testi_interventi - Fracassetti Capodarco

INTERVENTI PER IL CONCERTO-CONFERENZA “IDEE PER LA MUSICA”
6 DICEMBRE 2012, ORE 17.30
CENTRO CONGRESSI SAN MARTINO, FERMO
INTERVENTO DEL SINDACO
Nella Brambatti
Vi saluto e vi ringrazio per questo appuntamento bello che purtroppo non mi vedrà insieme a voi per tutta la durata del concerto. Me ne
dispiace profondamente perché, come talvolta mi capita di dire, questi sono i momenti che in qualche modo giustificano e ritemprano
l'attività di un sindaco, che a volte è così frenetica che – per quel che mi riguarda – arrivo a una forma di dislessia, perché la stanchezza si
sente in certi momenti, in momenti come questi, di fine anno, dove gli impegni sono tanti e a volte anche molto onerosi. Però io ringrazio
voi, ringrazio chi ha curato tutta questa iniziativa, perché questi sono i momenti importanti, che ci fanno vivere bene. Io vedo un pubblico
che raramente adesso incontro ai concerti della Gioventù musicale, io vedo dei musicisti come Andrea Strappa, come Gloria, vedo dei
giovani che sono in fondo e tra l'altro, ho letto nel programma, sono anche del coro del Liceo scientifico, un coro che io ho avuto modo di
conoscere e di apprezzare.
È un momento importante questo, e per certi versi io ritengo che, malgrado le difficoltà che come Amministrazione dobbiamo affrontare
(come Amministrazione, perché io non parlo solo per me, ma parlo per tanti Sindaci che come me vivono dei momenti abbastanza difficili),
questa città ha saputo salvaguardare almeno un progetto culturale, lo ha sostenuto economicamente e devo dire, la qualità nasce anche dalla
grande collaborazione che noi possiamo avere, sulla quale possiamo contare, con le associazioni, con chi fa cultura da tempo, una cultura di
alta qualità e che ci consente proprio, in un sistema sinergico, di progettare e condividere, un progetto culturale che io direi ha una grande
valenza, valenza non solo territoriale, perché in effetti io penso che questa città possa dire, possa affermare di curare la cultura. L'abbiamo
fatto con grande sforzo, però la cultura è un valore fondamentale - in questo momento io mi rivolgo ai giovani - non deve passare
assolutamente l'idea che un concerto, un andare al teatro possa essere considerato un optional, ma è un dovere, da parte di chi si occupa di
amministrare, nella fattispecie del sindaco, di garantire un percorso di cultura che possa anche affiancare quello della scuola e direi anche
un profondo diritto da parte dei cittadini di pretendere che ci sia una qualità ed una proposta della cultura. Pretendere la cultura e difendere
la cultura non è un vezzo, ma è quanto ci chiede la nostra Costituzione e antepone il diritto e il dovere alla cultura anche a quello della
difesa, della tutela dell'ambiente. Più siamo immersi nella cultura e più abbiamo la possibilità - e mi rivolgo ancora ai giovani – di poter
essere dei bravi cittadini, e di questo il paese ha bisogno: bravi cittadini, che poi saranno bravi professionisti, bravi operai e anche, io direi,
bravi amministratori, nonché bravi politici, perché anche di questo abbiamo bisogno.
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Io vi ringrazio di nuovo, mi scuso, ma ho altri impegni e io approfitto dell'occasione – ormai siamo nell'avvento – per rivolgervi
comunque in via diciamo un po' anticipata, ma siamo già nell'aria che respiriamo, quella del Natale, di farvi gli auguri, di dare, ai giovani
l'invito a porgere gli auguri ai genitori, ai loro docenti e ringrazio associazioni e docenti per il grande lavoro di qualità che stanno facendo e
che giustificano anche i sacrifici di una persona – parlo di me – che tutto sommato a questa età pensava di fare viaggi e non certo di fare il
Sindaco. Il lavoro è molto duro, ma è grazie a voi che io riesco a farlo, non dico benissimo, ma almeno dignitosamente. Grazie.
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PER UN COORDINAMENTO DEGLI STUDI MUSICALI NEL FERMANO
Andrea Strappa
Attualmente la didattica della musica, almeno nel fermano, soffre di frammentazione, di discontinuità. Ci sono varie scuole private che
lavorano indipendentemente l'una dall'altra; c'è il Conservatorio, che con le recenti riforme è diventato un'istituzione universitaria; nelle
scuole di diverso ordine e grado ci sono segmenti limitati, come il Corso ad indirizzo musicale dell'ISC Fracassetti-Capodarco, la triennale
esperienza di Musica nella Scuola media e vari progetti promossi per iniziativa individuale dei docenti.
Tutte queste realtà sono isolate fra di loro e gli studenti passano dall'una all'altra dovendo ogni volta adattarsi a nuovi metodi,
programmi, indirizzi. Inoltre le prime fasi dell'infanzia, che secondo alcuni studi sono le più importanti per l'acculturazione musicale, sono
molto trascurate.
Occorre dunque porre rimedio a questa situazione, riunirsi fra le varie realtà e concordare un piano d'azione. Una soluzione potrebbe
essere una programmazione comune, una programmazione che almeno abbia dei punti di riferimento omogenei, in termini di obiettivi,
riferimenti metodologici, iniziative realizzabili.
Un importante nodo da sciogliere risiede nel fatto che l'insegnamento della musica ha due volti: da una parte, come attività formativa,
essa contribuisce al conseguimento degli obiettivi trasversali e al benessere complessivo dell'alunno; dall'altra, si pone come disciplina
specialistica, che richiede una frequentazione costante di qualità.
In ambedue i casi è bene che vengano investite risorse nelle prime fasce di età, quelle in cui l'alunno deve ancora prendere o prende i
primi contatti con l'istituzione scolastica, ed è più ricettivo e versatile. È precisamente il contrario di ciò che avviene nelle istituzioni
pubbliche: c'è un'esaltazione della formazione di alto livello, con il Conservatorio, e una scarsa attenzione alla formazione di base, quella
propedeutica rivolta all'infanzia, con una miriade di realtà scollegate fra loro che stentano a sopravvivere. Di musica proposta dall'alto di un
palco o di una pedana ce n'è abbastanza, quel che manca è la musica dentro le classi.
Per porre rimedio a questa situazione, vengono qui elencate alcune idee:
 istituire un coordinamento dello studio della musica nel fermano, con il compito di elaborare due programmazioni, una di tipo
formativo, l'altra di tipo specialistico-professionalizzante, due programmazioni in relazione fra loro, di cui la prima propedeutica
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all'altra, ma con una sua autonoma valenza, due programmazioni elaborate con l'attenzione di evitare il puro esercizio formalistico, la
rigidità, l'inadeguatezza;
 una volta elaborata e pubblicata la programmazione, anche le scuole di musica ad iniziativa privata potranno scegliere di aderire,
garantendo determinati requisiti, dichiarando la propria adesione nelle proprie presentazioni al pubblico;
 un passaggio intermedio fra il versante formativo e quello professionalizzante, sarebbe la realizzazione di una serie di gruppi
orchestrali organizzati per diverse fasce di età: un complesso di bande, cori, orchestre, con obiettivi specifici ordinati gradualmente,
sostenuto dalle Amministrazioni. E qualcosa in tale direzione il Comune di Fermo lo sta avviando. Per questa iniziativa, la classe di
Composizione per la didattica della musica, in Conservatorio, invece di produrre trascrizioni o composizioni fatte solo per
esercitazione, potrebbe elaborarle per gli organici strumentali reali, vedendole poi concretamente realizzate;
 oltre a tutto ciò, si potrà richiede - forti di una documentazione e di lavori preparatori che dovranno essere presi in considerazione l'istituzione di un Liceo musicale, anello di raccordo mancante, sul piano professionalizzante, tra gli ISC e il Conservatorio, e
finanziamenti regionali ed europei. Ma sull'istituzione di un Liceo musicale verrà successivamente dedicato un incontro specifico,
trattandosi di un tema che richiede approfondimenti particolari.
Nell'ISC “Fracassetti-Capodarco”, dov'è istituito un corso ad indirizzo musicale per le scuole medie, già si sta avviando un percorso
coerente con personale specializzato che procede dalle scuole dell'infanzia, per le scuole primarie, fino alle scuole secondarie di
primo grado (un arco temporale di ben undici anni, in cui la musica può assumere un ruolo incisivo; si sta inoltre allestendo nel sito
web della Scuola una sezione sulla didattica musicale con materiale utile allo scopo.
MEMORANDUM
All'uscita troverete un foglio su cui riportare un indirizzo di posta elettronica, per quanti vogliano aderire, sostenere, o essere informati
sul nascente “coordinamento per lo studio della musica nel fermano”.
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LA MUSICA NEL PROCESSO DI CRESCITA
Marco Moschini
E’ stato detto che la musica, la poesia e l’arte in genere, sono “cose che non servono a niente”. E’ vero: “non servono a niente” ai fini di
una qualsivoglia macchina produttiva, ma hanno la capacità di creare uno “spazio interiore” per riflettere su noi stessi e sul mondo così da
non venirne completamente assimilati, e riguardano direttamente la felicità dell’uomo.
Questo perché fanno leva sulla creatività e sanno parlare alle emozioni.
Educare alla creatività, oltre a “permettere a ognuno di valorizzare se stesso attraverso l’espressione della propria originalità”, vuol dire
anche “educare alla diversità”: una didattica in cui si promuovano degli atteggiamenti creativi, permette che si guardi alle cose sotto
l’aspetto dell’alterità e della novità. Così l’altro, e il “diverso”, non solo non respingono ma attraggono; le cose e le persone non sono
nemiche e il mondo viene vissuto come un oggetto da scoprire.
Riguardo alla creatività come strumento di salvezza per non essere “macinati” dagli ingranaggi del quotidiano, Rodari diceva: “Il tram è
pericoloso, ma il tran-tran è più pericoloso ancora: il tram può spezzare una gamba, ma il tran-tran può uccidere il pensiero”. In effetti la
musica ci distacca dal contingente e mette in moto la fantasia, definita come “dono di vedere un mondo che non c’è” e come “antidoto alla
finitezza di ogni esperienza individuale”. La fantasia ci aiuta a superare la realtà e a non accettarla così com’è.
Si potrebbe dire, parafrasando Pennac, che “la virtù paradossale della musica è quella di astrarci dal mondo per trovargli un senso”.
Perché questo accade a chi fa musica: mentre l’ascoltiamo o la componiamo, viviamo momentaneamente altre realtà e altre vite, cosicché
quando torniamo alla nostra quotidianità riusciamo a capirla, accettarla e interpretarla meglio, perché la musica ci ha arricchito, ci ha dato
una visione più ampia e strumenti che ci permettono di inquadrare le nostre esperienze e guardarle con più distacco. Le produzioni
fantastiche non allontanano dalla realtà, ma aiutano a starci meglio. Perché per essere “compresa”, la realtà ha bisogno di essere “superata”,
direi quasi “dissacrata” con l’aiuto dell’immaginazione.
Quanto alle emozioni, oggi molti ragazzi sono emotivamente analfabeti, perché ci si preoccupa soltanto della componente intellettiva;
ma l’intelligenza senza il sentimento “genera mostri” e genera fragilità. L’educazione va ben al di là dell’istruzione: educazione vuol dire
anche e soprattutto cura dei sentimenti.
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In una persona serena, le emozioni sanno diventare musica e parola, e non sono costrette a sfociare nel gesto inconsulto. Perché se
l’emozione non trova il veicolo per esprimersi, ricorre al gesto. La musica veicola, incanala emozioni e sentimenti, sviluppa la sensibilità
favorendo l’empatia (che è la radice dell’altruismo) e consente di stabilire relazioni: non per niente è il linguaggio comune a tutti i popoli
della Terra.
La conoscenza dei bambini più piccoli suggerisce che l’intervento didattico si concretizzi nelle attività di esplorazione dell’ambiente
sonoro, produzione e ascolto; che ogni lezione sia strettamente legata alla corporeità, si svolga in un contesto socializzante e venga
presentata in forma di gioco.
Solo in italiano suonare e giocare sono due vocaboli diversi; in altre lingue si usa lo stesso vocabolo: in francese jouer, in tedesco
spielen, in inglese play, in spagnolo jugar, in portoghese jogar, in esperanto ludi, in rumeno juca, lo stesso per il russo, l’ungherese e chissà
per quante altre lingue.
Nella mia personale esperienza di maestro elementare, ho utilizzato con soddisfazione il sistema di simbolizzazione “Orff” prima di
introdurre la notazione classica, collegando il suono alla parola e all’immagine. Il procedimento utilizzato è stato descritto in due pagine
del mio libro “Immaginando” (Armando Editore, 1990), che ho fotocopiato per metterle a disposizione degli interessati. Verranno inserite,
insieme a tutte le relazioni, nel sito dell’Istituto Scolastico Comprensivo Fracassetti-Capodarco.
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dal libro di Marco Moschini: Immaginando, Armando editore, 1990, pp. 108-111.
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IL CONSERVATORIO DI MUSICA DI FERMO: IERI E OGGI
Massimo Mazzoni
Io ringrazio innanzitutto il Prof. Ciarrocchi e il prof. Strappa per questo invito sia a suonare che a parlare un po' del Conservatorio. Il
tempo è breve, cinque minuti, e io diciamo che avevo pensato al Conservatorio di Fermo ieri, oggi e domani, forse non arriveremo a tutto,
però volevo darvi un breve cenno sulla storia del Conservatorio e anche su come il Conservatorio oggi è strutturato, perché magari a volte
non tutti lo sanno, tutti magari pensano che è una scuola un po' particolare, così, solo di estro, di fantasia, però, ecco... leggerò questo breve
appunto. Mi sono anche ispirato a un libro che è uscito recentemente, che è di Tarcisio Tarquini, tra l'altro presentato in Conservatorio
recentemente dallo stesso autore e dal Prof. Peretti che vedo qui in sala, che si intitola proprio così: Conservatorio ieri, oggi e domani
I Conservatori nascono cinque secoli orsono, come Istituti assistenziali affinché conservassero i bambini poveri restati senza famiglia o
abbandonati dai genitori per disperazione, nel tentativo di offrire loro un opportunità per sfuggire alla miseria.
I “figlioli” venivano istruiti, avviati ad un mestiere, messi in condizione di affrontare la vita avendo un lavoro e un potenziale reddito.
Oggi il Conservatorio è un'istituzione di alta formazione artistica e musicale, specializzata nello studio della musica le cui aree
accademiche sono articolate in molteplici indirizzi: esecutivo (sia per il canto che per gli strumenti), compositivo, della direzione
d'orchestra, della direzione di coro, del jazz, della musica elettronica, per la formazione artistico-professionale di cantanti, strumentisti e
compositori.
Il Conservatorio di Musica di Fermo nasce dalla paziente ed instancabile opera del Prof. Annio Giostra, che abbiamo festeggiato
qualche giorno fa, abbiamo festeggiato i suoi novant'anni, che nel 1968 fonda il Liceo Musicale. In pochi anni l’attività musicale si sviluppa
considerevolmente sia in termini di didattica che di produzione, tanto che nel 1978 con un decreto ministeriale viene istituita a Fermo la
sede distaccata del Conservatorio di Musica G. Rossini di Pesaro.
Per venti anni il Conservatorio cresce sotto la guida di fiduciari del Conservatorio pesarese – vedo qui in sala uno di questi che è il M.o
Fulvio Delli Pizzi, che giovanissimo ha avuto questo incarico e l'ha portato avanti per molti anni - che hanno accompagnato l’evoluzione
della nostra sede distaccata.
Nel 1998 viene raggiunta l’autonomia e la sede fermana viene intitolata a Giovanni Battista Pergolesi, altro insigne compositore
marchigiano.
In questi anni il Conservatorio si trova ad affrontare un momento di profonda trasformazione con l’equiparazione a Istituzione di livello
universitario e la conseguente autonomia giuridica ed economica.
La legge 508/99 prevede infatti la possibilità di istituire corsi di Laurea di I e II livello accademico.
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Si tratta di una possibilità che richiede lo spiegamento di tutte le risorse, da quelle didattiche ed economiche a quelle che riguardano la
capacità di ripensamento delle risorse umane sotto il profilo gestionale.
Nel difficile compito di trasformazione, il Conservatorio di Fermo prevede una struttura che prevede l’integrazione dei vecchi organi
previsti dalla legge con Organi adeguati alle nuove esigenze didattiche e gestionali:
Il Presidente
Il Direttore
Il Consiglio di Amministrazione
Il Consiglio Accademico
Il Collegio dei Revisori
Il Nucleo di Valutazione
Il Collegio dei Professori
Il Presidente, che attualmente è la professoressa Nella Brambatti, sindaco di questa città, nominato dal Ministro, è il rappresentante
legale dell’Istituzione, presiede il Consiglio di Amministrazione e promuove iniziative volte a potenziare le dotazioni finanziare del
Conservatorio e ad intrattenere rapporti di cooperazione con i soggetti pubblici e privati presenti nel territorio.
Il Direttore, eletto dai docenti del Conservatorio, è responsabile dell’andamento didattico, scientifico ed artistico, ha la rappresentanza
legale riguardo la didattica, la ricerca, le sperimentazioni e la produzione artistica. Presiede il Consiglio Accademico e il Collegio dei
Docenti.
Il Consiglio Accademico definisce la politica generale e le strategie della gestione del Conservatorio, esercitando tutte le competenze
relative alla programmazione e al coordinamento delle attività didattiche di ricerca e di produzione artistica.
Il Consiglio di Amministrazione, in attuazione delle linee di intervento e sviluppo della didattica, della ricerca e della produzione
definite dal Consiglio Accademico, stabilisce gli obiettivi e i programmi della gestione amministrativa e promuove le iniziative volte a
potenziare le dotazioni finanziarie del Conservatorio.
Il Collegio dei Professori formula proposte e svolge funzioni di supporto alle attività del Consiglio Accademico, formula pareri ed
avanza richieste al Consiglio Accademico.
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Il Nucleo di Valutazione redige una relazione annuale su attività e funzionamento; ha compiti di valutazione dei risultati dell’attività
didattica e scientifica e del funzionamento complessivo dell’Istituzione.
Il Collegio dei Revisori è composto da tre membri, di cui uno designato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, e due designati dal
Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Esso vigila sulla legittimità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa;
espleta i controlli di regolarità amministrativa e contabile.
La Consulta degli Studenti è l’organo degli studenti ed ha funzioni sia propositive sia consultive nei confronti degli organi di governo
del Conservatorio. La Consulta può indirizzare richieste e formulare proposte al Consiglio Accademico e al Consiglio di Amministrazione
con particolare riferimento all’organizzazione didattica e dei servizi per gli studenti.
Nel Conservatorio attualmente convivono sia i vecchi ordinamenti didattici del 1930, sia quelli entrati in vigore come sperimentazioni
nel 2004.
L’offerta formativa didattica del Conservatorio prevede attualmente:
Corsi tradizionali del vecchio ordinamento ( corsi definiti in esaurimento)
Corsi pre-accademici
Corsi Accademici di I Livello
Corsi Accademici di II Livello
I corsi pre-accademici, a cui si può accedere con un minimo di età di 7 anni (salvo eccezioni), forniscono una formazione strutturata,
organizzata per periodo di studio e livelli di competenza con l’obiettivo di far acquisire una preparazione adeguata per l’ingresso ai corsi
accademici di I livello.
Il percorso si articola in tre periodi di studi:
I periodo livello A durata 3 anni
II periodo livello B durata 2 anni
III periodo livello C durata 3 anni
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I corsi di I e II livello accademico offrono la possibilità di elaborare piani di studio più ricchi ed articolati e quindi l’opportunità di
formare figure professionali più complesse e flessibili, adeguate alle richieste di un panorama musicale più articolato e globalizzato.
Il Conservatorio poi è fatto soprattutto di studenti, di ragazzi che suonano e, pensando al domani, vorrei chiudere questo breve
intervento con un domani prossimo: il 15 dicembre. Abbiamo ascoltato qui il pianista Davide Martelli che insieme al violinista Diego
Massimini il 15 dicembre si esibirà in una trasmissione su RAI 1, alle 8.30 del mattino, dove c'è una sorta di sfida tra Conservatori, che sta
procedendo da circa un paio di mesi. Il nostro turno sarà appunto il 15 dicembre e io vi invito a guardare la trasmissione, perché ci sarà lo
scontro tra Conservatorio di Fermo e quello di Milano. Quindi abbiamo bisogno un po' anche del vostro sostegno visto che la votazione si
effettua per tele-voto. Quindi io ogni occasione dove vado, purtroppo ripeto sempre questo, per sostenere questi ragazzi bravi e
meravigliosi e pieni di talento, grazie tante.
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SALUTO CONCLUSIVO
Paolo Ciarrocchi
Non salgo perché non voglio sovrastare il magnifico coro del Calzecchi Onesti e la professoressa Moschella che lo dirige. Si ripete
questa sera che i numeri e la musica vanno ben d'accordo, ce l'hanno insegnato i pitagorici, e la professoressa insegnante anche di
matematica e fisica, diplomata in pianoforte, penso che stia trasmettendo da qualche anno una significativa armonia tra l'attività didattica
curricolare e la musica. E la ringrazio tanto, so qual'è il suo valore di docente e abbiamo scoperto in questi ultimi anni qual'è il suo grande
valore di direttore del coro del Temistocle Calzecchi Onesti e che ci sia il coro del Calzecchi Onesti significa anche che l'Humanitas stasera
ha voluto dialogare con varie scuole, proprio per far sì – e il maestro ce lo insegnava poco fa – che ci sia una cinghia di trasmissione che al
meglio possa collegare i talenti e possa proporre valori. Vari ex-alunni del Liceo classico stasera si sono presentati: da Gloria Strappa ad
Andrea Strappa, a Davide Martelli e, non l'abbiamo visto, ma c'è Guido Alici, che ha composto i due brani che abbiamo ascoltato, Ninna
nanna e Stabat Mater. Posso testimoniare di quanti alunni dell'Hannibal Caro abbiano conseguito ottimi risultati a scuola e ottimi risultato
al Conservatorio, anzi, mentre andavano avanti negli studi, perfezionavano il loro apporto non solo nel loro apprendimento, ma nel loro
apporto nella didattica, diventavano più ordinati e migliori. E questo a significare che la scuola spenda pure in queste iniziative, spesso
nelle scuole ci sono tanti progetti che danno più l'immagine che la sostanza. Questo progetto del Temistocle Calzecchi Onesti invece è uno
di quei progetti che – nonostante le precarie condizioni economiche e finanziarie di cui dispongono i Consigli di Istituto - non può e non
deve mancare: ne rimanga uno? Rimanga questo. Ecco, e allora grazie anche al M.o Mazzoni e al Sindaco, perché vorremmo sempre più
conservare e alimentare il rapporto con il Conservatorio. Ricordo come ci eravamo spesi, in giunta scolastica provinciale e in consiglio
scolastico provinciale, con la Sig.ra Accardo, a quel tempo Provveditore agli studi, perché Fermo avesse un Conservatorio, e
successivamente lo avesse autonomo.
Ecco, allora auguriamoci che anche le proposte del Maestro Mazzoni, le proposte di Andrea Strappa, le proposte del maestro Moschini
che ci ha lusingati con la sua breve relazione, possano andare avanti, e l'Humanitas vuole farsi tramite, può, come può farsi tramite.
Colgo l'occasione per dire auguri, a ciascuno e a tutti, auguri ai giovanissimi compositori, esecutori, e auguri alle famiglie, e aiutiamoci
affinché non vadano dispersi i migliori valori, anzi, vengano alimentati e proposti. Buone feste.
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