Mercoledì 13 Luglio, ore 12 – Teatro Goldoni I cartelloni 2016-2017 della Fondazione Teatro Goldoni PROSA LIRICA CONCERTI DANZA E inoltre fuori abbonamento …… Dovunque ci sia una persona con una storia da raccontare e due orecchie disposte ad ascoltare, c’è Teatro (Marco Leone, Direttore generale Fondazione Teatro Goldoni) C’è una frase di Gaston Bachelard che mi piace molto: Il mondo intorno a noi ingrandisce nella misura in cui l’intimità si approfondisce In teatro creiamo intimità. L’intimità data dall’abitare uno stesso spazio nel quale prende vita una riflessione condivisa, l’intimità creata dal guardarci collettivamente negli occhi ponendoci le domande che veramente ci interessano: chi siamo da dove veniamo e dove vogliamo andare … Con questa intimità noi facciamo mondo, espandiamo il mondo. Per questo in teatro cerchiamo costantemente autori perché la parola autore viene da augere che significa aumentare. Dilatare lo spazio intorno a noi, crescere, aumentare lo spazio delle possibilità. Questo ci interessa. Sin dall’inizio, noi ci eravamo posti sostanzialmente due obiettivi: aprire il Teatro alla città e aumentare la rete delle relazioni nazionali e internazionali. Già a partire dalla Stagione che si è appena conclusa sono aumentate in maniera esponenziale le occasione in cui la Città è potuta entrare dentro il Teatro utilizzandolo a pieno. Nel cartellone che andiamo a presentare è grande l’attenzione dimostrata da questa Fondazione e da questo Teatro alla cultura livornese e alle sue eccellenze. D'altronde siamo fortemente convinti che il Teatro della Città debba, come suo ruolo istituzionale, sostenere i propri artisti. Sostenere le produzioni o gli artisti di Livorno significa due cose: inserirli in una cornice di valore, come il Teatro Goldoni ma anche creare i presupposti affinché questi prodotti possano uscire dal contesto cittadino e circuitare a livello regionale e nazionale. E’ anche in questo senso che va letto l’accordo che abbiamo stipulato con il Teatro della Toscana, Teatro Nazionale La Pergola di Firenze. Grazie a questo accordo il Teatro Goldoni si apre alle proposte e alle produzioni del Teatro Nazionale e il Teatro Nazionale si apre alle proposte della città di Livorno. Passando anche attraverso esperimenti di coproduzione: vedi l’opera rock “#cuoriribelli” della Compagnia Todo Modo. Dicevamo aumentare la rete delle relazioni nazionali e internazionali ed è in questo senso che stiamo cercando di rivoluzionare il nostro modo di fare Lirica: il percorso che abbiamo intrapreso è quello di fare di Livorno e del Teatro Goldoni il centro di riferimento a livello mondiale circa la formazione e la produzione del Verismo Lirico. Con Mascagni nasce la scuola verista che poi coinvolgerà autori come Puccini, Cilea, Giordano ed altri; bene, vogliamo diventare il luogo nel quale i cantanti di tutto il mondo possano formarsi nel canto verista. Stiamo creando un’Opera Studio, ovvero un percorso formativo di alto valore tecnico che possa essere riconosciuto a livello internazionale. E’ un percorso che vede coinvolto anche il conservatorio Mascagni di Livorno, perché ci muoviamo e ci muoveremo sempre in sinergia con le forze del territorio. Opera Studio dicevamo, ma anche produzioni nel segno del verismo lirico. Per questo abbiamo già realizzato accordi con la Corea e il Giappone e molti altri si aggiungeranno. Si tratta di dare respiro produttivo al nostro comparto lirico. Molte le idee che abbiamo in cantiere, molte le cose che faremo e che oggi non abbiamo il tempo di presentare, ma sicuramente vi segnaliamo fin da adesso l’imminente varo del cartellone degli Eventi che realizziamo con Menicagli Pianoforti e LEG e la rassegna di musica da camera “Classica con Gusto” con Menicagli Pianoforti ed il M° Carlo Palese … per tutti questi eventi vi rimandiamo a successivi e mirati incontri di presentazione. Un cenno anche su un’altra novità di quest’anno, che rappresenterà anch’essa una possibilità per i nostri artisti: la rassegna di teatro contemporaneo che faremo ad aprile sul palco grande del Goldoni. Sarà teatro contemporaneo nella sua accezione più ampia: prosa, teatro/danza, danza, poesia, musica; 10 serate, 10 spettacoli, 10 artisti. Contemporaneo inteso quindi come: teatro dei Festival, teatro della contaminazione tra i linguaggi, teatro della riflessione sul presente, e infine teatro come luogo di prossimità tra attori e pubblico. La rassegna ospiterà alcune tra le compagnie giovani più importanti del panorama teatrale italiano, ma sarà anche il luogo dove verranno presentate le produzioni più importanti dell’anno, realizzate dagli artisti e dalle compagnie di Livorno. Una vetrina che si proporrà di sostenere e mettere a valore le realtà produttive teatrali di Livorno Oggi vi presentiamo il Cartellone di prosa, lirica, concerti, danza e i fuori abbonamento. Le novità del Cartellone: • come abbiamo detto, maggiori presenze di artisti del territorio, • più spettacoli, • più attenzione rispetto ad un pubblico giovane. Per la prosa la novità è che presentiamo 6 spettacoli a doppio turno e 4 spettacoli a turno unico. Quindi una modalità nuova con la dichiarata finalità di raggiungere un pubblico più giovane. Nuova è anche l’idea che sta alla base della rassegna di concerti, dove oltre alle presenze di rito, cioè i grandi interpreti della musica classica e la presenza dell’Orchestra della Toscana, incontriamo nomi e proposte originali e quasi di rottura: Federico Maria Sardelli e i Modo Antiquo che ci introdurranno alla musica di Vivaldi con una modalità del tutto nuova e Elio che con il pianista Roberto Prosseda ci presenterà un viaggio originale e divertente nella storia della musica classica e non solo. Obiettivo dichiarato, anche qui, creare sorpresa ed avvicinare alla musica classica anche un pubblico più giovane. Per la danza accanto a due titoli del grande repertorio, segnalo una novità assoluta, uno spettacolo che non ha ancora debuttato e che rappresenta l’ultimo prodotto creativo di quel protagonista assoluto della danza contemporanea che è Virgilio Sieni: Il Cantico dei Cantici con la Compagnia che porta il suo nome e di cui firma coreografie, luci, costumi e spazio. Tutto questo aveva bisogno di essere accolto e narrato da nuovi supporti digitali quindi vi annunciamo la costruzione di un nuovo sito e nuova veste grafica del Teatro e della Fondazione Goldoni. LIRICA Venerdì 11novembre, ore 20.30 - Domenica 13 novembre, ore 16.30 IL FLAUTO MAGICO (DIE ZAUBERFLÖTE) Opera tedesca in due atti, libretto di Emanuel Schikaneder musica di Wolfgang Amadeus Mozart Direttore Dejan Savić Regia, scene e Costumi Lindsay Kemp Orchestra della Toscana Mercoledì 7 dicembre, ore 20.30 Anniversario della nascita di Pietro Mascagni (Livorno 7 dicembre 1863) Verismo Opera Studio 2016 con Rotary Club Livorno presenta LODOLETTA TRA MASCAGNI E PUCCINI Selezione dal Dramma Lirico in tre atti di Giovacchino Forzano musica di Pietro Mascagni IL TABARRO Opera in un atto di Giuseppe Adami da La Houppelande di Didier Gold Musica di Giacomo Puccini Venerdì 17 febbraio, ore 20.30 - Domenica 19 febbraio, ore 16.30 LTL OperaStudio - Premio Abbiati 2013 categoria “Migliore iniziativa” presenta IL CAPPELLO DI PAGLIA DI FIRENZE Farsa musicale in quattro atti su libretto di Ernesta Rinaldi e Nino Rota, dalla commedia «Un Chapeau de paille d'Italie» di Eugène Labiche e Marc Michel musica di Nino Rota Direttore Francesco Pasqualetti Regia Lorenzo Maria Mucci OGI Orchestra Giovanile Italiana Venerdì 10 Marzo, ore 20.30 - Domenica 12 Marzo, ore 16.30 MANON LESCAUT Dramma lirico in quattro atti su libretto anonimo (coautori G. Giacosa, L. Illica, R. Leoncavallo, Oliva, Praga, G. Puccini, G. Ricordi) dal romanzo Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut di Françoise-Antoine Prévost Musica di Giacomo Puccini Orchestra della Toscana PROSA Spettacoli a doppio turno Lunedì 28 e martedì 29 novembre, ore 21 Sardegna Teatro, Mismaonda, Marche Teatro presentano HUMAN di e con Marco Baliani e Lella Costa regia Marco Baliani Sabato 7 gennaio, ore 21 – Domenica 8 gennaio, ore 21 AGIDI e ENFI Teatro presentano CALENDAR GIRLS di Tim Firth con Angela Finocchiaro e Laura Curino regia Cristina Pezzoli Martedì 24 e mercoledì 25 gennaio, ore 21 Teatro della Toscana LA BOTTEGA DEL CAFFÈ di Carlo Goldoni con Pino Micol - Vittorio Viviani regia Maurizio Scaparro Venerdì 10 e sabato 11 febbraio, ore 21 TodoModo e Bags Entertainment presentano #CUORIRIBELLI Opera Rock Ispirata alla musica e ai temi giovanili degli anni ‘70 testo e drammaturgia Francesco Niccolini regia Emanuele Gamba direzione musicale Stefano Brondi Martedì 21 e mercoledì 22 febbraio, ore 21 Teatro Stabile dell’Umbria presenta L’ORA DI RICEVIMENTO di Stefano Massini con Fabrizio Bentivoglio, Francesco “Bolo” Rossini regia Michele Placido Venerdì 17 e sabato 18 marzo, ore 21 Teatro della Toscana presenta L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA di Luigi Pirandello con Gabriele Lavia e con Michele Demaria regia Gabriele Lavia Spettacoli turno unico Domenica 20 novembre, ore 21 Tieffe Teatro Produzione presenta LE OLIMPIADI DEL 1936 di Federico Buffa, Emilio Russo, Paolo Frusca, Jvan Sica con FEDERICO BUFFA regia Emilio Russo e Caterina Spadaro Martedì 13 dicembre, ore 21 Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile dell’Umbria, presentano LA PAZZA DELLA PORTA ACCANTO di Claudio Fava regia e ideazione scenica di Alessandro Gassmann con Anna Foglietta, Angelo Tosto Lunedì 6 febbraio, ore 21 Sud Costa Occidentale presenta OPERETTA BURLESCA di Emma Dante con Viola Carinci, Roberto Galbo, Francesco Guida, Carmine Maringola testo e regia Emma Dante Domenica 26 Marzo, ore 21 Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con Promo Music presentano IL SECONDO FIGLIO DI DIO VITA MORTE E MIRACOLI DI DAVID LAZZARETTI di Simone Cristicchi, Manfredi Rutelli e Matteo Pelliti con Simone Cristicchi regia Antonio Calenda DANZA Giovedì 15 Dicembre, ore 21 Eventi di Danza di Mauro Giannelli presenta Balletto di Mosca “La Classique” in LO SCHIACCIANOCI Balletto in 2 atti musica di Pëtr Il'ic Cajkovskij Coreografie Marius Petipa Martedì 10 gennaio, ore 21 Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Compagnia Virgilio Sieni presentano Compagnia Virgilio Sieni CANTICO DEI CANTICI di Virgilio Sieni Coreografia, luci, costumi e spazio Virgilio Sieni Musica originale Daniele Roccato contrabbasso, eseguite dal vivo dall’autore Mercoledì 18 gennaio, ore 21 Eventi di Danza di Mauro Giannelli presenta Balletto di Mosca “La Classique” in LA BELLA ADDORMENTATA Balletto in tre atti musica di Pëtr Il'ic Cajkovskij Coreografie Marius Petipa CONCERTI Sabato 17 dicembre, ore 21 ANTONIO VIVALDI 300 ANNI DI STRAVAGANZA E ALTRI LAVORI RARI Modo Antiquo su strumenti d'epoca FEDERICO MARIA SARDELLI direttore Martedì 17 gennaio ore 21 In collaborazione con Menicagli pianoforti LARGO AL FACTOTUM ELIO voce ROBERTO PROSSEDA pianoforte Musiche di W.A. Mozart, G. Rossini, K. Weill, Anonimo giapponese, L. Lombardi Giovedì 26 gennaio, ore 21 DANIELE RUSTIONI direttore Fabio Fabbrizzi flauto ORCHESTRA DELLA TOSCANA Musiche di A. Salieri, J. Ibert, G. Fauré, W.A. Mozart Venerdì 31 marzo, ore 21 ORCHESTRA DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI STUDI MUSICALI “P. MASCAGNI” Daniel Rivera - Sergio De Simone, pianoforte Musiche di W.A. Mozart, A. Dvorak Lunedì 3 aprile, ore 21 ALEJO PÉREZ direttore Federico Colli pianoforte ORCHESTRA DELLA TOSCANA Musiche di G. Ligeti, L. van Beethoven Mercoledì 19 aprile, ore 21 In collaborazione con Menicagli pianoforti DOMENICO NORDIO violino FILIPPO GAMBA, pianoforte Musiche di G. Fauré, C. Debussy, R. Schumann INOLTRE….. Domenica 1 gennaio, ore 18 Fondazione Livorno in collaborazione con Fondazione Teatro Goldoni e Istituto Musicale “P. Mascagni” CONCERTO DI CAPODANNO Orchestra dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “P. Mascagni” Sabato 28 gennaio, ore 21 MARIO CARDINALI in NOI LIVORNESI, UNA RAZZACCIA A MODO NOSTRO. Chi siamo, come siamo, perché siamo così Mercoledì 15 marzo, ore 21 KARIMA VOICES INSIDE Karima e Alberto Marsico Giovedì 23 marzo, ore 21 LA MUSICA DELLE IMMAGINI Riccardo Della Ragione & Ensemble Bacchelli direttore Rita Bacchelli Venerdì 28 aprile, ore 21 In collaborazione con Editore Sillabe BEATLEMANIA DI ILIO BARONTINI DUO PIANISTICO Ilio e Caterina Barontini RASSEGNA CORI IN CONCERTO Venerdì 18 novembre, ore 21 Joyful Gospel Ensemble presenta I HAVE A DREAM direzione artistica Riccardo Pagni Domenica 27 novembre, ore 17 CONCERTO “CANTIAMO IN PACE” direzione artistica Riccardo della Ragione Cori e artisti cittadini per le celebrazioni della Festa della Toscana Sabato 10 dicembre, ore 21 Associazione Jubilation Gospel Choir di Livorno presenta LIVORNO GOSPEL FESTIVAL XIII edizione direzione artistica Luca Del Tongo Domenica 18 dicembre, ore 21 “DALLA MISA CRIOLLA ALLA MISA TANGO” Accademia Vocale Città di Livorno EstrOrchestra Daniela Contessi, Direttore PROSSIMAMENTE: EVENTI in collaborazione con Menicagli Pianoforti e LEG srl La sezione “Eventi” del cartellone 2016-2017 che vedrà protagonisti grandi artisti della musica e del Teatro in appuntamenti fuori abbonamento, sarà presentata e resa nota nei prossimi mesi. CLASSICA CON GUSTO 2017 in collaborazione con Menicagli Pianoforti e il M° Carlo Palese L’8^ edizione della Stagione di Musica da Camera in Goldonetta sarà presentata nei prossimi mesi e come ogni anno si svolgerà tra gennaio e maggio. Intatta la formula delle serate, pensate apposta per avvicinare sempre più la musica ed suoi interpreti agli spettatori nella maniera più coinvolgente possibile: un ideale “salotto” familiare in cui assistere a straordinari concerti con alcuni dei protagonisti del panorama musicale ed avere l’opportunità di una conoscenza ed un dialogo diretto con loro sia prima che dopo l’evento, con un piacevole drink offerto dagli organizzatori. RASSEGNA DI TEATRO CONTEMPORANEO Aprile 2017 -10 serate, 10 spettacoli, 10 artisti sul palco del Goldoni INFORMAZIONI – ABBONAMENTI E BIGLIETTI Tutte le informazioni sugli spettacoli in stagione sul sito www.goldoniteatro.it La campagna abbonamenti inizierà nel mese di ottobre. Tutti i vecchi abbonati riceveranno le modalità dettagliate per il rinnovo direttamente per posta al loro indirizzo. Modalità e tempi per i nuovi abbonamenti saranno comunicati con largo anticipo sul sito del Goldoni e su tutti i comuni mezzi di informazione. Per quanto riguarda la Stagione di Prosa, quest’anno gli abbonamenti saranno due distinti tra spettacoli a doppio turno e spettacoli a turno unico, con la possibilità di sottoscriverli entrambi con ulteriori agevolazioni. Grazie ad un accordo con la UNICOOP TIRRENO sarà inoltre possibile convertire i punti socio in biglietti per gli spettacoli in stagione LIRICA 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Venerdì 11novembre, ore 20.30 - Domenica 13 novembre, ore 16.30 Il flauto magico (Die Zauberflöte) Opera tedesca in due atti, libretto di Emanuel Schikaneder musica di Wolfgang Amadeus Mozart Editore Bärenreiter. Rappresentante per l'Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali Milano Sovratitoli in italiano realizzati dalla Fondazione Teatro Goldoni Direttore Dejan Savić regia, scene e costumi Lindsay Kemp regista assistente Daniela Maccari luci Lindsay Kemp e David Haughton progetto scenografico Sergio Seghettini Orchestra della Toscana Nuovo allestimento del Teatro Goldoni di Livorno Coproduzione Teatro Goldoni di Livorno, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro di Pisa In collaborazione con Luglio Musicale Trapanese Il flauto magico, opera geniale ed ultima di Mozart che scomparve appena due mesi dopo averne finito la composizione, torna al Teatro Goldoni a quasi venti anni dalla sua ultima apparizione a Livorno con tutto il suo intreccio di passioni, magia, favola e poesia, nella nuova produzione che la Fondazione Goldoni cura quale titolo unico regionale per la Stagione 2016-17 insieme all'Azienda Teatro del Giglio di Lucca e la Fondazione Teatro di Pisa. Il nuovo allestimento, che sarà in realizzato in collaborazione con il Luglio Musicale Trapanese, recherà la firma di uno dei più prestigiosi uomini di teatro della scene europea, il regista, mimo, danzatore e pittore Lindsay Kemp nelle vesti di regista, oltre che scenografo e costumista. Con un soggetto che trascende con spontanea scioltezza tutte le categorie ortodosse, miscelando sacro e profano, serietà e comicità, fantastico e quotidiano, quest’ “Opera tedesca in due atti” fino dal suo primo apparire alla fine del 1791 non era indirizzata esclusivamente ad un pubblico aristocratico e raffinato ma anche, e soprattutto, al popolo in cerca di divertimento spettacolare. Ed anche il teatro di Kemp è sempre stato popolare e colto allo stesso tempo, un teatro che vuole divertire e che riesce a parlare a tutti, perché usa un linguaggio poetico e magico. Mozart diede ad una simbologia narrativa alquanto naif (l’amore fra un principe e una principessa, draghi e strumenti musicali magici, complotti cosmici e commedia contadina) una risonanza archetipica universale, investendola con una profondità e brillantezza irresistibile. Per permettere che questo avvenga anche nella messa in scena (e non soltanto nell’ascolto ad occhi chiusi), il regista deve saper dare ai personaggi ed alle situazioni del racconto un’ampiezza di significato insieme ad una nitidezza di forma, un respiro ed insieme una semplicità che lascia all’immaginazione dello spettatore lo spazio per rendere tutto ciò credibile, creando una logica da mito fiabesco nel quale gli eventi più improbabili abbiano l’inevitabilità di un sogno... e questo è da sempre l’approccio di Kemp alle sue creazioni teatrali. L’opera sarà rappresentata in lingua originale con sottotitoli in italiano. LIRICA 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Mercoledì 7 dicembre 2016, ore 20.30 Anniversario della nascita di Pietro Mascagni (Livorno 7 dicembre 1863) Verismo Opera Studio 2016 con presenta Lodoletta tra Mascagni e Puccini Selezione dal Dramma Lirico in tre atti di Giovacchino Forzano musica di Pietro Mascagni Edizioni casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano Il Tabarro Opera in un atto di Giuseppe Adami da La Houppelande di Didier Gold Edizioni Universal Music Publishing Ricordi S.r.L., Milano Musica di Giacomo Puccini Gli interpreti saranno selezionati nel corso della Masterclass tenuta dal soprano Fiorenza Cedolins nell’ambito del Cantiere Lirico della Fondazione Goldoni. Nuovo allestimento e produzione della Fondazione Teatro Goldoni di Livorno Il 7 dicembre come ogni anno il Teatro Goldoni ricorderà la nascita di Pietro Mascagni con una serata lirica che vuole essere un omaggio al massimo compositore cittadino e nello stesso tempo evidenziare alcuni degli aspetti che lo hanno reso tanto importante ed influente fra i suoi contemporanei e sull’evoluzione stessa del melodramma del XX secolo. Oltre che compositore e profondo innovatore, Mascagni fu infatti anche formatore e direttore d’orchestra, aspetti questi che saranno evidenziati attraverso il nuovo progetto di respiro internazionale “Verismo Opera Studio”, che vedrà impegnati per mesi al Goldoni giovani cantanti provenienti da tutto il mondo. Sotto la guida di docenti qualificati, si confronteranno sul teatro di Mascagni e quello della sua epoca, con la masterclass finale di alto perfezionamento sull'interpretazione dell'opera verista ad un'interprete di chiara fama quale il soprano Fiorenza Cedolins. In generale, il tema su cui verterà il percorso 2016 sarà l'esplorazione dei rapporti tra Puccini e Mascagni e sfocerà nella proposta di una selezione dall'opera Lodoletta del compositore livornese (il cui libretto vide la “contesa” tra i due musicisti toscani ed ebbe la sua prima assoluta a Roma, al Teatro Costanzi, nel 1917), e l'esecuzione del pressoché coevo Tabarro (che fu composto nello stesso periodo e con la sua prima rappresentazione a New York, Metropolitan, 1918). Un confronto tra due opere vicine temporalmente, ma non solo e che presentano entrambe partiture di estrema raffinatezza, novecentesche ed ardite: Lodoletta, con un Mascagni incline a quell’esplorazione dell’animo femminile così vicina alla sensibilità artistica pucciniana ma innervata con un gusto realistico di lacerante modernità; Il Tabarro, con il suo carattere decisamente tragico e passionale fortemente incline al naturalismo verista del primo Mascagni con il suo un vivido spaccato dell’esistenza misera degli scaricatori di merci in un canale della Senna di inizio ‘900. Il Tabarro si avvarrà della partecipazione produttiva del Rotary Club Livorno, quale ulteriore fase della loro lunga attività di sostegno a favore della cultura e della città. LIRICA 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Venerdì 17 febbraio, ore 20.30 - Domenica 19 febbraio, ore 16.30 LTL OperaStudio - Premio Abbiati 2013 categoria “Migliore iniziativa” presenta IL CAPPELLO DI PAGLIA DI FIRENZE Farsa musicale in quattro atti su libretto di Ernesta Rinaldi e Nino Rota, dalla commedia «Un Chapeau de paille d'Italie» di Eugène Labiche e Marc Michel Edizione Casa Ricordi, Milano musica di Nino Rota Direttore Francesco Pasqualetti Regia Lorenzo Maria Mucci OGI Orchestra Giovanile Italiana Nuovo allestimento del Teatro di Pisa Coproduzione LTL Opera Studio: Teatro di Pisa, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Goldoni di Livorno Noto per le splendide colonne sonore dei film di Fellini ma anche di altri grandi Maestri del cinema, quali il Visconti de Il Gattopardo, o lo Zeffirelli di Romeo e Giulietta, fino al Coppola de Il Padrino, Nino Rota è stato in realtà un compositore a tutto tondo che si è dedicato, come pochi altri autori italiani del Novecento, a tutti i generi musicali, dalle musiche per pianoforte alla cameristica, dai concerti sinfonici ai balletti, dalla musica sacra alle opere, distinguendosi per la raffinatezza dei suoi procedimenti compositivi ed insieme per la sua capacità di catturare di colpo l’ascolto. Tra i suoi capolavori, spicca Il Cappello di Paglia di Firenze, unica godibilissima farsa musicale italiana del Novecento, con cui LTL Opera Studio inaugurò 16 anni fa quel percorso di selezione e formazione di giovani cantanti che ha ottenuto negli anni ampi riconoscimenti di pubblico e critica, fino al prestigioso Premio Abbiati 2013 per la categoria “Migliore iniziativa”. L’opera vive della magica leggerezza della sua ambientazione: una Parigi immaginaria, una ville lumière atemporale, in bilico fra la paradossale commedia di Labiche cui il soggetto si ispira e l’omonimo capolavoro cinematografico di René Clair. Con un meccanismo teatrale perfetto, Il Cappello di Paglia sul piano della vicenda, si basa su una strampalata ed esilarante avventura: il cavallo del giovane Fadinard s’è mangiato il cappello di paglia di Anaide mentre questa passeggiava con l’amante; Fadinard dovrà assolutamente rimediare, procurando alla donna un identico cappello, pena le ire del gelosissimo marito che altrimenti scoprirebbe la tresca... Con la nuova produzione del Teatro di Pisa, coprodotta con il Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Goldoni di Livorno, l’opera sarà diretta da Francesco Pasqualetti, regia di Lorenzo Maria Mucci. LIRICA 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Venerdì 10 Marzo, ore 20.30 - Domenica 12 Marzo, ore 16.30 MANON LESCAUT Dramma lirico in quattro atti su libretto anonimo (coautori G. Giacosa, L. Illica, R. Leoncavallo, Oliva, Praga, G. Puccini, G. Ricordi) dal romanzo Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut di Françoise-Antoine Prévost Edizione Casa Ricordi, Milano Musica di Giacomo Puccini Orchestra della Toscana Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Goldoni Livorno Coproduzione Teatro Goldoni Livorno, Teatro Verdi Pisa e Teatro Comunale di Rovigo Dopo dieci anni torna al Teatro Goldoni Manon Lescaut, l’opera che segnò il primo grande successo di Giacomo Puccini e che godette fin dalla prémière (Teatro Regio di Torino, 1 febbraio 1893) un favore di pubblico mai venuto meno. La tragica e struggente storia d’amore tra Manon ed il Cavaliere Renato Des Grieux, è il titolo in cui il genio melodico di Puccini si rivela per la prima volta in tutta la sua evidenza e nacque attraverso un complesso lavoro di un folto gruppo di collaboratori (i librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, il commediografo scapigliato Marco Praga, il musicista Ruggero Leoncavallo, Domenico Oliva, l’editore Giulio Ricordi) che il giovane compositore stesso guidò con mano sicura fino alla stesura del libretto (poi rimasto anonimo), fondendo in uno stile già personale e inconfondibile le più diverse componenti stilistiche e drammaturgiche: dalle suggestioni dell'opera francese di fine Ottocento alla lezione verdiana, dalle atmosfere torbide della scapigliatura alla “melodia infinita” e al cromatismo esasperato del dramma musicale wagneriano. La “passione disperata” che lega i due protagonisti e che li porta fatalmente alla rovina e al tragico epilogo è stata vista dai più autorevoli studiosi pucciniani come una sorta di rivisitazione tutta italiana del Tristano e Isotta wagneriano. Negli stessi anni Pietro Mascagni riproponeva lo stesso modello nel cupo e tragico Guglielmo Ratcliff. Così, attraverso i numerosi assoli che contribuiscono a tener alta la fama dell’opera (dall’aria del tenore “Donna non vidi mai” a “In quelle trine morbide” di Manon, dominata da una palpabile sensualità), i numerosi duetti d’amore che dominano la partitura, una scrittura orchestrale sempre viva e brillante fino all’ultimo accordo, il compositore lucchese ci ha lasciato un autentico gioiello artistico che continua ad appassionare le platee di tutto il mondo. PROSA 2016-2017 – Spettacoli in doppio turno Livorno, Teatro Goldoni Sardegna Teatro, Mismaonda, Marche Teatro presenta Lunedì 28 e martedì 29 novembre, ore 21 HUMAN di Marco Baliani e Lella Costa con la collaborazione drammaturgica di Ilenia Carrone con Marco Baliani e Lella Costa e con David Marzi, Noemi Medas, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu musiche originali di Paolo Fresu realizzate da Paolo Fresu e Gianluca Petrella scene e costumi di Antonio Marras scenografo associato Marco Velli costumista associato Gianluca Sbicca disegno luci Loïc François Hamelin regia di Marco Baliani Note di regia L’incontro con l’Altro ha a che fare con lo sguardo, è soltanto guardando l’altrui esistenza che misuro la mia. La qualità di questo sguardo non è sempre identica e, a seconda di come si guarda, con che intensità, profondità, indifferenza, empatia, rifiuto, si possono generare dialoghi e confronti oppure scontri e conflitti. Lo spettacolo Human è costruito sul tema dello sguardo verso l’Altro. Quando, con Lella Costa, abbiamo cominciato a pensare a uno spettacolo che parlasse di questo incontro con la Diversità, con le tante anime racchiuse dentro la definizione di Profugo, da subito ci siamo detti che occorreva evitare ogni retorica e ogni enfasi, e che l’impresa non era affatto semplice. Bisognava mettere al centro il nostro stesso sguardo, non avere paura di essere sprovvisti di solide risposte, dovevamo provare a declinare, di quell’incontro con l’Altro, ciò che più metteva in crisi le nostre sicurezze, le nostre sedimentate convenzioni, fino a rivelare la nostra fragilità e il nostro smarrimento. Non è uno spettacolo che denuncia, fa indignare, informa, spiega, prende posizione, lancia messaggi o appelli. No, è piuttosto un teatro che inquieta, che pone domande e non conosce risposte, che lascia disorientati. Non è composto da una trama o da uno sviluppo drammatico circoscritto. Al contrario, è multiforme, costruito da tanti quadri a sé stanti che aprono e chiudono una situazione, senza rimandi a quella successiva se non per analogie, o per trascinamento, per esempio attraverso un dattero lanciato dal ponte di una nave di crociera e raccolto da una donna in fuga. Lo spettacolo è declinato dalla presenza di un’umanità profuga e dall’ineludibile confronto che questa presenza genera in questa parte di mondo che chiamiamo Occidente. Ma di volta in volta questo confronto genera risposte diversificate, che necessitano di diversi linguaggi, di differenti registri linguistici, di inaspettati punti di vista fuori dal coro. Ci sono dialoghi a più voci, a volte serrati, a volte distesi, ci sono monologhi e ci sono narrazioni, c’è un canto epico, ci sono immagini di corpi impauriti, c’è un frammento di operetta buffa, ci sono inserti di acido cabaret, c’è una poesia, un canto, una musica. È uno spettacolo che ci interroga su quella parola troppo abusata, Umanità, e interroga prima di tutto il gruppo degli attori e attrici, il nostro stare in scena dentro quella parola, con una adesione materica, corporea, al susseguirsi dei cambi di personaggi e situazioni. E materici sono anche la scena e i costumi ideati da Antonio Marras, un agglomerarsi di vestimenti dismessi, sperduti, come dilavati dalla salsedine di un mare sempre presente, ma anche dilavati dal tempo, consumati da un vivere in corsa, da un esistere in perenne fuga. Le luci di Loïc François Hamelin sono un altro tassello della drammaturgia, un altro composto linguistico che svela e apre una babele di spazi uno all’altro compenetrati, moltiplicantesi, pur nella ridotta realtà di un palco teatrale. Le musiche composte da Paolo Fresu tracciano un filo rosso per l’intero spettacolo, guidano la successione delle scene, tessono gli interstizi dell’intero arazzo, aprono a improvvise visioni. Gianluca Petrella a volte lo asseconda col suo trombone, a volte crea una partitura sonora, anch’essa fortemente materica, di voci, acqua, colpi, echi di vita vissuta. C’è infine un’altra possibilità di incontrare l’Altro, erigere muri, quello che sta accadendo in questa Europa impaurita. In questo caso lo sguardo si richiude in sé stesso, si fa buio. Ma in teatro questo non può mai avvenire. È la sua fortuna e il suo destino, essere sempre di fronte, faccia a faccia. Rischiare sempre lo sguardo altrui. Il buio in teatro è solo un modo per riposare gli sguardi e attendere, se meritato, l’applauso. Marco Baliani PROSA 2016-2017 – Spettacoli in doppio turno Livorno, Teatro Goldoni Sabato 7 gennaio, ore 21 – Domenica 8 gennaio, ore 21 Agidi e Enfi Teatro presentano CALENDAR GIRLS di Tim Firth traduzione e adattamento Stefania Bertola con Angela Finocchiaro e Laura Curino e con Ariella Reggio, Carlina Torta, Matilde Facheris, Corinna Lo Castro, Elsa Bossi, Marco Brinzi, Noemi Parroni e con Titino Carrara scene Rinaldo Rinaldi costumi Nanà Cecchi disegno luci Massimo Consoli musiche originali Riccardo Tesi regia Cristina Pezzoli Dopo lo straordinario successo della prima stagione record con 108 repliche in 5 mesi, tutte sold out e con più di 72.000 spettatori, Calendar Girls torna per la seconda stagione teatrale! Calendar Girls è un testo teatrale scritto da Tim Firth, tratto dall'omonimo film con la regia di Nigel Cole (lo stesso di L'erba di Grace e We want sex), di cui lo stesso Firth è autore e sceneggiatore. Il film, di cui erano protagoniste - fra le altre - Helen Mirren, Julie Walters, Linda Bassett, è uscito in Italia nel 2004 diventando un film di culto, molto amato dal pubblico femminile. Nell'adattamento teatrale viene mantenuta l'impostazione corale, con un ruolo da protagonista definito, quello di Cris, interpretata da Hellen Mirren nella versione cinematografica e da Angela Finocchiaro in questa teatrale. La storia, ispirata ad un fatto realmente accaduto, è quella di un gruppo di donne fra i 50 e i 60 anni, membre del Women's Institute (nata nel 1915, oggi è la più grande organizzazione di volontariato delle donne nel Regno Unito), che si impegna in una raccolta fondi destinati a un ospedale nel quale è morto di leucemia il marito di una di loro (Annie). Chris, stanca di vecchie e fallimentari iniziative di beneficienza, ha l'idea di fare un calendario diverso da tutti gli altri, in cui convince le amiche del gruppo a posare nude. Con l'aiuto di un fotografo amatoriale realizzano così un calendario che le vede ritratte in normali attività domestiche, come preparare dolci e composizioni floreali, ma con un particolare non convenzionale: posano senza vestiti. L'iniziativa riscuote un successo tale da portarle alla ribalta non solo in Inghilterra, facendo volare le vendite del calendario alle stelle! L'improvvisa e inaspettata fama, tuttavia, metterà a dura prova le protagoniste. Lo spettacolo teatrale, al pari del film, ha avuto un enorme successo in Inghilterra, dove è programmato in diverse versioni dal 2008 ed è tuttora in scena. Note di regia. Calendar Girls è una commedia di culto basata su un fatto realmente accaduto alla fine degli anni '90 in Inghilterra: un gruppo di donne di mezza età di un'associazione femminile legate alla chiesa, realizza un calendario di nudi artistici per una raccolta di beneficienza. L'iniziativa fece scalpore: le modelle che posano nude per il calendario sono le attempate signore dell'associazione, la location dello shooting fotografico è la sala parrocchiale accanto alla chiesa, sede dell'associazione. Il calendario raccoglie oltre un milione di sterline ed una straordinaria notorietà, così come la commedia scritta da Tim Firth partendo da fatti accaduti, che è diventata successivamente un celebre film ed è stata rappresentata nei teatri di tutta Europa, sempre con straordinario successo. Questo è il primo allestimento di Calendar Girls in Italia. La traduzione e l'adattamento del testo originale sono stati affidati a Stefania Bertola, autrice che grazie alla sua ironia ed acutezza ha portato a termine brillantemente un lavoro non semplice: superare le difficoltà che pone il passaggio dalla drammaturgia inglese alla sua versione italiana. Questione di tempi e codici comici che non sempre coincidono. Lavoro ancor più indispensabile considerata l'eccellenza del cast che darà vita allo spettacolo, a partire da un'inedita Angela Finocchiaro impegnata a dar corpo e voce ad una provocatoria femmina alfa di provincia, seppellita in un modesto negozio di firista, ma con smanie di protagonismo e slanci di generosità. Dopo la morte a causa di una devastante leucemia del marito di Annie, sua amica da una vita, sarà lei ad ideare il calendario e a trascinare le amiche nel realizzarlo per raccogliere fondi.Annie, casalinga a tinte pastello che rinasce alla vita dopo la vedovanza, sarà interpretata da Laura Curino, affiancata da un gruppo di attrici estrose e ardite, le Girls: Ariella Reggio (Jessie), Carlina Torta (Ruth), Corinna Lo Castro (Celia) e matilde Facheris (Cora), la musicista che fa risuonare con il suo pianoforte e il suo canto le mura della sala parrocchiale di musiche di chiesa virate in rytm and blues e rock sfrenati. Completano il cast Elsa Bossi, direttrice bacchettona dell'associazione e Titino Carrara, a dar vita al bellissimo personaggio di John, malato terminale che riesce sempre a scherzare su di sè e a sorridere fino alla fine, marco Brinzi, il barelliere goffo che si trasforma in un fotografo di genio, e la smagliante Noemi parroni impegnata virtuosisticamente con un poker di personaggi: la conferenziera noiosa, la nobildonna liftata, la giornalista col raffreddore allergico e l'astetista con retrogusto di escort.Le prime scelte su cui ho basato la regia sono state quindi la lingua e il cast, ingredienti indispensabili, per mettere in scena questa commedia, che fa molto ridere ma la cui comicità evolve da un fatto drammatico: la morte di John per una malattia terribile quale la leucemia. Credo che sia indispensabile agganciare la forza comica del testo anche a questo: è una risata in faccia alla morte, è la vitalità dei girasoli che cercano la luce opponendosi al buio dello sparire. Intendo a questo proposito lavorare intensamente con gli attori per approfondire le relazioni tra i personaggi, in particolare per il gruppo delle donne dell'associazione, in modo da favorire l'umorismo delle situazioni di cui il testo è ricco, puntando sulla leggerezza senza però rinunciare alla profondità dei temi che la storia contiene. Ho cercato con Rinaldo Rinaldi, che firma le scene, e con Nanà Cecchi, che firma i costumi, di evidenziare la tavolozza delle stagioni che tim Firth indica per cogliere e sottolineare la relazione tra le stagioni della natura e quelle della vita, non dando un'impostazione visiva troppo realistica e creando un'alternanza tra la claustrofobia della sala parrocchiale dove si svolge gran parte della storia e gli esterni colorati da un autunno , inverno, primavera ed estate. Le musiche originali dello spettacolo hanno tre anime: quella legata alla musica da chiesa spesso presente come indicazione dell'autore che connota l'ambiente religioso dell'associazione, quella che parte dall'anima nera del rythm and blues e l'ultima legata alla sinfonia delle stagioni. Per un lavoro di così ampio respiro era necessaria la collaborazione di un musicista colto e pop allo stesso tempo e l'abbiamo trovato in Riccardo Tesi organettista di fama internazionale e compositore versatile. Altra questione centrale che implica precise scelte di messinscena - e forse uno dei motivi del successo evergreen di Calendar Girls - è appunto la realizzazione del calendario. Il nudo di donne che non sono modelle da calendario Pirelli, ma donne con i corpi veri e imperfetti delle donne non photoshoppate, è una delle scene più divertenti e più complesse da realizzare dello spettacolo. Donne che allegramente e serenamente, anche se con il contributo di qualche giro di vodka, si spogliano per una buona causa, sì, ma anche per divertirsi, per riconoscersi ancora belle e seducenti, anche al di fuori dei rigidi canoni della perfezione e dell'eterna giovinezza. Con coraggio e ironia le Girls si offrono allo sguardo della macchina fotografica e del pubblico per dirci che le stagioni della vita possono continuare a sorprendere... Cristina Pezzoli PROSA 2016-2017 – Spettacoli in doppio turno Livorno, Teatro Goldoni Martedì 24 e mercoledì 25 gennaio, ore 21 Teatro della Toscana presenta LA BOTTEGA DEL CAFFÈ di Carlo Goldoni con Pino Micol, Vittorio Viviani, Manuele Morgese, Ruben Rigillo, Carla Ferraro, Maria Angela Robustelli, Ezio Budini, Giulia Rupi, Alessandro Scaretti regia Maurizio Scaparro musiche Nicola Piovani scene e costumi Lorenzo Cutùli luci Maurizio Fabretti Prologo Firenze, Napoli, Venezia e il suo Carnevale. Su questa direttrice di ricerca artistica Maurizio Scaparro costruisce La bottega del caffè con Pino Micol e Vittorio Viviani, il suo ultimo lavoro su Carlo Goldoni. Datata 1750, La bottega del caffè, commedia dei sentimenti e dell’agire degli esseri umani, è scritta in lingua toscana: Goldoni all’epoca desidera la massima diffusione delle sue opere e il veneziano, e di lì a poco Venezia, gli iniziano a star stretti. Scaparro segue rigorosamente i canoni goldoniani di una commedia dei sentimenti e dell’agire degli esseri umani, in un perfetto equilibrio fra la parola e l’azione scenica, impreziosito dalle musiche originali del premio Oscar Nicola Piovani, le scene e i costumi di Lorenzo Cutùli, vincitore dell’International Opera Awards 2014 per la scenografi a. Lo spettacolo ha avuto il patrocinio di Expo Milano 2015. Note di regia “Tra i motivi che mi hanno spinto a mettere in scena oggi La bottega del caffè, il primo credo sia il piacere e il desiderio di tornare a parlare di Venezia e del suo Carnevale, durante il quale la commedia si svolge, dalle prime luci dell’alba a quando scende la notte. Perché qui Goldoni, che scrive la commedia in lingua italiana, sembra prendere le distanze, prima dei suoi addii, dalla visone “magica” della Serenissima, per descrivere nella sua Bottega del caffè una Venezia che già allora rischiava di dimenticare la sua grandezza e di cedere alle tentazioni di una progressiva mercificazione della città, delle sue bellezze e dei suoi carnevali.” Maurizio Scaparro Trama L’azione si avvia alle prime luci dell’alba di un mite mattino invernale, per concludersi quando scende la notte. Il caffettiere Ridolfo si sta prendendo a cuore la sorte del giovane mercante di stoffe Eugenio, che da qualche tempo frequenta assiduamente la casa da gioco di Pandolfo. Lì Eugenio ha subìto perdite ingenti giocando a carte con Flaminio, un giovane torinese che si spaccia per nobile. La moglie di Eugenio, Vittoria, cerca invano di far ravvedere il marito. Allo stesso scopo è giunta a Venezia da Torino la moglie di Flaminio, Placida, che, travestita da pellegrina, ignora la nuova identità assunta dal marito ed è esposta alle insidie tessute da Don Marzio. Quest’ultimo è un nobile napoletano prepotente, ambiguo e chiacchierone, che prova piacere nel frapporre ostacoli al desiderio delle due mogli di ricondurre sulla retta via Eugenio e Flaminio. PROSA 2016-2017 - Spettacoli in doppio turno Livorno, Teatro Goldoni Venerdì 10 e sabato 11 febbraio, ore 21 TodoModo e e Bags Entertainment presentano #cuoriribelli Opera Rock ispirata alla musica e ai temi giovanili degli anni ‘70 testo e drammaturgia Francesco Niccolini regia Emanuele Gamba direzione musicale Stefano Brondi coreografie Chelo Zoppi scenografie Massimo Troncanetti light designer Marco Giusti visual Raffaele Commone assistente alla regia Alessia Cespuglio vocal coach Giuseppe Lopizzo assistente coreografie Asia Pucci costumi Desirée Costanzo sound designer William Geroli direzione artistica Pietro Contorno LA STORIA Milano, oggi. Un vecchio scantinato da tempo in disuso viene affittato da una street gang di giovani rapper, graffittari, dj per preparare un rave notturno. Lo occuperanno solo per una settimana, un periodo troppo breve per non insospettire l’attempato proprietario della cantina, il signor Hugo. In realtà quello non è il suo vero nome, ma quello dato a Lara93, giovanissima leader della gang, anche lei “protetta” da nickname di circostanza. Tra i due nasce subito uno scontro fatto di schermaglie verbali, che nasconde però una profonda curiosità reciproca. Con Lara93 c’è anche Katia, artista di strada, ecologista, macrobiotica, magneticamente attratta dall’amica. Arianna, ragazzina “bene” in fuga da casa e in cerca di una “vera” famiglia; Jenny e Nero, una coppia di giovani all’eterna ricerca i sballo ed emozioni forti, ma che nascondono storie di violenza domestica, sesso a buon mercato, sostanze e libertà precoce. Geppo è il nerd del gruppo. Internauta, hacher, innamorato del funky anni ’70, ma anche pusher di tutta la gang. Robin è il tuttofare del gruppo, nonché ladruncolo che fa del furto la propria forma di protesta. Infine un rapper/dj oscuro e taciturno. Tutti costantemente su di giri. Tutti immancabilmente armati di smartphone e tablet. Dopo una complicata “trattativa” con il proprietario, finalmente i ragazzi hanno le chiavi cella cantina. Entrano quindi alla scoperta di un seminterrato pieno di polvere e cianfrusaglie e “storie”, tante storie. Passano pochi secondi dall’uscita di scena della giovane gang che la porta del seminterrato si riapre per far entrare una figura dall’incedere incerto. Nel buio si ccende uno zip. La figura Inciampa, impreca, poi raggiunto un vecchio divano, sempre nella semioscurità, si sdraia recuperando qualcosa con cui coprirsi. Pochi istanti e irrompe una ciurma di ragazzi. Voci alte, discussioni animatissime. Si parla di politica e musica. Il primo del gruppo accende le luci al neon. Una luce fredda invade il luogo. É la stessa cantina ma ora siamo nel ‘73, e quello è il covo di un collettivo politico, la sua sala prove, la sua stamperia, la sua radio libera. Vento, un ragazzo ribelle, sempre “contro”, impegnato politicamente ma anche un po’ superficiale e sognatore cui l’ortodossia va stretta, è il leader di un collettivo giovanile. Con lui Patrizia, giovane attivista di sinistra, cattolica, innamorata di Vento; Zerbo, l’amico del cuore, organizzatore della radio libera del collettivo e dei concerti della band di Vento. E poi Spillo, Lucio, Marco, e le femministe del collettivo, Paola, Anna e Carla, oltre ai musicisti. I ragazzi sono immersi, come molti della loro generazione, nelle utopie e nelle contraddizioni degli anni settanta, decennio che la nostra storia attraversa per intero. Sogni, amore, musica, impegno politico ma poi anche droga, p38, disillusione e fallimento. Le storie dei due protagonisti, corrono in parallelo. Sette anni per Vento e il suo collettivo, sette giorni per Lara93 e il suo mondo di dropouts ai margini del sistema. Sarà lei a scoprire la vita segreta e la storia nascosta di Hugo, attraverso i suoi diari giovanili ritrovati tra le cianfrusaglie dello scantinato. Mentre la sua vita rapidamente scivola nell’incubo dell’anoressia. Vento invece nel corso di quegli anni straordinari, si allontanerà sempre di più dal gruppo, perdendo Patrizia, entrando in contrasto con il collettivo e rifugiandosi progressivamente nell’eroina. É la fine dei sogni di rivoluzione, delle radio libere, del parco Lambro. E’ l’epilogo di un’epoca nelle morti di Peppino Impastato e Demetrio Stratos. La fantasia lascia il posto alla lotta armata. Poi il disimpegno e il riflusso. Il finale è tragico. Una notte Vento va in overdose. A dargli l’ultima dose è l’”amico” Zerbo che, terrorizzato, lo abbandona al suo destino dopo aver chiamato Patrizia. É lei a trovarlo riverso a terra e a tentare di soccorrerlo. Nello stesso luogo, ma in un altro tempo, è Arianna, la ragazzina “bene” a sballare con pasticche e alcool mentre i ragazzi si preparano per il rave. Ad approfittare di lei è l’ ”innocuo” Geppo, anche lui pronto ad abbandonare la ragazza, collassata e in preda ad un malore. Lara93 proverà ad aiutare l’amica, ma la sua magrezza ormai cronica le impediscono di aiutare Arianna. Saranno Nero e Jenny, i “cattivi” del gruppo, a portare la giovane in ospedale e a salvarla. Nell’ultima scena molte verità vengono a galla. Il padre di Arianna è Zerbo, diventato ormai un professionista affermato e senza scrupoli. È Hugo il ragazzo in overdose che lasciò per terra quarant’anni prima in quello stesso scantinato dove la figlia ha rischiato di morire. E poi l’ultimo confronto tra la giovane Lara93 e l’imbiancato Vento. Un confronto tra due generazioni, due cuori separati da 40 anni di vita. Dopo un tenero saluto Lara93 riconsegna le chiavi e risale le scale del seminterrato. Di corsa urta contro un ragazzo moro, riccioluto, con una chitarra a tracolla e le cuffiette. I due si guardano per un attimo. Poi lei prosegue. Il ragazzo scende le scale e si para davanti all’uomo che sta lentamente riordinando la stanza. “Ciao a tutti... Cercavo un fondo per la mia band”... PROSA 2016-2017 – Spettacoli in doppio turno Livorno, Teatro Goldoni Martedì 21 e mercoledì 22 febbraio, ore 21 Teatro Stabile dell’Umbria presenta L’ORA DI RICEVIMENTO di Stefano Massini con Fabrizio Bentivoglio Francesco “Bolo” Rossini e con Giordano Agrusta, Arianna Ancarani, Carolina Balucani, Vittoria Corallo, Balkissa Maiga, Stefano Patti, Samuel Salamone, Giulia Zeetti, Marouane Zotti regia Michele Placido La nuova produzione del Teatro Stabile dell’Umbria porta la firma di Stefano Massini e la regia di Michele Placido. Nel ruolo del protagonista - il prof. Ardèche - Fabrizio Bentivoglio e, accanto a lui, gran parte della Compagnia dei giovani dello Stabile umbro. Lo spettacolo debutterà in prima assoluta alla fine di settembre, al teatro Cucinelli di Solomeo. «Il professor Ardèche è un insegnante di materie letterarie. Un disilluso, un cinico, uno spietato osservatore e un lucidissimo polemista. Fra le sue passioni svettano Rabelais e il Candide di Voltaire. Peccato che la sua classe si trovi nel cuore dell’esplosiva banlieue di Les Izards, ai margini dell’area metropolitana di Tolosa: un luogo in cui la scuola, al di là di Rabelais e di Voltaire, è una trincea contro ogni forma di degrado. La scolaresca che gli è stata affidata quest’anno è ancora una volta un crogiuolo di culture e razze, con l’incognita sempre in agguato di improvvisi crolli: nella convinzione che il vero trionfo sarebbe portare fino in fondo i suoi allievi senza perderne nessuno per strada, il professor Ardèche riceve le famiglie degli scolari ogni settimana per un’ora, dalle 11 alle 12 del giovedì. Ed è attraverso un incalzante mosaico di brevi colloqui con questa umanità assortita di madri e padri, che prende vita sulla scena l’intero anno scolastico della classe Sesta sezione C, da settembre a giugno. Al pubblico spetta il compito di immaginare i visi e le fattezze dei giovanissimi allievi, ognuno ribattezzato dal professor Ardèche con un ironico soprannome, e ognuno protagonista a suo modo di un frammento dello spettacolo. Sullo sfondo, dietro una grande vetrata, un grande albero da frutto sembra assistere impassibile all’avvicendarsi dei personaggi, al dramma dell’esclusione sociale, ai piccoli incidenti scolastici di questi giovani apprendisti della vita. Il ciclo naturale della perdita delle foglie e della successiva fioritura accompagna lo svolgersi regolare di ogni anno scolastico, suonando quasi come un paradosso davanti a quel mondo, esterno alla scuola, che di anno in anno è sempre più diverso.» Stefano Massini PROSA 2016-2017 – Spettacoli in doppio turno Livorno, Teatro Goldoni Venerdì 17 e sabato 18 marzo, ore 21 Teatro della Toscana presenta L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA di Luigi Pirandello con Gabriele Lavia e con Michele Demaria regia Gabriele Lavia scene Alessandro Camera costumi Elena Bianchini musiche Giordano Corapi luci Michelangelo Vitullo L’uomo dal fiore in bocca è un atto unico di Luigi Pirandello rappresentato per la prima volta il 24 febbraio 1922 al Teatro Manzoni di Milano. È un colloquio fra un uomo che si sa condannato a morire fra breve, e per questo medita sulla vita con urgenza appassionata (l’Uomo dal fiore in bocca), e uno come tanti, che vive un’esistenza convenzionale, senza porsi il problema della morte (il Pacifico Avventore). Pirandello, come in altri casi, trasse il testo teatrale da una novella scritta anni prima e intitolata La morte addosso. Note di regia Un uomo… “un po’ strano”, un uomo… “pacifico” e una donna come “un’ombra che passa in lontananza” sono i tre protagonisti del capolavoro di Pirandello L’uomo dal fiore in bocca. Nel 1922 Anton Giulio Bragaglia chiese a Pirandello di scrivergli qualcosa per il “Teatro Sperimentale degli Indipendenti”. Pirandello riprese “integralmente” il testo di una sua novella Caffè Notturno, scritta nel 1918, pubblicata, poi, col titolo La morte addosso nelle Novelle per un anno. Il titolo della novella trasformata in testo per il teatro diventò L’uomo dal fiore in bocca, ed è il più breve di tutta l’opera di Pirandello. Forse l’opera più folgorante. Un capolavoro. Gabriele Lavia continua il suo studio Pirandelliano di questi ultimi anni (Tutto per bene, La Trappola, I sei personaggi…) . Ora L’uomo dal fiore in bocca diventa uno spettacolo vero e proprio (la durata sarà un’ora e un quarto). Il breve “atto unico” è stato interpolato con “pezzi” di novelle che affrontano il tema (fatale per Pirandello) del rapporto tormentato tra marito e moglie (“…si dovrebbe dire La marito e, per conseguenza, Il moglie…”) che viene visto col distacco di un’ironia che rende i personaggi vicinissimi a noi. Così questa “donna che passa da lontano” e che forse è il simbolo - lei - di quella “morte” che l’uomo si porta appresso “come un’ombra” diviene, in questa “drammaturgia”, la protagonista invisibile dei “guai” grandi e piccoli ma pur sempre “inguaribili” dei due protagonisti. Ma può l’ uomo rinunciare alla donna? Il simbolo del sesso femminile come “un’albicocca spaccata a metà e spremuta…” è una delle immagini più sconce ed erotiche del Teatro di tutti i tempi. No. L’uomo non può proprio fare a meno della donna. La sua malattia mortale. Gabriele Lavia PROSA – Turno unico 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Domenica 20 novembre, ore 21 Tieffe Teatro Produzione presenta LE OLIMPIADI DEL 1936 di Federico Buffa, Emilio Russo, Paolo Frusca, Jvan Sica con Federico Buffa regia Emilio Russo e Caterina Spadaro pianoforte e direzione musicale Alessandro Nidi fisarmonica Nadio Marenco voce Cecilia Gragnani costumi Pamela Aicardi luci Mario Loprevite scenografie Cristiana Di Giampietro Lo spettacolo, partendo dalla narrazione di una delle edizioni più controverse dei Giochi Olimpici, quella del 1936, racconta una storia di sport e di guerra. Le storie dello sport, sono storie di uomini. Sono storie che scorrono assieme al Tempo dell’umanità, seguono i cambiamenti e i passaggi delle epoche, a volte li superano. È capitato a Berlino nel ‘36 quando Hitler e Goebbels volevano trasformare le loro Olimpiadi, o quello che credevano che fossero le “loro” Olimpiadi, nell’apoteosi della razza ariana e del “nuovo corso”. E invece quelle Olimpiadi costruirono i simboli più luminosi dell’uguaglianza. Il primo giorno di gara due atleti neri sul podio del salto in alto: Cornelius Jonshon e Dave Albritton. Al secondo giorno qualcuno consigliò il fuhrer sul fatto che non era più il caso di salutare personalmente gli atleti vincitori di medaglie. Jesse Owens di medaglie ne vinse addirittura 4, due record mondiali e un record olimpico, il tutto documentato, in diretta, con le immagini di Leni Riefensthal. La sua libertà creativa ha consentito di regalare all’umanità la straordinaria smorfia di disappunto di Hitler al terzo oro di Owens. Mentre in quella stessa estate del ‘36 il mondo assisteva in colpevole silenzio alla tragedia della guerra civile spagnola, e la pace scricchiolava sull’asse Roma Berlino Tokyo, le Olimpiadi illuminavano il cielo con un’altra storia, forse la più incredibile. Due atleti giapponesi arrivarono primo e terzo alla maratona di Berlino. Alla premiazione, mentre ascoltavano l’inno, la loro testa era china. Non erano giapponesi, erano Coreani. Il vincitore Sohn Keechung, 52 anni dopo, portava dentro lo stadio di Seul la fiamma olimpica del 1988 indossando come una seconda pelle la maglia della sua nazione, la Corea. Le storie dello sport sono storie di uomini, scorrono assieme al tempo, ma a volte lo fermano, quasi a chiedere a tutti una riflessione, una sospensione. Le Olimpiadi del 1936: una storia fatta di tante storie e dentro altre storie Noi le raccontiamo all’interno di un luogo senza tempo, un luogo dimenticato, sospeso tra il sogno e la realtà. Le raccontiamo con le parole di chi c’era in quei giorni esaltanti e tremendi, le raccontiamo con lo stile narrativo incalzante di Federico Buffa, le raccontiamo con la musica e le canzoni evocative di un’epoca in bilico tra il sogno e la tragedia, le raccontiamo con le immagini “rivoluzionarie” di Leni Riefensthal. “Le Olimpiadi del 1936” è uno spettacolo che miscela differenti linguaggi teatrali per una narrazione civile emozionale che non trascura gli accenti tragicomici. In scena oltre Federico Buffa, che interpreta la parte di Wolgang Fürstner, comandante del villaggio olimpico, i musicisti Alessandro Nidi, Nadio Marenco e la giovane cantante Cecilia Gragnani, personaggi evocati dal protagonista nel desiderio di poter rivivere quei giorni e quei luoghi della lontana estate del 1936, I giorni delle Olimpiadi di Berlino. “Un buco nella storia, ma noi non ce ne accorgevamo affatto” Wolfgang Fürstner, Le Olimpiadi del 1936. FEDERICO BUFFA Giornalista e telecronista sportivo per Sky, inizia ad occuparsi di basket negli anni ’80 ed è tra i massimi esperti italiani di NBA e sport statunitense. Tifoso del Milan, ha collaborato con il canale tematico rossonero Milan Channel. Nel 2014 incontra un felice successo di pubblico con la trasmissione Federico Buffa racconta storie mondiali, trasmessa su Sky, a cui segue il libro Storie Mondiali, edito da Sperling & Kupfer, e scritto a quattro mani con il giornalista Carlo Pizzigoni. PROSA – Turno unico 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Martedì 13 dicembre, ore 21 Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile dell’Umbria presentano LA PAZZA DELLA PORTA ACCANTO di Claudio Fava regia Alessandro Gassmann Con Anna Foglietta, Angelo Tosto, Alessandra Costanzo, Sabrina Knaflitz, Liborio Natali, Olga Rossi, Cecilia Di Giuli, Stefania Ugomari Di Blas, Giorgia Boscarino, Gaia Lo Vecchio ideazione scenica Alessandro Gassmann con la collaborazione di Alessandro Chiti costumi Mariano Tufano musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi disegno luci Marco Palmieri videografie Marco Schiavoni Questa pièce non è il girone dei matti: è l'incontro imprevisto, irriproducibile, tra la follia e la poesia. Alda Merini entrò per la prima volta in manicomio nel 1965, a trentaquattro anni. Lasciandosi alle spalle due figli, un marito e alcune raccolte di poesie che l'avevano già indicata come una delle voci più creative di quegli anni. In manicomio Alda resterà, a periodi alterni, per quasi vent’anni. Di quel tempo interminabile restano migliaia di versi, brevissimi, lucidi, sprezzanti, innamorati. Resta la memoria livida di cosa fosse il destino dei matti nell'Italia dei manicomi: la chimica usata in dosi massicce per ottundere le menti, le iniezioni di leptozina e di doprel fino a farti perdere definitivamente il senno, il rito settimanale dell'elettroschock, l'umanità pietosa di qualche medico, il cinismo inossidabile di tutti gli altri.“A queste si può fare tutto che tanto sono matte" dice la caposala guardando la Merini. E tutto, tutto le verrà fatto, negato, tolto, inflitto. Finché anche lei, come gli altri, penserà che sia giusto così: matta tra i matti: "Avevamo imparato a considerare tutto ciò che ci veniva dato come un dono del cielo, elettroschock compresi". Ma Alda non si rassegna. Sulle cose che accadono e che le accadono trattiene uno sguardo avido, curioso, impietoso. La sua forza è la poesia: o meglio, la congiunzione tra follia e poesia che in lei si fa carne, vita, parola, fuga. E che le procura, come un'ombra di adolescenza che ritorna, perfino il silenzioso innamoramento per un matto come lei, Pierre, un uomo semplice, ignaro, puro. Finché un giorno aprono i cancelli del manicomio. E non ci sono più i matti. Alda e le altre si riversano fuori dalle mura del manicomio, libere finalmente di abbracciare la terra, di affondare la faccia in mezzo all'erba di un giardino, di riempirsi la bocca di quel sapore osceno e felice. Claudio Fava Note di regia Conoscevo Claudio Fava per la sua storia, per la sua sensibilità, per il suo impegno politico e sociale, conoscevo la storia del padre vittima importante di una delle piaghe più dilanianti del nostro paese. Conoscevo “la poetessa dei navigli” e suoi emozionanti versi, conoscevo la drammaticità e la passione della sua esistenza. E anch’io come tanti mi sono emozionato e commosso nel sentirla leggere la magia dei suoi scritti. Quando Claudio mi ha dato da leggere questo testo si è subito mosso in me un desiderio irrefrenabile di metterlo in scena. Sono sempre stato dalla parte dei diversi, sia quando a distinguerli sono i colori della pelle che quando vengono definiti “diversamente abili”. Anche il mio recente impegno con l’UNHCR sta in questo stare dalla parte di chi è “meno fortunato”. In più raccontare un’appassionante storia d’amore tra una donna complessa, dal carattere malinconico e un giovane, paziente anche lui dell’ospedale psichiatrico in cui la donna era ricoverata. A dare voce e volto a questa grande poetessa italiana sarà Anna Foglietta, bravissima attrice che interpreterà una giovane Alda Merini in profondo conflitto con un mondo che non la comprende e di cui non accetta le etichettature; in questo lavoro sono convinto saprà emozionare il pubblico, certamente composto per la gran parte da giovani, che oggi più che mai hanno un forte desiderio di poesia Per questa regia ho immaginato un impianto scenico che potesse riproporre la claustrofobia di un reparto psichiatrico e che mi permettesse di interagire con la visionaria immaginazione della nostra protagonista Accanto a me un gruppo collaudato di collaboratori tra cui mi preme ricordare le toccanti sonorità di Pivio e Aldo De Scalzi che ci consegneranno un’originale partitura musicale, struggente colonna sonora di questa affascinante storia che andremo a raccontare. Alessandro Gassmann (nella foto: un momento delle prove dello spettacolo) PROSA – Turno unico 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Lunedì 6 febbraio, ore 21 Sud Costa Occidentale presenta OPERETTA BURLESCA di Emma Dante con Viola Carinci, Roberto Galbo, Francesco Guida, Carmine Maringola testo e regia Emma Dante coreografie Davide Celona luci Cristian Zucaro Operetta Burlesca narra la storia di una sofferenza, della fragilità emotiva di chi rifiuta un’identità, e l’intorno che lo circonda. La famiglia come oppressione e minaccia fisica e morale, già tema di “Carnezzeria”, si unisce al gioco coreografico e musicale che ricorda “Le Pulle”, quella che la stessa regista ha definito “un’operetta amorale”, lasciando aperta la strada alla denuncia sociale che è anche una tematica portante nella poetica di Emma Dante. Un varietà, ma anche uno spogliarello dell’anima, una favola nera raccontata in maniera grottesca. “Bisogna riservarsi un dietrobottega tutto proprio, tutto indipendente, in cui possa riporsi la nostra vera libertà e il nostro principale e solitario rifugio." M. De Montaigne Questa storia parla di Pietro, un ragazzo della provincia meridionale. Pietro è nato femmina ai piedi del Vesuvio, parla in falsetto, ha un corpo sbagliato e un animo passionale, influenzato dal vulcano. Chi nasce sotto un vulcano è dedito all’amore, sa offrirsi, come se la natura esplodesse di vita. Pietro vive coi genitori, è figlio unico, il padre l’ha messo a lavorare in una pompa di benzina, s’innamora infelicemente un sacco di volte. L’unica sua libertà è scappare a Napoli: ci va a far shopping ma soprattutto a camminare, che bello camminare quando tutti sono troppo indaffarati per guardarti. Al suo rientro, Pietro si chiude nella sua stanza, la stessa di quand’era bambino coi poster attaccati con lo scotch, e si traveste, si mette gli abiti che si è comprato in via Duomo, calza le décolletés tacco 12, sposta i mobili, allarga lo spazio, impila il comodino sul letto, spinge nell’angolo l’armadio... E poi balla. Cresce ballando da solo. A 40 anni incontra il grande amore. Corrisposto. Ma resta lì paziente al paese, a casa dei genitori, e il sabato va a ballare a Napoli. Per due anni dura la storia, finché una sera Pietro conosce la verità e per salvare il suo amore prende una decisione difficile, in nome dell’amore si esalta, intravede un futuro, fa la valigia, maltratta la madre che non l’ha mai capito. Ma non ha un bell’epilogo la sua storia. Finisce male. Pietro invecchia al paese, continua a lavorare alla pompa di benzina, la madre gli ha detto che gli amori vanno e vengono. Ho scritto questa storia perché spero che sulle unioni omosessuali l’Italia colmi il ritardo con l’Europa. Perché detesto la repressione del vero desiderio, del talento. E non ammetto tutto questo disincanto, Pietro non ci prova neanche a scappare, del resto a 40 anni è difficile, il suo passato sfuoca, il suo futuro si accorcia. La sua delusione pian piano si trasforma in indifferenza. Ho conosciuto tanti Pietro. Non li ho mai visti ballare. Li ho sentiti monchi, stretti dalla morsa delle loro camerette condominiali. Vorrei vederli ballare, vorrei più spazio per loro. Operetta burlesca è uno spogliarello dell’anima. (Emma Dante) PROSA – Turno unico 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con Promo Music presenta Domenica 26 Marzo, ore 21 IL SECONDO FIGLIO DI DIO VITA MORTE E MIRACOLI DI DAVID LAZZARETTI di Simone Cristicchi, Manfredi Rutelli e Matteo Pelliti con Simone Cristicchi regia Antonio Calenda musiche originali Simone Cristicchi, Valter Sivilotti sonorizzazione Gabriele Ortenzi costumi e scenografie Domenico Franchi elaborazione video Andrea Cocchi disegno luci Cesare Agoni Ogni sogno ha una voce precisa, e sta dentro ognuno di noi. Solo i matti, i poeti, i rivoluzionari, non smettono mai di sentirla, quella voce. E a forza di dargli retta, magari poi ci provano davvero a cambiarlo, il mondo. In cima a una montagna, davanti a una folla adorante di 4 mila persone, un uomo si proclama reincarnazione di Gesù Cristo. È il luglio del 1878. L’inizio di una rivoluzione possibile, che avrebbe potuto cambiare il corso della Storia. Simone Cristicchi presenta Il secondo figlio di Dio, il suo nuovo spettacolo teatrale ispirato alla vicenda incredibile, ma realmente accaduta, di David Lazzaretti, detto il “Cristo dell’Amiata”. Dopo il grande successo di Magazzino 18 (200 repliche e decine di migliaia di spettatori), Simone Cristicchi, torna a stupire il pubblico con una storia poco conosciuta, ma di grande fascino. Ne Il secondo figlio di Dio, si racconta la grande avventura di un mistico, e l’utopia di un visionario di fine ottocento, capace di unire fede e comunità, religione e giustizia sociale. Tra canzoni inedite e narrazione, Simone Cristicchi ricostruisce la parabola di Lazzaretti, da figlio di carrettiere a predicatore eretico con migliaia di seguaci, il suo sogno rivoluzionario per i tempi, culminato nella realizzazione della “Società delle Famiglie Cristiane”: una società più giusta, fondata sull’istruzione, la solidarietà e l’uguaglianza. Un proto-socialismo che sposa i principi del Vangelo delle origini, citato e studiato anche da Gramsci, Tolstoj e Padre Balducci. Il cant’attore Cristicchi racconta l’ “ultimo eretico” Lazzaretti, e un piccolo lembo di Toscana (Arcidosso e la Maremma grossetana) che diventa lo scenario di una domanda più grande, universale, che riguarda ognuno di noi: la possibilità di fondare una società nuova, più solidale, etica e giusta. E quella terra così aspra e bella, che abitua i suoi figli alla durezza del lavoro, ma anche all’idea di cooperazione, dove la natura sembra quasi resistere alla trasformazione in paesaggio: quella terra è certamente la coprotagonista nel racconto della straordinaria vicenda di David Lazzaretti, il secondo figlio di Dio. Una storia che se non te la raccontano, non la sai. La storia di un’idea. La storia di un sogno. DANZA 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Giovedì 15 Dicembre, ore 21 Eventi di Danza di Mauro Giannelli presenta Balletto di Mosca “La Classique” in LO SCHIACCIANOCI Balletto in 2 atti musica di Pëtr Il'ič Čajkovskij coreografie e libretto di Marius Petipa costumi di Elik Melikov scenografie di Evgeny Gurenko maître de Ballet Evgenia Novikova, Andrey Shalin direttore Artistico Elik Melikov ruoli principali e interpreti: Clara: Ekaterina Shalyapina/ Nadejda Ivanova Principe: Alexandr Tarasov /Smirnov Dmitry “Lo Schiaccianoci” è uno dei capolavori del balletto dell’Ottocento. Balletto dall’atmosfera natalizia per eccellenza, “Lo Schiaccianoci” è l’ultima opera di Marius Petipa, il coreografo dei Teatri Imperiali Russi a fine ‘800. Nello scrivere il libretto, Petipa si lasciò ispirare dal racconto di E.T.A. Hoffmann, precursore del Romanticismo, “Nußknacker und Mausekönig” (“Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi” -1816), nella versione meno cruenta rivista da Alexandre Dumas “Histoire d'un casse-noisette” (“Storia di uno schiaccianoci” -1844) adattata per i bambini. Composta da Čajkovskij tra il 1891 e il 1892, la partitura sonora de “Lo Schiaccianoci” è stata lo sfondo della coreografia di Lev Ivanov, successore di Petipa, presentata per la prima volta nel dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Nel 1934 ci fu il debutto europeo de “Lo Schiaccianoci” al Sandler’s Wells di Londra e al Teatro alla Scala di Milano la prima rappresentazione risale al 1938. Una delle versioni più caratteristiche fu di George Balanchine che nel 1954, per il New York City Ballet, divise per la prima volta il balletto in due parti, realtà e sogno. Indimenticabile l’adattamento e interpretazione di Rudolf Nureyev nel ’69 al Teatro alla Scala, in cui il ballerino privilegiò una lettura psicoanalitica, interpretando il triplo ruolo di Drosselmeyer, dello schiaccianoci e del Principe. Una novità introdotta da Čajkovskij nell’esecuzione originaria di quest'opera è la presenza della celesta, uno strumento scoperto dal compositore a Parigi, che venne utilizzato in alcuni passaggi dal risvolto fiabesco. “Lo Schiaccianoci” è un balletto dalle atmosfere oniriche tipiche della favola, con celebri passaggi del balletto come la Danza Russa, emblema della tradizione russa nello spettacolo sia per i costumi utilizzati che per le sonorità scelte, il Valzer dei Fiori e la Danza dei Fiocchi di Neve. Armonica composizione coreutica data dai vivaci balli di bimbi, le deliziose caratterizzazioni delle bambole meccaniche, la battaglia per giocattoli tra i topi e i soldati e il lieto fine, reso sublime dalla grazia e dal virtuosismo del grand pas de deux summa dell’arte e del talento dei solisti che vi si esibiscono. La versione del Balletto di Mosca “La Classique”, dal nome stesso della compagnia, predilige una ricostruzione fedele al balletto originale, emblema della tradizione ballettistica russa. Con lo scopo di restituire lo splendore delle coreografie originarie di Ivanov e la veste tradizionale de “Lo Schiaccianoci” i solisti del Balletto di Mosca “La Classique”, giovani talenti dalla migliori accademie di Mosca e San Pietroburgo, ricalcano esattamente i passi e i virtuosismi del coreografo. I costumi di Elik Melikov e le scenografie di Evgeny Gurenko, carichi di ornamenti e decorazioni, sono completamente rinnovati rispetto agli allestimenti degli anni passati. DANZA 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Martedì 10 gennaio, ore 21 Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Compagnia Virgilio Sieni presentano COMPAGNIA VIRGILIO SIENI CANTICO DEI CANTICI di Virgilio Sieni Coreografia, luci, costumi e spazio Virgilio Sieni Musiche originali Daniele Roccato contrabbasso, eseguite dal vivo dall’autore Interpreti Claudia Caldarano, Luna Cenere, Giulia Mureddu, Riccardo De Simone, Maurizio Giunti, Davide Valrosso Tutto si origina dal libro conosciuto come Cantico di Salomone, il più sublime tra i cantici, dove confluiscono, a partire dal IV secolo a.C., poemi mesopotamici. Qualcosa accade in una pianura d’oro, tavola dove si svolge l’azione. Corpi che si definiscono attraverso il bagliore della luce che sempre si muove tra notturno e penombra. Tutto si articola attraverso otto momenti: idilli pastorali, frammenti sull’amore in forma di adiacenza, vicinanza e tattilità. Nel silenzio tagliente, vacuum lucreziano. La proliferazione continua del gesto tende a creare uno spazio scheggiato dove la danza perduta di uomini e donne, stravolge i corpi che insieme tendono a costruire la fisicità di un luogo primordiale e primitivo. Si odora di origine. Una canzone a due voci che risuona in tutti i corpi. Piacere, dolcezza e tormento dei gesti. S’intravede nella penombra un pascolo odoroso di corpi. Otto momenti che indagano, se è possibile, e se così si può dire, il vuoto sacrale che non nega niente e annuncia qualcosa con le sue membra. Virgilio Sieni VIRGILIO SIENI Protagonista della scena contemporanea italiana a partire dai primi anni '80, Virgilio Sieni (Firenze, 1957) è oggi coreografo e danzatore conosciuto a livello internazionale, “tra i pochissimi capaci tramite il movimento di dar vita a composizioni che parlano ancora dell’“umano”, delle sue debolezze e fragilità” (Goffredo Fofi) e “le cui opere si offrono come un pensiero in forma di danza e sulla danza” (Roberto Giambrone). Sieni si è formato alla danza classica e contemporanea ad Amsterdam, New York e Tokyo, ma il suo percorso comprende anche studi di arti visive, architettura e arti marziali. Nell’83 ha fondato la Compagnia Parco Butterfly, che nel 1992 diventa Compagnia Virgilio Sieni, con cui, fra i tanti riconoscimenti, vince tre premi UBU - nel 2000, nel 2003 e nel 2011, anno in cui ottiene anche il premio della rivista “Lo Straniero”. In qualità di coreografo ospite, ha creato balletti per i principali Enti Lirici e istituzioni teatrali italiane: Teatro alla Scala di Milano, Teatro Comunale di Firenze - Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Massimo di Palermo, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro dell’Opera di Roma. Osso, La natura della cose, tratto dal De rerum natura di Lucrezio con la collaborazione del filosofo Giorgio Agamben per la drammaturgia, Solo Goldberg Improvisation, Tristi tropici, liberamente ispirato all’omonimo testo di Claude Lévi-Strauss e De anima, ispirato ad Aristotele, sono alcuni dei titoli più significativi della sua produzione. Per la creazione dei suoi lavori Sieni si è spesso avvalso della collaborazioni di artisti visivi, musicisti e compositori di fama, come Alexander Balanescu, Ennio Morricone, Steve Lacy, Francesco Giomi/Tempo Reale, Evan Parker, Stefano Scodanibbio, Grazia Toderi, Liliana Moro, Maurizio Nannucci, Flavio Favelli. Insieme alla sua compagnia, Sieni affianca alla creazione di spettacoli un programma di ricerca, studio, diffusione del linguaggio coreografico contemporaneo articolato in progetti di residenza, produzione e formazione. Dal 2003 dirige infatti, a Firenze, Cango Cantieri Goldonetta e dal 2007 l’Accademia sull’arte del gesto, finalizzata alla trasmissione delle pratiche artistiche e alla definizione di un nuovo rapporto tra formazione e produzione, rivolto sia a professionisti che a gruppi di neofiti della danza, dall’infanzia alla terza età ai non vedenti. Nel 2013 diventa direttore della Biennale di Venezia - Settore Danza e viene nominato Chevalier de l’ordres des arts et des lettres dal Ministro della cultura francese. Rappresenta l’Italia sia a Marsiglia Capitale Europea della Cultura 2013, con il progetto Arte del gesto nel Mediterraneo che coinvolge 160 interpreti provenienti da diversi paesi, sia a Bruxelles nell’ambito del Semestre Italiano di Presidenza dell’Unione Europea 2014 con il progetto Vita Nova sull’iconografia sacra al Bozar Centre for Fine Arts. DANZA 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Mercoledì 18 gennaio, ore 21 Eventi di Danza di Mauro Giannelli presenta Balletto di Mosca “La Classique” in LA BELLA ADDORMENTATA Balletto in tre atti musica di Pëtr Il'ic Cajkovskij coreografia Marius Petipa costumi di Elik Melikov scenografie di Evgeny Gurenko disegno luci D.Alekhin Per il 23° anno consecutivo la prestigiosa compagnia di danza classica, diretta da Elik Melikov e riconosciuta dal Dipartimento della Cultura della Città di Mosca, consolida la sua presenza in Italia con una tournée invernale. “La nostra scelta è quella di mettere in scena balletti classici esattamente come apparirono nella loro produzione originale, quindi senza nessun tipo di adattamento alle situazioni moderne e al rinnovamento. D’altra parte il nome stesso della compagnia lascia intendere che ci atteniamo alla lunga e importante tradizione russa relativa alla danza classica.” (Elik Melikov). Fondato nel 1990, il Balletto di Mosca di Coreografia Classica "La Classique", annovera fra le sue file danzatori di notevole tecnica classico - accademica provenienti dai maggiori teatri russi, dal Teatro Bolscioi di Mosca al Kirov di San Pietroburgo, da Kiev a Odessa e altri. Sempre molto richiesto il Balletto di Mosca La Classique ha entusiasmato le platee di tutto il mondo raccogliendo consensi ed ovazioni in Egito, Marocco, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Italia, Austria, Norvegia, Israele, Thailandia, Taiwan, Cina , Giappone, Nuova Zelanda e Australia. Composta da 48 elementi fra corpo di ballo, solisti e primi ballerini la compagnia, la cui direzione artistica è affidata a Elik Melikov, vanta in repertorio i più famosi titoli della tradizione. Tra tutti i ballerini spicca la splendida étoile Nadejda Ivanova, ballerina affascinante per capacità interpretativa e padronanza tecnica. Dal 2006 con il Balletto di Mosca “La Classique” la Ivanova, dopo il diploma con lode alla Scuola di Danza dell’Opera di Perm, ha danzato con il Teatro dell’Opera di Ekaterinburg e con il Balletto Nazionale Russo diretto da V. Moiseyev. Nel corso della sua carriera ha ricevuto prestigiosi ed importanti riconoscimenti tra cui il diploma al “Prix de Lausanne 98”, il diploma al “The Hope of Russia”, il Premio speciale alla IVª International Competition “Prix Vaganova” di San Pietroburgo, il premio speciale del pubblico e premio Nini Ananiasshvili alla International Ballet Competition di Perm e il I° premio all’International Competition in Kazan. CONCERTI 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Sabato 17 dicembre, ore 21 ANTONIO VIVALDI 300 ANNI DI STRAVAGANZA e altri lavori rari MODO ANTIQUO su strumenti d'epoca FEDERICO MARIA SARDELLI La più perfetta raccolta di concerti, dopo la prima prova europea de L'Estro Armonico è senz'altro La Stravaganza, Op. IV, il paradigma della maturità, il modello insuperato del concerto solistico, il manifesto dell'estetica vivaldiana. Oggi, a 300 anni esatti dalla pubblicazione di quel manifesto, nel 1716, Modo Antiquo propone La Stravaganza in una luce nuova, storica, rispettosa delle ultime acquisizioni filologiche. E ne fa un tour, affiancando ad alcuni concerti della Stravaganza le pagine rare e sconosciute di questo gigante ancora da scoprire. L'Orchestra Barocca Modo Antiquo è considerata una delle migliori formazioni di musica antica della scena internazionale. Fondata da Federico Maria Sardelli, l'Orchestra Barocca Modo Antiquo unisce musicisti dotati di grandi capacità, gusto per il virtuosismo strumentale e profonda conoscenza dei linguaggi e delle prassi esecutive storiche. Con il suo nuovo approccio interpretativo alla musica barocca italiana e Vivaldi in particolare, Modo Antiquo si è affermato nel mondo come un ensemble di riferimento. Interpreti Federico Maria Sardelli, flauto traversiere e direzione Enrico Casazza, violino principale Raffaele Tiseo, Paolo Cantamessa, Ylenia Montaruli, violini Daniele Del Lungo, violino e viola Pasquale Lepore, viola Bettina Hoffmann, violoncello Nicola Domeniconi, contrabbasso Simone Vallerotonda, tiorba Andrea Coen, clavicembalo Programma Concerto per Violino e Archi in Sib maggiore, Op. IV, n. 1, RV 383a Sonata in Do magg. RV 60 per 2 Violini e Basso continuo, ms. Wiesentheid Sonata in Re min. RV 63, La Follia, Op. I, n. 12 Concerto RV 813 in Re min. per Violino, Archi e Basso continuo, ms. Wien, E. M. Concerto RV 439 in Sol magg. per Flauto traversiere, Archi e Basso continuo Sonata RV 820 in Sol magg. per violino, violoncello e Bc, NEW DISCOVERY Giovanni Stefano Carbonelli [Livorno, 1694-Londra 1772], Sonata seconda in Re min. Concerto per Violino e Archi in Mi minore, Op. IV, n. 2, RV 279 CONCERTI 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni In collaborazione con Menicagli pianoforti Martedì 17 gennaio, ore 21 LARGO AL FACTOTUM ELIO, voce ROBERTO PROSSEDA, pianoforte “Il motivo per cui ho iniziato a fare questo tipo di spettacoli è perché credo che la musica classica sia anzitutto musica bella che vale la pena ascoltare. Siamo in una fase storica in cui c’è bisogno di qualità, ma in pochi conoscono questi brani. Quindi l’intento è quello di far ascoltare a chi non avrebbe mai avuto l’occasione o la voglia di farlo della buona musica, senza etichette di genere, sperando che poi se ne innamorino come è accaduto a me”. Queste le parole con cui ELIO presenta il concerto “LARGO AL FACTOTUM”, un suggestivo recital in compagnia del pianista ROBERTO PROSSEDA: un viaggio originale, divertente e raffinato nella storia della musica classica, da Rossini a Mozart e Weill, alle canzoni moderne del compositore contemporaneo Luca Lombardi, che vedranno Elio interpretare Don Giovanni e il Barbiere di Siviglia, così come odi musicali alla zanzara, al criceto e al moscerino. Wolfgang Amadeus Mozart "Madamina, il catalogo è questo" (Da Don Giovanni) "Non più andrai farfallone amoroso" (Da Nozze di Figaro) Gioachino Rossini Un petit train de plaisir Chanson du Bebé "La calunnia è un venticello" (Da Il Barbiere di Siviglia) "Largo al Factotum" (Da Il Barbiere di Siviglia) Kurt Weill: Da L'opera da Tre Soldi: - Corale Mattutino - Moritat di Mackie Messer - Schiavitù sessuale - Ballata del Magnaccia Anonimo giapponese: Due Canzoni tradizionali giapponesi Luca Lombardi: Da Minima Animalia: Criceto Zanzara Moscerino Porco CONCERTI 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Giovedì 26 gennaio, ore 21 Daniele Rustioni direttore Fabio Fabbrizzi flauto Orchestra della Toscana Programma SALIERI La veneziana, ouverture IBERT Concerto per flauto e orchestra FAURÉ Pavane op.50 MOZART Sinfonia n.35 K.385 ‘Haffner’ CONCERTI 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Venerdì 31 marzo, ore 21 Orchestra dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “P. Mascagni” Daniel Rivera - Sergio De Simone, pianoforte Programma W.A. Mozart Concerto Kv 365 per 2 pianoforti e orchestra A. Dvorak Sinfonia n. 9 di "Dal Nuovo Mondo" CONCERTI 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni Lunedì 3 aprile, ore 21 Alejo Pérez direttore Federico Colli pianoforte Orchestra della Toscana Programma LIGETI Concert Romanesc BEETHOVEN Concerto n.3 per pianoforte e orchestra op.37 BEETHOVEN Sinfonia n.3 op.55 ‘Eroica’ CONCERTI 2016-2017 Livorno, Teatro Goldoni In collaborazione con Menicagli pianoforti Mercoledì 19 aprile, ore 21 Domenico Nordio violino Programma G. FAURE', Sonata n.1 op.13 in la maggiore C. DEBUSSY, Sonata in sol minore R. SCHUMANN, Sonata n.2 op.121 in re minore ( Grosse Sonate ) RASSEGNA CORI IN CONCERTO Livorno, Teatro Goldoni Venerdì 18 Novembre, ore 21 The Joyful Gospel Ensemble e l’Associazione MusiCanto presentano I HAVE A DREAM… Spettacolo teatrale e musicale in due atti di Riccardo Pagni Personaggi ed interpreti Harriet Tubman Manola Bichisecchi Frederick Douglas Andrea Bocelli Vito il Valano Rino Schiaffino Therese Lisa Ricci Canteranno e reciteranno: The Joyful Gospel Ensemble regia Riccardo Pagni UNO SPETTACOLO INTENSO ED EMOZIONANTE La storia avvincente e suggestiva di due uomini e due donne (realmente esistiti) ridotti in schiavitù, umiliati e privati di ogni diritto e dignità. Quattro persone diverse fra loro, distanti nel tempo e nello spazio, ma uniti da un sottile filo invisibile che li lega indissolubilmente l’uno con l’altro e li spinge inesorabilmente nell’ingranaggio della schiavitù. Una macchina che sembra non fermarsi mai, da quel lontano 1619 fino agli anni 2000. Cambiano le forme e le modalità, ma la schiavitù è ancora con noi. Man mano che lo spettacolo evolve, lo spettatore scoprirà intrecci e legami che collegano fra loro tutti i personaggi, con l’appassionante epilogo di esperienze diverse e drammatiche che culminerà con la riconquista della libertà per ognuno di loro. Una rappresentazione ricca di presenze artistiche, con la partecipazione di attori, cantanti, cori e di un gruppo orchestrale dal vivo e con i brani più intensi della musica “spiritual” e “gospel” (e non solo), riproposti dal Joyful Gospel Ensemble, con i suoi 50 cantanti. Intenso, riflessivo, emozionante; in queste tre parole è racchiusa tutta l’atmosfera di “I Have a Dream”, uno spettacolo di grande impatto e carico di significati. RASSEGNA CORI IN CONCERTO Livorno, Teatro Goldoni Domenica 27 novembre, ore 17 CONCERTO “CANTIAMO IN PACE” direzione artistica Riccardo della Ragione Cori e artisti cittadini per le celebrazioni della Festa della Toscana Laici, Ortodossi, Buddisti, Cattolici, Musulmani, Ebrei, Protestanti, Evangelici per la Pace Il Concerto “Cantiamo in Pace” vedrà impegnate sul palcoscenico del Teatro Goldoni Corali e artisti cittadini. Laici, Ortodossi, Buddisti, Cattolici, Mussulmani, Ebrei, Protestanti, Evangelici, con la direzione artistica di Riccardo Della Ragione, alzeranno ancora più alto, attraverso il canto corale, il loro inno e pensiero alla Pace nel corso di un’iniziativa prevista in occasione della Festa della Toscana. Una partecipazione ad una Festa che – come evidenziato dalla Regione Toscana – intende sottolineare il valore di questa ricorrenza, non solo come evocazione di un avvenimento storico coincidente con l’abolizione della pena di morte nel 1786 ad opera del Granduca Leopoldo di Toscana, ma anche come rappresentazione e riflessione sui diritti dell’uomo e della pace, argomenti quanto mai attuali. Il ricavato del concerto sarà devoluto in beneficenza RASSEGNA CORI IN CONCERTO Livorno, Teatro Goldoni Sabato 10 dicembre, ore 21 Associazione Jubilation Gospel Choir di Livorno presenta LIVORNO GOSPEL FESTIVAL XIII edizione direzione artistica Luca Del Tongo Un viaggio trascinante e commovente nella magia del clima natalizio con la coinvolgente e popolare musica gospel, per regalare al pubblico una vera e propria carica di energia e di emozioni facendolo sentire parte integrante dello show: è il "Livorno Gospel Festival", un appuntamento ormai divenuto un’attesa e piacevole consuetudine con alcune delle migliori produzioni internazionali per un genere artistico che si rivolge ad un pubblico di tutte le età. La manifestazione, giunta alla tredicesima edizione, ideata ed organizzata dall'Associazione Jubilation Gospel Choir di Livorno, sotto la direzione artistica di Luca Del Tongo, è incluso nella sezione “Eventi” del cartellone del Teatro Goldoni (fuori abbonamento), e si caratterizza per essere uno dei concerti Gospel più importanti della nostra regione per la valenza artistica e per la bellezza dei programmi musicali selezionati; Due ore di spettacolo per un evento che fa dell'eleganza e raffinatezza una sua cifra artistica precisa, e che non mancherà di divertire, coinvolgere ed emozionare tutti gli intervenuti. E INOLTRE…. Fuori abbonamento Livorno, Teatro Goldoni Domenica 18 dicembre, ore 21 “DALLA MISA CRIOLLA ALLA MISA TANGO” Dieci anni di attività artistica…. Accademia Vocale città di Livorno EstrOrchestra Daniela Contessi, Direttore Programma Gabriel Fauré (1845-1924) “Cantique de Jean Racine” op.11 versione per coro e orchestra d’archi “Pavane” op.50 versione per coro e orchestra d’archi Benjamin Britten (1913-1976) “Sentimental Saraband” da Simple Symphony Martin Palmeri (Buenos Aires 1965) “Misa a Buenos Aires Misatango” per soprano solo, coro, fisarmonica, pianoforte e orchestra d’archi E INOLTRE…. Fuori abbonamento Livorno, Teatro Goldoni Domenica 1 gennaio, ore 18 Concerto di Capodanno Fondazione Livorno in collaborazione con Fondazione Teatro Goldoni e Istituto Musicale “P. Mascagni” Orchestra dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “P. Mascagni” Auguri in musica con il Concerto di Capodanno al Teatro Goldoni di Livorno: si rinnova il 1 gennaio, la felice ed attesa consuetudine che da dodici anni vede il sipario dello storico teatro livornese aprirsi per rivolgere con il linguaggio universale della musica un messaggio di auguri e serenità alla città. La manifestazione, evento fuori abbonamento, è possibile grazie all’intervento e collaborazione tra Fondazione Livorno, con il suo impegno continuo e intenso a sostegno della cultura del territorio, il Teatro Goldoni sempre più orientato alla diffusione e valorizzazione della musica e delle arti del palcoscenico con i giovani e per i giovani e l’Istituto Superiore di Studi Musicali Pietro Mascagni con la sua attività didattica e concertistica di altissimo livello, i suoi alunni e i suoi insegnanti. E INOLTRE…. Fuori abbonamento Livorno, Teatro Goldoni Sabato 28 gennaio, ore 21 MARIO CARDINALI in NOI LIVORNESI, UNA RAZZACCIA A MODO NOSTRO. Chi siamo, come siamo, perché siamo così Ha scritto il primo libro a dieci anni. Ha poi prodotto migliaia di articoli in italiano e in vernacolo satirico livornese (raccolti anno per anno in agili volumetti, dal 1965 ad oggi) e un mare di rubriche umoristicosatiriche ed storico-linguistiche per il periodico “Livornocronaca – il Vernacoliere”, da lui fondato nel 1961, e del quale è sempre stato anche editore e direttore, oltre che proprietario, e per una trentina d’anni ha fatto anche il correttore di bozze, il caporedattore, l’impaginatore, il grafico e l’amministratore. Laureato in Scienze Politiche nel ’62, giornalista pubblicista dal ’66, ha avuto esperienze giovanili di teatro (serie) e sempre giovincello ha fatto seriamente, da studente-lavoratore, il produttore di pubblicità. Ed ogni anno Cardinali pubblica una raccolta dei suoi migliori articoli satirici, preziosa collana finora giunta al cinquantesimo volumetto, dal Vernacoliere1965 al Vernacoliere 2014. E INOLTRE…. Fuori abbonamento Livorno, Teatro Goldoni Mercoledì 15 marzo, ore 21 KARIMA VOICES INSIDE Karima e Alberto Marsico Accanto al Jazz, la cui passione mai sopita Karima riporta in essere insieme al trio di Dado Moroni con “Lifetime", un altra tappa fondamentale del suo percorso e un altra sfumatura della sua splendida voce è il blues, il gospel, il soul. E anche qui la scelta del compagno di viaggio cade su un fuoriclasse riconosciuto, non solo in Italia, come uno dei migliori organisti in circolazione: Alberto Marsico. Nasce così Voices Inside, un duo in cui le due “voci” si intrecciano e creano dei veri e propri mondi sonori colmi di suggestione, ora profondi e riflessivi, ora su… su fino al cielo. Il repertorio è vastissimo, dallo standard Save Your Love for me di Buddy Johnson, al gospel Stand di Donnie Mc Clurkin fino A Song for you di Leon Russell o Can It be Done di Wilson Tee e ancora il traditional His Eye is on the Sparrow o Everything Must Change di Bernard Ighner. Karima nasce a Livorno e, ancora adolescente, si avvicina alla musica, partecipando a Bravo Bravissimo e Domenica In. Nell'ottobre 2006 viene ammessa alla sesta edizione del programma Amici di Maria De Filippi, e nello stesso anno sigla il suo primo contratto discografico con Sony BMG. Nel febbraio 2009 partecipa al Festival di Sanremo nella categoria Proposte, con il brano Come in ogni ora. Durante la seconda serata del festival, Karima è accompagnata sul palco da Burt Bacharach e Mario Biondi. In occasione del Festival viene pubblicato l'EP “Amare le differenze”. Gli ultimi mesi del 2009 vedono l’artista impegnata nella veste di doppiatrice cinematografica: in questo ruolo presta la voce a Naturi Naughton nel film Fame - Saranno famosi, uscito nelle sale cinematografiche italiane il 9 ottobre, e interpreta le canzoni della Principessa Tiana nel Classico Disney La principessa e il ranocchio, uscito il 18 dicembre dello stesso anno. Nell’aprile del 2010 esce il primo album della cantante, intitolato “Karima”, registrato interamente a Los Angeles sotto la direzione di Burt Bacharach. Nello stesso anno Karima ha l'opportunità di aprire i concerti del tour italiano di Whitney Houston e di partecipare come special guest nel tour italiano di Burt Bacharach. Karima è anche supporter dei concerti di John Legend, Anastacia, Simply Red e Seal. Nel 2013 Karima ha provvisoriamente rallentato la propria attività artistica, preparandosi alla nascita di una bellissima bambina. Il 2014 segna il ritorno a pieno regime all’attività artistica, con la registrazione di “Close to you”, pubblicato a fine marzo 2015 per Universal, su etichetta Decca Black che riassume e sigilla, in una preziosa sintesi, l’esperienza intensa vissuta in questi anni con Burt Bacharach. E’ un esplicito omaggio all’arte di un Maestro che ha contribuito in maniera decisiva alla crescita artistica di Karima. L’album contiene tredici brani, tutti composti da Burt Bacharach, arrangiati da Piero Frassi. A Settembre 2015 partecipa alla trasmissione TALE & QUALE SHOW, dove ogni settimana per tre mesi si cimenta nell’interpretare personaggi diversi, da Amy Winehouse a Aretha Franklin, da Iva Zanicchi a Prince, mettendo in luce non solo le sue doti vocali ma anche la sua predisposizione per la danza e la recitazione. Terminato l’impegno con la RAI Karima torna a frequentare il suo primo amore, il Jazz. Prima con A Christmas Tale ed poi, nel 2016, con Lifetime la cantante ripercorre i grandi brani che hanno segnato la sua carriera affidandosi alla maestria di un trio d’eccezione, guidato dal grande pianista Dado Moroni, con Riccardo Fioravanti al basso e Stefano Bagnoli alla batteria. Alberto Marsico nasce a Torino e inizia la sua carriera di pianista giovanissimo. Ben presto si innamora dell'organo Hammond, straordinario strumento nel quale ha avuto il privilegio di potersi perfezionare sotto la guida di due tra i più prestigiosi interpreti, Jack Mc Duff e Shirley Scott. Proprio queste credenziali hanno consentito ad Alberto di collaborare in seguito con alcuni dei più grandi nomi del firmamento jazzistico mondiale come Jimmy Cobb, Bobby Durham, Kenny Burrell, Joey DeFrancesco, Jimmy Witherspoon, Jesse Davis, Peter Bernstein e Alvin Queen e, in Italia, con Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Flavio Boltro e Rosario Giuliani. Spaziando dal blues, al gospel, al soul e approdando infine al jazz, si è esibito in tournée e ha inciso dischi in tutto il mondo. Viene sovente chiamato nei Conservatori europei e asiatici a tenere corsi e seminari. Nel 2008 è stato invitato da Piero Angela, essendo considerato uno dei maggiori esperti dell’Organo Hammond, a partecipare a Superquark. E’ componente stabile, con Alessandro Minetto e Fabrizio Bosso, del trio SPIRITUAL e sempre con Minetto e con il sassofonista Diego Borotti del trio ”Organ Logistics”. E’ co-leader con Jeremy Monteiro del quintetto “Jazz Blues Brothers” e fa parte, con Enzo Zirilli, del tributo dedicato allo storico quartetto inglese “Scenario Jazz The Beatles”. Collabora con il Sunshine Gospel Choir diretto da Alex Negro. E INOLTRE…. Fuori abbonamento Teatro Goldoni Giovedì 23 marzo, ore 21 LA MUSICA DELLE IMMAGINI Riccardo Della Ragione & Ensemble Bacchelli direttore Rita Bacchelli Lo spettacolo “La musica delle Immagini” è un concerto Multimediale in cui la Musica delle colonne sonore dei Film viene rappresentata in sincrono con le sequenze Cinematografiche. Questa volta saranno le immagini, proiettate sullo sfondo del palco, a commentare la musica; si inverte la prospettiva e la musica diventa protagonista. L’orchestra classica unita agli strumenti moderni ricrea lo stesso coinvolgimento che l’autore regala nelle sale cinematografiche. Il progetto prevede l’esecuzione di alcune musiche di commento e di alcune canzoni, tratte dalle colonne sonore composte da Riccardo Della Ragione. Inoltre in quest’occasione, come un filo che unisce il passato al presente, verranno rappresentate in questa nuova chiave multimediale, alcune musiche di Pietro Mascagni (pioniere della composizione di musiche per il cinema già nel 1917, quando creò le musiche per la sonorizzazione del Film muto “Rapsodia satanica”) L’autore sarà in scena insieme ad alcuni musicisti che hanno partecipato alle registrazioni delle colonne sonore e all’Ensemble Bacchelli con il suo organico al completo, oltre 40 elementi diretti dal direttore Rita Bacchelli. E INOLTRE…. Fuori abbonamento Teatro Goldoni In collaborazione con Venerdì 28 aprile, ore 21 BEATLEMANIA DI ILIO BARONTINI DUO PIANISTICO ILIO e CATERINA BARONTINI Presentazione di Rolando Giambelli Presidente dei Beatlesiani d’Italia Associati Con l’occasione sarà possibile visitare la mostra OMAGGIO AI BEATLES a cura dell’Associazione Beatlesiani d’Italia Associati Un’imperdibile selezione di pezzi rari e inediti dei ragazzi di Liverpool, oggetti e memorabilia dei Beatles (dischi, libri, foto, ecc.) per la gioia degli appassionati. Nell’Ottocento la fantasia del musicista si accendeva all’ascolto di arie d’opera, dando vita ad improvvisazioni e parafrasi in grado di sviluppare le risorse espressive del pianoforte e di farlo entrare prepotentemente nell’immaginario collettivo. Oggi il pianoforte è talvolta relegato nel museo della Storia. Ilio Barontini è andato alla ricerca di un nuovo linguaggio pianistico al di là dei confini tra musica colta e leggera, partendo dai valori musicali dell’ars beatlesiana: una ricerca appassionata, iniziata con l’accostamento delle sue improvvisazioni alle musiche del repertorio classicoromantico e culminata con la stesura di due parafrasi da concerto che trattano i temi dei Fab Four con un paradigma compositivo “classico”. L’ottima accoglienza avuta da una precedente versione concertistica (“Beatlemania: from Liverpool to Livorno”, all’interno della stagione Classica con gusto 2014 della Fondazione Goldoni con Menicagli pianoforti ed il M° Carlo Palese) ha stimolato la stesura di una partitura che da tempo Caterina richiedeva al padre. Beatlemania (dal termine coniato negli anni ’63-’64 per indicare il fenomeno di delirio di massa con cui i fans accoglievano ovunque i Beatles) è diventato il titolo di un’opera per due pianoforti, pubblicata in due volumi dalla Casa Editrice Sillabe di Livorno (I volume: maggio 2015, II volume: giugno 2016). L’opera ci offre la possibilità di rivivere lo spirito e l’atmosfera del periodo compreso tra l’uscita del primo singolo Love Me Do (5 ottobre 1962) e la dichiarazione ufficiale dello scioglimento del gruppo (10 aprile 1970). L’Autore caratterizza la natura ritmica, melodica, armonica e timbrica di 74 canzoni dei Fab Four (34 nel I vol. e 40 nel II vol.) e ne esalta gli elementi di originalità attraverso divagazioni dal sapore bachiano, classico, romantico, jazzistico o della musica indiana. I due pianoforti sono chiamati a svolgere un lavoro paritario, in un’atmosfera a tratti festosa e celebrativa, a tratti intrisa di lirismo e di nostalgia: una sorta di drammaturgia sonora che coniuga il ricordo e la citazione di motivi beatlesiani all’invenzione di temi originali con funzione di introduzione, di collegamento e di conclusione. “Ascolta il colore dei tuoi sogni”, un verso di pura poesia di Tomorrow never knows, permea la composizione: l’Autore ha cercato di ricreare, con molteplici stili e soluzioni pianistiche, i colori della cornamusa, del sitar, delle percussioni e dei suoni elettronici (elaborati negli studi di Abbey Road diretti da George Martin), sintonizzandoli con il suo mondo interiore e con la sua visione creativa. Il suo obiettivo non è descrittivo, ma espressivo, volto a dimostrare che il pianoforte è un formidabile mezzo di comunicazione, capace di raccontare la vita, i sogni e le speranze. L’energia ritmica, l’inventiva melodica e il respiro poetico di Beatlemania testimoniano una gioia pura del far musica e sono il segno di una creatività straripante che può offrire ai pianisti il terreno adatto per vivere il cambiamento e per incontrare la sensibilità del pubblico nella magia del quotidiano. In occasione del concerto, il Presidente dei Beatlesiani d’Italia Rolando Giambelli introdurrà brevemente la serata e proporrà nell’hall del Teatro un’esposizione di documenti, immagini, strumenti ed altro materiale raro conservato presso il Museo dei Beatles di Brescia. IL NUOVO SITO DEL TEATRO GOLDONI Il nuovo sito del Teatro Goldoni non è solo un nuova release grafica, ma un vero cambiamento tecnologico. Il progetto prevede l'aggiornamento della piattaforma di gestione dei contenuti (CMS) con una soluzione in linea con le esigenze tecnologiche attuali e SEO friendly. Il CMS individuato è WP, open (quindi senza canone di licenza), totalmente personalizzabile nelle funzionalità, con il front end realizzato senza uso di template ma interamente a mano. Oltre ai vantaggi SEO tecnici (mediante appositi plugin, ad esempio scrittura di url parlanti personalizzate, inserimento di dettaglio in ogni pagina di testi solo per specifici social, personalizzazione del titolo di pagine e abstract per google, ecc), se correttamente mantenuto, il nuovo CMS avrà una longevità maggiore del precedente e una semplicità di utilizzo notevolmente migliorata (basti pensare all'inserimento di fotogallery con un semplice drag and drop di cartella). Nel progetto è prevista anche la rivisitazione del L&F grafico dell'intero sito in ottica responsive, ovvero adatta alla navigazione mobile. Naturalmente anche con il nuovo CMS ogni sezione sarà dinamica e quindi direttamente aggiornabile dalla redazione del teatro con eventuali politiche di sicurezza (chi può fare che cosa). Potrà ospitare oltre ai testi, infiniti contenuti multimediali e infinite pagine figlie, in modo da avere la possibilità di sviluppare in autonomia tutti i contenuti comprese eventuali sottosezioni. • Indicazioni generali del progetto: - Analisi dell'architettura informativa con redazione di un nuovo albero di navigazione per semplificare i flussi di navigazione, da convogliare verso i dettagli e acquisto degli spettacoli Due aree distinte del sito: istituzionale/stagione + blog e contenuti extra - Nuovo L&F grafico in linea con le tendenze ed esigenze mobile - Layout responsive (compatibile desktop e mobile) - Layout compatibile con i display retina - Nuovo CMS con una maggior dinamicità dei contenuti (pagine istituzionali, news, case history, programma, ecc.) testuali e multimediali con un miglioramento nell'usabilità da parte dei redattori e SEO friendly UNICOOP TIRRENO s.c. e FONDAZIONE TEATRO GOLDONI Per la prossima stagione teatrale (e comunque con validità fino al 30 aprile 2017) Unicoop Tirreno e Fondazione Teatro Goldoni hanno stipulato un accordo per cui tutti i Soci possessori di carta socio Unicoop Tirreno troveranno fra i premi messi in palio nel Catalogo Premi loro riservato la possibilità di ottenere uno spettacolo delle Stagioni del Teatro Goldoni (con la sola esclusione di quelli inclusi nella categoria “Eventi” del cartellone). Unicoop Tirreno, presso ogni singolo Punto Vendita, a seguito della richiesta del Premio da parte del singolo Socio, mediante detrazione dei punti, consegnerà infatti a quest’ultimo un voucher (“Buono”) che il Goldoni provvederà a sostituire con un biglietto d’ingresso di categoria.