glossario elementare di termini economici

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GLOSSARIO ELEMENTARE DI TERMINI ECONOMICI
A LIVELLO INTRODUTTIVO PER GLI STUDENTI DI ECONOMIA APPLICATA
ALL'INGEGNERIA
Parte 1 A - B
Parte 2
C
Parte 3
D-L
Parte 4
M–R
Parte 5
S -Z
Parte 6
Alcuni articoli del Codice civile
e principi contabili
A
ABBUONI
Somme che una parte (tipicamente il venditore) rinuncia a percepire pur avendo a suo tempo
acquisito dalla controparte il diritto a percepirle. Tale rinuncia non avviene senza motivo: tipico
il caso di una motivata rimostranza sulla natura della fornitura da parte dell’acquirente,
rimostranza che porti a un accomodamento.
Nel conto economico i ricavi vanno registrati al netto di abbuoni, resi e sconti.
ABI Associazione bancaria italiana.
E' l'associazione che, dal 1919, raggruppa tutti gli operatori bancari e finanziari italiani.
ABUSO DI INFORMAZIONI PRIVILEGIATE
Reato compiuto da chi, essendo in possesso di informazioni privilegiate in ragione della
partecipazione al capitale di una società, ovvero dell'esercizio di una funzione, anche pubblica, di
una professione o di un ufficio: I. acquista, vende o compie altre operazioni, anche per interposta
persona, su strumenti finanziari avvalendosi delle informazioni medesime; II. senza giustificato
motivo, dà comunicazione delle informazioni, ovvero consiglia ad altri, sulla base di esse, il
compimento di taluna delle operazioni di cui sopra (art. 180, comma 1, Tuf). Individua altresì il
reato compiuto da chi, avendo ottenuto, direttamente o indirettamente, informazioni privilegiate,
acquista, vende o compie altre operazioni, anche per interposta persona, su strumenti finanziari
avvalendosi delle ripetute informazioni (art. 180, comma 2, Tuf).
L‘equivalente inglese dell’abuso di informazioni privilegiate è l’insider trading.
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ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE SUL MERCATO
Rientra tra i comportamenti sanzionati dalle norme antitrust. Si configura in particolare quando:
a) si impongono direttamente o indirettamente prezzi di acquisto, di vendita o altre condizioni
contrattuali ingiustificatamente gravose;
b) si impediscono o limitano la produzione, gli sbocchi o gli accessi al mercato, lo sviluppo
tecnico o il progresso tecnologico, a danno dei consumatori;
c) si applicano nei rapporti commerciali con altri contraenti, condizioni oggettivamente diverse
per prestazioni equivalenti, così da determinare per essi ingiustificati svantaggi nella
concorrenza;
d) si subordinano la conclusione dei contratti all'accettazione da parte degli altri contraenti di
prestazioni supplementari che, per loro natura e secondo gli usi commerciali, non abbiano alcuna
connessione con l'oggetto dei contratti stessi.
ACCESSO
In linea generale accesso significa possibilità di raggiungere ed utilizzare; si trova questo termine
in espressioni quali accesso al credito, accesso al mercato, accesso alle tecnologie, accesso alle
materie prime e simili. Per esempio nella definizione di concorrenza perfetta si pone come
condizione che le imprese abbiano pari possibilità di accesso ai fattori della produzione e ai
mercati di collocamento dei prodotti. In questo senso si ha simmetria tra il concetto di accesso al
mercato (punto di vista del potenziale acquirente) e quello di collmento sul mercato (punto di
vista del potenziale venditore).
Nel linguaggio della net economy (economia in rete) accesso assume non solo il significato
diretto e ovvio di raggiungere e utilizzare la rete, ma più in generale quello di “esserci nella
rete”, cioè di farne parte, di non restare esclusi. Ma anche di essere riconosciuti dagli altri come
parte integrante della rete. E’ evidente che la globalizzazione incide sul concetto di accesso che
deve ora riguardare l’universo e non solo il microsistema di più immediata appartenenza. Ancor
più evidente è che la questione dell’accesso è fortemente interconnessa con quella dello sviluppo
delle tecnologie ITC che rendono possibile in modo rapido ed efficace l’accesso a distanza.
Il rilievo dell’accesso nell’attuale fase di sviluppo dell’economia ha portato alcuni studiosi a
teorizzare che la nostra sarebbe l’economia dell’accesso o addirittura l’era dell’accesso: uno
slogan semplicistico, ma efficace può essere: “il nuovo mercato è la rete, la nuova proprietà è
l’accesso”. In effetti si registra un’evoluzione per alcuni versi sociologica oltre che economica
dalla identità strutturata attorno al concetto di proprietà, all’identità riconosciuta attraverso le
possibilità di accesso. Nuove classi sociali vengono a strutturarsi in base al livello di accesso cui
ciascuna di esse ha diritto o meglio che riescono veramente a conseguire a fronte di un diritto
teorico uguale per tutti. E’ curioso che il termine accesso sia lo stesso usato per esprimere
difficoltà e diritti dei portatori di handicap.
Si riducono alcune barriere, per esempio si riduce il blocco costituto dalle distanze, almeno per la
fase della comunicazione, ma rimangono alcune vecchie o nuove difficoltà, quali la lingua,
l’approccio culturale, il ceto di appartenenza.
Forse i limiti all’accesso sono la causa delle nuove esclusioni che riguardano chi non può
accedere alla rete perché non sa come farlo, perché non ha l’alfabetizzazione necessaria (non
parla la “lingua”) e/o perché gli altri, detentori del diritto di accesso, non lo riconoscono come
“omogeneo”. Impietoso, ma rivelatore il “gioco” di sbattere via i non graditi dalla comunità delle
“chat” .
Istruttivo anche il successo delle card: tutti club (dai lettori dei giornali agli utenti di un servizio)
si sostanziano con una card che identifica l’appartenenza e dà l’accesso, card che è soprattutto
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uno status symbol aldilà degli effettivi vantaggi che assicura e fotografa chi ha l’accesso rispetto
a chi non lo ha.
La possibilità privilegiata di accesso deriva tanto dall’attrezzatura necessaria, ormai alla portata
di molti, quanto piuttosto dal saper fare; ma non solo il saper fare, a volte il limite sta nel non
disporre della rubrica degli “indirizzi” necessari per l’accesso, gli indirizzi di quelli che ti
“rispondono”. Il valore è la rubrica, nel senso dei contatti in base ai quali gli altri ti accolgono
nella rete o, meglio, nella “maglia giusta”.
E’ innegabile, comunque, che la possibilità di accesso per via telematica dischiude nuove
opportunità, anche se non manca chi fa notare che si potrà pur vendere il salame dalle fattorie
italiane via INTERNET in Australia, ma poi il salame per completare la vendita occorre sempre
portarlo in Australia e quindi la logistica ha la sua rivincita.
Due riflessioni su Università e accesso: si pone la questione se - ed eventualmente come - debba
essere selettivo l’accesso all’Università; si pone anche la questione di quali accessi apra
l’Università, come strumento di promozione della cultura e delle capacità di apprendere e/o come
occasione professionalizzante.
Tra i parametri condizionanti l’accesso va considerata la ricerca dell’attenzione delle persone alle
quali si vuole accedere.
ACCISE
Le accise sono imposte indirette sulla produzione e sui consumi, denominate anche imposta di
fabbricazione o imposta di consumo, che sono commisurate alla quantità e non al valore del bene
acquistato; tipico il caso della benzina sulla quale il carico fiscale è un tot per litro e non una
percentuale del prezzo pagato.
A titolo d’esempio, sono riportati nel grafico i valori del prelievo fiscale totale (accisa più IVA)
sul gasolio per autotrazione in diversi Paesi dell’UE. Come si può vedere, il valore medio si
aggira intorno a mezzo euro con una punta in Inghilterra che si avvicina a un euro.
Imposte sul gasolio per autotrazione
(euro per litro a fine 2000)
0,336
Portogallo
0,348
Lussemburgo
0,368
Spagna
Belgio
0,441
Oanda
0,488
Germania
0,498
0,553
Italia
Danimarca
0,537
Francia
0,541
0,992
Gran Bretagna
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
1,2
Tale incidenza ha effetti sulla competitività relativa in un dato Paese del trasporto su treno
rispetto a quello su strada, ma anche sulla localizzazione di attività produttive in un Paese
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rispetto ad un altro, per comparti nei quali l’incidenza delle spese di trasporto è sensibile;
evidentemente l’incidenza fiscale sui carburanti è anche uno strumento di politica ambientale.
Importante anche la scelta dello strumento nel senso che l’IVA si trasferisca automaticamente sul
consumatore, l’accisa no (comunque anche se il trasferimento non è automatico, pure l’accisa in
modo più o meno diretto finisce per trasferirsi sul consumatore).
ACCONTI SUI DIVIDENDI
In alcuni casi è possibile la distribuzione infrannuale dei dividendi di un’azienda il cui
andamento soddisfi alcune condizioni. In tal modo si evitano penalizzazioni di chi per avere
un’utile investe in azioni rispetto a chi sceglie altre forme di investimento che procurano un
reddito periodico e non ritardato.
ACQUISTO
Nel caso di un bene materiale l’acquisto è un contratto con il quale i diritti di proprietà di un
bene passano dal venditore all’acquirente (dal produttore al consumatore, nel modello di mercato
supersemplificato). Si possono porre una varietà di situazioni, per esempio l’acquisto di una nuda
proprietà che lascia alla parte venditrice il diritto d’uso del bene in questione.
Occorre in particolare distinguere la proprietà del bene dal possesso del bene che vuol dire
detenerlo: per esempio un rivenditore d’auto che tiene nel proprio autosalone la vettura di un
cliente per venderla ne ha legittimamente il possesso, ma non la proprietà.
Perfezionamento del contratto di acquisto, trasferimento del possesso e pagamento sono tre
eventi connessi, ma distinti: per esempio nell’acquisto a credito il pagamento può essere differito
(dilazionato), ma comunque il contatto di acquisto è perfettamente valido e il possesso è in
genere trasferito prima che il pagamento si completato.
Nel caso dell’acquisto di un servizio l’acquisto è il contratto con il quale il prestatore di servizi si
obbliga a prestarli a determinate condizioni.
L’operazione simmetrica dell’acquisto è ovviamente la vendita.
ACQUISIZIONE
3.1
Acquisto di una società (ossia del pacchetto di maggioranza, o addirittura della totalità delle
azioni) da parte di un’altra società. Può essere amichevole (nel caso si tratti di una cessione
concordata tra acquirente e venditore) o aggressiva1, nel caso la conquista sia avvenuta contro la
volontà del precedente proprietario, per esempio nel caso di rastrellamento di azioni in Borsa. Il
termine è spesso usato in contrapposizione con il termine fusione: la differenza sta nella
circostanza che nell’acquisizione sopravvivono entrambi i soggetti (quello che acquisisce e
quello che è acquisito) e passa di mano solo la proprietà (il pacchetto di maggioranza delle
azioni) della società acquisita; la fusione invece porta alla scomparsa del soggetto acquisito.
OPA
L’operazione inversa dell’acquisizione è la cessione (dell’intera azienda o di un suo ramo).
1
Si usa in gergo borsistico il termine scalata per indicare un tentativo di acquisizione aggressiva
e l’espressione cavaliere bianco per indicare il soggetto che viene in soccorso di un’azienda
oggetto di un tentativo di acquisizione aggressiva.
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Take over è l’espressione inglese sinonimo di acquisizione.
COMPLETARE
ADHOCRAZIA
Neologismo usato per descrivere una modalità di organizzazione che si basa sulla scelta di
utilizzare strutture create caso per caso (ad hoc) secondo le esigenze. Per esempio creare una
struttura ad hoc temporanea responsabile della fase di ingresso in borsa di una società prima non
quotata. E’ evidente la connessione con uno stile di direzione di tipo MBE, vale a dire che pone
la priorità sull’identificazione e sul superamento delle condizioni di emergenza mano a mano che
si presentano
Il termine è spesso usato in contrapposizione al tradizionale termine burocrazia individuata come
struttura rigida e tendenzialmente stabile.
Lo sviluppo delle ITC rende efficace questo tipo di organizzazione perché è più agevole
condividere le informazioni e interagire anche in modo informale.
Sono evidenti i punti di contatto con un’organizzazione a task-force; la principale differenza sta
nel fatto che un’unità a task-force è in genere un’eccezione all’interno di una macrostruttura
composta prevalentemente di unità tradizionali, mentre l’adhocrazia è una scelta di fondo, nella
direzione di usare in maniera generalizzata un modello molto flessibile di organizzazione.
E’ indispensabile però marcare la differenza fra, da una parte, un’organizzazione flessibile e
dinamica che risponda alle diverse esigenze (tutti parametri positivi) e dall’altra un assetto
confuso che veda incertezza di ruoli e soprattutto di responsabilità: gli schemi operativi vincenti
di una squadra di calcio possono essere numerosi, ma raramente vince una squadra che adotta
quello della partita “della parrocchietta” dove due gruppi, di undici persone ciascuno, corrono
appresso al pallone con ruoli indifferenziati.
AFFITTO
Contratto con il quale una parte (detta conduttore o locatario, o affittuario) si assicura il diritto
d’uso temporaneo di un bene materiale, che resta di proprietà dell’altra parte (locatore). Affitto è
nella sostanza sinonimo di locazione e di noleggio, espressione di uso più comune per i beni
mobili. Il controvalore può essere proporzionato o al tempo (tipico l’affitto mensile di un
appartamento) o all’uso del bene (autovettura a noleggio con costo proporzionato al
chilometraggio o noleggio di macchine fotocopiatrice con un canone legato al numero di copie
effettuate in un certo intervallo di tempo).
Il leasing è una forma particolare di affitto con diritto di riscatto.
AGGIO E DISAGGIO
All’interno della voce di bilancio risconti e con riferimento ai prestiti, vanno registrati come aggi
la maggiore somma incassata rispetto al valore mutuato da rimborsare alla scadenza e come
disaggi la minore somma incassata. Il primo valore è un minor onere finanziario, il secondo un
maggior onere finanziario.
AGGIOTAGGIO
Reato compiuto da chi divulga notizie false, esagerate o tendenziose, ovvero pone in essere
operazioni simulate o altri artifici idonei a provocare una sensibile alterazione del prezzo di
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strumenti finanziari o l'apparenza di un mercato attivo dei medesimi (art. 181, comma 1, Tuf).
ALIQUOTA
3.3
Le imposte prelevate dal fisco sono determinate come una quota delle risorse possedute
(patrimonio) o delle risorse generate (reddito) dai soggetti economici, ovvero su somme trasferite
da un soggetto economico all’altro. La quota di prelievo è determinata aliquota.
Nel caso delle imposte dirette sul reddito il prelievo avviene sia sui redditi delle persone fisiche,
sia su quello delle persone giuridiche, quali le società.
Il livello dell’aliquota risulta da due ordini di considerazioni:
-
nel medio lungo periodo, grado di intervento dello Stato in economia (quanto più lo Stato intende erogare servizi,
tante più risorse dovrà procurare);
-
nel breve periodo, necessità (o volontà dello Stato) di accelerare o comunque guidare lo sviluppo delle attività
economiche (se scende il prelievo fiscale i consumatori hanno più risorse disponibili per consumi o investimenti
privati).
Nei paesi industrialmente avanzati le aliquote sono progressive: la costante di proporzionalità tra
prelievo e reddito non è fissa, ma aumenta per fasce (o scaglioni) di reddito. La progressività
dell’aliquota è da ritenere un metodo di ridistribuzione delle risorse tra cittadini.
Vedi ONERI FISCALI
ALLARGAMENTO UNIONE EUROPEA
Si indica con quest’espressione il processo, ormai avviato, a conclusione del quale si avrà
l’ingresso di altri dieci paesi nell’Unione Europea che raggiungerà il totale di venticinque
membri e di 459 milioni di cittadini dagli attuali 379 milioni. I dieci paesi candidati sono:
Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia, Lituania, Estonia, Lettonia, Malta, Cipro,
Slovacchia. I negoziati in corso che dovrebbero concludersi entro l 2002 riguardano 29 aree
tematiche, dall’agricoltura all’ambiente alla liberalizzazione dei mercati per citare solo alcune
voci dell’ambito economico scientifico. Il costo dell’allargamento non sara sostenuto
integralmente dai paesi entranti (in gergo new entry), e la parte che i quindici, per considerazioni
di solidarietà si addosseranno è stimata entro 1,3 del PIL totale degli stessi quindici.
AMBIENTE
Ambiente esterno rispetto a un sistema dato è quanto esiste ed evolve all’esterno del sistema
considerato. L’ambiente prossimo di un sistema dato è (in una gerarchia di sistemi) il
sovrasistema prossimo di livello superiore di detto sistema, escluso il sistema dato. L’intero
ambiente include tutti i sovrasistemi possibili. Per sopravvivere, un sistema fisico deve
scambiare materia energia con l’ambiente, adattarsi ad esso e, a sua volta, modificare l’ambiente
con il quale interagisce. In particolare l’ambiente influenza la struttura e il funzionamento del
sistema decisionale dell’azienda.
In un'altra accezione si intende per ambiente il sistema naturale nel quale si collocano le attività
umane. Concetti collegati sono la protezione dell’ambiente e le risorse ambientali. La tendenza
attuale è quella di mirare allo sviluppo sostenibile, in altre parole una crescita che abbia carattere
di compatibilità ambientale e quindi di durata senza controindicazioni. La protezione
dell’ambiente dal punto di vista economico viene vista nei tempi più recenti soprattutto come
un’opportunità di nuova domanda qualificata e non più come un vincolo esterno. Nella stessa
logica non si considera più un eventuale effetto ambientale negativo come una diseconomia
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esterna; infatti da una parte la normativa tenda ad evitare che si creino potenziali danni
ambientali e comunque il principi base è diventato ”polluter pays” cioè chi inquina paga.
AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA
In caso di difficoltà, nell’andamento di un’azienda, ma difficoltà non così gravi da comportare
automaticamente il fallimento, si procede a una gestione temporanea di attività e passività
(Amministrazione controllata) mirata a superare la situazione di crisi. Sia in Amministrazione
controllata sia in caso di fallimento, obiettivo primario è restituire, almeno in parte quanto spetta
ai creditori. In questi casi è esercitata dal Tribunale un’azione di sorveglianza e si persegue il
consenso di creditori.
COMPLETARE
Un caso particolare di amministrazione straordinaria è quello degli organismi di intermediazione
finanziaria. L’amministrazione straordinaria è adottata con provvedimento del Ministero del
tesoro, del bilancio e della programmazione economica, su proposta della Banca d'Italia o della
Consob, ciascuna per le materie di propria competenza, che dispone con decreto lo scioglimento
degli organi con funzione di amministrazione e di controllo delle Sim, delle società di gestione
del risparmio e delle Sicav (art. 56, comma 1, Tuf). Il provvedimento è assunto quando: a)
risultino gravi irregolarità nell'amministrazione ovvero gravi violazioni delle disposizioni
legislative, amministrative o statutarie; b) siano previste gravi perdite del patrimonio della
società; c) lo scioglimento sia richiesto con istanza motivata dagli organi amministrativi o
dall'assemblea straordinaria ovvero dal commissario che abbia assunto la gestione della società
ai sensi dell'art. 53 del Tuf. Le funzioni dei disciolti organi sono svolte da uno o più commissari
e da un comitato di sorveglianza nominati dalla Banca d'Italia. Il provvedimento può altresì
essere assunto nei confronti delle succursali italiane di imprese di investimento extracomunitarie
(art. 56, comma 2, Tuf). La direzione della procedura e tutti gli adempimenti a essa connessi
spettano alla Banca d'Italia.
AMMORTAMENTO
3.3
4.3
Operazione contabile, effettuata per tener conto della circostanza che un bene (tipicamente
strumentale) ha una sua vita tecnica (tempo durante il quale può essere efficacemente utilizzato
per la produzione) non infinita. Si definisce quota di ammortamento in un periodo di tempo
(tipicamente un anno) la frazione del valore del bene che si riferisce alla perdita di valore2
durante quell’esercizio. Nel caso di quote di ammortamento uniformi, se il bene in un periodo di
esame (per esempio un periodo d’investimento) di n anni passa da un valore iniziale I0 a un
valore residuo (che si può chiamare finale in quanto valido alla fine del periodo) If , la quota
d’ammortamento in ciascuna anno k compreso fa I e n sarà ak = ( I0 – If ) / / n 3 . Nel caso
in cui il periodo d’esame di n anni coincida con la vita tecnica dell’impianto, allora If = 0.
Nella valutazione dei progetti di investimento gli ammortamenti, non essendo effettivi esborsi,
non sono da includere direttamente tra le uscite ai fini del calcolo dei flussi di cassa. Nondimeno,
gli ammortamenti intervengono nei flussi di cassa indirettamente, in quanto sono entro certi
limiti per la normativa fiscale italiana, equivalenti a detrazioni che riducono l’imponibile e
quindi il prelievo fiscale. Il risultato netto dell’equiparazione degli ammortamenti a detrazioni è
che i flussi di cassa netti (cioè dopo aver sottratto il prelievo fiscale) sono più elevati.
2
Come sinonimo dell’espressione “perdita di valore” si usa un po’ impropriamente il termine
svalutazione.
3
Analogo risultato si ottiene applicando come quota annua di ammortamento I0 /m dove m è la
vita tecnica dell’impianto: infatti dopo n anni (con n < m) il valore residuo sarà If = I0 (m-n)/m.
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Ha interesse la questione dell’impatto che possibili scelte sulla logica di ammortamento hanno ai
fini delle valutazioni di convenienza di un progetto di investimento. Va premesso che la
dinamica degli ammortamenti (numero di anni di ammortamento e quote fisse o variabili e in
quale misura) è fissato dalla legge in termini di “intervalli di valori consentiti”. All’interno di tali
valori l’imprenditore sceglie sulla base di un ragionamento di convenienza, in questo caso si
ripropone di massimizzare il VAN.
Nei documenti di bilancio le voci relative agli ammortamenti vanno costruite in correlazione con
il valore del corrispondente bene inserito tra le immobilizzazioni tecniche, che figurano nello
stato patrimoniale alla colonna attività (o impieghi):
-
le quote di ammortamento figurano nel conto economico tra le perdite (uscite), anche se
come già detto non sono veri e propri esborsi; conseguentemente si vengono a ridurre gli
utili conseguiti nell’esercizio;
-
il fondo ammortamento nello stato patrimoniale registra (nella colonna delle passività , vale
a dire delle provenienze o fonti) le quote di ammortamento accantonate negli anni allo scopo
di costituire le disponibilità necessarie ad acquisire uno nuovo strumento della produzione
una volta che il vecchio non sia più utilizzabile; se il bilancio (e in particolare lo stato
patrimoniale) è in forma riclassificata, allora il fondo di ammortamento non appare più tra le
passività, ma appare in detrazione (quindi con il segno negativo) nella colonna attività a
ridurre il valore delle immobilizzazioni tecniche; in altre parole, nello stato patrimoniale
riclassificato in un’unica colonna appaiono, con segno diverso le due voci che prima
apparivano in colonne diverse.
Quanto sopra esposto può essere interpretato nel modo seguente: gli ammortamenti sono un
costo sostenuto per l’utilizzo dell’immobilizzazione tecnica (per esempio un impianto); questo
spiega perché va inserito tra i costi del conto economico. Ma il proprietario dell’impianto è la
stessa azienda in questione, quindi la somma contabilizzata come costo riappare a patrimonio
dell’azienda che in un certo senso la riceve da se stessa. Il quadro risulta più chiaro se si
stabilisce un’analogia con l’affitto: anche l’affitto è un costo sostenuto per utilizzare l’impianto
ma, essendo l’impianto proprietà di un soggetto (il proprietario) che è esterno all’azienda, il
controvalore dell’affitto esce dalle casse dell’azienda e va nelle casse del proprietario; (è ovvio
che solo nel caso dell’affitto si ha una riduzione di liquidità perché il denaro fisicamente esce
dalla cassa).
Si pone anche per la redazione del bilancio la questione della convenienza o meno ad
ammortamenti accelerati. Ricordando che la legge fissa dei limiti al riguardo, si osservi che
ammortamenti rapidi, in quanto portano ad una veloce riduzione del valore a libro delle
immobilizzazioni tecniche veloci, “nascondono” gli utili, nel senso che aumentano i costi esposti
in bilancio. Gli utili nascosti potrebbero “riapparire” sotto forme di plusvalenza all’atto della
eventuale cessione degli impianti registrati fra le immobilizzazioni tecniche. Questo tipo di
ragionamenti dà margini di “ottimizzazione” in vista del carico fiscale.
ANALISI COSTI BENEFICI
L’analisi costi benefici è una metodica di supporto alle decisioni che si ripropone di elencare
compiutamente e possibilmente quantificare i pro e i contro delle diverse alternative sulle quali è
possibile orientare la scelta: rientrano in questo approccio il concetto di costo opportunità e la
valutazione dei progetti di investimento. Il tasso di attualizzazione è la procedura che consente di
rendere omogenei (e quindi sommabili) valori monetari di eventi che si verificano in tempi
diversi.
ANALISI INPUT OUTPUT
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L’analisi di input output, introdotta da Leontief (attraverso le tavole - o tabelle - di input output
che portano il suo nome) è utilizzato in alcune versioni della teoria generale dell’equilibrio per
descrivere le correlazioni intersettoriali: infatti in questo modello ogni settore usa come fattori
della propria produzione i prodotti degli altri settori e anche il proprio prodotto. Tra le assunzioni
più importanti: si usano grandezze aggregate (per esempio la domanda_aggregata e non quella
del singolo operatore); si considera nota la domanda di ciascun prodotto, si considerano noti e
fissati i valori dei coefficienti tecnici di produzione .4 .
I coefficienti tecnici di produzione cioè la quantità di fattore necessaria per produrre un’unità di
prodotto sono raccolti in una tabella (le cui dimensioni sono uguali al numero dei beni consumati
per il numero dei beni prodotti numeri che sono tra loro uguali e quindi risulterà una matrice
quadrata); tale tabella dà per ogni prodotto (nel nostro esempio per ogni riga) la quantità dei
diversi fattori necessaria alla produzione di un’unità del prodotto stesso. Più esattamente, la
tavola di Leontief non fa riferimento alle quantità, ma ai valori monetari e quindi le grandezze
tabellate a i k indicano il valore del fattore k necessario per produrre un’unità di valore del
prodotto i; in altre parole, ogni quantità è moltiplicata per il proprio prezzo:
a i k = u i k . pi / pk .dove u i k sono i coefficienti tecnici di produzione e pi è il prezzo del
fattore i. Sia i che k variano da 1 a N se N è la dimensione della matrice quadrata.
Immaginiamo che nel sistema siano definiti gli obiettivi di consumo ci : avremo allora le
equazioni
xi = Σ a i k x k + c i dove le incognite xi rappresentano le quantità da produrre
per conseguire gli obiettivi di consumo ci .
Naturalmente vale il vincolo che nessuno dei valori individuati dalla soluzione del sistema di N
equazioni in N incognite deve risultare superiore alle possibilità di produzione.
ANTITRUST
Dizione generica per indicare un organismo preposto a identificare e reprimere comportamenti
distorsivi della libera concorrenza. In Italia opera in tal senso l’Autorità garante della
concorrenza e del mercato. Su scala dell’Unione Europea la funzione è svolta da un’apposta
Direzione Generale della Commissione Europea.
Tra i comportamenti oggetto di sanzione dell’Antitrust ricordiamo:
- le intese restrittive della libertà di concorrenza (tra le quali rientra il cartello)
- l’abuso di posizione dominante
COMPLETARE
APPROVVIGIONAMENTO
L’approvvigionamento è una funzione aziendale consistente nell’acquisizione di materie prime
e/o semilavorati necessari per la produzione. Rientra nella più generale funzione logistica ed è
legata alla gestione del magazzino dei materiali in ingresso. I costi di approvvigionamento
influenzano in particolare la determinazione del lotto ottimale d’ordine.
ARBITRAGGIO
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Si ricorda che il coefficiente tecnico di produzione è l’inverso del corrispondente prodotto
marginale di un fattore.
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Operazione commerciale volta a conseguire un guadagno in base alla differenza tra prezzi in un
luogo (su un mercato) di un bene e prezzi dello stesso bene in un altro luogo, nello stesso tempo.
La speculazione è l’analoga operazione svolta però con riferimento al tempo e non allo spazio.
Il termine ha assunto anche altri significati completamente diversi come:
- sinonimo, improprio, di arbitrato
- sinonimo di scelta all’interno di un numero definito di alternative (in genere una coppia) o,
meglio, compatibilizzazione, ricerca del punto di equilibrio tra due esigenze contrastanti; in
questo senso è una traduzione approssimativa del termine inglese trade-off.
ARBITRATO
Intervento per dirimere una controversia civile (per esempio nell’esecuzione di un contratto) di
uno o più decisori, nominati d’intesa tra le parti. La lentezza della giustizia civile in Italia ha
visto crescere le occasioni di ricorso all’arbitrato.
ASSEGNO
Titolo di credito all’ordine utilizzato come mezzo di pagamento sostitutivo della moneta
consistente con riferimento a una somma determinata (importo dell’assegno):
-
nel caso di un assegno di conto corrente bancario o assegno bancario, in un ordine di
pagamento del detentore di un conto;
-
nel caso di un assegno circolare, in una promessa di pagamento da parte della banca
emittente.
ASSEMBLEA DEI SOCI
Organo decisionale massimo di ogni struttura societaria. All’assemblea5 competono in esclusiva alcune importanti
decisioni fra le quali:
-
L'assemblea ordinaria:
1) approva il bilancio (2432 e seguenti);
2) nomina gli amministratori (2383), i sindaci (2400) e il presidente del collegio
sindacale (2398);
3) determina il compenso degli amministratori (2389) e dei sindaci (2400), se non è
stabilito nell'atto costitutivo;
4) delibera sugli altri oggetti attinenti alla gestione della società riservati alla sua
competenza dall'atto costitutivo, o sottoposti al suo esame dagli amministratori,
5
L'assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta all'anno, entro quattro mesi dalla
chiusura dell'esercizio sociale. L'atto costitutivo può stabilire un termine maggiore, non superiore
in ogni caso a sei mesi, quando particolari esigenze lo richiedono.
L'assemblea deve essere convocata dagli amministratori mediante avviso contenente
l'indicazione del giorno, dell'ora e del luogo dell'adunanza e l'elenco delle materie da trattare
(2393). L'avviso deve essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica almeno
quindici giorni prima di quello fissato per l'adunanza. In mancanza delle formalità suddette,
l'assemblea si reputa regolarmente costituita, quando è rappresentato l'intero capitale sociale e
sono intervenuti tutti gli amministratori e i componenti del collegio sindacale. Tuttavia in tale
ipotesi ciascuno degli intervenuti può opporsi alla discussione degli argomenti sui quali non si
ritenga sufficientemente informato.
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nonché sulla responsabilità degli amministratori e dei sindaci (2393, 2407 e
seguente).
-
L’assemblea straordinaria straordinaria delibera sulle modificazioni dell'atto
costitutivo(2436 e seguenti) e sull'emissione di obbligazioni (2410 e seguenti). Delibera
altresì sulla nomina e sui poteri dei liquidatori a norma degli artt. 2450 e 2452.
ASSOCIAZIONE TEMPORANEA D’IMPRESE ATI
L’associazione temporanea d’imprese è una forma di joint venture che vede la collaborazione tra
due o più imprese legata a una singola fornitura, di un qualche rilievo, assolta alla quale il
rapporto si scioglie. In genere viene indicato al committente quale delle imprese partecipanti
agisce da capofila.
ASSET
Il termine asset indica qualsiasi valore materiale o immateriale posseduto dall’azienda e
registrato in bilancio (nello stato patrimoniale da cui l'espressione più completa asset
patrimoniale). Conseguentemente l’espressione italiana equivalente è attività nel senso di poste
attive di bilancio.
Il termine di significato opposto rispetto ad asset è liability che si riferisce a qualsiasi passività
registrata in bilancio.
ATTENZIONE (nel marketing)
Mentre l’offerta di informazione è praticamente infinita, la sua domanda è limitata al totale delle
ore di veglia (o, meglio, di disponibilità a ricevere informazioni) di ciascun essere umano. Da
questa ovvia considerazione nasce il valore economico dell’attenzione e dei mezzi per
raggiungerla e incrementarla.
L’attenzione dei potenziali destinatari è un valore soprattutto nel mercato pubblicitario (connesso
al concetto di attenzione è il concetto di audience). I nuovi media interattivi consentano la
commercializzazione dell’attenzione: si pensi al valore dei contatti sui siti WEB e alla
commercializzazione dei links.
La commercializzazione di molti prodotti in modo particolare nel modo dell’intrattenimento,
film e musica per esempio) fortemente dipende dalla possibilità di conquistare attenzione, cioè di
rompere il muro della disattenzione, dell’indistinguibilità nella massa delle offerte alternative.
Si può anche vedere la ricerca dell’attenzione come uno strumento che facilita l’accesso alle
persone destinatarie dei messaggi.
ATTIVITA’
Le attività6 sono una componente essenziale dello Stato Patrimoniale di un’azienda che descrive
gli impieghi che l’azienda sta facendo delle risorse di cui dispone, cioè delle sue passività.
Le attività sono descritte in un’apposita colonna dello Stato Patrimoniale e comprendono le
attività fisse e le attività correnti le cui ulteriori suddivisioni sono esposte alla voce Stato
patrimoniale sintetico.
6
In inglese asset.
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Ovviamente, nel linguaggio corrente attività di un’azienda sta anche ad indicare lo stato di
funzionamento dell’azienda e l’insieme delle operazioni che questa svolge.
ATTUALIZZAZIONE
Operazione di aggiustamento dei valori economici di entrate o uscite per tener conto della
diversa data alla quale le corrispondenti disponibilità si verificano. Il valore riportato al tempo
zero (valore attuale) di una somma S percepita dopo n anni è S0 = S / ( 1+ iA ) n
Il valore così calcolato è inferiore a S0 in coerenza con l’osservazione intuitiva che la somma è
meglio averla fin dall’inizio per poterla impiegare (mettere a frutto), perché i frutti ottenibili
dall’impiego della somma S0 per n anni sono colti da chi detiene la somma durante questo
periodo; l’indice iA esprime il valore percentuale del frutto annuo ottenibile.
Nella valutazione dei progetti di investimento, l’indice di attualizzazione (o tasso di
attualizzazione) iA è il rendimento che l’investitore si attende da investimenti della stessa classe,
vale a dire aventi caratteristiche analoghe (per tasso di rischio, dimensione e durata) a quello in
esame. In questo senso si può affermare che il tasso di attualizzazione è il tasso di interesse che
l’investitore si aspetta dall’impiego del proprio danaro non in un semplice prestito, ma in quella
classe di investimenti. A questo contesto fa riferimento al concetto di costo – opportunità.
Il significato economico di attualizzazione è distinto da quello di inflazione. Infatti anche in
assenza di inflazione è vero che il denaro investito frutta e il tasso di attualizzazione ci dice
proprio quanto ci aspettiamo che frutti. Questa attesa di rendimento dal denaro investito è alla
base del concetto di interesse in occasione di un prestito.
Nondimeno, in presenza di inflazione il valore numerico dell’indice di attualizzazione dovrà
tener conto sia del rendimento reale atteso, sia degli effetti di perdita di valore del denaro causato
dall’inflazione; pertanto, in presenza di inflazione il valore del tasso di attualizzazione sale (in
prima approssimazione si può dire che il tasso di attualizzazione è pari al tasso di rendimento
reale desiderato, più il tasso previsto di inflazione).
L’attualizzazione è concetto di rilievo per la valutazione dei progetti di investimento.
AUMENTO DI CAPITALE
Pere sviluppare le attività dell’azienda i soci possono decidere di aumentare l’entità del capitale
sociale: assunta questa decisione si può decidere se le nuove quote saranno sottoscritte da chi è
già socio, o saranno accettati nuovi soci o si metteranno dette quote in borsa.
AUTOFINANZIAMENTO
Capacità dell’azienda di reperire al proprio interno (limitando quindi il ricorso al credito) le
risorse necessarie alla prosecuzione proficua delle sue attività e al suo sviluppo. Le risorse
interne derivano dal capitale proprio (eventualmente aumentato per consentire lo sviluppo
dell’azienda) e dalla destinazione a investimento degli utili conseguiti (questa scelta in genere
comporta un aumento del valore dell’azienda – e quindi un potenziale capital gain -, ma anche
una riduzione dei dividendi)..
AUTORITA’ PUBBLICA
Funzioni
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Articolazione
AZIENDA
V. IMPRESA
AZIONE
3.1
Titolo di proprietà di una quota del capitale sociale di un’impresa. A differenza
dell’obbligazione, dà luogo ai rischi e ai diritti e ai doveri dell’azionista, in particolare:
-
al voto in assemblea dei soci;
-
all’introito pro quota degli eventuali utili divisi (dividendi) o, se va male, all’assunzione
pro quota delle eventuali perdite;
-
al guadagno7 (o alla perdita) sul valore delle azioni (o più in generale sul valore
dell’azienda).
Si parla di azioni privilegiate quando sono dotate di particolari diritti: un caso particolare è la
cosiddetta golden share pacchetto azionario che è dotato di particolari poteri (anche al di là del
suo peso percentuale nel capitale azionario, per esempio, con riferimento a decisioni quali le
acquisizioni, le fusioni, o la nomina degli amministratori. Nell’attuale fase di privatizzazione, lo
Stato all’atto della vendita ai privati può decidere di riservarsi la golden share, cioè particolari
poteri assegnati alle azioni che restano di proprietà dello Stato.
L’entità delle azioni emesse dipende dal fabbisogno di capitale da parte dell’azienda e dalla
disponibilità che si prevede i soci, o gli investitori in genere se l’azienda è quotata in borsa,
abbiano ad investire il loro denaro nell’azienda. Il taglio delle azioni (valore nominale di ogni
azione) dipende dall’opportunità o meno di facilitare la partecipazione anche di piccoli azionisti.
La borsa è la sede delle contrattazioni (e quindi delle quotazioni) dei titoli azionari.
Un caso particolare è l’acquisto di azioni proprie …..
Vedi anche MAGGIORANZA CALL PUT
7
L’aumento di valore delle azioni, cioè l’aumento del loro prezzo rispetto alla data dell’acquisto,
(in altre parole l’aumento del valore dell’impresa) dà luogo a capital gain, vale a dire a un
vantaggio economico per l’azionista.
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B
BANCHE ORDINARIE
Le banche gestiscono moneta fiduciaria creata a partire dalla base monetaria emessa dalla banca
centrale nel senso che gestiscono depositi in conto corrente con importi suscettibili di
trasferimento mediante assegni ed ordini di bonifico.
Tra gli obblighi delle banche è incluso quello di detenere una riserva obbligatoria cioè di tenere
capitali in opportuna forma per far fronte alle esigenze previste ed impreviste derivanti dalla loro
funzione.
BANCA CENTRALE
La banca centrale crea la base monetaria emettendo i biglietti e utilizzandoli per concedere
crediti al Tesoro e alle banche ordinarie. I biglietti entrano in circolazione per esempio quando il
Tesoro effettua pagamenti; una parte di detti biglietti viene depositata presso le banche. A loro
volta le banche, concedendo credito e acquistando titoli, immettono di nuovo in circolazione una
parte dei biglietti ricevuti che possono ritornare in parte presso le banche che se ne avvalgono
per nuovi prestiti. Si stabilisce in tal modo la circolazione monetaria e si crea la moneta
fiduciaria. In Italia la funzione di Banca Centrale era svolta dalla Banca d’Italia fino all’entrata in
funzione della Banca Centrale Europea (BCE), che ne ha assunto alcune funzioni per l’Europa
dei quindici e altre, in particolare per i paesi che hanno adottato come propria moneta l‘euro.
MONETA TASSO UFFICIALE DI SCONTO BASE MONETARIA OFFERTA DI MONETA
VELOCITA’ DI CIRCOLAZIONE DELLA MONETA
BANCA CENTRALE EUROPEA BCE
COMPLETARE
BANCA D’ITALIA
Banca Centrale italiana fino all’entrata in funzione della Banca Centrale Europea BCE che ne ha
assunto alcune funzioni per l’Eruropa dei quindici e, in particolare, per i paesi che hanno adottato
come propria moneta l‘euro.
BASE MONETARIA
La base monetaria è costituita dalla moneta circolante (nella disponibilità fisica delle famiglie
delle imprese) e dalle riserve detenute dalle banche ordinarie presso la banca centrale. Su questa
quantità il sistema bancario esercita il processo moltiplicativo della moneta stessa e del credito.
BENCHMARK
(V. Parametro oggettivo di riferimento)
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COMPLETARE
BENI
Qualunque mezzo destinato a soddisfare bisogni economici.
Un bene ha valenza economica (si dice che un bene è economico) quando qualcuno è disposto
per averlo a cedere qualcosa di suo (cioè ad effettuare lo scambio).
Si distinguono rispetto all’uso:
- beni diretti o di consumo (destinati al consumo finale, sia esso immediato o differito, e in tal
senso beni finali);
- beni destinati alla produzione vale a dire fattori produttivi (detti anche intermedi come
contrapposto a finali).
Un’altra distinzione riguarda la natura dei beni8:
- beni materiali (oggetti fisici);
- servizi cioè prestazioni di persone (consulenza, assistenza, prestazione di lavoro in genere);
può essere un bene (lo si definisce bene immateriale) anche il risultato di un servizio per
esempio un progetto o più in generale le conoscenze generate da uno studio, una ricerca9.
Quanto alle modalità di soddisfacimento dei bisogni, i beni si distinguono in:
- beni durevoli quando l’utilizzo può essere ripetuto (ad esempio l’automobile);
- beni non durevoli quando l’utilizzo si ha una sola volta (tipico esempio il cibo).
Per esempio le materie prime utilizzate da un’azienda sono beni materiali, fattori produttivi, beni
non durevoli. Gli impianti da questa utilizzati sono anch’essi beni materiali e fattori produttivi,
ma sono beni durevoli; in quanto durevoli sono denominati anche beni di investimento a
significare, che a fronte di un esborso immediato per il loro acquisto, è possibile un utilizzo
protratto nel tempo .
Un bene con caratteristiche peculiari è la moneta caratterizzato dal fatto che può essere
convertito agevolmente e senza perdite in ciascuno degli altri beni presenti sul mercato
BENI COMPLEMENTARI
V. BENI SOSTITUTI
8
A volte, soprattutto con riferimento all’impresa, si preferisce parlare in linea generale di prodotti,
usando il termine beni per gli oggetti fisici e il termine servizi per i prodotti immateriali.
9
Questi particolari beni rientrano perfettamente nella definizione generale: sono economici in
quanto qualcuno è disponibile ad acquistarli ( si pensi ai brevetti o al valore di un progetto).
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BENI NORMALI E BENI INFERIORI
La variazione del prezzo di un bene influenza il consumatore su due fronti:
-
modifica il reddito reale del consumatore in quanto gli consente, a parità di reddito
monetario, di comprare più beni (effetto di reddito);
-
lo induce a sostituire i beni più convenienti al posto di quelli più costosi (effetto di
sostituzione).
Il segno dell’effetto di reddito dipende dalla forma delle curve di indifferenza e non è prevedibile
a priori.
dx / dI = 1
dx / dI > 1
dx / dI < 1
dx / dI < 0
7
quantità del bene x
6
5
4
3
2
1
0
100
200
300
400
500
reddito monetario
Nella maggioranza dei casi (beni normali, detti anche beni superiori) l’effetto di reddito è
positivo (l’elasticità rispetto al reddito ηI = dx / dI . I / x è positiva): un aumento del reddito
causa un aumento del consumo di quel bene. In questo caso si pone la questione se l’incremento
di un punto percentuale del reddito determina per la quantità consumata un incremento di entità
superiore (ηI > 1) o inferiore (ηI < 1)a un punto percentuale.
Per alcuni beni (detti beni inferiori) l’effetto di reddito è negativo (l’elasticità rispetto al reddito
ηI è negativa): un aumento del reddito dà luogo ad una diminuzione del consumo di quel bene.
Vedi CURVA DELLA DOMANDA RICAVATA DALLE CURVE DI INDIFFERENZA
EFFETTO DI SOSTITUZIONE ED EFFETTO DI REDDITO
CURVA REDDITO CONSUMO CURVA DI ENGEL
BENI SOSTITUTI - BENI SOSTITUIBILI - BENI SUCCEDANEI - SURROGATI
Beni che sostituiscono (BENI SOSTITUTI o BENI SOSTITUTIVI) altri beni ovvero che
possono essere sostituiti da altri beni (BENI SOSTITUIBILI). Il grado di sostituibilità di un bene
ha effetto sulla sua curva di domanda: più il bene è sostituibile, più la sua domanda sarà elastica
rispetto al prezzo.
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Il termine surrogato implica nel linguaggio comune una sostituzione imperfetta; diverso è il
significato di bene succedaneo, come spiegato nel seguito.
Consideriamo l’elasticità del bene i rispetto a pj (prezzo del bene j) :
η ij = d qi / d pj . pj / qi essendo qi la quantità del bene i
se η ij > 0 il bene j è succedaneo del bene i cioè l’aumento di prezzo del bene j aumenta il
consumo del bene i ;
se η ij = 0 il bene j e il bene i sono indipendenti nei riguardi del consumo.
se η ij < 0 il bene j è complementare del bene i cioè la riduzione di prezzo del bene j aumenta il
consumo del bene i .
Beni succedanei
Beni complementari
La grandezza η ij è detta elasticità incrociata della domanda (incrociata perché dà la variazione
della domanda del bene i al variare del prezzo non del bene o, ma del bene j). Essa si riferisce
alla variazione nella quantità domandata conseguente ad un cambiamento del prezzo, senza che
siano stati introdotti aggiustamenti volti a compensare il conseguente cambiamento nel livello
del reddito reale. E’ questo l’approccio più significativo perché l’interesse si concentra
generalmente sulla relazione tra i beni nell’ambito del mercato complessivo, piuttosto che in
quello relativo a un consumatore individuale.
Per un singolo individuo è possibile, partendo dalle sue curve di utilità, porre una definizione più
accurata dei beni succedanei: il bene j è un succedaneo del bene i se il tasso marginale di
sostituzione del bene j in termini monetari diminuisce quando il bene i sia sostituito dalla moneta
in modo tale che la posizione del consumatore non migliori e non peggiori.
L’elasticità incrociata della domanda individuale può in linea di principio essere ricavata dalle
curve di indifferenza con considerazioni analoghe a quelle adottate per ricavare dalle curve di
indifferenza la curva diretta della domanda
V. CURVA DELLA DOMANDA RICAVATA DALLE CURVE DI INDIFFERENZA
BEST EXECUTION
Negoziazione su uno strumento finanziario quotato in un mercato regolamentato al di fuori di
esso e a condizioni di prezzo migliori di quelle disponibili sul mercato stesso. Costituisce una
delle ipotesi di deroga all'obbligo di esecuzione delle negoziazioni nei mercati regolamentati
previsto dal Regolamento Consob in materia di mercati.
BILANCIA DEI PAGAMENTI
COMPLETARE
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BILANCIO
3.3
Insieme di documenti che descrivono situazione risultati e prospettive dell’impresa. Ha rilievo
non solo per gli azionisti, ma anche per i soggetti esterni che vogliano conoscere le condizioni
dell’impresa con la quale eventualmente intrattenere rapporti economici di qualunque tipo, per
esempio potenziali acquirenti di obbligazioni o azioni, creditori, fornitori, clienti. Il bilancio dà
anche le informazioni necessarie per la valutazione dell’azienda in caso di sua cessione a terzi.
La redazione del bilancio è regolata dal Codice Civile (Titolo V Capo V Sezione IX). La falsa
rappresentazione (con dolo) di dati falsi nel bilancio è un reato (falso in bilancio) previsto dal
Codice Penale.
Il bilancio comprende il conto economico e lo stato patrimoniale (due tabelle descrittive
dell’andamento dell’azienda), nonché la nota integrativa.
Il conto economico ha l’obiettivo di esporre i profitti e le perdite che si sono verificate durante
l’esercizio, cioè durante un periodo di tempo (tipicamente un anno solare) e, come loro saldo, il
risultato ottenuto (utile o perdita a seconda che prevalgano i profitti o le perdite); in definitiva il
conto economico espone la ricchezza creata (o consumata) dell’impresa. Il conto economico è il
documento base per la valutazione reddituale dell’azienda.
Lo stato patrimoniale espone le risorse di cui dispone l’azienda e l’impiego che l’azienda fa di
queste risorse. Lo stato patrimoniale è il documento base per la valutazione patrimoniale
dell’azienda.
L’utile d’esercizio è la grandezza che, figurando in entrambi gli schemi (si calcola dal conto
economico e viene trascritta nelle passività dello stato patrimoniale), li correla. Un’altra voce
simultaneamente presente nelle due tabelle è la consistenza delle giacenze (magazzino) finali che
figura tra le attività dello stato patrimoniale e tra le attività (profitti) del conto economico 10.
Tra le grandezze che correlano le due tabelle, ma non che appaiono simultaneamente in
entrambe, sono da ricordare:
- le quote e i rispettivi fondi
- i debiti e gli oneri finanziari
- i crediti e i proventi finanziari
Una visione sintetica dei dati più salienti di un bilancio si ottiene facendo ricorso agli indici di
bilancio.
(vedi anche RICLASSIFICAZIONE)
BISOGNI
Esigenza espressa da un operatore economico: si soddisfa attraverso la disponibilità di un bene.
In genere si fa riferimento al soggetto economico consumatore, ma anche un produttore
abbisogna dei fattori produttivi che sono necessari alla sua produzione. Si usa dire che i bisogni
economici sono:
- soggettivi (dipendono da individui a individuo);
- ripetitivi (nel tempo si ripetono, tipico esempio il cibo)
- saziabili (si raggiunge la saturazione nel bisogno di un dato bene);
- illimitati (nascono sempre nuovi bisogni).
10
Nel conto economico figura anche (nella colonna perdite) il valore delle consistenze iniziali
del magazzino.
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BOLLA SPECULATIVA
Situazione temporanea della borsa che vede una generalizzata sovrastima del valore dei titoli
alimentata da comportamenti di convenienza e poco aderente alla realtà e quindi destinata a
sgonfiarsi a danno di chi detengo i titoli “troppo a lungo” rispetto alla dinamica della bolla vedrà
i propri titoli più o meno rapidamente sgonfiarsi. Si genererò in tal modo non un capital gain, ma
un capital loss. Recente esempio in tal senso la generalizzata perdita di valori del NASDAQ
dopo un periodo di crescita che ha portato, per alcuni titoli, a quotazioni difficilmente
comprensibili.
BONUS SHARE
Azioni da assegnare gratuitamente, in proporzione al capitale detenuto, ai sottoscrittori che
hanno conservato per un periodo di tempo prefissato la quota di azioni acquistata al momento
dell'offerta pubblica di vendita. Strumento abitualmente utilizzato nelle operazioni di
privatizzazione, sia in Italia che all'estero, al fine di incentivare la stabilità degli assetti azionari.
BORSA
3.1
La borsa è la sede delle contrattazioni (e quindi delle quotazioni) dei titoli azionari, nonché delle
contrattazioni (e quindi delle quotazioni) dei titoli obbligazionari.
La borsa trasferisce risorse dai risparmiatori alle imprese attraverso un certo tipo di investimenti
finanziari ed è simultaneamente sede di aspettative (attraverso auspicati mix di capital gain e
dividendi) di profitti immediati o di ritorni a medio lungo termine. Naturalmente la borsa è anche
sede di fenomeni speculativi da parte di operatori dotati di particolari entità di capitali in
generale risorse che tendono ad influenzarne l’andamento nel proprio interesse.
La più importante borsa al mondo è quella di New York, la mitica NYSE di Wall Street i cui
andamenti sono espressi dall’indice Dow Jones. Di grande rilievo Tokyo, Londra, Francoforte.
La borsa italiana ha sede a Milano.
Borse particolari sono quelle dei titoli tecnologici, di gran lunga la più importante fra queste è il
NASDAQ.
NUMTEL
Borsa
L'ordinamento nazionale non contempla una definizione di borsa; nella relazione il termine è
utilizzato come sinonimo di mercato. La normativa comunitaria intende per borsa un mercato
regolamentato che soddisfa le condizioni indicate nella direttiva 74/274/CEE.
MIB30
BOTTOM-LINE
3.3
Espressione di gergo per indicare che in definitiva nelle attività produttive quello che conta
eèquanto profitto si genera, cioè qual è il valore dell’ultimo rigo del conto economico
dell’azienda. Più in generale la considerazione sul risultato economico generato si applica anche
a un singolo progetto di investimento o alla gestione di una singola commessa: a seconda del
valore del “bottom line” si decide se l’iniziativa conviene o meno.
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(Cfr. REDDITO NETTO)
BREVETTI
Proprietà intellettuale (Intellectual Property Right IPR)
Il valore dei brevetti nel bilancio, come per il know-how, è tipicamente registrato all’interno
dello stato patrimoniale tra le immobilizzazioni tecniche immateriali che danno luogo sul conto
economico a quote di ammortamento.
licenze
COMPLETARE
BUDGET
3.2
Risorse finanziarie destinate, all’interno di una realtà economica (tipicamente un’azienda, ma
anche una struttura pubblica), al conseguimento di un determinato obiettivo. Gli elementi
necessari per caratterizzare completamente un budget sono tre (oltre all’ammontare delle risorse
spendibili):
- l’obiettivo programmatico;
- il soggetto che spende (l’unità organizzativa che ha la responsabilità del budget;
- la natura della spesa (investimento, spesa corrente o simili).
L’attribuzione di un budget dovrebbe essere il risultato dell’approvazione di un business plan che
identifichi obiettivi, risorse e azioni (il budget è appunto la componente finanziaria delle risorse).
BUROCRAZIA
Originariamente il termine indicava semplicemente l’assetto organizzativo di una struttura
complessa, ma è venuto via via ad assumere, impropriamente, un significato negativo con
conseguente confusione tra la burocrazia e la burocratizzazione, cioè un comportamento che
vede le funzioni assegnate, le regole e il conseguente assetto di potere perseguiti dagli addetti
come un valore in sé e non come un strumento per un’efficace operatività dell’insieme.
Il desiderio di prevenire i guasti della burocratizzazione porta alcuni a perseguire l’alternativa
estrema della adhocrazia.
BUSINESS PLAN
3.2
Documento di analisi di un’attività economica nel quale sono definiti gli obiettivi, le risorse
(finanziarie e di personale), e le azioni necessarie a conseguire detti obiettivi (per esempio la
produzione, la commercializzazione ecc.) con l’indicazione delle corrispondenti entrate ed uscite
e delle responsabilità dei singoli soggetti. L’attenzione è posta sulla redditività dell’investimento,
ma anche sulle previste disponibilità di cassa per evitare che l’impresa abbia difficoltà di
liquidità. Un business plan copre un arco di tempo almeno annuale, comunque con l’indicazione
di situazioni intermedie; è strumento di progettazione delle attività economiche e soprattutto
strumento di verifica in corso d’opera del rispetto o meno delle previsioni (monitoraggio), allo
scopo di apportare le necessarie azioni correttive. Il business plan si sostanzia con l’effettiva
assegnazione delle risorse (di personale o finanziarie (budget).
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