Studia prima la scienza e poi seguita la pratica nata da essa scienza. (Leonardo da Vinci)
La scienza del ‘900 è fenomenotecnica; lo scienziato teorico deve possedere tutto il passato
matematico della fisica e lo sperimentatore deve conoscere tutto il presente della tecnica. Aspetto
razionale e aspetto tecnico si incontrano; c’è uno scambio continuo fra questi due aspetti.
La microfisica è l’insieme di teoremi applicati. La tecnica è un pensiero in costante
riorganizzazione. (G. Bachelard)
La scienza contiene la tecnica come suo momento teoretico. La tecnica è già nella scienza come
momento fondamentale della verità di quest’ultima.. La tecnica trova nella scienza la propria
integrazione sia pragmatica che teoretica. (G. Preti)
Tecnica è azione svolta con consapevolezza. Tecnologia è riflessione teorica sull’azione svolta con
consapevolezza.. Tecnologia è scienza della prassi in quanto è teoria dei processi: dove per teoria
si intende lo studio realizzato, mediante adeguati strumenti analitici e informazionali (concettuali ed
operativi), di complessi di operazioni che succedono nel tempo secondo linee di evoluzione
prestabilite in funzione di un obiettivo determinato; in questo modo essa acquisisce un proprio e
autonomo statuto metodologico ed epistemologico. La tecnologia è scienza della resistenza e della
trasformazione dei materiali, dell’energia. Studiando il logos della tecnica, si arriva a definire la
tecnologia e la sua portata culturale: la tecnologia è conoscenza precisa e definita di certi fatti che
dà luogo ad una progettazione progressiva basata su una strumentazione funzionale. Essa è
conoscenza esatta della realtà e azione efficace su quella realtà. La tecnica è razionalizzazione dei
processi. Il processo di razionalizzazione della produzione è anche forma obiettivata del processo
mentale di razionalizzazione oggi raggiunto dall’uomo.
La tecnologia porta all’etica della scelta dell’azione da compiere all’interno di una conoscenza di
base condivisa; l’etica tecnologica porta alla determinazione dei limiti d’approssimazione e
all’individuazione dei margini d’errore tollerabili. L’ingegnere sa che soltanto rendendo sempre più
piccolo lo scarto delle misure e delle approssimazioni, si perfeziona la conoscenza e si può operare
sulla realtà. (V. Tonini)
Lo sforzo del pensiero scientifico si basa sullo scacco della tecnica; l’imbarazzo tecnico,
l’insuccesso e lo scacco invitano la mente ad interrogarsi su queste resistenze incontrate dall’arte
umana, a concepire l’ostacolo come oggetto indipendente dai desideri umani e a ricercare una
conoscenza vera. (G. Canguilhem)
La tecnica ha dentro di sé una problematicità endogena; consiste in una realtà ricca in sforzi umani
e in forze naturali, elabora e inventa oggetti tecnici mediatori fra la natura e l’uomo. La tecnica è
ragione impegnata fattasi carne e sangue, è l’uscita dai limiti dell’egoismo individuale
trasducendosi costruttivamente attraverso la vita della collettività. La tecnica corrisponde alla
cristallizzazione di uno sforzo umano singolare e specifico grazie ad una facoltà creativa e inventiva
del soggetto. L’oggetto tecnico consiste in una categoria di realtà; la filosofia grazie all’esercizio
del pensiero riflessivo elabora una cultura tecnica che risalendo alla genesi unitaria dei proteiformi
rapporti fra uomo e natura, rivaluta l’approccio tecnico. Occorre superare le posizioni sia dei
tecnofobi e sia dei tecnocrati che non analizzano le motivazioni endogene della tecnica. C’è
continuità fra vita e tecnica; dal fisico al biologico dal biologico al vitale, l’evoluzione perdura, si
costruisce, sorge e si rigenera con micro e macro-perfezionamenti, come sistema aperto. L’oggetto
tecnico si trova in una dimensione di incompletezza strutturale che gli permette di interagire con la
realtà esterna, di recepirla. La tecnica risiede in ciò che realizza, nella sua carne. La mediazione
tecnica è una impresa culturale, dove per cultura si intende la capacità di trasformare creativamente
le circostanze elaborando forme simboliche per un graduale adattamento interrelativo fra gli agenti
in campo (uomo e natura).
L’ingegnere, engencer (facoltà di intuire e rendere operativo, che costruisce macchine belliche). La
filosofia della tecnica serve a far dialogare filosofi e ingegneri, esalta il potenziale umano nella sua
totalità e restituisce il pensiero alle mani e le mani al pensiero. (G. Simondon)