Argomento 5 Triennio

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Verso la deriva autoritaria
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La crisi del sistema liberale italiano
Diffuso malessere sociale: costo della vita,
disoccupazione, difficoltà a riconvertire l’industria
bellica, mobilitazioni dei contadini tornati dalla
guerra più consapevoli dei loro diritti
Media borghesia: rivendica il mantenimento dello
status acquisito durante la I guerra mondiale
Lotte sociali del 1919-1920 (biennio rosso)
Questione nazionalistica (rivendicazione della
Dalmazia e di Fiume)
I nuovi partiti del 1919: Partito popolare e Fasci di
combattimento
Verso la deriva autoritaria
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La crisi del sistema liberale italiano
Elezioni del 1919: affermazione del Partito socialista
(156 seggi) e del Partito popolare (100 seggi) = i
liberali perdono la maggioranza assoluta in
Parlamento
Crescente instabilità politica. Le elezioni del 1921
confermano la crisi dei liberali. Nasce il PNF
Congresso del PNF del 1922 a Napoli: decisa
mobilitazione generale delle “camicie nere” (27-28
ottobre 1922; “marcia su Roma”)
30 ottobre 1922: V. Emanuele III rifiuta di
proclamare lo stato d’assedio e nomina Mussolini
presidente del Consiglio.
Prima fascistizzazione
• 1923: Organizzazione del PNF: Gran Consiglio, Milizia
volontaria (MVSN)
• 1923: Riforme GENTILE (scuola) e ACERBO (con
25% = maggioranza di due terzi dei seggi)
• 1924: ELEZIONI con la Lista nazionale (65% dei voti)
• Risultati contestati da MATTEOTTI, AVENTINO e
assunzione di responsabilità di Mussolini (3 gennaio
1925): inizia la dittatura. Tentativi di attentati (1925).
• Gran Consiglio = organo supremo del partito,
costituzionalizzato nel 1928 (diventa, di fatto, un organo
dello Stato): possibilità di intervenire nelle scelte
politiche, facoltà di indicare eventuale successore di
Mussolini e di decidere sulla successione al trono.
Prima fascistizzazione
LEGGI FASCISTISSIME (1925-1926):
• Modifica Statuto albertino (rafforzamento presidente del
Consiglio)
• Sindacati esautorati, associazioni sotto controllo della polizia
• Abolizione amministrazioni locali (podestà)
• Annullati i passaporti, soppressi i giornali, sciolti i partiti,
confino di polizia
• Polizia politica (OVRA)
• Tribunale speciale per la difesa dello stato
• Riforma elettorale (Acerbo): “le masse” non avevano la
capacità di scegliere i propri rappresentanti. Candidati scelti
dal PNF e poi sottoposti a plebiscito.
LA DITTATURA
• Fascistizzazione della burocrazia, della scuola, dell’università.
Licenziamento di chi non aderiva al PNF
• Inquadramento della gioventù nelle organizzazioni fasciste (Opera
Nazionale Balilla). 1937: Gioventù italiana del littorio
• 1931: Scuola di MISTICA FASCISTA
• Scioglimento della Camera. Funzioni al Gran Consiglio
• 1929: CONCILIAZIONE STATO CHIESA. Patti Lateranensi:
religione cattolica diventa di Stato; insegnamento della religione a
scuola, sostentamento del clero
• 1929-1934: creazione dell’ORDINAMENTO CORPORATIVO
• 1939: CAMERA DEI FASCI E DELLE CORPORAZIONI
• 1938: approvazione delle leggi razziali
• CULTURA: sotto il controllo del MINCULPOP (ministero della
cultura popolare)
LA DITTATURA
POLITICA ESTERA
• Anni ‘20: appoggio alla Francia e penetrazione dei BALCANI
(Grecia, 1923); conquista di Fiume (1924). Tentativo di estendere
l’influenza su Albania, Romania, Ungheria, Siria e Libia
• Contro emigrazione. Soluzione coloniale: Libia (1922-1932),
Etiopia (1934-1936)
ECONOMIA:
Rivalutazione della Lira (quota 90)
Legge a favore di monopoli, lavori pubblici (bonifiche, strade,
ferrovie), creazione di IMI e IRI
AUTARCHIA: battaglia del grano, Agip….
• Oppositori:
• Benedetto Croce
• Gaetano Salvemini
• GIUSTIZIA E
LIBERTA’: Carlo
Rosselli, Emilio Lussu,
Piero Gobetti. TERZA
VIA fra fascismo e
comunismo. Partito
d’Azione
• Oppositori:
• Concentrazione antifascista
(Parigi): socialisti (Pertini,
Nenni), repubblicani.
• PARTITO COMUNISTA
• GRAMSCI: tesi di Lione.
Fascismo come fase
avanzata della reazione
borghese.
• 1934: accordo comunistisocialisti contro fascismo
NAZISMO
1923: insurrezione per crisi
economica
1930: Hitler ottiene il 18,3% dei voti
1931-1932: destra unita contro
soluzione repubblica
1932: Hitler vice cancelliere con
37% dei voti
1933: Hitler cancelliere, incendio
del Reichstag e leggi eccezionali
1933-1934: epurazione dei
funzionari statali e abolizione dei
Lander
Costituzione della GESTAPO
30 giugno 1934: notte dei Lunghi
Coltelli (eliminazione delle SA)
2 agosto 1934: HITLER, Fuhrer del
Reich
Nazismo: fondamenti teorici
• NEMICI: marxismo (lotta di classe), liberalismo (simbolo
della corruzione delle classi borghesi)
• MITO NEGATIVO: EBRAISMO dal quale discendevano
marxismo, liberalismo e democrazia
• IDEOLOGIA: MITO DEGLI EROI (Hegel, Nietzche)
• RAZZISMO: Chamberlain: supremazia della razza bianca
• RAZZISMO: Spengler: tramonto dell’occidente, fine dei
valori dell’umanesimo
• RAZZISMO: Rosenberg: MISSIONE DELLA RAZZA
ARIANA 1) distruzione dell’universalismo, 2) distruzione
dell’individualismo
• STATO = NON IL FINE MA IL MEZZO per raggiungere
una civiltà ideale dominata dalla RAZZA ARIANA
Nazismo: i TRE PILASTRI
Il POPOLO:
• Referente del potere di Hitler = legame diretto volto a
eliminare qualsiasi forma di rappresentanza politica
• Legame naturale fra il Fuhrer e il popolo = negazione dell’atto
di sopraffazione proprio delle dittature tradizionali
• FUHRERBEFEHL = ogni atto/ogni azione doveva essere
sottoposta all’approvazione di Hitler
• FUHRERPRINZIP = ogni controversia doveva essere risolta
secondo il principio di autorità, che rimandava sempre alla
volontà del Fuhrer (Hitler)
Nazismo: i TRE PILASTRI
Il Movimento:
• Organizzazioni di massa del regime: Partito; Gioventù
hitleriana; Fronte del Lavoro; Forza attraverso la gioia
(tempo libero e attività ricreative)
• SS: nucleo razzialmente puro della “grande Germania”: anima
ed élite del regime che doveva organizzare la liturgia
pubblica e la mobilitazione di massa
Lo Stato:
• Rigidamente controllato dal Partito e dominato dal potere
assoluto del Fuhrer
• Sincronizzazione: sovrapposizione fra i ruoli del partito e
quelli della dirigenza politico-amministrativa
Il regime totalitario
• Volontà del FUHRER= UNICA LEGGE RICONOSCIUTA
• Sospensione delle libertà: asservimento della magistratura
• TERRORE: GESTAPO, CAMPI DI CONCENTRAMENTO
• MINISTERO DELLA PROPAGANDA (GOEBBELS): ogni
aspetto della società doveva essere nazificato
• LOTTA ALLE CHIESE: 1) concordato con Chiesa cattolica
del 1933, 2) Tentativo di nazificare le chiese protestanti, 3)
fondazione di una CHIESA DEL REICH. Nel 1938 la
maggioranza dei pastori giurò fedeltà a HITLER
Il regime totalitario
• 1935: LEGGI DI NORIMBERGA: discriminazione verso le
minoranze. Pogrom contro gli ebrei. Sterilizzazione e morte
per i malati non guaribili.
• 1934-1935: ASSERVIMENTO DEL LAVORO AL
NAZISMO
• Creazione di un ordinamento corporativo e della Camera
dell’ECONOMIA del REICH
• Coordinamento della produzione. Conversione dell’economia
in economia di guerra
• Creazione di una aristocrazia contadina
• RIANNESSIONE DELLA SAAR, RIARMO,
CONTENIMENTO RIPARAZIONI DI GUERRA
SPAGNA
CONTESTO: crisi politica
(perdita colonie) ed
economica; problema
regionale
1923: dittatura Primo de
Rivera fino a 1930
1931: vittoria forze
repubblicane
1931-1933: governo
repubblicano socialista
1933-1935: biennio NEGRO.
Falange e CEDA di Gil
Robles
1936: vittoria Fronte Popolare
13.7.1936: insurrezione
dell’esercito.
SPAGNA
1936-1939
GUERRA CIVILE
1936-1938: GOVERNI di
coalizione deboli
3-6 maggio 1937:
repressione degli anarchici
e del Partito di unificazione
marxista (Barcellona)
1939: rotta di Barcellona e
sconfitta della rivoluzione
SIGNIFICATO
Per la prima volta un
regime fascista si afferma
con una GUERRA
CRUENTA.
I FASCISMI IN EUROPA
• Austria: regime cristiano autoritario di DOLLFUS (Fronte patriottico dal
1934)
• Ungheria: da anni ‘20 regime reazionario. Nel 1932 generale GOMBOS
con influenza CROCI FRECCIATE (filonaziste)
• Polonia: governo autoritario maresciallo PILSUDSKI. 1935: dittatura dei
colonnelli
• Jugoslavia: regime autoritario sotto re Alessandro I e poi regime
corporativo fascista
• Bulgaria: dittatura militare
• Romania: regime autoritario, 1938 partito unico di ispirazione fascista
• Grecia: dittatura generale Metaxas di ispirazione fascista
• Turchia: regime dei Giovani Turchi
• Lettonia ed Estonia: dittature conservatrici
• Portogallo: 1926 colpo di stato militare e da 1933 dittatura di Antonio
SALAZAR (ESTADO NOVO, di ispirazione fascista).
L’Europa negli anni 30
Caratteristiche dei fascismi
TRE FASI DI SVILUPPO:
• 1) LOTTA PER IL POTERE: appoggio forze conservatrici
• 2) USO BONAPARTISTICO dell’autorità dello Stato. FASE
AUTORITARIA “parlamentare” prima dell’annientamento delle
forze avversarie
• 3) MONOPOLIO POLITICO. STATO TOTALITARIO
• FASCISMO: più anime (repubblicana-sindacalista rivoluzionaria;
monarchica-clericale e di conservatrice di destra). LIMITATO
dalla presenza della Chiesa cattolica (CONCORRENZA
nell’educazione della gioventù). FASE BONAPARTISTICA più
lunga rispetto a nazismo
• NAZISMO: monolitico, nessuna influenza di “sinistra”.
Caratteristiche dei fascismi
• ESTREMIZZAZIONE DELLA RISPOSTA
BONAPARTISTICA
• MISSIONE DEI FASCISMI: 1) ricostruire unità organica della
nazione, 2) articolare una società GERARCHIZZATA
• BASI DEL SUCCESSO: 1) la crisi economica e politica alimenta
consenso nella piccola borghesia che si sentiva minacciata da
classe operaia e sottoproletariato, 2) appoggio della grande
borghesia industriale desiderosa di sconfiggere i partiti di sinistra,
3) riorganizzazione della società in nuove forme di organizzazioni
(CORPORATIVISMO)
• CULTO DEL CAPO
• MONOPOLISMO DEL POTERE, TERRORE
• IMPERIALISMO
Le interpretazioni del fascismo
• Le interpretazioni classiche
(P. Gobetti, P. Nenni, I. Bonomi, B. Croce…)
Fascismo= esito delle anomalie e dei ritardi del
processo di unificazione nazionale
Fascismo= prodotto dello scontro di classe,
funzionale al rafforzamento del capitalismo
Fascismo=fenomeno piccolo borghese, espressione
delle preoccupazioni dei ceti piccolo-borghesi
travolti dalla crisi
Fascismo=malattia morale (Croce), parentesi nella
storia italiana
Le interpretazioni del fascismo
• Interpretazione marxista vs. Revisionismo
Interpretazione marxista: Fascismo = regime
reazionario, espressione degli interessi del grande
capitale e delle classi dirigenti borghesi.
Renzo De Felice (revisionismo storiografico):
1. Rifiuto della tesi marxista
2. Attenzione sul nesso fra dittatura e ceti medi.
Fascismo = regime con una solida base sociale,
principalmente nei ceti piccolo-borghesi.
3. Ruolo delle realizzazioni sociali ed economiche
Le interpretazioni del fascismo
• Le interpretazioni della sociologia
1: regime fondato sulla pervasività del controllo sociale
2: uso spregiudicato dei nuovi mezzi di informazione per
la creazione del consenso
3: categoria della modernizzazione = regime volto a
promuovere un processo di modernizzazione dall’alto
4: industrializzazione/gruppi sociali: identità non
strutturate spingono gruppi sociali ad affidarsi al potere
assoluto di un leader carismatico. Fascismo prodotto da
atteggiamenti della piccola borghesia: paura della
libertà, insicurezze individuali prodotte dalla morale
Le interpretazioni del fascismo
• Le nuove prospettive
(A. Aquarone, V. Castronovo, M. Isnenghi…)
Critica sia delle interpretazioni classiche di scuola
liberale che delle interpretazioni marxiste.
Fascismo = prodotto dei conflitti irrisolti e delle
pulsioni causate dall’irrompere della modernità in
una società arretrata come quella italiana.
Le interpretazioni del nazionalsocialismo
• Nazismo = degenerazione non solo tedesca (risposta
alla tesi Usa del nazismo come sviluppo lineare della
storia tedesca)
• Nazismo = sviluppo indotto dalla politica estera
hitleriana
• Nazismo = radicalizzazione del bonapartismo
• Nuova storia sociale:
Origini del nazismo nel periodo pre I guerra
mondiale: affermazione società autoritaria e
plebiscitaria, dominio combinato di un’élite pre-moderna
(Junker), burocrazia statale, borghesia capitalistica
economicamente forte ma politicamente immatura
Nazismo = deviazione rispetto all’evoluzione
democratica di GB e Francia
Le interpretazioni del nazionalsocialismo
• Le interpretazioni delle microstorie:
Volta ad evidenziare gli atteggiamenti individuali e
collettivi (eroismi, vigliaccherie, indifferenza dei
cittadini…).
Problemi:
1) Adesione empatica ai temi trattati
2) Critica degli stereotipi creati dal senso comune
storiografico
Le interpretazioni del fascismo giapponese
• Maruyama Masao (1946)
Fascismo dal basso = insieme dei gruppi che
raccolgono le aspirazioni della piccola borghesia
contro il grande capitale (zaibatsu)
Fascismo dall’alto = regime ha le origini nella
restaurazione Meiji e nel conseguente processo di
modernizzazione capitalistica condotto da una
oligarchia di samurai di rango intermedio.
Ruolo delle tensioni generate dal rapido passaggio
da un’organizzazione feudale al capitalismo
monopolistico
Le interpretazioni del fascismo giapponese
• Le peculiarità del regime giapponese
1) Ruralismo: comunità tradizionali come modello
ispiratore dell’intera società giapponese
2) Familismo: Giappone = una «famiglia allargata»
in cui i sudditi dovevano lealtà, obbedienza e
rispetto al tenno (l’imperatore = padre-capo della
comunità)
3) Panasiatismo: primato del Giappone sugli altri
popoli dell’Asia, che dovevano essere «liberati»
dal gioco dei loro governi.
Le interpretazioni del fascismo giapponese
• Le assenze
1) L’assenza del partito unico: sostituito dalle
associazioni guidate da funzionari della
burocrazia statale
2) L’assenza del dittatore: sostituito
dall’imperatore (tenno)
3) L’assenza del «fatto traumatico»: assenza di
organizzazioni antagoniste (socialiste, operaiste)
in grado di portare avanti la lotta di classe, dopo le
persecuzioni degli anni Venti
Le interpretazioni del fascismo giapponese
• I problemi aperti
Difficoltà di applicare i concetti europei al caso
giapponese: rischio di riduzionismo storiografico
Difficoltà di applicare le interpretazioni giapponesi in
un’ottica comparata con i casi europei (rischio di
ampliare la portata del caso giapponese)
Quale definizione?
Tennosei fashizumu = fascismo del sistema
imperiale
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