LICEO “G. PIAZZI – C. LENA PERPENTI” Sospensioni di giudizio-Indicazioni di lavoro estivo Anno Scolastico 2015-2016 Disciplina: LATINO Docente: LAURA BUCCI Classe: 2 Sezione: B Liceo: Linguistico Libri di testo: Titolo Id est Mondi di parole - Epica Autore DOMENICI PUGLIESE-GOLO Editore Paravia Il Capitello Contenuti disciplinari Le attività sono state sviluppate nel corso dell’anno affrontando in modo sincronico i vari aspetti dell’analisi linguistica e di civiltà. 1. MORFOLOGIA La flessione nominale Ripasso – La prima e la seconda declinazione e gli aggettivi della prima classe. I pronomi personali in italiano (sistema complesso con forme soggetto/complemento, atone/toniche e forme diverse per genere e funzione) e in latino: declinazione dei pronomi di 1° e 2° persona; il complemento partitivo e il genitivo partitivo di NOS e VOS; esiti in italiano. I pronomi personali di III persona (riflessivi e non riflessivi): declinazione ed uso; i pronomi-aggettivi dimostrativi HIC, ILLE e ISTE (declinazione e sfumature di uso). La terza declinazione: modello di declinazione; indicazioni per risalire al nominativo singolare; principali termini e principali particolarità. Gli aggettivi della seconda classe: caratteristiche generali dei tre gruppi (a tre, a due e ad una uscita) e della loro declinazione; le particolarità; la regola della concordanza. Gli aggettivi sostantivati. Gli avverbi derivanti dagli aggettivi della II classe. Cenno a comparativi/superlativi particolari di bonus, malus, magnus, parvus, multus, iuvenis e senex nel passaggio dal latino all’italiano. Indicazioni per riconoscere, costruire e tradurre le forme nominali studiate. La flessione verbale Ripasso: il concetto di flessione verbale (radice, vocale tematica, suffisso modale-temporale, desinenza), Infinito presente, indicativo presente, imperfetto e futuro semplice, del verbo SUM e delle quattro coniugazioni e dei verbi in –IO. La coniugazione passiva dell'indicativo presente, imperfetto, futuro semplice e dell’infinito presente delle quattro coniugazioni e dei verbi in -IO: modelli di coniugazione in latino (forma sintetica) e traduzione in italiano (forma perifrastica). Dalla frase attiva a quella passiva e viceversa. Indicazioni per riconoscere, costruire e tradurre le forme verbali latine studiate. Le parti invariabili Principali avverbi e principali congiunzioni coordinanti: tipologia e indicazioni d'uso. 2. SINTASSI I complementi Ripasso - Attributo e apposizione; i complementi di stato in luogo, moto a/da/per luogo (anche con nomi di città, villaggio e piccola isola), di mezzo, di modo, di causa, di fine, di denominazione, di compagnia e unione, di argomento: strutture e sfumature di significato. I complimenti predicativi del soggetto e dell'oggetto, di tempo (determinato e continuato), di vantaggio/svantaggio, di limitazione, d'agente e di causa efficiente, di qualità e di materia. Strutture particolari I modi per esprimere il possesso in latino: aggettivi possessivi; aggettivo possessivo e genitivo di IS, EA, ID per la III persona; il dativo di possesso. Riflessioni su concetto di possesso e uso linguistico. LESSICO e CIVILTÀ Unità3 Latino vivo – VIRUS, OPTIMUM, UNICUM, AUDITORIUM, ALBUM, BONUS, EX NOVO, EX AEQUO, GENIUS LOCI, ULTIMATUM, AUT AUT (p.96). Unità 4 Le strade romane - Dal primario scopo difensivo per lo spostamento dell’esercito a fattore di romanizzazione; da chi e come erano costruite; il sistema viario a partire dal miliarium aureum collocato nel Foro romano. Significato di base e sfumature semantiche principali, con relative note storico-etimologiche, dei principali termini legati alle strade e ai viaggi (in particolare via strata e via rupta). Approfondimento su veicoli romani (ricerca individuale e materiale fornito dalla docente). Latino vivo - INTER NOS - ANTE LITTERAM - CORPUS - HORROR VACUI - CAPTATIO BENEVOLENTIAE FORMA MENTIS - URBI ET ORBI - UNA TANTUM (p. 126) Unità 5 Gli slittamenti di significato: dal lessico agricolo alla lingua comune (p. 150). Latino vivo – SUI GENERIS – DURA LEX SED LEX – MENS SANA IN CORPORE SANO – AUREA MEDIOCRITAS – MARE MAGNUM – RARA AVIS – OMNIA MUNDA MUNDIS (p. 158). Bacchanalia, Lupercalia, Saturnalia (ricerca individuale). Per i termini più significativi (per frequenza e/o valore di civiltà), alla luce delle relazioni con il lessico della lingua italiana e delle lingue straniere studiate, è stata richiesta la memorizzazione del significato di base e delle sfumature semantiche principali, delle relative note storico-etimologiche fornite dal testo o dalla docente e, nel caso di verbi, del paradigma semplificato (vedi manuale e appunti). ENEIDE Caratteri generali - Le origini di Roma nella leggenda e nella storia; la tradizione storico-letteraria romana; la struttura del poema e i collegamenti con i poemi omerici da una parte e l'epica alessandrina e Catullo e i "poetae novi" dall'altra; il contesto storico-biografico del poema (cenni a vita ed opere di Virgilio e al legame con Ottaviano Augusto, committente dell'opera). Il pius Enea come modello eroico tipicamente romano e i temi principali (i motivi encomiastici legati alla committenza; il viaggio voluto dal Fato tra ritorno alle origini e fondazione di una nuova stirpe; la guerra come dolorosa necessità). Lettura e analisi dei seguenti brani: - il PROEMIO, in italiano e con testo latino a fronte) (manuale p.296 + SCHEDA PREDISPOSTA DALLA DOCENTE): i principali aspetti morfo-sintattici, lessicali e stilistici del testo latino, il confronto con i poemi omerici tra omaggio e novità, il tema del Fato e il nuovo modello di eroe. - POLIDORO (p. 310): l’ospitalità tradita; il significato latino e l’evoluzione di monstrum, parce sepulto e auri sacra fames. - DIDONE INNAMORATA, in italiano con testo latino a fronte (manuale p. 315 + SCHEDA PREDISPOSTA DALLA DOCENTE): i principali aspetti morfo-sintattici, lessicali e stilistici del testo latino, le molteplici letture dell’episodio, dal motivo encomiastico (il confronto Cleopatra-Marco Antonio e Ottaviano-Enea) alla visione dell’amore tra celebrazione del mos maiorum (amor come furor, opposto alla pietas di Enea) e l’indagine psicologica del sentimento amoroso eredità della tragedia greca e dei poeti neoteroi. - LA MALEDIZIONE DI DIDONE (vv. 607-631, p. 320): il motivo eziologico delle guerre puniche. - LA MORTE DI EURIALO E NISO, in italiano e con testo latino a fronte per i versi 422-437) (manuale p.329 + SCHEDA PREDISPOSTA DALLA DOCENTE): episodio esemplare del concetto virgiliano di guerra come dramma inevitabile; il ruolo della poesia eternatrice. - TROIANI E LATINI, in italiano con testo latino a fronte (manuale p. 335 + SCHEDA PREDISPOSTA DALLA DOCENTE): la spiegazione mitologica della fusione definitiva con i Latini e del culto della Triade capitolina. - LA MORTE DI TURNO (p. 337): analogie e differenze con il modello eroico Achille-Ettore; significato polisemico del gesto finale di Enea tra giusta vendetta ed ira indotta dalla guerra; la pietà per i vinti. Scheda - Le divinità familiari: Penati, Lari e Mani (p. 300). Scheda - La pax augustea (p. 304) Scheda - L’Oltretomba virgiliano (cfr con quello omerico e con quello dantesco). Strategie Ripassa tutti gli argomenti svolti, in particolare lessico, civiltà ed Eneide, poi svolgi quanto richiesto sotto, in modo da migliorare sia le tue conoscenze teoriche sia la tua traduzione. Alla fine delle indicazioni ci sono sei versioni da tradurre una per volta, dopo aver ripassato gli argomenti di teoria (le versioni contengono in disordine le strutture che noi abbiamo studiato gradualmente). Puoi aiutarti con i suggerimenti inseriti prima dei sei brani. Una volta fatta la traduzione, svolgi sul testo tradotto le seguenti operazioni (tenendo conto degli aspetti su cui ti senti meno sicura): declina i sostantivi e gli aggettivi e coniuga i verbi che trovi nei testi tradotti (anche per iscritto, se memorizzi meglio scrivendo); - individua i complementi presenti, chiedendoti in quale modo il latino rende quella funzione logica (varianti comprese) (anche in questo caso scrivi le varie strutture ogni volta, se ti aiuta); - osserva se ci sono nel testo parole su cui abbiamo fatto osservazioni lessicali o di civiltà e cerca di ricordare tutte le informazioni ad esse collegate. Ovviamente, dopo aver messo alla prova la tua memoria, controlla sempre appunti e manuale per verificare di aver ricordato tutto quello che c’era da ricordare. Ricorda - Per i verbi cerca sempre di identificare radice, vocale tematica (cioè il tema) + eventuali suffissi modalitemporali+desinenze personali e memorizza più paradigmi possibili. Porta tutto ad agosto, nel giorno della prova scritta. - Ad agosto la prova scritta sarà come quelle fatte nel corso dell’anno, con una breve parte di traduzione e una sugli aspetti grammaticali, lessicali e di civiltà presenti nel testo da tradurre; nell’interrogazione valida per l’orale sarà dato spazio agli aspetti fondamentali dell’Eneide. Buon lavoro SUGGERIMENTI PER LA TRADUZIONE La costruzione della frase latina è spesso molto diversa da quella italiana, a partire dalla posizione finale del verbo, quindi non tradurre mai meccanicamente, parola per parola, una frase MA - leggila con attenzione per intuirne il senso e per verificare se vi compaiono vocaboli di cui già conosci il significato (più ne conosci a memoria e meglio è, quindi!); - cerca innanzi tutto il predicato (verbale o nominale); - ricostruisci la struttura, osservando con attenzione le desinenze e la posizione delle parole e le varie strutture presenti (se c’è un CUM cerca un ablativo e individua il complemento, e così via) INOLTRE Quando consulti il vocabolario, ricorda che: - per i sostantivi devi cercare il nominativo singolare; - per gli aggettivi il nominativo maschile; - per il verbo devi individuare la prima persona del presente indicativo. Quando traduci, ricorda che molte parole latine sono “multifunzionali, cioè una stessa parola può svolgere funzioni diverse: per es. IN può reggere un accus. (= compl. di moto a luogo) o un abl. (=comp. st. in luogo). Non farti ingannare dalle somiglianze tra i vocaboli latini ed italiani (falsi amici): per esempio, alcune parole hanno a volte cambiato in modo notevole il loro significato (es. captivus, da prigioniero a cattivo) o il genere (ricordi populus?) o hanno significati diversi secondo il numero (es. copia / copiae). Non dimenticare le regole di concordanza, in particolare quella dell’aggettivo, che concorda in genere, numero e caso col nome cui si riferisce (timida puella, timidus puer), mentre l’apposizione concorda solo nel caso con il sostantivo cui fa riferimento, perché possiede un suo genere e un suo numero (pensa a Dianae, silvarum deae= di Diana, dea dei boschi) INFINE Quando traduci una versione, ricorda sempre che quello che hai davanti è un testo coerente e coeso, cioè parla di qualcosa, dando una serie di informazioni, ed è diviso in sequenze collegate tra loro, quindi: 1° fase 1. leggi sempre con attenzione il titolo, perché fornisce l’argomento generale; 2. recupera dalla tua memoria le conoscenze che già possiedi in merito (per le versioni che affrontiamo è molto utile conoscere miti e storia antica!!) o controlla nel vocabolario i nomi di persone e/o di luoghi; 3. cerca di comprendere a grandi linee cosa dice l’intero testo su quell’argomento; 2° fase 4. distingui le sequenze fondamentali (è utile fare attenzione ai connettivi - come NAM, ENIM, TUM, SED, TAMEN e affini - e alla punteggiatura); 5. distingui i vari periodi e le frasi all’interno dei periodi (in base ai predicati e sempre con un occhio di riguardo a virgole e affini); 6. distingui i vari sintagmi che ruotano intorno ad ogni predicato e assegna a ciascuno la funzione logica corrispondente; 3° fase 7. fai una prima rapida traduzione di servizio, magari rileggendo sempre il pezzo già tradotto prima di passare ad un nuovo periodo e anche saltando qualcosa, perché magari il resto della versione ti chiarisce qualche aspetto e ti permette di rivedere la parte non fatta con una logica diversa (conosci il linguaggio dei Puffi? Quando sentiamo i loro discorsi, dopo un po’ riusciamo a puffare cosa puffano anche se non abbiamo puffato ogni singola parola!); 8. avendo ormai un’idea generale della storia, ricontrolla da capo la traduzione, con un occhio al senso (chi-facosa, per esempio) e uno alla struttura morfo-sintattica e alle scelte lessicali (soprattutto se quello che hai tradotto non ha molto senso!). Due celebri città greche Athenae et Lacedaemon civitates Graeciae praeclarae erant, sed civium mores dissimiles erant. Lacedaemonii enim propter severas Lycurgi leges fortes et singulari audaciā in pugna erant, sed nullā doctrinā praeclari. Atheniensibus contra acre et promptum ingenium erat, quoniam (poiché) Athenis vitam agebant et studia exercebant multi et illustres philosophi, poetae, scriptores oratoresque. Athenae totius Graeciae lumen ab omnibus putabantur. La leggenda di Muzio Scevola Etruscorum rex Porsena urbem Romam obsidebat. Tum Caius Mucius, (poiché vuole) Porsenam necare et cives suos liberare, in hostium castra clam penetrat et ante regium tribunal venit, ubi regis scriba stipendia militibus solvebat. Regia insigna autem scriba gerebat, itaque Mucius ministrum pro rege necat. Statim satellites percussorem comprehendunt et ad regem ducunt. Romanus vir (per espiare il suo errore) in foculum dexteram suam inicit et (senza un lamento) ustionis dolorem tolerat. Porsena ob eius virtutem Mucium liberat et Romani eum Scaevolam appellant. NOTA – Alcune parti sono state direttamente tradotte, saltando le parole latine. Una straordinaria vittoria Gaius Duilius primus in mari proelium devincit. Nam is naves Romanas tardas et naves Carthaginienses autem veloces videbat. In navibus itaque ferreos corvos, qui (che, nom. plur. masch.) harpagones a militibus vocantur, instituit. Sic Romani corvis hostium navem apprehendent, deinde gladiis, velut in terrestri pugna, dimicabunt. Romanae naves Mylas, clarum Siciliae oppidum, veniunt et hostium classem harpagonibus vincunt. In pugna Romani multas naves Carthaginiensium comprehendunt et in Latium trahunt. Il mito di Orfeo ed Euridice Orpheus poeta etiam beluas lirae sono mansuetas reddebat, etiam saxa movebat. Eurydicem nympham in matrimonio habebat beatamque vitam agebant. Sed subito (avv.) saeva vipera Eurydicem necat. Tum Orpheus magnā cum audaciā ad Proserpinam, Averni reginam, venit: nam Eurydicem recuperare optat. Suā lyrā suaviter canit, Proserpinae animum movet et dea eius vota exaudit. Proserpina enim Eurydicem liberat, sed in via Orpheus nympham spectare non debet. Vir gaudio exsultat, sed postea Proserpinae verba obliviscitur (3° p.s., dimentica) et oculos in uxorem vertit: statim Averni regina Eurydicem revocat, frustra Orpheus flet nymphamque invocat. La superbia punita Olim graculus pavonis pennas colligit atque suum corpus exornat, quia (perché) inani superbia movetur. Deinde, quoniam (poiché) graculorum genus contemnit, ad formosum pavonum gregem se admovet. Pavones, autem, dolum animadvertunt, impudenti avi pennas eripiunt eumque rostris fugant. Tum graculus ad proprium genus revertit, sed graculi quoque eum reiciunt his verbis: “Tua natura contentus non fuisti (sei stato); ideo pavonum contumeliam sensisti (hai sentito) et nunc nostram repulsam senties”. Annibale Bello Punico secundo Hamilcar, Carthaginiensium imperator, in Hispaniam filium Hannibalem ducit. Puer Hannibal ante altaria deorum, dum (mentre) pater victimas immolat, aeternum odium contra Romanos iurat. Cum (quando) Hannibal adolescit, patri Hamilcari succedit et summum imperium obtinet. Tunc per Pyrenaeos montes et Alpes copias in Italiam traducit, Romanos apud Ticinum, deinde apud Trasimenum et denique apud Cannas devincit, sed postea Carthaginienses Hannibalem in patriam revocant. Post Zamam, Hannibal in Bithyniam apud Prusiam regem confugit, sed, ne a Romanis caperetur (per non essere catturato), venenum sumit. Sondrio, 10 giugno 2016 Laura Bucci Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell’art. 3, comma 2, del D.lgs n. 39 del 1993 AMM-2015-16 Scrutini finali – sospensione di giudizio Pagina 4 di 5