Vienna, fascino senza tempo Vienna, una continua emozione che ridefinisce il fascino delle sue forme. La linea del desiderio artistico stimola la nostra voglia di essere sedotti dalla città. Di museo in museo eccoci all’Albertina il più grande palazzo residenziale asburgico che troneggia sulle mura di uno degli ultimi bastioni di Vienna. di Antonella Iozzo Vienna – il presente che rinasce dal passato e si protende nel futuro per una total emotion sulle ali del tempo. Con la dinastia degli Asburgo, che ha controllato l’Europa per oltre 600 anni, la bellezza ha trovato il suo spazio nella storia: Vienna. Un incomparabile patrimonio storico, una grandiosa produzione artistica, un’effervescente e poliedrica vitalità culturale e nuove forme architettoniche che ridisegnano il volto della città, attraggono milioni di visitatori affascinati da questa città meravigliosa. Nel corso dei secoli l’epoca di maggiore splendore per Vienna coincide con quella di Francesco Giuseppe, uomo totalmente privo di fantasia, ma fortemente provvisto di fondi per poter realizzare il proprio ambizioso piano di edificare una città che riflettesse la potenza asburgica. Tra il 1858 e il 1865 fece abbattere alcune fortificazioni e cortili che circondavano la Innere Stadt e tracciò la Ringstrasse e nel decennio successivo completò l’opera rinnovatrice facendo costruire la maggior parte dei maestosi edifici che si affacciano su questa strada. Grazia ad un pullulare di artisti, scrittori e musicisti Vienna, ben presto, divenne un riferimento per la cultura mondiale. Intorno al 1900 Vienna sembrava percorrere la vie en rose intellettuale con personalità come : Freud, Klimt, Schiele, Loos, Wittgenstein, Shömberg, Mahler, Kokoschka, Kraus, Shnitzler e tanti altri. Ma la sublime coscienza e conoscenza destinata a protrarsi oltre secoli, rischiava di essere schiacciata da una ombra minacciosa, un’insensata e crudele realtà stava inesorabilmente avanzare: due guerre mondiali e il Nazismo. Cupi ricordi nelle penne, solo per citarne alcuni di Joseph Roth, che frequentava i celebri Café come il Central, o il poeta Peter Altenberg, che abbiamo ancora oggi il piacere d’incontralo a un tavolino, perché “trasformato” in manichino col giornale aperto tra le mani, o Trotski che amava giocare a carte. A spasso tra la storia e le vie dello shopping Ogni esplorazione ha il suo inizio e quella emozionale nel cuore di Vienna ha inizio dalla zona centrale chiamata Innere Stadt che si trova all’interno del Ring. Improvvisamente il primo tonfo al cuore: la Cattedrale di Santo Stefano a Stephansplatz, il simbolo più famoso della città. Nel XII secolo il vescovo di Passau iniziò la costruzione della prima chiesa parrocchiale romanica da lui consacrata nel 1147. Dopo diverse ricostruzioni, a causa di eventi tragici, nel 1359 Rodolfo il Fondatore, posò la prima pietra per la costruzione delle navate gotiche. La sua imponenza è di grande effetto, subito quello che salta agli occhi e il gigantesco tetto decorato con più di 200.000 piastrelle smaltate. Sulla destra del Duomo si trova il Singertor, Portale dei cantori, decorato con molte statue a rilievo, a destra in una nicchia il simbolo di colui che ci ha consegnato tanto splendore: la statua di Rodolfo Il Fondatore con in mano il modello del coro. Sulla Sagrestia Inferiore si erge la Torre Sud: campanile gotico alto 136,7 metri, snello ed estremamente estetico tanto da essere soprannominato affettuosamente dai viennesi “Steffl”. Sulla facciata ovest, invece, le due torri chiamate Heidentürme, Torri Pagane, sono le uniche testimonianze della chiesa romanica originale. Tra le torri l’ingresso principale della chiesa, la Riesentor, Porta del gigante, decorato con motivi geometrici e raffigurazioni di Santi. Il campanile ospita l’orologio Pummerin, uno dei più grandi d’Europa. All’interno sono cariche di suggestione il fastoso pulpito gotico di Anton Pilgrim (1510), l’altare maggiore in stile barocco (1641), la tomba di Federico III, l’altare proveniente da Wiener Neustadt, decorato dal circa una settantina tra dipinti e panelli scultorei. Diversi rilievi caratterizzano la chiesa , impressionante il pulpito di Capistrankanzel ( pulpito di Capistrano) dal quale nel 1451 San Giovanni da Capistrano predicò una crociata contro i turchi, e non possiamo non citare la maestosa statua dello Schmerzensmann Ecce Homo, anche se è solo una copia, l’originale si trova all’entrata della cripta. La statua chiamata “Domineddio del mal di denti” sarebbe il dono di un peccatore guarito e convertito.Fede e credenze popolari sono il contrappunto di una magnificenza architettonica rivolta verso…l’alto. A due passi il Graben, la Kärntner Strasse, l’elegante centro commerciale di Vienna. Punto di ritrovo della Vienna importante già al tempo di Maria Teresa. Nel mezzo della piazza s’innalza la Colonna della Peste Pestsaule, sontuosamente barocca, eretta a ringraziamento per la fine della peste nel 1679 su commissione dell’imperatore Leopoldo I. Altra zona shopping da non perdere è la Mariahilfer Strasse, la via più lunga della città. E per concludere il giro in modo alternativo e divertente giungiamo fino al Naschmarkt il mercato più famoso di Vienna. Con quasi 120 bancarelle e locali, molto in voga il “Do-an“ e il “Naschamarkt-Deli“, rappresenta un’offerta alimentare variegata che spazia dalla cucina viennese a quella indiana, da quella vietnamita a quella italiana. Coloratissimo e divertente , passeggiarci magari gustando qualche specialità, si rivela una piacevole avventura culinaria. I luoghi degli Asburgo La linea del desiderio artistico stimola la nostra voglia di essere sedotti dalla città e nelle vicinanze scopriamo L’Hofburg, la residenza reale degli Asburgo e oggi residenza del presidente della Repubblica austriaca Ai nostri occhi si apre una veduta spettacolare, monumentale, imponente. Mai l’abbraccio della storia è stato così intenso e avvolgente, mai il passato è stato così vicino da toccarci con la sua grandiosa tangibilità. Edifici, giardini, musei, torri, piccole fortezze, scuderie e cappelle. Non semplici edifici ma una cittadella strutturata in modo elegante e funzionale con stili architettonici, che vanno dal gotico al liberty con al suo interno appartamenti con 2600 camere, 54 scale e circa 18 sale secondarie. La sezione più antica, denominata Corte degli Svizzeri ha origine nel XIII secolo. Oggi l’enorme complesso è sede della Österreichische Nationalbibliothek (la Biblioteca Nazionale), del Schatzkammer (il Tesoro Imperiale), del quale fanno parte le reliquie religiose come uno dei chiodi della Crocifissione e una delle spine della corona di Gesù, del Museum für Völkerkunde (il Museo Etnografico), della famosa Spanische Hofreitschule (la scuola di equitazione spagnola), del Museo Albertina, della Augustinerkirche, degli appartamenti reali di Francesco Giuseppe ed Elisabetta di Baviera (la famosa Sissi), con le raffinate collezioni di argenteria e porcellane e della Cappella di Corte, qui ogni domenica si tiene la messa cantata dalle voci bianche dei Piccoli Cantori. Per concludere la visita con una carezza di vivace originalità, ci concediamo una danza di farfalle nella splendida area stilizzata in vetro art- deco che ospita, appunto, migliaia di farfalle esotiche. La città dei Musei A Vienna dimora la cultura, e il tempo che si trascorre nei suoi luoghi proietta su di noi la luce della bellezza e come può essere diversamente se si contano oltre 50 musei? Il più famoso è il Museo delle Belle Arti (Kunsthistorisches Museum) ubicato nella Maria Theresien Platz. Il museo possiede la più grande esposizione al mondo delle collezioni d’arte raccolte dagli Asburgo e comprende un’impareggiabile collezione di quadri di Rubens e Peter Brueghel il Vecchio, e dipinti tra gli altri di Raffaello, Vermeer, Velazquez, Rubens, Rembrandt, Dürer, Tiziano e Tintoretto. L’imperatore Giuseppe II fece trasferire la raccolta nel castello del Belvedere, dove fu aperta al pubblico nel 1781, dodici anni prima del Louvre. Successivamente Francesco Giuseppe fece costruire l’attuale edificio di per se un’opera d’arte con stupendi soffitti decorati, progettato dell’architetto viennese Karl Hasenauer, e da lui stesso inaugurato nel 1891. Di museo in museo eccoci all’Albertina il più grande palazzo residenziale asburgico che troneggia sulle mura di uno degli ultimi bastioni di Vienna all’estremità sud della Hofburg. Possiede una delle collezioni di grafica più estese e più preziose del mondo fondata nel 1776 dal duca Alberto di Sassonia Teschen, genero dell’imperatrice Maria Teresa, nonché capolavori dell’epoca moderna che spaziano da Monet a Picasso a Baselitz. Entrare nelle sale fastose, arredate in parte con mobili originali, nelle cromie di giallo, verde e turchese brillante, è come fare un tuffo in piena epoca asburgica e rivivere dietro le quinte i tempi in cui il palazzo era abitato dalla figlia prediletta dell’imperatrice Maria Teresa, l’arciduchessa Maria Cristina. Arte chiama Arte ed è subito MuseumsQuartier, detto anche MQ. E’ uno dei dieci quartieri culturali maggiori del mondo, situato al confine del centro storico, riunisce, su una superficie di 60.000 metri quadrati, strutture varie ispirate alle correnti d’arte più diverse, oltre a ristoranti, caffè e negozi. Un luogo dove incontrarsi, dove l’atmosfera urbana vivace e colorita esprime il sapore autentico del saper vivere fra le fibre della fantasia creativa, con locali incastonati in una cornice di illustri musei e collezioni. Qualche esempio il Café Restaurant HALLE con un all’allestimento interno, opera dei designer viennesi di bar di tendenza, Eichinger e Knechtl o il Corbaci nel Centro di architettura, ad opera di Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal. Iniziamo la nostra visita al MQ dal Leopold Museum un cubo luminoso di cemento bianco che espone centinaia di capolavori d’arte moderna austriaca dallo stile Liberty viennese, alla Wiener Werkstätte passando per l’Espressionismo collezionati da Rudolf Leopold, appassionato esperto d’arte. Il museo ospita la collezione di Egon Schiele più grande e più importante del mondo oltre a capolavori del fondatore della Secessione, Gustav Klimt. Nella kermesse museale al MuseumsQuartier merita la nostra attenzione il Museum Moderner Kunst – mumok che concentra la sua attività sull’arte del XX e XXI secolo con collezioni di Pop Art, Fotorealismo, Fluxus e Nouveau Réalism. Tra gli artisti spiccano Warhol, Rauschenberg e Johns, interessante poi, l’Azionismo viennese documentato dai lavori di Brus, Muehl, Nitsch e Schwarzkogler. La collezione comprende circa 9.000 opere: dipinti, sculture, installazioni, disegni, grafica, fotografie, video, film, plastici architettonici e mobilio. Dal 2011 l’edificio del museo con una superficie di 4.800 m² ospita anche un cinema disegnato dall’artista Heimo Zobernig, nel quale vengono presentati i molteplici legami tra arte figurativa e film. Vienna è un museo che si distende sotto i nostri occhi, ogni edificio, ogni struttura parla di storia, pulsa di cultura, vi consigliamo, inoltre, una visita al Palazzo di Città Liechtenstein, al Naturhistorisches Museum e poi alla Casa della Musica (Haus der Musik) in via Seilerstätte 30, una perla musicale per tutti i sensi, la vista, l’udito, il tatto, un museo dove il suono ci viene incontro. Dal suono alla forma architettonica con la Hundertwasser Haus e la KunsHausWien. Due stravaganti e stupefacenti edifici dalle facciate variopinte. Gli edifici sono stati progettati da Friedensreich Hundertwasser (1928-2000) uno dei maggiori artisti contemporanei, controverso e per alcuni aspetti definito un anticipatore dei concetti di bioarchitettura. La Hundertwasser Haus , una vera e propria festa per gli occhi dovuta alla vivacità creativa che porta in se. E’ un edificio di 50 appartamenti caratterizzato da linee sinuose, curve geometriche e una facciata simile ad una tavolozza con fondo nero e macchie sparse di rosso, giallo e blu e con alberi che escono fuori dalle finestre degli appartamenti. Al suo interno è ospitato un museo dedicato all’artista, il Kunst Haus Wien Museum ed anche uno dei cafè-ristorante più trendy della capitale. Il secondo edificio è la casa-museo dell’artista, costruito secondo canoni ecologici e artistici, un complesso di edilizia popolare trasformato in un opera d’arte. Ambedue gli edifici hanno la reputazione di ospitare rappresentazioni di David LaChapelle, Pierre et Gilles, i grafiti ispirati ai dipinti di Jean-Michel Basquiat. Le Residenze Reali. Il Belvedere e Schönbrunn Un altro grande e importante palazzo di Vienna è il Belvedere residenza estiva, con giardino annesso, a quei tempi ancora fuori le porte della città, del principe Eugenio di Savoia (1663-1736), grande condottiero e amante dell’arte, che commissionò i lavori all’architetto Johann Lukas von Hildebrandt. Una magnifica residenza in stile barocco composta da due castelli: il Belvedere Superiore e il Belvedere Inferiore, nei quali oggi si trova una prestigiosa raccolta di opere d’arte austriache dal Medioevo ai nostri giorni. Nel Belvedere Superiore si trova la raccolta di dipinti di Klimt più grande del mondo. Con i suoi quadri dorati “Il bacio” e “Giuditta”. Oltre a pregevoli capolavori di Schiele e di Kokoschka, a opere dell’Impressionismo francese e ai capolavori del Biedermeier viennese, oltre a opere del Barocco e capolavori del tardo gotico come l’altare di Znaim, opere di Michael Pacher, Rueland Frueauf il Vecchio e Conrad Laib. Capolavori di Johann Michael Rottmayr, Daniel Gran e Paul Troger consentono di comprendere il fascino e la ricchezza di quest’epoca. Molto interessanti anche i busti fisiognomici dello scultore Franz Xaver Messerschmidt. Lo sfarzo feudale dell’aristocratico committente si rispecchia, invece, nella Sala delle Grottesche, nella Galleria dei Marmi e nella Sala degli Ori, ci troviamo nel Belvedere Inferiore dove si tengono imponenti mostre speciali. Suggellano il loro splendore le Scuderie di rappresentanza, qui un tempo erano tenuti i 12 cavalli più belli del principe, oggi ha trovato casa l’intero patrimonio d’arte medioevale del Belvedere. Vienna ha saputo custodire e tramandare la bellezza nei secoli ne è un meraviglioso esempio Schönbrunn l’exresidenza estiva dell’imperatrice Sissi. Un capolavoro di arte barocca nel mezzo di parchi stupendi. Nel 1642 la consorte dell’imperatore Ferdinando II fece edificare sull’area una residenza di campagna estiva e chiamò per la prima volta la tenuta “Schönbrunn”. Le sale del castello aperte al pubblico sono prevalentemente in stile rococò. Semplicità nei rivestimenti delle pareti e dei soffitti verniciati in bianco con ornamenti in lamina d’oro, un’eleganza che si accorda perfettamente con i lampadari in cristallo di Boemia e le stufe di maiolica sempre bianche. Semplicità che continua nelle stanze in cui l’imperatore Francesco Giuseppe abitava e lavorava rispecchiando la sua personalità. Altri accordi melodici per le stanze di rappresentanza e le camere degli ospiti, come la sala degli specchi, riflessi sulle note di Mozart, qui, infatti, suonò all’età di 6 anni Mozart. Una scansione di forme e colori che ci accompagna lungo la visita dalla stanza cinese a pianta rotonda, suggestiva e raffinata, dove Maria Teresa era solita tenere le sue conferenze segrete con il cancelliere di stato il principe Kaunitz, alla camera Vieux-Laque dove conferiva Napoleone, fino a giungere nel Salone Cinese Blu, un luogo dove gli eventi divennero storia, è infatti in questo salone che l’imperatore Carlo I firmò nel 1918 il suo atto di rinuncia al governo (fine della monarchia). La camera rivestita in legno di rosa e decorata con preziose miniature provenienti dall’India e della Persia è considerata fra le camere rococò più belle in assoluto. Immersi nel passato accenniamo un passo di valzer nella Grande Galleria dove erano soliti ballare i partecipanti al Congresso di Vienna, svoltosi nel 1814/15, oggi si organizzano ricevimenti di stato per occasioni particolari. Mondanità e potere sedotto dal bello rinascono sotto i nostri occhi. La Musica nel suo ventre: Vienna Pensiamo di non esagerare nel definire Vienna capitale mondiale della musica. A Vienna la musica si respira nell’aria. In nessun’altra città al mondo sono vissuti più compositori divenuti poi celebri. Le sale da concerto e i teatri della città offrono musica classica declinata in tutte le sue forme fino a quelle più d’avanguardia, nell’arco dell’anno è tutto un susseguirsi di festival. L’opera raggiunge qualità eccelse e, cambiando genere, troviamo una scena jazz straordinariamente vivace che regala emozioni live indimenticabili. Musica per tutti i gusti! Ripercorrere le vie della musica attraverso i luoghi dove vissero i grandi maestri è un’esperienza unica. Negli appartamenti dedicati alla memoria di coloro che resero la città musicalmente eccelsa, si possono ammirare oltre ai mobili e agli oggetti di proprietà privata degli artisti, facsimili di partiture con autografo, dipinti e fotografie, inoltre le opere più importanti possono essere apprezzate ancor di più ascoltando, con un apposita cuffia, delle incisioni molto antiche o eseguite da orchestre famose. Uno di questi scrigni e la casa di Mozart, dove compose, fra l’altro “Le nozze di Figaro” in pieno centro storico, dietro il Duomo di Santo Stefano. Sensazioni che sfiorano la percezioni musicale e vibrano nell’aria, è quanto succede visitando la casa di Ludwig van Beethoven. La Quarta Sinfonia e il suo commovente “Testamento di Heiligenstadt”, testimonianza della disperazione causatagli dalla sordità, sono le tracce più materiche della sua essenza sempre sfilacciata tra l’umano e l’inafferrabile. Appartamenti che contengono preziose memorie come l’ultimo appartamento di Joseph Haydn, qui il compositore scrisse i grandi oratori “La creazione” e “Le stagioni”. Oggi è conservato come un museo che contiene anche una sala commemorativa per Johannes Brahms con relativi oggetti del maestro. Invita alla riflessione la casa in cui nacque Franz Schubert, il “principe dei lieder”. In questa graziosa casetta in quel tempo vissero 16 famiglie, ciascuna delle quali stava in un appartamento composto solo da camera e cucina. Merita infine una visita L’Arnold Schönberg Center dinamico centro di ricerca che oltre ad ospitare l’eredità dell’inventore della musica dodecafonica e fondatore della “Nuova Scuola Viennese”, organizza straordinarie mostre. Musica nata a Vienna ma di casa nell’universo stiamo parlando dei Wiener Philharmoniker, una delle migliori orchestre del mondo. Vengono considerati ambasciatori della musica viennese grazie a concerti e tradizioni come il Concerto di Capodanno e il Concerto di una Notte d’Estate. Da decenni i Wiener Philarmoniker, infatti, tengono il Concerto di Capodanno nella Sala d’Oro del Musikverein, un luogo intenso, scenografico e dall’acustica perfetta, sublime. Assistere qui ad un concerto dei Wiener e raggiungere l’assoluto attraverso un abbraccio empatico con la musica. Non è facile acquistare i biglietti ma … a Vienna tutto è possibile! Completamento diverso è il Concerto di una Notte d’Estate a Schönbrunn si tiene all’aperto davanti alle quinte da sogno del Castello di Schönbrunn per 10.000 spettatori che possono entrare gratuitamente. I Wiener Philarmiker furono fondati nel 1841 da Otto Nicolai. Il loro suono riesce a divenire per ogni ascoltatore un’inconfondibile esperienza sonora, tanto che grandi compositori non si risparmiarono nel tesserne le lodi: Richard Wagner descrisse l’orchestra come una delle sue preferite al mondo, Johannes Brahms si definì “amico e ammiratore” dell’orchestra, Gustav Mahler si sentiva legato ad essa “dai vincoli dell’arte” e Richard Strauss riassunse: “Lodare la Filarmonica significa portare i violini a Vienna”. Costruttivo e molto professionale è il rapporto tra la Filarmonica e l’Opera di Stato di Vienna: soltanto i musicisti che ne ha fatto parte per almeno tre anni, possono tentare di essere ingaggiati dalla Filarmonica. Per contro tutti i musicisti della Filarmonica sono inseriti nell’orchestra dell’Opera di Stato di Vienna. L’Opera di Stato di Vienna offre ogni giorno un programma straordinario su l’intera letteratura operistica per circa 300 giorni all’anno. Strabiliante è la presenza di star internazionali come Elīna Garanča, Anna Netrebko, Agnes Baltsa nell’Elektra, Jonas Kaufmann, Neil Shicoff , Plácido Domingo. Il teatro ha sempre avuto grandi direttori, fra cui figurano musicisti di grande levatura come Gustav Mahler (1897 – 1907), Herbert von Karajan (1956 – 1964) e Claudio Abbado (1986 – 1991). Musica e fiaba s’incontrano e per una notte, una volta all’anno il palcoscenico e il parquet dell’Opera di Stato si trasformano in una grande pista da ballo per il celeberrimo Ballo dell’Opera. Fascino che continua nella bellissima Herbert-von-Karajan-Platz l’opera diviene live nei mesi di aprile, maggio, giugno e settembre su uno schermo di 50 m² scorrono circa 150 spettacoli d’opera e balletto garantendo a tutti l’ascolto della musica classica a costo zero. Un altro importante punto di riferimento della vita concertistica è la Konzerthaus di Vienna dal suggestivo ambiente in stile Liberty, la sua offerta è veramente poliedrica il repertorio spazia dal classico al Medioevo passando per i sound più progressivi. Un inno all’essenza della città : i caffè viennesi La sensualità cosmica della “dolce vita” viennese si respira appieno nei caffè viennesi, tradizionale cultura che dal 2011 è addirittura “patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO”. I caffè sono parte integrante di Vienna come la schiuma di latte sul tipico Melange … sotto c’è molto da scoprire e da gustare. Momenti in un caffè per essere trasportati con un nastro di luce tra le note della musica dal vivo, nella realtà letteraria di un tempo o più semplicemente nell’estasi di dolci raffinati e unici come lo strudel di mele, il Gugelhupf, ma su tutti trionfa la torta Sacher del raffinatissimo Café Sacher. Assaporando una fetta della leggendaria torta originale Sacher e un buon caffè, viviamo il fascino dell’arredo, della storia, del tempo; e come se i piaceri dei sensi e della mente s’incontrassero in armonia. Luoghi dove le prospettive dei nostri pensieri scoprono nuove e possibili dimensioni. Vienna, una continua emozione che ridefinisce il fascino delle sue forme: palazzi, edifici monumenti universali e architetture moderne in un valzer eterno proteso verso il domani. di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata (03/04/2013) Articoli correlati: L’Ottava di Bruckner nel gesto di Zubin Mehta Haus Der Musik. L’inafferrabile racconta Buon compleanno Albertina Bluarte è su https://www.facebook.com/bluarte.rivista e su Twitter: @Bluarte1 - Sito internet: www.bluarte.it