Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale XXIII Raduno Nazionale della Sardegna Cagliari 29 maggio / 5 giugno 2016 Sardegna, Mito e Fascino del Mediterraneo La Sardegna ha una superficie di 23.813 Kmq. ed è per estensione la seconda isola del mediterraneo (dopo la Sicilia). L’ambiente naturale sardo è dunque il più vasto e affascinante di tutta Italia. La bellezza delle coste sarde e delle montagne, l’ospitalità della gente, le specialità gastronomiche, il fascino del folclore e dell’artigianato, di un entroterra che, per la grande massa di turisti, è ancora tutta da scoprire. La bassa densità della popolazione ha determinato nei secoli, il mantenimento di vaste superfici disabitate, dove è facile incontrare solo i pastori, che vi trascorrono la maggior parte dell’anno. Il Gennargentu è solo una delle tante montagne che movimentano tutto il paesaggio: esistono infatti solo due pianure, il Campidano a sud e la Nurra a nord. Oltre al già citato massiccio del Gennargentu, nella Barbagia si individuano le vaste montagne calcaree del supramonte, tra i paesi di Oliena, Dorgali, Urzulei, Baunei e Orgosolo. Nella Baronia, sul lato nord della provincia di Nuoro, si evidenzia l’allungata mole calcarea del monte Albo, simile ad un bastione, e nella zona di Macomer, Bolotana e Bono (a ovest) la catena del Marghine–Goceano: Nella Gallura una serie di alte cime, quelle del monte Limbara (1.300 mt.) rappresentano il gruppo granitico più alto dell’isola; più a sud l’altopiano di Ala – Buddusò, sui 1.000 mt. di altitudine, è sempre costituito da granito. Nel Logudoro e nella zona di Villanova Monteleone vi sono estese montagne di origine vulcanica, che giungono fino al mare. In provincia di Cagliari, nel lato sud – orientale dell’isola verso il mare, troviamo l’inconfondibile catena del Monte Sette Fratelli (così detta perché presenta sette cime) mentre verso nord si stende il Salto di Quirra, sconfinata e solitaria discesa di montagne, valli ed altopiani, attraversata dal Flumendosa. Le montagne del Sulcis–Iglesiente (nel sud-ovest della provincia di Cagliari) hanno un grande interesse naturalistico, in quanto ospitano le più vaste foreste dell’isola. La linea costiera è relativamente regolare, per cui l’isola risulta avere la forma quasi di un sandalo (nell’antichità fu chiamata infatti Sandalia): al Golfo dell’Asinara (a nord) corrisponde quello di Cagliari (a sud), mentre al Golfo di Orosei (a oriente) corrisponde quello di Oristano, sulla costa occidentale. Anche i due gruppi di isole minori (l’arcipelago di La Maddalena a nord – est e quello del Sulcis a sud – ovest) Sulcis La Maddalena si contrappongono ai due angoli della Sardegna, confermando ulteriormente una strana simmetria, che contribuisce a rendere ancora più misteriose ed affascinanti le meraviglie della natura nelle coste sarde. La provincia di Cagliari Il motivo paesaggistico dominante della provincia di Cagliari è certamente la pianura del Campidano, unica vera pianura sarda (1.200 Kmq.) Golfo di Cagliari Cagliari si affaccia sul Golfo degli Angeli: il mare perennemente azzurro, gli sconfinati panorami delle coste e delle montagne a occidente della città ne caratterizzano l’aspetto, che possiamo indubbiamente definire meraviglioso, oltre che schiettamente sardo. Lo delimitano il Capo Carbonara a oriente e il Capo di Nora a occidente. Capo Carbonara Capo di Nora Cagliari offre al turista magnifici panorami e importanti monumenti: al centro dell’abitato sulla sommità di un ripido colle sorge il quartiere Castello, che domina gli altri antichi quartieri di Stampace, Marina e Villanova. Castello era l’antico quartiere pisano (e poi spagnolo) e nelle sue vie strette e caratteristiche si respira un’aria medioevale. I monumenti più importanti sorgono qui: la cattedrale di S. Maria con resti gotici, altari barocchi e importanti pitture, la chiesa della Purissima, gotica, ma soprattutto le Torri dell’Elefante e di S. Pancrazio erette nel 1305-1307, dall’architetto sardo Capula per conto dei Pisani ed alte oltre 30 metri. Torre dell’Elefante Torre di S. Pancrazio Nei pressi della Torre di S. Pancrazio si trova il Museo archeologico con la più importante collezione sarda dei bronzetti nuragici. Altri monumenti notevoli si trovano nel quartiere di Stampace (la chiesa di S. Anna, in stile barocco-piemontese e quella di S. Michele, la più importante fra le chiese barocche sarde), nel quartiere Marina (la chiesa di S. Eulalia, gotica) e nel quartiere Villanova (S. Giacomo, gotica). I dintorni della città offrono le vedute panoramiche del monte Urpinu: verso la città stessa sovrastata dalle case di Castello con la famosa e venerata Basilica di Bonaria e, dal lato opposto quasi sotto il colle, verso lo specchio d’acqua dello stagno di Molentargius, dove sostano numerosi i fenicotteri. Sullo sfondo dello stagno, si può ammirare la Sella del Diavolo nel Colle di S. Elia, e la spiaggia del Poetto. spiaggia del Poetto. Il Capo di S. Elia, sperone calcareo proteso sul mare, è un’alta e solitaria scogliera, che termina nella spiaggia di Cala Mosca, dominata dal faro (un’antica torre spagnola). La spiaggia del Poetto è un vasto arenile che, con la zona appartenente al comune di Quartu S. Elena, raggiunge la lunghezza di oltre 7 Km. Infine il clima della Sardegna si può definire un clima “turistico”: per almeno 300 giorni all’anno non piove e di questi almeno 200 sono di cielo sereno, mediamente, con 2.500 ore di insolazione.