FIRENZE E L'ALTA VELOCITÀ Sia il sindaco Nardella che il ministro Del Rio parlano di progetto da rifare Sottoattraversamento e stazione Foster: da ripensare nonostante i 700 milioni spesi M arda indietro sulla Tav fiorentina, il doppio tunnel per la linea dedicata dell'alta velocità che da Campo di Marte dovrebbe attraversare la città evitando il centro storico per riemergere a Castello, passando perla nuova stazione nell'area dei vecchi Macelli. Si abbandonerebbe il tunnel e di conseguenza la nuova stazione progettata da Norman Foster per utilizzare i binari di superficie. La stazione per l'alta velocità rimarrebbe a Santa Maria Novella o in alternativa a Campo di Marte. La soluzione sarebbe possibile grazie alle nuove tecnologie per la gestione del traffico ferroviario che permettono il passaggio dei convogli a 3 minuti di distanza l'uno dall'altro invece dei 7/8 minuti attuali. In pratica si raddoppia la capacità dei binari. Non c'è una decisione certa ed ufficiale, ma annunci: prima del sindaco di Firenze Dario Nardella e poi del ministro dei Trasporti Graziano Delirio . C'erano state indicazioni in questo senso dalla riunione più o meno segreta tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e Nardella il 5 marzo scorso e poi dalle Ferrovie che sembra temano i costi di smaltimento delle terre di scavo che secondo l'indicazione del Cnr devono essere controllate volta per volta. Ma questa accelerazione ha tutta l'aria di una risposta ai deludenti risultati elettorali per il Pd. Sembra che anche sul termovalorizzatore a Case Passerini si potrebbe tornare sulla decisione nel caso in cui il Tar desse ragione al ricorso del comune di Campi Bisenzio. Anche la vicenda del no a McDonald's in piazza Duomo, per quanto piccola per dimensione, fa capire che c'è in aria una svolta. A Firenze tre sono le opere per le quali c'è maggiore conflitto: la Tav, il termovalorizzatore e l'aeroporto con la nuova pista. La strategia sarebbe: possibilità di discutere sulle prime due e tenere ferma la decisione per la terza per la quale sembra imminente il parere positivo da parte del Ministero dell'ambiente sulla valutazione di impatto ambientale. Per l'abbandono della Tav ci sono due considerazioni da fare. La prima riguarda il modo di procedere, rimettendo continuamente in discussione le decisioni prese. È un sistema che deriva dalle decisioni di molti, e nel caso della Tav anche da comportamenti illeciti che hanno portato all'intervento della Magistratura. E non si può neppure imputare al ministro Delrio che si trova a gestire una difficile situazione tutta la responsabilità. Ma è certo che questo metodo avvelena il clima politico e sperpera risorse che attualmente sono molto risicate. Basta fare qualche considerazione semplice: il tunnel è tutto ancora da scavare ma lo scavo per la nuova stazione, una vasca profonda 40 metri per 300 di lunghezza e 40 di larghezza è già stato fatto. Mancano le opere interne ovviamente, si tratta di una grande fossa ma nel complesso si sono spesi sinora almeno 700 milioni, senza contare gli appalti in essere che in qualche modo andranno sanati se si decide di non concludere l'opera. La seconda considerazione riguarda cosa fare delle opere incompiute, in particolare per il grande scavo. Si parla di parcheggio e insediamenti commerciali. L'area è di pregio dato che guarda verso la nuova zona centrale di nord-ovest e questa potrebbe essere una soluzione, in sostanza sarebbe il progetto Foster senza treno, un po' assurdo, ma tant'è. Poi c'è il problema della tranvia che deve passare appunto per l'area dei Macelli per collegare la nuova stazione alla vecchia di S. Maria Novella e che ora perderà questa funzione, con minori ricavi per il gestore. Va detto a questo proposito che la tranvia è un'opera che ha subito molte trasformazioni, ma che tra tentennamenti vari, come ad esempio quello dell'attraversamento del centro storico, gli scenari e adesso ancora non risolto, procede verso una Tav e treni locali conclusione. potrebbero La Regione sembra sia stata messa un po' di coesistere. lato rispetto alla Ma pesano decisione ventilata sul «dietrofront» sulla Tav. Il presidente Enrico Rossi mantiene anche i risultati la barra affermando che delle Comunali per ora si tratta solo di voci e che comunque si che hanno dovrà dimostrare che le penalizzato il Pd nuove soluzioni tecnologiche rendono possibile dare un servizio pendolare all'altezza delle esigenze. Requisito ribadito anche da Mario Primicerio, sindaco di Firenze dal 1995 al'99, che all'epoca prese molte decisioni sul futuro della città,compresa la tranvia e la nuova stazione dell'alta velocità. Si attende un progetto per la nuova soluzione e la verifica dello spazio per i treni pendolari, come richiesto da Rossi. Dato il metodo seguito non è da escludere che si ritorni alla soluzione precedente. Ferdinando Semboloni Le nuove tecnologie per la gestione del traffico ferroviario hanno cambiato Sol lrmeram neGO-