5 2003 Tariffa Pagata P.D.I. Aut. Nr. DC/DC/TO/PDI/0294/2002 valida dal 02/01/2002 In caso di mancato recapito inviare al C.R.P. Torino C.M.P. per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Periodico di informazione tecnica per l’elettrotecnica e l'elettronica n questo numero 3 La novità della Norma CEI 64-8 V Edizione 7 Il nuovo gruppo di misura 10 Sicurezza dei prodotti In collaborazione con IMQ 12 Nuove prese e spine industriali PK PratiKa 16 Installazione degli SPD 18 Prisma Plus 21 Gli esami non finiscono mai 22 Protezione, involucri e alluminio Anno 3 - n° 5 - novembre 2003 2 e d i t o r i a l e Quanto vale la “conoscenza” nel nostro settore? b In un mercato sempre più specialistico e attento alla qualità, l’aggiornamento e l’informazione professionale possono diventare il valore aggiunto nei confronti della concorrenza. La mission di “Professione installatore” è proprio quella di diffondere le principali novità e le informazioni più interessanti ai lettori, per “tenere il passo con i tempi” nel settore dell’installazione e della distribuzione elettrica. In questo numero tale intenzione è molto evidente, basti pensare che più della metà del periodico è dedicato alle norme e a diversi studi su come applicare, nel modo più sicuro e conforme alle regole, alcune tipologie di prodotti. Ecco i punti forti del sommario: l’universo normativo: protagonista assoluta la CEI 64-8 V edizione per gli impianti a bassa tensione, pubblicata a maggio che presentiamo (pag. 3) con una sintesi commentata delle modifiche più significative rispetto al passato. Applicazioni e dintorni In seguito alla sostituzione del vecchio contatore Enel, ecco come affrontare i problemi della protezione degli impianti a valle (pag. 7), mentre con l’installazione degli SPD nei quadri elettrici di BT, troviamo la soluzione alle sovratensioni (pag. 16). Due prodotti che migliorano il Vostro lavoro Le nuove prese e spine industriali PK PratiKa a cablaggio rapido (pag. 12) e le nuove cassette e quadri del sistema funzionale Prisma Plus (pag. 18), sono due anteprime sulle novità Merlin Gerin. Due famiglie di prodotti altamente innovativi che semplificheranno e renderanno più rapida l’applicazione, supportando positivamente il mondo dell’installazione elettrica. Le nostre rubriche Vi segnaliamo la new entry “il parere degli esperti” (pag. 10) che parte con l’autorevole contributo dell’Istituto Marchio di Qualità sulle responsabilità di installatori e rivenditori per la sicurezza dei prodotti: un tema caldo che non può non coinvolgerVi. Inoltre continua con la seconda puntata, la rubrica “Domande e risposte” (pag. 22) in seguito al grande successo ottenuto al debutto, sul precedente numero. Direttore responsabile: Giuseppe Grosso periodico di informazione tecnica per l’elettrotecnica e l’elettronica Tariffa pagata P.D.I. Aut. n. DC/DC/TO/PDI0294/2002 valida dal 02/01/2002 Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 5509 del 9/5/2001 In redazione: Gianfranco Alma Giuliano Calabria Gabriele Colombo Roberto Conterio Simone Garavaglia Rudy Handschin Angelo di Iorio Alberto Siani Fiorella Zoia Redazione: Viale Colleoni, 7 20041 Agrate Brianza (MI) Tel. 039.655.81.11 Fax 039.634.31.99 Progetto grafico: Creativa s.r.l. Via Tiziano, 8 10126 Torino Stampa: Garabello arte grafica s.r.l. Via Domodossola, 29 S. Mauro (To) iblioteca CATALOGO PRISMA PLUS 2003/ 2004 All’interno del documento troverete tutte le informazioni necessarie per conoscere e preventivare la nuova gamma completa di quadri per la distribuzione elettrica Merlin Gerin; la gamma “Prisma Plus” che si compone delle nuove cassette e armadi del sistema funzionale fino a 630A e dei quadri Prisma P del sistema funzionale fino a 3200A. Una nuova tecnologia per la struttura, l’innovazione nei sistemi di distribuzione Powerclip e Linergy, e una sensibile riduzione dei tempi di montaggio rendono “Prisma Plus” il punto di riferimento per i quadri di distribuzione elettrica. Cod. LEESCAB601AI PRESE E SPINE INDUSTRIALI PK PRATIKA E’ il nuovo documento di lancio della nuova offerta di prese e spine industriali serie PK PratiKa. Il documento è suddiviso in tre sezioni, una prima parte con la presentazione della nuova offerta e delle sue caratteristiche principali: la rapidità, la sicurezza, l’ergonomia e la facilità, la seconda parte con le tabelle di scelta dei codici, la terza e ultima parte con la tabella di sostituzione dei vecchi codici con quelli nuovi. Cod. LEESCAB263AI Prese e spine industriali PK PratiKa velocità e sicurezza a portata di mano Catalogo 2003 2004 un marchio di GUIDA PRATICA COMPONENTI E SISTEMI PER L’INSTALLAZIONE Il nuovo utilissimo strumento dedicato all’installatore elettrico. Un documento di formato tascabile sul quale reperire tutta l’offerta di Merlin Gerin: apparecchiature modulari (fino a 40A), componenti per l’installazione e prese e spine industriali necessari alla realizzazione di impianti elettrici nei settori residenziale e terziario. La parte finale di guida tecnica illustra le caratteristiche e fornisce le indicazioni per scegliere i diversi prodotti da installare. Un’apposita tasca, posta in IIIa di copertina, è dedicata all’inserimento del listino prezzi che, fornito come fascicolo separato, sarà aggiornato periodicamente. Cod. LEESGTB280AI Infine per il “Pianeta Schneider” un flash sul nuovo programma dei corsi di formazione 2003/2004. Buona lettura e buon “aggiornamento”. Vi ricordiamo che, proprio per la vastità e la complessità dei temi trattati, la redazione di “Professione Installatore” è a Vostra disposizione per ricevere richieste specifiche e sottoporle ai tecnici e ai responsabili prodotto Merlin Gerin per le risposte. Sarà un piccolo contributo al Vostro lavoro, magari quel valore aggiunto per rendere più competitiva la Vostra “Professione Installatore”. 3 t ecnica e norm e Le novità della Norma CEI 64-8 V Edizione: Impianti elettrici di Bassa Tensione A Maggio di quest’anno è stata pubblicata la quinta edizione della Norma CEI 64-8. Oltre ad integrare le Varianti 1 e 2 (quest’ultima richiama le prescrizioni per i locali ad uso medico) già pubblicate nel 2001, la Norma contiene, sulla colonna sinistra, la traduzione dei nuovi Documenti di Armonizzazione Cenelec e sulla colonna destra numerosi commenti del Comitato Italiano. Le modifiche sono segnate a margine e quelle più significative riguardano i seguenti argomenti: Parte 1: Scopo e principi fondamentali Nella progettazione dell’impianto elettrico si devono conoscere alcune informazioni base come le caratteristiche della rete di alimentazione, i carichi di esercizio, l’alimentazione di sicurezza, le condizioni ambientali senza tralasciare la protezione delle persone e dei beni materiali. Alcune prescrizioni importanti per la progettazione riguardano i tipi, le sezioni ed i metodi di posa dei cavi, i dispositivi di protezione di comando e sezionamento utilizzati, l’accessibilità dei componenti, ecc. Per una buona progettazione si fa riferimento alla Guida CEI 02 la quale richiama il tipo e la composizione dei circuiti con gli schemi, i diagrammi e le tabelle materiali utilizzando i segni ed i simboli grafici in accordo con le Norme del CT 3. La norma CEI-64-8 si applica anche ai circuiti di alimentazione e di distribuzione degli impianti elettrici dei laboratori di prova mentre per le misure di protezione contro la scossa elettrica si fa riferimento alla Norma CEI 11-64. Parte 2: Definizioni Le definizioni servono per capire il senso della norma e parlare lo stesso linguaggio. “Il conduttore di protezione” serve per assicurare la protezione contro i contatti indiretti. In questo caso ci si deve assicurare del collegamento con le masse, le masse estranee, il collettore di terra, il dispersore, ecc. La persona addestrata è definita come persona esperta, che ha una sufficiente conoscenza tecnica ed esperienza per prevenire i pericoli elettrici, come “persona avvertita”, che è stata informata ed avvisata da un esperto per prevenire i rischi elettrici. bella per la protezione contro i contatti indiretti con circuiti SELV e PELV ed una tabella informativa che riguarda la separazione di protezione ed il collegamento a terra. La nuova sezione 443 riguarda la protezione contro le sovratensioni sia di origine atmosferica (fulmini) sia dovuta a manovre generate da apparecchi elettrici (interruttori, ecc.). Nel caso di protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica occorre partire da un’analisi del rischio dei danni e ci si deve coordinare con le prescrizioni del CT 81. La CEI 64-8 dà una classificazione delle categorie di sovratensione per la tenuta all’impulso di origine atmosferica dei componenti elettrici. Si parte dalla Categoria I in cui il componente ha una ridotta tenuta all’impulso fino ad arrivare alla Categoria IV con 6 KV di picco, per una tensione di esercizio di 230/400 V c.a. L’impiego dei limitatori di sovratensione (SPD) dipende dal risultato dell’analisi del rischio secondo la Norma CEI 81-4 e applicato nella guida CEI 81-8. Nella parte commento della norma CEI 64-8 si riporta un esempio di tenuta ad impulso da assegnare ad un componente. Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza Una modifica importante nel Capitolo 41 riguarda la protezione mediante bassissima tensione. La protezione contro i contatti diretti è necessaria non solo se il componente elettrico si trova all’interno ma anche all’esterno di un edificio dove è effettuato il collegamento equipotenziale principale. L’impianto di terra e le masse di un sistema PELV devono però essere collegate con un conduttore di protezione al collettore principale di terra e la tensione nominale non deve superare 25 V, in c.a., oppure 60 V in c.c. per luoghi asciutti e che non si prevedono contatti estesi di parti attive con il corpo umano. In tale senso è stata aggiunta nella norma una ta- Struttura confine proprietà P O: origine O dell’installazione U Q Wh Installazione Categoria IV (6 kV) A P Installazione Categoria III (4 kV) Installazione Categoria II (2,5 kV) Contatore elettrico Q: Quadro elettrico principale P: Presa a spina U: Apparecchio utilizzatore A: Apparecchiatura elettronica Installazione Categoria I (1,5 kV) Wh: 4 t ecni ca e norme Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici I tubi protettivi, i canali ed i loro accessori devo essere conformi alla serie delle norme CEI EN 50086 che riguarda i sistemi dei tubi, canali e loro accessori. Alcune prescrizioni utili nella parte commenti riguardano i tubi di materiale plastico sotto pavimento (rispondenti alla CEIEN 50086-1) che devono essere di tipo medio per la resistenza allo schiacciamento (resistenza a 750 N). I tubi protettivi che vanno annegati in strutture prefabbricate devono resistere ai danneggiamenti e alle sollecitazioni della struttura e per questo impiego sono idonei i tubi pieghevoli autorinvenenti di materiale termoplastico conformi alla Norma CEI EN 50086-2-2. Nella sezione 531 si danno alcuni esempi generali per la scelta dei differenziali di tipo A e di tipo B con un rimando specifico alla sezione 710 per applicazioni particolari (in ambienti medici, ecc.). In 531.2.1.4 si specifica che i differenziali devono essere scelti in base al tipo di corrente di guasto verso terra: “Per correnti di guasto a terra pulsanti unidirezionali applicate istantaneamente o lentamente crescenti si utilizzano differenziali di tipo A; per correnti di guasto a terra continue applicate istantaneamente o lentamente crescenti, si usano i differenziali di tipo B. Nel capitolo 56 si consente di utilizzare l’alimentazione di sicurezza anche per altri scopi solo se non è compromessa la funzionalità dei servizi di sicurezza. Per la scelta delle sorgenti di alimentazione si rimanda alla sezione 351. Se la sorgente è costituita da accumulatori stazionari si devono osservare le prescrizioni della Norma CEI 21-6, fatta eccezione per l’illuminazione di sicurezza realizzata con lampade ad alimentazione autonoma o attraverso apposito armadio con potenza fino a 3,5 kVA. I circuiti che alimentano i servizi di sicurezza non devono inoltre attraversare i luoghi a maggior rischio in caso di incendio, a meno che non siano loro stessi resistenti al fuoco. Le informazioni dell’Allegato F servono da guida sia per le verifiche iniziali sia per le verifiche periodiche. In alcuni casi specifici le verifiche sono obbligatorie per legge. Una verifica periodica può essere fatta dopo alcuni anni o anche in tempi più brevi (semestrale) per quei luoghi in cui ci possono essere maggiori rischi (degrado, incendio, esplosione, ecc.). Le verifiche periodiche possono essere sostituite, nel caso di impianti elettrici estesi (per esempio in grandi industrie), da un regime di sorveglianza sicuro e da una manutenzione continua degli impianti da parte di persone esperte. Tra le più importanti ci sono: • l’esame a vista, che comprende la protezione contro i contatti diretti e la protezione contro l’incendio; • la misura della resistenza di isolamento; • la prova della continuità dei conduttori di protezione; • le prove per la protezione contro i contatti indiretti; • le prove di funzionamento dei dispositivi di protezione a corrente differenziale (RCD) e dei dispositivi di controllo dell’isolamento (IMD). Dopo le verifiche bisogna redigere un rapporto di prova che comprende, oltre alle informazioni riguardanti l’esame a vista, le prove effettuate, la registrazione dei risultati, le indicazioni su qualsiasi modifica od ampliamento effettuati ed infine l’eventuale non rispondenza alle prescrizioni della norma impianti, specificando le parti dell’impianto interessate. Parte 7 Ambienti ed applicazioni particolari Parte 6: Verifiche Le verifiche iniziali dell’impianto vanno effettuate da una persona esperta la quale, alla fine del controllo, deve redigere un rapporto di prova. Gli strumenti di misura e gli apparecchi di controllo usati per le prove sull’impianto elettrico devono essere conformi alla Norma EN 61557 che ne definisce i requisiti. Se si usano altri strumenti di misura, essi devono avere caratteristiche e grado di protezione almeno equivalenti. Per la prova della resistenza di isolamento, i dispositivi di protezione contro le sovratensioni (SPD), che possono influenzare la prova, vanno disinseriti. Se questo non risulta possibile (ad esempio nel caso di SPD incorporati in prese a spina installate a parete) è consentito ridurre la tensione di prova sino a 250 V c.a. sul circuito interessato. La prova dei dispositivi differenziali, nei sistemi TT e TN, va effettuata con una corrente differenziale di valore non superiore a Idn usando idonee apparecchiature di prova. La norma ribadisce che è importante verificare l’intervento delle protezioni senza però effettuare la misura dei tempi di intervento del differenziale (tale misura è già effettuata dai costruttori dei differenziali in accordo con la Norma di prodotto). La prova di tensione applicata non è più richiesta per i quadri di bassa tensione. E’ stato aggiunto un Allegato F informativo per le verifiche periodiche degli impianti elettrici che servono per controllare se l’impianto o una sua parte, non si sia deteriorata. Lo scopo di queste verifiche è anche quello di esaminare se non vi siano stati cambiamenti nell’uso dell’immobile rispetto a quello previsto e dichiarato per l’impianto nuovo. Sezione 702: Piscine e fontane Il campo di applicazione delle piscine è stato esteso anche alle fontane, ai bacini naturali, ai laghi, alle aree costiere o similari. La classificazione delle zone per le piscine non è cambiata. Per il collegamento equipotenziale non è necessario ricorrere ad una griglia metallica o a un pavimento metallico supplementare se il pavimento si trova all’interno della zona di influenza del collegamento equipotenziale (ad esempio in strutture in cemento armato con armature metalliche connesse allo stesso collegamento equipotenziale). 5 Zona 1 1,5 m Acqua in Zona Q. Vasca di fontane, cascate e altri spazi occupati dall’acqua della fontana. 2m 1,5 m Volumi sotto i getti d’acqua e sotto le cascate da considerare Zona Q. 2m 2,5 m 2,5 m 2,5 m 2m 2,5 m Vasca 2,5 m Vasca Fig. 2 Esempio per la determinazione delle varie zone per le fontane. Nelle zone Q ed 1 delle piscine è permessa solo la protezione con circuiti SELV (tensione nominale non superiore a 12 V in c.a. od a 30 V in c.c.), e la sorgente di sicurezza è installata al di fuori delle zone Q, 1 e 2. Gli apparecchi utilizzatori che sono previsti per l’impiego all’interno delle piscine o che sono previsti per essere fatti funzionare solo quando non vi siano persone all’interno della zona Q, devono essere alimentati tramite circuiti protetti mediante circuiti SELV oppure mediante l’interruzione automatica della alimentazione usando un dispositivo di protezione a corrente differenziale non superiore a 30 mA. Le prese a spina dei circuiti che alimentano gli apparecchi utilizzatori e quelli di comando devono essere provvisti di un’adeguata segnalazione per avvisare l’utente che tali apparecchi devono essere utilizzati solo quando la piscina non è occupata da persone. Per le fontane devono essere rispettate alcune prescrizioni addizionali tra cui: • i cavi di alimentazione degli apparecchi utilizzatori installati nella zona Q devono essere posati il più lontano possibile dalla piscina e devono raggiungere gli apparecchi utilizzatori installati entro la zona Q percorrendo la via più breve praticamente possibile; • i cavi installati nella zona 1 devono essere provvisti di adeguata protezione meccanica; • non sono permesse cassette di giunzione e di derivazione nelle zone Q ed 1; • gli apparecchi di illuminazione destinati ad essere utilizzati nell’acqua o in contatto con l’acqua devono essere a posa fissa e conformi alla Norma CEI EN 60598-2-18 (CEI 34-36). Quelli invece che sono destinati all’illuminazione sott’acqua devono essere situati dietro oblò stagni ed alimentati dal di dietro dello stesso oblò. L’allegato A di questa sezione della norma riporta un sommario delle principali prescrizioni di protezione nelle varie zone delle piscine e fontane. Sezione 704: Cantieri Le raccomandazioni per l’installazione degli impianti elettrici di cantiere sono riportate nella Guida CEI 64-17. Alcune novità delle prescrizioni normative riguardano le prese a spina e gli apparecchi utilizzatori portatili con corrente nominale fino a 32A, che devono avere uno dei seguenti requisiti: • essere protetti con un differenziale da 30mA (in linea con la norma dei quadri CEI EN 60439-4), oppure • essere alimentati da circuiti SELV, oppure • essere protetti mediante separazione elettrica con ciascuna presa a spina o apparecchio portatile alimentati da un trasformatore di isolamento distinto o da un avvolgimento secondario separato di un trasformatore di isolamento. 6 ecnica e norm e Sezione 751: Ambienti a maggior rischio in caso di incendio Le valutazioni del luogo con pericolo di esplosione e di un ambiente a maggior rischio in caso di incendio vanno eseguite separatamente. Se coesistono i due pericoli le prescrizioni possono sommarsi. La Norma inoltre riporta in un allegato di questa sezione le attività che sono soggette al controllo dei Vigili del Fuoco in base al Decreto Ministeriale 16-021982. Queste attività comprendono in genere impianti o locazioni con maggiori rischi di incendio come ad esempio stabilimenti o impianti ove si producono gas combustibili o gas comburenti, ecc. La tabella 1 della norma fornisce le informazioni sulle condizioni di installazione e sulla scelta dei gradi IP dei componenti che vanno in strutture combustibili. I fattori che possono causare un incendio nelle condutture sono molteplici e vanno dai cortocircuiti, surriscaldamenti, contatti elettici, ecc. e per questo le condutture giocano un ruolo particolarmente importante. Per evitare la propagazione dell’incendio delle condutture la norma prescrive che: - si devono utilizzare cavi non propaganti la fiamma in conformità alla norma CEI EN 50265 (CEI 20-35) quando sono installati individualmente o sono distanziati tra loro non meno di 250 mm o sono installati individualmente in tubi protettivi o involucri con grado di protezione di almeno IP4X; I centralini con l’isolamento completo: “Norma CEI 23-51 V4 Giugno 2003” Per assicurare la protezione contro i contatti indiretti, l’installatore può ora realizzare un centralino con l’isolamento completo in conformità alla norma CEI 23-51 V4. Si riportano di seguito alcune prescrizioni per l’isolamento completo, equivalente agli apparecchi di Classe II: - l’involucro deve essere di materiale isolante e resistere alle sollecitazioni meccaniche, elettriche e termiche ed inoltre deve riportare il simbolo del doppio isolamento che si deve vedere sull’esterno dopo l’installazione. - cavi non propaganti l’incendio usati in fascio in conformità alla norma CEI EN 50266 (CEI 20-22). Si possono adottare altri provvedimenti come sbarramenti, barriere tagliafiamma secondo la Norma CEI 11-17. Installazione di un quadro conforme alla Norma CEI 23-51 V4 Se non ci sono elementi di valutazione delle caratteristiche del materiale infiammabile e combustibile e del comportamento in caso di guasto di un componente elettrico, si devono tenere determinate distanze. 3 - Il centralino deve essere costruito in maniera tale che dopo il montaggio degli apparecchi ed il cablaggio non ci sia la possibilità che una tensione di guasto sia trasmessa all’esterno dell’involucro stesso, anche nella ipotesi di distacco dei conduttori dai morsetti degli apparecchi interni o nel caso di un cedimento dell’isolamento funzionale dei conduttori interni. Conduttura Conduttura 2 0 0,0 1,5 4 4 Sez. A-A 0 0 Sez. A-A Conduttura 0 Conduttura 0 t A A A Pianta Esempio 1 A Pianta Esempio 2 Zona di provenienza delle condutture installate in fascio. Zona entro la quale gli impianti elettrici devono avere i requisiti di cui in 751.04.5. Materiale combustibile Fig. 3 Esempi di distanze da rispettare tra il materiale elettrico ed il materiale combustibile Assieme alla CEI 64-8, è stato fornito un CD ROM nel quale si riportano in formato elettronico le Schede Funzionali come supporto all’uso delle norme e delle guide CEI negli impianti elettrici. Le Schede Funzionali sono state suddivise nei seguenti settori: - Quando il quadro è pronto per il funzionamento e collegato all’alimentazione; esso deve racchiudere tutte le parti attive, le masse e le parti che costituiscono l’eventuale circuito di protezione in modo che queste non possano essere toccate. Il grado di protezione contro i contatti diretti richiesto non deve essere inferiore a IP3XD. - Per le portelle o le coperture dell’involucro, che possono essere aperte senza l’uso di una chiave o di un attrezzo, si deve prevedere un ostacolo di materiale isolante per la protezione contro i contatti accidentali. Naturalmente per l’installatore è più facile acquistare ed utilizzare un involucro conforme la norma CEI 23-49 V2 con il simbolo del doppio isolamento perché in questo caso il costruttore dell’involucro deve rispettare tutti i requisiti del doppio isolamento effettuando le prove richieste (ad es. la prova di isolamento verso l’esterno). Il costruttore dell’involucro è tenuto inoltre a fornire all’installatore tutte le informazioni ed i mezzi necessari all’installatore perché quest’ultimo possa realizzare il quadro correttamente e installare un centralino con l’isolamento completo. • Residenziale; • Terziario; • Industriale; • Applicazioni varie particolari. La quinta edizione della CEI 64-8 è stata modificata in maniera sostanziale ed oltre alle novità illustrate, presenta una più facile consultazione poiché nella stessa pagina si ha sia la parte normativa sia la parte commento. Prova di riscaldamento per misurare la potenza dissipata secondo la Norma CEI 23-49 V2 7 a p p l i c a z i o n i Il nuovo Gruppo di misura Il vecchio contatore Enel va in pensione Da circa un anno Enel Distribuzione sta provvedendo alla sostituzione dei vecchi contatori di energia, che attraverso il loro disco rotante per anni ci hanno segnalato quanto la nostra abitazione stesse assorbendo dalla rete, con “nuove e tecnologiche scatole bianche” dotate di un display che – premendo un pulsante - visualizza in sequenza tutti i parametri interessanti per l’utente (numero cliente, potenza istantanea, lettura di consumi e potenza massima, …). La sostituzione del contatore, oltre che per un opportuno rinnovo delle apparecchiature installate, si è resa necessaria per introdurre nuovi servizi agli utenti e per meglio controllare il flusso di energia che con i vecchi contatori risultava di verifica poco affidabile. In principio, quindi, il nuovo gruppo di misura introduce soprattutto vantaggi, sicuramente per Enel e un po’ meno per il cliente (es. prima poteva superare la potenza contrattuale per un certo tempo, ora non può più farlo), che comunque potrà avere a disposizione altri servizi. Sono stati evidenziati, a torto o a ragione alcuni problemi di natura tecnico/normativa, relativi alle scelte da fare per la protezione degli impianti a valle. Vediamo di affrontarli uno alla volta. 1. Protezione del montante “utenza” La norma CEI 64-8, che rappresenta il riferimento principale per i progettisti ed installatori elettrici, nella parte commenti italiani al p.to 473 prospetta la possibilità di utilizzare l’interruttore “limitatore” - che fa parte del Gruppo di misura integrato (contatore) dell’ente distributore - ai fini della protezione del montante di alimentazione dell’energia elettrica, qualora si verifichino tre caratteristiche principali dell’impianto e delle protezioni installate. In particolare, la norma in questo punto riporta quanto segue: I montanti che collegano gli organi di misura e consegna centralizzati alle rispettive unità immobiliari devono essere protetti contro le sovracorrenti secondo le prescrizioni del Capitolo 43 e di questa Sezione. Tale protezione deve essere assicurata da un dispositivo, installato subito a valle dell’organo di misura e consegna, atto a garantire la protezione contro i cortocircuiti ed anche la protezione contro i sovraccarichi ove questa non sia garantita dai dispositivi installati in corrispondenza dell’entrata del montante nell’unità immobiliare. Il dispositivo di protezione alla base del montante, ossia del tronco di condutture, a percorso generalmente verticale, che collega il punto di misura e consegna dell’energia all’impianto utilizzatore con il suo primo quadro può essere omesso quando si verificano insieme le seguenti tre condizioni: a) sia presente ed accessibile all’utente l’interruttore automatico del distributore di energia elettrica e tale interruttore automatico sia conforme ai requisiti della Sezione 434; b) le protezioni installate in corrispondenza dell’entrata del montante nell’unità immobiliare siano atte a proteggere contro i sovraccarichi il montante stesso; c) il montante sia costruito in modo da rendere minimo il rischio di cortocircuito. Questa condizione richiede tra l’altro un’adeguata protezione meccanica, termica e contro l’umidità. L’interruttore automatico del distributore (punto a) o quello installato a valle dell’organo di misura alla base del montante, se di caratteristiche adatte, può anche essere utilizzato per il sezionamento (462.1) del montante. Nota: L’interruttore automatico installato dal distributore ha lo scopo di limitare la potenza a disposizione dell’utente; il distributore non è tenuto a garantire l’efficienza di tale dispositivo, ma ciò non invalida la possibilità di usare tale interruttore quale dispositivo di protezione e sezionamento. Risulta evidente soprattutto in quest’ultima nota, il principio che Enel e le aziende di distribuzione a livello comunale (AEM, ACEA, ecc…) hanno sempre dichiarato, cioè che il loro dispositivo “limitatore” è scelto in funzione dell’unità di misura come protezione della stessa e non deve essere considerato nella funzione di protezione dell’impianto. 8 a p p l i c a z i o n i 2. Protezione del montante con il nuovo “Gruppo di Misura” 3. Ulteriori considerazioni tecniche Le scelte fatte nel nuovo Gruppo di Misura fino ad ora (per un breve periodo, in avvio di produzione dei nuovi contatori, è stato utilizzato un apparecchio in curva D) vanno proprio in questa direzione: Impostare a priori il discorso della protezione del montante sulle scelte che ENEL (o l’azienda di distribuzione) fa all’interno del proprio Gruppo di Misura potrebbe portare – come abbiamo già visto - a valutazioni non sempre corrette: la sostituzione del Gruppo di Misura (e dei dispositivi di protezione) non autorizza a pensare che automaticamente cambino anche i valori delle correnti di cortocircuito in rete: in altre parole, il fatto che il potere di interruzione di questi apparecchi sia stato innalzato da 4500 A dei precedenti ai 6000 A degli attuali, in principio, non comporta conflitti di coordinamento coi dispositivi già in opera sugli impianti dei clienti, che generalmente sono idonei ad interrompere fino a 4500 A (es. protezione del montante cliente, protezione dell’impianto domestico, …); le correnti di cortocircuito in rete non sono cambiate e dunque gli interruttori automatici finora installati sono ancora accettabili. In realtà, se si dovesse fare un discorso “preciso” (a regola d’arte) occorrerebbe richiedere ogni volta - per ciascuna situazione residenziale (condominio, villetta, palazzina, ...) - ad ENEL il valore della corrente di corto circuito presunta nell’impianto e scegliere di conseguenza la protezione adatta. In definitiva, per ovviare a tutte queste problematiche una soluzione esiste e sta nell’installare una protezione adeguata a valle del contatore di energia qualunque esso sia (nuovo o vecchio) in modo da evitare problemi che sarebbero molto più onerosi che l’acquisto di un semplice interruttore modulare. Anche se soltanto come puro esercizio teorico, secondo noi non privo di possibili applicazioni restano da fare alcune riflessioni sulla scelta e l’installazione degli interruttori automatici a protezione del montante. Partiamo dall’ipotesi che la scelta ENEL del valore di 6000 A di potere di interruzione in corrispondenza del gruppo di misura sia in funzione del valore della corrente di cortocircuito presunta dell’impianto in quel punto. - In = 63 A e questo comporta che l’intervento per sovraccarico diventa un “evento” alquanto improbabile; - curva di intervento D, fino ad ora, e questo rende poco frequenti interventi dello sganciatore magnetico (ad esempio per correnti di corto circuito a fondo linea). In realtà, l’interruttore automatico installato nel gruppo integrato, secondo le nuove specifiche di progetto e costruttive, dovrebbe essere un modulare magnetotermico con In = 63 A e con caratteristica di intervento di tipo C; la Curva D è (o è stata) “provvisoria”; naturalmente, in questo caso, cambierebbe il discorso dell’intervento di magnetico, che comunque è associato ad una corrente nominale In = 63 A e quindi con soglia abbastanza elevata. Con queste caratteristiche elettriche, in ogni caso, l’intervento del dispositivo limitatore, per sovraccarico e anche per cortocircuito sul montante, risulta essere un evento poco probabile e quindi le particolarità richieste e prima ricordate nella parte 473 della CEI 64-8 non risultano facilmente soddisfatte. La possibilità tecnica, descritta in questo paragrafo dalla norma é corretta ma in contraddizione con quanto normalmente fatto in Italia dalle aziende di distribuzione di energia: infatti, quando si affronta questa situazione ci si trova davanti ad un “gruppo di misura/contatore” all’interno del quale e ancora per adesso c’è un interruttore magnetotermico, da considerare sotto gli aspetti che la norma impianti permette e, in più, c’è da coordinare il montante con esso. Inoltre c’è da aggiungere che all’interno del Gruppo di Misura non sempre potrebbe non esserci un interruttore automatico, ma semplicemente un interruttore di manovra – sezionatore e, in questo caso, il problema della protezione non si porrebbe proprio o, per dirla meglio, si porrebbe nella sua completezza. A causa e a monte del problema sopra evidenziato in Italia ci sono molti impianti con il montante protetto dal limitatore del contatore, ma ora ENEL – come abbiamo visto - sta cambiando i Gruppi di Misura e il dispositivo a bordo di questi nuovi contatori ha una corrente nominale molto più alta. Tale scelta non è casuale ma nasce dall’idea di dare all’utente dei servizi in più e, in particolare, uno dei plus è la possibilità, con una semplice telefonata, di cambiare il piano tariffario ed aumentare la potenza contrattuale fino ad una massimo di 10 kW: da ciò la necessità di avere il dispositivo limitatore con una portata congruente. 9 Protezione di sostegno effettuata da un interruttore ∫2t t (sec) C2 L C1 N C2 C1 C2 N N C2 C1 C1 ∫b ∫cu ∫cu ∫ ∫b (C1) (C1 + C2) ∫cu ∫cu ∫ (C1) (C1 + C2) LEGENDA Interruttore non limitatore (N) 1 Quando applicabile il ripristino dell’alimentazione avviene con C2 C2 Interruttore limitatore (L) 2 ∫CU (C1 + C2) ≤ ∫CU (C2) ∫B Corrente di scambio 3 Per valori di ∫ ≤ ∫U la curva è quella relativa all’associazione (mostrata in grassetto) i cui dati devono essere ottenuti mediante prova C1 - l’abbattimento del valore della corrente di cortocircuito dal “contatore - gruppo di misura ENEL” al punto di installazione del quadretto utente a protezione del montante; con semplici calcoli si può determinare, in funzione della sezione del cavo di collegamento, la distanza necessaria per abbattere a 4500A il valore della corrente di cortocircuito; esistono strumenti specifici (di pura elettrotecnica o di specifici costruttori) che consentono, in ognuno dei due casi e con pochi passaggi, di determinare le lunghezze necessarie all’abbattimento del valore di corrente: • strumento del costruttore: ad esempio la Guida al Sistema di Bassa Tensione Merlin Gerin fornisce in una tabella le regole per determinare (una volta fissati i valori di Icc a monte, Icc a valle e Sezione cavo) la lunghezza del cavo necessaria per ottenere un certo valore di abbattimento della corrente di cortocircuito; • calcoli di rete: facendo il dimensionamento con le formule di abbattimento della corrente Icc in rete, si arriva allo stesso risultato del caso precedente; - filiazione (back - up): su questo metodo di coordinamento tra due dispositivi di protezione, la Norma CEI EN 60947-2 per gli interruttori automatici di tipo industriale prescrive delle regole molto precise, in termini di verifica tramite prove di laboratorio o tramite comparazione delle caratteristiche. In particolare, per la verifica mediante comparazione delle caratteristiche (Annesso A – P.to A.6.2.b e Figura A.4) la Norma prescrive: “L’idoneità dell’associazione può essere valutata considerando la caratteristica totale di I2t del dispositivo di protezione, nel campo delle correnti che vanno dal potere di interruzione nominale in cortocircuito Icu (o Ics) di C1 (interruttore a valle) fino alla corrente di cortocircuito presunta dell’applicazione, ma non oltre il massimo valore di I2t lasciato passare da C1, fino al suo potere di interruzione nominale in cortocircuito oppure un altro valore limite inferiore assegnato dal costruttore”. Quindi lo studio che si potrebbe ipotizzare è il confronto tra la caratteristica I2t dell’interruttore posto a valle e le caratteristiche di limitazione dell’interruttore a monte (quello del Gruppo di Misura), naturalmente conoscendone le caratteristiche (marca, modello, …); il potere di interruzione “rinforzato” della combinazione generalmente – per questi valori di corrente e per interruttori modulari di caratte- ristiche “equivalenti” è pari a quello del dispositivo a monte. Questo argomento, per quanto “tecnicamente valido”, ha due punti che si prestano alla discussione: - la filiazione (o protezione di sostegno) – come abbiamo visto - è prevista dalla Norma per Usi Industriali (generalmente, i prodotti per questo tipo di applicazione sono di tipo “domestico o similare”); - per verificare correttamente e completamente la filiazione tra prodotti non della stessa marca, sarebbero necessarie prove di laboratorio: il ragionamento che abbiamo fatto si basa invece sulla comparazione delle caratteristiche di intervento e di limitazione. Un punto invece a favore e che va nella direzione della sicurezza è la limitazione “intrinseca” della corrente di cortocircuito presunto, dovuta alla sola presenza del dispositivo di protezione (interruttore) e al suo valore di “impedenza”, che per la taglia in gioco (poche decine di Ampere) è generalmente elevato. Tale impedenza, come è facile comprendere, abbatte ulteriormente il valore della corrente di corto effettiva. 4. Conclusioni Per concludere abbiamo volutamente e un po’ provocatoriamente “ricordato” alcune regole elementari di elettrotecnica per “giustificare” scelte tecniche differenti (es. PdI = 4500 A) rispetto alle scelte da specifica dell’Ente Distributore, qualora si avessero motivi per credere che i requisiti della Norma CEI 64-8 non siano soddisfatti e che quindi il dispositivo limitatore del Gruppo di Misura, da solo, non sia in grado di proteggere il montante di utente. i l parere degli Istituto Marchio di Qualità esperti 10 Sicurezza dei prodotti la responsabilità di installatori e rivenditori Vendere e installatre prodotti sicuri, non è solo una questione di deontologia professionale o di serietà nei confronti dei propri clienti. Prima di tutto è un dovere previsto dalla Legge. La Legge n. 791 del 1977, così come successivamente modificata e integrata, parla chiaro: chi rivende e/o installa materiale elettrico non sicuro e, quindi, che non soddisfa i requisiti della suddetta Legge, è punito con sanzioni pecuniarie amministrative. E la multa è piuttosto salata visto che in ogni caso si tratta di una somma non inferiore a 10 mila euro ma che può arrivare anche a 60 mila euro. Sempre che il fatto non costituisca reato. In questo caso, infatti, le sanzioni possono diventare anche di tipo penale. Di fronte a precise responsabilità amministrative e/o penali e non potendo verificare personalmente la sicurezza del prodotto (la cosa sarebbe un po’ dispendiosa oltre che complicata) i grossisti e gli installatori, che soluzioni possono adottare per essere certi di aver preso tutte le misure possibili per scegliere prodotti sicuri e poter dimostrare, in caso di difetto, che il problema è del tutto casuale? Anzitutto puntare sull’affidabilità e la serietà del produttore, senza lasciarsi tentare dall’occasione o da prodotti a basso costo e non ben identificati. Non accontentarsi solo della marcatura CE che, trattandosi dell’autocertificazione del costruttore - obbligatoria per legge - di avere costruito in conformità con i requisiti di sicurezza, può non essere attendibile quando il costruttore non è serio, conosciuto e affidabile. Ma soprattutto affidarsi alla presenza di un marchio di sicurezza. Nel settore elettrico i prodotti certificati con un marchio di sicurezza garantiscono che il prodotto è stato sottoposto da un ente competente, indipendentemente da chi lo vende e lo produce, a tutte le prove necessarie per verificarne la conformità a tutti i requisiti di sicurezza prima dell’immissione sul mercato; che i processi di produzione sono stati sottoposti a controlli e che i prodotti sono soggetti a una periodica sorveglianza da parte dell’ente di certificazione per accertare il mantenimento dello standard qualitativo. La presenza di un marchio di sicurezza è dunque il principale strumento che permette di scegliere a prima vista prodotti sicuri, affidabili e a norma. Un elemento importante che, oltre a offrire la possibilità di dimostrare in caso di eventuale responsabilità da prodotto difettoso che ci si è comunque adoperati per porre in essere tutte le misure necessarie ai fini della sicurezza secondo lo stato dell’arte, permette anche di migliorare l’immagine nei confronti dei clienti. Uno strumento infine che consente a grossisti, installatori ed utilizzatori finali di effettuare scelte più precise fra prodotti sicuri e prodotti di scarsa affidabilità. 7 punti da rispettare ● Gli installatori per legge sono ritenuti responsabili della “qualità” del loro operato e sono tenuti ad installare materiale elettrico conforme alla legge e quindi sicuro, pena sanzioni amministrative e penali ● La scelta di prodotti sicuri è il primo passo per un impianto a regola d’arte ● L’acquisto di prodotti certificati è la soluzione più sicura per poter dimostrare, in caso di prodotti difettosi, che ci si è comunque adoperati per porre in essere tutte le misure necessarie ai fini della sicurezza, secondo lo stato dell’arte. ● Il marchio di sicurezza significa verifica preventiva del prodotto da parte di un ente terzo prima dell’immissione sul mercato (e non dopo come succede con la marcatura CE) ● Il marchio di sicurezza significa garanzia di un ente terzo al di sopra delle parti e non semplice autocertificazione da par te del costruttore ● Il marchio di sicurezza significa non solo verifica dei prototipi ma anche sorveglianza e monitoraggio della produzione ● Installare prodotti certificati è una garanzia di professionalità visibile anche nei confronti dei clienti Sulla differenza tra marcatura CE e marchi volontari La marcatura CE La marcatura CE è la dichiarazione sintetica del costruttore che un prodotto soddisfa tutti i requisiti leglislativi di natura comunitaria ad esso applicabili. La sua funzione è pertanto quella di assicurare le autorità pubbliche dei paesi comunitari in merito al pieno soddisfacimento degli obblighi legislativi. La marcatura CE sostituisce il marchi IMQ? No i prodotti marcati CE possono essere in regola con le direttive vigenti in Europa, quelli marchiati IMQ lo sono certamente perché controllati da un ente terzo indipendentemente, di provata competenza e serietà. Quindi il marchio IMQ dà maggiore garanzia ed un valore aggiunto a qualsiasi prodotto, compresi quelli marcati CE. La marcatura CE è obbligatoria. Viene applicata dal costruttore senza alcun controllo da parte di terzi. È necessaria per circolare in Europa, viene posta sul prodotto o sull’imballaggio o sulla garanzia. Non dà quindi indicazioni al consumatore perché tutti i prodotti hanno tale marcatura. La marcatura CE è destinata alle autorità di vigilanza. Serve per il controlli sui prodotti quando sono già sul mercato. Impone responsabilità ai costruttori o ai rivenditori: sono infatti previste sanzioni di carattere amministrativo o penale per chi mette in commercio prodotti marcati CE senza che gli stessi soddisfino a tutti i requisiti previsti dalle direttive che li riguardano. 11 MARCATURA CE MARCHIO VOLONTARIO Stato: Obbligatoria Volontario Rilasciato da: Fabbricante Parte terza Necessario a: Ispettori-controllo (dogane) Mercato Valido per: Circolare in Europa Paesi industrializzati Apposto su: Prodotto, oppure dove non possibile sull’imballaggio, o avvertenze d’uso o garanzia Prodotto Il Marchio IMQ Il marchio IMQ è volontario. Viene rilasciato da un ente terzo indipendente ed è quindi una garanzia per gli utenti. È riconosciuto in tutti i paesi industrializzati e viene posto direttamente sul prodotto. Il marchio IMQ è preventivo. Viene infatti rilasciato per i prodotti conformi alle normative tecniche, prima che questi siano immessi sul mercato. Viene poi esercitato un controllo sulla produzione e sul mercato stesso. È una salvaguardia per i costruttori e per i rivenditori, in quanto in sede di giudizio per responsabilità da prodotto, un marchio di conformità alle norme tecniche, rilasciato da un ente terzo, può essere un utile mezzo di prova per l’esonero delle responsabilità del produttore. Il marchio IMQ risponde a una logica di mercato, che chiede il riconoscimento autorevole di un prodotto costruito nel rispetto delle norme di sicurezza. - si pone come un marchio volontario: non c’è infatti alcuna legge che obblighi il costruttore a richiederlo, ed è quindi una libera scelta d’impresa - vuole dire che il prodotto risponde, dove esiste armonizzazione, a norme internazionali e, dove questa armonizzazione non è stata ancora raggiunta, a norme nazionali - significa che il prodotto è costantemente sotto il controllo dell’ente e che non basta quindi aver ottenuto il marchio, ma che bisogna mantenerlo nel tempo, garantendo la stessa sicurezza della prima produzione, rigorosamente verificata periodicamente. Il marchio IMQ è voluto dai consumatori perché dà garanzia di un prodotto indipendente ed è una protezione per i costruttori, i rivenditori e gli installatori in caso di giudizio per responsabilità di prodotto. Guida ai marchi IMQ La certificazione IMQ prevede diversi marchi a seconda della tipologia di prodotto. Nella tabella sono riportati i principali, specificando, per ognuno, il significato e la categoria di prodotto. IL MARCHIO IMQ Utilizzato per apparecchi e componenti attesta la conformità dei prodotti elettrici ai requisiti delle norme CEI/EN. IL MARCHIO ENEC ENEC marchio comune europeo, attesta la conformità alle norme EN di apparecchi di illuminazione e relativi componenti, delle apparecchiature per la tecnologia dell’informazione, dei trasformatori, degli interruttori e dei componenti per apparecchi elettrici. IL MARCHIO HAR Attesta la conformità dei cavi di bassa tensione alle norme armonizzate europee. IL MARCHIO IMQ PERFORMANCE È un marchio di qualità per prodotti elettrici che certifica oltre alla sicurezza anche alcune caratteristiche del prodotto quali le prestazioni, il rendimento e il rispetto ambientale. IL MARCHIO IMQ-EMC Attesta la conformità ai requisiti di compatibilità elettromagnetica stabiliti dalle norme europee EN. IL MARCHIO IMQ-SISTEMI DI SICUREZZA Attesta la conformità alle prescrizioni di sicurezza e prestazioni contenute nelle relative norme CEI. Viene rilasciato alle apparecchiature destinate ad essere utilizzate nei sistemi di sicurezza (impianti antiintrusione e antifurto, rilevazione e segnalazione incendio, sistemi controllo accessi, sistemi protezione impiego non autorizzato veicoli). 12 p ro d o t t i e s e r v i z i Nuove prese e spine industriali serie PK PratiKa: velocità e sicurezza a portata di mano Merlin Gerin presenta una gamma innovativa di prese e spine industriali ricca di funzionalità facili ed intuitive. La nuova gamma PK PratiKa nasce per soddisfare la forte aspettativa del mercato in termini di riduzione dei tempi di montaggio e cablaggio, con la garanzia di un prodotto robusto e sicuro. La gamma PK PratiKa La gamma comprende: • spine mobili diritte - per l’alimentazione mediante cavo flessibile di installazioni e prese mobili • prese mobili diritte - per l’alimentazione di carichi fissi o mobili mediante un cavo flessibile • prese da incasso inclinate - destinate ad essere montate su pannelli, quadri o macchine per alimentare carichi derivati mediante spina mobile • prese da incasso diritte - stessa funzione delle precedenti con riduzione della superficie frontale d’ingombro, a scapito della profondità dell’insieme presa e spina. Le nuove prese e spine industriali serie PK PratiKa coprono tutti gli impieghi in bassa tensione, per tutte le frequenze previste dalle norme IEC 60309-1 e IEC 60309-2 e sono disponibili nelle versioni: • 16 e 32 A • 2P+T, 3P+T e 3P+N+T • grado di protezione IP44 e IP67 13 Le funzionalità L’eccellente risultato è testimoniato da alcuni dettagli che fanno la differenza: ● le prese e le spine mobili della serie PK PratiKa sono fornite con impugnatura aperta: la prima installazione non richiede l’impiego di utensili. La riapertura si ottiene con pressione sul dispositivo di aggancio mediante utensile appuntito; ● ● la chiusura del corpo, ottenuta mediante rotazione ad 1/4 di giro, è assicurata da un dispositivo in acciaio inox che ne garantisce lunga durabilità. Un “click” conferma l’avvenuto bloccaggio; ● ● la serie PK PratiKa è in totale coerenza tecnica e funzionale con gli altri prodotti delle serie PK e Kaedra conferendo un’unica immagine di gamma e di design; il nasello di ritenuta munito di foro, conferisce ulteriore praticità d’uso permettendo di appendere la presa o la spina mobile; ● ● il serracavo esterno, con guarnizione integrata e con ghiera imperdibile, è avvitabile a mano senza bisogno di attrezzi. La particolare concezione della ghiera evita l’autosvitamento derivante da vibrazioni e sollecitazioni meccaniche; la praticità del nuovo sistema di connessione unita all’ampia accessibilità del quadro Kaedra garantiscono la massima flessibilità di installazione. Grazie a ciò risulta agevole cablare le prese da incasso anche una volta montate sul fronte quadro; ● ● la connessione senza viti che non richiede la spelatura del conduttore ed i guidafilo colorati per l’identificazione delle fasi rendono le operazioni di cablaggio istantanee e sicure; il coperchio della presa mobile IP44 è munito di aletta per una sicura ed agevole manovra durante l’inserimento della spina; l’ergonomia dell’impugnatura è studiata per assicurare una salda e comoda presa anche con guanti indossati; ● le forme e il particolare trattamento delle superfici di presa non possono costituire rischi per le mani dell’utilizzatore. 14 p ro d o t t i e s e r v i z i Soluzioni all’avanguardia La principale innovazione è rappresentata dalla connessione rapida, mediante morsetti senza vite e senza denudare il conduttore, che assicura: Prese e spine mobili diritte a bassa tensione • più rapidità grazie: - alla connessione di conduttori non spelati - all’immediata identificazione delle fasi data dai guidafilo colorati - al serraggio definitivo dei conduttori che non richiede alcun intervento a posteriori per controlli e riserraggi; Caratteristiche ■ tensione di impiego: da 50 a 690 V ■ frequenza di impiego: 50 / 60 Hz ■ tensione di isolamento: 690 V ■ correnti nominali: 16 e 32 A ■ prestazioni elettriche e meccaniche In [A] numero di cicli sottocarico a vuoto 16 > 5.000 32 > 1.000 > 1.000 ■ grado di protezione secondo norme IEC 60529 e CEI EN 60529: IP44 e IP67 ■ grado di protezione contro gli impatti meccanici esterni secondo norme CEI EN 50102: IK 08 ■ resistenza al fuoco ed al calore anormale secondo norme IEC 60695-2-1 e CEI 50-11: 850 °C (glow wire) ■ materiale: ❏ involucro in tecnopolimero autoestinguente ❏ spinotti in ottone nichelato ■ ingresso cavi: In [A] IP44/IP67 serracavo stagno – mm 16 8 – 15 32 11,5 – 21 ■ connessione dei conduttori non spelati mediante semplice rotazione del cassetto portaconduttore ❏ sezione allacciabile dei conduttori In [A] cavi flessibili – mm2 16 da 1 a 2,5 32 da 4 a 6 • più sicurezza grazie: - alla superficie di contatto predefinita che garantisce una conducibilità più elevata - alla pressione di contatto costante e garantita nel tempo che assicura riscaldamenti ridotti - all’insensibilità agli urti ed alle vibrazioni a garanzia di un contatto sicuro nel tempo - alla tenuta garantita anche con conduttori spelati; • più praticità grazie: - al cassetto guidafilo manovrato a mano che non richiede l’impiego di nessun utensile - alla conferma dell’avvenuta incisione dell’isolante mediante un “click”, data dall’aggancio a scatto del cassettino guidafilo - ad un sistema unico, comune a tutta la gamma PK PratiKa che rende intuitive le operazioni da eseguire. Prese fisse da incasso inclinate e dritte a bassa tensione Caratteristiche ■ tensione di impiego: da 50 a 690 V ■ frequenza di impiego: 50 / 60 Hz ■ tensione di isolamento: 690 V ■ correnti nominali: 16 e 32 A ■ prestazioni elettriche e meccaniche In [A] numero di cicli sottocarico a vuoto 16 > 5.000 32 > 1.000 > 1.000 ■ grado di protezione secondo norme IEC 60529 e CEI EN 60529: IP44 e IP67 ■ grado di protezione contro gli impatti meccanici esterni secondo norme CEI EN 50102: IK 08 ■ resistenza al fuoco ed al calore anormale secondo norme IEC 60695-2-1 e CEI 50-11: 850 °C (glow wire) ■ materiale: ❏ involucro in tecnopolimero autoestinguente ❏ alveoli in ottone ❏ perni e molle in acciaio inox ■ connessione dei conduttori non spelati mediante semplice rotazione del cassetto portaconduttore ❏ sezione allacciabile dei conduttori In [A] 16 32 cavi flessibili – mm2 da 1 a 4 da 4 a 10 15 I vantaggi per i clienti In conclusione possiamo affermare che le nuove prese e spine industriali serie PK PratiKa costituiscono una grande opportunità: • per gli Installatori, ai quali viene offerta: - estrema facilità e rapidità d’installazione - garanzia di funzionamento senza necessità di interventi a posteriori - gamma completa ed articolata - un prodotto innovativo, in grado di rafforzare l’immagine di un professionista; • per gli Utilizzatori, ai quali viene garantita: - totale sicurezza nell’impiego (IP, IK, forme) - durata di vita e assenza di manutenzione per verificare lo stato delle connessioni - riscaldamenti ridotti delle connessioni con riduzione dei rischi d’incendio - estetica moderna, adatta a qualsiasi ambiente, anche con presenza di pubblico. Semplici e rapide da cablare le nuove prese e spine industriali serie PK PratiKa sono altresì semplici ed immediate da scegliere. La nuova gamma infatti è caratterizzata da una codifica “parlante” che permette di ricostruire il codice di ordinazione partendo dalle principali caratteristiche del prodotto che necessita. Avendo bisogno, ad esempio, di una spina industriale con corrente nominale 16 A, in esecuzione mobile, con grado di protezione IP44, tensione nominale 230 V, nella versione 2P+T è sufficiente aver memorizzato alcune semplici informazioni sintetizzate nello schema sotto riportato per ottenere il codice di ordinazione. Codifica delle prese e spine industriali PK PratiKa PK X 16 M 4 2 3 Gamma prese e spine industriali PK Tipo apparecchiatura X = spina a cablaggio rapido senza viti Y = presa a cablaggio rapido senza viti Numero di poli 3 = 2P+ 4 = 3P+ 5 = 3P+N+ Corrente nominale (In) 16 = 16 A 32 = 32 A Tensione (Un) 1 = 110 V 2 = 220 V 3 = 380 V 4 = 480 V Esecuzione M = mobile F = da incasso inclinata G = da incasso diritta Grado di protezione 4 = IP44 7 = IP67 Esempio: PKX16M423 = Spina mobile BT IP44 16 A 220 V 2PT cablaggio rapido 16 a p p l i c a z i o n i Installazione degli SPD Le regole di cablaggio • Prima regola da rispettare è quella di non superare “ragionevolmente” i 50 cm per il cablaggio dell’SPD e del suo interruttore di protezione. Il collegamento ideale è rappresentato in fig.3. nei quadri elettrici di bassa tensione Le sovratensioni rappresentano una delle frequenti cause di fuori servizio delle reti elettriche, oltre che una potenziale fonte di pericolo sia per i beni che per le persone. Infatti una sovratensione può chiamare all’intervento una protezione da cortocircuito, con conseguente apertura di circuiti più o meno prioritari e conseguente danno economico. Inoltre nel caso più sfortunato, la sovratensione può provocare il cedimento dell’isolamento principale dell’impianto elettrico e/o delle macchine/apparecchiature ad esso allacciate, con conseguenti archi elettrici che in particolari circostanze possono innescare incendi, e quindi potenziale perdita di vite umane. Tra tutte le cause di sovratensione in rete, quella imputabile alle scariche atmosferiche (fulmini) rappresenta sicuramente la più importante e nello stesso tempo la più pericolosa. Oggi i moderni dispositivi limitatori di sovratensione SPD in bassa tensione (Surge Protective Devices), permettono di proteggere adeguatamente gli impianti, con un intervento certo ed immediato, abbattono drasticamente la probabilità che eventi come quelli evocati precedentemente possano concretizzarsi. Ad oggi, per quanto riguarda la corretta scelta degli SPD, sono disponibili sia documenti emessi dall’Ente Normatore Nazionale (Guida CEI 81-8, Guida d’applicazione all’utilizzo di limitatori di sovratensioni sugli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione) che pubblicazioni provenienti da costruttori, grandi utenti ecc.. Questo articolo vuole essere un contributo al chiarimento per quanto concerne l’aspetto pratico di INSTALLAZIONE DEGLI SPD NEI QUADRI ELETTRICI DI BASSA TENSIONE. Nel seguito verranno quindi prese in considerazione e sviluppate , per le varie tipologie di quadro, alcuni aspetti pratici che contribuiscono, a volte in maniera determinante, a far si che la protezione dalle sovratensioni tramite SPD risulti corretta ed efficace. Una errata installazione in quadro, può vanificarne la caratteristica principale per cui vengono installati, che è appunto la sicurezza di esercizio dell’impianto elettrico. I collegamenti Devono essere i più corti possibili. Per proteggere un’apparecchiatura, una delle caratteristiche essenziali è il livello di tensione massima che essa è in grado di sopportare ai suoi capi. Si sceglierà quindi un SPD con un livello di protezione adeguato all’apparecchiatura da proteggere (fig.1). La lunghezza totale delle connessioni è L=L1+L2+L3. Approssimativamente l’induttanza per unità di lunghezza delle connessioni è circa 1 µH/m (per correnti ad alta frequenza). L’applicazione della regola ∆U = L di/dt con un’onda 8/20 µs e una corrente di 8 kA, porta ad una tensione di cresta pari a 1000 V di cresta per metro di cavo. Fig. 2 - rappresentazione schematica delle connessioni • Seconda regola, le partenze dei conduttori protetti devono essere presi ai morsetti dell’interruttore di sezionamento e dall’SPD, nel caso di piccoli quadri con poche partenze. Fig. 3 - i collegamenti dei conduttori di partenza vengono realizzati agli stessi morsetti dell’interruttore e dell’SPD • Terza regola, occorre che i conduttori d’ arrivo fase neutro e PE abbiano un percorso all’interno del quadro che li tenga il più possibile raggruppati, in modo che si riduca la superficie della spira. • Quarta regola, bisogna separare i conduttori di arrivo all’SPD dai conduttori di partenza in modo da evitare che i cavi di arrivo affetti da eventuali perturbazioni da sovratensione possano disturbare a sua volta i cavi di partenza. Difatti 3 ∆U = 1x10 -6 x 8x10-6 = 1000 V 8x10 Fig 4 - le precauzioni del collegamento in cassetta (regole 2,3,4,5) Fig. 1 - le connessioni per un SPD , L< 50cm La tensione ai capi dell’apparecchiatura U= Up+U1+U2. Se L1+L2+L3=50 cm, avremo 500 V di sovratensione per una corrente di cresta pari a 8 kA. • Quinta regola, ove possibile bisogna addossare il più possibile i conduttori contro il fondo del quadro in modo da minimizzare la spira di massa. Attenzione che le strutture metalliche dei quadri siano messe a massa con delle connessioni le più corte possibili. 17 Sezione dei cavi Schema di installazione di un SPD all’interno del quadro Piccoli quadri uso domestico e similare (CEI 23-51) Per rispettare le regole di cablaggio la fase e il neutro saranno connessi direttamente all’interruttore di sezionamento e la terra dell’impianto direttamente al morsetto di terra dell’SPD. Ove possibile utilizzare dei pettini di collegamento. Questo cablaggio è particolarmente indicato per piccole utenze (domestico CEI 23-51). Quadri di dimensione media quadri BT CEI EN 60439-1 Il cablaggio rappresentato in figura è il più indicato per un’applicazione nel terziario dove sono sempre possibili ampliamenti dell’impianto, a questo proposito sarà utile prevedere: • una morsettiera di distribuzione fase neutro più vicina possibile all’interruttore di sezionamento dell’SPD; • una morsettiera di terra intermedia più vicina possibile all’SPD in modo da rispettare la regola dei 50 cm. Sezioni consigliate dei cavi di connessione tra i conduttori attivi e la barretta supplementare di terra. Le sezioni minime consigliate sono in relazione alla classe di prova dell’SPD: Classe SPD Fig 5 - schema di principio d’installazione di un SPD in quadro per uso domestico Sezione minima in mm2 6 I (con Iimp ≤ 48 kA per valori di Iimp superiori a 48kA la sezione verrà scelta tramite la relazione S ≥ Iimp/8) II III 4 1,5 In alternativa ai consigli pratici della norma potremmo fare eventualmente le seguenti considerazioni. Sezione del conduttore di derivazione dalla linea verso l’SPD. Fig 6 - collegamento semplificato per il terziario e l’industria Alimentazione del quadro dall’alto Esempio d’installazione di un SPD e del suo interruttore di protezione sezionatore associato su due guide differenti (fig. 7) • Essa sarà determinata in base all’I2t lasciato passare dal dispositivo di protezione P, in relazione alla corrente di cortocircuito massima trifase prevista a livello dell’SPD, nella ipotesi che sia stato installato un SPD ad innesco. • La corrente susseguente a 50 Hz, nel caso inneschino tutti gli SPD, è proprio la corrente di cortocircuito trifase in quel punto dell’impianto, quindi: S2 ≥ Fig. 7 - installazione dell’SPD sulle guide differenti Esempio d’installazione di un SPD e del suo interruttore di protezione sezionatore associato sulla medesima guida (fig. 8) Fig. 8 - installazione dell’ SPD in quadro alimentato dal basso e interruttore di protezione E SPD sulla stessa guida Alimentazione del quadro dal basso Nella figura 9 notare la modalità di cablaggio in quadro quando l’alimentazione arriva dal basso. In quest’ultima figura si rende evidente l’applicazione di tutte le regole viste fin’ora. Da notare la razionale disposizione dei cavi, con particolare attenzione alla riduzione della spira di terra , l’arrivo diretto del conduttore di terra alla barretta supplementare di terra, quest’ultimo accorgimento al fine di rispettare la regola dei 50 cm, ecc... Da notare infine la corretta alimentazione di un sotto quadro per mezzo di un cavo la cui lunghezza è tale da rendere coordinati gli SPD a monte con quelli a valle. √I 2 t K Sezioni calcolate dei cavi di connessione tra i conduttori attivi e l’SPD, nel caso rimangano innescati tutti gli SPD dando luogo ad una corrente susseguente pari al cortocircuito trifase. Esempio1: Icp = 15 kA a 400/415 V valore della corrente di cortocircuita presunta I2t = 9 x 104 A2s rilasciato dall’interruttore S2 = 4 mm2 cavo in Cu/PVC S2 = 2,5 mm2 cavo in Cu/EPR Esempio 2: Icp = 60 kA a 400/415 V I2t = 6 x 105 A2s rilasciato dall’interruttore S2 = 10 mm2 cavo in Cu/PVC S2 = 6 mm2 cavo in Cu/EPR Conclusioni Fig. 9 – esempio completo di applicazione di tutte le regole di cablaggio Da quanto esposto si può quindi affermare che , l’efficacia di una protezione da sovratensione non è legata soltanto alla corretta scelta degli SPD , ma anche ad un loro corretto cablaggio all’interno del quadro. Quindi attenendosi ad alcune semplici regole , non si compromette il livello di protezione atteso da questi dispositivi che la moderna tecnica mette a disposizione. Gli utenti di impianti in bassa tensione hanno oggi a disposizione un ulteriore componente che conferisce all’impianto elettrico una maggiore continuità di servizio oltre all’innegabile riduzione dei rischi legati al fenomeno delle sovratensioni. 18 p ro d o t t i e s e r v i z i Prisma Plus, il sistema completo nato per distribuire la corrente dove è necessario • Sistemi sbarre moderne ed ad alto rendimento • Collegamenti prefabbricati perfettamente dimensionati • Ripartitori dedicati alle apparecchiature Merlin Gerin. Tutti questi componenti provati in piattaforme di laboratorio con apparecchiatura Merlin Gerin, permettono di realizzare quadri elettrici sicuri, e conformano alla norma internazionale CEI EN 60439-1. Pensate fin nei minimi dettagli, le strutture Prisma Plus permettono di realizzare tutte le configurazioni di quadri con correnti nominali fino a 3200 A. Un numero ridotto di codici facilita la scelta ed il montaggio, garantendo: • associazioni multiple • l’intercambiabilità dei rivestimenti passando da IP30 ad IP55 senza l’aggiunta di nessuna guarnizione • l’accessibilità totale verso tutti i punti di collegamento del quadro • sufficienti spazi in appositi vani cavi per i collegamenti esterni. Con un’estetica discreta, dove la purezza delle linee si coniuga con la dolcezza delle curve a forma di ogiva, le strutture Prisma Plus si integrano naturalmente in tutti i siti terziari ed industriali. La loro capacità in altezza è di 36 moduli di 50 mm. 19 La struttura I particolari profilati chiusi, danno all’ossatura nello stesso tempo leggerezza ed estrema rigidità, la sua compattezza permette un guadagno di volume utile di circa il 15%. Molto ergonomico, non comporta nessuno spigolo vivo. Il montaggio viene realizzato con solo 12 viti direttamente accessibili, è particolarmente veloce. Per il montaggio delle apparecchiature tutto pensato, dalla segnalazione dei moduli direttamente sui montanti, ad un riferimento di partenza nel caso si utilizzi un comune metro. Le traverse frontali possono essere asportate anche in cantiere facilitando il collegamento di cavi di grossa sezione. La cornice funzionale La configurazione standard prevede una cornice incernierata fissata grazie a solo 2 viti sulla struttura sulla quale vengono poi posizionate tutte le piastre frontali, garanzia di massima accessibilità alle apparecchiature in caso di manutenzione. Nuove sbarre Linergy Una nuova generazione di sbarre a profilo continuo Tecnologie avanzate hanno portato alla realizzazione del nuovo sistema sbarre a profilo continuo, utilizzando il materiale oggi più usato nella distribuzione della corrente elettrica, l’alluminio. Duttile e malleabile, permette la realizzazione di forme molto complesse che favoriscono al tempo stesso la conduzione elettrica, la rigidità, la ventilazione e l’estetica. Le porte Piene o trasparenti, reversibile destra sinistra, il montaggio delle porte è particolarmente veloce e facilmente realizzabile da una sola persona grazie alle cerniere premontate in fabbrica che si fissano su dei perni con viti ad 1/4 di giro. La nuova maniglia è dotata di serratura. I pannelli posteriori I pannelli per configurazioni IP30 sono frazionati in 2 parti identiche ed intercambiabili, molto facili a manipolare. Sono extra piatti per guadagnare superficie nello stoccaggio, mentre apposite feritoie assicurano una ventilazione naturale del quadro. I pannelli laterali Per la loro ergonomia ed i loro bordi arrotondati, sono facilmente maneggevoli, il loro posizionamento è facilitato da appositi ganci. Come tutti i rivestimenti, il loro fissaggio è velocizzato dall’utilizzo di dispositivi 1/4 giro. Prisma Plus G Il sistema funzionale Prisma Plus G si basa su una filosofia molto semplice. Una struttura di base costituita da cassette o armadi affiancabili e sovrapponibili, da un sistema di ripartizione di corrente realizzato da un sistema sbarre posizionato indifferentemente lateralmente o sul fondo del quadro e delle unità funzionali complete per ogni tipo di apparecchiatura, costituita da: • una piastra di fondo dedicata ed una relativa piastra frontale che eviti l’accesso alle parti in tensione • dei collegamenti prefabbricati al sistema sbarre • degli accessori necessari per realizzare il collegamento in sito ed il passaggio della cavetteria ausiliaria. Tutto è previsto per i loro fissaggi meccanici, le loro alimentazioni elettriche ed i loro collegamenti in cantiere. I componenti del sistema Prisma Plus e in particolare quelli dell’unità funzionale, sono stati calcolati e provati prendendo in conto le prestazioni degli apparecchi. Questa attenzione particolare ha permesso di ottenere un’affidabilità di funzionamento dell’installazione elettrica ed una sicurezza ottimale per gli interventi. Grande importanza è stata data all’accessibilità interna al quadro, nuove soluzioni permettono di accedere facilmente a tutti i punti di connessione favorendo le operazioni di manutenzione. Il massimo della potenza Il processo di trafilatura dà la possibilità di eseguire forme molto particolari, consentendo di creare dei diaframmi interni che aumentano il perimetro di passaggio della corrente e nello stesso tempo di elevata rigidità, 3 supporti bastano per realizzare un sistema da 40 kA. In oltre, l’aumento delle superfici di scambio termico permette di aumentare la convenzione naturale delle sbarre, i profili sono anodizzati, ciò aumenta la loro dissipazione di calore, qualunque sia la configurazione realizzata, le sbarre conservano fedelmente le loro prestazioni. In sintesi, pure conservando delle dimensioni esterne ridotte, ed un peso dimezzato rispetto alle classiche sbarre in rame, il rendimento della barra è ottimale. Così, fino a 1600 A, questo sistema sbarre a profilo continuo, può essere installato in una canalina di larghezza150 mm e di profondità 400 mm. Dei collegamenti elettrici senza confronti In profilo alluminio con una contatto di qualità ottimale, infatti grazie ad una procedura con la quale termicamente una polvere di rame viene fissata su tutta l’altezza del profilo, viene realizzata una superficie rugosa, la qualità del collegamento elettrico è aumentata così dalla moltiplicazione dei punti di contatto. Il risultato è più che convincente, il collegamento è assai meglio del classico rame/rame. 20 Polypact Caratteristiche generali È un ripartitore orizzontale isolato, che si fissa direttamente sulla piastra di fondo delle apparecchiature ed è in grado di alimentare: • 3 interruttori Compact NS tetrapolari o 4 tripolari, qualunque sia la loro corrente nominale (100, 160 o 250A), il loro tipo di manovra (diretta, rotativa diretta, telecomando) fissi o rimovibili • 3 interruttori Interpact INS tripolari o tetrapolari qualunque sia la loro corrente nominale (100, 160 o 250A). Il design e la compattezza sono in perfetta armonia con l’apparecchiatura. Può essere alimentato indifferentemente da un sistema sbarre tradizionale o Linergy. Roadshow Plus E’ partito il 15 settembre concludendosi a fine novembre, il tour di lancio del nuovo Sistema Funzionale Prisma Plus promosso dalla campagna stampa dal titolo “Vieni a provare la differenza nei dettagli”. Per un quadro sicuro Interamente isolato, contribuisce alla sicurezza delle persone e del quadro stesso. I collegamenti prefabbricati forniti da Merlin Gerin si fissano con l’aiuto di dadi a rottura prestabilita che garantiscono la buona coppia di serraggio ed una qualità di serraggio nel tempo. Per un quadro evolutivo Gli interruttori si collegano molto facilmente dalla parte anteriore ed è molto semplice sostituire un apparecchio o aggiungerne uno supplementare. Ripartitore orizzontale isolato Sistema sbarre Powerclip Powerclip è un sistema sbarre compatto ed interamente isolato (IPxxB). È consegnato pronto per essere installato con l’utilizzo di soli 3 supporti a prescindere dal valore della corrente nominale del quadro. Esistono in versione tripolare e tetrapolare nei calibri che vanno di 125 a 630 A in 4 lunghezze, può essere ritagliato al passo di 150 o 200 mm in funzione del calibro. E’ possibile collegare al Powerclip apparecchiature fino a 630 A grazie ad appositi collegamenti prefabbricati, mentre per altre partenze, di qualsiasi tipo ci si può connettere direttamente con capocorda o con gli appositi blocchi addizionali per cavi fino a 35 mm2. Una vera e propria mostra itinerante che ha percorso tutta l’Italia in 34 tappe, toccando le principali città da Trento a Palermo, comprese le isole, realizzando 67 meeting, registrando un’ottima affluenza e mettendo in contatto più di 7.500 persone che hanno potuto apprezzare i dettagli che differenziano la nuova gamma. Accessori di distribuzione Ripartitore Polybloc Il ripartitore Polybloc è stato concepito per essere installato direttamente a valle degli apparecchi Compact NS100/250 ed Interpact INS250 orizzontali. La sua installazione è molto veloce. Si fissa semplicemente sugli attacchi degli apparecchi, ne ha la stessa larghezza in modo da non occupare spazio nel quadro. I punti di connessione sono inclinati per facilitare l’introduzione dei cavi, e migliorarne l’accessibiltà. Una clientela variegata e interessata ai contenuti tecnici della nuova gamma Prisma Plus, si è alternata nei giorni d’esposizione tra meeting e formazioni, accompagnate dai tecnici e dalla rete commerciale Schneider Electric cui va un sentito grazie per il bel lavoro svolto. 21 p i aneta Schneider Gli esami non finiscono mai Corsi di formazione per gli installatori professionisti Anche nel mondo della piccola/media installazione elettrica si assiste a forti cambiamenti imposti dall’evoluzione delle tecnologie, dall’estensione della normativa, dal continuo aumento della competitività professionale e qualitativa. La tecnologia evolve obbligando l’installatore a mantenere il passo con le nuove soluzioni proposte. Le normative, con l’orizzonte europeo, diventano sempre più puntuali, chiedendo ai singoli operatori maggiori responsabilità e maggiore attenzione nella scelta dei componenti e nella loro corretta installazione. Quindi, le professionalità, si definiscono sempre più, togliendo spazio alle improvvisazioni, obbligando l’installatore ad un continuo aggiornamento tecnico/ normativo. Le nuove soluzioni offerte sia in fase di studio/progettazione che in fase di realizzazione, permettono una maggiore efficienza ed efficacia, e quindi redditività nello specifico campo delle installazioni elettriche. Sarel e Schyller si confermano aziende di settore in grado di offrire al mercato le più adeguate e convenienti soluzioni imposte dal nuovo scenario. Schneider Electric propone quindi agli installatori un programma di formazione mirato. Formazione prodotto/applicazioni A completamento dell’offerta Formazione Tecnica, Schneider Electric propone una serie di incontri fuori calendario, della durata variabile e tenuti da tecnici specializzati, sui prodotti, sulle applicazioni e su temi di attualità nel mondo dei materiali per installazione. Schneider Electric è disponibile a concordare date e sedi per l’effettuazione su richiesta della Clientela. Schneider Electric possiede l’esperienza e le competenze per organizzare anche presso gli utenti stessi tali incontri, oppure corsi e seminari di contenuto tecnico su argomenti diversi, in grado di rispondere alle necessità della Clientela. Il prezzo per la realizzazione dei corsi e seminari è stabilito in funzione dei contenuti, della durata e delle condizioni logistiche. Formazione di base Una serie di corsi sugli argomenti che costituiscono le conoscenze di base per i tecnici/ installatori. In particolare: ● G2: installazione degli impianti elettrici in bassa tensione ● L1: progettazione ed installazione di un impianto elettrico di illuminazione di interni ● INST1: il ruolo dell’installatore nella realizzazione di un impianto elettrico ● SW1: l’utilizzo dell’informatica nello studio e nella progettazione di un’installazione elettrica in BT ● SW2: utilizzo dell’informatica nella realizzazione e nella preventivazione dei quadri elettrici in MT e in BT ● SW3: i supporti informatici per la realizzazione del documento di progetto dell’impianto e del quadro elettrico ● EMC: la compatibilità elettromagnetica legata al controllo e processo industriale ● CS1: tecniche e metodologie per la progettazione, l’installazione e la verifica di sistemi di cablaggio strutturato in categoria 5e e 6 ● CS2: tecniche e metodologie per la progettazione, l’installazione e la verifica di sistemi di cablaggio strutturato in categoria 7 e fibra ottica. L’elenco completo dei corsi lo trovi sul sito www.formazione-tecnica.it 22 d omande e rispost e Protezione, involucri e alluminio Cresce la professionalità grazie alle vostre domande Dopo il successo ottenuto da questa rubrica nel quarto numero di maggio, affrontiamo altri tre quesiti selezionati tra tutti quelli pervenuti. Ricordiamo che questo spazio è a disposizione di chiunque abbia necessità di ricevere informazioni ed elementi di approfondimento sulle più diverse tematiche che interessano il nostro settore. 1 Come e cosa significa regolare il tempo della protezione di lungo ritardo del relè “Micrologic”? Si consideri il caso di protezione contro il sovraccarico (protezione di lungo ritardo) da effettuare utilizzando come relé di protezione un’unità di controllo a microprocessore Micrologic 2.0 associata ad un interruttore automatico scatolato tipo Compact NS 800N (In = 800 A), adibito ad interruttore generale del “Quadro di distribuzione”. Si ipotizzi che la corrente di esercizio (di impiego) sia Ib = 717 A; si deve regolare la protezione in modo adeguato, ad esempio regolando la corrente a Ir = 0,9 x 800 A = 720 A e il tempo a tr = 2 s (in funzione della l2t sopportabile dal conduttore e dalle utenze alimentate). Esaminiamo le curve di intervento in due casi possibili: 1) come si vede dalla curva di intervento (caso 1), si otterrà il sicuro intervento della protezione da sovraccarico nel tempo prefissato di 1 minuto ad una corrente di 880 A. La fascia di incertezza relativa all’intervento in 1 minuto si ha dal valore regolato pari a 720 A (non intervento) fino al valore di intervento pari come abbiamo visto a 880 A. 2) con la stessa regolazione in tempo (tr = 2) e corrente (Ir = 0,9 x In), l’intervento di protezione da sovraccarico con corrente pari a 6 Ir = 6 x 720 A = 4320 A, si ha in un tempo pari a 2 secondi (caso 2). Ricordiamo che il valore 6 Ir è il valore di corrente di prova per la prestazione da sovraccarico (tenuta dell’interruttore per un certo tempo) che la Norma di prodotto CEI EN 60947-2 prescrive di applicare in corrente alternata. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 1° caso 2° caso soglia e temporizzazione di sgancio lungo ritardo LED di segnalazione sovraccarico soglia e temporizzazione di sgancio corto ritardo soglia di sgancio istantaneo soglia e temporizzazione di sgancio Vigi o “guasto a terra” pulsante test Vigi o “guasto a terra” vite di fissaggio plug lungo ritardo presa test test dei LED, «reset» e stato della pila segnalazione delle cause d’intervento display digitale amperometro e indicatori a LED della percentuale di carico delle fasi testi di navigazione 23 2 Come scegliere gli involucri in funzione degli ambienti? La scelta degli involucri è generalmente dettata dalle caratteristiche dell’ambiente in cui essi vanno installati e, quindi, per alcune di queste, dal grado di protezione necessario. Il grado di protezione caratterizza la protezione dell’involucro contro la penetrazione dei corpi solidi e liquidi al suo interno ed è identificato attraverso il codice IP; la prima cifra caratterizza la protezione contro i corpi solidi, la seconda contro la penetrazione dei liquidi. Esempio: GRADO IP 2 1 Corpi solidi di dimensioni superiori a 12,5 mm. Caduta verticale di gocce d’acqua con inclinazione dell’involucro fino a 15°. La Norma CEI 64-8 prevede che i prodotti installati siano conformi alle norme di sicurezza CEI che li riguardano; ad esempio, per la Norma CEI EN 60439-1 (Quadri BT) il grado di protezione IP 2X è sufficiente a garantire, in condizioni normali la protezione delle persone e dell’apparecchiatura dalla penetrazione dei corpi solidi e (per installazioni all’interno) dell’acqua. La Norma CEI 64-8 prevede il grado di protezione IP 4X solo per ambienti particolari, più precisamente, per quelli riportati nel paragrafo 751.03.04: “Ambienti a maggior rischio di incendio per la presenza di materiale infiammabile o combustibile in lavorazione, convogliamento, manipolazione o deposito di detti materiali” Tale richiesta normativa è quindi prevista solo per una piccola parte delle installazioni e perciò non può essere ritenuta applicabile ovunque. Di seguito si riportano invece, a titolo di esempio e suddivisi per settore di applicazione e più nel dettaglio, per locali e ambienti specifici, dei gradi di protezione minimi raccomandati o comunque ritenuti di buona regola dell’arte; i settori considerati vanno oltre le applicazioni tipicamente industriali e tengono conto anche di utilizzazioni domestiche e/o all’aperto, inserite per avere disponibile l’intera gamma di possibili installazioni, con specifico riferimento alle condizioni ambientali alle quali sono sottoposte le apparecchiature elettriche. Nota: in mancanza di specifica norma che prescrive i gradi di protezione da utilizzare, si è presa come riferimento la pubblicazione francese UTE C 15-103 che rappresenta una guida di scelta del grado di protezione in funzione dell’ambiente di installazione; naturalmente, questa guida ha validità ove non esistano prescrizioni legislative e/o normative in conflitto con le indicazioni in essa contenute. Grado di protezione richiesto Locali (o luoghi) domestici o analoghi Lavanderie Cortili Docce Locale pattumiere Sale da bagno Locali tecnici Camere frigorifere Lavatrici/condizionamento d’aria Locali adibiti a pompaggio d’acqua Garage e autorimesse con superficie superiore a 100m2 Zone di lavaggio (all’interno del locale) Zone di sicurezza all’interno all’esterno Zone di lubrificazione Locali di ricarica batterie Locali sanitari ad uso collettivo Sale da bagno individuali Sale da bagno collettive Sale da doccia collettive Lavanderie ad uso collettivo Edifici per uso collettivo Uffici/Biblioteche/Archivi Sale ristorante e mense Grandi cucine Locali (o aree) nell’ambito di colture agricole Depositi d’alcool/Cantine/Serre Scuderie/Stalle Locali per mungitura/Porcili IP 23 24/25 25 25 23 IP 33 24 23 IP 25 21 24 23 23 IP 21 23 25 24 IP 20 21 35 IP 23 45 25 Pollai Impianti diversi Cantieri Strade, cortili, giardini ed altre aree all’esterno Sistemazione di fiere e luna park Piscine vasche Volumi di protezione Circolazione a piedi scalzi Saune Stabilimenti industriali Mattatoi Fabbricazione e deposito acidi Lavorazione del legno Macellerie Fabbricazione del cartone Cave Depositi di carbone Distillerie/Magazzini frigoriferi Trattamento di metalli Fabbriche di carta Edifici riceventi il pubblico Edifici sportivi coperti/Musei Strutture all’aria aperta Tendone (da circo) e tende Locali commerciali e annessi Esposizioni-gallerie d’arte Meccanica e accessori per moto e biciclette Servizi di trasposto e distribuzione Laboratori di fotografia 3 Per il nuovo sistema funzionale Prisma Plus, le nuove sbarre Linergy ed alcuni collegamenti prefabbricati sono in alluminio; quali sono le garanzie di buon funzionamento, e quali i vantaggi principali nell’utilizzo di questi materiali? L’alluminio è un materiale già largamente utilizzato nella media tensione e, per quanto riguarda la bassa tensione, soprattutto nella produzione dei condotti sbarre prefabbricati. Non vi sono rischi tecnici nell’utilizzo del materiale. Un limite potrebbe essere dato dal fatto che, in alcuni casi e per correnti elevate, si dovrebbero utilizzare sbarre di grossa sezione e quindi poco pratiche; nel nostro caso specifico, grazie al particolare profilo della sezione, si riescono ad 45 IP 35 34/35 33 37 35 35 34 IP 55/65 33 50/60 24/25 33 55/65 53/63 33 31/33 33/34 IP 21 25 44 IP 20 20 20 23 “annullare” gli eventuali limiti del materiale e utilizzare sezioni adeguate alle correnti nominali desiderate riducendo, tra l’altro, il numero di supporti sbarre. Al fine di garantire un buon contatto (alluminio – rame) tra le sbarre e i collegamenti, sulle sbarre stesse è applicata una striscia di rame di spessore pari a 100 mm, mentre i collegamenti prefabbricati sono rivestiti di uno strato di stagno. In ogni caso, è importante ricordare che la scelta e i dimensionamenti del sistema sbarre devono essere fatti sulla base delle caratteristiche tecniche dichiarate a catalogo, che sono verificate in laboratorio e quindi garantite dal costruttore. Prese e spine industriali PK PratiKa Velocità e sicurezza a portata di mano Merlin Gerin presenta una gamma innovativa di prese e spine industriali ricca di funzionalità facili ed intuitive: Rapide da cablare ● tecnologia di connessione rivoluzionaria, senza viti e senza dover spelare i conduttori ● sistema di montaggio rapido e solido ● serraggio cavo veloce ed efficace Sicure nell’impiego ● connessione costante e garantita nel tempo, insensibile ad urti e vibrazioni meccaniche ● solidità strutturale elevatissima, garantita da tecnopolimeri di alta qualità ● massima resistenza agli agenti chimici Pratiche ed ergonomiche ● forme e superfici studiate per una comoda presa ● tante funzionalità per facilitare l’installazione e l’impiego ● montaggio e cablaggio semplice, intuitivo e razionale ● conferma sonora e meccanica delle avvenute operazioni La gamma comprende: spine e prese mobili diritte, prese da incasso diritte e inclinate, 16 e 32 A, IP 44 e IP 67, per tutti gli impieghi in Bassa Tensione e per tutte le frequenze previste dalle norme IEC 60309-1 e IEC 60309-2. www.schneiderelectric.it un marchio di LEES PIS 400 EI 1-1103-25B