maestrapam.wordpress.com L'USO DEI TEMPI VERBALI - MODO INDICATIVO Il modo INDICATIVO esprime fatti e modi di essere che certamente si sono verificati nel passato o che si stanno verificando nel presente o che si verificheranno nel futuro. I TEMPI indicano se, nel momento in cui si parla o si scrive, l'azione è già avvenuta (passato), sta avvenendo (presente) o deve ancora avvenire (futuro). Il modo indicativo si articola in quattro tempi semplici, costituiti dalla sola parola del verbo, e quattro tempi composti, formati dall'ausiliare essere o avere + la parola del verbo terminante in -ato, -ito, -uto (cioè coniugato al participio passato). I tempi semplici dei verbi espressi nel modo indicativo sono: PRESENTE che si usa: • • • per indicare un'azione che si verifica nel momento stesso in cui si parla; per indicare un'azione che si ripete sempre allo stesso modo o in condizioni abituali (Es.: In inverno alcuni animali vanno in letargo); per indicare affermazioni generali (Es.: La ricchezza non dà la felicità). IMPERFETTO che si usa: • • • • per indicare un'azione durata nel tempo, in passato (Es.: Mia madre da giovane viveva in Francia); per indicare un'azione che si verificava, nel passato, CONTEMPORANEAMENTE ad un'altra (Es.: Mentre dormivo, mia sorella guardava la televisione); per indicare un'azione che nel passato avveniva abitualmente (Es.: Da piccolo giocavo ogni pomeriggio con mio fratello); nei testi narrativi, per indicare descrizioni riferite al passato (Es.: Era un individuo dall'aspetto inquietante...). PASSATO REMOTO che si usa: • per indicare un'azione che si è svolta e conclusa in un passato lontano. FUTURO SEMPLICE che si usa: • • • per indicare un'azione che deve ancora verificarsi al momento in cui si parla; per indicare una concessione (Es.: Sarà bella, ma è molto antipatica); per indicare un concetto approssimato (Es.: Sarà alto più o meno un metro e ottanta). 1 maestrapam.wordpress.com L'USO DEI TEMPI VERBALI - MODO INDICATIVO I tempi composti dei verbi espressi nel modo indicativo sono: PASSATO PROSSIMO che si usa: • • per indicare un'azione che si è verificata in un passato recente (Es.: Stamattina ho incontrato tua sorella.); per indicare un'azione che, seppure si è verificata in un passato lontano, continua a produrre i suoi effetti sul presente (Es.: Mia madre ha imparato a cucire all'età di sette anni). TRAPASSATO PROSSIMO che si usa: • per indicare un'azione che si è verificata prima di un'altra nel passato (Es.: La mamma mi rimproverò perché avevo rotto il vaso di cristallo). TRAPASSATO REMOTO che si usa: • per indicare un'azione che si è conclusa prima di un'altra nel passato, quando quest'ultima è espressa al passato remoto ( Es.: Dopo che ebbe ascoltato tutta la storia, capì la verità). FUTURO ANTERIORE che si usa: • • • • per indicare un'azione che sarà stata conclusa prima del verificarsi di un'altra nel futuro (Es.: Quando tornerò, la mamma avrà già preparato il pranzo); per indicare un dubbio (Es.: Sarà stata Caterina); per indicare una concessione ( Es.: Sarai stato bravo, ma non ti vantare troppo); per indicare un concetto approssimato (Es.: Avrà pesato quasi un chilo). 2