Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Corso di Laboratorio di Fisica dott. Giovanni Casini Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Introduzione ai concetti di base In principio fenomeni termici sembrano essere una branca della fisica che riguarda solo l’aspetto della realtà percepito tramite le sensazioni di caldo e freddo. Trai fenomeni spontanei che si osservano in natura: • il fuoco è senz’altro il più importante, ma è un fenomeno complesso che coinvolge sia la chimica che la fisica; • I passaggi di stato sono gli effetti fisici più evidenti; • la dilatazione dei gas, l’effetto meccanico più evidente creato da un fenomeno termico, non è facile da osservare isolato in fenomeni spontanei; • la produzione di calore raggiante e luce da parte del fuoco sono visibili, ma sembrano peculiari del fenomeno. Non fa meraviglia che in principio calore e temperatura fossero concetti confusi e indistinti, probabilmente proprio come lo sono per i bambini prima dell’istruzione scolastica. Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Introduzione ai concetti di base • A partire dalle percezioni sensoriali di caldo e freddo si costruisce in noi un concetto di temperatura-calore. • Successivamente questo concetto evolve nella triade di grandezze fisiche macroscopiche Temperatura T, calore Q e capacità termica C dei corpi • T, Q, C, costituiscono una triade nel senso che, a meno di non utilizzare spiegazioni di natura microscopica, si definiscono a vicenda. • Proviamo quindi a partire dalle nostre percezioni di caldo e freddo e capire a cosa corrispondono in termini di T, Q, e C. Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Temperatura • È associata con le sensazioni di caldo e freddo • Sin da piccoli vediamo termometri per misurare la febbre, termometri a muro, bollettini meteo con le temperature dei vari luoghi, sentiamo parlare di temperature di fusione, temperatura nel sole ecc. • Iniziamo il nostro studio pensando alla temperatura come al corrispondente oggettivo della sensazione di caldo e freddo. • Per definire una grandezza fisica oggettiva dobbiamo trovare un modo per misurarla • Studiamo quindi gli effetti della temperatura sui corpi e come possiamo utilizzarli per la costruzione di un termometro. Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Temperatura Il principio zero della termodinamica: ponendo a contatto due corpi, uno a temperatura maggiore (più caldo) e uno a temperatura inferiore (più freddo), questi gradualmente si portano in equilibrio a una stessa temperatura, intermedia fra quelle iniziali dei due corpi. L’esempio più chiaro e non fraintendibile è il seguente: miscelando acqua calda e fredda si ottiene acqua tiepida. È importante far notare che c’è sempre un secondo ‘corpo’: la tazza di the fumante si raffredda a contatto con il ‘secondo corpo’ ambiente. Esempi diversi possono essere di non ovvia e immediata comprensione, ben interpretabili solo quando avremo precisato la nostra triade. Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Effetti della temperatura • La temperatura ha effetto su tutte le proprietà fisiche di un corpo, eccone alcune: – – – – – Dilatazione termica Variazione dello stato di aggregazione (passaggi di stato) Variazione della durezza, dell’elasticità, della resistenza Variazione della resistività elettrica (tranne che per gli isolanti) Variazione della tensione di una giunzione bimetallica (effetto Seebek) – Variazione delle proprietà di una giunzione a semiconduttore – Variazione dello spettro e della potenza irraggiata Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Esperimenti sulla dilatazione termica • Dilatazione termica nei solidi: biglia nel foro • Dilatazione termica nei liquidi: un prototipo di termometro • Dilatazione termica nei gas: dilatazione dell’aria nel palloncino connesso alla bottiglietta • La dilatazione termica è il fenomeno utilizzato per la costruzione del primo termometro ad alcool da parte di E. Torricelli Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Passaggi di stato • È un noto effetto della temperatura il provocare un cambiamento nello stato dei materiali: tutti i ragazzi hanno visto l’acqua bollire, il ghiaccio sciogliersi, la bottiglia fredda appannarsi, una candela accesa con il suo cratere di cera liquida ecc. • Meno comune è la sublimazione: iodio, naftalina, canfora, ghiaccio secco (di CO2 ). • Nei passaggi di stato accade qualcosa di strano alla temperatura … Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica La temperatura nei passaggi di stato Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Riassunto temperatura • Si identifica con la sensazione di caldo e di freddo • Due corpi a diversa temperatura posti a contatto si portano a una temperatura intermedia • Causa molti effetti sui corpi, fra i quali i passaggi di stato • Durante i passaggi di stato (a pressione costante) resta costante • Si misura con i termometri. Il più semplice è il termometro che utilizza la dilatazione termica di un liquido. I termometri si tarano utilizzando i punti fissi offerti dai passaggi di stato. • La scala termometrica più usata è la celsius, che utilizza come punti di taratura la temperatura del ghiaccio fondente e la temperatura di ebollizione dell’acqua a pressione atmosferica, posti rispettivamente uguali a 0°C e 100°C della scala. Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Sensazioni e temperatura • Ma la sensazione di caldo e freddo coincide veramente con la temperatura? • Facciamo un esperimento. Prepariamo due lastre, una di rame e una di plastica, lasciandole almeno un’ora dentro un bagno a temperatura ambiente (useremo una busta di plastica per non farle bagnare). • Quale lastra è più fredda? Se le tocchiamo la nostra sensazione è che il rame sia nettamente più freddo … • Vediamo cosa accade sottoponendoli ad una prova obiettiva … Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Sensazioni e temperatura Eppure, per il principio zero della termodinamica, dovrebbero essere alla stessa temperatura, come confermano le misure con un termometro. Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Sensazioni e temperatura Se ora posiamo un cubetto di ghiaccio su entrambe le lastre, quale delle due scioglierà più ghiaccio nel medesimo tempo? Quello che ci appare più caldo o quello che ci appare più freddo? Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Sensazioni e temperatura Ecco nella foto quello che si osserva dopo 10 minuti. Come si spiega che il corpo più “freddo” ha sciolto quasi tutto il cubetto, mentre quello più “caldo” ha conservato quasi intatto il cubetto di ghiaccio? Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Sensazioni e temperatura Che temperatura avranno dopo che il ghiaccio si è sciolto? Al tatto il rame è molto freddo , la plastica è rimasta più o meno come era 10 minuti fa. La misura della temperatura conferma le nostre sensazioni. -19,3 gradi Università di Roma Tor Vergata ― -0,2 gradi Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Separare e chiarire i concetti • Nella fisica di senso comune, caldo, calore e alta temperatura sono termini con un significato simile e poco chiaro: – Fa caldo= la temperatura è alta (rispetto a …) – È molto caldo, sento il calore che emana= la sua T è molto alta – Fa freddo= la temperatura è bassa (rispetto a …) – Ho freddo= il mio corpo sta cedendo calore troppo velocemente – Ho caldo … Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Separare e chiarire i concetti • È chiaro dal nostro esperimento che la causa della diversa quantità di ghiaccio fuso non è dovuta alla diversa temperatura, perché – i due oggetti erano alla stessa temperatura iniziale (e per assurdo il Cu ci appare più freddo) – la fusione avviene a temperatura fissa, • quindi la differenza di temperatura oggetto-ghiaccio fondente è la stessa. • Si tratta dunque di una diversa entità fisica, la cui variazione in un corpo è accompagnata da una variazione della temperatura ed è capace di produrre la fusione del ghiaccio. Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Separare e chiarire i concetti • L’entità “che passa nel ghiaccio e lo scioglie” a causa della differenza di temperatura la chiamiamo calore. • A processo finito il rame è molto freddo perché si è portato a una temperatura intermedia fra la sua e quella del ghiaccio, mentre la plastica, che non ha sciolto nulla, non ha variato la sua T. Quindi deduciamo: 1. 2. 3. 4. Non tutti i corpi trasmettono il calore con la stessa facilità I corpi che cedono calore abbassano la loro temperatura ( e vice versa), quindi possiamo inferire che la temperatura è il livello del calore nel corpo Il corpo è un “contenitore” per il calore Occorre calore per sciogliere il ghiaccio, anche se il processo avviene a T costante Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica La triade T, Q, C • La relazione che lega T, Q, C, quando non interviene un passaggio di stato o una transizione di fase, è ΔQ=C ΔT • I corpi possono quindi contenere il calore, sono “recipienti” per il calore, in linguaggio fisico diciamo che hanno una capacità termica, C • Poiché C>0, ne segue che un corpo che diminuisce la sua T perde calore, lo acquista se la T cresce • In realtà C(T), ma per escursioni limitate di T si può ritenere costante. Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica La triade T, Q, C • Nuovo enunciato del Principio zero della termodinamica: fra due corpi a temperatura diversa posti in contatto termico il calore fluisce dal corpo a T+ maggiore verso quello a T- minore finché entrambi raggiungono una Te di equilibrio intermedia a quelle iniziali. • Durante i passaggi di stato il calore assorbito o ceduto non varia la temperatura del corpo • Il calore assorbito o ceduto durante il passaggio di stato serve a consentire il cambiamento dello stato di aggregazione ed è chiamato calore latente. Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Unità di misura • Il calore cos’è? In che unità si misura? • Se seguiamo l’evoluzione storica, quando non si sapeva cosa fosse, fu definita un’apposita unità di misura, la caloria. Una caloria (cal) è la quantità di calore necessaria ad innalzare da 14,5 a 15,5 gradi la temperatura di un grammo di acqua. • La prima ipotesi sul calore fu che si trattasse di un fluido imponderabile, senza peso, in grado di penetrare nei corpi e di passare da uno all’altro, detto calorico • È un modello (sbagliato) che permette una facile visualizzazione dei fenomeni di scambio termico fra i corpi Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Il modello a fluido calorico Area = Capacità termica Area = Capacità termica ΔT T1 T2 Volume del fluido = Calore Università di Roma Tor Vergata ― Il contatto termico fra i due corpi è rappresentato dal tubo. Un tubo sottile è un contatto termico difficile, uno grande vuol dire che lo scambio di calore è facile. Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Il calore specifico nel modello a fluido calorico C = mcP se il processo termico è a pressione costante C = mcV se il processo termico è a volume costante Area = Capacità termica (C) Calore per unità di massa o calore specifico (cV o cP) T massa (m) Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica La sensazione di caldo e freddo Possiamo visualizzare la situazione con il nostro modello a fluido. Uno dei recipienti rappresenta l’oggetto e l’altro la nostra mano. In un caso però il contatto termico è ottimo, nell’altro è pessimo, e occorre molto tempo perché la mano “senta una differenza”. Inoltre la mano, rifornita di calore dal sangue, può riscalda facilmente la superficie del materiale isolante; per questo quando tocchiamo un materiale isolante dopo il primo attimo iniziale avremo sempre la sensazione che si trovi alla stessa nostra temperatura. tocco un blocco di rame: ottimo contatto termico tocco il polistirolo espanso: cattivo contatto termico ΔT mano T2 ΔT T1 mano T2 Università di Roma Tor Vergata ― Corso di laboratorio di Fisica T1 Capacità termica • È intuitivo che un corpo più grande possa immagazzinare più calore: proviamo con un foglio e una lastra di Alluminio • Proviamo due materiali diversi: 100g di acqua e 100g di Alluminio • La capacità termica è il prodotto di due fattori: la quantità di materia e il tipo di materia; ovvero la massa e il calore specifico • Calore specifico= calore necessario a far innalzare di un grado la temperatura dell’unità di massa (cal/g°C oppure J/Kg°C) Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Unità di misura • Tuttavia possiamo trasformare il lavoro (o l’energia) in calore tramite l’attrito, la misteriosa forza che fa sparire l’energia meccanica. • Si pensi al metodo primitivo con cui si accende il fuoco sfregando un ramo in un incavo . • Se posso trasformare il lavoro in calore (e anche il contrario), vuol dire che devono avere le stesse dimensioni fisiche. • Joule misurò l’equivalente meccanico della caloria, 1 cal=4,185 J, dove J sta per Joule=1Nx1m. • La capacità termica C è definita di conseguenza in cal/°C oppure in J/°C Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Calore e temperatura • Oggi sappiamo bene che il calore è energia meccanica distribuita a livello microscopico su tutte le molecole che compongono il corpo • In termini semplici possiamo dire che ciascuna molecola del corpo ha un certo numero di modi di immagazzinare energia (potenziale, cinetica di diversi tipi) • La temperatura nell’interpretazione microscopica è l’energia cinetica media di ciascun modo di immagazzinare energia di ogni atomo o molecola; • Non è importante conoscere questi dettagli per capire il calore come grandezza macroscopica, dal punto di vista fenomenologico. Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Calore e temperatura: un esperienza • Esperienza della diffusione dell’inchiostro: – La diffusione di una certa quantità di impurezza è il risultato di una serie di urti casuali con le molecole del liquido (o del gas) in cui si diffonde – La posizione media di una molecola di impurezza non cambia, ma l’incertezza aumenta con il tempo: in termini pratici “la macchia si allarga” – Se la temperatura è una misura dell’agitazione media delle molecole, nell’acqua calda la diffusione deve essere più veloce che in quella fredda, cioè “la macchia si allarga” più in fretta nell’acqua calda rispetto a quella fredda. Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Trasmissione del Calore • Come si trasmette? – Conduzione: cucchiaini – Convezione: pentola, candela, vento, girandola termosifone sulla piastra calda (con diss tondo?) – Irraggiamento: maglietta nera e bianca sotto il sole, lente a fuoco su carta bianca o nera – Smontiamo un thermos (vaso Dewar) Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Conduzione • Esperimenti con i cucchiaini nell’acqua calda e fredda • Come spieghiamo le nostre sensazioni? • Quale proprietà è differente fra i cucchiaini? • Discussione • La conducibilità termica: abbiamo buoni conduttori del calore e isolanti termici Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Convezione • • • • Il fumo che sale La girandola sul termosifone Pastina nell’acqua che bolle I venti Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Assorbimento e Irraggiamento Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Assorbimento e Irraggiamento ... ma quale dei due si raffredderà prima? Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Esercizi • Perché la mano sente il rame più freddo ma scioglie più ghiaccio? • Che vuol dire in termini fisici il comune modo di dire: ho freddo? • E la frase: ho caldo? • Perché la ventilazione diminuisce la sensazione di caldo? • Perché un alta umidità relativa aumenta la sensazione di caldo? • Perché la pelliccia è un ottimo isolante termico? Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Illustrazione del primo principio con l’uso di un modello macroscopico Energia potenziale dell’oggetto = lavoro compiuto sul sistema termodinamico. Dove finisce l’energia quando il pendolo si smorza velocemente? È sicuramente finita internamente al barattolo, dato che l’attrito esterno di rotolamento è circa lo stesso degli altri due cilindri. Possiamo allora dire che l’esperimento simula una trasformazione del lavoro in energia interna. L’energia si è distribuita sui numerosi gradi di libertà interni delle particelle di sabbia libere di muoversi, cosa che non avviene se li blocchiamo con la gomma piuma. Tutti gli oggetti macroscopici hanno in realtà questi gradi di libertà su cui immagazzinare energia. Sono i moti di traslazione, vibrazione e rotazione delle molecole di un fluido, i moti di vibrazione degli atomi in un solido ecc. Inoltre, se esistono forze fra le particelle, l’energia interna dipenderà anche dalla distanza media fra esse (cioè dal Volume). Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Fenomeni irreversibili Domanda 1: dove finisce l’energia potenziale del barattolo? Domanda 2: quale dei due filmati è stato girato al rovescio nel tempo? Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica Irreversibilità dei fenomeni macroscopici e secondo principio della termodinamica Uno dei due filmati è stato invertito nel tempo. Sapreste indovinare quale? Mentre il filmato precedente dei barattoli rotolanti mostra un fenomeno chiaramente irreversibile in cui il verso del tempo si individua immediatamente. Università di Roma Tor Vergata ― Laboratorio di Didattica della Fisica e della Matematica