ridotte come 20 o 30 m. Per questo si ribadisce la necessità di studi preliminari. Serpentine e pali energetici: è il modo in assoluto più economico per l'uso della geotermia. Le serpentine sono una serie di tubi disposti su una superficie orizzontale a pochi metri di profondità dal suolo. Il pali energetici sono verticali e di solito vengono costruiti con le fondamenta della casa. Non sono adatti nel caso di ristrutturazioni. cenni al teleriscaldamento Il termine "teleriscaldamento" indica la specificità del servizio, cioè la distanza esistente tra il punto di produzione del calore (la Centrale di produzione) e i punti di utilizzo (gli edifici serviti). Si passa dunque dalla logica di acquisto di un combustibile, sia esso gas o gasolio, ad una logica di acquisto del prodotto finale, il calore. La Centrale produce acqua calda, che viene distribuita ai diversi punti della città attraverso una rete di condotte sotterranee. L'acqua calda trasportata dalla rete arriva agli scambiatori di calore installati nei singoli edifici, da qui il calore viene trasferito all'impianto di riscaldamento degli appartamenti e degli uffici. Alla fine di questo processo, l'acqua ormai raffreddata, ritorna in Centrale per essere nuovamente riscaldata. Il principale ostacolo all'installazione di una rete di teleriscaldamento è l'onerosità iniziale della sua costruzione. Il teleriscaldamento è una tecnologia matura, ma che richiede un grosso impegno da parte della Autorità Locale e della popolazione che sopporti la laboriosa messa in opera di tale soluzione (costruzione della centrale, tubature sotterranee che necessitano il rifacimento di strade, ecc... ). na preziosa fonte di calore, gratuita e disponibile durante tutto l'anno, è costituita dal sole. Gli impianti solari termici permettono quindi di risparmiare energia, e di produrre acqua calda che può essere utilizzata sia per usi sanitari che per il riscaldamento degli ambienti. L'elemento principale dell'impianto è costituito dal collettore. Un collettore solare trasforma la radiazione solare in calore e si distingue così da un pannello fotovoltaico, che trasforma la luce del sole in corrente elettrica. All'interno del collettore solare circola un fluido termovettore, acqua o soluzione (acqua demineralizzata + glicole propilenico), che riscaldato dal calore del sole passa in uno scambiatore di calore e cede calore all'acqua di un circuito secondario che viene accumulata in un serbatoio (accumulo). Il collettore va quindi collegato all'impianto idraulico (acqua fredda e calda). Alcuni modelli funzionano a circolazione naturale (senza pompa), altri a circolazione forzata con una pompa elettrica che fa circolare il fluido. Esistono in commercio modelli in kit di facile installazione. I pannelli solari possono essere installati su qualsiasi tipo di tetto, sia piano sia a falda. Raramente vengo montati a terra. impianto a circolazione forzata Un impianto a circolazione forzata è formato da un collettore solare a sé stante, connesso attraverso un circuito con un serbatoio localizzato nell'edificio. All'interno del circuito solare si trova acqua o un fluido termovettore antigelo. La pompa di circolazione del circuito solare è attivata da un regolatore di temperatura. Il calore viene quindi trasportato al serbatoio di accumulo e ceduto all'acqua sanitaria mediante uno scambiatore di calore. Mentre in estate l'impianto solare copre tutto il fabbisogno di energia per il riscaldamento dell'acqua sanitaria, in inverno e nei giorni con scarsa insolazione serve per il preriscaldamento dell'acqua. La parte del serbatoio che contiene l'acqua calda a pronta disposizione, cioè quella da tenere sempre in temperatura, può essere riscaldata da uno scambiatore di calore legato a una caldaia. Il riscaldamento ausiliario viene comandato da un termostato quando nel serbatoio la temperatura dell'acqua nella parte a pronta disposizione scende al di sotto della temperatura nominale desiderata, e può essere alimentato dalla caldaia già utilizzata per il riscaldamento o da una serpentina elettrica. 300X70 U UN RISCALDAMENTO SOLARE 300X70 impianto a circolazione naturale Negli impianti a circolazione naturale la circolazione tra collettore e serbatoio di accumulo viene determinata dal principio di gravità, senza energia addizionale. Il fluido termovettore si riscalda all'interno del collettore. Il fluido caldo all'interno del collettore è più leggero del fluido freddo all'interno del serbatoio, tanto che a causa di questa differenza di densità si instaura una circolazione naturale. Il fluido riscaldato cede il suo calore all'acqua contenuta nel serbatoio e ricade nel punto più basso del cricuito del collettore. Negli impianti a circolazione naturale il serbatoio si deve trovare quindi in un punto più alto del collettore. Negli impianti a un solo circuito l'acqua sanitaria viene fatta circolare direttamente all'interno del collettore. Negli impianti a doppio circuito il fluido termovettore nel circuito del collettore e l'acqua sanitaria sono divisi da uno scambiatore di calore. Gli impianti a circolazione naturale vengono offerti come un'unità premontata fissata su una struttura di supporto oppure vengono integrati nel tetto. Il riscaldamento ausiliario può essere ottenuto con una resistenza elettrica inserita nel serbatoio oppure con una caldaia istantanea a valle del serbatoio. Gli impianti solari oggi offerti sul mercato rappresentano una tecnologia arrivata a piena maturazione. Il maggiore settore di applicazione risulta essere quello degli impianti solari termici per la preparazione di acqua calda sanitaria e/o per il riscaldamento nelle abitazioni private, dove i risparmi di energia sono tipicamente del 50 80% per la preparazione di acqua calda e del 20 - 40% per la domanda totale di calore (sia per la preparazione di acqua calda che per il riscaldamento degli ambienti). L 'energia necessaria per la preparazione di acqua calda nelle abitazioni private è di circa 1000 kWh per persona all'anno. Poiché la domanda di calore è pressoché costante durante tutto l'anno e quindi presente anche nel periodo estivo, il riscaldamento dell'acqua domestica è una delle applicazioni più adatte per gli impianti solari termici. L'area di collettore necessaria è intorno a 1 m2 a persona. Gli impianti a circolazione forzata sono adatti quando i collettori hanno dimensioni maggiori e dove ci sono sistemi centralizzati per il riscaldamento. L'uso dell'energia solare è possibile anche per il riscaldamento degli ambienti. In questo casosi utilizzano impianti combinati, anche se l'irraggiamento disponibile durante la stagione di riscaldamento è molto minore che in estate. L'uso di impianti combinati è raccomandato nei casi in cui sono già state realizzate altre misure per il risparmio energetico (per esempio adeguato isolamento dell'involucro) e si prevede un sistema di riscaldamento a bassa temperatura (pannelli radianti a pavimento). L'area di collettore necessaria varia da 1,5 a 3 m2/kW di potenza nominale per il riscaldamento dell'edificio. È possibile anche un'applicazione del solare termico per grandi utenze, come i condomini. In questo caso è importante avere a disposizione la superficie necessaria sul tetto rivolto a sud e lo spazio sufficiente per il serbatoio d'accumulo dell'acqua in locale caldaia o locali adiacenti. dimensioni per l’impianto solare termico Impianto compatto per il riscaldamento dell'acqua sanitaria Famiglia di quattro persone, superficie collettori: 2 m2, volume serbatoio: 150 l, costo impianto: 750 Euro/m2. Impianto a circolazione naturale Esempio per una famiglia di quattro persone, superficie collettori: 2 - 5 m2, volume serbatoio: 200 - 300 l, costo impianto: 750 Euro/m2. Impianto a circolazione forzata per riscaldamento di acqua calda sanitaria Esempio per una famiglia di quattro persone, superficie collettore: 2 - 5 m2, volume serbatoio: 200 - 300 l, costo impianto: 750 Euro/m2. Impianto combinato per riscaldamento di acqua calda sanitaria e di ambienti Esempio per una casa unifamiliare e una famiglia di quattro persone, superficie collettori: 10 - 20 m2, volume serbatoio: 700 1500 l, costo impianto: 500 - 750 Euro/m2. Impianti solari di grande dimensione Superficie dei collettori: 0,8 - 1,2 m2 per persona, volume di accumulo 50 - 60 l/m2, risparmio energetico relativo al fabbisogno di acqua calda sanitaria 60 - 80 %, risparmio energetico relativo al fabbisogno totale di calore per acqua e riscaldamento ambienti 20 - 40 %. Al momento non sono presenti incentivi statali o regionali per il solare termico nelle abitazioni private. Due modi per ridurre i costi dell'impianto potrebbero essere: # creare dei gruppi di acquisto all'interno di Cambieresti? Energia 300x70; # autocostruire parte dell'impianto: questa soluzione è particolarmente adatta per chi possiede un'abitazione in campagna, ma non è semplicissima, e va concordata con un termotecnico di fiducia che possa completare i collegamenti dell'impianto stesso. Nell'ambito di Cambieresti? Energia 300x70 si organizzerà comunque un corso specifico. 300X70 Di seguito riportiamo degli esempi di dimensionamento indicativo (i dati sono teorici e vanno verificati caso per caso): DI TIPOLOGIE DI IMPIANTO DISTRIBUZIONE DEL CALORE terminali di impianto I dispositivi di erogazione del calore, o terminali di impianto, sono gli apparecchi che cedono calore nell'ambiente da riscaldare. Le principali tipologie sono: # termosifoni (detti anche radiatori o convettori) e piastre radianti; # termoconvettori e ventilconvettori; # radiatori a battiscopa; # pannelli radianti: a pavimento (i più usati), a parete, a soffitto. 300X70 termosifoni (radiatori o convertitori) I corpi scaldanti hanno la funzione di immettere nell'ambiente da riscaldare l'energia termica prodotta dalla caldaia e trasmessa attraverso una rete di tubi collegati ai radiatori (rete di distribuzione), scambiando calore con l'ambiente. Il termosifone costituisce la parte finale dell'impianto e va dal classico radiatore costituito da elementi verticali uguali, generalmente in ghisa o in lamiera d'acciaio o in lega di alluminio, a quello a piastra radiante, all'infinita gamma dei praticissimi scaldasalviette da bagno. I radiatori in ghisa sono caratterizzati da una durata pressochè illimitata e sono particolarmente adatti nelle abitazioni caratterizzate da un uso continuativo dell'impianto di riscaldamento in quanto si scaldano lentamente, ma mantengono il calore molto a lungo. I radiatori in acciaio sono disponibili anche in modelli assai gradevoli dal punto di vista estetico ed hanno un'ottima resa termica, ma sono soggetti al pericolo della corrosione che ne limita la durata. Infine i radiatori in alluminio sono caratterizzati da una buona resistenza alla corrosione, da un minor ingombro e da una bassa inerzia termica dunque si riscaldano velocemente, ma altrettanto rapidamente si raffreddano. Le piastre radianti, a differenza dei radiatori, non sono costituite da elementi modulari, ma da un unico blocco, in genere in acciaio e talvolta in ghisa. Sono caratterizzati da un minor ingombro, da un minor contenuto d'acqua e dalla facile manutenzione (pulizia). Questa ultima specifica li rende particolarmente adatti per l'impiego in ambienti che richiedono la massima pulizia con un limitato ingombro quali scuole, palestre, ospedali. Il corretto posizionamento dei radiatori in ambiente è fondamentale per avere una buona resa dell'impianto di riscaldamento e conseguentemente favorire il risparmio energetico. È buona norma collocare i termosifoni sotto le finestre o lungo le pareti perimetrali per contrastare l'effetto delle correnti fredde e per ridurre al minimo la differenza di temperatura tra soffitto e pavimento. Per ragioni estetiche i radiatori spesso vengono ricoperti con mobiletti o collocati in nicchie ricavate nella parete, dotate di pannello di chiusura frontale; ciò provoca una diminuzione della potenza erogata per effetto della limitazione della circolazione dell'aria ed anche della diminuita accessibilità per la pulizia. Se il radiatore è posto sulla parete perimetrale, ad esempio sotto una finestra, è molto utile invece inserire tra il muro ed il radiatore un pannello di materiale isolante. Si trovano in commercio pannelli destinati a questo scopo con una faccia riflettente, da rivolgere verso l'interno. Prima dell'accensione dell'impianto è buona norma praticare una manutenzione attenta degli elementi eliminando l'aria che si fosse formata all'interno delle tubazioni attraverso la valvola di sfogo aria. Se si vogliono realizzare impianti ad elevato risparmio energetico e comfort termico, si deve controllare l'emissione termica di tutti (o quasi tutti) i radiatori presenti. È quindi importante installare valvole termostatiche che permettono una migliore regolazione della temperatura ambiente nei singoli locali. Queste valvole, installate all'ingresso dei radiatori, sono dotate di un comando termostatico che regola la portata di acqua calda all'interno del radiatore in funzione della temperatura dell'aria nell'ambiente, ottenendo in questo modo un diversificato controllo della temperatura per ogni singolo locale. È infine consigliato per gli impianti centralizzati dotati di colonne montanti l'utilizzo di contatori di calore per la contabilizzazione del calore erogato da ogni singolo corpo scaldante (vedi paragrafo contabilizzazione e termoregolazione). lazione ambientale è effettuata in genere per mezzo di un termostrato che arresta o mette in funzione l'elettroventilatore. Il ventilatore interno all'apparato è causa di rumore e la sua rumorosità aumenta al crescere della portata d'aria. Si consiglia pertanto l'uso dei ventilconvettori nei locali adibiti ad uffici e non nelle abitazioni. In ogni caso per contenere tale inconveniente si suggerisce l'utilizzo di ventilconvettori dotati di ventilatori tangenziali. Oltre alle opportunità di regolazione già elencate, per le grandi utenze caratterizzate da un'occupazione saltuaria, un'ulteriore possibilità di programmazione degli apparecchi consiste nell'impiego di una valvola deviatrice del flusso che intercetta l'acqua nel caso di non occupazione dell'ambiente o ne regola la temperatura. I ventilconvettori possono essere realizzati nel modello verticale a pavimento ed in quello orizzontale a soffitto; la scelta deve essere tale da evitare che le persone vengano a trovarsi in posizione troppo esposta al getto d'aria e da ottenere una distribuzione abbastanza uniforme della temperatura (i ventilconvettori a soffitto sono perciò sconsigliati per riscaldare le abitazioni in quanto l'aria calda tende ad salire verso l'alto). 300X70 ventilconvettori I ventilconvettori, denominati anche fan-coil (dall'inglese fan = ventilatore e coil = batteria), per mezzo di un ventilatore interno di cui sono equipaggiati, producono un attivo ricircolo d'aria che impedisce la formazione di zone stagnanti e mantiene un movimento dell'aria gradevole ed uniforme. I più recenti ventilconvettori hanno un filtro sulla ripresa dell'apparecchio che trattiene con continuità polveri, filacce, fibre, pelo animale ecc. depurando l'aria e prevenendo l'inalazione di queste impurità. Sono molto utilizzati nel caso di climatizzazione estate-inverno, in considerazione del costo limitato, della versatilità, dell'ingombro modesto e della possibilità di regolazione della potenza erogata dai singoli apparecchi. Per il raffrescamento estivo sufficiente l'installazione di un piccolo ed efficiente gruppo refrigeratore d'acqua, come ad esempio, una pompa di calore. La macchina refrigeratrice produce l'acqua refrigerata che alimenta i ventilconvettori. In questo modo, essi raffreddano e deumidificano l'aria (tolgono cioè l'umidità), oltre a filtrarla costantemente. La regolazione manuale dei singoli apparecchi è effettuata dall'occupante commutando la velocità di rotazione dell'elettroventilatore (in genere su tre posizioni), mentre la termorego- Pannelli radianti a pavimento Il più diffuso e consueto impianto a pannelli radianti è sicuramente quello a pavimento. Esso presenta numerosi vantaggi: # migliora il benessere termico riducendo i consumi; # riscalda e raffresca senza movimentare l'aria; radiatori a battiscopa Un'altra alternativa ai tradizionali radiatori è il sistema a battiscopa che consiste in un tubo di rame infilato in una serie di lamelle radianti. All'interno scorre acqua con temperatura di circa 60°C. Un velo di aria calda sale a contatto con la parete riscaldandola e determinando una situazione di equilibrio termico all'altezza di 150-200 cm: in questo modo si ottiene un'ottimale distribuzione del calore, evitando gli accumuli a soffitto con conseguente risparmio energetico. 300X70 Si consiglia l'utilizzo di questo tipo di terminale di impianto per gli edifici di nuova costruzione con prevalente uso lavorativo (uffici, aule studio ecc.) e non per le abitazioni. In queste ultime si suggerisce l'uso di pannelli radianti a pavimento illustrati nel paragrafo successivo. pannelli radianti I pannelli radianti sono costituiti da ampie superfici scaldate mediante serpentine di tubi in cui viene fatta circolare l'acqua; si utilizzano nel riscaldamento e raffrescamento installandoli a pavimento, a parete e a soffitto. I materiali utilizzati per le serpentine sono l'acciaio, il rame e, più frequentemente, i materiali plastici. La temperatura di ingresso dell'acqua nell'impianto è di circa di 45°C. Per gli impianti a pavimento il valore limite è di 25-28°C. La regolazione termica dei diversi circuiti in modo indipendente permette di stabilire una diversa temperatura in ogni locale; il pannello radiante ha infatti il vantaggio di dare la sensazione di trovarsi in un ambiente con 2223°C mentre in realtà il termometro segna solo 20°C. Ha inoltre un'importante funzione di isolamento acustico che permette di assorbire i rumori tra i vari piani. Un ulteriore vantaggio del funzionamento a bassa temperatura dei pannelli radianti è la perfetta integrazione con caldaie a condensazione e con fonti energetiche alternative come il solare termico. # aumenta la superficie utilizzabile degli ambienti con un corrispondente maggior valore dell'immobile (non c'è nessun spazio da adibire e da rendere libero per l'installazione e l'uso dei termosifoni); # riscalda con minor consumo di energia; # lascia libertà d'arredamento (si possono posizionare i mobili ovunque e appoggiarli contro ogni parete); # è polivalente (lo posso usare sia in inverno che in estate se lo progetto anche come sistema di raffrescamento); # non solleva polveri perchè non circola aria, infatti opera per effetto radiante, quindi evita i tipici malesseri degli impianti di climatizzazione e la tinteggiatura periodica per i "baffi" dei radiatori; # se si utilizza come sistema di raffrescamento, consuma molta meno energia elettrica di un normale spilt. Si consiglia l'utilizzo di questo sistema impiantistico per le nuove costruzioni in abbinamento ad una caldaia a condensazione. Molti hanno un ricordo negativo di questa tecnologia, per come era usata in molti appartamenti urbani di lusso costruiti negli anni 60 70: erano alimentati con l'acqua molto calda ( 60 - 70 gradi invece dei 28 - 29 raccomandati) di impianti centralizzati, a temperatura non controllabile, e l'eccessivo caldo al pavimento provocava dolori alle gambe, sollevamento della polvere e conseguente sensazione di secchezza delle fauci. Basta un moderno controllo della temperatura dell'acqua per capovolgere totalmente la situazione e godere di una delle più confortevoli forme di riscaldamento. E TERMO-REGOLAZIONE er contabilizzazione s'intende la misura del consumo di energia termica che può avvenire in maniera diretta, o indiretta per somma dell'energia erogata dai singoli corpi scaldanti. Per regolazione di un impianto termico s'intende quel complesso di operazioni con le quali si vuole realizzare e mantenere il comfort climatico negli ambienti abitati, controllando la temperatura ambiente mediante la temperatura esterna. Perciò attraverso un sistema di regolazione si è in grado di controllare il funzionamento dell'impianto in seguito a variazioni di temperatura interna o esterna all'ambiente. In alcuni impianti è presente anche una sonda che regola il funzionamento della caldaia anche in base alla temperatura esterna. Gli impianti di riscaldamento autonomi devono essere dotati di un termostato ambiente che interrompa l'apporto di energia al raggiungimento della temperatura prefissata per l'aria del locale riscaldato; in base al DPR 412/93 tutti i nuovi impianti (anche quelli ristrutturati) devono essere dotati di apparecchi più recenti, i cronotermostati, che riuniscono sia la funzione di controllo della temperatura sia quella di interruttore orario con programmatore regolato con almeno due temperature nelle 24 ore. Gli impianti migliori sono quelli progettati a zone, con ad esempio due diversi termostati per la zona giorno e la zona notte. Chi non ha un impianto progettato a zone può utilizzare le valvole termostatiche che possono essere installate su ogni radiatore (al posto delle valvole di intercettazione) e che regolano la portata di acqua calda all'interno del corpo scaldante in funzione della temperatura dell'aria nell'ambiente. In questo modo, si consuma meno energia, quando il sole è sufficiente a riscaldare alcune stanze e quando si può, ad esempio, impostare una temperatura più bassa nelle stanze da letto e una più alta in bagno. Il risparmio di energia indotto dall'uso delle valvole termostatiche può arrivare fino al 20%. Per gli impianti centralizzati condominiali è importante che alla regolazione termostatica per singolo ambiente venga sempre associata la contabilizzazione del calore, in quanto l'esperienza dimostra che l'utente non è generalmente disponibile a ridurre l'erogazione di calore se non è compensato da un congruo vantaggio economico. per chi vive in condominio L'impianto centralizzato è molto più efficiente e sicuro di quello autonomo. Oltre a ciò, l'impianto centralizzato è caratterizzato da un maggior rendimento del generatore di calore, che aumenta al crescere della potenza della caldaia, e da minori costi di manutenzione, che vengono suddivisi tra i vari utenti. L'unico svantaggio, che in passato ha sempre caratterizzato la tecnologia centralizzata, è la difficoltà di gestione dell'impianto. Oggi però questo problema è stato superato: nei condomini l'autonomia infatti si può realizzare con la regolazione e la contabilizzazione separata del calore, che responsabilizza gli utenti all'uso razionale dell'energia e permette a ciascuno di programmare la temperatura desiderata. Anche la legge riconosce questa priorità: gli edifici nuovi e ristrutturati devono essere progettati e realizzati in modo tale da consentire l'adozione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore per ogni singola unita' immobiliare. Inoltre, per decidere di cambiare il sistema di contabilizzazione, è sufficiente il voto della maggioranza dei presenti all'assemblea condominiale in seconda convocazione e di quelli che possiedono la maggioranza dei millesimi. Il risparmio sulla bolletta energetica ottenibile utilizzando un sistema di contabilizzazione è di circa il 20%. 300X70 P CONTABILITA’ meglio l'impianto autonomo o quello centralizzato? La sempre maggiore esigenza delle famiglie di poter gestire liberamente ed autonomamente l'impianto di riscaldamento, ha portato ad un grande sviluppo degli impianti autonomi, facendo dimenticare tutti i vantaggi che offre la tecnologia centralizzata. Come è già stato evidenziato, oggi l'autonomia, l'efficienza e la sicurezza possono coesistere in un sistema centralizzato dotato di termoregolatori e contabilizzatori individuali del calore. La contabilizzazione separata si realizza facilmente per impianti di riscaldamento a zone (vedi figura), o orizzontali, in cui ad ogni appartamento è dedicata una diramazione della rete di distribuzione principale: è sufficiente un contatore per ogni appartamento. Se l'impianto è invece a colonne montanti (vedi figurta), cioè alimenta con un unico tubo radiatori di appartamenti diversi posti sulla schema di un impianto a zone schema di un impianto a colonne montanti 300X70 stessa verticale ai vari piani, la contabilizzazione separata si può realizzare solo installando su ogni singolo corpo scaldante un apparecchio elettronico che misuri quanto calore emette (ripartitore di calore). In entrambi i casi, l'autonomia nella regolazione è garantita da valvole termostatiche installate su ogni radiatore e non è necessaria la ristrutturazione totale dell'impianto. Infine, in tutti i casi, è sempre opportuno seguire queste regole : # tenere la temperatura della caldaia più bassa possibile. Più i termosifoni sono estesi, minore è la temperatura necessaria al calorifero per scaldare l'abitazione; # scaldare le diverse camere in modo diverso a seconda dell'uso; # scaldare solo nelle ore in cui è necessario; # scaldare la casa ad una temperatura salubre, cioè non superiore a 20°C (temperatura massima stabilita nel DPR 412 del 93 per gli edifici civili), altrimenti il corpo si abitua ad uno standard estivo e ci si ammala quando si esce per l'eccessivo sbalzo termico. Per risparmiare non occorre soffrire il freddo: ogni grado in più di temperatura in casa fa aumentare la bolletta di circa il 6%-7%. valvola di sfogo aria valvola termostatica per la regolazione della temperatura ambiente in ogni singolo locale contatore di calore indiretto per la misura del calore erogato da ogni singolo corpo scaldante detentore Esempio di regolazione e contabilizzazione su ogni singolo radiatore ome l'impianto termico anche un impianto di raffrescamento è costituito da vari componenti: il generatore, la rete di distribuzione, i terminali ed il sistema di regolazione. Il cuore del sistema di raffrescamento è il generatore di freddo, ossia il dispositivo che produce il freddo che poi viene distribuito. I principali generatori di freddo sono: gli split, le pompe di calore, il sistema di Solar Cooling e il teleraffrescamento. generatori La soluzione più adottata è quella degli split, comunemente denominati "condizionatori". Anche se tale scelta può sembrare la più semplice, in realtà è la meno efficiente ed intelligente. Infatti bisogna tener conto che il costo di un dispositivo è dato dalla somma del costo iniziale più quello legato ai consumi. Per questo motivo, uno split che all'acquisto sembra economico, in breve tempo può rivelarsi molto costoso. Se non ci sono altre possibilità, comunque, è bene scegliere un condizionatore con un'efficienza elevata (anche se costano di più) e di potenza superiore a quella calcolata, per non farlo mai lavorare alla massima potenza e quindi al massimo consumo. È importante inoltre scegliere una macchina provvista di inverter, un dispositivo che modula la potenza (e quindi il consumo) in base alla necessità di raffrescamento. La macchina con l'inverter è però sconsigliata se lo split interno è installato tra due pareti molto ravvicinate. Esistono due tipologie di condizionatori: quello fisso interno e quello portatile. split interno con compressore esterno È un condizionatore diviso in due unità: una esterna con il compressore, l'altra interna con il condensatore e l'evaporatore. Per grossi ambienti esistono anche più unità interne collegate ad una sola grande unità esterna. Questa tipologia permette quindi di installare l'unità rumorosa all'esterno, posizionando a nostra scelta una o più unità interne. 300X70 C COMFORT ESTIVO climatizzatore portatile Questo condizionatore è costituito da un solo elemento poggiato su ruote, in cui sono montati direttamente il compressore, il condensatore e l'evaporatore. Normalmente sono rumorosi anche se ci sono in commercio modelli più silenziosi. Inoltre necessitano di una finestra socchiusa per permettere al tubo di espellere l'aria calda (dalla finestra se ne va anche molta dell'aria raffrescata) o di dover praticare un foro (solitamente nel vetro) e perdere così la praticità dello spostamento. Oltre a ciò, il principale svantaggio sono le modeste prestazioni. Uno split portatile è la soluzione peggiore in ambito di raffrescamento. L'unico vantaggio di tali macchine è quello di essere portatili e quindi possono essere spostate dove se ne ha l'esigenza. Non vogliamo demonizzare l'uso del condizionatore, visto che in molti casi rappresenta un vero sollievo. Diciamo che la regola d’oro è, come sempre, il buon senso. Non si può pretendere di avere 20°C in casa d'estate: non è salutare e neppure economico. Quando la temperatura esterna raggiunge i 30°C, già 25-26°C danno una sensazione di sollievo. È importante ricordare che una diminuzione della temperatura di un solo grado aumenta il consumo totale circa del 6%. pompe di calore La pompa di calore può essere usata oltre che per riscaldare, anche per raffrescare. Infatti essa è una macchina reversibile e quindi può essere usata sia per produrre caldo, che per produrre freddo (o meglio per togliere calore). Per maggiori approfondimenti si veda il paragrafo dedicato alle pompe di calore. solar cooling e teleraffrescamento Per Solar Cooling s'intende la possibilità di usare la tecnologia del solare termico (vedi la scheda relativa al "Solare Termico") con l'aggiunta di particolari dispositivi chiamati assorbitori o adsorbitori (attualmente molto costosi) che producono "freddo" avendo in ingresso l'acqua calda (il calore). È infatti il sogno di tutti quello di raffrescare l'interno delle nostre abitazioni usando il calore del sole, che in estate abbonda. Purtroppo però oggi questa tecnologia non è ancora così matura da avere un mercato economicamente vantaggioso. Anche il teleraffrescamento è una soluzione alternativa, rispettosa dell'ambiente e sicura per la produzione di acqua fredda per il raffrescamento degli edifici residenziali, terziari e commerciali. La tecnologia è simile a quella del teleriscaldamento: semplicemente si porta all'utente l'acqua fredda al posto dell'acqua calda. Il funzionamento è analogo a quello descritto per il solar cooling; l'acqua calda che arriva alle abitazioni tramite una rete di teleriscaldamento viene trasformata in "freddo" tramite l'utilizzo degli assorbitori. 300X70 VENTILAZIONE odierni infatti limitano la possibilità di fare molte cose a cui teniamo. Inoltre gli effetti dell'apertura delle finestre sono difficilmente calcolabili per il rinnovo dell'aria, mentre lo sono, fin troppo bene, per gli effetti sul riscaldamento. Oltre a ciò, da una finestra aperta anche per pochi minuti, entrano nella nostra abitazione moltissimi agenti inquinanti: dalle polveri agli insetti, dai pollini in primavera alle foglie in autunno, dal vento gelido invernale al caldo afoso estivo. Senza parlare del rumore. Un sistema automatico che provvede al ricambio fisiologico dell'aria ci permette di avere un perfetto controllo della situazione. ventilazione meccanica L'ermeticità dell'involucro edilizio è una qualità essenziale di una casa, nonchè una condizione indispensabile per attuare un buon piano di ventilazione. La ventilazione meccanica controllata (VMC) è un sistema integrato di ventilazione che permette all'aria di entrare nell'abitazione da dispositivi collocati nelle camere e nel soggiorno. Le bocchette di estrazione collocate nei locali più inquinati (bagno e cucina) provvedono a controllare i flussi di estrazione in base alle effettive necessità. Il trasferimento dell'aria dalle camere da letto e dai 300X70 ventilazione naturale e meccanica La costruzione di una casa moderna è oggi una cosa molto diversa da ciò che era solo pochi anni fa. L'impiego di isolanti termici di qualità sempre migliore nelle pareti e la perfetta tenuta garantita oggi dai serramenti, sono due grandi conquiste della tecnologia che ci consentono di vivere in ambienti più confortevoli, meglio isolati, quindi più efficienti e meno costosi per la gestione termica. La vita dentro un ambiente completamente chiuso può, però, rivelarci delle sorprese, come l'accumulo di odori e vapori che scaturiscono dalla presenza umana. Per non parlare dei vari agenti inquinanti presenti in casa come ad esempio la CO2. Aprire regolarmente le finestre è indubbiamente la soluzione più utilizzata per il ricambio dell'aria negli ambienti ma può non essere la soluzione più comoda: i ritmi di vita soggiorni, verso cucine e bagni, avviene attraverso lo spazio esistente tra porte e pavimento (0,5 cm). Un sistema di ventilazione si serve di un piccolo dispositivo che provvede a creare questo flusso: un ventilatore di potenza contenuta molto silenzioso e solitamente posizionato nel sottotetto o sul tetto piano all'aperto. 300X70 Un sistema di ventilazione meccanica più completo è un impianto con recupero termico che dovrebbe essere il principio ispiratore di questo tipo di tecnologia.. Anzichè far uscire il calore presente nelle stanze attraverso le finestre aperte e le fughe non impermeabilizzate tra gli elementi edilizi, negli edifici ermetici è possibile mantenere in casa più dell'80% di questo calore grazie ad un impianto di ventilazione a recupero termico. Con questo sistema di ventilazione si consuma cinque volte meno energia rispetto al sistema tradizionale di apertura delle finestre. La ventilazione controllata aspira aria dall'esterno e per prima cosa la depura dalla polvere e dai pollini mediante un microfiltro. L'aria esterna viene fatta passare attraverso uno scambiatore di calore geotermico che la preriscalda. Attraverso lo scambiatore l'aria di alimentazione e l'aria di scarico si incrociano in canali separati, per cui più dell'80% del calore dell'aria viziata viene ceduto all'aria pulita. In un impianto ottimale, l'aria può essere ulteriormente riscaldata (max 50°C) con una pompa di calore o con un sistema di riscaldamento ad energia solare. Infine, l'aria calda viene distribuita nelle varie stanze attraverso delle bocchette a parete o a pavimento. L'aria viziata invece, viene aspirata dalle stanze umide (cucina e bagno) e condotta all'esterno mediante lo scambiatore di calore. Se si decide di installare questo tipo di impianto, in fase di progettazione bisogna tener conto che: # caminetti e stufe necessitano di un sistema a parte per l'aria di alimentazione; # la cappa di aspirazione in cucina non deve espellere l'aria direttamente all'esterno nè portarla nel sistema di ventilazione; occorre perciò un sistema a circolazione interna con filtro a carbone attivo. S SUI e pensiamo a cosa serve una casa, rispondiamo che prima di tutto è un rifugio, un riparo dall'ambiente esterno. L'idea di benessere è un'idea molto recente e bisogna aspettare le prime crisi petrolifere per avere le prime normative riguardanti il contenimento energetico delle abitazione. Solo con l'introduzione della legge del 9 Gennaio 1991 n.10 che nel Titolo II tratta "Norme per il contenimento del consumo di energia negli edifici", si affronta il tema della certificazione energetica. Nell'articolo 30 della legge sopra citata viene definito il certificato energetico, un documento che attesta la prestazione energetica di un edificio e lo classifica in base ai consumi valutati rispetto ad uno standard di riferimento. La legge prevede che nei casi di compravendita o di locazione, il certificato di collaudo e la certificazione energetica devono essere portati a conoscenza dell'acquirente o del locatario dell'intero immobile o della singola unità immobiliare. Il proprietario o il locatario può richiedere, a proprie spese, al comune la certificazione energetica dell'immobile che avrà una validità temporale di cinque anni a partire dal momento del suo rilascio. CONSUMI ENERGETICI Nella legge 10, del 1991, l'art. 30 prevedeva l'emanazione di norme per la certificazione energetica entro 90 giorni. In realtà varie difficoltà hanno bloccato questa iniziativa per lungo tempo. L'introduzione della direttiva Europea 2002/91/CE sembra aver sbloccato la situazione. Tale direttiva, intitolata "Rendimento energetico nell'edilizia", introduce l'obbligo della certificazione energetica degli edifici esistenti e di nuova costruzione. È previsto che tale direttiva venga recepita da tutti i paesi della Comunità Europea a partire dal 1 gennaio 2006. La direttiva non stabilisce una modalità univoca di valutazione del rendimento energetico e lascia aperta la possibilità di operare la certificazione energetica sia attraverso l'analisi dei consumi effettivi (reali) sia attraverso i consumi stimati (teorici). L'obiettivo della direttiva europea è quello di limitare le emissioni di biossido di carbonio e migliorare l'utilizzo razionale dell'energia, nei settori economici che ne assorbono la percentuale più alta (residenziale e terziario) al fine di preservare la qualità dell'ambiente. La certificazione, quindi, è innanzitutto un'azione informativa rivolta a sensibilizzare l'u- 300X70 UN CERTIFICATO Scala Categoria di Consumo Basso Consumo fino a 30 kWh/(m2a) A fino a 50 kWh/(m2a) B Casa Efficiente fino a 70 kWh/(m2a) C 62 fino a 90 kWh/(m2a) D fino a 120 kWh/(m2a) E 107 fino a 160 kWh/(m2a) F Legge 10/91 oltre 160 kWh/(m2a) G Alto Consumo Consumo Energetico Riscaldamento + Acqua Calda 300X70 tente sulla qualità energetica del proprio edificio. Un'azione, evidentemente, condotta nell'interesse primario del consumatore e dell'intera collettività, nel caso in cui si ottenga un effetto di riduzione dei consumi attraverso azioni di riqualificazione energetica oppure il mercato immobiliare si orienti verso modelli edilizi meno dissipativi. La certificazione degli edifici nuovi porterà ad una più corretta progettazione e realizzazione dell'edificio e ad avere "edifici di qualità", che soddisfino degli standard di eccellenza dal punto di vista energetico ed ambientale. La certificazione degli edifici esistenti, porterà ad una valorizzazione dell’immobile, assegnandogli una “classe di consumo”. Le classi di consumo, definite in base al consumo annuale stimato di energia (kWh/m2 anno), sono molto importanti, perché l'utente potrà sapere immediatamente se l'immobile che intende acquistare o affittare, rispetto ad una scala di valori di riferimento è da considerarsi accettabile o meno. Il documento europeo, propone uno schema di certificazione dove sono proposte sette classi prestazionali da A a G secondo una progressione crescente di consumi: alla lettera A corrispondono i consumi più bassi, alla G quelli più alti, mentre le altre lettere indicano i consumi intermedi. Sono da considerarsi positivi i valori sino alla classe C. la certificazione di casaclima In Alto Adige gli edifici sono classificati in base a classi energetiche, fabbisogno annuo di calore per riscaldamento. Il fabbisogno viene stabilito con l'ausilio di un programma di calcolo. Esistono tre categorie di CasaClima: CasaClima Oro con un fabbisogno termico inferiore a 10 kWh/m2 anno; CasaClima A con un fabbisogno termico inferiore a 30 kWh/m2 anno e CasaClima B con un fabbisogno termico inferiore a 50 kWh/m2 anno. Per ottenere la concessione edilizia, gli edifici di nuova costruzione ad uso abitativo e per uffici (esclusi quelli ubicati in zone produttive) devono possedere un certificato CasaClima pari o inferiore alla categoria C. Ciò significa che il loro fabbisogno energetico per il riscaldamento, tenuto conto delle condizioni climatiche di Bolzano, non può superare i 70 kWh/m2 anno (equivalenti a circa 7 litri di gasolio o 7 metri cubi di metano per metro quadro all'anno). Affinché possa essere rilasciato il certificato di abitabilità, deve essere presentata una dichiarazione attestante il rispetto dei valori prescritti. Gli edifici delle categorie Oro, A e B sono contraddistinti dalla "targhetta CasaClima", rilasciata dall'Ufficio Aria e Rumore della Provincia. Agli edifici costruiti secondo criteri biologici particolari viene assegnato anche un simbolo "più". I criteri per l'assegnazione sono: # fabbisogno termico inferiore a 50 kWh/m2 anno; # riscaldamento mediante fonti rinnovabili, cioè senza l’impiego di combustibili fossili; Edificio esistente 35.406 kg/a Legge 10 25.290 kg/a CasaClima B 8.430 kg/a CasaClima A 5.058 kg/a CasaClima Oro 1.686 kg/a # utilizzo di materiali da costruzione non dannosi per l'ambiente o per la salute; # adozione di almeno una delle seguenti tecnologie: pannelli fotovoltaici, collettori solari per l'acqua sanitaria o per il riscaldamento, utilizzo di acqua piovana, tetto verde. Il Comune di Venezia, con l’Atto di Indirizzo della Giunta Comunale n. 6 del 24.03.06, ha avviato la procedura per dotarsi di un proprio Schema di Certificazione, alla calibrazione del quale contribuiranno gli iscritti al progetto Cambieresti? Energia 300x70. A GLOSSARIO Accumulo: serbatoio solitamente posizionato nello scantinato che contiene l'acqua calda riscaldata dal liquido (chiamato fluidotermovettore e composto da acqua o più frequentemente da acqua più glicole) che circola nei pannelli solari termici. Nella parte superiore del serbatoio dove l'acqua ha una temperatura maggiore (l'acqua calda tende a salire verso l'alto) viene prelevata l'acqua per l'uso sanitario. Al suo interno delle volte è previsto anche un altro circuito che serve a riscaldare l'acqua che viene utilizzata per il riscaldamento. Assorbitore di calore: lastra metallica scura (nera di solito) chiamata piastra captante che serve a captare la radiazione solare nei pannelli solari termici. Su di essa sono saldati i tubi all'interno dei quali circola il liquido che si riscalda (fluidoermovettore). B Bassoemissivo: caratteristica di alcuni vetri sui quali viene depositato un sottilissimo strato di ossidi di metallo che permette al vetro di riflettere verso l'ambiente interno la radiazione infrarossa, cioè il calore, che altrimenti andrebbe dispersa verso l'ambiente esterno. Biomassa: accumulo di parte dell'energia proveniente dalla radiazione solare sotto forma di massa vegetale mediante la fotosintesi. Grazie a tale processo la materia vegetale costituisce in natura la forma più sofisticata per l'accumulo dell'energia solare. Sono biomasse tutti i prodotti delle coltivazioni agricole e della forestazione, i residui delle lavorazioni agricole, gli scarti dell'industria alimentare, le alghe, e, in via indiretta, tutti i prodotti organici derivanti dall'attività biologica degli animali e dell'uomo, come quelli contenuti nei rifiuti urbani. L'energia contenuta nella biomassa può essere liberata ed utilizzata direttamente come energia termica tramite la combustione. Bruciatore: elemento interno agli apparecchi a gas che consente la combustione della miscela tra gas metano e aria, producendo la fiamma. C Calore: energia che si trasmette da un corpo più caldo ad uno più freddo, trasformandosi in energia interna del corpo ricevente. Il calore non si trasmette mai spontaneamente da una sostanza più fredda ad una più calda. Caloria [cal]: unità di misura della quantità di calore e dell'energia. La caloria è la quantità di calore che si deve fornire alla massa di un grammo di acqua distillata, alla pressione atmosferica, per innalzare la sua temperatura di 1°C. Cappotto: intervento di isolamento effettuato all'esterno dell'edificio. È costituito da un isolamento addizionale esterno realizzato con l'applicazione, mediante collante e/o chiodatura, di pannelli di materiale isolante sulla muratura esistente. La nuova finitura esterna può essere realizzata mediante una rasatura con intonaco plastico rinforzato con idonea rete in materiale plastico. 300X70 Barile: unità standard per la misura volumetrica del petrolio e dei derivati. Un barile di greggio pesa circa 136 kg. Cippato: dall'inglese Chips = pezzetti. Il cippato è composto da pezzetti di legno. Il legno viene ridotto in dimensioni cubiformi di qualche centimetro, tramite delle macchine dette "cippatrici". Coefficiente di trasmissione luminosa: rapporto tra il flusso luminoso trasmesso (cioè la quantità di luce che passa attraverso il vetro) e tutta la radiazione incidente sul vetro. Cogenerazione: produzione combinata e simultanea di energia elettrica e calore da utilizzare per il riscaldamento degli edifici. Conducibilità Termica: l'attitudine di un elemento a favorire il passaggio di calore attraverso sé, in un dato tempo e ad una certa temperatura. Contabilizzatore del calore: apparecchio installato all'ingresso dell'impianto di riscaldamento o su ogni termosifone che permette di misurare il calore effettivamente utilizzato per riscaldare l'appartamento. Si paga quindi solo quanto si consuma. E 300X70 Effetto serra: fenomeno naturale che, grazie alla presenza dei gas serra, che avvolgono il pianeta, permette di mantenere sulla Terra la temperatura adatta alla vita. La Terra riceve dal sole la radiazione solare che in parte viene riflessa sottoforma di radiazione infrarossa. Questa radiazione viene assorbita dai gas serra e riemessa in tutte le direzioni e quindi anche verso il pianeta stesso riscaldandolo. Se però la quantità di gas serra diventa troppo elevata si può verificare un surriscaldamento del pianeta con conseguenze anche gravi: scioglimento ghiacci, desertificazione, dissalazione degli oceani. F Facciata ventilata: al sistema di isolamento applicato alla facciata dell'edificio (vedi cappotto) viene aggiunto una seconda parete, costituita da un rivestimento impermeabile (pannelli in alluminio, acciaio, PVC, etc…), resa solidale alla parete dell'edificio mediante una struttura in metallo in modo da formare, tra l'isolamento a cappotto e la seconda parete un'intercapedine di aria che favorisce la ventilazione naturale. Fattore solare: percentuale di energia che entra in un locale e ottenuto dalla somma della radiazione solare trasmessa direttamente attraverso il vetro nell'ambiente interno e della radiazione solare assorbita e riemessa dal vetro verso l'ambiente interno. Fonti energetiche non rinnovabili: sono tutte quelle fonti di energia che vengono consumate con un tasso superiore a quello con il quale esse si rigenerano. Fonti energetiche non rinnovabili sono: carbone, gas, petrolio, per i quali servono milioni di anni per riformarsi. Fonti energetiche rinnovabili: sono tutte quelle fonti per cui il tasso di consumo è inferiore al loro tasso di rigenerazione. Le fonti rinnovabili sono: sole, vento, acqua, maree, moto ondoso, biomasse. G Gas serra: sono quei gas presenti nell’atmosfera che riflettono la radiazione infrarossa riemessa dalla superficie terrestre verso lo spazio e verso la Terra stessa permettendo di mantenere sulle Terra una temperatura adatta alla vita. I gas serra sono: metano (CH4, anidride carbonica CO2, vapore acqueo H2O, Diossido di azoto NO2, Ozono O3, clorofluorocarburi CFC e esafluoruro di zolfo SF6). Generatori di calore modulari: sistemi composti da più generatori di calore messi in parallelo che intervengono uno alla volta in base al richiesta di calore. Qualora il primo generatore non dovesse riuscire a coprire la richiesta di calore, interviene in aiuto il secondo generatore e così via. Generatori a temperatura scorrevole: (caldaie a tre stelle ***) il loro funzionamento è caratterizzato da una temperatura variabile, in funzione della richiesta di calore, consentono il raggiungimento di elevati valori del rendimento medio stagionale. Generatori a condensazione: (caldaie quattro stelle ****) permettono di sfruttare il calore contenuto nei fumi (escono dal camino ad una temperatura altissima), che altrimenti andrebbe perso, per preriscaldare l'acqua. Raggiungono rendimenti elevatissimi. GPL: Gas di Petrolio Liquefatto, miscela di frazioni leggere di petrolio, gassosa a pressione atmosferica e facilmente liquefatta a temperatura ambiente tramite una leggera compressione. I Idrocarburi: composti chimici formati da due soli elementi, carbonio e idrogeno (gassosi, liquidi o solidi) e che , attraverso la combustione, producono energia termica. Isolante: materiale caratterizzato da un basso coefficiente di conducibilità termica, quindi con scarsa attitudine a far passare il calore. Irraggiamento: radiazione solare istantanea incidente sull'unità di superficie [W/m2]. L'irraggiamento all'equatore a mezzogiorno in condizioni atmosferiche ottimali è di 1000 W/m2. P Pellets: combustibile per le caldaie a biomassa. Viene ottenuto sottoponendo ad un'altissima pressione la segatura, ossia gli scarti di legno puro (senza vernici ) prodotti da segherie, falegnamerie ed altre attività connesse alla lavorazione del legno. Non viene utilizzato nessun tipo di collante per mantenere compatto questo materiale. La sua compattezza è garantita da una sostanza naturale che si trova nel legno: la legnite. A differenza del cippato, che è legno ridotto a pezzi cubici, il pellets ha la forma di una "pastiglietta" di un 1-3 cm di lunghezza per un diametro di 5-8 mm. Ponte termico: discontinuità costruttiva o di materiale che costituisce una via preferenziale per la dispersione del calore. La "fuga" di calore attraverso il ponte termico favorisce nel contempo la formazione di umidità e muffe. Corrisponde ad esempio a finestre, porte, 300X70 GNL: Gas Naturale Liquefatto, ottenuto a pressione atmosferica raffreddando il gas naturale fino a -160°C. Sotto questa forma risulta facile il suo trasposto via nave dal luogo di estrazione al luogo di utilizzo mediante cisterne. Per riportare il gas liquefatto allo stato gassoso servono impianti atti a questo scopo, chiamati degassificatori. angoli, balconi, punti di incontro tra solette e pareti. Potenza termica utile: quantità di calore trasferita nell'unità di tempo al fluido termovettore,fluido che circola nella rete di distribuzione dell'impianto di riscaldamento. Potere calorifico [kcal/kg]: la quantità di calore prodotta dalla combustione completa di una quantità unitaria (di massa o di volume) di gas a determinate condizioni, quando la pressione di reazione è mantenuta costante ed i prodotti della sua combustione vengono riportati alla temperatura iniziale delle sostanze di partenza. Nella combustione si ha anche formazione di acqua. Se si recupera il calore latente di condensazione dell'acqua da vapore a liquido (cioè la quantità di calore che viene rilasciata dal vapore che condensa), si parla di potere calorifico superiore, altrimenti di potere calorifico inferiore. Nel primo caso l'acqua si ritrova nei fumi sotto forma di goccioline, nel secondo caso sotto forma di vapore. Il potere calorifico è una proprietà fondamentale per la valutazione qualitativa dei combustibili. R Radiazione infrarossa: la radiazione solare è composta da una parte "visibile", la luce, e da una parte non visibile, al di sopra di 780 nm, la cosiddetta radiazione infrarossa. 300X70 S Solare termico: tecnologia che permette, tramite pannelli solari termici, di captare la radiazione solare al fine di scaldare l'acqua sia per uso sanitario che per integrazione nel riscaldamento dell'edificio. T Taglio termico: separazione in materiale plastico che evita il contatto tra due telai (interno e esterno) dell'infisso quando sono entrambi in alluminio. Telaio: struttura formata da elementi rettilinei collegati con funzione di sostegno. È la struttura portante di finestre, porte, mobili, quadri ed altro. Tep: tonnellata equivalente di petrolio. unità di misura che esprime l'energia termica ottenibile da combustibili diversi dal petrolio, facendo riferimento a petrolio stesso. In questo modo è più facile il confronto, per esempio tra il legno e il gas. Corrisponde a circa 1,3-1,4 tonnellate di carbone, 1000 m3 di gas naturale, 10 milioni di kcal. Trasmittanza [W/ m2 K]: rappresenta il flusso, la quantità di calore che passa attraverso una parete quando tra le due parti (superficie esposta all'interno e all'esterno dell'ambiente di riferimento) esiste una differenza di temperatura . V Valvola termostatica: elemento che va applicato al radiatore di riscaldamento. È fornita di una ghiera girando la quale è possibile selezionare la temperatura desiderata nella stanza. A temperatura raggiunta la valvola chiude l'accesso dell'acqua calda al radiatore stesso. Serve per regolare la temperatura stanza per stanza. ELENCO UNITÀ DI MISURA [cal] caloria: unità di misura della quantità di calore. 1kcal = 1000 cal. [K] Kelvin: unità di misura della temperatura nella scala Kelvin. 0 gradi celsius corrispondono a 273,15 Kelvin. [m] metro: unità di misura della lunghezza. [m2] metro quadrato: unità di misura della superficie. [W] Watt: unità di misura della potenza nel Sistema Internazionale. 1 kW (1 chilowatt) = 1000 W. [Wh] Wattora: unità di misura dell'energia termica (calore). 1 Wh è l'energia utilizzata da un apparecchio di 1 W che funziona per un'ora. 1 kWh = 1000 Wh. 300X70 Vaso espansione: la sua presenza è importantissima nell'impianto solare termico ed è fondamentale che sia dimensionato correttamente. Può succedere che, in giornate particolarmente calde, il liquido contenuto nel circuito primario dell'impianto (cioè il liquido che circola nei pannelli solari) si scaldi a tal punto che comincia ad espandersi evaporando. Il circuito primario non riesce a contenere il fluido in queste condizioni ed è qui che interviene il vado d'espansione. Esso permette di contenere il fluido espanso, ma deve essere dimensionato correttamente, deve cioè poterlo contenere tutto. In caso contrario il sistema va fuori servizio e si possono verificare perdite del fluido. Se non si rimette immediatamente il fluido nel circuito, l'impianto lavora quasi vuoto e si rovina immediatamente. Questa è stata la principale causa dei problemi verificatesi negli anni '80. e r i d n o f o pr p a BIBLIOGRAFIA per Una Casa Ben Isolata S. Omodeo Salè: Verdeaureo dell'Architettura, Maggioli Editore, Rimini, 2001; Ufficio risparmio energetico, Isolamento termico degli edifici, Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige; AA. VV.: Il Vetro - Manuale tecnico, Saint Gobain; AA. VV.: Atlante del Vetro, UTET, Torino, 2002. www.beepsitalia.it/involucro-involucro.htm www.provinz.bz.it/wasser-energie/3702/publ/publikationen_i.asp?publ_Cate_id=7040 www.spevetro.it www.aivep.it/ Un Impianto Efficiente 300X70 ENEA, Manuale per il verificatore di impianti termici in edilizia, Enea, 2002; ENEA, Guida alla progettazione del sistema edificio-impianto di riscaldamento, Enea, 2000; P. Andreini, D. Pitimada: Riscaldamento degli edifici, Hoepli, 1999; P. 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