RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA IMPIANTO ELETTR

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OGGETTO: Ristrutturazione Scuola Media Statale “F. BUSONI” di Empoli (FI)
RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA
IMPIANTO ELETTRICO
STRALCIO 2 – ESECUTIVO
1. INTRODUZIONE
La presente relazione ha per scopo l'illustrazione delle modalità di esecuzione e le caratteristiche degli impianti elettrici da installare nei locali dell’edificio scolastico di cui
in oggetto, utilizzati ad attività didattiche in genere, (aule, segreteria, palestra)
Comunque, per una migliore interpretazione sulla disposizione e destinazione d’uso dei
locali si rimanda allo schema planimetrico allegato.
L’impianto elettrico sarà realizzato con il grado di protezione più idoneo in relazione alla destinazione d’uso dei vari ambienti che si individuano sulla planimetria.
2. STATO ATTUALE DELL’IMPIANTO ELETTRICO
L’impianto elettrico attuale è alimentato da una fornitura ENEL in bassa tensione
3F+N, i cui misuratori sono alloggiati all’esterno in apposita cassetta del tipo in vetroresina a marca CONCHIGLIA. A valle di questi è stato installato, sempre in cassetta
come sopra, l’interruttore generale di tutto l’impianto con cablato a valle un interruttore
magnetotermico differenziale per l’alimentazione del quadro elettrico della palestra; un
quadretto per l’alimentazione dell’illuminazione perimetrale esterna ed un interruttore
magnetotermico differenziale per l’alimentazione di tutto l’edificio scolastico.
La distribuzione dell’energia all’interno della scuola avviene tramite un quadro elettrico
generale, provvisorio, al quale fanno capo le linee di alimentazione di vecchia installazione. Da detto quadro elettrico sono derivati alcuni sottoquadri la cui esecuzione è
completamente difforme dalle norme.
Le canalizzazioni dorsali, prevalentemente realizzate in canaletta PVC posata in vista,
sono attualmente in cattivo stato di manutenzione (in alcuni tratti si distaccano dal muro
ed il loro coperchio si apre con facilità senza l’utilizzo di alcun attrezzo).
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La conduttura posata all’interno di dette canalizzazioni non è, nella gran parte, del tipo
non propagante l’incendio, non vi è il rispetto delle colorazioni previste dalle norme,
non esiste la separazione fra i vari circuiti, le derivazioni sono spesso realizzate
all’interno di detta canaletta ed il riempimento, in alcuni tratti, supera ogni limite normativo. Non sempre le sezioni dei conduttori terminali sono maggiori o uguali a 1,5
mmq.
Il coordinamento corrente nominale interruttore/sezione conduttore derivato non sempre
è rispettato.
Nelle aule l’impianto realizzato è prevalentemente del tipo incassato e parte delle apparecchiature (prese ed interruttori) sono spesso del tipo da esterno e, talvolta, con i frutti
fuori dalle proprie scatole di contenimento. Alcune cassette di derivazione hanno il coperchio rotto e le canalizzazioni in alcuni punti non coprono adeguatamente i conduttori
che transitano al loro interno. Le derivazioni sono state normalmente realizzate
all’interno dei corpi illuminanti.
I corpi illuminanti costituiti da plafoniere con schermo in policarbonato prismatizzato, a
grado di protezione IP40, con lampade a fluorescenza, sono obsolete; hanno lo schermo
ingiallito, in vari casi anche rotto ed alcune plafoniere sono addirittura prive di schermo
di protezione.
3. REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI
Gli impianti saranno eseguiti a regola d'arte, come da prescrizione della legge 186 del
marzo 1968.
Il progetto dell'impianto elettrico di cui in oggetto sarà eseguito in ottemperanza alle
prescrizioni delle vigenti leggi e norme CEI ed in particolare :
- disposizioni normative di Autorità Locali e dei VV.F.;
- prescrizioni ed indicazioni dell'ENEL;
- D.P.R. 27/4/1955 n. 547
- D.P.R. 19/3/1956 n 303
- D.M. 22/12/58
- D.P.R 26/05/59 n. 689
- Legge 1/3/1968 n. 186
- Legge 18/10/1977 n. 791
- Legge 5/3/1990 n. 46
- D.P.R. 6/12/1991 n. 447
- Legge 7/12/1984 n. 818
«Norme per la prevenzione infortuni sul lavoro»
«Norme generali per l'igiene del lavoro»
«Luoghi di lavoro per i quali sono prescritte le particolari norme di cui
agli articoli 329 e 331 del decreto del Presidente della Repubblica 27
aprile 1955, n. 547»
«Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della
prevenzione incendi, al controllo del comando del corpo dei Vigili del
Fuoco»
«Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,
installazioni e impianti elettrici ed elettronici»
«Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità CEE
(n.73/23/CEE) relative alle garanzie di sicurezza che deve possedere
il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di
tensione
«Norme per la sicurezza degli impianti»
«Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990, n 46, in materia
di sicurezza degli impianti»
«Nulla osta provvisorio per le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, modifica degli articoli 2 e 3 della legge 4 marzo 1982,
n. 66, e norme integrative dell'ordinamento del Corpo nazionale dei
vigili del fuoco»
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- D.L. 19/09/1994 n. 626
«Attuazione delle Direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro»
Nell’esecuzione del progetto sono state rispettate tutte le norme CEI con particolare
riferimento alle disposizioni contenute nei fascicoli:
1
2
3
4
0-2
11-1
17-13/1
17-13/3
5
6
7
8
17-21
20-19
20-22
20-38
9 23-3
10 31-30
11 31-35
12 64-8
13
14
15
16
64-9
64-10
64-12
64-50
«Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici»
«Impianti elettrici con tensione superiore a 1kV in corrente alternata (fascicolo 5025)»
«Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bt (quadri bt)»
«Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro
uso.
Quadri di distribuzione (ASD).»
«Apparecchiature elettriche assiemate (quadri in tensione superiore a 1000V c.a.»
«Cavi isolanti in gomma con tensione nominale non superiore a 450/750V»
«Prova dei cavi non propaganti l'incendio»
«Cavi isolati icon gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi e gas
tossici e corrosivi. Parte 1 – Tensione nominale Uo/U non superiore a 0,6/1KV»
«Interruttori automatici di protezione contro sovraccarichi»
«Classificazione dei luoghi pericolosi»
«Guida alla classificazione dei luoghi pericolosi»
«Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in c.c.»
«Impianti elettrici utilizzatori negli edifici a destinazione residenziale e similare»
«Impianti elettrici nei luoghi di pubblico spettacolo e di trattenimento»
«Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici residenziali e nel terziario»
«Edilizia Residenziale – Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici
utilizzatori, ausiliari e telefonici»
4. CARATTERISTICHE DELLA FORNITURA ELETTRICA
- Tensione di alimentazione impianto
- Tipo di distribuzione secondo CEI 64.8:
- Corrente di c.c. massima presunta al punto di consegna a 380 V:
- Potenza massima utilizzabile di progetto:
- Frequenza
- Caduta di tensione massima di calcolo
5.
-
DATI DI PROGETTO
Destinazione dei locali:
Classificazione dei locali:
Grado minimo di protezione apparecchiature:
Sezione conduttore di neutro calcolata secondo:
Temperatura massima di riferimento per la
portata delle condutture e degli interruttori:
- Grado di illuminamento:
220/380V 3F+N
TT
6 kA
70 kW
50 Hz
4%
attività didattiche
secondo norme CEI 64-8
IP21/IP44
norme CEI 64-8 parte 5 art. 524
30°C
valori calcolati in base alle norme
UNI 10380
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6. CONSISTENZA DELLE OPERE
Le opere elettriche da realizzare consistono in:
- revisione di quadro elettrico di bassa tensione al punto di consegna (Q1);
- realizzazione di quadro elettrico di distribuzione generale “Q2”;
- revisione ed adeguamento e quadro elettrico del plesso n 1 (Q2.1);
- realizzazione dei quadri elettrici dei plessi n.2-3-4 e relativi quadri di comando valvole motorizzate predisposti per il collegamento agli elettrocircolatori per il riscaldamento del plesso;
- realizzazione di quadro elettrico preferenziale aula informatica;
- realizzazione dei quadri elettrici laboratori;
- alimentazione del quadro ascensore dal nuovo quadro elettrico generale:
- installazione di un pulsante di emergenza in portineria;
- realizzazione di nuove canalizzazioni dorsali;
- posa di nuove linee di distribuzione principale;
- realizzazione dell’impianto di illuminazione di sicurezza;
- sostituzione di tutti i corpi illuminanti;
- realizzazione di nuovo impianto elettrico relativo all’area portineria ed ai laboratori;
- realizzazione di nuovo impianto elettrico dei bagni di plesso ed insegnanti;
- realizzazione di impianto fonico di segnalazione di allarme;
- realizzazione di nuovo impianto a campanella di segnalazione inizio/fine lezione
con alimentazione da gruppo soccorritore, con recupero delle campane esistenti ancore idonee;
- realizzazione di nuovo impianto di chiamata dalla aule con l’utilizzo ove possibile
dell’impianto base attuale.
- adattamento impianto telefonico alle nuove esigenze con spostamento della centrale
telefonica nell’area portineria e con la sostituzione delle condutture e delle canalizzazioni non più idonee per condizioni di manutenzioni e per percorsi non più opportuni;
- realizzazione di impianto di illuminazione normale e di sicurezza per l’illuminazione della scala di emergenza;
- revisione impianto di illuminazione di sicurezza della palestra con riparazione dei
corpi illuminanti non funzionanti;
- riallacciamento dell’impianto elettrico delle aule alle nuove linee dorsali di alimentazione e revisione/rifacimento del medesimo con l’adeguamento alle normative vigenti, suddividendo il circuito luce su due accensioni e incassando gli interruttori
per le accensioni e le prese di prelievo energia ubicandole in idonea posizione; riutilizzo ove possibile e rispondenti a norme, canalizzazioni condutture ed apparecchiature;
- adeguamento alla nuova situazione dell’impianto di allarme con l’installazione di
nuovi rivelatori d’intrusione, recupero di quelli esistenti e sostituzione dei conduttori per poterli inserire nella nuova canalizzazione,
- realizzazione di impianto di antenna TV terrestre e predisposizione per antenna satellitare;
- realizzazione di impianto citofonico;
- realizzazione di impianto rete dati nei laboratori, aula insegnanti, biblioteca, nella
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nuova portineria e incluso anche l’alimentazione dell’impianto già esistente in
un’aula della sezione “P”.
realizzazione impianto di illuminazione di parte del seminterrato;
revisione e ampliamento dell’impianto generale di terra compreso il collegamento
all’impianto di terra delle scale di emergenza in acciaio zincato.
7. DESCRIZIONE SOMMARIA DELLE OPERE DA REALIZZARE NEL
PRESENTE STRALCIO
L’alimentazione dell’impianto elettrico avviene tramite una fornitura ENEL in BT,
tensione di alimentazione 220/380V 3F+N il cui punto di consegna dell’energia è ubicato sul muro esterno, nel punto indicato sulla planimetria. Immediatamente a valle dei
misuratori, nell’apposito cassonetto esistente del tipo in vetroresina a marca CONCHIGLIA, dimensioni 70x65x27cm circa, è alloggiato l’ interruttore generale del tipo magnetotermico differenziale 4x160A R160A, Tar. 160A con corrente differenziale e
tempo d’intervento regolabili ( Tar. Idn=0,5 A 0,5sec.), corredato di bobina di apertura
per il comando di emergenza. A valle di questo interruttore sono cablati come da schema elettrico allegato:
- l’interruttore a comando e protezione della linea che alimenta il quadro elettrico della
palestra;
- l’interruttore per l’alimentazione del quadro delle luci perimetrali esterne;
- l’interruttore per l’alimentazione del nuovo quadro di distribuzione generale della
scuola.
Da questo interruttore sarà derivata una linea da eseguire in cavo del tipo non propagante l’incendio FG7R-0,6/1 kV della formazione 3(1x70)+1x35mmq,+T per
l’alimentazione del nuovo quadro elettrico di distribuzione generale Q2, sul quale saranno cablati gli interruttori magnetotermici e magnetotermici differenziali a comando e
protezione delle linee per l’alimentazione dell’ascensore, dei quadri di plesso e di laboratorio, dei circuiti relativi alle utenze dell’area portineria, dei laboratori, della biblioteca, dell’aula insegnanti e dell’area segreteria.
Per la posa dei cavi di collegamento fra i quadri elettrici Q1 e Q2 sarà utilizzata una
passerella con fondo preforato in PVC autoestinguente da appendere al soffitto dello
scantinato, mentre nel tratto terminale per l’attraversamento del solaio sarà impiegato
cavidotto a sezione circolare.
Per la realizzazione dei nuovi punti luce e prese di prelievo energia, ove previsti (ingresso principale, laboratori, biblioteca, aula insegnanti, area segreteria, servizi di plesso
piano primo e piano terra) saranno impiegate varie tipologie di canalizzazioni a seconda
del luogo e delle necessità di installazione:
Sarà da preferire l’esecuzione in tubo flessibile PVC adatto per posa incassata; qualora
vi fossero delle difficoltà esecutive si potrà utilizzare tubo rigido PVC autoestinguente
per posa in vista e/o in canaletta in PVC autoestinguente da esterno apribile solo tramite attrezzo. In ogni caso tutte le canalizzazioni realizzate al di sotto di 2,5 m dal pavimento, ove le strutture edili lo consentano,dovranno essere del tipo per posa incassata.
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Le condutture posate nelle canalizzazioni dorsali saranno sempre del tipo non propagante l’incendio FG7(0)R-0,6/1kV, quelle che saranno posate in tubo flessibile PVC adatto
per posa incassata potranno essere del tipo NO7V-K 450-750 V
Tutti i circuiti che costituiscono sia le linee principali che terminali saranno protetti da
interruttori magnetotermici differenziali con corrente differenziale Idn=0,3/0,03A e
con corrente nominale coordinata con la sezione dei conduttori da essi derivati.
8. CLASSIFICAZIONE DEL LUOGO, GRADO DI PROTEZIONE DEGLI
IMPIANTI E MODALITA’ DI ESECUZIONE
8.1. Ingresso principale corridoi area di accesso aule.
Tutti gli spazi comuni dove hanno accesso gli alunni sono da considerarsi ambienti a
maggior rischio in caso d’incendio in relazione all’elevata densità di affollamento.
L’impianto elettrico sarà realizzato seguendo tutte le prescrizioni indicate dalle norma
CEI 64-8/7 al capoverso 751.04.1 ed al capoverso 751.04.02, in particolare:
ƒ i componenti elettrici accessibili saranno limitati a quelli strettamente necessari per
l’uso degli ambienti stessi;
ƒ i dispositivi di manovra, controllo e protezione saranno racchiusi entro involucri
apribili solo tramite chiave o attrezzo a disposizione del solo personale addetto;
ƒ i componenti elettrici applicati in vista devono essere di materiale resistente alle prove previste;
ƒ gli apparecchi illuminanti saranno a grado di protezione IP40 e saranno mantenuti ad
adeguata distanza dagli oggetti illuminati se questi ultimi sono combustibili;
ƒ le lampade e le altre parti componenti degli apparecchi di illuminazione saranno protetti contro le prevedibili sollecitazioni meccaniche;
ƒ le condutture non devono costituire un ostacolo al deflusso delle persone ed essere
poste sotto intonaco o, se in vista, entro involucri e barriere che costituiscano una
buona protezione contro i danneggiamenti meccanici prevedibili.
8.2. Aule e laboratori:
sono considerati locali ordinari pertanto l’impianto elettrico sarà realizzato a grado di
protezione IP2X.
In generale è previsto l’allacciamento dell’impianto elettrico esistente dell’aula ad una
nuova linea di alimentazione dedicata. L’impianto dell’aula o di altro locale oggetto
dell’intervento sarà accuratamente revisionato/rieseguito per renderlo rispondente alle
vigenti normative, in particolare se necessario:
ƒ saranno aggiunte eventuali scatole di derivazione;
ƒ i corpi illuminanti saranno provvisti di due accensioni ed i relativi interruttori di
comando saranno posti in scatola portapparecchi da incasso;
ƒ saranno sostituite tutte quelle canalizzazioni che non proteggono perfettamente i
conduttori posati al loro interno o che risultano deteriorate;
ƒ saranno sostituiti anche quei conduttori non più idonei;
ƒ saranno sostituite le apparecchiature non più idonee o in cattivo stato di manutenzione e quelle da esterno dovranno essere sostituite con quelle adatte per posa incassata;
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ƒ in tutte le aule tutti i corpi illuminanti saranno suddivisi su due accensioni.
L’impianto elettrico nel laboratorio di chimica/scienze, in prossimità del tavolo da lavoro a causa di un possibile utilizzo, se pur in piccolissime quantità, di materiali infiammabili e di gas GPL per l’alimentazione dei bunsen, sarà realizzato a grado di protezione minimo IP44 con l’impiego anche di prese interbloccate. I corpi illuminanti e le prese di prelievo energia installati nell’area lavabi saranno a grado di protezione IP55.
8.3. Uffici, sala insegnanti, sala ricevimento, portineria e corridoi:
sono considerati locali ordinari. L’impianto elettrico sarà realizzato a grado di protezione IP2X con canalizzazioni adeguate al luogo di installazione.
8.4. Archivi e biblioteca:
In relazione al tipo di materiale presente in ambiente (carta) la classe del compartimento antincendio, calcolata come da circolare n. 91 del 1961, potrebbe risultasse pari o superiore a 30, quindi, in base alle norme CEI 64-8/7, il luogo sarebbe da ritenersi
"a MAggior Rischio in Caso 'IncendiO". Questa considerazione vale solamente per gli
archivi, pertanto l’impianto elettrico in questi locali sarà eseguito con il grado di protezione minimo IP44, quindi ampiamente rispondente a quanto prescritto dalle sopra citate norme. Mentre per quanto riguarda la biblioteca l’impianto elettrico sarà eseguito a
grado di protezione IP.2X in quanto, per la limitata quantità di libri in essa presenti, si
può ritenere “ambiente ordinario”.
8.5. Servizi igienici:
sono da considerarsi locali particolari. L’impianto elettrico, pur non essendo prevista
l’installazione di vasche o docce, sarà realizzato tenendo conto delle disposizioni indicate sulle norme CEI 64-8/7 sezione 701, in particolare le apparecchiature elettriche saranno racchiuse in scatola portapparecchi a grado di protezione IP44 munita di coperchio con guaina elastica di protezione e le canalizzazioni saranno eseguite in tubo flessibile PVC serie pesante adatto per posa incassata.
Nei WC disabili sarà predisposto un sistema di chiamata per la richiesta di aiuto da parte del disabile, costituito principalmente da una segnalazione ottico-acustica da ubicare
in luogo permanentemente sorvegliato( le segnalazioni saranno riallacciate all’impianto
di chiamate aule, anche per quanto riguarda il WCH del primo plesso) ed una segnalazione ottica-acustica da predisporre presso la porta di ingresso al W.C. L’annullamento
della chiamata sarà attuabile solo tramite apposito pulsante da installare nel W.C. medesimo, in adiacenza del quale sarà posta anche una lampada spia di tranquillizzazione che
segnalerà l’avvenuta chiamata.
In eventuali servizi privi di aerazione naturale sarà installato un aspiratore atto a garantire un numero di ricambi d’aria previsti dalle disposizioni AUSL, comandato da un selettore con le posizioni di: spento, automatico, manuale. Sulla posizione automatico
l’aspiratore sarà controllato da un interruttore orario con programma giornaliero e settimanale.
8.6. sottosuolo
in parte del sottosuolo è previsto la realizzazione di un impianto di illuminazione da realizzarsi con un circuito a bassissima tensione di sicurezza 24 V con trasformatore a dop7
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pio isolamento, a grado di protezione IP55 trattandosi di luogo umido e bagnato. Le canalizzazioni saranno realizzate in tubo PVC autoestinguente per posa in vista fissate a
parete e/o soffitto ed avranno l’unica funzione di sostegno del conduttore che sarà del
tipo FG70R-0,6/1kV. I corpi illuminanti saranno a grado di protezione IP55 con coppa
in vetro prismatizzato con gabbia di protezione in PVC, adatti per lampada ad incandescenza.
9.
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE NORMALE
Poiché gli attuali corpi illuminanti sono obsoleti ed in cattivo stato di manutenzione ne
è stata prevista la sostituzione.
L'illuminazione normale sarà realizzata con vari circuiti, ciascuno di potenza inferiore
a 2000 VA, protetti singolarmente con interruttori magnetotermici-differenziali, aventi
origine dai rispettivi quadri.
Il numero dei corpi illuminanti che saranno installati nei vari ambienti è stato ottenuto
dai calcoli illuminotecnici effettuati nel rispetto della norma UNI 10380 e EN 12464
Descrizione dei corpi illuminanti previsti per l’illuminazione normale dei vari ambienti:
9.1. Corridoio principale e degli atrii dei plessi:
Per questi ambienti sono state previste plafoniere a grado di protezione IP40 con corpo
in lamiera in acciaio stampata in un unico pezzo, riflettore in acciaio bianco stabilizzato
ai raggi UV. Diffusore in policarbonato prismatizzato internamente, antiabbagliamento,
infrangibile, autoestinguente V2, stabilizzato ai raggi UV.- verniciatura ad immersione
per anaforesi con smalto acrilico colore bianco, stabilizzato ai raggi UV, previo trattamento di fosfatizzazione. Portalampada in policarbonato e contatti in bronzo fosforoso.
Cablate, rifasata e completa di antidisturbo radio. A marca DISANO ( come quelle esistenti) o similare.
9.2. Ingresso area portineria, aule e locali assimilabili:
plafoniere a marca DISANO, BEGHELLI o equivalente, con corpo in lamiera di acciaio
verniciato a polveri di poliestere di colore bianco, provvista di copricatodo, morsettiera a tre
poli, portafusibile e fusibile di protezione. Ottica lamellare in alluminio satinato con lamelle
trasversali e riflettori longitudinali piani a maglia rettangolare. Lamelle trasversali rigate a
microspecchi, con clips di chiusura. Cablata e rifasata a cosfì 0,9, completa di tubi come indicato sugli elaborati grafici..
9.3. Archivi e parte dei laboratori di scienze e di artistica:
plafoniere a marca DISANO o similare, a grado di protezione IP65, in poliestere bianco rinforzato con fibra di vetro, isolato all’interno con poliuretano espanso, schermo in policarbonato, assemblata e rifasata a cosfì =0,9 completa di tubi come indicato sugli elaborati grafici.
9.4. Servizi relativi all’intervento:
plafoniere a grado di protezione minimo IP65 con corpo in policarbonato, infranfibile
ed autoestinguente V2, stabilizzato ai raggi UV. Diffusore in policarbonato antiabba8
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gliamento infrangibile ed autoestinguente V2, stabilizzato ai raggi UV, liscio esternamente antipolvere. Riflettore in alluminio lucido, portalampada in policarbonato e contatti in bronzo fosforoso. Completo di lampada ad incandescenza fino a 100 W. A marca
DISANO o similare.
10. EMERGENZE
10.1. Impianto di illuminazione di sicurezza
Per l'impianto di illuminazione di sicurezza sono state previste plafoniere “SE” Auto
Test, a grado di protezione IP40, in materiale plastico autoestinguente, con lampada a
fluorescenza a risparmio energetico da W 24PL autoalimentate con batterie al NiCd,
con un’autonomia di almeno un’ora e dodici ore di ricarica. Alimentazione 230V 50 Hz
A marca BEGHELLI mod. Pratica Completa o similare
Questo impianto sarà indipendente dagli impianti elettrici principali e da qualsiasi altro
servizio elettrico ed entrerà automaticamente in funzione entro 0,5 sec. in assenza delle
tensione di rete o in seguito all'intervento degli interruttori magnetotermici differenziali
posti a protezione dell'illuminazione normale.
I corpi illuminanti saranno in numero e disposti in modo tale da permettere un regolare
esodo in caso di emergenza.
10.2. Revisione impianto di illuminazione di sicurezza palestra.
E’ prevista la revisione di tutti i corpi illuminanti per l’illuminazione di sicurezza della
palestra con la sostituzione, ove necessario, delle batterie e delle lampade in modo da
rendere nuovamente efficiente questo impianto.
Impianto a campanella di segnalazione di inizio/fine lezione
Sarà installato un nuovo impianto comandato con un interruttore orario programmabile
pausa-lavoro che, tramite delle campane in bronzo a 24Vc.a (in parte saranno riutilizzate quelle attuali) disposte in prossimità dei plessi e dei laboratori ed udibili da ogni locale, segnalerà l’inizio e/o la fine della lezione. In luogo presidiato (portineria), sarà installato un apposito pulsante per una segnalazione manuale.
Questo impianto, con un suono convenuto, potrà essere utilizzato anche come impianto
di allarme, pertanto sarà alimentato con un gruppo soccorritore avente un’autonomia di
almeno 30minuti.
10.3.
10.4. Impianto di allarme fonico
Sarà installato un impianto di allarme fonico tramite altoparlanti in grado di avvertire
gli alunni e tutto il personale presente in caso di emergenza. L’impianto sarà costituito
da un armadio rack contenente un preamplificatore/miscelatore, l'unità d’ingresso e
l’unità di potenza ai quali faranno capo i diffusori da disporre in ogni aula, nella palestra
e nei corridoi. Tutto il complesso sarà alimentato con un gruppo soccorritore avente un’
autonomia di almeno 30minuti. Il sistema sarà attivato manualmente tramite apposito
pulsante a fungo; un messaggio di segnalazione di allarme, preregistrato, verrà diffuso
in tutti gli ambienti tramite le apposite casse.
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10.5. Impianto di allarme e di rivelazione fumi
Per l’impianto di rivelazione di intrusione è prevista la sostituzione dei conduttori al fine di poterli inserire nei nuovi percorsi delle nuove canalizzazioni. E’ altresì previsto un
ampliamento con l’integrazione di rivelatori d’intrusione ad infrarossi passivi e/o a
doppia tecnologia (rivelatori già presenti nella scuola), nell’area portineria, nell’aula
d’informatica e nella biblioteca. Si dovrà realizzare la separazione elettrica fra i circuiti
di allarme e quelli elettrici di potenza impiegando canalizzazioni separate che assicurino
il necessario isolamento, e tutte le derivazioni dovranno avvenire in apposite scatole
separate e contrassegnate. L’impianto farà capo sempre all’attuale centrale di comando
e controllo attualmente installata in segreteria, in fase di esecuzione dei lavori sarà da
valutare l’opportunità di spostare tale centrale in portineria.
E’ previsto anche lo spostamento di uno dei due inseritori in modo tale da trovarsi al di
fuori dalla zona protetta. Il tutto dovrà essere realizzato nel rispetto delle norme vigenti
in materia.
Negli archivi è prevista la realizzazione, da valutare in corso d’opera, di un impianto di
rivelazione di fumi atto a segnalare un principio d’incendio con segnalazione ottica ed
acustica.
10.6. Pulsante di emergenza
In prossimità della portineria, in posizione segnalata e facilmente accessibile, verrà installato un pulsante di emergenza alloggiato in contenitore di colore rosso sotto vetro
frangibile, atto, con un'unica manovra, ad effettuare l'apertura dell’interruttore generale
posto immediatamente a valle dei misuratori, ed atto a togliere tensione, in caso di emergenza, a tutto l’edificio scolastico.
In prossimità dell’accesso alla palestra ed in prossimità del punto di consegna ENEL
sono già presenti due pulsanti di emergenza.
11. IMPIANTO DI ANTENNA TV:
L'impianto sarà di tipo centralizzato per tutte le aule interessate. Sul tetto saranno installate le
necessarie antenne fissate ad apposito palo in acciaio zincato di circa 3 m di altezza, che sarà opportunamente fissato alle strutture edili e controventato con almeno tre tiranti. Il centralino di amplificazione sarà installato in luogo idoneo ed alimentato da apposita presa a
spina.
I segnali in uscita dal centralino verranno distribuiti alle singole prese attraverso la rete
di distribuzione costituita sostanzialmente, oltre che dai cavi coassiali di collegamento, da
divisori, derivatori e prese d'utente. Tutti questi elementi avranno caratteristiche tali da non
produrre sensibili disattamenti di impedenze, ed alla presa di segnale TV più sfavorita dovranno essere garantiti livelli di segnali non inferiori a 60 dB(A) eV, come previsto dalle
rispettive norme CEI. Il fondo linea dovrà essere richiuso con apposita resistenza da 75
ohm.
Non è previsto il collegamento a terra del palo di antenna TV per la protezione contro le scariche atmosferiche in quanto i calcoli effettuati nelle condizioni più sfavorevoli, hanno definito l'edificio autoprotetto, pertanto si dovrà provvedere solo all'equipotenzialità del palo
con conduttore di terra della sezione di 6 mmq.
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I cavi di alimentazione relativi all'impianto di antenna TV dovranno transitare in canalizzazioni separate da tutti gli altri impianti e le derivazioni dovranno essere effettuate in specifiche cassette di derivazione.
12. IMPIANTO TELEFONICO
L’impianto telefonico esistente sarà riadeguato alle nuove esigenze, in particolare sarà
realizzata una nuova canalizzazione dorsale nella quale saranno alloggiate tutte le linee
telefoniche necessarie (esistenti e di nuova esecuzione). E’ stato previsto anche lo spostamento della centrale telefonica in portineria con l’aggiunta di un punto telefonico,
mentre resteranno invariati tutti gli altri punti telefonici, sia per quantità che per ubicazione. In quei locali dove vi sono delle linee telefoniche dismesse dovranno essere rimosse.
13. CANALIZZAZIONI
Le canalizzazioni per l'alloggio delle linee elettriche dorsali e terminali saranno così
costituite:
- in passerella portacavi in PVC appesa al soffitto dello scantinato e cavidotto in polietilene a sezione circolare flessibile nel tratto finale nell’attraversamento del solaio,
per la posa dei cavi di collegamento dal quadro elettrico Q1 al quadro Q2);
- in canale in acciaio zincato a caldo smaltato profilato ad U completo di coperchio e
di setto separatore per la separazione dei circuiti di energia da quelli relativi agli impianti speciali, per la posa delle linee dorsali;
- in canale PVC autoestinguente a tre scomparti con coperchio apribile solo tramite attrezzo, per la posa delle linee dorsali e terminali relative sia ai circuiti di energia che
per la posa dei circuiti speciali( fonia, telefonico, allarme ecc.).
-
in tubo e/o in canaletta PVC autoestinguente per posa in vista e/o in tubo flessibile
PVC per posa incassata per l’alloggio della linea di alimentazione fino ai punti di
utilizzazione finale (centri luce, prese, utilizzatori vari ecc.) per i locali interessati;
-
nei servizi e nei locali in genere dove potranno trovarsi permanentemente gli alunni
le canalizzazioni per la posa delle linee di alimentazione delle apparecchiature, saranno eseguite in tubo flessibile PVC per posa incassata, in particolare quelle poste
al disotto di 2,5m dal piano calpestio.
La passerella in PVC autoestinguente sarà del tipo per estrusione, fabbricata con profilo a U, con fondo forato, completa di coperchio, di pezzi speciali d’unione, raccordi e
bulloneria in PVC o in acciaio inox. Adatta per gli ambienti umidi, salini e chimicamente aggressivi. Il fissaggio alle strutture edili dovrà avvenire con gli appositi accessori,
fissati a distanze congrue con il carico sorretto e mai superiori a 1,7 m.
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Il canale metallico zincato smaltato sarà resistente alla corrosione a norma CEI 23-31 a
grado di protezione IP40/20, fabbricato con profilo ad U, completo di coperchio, di pezzi speciali d'unione e raccordo e bulloneria in acciaio. Il fissaggio alle strutture edili
dovrà avvenire con gli appositi accessori, fissati a distanze congrue con il carico sorretto e mai superiori a 1,7 m.
Il cavidotto corrugato per posa interrata sarà in polietilene con resistenza allo schiacciamento 750 Newton per 10 minuti, con doppio strato d'isolamento: uno esterno corrugato destinato a garantire la resistenza meccanica, lo schiacciamento e la flessibilità ed uno interno liscio per permettere un migliore scorrimento dei cavi.
Il tubo PVC autoestinguente sarà del tipo rigido serie pesante per posa in vista con resistenza allo schiacciamento (750 Newton su 5 cm), completo di pezzi speciali d'unione, manicotti di raccordo, curve, pressatubo. Il fissaggio alle strutture edili dovrà
avvenire con gli appositi accessori, fissati a distanze congrue con il carico sorretto e
mai superiori a 70 cm.
I tubi protettivi flessibili corrugati in PVC autoestinguente, a marchi IMQ, rispondenti
alle norme CEI 23-14; per posa incassata potranno essere del tipo leggero con resistenza allo schiacciamento pari a 350 Newton su 5 cm a 20 °C . Quelli per posa incassata
sotto pavimento saranno del tipo pesante con resistenza allo schiacciamento pari a 2000
Newton su 5 cm (oltre 400 kg/dm) a 20°C.
La canaletta PVC sarà del tipo autoestinguente per posa in vista ad almeno tre scomparti ed apribile solo tramite attrezzo.
Le giunzioni fra tubi e l'ingresso di essi nelle scatole saranno realizzate mediante manicotti filettati o a compressione e pressatubi idonei a mantenere il grado IP richiesto.
Le curve dei tubi dovranno essere sempre ad ampio raggio in conformità ai diametri
massimi dei cavi contenuti. Particolare attenzione dovrà porsi nel verificare che al loro
interno non esistano spigoli o difetti di lavorazione che possano causare il danneggiamento o la distruzione degli isolanti dei cavi contenuti.
I coefficienti di riempimento delle canalizzazioni, intesi come rapporto fra la sezione totale teorica esterna dei conduttori e la sezione interna netta della canalizzazione, non
dovranno superare i valori massimi di seguito specificati:
- passerella, canale in acciaio smaltato, canale PVC portacavi:
- tubazione in PVC:
0,66
0,50
Nella posa dei cavi si dovrà tener conto dei coefficienti di riempimento e comunque il
diametro interno dei tubi dovrà essere pari ad almeno 1,4 volte il diametro del cerchio
circoscritto al fascio dei cavi contenuti.
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14.
SCATOLE E CASSETTE DI DERIVAZIONE
Per tutti i tipi di impianti elettrici, ove si renda necessaria l'installazione di scatole o
cassette di derivazione o transito (compresi i sistemi a tensione ridotta), esse saranno
con il grado di protezione richiesto per l'ambiente di installazione.
Per tutti gli impianti incassati, compresi quelli a tensione ridotta, non sono ammesse
scatole o cassette, i cui coperchi non coprano abbondantemente il giunto cassettamuratura, così pure non sono ammessi coperchi non piani né quelli fissati a semplice
pressione
La dimensione minima ammessa per le scatole e le cassette è di 65 mm di diametro o di
70 mm di lato, comunque saranno tali da mantenere un margine del 50% rispetto allo
spazio impegnato dai conduttori con le relative derivazioni o giunzioni. Le scatole saranno in lega di alluminio pressofuso o in materiale plastico ad elevata resistenza (tipo
pesante), provviste di apposito pressacavo o pressatubo per l'ingresso dei cavi/tubi.
La profondità delle cassette deve essere tale da essere contenuta nei muri divisori di minore spessore. Non sono ammesse cassette di legno. Il sistema di fìssaggio dei coperchi
alla cassetta deve avvenire mediante viti. Per l'impiego di scatole o cassette a tenuta dovranno essere metalliche di fusione o in PVC autoestinguente V2 - 850ºC.
Si intendono a tenuta le apparecchiature con grado di protezione non inferiore a IP44.
Qualora le linee fossero sottoposte a bruschi cambiamenti di direzione, sarà opportuna l'installazione di apposite cassette di transito.
Le giunzioni dei conduttori saranno eseguite soltanto per mezzo di idonei morsetti a
cappuccio in materiale isolante o su morsettiere. Per sezioni fino a 6mm sarà ammesso
l'impiego di morsetti volanti; per sezioni superiori sono prescritte morsettiere fissate nel
fondo delle scatole.
Nessuna giunzione e nessuna derivazione sarà eseguita nelle scatole porta apparecchi
né sui morsetti delle apparecchiature, né in qualsiasi tipo di canale e tubazione, ma solamente nelle apposite scatole.
15.
CONDUTTURE
La sezione dei conduttori sarà determinata per una temperatura ambiente di 30°C, tenuta debita considerazione dell'eventuale coefficiente di riduzione in funzione del tipo di posa, della temperatura ambiente e delle mutue reattanze con altri circuiti.
La massima c.d.t. (caduta di tensione) ammissibile non potrà superare il 4% della tensione misurata a vuoto nel punto di fornitura.
La sezione minima da impiegare non sarà inferiore ad 1,5 mmq fatta eccezione per i
conduttori appartenenti a circuiti di comando, segnalazione e misura.
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I cavi da impiegare dovranno essere a marchio IMQ e possedere caratteristiche di "non
propagazione dell'incendio" (norma CEI 20-22 parte II).
In relazione alla modalità di posa si impiegheranno i seguenti tipi:
- posa in canale di acciaio zincato e/o canale- passerella portatavi in PVC autoestinguente e/o cavidotto per posa interrata: FG7(0)R-0,6/1KV;
- posa in canale e/o tubo PVC autoestinguente: FROR-450-750 V; NO7V-K 450750V
- posa in tubo PVC flessibile per posa incassata: N07V-K 450-750 V;
- Per la posa delle linee dorsali fino alla cassetta di distribuzione dell’aula o del
locale interessato è stato sempre previsto l’impiego di cavo del tipo FG7(0)R0,6/1KV.
- Per la posa delle linee di alimentazione dell’impianto fonico di allarme è stato s
previsto l’impiego di cavo del tipo FTG10(0)M1-0,6/1KV (RF-31-22) resistente
al fuoco.
Il cavo N07V-K 450/750 V è del tipo unipolare con conduttore flessibile in rame isolato con materiale termoplastico PVC senza guaina, non propagante l'incendio e la
fiamma conforme norme CEI 20-22 II e CEI 20-35. Tensione di prova 2500 V in c.a..
Temperatura di esercizio max 70°C. Temperatura di corto circuito max 160°C. Isolamento PVC speciale a doppio strato. Adatto per impiego entro tubazioni in vista, incassate o sistemi chiusi similari. Adatti per tensioni sino a 1000 V in c.a. o in caso di c.c.
sino a 750 V verso terra. Temperatura minima 5°C. Raggio minimo di curvatura 4 volte
il diametro esterno massimo. Sforzo massimo di tipo 50 N per mmq di sezione totale in
rame.
Il cavo FG7(0)R-0,6/1 kV e di tipo unipolare o multipolare, con conduttore flessibile in
rame isolato con materiale a base di gomma etilenpropilenica di qualita' G7 sotto guaina PVC speciale di qualita' RZ, antiabrasiva, temperatura di esercizio 90°C. Non
propagante l’incendio e la fiamma conforme norme CEI 20-22 II – CEI 20-35. Contenuta emissioni di gas corrosivi in caso d’incendio CEI 20-37 I. Mescola isolante con
elevate caratteristiche elettriche, meccaniche e termiche (norme CEI 20-11, CEI 20-34).
Adatto per alimentazione di impianti di bassa tensione e trasporto di comandi e/o segnali in ambienti industriali e civili. Adatto per posa fissa sia all’interno che all’esterno.
Si prestano ad essere installati in aria libera, su passerelle, in tubazioni, canalette o sistemi similari.
Il cavo FROR 450/750V e di tipo multipolare, non propagante l’incendio e la fiamma
conforme norme CEI 20-22 II, CEI 20.35. Contenuta emissione di gas corrosivi in caso d’incendio (norme CEI 20-37 parte I.). guaina con mescola antiabrasiva. Adatto per
collegamenti mobili in ambienti a rischio in caso d’incendio, per installazioni fisse in
tubo o canale di protezione.
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Qualora nella fase di infilaggio non fosse possibile escludere il rischio di danneggiamento all'isolante saranno sempre utilizzati cavi muniti di guaina antiabrasiva.
Le colorazioni dei cavi unipolari privi di guaina saranno rigorosamente come indicato
dalla norma CEI 64.8 e relative tabelle UNEL 00722-74 e 00712, ovvero:
per i conduttori di fase saranno nero, grigio, marrone;
per i conduttori di neutro celeste o blu;
per i conduttori di protezione, di equipotenzialità e terra giallo/verde.
La portata del conduttore sarà coordinata con la corrente di intervento delle protezioni
per garantire una efficace protezione contro il rischio d'incendio.
Non è ammessa la coesistenza di cavi appartenenti a circuiti a tensione diversa all'interno delle stesse canalizzazioni e cassette di derivazione se non muniti tutti dell'isolamento necessario per la tensione più elevata. La separazione elettrica deve venir mantenuta
anche internamente alle scatole di derivazione mediante opportuni setti separatori.
16.
QUADRI ELETTRICI
16.1. Quadro elettrico ai misuratori -Q1-
Il quadro elettrico misuratori realizzato in una cassetta in SMC (vetroresina), a marca
CONCHIGLIA, provvista di portella cieca, a grado di protezione IP44 verrà revisionato e
collegato ai nuovi conduttori che andranno ad alimentare il quadro elettrico di distribuzione
generale Q2.
Il cablaggio sarà conforme al rispettivo schema elettrico unificare
16.2. Quadro elettrico generale di distribuzione -Q2Il quadro elettrico generale verrà eseguito con carpenteria metallica in lamiera pressopiegata verniciata, previo decappaggio, con vernice epossidiche, con portella frontale in cristallo
incernierata e dotata di serratura a chiave, a grado di protezione IP40 a portella chiusa, munita di pannelli modulari e finestrature. Le apparecchiature dovranno essere del tipo BTICINO/ABB o con caratteristiche equivalenti.
Gli ingressi e le uscite dei cavi dal quadro verranno eseguite, ove previsto, tramite opportuni
pressacavi che manterranno il grado di protezione richiesto per il complesso dell'apparecchiatura.
Su questo quadro è prevista l’installazione di un secondo sezionatore generale in modo da
lsciare in tensione sole le linee privilegiate; entrambe i sezionatori generali (circuiti preferenziali e non dovranno essere provvisti di leva con manovra rotante.
Il quadro dovrà essere corredato di certificazioni come sotto descritte.
Il circuito sarà conforme allo schema elettrico unifilare Q2.
16.3. Quadro elettrico di plesso -Q2.1
Questo quadro attualmente è utilizzato come quadro elettrico generale di distribuzione, con il
presente intervento sarà oggetto di piccole modifiche per trasformarlo in quadro di plesso. In
particolare saranno rimosse le linee relative ai circuiti dei plessi 2, 3 e 4 per i quali verrà realizzato un proprio quadro, la linea ascensore, la linea laboratorio informatica ecc..
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L’interruttore relativo alla linea per l’illuminazione di sicurezza sarà cablato in modo da renderlo indipendente da questo quadro elettrico
Il cablaggio sarà conforme al rispettivo schema ed il quadro sarà corredato delle specifiche
certificazioni.
16.4. Quadro elettrico di plesso -Q2.2/3/4
I quadri elettrici di plesso saranno realizzati con le caratteristiche del quadro generale Q2.
Su questi quadri sarà cablato un interruttore relativo all’illuminazione di sicurezza alimentato
da un proprio circuito e saranno cablati anche gli interruttori con i relativi salvamotori per il
comando delle pompe di circolazione e delle valvole motorizzate relative al riscaldamento di
plesso sempre alimentate da un propria linea.
Il loro cablaggio sarà conforme al rispettivo schema e ogni quadro sarà corredato delle specifiche certificazioni.
16.5. Quadro elettrico di laboratorio -Q2.6 - Q2.8 – Q2.9 -
I quadri elettrici di laboratorio saranno realizzati con carpenteria in PVC autoestinguente da
esterno o da incasso provvisto di sportello incernierato munito di serratura a chiave, a grado
di protezione IP40.
Il loro cablaggio sarà conforme al rispettivo schema e ogni quadro sarà corredati delle specifiche certificazioni.
16.6. Quadro elettrico archivio seminterrato Q2.10
Questo quadro elettrico sarà realizzato in carpenteria metallica con le caratteristiche del quadro elettrico generale Q2. Al suo interno sarà cablato un trasformatore 220/24V per
l’alimentazione relativa al circuito di illuminazione di parte del seminterrato.
Il cablaggio sarà conforme al rispettivo schema ed il quadro sarà corredato delle specifiche
certificazioni.
16.7. Quadro elettrico pompe di circolazione QPC1
Questo quadro elettrico a servizio delle pompe di circolazione e delle valvole motorizzate relative all’impianto di riscaldamento sarà costruito con carpenteria in PVC autoestinguente a grado di protezione IP40, corredato di portella trasparente munita di serratura a chiave. Il cablaggio sarà conforme al rispettivo schema ed il quadro sarà corredato delle specifiche certificazioni.
16.8. Descrizioni di carattere generale per il cablaggio dei quadri elettrici di BT
La distribuzione interna avverrà tramite una barratura in rame elettrolitico cadmiato o
tramite ponticelli preformati da cui deriveranno tutti gli interruttori per la distribuzione
dell'energia.
I conduttori per il cablaggio interno saranno del tipo non propagante l'incendio (CEI
20.22 parte II), contenuti e sorretti dentro apposite canalette in PVC. Saranno attestati
su apposite morsettiere numerate o direttamente sui morsetti delle apparecchiature. Il
quadro elettrico sarà documentato tramite il relativo schema elettrico unifilare e funzionale. Il grado di protezione dell'involucro esterno, contro il pericolo di contatti diretti
(contatto franco con parti in tensione) sarà IP30 minimo.
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L'accesso alle parti attive del cablaggio sarà consentito solo dopo aver tolto tensione mediante il sezionamento della linea d'alimentazione del quadro; a tale scopo sul
fronte dei pannelli verrà riportata una indicazione monitrice in colore giallo antinfortunistico. Le parti che resteranno sempre in tensione, quali i morsetti di ingresso del sezionatore generale, saranno protette con schermi in materiale isolante contrassegnati con
il simbolo della folgore in colore giallo antinfortunistico.
Sarà da curare anche l'equipotenzialità delle masse e masse estranee dell'apparecchiatura mediante conduttori di sezione e flessibilità idonea; all'interno del quadro sarà realizzata una barratura in rame che avrà la funzione di collettore di terra, a cui faranno
capo singolarmente i conduttori di protezione, di equipotenzialità e di terra. Ciascuno di
detti conduttori verrà fissato in maniera forte ed inamovibile se non tramite chiave o attrezzo onde permettere il sezionamento in occasione di verifiche periodiche sull'efficienza del sistema di dispersione.
Le apparecchiature saranno normalmente adatte per il montaggio a scatto su barra
DIN, fatta eccezione per quelle di potenza per le quali saranno indicati alternativi sistemi di fissaggio (interruttori scatolati ed aperti). La dimensione della carpenteria dovrà
essere tale da mantenere un margine vuoto e disponibile del 30% circa per future evoluzioni dell'impianto.
Gli ingressi e le uscite dei cavi dal quadro, ove necessario verranno eseguite tramite
opportuni pressacavi e/o pressatubi che manterranno il grado di protezione richiesto per
il complesso dell’apparecchiatura.
La corrente nominale degli interruttori sarà sempre coordinata con la sezione dei conduttori derivati, in modo da assicurare la protezione contro le sovracorrenti e, quindi,
contro i rischi d’incendio; saranno cioè sempre verificate le seguenti condizioni:
IB ≤ In ≤ Iz
If ≤ 1,45 Iz
dove IB =
Iz =
In =
If =
corrente di impiego del circuito;
portata in regime permanente della conduttura;
corrente nominale del dispositivo di protezione;
corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione
entro il tempo convenzionale in condizioni definite
N.B: - Sul fronte di tutti i quadri saranno riportate le scritte indicative della funzione
svolta dalle singole apparecchiature (interruttori automatici, sezionatori, spie, etc.) in
modo indelebile e chiaro. Inoltre, su ogni quadro saranno, altresì riportati il nome del
costruttore/installatore, i dati elettrici ed il numero di serie o il tipo per ottenere ogni informazione come previsto dalla norma CEI 17.13/1, alla quale sarà pienamente conforme.
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16.9. INTERRUTTORI AUTOMATICI SCATOLATI.
Gli interruttori automatici di sezionamento e protezione del tipo scatolato con attacchi posteriori e/o anteriori, qualora previsti, debbono potersi corredare di dispositivo di
apertura e chiusura.
Il loro potere di corto circuito nominale deve essere tale da garantire il perfetto coordinamento delle protezioni. I valori del potere di interruzione riportati negli schemi sono
sempre da intendersi come valori della corrente di servizio ics, secondo la definizione
data dalle relative norme CEI EN 60947.1 e CEI EN 60947.2.
Nella loro scelta si dovrà tenere conto dell'energia passante secondo quanto richiesto
dalle norme CEI 64-8.
Le portate saranno quelle indicate nei disegni allegati e le tarature, sia termiche che
magnetiche, dovranno potersi effettuare dalla parte anteriore senza dover asportare il
coperchio dell'interruttore.
Dovranno pure avere la possibilità di montaggio se richiesto, di contatti ausiliari o di
bobine di sgancio, senza dover rimuovere l'interruttore una volta montato.
Dovrà essere verificata, in funzione della marca adottata, la selettività e l’eventuale
protezione in back-up con gli interruttori a valle.
Tutti gli interruttori automatici dovranno avere la funzione di sezionamento e perciò
dovranno essere adatti a tale scopo.
16.10. INTERRUTTORI AUTOMATICI MODULARI.
Gli interruttori automatici modulari dovranno essere del tipo per montaggio su profilato DIN con garanzia della tenuta su detto profilato con molle idonee . Il potere di corto
circuito nominale di servizio sarà quello riportato sugli schemi secondo CEI EN
60947.2. Qualora detti interruttori siano corredati di dispositivo differenziale esso dovrà
essere incorporato o affiancato all'interruttore.
Gli interruttori modulari dovranno essere anche sezionatori.
16.11. INTERRUTTORI E SEZIONATORI IN ARIA.
Gli interruttori in aria saranno del tipo sotto carico a scatto rapido simultaneo sulle
fasi; il tipo di sezionamento deve essere tale, nel caso siano corredati di fusibili, che il
sezionamento dell'interruttore permetta l'accesso ai fusibili senza nessuna parte in tensione.
Dovranno essere corredati da robusti morsetti di fissaggio cavi, qualora necessario si
dovrà impiegare una taglia di portata superiore se il numero dei cavi in arrivo od in partenza sia tale da non permettere un corretto montaggio.
Particolare attenzione dovrà essere posta alla massima corrente di guasto che può
circolare nel punto di installazione del sezionatore il quale dovrà potersi lasciare
attraversare o stabilire senza danneggiarsi.
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16.12. FUSIBILI E PORTA FUSIBILI
I porta fusibili che verranno installati dovranno possedere una robusta base in materiale dielettrico, contatti e morsetti di rame atti a garantire una perfetta presa sul fusibile
e corredati di molle di pressione.
Saranno infine corredati da separatori fra le singole fasi ed il neutro.
Qualora siano montati a valle di sezionatori e l'accesso all’interno del quadro sia interdetto in presenza di tensione, essi potranno essere montati a giorno e l'estrazione dei
fusibili avverrà mediante adeguata maniglia di corredo.
Qualora i fusibili siano accessibili con il quadro sotto tensione, essi saranno del tipo
sezionabile protetto con grado IP20, a manovra simultanea, salvo quanto detto per i sezionatori con fusibili dell'articolo precedente.
16.13. INTERRUTTORI A FRUTTO COMPONIBILE E PRESE
Gli interruttori per il comando dei circuiti luci saranno installati entro scatole
portapparecchi con coperchio munito di guaina trasparente a grado di protezione IP44.
Per i servizi, per gli ambienti umidi o esterni (esposti alle intemperie) si dovranno impiegare interruttori di tipo bipolare (DPR 547). La potenza massima di ogni circuito
luce non sarà superiore a 2000 VA.
Le accensioni dei corpi illuminanti dei corridoi e degli spazi comuni avverranno generalmente a comando centralizzato tramite pulsanti dislocati in prossimità dell’accesso ai
plessi.
Le prese saranno diversificate secondo la tensione del sistema ed il servizio; non dovranno permettere l'inserimento di spine appartenenti a circuiti elettrici a tensione diversa (SELV, PELV, FELV) e non dovranno portare tensione sulla spina finché questa
non sia completamente inserita nella sede. Le prese dalle quali sarà possibile prelevare
più di 1000W saranno singolarmente protette con interruttore automatico da 10/16 A in
modo da permettere l’inserimento ed il disinserimento della spina a circuito aperto
(DPR 547/55).
17. IMPIANTO DI PROTEZIONE, CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE
Dai calcoli effettuati l’edificio risulta autoprotetto, comunque tutte le grandi masse metalliche poste all’esterno saranno ricollegate all’impianto di terra tramite corda di rame
nuda o rivestita di materiale isolante di colore G/V della sezione di 35 mmq (scale di
emergenza)
18. IMPIANTO DI PROTEZIONE, DI TERRA E DI EQUIPOTENZIALITA'
L'impianto di messa a terra sarà realizzato, previa accurata revisione, riallacciandosi
all’impianto di terra esistente con corda di rame rivestita di materiale isolante di colore
G/V della sezione di 35 mmq ed integrato con un ulteriori dispersori da installare in
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prossimià delle scale di emergenza, come riportato sugli elaborati grafici..
Il dispersore proprio sarà in acciaio zincato (secondo norme CEI. 7-6) con sezione a
croce, alloggiato in apposito pozzetto ispezionabile e segnalato con apposita cartelloneria posta a parete nelle immediate vicinanze.
I nuovi dispersori dovranno essere collegati all’impianto generale di terra esistente. Al
nodo equipotenziale di terra realizzato in prossimità del quadro elettrico “Q1” farà capo anche il conduttore di terra di colore G/V della sezione di 35 mmq per il collegamento con il quadro di distribuzione generale “Q2” ed il conduttore di terra, del tipo come
sopra della sezione di 35 mmq, per il collegamento con l’impianto di terra dell’ascensore.
La resistenza di terra dovrà avere un valore tale da risultare coordinata con la corrente
di intervento delle protezioni automatiche e da assicurare una massima tensione di contatto pari a 50 V; il tempo di estinzione del guasto a terra non dovrà superare i 5 secondi per le linee dorsali e 0,4 secondi per le linee terminali. La tempestività di interruzione del guasto e la limitazione della tensione di contatto verrà garantita con l'impiego di interruttori differenziali ad alta sensibilità.
Il valore globale della resistenza di terra calcolato previa misura, secondo il metodo
volt-amperometrico, di ciascun dispersore, non potrà superare i 20 ohm o almeno dovrà
essere osservata la seguente relazione:
Rt ≤ 50 / Id
dove Rt è il valore in ohm della resistenza dell'impianto di terra nelle condizioni più
sfavorevoli ed Id il più elevato tra i valori in Ampere delle correnti differenziali nominali di intervento delle protezioni poste a monte dei singoli impianti utilizzatori. Se durante le operazioni di verifica non fosse soddisfatta questa condizione si renderà necessaria l'installazione di ulteriori dispersori fino a raggiungere il predetto valore.
All'impianto di terra, tramite conduttori di protezione isolati di colore G/V, verranno
collegati:
- tutti i poli di terra delle prese di corrente;
- tutte le masse metalliche dei corpi illuminanti con isolamento non appartenente alla
classe II (dell'impianto a tensione 220V);
- tutte le masse metalliche delle apparecchiature elettriche con isolamento non appartenente alla classe II;
- tutte le masse metalliche non facenti parte dell'impianto elettrico, quali; tubazioni
dell'acqua, gas, ferri d'armatura del cemento armato, masse metalliche estese, ecc.
- l’impianto dell’ascensore.
La sezione dei conduttori di protezione dovrà essere la più idonea in relazione alla
corrente di dispersione a terra, ma sarà almeno uguale al corrispondente conduttore
di fase (con le particolarità indicate dalla norma CEI 64.8); la sezione dei conduttori di
equipotenzialità non sarà mai inferiore a 6 mmq; la sezione dei conduttori di equipotenzialità per le elevate masse metalliche non sarà mai inferiore a 16 mmq.
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Nei locali umidi (bagni e simili) si eseguirà un collegamento equipotenziale supplementare secondo le indicazioni della norma CEI 64.8, riportando ogni tubazione metallica di adduzione/scarico delle acque, masse metallica accessibili e non, su un apposito nodo equipotenziale supplementare, a sua volta ricollegato al collettore generale
(sul quadro Q2).
Come indicato dal D.P.R. 22 ottobre 2001 n. 462, la messa in esercizio degli impianti
elettrici di messa a terra e dei dispositivi contro le scariche atmosferiche non può essere
effettuata prima della verifica eseguita dall’installatore che rilascerà la dichiarazione di
conformità ai sensi della normativa vigente.
Entro trenta giorni dall’inizio della messa in esercizio dell’impianto, il datore di lavoro
dovrà inviare la dichiarazione di conformità all’ISPESL o all’ASL o ARPA territorialmente competente.
Nei comuni dove è stato attivato lo sportello unico per le attività produttive la dichiarazione di cui sopra dovrà essere presentata allo stesso.
La denuncia dell'impianto di messa a terra, con le modalità sopra descritte, è resa obbligatoria per tutti i nuovi impianti ad eccezione di quelli relativi ad officine o cabine
elettriche in esercizio presso aziende produttrici o distributrici energia elettrica.
N.B.: per gli impianti esistenti il datore di lavoro è tenuto ad effettuare regolari manutenzioni dell’impianto, nonché a far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni cinque
anni, ad esclusione di quelli installati in cantieri, in locali ad uso medico, negli ambienti
a maggior rischio in caso d’incendio e nei luoghi con pericolo d’esplosione per i quali la
verifica è biennale.
Per l’effettuazione della verifica, il datore di lavoro si rivolge all’ASL o ARPA o ad
eventuali organismi individuati dal Ministero della attività produttive, sulla base di
criteri stabiliti dalla normativa tecnica europea UNI CEI.
Il soggetto che ha eseguito la verifica periodica rilascia il relativo verbale al datore di
lavoro che deve conservarlo ed esibirlo a richiesta degli organi di vigilanza.
19. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI IN BASSA TENSIONE
19.1. Protezione mediante isolamento delle parti attive
Le parti attive delle apparecchiature devono essere completamente ricoperte con un isolamento che possa essere rimosso solo mediante distruzione. L 'isolamento dei componenti elettrici costruiti in fabbrica deve soddisfare le relative norme.
Per gli altri componenti elettrici la protezione deve essere assicurata da un isolamento tale da resistere alle
influenze meccaniche, chimiche, elettriche e termiche alle quali può essere soggetto nell'esercizio.
Vernici, lacche, smalti e prodotti similari da soli non sono in genere considerati idonei
per assicurare un adeguato isolamento per la protezione contro i contatti diretti.
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19.2. Protezione mediante involucri e barriere
Le parti attive devono essere poste entro involucri o dietro barriere tali da assicurare almeno il grado di protezione IP2X .E' il caso, per esempio, delle sbarre di rame poste nei
quadri di distribuzione di potenza: in tali casi dovranno essere installate adeguate protezioni atte ad impedire qualsiasi contatto con le superfici normalmente in tensione ( es:
barriere isolanti complete di adeguate segnalazioni di presenza tensione). Si possono
avere tuttavia, aperture più grandi durante la sostituzione di parti, come nel caso di alcuni portalampade o fusibili, o quando esse siano necessarie per permettere il corretto
funzionamento di componenti elettrici in accordo con le prescrizioni delle relative Norme costruttive.
Le superfici orizzontali delle barriere o degli involucri che sono a portata di mano, devono avere un grado di protezione non inferiore a IP4X o IPXXD.
Le barriere e gli involucri devono essere saldamente fissati ed avere una sufficiente stabilità e durata nel tempo in modo da conservare il richiesto grado di protezione ed una
conveniente separazione dalla parti attive, nelle condizioni di servizio prevedibili, tenuto conto delle condizioni ambientali.
Quando sia necessario togliere barriere, aprire involucri o togliere parti di involucri,
questo deve essere possibile solo:
a) con l'uso di una chiave o di un attrezzo, oppure
b) se, dopo l'interruzione dell'alimentazione delle parti attive contro le quali le barriere
o gli involucri offrono protezione, il ripristino dell'alimentazione sia possibile solo
dopo la sostituzione o la richiusura delle barriere o degli involucri stessi, oppure
c) se, quando una barriera intermedia con grado di protezione non inferiore a IP2X o
IPXXB protegge dal contatto con parti attive, tale barriera possa essere rimossa solo
con l'uso di un a chiave o di un attrezzo.
19.3. Protezione mediante ostacoli e di stanziamento
Gli ostacoli sono destinati ad impedire il contatto accidentale con parti attive, ma
non il contatto intenzionale dovuto all'aggiramento dell'ostacolo. Gli ostacoli possono essere rimossi senza l'uso di una chiave o di un attrezzo, ma devono essere
fissati in modo da impedirne la rimozione accidentale.
II distanziamento è destinato solo ad impedire il contatto non intenzionale con parti attive.
Parti simultaneamente accessibili a tensione diversa non devono essere a portata di mano.
Quando uno spazio, ordinariamente occupato da persone, è limitato nella direzione
orizzontale da un ostacolo (es: un parapetto o una rete grigliata) che abbia un grado di
protezione inferiore a IP2X o IPXXB, la zona a portata di mano inizia da questo ostacolo. Nella direzione verticale la zona a portata di mano si estende a 2,5 m dal piano di
calpestio non tenendo conto di qualsiasi ostacolo intermedio che fornisca un grado di
protezione inferiore a IP2X o IPXXB.
19.4. Protezione addizionale mediante interruttori differenziali
L 'uso di interruttori addizionali, con corrente differenziale nominale d'intervento non
superiore a 30 mA, è riconosciuto come protezione addizionale contro i contatti diretti
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in caso di insuccesso delle altre misure di protezione o di incuria da parte degli utilizzatori.
L 'uso di tali dispositivi non è riconosciuto quale unico mezzo di protezione contro i
contatti diretti e non dispensa dall'applicazione di una delle misura sopra indicate.
20. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
Per la protezione contro i contatti indiretti si fa riferimento alla Norma CEI 64-8 (edizione 1998) ed in particolare alle prescrizioni riportate al paragrafo 413.
La protezione contro i contatti indiretti mediante interruzione automatica dell ' alimentazione, è richiesta quando si possono avere effetti fisiologici dannosi in una persona in
caso di guasto, a causa del valore e della durata della tensione di contatto (CEI 64-8
par. 413.1).
Un dispositivo di protezione deve interrompere automaticamente l'alimentazione al circuito od al componente elettrico, che lo stesso dispositivo protegge contro i contatti indiretti, in modo che, in caso di guasto, nel circuito o nel componente elettrico, tra una
parte attiva ed una massa o un conduttore di protezione, non possa persistere, per una
durata sufficiente a causare un rischio di effetti fisiologici dannosi in una persona in
contatto con parti simultaneamente accessibili, una tensione di contatto presunta superiore alla tensione di contatto limite convenzionale.
Tuttavia, indipendentemente dalla tensione di contatto, in alcune circostanze è permesso un tempo di interruzione, il cui valore dipende dal tipo di sistema, non superiore a 5
s (CEI 64-8 par. 413.1.1.1).
Sistemi TT
Per i sistemi TT tutte le masse protette contro i contatti indiretti dello stesso dispositivo
di protezione devono essere collegate allo stesso impianto di terra.. Il punto di neutro o,
se questo non esiste, un conduttore di fase, di ogni trasformatore o di ogni generatore,
deve essere collegato a terra.
Deve essere soddisfatta la seguente condizione:
RA x IA ≤ 50
Dove:
RA è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, in ohm;
IA è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione
in ampere
Quando il dispositivo di protezione è un dispositivo di protezione a corrente differenziale, IA è la corrente nominale differenziale Idn.
Per ragioni di selettività si possono utilizzare dispositivi di protezione a corrente differenziale del tipo S (Norma CEI 23-42, 23-44 e 17-5 VI) in serie con dispositivi di pro-
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tezione a corrente differenziale di tipo generale. Per ottenere selettività con i dispositivi
di protezione a corrente differenziale nei circuiti di distribuzione è ammesso un tempo
di interruzione non superiore a 1 sec.
Quando il dispositivo di protezione è un dispositivo di protezione contro le sovracorrenti, esso deve essere:
- un dispositivo avente una caratteristica di funzionamento a tempo inverso ed in
questo caso IA deve essere la corrente che ne provoca il funzionamento automatico
entro 5 sec., oppure;
- un dispositivo con una caratteristica di funzionamento a scatto istantaneo ed in questo caso IA deve essere la corrente che ne provoca lo scatto istantaneo.
Se la condizione di cui sopra non può essere soddisfatta, si deve realizzare un collegamento equipotenziale supplementare.
Nei sistemi TT è riconosciuto l’utilizzo dei seguenti dispositivi:
- dispositivi di protezione a corrente differenziale;
- dispositivi di protezione contro le sovracorrenti.
Sistemi TN
Per i sistemi TN tutte le masse dell'impianto devono essere collegate al punto di messa
a terra del sistema di alimentazione con conduttori di protezione che devono essere
messi a terra in corrispondenza o in prossimità di ogni trasformatore o generatore di alimentazione.
Il punto di messa a terra del sistema di alimentazione è generalmente il punto di neutro
(CEI 64-8 par. 413.1.3.1).
Le caratteristiche dei dispositivi di protezione e le impedenze dei circuiti devono essere tali che, se si presenta un guasto di impedenza trascurabile in qualsiasi parte dell'impianto tra un conduttore di fase ed un conduttore di protezione o una massa, l'interruzione automatica dell'alimentazione avvenga entro il tempo specificato, soddisfacendo la seguente condizione
Zs x IA≤Uo
dove:
Zs è l'impedenza dell'anello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore attivo fino al punto di guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di guasto e la sorgente;
Ia è la corrente che provoca 1 'interruzione automatica del dispositivo di protezione entro il tempo definito nella Tab. 41A (di seguito riportata) in funzione della tensione
nominale Uo oppure, nelle condizioni specificate in 413.1.3.5, entro un tempo convenzionale non superiore a 5 s; se si usa un interruttore differenziale la è la corrente
differenziale nominale Idn;
Uo è la tensione nominale in c.a., valore efficace tra fase e terra."
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Tab 41A Tempi massimi di interruzione per i sistemi TN
Uo (V) (*)
Tempo di interruzione (s)
120
0,8
230
0,4
400
0,2
>400
0,1
(*) Questi valori si basano sulla Norma CEI 8-6.
Si considera che i tempi massimi di interruzione indicati nella Tab. 41A soddisfano
quanto indicato in 413.1.1.1 per i circuiti terminali che alimentano (tramite o senza prese a spina), componenti elettrici di classe I, mobili, portatili o trasportabili".
21.
CONSIDERAZIONI FINALI
Il coordinamento fra la corrente nominale degli interruttori e la sezione dei conduttori
da essi derivati, assicurerà una protezione corretta ed adeguata dai rischi di surriscaldamento dei conduttori e, pertanto, dai rischi d'incendio.
La protezione differenziale con corrente differenziale pari a Id=0,03 A assicurerà una
protezione addizionale contro i contatti diretti, ed una resistenza di terra coordinata
con la corrente di guasto sopra descritta, assicurerà la tempestiva interruzione del circuito di guasto evitando che le tensioni di contatto assumano valori superiori a 50 V
per un tempo superiore a 5 secondi per i circuiti principali e 0,4 secondi per quelli terminali.
Quanto esposto nella presente relazione, negli schemi elettrici planimetrici e negli
schemi elettrici dei quadri è stato sviluppato nel pieno rispetto delle attuali normative
per la sicurezza degli impianti e del lavoro, in base alla destinazione d'uso dei locali espressamente dichiarata dal Committente.
Il Committente e/o l'utilizzatore finale dovrà tenere presente che qualsiasi manomissione o intervento di variazione successivo non eseguito nel rispetto delle vigenti normative di sicurezza e/o da personale abilitato (provvisto cioè dei requisiti tecnico professionali di cui alla legge 5 marzo 1990 n. 46) nonché eseguito senza apportare le necessarie modifiche alla documentazione di progetto, oltre che rappresentare un potenziale
pericolo nella gestione degli impianti, comporterà il declino di ogni responsabilità da
parte del progettista.
Empoli, 04.01.2007
Il tecnico
Ing. Metello Mantelli
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