Lezioni 11 e 12 - 18 e 19 novembre
Morfologia
• Niente! Ripassare la massa si informazioni delle lezioni precedenti
Sintassi
• Il dativo di possesso
• Le funzioni dell’ablativo
• Il complemento di qualità
• I verbi che possono completare il nucleo con l’infinito
• Dispostio: il parallelismo
Il dativo di possesso
In latino, il dativo si può trovare anche nel nucleo del verbo sum: si tratta di un modo per esprimere
il possesso, che in italiano non è rimasto; la denominazione tecnica del costrutto è appunto dativo
di possesso.
Troveremo:
• al nominativo la cosa posseduta
• al dativo il possessore
Osserviamo la seguente frase:
Marco Tullio multi servi sunt.
Costruiamo l’albero:
Multi servi------ sunt------ Marco Tullio
La traduzione “a calco”, “molti servi sono a Marco”, non dà senso: questo è infatti un costrutto che
non ha corrispondente diretto in italiano. Tradurremo con un costrutto equivalente usando il verbo
“avere” al posto del verbo “essere” (mantenendo lo stesso tempo e lo stesso modo del verbo sum in
latino), mettendo come soggetto il possessore (che in latino è in dativo) e come oggetto la cosa
posseduta (che il latino è al nominativo): “Marco Tullio ha molti schiavi”.
Accanto al dativo di possesso, il latino conosce comunque anche il costrutto col verbo habeo che è
passato in italiano: Marcus Tullius multos servos habet.
Esercizio 1
Completa i seguenti nuclei col dativo di possesso inserendo volta a volta gli elementi mancanti;
quindi traduci.
1. Multae copiae __________ (Romani) sunt.
2. Augusto ______________ (splendida domus) erat.
3. Graecis magnum studium litterarum _________ (usa il presente).
4. Antonio multi filii ______________ (usa l’imperfetto).
5. ___________ (Antonius) clara eloquentia erat.
6. Romanorum ___________ (copiae ) severa disciplina erat.
7. Magnae divitiae __________ (Seneca) erant.
1
8. Clara templa Dianae ________ (usa l’imperfetto).
9. Populo Romano __________ (victoria) semper erit.
10. Sedula diligentia ___________ (ancilla) est.
Le funzioni dell’ablativo
Ricordiamo che le funzioni dell’ablativo latino risultano dalla fusione di tre casi dell’indoeuropeo:
l’originario ablativo, lo strumentale e il locativo.
In particolare, l’antico strumentale/sociativo esprimeva le circostanze che accompagnavano
un’azione; ecco perché anche in latino l’ablativo è specifico per i complementi circostanziali.
Quando è “semplice”, (cioè senza preposizione), le sue funzioni fondamentali sono:
•
•
•
•
complemento di mezzo:
Romani expugnant Massiliam armis : “i Romani espugnano Marsiglia con le armi”;
complemento di causa:
Alexander ira amicum Clitum necat: “Alessandro uccide l’amico Clito a causa dell’ira”;
complemento di modo (prevalentemente quando l'ablativo è accompagnato da un aggettivo):
Populus excipit Bassum magno gaudio (da Plinio il Giovane): “il popolo accoglie Basso con
grande gioia;
complemento di tempo determinato:
Vercingetorix secunda vigilia equitatum dimittit. (Caes.)
Vercingetorige manda via la cavalleria nel secondo turno di guardia della notte (dalle 21.00
alle 12.00)”.
Per fornire altri tipi di informazioni, l’ablativo è costruito con le preposizioni, (elemento sintattico
di straordinaria importanza, che studieremo nella prossima lezione).
Esercizio 1 bis (per chi ne sente il bisogno)
Ripassiamo le funzioni causa, mezzo, modo, tempo determinato in italiano.
1. A tutti Mario era antipatico per il suo caratteraccio. 2. L’assassino aveva ucciso la vittima con un
coltello da cucina. 3. Di buon’ora Giovanni si mise a lavorare con lena. 4. Sono impossibilitato a
raggiungerti per un improvviso guasto all’auto. 5. Gli scalatori raggiunsero la cima con grande
soddisfazione. 6. La superficie del creme-caramel era stata decorata con la forchetta. 7. Gli uomini
primitivi si nutrivano di caccia e pesca. 8. Nella sua giovinezza Anna aveva studiato all’estero. 9.
Con la volontà si possono raggiungere molti obiettivi. 10. Ieri sera mi ha fatto visita una cara amica.
11. Festeggiammo il compleanno della nonna con un incredibile pranzo in famiglia. 12. L’uomo
camminava con circospezione lungo il muro della casa. 13. L’atleta aveva dato inizio alla sua
prestazione con molta grinta. 14. Tutti sottolinearono il suo intervento con un fragoroso applauso.
15. L’impiegato arrivò in ritardo per un imprevisto. 16. Per le sue qualità umane Gandhi è diventato
un esempio per tutti. 17. Con la sua testardaggine Giovanni ha superato innumerevoli difficoltà. 18.
Per la sua testardaggine Giovanni litiga spesso con i suoi amici. 19. Per la fitta nebbia dovevamo
procedere con molta cautela. 20. Per il pungolo ricevuto il cavallo galoppava con tutta la sua
energia. 21. Mia nonna si alza sempre all’alba. 22. Mio fratello ha lavorato con grande impegno. 23.
Per un inconveniente tecnico, la trasmissione prevista per stasera non andrà in onda. 24.
Nell’infanzia Giulio aveva mostrato grande propensione per la musica. 25. Devi agire con molta
calma e attenzione!
Esercizio 2
Individua la funzione dei sintagmi in ablativo
2
1. Copiae magna audacia pugnant. 2. Romani catenis captivos vinciunt. 3. Temperantia ac
modestia puellae famam obtinent. 4. Sollertia ac diligentia pueri magistri verba audiunt. 5.
Dominus lento flagello mulam incitabat. 6. Nautae audacia pecuniam comparabant. 7. Poetae
tragoediis et comoediis incolas oblectant. 8. Prima vigilia copiae promptae erant. 9. Agricola
magna maestitia suam inopiam flebat. 10. Autumno agricolae uvas legunt et vinum faciunt. 11.
Claudius modestia imperabat. 12. Dominus pigros servos virgis puniebat. 13. Romani bigis et
quadrigis celebrata curricula faciebant. 14. Antiqui statuis et monumentis claros aurigas saepe
honorabant. 15. Incolae magna laetitia athletarum peritiam celebrant. 16. Sicilia oleis uvisque
clara erat. 17. Somno Pompeius caros amicos videbat. 18. Multis hostiis Romani deos colebant.
Esercizio 3
1. Romanae puellae dearum aras rosarum coronis ornabant. 2. Spartae incolae galeis, loricis et
hastis pugnabant. 3. Vallo et fossa Romani oppidum muniunt. 4. Orphaeus, poeta Thracius, lyrae
sono saxa quoque movebat. 5. Romani magnas copias parvis scaphis transportabant. 6. Tyrannorum
gloriam miris verbis poetae cantabant. 7. Antoninus magna temperantia et continentia provincias
regit. 8. Nilus limo fecundam Aegyptum facit. 9. Antiqui magna patientia curas tolerabant. 10.
Litterarum studio magister discipulorum animos alit. 11. Aratro agricola agrum arabat. 12. Deorum
statuis Romani templa ornabant. 13. Servas domina segnitia obiurgabat. 14. Achivi acutis gladiis
Troianas vigilias occidebant. 15. Ligneo equo Achivi Troiam capiunt. 16. Titani dextris hastas
vibrabant et magna audacia saxa coniciebant. 17. Populi odio Tarquinius regnum relinquit. 18.
Discipuli calamo vel stilo scribebant. 19. Discipuli Romani calculis et abaco computare discebant.
20. Rhenus et Danuvius magna aquarum copia clari sunt. 21. Saturnus concordia et iustitia mundum
regebat. 22. Lacrimo gaudio. (Ter.) 23. Uva suco terrae augescit. 24. Hora sexta Pompeius cenabat.
25. Verno rosarum violarumque plena pascua sunt.
Un esempio di frase con desinenze molto ambigue:
Mollitia animi nonnulli officia sua deserunt.
Esercizio 4
1. Formica mira sapientia sua domicilia aedificat. 2. Agricolae Silvani simulacra pini sacrae ramis
coronabant. 3. Papyri planta antiqui Aegyptii chartam fabricabant. 4. Agricolae Asiae et Europae,
uvae pampinis ornati, laeto animo Bacchum celebrabant. 5. Discipula diligentia proficit, segnitia
consenescit. 6. Dei deaeque iurgabant, armis decertabant, denique ludis et epulis animos curis
relaxabant. 7. Ager agricolis suis herbis cibum praebet. 8. Hedera sacra erat Baccho: aras dei pueri
et puellae hedera ornabant. 9. Semper boni assiduique domini referta cella vinaria, olearia, etiam
penaria est. (Cic.) 10. Virorum audacia matronarumque pudicitia potentia stat Romana.
Il complemento di qualità
Il complemento di qualità indica, per l’appunto, una qualità riferita ad un termine della frase; es.:
“Mio zio era un uomo di straordinaria umanità”.
In latino il complemento di qualità si esprime con il genitivo o con l’ablativo.
Funziona prevalentemente come complemento del nome, e nell’albero dovremo collegarlo con una
linea al nome cui si riferisce:
Alexander robustae vir praestantiae erat. (Val. Max.)
Alexander----- erat ----- vir
|
robustae praestantiae
3
“Alessandro era un uomo di vigorosa prestanza.”
C. Cotta summo ingenio vir est. (Cic.)
“C. Cotta è un uomo di ingegno straordinario.”
•
Talora il complemento di qualità determina il verbo sum:
L. Catilina erat magna patientia animi, sed ingenio malo pravoque.
“Lucio Catilina era di grande resistenza d’animo, ma di carattere malvagio e cattivo.”
• Non c’è sostanziale differenza tra l’uso del genitivo e l’uso dell’ablativo, anche se troviamo più
frequentemente in genitivo le qualità morali e in ablativo le qualità fisiche.
• Talora per desiderio di variatio (la presenza di due strutture morfosintattiche diverse per
assolvere la stessa funzione) si trovano uniti un genitivo e un ablativo:
Vir magni ingenii summaque prudentia L. Cotta erat. (Cic.)
“L. Cotta era un uomo di grande ingegno e straordinaria saggezza.”
Esercizio 5
1. Sabini aureas armillas magni pretii gemmatosque anulos eximia forma in brachio laevo habebant.
2. T. Manlius Torquatus, priscae et nimis durae disciplinae tribunus, suum consilium dicit. (Liv.) 3.
Galba statura erat iusta, oculis caeruleis, adunco naso. (Svet.) 4. Vergilius poeta clara fama est. 5.
Tiberius figura erat ampla et robusta. (Svet.) 6. Galli, natura ardui, Clusium oppidum obsidebant.
(Fl.) 7. Pompeius magni animi et ingenii erat. 8. Cristobulus, magnae peritiae medicus, Persicus
erat. (Curt.) 9. Bonus vir magni animi est. (Cic.) 10. Poeni inhumana perfidia erant. 11. Timotheus
moderata vita erat. (Nep.) 12. Laeto animo estote! 13. Romani magnae audaciae viri gladiis strenue
pugnabant. 14. Matrona Ephesi nota pudicitia erat. (Petr.) 15. Puella nigro capillo, eximia forma,
caeruleis oculis erat.
I verbi che possono completare il nucleo con l’infinito
1. Anna desidera un motorino.
2. Anna desidera dormire.
Strutturalmente queste due frasi sono identiche:
•
nella prima il verbo costituisce un nucleo a due argomenti, con il soggetto e il complemento
oggetto;
•
nella seconda l’oggetto, necessario al verbo “desiderare”, è costituito da un infinito. L’infinito
infatti è una forma nominale del verbo, cioè svolge la funzione di un nome che designa
l’azione espressa dal verbo.
Questa forma nominale del verbo, l'infinito, ha una funzione sintattica del tutto simile a quella di un
nome (vedi ad esempio il cosiddetto “infinito sostantivato”).
Molto frequentemente, possiamo trovare l’infinito in funzione di soggetto o di complemento
oggetto.
Osserviamo le seguenti frasi:
1. Stultum est dicere: - Putabam -.
Troviamo un predicato nominale, costituito dal verbo sum e da un aggettivo al neutro singolare; in
funzione di soggetto non troviamo un sostantivo neutro, ma un infinito (al quale, in quanto designa
4
un’azione pura, non è ovviamente attribuito un genere definito). Tale infinito introduce poi un
discorso diretto.
dicere ----- est stultum
|
“Putabam”
La traduzione italiana utilizza la medesima struttura:
“E’ stolto dire: “Credevo…”.
2. Etrusci pugnare cupiebant. (Liv.)
Il verbo cupiebant costituisce un nucleo a due argomenti, con nominativo e accusativo in funzione
di oggetto; il soggetto è il nominativo plurale Etrusci, l’oggetto è costituito dall’infinito pugnare.
Etrusci ----- cupiebant ------ pugnare
Traduciamo: “Gli Etruschi desideravano combattere”.
3. Velleius Blaesus mutare testamentum cupiebat. (Plin. Iun.)
Anche in questa frase il verbo di riferimento è cupiebat, che regge in funzione di oggetto l’infinito
mutare; a sua volta il verbo mutare, che è transitivo, regge l’accusativo testamentum. Costruiamo
l’albero in questo modo:
Velleius Blaesus----- cupiebat ----- mutare ----- testamentum
Traduciamo: “Velleio Bleso desiderava cambiare il testamento”.
La struttura sintattica dell’infinito in funzione di soggetto o di oggetto è molto comune in latino; in
particolare possiamo prevederla in dipendenza dalle seguenti categorie di verbi:
Funzione soggettiva
•
predicati nominali formati dal verbo sum alla terza persona singolare e da un aggettivo
neutro:
honestum est, “è onorevole”
dignum, indignum est, “è degno, è indegno” ecc.
Es. Errare humanum est, perseverare diabolicum. “Sbagliare è umano, perseverare diabolico”.
•
predicati nominali formati dal verbo sum un sostantivo al nominativo:
Es. Medici officium est aegros curare. (Cic.) “Il compito del medico è curare gli ammalati”.
•
verbi impersonali alla terza persona singolare:
placet, “piace”
licet, “è possibile”, “si può”
decet, dedecet, “conviene”, “non conviene” ecc.
Spesso questi verbi sono costruiti col dativo.
Es. Philosophis contemnere divitias licet.
“Ai filosofi è possibile disprezzare le ricchezze”.
5
Esercizio 6
1. Magistri praeceptis non obtemperare stultum est. 2. Non semper licet iudicare. 3. Patriam colere
iustum est. 4. Magistri officium est discipulos docere. 5. Nautis pertinet scaphum gubernare. 6.
Patriam custodire vigiliarum officium est. 7. Dignum est bona praecepta pueris et puellis dare. 8.
Tribuni officium erat populo providere. 9. Inimicis placet legatos mittere. 10. Philippo, magnae
prudentiae viro, sua consilia declarare placebat.
Funzione oggettiva
L’infinito in funzione oggettiva si trova con verbi che indicano:
•
•
•
•
dovere:
debeo, “dovere”
volontà o desiderio
cupio, desidero, “desiderare”
conoscenza o capacità
scio, “sapere”
nescio, “non sapere”
disco, “imparare”
intenzione, impegno
curo, “prendersi cura di”, “preoccuparsi di”
inciprio, “incominciare a”
statuo, instituo, “stabilire di”
paro, “prepararsi a”
tempto, “provare a”
Nella traduzione dal latino all’italiano, bisogna considerare che verbi di significato affine possono
nelle due lingue essere costruiti diversamente.
Ad esempio, il verbo paro corrisponde all’italiano “preparare”, che richiede la forma riflessiva e
l’infinito introdotto dalla preposizione “a…”: “prepararsi a…”
Quando si traduce, è dunque indispensabile compiere le seguenti operazioni:
a. Analizzare la frase latina nei suoi rapporti di dipendenza.
b. Controllare il significato dei termini, in particolare del verbo reggente.
c. Tradurre, rispettando la coerenza del significato e la correttezza grammaticale italiana.
Esercizio 7
1. Nautae navigare parabant. 2. Tribuno scribere cupio. 3. Populus Romanus pugnam committere
statuit. 4. Discipuli seduli magistros audire debent. 5. Copiae Romanae oppida inimica occupare
temptant. 6. Legatorum epistulas legere curant viri Romani. 7. Puellae saepe rosarum coronas facere
amabant. 8. Inimici trepidi rapidos rivos tranare temptabant. 9. Cuncti beati vivere cupiunt. 10.
Multi fidum amicum habere nesciunt.
Esercizio 8
1. Neque monere audeo Atticum, magna prudentia virum, nec confirmare, boni animi amicum.
(Cic.) 2. Boni amici officium est suam sententiam non celare. 3. Amicum laedere non licet. (da
Publ.) 4. Vivere pulchrum duco. (Cic.) 5. Boni viri officium est vitae incommoda sustinere. 6.
Arduum est longam viam percurrere. 7. Timere vana desine! (Sen.) 8. Vilica farinam bonam scit
facere. (Cato) 9. Facere docet philosophia, non dicere. (Sen.) 10. Malos viros tutum est cito
effugere. 11. Semel in anno licet insanire. 12. Romae templa statuasque describere cupio. 13.
Romulus et Remus condere novum oppidum statuunt. (Liv.) 14. Galli Romanorum agros vastare
6
studebant. 15. Gratus vir reddere amico beneficium cupit. 16. Fuit quondam proprium populi
Romani, longe bellare et sociorum fortunas, non sua tecta defendere. (Cic.) 17. Est philosophi
habere non vagam sententiam. (Cic.)
Dispositio: il parallelismo
Osserviamo la seguente frase:
Non famae, sed ingenio Marius fidebat.
Il verbo fidebat, in fine di frase, ha come soggetto Marius.
Per stabilire il caso (e quindi la funzione sintattica) di famae e ingenio, che presentano desinenze
potenzialmente ambigue, notiamo che sono unite dal nesso correlativo non... sed, per cui sono
coordinate: il primo termine è negato da non, il secondo è affermato da sed; è dunque probabile che
siano nello stesso caso, il dativo (il primo potrebbe essere genitivo o dativo, il secondo dativo o
ablativo).
Il verbo fido, come possiamo verificare sul dizionario (cfr. anche l’elenco commentato nella sezione
Il lessico dell’Unità 4), costruisce un nucleo a due argomenti, con il Nominativo ed entrambi i
Dativi in parallelo famae e ingenio.
Ecco l’albero:
non famae
Marius ----- fidebat /
\
sed ingenio
Traduzione: "Mario confidava non nella notorietà, ma nell’ingegno".
Il riconoscimento del parallelismo è dunque uno strumento molto potente per l’analisi sintattica e
la comprensione del senso della frase.
Il latino utilizza molto frequentemente questo tipo di struttura, anche in forme più complesse.
Molto spesso, quando nei due termini del parallelismo ricorrono strutture ripetute, queste vengono
sottintese.
Agricolae albam superis agnam, nigram inferis vitulam mactant.
Troviamo un solo verbo, mactant, e un solo soggetto, agricolae; in parallelo, anche rispetto alla
dispositio, gli accusativi albam agnam e nigram vitulam, e i dativi superis e inferis.
Evidentemente il verbo e il suo soggetto funzioneranno in entrambi i termini del parallelismo:
Operativamente, nell’albero conviene integrare gli elementi sottintesi:
superis (deis)
Agricolae----- mactant /
\
agnam albam
inferis (deis)
7
(agricolae----- mactant) /
\
nigram vitulam
Traduciamo: “Gli agricoltori sacrificano agli dei celesti un’agnella bianca, agli dei inferi una vitella
nera”.
Attenzione
Mentre l’italiano sottintende nel secondo membro del parallelismo: “Marco ama il latino, ma non
(sott. ama) la matematica”, il latino sottintende prevalentemente nel primo membro. E’ pertanto
fondamentale, dopo aver riconosciuto un parallelismo, ricordare che alcuni elementi essenziali per
la comprensione (ad es. il verbo) possono trovarsi nella seconda parte della frase.
Esercizio 9
1. Amicitia, non pecunia vitae aerumnas mitigate! 2. Boni improbos, improbi bonos non diligunt. 3.
Non divitiarum gloriam, sed ingenii famam adquirere tempta! 4. Pater familias diversa dona liberis
dabat: filiabus rosarum violarumque coronas, filiis sagittas et pharetras. 5. Graeci et Romani non
unum deum colebant, sed multos. 6. Orpheus poeta non solum virorum feminarumque animos, sed
etiam magna saxa lyrae suae sono movebat. 7. Diogenes philosophus non solum divitias, sed etiam
vitae commoda spernebat. 8. Athenae poetarum musicorumque ingenio, Thebae copiarum audacia
clarae erant. 9. Romani viros bono animo, non pravo ingenio tribunos nominabant. 10. Aristides
dicit: “Audacia atque constantia, non dolo atque artificio Athenae bellum vincunt!”
8