Etica e coscienza professionale V Convegno Nazionale Animo Mara Fadanelli Bologna 17 maggio 2010 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli STAGIONI DELL’ETICA IN MEDICINA Epoca pre-moderna Etica medica Epoca moderna Bioetica Epoca postmoderna Etica dell’organizzazione La Buona Medicina Quale trattamento porta maggior beneficio al paziente ? Quale trattamento rispetta il malato nei suoi valori e nell’autonomia delle scelte ? Quale trattamento ottimizza l’uso delle risorse e produce un paziente/cliente soddisfatto ? L’ideale Medico Paternalismo benevolo Autorità democraticamente condivisa “Leadership” morale, scientifica, organizzativa Il buon paziente Obbediente (“compliance”) Partecipante (consenso informato) Cliente giustamente soddisfatto e consolidato Il buon rapporto Alleanza terapeutica (il dottore con il suo paziente) “Patnership” (professionista-utente) “Stewardship” (fornitore di servizicliente) Contratto di assistenza: Azienda/popolazione Il buon infermiere “Paramedico” esecutore delle decisioni mediche, supporto emotivo del paziente Facilitatore della comunicazione, a beneficio di un paziente autonomo Manager responsabile della qualità dei servizi autonomi Chi prende decisione Il medico in “scienza e coscienza” Il medico e il malato insieme (decisione consensuale) La direzione aziendale, insieme ai dirigenti (negoziazione) Autonomia Giustizia 21/06/2010 Principio guida relatore: Mara Fadanelli Beneficità ETICA DEI DIRITTI …dei cittadini/persone assistite …degli operatori della sanità …per non cadere nella demagogia di chi a priori difende sempre gli assistiti o gli operatori delle istituzioni (la chiesa, la dimensione laica dello stato)…prendere parte è estremamente pericoloso perché nella Bioetica non ci sono le parti, nella bioetica c’è una sola identità: la persona assistita con i suoi bisogni e le regole sono di quel momento che richiamano la nostra responsabilità e la nostra adeguatezza professionale 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli • L’etica non è essere buoni per forza • L’etica non è poesia • L’etica è avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità per garantire la presa in carico globale della persona, per dare risposte ai suoi bisogni Art.11 C.D. Infermiere 2009 L'infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull'esperienza e la ricerca. Progetta, svolge e partecipa ad attività di formazione. Promuove, attiva e partecipa alla ricerca e cura la diffusione dei risultati. Art.12 C.D. Infermiere 2009 L’infermiere riconosce il valore della ricerca, della sperimentazione clinica e assistenziale per l’evoluzione delle conoscenze e per i benefici sull’assistito. 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli Le nuove istanze etiche in un’organizzazione sanitaria Pazienteutentecliente Scienza Operatore Sanitario Amministrazione Della giustizia 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli Società Operatore sanitario come agente morale Il significato morale dell’azione dell’operatore sanitario è presente nelle prassi quotidiane perché è chiamato a prendere decisioni che hanno una valenza morale Il significato morale dell’atto dell’operatore sanitario è evidente perché comporta un’assunzione di responsabilità 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli • Quando si parla di valori delle persone, del singolo si fa riferimento alla coscienza • E’ un’entità totalmente virtuale ma tuttavia esiste, è un contenitore che ospita i valori della persona. • Rispetto alle norme che sono oggettive, la coscienza è soggettiva in quanto appartiene al soggetto che INTERIORIZZA e fa sua la norma esteriore. 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli • La coscienza è il”centro della persona” umana: il luogo nel quale la persona diventa consapevole di se stessa e del significato delle sue azioni, il principio interiore del suo comportamento. • La coscienza è un’istanza interna alla persona , è l’attività di discernimento ,di giudizio della ragione sulla conformità dell’atto al bene o al male. 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli • Quando si devono prendere in carico altre persone, come nel caso degli operatori sanitari, e quindi anche gli infermieri, la coscienza individuale non può bastare ma deve subentrare la coscienza professionale. • La coscienza professionale si fonda sui valori della professione e non è detto che coincidano sempre con quelli individuali. In ogni professionista ci deve essere uno sviluppo accurato, preciso di una coscienza professionale. • I valori della professione li ritroviamo nei codici deontologici. 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli Per poter sviluppare una coscienza individuale prima e professionale poi è necessario sviluppare una maturità morale, al riguardo ci viene in aiuto il modello di sviluppo morale dell’uomo che ha teorizzato L.Kohlberg 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli L’evoluzione prospettata dall’autore risulta essere frutto di un percorso interiore, articolato su tre livelli, che determina un graduale passaggio da un iniziale orientamento di tipo egocentrico ad uno di tipo universale. 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli LIVELLI DI SVILUPPO MORALE SECONDO KOHLBERG Esempi professionali 1 livello pre-convenzionale: • Compila la cartella infermieristica per paura dell’infermiere coord. • Assume compiti impegnativi senza averne la competenza per paura di un cattivo giudizio 2 Livello convenzionale: • Si conforma alle aspettative del reparto • Il suo lavoro è molto preciso soprattutto se osservato • “Gli ordini del primario non possono essere discussi” 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli LIVELLI DI SVILUPPO MORALE SECONDO KOHLBERG Esempi professionali 3 livello post-convenzionale: • Previene i bisogni del malato • Utilizza al meglio le conoscenze e le mantiene aggiornate, per migliorare il suo servizio • Approfondisce la relazione con le persone fino ad entrare in empatia 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli SVILUPPO MORALE (codice deontologico) Articolo 13 • L'infermiere assume responsabilità in base al proprio livello di competenza e ricorre, se necessario, all'intervento o alla consulenza di infermieri esperti o specialisti. Presta consulenza ponendo le proprie conoscenze ed abilità a disposizione della comunità professionale. Articolo 14 • L’infermiere riconosce che l’interazione fra professionisti e l'integrazione interprofessionale sono modalità fondamentali per far fronte ai bisogni dell’assistito. Articolo 15 • L’infermiere chiede formazione e/o supervisione per pratiche nuove o sulle quali non ha esperienza 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli SVILUPPO MORALE (codice deontologico) Articolo 16 • L'infermiere si attiva per l'analisi dei dilemmi etici vissuti nell'operatività quotidiana e promuove il ricorso alla consulenza etica, anche al fine di contribuire all’approfondimento della riflessione bioetica. Articolo 17 • L’infermiere, nell'agire professionale è libero da condizionamenti derivanti da pressioni o interessi di assistiti, familiari, altri operatori, imprese, associazioni, organismi. Articolo 48 L'infermiere, ai diversi livelli di responsabilità, di fronte a carenze o disservizi provvede a darne comunicazione ai responsabili professionali della struttura in cui opera o a cui afferisce il proprio assistito. 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli • Le leggi esprimono e determinano la forma della partecipazione dell’individuo alla vita sociale, al bene comune, alla stessa sussistenza della società. • Perciò l’osservanza delle leggi è la prima e fondamentale forma di solidarietà e di collaborazione ad una vita comunitaria organizzata e stabile. • L’osservanza delle leggi è un obbligo morale. 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli • Può succedere che le regole obbligatorie non corrispondano alle convinzioni di tutti i cittadini, e siano considerate ingiuste, nel senso che non sono giudicatele più opportune. • Può darsi però che una legge non sia solo ingiusta ma anche immorale nei suoi contenuti in quanto richieda una prestazione contraria alle convinzioni morali di un cittadino.In questi casi, alcune leggi, prevedono la possibilità dell’obiezione di coscienza. 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli • • • • • Obiezione di coscienza. L. 230/98 – L. 130/07 (servizio militare) L. 194/78 (interruzione di gravidanza) L. 413/93 (sperimentazione animale) L. 40/04 (procreazione assistita) 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli Parola chiave/filo conduttore del Codice 1999 RESPONSABILITA’ DELL’INFERMIERE 21/06/2010 Parola chiave/filo conduttore Del Codice 2009: AUTODETERMINAZIONE DELLA PERSONA relatore: Mara Fadanelli L’obiezione di coscienza e clausola Codice Deontologico 1960 Codice Deontologico 1977 Codice Deontologico 1999 Codice Deontologico 2009 Non presente art. 11, "L'infermiere afferma e difende il suo diritto all'obiezione di coscienza di fronte alla richiesta di particolari interventi contrastanti i contenuti etici della professione" art. 2,5, "Nel caso di conflitti determinati da profonde diversità etiche, l'infermiere si impegna a trovare la soluzione attraverso il dialogo. In presenza di volontà profondamente in contrasto con i principi etici della professione e con la coscienza personale, si avvale del diritto all'obiezione di coscienza" Articolo 8 “L’infermiere, nel caso di conflitti determinati da diverse visioni etiche, si impegna a trovare la soluzione attraverso il dialogo. L’infermiere, qualora vi fosse e persistesse una richiesta di attività in contrasto con i principi etici della professione e con i propri valori, si avvale della clausola di coscienza, facendosi garante delle prestazioni necessarie per l’incolumità e la vita dell’assistito”. 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli Operatori sanitari come agenti morali Nel vissuto quotidiano di coloro che sono tenuti a compiere scelte di natura etica, la decisione sarà determinata proprio dal grado di giudizio morale raggiunto Non ci sono leggi che rispondono a tutti i nostri dilemmi morali…anzi…alcune volte siamo chiamati a rispondere noi con la nostra coscienza, (clausola di coscienza) con la nostra legge morale interiore (AUTO-RE) 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli Lo sviluppo morale del professionista come impegno deontologico… … per andare incontro ad una medicina della persona 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli VERSO UNA MEDICINA DELLA PERSONA • L’orizzonte di una medicina della persona in senso pieno include • sia la prospettiva dell’umanizzazione nel duplice significato • responsabilità e predisposizione dell’operatore/professionista nei confronti del malato/cittadino e una medicina che faccia ricorso anche alle scienze umane • Sia il recupero della soggettività del malato adottando un approccio olistico 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli FONTI DI RIFERIMENTO DELLA RESPONSABILITÀ Conoscenze scientifiche e competenza professionale Leggi dello Stato Codice deontologico Norme etiche 21/06/2010 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli 24 LA RESPONSABILITA’ SPECIFICA Le lesioni cutanee sono riconosciute universalmente come un problema sanitario di peso rilevante per il Servizio Sanitario Nazionale e per i professionisti della salute per quattro ragioni in particolare: • l’importanza (frequenza dei casi), • i costi (per il singolo\società), • le complicanze, • la gestione (complessità assistenziale) Secondo le stime della Wound Healing Society ci sono approssimativamente nel mondo 12.5 milioni di persone con lesioni cutanee croniche che non guariscono o che riparano molto lentamente. 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli 25 LA RESPONSABILITA’ SPECIFICA L’esperienza giudiziaria mostra che la colpa dei professionisti sanitari si verifica, nella netta maggioranza dei casi per : • negligenza, (superficialità, disattenzione), • imprudenza (non riflessione sulle proprie capacità professionali), • imperizia (non essere aggiornato, non aver applicato le ultime conoscenze sul campo) • o inosservanza di leggi, norme e regolamenti (conservazione dei farmaci, utilizzo di apparecchiature elettromedicali ecc.) 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli 26 LA RESPONSABILITA’ SPECIFICA La responsabilità dell’insorgenza di lesioni, esclusi alcuni casi inevitabili, risulta essere a carico del professionista infermiere che nella pianificazione dell’assistenza è tenuto ad attuare tutti gli interventi utili ad evitare l’insorgenza di un danno, o a prestare assistenza ove il danno è già insorto. 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli 27 IL CASO ITALIA - Firenze I signori XY, medici del reparto di ortopedia diretto dal prof. … all’interno del … di Firenze IMPUTATI del reato di cui all’art. 479 c.p. (falso ideologico in atto pubblico) perché nel periodo in cui avevano in cura la signora XY compilavano, in qualità di pubblici ufficiali (perché medici di una struttura sanitaria pubblica), la cartella clinica della stessa attestando falsamente o omettendo dei fatti dei quali la cartella clinica è destinata a provare la verità. In particolare non facevano alcuna annotazione, nello spazio riguardante l’esame obiettivo generale, delle piaghe da decubito, la cui esistenza si deduce invece dalle annotazioni nel diario infermieristico relative alla necessità di medicare tali piaghe. 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli 28 21/06/2010 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli Angela Peghetti 29 IL CASO ITALIA - Firenze Morì per "grave edema polmonare" con conseguente "collasso cardiocircolatorio" dopo una degenza scandita da piaghe da decubito, carenza di alimentazione e disidratazione. Decesso, avvenuto il 24 agosto del '98, ……. 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli 30 Sentenza n° 316/2004,Tribunale di Roma, Giudice dott. Parziale IL CASO ITALIA - Roma “Condanna l’Azienda ospedaliera ..e il Primario del Reparto a risarcire la somma di 89.777,92 euro, perché riconosciuti responsabili di aver provocato in anziana, prima autosufficiente e ricoverata per frattura di femore, l’insorgenza di UdP che ha portato nelle sequele al decesso della persona stessa.” 21/06/2010 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli Angela Peghetti 31 Responsabilità d’équipe Terapia Generale Terapia Causale Terapia Locale 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli 32 LA RESPONSABILITA’ SPECIFICA L’infermiere ha, come il professionista medico, una obbligazione di mezzi e non di risultato. L’infermiere, cioè, non può garantire che in alcun caso le lesioni cutanee possano insorgere. “Dio guarisce le ferite. Io cambio i tamponi di medicazione.” Ambroise Pairè XVI sec. 21/06/2010 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli Angela Peghetti 33 … quasi un secolo fa F. Nighintale “Può sembrare un principio singolare da esprimere eppure il primo requisito di un ospedale consiste nell'evitare danni al malato.” F. Nightingale, Notes on Hospitals (1893) 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli 34 Oggi … • Non applicare una corretta pianificazione assistenziale, legata ad una diagnosi di rischio di sviluppare una lesione, è considerato indicatore di scarsa qualità dell’assistenza, • Ma soprattutto rappresenta una grave negligenza del singolo (o dell’equipe) perseguibile anche in termini di legge. 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli 35 SPESSO PERO’…. La probabilità di ricevere un intervento sanitario efficace ancora oggi dipende dalla singola realtà (o addirittura dai singoli professionisti), piuttosto che dalle condizioni di salute che manifesta. Motta P. Linee guida, clinical pathway e procedure per la pratica infermieristica: un inquadramento concettuale e metodologico. Nursing Oggi, n° 4, 2001 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli 36 INFERMIERE SVILUPPO MORALE E ADVOCACY RICERCA AUTONOMIA FORMAZIONE RESPONSABILITA’ PREVENZIONE CURA EDUCAZIONE (autodeterminazione) E’QUIPE 21/06/2010 CONSULENZA relatore: Mara Fadanelli 12 maggio 2010 Nel salone dei 500 di Palazzo Vecchio a Firenze si è tenuta una manifestazione in memoria del centenerio della morte di Florence Nightingale… Saluto di Suzanne Gordon “…Ricordatevi, la professione infermieristica non ha voce se gli infermieri che assicurano l’assistenza infermieristica non le daranno voce. E ricordate, non esiste dire “sono solo un infermiere”, perché è “solo un infermiere” che ci mantiene in vita…” 382.032 Infermieri in Italia 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli Il coraggio non è l’assenza di paura, ma la capacità di sapere agire anche avendo paura” (K. C. Sorensen) 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli 21/06/2010 relatore: Mara Fadanelli