ALL. 02 – Relazione tecnica impianti con

COMUNE DI VILLA CASTELLI – PROVINCIA DI BRINDISI
LAVORI DI ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA ED IGIENE DEL LAVORO E DI
ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
SCUOLA MEDIA STATALE “DANTE ALIGHIERI” – VIA FRIULI VENEZIA GIULIA
PROGETTO ESECUTIVO
ALL. 02 – Relazione tecnica impianti
1. PREMESSA
L’Amministrazione Comunale di Villa Castelli, nella persona dell’Arch. Elio Ernesto Rodio,
in qualità di responsabile dell’Area Lavori Pubblici e Ambiente, in seguito all’espletamento di
regolare gara, ha affidato all’Arch. Luigi Dell’Atti, iscritto all’Ordine degli Architetti della Provincia di
Brindisi al n.124, quale mandatario dell’RTP di Scopo costituito anche dall’Ing. Claudio Riotta,
iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Brindisi al n.709, e dall’Arch. Maria Funiati,
iscritta all’Ordine degli Architetti della Provincia di Brindisi al n.477, i servizi tecnici classificati al
n.12 dell’Allegato II.A al D.Lgs. 163/2006 e correlati artt. 90, 93 e 130 ed in base agli artt. 91, 92 e
100 del D.Lgs. 81/2008, relativi all’intervento straordinario stralcio di interventi urgenti sul
patrimonio scolastico finalizzati alla messa in sicurezza ed alla prevenzione e riduzione del rischio
connesso alla vulnerabilità degli elementi anche non strutturali degli edifici scolastici a valere sulle
risorse di cui al fondo infrastrutturale art.18, lett. b) del D.L. 185/2008, delibera CIPE n.3 del
06.03.2009 – importo € 360.000,00 – Scuola Media Statale “Dante Alighieri” di Via Friuli Venezia
Giulia, il tutto finalizzato all’adeguamento del predetto edificio alle norme in tema di sicurezza e
igiene del lavoro e all’abbattimento delle barriere architettoniche, nei limiti delle risorse disponibili.
2. DESCRIZIONE DEI FABBRICATI
Il plesso oggetto dell’intervento è destinato ad attività scolastiche e assimilabili ed è
costituito da due edifici indipendenti, definiti sui grafici BLOCCO “A” e BLOCCO “B”, ciascuno a
due piani fuori terra, e da un edificio destinato a Palestra per usi scolastici, a Sud-Est del BLOCCO
“B”. Gli edifici si fronteggiano su un fianco e risultano separati da un percorso carrabile di
larghezza variabile tra 4 e 6 metri circa, lungo il quale si incontrano n.2 locali seminterrati,
raggiungibili per mezzo di scala coperta, destinati a centrale termica a gasolio per la produzione
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centralizzata del calore per riscaldamento ambienti, dismessa, e a centrale idrica acqua sanitaria,
non funzionante.
I due edifici, con struttura intelaiata in c.a., ricadono su di un lotto poligonale e l’edificio “A”,
a pianta pressoché rettangolare, risulta disposto a nord rispetto all’edificio “B”, del tipo a doppio
patio (un patio a verde, l’altro coperto con volte a botte contigue in c.a. e destinato a cavea per
piccole recite scolastiche).
L’edificio scolastico “A” è dotato: al piano terra di n.3 aule speciali (educazione tecnica,
osservazioni scientifiche, attività artistico-musicali, con affollamento non cumulabile a quello delle
aule didattiche), di un locale infermeria e del doppio blocco servizi igienici; al piano primo di n.6
aule didattiche. L’edificio dispone di una sola scala per lo sfollamento del piano superiore,
insufficiente.
L’edificio scolastico “B” è dotato: al piano terra di n.6 aule didattiche, di un’aula sussidiaria
(con affollamento non cumulabile a quello delle aule didattiche), di n.2 doppi blocchi servizi igienici,
di n.2 piccoli archivi, di n.2 piccoli depositi, della segreteria e dell’aula professori, con annesso
blocco servizi igienici, e di uno spazio polivalente (volume a doppia altezza) utilizzato nelle ore
scolastiche dagli stessi alunni dell’edificio (anche qui, affollamento non cumulabile a quello delle
aule didattiche); al piano primo di n.6 aule didattiche, di un’aula sussidiaria (con affollamento non
cumulabile a quello delle aule didattiche), di n.2 doppi blocchi servizi igienici, di un’aula speciale
(aula di informatica, con affollamento non cumulabile a quello delle aule didattiche) con servizi
igienici non funzionanti, di un piccolo deposito, della segreteria e relativo ufficio, della presidenza e
della vicepresidenza, con relativi servizi igienici. L’edificio dispone di n.2 scale interne e di una
esterna di sicurezza per lo sfollamento del piano superiore, oltre ad una scala di servizio nell’ala
amministrativa.
3. INDIVIDUAZIONE DELLE CARENZE IMPIANTISTICHE
In definitiva, in tema impiantistico, le carenze prestazionali e le incompletezze sono emerse
negli ambiti concernenti:
la sicurezza degli utenti dell’edificio:
•
impianto semifisso antincendio a idranti UNI45 in cassetta a muro non funzionante ed
incompleto, dotato di riserva idrica interrata non a tenuta e privo di gruppo di
pressurizzazione, pur trattandosi di scuola di TIPO 3, ai sensi del DM 26.08.1992;
•
dispositivi di allarme antincendio autoalimentati mancanti;
la salute ed il comfort degli utenti dell’edificio:
•
corpi illuminanti non garantenti un illuminamento sufficiente sul piano di lavoro e senza il
giusto grado di protezione per quelli dei servizi igienici;
•
punti di comando delle lampade e prese murali non idonei e/o con basso grado di
protezione;
•
assenza di complessi autonomi per l’illuminazione e la segnalazione di sicurezza;
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•
una caldaia murale al piano primo del BLOCCO “B”, per posizione di installazione, non
idonea ed una caldaia a basamento al piano terra del BLOCCO “B” installata in spazio
aperto ma da isolare con muratura REI 120 rispetto ai locali interni;
le norme igienico-sanitarie, specie con riferimento ai blocchi servizi igienici inadeguati:
•
sanitari per consistenza non conformi al DM 18.12.1975;
•
sanitari spesso con scarichi non funzionanti;
•
blocchi servizi privi di erogazione dell’acqua calda sanitaria.
4. PROPOSTA DI PROGETTO IMPIANTISTICO
E’ stato ipotizzato un progetto che tenesse conto delle carenze schematizzate al punto
precedente, da articolarsi in elaborati grafici, relazione e computi. Il tutto nel rispetto della
normativa in vigore sulla prevenzione incendi negli edifici scolastici (nel caso in esame, oltre al DM
26.08.1992, il DM 16.02.2007 ed il DM 09.03.2007) e sugli impianti tecnici (DM 12.04.1996 sulle
centrali termiche a metano, DMSE 37/08, UNI 10779, UNI 11292, EN 12845 ed altre norme
collegate sugli impianti tecnici).
4.1 INTERVENTI IMPIANTO IDRICO-SANITARIO
Gli interventi sull’impianto idrico-sanitario attengono intanto alla installazione di nuovi lavabi e vasi
igienici dei blocchi servizi igienici dei due corpi di fabbrica (escluso solo servizi area
amministrativa), per consistenza conformi alla dotazione di cui al punto 3.9 del DM 18.12.1975;
inoltre, è prevista la dotazione di lavabo e vaso igienico speciali per disabili nel nuovo servizio
igienico accessibile al piano terra del BLOCCO “B”, comprese nuove rubinetterie con miscelatore
per acqua fredda e calda.
Per tutti i servizi igienici al piano terra dei due corpi di fabbrica, ad eccezione di quello
recentemente adeguato nell’ala amministrativa, in adiacenza al futuro servizio igienico per disabili,
è prevista la realizzazione di un nuovo impianto di adduzione idrica mediante tubazioni preisolate
in multistrato reticolato diametro 16 e 20 mm da collettore di zona; ciò è previsto anche per i servizi
igienici al piano primo del BLOCCO “B” a servizio dell’aula di informatica, non funzionanti. La
lavorazione prevede lo svellimento della pavimentazione e della quota parte dei rivestimenti
ceramici necessari alla posa delle tubazioni di diramazione dai collettori, nuova pavimentazione e
reintegro dei rivestimenti, ripristini, pitturazione e quanto altro occorrente.
Per gli impianti di deduzione reflui, è prevista la installazione di nuove schemature di scarico per
tutti i servizi igienici al piano terra dei due corpi di fabbrica, ad eccezione di quello recentemente
adeguato nell’ala amministrativa, in adiacenza al futuro servizio igienico per disabili; le schemature
saranno realizzate con tubazioni in HTDM, con diametro di mm 40 per gli scarichi di lavabi e
orinatoi, scatola sifonata a pavimento ed uscita con diametro di mm 63 fino al collettore di scarico
da mm 110 alla rete esterna esistente. La lavorazione prevede lo svellimento della pavimentazione
e della quota parte dei rivestimenti ceramici necessari alla posa delle tubazioni di scarico in
sostituzione di quelle giudicate non reimpiegabili, nuova pavimentazione e reintegro dei
rivestimenti, ripristini, pitturazione e quanto altro occorrente.
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E’ prevista la dotazione di scaldaacqua elettrici da 80 litri per gruppi di due blocchi servizi igienici
adiacenti alla volta dei due corpi di fabbrica al piano terra, serventi i collettori di zona dell’acqua
calda sanitaria affiancati ai nuovi collettori dell’acqua fredda e serventi i lavabi del nuovo bagno
disabili al piano terra del BLOCCO “B”.
Inoltre, è prevista la manutenzione del locale seminterrato destinato attualmente a riserva idrica
acqua sanitaria ed autoclave mediante smontaggio e smaltimento del preesistente serbatoio in
acciaio zincato, fornitura e posa in opera di nuovo serbatoio in acciaio zincato da 1.500 litri,
bonifica e pulizia a regola d’arte del locale, nuovo impianto elettrico civile stagno, nuovo quadro
elettrico completo di telesalvamotori e collegamenti elettrici ed idraulici a nuovo gruppo pompe
gemellare monofase da 1.1 kW, collegamenti idraulici alla linea di arrivo dall’AQP, all’esistente
pressurizzatore da 750 litri ed alla mandata ai servizi, compreso tutto il valvolame necessario, la
realizzazione del bypass acquedotto/autoclave, i flessibili, le valvole di non ritorno, tutti i
collegamenti elettrici del gruppo elettropompe al quadro autoclave, con grado di protezione IP55,
la verifica o il ripristino della linea elettrica di derivazione del nuovo quadro autoclave dal quadro
piano terra, la revisione dell’infisso di accesso al locale, la sua riverniciatura e quanto altro
occorrente.
In tema di impianti termici, è stata contemplata la installazione di una nuova canna fumaria
coibentata in acciaio INOX a servizio della caldaia a basamento del BLOCCO “B” non più dotata di
canna fumaria sfociante sulla copertura edificio, come prescritto dalla norma UNI 7129 e come
riscontrato per la caldaia gemella posizionata in posizione simmetrica rispetto al corpo scale, e la
realizzazione di una paretina REI 120 tra lo spazio caldaia e l’aula ad esso spazio adiacente, con
trascurabile riduzione della superficie finestrata.
Infine, è stato previsto lo spostamento di una delle due caldaie murali della zona termica ed
impiantistica ZTB4 esistente lungo la via di esodo esterna al piano primo del BLOCCO “B” in altra
allocazione indicata in progetto, compreso il mantello copricaldaia, le opere idrauliche,
termoidrauliche ed elettriche per lo scavalco del vano scala.
4.2 INTERVENTI IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO E MEZZI MOBILI DI ESTINZIONE
L’impianto idrico antincendio ad idranti UNI 45 è stato riprogettato e per esso è stato previsto il suo
completamento a norma (ivi compresa la dotazione di nuovi estintori) mediante installazione di
nuovi terminali e tubazioni in acciaio zincato UNI 10255 per i tratti fuori terra ed in PE-AD (PE 80
SDR 11 PN 12,5, diametri indicati) per i tratti interrati, secondo le indicazioni del DM 26.08.1992,
della UNI 10779 e dei grafici di progetto esecutivo; sono state contemplate tutte le opere di scavo
in trincea ed i ripristini delle pavimentazioni esterne preesistenti, la sistemazione della vasca
antincendio interrata esistente e di capacità non inferiore a 28,8 mc con nuovo passo d’uomo,
intonaco a stagnezza, opere di presa e di alimentazione idrica, la installazione di un gruppo
antincendio a norma UNI EN 12845 con motopompa+elettropompa da 28,8 mc/h a 5 bar e pompa
pilota del tipo in cabina, su basamento da predisporre nella zona ad Ovest del BLOCCO "A", i
collegamenti idraulici in aspirazione e mandata del gruppo, la sua alimentazione elettrica, la
quadristica ed i collegamenti elettrici relativi. Come mezzi mobili, sono stati previsti estintori a
polvere universale in ragione di almeno un estintore per ogni 200 mq di pavimento o frazione di
detta superficie e a CO2 da 5 kg presso ogni quadro elettrico (n.5).
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L’impianto idrico antincendio previsto consisterà in una rete a servizio di n.4+3 idranti UNI 45 in
cassetta a muro al piano terra dei due corpi di fabbrica A e B e di n.2+3 idranti UNI 45 in cassetta
a muro al piano primo dei due corpi di fabbrica A e B, sulle TAVV. P2 e P3.
Per le caratteristiche specifiche attinenti ai suddetti dispositivi di protezione attiva antincendio si fa
riferimento alle seguenti norme UNI – CNVVF e collegate:
-
Norma UNI EN 12845 “Installazioni fisse antincendio. Sistemi automatici a sprinkler.
Progettazione, installazione e manutenzione”.
-
Norma UNI-CNVVF 10779 “Impianti di estinzione incendi. Rete di idranti. Progettazione,
installazione ed esercizio”.
-
DM 30/11/1983 “Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi”.
-
D.M. 22.01.2008, n.37, “Regolamento concernente il riordino delle disposizioni in materia di
attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”.
-
D.Lgs. 81/2008, “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
L’impianto sarà esteso all’intera area da proteggere, ogni parte della quale risulta raggiungibile con
il getto d’acqua di almeno un idrante. Trattandosi prevalentemente di Aree di Livello 1, è prevista
una rete di idranti predisposta solo per la protezione interna negli edifici (APP. B, Punto B.2.2.1).
L’impianto è stato proporzionato corrispondentemente ai criteri di dimensionamento di cui al
Prospetto B.1 e al Punto B.2.2.1 (Aree di Livello 1), APP. B, UNI 10779, nonché al punto 9.1 del
DM 26.08.1992, in modo da poter garantire a ciascuno dei tre idranti idraulicamente più sfavoriti
una portata di 120 l/min, con una pressione residua al bocchello di 1.5 bar, per un tempo di
funzionamento continuo di 60’ e con il funzionamento contemporaneo di due colonne montanti.
La rete di idranti comprenderà i seguenti componenti principali, descritti nel seguito:
•
alimentazione idrica (gruppo di pressurizzazione + vasca di accumulo, nel caso in esame);
•
componenti degli impianti: rete di tubazioni fisse; valvole di intercettazione; idranti (in
cassetta a muro).
L’alimentazione idrica sarà in grado di garantire la portata e la pressione richiesta dall’impianto e
possiederà capacità tale da assicurare i tempi di intervento previsti, mantenendo
permanentemente in pressione la rete di idranti.
L’alimentazione sarà assicurata (previo carico dall’acquedotto cittadino) da una riserva idrica
costituita da vasca in c.a. interrata esistente di adeguata capacità e tenuta; l’alimentazione sarà
conforme alla UNI EN 12845.
Il nuovo gruppo di pressurizzazione dell’impianto idrico antincendio, a norma UNI EN 12845, sarà
tale da garantire le caratteristiche di funzionamento riportate al ciatto punto 9.1 del DM 26.08.1992
e nella UNI 10779, APP. B, punto B.2.2.1.
L’impianto sarà costituito da:
•
una rete di tubazioni interrate a -90 cm dal piano piazzale posteriore con elementi in PE-AD
PE 80 SDR 11 PN 12,5 UNI 12201, diametro mm 110, con stacchi fuori terra ai singoli
idranti UNI 45 in acciaio zincato UNI 10255, diametro 1”1/2 DN 40, e derivazione al gruppo
UNI 70 in acciaio zincato, diametro 3” DN 80;
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•
una rete di tubazioni a vista corrente alta a soffitto secondo i percorsi di TAV. P5 e costituita
da tubi in acciaio zincato UNI 10255, diametro 3” DN 80, via via rastremandosi secondo
quanto indicato sul grafico di progetto;
•
n.12 idranti con attacco UNI 45 in cassetta (bocchetta) attrezzata;
•
n.1 presa UNI 70 per attacco autopompe dei Vigili del Fuoco;
•
gruppo di spinta idrostatica (portata 28,8 mc/h; prevalenza 5 bar circa);
•
vasca di riserva idrica, anch’essa indipendente dall’impianto per l’acqua sanitaria, interrata
in calcestruzzo armato, da mc 28.8 utili.
Il gruppo di pressurizzazione nel presente progetto esecutivo risulta premontato in cabina per
esterni di m 3.10x1.30x1.70H, a norma UNI EN 11292, caratterizzato da carico d’incendio
certamente inferiore a 5 Kg/mq, accesso diretto dall’esterno.
Il gruppo è costituito da motopompa e da elettropompa ciascuna con prevalenza non inferiore a 5
bar alla portata di 28,8 mc/h (480 l/min) e da pompa di compensazione, o “pilota”, installata per
mantenere l’impianto - a umido - costantemente in pressione, per un tempestivo intervento degli
idranti. Ogni pompa, preassemblata nel gruppo secondo i requisiti della UNI EN 12845, è ad asse
orizzontale, con mandata radiale ed aspirazione assiale, collegamento ai motori attraverso giunti
meccanici elastici, è comandata da quadro elettrico IP55, con ulteriore sottoquadro di controllo
delle funzioni ausiliarie di segnalazione e allarme; è completa di collettore di mandata, flange di
aspirazione, singolo quadro elettrico a bordo macchina, serbatoio a membrana, misuratore di
portata, pressostato, manometro, saracinesche, valvole di ritegno, basamento; completano il
gruppo i dispositivi di reintegro delle condotte di aspirazione, quelli di ricircolo a mandata chiusa
ecc..
Il gruppo è alimentato elettricamente da proprio linea preferenziale che si deriva a monte del
quadro generale e della protezione magnetotermica ENEL; due linee separate (monofase e
trifase), con sola protezione magnetica (cortocircuito), alimenteranno i quadri a bordo macchina
rispettivamente della motopompa e dell’elettropompa. I collegamenti del quadro di sicurezza e
allarme e dell’elettropompa pilota saranno effettuati come richiesto dalla UNI EN 12845.
L’avviamento del gruppo di spinta è automatico, realizzato mediante pressostato, o manuale,
mediante selettore. Il disinserimento è solo manuale.
Il gruppo è inserito sul circuito a mezzo di valvola di non ritorno sulla aspirazione, ed a mezzo
d’intercettazione con valvola a sfera sia sull’aspirazione che sulla mandata; questo per consentire
agevoli interventi di manutenzione. Il dispositivo di allarme, allarme visualizzato anche sul frontale
del quadro ausiliario, è ubicato all’esterno del locale, in posizione facilmente udibile e visibile; è
azionato nei casi di caduta di pressione (tale da provocare l’inserimento di una delle pompe di
alimentazione o l’intervento del pressostato di minima pressione), di abbassamento del livello
dell’acqua nella riserva idrica al di sotto del livello di capacità minima utile richiesta dall’impianto,
nonché di mancanza di una qualunque delle fasi di alimentazione elettrica; il segnale otticoacustico è tacitabile solo a ripristino avvenuto delle condizioni normali di funzionamento, o con
apposito tasto off.
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Calcolo del fabbisogno d’acqua per la rete idrica antincendio
IMPIANTO DISPOSTO SU COLONNE MONTANTI
RETE
BOCCHE
COLONNE
PORTATA
PORTATA
N.
l/min.
l/s
45 UNI 804
N. (1)
Impianto con n.7 idranti esterni a piano terra e n.5
2
4
480,0
8,0
colonne montanti da n.2 idranti interni cadauna
La vasca di accumulo ha capacità in grado di soddisfare il fabbisogno del sistema idrico
antincendio. Considerando le aree protette, per tutte le attività presenti, mediamente di livello 1, la
porzione di capacità della riserva idrica antincendio a servizio della rete idranti è tale da garantire
le specifiche di cui al prospetto B.1, prima riga, al punto B.2.2.1 della UNI 10779 e al punto 9.1 del
DM 26.08.1992, per una durata di 60 min: n.2+2 idranti da 120 l/min cad., per totali 480 l/min, pari
a 28.800 l/h.
Capacità utile minima riserva idrica: C=(4x120) l/min. x 60 min. = 28.8 mc.
4.2.1 Componenti dell’impianto antincendio – Punto 6 UNI 10779
I componenti degli impianti saranno costruiti, collaudati ed installati in conformità alla specifica
normativa vigente e a quanto precisato nella presente norma.
La pressione nominale dei componenti del sistema sarà non minore di 12 bar (valore superiore alla
pressione massima che il sistema può raggiungere nel caso in esame, in ogni circostanza).
La rete di tubazioni nei tratti fuori terra comprenderà elementi metallici, con PN non inferiore a 12
bar, spessori minimi conformi alla UNI 10255, serie leggera o superiore. Raccordi, giunzioni e
pezzi speciali relativi saranno in acciaio o ghisa, conformi alla specifica normativa di riferimento
con PN pari almeno a quella della tubazione utilizzata.
Nei tratti interrati la rete di tubazioni comprenderà elementi in PE-AD PE80 SDR 11 PN 12,5,
spessori minimi conformi alla UNI 12201.
Le valvole di intercettazione saranno del tipo indicante la posizione di apertura/chiusura; nel caso
in esame sono previste valvole a sfera, con comando a leva a rotazione a 90°, conformi alla UNI
6884, per tutte le tubazioni fuori terra e di diametro inferiore a DN 100.
Gli idranti a muro saranno conformi alla UNI EN 671-2. Le attrezzature di corredo saranno
permanentemente collegate alla valvola di intercettazione.
Le tubazioni flessibili antincendio saranno conformi alla norma UNI 9487.
I raccordi e gli attacchi filettati saranno conformi alle UNI 804, 805, 807, 808, 810, 7421, con
guarnizioni secondo UNI 813 e chiavi di manovra secondo UNI 814. Le legature saranno conformi
alla UNI 7422.
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Gli attacchi di mandata per autopompa comprenderanno, nel caso in esame, n.1 bocca di
immissione conforme alla specifica normativa di riferimento con diametro DN 70, dotata di attacco
con girello (UNI 808) e protetta contro l’ingresso di corpi estranei nel sistema; una valvola di
intercettazione che consente l’intervento sui componenti senza vuotare l’impianto; una valvola di
non ritorno atta ad evitare la fuoriuscita di acqua dall’impianto in pressione; una valvola di
sicurezza tarata a 12 bar, per sfogare l’eventuale sovrapressione dell’autopompa.
L’attacco sarà contrassegnato in modo da permettere l’immediata individuazione dell’impianto che
alimenta, mediante dicitura: Attacco per autopompa VV.F. – Pressione massima 12 bar – Impianto
Idranti.
L’attacco UNI 70 a servizio della rete idranti sarà ubicato in prossimità dell’ingresso principale al
BLOCCO “B”, in posizione facilmente accessibile.
4.2.2. Installazione – Punto 7 UNI 10779
Le tubazioni saranno installate tenendo conto dell’affidabilità che il sistema deve offrire, con la
chiusura ad anello dei collettori principali; le valvole di intercettazione saranno inserite in posizioni
opportune, facilmente accessibili e segnalate, bloccate mediante apposito sigillo nella posizione di
normale funzionamento; la loro installazione consentirà l’esclusione di parti di impianto, per
manutenzione o modifica, senza dover ogni volta mettere fuori servizio l’intero impianto.
Le tubazioni fuori terra saranno ancorate alle strutture dei fabbricati a mezzo di adeguati sostegni
di tipo, materiale e sistema di posa tali da assicurare la stabilità dell’impianto nelle più severe
condizioni di esercizio ragionevolmente prevedibili. I sostegni saranno in grado di assorbire gli
sforzi assiali e trasversali in fase di erogazione, sono di materiale non combustibile, chiusi a collare
attorno ai tubi, lasciando possibilità di mutuo scorrimento. Non sono previsti sostegni per i tratti di
tubazione di lunghezza inferiore a 60 cm e per montanti e discese di lunghezza inferiore ad 1 m. Il
passo non è superiore a 4 m per tubazioni di diametro fino a DN 65, e a 6 m per quelle di diametro
maggiore. La sezione trasversale dei sostegni e il diametro delle barre filettate sono commisurati al
diametro delle tubazioni secondo quanto riportato al punto 7.2.3 della norma.
Le tubazioni saranno svuotabili senza dover smontare componenti significativi dell’impianto.
Saranno inoltre installate in modo da non risultare esposte a danneggiamenti per urti meccanici e
transito di automezzi.
Le tubazioni fuori terra saranno installate a vista o in spazi nascosti (accessibili); quelle interne non
attraverseranno zone non protette dalla rete idranti. Le diramazioni saranno eventualmente
incassate solo per tratti di breve sviluppo e alimentanti non più di due idranti.
Nell’attraversamento di strutture verticali e orizzontali sono previste le necessarie precauzioni atte
ad evitare la deformazione delle tubazioni o il danneggiamento degli elementi costruttivi per e
cedimenti strutturali.
Le tubazioni interrate saranno installate tenendo conto della necessità di protezione da agenti
meccanici e chimici; la profondità di posa della generatrice superiore sarà non inferiore a 0.8 m.
Gli idranti saranno posizionati in modo che ogni parte dell’attività sia raggiungibile con il getto
d’acqua di almeno un idrante.
Gli idranti a muro saranno posizionati considerando ogni compartimento in modo indipendente, in
posizione ben visibile e facilmente raggiungibile, in modo che ognuno di essi protegga non più di
1000 mq e che ogni punto dell’area protetta disti al massimo 20 m da essi. Saranno installati a tutti
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i piani, in prossimità soprattutto di uscite di emergenza o vie di esodo, in posizione tale da non
ostacolare, anche in fase operativa, lo sfollamento dei locali.
Gli idranti a muro saranno ubicati in cassette con portello in vetro, corredate di valvola di
intercettazione ad apertura manuale e bobina di tubazione flessibile (manichetta in nylon), di
lunghezza pari a 20 m, a norma UNI 9487, terminante, ad una estremità, con ghiera a vite per
l’attacco all’idrante e, all’altra, con lancia erogatrice (in ottone e rame). I componenti delle reti di
idranti saranno segnalati in conformità alle normative vigenti e al D.Lgs. 81/08. Tutte le valvole di
intercettazione riporteranno chiaramente l’indicazione della funzione e dell’area controllata dalla
valvola stessa.
4.3 INTERVENTI IMPIANTISTICI ELETTRICI
Sono previsti i seguenti interventi sull’impainto di illuminazione e prese:
installazione di corpi illuminanti con lampade fluorescenti 2x58W, ottica lamellare tipo dark2 per
tutte le aule didattiche e con lampade 2x36W per i corridoi e gli spazi comuni dei due plessi
scolastici, previo smontaggio dei corpi illuminanti puntuali esistenti con lampade fluorescenti
anulari e schermo in vetro, non garantenti un illuminamento sufficiente sul piano di lavoro;
installazione nei depositi, archivi e locali tecnici di plafoniere stagne con corpo in poliestere
rinforzato e schermo in policarbonato autoestinguente, cablata e rifasata, IP 65, con reattore
standard, per lampade da 2x36W;
installazione nei locali servizi igienici dei due plessi scolastici, nei vani scala e nei locali accessori
di plafoniere tonde con corpo in termoplastico autoestinguente, diffusore in policarbonato
stabilizzato ai raggi UV, IP 65, diametro esterno 28 cm ca., per lampade fluorescenti da 23W;
sostituzione nei due edifici scolastici di tutti i supporti, frutti e placche dei punti di comando delle
lampade e delle prese murali con apparecchi a norma;
verifica e certificazione della quadristica esistente;
installazione nelle aule e lungo le vie di esodo nei due edifici scolastici di complessi autonomi per
l’illuminazione di sicurezza e la segnalazione delle uscite di sicurezza con lampade da 8/11W,
autoalimentate da batteria locale al Ni-Cd;
installazione di dispositivi di allarme antincendio (campanella lezioni, da mettere sotto centrale di
segnalazione incendi con batteria tampone). Segnalatore di allarme incendio, compresa
l’attivazione dell’impianto: segnalatore ottico/acustico, flash incorporato, sirena 110 db a 1 m,
autoalimentato, completo di batteria;
installazione di scalda acqua elettrici da 80 litri per ciascuna coppia servizi aule BLOCCO “B” e
BLOCCO “A”, per totali otto unità;
verifica della resistenza di terra ed eventuale integrazione dell'impianto di messa a terra con nuovi
dispersori in pozzetto, collegamento alla rete esistente mediante corda nuda in rame da 35 mmq e
verifica delle schemature esistenti; collegamento al nuovo gruppo antincendio in cabina;
revisione dell'impianto esistente di protezione contro le scariche atmosferiche mediante
completamento del sistema captante con bandelle in alluminio mm 30x2.5 o mm 25x3, maglia m
10-15, e relativi isolatori, verifica delle calate, delle cassette di protezione e dei collegamenti ai
pozzetti di terra.
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9
L’impianto elettrico esistente non verrà modificato come conduttori e quadristica, ad eccezione
delle nuove linee di alimentazione del gruppo antincendio in cabina, con quadro a norma UNI
12845 (vedere schema sotto allegato), e del quadro locale autoclave. In ogni caso, gli interventi
saranno condotti utilizzando materiali e componenti costruiti secondo le norme tecniche degli Enti
UNI e CEI, nonché nel rispetto di quanto prescritto dalla legislazione tecnica vigente. Saranno
inoltre seguite le norme di buona tecnica durante l’esecuzione dei lavori.
L’impianto elettrico interno a ciascun’aula tipo da progetto comprende derivazioni da linea
dedicata a servizio di n.4 prese da 10/16 A con protezione magnetotermica locale da 16 A e di n. 4
plafoniere a soffitto a tubi fluorescenti con diffusore lamellare ed ottica tipo dark2 (cfr. verifica
illuminotecnica per aula tipo con n.4 plafoniere di progetto 2x58W cad.).
Tutte le utenze elettriche sono alimentate con tensione di rete a 220 V eccetto i generali dei quadri
QEG e di quelli di settore, oltre al gruppo antincendio; le fasi verranno smistate a rotazione a
partire dal quadro generale, per equilibrare il più possibile i carichi.
Le linee sono formate da conduttori flessibili unipolari isolati con polivinilcloruro, grado di
isolamento 3, non propaganti l’incendio.
Tali linee sono protette meccanicamente da tubazioni in materiale termoplastico posate a vista, in
tubazioni o canali portacavi adeguati. Tutte le tubazioni di contenimento dei circuiti hanno un
diametro interno non inferiore al cerchio circoscritto all’insieme dei cavi in esso contenuti,
maggiorato del 40%, per consentirne un facile infilaggio. I tratti molto lunghi sono interrotti da
cassette di derivazione, ed in esse i conduttori saranno opportunamente collegati mediante l’uso di
morsetti con cappellotti in materiale isolante.
La sezione dei conduttori non risulta mai inferiore a:
-
1,5 mmq per i conduttori facenti parte dei cavi di energia
1,0 mmq per i conduttori facenti parte di cavi adibiti a comandi o segnalazioni a tensione
ridotta.
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10
I riferimenti normativi e principali caratteristiche tecniche dell’impianto e materiali adottati sono di
seguito riportati:
• D.M.S.E. 37/2008.
Norme CEI
(con successive modifiche e/o integrazioni), con particolare riferimento a:
• 11.8: impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Impianti di terra;
• 11.17: impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo;
• 11.18: impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Dimensionamento
degli impianti in relazione alle tensioni;
• 17.5: interruttori automatici per corrente alternata e tensione nominale non sup. a 1000V;
• 20.13: cavi isolati con gomma butilica con grado di isolamento superiore a 3;
• 20.15: cavi isolati con gomma G1 con grado di isolamento non superiore a 4;
• 20.20: cavi isolati in PVC con tensione nominale non superiore a 450/750V;
• 20.38: (parti 1 e 2) cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi
e gas tossici e corrosivi;
• 20.22: cavi isolati in PVC con tensione non superiore a 450/750V non propaganti la fiamma;
• 23.3: interruttori automatici di sovracorrente per usi domestici e similari;
• 23.5: prese a spina per usi domestici e similari;
• 23.8: tubi rigidi protettivi in PVC ed accessori;
• 23.9: apparecchi di comando non automatici per uso domestico e similare;
• 23.11: interruttori e commutatori per usi domestici e similari;
• 23.12: prese a spina per usi industriali;
• 23.14: tubi protettivi flessibili in PVC ed accessori;
• 23.18: interruttori differenziali ed interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente
incorporati per usi domestici e similari;
• 23.20 e 23.21: dispositivi di connessione, giunzione o derivazione;
• 23.25 e 23.28: tubi per le installazioni elettriche;
• 23.31: sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi;
• 23.32: sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori ad uso portacavi e
portapparecchi per soffitto e parete;
• 64.8: impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente
alternata e 1500V in corrente continua.
Le principali caratteristiche tecniche dell’impianto e dei materiali proposti sono le seguenti:
• tensione di alimentazione:
380 ÷ 220 V;
• sistema di distribuzione:
TT;
• conduttori di neutro e secondari di protezione di sezione almeno pari a quella della maggiore
delle fasi del fascio di cavi protetto;
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• conduttore principale di protezione isolato in PVC, sezione ≥10 mmq, ininterrotto in tutta la sua
lunghezza fino al collettore principale di terra mediante morsetti a compressione;
• corrente d’impiego IB < corrente nominale dispositivi di protezione In < portata in regime
permanente della conduttura Iz;
• cavi unipolari in rame N07V-K per cablaggio ed impianti interni del tipo autoestinguente (CEI
20-22 II, Fasc. 1025) con isolamento in PVC (CEI 20-11/68) a ridotta emissione di gas tossici e
nocivi in caso d’incendio (CEI 20-37), posti in opera in tubazioni prevalentemente incassate (a
vista nel locale autoclave e per lo stacco al gruppo antincendio in cabina);
• tubi isolanti rigidi ed accessori in PVC, serie pesante, a ridotta emissione di gas tossici e nocivi
in caso d’incendio, posati a vista, marchiati IMQ, costruiti a norma CEI 23-8 (III-1973) Fasc. 335
- tab. UNEL 37117 - 72 – L;
• canali portacavi a ridotta emissione di gas tossici e nocivi in caso di incendio, posati a vista,
marchiati IMQ e costruiti a norma CEI 23 - 32.
• cassette di derivazione, connessione e transito da incasso (IP40 all’interno; IP55 all’esterno);
• minuterie e pressacavi adeguati alle vigenti norme in materia;
• connessioni e morsetterie isolate a cappuccio tipo Eleco;
• interruttori magnetotermici limitatori differenziali adatti all’impiantistica civile, del terziario ed
industriale, conformi alle norme CEI 23-3 IV, per il quadro elettrico gruppo antincendio e per
quello autoclave;
• apparecchi di comando, segnalazione, derivazione e protezione componibili in contenitori in
resina, montati con scatole, supporti e placche in resina marchiate IMQ, di adeguato grado di
protezione e costruiti a norma CEI 23-8 e 23-9;
• componenti elettrici IP55 per esterni e IP4X per i locali bagno;
• plafoniere a soffitto e a muro con lampade compatte a basso consumo, T 2700 °K (almeno
IP4X, nei locali bagno);
• plafoniere a soffitto a tubi fluorescenti (2x36 W, 2x58 W), IP20, rispettivamente nei corridoi e
nelle aule didattiche, ottica lamellare tipo dark2;
• plafoniere a soffitto a tubi fluorescenti (2x36 W), IP65, nei locali tecnologici;
• lampade di emergenza a tubo fluorescente da 11 W, autonomia 1h, per i distributori e gli atri
comuni;
• lampade di segnalazione uscita di sicurezza fluorescenti da 11 W, autonomia 1h.
Tutti i componenti dovranno riportare il marchio di qualità IMQ od equivalente ed essere posti in
opera correttamente secondo le regole della buona tecnica.
Tutte le apparecchiature che sono previste all’interno dovranno rispettare le seguenti disposizioni
generali:
• tutti i singoli componenti dovranno essere alimentati da idonei conduttori, con sezione
coordinata con i dispositivi di protezione ed interruzione installati nel quadro;
• tutti i componenti dovranno essere muniti di conduttore di protezione, opportunamente collegato
all’impianto generale di messa a terra del edificio;
• le posizioni di installazione dovranno rispettare i criteri generali stabiliti, ad es., dalla Guida CEI
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64-50; in particolare, l’altezza minima di installazione delle prese da incasso a parete dovrà
essere di 17,5 cm dal piano del pavimento; le prese luce installate nei locali tecnici dovranno
essere ad un’altezza di almeno 90 cm dal pavimento;
• in ogni punto ove si rendesse necessario verrà collocata una scatola di derivazione di
opportune dimensioni per consentire un facile sfilaggio dei conduttori.
L’impianto prese sarà costituito da prese del tipo modulare bipasso 2P+T 10/16A 250V, con
abbinato interruttore magnetotermico locale con In = 16A per tutte le prese installate nelle aule
didattiche, munite di alveoli protetti IP21, alimentate con conduttori unipolari 2x2.5 mmq.
L’impianto di illuminazione interna sarà realizzato:
- nei locali bagno adoperando plafoniere a soffitto e a parete a due tubi fluorescenti, con corpo e
diffusore prismatico a tenuta;
- nelle aule didattiche e nelle aule speciali adoperando plafoniere a soffitto a due tubi fluorescenti
(da 58 W) con tubi a vista e scherme lamellare, garantenti 300 lux minimo sul piano di lavoro (cfr.
Allegato 3 – Verifiche illuminotecniche);
installate nel numero e nelle posizioni meglio evidenziate nei grafici di progetto, in maniera da
garantire un illuminamento il più possibile uniforme degli ambienti.
I punti di comando dell’impianto sono opportunamente dislocati; sono previsti interruttori unipolari
di opportuno grado di protezione, adeguato alle caratteristiche dell’ambiente ove installati.
L’illuminazione esterna è esistente, costituita soltanto da proiettori a staffa con lampade a vapori di
alogenuri da 400W disposti in posizioni strategiche lungo i coronamenti d’attico e a palo, con
accensione a mezzo di contattore quadripolare servito da interruttore crepuscolare e fotocellula
esterna.
Per quanto attiene alla protezione contro i contatti diretti (art. 412 CEI 64-8) è realizzata
prevedendo le parti attive sono completamente ricoperte con isolamento che ne impedisca il
contatto, isolamento rimovibile solo per distruzione (art. 412.1 della noma CEI 64-8) ed in grado di
resistere agli sforzi meccanici, termici ed elettrici cui le parti attive possono essere soggette
nell’esercizio.
Sono escluse le vernici, lacche, smalti e simili.
Le parti attive sono comunque racchiuse entro involucri o dietro barriere che assicurano un grado
di protezione minimo di IP2X per gli ambienti ordinari o IP4X per ambienti con installazioni
particolari.
La protezione contro i contatti indiretti (art. 413 CEI 64-8) è realizzata mediante l’utilizzo di
interruttori automatici magnetotermici differenziali coordinati con l’impianto di messa a terra,
secondo quanto previsto dalla CEI 64-8 per sistemi di I categoria di tipo TT.
Viene in tal modo effettuata l’interruzione automatica dell’alimentazione del sistema TT per le
utenze afferenti a tutte le masse metalliche collegate allo stesso impianto di messa a terra, avente
una resistenza verso terra tale da soddisfare alla relazione:
Ra x Ia ≤ 50 Volt
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dove:
Ra rappresenta la somma delle resistenze dei dispersori e dei conduttori di protezione, espressa in
Ohm;
Ia rappresenta la corrente che è in grado di far intervenire il dispositivo automatico di protezione
differenziale meno sensibile dell’impianto (corrente differenziale di sgancio nominale del sistema),
espressa in Ampére; per soddisfare alla condizione sopra riportata, dovendo installare interruttori
automatici magnetotermici differenziali con soglia d’intervento non superiore a 1 A, occorre una Ra
non superiore a 50 Ohm, resistenza certamente superiore ai valori ricadenti nel campo di
misurazioni effettuabili in corso d’opera.
La protezione mediante interruttori automatici con corrente differenziale di sgancio non superiore a
0.03 A è riconosciuta quale protezione addizionale contro i contatti diretti in caso di inefficienza
delle altre misure di protezione o carenza di manutenzione da parte degli utilizzatori (art. 412.5.1
CEI 64-8).
La protezione contro i sovraccarichi (art. 433 CEI 64-8) delle linee è realizzata adottando
interruttori automatici dotati di relé termico in grado di interrompere la corrente in caso di
sovraccarico prima che la stessa possa arrecare un riscaldamento eccessivo all’isolamento, alle
giunzioni, alle terminazioni o agli elementi contenenti i conduttori elettrici.
Tale protezione è realizzata dimensionando l’impianto in modo tale da verificare sempre le
seguenti condizioni:
Ib < In < Iz
If < 1.45 Iz
dove:
lb = corrente d’impiego del circuito
In = corrente nominale del dispositivo di protezione
lz = portata in regime permanente della conduttura secondo norma CEI 64-8
lf = corrente che assicura l’effettivo intervento del dispositivo di protezione entro il tempo
convenzionale (1 ora) e in condizioni definite (corrente convenzionale di funzionamento).
La protezione contro i cortocircuiti (art. 434.3 CEI 64-8) è realizzata adottando interruttori
automatici dotati di relé magnetico in grado di interrompere la corrente in caso di corto circuito
prima che la stessa possa diventare pericolosa a causa degli effetti termici e meccanici (sforzi
elettrodinamici) prodotti nei conduttori e nelle giunzioni.
Tale protezione è realizzata impiegando interruttori automatici magnetotermici e/o magnetotermici
differenziali, i quali presenteranno un potere di interruzione non inferiore alla corrente di
cortocircuito presunta nel punto d’installazione, ed in ogni caso non inferiore al potere di
interruzione dell’interruttore limitatore dell’ENEL.
Tutte le correnti provocate da un eventuale cortocircuito in un punto qualsiasi dell’impianto
dovranno essere interrotte in un tempo inferiore a quello che porta i conduttori alla temperatura
limite ammissibile.
Ciò si ottiene verificando l’integrale di Joule per tutti i circuiti in modo tale che l’energia specifica
passante sia tale da non compromettere i cavi elettrici che risultano protetti dai dispositivi di
protezione.
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In particolare dev’essere soddisfatta la seguente relazione imposta dalle CEI 64-8:
I2 t < K2 S2
dove:
I = corrente di cortocircuito (valore efficace)
t = durata del cortocircuito (tempo di intervento del dispositivo di protezione)
K = coefficiente tipico dei conduttori in funzione della massima temperatura ammessa per
l’isolamento durante il servizio ordinario e durante il cortocircuito
S = sezione del conduttore.
La protezione contro i contatti indiretti accidentali con apparecchiature in tensione è realizzata
mediante il coordinamento fra l’impianto di terra e i dispositivi differenziali ad alta sensibilità. In
particolare, i dispersori dovranno essere in grado di garantire una resistenza di terra coordinata
con la corrente di soglia dell’interruttore differenziale meno sensibile fra quelli impiegati
nell’impianto.
Tutte le masse metalliche dell’impianto elettrico sono collegate, attraverso il collettore principale di
terra (CPT), alla rete dorsale di protezione interna all’edificio, che a sua volta perviene ad appositi
pozzetti, dove risulta collegata, a mezzo di opportuno ed idoneo morsetto, alla rete dei dispersori di
terra esistenti.
L’impianto disperdente di terra comprende un adeguato numero di dispersori a picchetto del tipo in
acciaio zincato a caldo a croce, ad ali uguali, di lunghezza 150 cm e dimensioni trasversali
50x50x5 mm, costruiti a norma CEI 7.6 e posizionati entro appositi pozzetti (CEI 11-8),
ispezionabili a mezzo di coperchio.
Tali dispersori, mediante corda nuda di rame, interrata, sono collegati fra loro ad anello (dispersore
integrativo) e, insieme, al CPT mediante conduttore di terra (CT) in corda di rame G/V da almeno
10 mm2.
I dispersori a picchetto hanno una lunghezza non inferiore a 1,5 m e garantiscono una resistenza
verso terra non superiore a 20 Ohm.
E’ infine previsto un impianto elettrico di sicurezza alimentato da apposita sorgente, indipendente
da quella ordinaria (nel caso in esame: singoli complessi autoalimentati per l’illuminazione di
sicurezza, da propria linea dedicata, e nuovo gruppo di continuità centralizzato con autonomia non
inferiore a 30 minuti per l’impianto di allarme con pulsanti manuali e di quello di altoparlanti).
L’edificio sarà quindi munito di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il personale
presenti in caso di pericolo.
L’impianto di allarme risulta costituito dallo stesso avvisatore acustico a campanella usato per la
scuola.
Il comando del sistema di allarme sarà integrato da un impianto di altoparlanti, con rack e
microfono presso postazione costantemente presidiata al piano terra.
Villa Castelli, Dicembre 2012
I Tecnici
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15
ALLEGATI:
ALLEGATO 1
Dimensionamento della rete idranti mediante implementazione della
formula di Hazen-Williams su software di calcolo
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ALLEGATO 2
Specifiche del gruppo antincendio motopompa + elettropompa
in cabina (40200 NW)
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ALLEGATO 3
Verifica illuminotecnica aula tipo
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Progetto
Data
Nome Cliente
Ambiente
Area di calcolo
: Verifica aula tipo Scuola Dante Alighieri (005)
: 16/03/2012
: Amm.ne Comunale di Villa Castelli
: Aula didattica tipo
: Area Totale
Parametri di progetto
Dimensioni dell' ambiente
X [m] : 7,50
Y [m] : 6,00
Z [m] : 3,50
Reticolo di calcolo
H piano lavoro [m]
: 0,85
Larghezza fascia [m] : 0,00
C. manutenzione
: 0,80
Coeff. Riflessione (%)
Piano di lavoro :
:
Soffitto
:
Parete Est
Parete Nord :
Parete Ovest :
:
Parete Sud
Parametri di calcolo
20
60
40
40
40
40
X : 14
Y : 14
Z: 3
Illuminamenti medi [lux]
Piano di lavoro :
:
Soffitto
:
Parete Est
Parete Nord :
Parete Ovest :
:
Parete Sud
Valori sul piano di lavoro
442
94
140
161
140
161
Lumen per m² : 924,44
Watt per m²
: 10,31
UGR Trasvers. : 17,76
UGR Longitud. : 19,15
Totale apparecchi installati 4 con 8 lampade ( Flusso totale [Klm] 41,60 [klm] )
N°
Apparecchio
4 1936 2*58
P. 1
N°
Lampada
8 FL58/4/3B
Flusso
41,60
N°
0
Lampada
Flusso
0,00
DLux 5.5
Progetto
Data
Nome Cliente
Ambiente
Area di calcolo
: Verifica aula tipo Scuola Dante Alighieri (005)
: 16/03/2012
: Amm.ne Comunale di Villa Castelli
: Aula didattica tipo
: Area Totale
Dettaglio apparecchi installati
N°
1
2
3
4
P. 2
Apparecchio
Lampada
1936 2*58
1936 2*58
1936 2*58
1936 2*58
FL58/4/3B
FL58/4/3B
FL58/4/3B
FL58/4/3B
Flusso Lampada
5200
5200
5200
5200
Flusso
0
0
0
0
X [m]
1,88
5,63
1,88
5,63
Y [m]
1,50
1,50
4,50
4,50
Z [m]
3,50
3,50
3,50
3,50
I.NS°
0
0
0
0
I.EO°
0
0
0
0
Rot.°
0
0
0
0
Stato
On
On
On
On
Dimmer
100%
100%
100%
100%
DLux 5.5
Progetto
Data
Nome Cliente
Ambiente
Area di calcolo
: Verifica aula tipo Scuola Dante Alighieri (005)
: 16/03/2012
: Amm.ne Comunale di Villa Castelli
: Aula didattica tipo
: Area Totale
Isolux 3D sul piano di lavoro
Illuminamento
Minimo
Massimo
X [m]
0,27
2,41
Y [m]
0,21
2,79
E [lux]
239,43
619,66
(0,3-5,8)
(7,2-5,8)
Y
Max
Min
(0,3-0,2)
X
(7,2-0,2)
Sezione orizzontale a2,79 [m]
700
630
630
560
560
490
490
420
420
350
350
280
280
210
210
140
140
70
70
lux
P. 3
Sezione verticale a2,41 [m]
700
0,27[m]
7,23[m]
lux
0,21[m]
5,79[m]
DLux 5.5
Progetto
Data
Nome Cliente
Ambiente
Area di calcolo
: Verifica aula tipo Scuola Dante Alighieri (005)
: 16/03/2012
: Amm.ne Comunale di Villa Castelli
: Aula didattica tipo
: Area Totale
6
Isolux Piano di lavoro
302
344
386
386
344
302
260
3
4
5
260
596
596
2
344
554
344
512
302
302
1
470
428
260
0
260
[m]
0
1
2
3
4
5
6
7
Valori delle sezioni [lux]
260,0
302,0
344,0
P. 4
386,0
428,0
470,0
512,0
554,0
596,0
DLux 5.5
Progetto
Data
Nome Cliente
Ambiente
Area di calcolo
: Verifica aula tipo Scuola Dante Alighieri (005)
: 16/03/2012
: Amm.ne Comunale di Villa Castelli
: Aula didattica tipo
: Area Totale
Scheda tecnica apparecchio + lampada
Codice
Descrizione
Costruttore
N° Lampade
:
:
:
:
1936 2*58
1936 Speed T8 - ottica satinat
Disano
2
Dimensioni apparecchio [mm]
Dati vari apparecchio
Lunghezza
Larghezza
Altezza
Area abbagliante [m²]
Sup. esposta al vento [cm²]
: 1554,0
: 300,0
: 89,0
: 0,0
: 0,0
Lampada : FL58/4/3B
Costruttore
Codice ILCOS
Flusso [lumen]
Temperatura colore [°K]
Indice resa colore
Potenza [Watt]
Perdite [Watt]
Dimensione massima [mm]
Durata [h]
Attacco
:
:
:
:
:
:
:
:
:
:
FD
5200
4000
1B
58,00
0,00
1500
6000
G13
Codici listino
Codice
124523-00
124523-07
124523-08
124523-09
124523-51
P. 5
Colore
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
Cablaggio
CNR-F
CNR-F
CEL-F
CELF-E
CELLF-DH
DLux 5.5
1936 Speed T8 - ottica satinata 99.99
Conf. Cablaggio
Pezzi
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
CNR-F
CNR-F
CNR-F
CNR-F
CNRF-E
CNRF-E
CNRF-E
CNR-F
CEL-F
CEL-F
CEL-F
CEL-F
CELF-E
CELF-E
CELF-E
CELF-E
CELLF-DH
CELLF-DH
CELLF-DH
CELLF-DH
Versione
Kg
Watt
EL+EM
EL+EM
EL+EM
EL+EM
DIMM.
DIMM.
DIMM.
DIMM.
4.60
5.90
6.30
8.10
5.20
6.40
6.90
8.60
4.40
5.30
5.50
6.60
5.00
5.90
6.10
7.20
4.40
5.30
5.50
6.60
FL 1x36
FL 1x58
FL 2x36
FL 2x58
FL 1x36
FL 1x58
FL 2x36
FL 2x58
FL 1x36
FL 1x58
FL 2x36
FL 2x58
FL 1x36
FL 1x58
FL 2x36
FL 2x58
FL 1x36
FL 1x58
FL 2x36
FL 2x58
Attacco Colore Potenza Lampade
Inq.
base
Luminoso
totale
G13
G13
G13
G13
G13
G13
G13
G13
G13
G13
G13
G13
G13
G13
G13
G13
G13
G13
G13
G13
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
bianco
43
67
86
134
44,8
68,8
87,8
135,8
35
54
70
110
36,8
55,8
71,8
111,8
71
Prezzo
unitario
Cod
12452
12452
12452
12452
12452
12452
12452
12452
12452
12452
12452
12452
12452
12452
12452
12452
12452
12452
12452
12452
Diagramma polare 1936 2*58
115°
115°
105°
105°
95°
95°
30
85°
75°
85°
75°
90
65°
65°
150
55°
55°
210
270
45°
45°
330
cd/klm
35°
η =71.8%
i
25°
η = 0.0%
s
15°
η
5°
390
5°
15°
25°
35°
C=90
=71.8%
tot
BZ=4/1.0-2
UTE=0.72C
CIE Flux Code [N1...N5]
65 100 100
CIBSE LG3 CAT2
K
0.6 0.8 1.0 1.3 1.5 2.0 2.5 3.0 4.0
DDR .42 .52 .61 .69 .74 .81 .85 .88 .91
RSC 4 3 3 2 2 2 2 2 2
C=45
100
72
5.0 10. 20.
.92 .94 .96
2 4 5
C=0
C=180
C=225
C=270
P. 7
DLux 5.5