MATERIALI DI RIFERIMENTO La nuova definizione di materiale di riferimento è contenuta nella terza edizione del Vocabolario Internazionale di Metrologia (VIM), che costituisce un riferimento terminologico di base per il settore della metrologia tecnico-scientifica. La revisione della precedente edizione (VIM 1993) ha portato all’elaborazione della Guida ISO/IEC 99:2007, adottata a livello nazionale, in lingua inglese e francese, come norma UNI CEI 70099:2008, la cui traduzione italiana ufficiale è attualmente in corso. Si riportano di seguito le definizioni tradotte in italiano, unicamente allo scopo di facilitarne la comprensione: Materiale di riferimento (MR) Materiale, sufficientemente omogeneo e stabile in riferimento a proprietà specificate, che sia stato stabilito essere idoneo per l’utilizzo previsto in una misurazione o nell’esame di proprietà nominali. Rispetto alla definizione riportata nella precedente edizione del VIM, il termine MR è generico ed oltre all’omogeneità quale caratteristica principale del materiale di riferimento, viene messa in evidenza la stabilità. ISO/REMCO (ISO Committee on Reference Materials) ha approvato nell’aprile del 2005 una definizione analoga, da cui l’emendamento ISO guide 30:1992/Amd 1:2008, includendo nel termine “processo di misurazione” sia la misurazione (di una proprietà quantificabile) sia l’esame di una proprietà nominale (qualitativa). Materiale di riferimento certificato (MRC) Materiale di riferimento, accompagnato da documentazione rilasciata da un ente autorevole e che fornisce uno o più valori di proprietà specificate a cui sono associate incertezze e riferibilità, utilizzando procedure valide. Riferibilità metrologica Proprietà di un risultato di una misurazione attraverso la quale il risultato può essere collegato ad un riferimento mediante una catena documentata ed ininterrotta di tarature, ciascuna delle quali contribuisce all’incertezza di misura. Rispetto alla definizione riportata nella precedente edizione del VIM, in luogo della “catena ininterrotta di confronti”, viene specificato che la riferibilità metrologica è garantita da una “catena documentata ed ininterrotta di tarature”. I materiali/campioni di riferimento possono essere utilizzati per: ORL Rev. 0 22/06/2009 Pag. 1 di 7 • • • • la taratura di apparecchiature per grandezze fisiche (es. termometri, pesiere per la taratura delle bilance, acqua per la taratura dei viscosimetri); la taratura di apparecchiature per la grandezza concentrazione (es. sostanze chimiche pure o loro soluzioni, materiali di riferimento simili ai campioni da analizzare); la validazione di un metodo di prova e la stima dell’incertezza di misura; il controllo di qualità interno ed esterno. Non devono mai essere utilizzati gli stessi materiali di riferimento per la taratura ed il controllo. L’utilizzo di materiali di riferimento costituisce uno strumento operativo fondamentale per garantire la riferibilità delle misurazioni e quindi la comparabilità e l’affidabilità dei risultati analitici. Per maggiori dettagli si rimanda alle informazioni contenute nella relazione “Riferibilità delle misure e stima dell’incertezza di misura: criticità e approfondimenti sulla base delle esperienze maturate nel corso delle verifiche ispettive” di M. Patriarca e A. Menditto . I materiali di riferimento, ogni qual volta possibile, devono essere riferibili al Sistema Internazionale delle unità di misura SI, o a materiali di riferimento certificati. I materiali di riferimento interni devono essere controllati nella misura in cui sia tecnicamente ed economicamente fattibile (UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005, 5.6.3.2). Sono state pubblicate una serie di linee guida sull’utilizzo, la produzione e la certificazione dei materiali di riferimento: • • • • • • • • ISO Guide 30:1992 - Terms and definitions used in connection with reference materials (in corso di revisione) ISO Guide 30:1992/Amd 1:2008 - Revision of definitions for reference material and certified reference material ISO Guide 31:2000 - Reference materials - Contents of certificates and labels (in corso di revisione) ISO Guide 32:1997 - Calibration in analytical chemistry and use of certified reference materials ISO Guide 33:2000 - Uses of certified reference materials (in corso di revisione) ISO Guide 34:2000/Cor 1:2003 - General requirements for the competence of reference material producers (in corso di revisione) ISO Guide 35:2006 - Reference materials -- General and statistical principles for certification ILAC G9:1996 - Guidelines for the Selection and Use of Certified Reference Materials. ORL Rev. 0 22/06/2009 Pag. 2 di 7 • • • • ILAC G12:2000 - Guidelines for the Requirements for the Competence of Reference Materials Producers Eurachem. The Selection and use of Reference Materials (2002). www.eurachem.org UNICHIM, 2003. Guida alla scelta e all’uso di materiali di riferimento. Manuale n.197. Associazione per l’Unificazione nel Settore dell’Industria Chimica, Milano. EA 04/14, 2003. “The selection and use of reference materials”. Dovrebbero essere utilizzati, ove possibile, materiali di riferimento certificati con caratteristiche conformi a quanto indicato nelle guide ISO 32 e 33, forniti da produttori conformi alle guide ISO 34 e ILAC G12 e la cui certificazione sia conforme alla guida ISO 35 e documentata in accordo a quanto riportato nella guida ISO 31. Gli utilizzatori devono verificare che venga data chiara evidenza, da parte dei fornitori, dei valori delle proprietà di interesse dei materiali, delle incertezze associate, della riferibilità metrologica dei valori delle proprietà, del metodo di caratterizzazione, delle procedure di certificazione e di analisi statistica, della data di certificazione, della data di scadenza, delle modalità di conservazione, dell’aliquota richiesta per il processo di misurazione, ecc. Il laboratorio deve stabilire criteri per la selezione dei materiali di riferimento e nel caso in cui decida di non utilizzare un materiale di riferimento, deve essere in grado di fornire idonee motivazioni. L’utilizzo dei materiali di riferimento certificati deve essere appropriato, in considerazione della loro ridotta disponibilità e del loro elevato costo di produzione. L’uso di MRC in matrice (es. cortisolo nel siero) deve essere limitato alla validazione dei metodi di prova, evitandone l’utilizzo ad es. per la verifica di routine delle prestazioni di un metodo già validato. Nella scelta di un adeguato MRC, l’utilizzatore deve considerare il misurando, la matrice del campione in esame in modo da poter applicare al MRC la stessa procedura analitica utilizzata per il campione stesso, l’intervallo di concentrazione da valutare e l’incertezza delle grandezze certificate. Se non si ha un buon accordo tra la composizione del campione da analizzare e il MRC, si ottengono incertezze molto elevate. Il MRC deve inoltre essere manipolato secondo le modalità prescritte dal produttore. Tuttavia, ove non disponibili, come nel caso di molte prove chimiche, si può ricorrere all’utilizzo di matrici bianche fortificate con l’analita (sostanza pura) alle concentrazioni di interesse. Per la taratura si può ricorrere all’uso di materiali di riferimento di elevata purezza disponibili in commercio di cui venga fornita evidenza della riferibilità a materiali certificati. Requisiti essenziali dei materiali di riferimento utilizzati per il controllo di qualità sono l’omogeneità e la stabilità nei confronti della/e proprietà di interesse; tali materiali inoltre, devono avere matrice simile ai campioni da analizzare. I MR ORL Rev. 0 22/06/2009 Pag. 3 di 7 utilizzati per il controllo di qualità interno (costruzione di carte di controllo) devono essere caratterizzati prima dell’uso. La caratterizzazione dei MR utilizzati per il controllo di qualità esterno (organizzazione di prove valutative) non è strettamente richiesta prima dell’uso; il valore assegnato può essere quello di un laboratorio di riferimento, il valore di consenso dei risultati ottenuti da laboratori esperti o di quelli ottenuti da tutti i partecipanti al confronto interlaboratorio mediante statistiche robuste. Crescente importanza stanno assumendo i materiali di riferimento certificati da utilizzare per le analisi qualitative (ad es. autenticazione di alimenti quali vino, miele, controllo dei pesticidi e dei residui nei prodotti alimentari) al fine di identificare una sostanza piuttosto che determinarne la concentrazione come nelle analisi quantitative. Il database internazionale COMAR sui materiali di riferimento è disponibile on-line. Produttori di materiali di riferimento NIST National Institute of Standards and Technology (già NBS). Standard Reference Materials. JRC-IRMM - Institute for Reference Materials and Measurements. Materiali di riferimento certificati IRMM, BCR ed ERM (circa 550 MRC in totale). LGC Laboratory of Government Chemist. Materiali di riferimento nei settori biomedico, ambientale, agroalimentare, industriale. Certificazione di proprietà chimiche e fisiche. BAM Federal Institute for Materials Research and testing. MRC nei settori ambientale, alimentare, industriale Institute for National Measurement Standards del National Research Council of Canada. Acqua di fiume, estuario, mare, sedimenti, metalli in tracce, pesce. High Purity Standards. Soluzioni e materiali per la taratura di ICP-OES, ICP-MS, AA, IC, etc. FAPAS materiali di riferimento per il controllo qualità nel settore alimentare. In data 7-10 luglio 2009, si terrà ad Oxford UK il “12th Biological and Environmental Reference Material Symposium (BERM12)” con diverse sessioni dedicate all’utilizzo dei materiali di riferimento. ORL Rev. 0 22/06/2009 Pag. 4 di 7 Informazioni sono disponibili sul sito www.berm12.com. PROVE VALUTATIVE Per confronti interlaboratorio si intendono l’organizzazione, l’esecuzione e la valutazione di prove su materiali identici o simili, da parte di due o più laboratori, secondo condizioni prestabilite (Guida ISO/IEC 43-1: 1997). Esistono varie tipologie di confronti interlaboratorio che differiscono tra loro per obiettivi, protocolli operativi e laboratori partecipanti, e che comprendono: • le prove valutative, utilizzate per la valutazione delle prestazioni dei laboratori; • gli studi collaborativi, utilizzati per la determinazione delle caratteristiche delle prestazioni (es. esattezza, precisione) di un metodo di prova ai fini della validazione dei metodi analitici; gli esercizi di certificazione, utilizzati per l’assegnazione di valori a materiali di riferimento; i confronti chiave (key-comparisons) tra Istituti Nazionali di Metrologia o laboratori designati, utilizzati per la valutazione dello stato dell’arte di specifiche misurazioni. • • Le prove valutative (proficiency testing) sono la tipologia più comune di confronto interlaboratorio e, in accordo alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, sono uno dei mezzi per monitorare la validità delle prove e tenere sotto controllo la qualità dei risultati di prova. I vantaggi della partecipazione del laboratorio alle prove valutative sono molteplici: • • • • • • valutazione obiettiva ed indipendente delle prestazioni del laboratorio; monitoraggio del mantenimento delle prestazioni; identificazione di eventuali problemi; evidenza obiettiva a supporto della fiducia dei clienti nelle misurazioni del laboratorio; formazione e qualifica degli operatori; conferma delle stime di incertezza di misura. Le informazioni ottenute dalle prove valutative possono inoltre essere utilizzate per la valutazione indipendente dell’equivalenza dei risultati di misurazioni ottenuti con procedimenti di misurazione diversi e/o in luoghi diversi, in particolare quando non ORL Rev. 0 22/06/2009 Pag. 5 di 7 siano disponibili materiali di riferimento o materiali di riferimento certificati, fornendo pertanto una evidenza indiretta della riferibilità delle misurazioni. Sono state pubblicate una serie di norme e linee guida sull’organizzazione, la conduzione e l’utilizzo di prove valutative: • • • • • • ISO/IEC GUIDE 43-1:1997 “Proficiency testing by interlaboratory comparisons – Development and operation of proficiency testing schemes” ISO/IEC GUIDE 43-2:1997 “Proficiency testing by interlaboratory comparisons – Selection and use of proficiency testing schemes by laboratory accreditation bodies” ILAC G13:08/2007 “Guidelines for the Requirements for the Competence of Providers of Proficiency Testing Schemes”. EA 2/10:2001 “Policy for Participation in National and International Proficiency Testing Activity”. ISO 13528: 2005 “Statistical methods for use in proficiency testing by interlaboratory comparisons” Michael Thompson, Stephen L. R. Ellison and Roger Wood. The International Harmonized Protocol for the proficiency testing of analytical chemistry laboratories (IUPAC Technical Report). Pure Appl. Chem., 2006, Vol. 78, No. 1, pp. 145-196. In accordo alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17011, gli organismi di accreditamento, nella valutazione della competenza tecnica dei laboratori, devono tenere conto dei risultati delle prove valutative a cui il laboratorio ha partecipato. L’organismo di accreditamento deve assicurare che i laboratori da esso accreditati partecipino a prove valutative o altri programmi di confronto, quando disponibili ed appropriati, e che le azioni correttive siano effettuate quando necessario. I laboratori sono responsabili: - di verificare che l’organizzatore delle prove valutative operi in conformità ai requisiti delle Guide ISO/IEC 43-1:1997, 43-2:1997 e ILAC G13:2000; - di selezionare uno schema di prove valutative idoneo per lo scopo delle proprie prove; - di valutare correttamente i risultati della prova valutativa, dopo aver verificato che il rapporto inviato dall’organizzatore fornisca informazioni sufficienti. Entro il 2009 verrà pubblicata la nuova norma ISO/IEC 17043 “Conformity assessment - General requirements for proficiency testing”, attualmente in fase di bozza, che nasce dalla revisione delle guide ISO/IEC 43-1 e 43-2 da parte dell’ISO, su proposta dell’ILAC, al fine di integrare i concetti contenuti delle linee guida esistenti e creare un documento di riferimento trasversale, non settoriale, in cui vengono specificati i requisiti generali per la competenza degli organizzatori di programmi di prove valutative e per lo sviluppo e la conduzione degli stessi. ORL Rev. 0 22/06/2009 Pag. 6 di 7 Organizzatori di prove valutative • • • • • CCQM (www.bipm.fr) IMEP da IRMM (www.imep.ws) EA (www.european-accreditation.org) FAPAS (www.fapas.com) - Settore alimentare (componenti nutritivi, ingredienti alimentari, contaminanti naturali, contaminanti organici & inorganici, pesticidi, residui di medicinali veterinari, additivi alimentari, migrazione dall'imballaggio agli alimenti, allergeni) LGC standards (www.lgcpt.com) – Settore agroalimentare e ambientale. Il database EPTIS European Information System on Proficiency Testing Schemes in Testing fornisce altre informazioni sugli organizzatori di prove valutative. ORL Rev. 0 22/06/2009 Pag. 7 di 7