Laboratorio 2B A.A. 2012/2013 Elaborazione Dati Lab 2B – CdL Fisica Elaborazione dati sperimentali • Principio della massima verosimiglianza Quando eseguiamo una serie di misure relative ad una data grandezza fisica, quanto otteniamo corrisponde al risultato più probabile. Il principio della massima verosimiglianza permette di concludere che il valore più attendibile di una serie di misure, caratterizzate da errori casualidistribuiti secondo la stessa legge normale e in assenza di errori sistematici, è dato dalla loro media aritmetica. Il metodo dei minimi quadrati è una diretta conseguenza del principio della massima verosimiglianza: si basa sull’ipotesi per cui il valore più attendibile di una grandezza corrisponde a quello per cui è minima la somma dei quadrati degli scarti divisi per 2σi2 (nel caso in cui le misure provengano da n distribuzioni teoriche differenti, ognuna caratterizzata da varianza σi2, con i = 1, ... , n). Nel caso di misure provenienti dalla medesimadistribuzione teorica, il valore più attendibile corrisponde alla media aritmetica. Nel caso, invece, di osservazioni provenienti da distribuzioni teoriche differenti esso è la media pesata delle osservazioni, dove i pesi sono i reciproci delle varianze delle singole misure. Lab 2B – CdL Fisica Modellizzazione Dati • Insieme di osservazioni – misure di laboratorio (coppie xi var. indipendente,yi variabile dipendente) • Raffrontare i dati con un modello che dipende da parametri variabili (modificabili) • Definire una Funzione di Merito • Modificare i parametri per ottenere la migliore funzione di merito Procedura di best-fit Una procedura di best-fit deve fornire: IMPORTANTE ! Lab 2B – CdL Fisica (i) i parametri, (ii) l’errore stimato sui parametri, (iii) una misura statistica della bontà del fit I minimi quadrati come criterio di massima verosimiglianza • Fit di N punti sperimentali (xi,yi) i=1,…,N con y x y x; a ,..., a 1 M un modello che ha M parametri variabili N y • minimizzare rispetto ad a1 … aM yi y xi ; a1 i i 1 N 2-fitting 2 aM yi y xi y xi ; ak 0 2 a k i 1 i Lab 2B – CdL Fisica y xi ; a1 i 1 i è l’incertezza (errore) sul dato e Wi è il cosiddetto “peso” del dato • minimizzando deve essere N i a M 2 Wi 1 1 yi 2 i k 1, ,M 2 2 I minimi quadrati nel caso di una retta • Immaginiamo di aver effettuato le misure di due grandezze che siano l’una una funzione dell’altra. • Supponiamo inoltre di ritenere che la relazione che lega le due grandezze in questione sia lineare. – L’ipotesi di linearità può essere un’idea da confermare, un primo tentativo di approssimare la legge che mette in relazione i dati, o una ragionevole approssimazione della funzione su un intervallo di valori della variabile indipendente sufficientemente piccolo perchè abbia senso aspettarsi un andamento lineare. – Può anche essere, in alcuni casi, che noi già sappiamo che la legge che regola il fenomeno che stiamo investigando è lineare: in tal caso siamo interessati a determinare i valori del coefficiente angolaree dell’intercetta con l’asse delle y per assegnarli alle grandezze fisiche a cui sono associati. • In generale, per un problema di questo tipo, saremo interessati a determinare i valori di a e b presenti nella relazione: y a bx Lab 2B – CdL Fisica Data fitting con una retta - 2 Quale che sia l’origine dei dati, non ci aspettiamo che essi si dispongano su una linea retta ma, piuttosto, che siano distribuiti in modo casuale: i coefficienti a e b della retta che meglio si adatta ai dati vanno determinati in modo da rendere minima la differenza dei quadrati degli scarti. • Occorre minimizzare • da cui, le condizioni yi a bxi a, b i 1 i N 2 2 N 2 yi a bxi 0 2 2 a i 1 i N xi yi a bxi 2 0 2 2 b i 1 i N • formiamo le seguenti quantità: Lab 2B – CdL Fisica S i 1 N 1 N S xx i 1 Sx 2 i i 1 xi2 2 i xi N S xy i 1 2 i xi yi i2 N Sy i 1 yi i2 Data fitting con una retta - 3 • Le due equazioni diventano aS bS x S y aS x bS xx S xy • ponendo SS xx S x a • le soluzioni sono b Lab 2B – CdL Fisica 2 S xx S y S x S xy SS xy S x S y Data fitting con una retta - 4 • Varianza di un parametro • per la retta • pertanto pk y i 1 i N 2 pk 2 2 i a S xx S x xi ; 2 yi i b Sxi S x yi i2 a S xx b S Il coefficiente di correlazione tra le incertezze a e b è un numero compreso tra -1 ed 1 rab S x SS xx Un valore positivo di rab indica che è probabile che gli errori su a e b abbiano lo stesso segno Lab 2B – CdL Fisica Data fitting con una retta - 5 La probabilità che un valore “inadeguato” per 2 possa verificarsi è dato da: N 2 2 Q IncGammaFunc , 2 2 x 1 t a 1 IncGammaFunc P x , a e t dt a 0 a a 1 ! • se 1> Q > 0.1 bontà del fit “credibile” • se Q > 0.001 bontà del fit “ipotizzabile” se gli errori sono “non normali” o sono stati un po’ sottostimati • se 0 < Q < 0.001 il modello e/o la procedura di stima sono inadeguati Lab 2B – CdL Fisica Esercitazione riportare su un foglio Excel i dati sotto elencati (xi, yi, Wi) utilizzando le formule di calcolo esposte in precedenza, determinare la regressione lineare su questi dati in particolare determinare i parametri e gli errori associati al fit riportare in grafico il risultato e confrontarlo con il caso 2 Wi 1 i di pesi unitari (Wi=1 per tutti i punti) xi Rammentare che Wi è il peso, da cui occorre calcolare l’incertezza i Wi 1 Lab 2B – CdL Fisica 2 i yi 0,0 0,9 1,8 2,6 3,3 4,4 5,2 6,1 6,5 7,4 Wi 5,9 5,4 4,4 4,6 3,5 3,7 2,8 2,8 2,4 1,5 1,0 1,8 4,0 8,0 20,0 20,0 70,0 70,0 100,0 500,0 Esercitazione Lab 2B – CdL Fisica Esercitazione Lab 2B – CdL Fisica