COPERTINA ASSOCIAZIONE REGIONALE CORI DEL LAZIO A.R.C.L. DICEMBRE 2016 DIRETTORE Alvaro Vatri CAPOREDATTORE Fabrizio Castellani EDITORIALE Il Presidente scrive - di Alvaro Vatri FOCUS Il Concorso Corale Regionale - di Alvaro Vatri Voglio leggere la musica - di Alvaro Vatri 3 4 7 SEGRETARIA Elisa Rotondi LA REDAZIONE Maria Sara Cetraro Andrea Coscetti Chiara De Angelis Federica Fellico Barbara Lassandro Rita Nuti Letizia Rauco Marco Schunnach Dodo Versino GRAFICA E IMPAGINAZIONE Fabrizio Castellani HANNO COLLABORATO Basso Ostinato Monica Molella ACTA Assemblea generale ARCL AGENDA - di Fabrizio Castellani notizie dall’Arcl “Nativitas” Calendario concerti e Locandine 5 - di Chiara De Angelis RUBRICHE Nuova Rubrica: Glossario (quasi) serio corale - di Basso Ostinato Il Maestro consiglia - di Letizia Rauco Notati sul Web - di Marco Schunnach Uno spartito al mese - di Andrea Coscetti I compositori italiani per i cori italiani 9 10 12 14 17 18 20 CRONACHE CORALI Palestrina Fulgidum Astrum - di Ermanno Testi BACHECA Concerto di Natale Cantering Not(t)e di Natale Giovani in...Canto edizione 2016 - di Elisa Piccioni Quinta Rassegna Compositori Viventi Oltre il Lazio... Matera Oltre il Lazio... Arezzo CHORALITER Fe.N.I.A.R.Co, la coralità al tempo del web A.R.C.L. via Valle della Storta, 5 00123 ROMA tel.: +39 3356791634 www.arcl.it [email protected] World Choral Day In copertina: Il coro del CAI di Rieti diretto dal M° Emanuele Stracchi nella Basilica di S. Domenico a Rieti 23 25 26 27 29 30 31 32 33 Il Presidente scrive “... i nostri cori “narrano” la loro passione e il loro impegno culturale ed umano quotidianamente ... ” Narrare l’ARCL Cito da un articolo di Ernesto Galli della Loggia, storico, editorialista del Corriere della sera: “[…] per immaginarsi un’identità e un futuro, e per raccogliere le energie capaci di conseguirli, un corpo politico deve avere alle spalle qualcosa. Deve avere quella che oggi si dice una narrazione, cioè un racconto del passato che ne giustifichi in modo forte il presente e si apra verso l’avvenire […]”. Non solo un corpo politico, ma qualsiasi realtà sociale coesa, motivata da ideali comuni e condivisi qual è, ad esempio, la nostra Associazione Regionale (o meglio il movimento corale amatoriale nel suo insieme) deve (o dovrebbe) avere alla spalle la sua narrazione, soprattutto se la si vuole proiettare verso il futuro e verso le nuove generazioni. In realtà i nostri cori “narrano” la loro passione e il loro impegno culturale ed umano quotidianamente, ogni volta che fanno e motivano un loro atto o gesto compiuto in nome della loro attività corale. Quante volte di fronte ad un invito a cena o ad altro rispondiamo: eh no! La tal sera non posso perché ho le prove del coro!! Ma questo “vissuto-narrante” corre il rischio di diluirsi e disperdersi nei mille rivoli della nostra quotidianità. Tutti i cori allora sentono l’esigenza di sottolineare e celebrare almeno le “cifre tonde” (i decennali, i ventennali ecc.) della loro attività dando anche concretezza documentale alla loro narrazione. Ho visto negli anni bellissime mostre fotografiche, volumi ricchi di interventi, immagini, riflessioni, storie davvero preziosi! Tutti questi documenti sono un patrimonio importante per tutta la coralità al quale non sarà male dare una attenzione particolare e una giusta valorizzazione non solo nell’ambito ristretto di ciascun gruppo: ci penseremo sicuramente in futuro. Anche le associazioni di secondo e terzo livello (le associazioni regionali e nazionali) portano avanti la loro narrazione, ovviamente nella loro propria prospettiva, raccordando i diversi progetti, mettendo in rilievo le linee ideali comuni che li percorrono e costruendo su queste basi altre iniziative di loro specifica competenza. L’ARCL ha dunque, come fanno i suoi cori associati, le sue ricorrenze “tonde” (nel 2015 abbiamo ricordato i 25 anni della sua costituzione) e nei nostri due appuntamenti assembleari (in autunno e in primavera) narriamo pubblicamente ciò che siamo, cosa facciamo e come lo facciamo. L’assemblea generale che si è svolta lo scorso 20 novembre ad Ardea nella prestigiosa Sale Consigliare “Sandro Pertini” alla presenza di diverse personalità delle Istituzioni e della Scuola sicuramente è stato un capitolo particolarmente significativo della nostra narrazione. Se ne parla in altra parte del nostro bollettino, ma in questa sede voglio esprimere la più viva gratitudine e riconoscenza a tutti coloro che hanno contribuito a rendere entusiasmante la nostra attività e importante il nostro ruolo umano, culturale e sociale. Un caro saluto a tutti 3 FOCUS Il Concorso Corale Regionale di Alvaro Vatri L’Associazione Regionale Cori del Lazio A.R.C.L. organizza il Concorso Corale Regionale REGOLAMENTO Art. 1 - Il Concorso Regionale è riservato ai complessi di cantori amatoriali aderenti all’ARCL e che abbiano sede e svolgano la loro attività nel Lazio. Art. 2 - Al Concorso possono partecipare Cori a voci miste e Cori a voci pari maschili o femminili, Cori Giovanili (composti da cantori nati dopo il 1991) e Cori di Voci Bianche (composti da cantori nati dopo il 2002) con un numero minimo di 12 cantori. Di uno stesso coro misto possono partecipare separatamente anche la sez. maschile e/o femminile; dovrà però essere richiesta ulteriore iscrizione con apposita domanda. Art. 3 - Il Concorso è articolato nelle seguenti categorie: A - Cori a voci miste e pari B - Cori Giovanili a voci miste e pari (composti da cantori nati dopo il 1991) C - Cori di Voci Bianche (composti da cantori nati dopo il 2002) Art. 4 - Le Categorie saranno attivate con un minimo di 3 cori iscritti. L’Organizzazione comunicherà ai Cori subito dopo la data di scadenza dei termini di iscrizione le Categorie attivate (si veda art. 14). I Cori iscritti per le Categorie che non potranno attivarsi per il Concorso potranno esibirsi fuori concorso di fronte alla Giuria per ricevere osservazioni e consigli utili per lo sviluppo della propria preparazione. Art. 5 - La Giuria, al termine del Concorso, formulerà tante graduatorie quante saranno risultate le Categorie attivate. Art 6 - I Cori ammessi alle Categorie A e B dovranno eseguire un programma di durata complessiva non superiore a 20 minuti pause comprese e non inferiore a 18. I Cori ammessi alla Categoria C dovranno eseguire un programma di durata complessiva non superiore a 12 minuti pause comprese e non inferiore a 10. Il pianoforte sarà fornito dall’Organizzazione. Ad eventuali altri strumenti dovranno provvedere i singoli Cori. Non saranno ammesse basi registrate. Per le Categorie A e B il programma dovrà comprendere almeno 3 brani a cappella (a 4 o più voci per i Cori misti, almeno 3 per i Cori a voci pari) dei quali: un brano composto nel XVI-XVII secolo due brani composti nel XX e/o XXI secolo Per la Categoria C il programma dovrà comprendere almeno 3 brani dei quali: un brano a cappella a 2 o più voci un brano composto da un autore vivente ed operante nel Lazio Per il raggiungimento del tempo di esibizione richiesto potranno essere scelti ulteriori brani di libera scelta anche accompagnati. 4 Art. 7 - Il Concorso è dotato dei seguenti premi: Per ciascuna Categoria in cui è articolato il Concorso: l° premio: 500 Euro, diploma 2° premio: 200 Euro, diploma 3° premio: 100 Euro, diploma Premio per il miglior programma: Euro 100, diploma, attribuito al Coro che, vincitore di uno dei tre premi in una Categoria, avrà presentato il programma più interessante. Premio Speciale per il Miglior Direttore: Euro 100, diploma. Altri Riconoscimenti Speciali potranno essere attribuiti dalla Giuria ai cori, direttori o repertori ritenuti più meritevoli. Ai Cori non premiati verrà rilasciato un Attestato di partecipazione. N.B. in caso di ex aequo i premi in denaro verranno suddivisi fra i Cori interessati. Art. 8 - I cori vincitori del primo premio di ogni categoria potranno essere invitati ad esibirsi in occasione di importanti manifestazioni organizzate dall’ARCL o rappresentative dell’Associazione. Art. 9 - Il Concorso sarà pubblico e si svolgerà in unica sessione domenica 28 maggio 2017, in orario da stabilire successivamente alla scadenza delle iscrizioni, presso la Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra (Roma) alla presenza di una Giuria composta da note personalità della coralità nazionale. L’avvicendamento dei Cori sarà stabilito con sorteggio da effettuarsi il giorno stesso, nella sede del Concorso, alla presenza dei Direttori dei Cori partecipanti e dei rappresentanti dell’Organizzazione del Concorso. Art. 10 - Al termine del Concorso avrà luogo la cerimonia di premiazione e a seguire il Concerto di Gala. I Cori che avranno preso parte al Concorso saranno invitati a presentare un programma libero di durata da concordare con l’Organizzazione. Art. 11 - Nella valutazione di ciascun coro la Giuria terrà presenti i seguenti parametri: intonazione, vocalità, interpretazione, scelta del programma. Le graduatorie, una ogni per Categoria del Concorso, saranno determinate dalla media aritmetica dei punteggi (espressi in centesimi) dati dalla Giuria a ciascun coro. Il giudizio della Giuria, che potrà non assegnare alcun premio, è insindacabile, inappellabile e definitivo. La Giuria, nell’orario che verrà stabilito dall’Organizzazione, incontrerà i direttori dei cori per uno scambio di opinioni sulle esecuzioni ascoltate: formulerà, inoltre, dei giudizi sintetici che verranno inviati ai Cori che ne faranno richiesta. Art. 12 - La domanda di iscrizione dovrà essere inoltrata a mezzo plico raccomandato alla Segreteria dell’ARCL entro e non oltre il 15 marzo 2017 (farà fede il timbro postale). Al fine di velocizzare la fase organizzativa della manifestazione copia della domanda di iscrizione dovrà essere inviata anche per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] Nella domanda vanno specificati: 1. denominazione esatta del Coro, sede, recapito telefonico ed eventuale fax, indirizzo di posta elet- 5 tronica; 2. generalità, indirizzo e recapito telefonico del Direttore; 3. generalità degli eventuali strumentisti; 4. categoria o categorie scelte; 5. titolo delle composizioni scelte per ogni sezione con indicazione esatta di: nome e anno di nascita/ morte del compositore, titolo, organico e durata; nel caso di elaborazioni: nome dell’elaboratore, titolo, organico e durata; Alla domanda vanno allegati: 1. elenco nominativo dei cantori firmato dal Presidente; nel caso di cori di voci bianche e giovanili (categorie B e C) sarà necessario indicare l’anno di nascita dei cantori, sottoscritto dal presidente o dal direttore del Coro sotto la propria responsabilità; 2. il curriculum del Coro (anche se iscritto all’A.R.C.L.); 3. n. 1 partitura di ciascuno dei brani scelti dal Coro. Nel caso di attivazione della Categoria, il Coro sarà tenuto a presentare, al momento del sorteggio dell’avvicendamento, 4 cartelle contenenti ciascuno copia dei brani, con l’indicazione del nome del Coro, del Direttore e della Categoria scelta. L’invio della domanda comporta la piena accettazione del presente regolamento. Art. 13 - La Commissione Artistica si riserva la facoltà di chiedere la sostituzione, pena la non ammissione al Concorso, di una o più le composizioni scelte, se non ritenute consone alle linee culturali del Concorso e alla sede di svolgimento. Art. 14 - Ai Cori ammessi al Concorso verrà data comunicazione entro il 20 aprile 2017. Altresì ai Cori per i quali non sarà stato possibile attivare la Categoria richiesta sarà data comunicazione entro il 20 aprile 2017. I Cori ammessi al Concorso dovranno inviare, entro 10 giorni dalla comunicazione, pena la revoca dell’ammissione, ricevuta o fotocopia del versamento di Euro 50 (Euro 100 per i cori che partecipano per due o più categorie) effettuato sul CC/Postale: 35796002 intestato a: Associazione Regionale Cori del Lazio A.R.C.L. - via Valle della Storta, 5 - 00123 ROMA con la causale: “Iscrizione al Concorso Regionale”. La tassa d’iscrizione non verrà in alcun caso restituita, qualunque sia il motivo per cui il Coro, in seguito, dovesse rinunciare alla partecipazione. Rimarranno nell’archivio del Concorso anche le partiture musicali nel frattempo inviate. Art. 15 - L’Organizzazione si riserva il diritto di ripresa televisiva o di registrazione dei brani eseguiti dai Cori durante il Concorso ed il Concerto serale, facendone libero uso e senza dovere per questo nulla ai Cori stessi. Si riserva, inoltre, il diritto di apportare al presente regolamento tutte quelle modifiche che per motivi di forza maggiore si rendessero necessarie, impegnandosi nel contempo a comunicarle tempestivamente agli interessati. 6 Voglio leggere la musica! Seminario introduttivo di alfabetizzazione corale (docente Marina Mungai) Destinatari Tutti coloro che, pur amando appassionatamente la musica e la pratica corale, sentono di non orientarsi sullo spartito musicale, anzi, ne sono disperatamente spaventati Obiettivi del seminario – Superare il pre-giudizio della propria incapacità di comprendere il codice musicale – Avviare la lettura musicale attraverso un graduale ri-conoscimento dei simboli e del loro significato – Godere della soddisfazione del cantar-leggendo Contenuti – Il codice musicale: quale approccio per i cantori? – Ritmo e melodia, due facce della stessa musica – La ritmica per cantori – Note e scale: rapporto tra i suoni della scala – Pentagramma e lettura a partire dalla chironomia (II parte) – Alterazioni e tonalità Strumenti – la possibilità di proiettare slide dal computer – una lavagna – dispensa degli spartiti/esercizi – una tastiera FOCUS Durata e articolazione I l seminario si terrebbe per due finesettimana, a distanza di circa 20 giorni uno dall’altro, al fine di permettere ai partecipanti di assimilare i concetti e verificare le competenze acquisite attraverso la pratica di alcuni esercizi dati. Sabato 28 e domenica 29 gennaio, mattina e pomeriggio (orario 10-13, 14-17) Sabato 18 e domenica 19 febbraio mattina e pomeriggio (stessi orari, con esibizione finale) 7 ACTA Assemblea Generale ARCL di Fabrizio Castellani Si è svolta il 20 novembre scorso presso l’aula consiliare “S. Pertini” di Ardea l’assemblea generale dell’Associazione Regionale Cori del Lazio. Sono stati esaminati in particolare 3 punti all'ordine del giorno. Si è iniziato con l'ilustrazione di tre iniziative dell' ARCL per la stagione 2016/2017: - il concorso regionale organizzato e gestito interamente dall'Associazione e che avra luogo il 28 maggio 2017. Nella sezione "Focus" di questo numero potrete trovare il bando di partecipazione completo; - "Voglio leggere la musica", il seminario a cura di Marina Mungai rivolto a tutti quei cantori che sono digiuni di lettura e solfeggio e vogliono imparare, condividendo anche con altri colleghi di altri cori questa esperienza. Anche questa iniziativa è spiegata nel dettaglio nella sezione "Focus"; - "Nativitas" ovvero il cartellone degli eventi natalizi dei cori associati dell'ARCL. Quest'anno avrà anche un carattere solidale: questa iniziativa entra infatti a far parte di una serie di iniziative promosse dalla Fe.N.I.A.R.Co. per raccogliere dei fondi a livello nazionale da destinare alle regioni e che verranno utilizzati sotto indicazioni delle regioni stesse. Si è poi passati a trattare della Legge Regionale per gli spettacoli dal vivo. Dopo una introduzione di Danilo Silvetti, prende la parola il Dott. Regoli, rappresentante della regione che, dopo aver affermato che la legge dovrebbe essere approvata entro la prima quindicina di dicembre, spiega come funzionerà l'iter per poter richiedere dei fondi per finanziare iniziative di carattere musicale, fondi che saranno inclusi nella sezione "spettacoli dal vivo". Dopo questa esaustiva spiegazione, si è giunti al momento dell'esposizione dei progetti dei singoli cori e sono stati chiamati i rappresentanti dei cori che ne avevano fatto richiesta. Progetti molto interessanti, riguardanti sia concerti ed esibizioni che corsi e stage con professionisti. Dopo i cori è la volta delle scuole partner ed il preside della scuola "Pascoli" prof Giusfredidi Aprilia e Marina Mungai per l'istituto "Majorana" espongono i progetti in programma dei rispettivi istituti. Non essendo stata possibile fare la cerimonia di premiazione al Teatro Olimpico per i concorsi Macchi e Tocchi, Costantino Savelloni, responsabile dei concorsi, consegna i diplomi alle scuole presenti. Successivamente viene illustrato il Libro dei Progetti, con le schede che i cori hanno inviato per descrivere i progetti e le attività svolte nella stagione passata, fino ad Agosto 2016, rinnovando l'invito a tutti gli associati a far parte di questa iniziativa. Arrivati alla fine dell'assemblea, c'è stato un momento musicale molto apprezzato e di grande qualità. Si è infatti esibito il coro "Lavinium" diretto da Fabrizio Vestri che ci ha accompagnato in un viaggio attraverso i secoli, dalla musica rinascimentale a quella contemporanea, dal gospel alla musica pop. 8 Nativitas Lazio in Coro per il Natale 2016 Ci stiamo preparando ai Concerti di Natale e l’ARCL invita i propri associati a realizzare il nostro cartellone “NATIVITAS -Lazio in Coro per il Natale”, coordinato da Luigi D’Orazi. Ricordiamo che dal 2013 abbiamo adottato la denominazione “Nativitas”, dalla omonima (e analoga) rassegna realizzata dall’USCI Friuli-Venezia Giulia, a seguito di una bella iniziativa presa in una Assemblea della FENIARCO nel 2013, in cui si decise di realizzare un cartellone unico nazionale per il Natale a cui dare, appunto, il titolo “Nativitas”. L’ARCL è da sempre “filosoficamente” favorevole a realizzare questo tipo di strumenti di grande impatto comunicativo e suggestione e allo stesso tempo relativamente facili da realizzare, e così anche quest’anno raccoglieremo “in progress” tutti i concerti che i nostri cori eseguiranno nel periodo compreso tra l’8 dicembre 2016 e il 7 gennaio 2017 e si unirà, idealmente, agli altri cartelloni regionali che come il nostro recheranno questo titolo. La circolare con la relativa scheda è già arrivata ai nostri cori iscritti: non fateci mancare la collaborazione! AGENDA E Buon Concerto di Natale a tutti! 9 Il cartellone dei concerti “LazioinCoro” a cura di Chiara De Angelis Segnalateci i vostri eventi sul sito www.arcl.it o inviando una mail a [email protected] ! Calendario Data Coro Evento Ora Luogo 02/12/16 Corale Benedetto Marcello, Coro Polifonico G. Carissimi, Cappella Musicale di Santa Maria in Via 25° edizione Rassegna Corale “Sui colli di Roma” ore 20.30 Parrocchia di Nostra Signora di Coromoto 03/12/16 Coro Femminile Eos, Coro Giovanile “With Us”, Coro “Note Moleste” Cantando per… ore 18.00 Cittadella della Musica, Civitavecchia 03/12/16 Coro Note Blu di San Ponziano Concerto per la Casa Famiglia Simpatia ore 18.00 Chiesa di San Gabriele dell’Addolorata 03/12/16 Notevolmente Notevolmente per il sisma ore 20.30 Gran Priorato di Roma SMOM 04/12/16 Coro ANA di Latina, Coro Note Moleste, Coro Polifonico Lumina Vocis 7a Rassegna di polifonia corale “Henning Nielsen” ore 18.00 Chiesa di S. Oliva 04/12/16 Corale Polyphonia Musiche Mariane ore 20.30 Basilica S. Maria del Popolo 08/12/16 Coro Cantering, Coro Lavinium e Le Mani Avanti concerto di Natale Cantering 08/12/16 Coro Concentus Vocalis J. Rutter - Magnificat ore 17.00 Chiesa Santa Maria Mater Ecclesiae 08/12/16 Coro Sol diesis Concerto per la Fondazione Ronald ore 16.30 Casa Ronald (Palidoro) 09/12/16 Coro Diapason, Arcova Vocal Ensemble, Roma Vocal Ensemble “Giovani in…canto” XIV edizione ore 20.15 Chiesa di Gesù e Maria (Via del Corso, Roma) 10/12/16 Corale Polifonica Cantores Musicae Mundi In…Cantevole Natale 10/12/16 Coro Sol diesis, I dodecafonici, Coro Polifonico Santa Rosa Note di Sol...idarietà ore 18.00 Chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte - Civitavecchia 11/12/16 Coro Musicanova Missa Laudate Dominum ore 18.15 Cattedrale di Sant’Agapito Martire, Palestrina 11/12/16 Coro Sol diesis, Green Voices di Bracciano Concerto di Natale 13/12/16 Corale Cantate Domino Concerto a favore dei Pranzi di Natale della Comunità di S. Egidio ore 19.00 Chiesa di San Comitato 14/12/16 Notevolmente Concerto per la Susan G. Komen Italia ore 20.00 Teatro Orione 14/12/16 Coro Femminile Eos, Coro Musicanova Concerto di Natale ore 19.30 Basilica di S Apollinare 16/12/16 Corale Nova Armonia Concerto di Natale ore 18.30 Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami al Foro Romano (Roma Clivo Argentario 1) 16/12/2016 Coro Diapason Cori di Natale San Gaetano (Via Tuscania 12, Roma) Casa delle Culture e delle Generazioni Cerveteri Sala Consiliare P. Nenni (Via 4 Novembre, Ciampino) Lazioincoro esce i primi del mese: se volete che il vostro evento sia inserito nel Calendario, ricordatevi di comunicarcelo entro la fine del mese precedente! 10 Calendario Data Coro Evento Ora Luogo 17/12/16 Gruppo Vocale Cristallo NATALE…Cantando ore 18.00 Fondazione IRCCS Santa Lucia 17/12/2016 Ensemble Incantus, Notevolmente A very Incantus Christmas ore 19.30 Cittadella della Musica, Civitavecchia 17/12/2016 Ensemble Ars Vocalis Concerto di Natale ore 17.00 Castello di Palombara Sabina 17/12/2016 Coro Diapason, Coro Ottava Nota Auguri in Coro ore 18.30 Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, Rocca di Papa 17/12/2016 Roma Rainbow Choir, Gruppo Vocale Ottava Rima e Ronde Rainbow Musica against AIDS ore 20.30 Oratorio del Caravita 18/12/2016 Ensemble Ars Vocalis, Concentus Vocalis, Notevolmente, Mirabilis Concentus, InCanto Libero, Baba Yetu Un Canto per Aurora ore 19.00 Chiesa Santa Maria Madre dell’Ospitalità 18/12/2016 Coro Franco Maria Saraceni degli Universitari di Roma in memoria di Annunziata Dainotto ore 18.30 galleria d’arte micro arti visive (Viale Mazzini 1, Roma) 18/12/2016 Corale Cantate Domino, Coro Mavra concerto a favore della Missione di Ngompen in Camerun ore 11.15 cappella dell’Istituto Suore Oblate dello S.S. (Via Silvestro II 24) 20/12/16 Coro Sol diesis Concerto di Natale ore 19.00 Chiesa di San Giuseppe, Civitavecchia 21/12/2016 Coro Franco Maria Saraceni degli Universitari di Roma ore 18.30 Palazzo Sora (Corso Vittorio Emanuele 217, Roma) 23/12/2016 Minuscolo Spazio Vocale ore 20.30 Chiesa Valdese 11 RUBRICHE Glossario (quasi) serio corale Continuiamo il percorso tra le parole della coralità intrapreso nello scorso numero, alla ricerca di significati utili e talvolta sorprendenti. Ricordiamo che il percorso non è alfabetico, ma percorre i termini e le parole da esplorare proposte di volta in volta in maniera più o meno casuale. Alpino, canto: Il cosiddetto Canto Alpino è una forma musicale di radice popolare e spontanea, ed ha assunto un’importanza non trascurabile nel canto corale prevalentemente italiano, riferendosi quasi esclusivamente alle regioni settentrionali del nostro paese. Prende spunto dalla tradizione dei canti popolari delle valli alpine, specialmente quelle della parte più orientale delle Alpi, comprendente quindi Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. Ma non mancano spunti provenienti da Piemonte e Valle d’Aosta. Il Canto Alpino ha avuto sicuramente un grande impulso durante la prima Guerra Mondiale, che in Italia si è svolta prevalentemente sui versanti alpini, e in cui migliaia e migliaia di soldati hanno sofferto l’orrenda condizione di una guerra di posizione. Da sempre la sofferenza genera moti dell’animo, e quindi sono nati svariati canti che narravano in modo semplice e talvolta ingenuo le vicende belliche e il coinvolgimento in chi ci si è trovato suo malgrado. Inoltre il canto aggrega le persone, e può essere consolatorio se manifestato in gruppo. Da secoli il canto di gruppo è stato usato negli eserciti per unire, favorire la concentrazione dei soldati e motivarli. Da questa tradizione e dalla ricerca di uno sfogo legittimo i soldati hanno cominciato a cantare insieme nelle trincee. Quando la guerra è finita i canti sono rimasti, e il modo di cantarli insieme si è evoluto. Ecco perché il Canto Alpino si esprime tradizionalmente con cori esclusivamente maschili. Non è il solo luogo comune di questo tipo di canto: non dimentichiamo la posizione dei cantori, rigorosamente ad arco e con le mani serrate dietro la schiena, anche se questa posizione era più rigorosa alcuni anni fa, quando forse il retaggio della disciplina militare era maggiore. E non dimentichiamo le camicie a quadri, che hanno imperato nelle divise dei cori di Canto Alpino, accompagnate tempo fa da pantaloni alla zuava, cappelli con la penna e talvolta altri accessori tipici dell’ambiente alpino, che ora si stanno tendenzialmente abbandonando. a cura di Basso Ostinato Atri due luoghi comuni sono le armonizzazioni in close harmony, traducibile un po’ forzatamente in armonia chiusa, come si definisce la struttura armonica quando le diverse voci sono separate tra loro da intervalli ravvicinati, spesso non superiori a una terza o a una quarta: questa struttura è tipica delle armonia a voci pari, dove è più difficile aprire gli accordi per un oggettivo limite di estensione vocale complessiva. E poi l’alcool: ha sempre fatto parte dell’immaginario collettivo di questo tipo di gruppi. Non parliamo certamente di gruppi di alcoolisti, ma l’uso diffuso, e spesso vantato, di vino e grappa ad animare i momenti conviviali, e in qualche modo l’energia del canto, è un aspetto pittoresco che è diventato luogo comune. A distanza di decenni dalle origini che hanno generato questa forma spontanea di canto corale, il fenomeno del Canto Alpino è ben lontano dall’estinzione. Svariati gruppi prestigiosi e tecnicamente validissimi portano l’immagine del canto in coro italiano in giro per il mondo, e ancora molti cori animano le feste ed i momenti di convivialità popolare del nord Italia, e non solo. Ad ampliare il repertorio originario hanno contribuito autori degli ultimi decenni, che hanno fornito alla forma tradizionale del Canto Alpino nuovi brani originali, spesso molto belli, a dar linfa a questa modalità di proposta, quali Bepi De Marzi, o più recentemente Marco Maiero. Inoltre una buona dose di validissimi armonizzatori ha portato nel repertorio dei cori di Canto Alpino brani più vari: dal folklore di altre regioni, non peculiarmente alpine, alla canzone pop e a qualche esempio di vocalità sacra. Molti cori misti hanno tratto linfa dalla proposta di repertorio del Canto Alpino, spesso ampliando e variando le armonizzazioni per esaltare le vocalità più ampie permesse dal contributo femminile, ma questo fenomeno si è accostato al Canto Alpino tipicamente maschile sostenendolo pur senza sottrarne linfa vitale, a conferma dell’ottimo stato di salute di cui il Canto Alpino gode ancora oggi. Orecchio: Organo del corpo umano preposto alla percezione dei suoni, ed a supportare orecchini. Per chi non lo sapesse o per i distratti le orecchie 12 sono due, e sono poste ai lati del capo. L’orecchio è un organo molto importante nell’esercizio del canto corale, secondo solo alle corde vocali, ai polmoni e al diaframma. Deve essere utilizzato dal corista per apprendere la musica che deve cantare, ed è quindi fondamentale nella fase di acquisizione e memorizzazione della parte musicale. Un altro momento fondamentale in cui il corista deve utilizzare appropriatamente questo organo è durante l’esecuzione di un brano, perché tramite l’uso appropriato dell’orecchio può seguire correttamente il ritmo del brano, può ascoltare il suono della propria voce per comprendere con grande velocità se questo è appropriato, intonato, correttamente timbrato o se è opportuno intervenire rapidamente per correggerlo e riportarlo nella migliore condizione di emissione possibile. Il corista tramite l’orecchio deve inoltre ascoltare il suono del coro a cui appartiene, e quindi le voci degli altri coristi, per capire se il suo contributo all’intonazione generale è corretto, e se la sua voce si amalgama correttamente alle altre o se sfora. L’utilizzo efficace dell’orecchio è inoltre fondamentale per il direttore di coro, perché tramite esso può capire cosa non va nell’esercizio del canto del proprio coro, e prendere le opportune contromisure di impostazione durante la fase delle prove, e quindi dell’apprendimento e della concertazione dei brani, o quelle rapidissime di direzione durante l’esecuzione dei brani in concerto. L’orecchio è uno strumento fondamentale per la inestinguibile categoria dei coristi che si appoggiano, perché sono insicuri della parte o del testo che devono cantare, e aspettano il suono di coristi circonvicini più sicuri per poterli imitare all’istante. Inutile dire che l’orecchio è anche lo strumento fondamentale dell’ascoltatore, che tramite il suo uso può godere della proposta di un coro che canta. Un uditorio composto da ascoltatori senza orecchie sarebbe un limite oggettivo, e porterebbe il canto corale a una veloce estinzione. L’orecchio entra anche in una definizione ricorrente nel canto corale, e cioè cantare a orecchio. Vuole dire che il corista impara a memoria la parte che deve cantare, non approccia lo spartito nella fase di apprendimento o finge di farlo, e usa il cosiddetto istinto musicale per cantare la sua parte e integrarsi nell’effetto generale del coro a cui appartiene, provando a dare il suo contributo senza apportare danni. L’istinto musicale è sicuramente una caratteristica utilissima dei coristi, ma cantare sistematicamente a orecchio è un sistema limitato di contribuire alla coralità, e i risultati complessivi del canto a orecchio sono spesso modesti e difettosi, garantendo risultati validi soltanto su repertori semplici e di facile fruizione. Insomma quando l’orecchio è supportato da un minimo di cultura, di ragionamento e di interazione con validi supporti, primo fra tutti lo spartito, la musica ne gode oggettivi vantaggi. L’orecchio serve inoltre al direttore, nonché ai coristi, per cogliere malumori, chiacchiere, pettegolezzi, opinioni, e potere gestire questi aspetti sociali della vita corale nel migliore dei modi per garantire un’attività serena e proficua, a tutto vantaggio della musica. 13 RUBRICHE Il Maestro Consiglia di Letizia Rauco La rubrica di questo mese ci dà l’opportunità di avvicinare un brano estremamente interessante, per provenienza e collocazione temporale, per significato e musicalità. Qualunque introduzione, a quanto segue, risulterebbe ridondante. Lasciamo spazio quindi all’intervento, ricco e dettagliato, del Maestro Fabio De Angelis, Direttore del “Coro Giovanile Diapason” di Grottaferrata, che ringraziamo per la preziosa collaborazione. Prepariamoci ad apprendere nuove informazioni, che possano arricchire il bagaglio culturale e musicale di ognuno, ma soprattutto predisponiamo il nostro cuore e la nostra sensibilità all’ascolto di un pezzo che saprà sicuramente affascinare tutti noi. Il Canto di Simeone, una perla romantica. “Herrnunlässestdu” da “DreiMotteten” - Op.69, 1847 di Felix Mendelssohn Questa volta vogliamo creare, se possibile, qualche riflessione “critica” ai nostri cantori e direttori. Il brano che scegliamo di consigliare oggi è frutto di spunti e stimoli che nascono dalle conversazioni con amici e colleghi direttori di coro; nei nostri repertori, come nelle categorie dei concorsi corali (due aspetti complementari, uno legato all'attività “ordinaria” del Coro, l'altro legato a quella sfera di “potenziamento” che un direttore cerca di esercitare su un particolare brano, progetto o periodo storico), è spesso ignorato il repertorio “Romantico”, per una serie di motivi che vanno dalla poca pratica del genere, alla vocalità difficile da sostenere, alla lingua che spesso crea complicazioni nello studio o semplicemente ad un discorso di “gusto”. Perché se parliamo di Romanticismo italiano (a proposito, se ne può parlare?) il nostro sguardo si volge necessariamente ad un repertorio “lirico”, preda di cori di grande potenza vocale e/o con grande numero di cantori nel proprio organico. Questo fa sì che ci sia quasi un mondo corale lirico in “gestione separata”, che si impegna in tutte quelle pagine che Verdi, Puccini, Leoncavallo ed altri ci hanno regalato e che ancora destano in noi grandi emozioni quando le ascoltiamo e che sono parte della nostra tradizione culturale, viva ancora in tutto il mondo. Ma poi nient'altro. Questa “diffidenza” deve essere necessariamente allontanata prima o poi. Potremmo senz'altro decidere di affrontare questo lungo periodo musicale gettando uno sguardo anche ad altri repertori e altri generi musicali. Oggi per esempio non ci poniamo alcun problema a scegliere nel nostro repertorio un Gospel o un brano di ArvoPärt, pur essendo due esempi che sono piuttosto lontani dal nostro modo di percepire la Musica, dalla nostra tradizione culturale, dalla nostra storia. Ebbene, con lo stesso “ecumenismo”, in attesa che i nostri bravi filologi musicali tirino fuori dalle polverose biblioteche qualche lavoro corale di Mercadante, Spontini ed altri, e magari ne facciano una bella edizione critica, possiamo per esempio anche affrontare pagine corali di assoluto fascino legate a quel mondo tedesco che dominò nella musica strumentale il XIX Secolo. Felix Mendelssohn, fecondo e sapiente compositore di quel primo romanticismo tedesco che ha prodotto immensi capolavori, ha scritto nella sua non troppo lunga vita opere di vario genere e stile e la sua produzione corale ha occupato uno spazio considerevole; è sufficiente gettare uno sguardo ai Salmi o agli Oratori, produzioni di una bellezza sconfinata. In questo caso ci occupiamo di un mottetto, che insieme ad altri due (“DreiMotteten” - Op.69) il Nostro scrisse nell'ultimo anno della sua vita, nel 1847. Il brano è “Herrnunlässestdu”, il NuncDimittis che tanti musicisti ha ispirato nella sua storia plurisecolare, dall'inglese T. Tallis al veneziano G.A. Rigatti passando ovviamente per la Sacra Romana Chiesa attraverso il “principe” Palestrina 14 https://www.youtube.com/watch?v=KWVIdRfPfmE Il testo è in forma poetica, un cantico dal Vangelo di Luca: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo, Israele.” Simeone, apparizione fugace nel Vangelo di Luca, si reca al tempio dove incontra Maria e Giuseppe che hanno portato il proprio figlio per presentarlo a Dio, secondo la legge ebraica. Prende in braccio Gesù e, guidato dallo Spirito Santo, lo riconosce come il Messia; quindi può finalmente morire in pace, perché il destino degli uomini è finalmente compiuto con l'avvento di Cristo, gli era stato predetto che non sarebbe morto fino a che non avesse visto il Salvatore, così finalmente può tornare a Dio. Un testo ben presente nella religione protestante (Mendelssohn era calvinista), eseguito spesso al termine dell'Eucarestia Lasciando da parte i mille significati religiosi che non ci appartengono in questa sede (sia sufficiente solo interpretare il riconoscimento dell'avvento di Cristo da parte di un ebreo quando è ancora in fasce), è un bellissimo testo, di un uomo che non ha più nulla da chiedere alla vita, sa che è giunto il suo momento e lo vive con pace e serenità; mi piace pensare che questo mottetto sia statoscritto da Mendellssohn proprio con lo spirito di chi sa che la propria vita sia giunta al termine, seppur a 38 anni, pochi anni in più di Mozart, ormai già malato e pronto alla fine. E come tutti i lavori maturi dei grandi del passato, Mendelssohn ci lascia un Mottetto mirabile, di una bellezza stupefacente per la sua struttura, per le linee melodiche, per la morbidezza armonica che lo caratterizza.Tra i grandi meriti che vengono riconosciuti al musicista tedesco, oltre alla produzione musicale, c'èquello di aver “riscoperto” Johann Sebastian Bach, attraverso l'esecuzione dei suoi lavori; fu il primo a eseguire di nuovo la Passione di San Matteo. Ecco, in questo mottetto traspare chiaramente la sapienza costruttiva di Bach, che Mendelssohn aveva studiato e ripreso: il tema principale del Mottetto viene espresso attraverso un'esposizione “fugata” (non c'è la forma talvolta rigida del musicista barocco) che rimane però sempre intrisa di una efficace linea melodica, dono innato di Mendelsson (si pensi alle sue “Romanze senza parole” per pianoforte), e quindi… “Cantabile”. L'intreccio polifonico è costruito con quella semplicità che solo i grandi musicisti riescono ad ottenere: le linee sono tutte morbide e cantabili, contraddistinte da gradi congiunti e salti sempre rispettosi verso lo strumento della voce, quasi più ossequioso verso la Scuola Rinascimentale Romana che verso Bach, talvolta più “strumentale” nelle linee; lo stesso Brahms, che seguirà il filone tracciato da Mendelssohn, in lavori simili sarà più contrastato, più teso nel contrappunto (come gli amici dell'ARCL più “anziani” sanno per aver partecipato quasi dieci anni fa al corso tenuto dal maestro C. Hogset sul Romanticismo tedesco e sull'esecuzione proprio dei due Mottetti op.74), mentre il nostro mantiene la capacità di articolare linee regolari, ben costruite, piacevoli da cantare. Il Mottetto ha una struttura aperta come sappiamo, rifugge da schemi predefiniti, e nella parte centrale Mendelssohn, quando “i miei occhi hanno visto la tua salvezza” «Dennmein Auge..» affida questo testo a dei Soli, quasi ad circoscrivere l'esperienza personale, intima, rivelatrice di una grande verità… per poi esplodere con il ritorno del Tutti in “luce per illuminare le genti” «daßereinLicht…» con un crescendo impetuoso che consegna l'individuo al Popolo di Israele, il Solo al Tutti, sicché il messaggio è universale. Il lento fluire del Mottetto come forma aperta non si chiude con il nuovo testo, ma torna meravigliosamente al tema iniziale che apre e chiude in un movimento ciclico, facendocelo 15 riascoltare al termine ancora una volta. Come avviene nei salmi, Mendelssoh inserisce alla conclusione di questo mottetto il Gloria «ehre sei demVater» che scandisce nella prima parte in modo omoritmico e incontrovertibile il messaggio evangelico, per poevangelico, per poi abbandonarsi nuovamente all'intreccio polifonico dell'Amen, in un clima sonoroassolutamente contiguo a tutto il mottetto, quasi ne fosse una coda. Un mottetto della durata media di 5'; un tempo che trascorrerà senza interruzione nel quale verrete rapiti senza alcuna resistenza, sia che vi troviate a cantarlo, o semplicemente dall'altra parte ad ascoltarlo. https://www.youtube.com/watch?v=Q_u96fqw0PI Simeone il Vecchio – Alexey Yegorov (1830-40) 16 Notati sul WEB In questo numero, la rubrica è a cura di Emanuele Gizzi, di Marco Schunnach ([email protected]) corista dei Notevolmente Nello studio e nella pratica del canto, il riscaldamento della voce è prassi fondamentale. Esso può essere indirizzato all’esclusiva mobilizzazione preparatoria delle corde vocali; talvolta viene invece costruito in modo tale da essere al tempo stesso un esercizio che mira ad allenare diversi aspetti del senso musicale o della capacità tecnica dello studente. Teorici, didatti o in generale professionisti del mondo musicale si cimentano da secoli nell’elaborazione di nuovi esercizi nelle forme più disparate e per qualunque tipo di strumento musicale. Le possibilità sono innumerevoli e ciascun esercizio verterà al miglioramento di uno o più aspetti particolari. Può dunque essere molto affascinante spostare l’attenzione sulle tecniche di riscaldamento utilizzate dai gruppi che esercitano il canto, attraverso il globo e attraverso il tempo. Esse possono risultare divertenti o addirittura acquisire un’importanza musicale che conferisce valore artistico e le rende godibili da eventuali uditori, superando il mero scopo didattico.Per il mondo musicale corale, in particolare, gli esercizi porteranno spesso con sé anche una componente di insieme. Essi possono essere costruiti su più voci e lavorare sulla corretta sovrapposizione delle stesse, con l’effetto voluto, di fusione o di contrasto che sia, favorita dall’abilità dei cantori. Tra i “Notati sul WEB” di questo mese finisce, come avrete intuito, un interessante spezzone di una sessione di “warm up” (“riscaldamento” per i non anglofoni) per quartetto vocale, eseguita dai Ringmasters, un eccezionale gruppo Barbershop originario della Svezia, che quattro anni fa vinceva la prestigiosa medaglia d’oro al “Barbershop Harmony Society International Quartet Championship”. Il video mostra i quattro cantori eseguire la classica ripetizione, di semitono in semitono, di un’interessante sequenza armonica con sonorità tipiche del Barbershop, costruita dalle quattro voci maschili di tenori, baritono e basso. Sfruttano a pieno il glissato rendendo alcuni passaggi, nel loro succedersi, particolarmente efficaci dal punto di vista didattico, e dando la possibilità ai componenti del quartetto di modulare la propria voce, senza soluzione di continuità nel passaggio da un punto fisso all’altro, cioè due accordi. Apre l’esercizio un unisono, che un pedale discendente porta su un accordo maggiore, in stato fondamentale con la terza all’acuto, costruito sul primo grado della tonalità corrente. Riapre con lo stesso accordo dopo una corona ed evolve in seguito tramite una modulazione che permette la risalita di mezzo tono: si introduce una settima minore con cui inizia il ponte modulante e, glissando, si passa a un IV grado; infine, con un passaggio cromatico si prepara, sempre tramite glissato, un accordo di settima di dominante che risolve, dopo un altro unisono e pedale, sul nuovo primo grado, considerato il salto di semitono...forse è più difficile a dirsi che a farsi, enjoy it! https://youtu.be/rcVRiBe-gCY 17 Uno spartito al mese di Andrea Coscetti ([email protected]) Hallelujah - Leonard Norman Cohen (Montreal 21/09/1934 - Los Angeles 07/11/2016) (www.youtube.com/watch?v=YrLk4vdY28Q) Varie elaborazioni per coro per gli arrangiamenti di Philip Lawson, Mark Brymer, Roger Emerson, Pentatonix, Ludovico Versino ed altri. Esecuzione consigliate King’s Singers arr. Philip Lawson: www.youtube.com/watch?v=LRP8d7hhpoQ Now, I’ve heard there was a secret chord That David played and it pleased the Lord But you don’t really care for music, do you? It goes like this; the fourth, the fifth The minor fall, the major lift The baffled king composing Hallelujah Se n’è andato poche settimane fa. In punta di piedi, come era nel suo stile. Senza clamori. al buddismo. Hallelujah… Eppure, proprio per la forza e la potenza espressiva dei suoi testi, prima ancora della sua musica, è stato tra i cantautori più apprezzati e più influenti della storia della musica, forse secondo solo a Bob Dylan. Testi intrisi di spiritualità, derivante dal suo credo religioso, d e l l ’e b r a i s m o delle sue origini familiari, ma che aveva ampliato avvicinandosi anche Fu un attento esploratore di tutte le tematiche più intimistiche legate all’individualità della persona umana, come la religione, l’isolamento e la depressione, ed ancora il misticismo, senza disdegnare anche tematiche quali la sessualità o la giustizia sociale. Non a caso molte delle sue più celebri canzoni avranno come estimatori molti suoi colleghi che le riproporranno come cover. Canzoni come Suzanne, Seems So Long Ago Nancy, Bird on the Wire, Famous Blue Raincoat, The Partisan, Sister of Mercy (addiririttura un gruppo si chiamerà con tale titolo). Ed ancora Tower of Song, First We Take Manhattan, Chelsea Hotel #2 (dedicata a Janis Joplin), Waiting for the Miracle. Ed infine Hallelujah, resa immortale anche dalla sue molteplici cover, ed in particolare dalle esecuzioni di Jeff Buckley (inciso nel suo unico album Grace), Bon Jovi, John Cale, Bono Vox. Ed anche la splendida interpretazione 18 della nostra Elisa, oltre che per alcune esecuzioni (ma mai pubblicate) proprio di Bob Dylan. Hallelujah, scritta nel 1984, è una canzone il cui testo è permeato di molti riferimenti biblici, quali quelli allusivi al Re Davide ed alla sua passione per Betsabea o quelli di Sansone che perde il potere della sua proverbiale forza a causa della sua passione per Dalila. Od i riferimenti all’“Holy Dove” quale lo Spirito Santo della religione Cristiana. Lunga è stata anche la genesi delle strofe, che Cohen ha modificato ed ampliato nel corso degli anni, sempre alternandole nelle sue esecuzioni dal vivo. armonizzazione del nostro Dodo Versino, splendidamente interpretata dai ragazzi del Coro del Liceo Classico Albertelli. Ascoltateli su YouTube: www.youtube.com/watch?v=-iEFn_zl830 Leonard Cohen si sarebbe emozionato. Singolare il fatto che il suo capolavoro , che fu pubblicato come singolo nel 1984, ebbe all’inizio poco successo commerciale. Che però si è imposto nella lunga distanza, anche grazie alla grande stima che gli tributarono numerosi artisti, tra cui appunto quelli precedentemente citati; le ben oltre 180 interpretazioni di altrettanti musicisti ne fanno in assoluto una delle cover più apprezzate, fino a trovarla eseguita anche nella colonna sonora di SHREK. Per la sua particolare struttura, per la vena lirica del suo testo e per la sua inconfondibile linea melodica, in particolare del ritornello, anche il mondo corale se n’è appropriato con svariate elaborazioni, con vari stili compositivi. Ogni coro non ha che l’imbarazzo della scelta, cercando l’armonizzazione che più gli si addice, per vocalità e stile. Dalla stupenda armonizzazione nella struttura SATTBB di Philip Lawson per i King’s Singers, nel suo inconfondibile stile, alla essenziale di Roger Emerson per SATB + piano, alla più coinvolgente e complessa di Mark Brymer nella struttura SATB divisi (si apre sino a 7 voci). Alla maledettamente vocal pop dei Pentatonix (contenuta nel loro ultimo CD, il 3° dei “natalizi”, questa volta anche troppo forzatamente vocal pop). Od anche da eseguire nell’essenziale ed efficace 19 RUBRICHE I compositori italiani per i cori italiani di Marina Mungai Con questo numero di “LazioInCoro” vogliamo inaugurare una nuova rubrica, dedicata a composizioni italiane contemporanee che andremo a selezionare e presentare all’attenzione dei nostri Cori. Iniziamo con la MISSA SUAVIS di Roberto Brisotto, della quale pubblichiamo gli incipit delle parti. La partitura integrale potrà essere richiesta direttamente all’autore o al Coro Note Blu. Si è da poco concluso l’Anno Giubilare della Misericordia, durante il quale alcuni dei maggiori compositori italiani di musica corale hanno scritto nuovi brani dedicati all’evento. Uno di questi è Roberto Brisotto, già noto alla nostra Associazione Regionale per aver preso parte al Progetto sulla Musica Contemporanea realizzato nel 2014 (iniziato con il seminario del M° Caraba, proseguito con la bella esperienza del Coro Laboratorio ARCL e conclusosi con il seminario tenuto dal M° Gary Graden nel novembre dello stesso anno). Il Coro Laboratorio studiò ed eseguì in prima assoluta il suo brano HYMNE, finalista al Concorso Internazionale di Composizione “Seghizzi”. Lo stesso Brisotto fu ospitato durante la concertazione del brano, a testimonianza di una collaborazione stretta ed empatica con la coralità laziale. Il tema della misericordia, della tenerezza, della capacità di perdonare e accogliere ha alimentato la composizione della MISSA SUAVIS, una Messa breve (senza la parte del Credo) che Roberto Brisotto ha dedicato al Coro Note Blu in occasione del progetto “La Musica di Dio”, realizzato durante il 2016 su una specifica richiesta della Biblioteca Vallicelliana (Sala Borromini) per il MIBACT. La MISSA SUAVIS si presenta divisa nelle quattro tradizionali parti: Kyrie, Gloria, Sanctus, Agnus Dei, le quali possono vivere ciascuna di una propria autonomia, seppure nell’esecuzione consecutiva svelano un continuo equilibrato e armonico, coronato nel largo “Dona nobis pacem” della conclusione finale, abbraccio che riconcilia ancora l’umanità divisa (il “peccato” è separazione dall’amore), sogno e visione di una nuova umanità alla quale è donata la pace. Una sapiente scrittura compositiva, unita ad una sensibilità umana notevole, fanno di questa Missa un’opera che nulla ha da invidiare alle migliori composizioni dei tanti autori stranieri a cui con ammirazione molti dei nostri cori italiani si rivolgono per arricchire il proprio repertorio. I brani sono di media difficoltà, con parti divise. I brevi interventi solistici possono essere eseguiti anche da piccoli gruppi di cantori, che ne trovano l’esecuzione gradevolissima. Il Coro che affronta questa partitura è bene che abbia una buona predisposizione ritmica e sia già allenato ad un fraseggio morbido e attento al testo. Dal punto di vista armonico e intonativo, l’esecuzione del Kyrie o dell’Agnus Dei possono risultare interessanti anche per un primo approccio con la scrittura contemporanea (con una formazione corale di almeno una trentina di cantori). Per un coro meno numeroso, sarà richiesta una maggiore esperienza con pagine simili. I cantori e il pubblico hanno immediatamente apprezzato questa composizione, sia nelle singole parti che nel suo insieme. L’atmosfera, il “sound” della Missa Suavis immergono cantori e uditori in un clima di benessere e di pace, come bene ha saputo definire, nella Chiesa di Santa Maria della Fava a Venezia, Padre Danilo che così ha commentato: “la Chiesa si è riempita d’amore”. La prossima esecuzione integrale della MISSA SUAVIS da parte del Coro Note Blu è prevista per martedì 20 dicembre alle ore 19,30 presso la Chiesa di San Giacomo al Corso, Roma, nell’ambito del Concerto Natalizio dedicato ai Compositori Italiani (progetto VOCI DEL NOSTRO TEMPO) Qui di seguito alcuni commenti dei cantori del Coro Note Blu: “E’ una Messa tenera e dolcissima…a tratti solenne e più energica ma sempre con un suo ritmo interno che, alla fine, ci dona pace” (Emanuela) “E’ una dolce carezza che alleggerisce l’anima e il 20 cuore” (Lucina) “Canto facendo scivolare via i pensieri, cullata dalla carezza delle note...sospesa in una dimensione senza tempo”(Stefania) “Cantare la Missa Suavis...è come un’energia che si sprigiona dalle profonde viscere della terra in un’esplosione di gioia e di luce immensa, per reimmergersi in una quiete di pace e di benessere” (Stefano) La "Missa Suavis" di Roberto Brisotto La “Missa Suavis” nasce, all’interno del corpus dei miei lavori per coro misto a cappella, come “pendant” della precedente “Missa brevis in Humilitate”. Se quest’ultima, scritta su invito del quartetto vocale “La rosa dei venti”, si caratterizza per una scrittura asciutta ed essenziale, anti-virtuosistica, e per una spiritualità intima e arcaicamente austera, la prima invece adotta una scrittura vocale ricca, quasi lussureggiante, con frequente uso dei divisi, ed uno stile musicale estroverso ed accattivante. La composizione si è sviluppata attorno ad un nucleo iniziale costituito da una prima stesura del “Kyrie” risalente ad alcuni anni fa e rimasta allo stato di abbozzo; verso il mese di Febbraio del 2016 questa pagina viene ripresa, modificata ed ampliata, con l’idea di scrivere una messa per l’Anno giubilare della Misericordia da dedicare al Coro “Note Blu” diretto da Marina Mungai, gruppo al quale mi lega da anni un rapporto di amicizia ed un sentimento di gratitudine per aver mostrato sempre interesse per i miei lavori corali ed averli proposti assai spesso con l’entusiasmo consueto. A stretto giro di posta, durante il mese di Marzo, nascono gli altri movimenti (nell’ordine Sanctus, Agnus Dei, Gloria) e la composizione viene completata. I vari movimenti non presentano espliciti richiami tematici anche se delle affinità, in questa direzione, si possono trovare, ma sono piuttosto caratterizzati da una ”tinta“ comune che li attraversa; nondimeno, ognuno di essi presenta alcuni aspetti propri che li contraddistinguono. Il “Kyrie” è, in assoluto, il movimento che meglio rende il carattere dell’aggettivo presente nel titolo, alla luce del suo profilo melodico di lirica dolcezza e delle morbide armonie che possono ricordare quelle di alcuni lavori di Morten Lauridsen. Nella parte centrale, in cui la scrittura compatta dell’inizio si modifica dividendo il ruolo delle sezioni maschili da quello delle sezioni femminili, l’elemento ritmico-accentuativo si fa più importante, con venature quasi “pop”, e contribuisce alla creazione di un progressivo “crescendo” che sfocia in una ripresa del tema iniziale dalla sonorità piena e ampia nella sua scrittura ad otto parti. Dopo questa apertura sonora, una coda piuttosto breve riconduce presto al clima dell’inizio. Il “Gloria” ha un andamento scorrevole e discorsivo, sostanzialmente sillabico, nel quale è decisivo l’aspetto dell’asimmetria ritmica perseguito col continuo cambio di metro e dall’utilizzo frequente di battute in tempo dispari (sette e cinque). Questo flusso si calma un poco solo nella breve parte centrale (“Qui tollis..”) per poi riprendere immediatamente il proprio corso in una sorta di “libera” ripresa delle idee di inizio movimento alle parole “Quoniam tu solus Sanctus”, come da tradizione. Dal punto di vista interpretativo, la scrittura può ugualmente suggerire un approcio più muscolare e marcato, con una sottolineatura accentuativa 21 dell’aspetto ritmico, tale da conferire un carattere quasi tribale al procedere della musica, oppure preferire una scorrevolezza più morbida ed un fraseggio più espressivo, sempre nel rispetto della precisione ritmica, scelta che va nella direzione di creare una continuità col movimento precedente anziché un effetto di contrasto. Il “Sanctus” presenta una scrittura di taglio quasi “sinfonico” ed un carattere fortemente evocativo. Il movimento parte con un trattamento minimalistico ed “in eco” delle sezioni femminile (sulla parola “Sanctus”) che fa da sfondo ad una melodia plastica delle voci maschili che, nonostante la dinamica relativamente contenuta, esprime un carattere quasi “eroico”, al modo di una fanfara di corni. L’arrivo dell’”Osanna” nel testo coincide con una esplosione di suono ed un’apertura ad otto voci della scrittura corale che si presenta di un certo impegno per potenza, lunghezza dei fiati ed estensione, rendendo il passaggio senz’altro più facilmente affrontabile da un coro numeroso. Il “Benedictus” coincide con un breve momento di maggior tranquillità in cui viene ripresa la scrittura ad eco dell’inizio, prima della ripresa del trionfale “Osanna”. Per quanto riguarda l’”Agnus Dei”, possiamo osservare che, da un lato, viene ripreso il carattere melodico e dolce del Kyrie, secondo un progetto generale quasi “circolare”, dall’altro viene introdotto, un colore più “contemporaneo” tramite l’utilizzo di cluster i quali, però, assumono una funzione eminentemente timbrica e non introducono particolari durezze o spigolature. La messa infatti, non a caso, si conclude, sulla parola “pacem”, con un profondo, sereno e “pulito” accordo di Fa maggiore, confermando il carattere fondamentalmente “ottimistico” e sereno della spiritualità che essa esprime. 22 CRONACHE CORALI Palestrina Fulgidum Astrum di Ermanno Testi Uno straordinario evento musicale si è svolto presso la Basilica di S. Apollinare in Roma domenica 27 novembre ad opera del prestigioso Coro Musica Nova diretto dal M° Fabrizio Barchi, nell’ambito del Roma Festival Barocco (IX edizione), iniziativa del noto gruppo corale Festina Lente, di cui è direttore artistico il M° Michele Gasbarro. Detto Festival, che si svolge fra Roma e Milano, presenta per circa un mese una interessantissima serie di tavole rotonde e concerti, coinvolgendo vari gruppi vocali e corali, strumentisti di chiara fama, organisti, clavicembalisti e gruppi strumentali specializzati in musica barocca (anche con strumenti antichi), proponendo l’ascolto anche a giovani studenti di liceo classico nelle loro sedi (ad es. il liceo Mamiani). La chiesa era stracolma di un uditorio silenziosissimo e attento. La lunga e composta fila formatasi nella piazza antistante la chiesa (il portone d’ingresso è stato aperto soltanto sei minuti prima dell’orario ufficiale d’inizio del concerto) ha esaurito in poco tempo tutti i posti a sedere, tant’è che molto pubblico si è seduto sui gradini delle cappelle laterali, sulle balaustre e così via. L’elegante programma di sala prevedeva l’esecuzione della “Missa Laudate Dominum Omnes Gentes” per doppio coro, a otto voci, di Giovanni Pierluigi da Palestrina, stampata in Venezia nel 1601, quindi sette anni dopo la morte del suo autore; messa “parodia” nel senso che la struttura melodicoarmonica è dedotta dall’omonimo mottetto a doppio coro del 1572. L’ordinarium della Missa proponeva come introito il succitato “Laudate Dominum”, come offertorio il “Surge, illuminare” e come Communio “Hodie Christus natus est”, tutti ad otto voci. Molto appropriata al clima dell’Avvento appena iniziato la scelta dei mottetti nella scansione liturgico musicale. L’insieme delle composizioni è improntato ad un fulgore ineffabile, generato da una intensità espressiva illuminata dalla fede. Il Kyrie e il Gloria (Doxa) hanno subito evidenziato una affettuosa cantabilità (che ha le sue radici nel melodiare gregoriano), fluida e assolutamente comprensibile, giacché i due cori si alternano o si sovrappongono in strutture armoniche di immediata ricezione. Inoltre il melos delle varie voci è espresso con compiutezza, mettendo in rilievo il testo liturgico a volte soavissimo, a volte drammatico, in modo alquanto interiorizzato. È emersa dunque la particolare forza di penetrazione di una musica capace di cogliere i significati più segreti del testo (musica reservata l’avrebbe probabilmente definita il teorico e compositore fiammingo Adrianus Petit Coclico). Ciò si è manifestato soprattutto nel Credo, in ogni singola parola dell’Atto di Fede e in particolare nel testo meditativo e sofferto del Crucifixus che precede il Resurrexit in tempo ternario. Il Sanctus come pure l’Agnus Dei sono composizioni dalla struttura più consona alla così detta “Scuola Romana” dove viene evidenziata non tanto la pletora sonora degli Hosanna quanto invece il raccoglimento intimo del Benedictus, come pure del Dona Nobis Pacem. Ancora una volta vogliamo sottolineare come il dialogo fra le varie voci si esalti in un continuum rigoroso quanto vibrante, ora con vigore dinamicamente acceso, ora con angeliche sonorità sempre confacenti alla parola della liturgia. Il coro ha assecondato, con elevata abilità vocale ed intonazione sempre controllata, la maestria del suo direttore Fabrizio Barchi, che spesso ha esaltato con gesto sobrio ma deciso la complessità della partitura, usando sovente la direzione chironomica e la mimica facciale. Per oltre venti minuti di musica al coro non è stata mai ridata l’intonazione, e questo dimostra una preparazione estremamente accurata 23 CRONACHE CORALI ed esemplare. Personalmente ho ascoltato i migliori complessi corali europei, anche d’Oltre Manica, molto blasonati e noti ad un vasto pubblico, e devo dire che il Musica Nova non è certamente da meno, giacché ha dimostrato di saper affrontare il contrappunto palestriniano, dispiegandolo in un fraseggio scorrevole e ben articolato. Il maestro Barchi ha scavato nella partitura ricavandone quella appropriata cantabilità, precipuamente italica, consona all’implicita vocalità del Palestrina; la scansione del tactus, rigorosamente “alla breve” o “alla Palestrina”, ha visto i protagonisti del coro sottolineare con leggeri movimenti del capo o col leggiadro ondeggiare delle vesti delle coriste, l’andamento ritmico e melodico del discorso musicale. Al termine (il concerto non è mai stato interrotto da applausi) una stupenda pagina policorale di Claudio Monteverdi: il mottetto “Nisi Dominus” a nove voci, in doppio coro, dal Vespro della Beata Vergine Maria: musica più “avanzata”, di epoca successiva al Palestrina, ma che non oscura certamente la straordinaria inventiva della così detta Scuola Romana. Anche il contesto ambientale dell’antica Basilica di S. Apollinare ha contribuito all’esaltazione dell’arte palestriniana attraverso la meravigliosa architettura di Ferdinando Fuga risalente alla prima metà del XVIII secolo. È inoltre interessante sapere che in questa Basilica ha operato a lungo, e qui fu inumato, il grande musicista, nativo di Marino, Giacomo Carissimi. Il coro Musica Nova, per concludere e augurare un sereno e gioioso Natale, ha eseguito a memoria, il mottetto Weihnachten (del 1845) di Felix Mendelssohn. Al termine un tripudio di applausi per questa manifestazione di alto rango artistico in onore del “Princeps Musicae”, Giovanni Pierluigi da Palestrina, e a sua “sempiterna gloria”. Amen 24 25 BACHECA 26 BACHECA BACHECA Giovani in... Canto edizione 2016 di Elisa Piccioni Nel Dicembre del 2002 il Coro Giovanile Diapason organizzava una rassegna di Cori Giovanili: “Giovani in...canto” si chiamava, un titolo che all’epoca ci sembrava originale, oggi probabilmente è il termine tra i più abusati nella titolazione di rassegne e di cori legati alla gioventù, e va bene così. Ospiti di quel primissimo esperimento di una rassegna corale impostata su un tipo di formazione che di lì a pochi anni avrebbe preso sempre più piede e spazio nel mondo della coralità erano la C.G.T, ossia la Corale Giovanile Tuscolana, un Coro di giovani cantori di Frascati che attraverso vari passaggi sono il gruppo attuale che opera a Frascati, il Coro Decanter diretti dal Maestro Notrica, ed il Coro Operton di Zagarolo diretto da Mauro Marchetti, formazione non più in attività. Da allora, decine di cori e di grandi maestri si sono succeduti ai Castelli Romani per la rassegna che non ha avuto momenti di pause, da F. Barchi a D. Szàbo, da C. Zanon a D. Monte, R. Scafuri a C. Pavese, abbiamo avuto il piacere di ospitare importanti formazioni corali che ci hanno permesso di condividere con loro emozioni ed esperienze bellissime, fatte di collaborazione, ospitalità e divertimento. Perchè se tutti i cori ospiti “romani” hanno partecipato alla rassegna nelle modalità consone, con l’esibizione prima ed il piacere di un momento di convivialità nel post- concerto, da sempre con i cori più lontani il Coro Diapason (con la Collaborazione del Coro “Unisono” del Liceo “Volterra” di Ciampino) si è cimentato nell’impresa di “ospitarli”, accoglierli a Roma, facendo far loro un giro nella Capitale e poi un concerto, invitandoli a visitare i Castelli Romani il giorno dopo (dove i giovani coristi del Diapason risiedono in larga parte) e chiudere con un altro concerto; insomma una 3 giorni piena di musica, tour, pranzi al sacco, concerti, risate, notte fonda, famiglie. Che i ragazzi venissero da Salerno piuttosto che da Torino, dall’Ungheria piuttosto che da Torviscosa, la ricetta è sempre stata questa, con una modalità che potremmo definire di “gemellaggio”, ma senza la “pretesa” di dover essere ricambiati come avviene in questi casi. Lo spirito dell’iniziativa nasce proprio nell’esigenza di conoscere e di far conoscere quando è possibile splendide realtà corali giovanili che ci sono in Italia, portarle a Roma, e già questo compensa lo sforzo di un impresa titanica completamente autogestita dal coro Diapason sotto il profilo organizzativo e sotto quello economico. Nel frattempo, in questi anni, il mondo della coralità giovanile si è espanso oltre ogni dire, ed anche le manifestazioni che hanno come intento la diffusione di questo settore specifico hanno raggiunto risultati eccezionali (è sufficiente ricordare le splendide edizioni del Vokalfest organizzate dall’Anonima Armonisti o il Musicantium del Coro Lavinium); il”Giovani in..canto” ha mantenuto sempre la stessa formula, con “teatro” una Chiesa del centro di Roma con concerto sacro ed un concerto più leggero ai Castelli, Frascati, Grottaferrata, e negli ultimi anni Rocca di Papa. Quest’anno l’ospite è di statura nazionale: sarà di scena l’AVE, l’ Arcova Vocal Ensemble, un gruppo di 25 giovani cantori che costituisce il Coro Giovanile della Val d’Aosta diretti da Davide Benetti, che ne è anche il cofondatore; nato in occasione del Seminario Europeo per Giovani Compositori di Aosta nel 2014, il gruppo è compostoda una trentina di giovani musicisti valdostani provenienti da diverse realtà corali regionali della Val d’Aosta; tra i suoi obiettivi è di essere parte attiva della crescita 27 e della valorizzazione dell’importante repertorio polifonico italiano, commissionando brani inediti ad importanti a giovani compositori del panorama italiano quali Manolo Da Rold, Federico Incitti, Corrado Margutti e Davide Sanson; proprio la scorsa estate ha collaborato accanto ai compositori Philip Lawson, Randall Stroope e Eva Ugalde. Il weekend dell’Immacolata sarà ricco di appuntamenti corali, se potete inserite anche questo in agenda, non ve ne pentirete! BACHECA Giovani in Canto …. a Roma: Venerdì 9 Dicembre, ore 20.15 – Via del Corso a Roma, Chiesa dei Santi Nomi di Gesù e Maria Coro “Diapason”, “Arcova Vocal Ensemble”, “Roma Vocal Ensemble” Sabato 10 Dicembre, ore 18.30 – Rocca di Papa, Chiesa del Sacro Cuore. Coro “Unisono” del Liceo “Volterra”, Coro “Diapason”, “Arcova Vocal Ensemble”. 28 BACHECA V rassegna corale compositori viventi per Cori di Voci bianche e Misti DEDICATA A BRUNA LIGUORI VALENTI DOMENICA 4 DIC. 2016 ore 16,30, presso il Bruna Liguori Valenti - Speciale GIOVANNI GUACCERO, MUSEO ARTI E TRADIZIONI POPOLARI, Roma Ideata da Alessia Calcagni Cori partecipanti: Cori Voci Bianche: Quartetto di voci bianche della Terra Dir. A. Calcagni Coro I Fiori Musicali Dir. C. Bortolato Cristina Bortolato Coro Aurora Di Bastia Umbra Dir. S. Piccardi Coro Matteotti e Coro Matteotti Junior di Aprilia Dir. G. Vescovi Al pianoforte M° Riccardo Toffoli Con il Patrocinio dell’Associazione NUOVA CONSONANZA e della A.R.C.L. Ore 15 Incontro di studi: Vocalitá Infantile e Musica Contemporanea, nell’esperienza Corale dell’Aureliano di Bruna Liguori Valenti Intervengono: M° Andrea Basevi M° Maria Grazia Bellia M° Angela Caporale M° Piero Caraba M° Guido Coppotelli M° Giovanni Guaccero M° Carmelina Sorace M° Tullio Visioli Cori Misti: Coro Cittá di Roma Dir. M. Marchetti Mauro Marchetti Coro Meridies Dir. C Sorace Milly Carmelina Sorace Pianoforte: M° Simone Vallini M° Riccardo Toffoli Chitarra: M° Domenico Ascione Violoncello: M° Enrico Peluso Percussioni: Nicola Raffone Voce recitante: Daniele Petruccioli, Sandra Del Maro Violino: M° Pio Spiriti Soprano: Cristiana Arcari Con la partecipazione straordinaria della CorAle Femminile Aureliano Dir. P. Lanciani 29 BACHECA Oltre il Lazio... Si è svolta il 13 novembre 2016 nella città di Matera la VI edizione del Concorso Corale Internazionale “Antonio Guanti”. Nell’auditorium “R. Gervaso” si sono esibiti cori di alto livello da tutta Italia, in un clima di sana competizione ma anche di intenso scambio corale e culturale. I cori sono stati giudicati dai Maestri Walter Marzilli (Presidente della Giuria), Andrea Angelini, Giovanni Conti, Manolo Da Rold e Stefano Da Ros. A rappresentare la coralità laziale il Coro Femminile Eos del M° Fabrizio Barchi che ha ottenuto il secondo posto in fascia oro e il Coro Femminile Floreos del M° Federico Incitti che ha ottenuto il premio speciale per il progetto del programma presentato. Vi invitiamo a visitare le pagine web e Facebook del concorso per foto e video della competizione: http://www.antonioguanti.org/ https://www.facebook.com/ConcorsoGuanti/?fref=ts CATEGORIA B – CORI DI VOCI GIOVANILI E ADULTI PRIMO POSTO Ensemble Vocale Libercantus M° Vladimiro Vagnetti, Perugia 96/100 SECONDO POSTO Coro Femminile Eos M° Fabrizio Barchi, Roma 92.60/100 TERZO POSTO EX AEQUO Ensemble EquiVoci, Genova 87.40/100 Coro della Virgola, M° Pasquale Veleno, Pescara 87.40/100 PREMI SPECIALI - Premio speciale “Antonio Guanti” al Coro Femminile Floreos e al direttore M° Federico Incitti per il progetto del programma presentato; - Premio Speciale “A. Ba. Co” per la migliore esecuzione di un brano di autore contemporaneo italiano all’Ensemble Vocale Libercantus e al M° Vladimiro Vagnetti per l’esecuzione del brano “Insenso” di Lorenzo Donati. 30 BACHECA Oltre il Lazio... Sabato 19 e domenica 20 novembre si è tenuta la XXXIII edizione del Concorso Polifonico Nazionale Guido d’Arezzo. Anche quest’anno il meglio del meglio della coralità italiana ha preso parte allo storico e prestigioso concorso in terra aretina a colpi di polifonia. Pubblichiamo sul numero di dicembre di LazioInCoro i risultati del concorso, complimentandoci con i vincitori e con tutti i partecipanti, ed in particolare con il Coro Incantus di Civitavecchia in quanto parte della grande famiglia dell’ARCL! Vi invitiamo a visitare la pagina Facebook della Fondazione Guido d’Arezzo (https://www.facebook.com/ pg/FondazioneGuidodArezzo) dove sono stati pubblicati i video del concorso! Categoria 1 - cori a voci miste TERZO PREMIO Coro Incantus di Civitavecchia Categoria 2 - cori a voci pari SECONDO PREMIO Coro La Rupe di Quincinetto TERZO PREMIO Coro La Bottega Musicale di La Loggia Categoria 3 - gruppi vocali PRIMO PREMIO Genova Vocal Ensemble di Genova SECONDO PREMIO ex-aequo Ensemble Mousikè di Muggiò Compagnia Virtuosa di Pescara TERZO PREMIO Ensemble Vogliam Cantare di Trento Premi speciali - migliore brano rinascimentale Ensemble Mousikè di Muggiò - migliore brano contemporaneo italiano Genova Vocal Ensemble di Genova - miglior programma alla Compagnia Virtuosa di Pescara - premio Feniarco al coro La Rupe per la sinergia compositore/esecutore 31 CHORALITER FENIARCO: La coralità al tempo del web Come esaminato nella consulta dei Referenti lo scorso 23 ottobre, la Feniarco sta realizzando un progetto APS denominato “La coralità al tempo del web”, articolato in 2 direzioni: 1 - Ammodernamento dell’interfaccia comunicativo-informatica di FENIARCO e del sistema delle Associazioni Regionali. 2 - Formazione specifica sul fundraising (di cui abbiamo relazionato nella scorsa stagione) e in questa direzione proseguono gli incontri mirati tra lo staff e la scuola di fundraising di Roma per approfondire e apprendere una metodologia da parte di FENIARCO che dovrebbe concretizzarsi in un documento, breve e concreto, che fornisca indicazioni alla coralità su come avviare attività di reperimento fondi da soggetti terzi. Ora è il momento dello sviluppo del FILONE INFORMATICO del progetto, che prevede l’ammodernamento del sito della Feniarco (che è stato fatto nel 2006), con una importante implementazione che prevede la interconnessione stretta tra i siti delle singole regioni e quello della federazione, con grandi vantaggi funzionali per tutti i soggetti e per il movimento nella sua interezza. Importante dunque, al di là delle ovvie e previste “personalizzazioni” dei propri siti da parte delle Regioni, le funzionalità, i “comportamenti” e le modalità d’uso sono le stesse e dovranno essere gestite con competenze comuni. A motivo di ciò sono previste delle giornate di formazione con web master (Amministratore di sito e 1 o 2 editor) a livello nazionale. L’ARCL sarà coinvolta il 10/11 dicembre nell’incontro di formazione che si svolgerà a Roma. 32 World Choral Day CHORALITER Un appuntamento corale internazionale per celebrare i valori della solidarietà, della pace e della comprensione! In oltre vent’anni, sono migliaia i cori che hanno partecipato e si sono uniti simbolicamente per festeggiare la Giornata mondiale del canto corale organizzata da IFCM (la federazione internazionale per la musica corale) durante la seconda domenica di dicembre (quest’anno il giorno 11) e nei giorni precedenti o successivi. Sul sito www.worldchoralday.org è possibile iscrivere il proprio concerto, con tutte le informazioni (luogo, ora, nome del coro e numero di cantori coinvolti), per condividere il momento corale e scaricare i materiali per la promozione dell’evento. 33 STORIE DI COPERTINA Da molti anni ormai la copertina di dicembre di LazioinCoro è stata dedicata a CoRIncontro, la Rassegna delle realtà corali del Reatino, che si è sempre svolta nella bella Basilica di S. Domenico sullo sfondo maestoso dell’organo Dom Bedos Roubo. Quest’anno, purtroppo, la rassegna non si è potuta tenere, per una serie di cause non certamente liete, alle quali si aggiunge anche la perdita di Monsignor Luigi Bardotti, rettore della Basilica, che ci ha sempre accolto con grande amicizia e simpatia. Siamo grati al Coro del CAI per averci fornito la foto di una sua esibizione nella Basilica perché insieme con tutta l’ARCL ci permette di esprimere l’augurio più affettuoso a tutti gli amici di quel territorio di tornare quanto prima alla normalità, alla tranquillità e alla gioia di ritrovarci tutti insieme per riprendere la nostra bella manifestazione e progettare altre iniziative per la valorizzazione della coralità reatina tutta. 34