KHORA.teatro presenta Madame Bovary di Gustave Flaubert riscrittura di Letizia Russo personaggi e interpreti: (in ordine di apparizione) Emma Bovary Charles Bovary Homais Léon Hippolyte Berthe (manovrata da) Lheureux Rodolphe LUCIA LAVIA WOODY NERI GABRIELE PORTOGHESE MAURO CONTE LAURENCE MAZZONI ROBERTA ZANARDO ELISA DI EUSANIO XHULJO PETUSHI regia ANDREA BARACCO scene e costumi MARTA CRISOLINI MALATESTA disegno luci PIETRO SPERDUTI musiche GIACOMO VEZZANI prodotto da ALESSANDRO PREZIOSI TOMMASO MATTEI ALDO ALLEGRINI 1 Madame Bovary di Gustave Flaubert riscrittura scene e costumi disegno luci musiche regia letizia russo marta crisolini malatesta pietro sperduti giacomo vezzani andrea baracco personaggi e interpreti (in ordine di apparizione) emma bovary charles bovary homais léon hippolyte berthe (manovrata da) lheureux rodolphe lucia lavia woody neri gabriele portoghese mauro conte laurence mazzoni roberta zanardo elisa di eusanio xhuljo petushi assistente alla regia diana ripani assistente scene e costumi laura giannisi direttore di scena giovanni piccirillo capo elettricista javier delle monache sarta marta genovese assistente di produzione cecilia ricchi comunicazione tiziana cusmà foto di scena luigi angelucci realizzazione automa giacomo pecchia scenotecnica l’aquila scena costumi sartoria farani scarpe pompei service audio & luci gianchi trasporti globo italia produzione esecutiva aldo allegrini prodotto da alessandro preziosi tommaso mattei aldo allegrini note di regia 2 Non conosci davvero un uomo fino alla notte o al giorno in cui vai a letto con lui. Non conosci davvero una donna mai. Neanche se quella donna sei tu. Nel 1856 quando fu pubblicato, il romanzo Madame Bovary scosse profondamente l’alto senso di rispettabilità dei guardiani della pubblica morale, e Flaubert fu processato come autore di un’opera indecente, addirittura scandalosa. Perché tanto scalpore? Emma Bovary, come Don Chisciotte, come Amleto è una sapiente fabbricatrice di illusioni, e pare mossa, sempre, da una folle, a tratti esasperante, volontà di renderle concrete queste illusioni, di cucirsele addosso, indossarle senza curarsi delle evidenti sproporzioni che portano in dote, di farne splendidi fondali a uso e consumo della propria sbiadita esistenza. La signora Bovary, vittima delle proprie fantasie, nel desiderio di far del suo percorso sulla terra materia da romanzo, nella ferma volontà di divenire protagonista indiscussa della vita che le hanno dato da vivere, inciampa costantemente fino a perdere il ritmo dei propri passi, per poi sbagliare grossolanamente il tempo dell’ingresso in scena, così, anziché precipitare in quell'orgia perpetua che crede aver diritto di abitare si ritrova in una stretta gabbia piena di trappole, doppi fondi, bassezze e personaggi caricaturali; un luogo che non possiede né l’altezza vertiginosa di un qualche paradiso né l’abisso profondo dell’inferno, ma solo l’insopportabile umida orizzontalità di un acquitrino melmoso. E allora Emma Bovary si dimena forsennatamente per trovare almeno la giusta posa o il profilo migliore, prova addirittura ad adeguare la sua immagine all’interno di un’inquadratura che però ha sempre i bordi troppo stretti, con il risultato che anziché trovarsi sulla soglia della tanto agognata grazia, si ritrova spesso a varcare un’altra soglia, molto più prossima alla condizione umana, quella del ridicolo. Andrea Baracco 3 note al testo Emma Bovary, nata Rouault, tradisce suo marito con due uomini diversi. Partorisce una figlia che non ama. Dilapida i soldi che ha e quelli che non ha. Sacrifica innocenti sull'altare della propria ambizione. E alla fine muore di suo pugno, senza aver mai provato quell'indefinibile assoluto che pensava fosse l'amore. Ma Emma tradisce costantemente anche il lettore, e di conseguenza chi, come me, le si avvicina per traghettarla dalla pagina scritta all'azione del teatro. È un mistero, Emma Bovary. Un labirinto pieno di false piste, di inganni voluti e non voluti: ogni volta che sembra vicina una soluzione, una spiegazione al suo mistero, il mistero riprende forza. Perché non basta una vita noiosa, un marito non brillante, e l'essere nata donna per spiegare il fuoco che la muove. Non bastano le letture sociologiche che, banalmente, interpretano Emma come paladina di una liberazione che, nei fatti, non esiste, né quelle biografiche riguardanti Flaubert per contenerla in una logica. Nulla basta a spiegare veramente questo personaggio e i suoi comportamenti, le sue smanie, le sue disperazioni, la sua ferocia, la sua fragilità. Così, come succede a suo marito Charles, dopo la fascinazione, dopo il dubbio, dopo la rabbia, non resta che contemplare Emma per quello che è: un abisso che disobbedisce alle regole della narrazione perché troppo vicino al caos della vita. E non conta che l'azione si svolga in una realtà provinciale della Francia dell'Ottocento: le sue voglie sconfinate, la necessità d'infinito, sono anche le nostre, così lontani dal suo tempo eppure così vicini alla sua impossibilità di trovare pace. Letizia Russo 4 l’opera Madame Bovary è il primo romanzo di Gustave Flaubert. Messo sotto inchiesta per "oltraggio alla morale", appena pubblicato il 7 febbraio 1857, e divenuto subito dopo l'assoluzione un bestseller, oggi è considerato uno dei più grandi esempi di romanzo realista. Emma Bovary è senza paura di smentite il più grande personaggio femminile della letteratura moderna. La sua è la storia di una donna da poco e di una moglie adultera che finisce per avvelenarsi, proprio a causa dei suoi comportamenti e dalla sua condotta imprudente che la fanno entrare in un vortice tragico e incontrollato; ma grazie alla penna di Flaubert, la vicenda di Emma diventa universale, diventa cioè la storia di un'anima tragica alla ricerca vana e continua di un sogno che non riesce a tradurre in realtà. Le fantasie romantiche di Emma sono drammaticamente soffocate dalla prosaicità della vita di tutti i giorni e questa sorta di giustapposizione serve a dare luce a entrambi i soggetti. Emma diventa più capricciosa e assurda alla cruda luce della realtà quotidiana. Ma al contempo, l'autoreferenziale banalità della gente del posto è amplificata dal confronto con lei, che, seppur nella sua astrattezza, dimostra comunque una sensibilità per la bellezza e la grandezza che pare del tutto ignota ai "benpensanti". Ristretta in una vita ordinaria, Emma Bovary si macera nella noia scontando in un’esistenza senza emozioni, un'immaginazione esorbitante nutrita dalla lettura incessante di romanzi e per dar compimento a una vita “altra”, lungamente agognata, combatte come può il proprio male di vivere, dandosi all’adulterio e a una vita superiore alle proprie possibilità, solo nella morte trova il suggello al proprio fallimento esistenziale. Lo spettacolo che khora.teatro intende trarre dal romanzo diviene la grande tragedia di ogni individuo che a partire da una visione di se stesso (in questo caso artefatta dalla lettura dei libri) tende alla propria affermazionerealizzazione, a “mettere al mondo” quell’Io che lui solo ha intravisto, dunque al completamento intimo e totale della propria missione terrena. Madame Bovary diviene così l’eroina eponima di ogni individuo in lotta per il proprio ideale contro le ristrettezze del reale, di chi intraprende la lotta per spezzare le barriere dell’io contingente, in cerca del se stesso reale e della propria auto-affermazione. 5 l’idea produttiva Khora.teatro dà continuità al progetto di portare in scena grandi classici della letteratura - vedi gli spettacoli “Don Giovanni”, “Amleto” e “Cyrano” - rivolti a un vasto pubblico popolare, pur strizzando come sempre l’occhio nel confezionamento editoriale alle nuove generazioni. L’adattamento teatrale di Madame Bovary esplora la possibilità che la parola scritta non riesca a cogliere che una minima parte della vita umana e come avviene per la scrittura di Flaubert utilizza una varietà di tecniche per mostrare come il semplice linguaggio sia spesso un mezzo inadeguato per esprimere emozioni e idee. La frequente inettitudine dei personaggi alla comunicazione interpersonale è emblematica del fatto che le semplici parole non possono essere esaustive perfettamente di ciò che significano, e quello che nel romanzo è affidato alla voce fuori campo viene in teatro sostituito dalle azioni fisiche all’interno di quadri e sequenze specifiche. L'inadeguatezza stessa del discorso è qualcosa che Emma incontrerà ripetutamente nel tentare di palesare i propri malesseri o semplicemente esprimere il proprio amore: la sua è tutta "un tessuto di bugie", che contribuiscono al senso d'inadeguatezza del linguaggio e alla chiarificazione del concetto che le parole possano essere più efficaci nel mascherare la verità o a trasmetterne il contrario, piuttosto che nel rappresentare la verità stessa. L'esatta conoscenza dell'immaginazione, la precisa consapevolezza di un bisogno legato ai sensi e al senso del proprio corpo. Così il mistero dell'essere femminile. E poi la realtà presente eppure densa di sogno. Poteva ritenersi colpevole la signora Bovary? Forse doveva solo essere amata dall'amore, non certo dagli uomini. Una ragione inattuabile per una creatura vergata sulla carta ma fatta di carne dal suo autore. Emma nasce per inseguire le nuvole volubili e mutevoli, per desiderarle con un cuore caparbio: vapori impossibili da stringere per sempre in un abbraccio durevole. 6 la riscrittura LETIZIA RUSSO Drammaturga romana, classe 1980, inizia a scrivere per il teatro a diciassette anni. Si aggiudica il Premio Grinzane-Cavour con il Dialogo tra Pulcinella e Cristo mentre il suo primo testo teatrale Niente e Nessuno viene messo in scena nel 2000 al festival Per Antiche Vie. Nel 2001 con Tomba di cani l'autrice vince il Premio Tondelli e, nel 2003, il Premio Ubu nella sezione “miglior novità drammaturgica”. Negli anni successivi si susseguono ulteriori e apprezzati testi teatrali: Binario Morto – Dead End (2003) per il festival Shell-Connections, rappresentato da trentadue compagnie giovanili in tutto il Regno Unito e al National Theatre di Londra; Babele (2004), da cui la RAI realizza nel 2010 un prodotto televisivo per la regia di Sandro Vanadia; Primo Amore, Edeyen e Os Animais Domésticos (2005), quest'ultimo frutto di un anno trascorso a Lisbona come autrice in residenza presso la compagnia Artistas Unidos; Dare al buio (2007), Blitz (2010) e una serie di traduzioni e adattamenti tratti da opere di Goldoni, Aristofane e Petronio. Nel 2009, insieme a Cristina Pezzoli e un vasto gruppo artistico proveniente da tutta Italia, è cofondatrice di Compost, uno spazio di ricerca, formazione e produzione teatrale con sede a Prato. Da qui nascono, in particolare: Scuolasbroc (2011), esperimento di improvvisazione teatrale per undici attori, e Sono qui perché (2012/2013), progetto di indagine sui temi dell'immigrazione nel territorio di Prato da cui prende poi vita lo spettacolo Cento Fiori Rossi. I suoi testi sono tradotti e rappresentati in Francia, Germania, Inghilterra, Portogallo, Cile, Brasile e Romania. 7 la regia ANDREA BARACCO Si laurea in Lettere e Filosofia all’Università di Roma “La Sapienza”. Si diploma e perfeziona in regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Tra i suoi lavori più importanti: nel 2011 firma la regia di Giulio Cesare di William Shakespeare, spettacolo andato in scena al Globe Theatre di Londra e vincitore DEL CERTAMEN ALMAGR-OFF, Festival Internacional del Teatro Clasico di Almagro (Spagna). Nel 2012 dirige, per la rassegna “Garofano Verde”, Johnson – Nelle stanze del Presidente da un racconto di David Foster Wallace, con Paolo Bonacelli. Nel 2012 debutta alla regia cinematografica dirigendo il film La logica delle cose, di cui è anche co-sceneggiatore. Nel 2013 mette in scena Vita di Edoardo II d'Inghilterra di Bertolt Brecht all'Olimpico di Vicenza per il 66° ciclo di spettacoli classici per la direzione di Eimuntas Nekrosius. Nel 2014 firma la regia di Hamlet di William Shakespeare (produzione Romaeuropa Festival, Teatro di Roma e 369gradi) che ha debuttato al Festival del teatro Classico di Almagro (Spagna) e in prima nazionale al Teatro Argentina di Roma all’interno del Romaeuropa Festival. Nel 2012, 2013, 2014 firma rispettivamente le regie di Troilo e Cressida di William Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespere e Odissea di Derek Walcott, per il TSA (Teatro Stabile d’Abruzzo). Nel 2016 dirigerà Madame Bovary di Flaubert su adattamento di Letizia Russo. All’attività di regista coniuga quella di docente di recitazione e regia. 8 la produzione KHORA.teatro Khora nasce nel 2004 con lo scopo di realizzare progetti nel campo dello spettacolo dal vivo e nelle sue applicazioni multimediali facendo della collaborazione tra le diverse discipline artistiche il suo punto di forza. Khora.teatro è oggi una compagnia di produzione teatrale basata sull’esperienza e le competenze di Alessandro Preziosi, Tommaso Mattei e Aldo Allegrini, riconosciuta dal MIBACT (Dipartimento per lo spettacolo dal Vivo) Khora nella sua pluriennale attività nel campo dello spettacolo si avvale della direzione artistica di Alessandro Preziosi, l’attore e regista napoletano che anche grazie al suo impegno concreto per il teatro ha riscontrato un notevole successo di pubblico e critica e ottenuto premi e riconoscimenti prestigiosi, tra i quali il premio Flaiano (2013) e Le maschere del teatro (2014). In più di dieci anni Khora ha avuto l’occasione di collaborare con artisti e registi di calibro internazionale e si è sempre valsa di uno staff di collaboratori creativi di comprovata fama e qualità professionale. Ha contribuito alla riconoscibilità del marchio Khora la continuità della qualità delle produzioni con la quale è stata presente negli ultimi dieci anni sui palcoscenici delle più prestigiose piazze teatrali nazionali. Da segnalare la nutrita partecipazione nelle produzioni di giovani talenti (under 35, tra attori, cast tecnico e creativo) sul cui lavoro la strategia produttiva di Khora ha da sempre investito con risultati positivi. Nel 2005 allestisce a Taormina presso il Teatro Antico la commedia musicale Datemi tre caravelle di Carmelo Pennisi e Massimiliano Durante con musiche di Stefano Di Battista, per la regia del premio Oscar Gianni Quaranta e interpretato da Alessandro Preziosi, che ha effettuato dal 2005 al 2007 una lunga tournée nazionale nel circuito dei più importanti teatri italiani. Nel 2008 cura l’allestimento del monologo Il Ponte di Carmelo Pennisi e Massimiliano Durante interpretato da Alessandro Preziosi con musiche dal vivo di Stefano di Battista. Ancora nel 2008 in occasione del 60° anniversario del Festival shakespeariano al Teatro Romano di Verona ha debuttato Amleto di Shakespeare per la regia di Armando Pugliese, prima tappa di un'applaudita tournèe estiva (accanto ad Alessandro Preziosi, Franco Branciaroli e Silvio Orlando), che ha effettuato più di 200 repliche nei principali teatri italiani e ha terminato nel febbraio 2010 a Roma una lunghissima tournée dal significativo successo di pubblico. Nel campo della formazione dal 2009 ha intrapreso la collaborazione nell’attività di ricerca nel campo dello spettacolo dal vivo con il D.A.M.S. della Link Campus University di Roma. Nel 2009 Khora.teatro ha rinnovato il sodalizio con l’Estate Teatrale Veronese con la messa in scena di La dodicesima notte di William Shakespeare con 9 Luca De Filippo, diretta da Armando Pugliese cui ha seguito un tour nei principali festival italiani. Nel triennio 2012-2015 ha coprodotto quattro spettacoli con il Teatro Stabile d’Abruzzo contribuendo a riportare le produzioni dell’Ente abruzzese alla ribalta nazionale riscontrando un notevole seguito di spettatori e il plauso da parte addetti ai lavori . Dal 2012 al 2014 si sono svolte le tournée del Cyrano del Bergerac di Edmond Rostand, diretto e interpretato da Alessandro Preziosi che vantava la supervisione artistica del maestro russo Nicolay Karpov e del monologo Cyrano sulla luna vincitore tra l’altro del premio Maschere del teatro nel 2014 Nel 2013 ancora in coproduzione con il TSA è andato in scena Costellazioni di Nick Payne per la regia di Silvio Peroni, scene di Marta Crisolini Malatesta e luci di Valerio Tiberi che si è avvalso dell’interpretazione di Margot Sikabonyi e Andrea Tiberi. Nel 2014, a conclusione di un percorso nei classici di ambientazione secentesca, ha debuttato il Don Giovanni di Moliere in coproduzione con il Teatro Stabile d’Abruzzo, interpretato da Alessandro Preziosi, che cura anche la regia, con Nando Paone e Lucrezia Guidone e con la supervisione artistica di Alessandro Maggi. Il Don Giovanni è in tour per la seconda stagione nei maggiori teatri italiani Nel 2015 a Verona per l’Estate Teatrale Veronese in coproduzione con Bananas srl è andato in scena Rosencranz e Guildestern sono morti di Tom Stoppard diretto da Leo Muscato e interpretato da Vinicio Marchioni, Daniele Liotti e Gianfelice Imparato. Lo spettacolo sarà in tour per la stagione 20162017. Ancora nel 2015 ha debuttato in occasione delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra La grande guerra di Mario di Angelo Crespi, diretto e interpretato da Edo Sylos Labini e con la partecipazione di Debora Caprioglio. Lo spettacolo è in programmazione per la stagione 2016-2017. Nel 2015 va in scena Odissea. Da Omero a Derek Walkott per la regia di Vincenzo Manna e Daniele Muratore, con la supervisione artistica di Andrea Baracco, la partecipazione di dieci giovani attori under 35 (tra cui Jacopo Venturiero ed Elisa Di Eusanio) e che prosegue la linea editoriale tracciata nel progetto artistico triennale del MIBAC volto alla valorizzazione di giovani attori Nel 2016 andrà in scena per la regia di Andrea Baracco Madame Bovary di Gustave Flaubert, nella riscrittura teatrale di Letizia Russo, interpretata da Lucia Lavia. Lo spettacolo sarà in tour per la stagione 2016-2017. KHORA srl Via dei Mille, 40 – 80143 Napoli - P. Iva e Cod. Fisc. 04322440969 Tel. 06.4403654 - +39.392.5565308 – [email protected] www.khorateatro.it 10