n.12 marzo 2005
mensile di intrattenimento intelligente
2
EDITORIALE bazar 03 2005
MAra Codalli
Direttore arTistico
RoBerta FABrizi
REsponsaBile
Servizi WEB
www.bazarweb.info
Eugenia ROmanelli
Direttore responsabile
Vera RIsi
conDirettore
CRIstiana SCoppA
REsponsaBile
Comunicazione
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bazar 03 2005
laboratori studenti la sapienza 3
GIOCHI DI IDENTITA’:
Una volta c’era la vita reale. E poi quella virtuale, immaginaria.
Oggi non è più così
semplice. Virtuale e reale si confondono tra loro,
mes
cola
ndo
conf
ini e limiti di due
mondi in continuo interscambio… Un mix di situazioni esist
enzia
li
che
ci permette di
giocare con la nostra identità. Nascondendola, o creandon
e
una
alter
nativ
a. Perché
la vita è un gioco… o in gioco c’è la vita?
Di Monica Vitulano e gli Studenti dell’Università La Sapienza di
Roma. Fotografie di Maurizio Morrone
Il disagio/agio dato dalla presenza altrui provoca un comportamento
gioco e in discussione, ad accettare il rischio di delusioni, tradimen ambivalente. La socializzazione infatti costringe al confronto reale e quindi al mettersi in
sull’altro con cui non abbiamo contatti diretti. L’identità si sdoppia ti, perdite, etc. Il portale invece garantisce l’integrità della proiezione ideale che facciamo
con la trasgressione di esserlo davvero, dove la voce e il corpo e si maschera proiettandoci in un mondo dove il desiderio di apparire diversi si confonde
in cui l’idea di “incrociare” il partner ideale non è più un’utop affogano nello spazio di una chatroom alla ricerca dell’equazione perfetta, di un mondo
ia.
4 studenti la sapienza
laboratori bazar 03 2005
arnazioni
Reinc
di
Cambiano le abitudini con cui i più giovani sperimentano le nuove forme
in
consumo multimediale. Il virtuale è un mondo ormai superato, e ristrettocuriosità,
confini ben precisi. Entrare nel flusso tecnologico? Un’esperienza, una
il
ma soprattutto un’opportunità verso il reale, le emozioni, il contatto. Spesso
per filtrare
mondo virtuale diventa una porta d’accesso al mondo reale, un modo modo
tal
In
reale.
nel
le emozioni con tecnologica precisione prima di lanciarsi
verso
virtuale e reale si confondono, si mischiano e dilatano i propri confini l’uno
l’altro…
a, Libri, Musica e Chat
Cinem
Internet:
Una sorta di sexy-thriller è il primo film italiano ambientato nel mondo di
per una
è la storia di Marta, nickname Viol@, una ragazza di 27 anni che lavora
società di ricerche statistiche.
Raccogliendo dati per una indagine sui siti hard in Internet, comincia a e una
frequentare una free-chat nella quale conosce Mittler, con cui intraprend
sconvolgente relazione virtuale, basata su incontri erotici notturni davantie
allo schermo del computer. Un film tutto incentrato sulla solitudine sessuale
sulla dipendenza psicologica dal sesso virtuale.
Cast: Stefania Rocca, Stefano Rota, Maddalena Crippa
Regia: Donatella Maiorca
ER
CLOS
via
Nel film di Mike Nichols, l’intera narrazione parte dall’intreccio avvenuto
Marber, è
chat tra i due protagonisti uomini. Tratto da una commedia di Patrickscontrano
la storia, ambientata a Londra, di due uomini e due donne le cui vite si
generando una sequenza a catena di relazioni, flirt, bugie, tradimenti, gelosie,
sesso, che mette in luce la vacuità dei legami, e la debolezza (in particolare ta il
maschile) nel saperli gestire. Il gioco in chat fra Jude Law e Owen, rappresen
cinismo della società odierna.
Regia di Mike Nichols
Cast: Julia Roberts, Jude Law, Clive Owen, Natalie Portman
STORY
CHAT
Una storia d’amore nata in chat tra una giovane donna e un uomo più maturo
in
e sposato; si svolge sul filo delle e-mail che i due protagonisti si scambiano
diventa
un crescendo di intimità e passione. Una storia che nel suo evolversi
su un
reale e coinvolgente; simbolica, avvincente e ricca di spunti di riflessione per la
nuovo mezzo di comunicazione che ormai è diventato “virtualmente” reale
vita di tante persone.
Chatstory, di Margherita Merone. Edizioni Di Salvo Editore. 2000
x: Reale/Irreale/Reale!
Matri
i,
Cosa ha portato nella nostra cultura un film come Matrix (fratelli Wachowsk
pensiamo
1999)? Una concezione del reale disarmante. La realtà così come noi
di conoscerla, nell’errore.
nza
un’intellige
da
umano
cervello
al
indirizzato
La realtà come impulso elettrico
o
artificiale, superiore. L’inganno, la conoscenza mai giusta. Reale, veritiero
menzognero?
bugia
C’è chi, come lo scrittore Stephen King, ha detto che la realtà è solo una
che permette alla magia di esistere (IT, 1986).
Canzoni dedicate al mondo delle
chat
Gli
instant messenger sono diventati un fenomeno di massa tra gli
adolescenti. E’ il mezzo preferito per comunicare tra loro attraverso
mediazione di tasti e schermo. Fenomeno di costume talmente fortela
da
rappresentare argomento per canzoni pop. Qualche esempio?
Brittney Cleary
13 anni, americana, ormai famosa per la sua canzone sugli Instant
Messenger.
Ha cominciato la sua carriera a 11 anni, ha un sito tutto suo e migliaia
di fan
ed è già testimonial nella pubblicità per AOL Messenger.
www.brittneycleary.com
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Le chat: un rapporto virtuale? No, più
reale
che mai
Lo dimostran
o gli ultimi eventi che vedono i chatter protagonisti REALI
gare sportive e notti folli. Per tre giorni interi, dal 24 al 26 Maggio 2004, di party,
frequentatori di forum e chat line si sono dati appuntamento lungo le i più assidui
Cattolica per trovare la possibilità di incontrarsi in spazi aperti dandosispiagge di
così un volto.
E a chi arriva senza partner non resta che puntare su “Direfarebaciare”:
in soli
tre gesti si può entrare in contatto con la propria anima gemella
via sms.
Come? Per esempio con la tecnologia Wind: si invia dal proprio cellulare
Wind un
messaggio al 4545 con testo G. Poi basta seguire le istruzioni. Alla
richiesta “Dire”
si inserisce il proprio profilo personale, con gusti e desideri; con “Fare”
si
sceglie la
persona con cui chattare tra quelle che saranno selezionate; e con
“Baciare” si dà il
via al corteggiamento e sarà amore al primo messaggio.
I nuovi amanti reali però difendono tutte le pratiche di socializzazione
attraverso le nuove tecnologie, e Internet rimane il mezzo principale proprio
… per
incontrarsi, questa volta!
Hi Tech… o non Hi Tech?
Un’ondata di cambiamenti, nuove prospettive e una molteplicità di
è quanto l’attuale industria hi-tech è capace di offrire oggi. Dispostaspazi: questo
ad accogliere
le più varie e bizzarre forme di consumo legate alle fantasie più intime
libera da ogni possibile dissenso di quanti, prima di riscoprirsi contrari,e private,
stati travolti. Conforme ai desideri dei più ambiziosi e rispettosa di chi ne sono
propendere per percorsi differenti, da anni le tecnologie come Internetconfessa di
mobile sono entrate a far parte di un “paniere” di possibilità a disposizioe telefonia
utenti sempre più numerosi. Ai quali è offerta l’opportunità di ottenere ne di vari
risultati grazie alla capacità, intrinseca di questi strumenti, di abbatteremolteplici
le barriere
spazio-temporali legate, invece, ai vari aspetti della realtà. I più “ingordi”
fruitori di
computer e multimedialità possono esercitare il loro “dominio”:
la comunicazione mediata a distanza (chat e e-mail sono ormai panecol mondo 3D,
la maggior parte delle persone), mediante l’utilizzo di una tavola pienaquotidiano per
sostituiscono le mani di un uomo o di una donna, un mouse con cui di tasti che
effettuare le
scelte sul monitor.
Eppure…alcune innovazioni stanno per invadere il mercato e i
suoi
attori. Una
per tutte? Le Agenzie di Socializzazione
Nel Marzo 2001 nasceva CUPIDO, il servizio di incontri sulla communit
y.
Il suo
successo è stato folgorante. Molte coppie si sono formate, in realtà,
grazie a Cupido.
Alla fine di aprile dello stesso anno gli iscritti al servizio erano circa 210mila.
Dopo
pochi mesi arriva, dalla Gran Bretagna, una nuova tecnologia conosciut
a con il
nome di Toothing: la possibilità di “risparmiare” tempo ed energie nell’appro
(tutto avviene tramite sms attraverso un meccanismo basato sulla possibilità ccio
di
rintracciare a pochi metri di distanza l’anima gemella).
Oggi si moltiplicano i portali presenti su internet che offrono la possibilità
,
a
chi
si
iscrive, di partecipare a incontri con altri utenti dello stesso servizio.
Sono le agenzie
di socializzazione, server istituiti apposta per tutti coloro che sono
nuove amicizie e il cui denominatore comune è legato alla possibilitin cerca di
incontrare qualcuno/a di cui innamorarsi. Sono siti internet che hannoà reale di
allestito
programmi che agevolano l’ingresso degli utenti in chat allo scopo
incontri. Dopo aver descritto il proprio profilo è il portale stesso che di organizzare
si preoccupa di
effettuare la ricerca del partner ideale.
www.colpodifulmine.it organizza incontri nei ristoranti, basta registrare
online i
propri dati.
www.speedate.it organizza serate in cui si ha la possibilità di conoscere
fino a 25
ragazze in un colpo solo. Si sceglie la città, il giorno, il locale notturno
di età. Il tempo a disposizione è di tre minuti in cui si decide chi merita e la “forchetta”
un
no.. intanto gli altri giudicano anche te e se pure l’altra persona ti sceglie, si e chi un
ricevi via
e-mail il numero del suo cellulare.
www.incontri2004.it collabora anche alla realizzazione di una rivista
cartacea
(incontri on line, 5,90 euro). Come negli altri dating puoi inserire i parametri
di ricerca
della tua anima gemella: da dove dovrebbe abitare fino al tipo di lavoro.
Costa 19,95
euro dal 1° al 3° mese. Il prezzo cala ai successivi rinnovi.
www.meetic.it è il nome di uno dei numerosi portali che conta 800
un 20% di donne. Molti i frequentatori di Roma e Milano. Età media mila iscritti con
25 – 40 anni.
Il portale italiano permette di entrare in un database mondiale che contiene
oltre
4 milioni di single. L’iscrizione è gratuita, ma la maggior parte dei servizi
legati alla
visibilità del proprio profilo sono a pagamento. Da 24,95 euro per un
mese,
fino
a
99,95 per un anno. Si possono iscrivere solo i maggiorenni. Bandite
parolacce e
messaggi promozionali.
E ancora…: www.parship.it, www.be2.it, www.match.com, www.cha
[email protected].
Aaron Carter
Ha 14 anni. A 7 anni ha esordito con il gruppo Dead End. A 10 anni
ha già
esordito da solo con il primo singolo, a 11 anni il primo album, e a 12
anni la
prima canzone sui Pokemon.
Obiettivo ultimo? Incontrarsi davvero
A quel punto, dopo una stretta di mano, non esiste più nessun portale
che possa sostituirci nell’instaurare una relazione, di qualsiasi
genere essa sia. I locali by night fanno di tutto per adeguarsi alla domand
a del cliente e ce n’é per tutti i gusti: a partire dagli homeclub, dove si può gustare un drink tranquilli e rilassati come a casa
salotto (con servizio massaggi) e dj-bar (via Galvani 20, tel. 0657408propria come al Joia di Roma: distribuito su tre piani, ristorante,
Sei single? Questa è la fatidica domanda che viene fatta all’ingresso0).
di alcuni locali; come nel caso del Jubilee di Bari (tel.
0808987028) dove se la risposta è “sì” scatta il braccialetto verde, rosso
in caso contrario, arancione se si è in una situazione
precaria e tra un cocktail e un ballo si dà il via alle conoscenze.
Al Supper Club di Roma, invece, vi sono diverse sale che soddisfa
no al meglio le richieste dei clienti: oltre a mangiare e degustare
vino, c’è una sala circondata da divani bianchi con luci soffuse e sottofond
o musicale con possibilità di socializzare creando
un’atmosfera soft ed elegante.
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Rospi virtuali e principi
reali: storiografiamoci!
L’amore è eterno finché dura (Carlo Verdone,
2003): il protagonista del film cerca nuove
emozioni conoscendo una partner tramite
internet, sfruttando un’agenzia impiantata nella
rete finalizzata a questo tipo di socializzazione.
Verrà poi scoperto dalla moglie.
Edward mani di forbice (Tim Burton, 1990): la
storia di una persona che non riesce ad avere
rapporti sociali con la gente del suo paese.
Edward ha delle forbici al posto delle mani e
un cuore di biscotto. La prima deformazione lo
rende diverso da chi lo circonda. In questa fiaba
si sottolinea la socializzazione umana di stampo
discriminatorio.
Come riconoscere il principe azzurro (Maria
Rita Bovi, Edizione Gallo e Calzati 2004): alla
ricerca dell’uomo ideale. Un manualetto per
navigatrici a caccia. Partendo dalla presentazione
delle web community più famose vengono forniti
suggerimenti su come scegliere il proprio nick,
quali argomenti evitare, con che stile presentarsi e
quali pericoli si corrono.
Reale e virtuale (Tomás Maldonado Feltrinelli
Editore, Milano, Ottobre 1992). Con questo libro
Maldonado entra nel vivo di una delle tematiche
più affascinanti, ma anche più controverse, del
panorama culturale contemporaneo: quello delle
tecnologie avanzate e delle loro implicazioni sulla
vita e sulla cultura del nostro tempo. In particolare,
la sofisticazione delle tecniche di simulazione
della realtà offre spunti per ripensare il rapporto
tra realtà e sue rappresentazioni. La virtualità
viene studiata nel contesto del sistema delle
rappresentazioni visive della nostra civiltà a partire
dalle sue radici storiche. Attorno a questo tema,
l’ autore fa confluire i contributi della filosofia,
della scienza, della storia dell’ arte e dei mezzi di
comunicazione, delle scienze cognitive.
I luoghi, le postazioni, le alternative
E’ sempre più facile trovare internet point per
le strade della propria città. Sono locali che
allestiscono postazioni on-line con pagamento a
unità temporali (in media 2,50 euro all’ora).
Il network di negozi Internet Train ricopre dal
1995 un ruolo leader su scala nazionale con una
copertura sempre più capillare del territorio ed un
aumento costante della clientela (oltre 250.000
utenti). Esistono poi anche numerose tipologie di
postazioni internet in pub, sale giochi, alberghi,
caffè e locali vari.
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laboratori studenti la sapienza 5
Reale rimediato
Il reale come fonte per il virtuale o, più semplicemente,
partita di calcetto c’è interazione con individui socializ il reale come modello per il virtuale. In una
Le possibilità di vivere questo reale sono varie grazie zati in uno spazio aperto (fruizione reale).
alle reazioni emotive (si esulta in un gol) e
fisiche (si suda, ci si affatica, c’è contatto con altri corpi).
Quest’esperienza può essere rimediata, ad
esempio, da un videogioco: riprodurre l’esperienza
del reale è, per molte case produttrici, un
valore aggiunto al proprio prodotto.
Da circa un decennio la Konami Computer Entertainment
calcistica finalizzata a raggiungere un modello di simula of Tokyo (KCET) realizza una saga
zione quasi perfetto. Si chiama Pro
Evolution Soccer 4, ed è una straordinaria simulazione
palla, un sistema di dribbling con animazioni person calcistica con grande controllo di
molto realistici e una fluidità di gioco che non teme alizzate, movimenti con o senza palla
principali stelle del calcio mondiale con foto realistiche confronti. Il gioco riproduce anche tutte le
e propone un arbitro che addirittura riporta
alla calma in caso di situazioni calde in campo (con moven
ze nuove e dedicate). Risultato? Molti
giovani preferiscono esultare di fronte a uno schermo
Pro Evolution Soccer 4 è un gioco Playstation 2 anziché su un campetto di cemento.
Tra reale e virtuale
Ultima Online ha permesso a più utenti di interagire
in un mondo virtuale. L’identità dei giocatori
ha importanza relativa: l’interazione segue le opportunità
virtuale. In questo mondo è possibile fare conoscenze, date dal proprio personaggio
incontri e interpretazioni d’identità.
Le caratteristiche del gioco: primo vero mondo virtuale
, e’ un gioco di ruolo ambientato nel
mondo medievale di Britannia. In Ultima Online puoi
scegliere e creare la tua vita ed essere tutto ciò
che desideri.. non ci sono limiti...
Metal Gear Solid è uscito ormai già da molti anni, eppure
lontana isola di nome Shadow Moses, resta ancora avvincela sua storia, sviluppata in una
un misterioso agente speciale della Fox Hound che deve nte. Nel gioco si vestono i panni di
terroristi localizzata in Alaska, più precisamente sull’iso infiltrarsi segretamente in una base di
questi terroristi che minacciano la sicurezza mondi la di Shadow Moses. Obiettivo è fermare
colpire qualsiasi luogo del globo con testate nucleaale con un’arma terribile in grado di
Solid è stato il primo videogioco metareferenziale ri, ovvero: il “Metal Gear Rex”. Metal Gear
storia. Il videogioco di Hideo Kojima infatti interpella con interazione virtuale-reale della
narrativo-fruitivi e invade la sua identità chiamando a il giocatore al di là dei binari
Gear Solid 2: Sons of Liberty, è ancora più radicale insé il mondo reale. Il seguito, Metal
quanto stravolge sia l’identità del
giocatore sia quella del protagonista, e inserisce il reale
nella finzione del videogioco.
In entrambi gli episodi l’identità del giocatore viene violata
e l’impianto videoludico classico
viene abbattuto: non c’è finzione e, se c’è, si trova nel
mondo reale.
Virtua Fighter e Virtua Racing
Quando uscì Virtua Racing nel 1992, era di fatto il primo
un impianto completamente poligonale. Il balzo tecnolo videogioco in assoluto che sfruttasse
l’effetto tridimensionalità era attribuito alla tecnologia gico era enorme: se prima di allora
zooming e rotazione degli sprites, adesso non c’era Motorola 68000, con artifizi in fase di
tridimensionalità” in quanto l’intero gioco sfruttavapiù bisogno di “dare l’illusione della
consiste in un gran premio automobilistico, con due un motore poligonale pieno. Il gioco
modalità: il Gran Prix Mode e il Free Mode.
Nel primo caso si affronta un campionato dislocato su
variabili, mentre nel secondo è possibile personalizzaretre tracciati con condizioni metereologiche
numero di giri e avversari e selezionando a piacimento la gara scegliendo liberamente fra percorsi,
di ruolo con protagonista un adolescente affascinato le variabili meteo. Virtua Fighter è un gioco
dal mondo del combattimento e dalle nuove
tecnologie, interessi apparentemente disgiunti che rendon
o il personaggio unico nel suo genere.
Siamo nel futuro, e Nexus è l’evoluzione di interne
prese da film come Terminator); è possibile accedervit che controlla tutto (piccole parti sono
interno si può navigare come se fossimo fatti di materiaproprio come si accede a internet, e al suo
forse un giorno verranno usate anche nel mondo reale., grazie alle connessioni neuro-cerebrali che
dimensione e di un nuovo motore grafico poligonale In entrambi i videogame l’aggiunta di una
è un illusorio espediente per cercare di unire
virtuale e reale.
6 studenti la sapienza
laboratori bazar 03 2005
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Identità nascoste
L’identità di chi chatta è la stessa della vita reale? In
una chat parole chiave come interazione e
appartenenza plasmano il comportamento dell’utente
caratterizzandone la sua fruizione. Scelto il proprio
nickname si è fautori di se stessi disponendo di una
immagine anonima, liberi di agire come “secondo io”.
VOCE e VOLTO: elementi di un individuo che ci
rivelano la sua identità. La finestra di una chat, il
display di un telefonino ce ne privano, una telefonata
ci concede di ascoltarne solo la voce.
La sua presenza viene garantita dal nickname in una
chat, dalla voce in una telefonata, dal testo in un sms
e dal corpo dietro una maschera.
L’INDIVIDUO C’E’, MA LA SUA IDENTITA’ E’
NASCOSTA.
The Mask (Chuck Russell, 1994)
Cinema e
identità nascostadeessere tra i primi
Fu il nostrano Mario Bava
registi che utilizzarono l’espediente dell’identità
nascosta dietro la linea telefonica. Il suo film,
del 1964, I tre volti della paura ispira tutt’oggi le
produzioni inferiori dello stesso filone narrativo.
Diviso in 3 episodi, è il primo a rappresentare meglio
il concetto di identità nascosta. Liberamente tratto
da Maupassant, l’episodio vede la protagonista
tormentata dalle telefonate minatorie di uno
sconosciuto nel cuore della notte.
I tre volti della paura, di Mario Bava, 1964.
In Buffalo ’66 il protagonista tiene nascosta ai
genitori la propria identità di ex galeotto. Ci riuscirà
manipolando il proprio passato e recitando la parte
della sua seconda identità.
Buffalo’66, di e con Vincent Gallo, 1998.
Nella trilogia horror di Wes Craven “Scream”, un
terrificante thriller su un killer cinefilo, l’assassino
nasconde la propria identità dietro una maschera
bianca.
Relazioni
da bar
La famiglia? La scuola? Si ma soprattutto la strada
Un tempo anche la Chiesa occupava un posto sul podio dei luoghi di incontro più diffusi tra i giovani. Il
periodo adolescenziale dei più è passato tra cortili parrocchiali e sagrestie. Ma è sempre stata la strada
a sviluppare i rapporti interpersonali i. Si creano gruppi che guidano gli individui nella definizione
della propria identità. La strada è un luogo di riferimento per molti giovani, lontano dagli obblighi e dai
divieti domestici. C’è chi nasce, cresce e invecchia sulla strada: il piacere di sedersi sui muretti e
sui marciapiedi, insieme ai propri coetanei, non muore mai. La strada come punto di ritrovo. Una
piazza, un parco, un angolo di quartiere. Ma anche bar e pub per i più grandi. La tradizione, quando
non è interrotta dalle moderne tentazioni virtuali, diventa abitudine.
La tradizione del bar. Per Homer, il padre della la mitica famiglia americana di Springfield, è buona
abitudine consumare un boccale di birra ogni sera (The Simpson serie televisiva). Per Jack Nicholson
in Shining (Stanley Kubrick, 1980), invece, la rinuncia al suo quotidiano drink potrebbe portarlo
addirittura alla pazzia.
Il percorso: il reale, l’evasione dal virtuale, l’esclusione dei rapporti tra persone.
Il traguardo: la solitudine. In compagnia della televisione o del web, la reclusione interna casalinga
diventa un piacere o, comunque, non è un dispiacere.
In loro assenza cosa si farebbe? Leggere un libro. Riposare. Curare le mansioni domestiche. Queste
valide ipotesi per il tempo libero sono, al giorno d’oggi, delle scelte di secondo piano capaci di
sostituire la televisione o il web solo per cause di forza maggiore.
Hanno collaborato: ARCIERI Luca, DE SOMMA Innocenzo Omar, DI LELLA
Alessio, MESCHINO Roberto, MINUTOLO Barbara, OLIVIERO Roberto,
RASTELLINI Roberta, ROCCHI Eleonora, SCIARRONE Maria Margherita,
SORGE Grazia, SQUADRITO Marcella, VITULANO Monica
Sei uno studente, liceale o universitario? Vuoi scrivere e collaborare
con noi? Hai dubbi, critiche o complimenti da farci, delle novità da
segnalarci?
SCRIVI A: [email protected]
bazar 03 2005
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Studenti la Sapienza
Roma - LABORATORI
– Giochi di identità
Roberto Pisoni
- VISIONI – Città
fantasma
Alessandro Benvenuti
– VISIONI (IN PILLOLE)
– Una storia vera
Giuseppe Mottola
– VIDEOGIOCANDO
– Elogio del boia
Caterina Gonnelli
- ONDE – Bigodini e
colpi di scena
Giulia Baldi - SINTONIE
– Radio revolution
Serusi
Gabriella
SCENE – Affabul-azioni
Enrico Lo Verso
– SCENE (SALMONI)
– Maria
Pietro D’Ottavio
– SUONI – Suggestioni
etniche
Marcello Amoruso SUONI – Zampogna e
batteria
Fabrizio Gianuario SUONI – Beethoven?
Un filosofo
Fabio Murru - SUONI
– (RECENSIONI)
– Sonorità inaspettate
Nancy Brilli-LEGGERE
Antonia che è una
strega
Andrea Lisi - NOTTE
– Trasversalità
generazionale
Marcello Amoruso
– NOTTE – Le periferie
giocano al rialzo
Alberto Traversi NOTTE – Manovre
circensi
Claudio Coccoluto
– NOTTE
(NOTTETEMPO) – La
mia nuova compilation
Antonio Incorvaia
– TRASH CULT
– Branchie… dei fior!
Chiara Spegni
– GUSTI – Cipolla!
Chiara Tacconi
– GUSTI – Non solo
soffritto
Eva Buiatti - GUSTI
(MANGIA
COME
LEGGI) – Profumo di
spezie con cipolle
Lorella Scacco - ARTI
– Dinamiche fisiche
Luca Beatrice – ARTI
– Puma, Zanardi,
Sgarbi & altre rockstar
Marzia di Mento
– ARTI – Luoghi per
pensieri ed emozioni
Vladimir Luxuria – ARTI
– CONTROPIEDE – Un
giro a Girona
SOMMARIO 7
Laura Tricoli – AVERE
– Adoro il superfluo!
Agnese Ananasso – HITECH – Non inquino
Oliva Muratore –
ARCHITETTURE –Under
40
Matteo Bianchini
– PICCOLI – Spazio ai
bimbi
Valerio Cammarano
– SPORT – Hockey, a
ciascuno il suo
Angelita Peyretti –
SCIOCCHINA – Destiny,
scegliamo per te
Valeria Cecilia – CORSI
– Da grande farò il
dialoghista
Cangiano
Giuliano
– FENOMENI – Codice
aperto!
Valeria Cecilia – NET
– Nomix.it, per ridere,
fare business o dare un
nome a un figlio…
Guido Dolara – NOI –
Vado a vivere in cantiere!
Franco Andreucci
– LORO – Armati
Cristiana Scoppa
– MIGRAZIONI – Africa
nelle mani e nei piedi
Johnson Righeira
– SUONI
(CONTROCANTO) –
Crossover demenziale
Luca Carboni – ARTI
– (SKIZZI) –
Giulia Premilli – GENDER
– Transgenderismo in
cattedra
Ciro Bertini - LEGGERE
– (RECENSIONI) – Qui
si vola alto
Andrea Mugnaini
– VIAGGI – I cieli
d’Irlanda
Eva Robin’s –
CONTAMINAZIONI – Il
valzer della vita
Marco Begani
– LEGGERE (FUMETTI)
– Vi ricordate di Kimba il
leone bianco?
Agnese Ananasso –
ESSERE – Anoressia:
non mangio perché
non esisto
Mario Morcellini –
CORTEI – Alla conquista
della città con Sapienza
10 di roberto pisoni
visioni bazar 03 2005
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Città fantasma
Fabbriche chiuse, operai in crisi, il
dramma della disoccupazione, le
debolezze del vecchio capitalismo. In
Argentina sotto l’occhio documentaristico
di un’appassionata Naomi Klein. E in Cina
nel ritratto-fiume di Wang Bing
e
L’ultimo acuto, nell’anno che ha rilanciato il documentario politicoha il
d’inchiesta, arriva dal Canada. E’ The Take, un’opera militante chegiornalista
valore aggiunto di essere stato scritta e prodotta da Naomi Klein, la
al.
canadese autrice di No Logo e attivista simbolo del movimento no-glob
nda
propaga
la
de
condivi
non
Take
The
Lewis,
Avi
marito
dal
Diretto
tion, ma
aggressiva alla Michael Moore, né l’approccio scolastico di The Corpora
retorica
o,
Impegn
ico.
britann
stile
di
entari
si muove sulle orme dei docum
se
tribunizia, passione umanitaria. Il suo soggetto nasce dalle disastrona,
Argenti
in
o
prodott
ha
ica
econom
tion
deregula
la
che
enze
consegu
te e
soprattutto nella vita degli operai delle fabbriche. L’abbrivio è eloquen
so strade
ad effetto: la telecamera (il film è in digitale) panoramica attraver
”,
desolate e costruzioni deserte, “Benvenuti nella città fantasma globale
voce.
una
nta
comme
e
Quando l’economia del paese è collassata nel 2001, moltissime fabbrich
sono state chiuse, lasciando migliaia di argentini alle prese con un
ra
improvvisa e inattesa povertà. Alcuni lavoratori però, come dimostto
preferi
hanno
e,
pazion
disoccu
alla
ersi
arrend
di
invece
film,
il
tiva
lottare e riprendersi le fabbriche, creando un’economia alterna
La Zanon,
fondata sulla parità dei salari e sulla divisione dei profitti. vecchia
l’industria “protagonista” del documentario, ha ora in luogo della
insegna un nuovo nome: “Appartiene ai lavoratori”.
in
Lewis e Klein ci dicono anche che circa 15.000 argentini lavorano dividono
fabbriche occupate e li descrivono nella loro quotidianità: mentreper
un pasto a casa con i figli o distruggono in fabbrica l’apparecchio proclama
timbrare il cartellino di lavoro. “Una nuova politica sta emergendo” – ndo il
una giovane operaia dagli occhi vivaci e ne dà testimonianza descrive
ragione
suo impegno quotidiano nel nuovo processo produttivo. Non c’è eroi ai
di chiedersi da che parte stiano i filmaker: i lavoratori sono dei veri elegante,
loro occhi. Al contrario, uno dei padroni, intervistato in una stanza
ra – mi
appare avido e stonato. “Il governo – afferma con una certa sicume
restituirà le fabbriche”.
chiave:
Le voci protagoniste di questo racconto collettivo sono due figure
abile
respons
Lalo,
e
ri
lavorato
dei
tiva
coopera
della
nte
preside
Freddy,
intrecciano
politico del movimento. E le loro esperienze, come quelle che si
ne su
riflessio
nuova
una
per
a
partenz
di
in tutto il film, diventano il punto
locale
conseguenze e resistenza al neoliberismo. E’ evidente che la sfidaun intero
diventa un laboratorio concreto e allargato, che coinvolge
ento
paese, in cui si sperimentano quotidianamente gli obiettivi del movim
iche
no-global: la resistenza al vecchio capitalismo, le politiche economfabbriche
alternative al modello neoliberista, una nuova pratica di lotta nelle tto una
che va oltre l’autogestione, l’opposizione ai ricatti esterni. E soprattu
di The Take
forma politica che tenti di superare i modelli istituzionali. I pregi
nica e
malinco
za
eloquen
di
a
abbond
che
sono semplici: è un documentario
di un genuino spirito rivoluzionario.
Finis Cinae
Non si finirà mai di ringraziare la MK2, casa di distribuzione del
produttore indipendente francese Marin Karmitz, per la quantità
di gioielli sepolti del cinema di ogni tempo e latitudine che
contribuisce a riscoprire e diffondere.
Tie Xi Qu (West of the Tracks/À l’ouest de rail, 2003) del cinese
Wang Bing è uno dei documentari, anzi dei film, più belli ed
emozionanti visti negli ultimi cinque anni, che ha speranze men
che scarse di arrivare in Italia - fosse anche in televisione. In
nove ore, divise in tre parti di lunghezza diseguale, Wang Bing
descrive e registra la fine di un mondo, quello di un gigantesco
complesso industriale costruito negli anni trenta nel cuore della
Cina. Nel corso di un anno, il regista ha filmato continuamente
i gesti e le crisi degli operai al lavoro, la loro destrezza, le loro
burle e le loro pause, fino alla chiusura progressiva delle vecchie
officine e al concretizzarsi drammatico della disoccupazione. Ha
documentato la distruzione dei quartieri operai e l’espulsione
degli abitanti dalle case. Ha ripreso i ferrovieri e le rotaie che
irrigano ancora la città di ferraglia, gli occupanti abusivi e la loro
miseria sia fisica sia morale. Di tutto ciò, ormai non rimane
più nulla, soltanto il racconto partecipato e rigoroso di Wang.
Vedendo Tie Xi Qu si avverte l’impressione costante che molti
documentari siano sempre troppo ellittici, frustranti, superficiali.
Il ritratto fiume sembra l’unico modo “necessario” di rendere
giustizia alla vita difficile e tragica dei suoi protagonisti. Infine c’è
qualcosa di miracoloso in un’opera così monumentale: è stata
realizzata da un uomo giovane (35 anni), totalmente sconosciuto
e assolutamente da solo (con una normale DV e montato sul
PC), senza alcuna idea di cosa ne sarebbe uscito fuori. Cioè un
capolavoro. Il Dvd è arricchito da un introduzione illuminante
del critico Dominique Pani e un’intervista quasi commovente
con Wang Bing, maestro di umiltà.
Tie Xi Qu/West of the Tracks/À l’ouest de rail di Wang
Bing, MK2, 48 euro.
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bazar 03 2005
visioni di roberto pisoni 11
durre
pro
re,
iste
res
,
are
cup
Oc
Intervista a Naomi Klein e Avi Lewis
tico di Wes Anderson
Il cinema acqua
considerato, venerato in taluni casi, come il regista più geniale
è di una
Aria gentile e insieme determinata, abito nero, Naomi Klein
Lewis
disponibilità disarmante. In armonico contrasto, il marito Aviabbiamo
è in bianco, ma armato di pari squisitezza ed entusiasmo. Liitaliana il
anteprima
in
intervistati a Venezia, dove hanno presentato
loro The Take.
Perché l’Argentina era un modello adeguato a una riflessione sui a?
danni e i “nuovi” mezzi di resistenza alla globalizzazione economic
Naomi Klein: Avevamo già deciso di lavorare insieme e di fare unano
film che celebrasse la resistenza e la critica al sistema. Ci interessav
quei posti dove la gente stava rispondendo in maniera creativa alla , il
crisi della democrazia e dell’economia. Poi è arrivato l’11 settembre
punto
cambiamento di prospettiva mondiale è stato radicale e a quel
dovevamo confrontarci con una nuova realtà. Penso che da allora
sia veramente finito qualcosa, affrontare un tema come la resistenza
al sistema diventava difficile mentre tutto intorno era sicurezza,
e la sua
terrorismo, guerra. Ecco che in dicembre l’Argentina esplode
riguarda
resistenza è ancora viva. La protesta contro il neoliberismo nazione
a
tutti i paesi, c’erano stati Seattle, Genova, ma lì è un’intera
rifiutare il ricatto economico.
situazione
una
trovato
Avi Lewis: Quando siamo arrivati abbiamo
incredibile. Il movimento sociale era molto diversificato, c’erano
che
assemblee, interventi, manifestazioni in ogni angolo delle città
su sedici
rivendicano la pratica della democrazia. Abbiamo lavorato chiuse,
le
state
Erano
fabbriche, tra la Patagonia e la Terra del fuoco.
questo
hanno riaperte gli operai e oggi stanno lavorando. Tanto chedestre.
esperimento economico è studiato dalle sinistre come dalle nella
E è esportabile. Per questo mostriamo ovunque il nostro film,avevano
lotta globale la comunicazione è molto importante. In Quebec
chiuso una fabbrica di alluminio, i 150 operai licenziati l’hanno
occupata e riattivata. In un’economia basata sul precariato l’esempio
e
argentino è prezioso. Il capitalismo è morto ma riesce a costringer
una comunità alla paralisi. I governi offrono infatti alcune garanzie. ai
Se
lavoratori ma il rispetto della proprietà privata è sempre prioritario
la fabbrica fallisce anche gli operai hanno diritto a un risarcimento, ma
la loro è la percentuale più bassa di tutti gli altri utili.
Naomi Klein: Lo slogan argentino è «occupare, resistere,
produrre». Loro occupano e poi fanno delle battaglie legali
rispetto
per ottenere le autorizzazioni. È’ anche uno scarto totalearma
ai movimenti sindacali che per un secolo hanno usato comediventa
lavoro
il
contrario,
di resistenza lo sciopero. Qui invece è il
creatività.
In Argentina si parla di movimento, per i sem terra o igli
zapatisti. Come vedete il rapporto tra queste forze e
rappresentanti della politica istituzionale?
are
Avi Lewis: La grandezza della sfida argentina sta nello speriment
un livello
la democrazia nella vita quotidiana. Portare il movimento da rifiutare
locale a uno nazionale è il primo passo. Però non si possono essere
le elezioni, c’è bisogno di un sistema politico. Ma quale può
come
l’alternativa alla politica nazionale? È un grosso problema. Cioè
un
mantenere le battaglie che nascono dai movimenti sociali, da
è
impegno politico che non può essere il partito? L’esempio argentino
agraria
uno. In Brasile ci sono i “sem terra”: c’è bisogno della riforma
nazionale ma intanto a livello locale occupano le terre e le coltivano.
Trasformare un movimento in partito è un rischio come anche
esaltare le sole individualità.
Che opinione avete del successo, anche commerciale, del in questa
documentario militante e come si inserisce il vostro lavoro
tendenza?
con
Naomi Klein: Non credo che The Take abbia molto in comune
e non
Fahrenheit 9/11 e The Corporation. E molto diverso stilisticamente
avrà la stessa diffusione, visto che è in lingua spagnola. Anche se, a
mio parere, ha una storia molto più cinematografica.
Avi Lewis: Quello che sta accadendo nel mondo del documentario
è un po’ quello che è successo nel campo della saggistica qualche
gli
anno fa. Quando Naomi cercava un editore per No Logo, tutti
rispondevano che nessuno aveva voglia di leggere un libro su politica
e multinazionali. E si sbagliavano. Ora anche il documentario
su
politico sta colmando un’assenza, l’assenza di informazione
alcune questioni cruciali che spetterebbe alla televisione e ai media
elettronici.
Wes Anderson è da molti
(2 film),
dell’ultima generazione degli indipendenti americani. Con Sofia Coppola
forma la
Paul Thomas Anderson (4 film), Todd Solondz (5 film) e Alexander Payne (4 film)
squadra dei trenta/quarantenni superdotati, i mavericks che gli studios vogliono
degli altri,
accaparrarsi a tutti i costi, insomma gli autori del cinema a venire. Anderson, più i bizzarri
ha raffinate letture alle spalle, una capacità sorprendente di inventare personagg
e una grande felicità nel dialogo surreale. The Life Acquatic with Steve Zissou, presentato
il grande
all’ultimo Festival di Berlino, doveva sancire la sua definitiva consacrazione dopo
modo
successo internazionale de I Tenenbaum (2001) e invece rischia di imporne, in
prematuro, la maniera.
ne,
Lo scrittore favorito e la fonte “poetico-tematica” di Anderson, per sua stessa ammissio
mondo
è J.D.Salinger, l’autore de Il giovane Holden, libro culto per gli adolescenti di mezzo (2001)
e non solo. Se Rushmore (1998) richiamava direttamente quel testo, se I Tenenbaum
alla propria
avevano dei riferimenti evidenti a Franny and Zooey, The Life Acquatic, di fronte Salinger
stranezza narrativa e decorativa, soffre di un evidente autocompiacimento che
ha potuto probabilmente evitare ritirandosi dal mondo. A ogni nuovo film Anderson
è sempre meno interessato al comportamento umano reale e trova gioia di
cesellando, come adibisse una sua bacheca personale, una realtà “weirdo”
e che lo
secondo grado, che è quella dei libri, del design e dei fumetti che ama
hanno formato.
L’assoluto mattatore del film è Bill Murray, nei panni del titanico e cialtrone regista
di vendetta,
oceanografo Steve Zissou, una specie di Jacques Cousteau dei poveri che, in cerca , ricreato
guida una compagnia di spostati in un fantastico e felliniano mondo subacqueo
perde
per l’occasione nei teatri di Cinecittà. Un patriarca egotico-individualista che . Stavolta
credibilità, che vede sfaldarsi il suo impero, era anche il centro de I Tenenbaum re la sua
però Anderson vuole appostarsi dentro la testa del suo protagonista e radicalizza
Cosa
tendenza a giustapporre delle situazioni senza incastonarle in un disegno unitario.
dei
che rende le sue trame dei grovigli a bassa intensità narrativa e, invece,
E
concentrati “ironico-mitici” allo stesso tempo romantici, thrilling e dolorosi.
Anderson, la
parodistici, certo. Questioni di struttura comunque. E come accade spesso in
struttura narrativa è risucchiata da quella del design perfetto.
quando
John Gielgud, il celebre attore shakespeariano, nella sua autobiografia dichiarò che
dosarla più
un artista impara a fare bene qualcosa, è la volta che deve tenersene lontano e meglio. La
selettivamente. Anderson si affida delicatamente e sempre a quello che sa fare
Gli
sua composizione dell’inquadratura è già pilota automatico e spesso senza emozioni. a
attori sembrano burattini che tentano vanamente di lasciare un segno in una ricchissim
trama visiva: oggetti, abiti dai colori chiassosi ma cool, lenti deformanti etc..
a
Si narra che, durante la lavorazione de I Tenenbaums, Gene Hackman rifiutò di limitarsi
Anderson
leggere le battute del copione; il risultato di quella signorile resistenza al metodo
Zissou, Bill
fu che la sua performance gigantesca tenne insieme il film. Nei panni di Steve tenta di
Murray non riesce nello stesso atto di coraggio e di valore. Il bravissimo attore Baumbach,
recitare sottotono e in maniera sentita, ma spesso le battute che Anderson e Noah
il nuovo complice, gli hanno scritto non hanno anima. Sotto la disintegrazione
aro, ma
narrativa e psicologica resta sempre un residuo, un retrogusto dolceam
edia
anche i fan più integralisti dovranno ammettere che The Life Acquatic è una tragicomm
esteriore e confusa che confina con l’autoparodia.
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bazar 03 2005
videogiocando di giuseppe mottola 13
I bollati italiani
Anche in Italia c’è un certo
controllo sui videogiochi. Ecco
quelli marchiati “off”.
Uno dei primi videogiochi sottoposto a censura in Italia
stato Carmageddon, gioco di guida molto divertente è
cui per far punti si devono investire quanti più innoce in
pedoni possibile. Dopo la censura, ad essere ammaz nti
sono zombie (al posto dei pedoni originali) che spargozati
no
sangue verde (invece del più molesto e canonico rosso).
Anche i due primi episodi di Resident Evil sono
stati
censurati, nonostante fossero zombi e non esseri umani
gli avversari da massacrare. Nemmeno i poveri
morti sono stati sufficienti a rendere il gioco accettanonper le severe corti italiane... la miopia dei censor bile
i sta
probabilmente crescendo: persino lo zombi va tutelato
e
sempre più spesso i videogiocatori devono accontentarsi
di massacrare ciò che decidono i pretori. Altro caso
quello di Grand Theft Auto, gustoso giochino in è
per divertirsi si rubano macchine, non rinunciando cui
all’occasionale eccidio pedonale. Ancora, si segnalperò
ano
Mafia e Italiani brava gente, giochino piuttosto stupido
apparso su Internet, più che un videogioco uno scherz
interattivo di gusto inclassificabile, in cui si affondano o
navi
albanesi dirette verso “L’America”.
Il Caso GTA
L’ultimo polverone censorio, in Italia, è stato solleva
dalla pubblicazione del block-buster GTA: San Andreato
s,
nel quale il giocatore è calato nei panni di un ladro d’auto,
Carl Jhonson. Il titolo deve il suo successo alla grande
libertà d’azione offerta e al mondo 3D estremamente
realistico, in cui il personaggio può far davver
ciò vuole - quindi via a sparatorie e inseguimentio
riccamente conditi con volgarità in puro slang,
americano. Sebbene rispetti fedelmente la prima regola
che i creatori di videogiochi si prefiggono (cioè divertir
gioco non è stato lasciato intatto dai censori. Sono e) il
molti
gli stati europei dove la vendita è stata vietata ai minori
di
16 anni, o sono state censurate le animazioni per i
alla testa e tolta la possibilità d’infierire sui cadavericolpi
con
ulteriori botte o proiettili. Si è anche discusso se limitare
la possibilità di spogliare d’ogni avere i corpi delle vittime,
ELOGIO DEL BOIA
Nasce in Cina una commissione per il controllo dei
videogiochi. E dopo le
streghe e i libri, andranno al rogo i vide
ogio
chi!
E in Italia? Qui la censura dice “violenza si, ma di
buon gusto”
Quando gli uomini d’ogni tempo hanno voluto sradicare sul serio
una minaccia, l’hanno bruciata. All’inizio s’accendevano fuochi
per spegnere vite: i secoli bui lo furono solo per metafora, vista
la messe di fiaccole umane - 5 milioni, contando solo le “streghe
arse dalle autorità cristiane. Tempo dopo questa sorte toccò ”
ai
libri, iniziando dalle pergamene della Biblioteca d’Alessandria
per arrivare alle pire hitleriane, senza dimenticare le liste nere
pontefici. Oggi, quando perfino la Chiesa considera bruciaredei
gente una cattiva azione e dare i libri alle fiamme un sacrilegla
spreco di benzina, gli occhi del boia puntano ai videogiochi.o
Il governo cinese ha creato una commissione che controll
e, se serve, purgherà i contenuti dei videogame distribuiti erà
nel
paese. In Italia si ha da anni una versione alternativa di questo
fenomeno. La mannaia piomba non per negare l’access
o
dati destabilizzanti per il potere, ma per impedire ai marmoc a
chi
di stendere la pargoletta mano verso videogiochi dalle scene
ultraviolente e scucir moneta per comprarli. Una question
e
razionalità economica, prima ancora che di etica: perchè di
spendere loro 50 euro quando possono vederle gratis in tv? far
Dalla Cina con censura
Con gran lungimiranza (in pieno boom economico e informatico) il
governo cinese ha da pochi mesi istituito una commissione con lo scopo
di esaminare il contenuto di qualsiasi videogioco (online e offline) e sito
internet e di poterne proibire l’accesso. Le autorità di Pechino, che
hanno a cuore la stabilità mentale della nuova generazione, avida
consumatrice di videogiochi, si stanno prodigando per proteggere
i loro giovani cittadini (gli elettori di domani) dai dannosi e immorali
prodotti occidentali. La commissione si è subito messa all’opera con
grande zelo, mettendo all’indice numerosi titoli e dimostrando di non
lasciarsi facilmente ingannare dalle apparenze: sono stati “scovati”
subdoli “anatemi contro il Governo” (come li ha definiti il ministro della
cultura Sun Jiazheng), abilmente camuffati da inesattezze storiche,
che impensieriscono per la loro supposta capacità di destabilizzare la
sovranità territoriale dello stato cinese, e ne è stata subito proibita la
commercializzazione. Ultima vittima della crociata il videogame online
Football Manager 2005, colpevole di aver presentato come indipendenti
Taipei, la regione del Macao e il Tibet (legittimamente – per carità - invase
dall’esercito cinese decenni or sono): è stato stabilito di confiscare e
punire i siti web, le aziende di software e gli Internet Café che permettono
l’accesso o vendono il gioco incriminato.
14 di caterina gonnelli
onde bazar 03 2005
www.bazarweb.info
5 donne, 5 casalinghe, 5 incredibili
storie che s’intrecciano: è
ives”
“Desperate Housew
e la vita da casalinga vi attrae,
Se siete stanche di lavorare
impossibile perdere il programma top del momento che svela i
segreti di cinque avvenenti casalinghe che tra bigodini, fornelli
e pannoloni nascondono realtà sorprendenti. Destinato al
successo anche in Italia, in prima visione esclusiva su Fox Life
ogni Giovedì alle 21.50, il programma culto che ha polverizzato
ogni record di audience della televisione americana dell’ultimo
decennio: Desperate Housewives, la serie vincitrice di un Golden
Globe come migliore serie tv e di uno per la migliore attrice
protagonista Teri Hatcher. E’ una commedia che racconta, con
taglio ironicamente spietato, quello che può accadere dopo
aver pronunciato il fatidico “si” del matrimonio, tratteggiando
in chiave umoristica e un po’ dark i risvolti segreti di una
rispettabile periferia americana dove la vita delle casalinghe,
benché di lusso, non è sempre come appare. Dunque un
quintetto di donne, mogli e madri dai mille risvolti affiancate da
uomini alquanto “bistrattati” dagli autori della serie. Il mondo
apparentemente perfetto è messo in crisi dall’inaspettato suicidio
di una delle cinque protagoniste, Mary Alice Young, che una volta
libera dalle spoglie e dalle convenzioni terrene inizia a osservare
e a commentare l’esistenza della sua famiglia, degli amici e dei
vicini. Il microcosmo che descrive è composto dalle sue amiche
più care: Susan Mayer, madre divorziata e single, che segue i
consigli della figlia adolescente nel tentativo di “catturare” un
nuovo compagno, Lynette Scavo, ex donna in carriera che dal
mondo degli affari è passata a un mondo scandito solo dalle
malefatte di quattro ragazzini ingestibili, Bree Van De Kamp,
quintessenza della perfetta casalinga americana la cui famiglia
è sull’orlo dell’ammutinamento, Gabrielle Solis, ex modella
viziata e supersposata che abbatte la noia della routine con una
relazione con il proprio giardiniere minorenne. Fin dall’esordio
“Desperate Housewives” ha battuto ogni record di ascolti
ormai appannaggio della serie poliziesca CSI. Oltre 20 milioni
di telespettatori sono stati contati nella puntata di esordio su
ABC per poi raggiungere i 26 milioni di spettatori nelle settimane
successive. C’è da divertirsi.
Bigodini e
colpi di
scena
Tempi duri per
la normalità: gli
esseri umani sotto
osservazione su
Happy Channel e
Duel Tv
gli
Avete mai pensato di studiare
essere umani cercando tutto ciò che
di insolito accade sul nostro pianeta?
A farlo per noi sono tre graziose, anzi
bonazze, extraterrestri in minigonna
che ogni lunedì alle ore 20.30 su
Happy Channel accompagnano i
telespettatori in un viaggio ai confini
dell’incredibile. Un programma che
mixa informazione e intrattenimento
dal titolo Space Girls. Una formula
alternativa per trattare le soft news
attraverso l’abile conduzione delle
tre fanciulle, in stile Star Treck
rivisitato, Lucilla Agosti, Patricia
Pereyra e Monica Somma. Rimanendo
in tema di anormalità, o meglio
di imprevedibilità, da segnalare il
programma Real Duel, in prima
serata ogni lunedì su Duel Tv, che
si basa sull’imprevedibilità degli
eventi che possono irrompere nella
vita quotidiana e che le telecamere
amatoriali e professionali si trovano
a filmare per pura coincidenza.
L’adrenalina è assicurata grazie
a reportage esclusivi e altamente
spettacolari presentati da Bernardo
Cherubini (fratello maggiore di Lorenzo
Jovanotti) e Angelica Russo, reduce
dal Processo di Biscardi. Da brivido.
Siete alla ricerca di qualcosa di eccezionale? Cercate tra le pareti
domestiche, vi troverete ai confini dell’incredibile!
Su Fox arriva “Lost”, con le vicende di 48
superstiti di un disastro aereo
Dal 22 marzo, in esclusiva su Fox tutti i martedì alle 21.00 arriva Lost,
serie che racconta le vicende di 48 superstiti di un disastro aereo che la nuova spettacolare
lottano per la
sopravvivenza su un’isola deserta del Pacifico. Panico, speranza, alleanze
, sospetti e
conflitti si contrappongono in una continua altalena di emozion
i e colpi di scena. In
attesa dei soccorsi, i naufraghi devono affrontare le avversità atmosfer
rapporti umani che si instaurano in condizioni critiche, ma anche le iche dell’isola, i difficili
misteriose presenze che
abitano la fitta giungla dietro la spiaggia su cui si sono accampati. Suspens
e e azione sono
assicurati.
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
sintonie di giulia baldi 15
To reboot (eng.) – far ripartire un sistema
ona più
che non funzi
una open&indipendent radio station che punta allo
Nell’aria e in rete c’è
ili,
sviluppo dei contenuti quanto a quello della tecnologia che li rende accessib
combinando le caratteristiche positive della vecchia radio a quelle dei nuovi i
software open source: si ascolta con un semplice click, ma è ricca di contribut
a Berlino
di diverse realtà, sia locali che globali. E’ Reboot.fm, un progetto nato
e il
dal collettivo Bootlab, e attivato con il supporto del Kulturstiftung des Bundes
lavoro di
contribuito del progetto Cultura 2000 dell’Unione Europea. Si basa sul 18 ore al
convinti e appassionati volontari. Ha trasmesso in fm nell’area di Berlino (cioè
giorno (anzi, notte: da mezzanotte all’alba) dal 1 febbraio al 30 aprile 2004
attività in
per 100 giorni). Ora, in attesa di una nuova frequenza, prosegue la sua li e di
streaming, come peer to peer network di radio non commerciali, individua
più diversa,
gruppo. La programmazione dedica particolare attenzione alla musica
ie
interessante, innovativa, trasmessa con il contributo creativo degli attivissim
), ma include
collaborativi label e club manager di Berlino (o di passaggio a Berlino...
iale
anche collegamenti live con i principali eventi culturali della città, dal Transmed
le news sono
(Festival di Cultura Digitale), alla Berlinale (Festival del Cinema). Anche
parte importante del palinsesto; e anche in questo caso il lavoro della redazione
certo sulle
(ovviamente flessibile e continuamente aperta a contributi...), non si basa
obiettiva.
agenzie istituzionalizzate, ma svolge un attività di ricerca più capillare e
o,
Superfluo dire che è importante che la voce si diffonda, e gli ascolti aumentin
di click:
perchè il progetto possa svilupparsi e migliorare ancora. E’ tutto a portata
www.reboot.fm
Siete in ascolto?
“Hello! I’m Lemonade Joe, and would like to introduce all to the new, fun, and exciting
sounds coming out of Japan today. Tune in and listen to a moment of the 3000+ hours of
Jpop tunes I’ve on hand. Please send an email with requests or comments. Thank you so
much for listening!!!”.
“I’m just a soundtrack fan that needs an outlet for my creativity. StreamingSoundtracks.com
has been that for me and it has grown into a wonderful place over the years”.
“Sound Scientist is eclectic radio that will blow your mind. From Exotica to Kraftwerk
electronica to Dub Reggae - I play it all w/ altitude. Baby, Come fly with me”.
Ecco i profili di tre dei tanti appassionati che hanno deciso di aprire il loro canale
di web radio, e lo hanno fatto grazie al sito www.Live365.com, “The World’s Largest
Internet Radio Network”, il più ricco pianeta di radio on line dell’universo: ne propone
oltre 5000, e ogni giorno sono in aumento. Live365.com, infatti, mette chiunque nelle
condizioni di potersi sperimentare come radio producer e radio dj, fornendo gli strumenti,
gli spazi, i collegamenti e la visibilità immediata di una comunità virtuale di ascoltatori
potenzialmente infinita. “Start a station to share your tastes and talents with a global
audience” è l’invito rivolto a chi entra nel sito, magari anche solo per ascoltare, per poi
scoprirsi in poche ore a metter su la propria stazione.
Il network comprende molte radio supportate da pubblicità, ma altrettante, se non di più,
prive di interruzioni: sono tutte inventate e gestite da appassionati di tutti i tipi, amanti
dei generi musicali più diversi (la lista è infinita), che mettono on line ore e ore di musica
selezionata per il puro gusto di condividere con altri il piacere della ricerca, della scoperta e
dell’ascolto. E l’esperimento riesce! I contatti sono numerosissimi, gli scambi di messaggi
email anche. Evidentemente, là fuori c’è voglia di questo: musica e comunicazione. Per
questo è in atto una vera e propria radio revolution.
P.s.: (repetita iuvant) ovviamente, come tutte le web radio, le radio di live365.com si
possono ascoltare ovunque, a condizione di avere un pc e una connessione. La
qualità audio è ottima, pari a quella di un cd. E il costo per chi ascolta è praticamente
uguale a zero.
Radio revolution
Crea la tua stazione radiofonica e sperimenta il tuo
talento con un pubblico vero! Sul web si può!
Sono state pubblicati i dati di ascolto delle rado italiane nel
2004. La fonte, come sempre, è Audiradio, la società che
da anni si occupa di monitorare l’etere nazionale.
Dati riassuntivi nazionali delle emittenti significative
Ascolti nel giorno medio, espressi in 000
BASE: POPOLAZIONE 51.425
TOTALE ASCOLTATORI RADIO 36.560
RAI RADIOUNO 7.212
RADIO DEEJAY 5.576
RAI RADIODUE 4.502
RDS RADIO DIMENSIONE SUONO 100% GRANDI
SUCCESSI 4.420
RTL 102.5 HIT RADIO 4.105
RADIO ITALIA SOLO MUSICA ITALIANA 3.416
RADIO 105 NETWORK 3.378
RAI RADIOTRE 2.125
RMC RADIO MONTECARLO 2.083
RADIO CAPITAL 1.941
RADIO MARIA 1.787
RADIO 24 - IL SOLE 24 ORE 1.575
RIN RADIO ITALIA NETWORK 1.288
RADIO KISS KISS NETWORK 1.283
ISORADIO 1.212
m2o 907
RADIO CENTOUNO (101) ONE O ONE 826
RADIO RADICALE - ORGANO DELLA LISTA MARCO
PANNELLA 492
NOTTURNO ITALIANO (SOLO FASCIA ORE 0-6) 158
Evidentemente, la radio rimane un media presente in
tante case, e soprattutto, in tutte le automobili! Per questo
resiste ancora bene alla concorrenza della rete...
16 di gabriella serusi
scene bazar 03 2005
www.bazarweb.info
AFFABUL-AZIONI
Linguaggi scintillanti al servizio di pensieri apert e multidirezional
i.
E intrecci di corpi danzanti che raccontano l’amoire
Siccome nella nostra bella Italia c’è poco posto per la satira
e ancor meno per gli uomini e le donne di satira, quei pochi
intelligenti rimasti sul campo aggirano il problema e si rivolgono
al tragicomico che fra lazzi e schiamazzi lascia pur sempre
intravedere pungenti verità. Per quanti andranno a vedere
l’ultima fatica teatrale di Luca Ronconi, devoto frequentatore
dei classici, non sarà difficile individuare frequenti analogie
fra l’antica Atene del 405 a.C. ormai giunta al suo capolinea
morale e culturale e la nostra sorridente patria che non
manca mai di farci ridere sclerotizzata com’è in un sorriso
un po’ liftato.
L’acuto Ronconi deve averlo capito - che fa più ridere e pensare
un talk show di politica nostrana che un polpettone pedagogico
rifilato a teatro -così questa favolosa mise en scène delle Rane di
Aristofane, riproposta dopo il tutto esaurito dell’anno scorso allo
Strelher di Milano, ci fa respirare un po’ quella bella atmosfera
di competizione che ci beviamo ogni giorno in TV facendo lo
zapping.
La scena e lo scenario sono alquanto cambiati dai tempi di
Aristofane; la città è diventata sotto i riflettori del regista un
campionario di rottami e un cumulo di macerie che sarebbe
tanto piaciuto al buon vecchio J.G.Ballard della “Mostra delle
atrocità”. Nel testo classico Dioniso andava a disturbare fin negli
inferi l’ardimentoso Plutone, re dell’Ade, per chiedergli di fargli la
grazia restituendo alla vita uno dei sommi poeti estinti, Eschilo
oppure Euripide.
Oggi che la grazia può farcela solo Dio o “chi per lui”, anche
noi vorremmo chiedere di ridarci un po’ di vita e di cultura,
magari un po’ di satira. In mancanza d’altro ci godremo
questo bell’esempio di ironia e ingegno tutto italiano. Parole e
parolacce son di casa, Eschilo e Euripide molto simili a certi
show men della politica. E poi c’è Dioniso, giudice supremo
di questa sublime tenzone oratoria, che alla fine mette tutto
sul piatto della bilancia. Vince chi parla meglio. Meditate gente
meditate…e dite un po’ se tutto questo non vi suona familiare.
LE RANE di Aristofane
regia Luca Ronconi
scene Margherita Palli
costumi Gianluca Sbicca, Simone Valsecchi
movimenti mimici Marise Flach
luci Gerardo Modica
musiche a cura di Paolo Terni
con Massimo Popolizio, Francesco Colella, Emanuele Vezzoli,
Domenico Bravo, Michele
Nani, Alvia Reale, Gianluigi Fogacci, Michele Bottini, Franca
Penone, Pasquale di
Filippo, Riccardo Bini, Giovanni Crippa
e gli allievi del corso “Sergio Tofano” della Scuola di Teatro del
Piccolo
Teatro Strehler
28 febbraio–24 marzo 2005
biglietti da 29,50 a 18,00Euro
Info 0272333222
Baliani
Progetto MarcoBaliani
sia uno dei drammaturghi e registi
Non c’è dubbio che Marco
più interessanti della scena teatrale italiana contemporanea. Il suo è
un teatro di pura e scintillante parola al servizio di un pensiero
aperto e multidirezionale che vuole evocare più che descrivere. Un
teatro affabulatorio che porta in sé le tracce di una bella tradizione
italiana del racconto vis-à-vis. Un teatro generoso e concreto perché
le voci portate in scena dal Baliani poeta-regista sono quanto di più vero
la realtà odierna offre allo sguardo di chi sa vedere tra le pieghe della
nostra società. Sapere poi che Marco Baliani da voce a chi sovente
voce non ha, ai diseredati e ai vinti della storia, mi pare un dettaglio in
fondo trascurabile perché in fondo è sempre l’essere umano a parlare e
raccontare una porzione di mondo e di vita nascosta e sofferta. Buone
ragioni per vedere a teatro almeno qualcuno degli spettacoli portati in
scena. Scegliete voi se andare a vedere Tracce o Piccoli Angeli o Il
sole è un’iguana gialla o Corpo di stato. Vi è in tutti una buona dose
di impegno politico, di poesia e di sogno; un’umanità grondante di
vita che prende corpo narrativo e si fa parola e musica per farci volare
più in alto delle nostre piccole miserie almeno un’oretta.
PICCOLI ANGELI
testo e regia di Marco Baliani
con Roberto Anglisani e Maria Maglietta
produzione Fontemaggiore
1-6 marzo
TRACCE
8-9-13 marzo
di e con Marco Baliani
dall’omonimo saggio di Ernst Bloch
produzione Casa degli Alfieri
IL SOLE è UN’IGUANA GIALLA
10-11-12 marzo
drammaturgia e regia di Marco Baliani
produzione Teatro delle Briciole
CORPO DI STATO
15-20 marzo
Il delitto Moro: una generazione divisa
di e con Marco Baliani
regia di Maria Maglietta
produzione Casa degli Alfieri
Teatro dell’Elfo, via Ciro Menotti 11, Milano www.elfo.org - Info
02716791 e 0226681166
Intero 18 € - Ridotto 12 € - Martedì 11 €
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
scene di gabriella serusi 17
Danzando Lolita
Lolita è un romanzo composto in un linguaggio scintill
ante e
superbo. Una storia di seduzione e conturbante passio
ne
che si adatta splendidamente a essere visualizzata
nell’intreccio dei corpi danzanti di questi ballerini
di
classe. Benni, Damiani e Rossi esaltano il testo di Nabok
suonandone le corde più universali, più attenti agli atti ov
dell’amore che al suo squisito feticcio. Ci raccontano
l’amore per l’amore che abbatte le diversità e i pregiu
tessendo un alto e schietto elogio degli amori impos dizi,
Stefano Benni ha scelto otto brani della Lolita di Nabok sibili.
aggregandoli con suoi brevi raccordi. Dalle musiche ov,
di Paolo
Damiani esplodono i riverberi di questo viaggio nell’en
igma
dell’umana tensione all’inattuabile; i movimenti di Giorgio
Rossi innalzano nello spazio i frammenti di un paralle
lo e
impronunciabile discorso amoroso.
DANZANDO LOLITA
omaggio a Nabokov- S. Benni, P. Damiani, G. Rossi
Stefano BENNI, ideazione
Paolo DAMIANI, musiche originali
Giorgio ROSSI, Movimenti narranti
in collaborazione con Aline NARI
Michelangelo CAMPANALE, Disegno luci
Beatrice GIANNINI, costumi
mercoledì 2 marzo, ore 21
Teatro Piccolo Regio di Torino, Piazza Castello, 215
Torino
Tel. 0118815241 - 242/270
www.teatroregio.torino.it
Lo spettacolo è stato prodotto da:
Romaeuropa Festival 2003, ACJ Associazione Cultura
le
Jonica, in collaborazione con Sosta Palmizi.
Lucinda Childs
Chamber Symphony
Largo L’uccello di fuoco
Clitennestra
La Cliten
nestra interpretata da Anita
Bartolucci e diretta da Maria Luisa Bigai
è
una donna dei nostri giorni descritta in
di sofferenza. Eroina negativa delchiave
classico, macchiatasi di adulterio e mito
duplice omicidio verso il marito e la poi di
Cassandra, questa Clitennestra è in rivale
umana, troppo umana, per non attiraverità
benevolenza del pubblico in sala. rsi la
teatrali sono la passione, l’ossessionI temi
crimine efferato ma guardando alla e e il
viene da chiedersi se ciò che si squascena
davanti agli occhi dello spettatore siaderna
prova da fronteggiare o una fantasia una
che
non ha mai avuto luogo. In questo lavor
o
interessante il mito incontra l’attualità
mezzo delle parole della scrittrice franc per
Marguerite Yourcenar a cui la regis ese
ta fa
riferimento per la messa in scena di un’op
Fuochi, scritta alla metà degli anni ’30. era,
CLITENNESTRA
Di M. Yourcenar
Con Anita Bartolucci e Aless
andro
Molinaro (pianoforte)
Regia di Maria Luisa Bigai
Teatro vittoria, via Gramsci 4 ,Torino
15-26 marzo
www.teatrostabiletorino.it
tel. 0115176246
Tutti gli appassionati di danza sanno chi
è Lucinda Childs. Non basterebbe tutta
la rubrica per elencare le numerosissime
coreografie proposte nel tempo da questa
eccezionale maestra della danza che insieme
a poche altre ha rinnovato e modificato il
concetto di corpo danzante. Quando entra in
gioco il suo nome non si sa mai cosa può
accadere sul palcoscenico, ragion per cui è
il caso di andare a verificare di persona cosa
potrà succedere in questa prima nazionale
italiana. Ci aspettiamo di tutto ma certamente
non ci aspettiamo uno spettacolo noioso.
LUCINDA CHILDS CHAMBER SYMPHONY
LARGO L’UCCELLO DI FUOCO
Coreografia Lucinda Childs (Chamber
Symphony; Largo; L’uccello di fuoco, nuova
creazione per MaggioDanza prima assoluta)
Musiche di:
John Adams (Chamber Symphony)
Arcangelo Corelli (Largo)
Igor Stravinskij (L’uccello del fuoco)
Interpreti: MaggioDanza
Teatro Goldoni
Indirizzo Via S. Maria 12 Firenze
Info 199109910
Prezzo Intero Platea Palchi: € 25 / € 22 / € 20
I Galleria: € 22 / € 18 / € 15
II Galleria: € 16 / € 13 / € 11
Prezzo Ridotto Platea Palchi: € 20 / € 18 / € 15
I Galleria: € 18 / € 16 / € 13
II Galleria: € 13 / € 11 / € 8
www.maggiofiorentino.it
Teatro danza – Solo
Goldberg Improvisation
“Le Variazioni Goldberg mi apparvero subito
come una metrica per un percorso coreografico
ardito e complesso: ero alla ricerca di una
dimensione parallela e non descrittiva della
danza”. Così ha spiegato il suo assolo di danza
Virgilio Sieni, uno dei coreografi migliori di
ultima generazione. Lo spettacolo che propone
in data unica a Piacenza ma che andrà in
tournée nei prossimi mesi, è allo stesso tempo
un’architettura musicale fragile e potente
come potrebbe apparire un giardino zen
con le sue pietre disposte apparentemente
in modo casuale su un tappeto di sabbia
rastrellata con cura, oppure il pavimento
a scomparti marmorei e di cotto nella
Flagellazione di Piero della Francesca: elementi
che affiorano con tale presenza del momento da
risultare unici, necessari e senza tempo.
SOLO GOLDBERG IMPROVISATION
Compagnia Virgilio Sieni
Data unica: 5 marzo
Teatro Municipale, via Verdi,41 – Piacenza
Tel. 0523492254
Biglietti: platea da 18 a 16,50 Euro
Galleria da 15 a 10 Euro
www.teatricomunali.piacenza.it
bazar 03 2005
www.bazarweb.info
suoni di pietro d,ottavio 21
Suggestioni etniche
Dall’arab-electro dei Chemical Brothers alle sonorità “esperanto”
di Goran Bregovic.
Passando per i sapori rock degli Afterhours.
The Chemical Brothers
MADREDEUS
02 MILANO, Teatro Smeraldo
info 0248047501
THE NEVILLE BROTHERS
02 MILANO, Alcatraz
info: 0248047501
GIANMARIA TESTA
02 ROMA – Auditorium
info: 0680241350
GOOD CHARLOTTE
03 MILANO, Alcatraz
info: 0248047501
BOLLANI & BANDA OSIRIS
04 TERNI, Teatro Verdi
info: 0744431865
MEG
05 PERUGIA – Rocca Paolina; 18 MILANO
– Conservatorio; 21 TANETO (RE) Fuori Orario;
21 TORINO - Palaruffini
info: 0276113055.
ELISA
06 CATANIA, PalaCatania info 095/608772;
07 PALERMO, Palasport info 091/335566; 09
Reggio Calabria, Pentimele
info 0965312446; 12 CASERTA, Palamaggiò info
0823399711; 14 PERUGIA, Palaevangelisti info
0742340202;
15 ROMA, Palalottomatica info 0687406024;
17 FIRENZE, Palazzetto dello Sport info
057121674; 19 GENOVA, Mazda Palace
info 010290111; 21 TORINO, Palaruffini info
0115516711
MAGONI & SPINETTI, MARCOTULLI
11 CIAMPINO (RM) - jazz festival
info: 0679097416
GIROTTO & BONDINI, DOCTOR 3
12 CIAMPINO (RM) – jazz festival
info: 0679097416
ENRICO RAVA
17 CIAMPINO (RM) – jazz festival
info: 0679097416
LE VIBRAZIONI
17 MILANO, Auditorium
info 0225444304
Mc COY TINER
17 ROMA, PianoSolo - Sala Sinopoli
info 0680241281
FRANKIE HI NRG
18 MILANO, Live Club; 26 BRESCIA, Buddha
Rock Cafe’
info: www.bmg.it
DEAD CAN DANCE
24 MILANO, Teatro Dal Verme
info 0248047501
BLUE
29 ROMA, Palaeur info 0687406024;
31 MILANO – Forum info 0248047501
FRANCESCO GUCCINI
31, GENOVA, Mazda Palace
info 010290111
I “fratellini chimici” stanno per tornare in Italia per due concerti che si
corrosivi: Ed Simons e Tom Rowlands, in arte The Chemical Brothers, annunciano…
indiscusse del break-beat sia per la straordinaria potenza sonica che sono star
esprimono
da 11 anni, sia per gli 8 milioni di dischi venduti. Nelle due tappe italiane
del tour,
Milano e Bologna, il duo più famoso della club culture londinese
metterà in
primo piano i brani del nuovo eccellente album “Push the Button”,
particolare del travolgente singolo “Galvanize”, al quale ha partecipat forte in
o come
ospite Q-Tip degli A Tribe Called Quest. Sonorità elettroniche da dance-ha
mescolano con suggestioni etniche sulle rotte del Magreb, plasmand ll si
o una
arab-electro degna di precedenti illustri come My Life In The Bush Of
Ghosts, la
“madre” di tutti i cross-over concepita da Brian Eno e David Byrne all’alba
anni Ottanta. Dagli albori, il pop elettronico è profondamente cambiato: degli
negli anni
Settanta c’erano in pratica solo i Kraftwerk, solo sul fotofinish del decennio
arriva
l’ondata impetuosa della new wave, Depeche Mode in testa. Oggi è
generazione dei Prodigy, di Moby, di Fatboyslim e naturalmente dei protagonista la
Chemical.
Una
generazione che sente l’electro-pop come negli anni Cinquanta Jerry
o Chuck Berry sentivano il rock’n’roll. Cioè: prima di tutto divertirsi. Lee Lewis
“Nella
nostra
concezione – spiegano – il pop è qualcosa che fa ballare, che s’introme
che accade tutto d’un tratto, che spinge nel futuro”. I Chemical afferranotte,
il
rumore, frantumano i ritmi, rimescolano le emozioni, sono aperti al
confronto
con altri artisti, spesso vocalist del mondo hip-hop: il cross-over che
ne
esce
è
uno straordinario propulsore musicale ad alto volume. I piccoli chimici
sanno
mettere a fuoco il punto in cui sogno e realtà si sfiorano. Quello è il
“centro”
del
suono, lo zenit della musica, il climax del rumore. Il duo britannico
parte di quella generazione che ha sfatato il luogo comune che volevafa anche
la
musica
elettronica inadatta ai concerti dal vivo: chi ha visto un concerto dell’ultimo
degli ormai “seniores” Kraftwerk o uno show dei Prodigy – senza parlare tour
della
nuovissima generazione non ancora nota al grande pubblico italiano,
da Jimi Tenor
a Fennesz – sa che invece sintetizzatore e campionatore sono strumenti
né
più né
meno che chitarra e batteria. Dipende da come vengono utilizzati…
e i Chemical
Brothers li suonano superlativamente.
Le date
1 03 MILANO – Forum di Assago
1 06 BOLOGNA – Flippaut
info 0276113055 - www.barleyarts.com
Afterhours / Parola di Manuel Agnelli
“Quando inizieremo i concerti di questo tour, il nuovo disco non
sarà ancora uscito: quindi il pubblico ascolterà
i nuovi pezzi per la prima volta. La reazione di chi ascolta sarà impreved
e spontanea, fuori dagli schemi fissi. E’ una sfida, di sicuro ci divertirem ibile, una situazione emozionante
di registrazione per gli ultimi ritocchi a “Ballate per piccole iene”, questo o”. Parola di Manuel Agnelli, in studio
il titolo dell’atteso nuovo album che si
presenta con suoni più aggressivi, più rock degli ultimi capitoli della
discografia degli Afterhours, conservando però
una atmosfera oscura come filo conduttore. Oltre ai nuovi brani, la band
milanese proporrà schegge del repertorio
messo insieme in oltre dieci anni di carriera artistica, durante i quali
il gruppo si è fatto apprezzare dalla critica e da un
pubblico numeroso quanto attento alla qualità musicale.
Ultimamente gli Afterhours sono stati protagonisti anche di un film,
Lavorare con lentezza, dove compaiono nei panni
degli Area, suonando una eccezionale versione di Gioia e rivoluzione
. “E’ un brano modernissimo, che sottolinea il
ruolo sociale, politico, di chi è artista. Con gli Area abbiamo una affinità
intellettuale. Non so se in qualche concerto riproporremo questo pezzo,attitudinale, una ricerca della indipendenza
proprio ogni live avrà storia a sé”.
Le date
18 ORZINUOVI (BS) – Buddha; 19 PONDERANO (BI) – Babylonia;
24 e 25 RONCADE (TV) New Age Club; 26
SENIGALLIA (AN) – Mamamia; 31 TORINO – Hiroshima
info: www.afterhours.it
Bregovic
Goran
La sua orchestra per matrimoni e funerali (Funerals and Weddings band) è diventata celebre con brani come
Kalashnikov: uno dei pezzi forti della colonna sonora di Underground, film-manifesto del dramma e della rinascita
dei Balcani, palma d’oro a Cannes nel ’95, per la regia di Emir Kusturika, ex amico e complice di Bregovic in quella
di primo
straordinaria stagione. Da dieci anni Goran, madre serba e padre croato, è una star internazionale e un artista
piano in Italia, grazie alla capacità di rileggere nenie bosniache, melodie macedoni, suggestioni montenegrine,
Una
estetica dalmata, il tutto immerso nell’esperanto della grande musica sinfonica e operistica “occidentale”.
musica local-global, pop e classica, che attraversa meridiani e paralleli quanto generi stilistici e che affianca strumenti
tromboni
trombe,
spiccano
cui
in
balcaniche,
fanfare
delle
elettrici come chitarra, basso e batteria a sezioni fiati tipiche
e tube. Ora – dopo aver pubblicato 13 album in 15 anni e aver girato il mondo soprattutto quando in patria l’unica
musica era quella delle armi – Bregovic rilegge uno dei topos prìncipi della cultura gitana e plasma la sua Karmen.
per
L’opera di Bizet è “sfigurata” (parola di Goran) e resta uno spunto dal quale il musicista iugoslavo parte
e
raccontare una nuova storia di vita e morte, di sesso e denaro. Una storia che si snoda al crocevia tra Oriente
Occidente - i Balcani, appunto – tutta giocata sui contrasti e il ritmo incandescente che l’orchestra per matrimoni
e funerali riesce a imporre.
08, ROMA, Auditorium Parco della Musica, viale De Coubertin.
info: www.santacecilia.it
22 di marcello amoruso
suoni bazar 03 2005
www.bazarweb.info
Zampogna e batteria
Riserva Moac, tra memoria folk e attualità ove
r la band molisana raggiunge
l’esordio discografico dandoci il “Bienve
nido”
Recentissimo l’esordio discografico della Riserva Moac,
Bienvenido, uscito il 26 febbraio scorso dagli studi milanesi
dell’Upr folkrock. La giovane band molisana, capitanata da Roberto
Napolitano, firma il primo contratto discografico mantenendosi
sulla stessa linea compositiva presentata fin dagli inizi. Un folkover
che nel recuperare l’epopea sonica popolare ne reinterpreta i
contenuti secondo attitudini più attualizzanti. Un sound compatto
e combattivo, che intreccia strumenti (rigorosamente acustici)
tradizionali – zampogna, ciaramella, fisarmonica, aerofoni
– a strumenti di natura rock come basso, chitarra e batteria.
Difficile non notare gli interventi coristici di Maya, dotata di una
voce trascinante, asciutta, ipnotica, dal sapore caldamente
mediterraneo.
Nell’album confluiscono Ungaretti e Di vedetta sul mondo, due
brani già contenuti nella raccolta Voci per la libertà (Self, 2004),
Premio Amnesty International. Sono i primi classificati e ottengono
la produzione del videoclip di Ungaretti. Sempre nello stesso
anno la band è prima classificata alla “Biennale dei giovani artisti
dell’Europa e del Mediterraneo” e vengono inseriti nella compilation
“Sulla memoria”. Continuando a ritroso, nel 2003 il gruppo faceva il
bis, vincendo i premi dell’Arezzo Wave e del Mei.
I testi parlano di libertà e di vie di fuga, il nome della band parla
chiaro. L’universo che traspare dalle canzoni della Riserva è sì
vissuto con passione idealistica ma sempre filtrato da quello
sguardo disincantato di chi abita la provincia e sa procedere
con lentezza: “Su tutti noi la provincia ha sempre esercitato l’azione
di un magnete. Magari un luogo non proprio entusiasmante,
cullato da un tempo lento e ciclico, in cui le stagioni e gli eventi si
ripercorrono sempre uguali, oppure solo un pretesto per poter dire
di voler scappare, per assecondare la voglia di fuga”. Lo scorso
dicembre hanno partecipato alle selezioni per Sanremo Giovani,
eliminati, con forte amarezza e sgomento, nella finalissima. Ma
questa è un’altra storia di cui la band avrebbe potuto fare anche
a meno.
Info concerti: www.riservamoac.com
Avanti veloce e commistione di linguaggi,
questi gli strumenti del collettivo audiovis
uale
di ffwd_mag. Scrittura visuale o trascrizio
ne
testuale di immagini sonore?
Se si parla di avanguardie artistiche di certo Ffwd_mag potrebbe
rappresentarne un’utile traccia.
Le coordinate sono tridimensionali: il collettivo, dedito alla
sperimentazione audio-visiva è .::
internomuto::., il progetto è .::invernomuto::., ma anche
.::inferno
muto::. Interno come scelta
ontologica, inverno come paradigma espressivo, inferno come
Un nome fluido come Ffwd_mag, rivista audiovisuale (a ogni contesto drammaturgico.
numero
viene allegato un cd) fatta di
musica e immagini: “una indagine non-lineare sulle arti visive
la mutabilità della veste grafica, diversa da numero a e sonore”. Un nome cangiante come
numero
. Tre consonanti fortuitamente
presenti come il tempo di vita di ciascuna pubblicazione,
che nel tempo si trasforma, lungo un
percorso in itinere che rivive nei live-media act.
Info: www.ffwdmag.org
L’intervista: siete dj o musicisti?
Cos’è Lasituazione?
“Siamo una crew di dj attiva a Roma da cinque anni. Due
nel 2003, ha come naturale luogo di espressione il danceflo i progetti in corso. Post-Funk, avviato
una miscela di campionamenti jazz, funk e hiphop viene or: una collezione di patchwork, dove
rielaborata elettronicamente. Stiamo
lavorando adesso al nostro primo disco. Spacenight è invece
rivolto ai territori della sound art.
Ispirato dall’omonimo serial televisivo tedesco, è un lavoro
di 48 minuti, in cui le riprese orbitali
della Terra vengono accompagnate da tappeti sonori ambient,
dilatati e rarefatti”.
Perché Lasituazione?
“Lasituazione è una circostanza, è una cosa che c’è, è un
processo
”.
Come utilizzate i campioni nei live-set?
“L’approccio sta in mezzo tra la figura del dj e quella del musicista
. Come utilizzatori di campioni
siamo dj ma nel modo in cui li utilizziamo siamo musicisti,
chi si occupa della sezione ritmica, chi di quella melodica, ognuno con un ruolo ben definito: c’è
chi
delle
voci. Qualche volta catturiamo
anche i suoni circostanti e li riprocessiamo in tempo reale:
uno scambio con l’ambiente, che
trasforma il dj in sonorizzatore di situazioni”.
Info: www.lasituazione.com
Unica data italiana per il tour degli Slint, la
leggendaria band che ha piantato il sem
e
“postrock” negli Stati Uniti
L’esordio è del 1989 con il mini Tweez.
Progenitori dello “slo-cor
la band seminale per un intero panorama sonoro in cui compren e” e del postrock, considerata
am, June of ’44, gli Slint suoneranno a Bologna il 4 marzo, dere Tortoise, Dirty three, Trans
mondiale. Esserci è d’obbligo. Mancarci? Certo, chissà quando nell’unica data italiana del tour
li rivedremo.
Al TPO di Viale Lenin, 3 Bologna. Apertura porte alle 21.
Special guest della serata gli austriaci
Radian (Thrill Jockey). Prenotazione biglietti: www.indigenabo
oking.com
Commistioni di bar, suoni e
linguaggi
Ci voleva un bar di note, voci
indipendenti e Soundpark
Rockcontest per creare
Altrisounds. Dalla Valpolicella
l’urgenza espressiva di un
circuito indipendente
Altrisounds nasce per volontà di un collettivo della Valpolice
lla,
accomunati dal desiderio di animare il contesto musicale
di tracciare una mappa sonica che se ha come epicentr locale,
o Verona
estende i suoi tentacoli ovunque si fiutino odori di “cantina
”. Il 2003
è l’anno di nascita che ha dato forma unitaria a quel desideri
o. Tre i
livelli di intervento: la rassegna itinerante Bar di note, la
radiofonica Voci indipendenti e il festival estivo Soundpatrasmissione
rk
Rockcontest. Intento comune: creare un circuito di musica
emergente, dando voce alle realtà indipendenti.
Ideato con lo scopo di sensibilizzare una rete di bar alla
artistica, questo mese Bar di note si trova il 4 marzo al proposta
bar “Il
mercato” (Marano), con “Musiche e danze dal sud” della
campana e pugliese. Il 12 marzo, al centro ricreativo di tradizione
Cavalo
(Fumane), “Strampalate storie di Jazz”, con standard
interpretati dal
gruppo Flow Jazz.
Voci indipendenti, in onda sulle frequenze di Radio Popolare
di
Verona ogni sabato pomeriggio, ha già visto entrare nei
circa 80 gruppi da tutta Italia. Oggi raccoglie i frutti di duepropri studi
lavoro presentando una compilation di gruppi della scenaanni di
gli altri, Dottor Conti, Claustrofunk, Rosillusa, Jacinto Caneklocale. Tra
Per il Soundpark Rockcontest bisogna aspettare l’estate, Aneurysm.
frattempo intratteniamoci con gli altri suoni, sorry! Altrisounnel
ds.
Info: www.altrisounds.it
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
suoni di fabrizio gianuario 23
Aperte le iscrizioni alla X Edizione della
Scuola di Musica e Filosofia di Maratea
Nell’incantevole scenario lucano di Maratea si svolgerà il prossimo
luglio, come ogni estate da dieci anni a questa parte, la Scuola Estiva di
Musica e Filosofia. Organizzata dalla Associazione Musica e Filosofia,
diretta dal compositore e musicologo Antonio De Lisa, la Scuola si propone
come un’importante punto di incontro tra musicisti e studiosi
della musica che intendono confrontarsi su temi e problemi che
attraversano trasversalmente gli ambiti teorici del filosofico e del
musicale. Gli interventi, tenuti da esperti e docenti del settore di prestigiose
università italiane, vertono quest’anno sul tema “La comunicazione musicale/
Filosofia-Semiotica-Sociologia”. Le giornate di studio, il cui dialogo prosegue
piacevolmente per le strade della cittadina, saranno affiancate dalla rassegna di
concerti proposti dal Maratea Musica Festival. Sono previste borse di studio di
€250 per laureati e laureandi. Il bando e le informazioni sull’aggiornamento
del programma sul sito: www.sonusedizioni.it
Il jazz italiano sbarca a New York
Non è la prima volta che il jazz italiano viene ospitato negli Stati Uniti, certo.
Ma il singolo concerto è cosa ben diversa da una rassegna organicamente
articolata. Questa è infatti la sfida lanciata da Giampiero Rubei (patron
del festival jazzistico di Villa Celimontana e dell’Alexanderplatz di Roma),
e cioè portare alla stregua di ambasciatori alcuni dei migliori jazzisti italiani
sul palco di importanti jazzclub newyorkesi. Flavio Boltro e Fabrizio Bosso, i
quintetti di Rosario Giuliani, di Roberto Gatto, di Fabio Morgera, di Riccardo Biseo;
il duo composto da Andrea Bradio e Pippo Matino; e ancora le formazioni di
Fabrizio Sotti e di Fabio Morgera, saranno i protagonisti dal 1 al 6 marzo della
prima edizione di Jazzitaliano in New York.
www.jazzitaliano.com
Cittaslow Dinner Music: il buon vivere a
suon di jazz
Proseguono fino al 2 aprile gli appuntamenti della settima edizione di
Cittaslow Dinner Music, rassegna volta a coniugare la musica jazz di qualità
con la gastronomia doc. Il mese di marzo vedrà protagonista la città di
Orvieto, che aderisce alla filosofia del buon vivere esplicitata nel manifesto
città-slow (www.cittaslow.net), con i concerti il 5 di Bruno Lauzi, il 19 di
Maria Pia de Vito e il 26 di Enrico Rava che si svolgeranno presso il ristorante
San Francesco Baschi, situato nel pieno centro storico del città
www.cramst.it
Beethoven? Un filosofo
proprio di si a
La musica può assurgere a linguaggio filosofico? Pare
nte di Filosofia
doce
del
ento
rgom
giudicare dall’ultima pubblicazione sull’a
Elio Matassi
docente di Filosofia della Storia presso l’Università Roma Tre di Roma – ha pubblicato
Per la collana Parole chiave della Filosofia, edita dalla Guida Editore, Elio Matassi –
onamento che il rapporto tra musica e filosofia ha avuto in alcune proposte
ridimensi
sul
e
riflession
ata
un’articol
propone
che
studio
Uno
Musica.
il volume
riguardo il pensiero di autori quali Bloch, Benjamin, Jankélévitch e Adorno. cui la
e
particolar
con
zione
considera
in
prende
che
e
o,
Novecent
del
e
filosofich
a da Matassi in quella linea di pensiero che da Platone giunge a Schopenhauer (in
Se da un lato una prima interpretazione del rapporto musica-filosofia è rintracciat tra musica e filosofia è totalmente ‘parametrato’ sulla cogente forza concettuale e
rapporto
il
cui
in
e
filosofia
della
‘oggetto’
un
di
stregua
alla
a
considerat
reso
musica viene
base di un ridimensionamento dell’equilibrio del rapporto tra musica e filosofia,
linguistica della filosofia stessa), una seconda interpretazione viene formulata sulla complesso di superiorità e accettare un rapporto egualitario con la musica”.
ogni
are
abbandon
deve
filosofia
“la
quale
del
all’interno
e
Adorno,
da
ico
emblemat
di Beethoven, dove viene affermata l’irriducibile ineffabilità del linguaggio
Passando attraverso la recensione di E.T.A. Hoffmann del 1810 della Quinta Sinfonia
a musicale moderna) in cui si evidenzia l’autoreferenzialità del musicale come
dell’estetic
(padre
Hanslick
di
pensiero
del
ioni
consideraz
alcune
do
attraversan
e
musicale,
le riflessioni di Bloch e Jankélévitch per arrivare a mettere il luce una diversa
analizzare
ad
giunge
Matassi
,
semantica
di
priva
sintassi
una
da
ato
caratterizz
linguaggio
dell’ascolto.
filosofia
come
limite,
al
i,
intenders
da
musica
della
filosofia
della
ne
declinazio
all’interno del dominio della filosofia, e dalla quale è possibile stabilire il ruolo
Una prospettiva teorica che sposta radicalmente l’asse interpretativo del musicale che, come Bloch e Adorno, hanno contribuito a segnare il destino della filosofia nel
autori
di
filosofica
azione
dell’elabor
all’interno
assolto
ha
musica
la
che
un
strategico
stessa una forma di pensiero…anche perché nella musica e a partire dalla musica
Novecento. Una prospettiva teorica all’interno della quale “la musica diventa essadell’utopia in quanto filosofia della speranza”.
filosofia
propria
della
basi
le
fondare
di
modo
avuto
ha
Bloch
Ernst
filosofo come
procedeva dalla musica alla filosofia”. Come altri filosofi (Rousseau e Nietzsche)
E soprattutto in Adorno Matassi ha trovato come, sin dall’interno, “lo spessore teoretico
di istituire una “stretta continuità tra teoria musicale e dialettica
permise
gli
che
nza
Un’esperie
musicali.
opere
compose
musica,
la
izzare
problemat
a
Adorno oltre
che consiste nel saper sovrapporre due o più linee melodiche e che ha il suo
musicale
abilità
quella
nto,
contrappu
dal
espressa
ente
esemplarm
Continuità
negativa”.
nella loro antiteticità senza giungere a sintesi.
analogo filosofico nella dialettica negativa adorniana, dove gli opposti sussistono
linguaggio dalla cui specificità sono scaturite ipotesi teoriche proiettabili si
come
ma
filosofia,
della
ancella
oggetto
un
come
non
quindi
intesa
La musica
dialettica negativa traduce filosoficamente lo spirito stesso della musica, come se
della
principio
il
“con
Adorno
come
così
filosofici,
orizzonti
ampi
di
in direzione
potesse prospettare un modello dialettico originatosi dallo spirito stesso della musica”.
www.guidaeditori.it
24 di fabio murru
suoni.recensioni bazar 03 2005
www.bazarweb.info
ate
ett
sp
àenzeina
rit
no
So
ve Seim al fascino disarmante delle note di
Tryg
di
ore
son
verg
Dalle con
iele Luttazzi al soul moderno di Ricky
Paul Motian. Dalle intime ballad jazz di Dan
Fantè. Fino alla fluidità musicale di Ginevra di Marco.
Trygve Seim
Sangam
ECM
Seim è una delle più importanti ed
Trygve
emergenti figure del jazz internazionale.
In questo secondo lavoro il sassofonista
norvegese dimostra fino in fondo la sua
genialità e la sua straordinaria capacità
musicale. L’ascolto di Sangam è una
vera esperienza musicale da assaporare
con calma, un labirinto sonoro che lascia
ire
sbalorditi. Nel suo sound Seim fa conflu
musica di una modernità e una genialità
senza limiti, con sonorità tradizionalmente
popolari, classiche e moderne insieme, lo
una musica che emoziona. D’altra partem in
stesso titolo la dice lunga: infatti Sanga ire
sanscrito significa convergenza, conflu , una
insieme. In ultima analisi un capolavoro ni
musica silenziosa e palpitante, composizio
un
e arrangiamenti del tutto personali per
artista immenso e prezioso.
Ginevra Di Marco
Disincanto
On The Road Music Factory
Chiusa l’esperienza con
Daniele Luttazzi
Money for dope
Virgin
ente commerciali
le tante operazioni esclusivam
Dopo
i anni numerosi comici
alle quali ci hanno abituato neglnegozi del primo
e cabarettisti italiani, l’arrivo neifatto un po’ storcere la
album di Daniele Luttazzi ci ha il cd ci siamo dovuti
bocca. Ma appena fatto partire album di vera musica
ricredere: Money For Dope è un
Luttazzi ha composto i
sorprendentemente interessante.anni a partire da Money
20
di
rco
nell’a
cd
dieci brani del
all’album. Una canzone
For Dope che dà anche il titolo e scritta in memoria
suonata col suo gruppo nel 1979
. L’artista canta con voce
di un’amica morta di overdosei temi anche tragici delle
singolare spruzzando d’ironia zionare più volte. Il
composizioni e riuscendo a emo ical elegiaco, canzoni
lavoro è concepito come un mus
lavoro maturo e inaspettato
intime, belle e originali per un e diventare un vero
anch
bbe
potre
poi
che prima o
lti drammatici. Una nota
musical, forse il primo dai risvoriamente emozionante
particolare al video, straordina maticità in modo
e capace di mixare ironia e dram
sconcertante.
Paul Motian
Have The Room
Above Her
ECM
L’arrivo nei negozi di Have The Room Above
Her non fa che confermare l’enorme talento
e coraggio del grande batterista americano
Paul Motian, il quale in trio con Bill Frisell e
Joe Lovano produce un lavoro difficile, ostico,
ma di una bellezza disarmante. Chi avrà
voglia di cimentarsi con una musica non certo
facile troverà da percorrere sentieri musicali
affascinanti e sorprendenti. Motian non fa
assolutamente nulla per piacere alle masse,
ma ogni sua nota sembra dirci che non gli
importa molto di piacere a tutti, quello che
gli interessa è entusiasmare ed emozionare
chi sa andare su lunghezze d’onda differenti,
alternative. Paul Motian ha 74 anni, e nel
pieno della sua maturità artistica riesce, privo
di qualsiasi condizionamento, a realizzare un
vero gioiello di moderna musica jazz.
i Pgr e il sodalizio
Lindo Ferretti, Ginevra Di Marco porta alla artistico con
primo album da solista. Un album molto luce il suo
passione e calore, composto da canzoniintenso, pieno di
l’altra, nell’inverno 2004. Ginevra canta al create, una dopo
suo meglio gli
undici brani che compongono un cd di grand
e fluidità. Il
tema è quello del disincanto come sentim
nei confronti del mondo che la circonda, ento dominante
stiamo vivendo. I suoni si aprono su lineedel tempo che
delicate e soffuse per poi aprirsi in spazi melodiche molto
più complessi che
rimandano anche al suo passato. Un lavoro
che conferma in assoluto tutto il talento dellapieno, delicato,
giovane artista.
Da sottolineare la creatività di Luca Matti,
disegnatore e
autore dell’originalissimo libretto.
Richy Fantè
Rewind
i
Em
anni fa
Richy Fantè, nato a Washington 25
gospel
e cresciuto a pane e musica nei corile sue
delle chiese, mette ora a frutto tutte
album di
esperienze musicali realizzando une ritmica
pura musica soul arricchita da fiati rdinaria
potente. L’artista, grazie a una strao
Otis
voce che ricorda leggende come difficile
Redding e Sam Cooke, riesce nel to
compito di ridare nuova linfa a queslgico
genere musicale. Un viaggio nostache non
nei meandri della black music mai tempi. I
dimentica di essere al passo conti su temi
suoni sono moderni e accattivan
ore
musicali romantici che parlano d’am
ibilità e
e sofferenza fino all’estrema sens o è stato
spiritualità del gospel. Nel suo lavor s che
affiancato dal cantautore Jesse Harri
imo Come
è anche coautore del celebratiss
Away With Me di Nora Jones.
26 di ciro bertini
leggere.recensioni bazar 03 2005
www.bazarweb.info
o
alt
a
vol
si
Qui
, un po‘ di sana
ericano
italoam
a
Tra qualche mammasantissim
pop art, qualche colta ricetta ebraica e una bella raccolta dio!
racconti rifiutati dalle case editrici. Che però hanno success
Bazar segnala
PAT
POP. ANDY WHAROL RACCONTA GLI ANNI SESSANTA – ANDY WHAROL &
HACKETT (MERIDIANO ZERO. 338 PP., 17 EURO)
cultura
della
Se volete capire la funzione dell’arte nell’epoca questa parte
di massa – vale a dire il suo senso da 45 anni a vi “POP”. Lo
– è indispensabile corriate in libreria a procurarin linea con
riconoscerete dai colori dell’eccitante copertina,
più merce
l’argomento, e per il singolare formato quadrato: quasi
che libro. Quella merce tanto cara alla poetica pop, che afferma
no per
la necessità di recuperare gli oggetti del nostro quotidia
Campbell’s,
rappresentare la realtà. Ecco allora i barattoli carrelli
del
le sculture di donne con i bigodini che spingono mutuato dai
supermercato pieni di prodotti, il segno grafico le immagini
fumetti, le scatole numerate con la merda d’artista e
quello
dell’icona marilyn riprodotte all’infinito. Sì, perché anti
e
della serializzazione è uno degli spunti più interess
uno dei
attuali, in qualche modo anticipatore di quello che sarà
umana. Di
più grandi dilemmi etici del XXI secolo: la clonazione ne
almeno
questi formidabili spunti, vale però la pena ricordar
come
inteso
altri due: il successo,
incontrollabile
ansia
di essere pubblicamente
il
e
riconosciuti,
denaro, come unico metro
le
tutte
di
di valore
cose.
Ebbene, della pop art
Andy Wharol è stato il
profeta. E in questo
libro c’è Andy Wharol
raccontato da se stesso.
Diceva nel 1980: “Se
fossi morto dieci anni
fa, oggi probabilmente
sarei un mito”. E un
mito è diventato, dopo
la sua morte prematura
1987.
nel
avvenuta
Dentro la storia della
sua Factory c’è tutta la
contraddittorietà degli
anni sessanta americani,
Bazar
collection
Talent scouting
CHI E’ LOU SCIORTINO? – Ottavio Cappellani (Neri Pozza. 224
pp., 14,50 euro)
Il problema che sta alla base del romanzo d’esordio
di
Ottavio Cappellani potrebbe essere riassunto dalle parole
che Lou Sciortino senior – un mammasantissima italoamericano
- rivolge al nipote che porta il suo stesso
“noi
siamo organic matter, un organismo vivente e, nome:
come tutti
gli organismi viventi, dobbiamo perdere qualche volta
delle
cellule per rigenerarci. Ora, si tratta di stabilire quali
cellule dobbiamo perdere, minchia!” Lo fa per metterlo
guardia dalla guerra di mafia che sta per scatenar in
Catania, dopo che un brigadiere è stato ucciso durantesi a
una
rapina nell’emporio di Zu Mimmo. Ora, tutti sanno che “se devi
fare una rapina devi prima rapinare quelli che non pagano
il
pizzo”, che “è l’organizzazione che ti dice quali negozi devi
rapinare e quali no” e che “i brigadieri non si astutano
,
perché
quando
astuti
u n
brigadiere la polizia si
incazza”.
Una girandola di rese dei
conti: in questo consiste
la trama. Anche se la
vera forza di “Chi è Lou
Sciortino?” risiede nella
lingua
un’efficace
miscela
di
siculoamericano che provoca
in più di un’occasione
risate a scena aperta
nell’improbabilità
dei
personaggi
che
lo
popolano
e
nei
ridicoli ammaestramenti
filosofici. Insomma un
libro davvero riuscito. E
non riconoscere la stoffa
dell’autore sarebbe da ba
bbasunazzi.
Colonna sonora: ELIO E LE
STORIE TESE Il meglio di
ho fatto 2 etti e mezzo
lascio?
euro)
CUCINA EBRAICA – Claudio Aita (Nardini editore. 224 pp., 15
una manna dal cielo. Infatti,
Con un po’ d’ironia, potremmo salutare questo libro come
samente disceso dal cielo
secondo la Bibbia, la manna era il cibo del Signore miracolo
tanto facile. Perché il popolo
e il libro si occupa di cucina ebraica. Impresa micaoggetto
di svariate persecuzioni
ebraico, nel corso della sua millenaria storia, è stato parlare di un’unica cucina, ci
che
più
cui,
Per
.
diaspore
numerose
o
provocat
che hanno
sono i luoghi in cui le
si deve occupare di tante cucine regionali: tante almeno quanti
comunità ebraiche hanno trovato rifugio.
come il solito ricettario,
Non si commetta però l’errore di confondere “Cucina ebraica”
emento naturale e quotidiano
senza arte né parte. Qui si vola alto. Attraverso quell’el
e, i riti, le tradizioni,
che è il cibo, si vuole raccontare la storia di una religion
non addentrarsi nei
la letteratura, il suo famoso umorismo. Impossibile, ad esempio,
(molti dei quali riguardanti
precetti cui ci si deve attenere per essere un buon ebreo
che stanno alla base
proprio il cibo), senza fare torto alla creatività e alla fantasia
un viaggio illustrato, vi è
davvero
renderlo
a
volume,
il
re
arricchi
Ad
piatti.
tanti
di
attivante copertina, dello
poi un ricco apparato iconografico, che dà conto, fin dall’acc
stimolante melting pot culturale contenuto.
che la tavola mette
Prossima uscita dedicata alla cucina islamica. Proprio vero
d’accordo tutti.
Colonna sonora: LEONARD COHEN Dear heather
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
leggere.recensioni di ciro bertini 27
Pensare leggendo
Old fashion
AGOSTINO – Alberto Moravia (Bompiani. 160
pp., 7,80 euro)
Praticamente
Moravia.
Alberto
Dice:
un monumento in vita, non essendoci
argomento di cronaca sul quale si mancasse
d’interrogarlo. Poi nel 1990 la morte
e le celebrazioni. Ma si legge ancora?
Se volete un consiglio, cominciate con
“Agostino” scritto nel 1942.
Il libro si apre con un’immagine di grande
impatto cinematografico. C’è un campo
lungo su una lunga distesa d’acqua piatta:
il mare di mattina, quando nessuno fa il
bagno. Poi improvvisamente si materializza
un pattìno: prende il largo increspando
appena le onde. A questo punto il nostro
sguardo non può che esserne rapito e
indagare sulla natura degli occupanti.
Ai remi un ragazzino esile, Agostino.
Di fronte a lui una donna giovane e
bellissima. Un figlio e sua madre. Mentre
lei beata si gode il sole, una lieve brezza
e il frangersi delle onde sullo scafo, lui
fende colpi nell’acqua gonfio d’orgoglio
per l’invidia che - certo - starà generando
negli altri maschi adulti sfaccendati
sulla spiaggia. Un abbraccio idilliaco,
il loro. Un quadro perfetto, una specie
di madonna con bambino dei tempi moderni.
Se non fosse che le urgenze della natura
prima o poi si fanno sentire, intense e
improrogabili. La madre, vedova già da
tempo, è troppo giovane e passionale per
non subire il fascino di corteggiatori
prestanti. Agostino, reagisce malissimo.
Si sente tradito, abbandonato. Non sa come
affrancarsi da quel dolore immenso. Finché
non trova una via d’uscita: lasciarsi
sopraffare dall’abiezione, rappresentata
da un gruppo di coetanei poveri e violenti.
Solo così riuscirà a conoscere le cose
con i propri occhi e a riconciliarsi con
la vita.
Colonna sonora: JAN GARBAREK In praise of
dreams
SCACCO AL POTERE – Amy Goodman (Nuovi Mondi Media.
240 pp., 19,50
euro)
“Andare dov’è il silenzio. E’ questa la
respon
sabilità di un
giornalista: dare voce a chi è stato diment
icato, abbandonato e
calpestato dai potenti”, sono le parole progra
mmatiche di Amy Goodman.
E’ ciò che fa, fedele al suo precetto
1996, alla conduzione del
programma radiofonico “Democracy now!”,dal
va in onda da New York.
Terminato il libro, non disponendo di sueche
fotografie, né del contatto
audio con l’emittente radiofonica, chissà
immaginarla minuta ma dotata di una voce molto perché viene fatto di
profonda. Sarà forse per
l’aspetto di Davide contro Golia che
ha assunto la sua attività
quotidiana e per la precisione
incalzante delle sue domande che
portano alla luce la reticenza del
potente di turno.
L’invito è: aprite gli occhi
di
fronte
alle
menzogne
dell’Amministrazione
americana
e dei principali massmedia. La
Goodman è infaticabile nell’impresa
di smentire un elenco stupefacente
di bugie, preoccupata com’è che si
realizzi la profezia di Goebbels:
“se dici una bugia abbastanza
grossa e continui a ripeterla, la
gente finirà per crederci”. Ma non
solo. Infatti, come lei stessa ci
rivela, la censura più pesante a
danno della sua trasmissione, non
le è stata causata da uno dei tanti
attacchi a Bush, ma dall’avere
messo in onda la testimonianza
di un condannato detenuto nella
camera della morte. Segno che mostrando l’inumanità dell’uccidere
per ragioni di giustizia – aveva
infranto un tabù.
Colonna
sonora:
ANI
DIFRANCO
Knuckle down
Upper readers
THE BEST OF MC SWEENEY’S – Aa. Vv. (Minimum fax. 340 pp.,
14 euro)
Cose che capitano in America. Anzi, che forse solo
in America possono
capitare. Dove (r)esiste una moltitudine di riviste
letterar
sulla pubblicazione delle short stories (racconti brevi). ie, incentrate
Allora lì può
accadere che un giovane di belle speranze si inventi
il progetto di una
rivista trimestrale con l’intento di dare spazio ai racconti
rifiutati dalle
concorrenti. Beninteso: rifiutati non per scarsa qualità
letteraria, ma in
quanto eccessivamente sperimentali o umoristici. Quindi,
con molto materiale
in mano, il giovane in questione – che si chiama Dave Eggers
e che di lì a
poco realizzerà un romanzo straordinario fin dal titolo:
di un formidabile genio” – si mette in moto con un gruppo “L’opera struggente
di
confezionare una grafica originale e accattivante. Il successoamici al fine di
dell’operazione
è immediato e oltre ogni aspettativa.
Ora finalmente Minimum fax edita un’antologia con brani
estrapolati dai
primi cinque anni di attività della rivista, scelti apposita
mente da Dave
Eggers. Al di là del loro intrinseco valore
estetico – altalenante, com’è ovvio
che sia quando si accostino scritti
così eterogenei – preme sottolineare
l’interesse che ognuno di essi
desta. Del resto, ci sono autori come
Wallace, Saunders, Z. Smith, Moody e
Vollmann (con il racconto migliore).
La palma del più avvincente va però
al più lungo tra i racconti presenti –
quello di G. Greenberg – che racconta
il rapporto epistolare tra l’autore e
il detenuto Unabomber. Con McSweeney’s
appuntamento alla prossima.
Colonna sonora: BECK Sea change
28 di marco begani
leggere.fumetti bazar 03 2005
www.bazarweb.info
Vi ricordate di Kimba il leone bianco?
Bene, allora non scordatelo. Perché l’autore di Kim
ba rivive in tre
nuovi volumi pubblicati da Hazard Ediz
ioni
.
Un’o
pera
riesce a volare con la fantasia pur restando ancorat eccezionale che
a alla realtà
Incontri:
disegnatori o musicisti?
Per
una volta, i fumettisti salgono su un
palco (anche) per suonare. Succede
venerdì 18 Marzo alla Casa delle Culture
(www.casadelleculture.it) di Cosenza, dove
in un Caffè Concerto si esibiranno gli Okies,
la rock band di Bruno Brindisi. L’idea, nata
durante l’ultima edizione dei Romics, diventa
un evento, promosso da BlackSmoking e
Casa delle Culture in collaborazione con
SergioBonelliEditore. A cura di Raffaele De
Falco, Stefano Marzorati, Luca Scornaienchi.
Ci saranno anche 40 tavole originali e
discussioni intorno al tema fumetto e musica
insieme a Brindisi, Giuseppe De Nardo,
Giuliano Piccininno e Luca Raimondo.
Il bel sito dei valorosi BlackSmoking è
www.blacksmoking.it.
INCONTRI
Vi ricordate di Kimba il Leone Bianco? La Walt Disney
ne aveva
ricavato un lungometraggio animato chiamato il Re Leone.
E di
Astroboy, il ragazzino del futuro che aveva i razzi negli
Jack con la cicatrice, o della splendida serie Budda? stivali? O di Black
Zaffiro? Insieme ad altri mille personaggi di successo E la Principessa
tutti usciti dalla matita di Osamu Tezuka tra il 1950 e planetario, sono
il 1983.
Nel 2004 sono stati pubblicati in Italia, grazie a Hazard
spessi volumi della serie Ayako, opera storico-social Edizioni i tre
e di grande
portata creata nel 1972.
Osamu Tezuka è il padre del genere Story Manga. Morto
a 61 anni il
9 febbraio 1989, in odore di Nobel per la Letteratura,
ha influenzato
il modo di scrivere e disegnare fumetti non solo nel suo
ma in tutto l’Estremo Oriente e nel mondo. Il suo tratto Giappone,
ed espressivo, i grandi occhi dei suoi personaggi, semplice
l’immenso mestiere di sceneggiatore in suo posse il sorriso e
sso lo hanno reso
riconoscibile sin dalla prima occhiata. Ai suoi fumetti
ci si avvicina col
sospetto che si tratti di roba semplice, quasi noiosa.
E invece queste
storie ci tengono appiccicati a ogni vignetta, ci chiedo
no di essere
rilette più volte, come quei piatti che conosciamo
tuttavia vogliamo mangiare sempre, forse perché benissimo e che
sapori dell’infanzia, o semplicemente perché sonoci ricordano i
sue storie sono buone. Come i gusti a cui ci affezion buoni. Ecco. Le
iamo, possiedono
quel dono antico e sorprendente che è la linearità.
Ma non si tratta di semplicità. I rami e le radici di Ayako
della figlia più piccola di un grande proprietario terriero (che è il nome
nelle profondità della Storia, e altrettanto nelle vite dei ) entrano molto
personaggi,
due mondi che si intersecano, si contaminano e trasform
ano in modo
drammatico il destino individuale e la coscienza di un
intero Paese.
Tutta la vicenda ruota intorno alla prigionia di Ayako
, incarcerata
a pochi anni di vita per proteggere i crimini della famigl
cui è l’ultima nata, e poi intorno alla sua fuga nel mondoia Tenge di
stravolto
dai cambiamenti del Giappone moderno. Ma questo
impregnato di sensualità e innocenza, condannato personaggio,
oppure protetto,
è impiegato per raccontare anche un’indagine di polizia
trent’anni, e rappresentare gli scontri e le contraddizioni lunga quasi
della società,
i suoi mutamenti a partire dal ruolo di controllo degli
dopoguerra fino ai primi anni settanta, i delitti politici,USA del secondo
il sangue e il
dolore, il ruolo delle società criminali, le resistenze, l’agoni
– anche fisica – del mondo tradizionale. Sempre central a e la morte
Jiro Tenge, fratello maggiore di Ayako, tornato traditor e il ruolo di
e dopo la guerra,
assassino e capo di gang mafiosa, braccato dal proprio
Solo la moglie del vecchio proprietario e la stupefacente destino.
sopravvivranno al loro contesto. I nomi, le date, i contorn protagonista
i della storia
sono ancorati alla realtà, agli avvenimenti letti sulle pagine
dei quotidiani
e dei saggi storici.
La lucidità del mestiere, appunto. La linearità è fatta di
documentazione, studio dei personaggi (meccanismi disegno, tratto,
complessi ma
mai macchinosi), di orchestrazione del racconto, cambi
linguaggio, pluralità di punti di vista: un’attenzione degnadi ritmo e
dei grandi
romanzi, grazie alla quale le semplici statuette d’argill
Tezuka ha preso in mano d’incanto si sono mosse e, a che Osamu
senza mai pestarsi
i piedi, hanno cominciato una danza acrobatica di odio
coraggio e meschinità. La linearità di questo immenso e amore, di
della totale assenza di autocompiacimento, una libertà autore è fatta
che continua a
vivere nelle sue pagine.
Osamu Tezuka, AYAKO, Hazard Edizioni, Milano 2004.
Mostre: tra Monfalcone
e Latina
Sabato 19 marzo, alle ore 18.00, presso la
Galleria Comunale d’Arte Contemporanea
di Monfalcone, verrà inaugurata la mostra
Andrea Pazienza. Segni e memorie per
una rockstar, organizzata dall’Associazione
Culturale ARTeFUMETTO di Monfalcone
in collaborazione con l’Assessorato alla
Cultura del Comune. La mostra dura fino al
26 aprile 2005.
Info: [email protected] - galleria@co
mune.monfalcone.go.it
“Roberto Diso e
l'avventura" è il titolo della
seconda
edizione della rassegna Made
in China, organizzata da Tunué - la nuova
società editoriale nata da Komix.it - nei
giorni 19 e 20 marzo 2005, presso il circolo
culturale "Aspasia" a Latina.
Protagoniste della mostra le vicende
straordinarie di Mister No, raccontate
attraverso 35 tavole originali nelle quali
si rispecchiano lo spirito, i paesaggi e
le suggestioni che hanno reso celebre il
famoso pilota dell’Amazzonia. Per info:
www.komix.it
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
notte di ANDREA LISI 31
TRASVERSALITà
GENERAZIONALE
Blueroom, La notte differente del Rialto Sant’Ambrogio di Roma
Nel 1992 gli Orb, gruppo seminale della scena psycho-techno-ambient-r
ave,
facevano uscire un singolo, “Blue room”, dedicato alla fantomatica
stanza della
NASA dove, secondo gli storici esoterici pop, sarebbero conserva
ti
dei
resti
di marziani. All’epoca, la blue room incarnava la prospettiva escatolo
gica
di una gioventù sovraeccitata dal crollo del muro, dall’ecst
asy
e
dalle
straordinarie potenzialità del web, che non vedeva altro nel futuro
che
una mega orgia di trasformazioni epocali e di divertim
La stanza con
il suo colore freddo era il luogo delle meravigliose trasformento.
azioni della mente,
miscuglio di autosufficienza buddista e allucinazione, di superam
ento della
natura e di iper-individualismo: il trip, il viaggio “privato” anche quando
si sta
insieme. Le nuove tecnologie offrivano a tutti la grande chance
di costruirsi
una realtà ad hoc, di ottenere informazioni e comunicazioni rapidam
ente
e a buon mercato, di far implodere il mondo all’interno anziché
inseguirlo
e affrontarlo. L’affermarsi della creatività diffusa andò a braccett
l’idea che l’ambiente potesse trasformarsi nello scenario della o con
propria
immaginazione. All’epoca degli “apocalittici” (gli anni ‘80) subentrò
nella
cultura militante, quella degli “integrati”, che auspicavano un
addestramento
degli spiriti alle novità che ci avrebbero resi uomini diversi, super-uo
mini,
“cyborg”, “mutanti”, “rizomatici”, “nomadi”. Gli individu del ventune
simo
secolo, quando non appartengono all’elite internazionaleigiovane
bella
con
un lavoro ottimamente retribuito che affolla le “chat su invito” più
per
parlare
di sé che per conoscersi, hanno appreso come “mutanti” significh
i stravolti
dall’ossessione di piacere agli altri, psicologicamente ed esteticam
ente,
innestati, lobotomizzati, michaeljacksonizzati...; di come
“cyborg” voglia
dire trasfigurati penosamente da ormoni, creme e dalla chirurgia
libera dai limiti fisici per consegnarci al ben più temibile mostro estetica che ci
del desiderio. E come il vero significato di nomadi e rizomaticidell’inconscio,
instabili economicamente e affettivamente, sempre parcheg sia mobili,
in
aeroporti con la brama di partire a tutti i costi a prescindere giati
Nel 2005 la blue room non può esercitare più le stesse suggestiodalla meta.
che non le rievochi nostalgicamente come possibilità affascinantini. A meno
ma “andate”
e blue diventa allora più realisticamente sinonimo di sobrio agrodolc
ee
vespertino, im-pertinente.
La serata blueroom attiva ogni sabato notte al Rialto Sant’Ambrogio,
spazio
luminosamente autogestito nel cuore del ghetto a Roma,
le ragioni di
uno scambio fra intrattenimento e riflessione, fra socialità rilancia
e
arte
che
è
tentativo
di uscire da un vicolo cieco in cui sempre più si involge la scena
notturna.
Nata dal contributo di operatori estetici impegnati in vari settori,
una dj
professionista-giornalista, due vj/dj web-designers e cinefili, uno storico
dell’arte
dj e critico militante (memyself i), un curatore di eventi d’arte
oranea,
non intende porsi né come esibizione di un evento interattivo,contemp
come la
dimostrazione di un teorema interpretativo della cultura, come né
avviene in
altre esperienze di incrocio arte-dance floor coeve. E’ piuttosto
un
laboratorio
aperto di situazioni in cui il concorso dei visitatori è determin
per la riuscita
della serata: concorso attivo nello scegliere di ritirare gratuitamante
ente il poster
che ogni settimana un artista produce a tiratura limitata apposita
mente per la
blueroom night, nel proporsi come protagonisti dei live set e dj set
elettronici
dei sabati successivi, nell’approfittare del sito che vuole essere innanzitu
luogo di incontro e di scambio anziché palcoscenico sociale. La gente, tto
bellissima, mai aggressiva e sfrontata, va dal tipico giovane
re di
campo dei fiori studente o apprendista intellettuale che sia, avvento
ai residenti
delle accademie straniere di arte a Roma, ad artisti già afferma
ti
e
persone
anche più grandi di età che abbiano voglia di passare una serata
in un
luogo affollato non istituzionale secondo una trasversalità
generazionale
che è tra le migliori prerogative della serata. La divisione degli
spazi - sala con
la musica, sala bar e salette per le mostre che all’occorrenza si trasform
ano in
luoghi di riunioni di gruppi di amici - fa del posto un’isola dell’acco
glienza nel
cuore della città dove sottrarsi ai ritmi frenetici delle notti del sabato.
Isola di
volta in volta trasformata percettivamente dalle installazioni
di Sarra con
i suoi interventi minimali, poetici. E la musica? La indirizzavideo
la
gente,
sua risposta sul dance floor: electro-disco-techno, tek-house delle con la
migliori
label in circolazione con un approccio eclettico che non disdegn
di spessore e atmosfere pop, secondo un’attitudine alla seleziona ripescaggi
confini che è all’avanguardia nel night clubbing internazionale. e senza
Gli ospiti
dei live set sono cosmonauti elettronici dal microsonico al glitch
ma sovente
la blue room è associata a concerti sperimentali dal free jazz al rumorism
integrandosi con gli altri eventi della programmazione del Rialto Sant’Amo
brogio.
Altri ingredienti sono una sorta di informale gravità da undergro
und teutonico
data dall’architettura e dagli allestimenti, e l’assenza totale di pose
da
fighettum
e
che sono sempre state invece ritenute ingredienti imprescindibili
di ogni realtà
notturna che si rispetti e che invece ormai sono da consider
“very out”.
Hanno già fornito il loro prezioso contributo alla serata comearsi
dj e/o producer
Davide Donofrio, Ambit 3, D.A.T.A e Zif Jacob, la coppia di visuals
per i poster gli artisti: Liliana Moro, Silvia Iorio, Giuseppe Pietroniro, No Logo, e
Italo Zuffi,
Cesare Pietroiusti, Stanislao Di Giugno, Nicoletta Agostini e Wolfgan
Blueroom Rialto Sant’Ambrogio 4 Roma, info www.blue-room. g Berkowski.
it
Torino, dance...
Cambia faccia continuamente e a secondo delle
serate, il famigerato
Centralino di via Roselle a Torino. Già rinomata notte
delle roccaforti dei General Elektrik, factotum della gay, è anche una
torinese che per il sabato sera trasformano il posto scena dance di tendenza
in The plug. Il 12, la
presenza di Headman trasformerà il locale in “capit
modern dance” che è sostanzialmente funky-wave ale nostrana della
con delle spruzzate acid: ancora very cool. Il tipo irrobustita nei ritmi,
anche remixato l’hit dell’anno firmato Franz Ferdin in questione tra gli altri ha
and,. take me ooout....
Bologna, ...dance...
Salutiamo l’inserimento nel circuito delle occasioni
avant, dell’ex circolo
della Grada sull’omonima strada in zona via del Pratell
noto tra anni ‘80 e ‘90 per la presenza di un agguer o a Bologna, territorio
numerosi locali off, vinerie, osterie. Il locale ora si rito centro sociale e di
si dà una veste electroclash ospitando i Kissogramchiama Club 74 e il 18
al solito), già noti per aver fatto da spalla a Peache dalla Germania (come
elettronico. Sempre a Bologna, il solito Kinky (unos, la reginetta del trash
dei più longevi club
italiani), ospita il 12 uno dei più raffinati giramanopole
della techno, tal
Ricardo Villalobos, sudamericano di nascita ma
tedesco d’adozione che
ha prodotto una versione dance originalissima dell’av
malinconica della scena glitch di qualche anno fa. volgente atmosfera
Un mago del tappeto
sonoro che si evolve poliritmico.
Di nuovo Roma, ...dance
Se volete ascoltare in veste di dj uno dei più import
ed electro degli ultimi anni, partner dei protagonistianti producer di techno
‘80, di Miss Kittin, Kiko, Carretta, gravitante intorno delle tendenze neo
e autore di una dichiarazione fondamentale per il alla Gigolo di Dj hell
djing di quest’epoca
(ovvero il riconoscimento della “fine della specializzazi
one e dell’avvento
dell’eclettismo” nelle selezioni)… Ebbene “cotan
to” personaggio sarà
all’opera l’11 marzo al Classico di Roma, in via Libetta
. Il suo nome è The
Hacker, un po’ scontato e non centrato per uno
che
determinante a fare dell’elettronica una tradizione. ha contribuito in modo
E’ francese, quindi...
Vedo Nero
A proposito di free press
E in netta crescita il fenomeno della free press (stampa cartacea distribuita
gratuitamente che facendo leva su un alto numero di lettori vive di
sola pubblicità) e buona parte delle uscite riguardano titoli che trovano
collocazione ideale nelle bacheche dei locali notturni e che della notte parlano
e vivono come 06 e Urban. Da qualche mese, nei circuiti notturni della
capitale e in alcuni punti qualificati di Milano, Bologna, Firenze e Napoli, si è
aggiunto alla lista Nero, un magazine ambizioso confezionato da un gruppo
di giovani in quel di Roma nord. La sua ambizione sta nel programma: “un
progetto editoriale che si occupa di cultura contemporanea” (musica, cinema,
arte, disegno architettura, fotografia.) e negli obiettivi, usare il sistema freepress
per “una diffusione più libera e meno di nicchia della cultura contemporanea”.
Non mero reportage su ciò che accade nell’ambito dell’intrattenimento e
della moda quindi, seppure per un target medio alto come accade nelle
altre analoghe riviste rivolte al pubblico delle notti, ma la precisa volontà di
approfittare dello status ecumenico della diffusione gratuita, per portare il
“contemporaneo”, usualmente di nicchia, in una rete più ampia di potenziali
fruitori. La sobrietà dell’impaginato in bianco e nero a cui rimanda il nome, le
scarse concessioni a un’estetica accattivante e lussuosa a vantaggio di contenuti
“forti”, non commerciali, riassume l’ambizione più grande di tutte: sfidare le
regole stesse della free press di “genere”, mescolando l’assoluta prevalenza
dell’informazione dei fogli quotidiani come Metro e Leggo, con le esigenze
di conquistare un’audience molto sensibile all’appeal formale del prodotto.
L’aspetto più intrigante di Nero è proprio questo elemento di sperimentazione,
il tentativo di forzare le regole della comunicazione per imporre dei contenuti
innanzitutto. E certo la scelta del colore austero per eccellenza, bensì essenziale,
con le suggestioni da fanzine militante che si porta dietro, non può che risultare
strategico a uno stile che esprime lo stesso bisogno di densità e necessità dei
migliori fenomeni culturali degli ultimi tempi. Sarà interessante vedere ora
quanto successo potrà riscuotere, a livello di raccolta pubblicitaria, un progetto di
questo tipo. Lo terremo d’occhio.
32 di marcello amoruso
notte bazar 03 2005
www.bazarweb.info
Le periferie giocano al rialzo
Tra nuovi beat, travestimenti e derive culturali, nel
quartiere Testaccio di Roma la
società del leisure continua a calamita
re
tend
enz
e
che
durano il tempo di una notte.
Alle pendici del Monte dei Cocci, formato dai fram
men
ti
di anfore gettati in cima, due
giovani club dettano beat lì dove durante l’Impero
Rom
ano si conservavano vino e
olio ad uso pagano
Fake The Club
Il Fake è alla sua prima stagione, sorto dalle ceneri del Club 64,
si rinnova presentando una architettura distribuita su due livelli
dai colori sgargianti, ispirata alla Pop Art. A Testaccio tutto si
trasforma con una rapidità vorticosa e non è semplice stargli
dietro.
Appena sorto, conta già una line up di 4 serate a tema, ognuna
con un proprio nome, i propri dj e una atmosfera esclusiva.
Si comincia il mercoledì con Moka, dj resident Siddharta e
Camillo. “Un contenitore musicale alla ricerca del nuovo e
dell’originale”, ci dicono, un dispositivo sonoro che intreccia
electro, tech-house, deep-techno. Il 10 marzo, si inaugura la
serata Miss Sonica, il party che ogni secondo giovedì del
mese, proporrà una miscela di sonorità electro, deep house
e minimal techno. Alla consolle il dj resident Federico (aka
Electrolicious) e diversi ospiti della scena elettronica romana. In
video, le avventure della ragazzina Sonica. Si procede con Fake
the beat, il 17, nuovo appuntamento mensile firmato da Exotique
e la rivista Giaguaro. Ideatore e resident, Alessandro Casella, a
intrattenere con sonorità sixties, nu beat, acid soul e bossa
nova. Si conclude con Modern e le derive broken beatz di dj
Solko, il 24 marzo.
Al suo esordio anche l’esperimento Pulp Fashion, tutte le
domeniche. Uno spazio prestato a stilisti, artigiani e artisti, in cui
mostrare i propri lavori in un’atmosfera intima e casalinga, tra un
aperitivo e le selezioni musicali di Daniele Ferretto (ExMagazzini
e LinuxClub), che ospiterà dj, musicisti e personaggi più o meno
famosi che ripercorreranno la propria vita attraverso i 25 dischi
preferiti di tutti i tempi.
Fake, Via di Monte Testaccio 64, Roma. Info: 0645447627
Fabrik
È vero che il biliardo ha un
questo sport così laconico largo seguito in Sardegna, ma a unire
nessuno ci aveva mai penagli schiamazzi di un locale notturno
Cagliari, e il responsabile sato. È successo cinque anni fa, a
industriale, dedicata a con si chiama Fabrik. Una sala in stile
si affianca alla sala da biliacerti rock, spettacoli live e disco bar,
cui spesso si animano tornei rdo del circolo privato Il castello, in
Fabrik, Via Mameli 216, Cagamatoriali, anche notturni.
liari. Info: www.fabrik.it
Metaverso
Giunto alla quarta stagione, il Metaverso continua
a distillare beat
articolando un panorama elettronico a tutto spiano
. Il mercoledì,
Hot In Di Club, serata dedicata ai ritmi in levare con
Massive Crew. Un giovedì e un sabato al mese, Soul la Gramigna
Food, serata
dedicata alla cultura funk. Un progetto hip-hop che
una trasmissione radiofonica in onda ogni sabato allenasce attraverso
20:30 su Radio
Onda Rossa. Dancehall in pieno stile curate dai dj Slump
& Zaio e una
inscindibile passione per la black music.
A seguire, il venerdì, Come As U Are, due volte al
electro di Polgee sfideranno il bastard pop di Bob mese. I suoni
Corsi: “un vero
e proprio frullatore sonoro dove la voce dei cantan
ti più famosi
verrà sovrapposta a basi musicali di provenienza pop,
elettronica
e hip hop, senza alcuna riverenza”. Lunga storia alle
spalle per i due
dj: Polgee è tastierista dei Brutopop, la band che accom
concerti Assalti Frontali; Bob Corsi conduce ogni domen pagna nei
Città Futura “Bastard Pop”. Quindi un sabato al mese, ica su Radio
Party, una festa in pieno stile 60’s condotta da Corry Twiggy 60’s
X & Luzy L, che
selezionano brani introvabili dalla loro collezione di vinili
dell’epoca.
Degno erede della gloriosa Parrucca Night e del
mai dimenticato
Bikini Beat, Twiggy vuole essere una occasione per
conoscere per tutti quei gruppi romani di ispirazione esibirsi e farsi
60’s.
Metaverso, via di Monte Testaccio 38a, Roma. Info:
www.metaverso.com
Interzona
Interzona si colloca in uno di quei paesaggi
abbandonati come relitti architettonici. Da relitto,delle metropoli
Frigorifera Specializzata n.10 di Verona viene restituil’ex Stazione
ta a un uso
culturale e aggregativo nel ’94, sotto concessione
del Comune di
Verona e per merito di un collettivo che sembra invece
avere un
debole per il recupero delle derive urbane.
Anche per marzo un calendario pieno di eventi:
collaborazione con Greenpeace, una festa-concertoVenerdì 4, in
locali. Il 5 suonerà la band romana degli ZU. L’11 marzocon gruppi
è la serata
dedicata ai gruppi emergenti: Futur Art, creata in
con la trasmissione radiofonica Voci Indipendenti, in collaborazione
diretta su Radio
popolare di Verona. Il 25, serata jazz con il gruppo statuni
femminile delle Tiptons e la loro sezione di fiati e trombetense tutto al
. A chiudere
il mese, il batterista jazz Joey Baron, il 26.
Interzona, via Santa Teresa 16, Verona. Info: www.iz
ona.it
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bazar 03 2005
notte di alberto traversi 33
Manovre circensi
n concettuale. A
A Desenzano il circo ispira un originale locale dalodesig
la swing-mania dà vita
Treviso nasce un nuovo night-job. Mentre a Milananni
’50…
a un club dedicato al crooner-icona dell’America
Desenzano, cittadina lacustre nei pressi di Brescia, si è conquistata una certa fama tra i cultori della notte, intesa come spazio temporale
dedicato al divertimento. Tra gli ultimi locali nati qui, c’è da segnalare il Circus, discobar d’effetto dedicato, manco a dirlo, al circo. Lontano
anni luce dalla concezione circense occidentale, quella, per intenderci, fatta di clown dallo sguardo triste in stile felliniano, di maxi-tendoni a righe
e di lustrini e paillette dall’aria pop-kitsch, il design del Circus, opera dell’architetto veneziano Leo De Carlo, rivela un carattere decisamente più
moderno e concettuale. All’ingresso, nel salotto circolare, domina un grande lampadario Swarowsky in stile decò del diametro di quasi 2 metri. Lo
schienale della seduta, che avvolge tutto lo spazio della parete curva, da terra fino al soffitto, è realizzato interamente in pelle nera capitonné. Un
grande corridoio porta alla sala principale del locale dove è collocato il lunghissimo banco bar in alabastro, arricchito con ripiani per le bottiglie in
cristallo e illuminato da una ventina di “gocce” soffiate appositamente da maestri del vetro di Murano. Sulla parete, opposta al banco bar, come in
un museo darwiniano, sono esposti grandi ritratti in bianco e nero di animali utilizzati per gli spettacoli circensi. Il leone, la scimmia, la tigre,
l’elefante, il cavallo. Tra l’uno e l’altro, specchi molati in stile marocchino allargano e illuminano l’ambiente. In fondo, più nascosto, il privé. Sulle sue
pareti altre foto, originali d’epoca, incorniciate in radica e appoggiate su tendaggi di velluto verde. Invece degli animali qui, spicca una carrellata di
impressionanti fenomeni da baraccone: nani, giganti, donne cannone, dame barbute e contorsionisti dall’aria altera.
Arriva dal Mama Mia di Treviso una delle novità più simpatiche di questo inizio d’anno: il night manager. Sempre presente, dall’apertura alla
chiusura del locale, il night manager assiste i clienti suggerendo, con proposte e consigli, ma anche con prenotazioni e info precise su orari
e indirizzi, percorsi e itinerari per passare al meglio il resto della serata. Il lavoro del night manager, ovviamente, non si limita a sottolineare
quel che succede nel locale di appartenenza, in questo caso il Mama Mia, ma spazia secondo le esigenze del cliente. L’orario di un cinema, la
programmazione di una discoteca o l’indirizzo di quel ristorantino specializzato in pesce fresco: a ogni richiesta una risposta, si spera, esaustiva.
“Con questo servizio pensiamo di avere aperto una nuova frontiera - dichiarano i titolari - la nostra clientela va rispettata e assistita nelle sue esigenze.
Non abbiamo mai creduto nella spremitura dei nostri frequentatori, e per questo siamo stati spesso promotori di sinergie comuni con altre realtà.
Questa nuova iniziativa è finalizzata proprio a questo scopo: avvicinarci ancor più al nostro pubblico, anche se in qualche modo contribuiamo a
promuovere altre forme di divertimento. Non lo troviamo in contrasto con la nostra mission, tutt’altro: se un cliente è deciso per svariati motivi a
indirizzarsi verso un altro locale, perché non guidarlo in maniera professionale?”. I primi, anzi, le prime night manager del Mama Mia si chiamano
Eleonora e Lisa, motivo in più oltre al classico aperitivo spritz considerato uno tra i migliori della città, per frequentare questo live bar trevisano.
Lo swing impazza: dopo i successi di Robbie Williams, Westlife, Peter Cincotti e Michael Bublé, il genere ha letteralmente invaso i locali milanesi.
Si ascolta swing dai diffusori dei discobar più cool, si balla swing in discoteche come i Magazzini Generali e si suona swing dal vivo nei locali
più in del momento come il lunedì sera al Just Cavalli. Ma c’è chi allo swing e ad una delle sue icone principali, ha dedicato addirittura un
locale: il Frank. Pazzi per Sinatra amano definirsi i due artefici, Alessandro Bellotto e Max Trombetta, appassionati a tal punto per il crooner-icona
dell’America anni ’50 da consacrargli la loro ultima creatura. Siamo a due passi da piazza della Repubblica: è qui che i due, da anni nel business
della notte, si sono costruiti un nido in cui il glorioso “Old Blue Eyes” è solo un pretesto per parlare di swing, di vecchi dischi impolverati, ma anche di
ottimi cocktail, vini al bicchiere e affettati di qualità. Come le foto di Herman Leonard appese ai muri, immagini d’altri tempi che mostrano i giganti del
jazz in azione, il Frank è un locale in bianco e nero: bicolore la tappezzeria di Ralph Lauren, neri il bancone, le divise dei camerieri, i tavoli di cristallo e
i divanetti, tutti in pelle capitonné, bianchi, invece, i muri e le scritte che riprendono estratti del successo di Cole Porter “I’ve Got You Under My Skin”.
Da seguire la programmazione che include serate a tema e piccoli happening di musica live.
Circus piazza Matteotti, 23. Desenzano (BS). Tel. 0309120343
Mama Mia borgo Mazzini, 50 Treviso. Tel. 0422541288
Magazzini Generali via Pietrasanta, 14 Milano. Tel 0255211313
Just Cavalli viale Luigi Camoens c/o Torre Branca Milano. Tel. 0231181
7
Frank viale Vittorio Veneto ang. Via Lecco Milano. Tel. 0229532587
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bazar 03 2005
TRASH CULT di antonio incorvaia 35
le, invece,
Secondo lo Zodiaco, marzo è il mese dei Pesci. Secondo il Giudizio Universa
per questo
è il mese del Festival di Sanremo. Niente di più “lupus in fabula”, dunque,i pesci, e
numero di marzo di un’icona cult che vede come protagonisti da una parte
bastato che Grignani
dall’altra il “figlio (del Festival) dei fiori” Gianluca Grignani. Sarebbe felici coincidenze e
fosse nato 15 giorni di prima -è un Ariete- e questo gioco ad incastri di
quadrature del cerchio avrebbe davvero raggiunto l’apoteosi...
Ovvero, come
“Branchie”, dunque. Sottotitolo: “Quando i sogni tolgono il respiro”. un viaggio
leggiamo sul cartonato di confezione “Videogioco, fumetto, sogno, incubo:buio delle nostre
straordinario che attraverso avventure e colpi di scena restituisce la luce al
paure...”
ti, di un
E’ la storia «liberamente ispirata» a un popolare romanzo di Niccolò Ammani
Donati) che lavora
ragazzo appassionato di pesci tropicali (Gianluca Grignani alias Marcopregiudica i rapporti
all’acquario di Genova, affetto da un male incurabile ai polmoni che nedalla volontà di
sia con la madre sia con la fidanzata. Sarà un viaggio in India, ispirato
ni e voglia
costruire il più grande acquario di Delhi, a restituirgli apparentemente motivazio
una sinistra lobby
di vivere, almeno finché non si rivelerà tutta una trappola orchestrata da
esperta in trapianti di organi...
o di fare l’attore,
Per Grignani è l’avverarsi di un’intima aspirazione. ...Sognav nto di una
ma l’Accademia di Strehler la consideravo l’ultima spiaggia... E il coronamea su StradaNove
rincorsa durata due anni e mezzo, come dichiara in un’intervista pubblicat l): “[Il ruolo di
(www.stradanove.net/news/testi/cinema-99b/casab1111990.htm
è stato rimandato
Marco] mi ha intrigato fin da quando ho letto il copione [...]. Poi il progetto
tornati da me, ho
perché stavo lavorando al mio disco, “Campi di pop corn”. Quando sono
chiesto delle modifiche alla sceneggiatura, perché ero cresciuto interiormente”.
azione al massimo un
Per il pubblico, invece, è una chimera: nei cinema rimane in programm
o Damiani
paio di giorni - record battuto a tutt’oggi soltanto da “Alex l’ariete” di Damiam
solo sotto forma
con Alberto Tomba e Michelle Hunziker - e nel mercato home video sbarca
ciò che riesce a
di videocassetta. Un’autentica rarità da collezionisti che meriterebbe, per succursale weird di
mettere in mostra nel breve volgere di 105 minuti, quotazioni stellari alla
Sotheby’s (se solo esistesse...).
dedicate all’eroico
Perchè, al di là delle doverose inquadrature dal taglio “Vogue Sardine”Sanremo con “Il
sirenetto Gianluca Grignani - reduce, nel 1999, proprio dal Festival di n trash, forse
giorno perfetto” - la pellicola è un continuo pullulare di planctonon per questo
involontario ma
meno voracemente apprezzabile.
Impossibile non sussultare di passione,
per esempio, di fronte all’epifania di
una mummia incendiaria che scappa
con la flebo attaccata al braccio in
uno degli epiloghi più catastrofici
e memorabili del cinema di genere:
sembra quasi un personaggio di “Tales
From The Crypt” che stia cercando
l’uscita di sicurezza dal film sbagliato.
Impossibile non farsi tornare alla mente
le macabre ambientazioni di “Psycho” o
“Frankenstein Junior” quando, di colpo,
laboratorio su uno
l’inquadratura si sposta da una slideshow di cartoline new age indiane al dell’eterna
strapiombo nel quale si effettuano i più turpi esperimenti genetici alla ricerca
a quando
giovinezza. E impossibile anche non far scattare una torcida brasilian
farfugliando la V e
Gianaluca Grignani pronuncia la battuta «Ma vaffanculo!» sola un Oscar a
trasformandola in una F («Ma faffanculo!»), che varrebbe da
sceneggiatura e interpretazione.
in esclusiva con
Leggiamo, sempre su StradaNove, che Grignani aveva firmato un contratto
non se ne è più
il regista Ranieri Martinotti per girare altri due film insieme. Fino ad oggi
E le branchie...
saputo niente. Ma ovviamente aspettiamo fiduciosi, incrociando le dita.
Branchie... dei fior!
Da un romanzo di Niccolò Ammaniti film d’esordio di
Gianluca Grignani nelle vesti di attore., ilDa
falco a metà, a
sirenetto hyppie
Valentina Cervi e
“Branchie” - di Francesco Ranieri Martinotti con Gianluca Grignani, di fortuna, tra l’usato
Paola Quattrini - 1999 - Fuori catalogo - La vhs è reperibile, con un po’
di “Blockbuster” e i mercatini delle Pulci
bazar 03 2005
www.bazarweb.info
gusti di chiara spegni 37
Cipolla!
Diuretica e curativa contro l’ipertensione è la base universale delle ricette
dei migliori chef del globo. Regna sovrana da millenni, insostituibile nella
cucina povera come nei piatti raffinati. Tra le tante varietà, la rossa di Tropea,
da gustare cruda o cotta. Un tesoro dei calabresi famoso nel mondo… L’ultima
novità? Il gelato alla cipolla di Tropea
La Storia
Le sue origini sono in Asia, dove veniva considerata sacra, ma la sua
patria ormai è il mondo. Molto apprezzata dagli antichi egizi, pare che
venisse utilizzata nelle cerimonie funebri: una cipolla nella mano doveva
essere uno dei tanti lasciapassare per l’aldilà. Utile anche come alimento
principale dell’alimentazione degli schiavi, impegnati in opere faraoniche
come la Piramide di Cheope, il prezioso bulbo viene introdotto in Europa
dai greci. Amato anche dai romani, sembra fosse impiegato da
Alessandro il Grande per rendere più combattivi i suoi soldati. Fatto
sta che la cipolla da allora abbonda nella cucina mediterranea, non manca
in quella cinese, indiana e mediorientale, per non parlare della tex-mex. Il
suo è un successo internazionale!
Proprietà
La leggenda vuole che una cipolla tagliata a metà e messa sotto il letto
di un ammalato faccia scomparire la febbre. La consistenza della buccia
invece può darci le previsioni del tempo: se è sottile l’inverno sarà mite;
se è grossa, sarà una stagione dura. Le proprietà di questo ortaggio sono
veramente tante: è diuretica, combatte l’ipertensione e l’arteriosclerosi.
Il suo succo è un ottimo antibiotico nella cura delle infezioni della pelle e
bollita insieme al miele combatte il raffreddore ed è benefica per l’apparato
respiratorio. Lo zolfo estratto dalla cipolla è utile per cure di bellezza dei
capelli.
Una passione da intenditori
La ricetta per eccellenza che ha per protagonista la cipolla è la soupe à
l’oignon francese, tipica della cena della vigilia di Natale. Alexandre Dumas,
nel suo “Dizionario di cucina”, racconta la storia di Stanislao, re di Polonia,
che in occasione di una visita al suocero Luigi XV volle assolutamente
assistere personalmente alla preparazione della ricetta: inutile dire che
si ritrovò in lacrime di fronte allo chef. Oggi la nuova tendenza di grandi
artisti della nostra cucina è quella di servirsi di prodotti semplici, come la
cipolla, per esaltare tutta la loro tecnica e fantasia. Un piatto simbolo di
questa scelta, che significa passare dall’alta ristorazione alla trattoria e
prezzi più accessibili, è la cipolla caramellata con salsa fredda e calda di
parmigiano di Davide Oldani (allievo di Gualtiero Marchesi).
Libri e segreti
Se c’è una teoria del soffritto perfetto, appartiene ad Allan Bay, che nel
suo “Cuochi si diventa”, Feltrinelli, 15 euro, ci ha illustrato finalmente di
cosa si tratti. E non è uno scherzo: il soffritto è alla base di tantissimi
piatti, che siano della tradizione povera o di grandi gourmet. Una nota
scrittrice invece, oltre che buona cuoca d’Oltralpe, spiega invece come fare
un’autentica soupe à l’oignon in “Il libro di cucina di Joanne Harris”, Garzanti,
29,50 euro. Sempre accattivanti i titoli stranieri su www.amazon.com: c’è
“Onions, onions, onions: delicious recipes for the world’s favorite secret
ingredient” di Linda Griffith, oppure “The Onion Book” di Jan Dominguez, e
“Onions, onions, onions” di Rosemary Moon.
da ricordare
Posti
“padrona”. A
Tropea, Certaldo, Cannara: tutte località dove la cipolla la fa da
“Per natura
Certaldo, nella Val D’Elsa è nello stemma bianco e rosso, con la scritta omaggio è
sono forte e dolce ancora e piaccio a chi sta e a chi lavora”. A renderle
la storia
anche un illustre cittadino come Boccaccio, che nel Decamerone racconta
festa della
di frate Cipolla. Cannara invece, vicino Foligno, organizza ogni anno una
cipolle
delle
“legatura”
alla
Cipolla per S. Matteo, in settembre, dove si può assistere
Tropea è
nella classica treccia, oltre a degustare i piatti della tradizione contadina.
ente rosso. A
famosa in tutto il mondo per una varietà del prezioso bulbo, rigorosam
Rossa
diffondere la sua cultura e le sue ricette ci pensa l’Accademia Tutela Cipolla
la
segnalare
Da
mia.htm).
di Tropea (www.cipollatropea.it/accademia/accade
sapore della
marmellata fatta con questa varietà: nota per la sua dolcezza, esalta il su crostini
carne e dei formaggi forti, come il pecorino, ma si può anche spalmare da marzo
caldi per un antipasto originale. Per chi volesse farne scorta, si raccoglie
a giugno.
L’altra ricetta
Una ricetta vegan per variare il nostro menu, consigliata dal sito ufficiale dei vegan
italiani, Vellutata di cipolle: http://www.veganitalia.com/modules.php?name=Ne
ws&file=article&sid=563&mode=&order=0&thold=0 . Si prendono due grosse
cipolle, uno spicchio d’aglio, quattro ciotoline di brodo vegetale, un pizzico di curry,
un pizzico di peperoncino, un cucchiaio di olio extravergine di oliva e uno di fiocchi
di riso. Il primo passo è saltare aglio e cipolla in una teglia oliata, poi si aggiungono
brodo e fiocchi. Una volta frullato il tutto, si regola di sale, si aggiungono le spezie
e si fa sobbollire il tutto per dieci minuti. Il tocco finale lo dà la guarnizione: erba
cipollina o prezzemolo.
L’angolo
La focaccia ligure alla cipolla non si scorda mai. Buona al panificio
“Mario” , via San Vincenzo 61, chiuso la domenica, a Genova. Ma
anche nelle Marche si può mangiare un’ottima pizza bassa, in genere
croccantina, sempre alla cipolla. Una pizza a taglio da segnalare è ad
Ancona, in via della Loggia, di fronte al Teatro delle Muse.
Il sito http://www.umbriaonline.com/Cannara_cipolla.phtml invece
segnala, per gustare qualche piatto tipico della zona di Cannara, il
Perbacco vini e cucina, via Umberto I, Cannara, tel. 0742720492. I curiosi
che volessero assaggiare una ricetta insolita, possono andare in Corso
Vittorio Emanuele, prima della terrazza panoramica di Tropea, al Bar
Tonino. Solo lì si trova il gelato alla cipolla di Tropea, un’invenzione
sicuramente da provare…
38 di chiara tacconi
gusti bazar 03 2005
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NORD
Antiche contrade0171690429
Via Savigliano 12, Cuneo. Tel.
Chiuso il giovedì. Spesa media 55 euro
in
Un ristorante dalla cucina raffinata e fantasiosa prende un ingrediente “povero” come la cipolla e lo introduce O
piatti di grande eleganza, in bilico fra tradizione e invenzione. Come la zuppa tradizionale di cipolle gratinate.
le tartellette di sfoglia con cipolle bionde. Oppure una ricetta tipicamente piemontese, l’anguilla brasata su patate
tiepide e fonduta di cipolle al timo. O ancora la sella di coniglio al tartufo nero accompagnata da chenelle di
patate e cipollotti glassati.
Centro
Ristorante Locanda Osteria Del Vicario
Via Rivellino 3, Certaldo (Firenze). Tel. 0571668676
Sempre aperto. Spesa media 40 euro
Come già Boccaccio scriveva, la cipolla di Certaldo è famosa in tutta
ormai anche in tutta Italia. Ne esistono due varietà a seconda della la Toscana, ma
stagione: la Statina
(viola chiaro, dolce e saporita) e la Vernina (rosso intenso, dal sapore
In questa locanda-osteria, nel borgo medievale della cittadina, ricavatapungente).
da un ex
convento del Duecento, la si può assaggiare nelle preparazioni tradizion
consiglio è di provare il piatto di pecorini accompagnati dalla marmell ali, ma il
di Certaldo. Un incontro di sapori tutti toscani che non si scorda facilmenata di cipolle
te.
SUD
L’Approdo
Non solo soffritto
Via Roma 22, loc. Marina, Vibo Valentia. Tel. 0963572640
Sempre aperto. Spesa media 48 euro
Nella terra della cipolla di Tropea non è certo difficile
trovare piatti con la “rossa”, ma questo è un ristorante di
ottimo livello. La cucina è prevalentemente marinara, però
emerge anche un piatto di terra, gli straccetti di vitello
con pomodori e cipolla rossa di Tropea al basilico, che
esalta al meglio il sapore di questo prodotto locale.
Bionde, rosse, bianche: le cipolle entrano nelle ricette più impensate a regalare
un tocco deciso o una punta di dolcezza
New entry
The Lounge
Piazza S. M. Novella 9/10r, Firenze Tel.
0552645282
Sempre aperto
Tipo di cucina toscana rivisitata
Specialità del locale sushi del Chianti
(carne di manzo marinata)
Spesa media 50 euro
Dolci della casa
Vino carta da 250 etichette, vini al bicchiere,
abbinamenti
Piatti dietetici vegetariani, per celiaci
Numero coperti 25
Carte di credito tutte
Musica sottofondo
Servizi per disabili sì
Illuminazione soffusa
Sala per fumatori terrazza
Gentilezza del personale ottima
Particolarità pink room, una stanza tutta
rosa
Design
Light
Via Maroncelli 8, Milano. Tel. 0262690631
Chiuso il lunedì
Tipo di cucina internazionale
Specialità del locale tartare di branzino e
mango con salsa greca
Spesa media 40
Dolci della casa
Vino selezione italiana e internazionale
Piatti dietetici sì
Numero coperti variabili (a seconda della
serata)
Carte di credito tutte
Musica DJ
Servizi per disabili sì
Illuminazione raffinata
Sala per fumatori no
Gentilezza del personale buona
Particolarità bar, ristorante e lounge divisi da
tende. Design arch. Gian Maria Torno
Eat & go
Bruschetta e vino
Via Mascherona 30, Genova. Tel. 3476957401
Chiuso la domenica
Tipo di cucina piatti freddi e stuzzichini
Specialità del locale bruschetta
Spesa media (bruschetta, un bicchiere di vino,
dolce) 12 euro
Dolci artigianali acquistati
Vino selezione italiani e stranieri, anche al
bicchiere
Piatti dietetici no
Numero coperti 30
Carte di credito no
Musica sottofondo
Servizi per disabili no
Illuminazione la sera soffusa
Sala per fumatori no
Gentilezza del personale ottima
Particolarità piccolo e accogliente, ideale per
pasti veloci anche la sera tardi
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bazar 03 2005
gusti di chiara tacconi 39
La scienza al caffè
Quattro chiacchiere al caffè. Con gli amici, certo, ma anche con
intellettuali. Seguendo una tendenza che dalla Francia e dall’Inghricercatori, scienziati e
ilterra si è diffusa in mezzo
mondo, anche in Italia sono nati i primi caffè-scienza. Locali
argomento e un gruppo di esperti che si mescola ai tavoli conin cui si sceglie una data, un
il pubblico. I temi sono alla
portata di tutti, basta solo essere curiosi, e non si tratta di conferen
ze, ma di veri dibattiti
informali. Uno dei primi caffè scienza italiani è a Firenze, nello
spazio BZF (si legge Bizzeffe),
bellissimo locale della casa editrice Vallecchi, famoso per la vivacità
intellettuale delle proposte;
qui si sono già discussi argomenti come i rifiuti domestici e il
futuro di internet; in questo mese
(giovedì 17 marzo) si discuterà sulla ricerca formale e applica
A Bologna la Fondazione Golinelli promuove caffè scientific ta.
manifestazioni (come alla prossima edizione di La scienza in i soprattutto in occasione di
piazza, Casalecchio di Reno (BO),
7 aprile-6 maggio).
Info: BZF, via Panicale 61/r Firenze, tel. 0552741009, www.bz
f.it.
Info: www.golinellifondazione.org.
Il Prosecco a primavera
Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Doc (lo spuma
nte più bevuto in
Italia), ma anche il Cartizze, il Colli di Conegliano, il Refron
tolo Passito, il
Torchiato di Fregona: questi e altri i vini da scoprire e
la Primavera del prosecco, manifestazione itinerantesorseggiare durante
conoscere le colline tra Valdobbiadene e Coneglianoche in tre mesi e 15 mostre vinicole ci fa
nell’Alta Marca trevigiana. A cominciare dal
5 marzo e fino a giugno gli eno-turisti potranno apprez
zare i vini là dove vengono prodotti.
Qualche appuntamento: Vidor - Mostra del Prosecco
marzo); Santo Stefano - Mostra Prosecco e Cartizze doc di Colbertaldo e Vidor (5 marzo - 20
Cordignano - Mostra dei vini d’annata (19 marzo - 28Santo Stefano (19 marzo - 3 aprile), Villa di
marzo), Col San Martino - Mostra del Prosecco
doc di Col San Martino (19 marzo - 10 aprile), San Pietro
Cartizze (26 marzo - 10 aprile). Ma sono solo alcuni dei di Barbozza - Mostra del Vino Prosecco e
che termina con una “finalissima”: a giugno le miglio momenti di questa Primavera del prosecco
ri etichette della manifestazione saranno in
degustazione a Conegliano e poi a Jesolo.
Info: www.primaveraprosecco.it.
Natural
Taverna vegetariana
L’Insalatiera
Via Trionfale 94, Roma. Tel. 06 39742975
Chiuso la domenica
Tipo di cucina vegetariana
Specialità del locale rotolo di pasta ripieno di
carciofi
Spesa media 15,50 euro
Dolci della casa
Vino carta dei vini, bianco e rosso della casa
Piatti dietetici vegetariani, vegan
Numero coperti 45
Carte di credito tutte
Musica no
Servizi per disabili sì
Illuminazione diffusa
Sala per fumatori no
Gentilezza del personale ottima
Particolarità anche piatti da asporto
Enoteca
Sola Enoteca
via Carlo Barabino 120/r, Genova. Tel.
010594513
Tipo di cucina regionale rivisitata
Specialità del locale buridda di seppie e polpi
Spesa media 40 euro
Dolci della casa
Vino carta fornitissima
Piatti dietetici vegetariani
Numero coperti 40
Carte di credito tutte
Musica no
Servizi per disabili sì
Illuminazione diffusa
Sala per fumatori no
Gentilezza del personale ottima
Particolarità molto buoni anche i salumi
Etnico
Sharm el Sheik
Piazza Santa Maria del Suffragio 3, Milano. Tel.
0270004694.
Chiuso il venerdì e il sabato a pranzo
Tipo di cucina araba
Specialità del locale spiedini di agnello
Spesa media 20 euro
Dolci della casa
Vino niente alcolici
Piatti dietetici no
Numero coperti 35
Carte di credito no
Musica sì
Servizi per disabili no
Illuminazione soffusa
Sala per fumatori no
Gentilezza del personale buona
Particolarità prezzi ottimi
Tradizionale
Osteria del gallo
Largo Nazionale 2, Marsicovetere, Villa d’Agri
(Pz). Tel. 0975352045
Chiuso il martedì
Tipo di cucina regionale
Specialità del locale grigliata mista del pastore
Spesa media 18 euro
Dolci della casa
Vino carta regionale e nazionale
Piatti dietetici no
Numero coperti 200
Carte di credito tutte
Musica no
Servizi per disabili no
Illuminazione soffusa
Sala per fumatori no
Gentilezza del personale buona
Particolarità il “tagliere del gallo”, ottima scelta
di salumi e formaggi
40 di eva buiatti
gusti.mangia come leggi bazar 03 2005
Libri da mangiare e piatti da leggere da tutti i Paesi del mondo per occasioni
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diverse
mo di spezie con cipolle
Profu
“Si sedettero sull’erba di St James’ Park e Nazneen apparecchiò il picnic su quattro
e spezie e cotte al forno,
tovagliette. Ali di pollo marinate in una salsa di yogurt
con peperoncini piccanti,
cipolle tagliate sottili quanto un’unghia, mescolatebollente.
..” Monica Ali, Sette
immerse nell’uovo e nella farina di ceci e fritte in olio
mari e tredici fiumi, Marco Tropea Editore.
Si tratta di un antipasto delizioso o di un contorno fantastico che profumerà la vostra tavola e anche le scale del condominio.
Preparate una pastella abbastanza leggera con farina di ceci, un uovo, e acqua tiepida. Se proprio non trovate la farina di ceci usate
quella bianca tipo 0, ma non e’ la stessa cosa! Aggiungete due cucchiaini abbondanti di turmerico e uno di cumino in polvere, due
spicchi d’aglio tritati finissimi, una punta più o meno abbondante di peperoncino in polvere (dipende da quanto piccante il vostro
immaginario configura la cucina indiana), sale e una punta di bicarbonato o lievito in polvere, che serve a rendere il fritto vaporoso e
croccante. Mescolate e sbattete bene, lasciate riposare mezz’ora e intanto sbucciate e tagliate a rondelle per il verso della larghezza
due cipolle rosse abbastanza grandi e due patate medie. Sconsiglio di fare le rondelle sottili “come un’unghia”, perché poi sono poco
gestibili in padella: contentatevi di uno spessore di qualche millimetro, in modo che mantengano una certa rigidità. Preparate una
padella o meglio una friggitrice con abbondante olio che scalderete a fuoco vivace. Quando l’olio è molto caldo abbassate un po’ il
fuoco e immergete le fettine di patata un po’ alla volta nella pastella e poi nell’olio, e friggete fino a che diventeranno dorate. Scolate
su carta da cucina. Fate lo stesso con le rondelle di cipolla. Servite caldissimo con spicchi di lime per accompagnare un ottimo curry
di pollo oppure come antipasto insieme a un calice di lissa: metà yogurt greco, metà acqua minerale, uno spicchio d’aglio, un po’ di
sale e un ciuffetto di menta fresca, il tutto frullato e bevuto ben fresco.
Pizzicare una vivanda profumata e appetitosa stimola confidenze pacate e sorridenti. Consiglio questo piatto per una cena a due,
due amiche o due amici o un’amica e un amico che non fanno sesso insieme, almeno non ora, ma piuttosto sono reciprocamente
disponibili a guardare l’altro con interesse, affetto e voglia di capire. Non sottovalutate questo tipo di cena, che dovete
adornare con candele, una bella tovaglia e molto calore, per esempio simbolicamente rappresentato dal vostro gatto
amichevole acciambellato sul divano o dal vostro cane, che avrete chiamato in servizio perché appoggi ogni tanto la testa
delicatamente sulle ginocchia dell’ospite senza chiedere nulla, tanto le cipolle non gli piacciono. Non ingessate l’atmosfera con
coltello e forchetta: piuttosto aggiungete tovagliolini umidi e profumati per pulirsi le mani e frutta fresca anche esotica come
l’ananas, purché ben maturo. Andrete poi a riposare come svuotati, sereni e contenti per un bel sonno.
Nazneen del Bangladesh e vive da anni a Londra, dove sposata: per lei un mondo straniero in cui una spaventata e sbalordita
turista. Ma Nazneen anche un ponte fra il marito mite e tradizionale e le figlie arrabbiate e integrate, fra le anziane donne che
cercano di esercitare il loro potere nel piccolo mondo familiare e quelle che si avventurano da sole su nuove pericolose strade.
Nazneen molto simpatica: vi riconoscerete nella sua pazienza, leggerezza e coraggio, soprattutto se vi sentite anche voi un po’
estraniati, e vorreste andare avanti, s, ma portando con voi i vostri affetti, tutti, anche se sembrano incompatibili fra di loro come il
marito e l’amante. E poi cucina benissimo: ci sono delle pagine cos evocative che viene voglia di mangiarsi il libro.
Se c’ è un libro che vi piace,
con un personaggio che
mangia con gusto, e vi siete
sempre domandati che sapore
avrebbe il suo piatto, scrivete a:
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42 di lorella scacco
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enoi e gli altri. I luoghi vissuti
ich
e difis
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mi
na
Di
tra
tto
conta
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elem
come
La pelle
agio. La memoria
dall’essere umano come spazi dove l’arte si sente a suo
tra donne “create” e
ttica
diale
come dinamica cerebrale del corpo umano. La
donne “creative”.
Skin!
Una mostra sulla pelle, quella membrana che ci permette di entrare
con il mondo. Un campo di interesse che è stato più volte esplorato a contatto con l’altro e
attraverso la performance, la fotografia, il ritratto o la pittura di figura.dagli artisti contemporanei
Ecco una mostra che
riunisce 18 opere che presentano la ‘pelle’ da diversi punti di vista, anche
se, come scrive il
curatore Matteo Chini, “sono accomunati da una evidente apertura
alla sensualità e talvolta
all’erotismo. Uno spirito il più delle volte terreno e materiale si interseca
con uno spiccato
interesse per la realtà e mostra così l’ambivalenza che soggiace al desiderio
della carne: il piacere
e la sofferenza”.
Tra gli artisti invitati: Vanessa Beecroft, Sandro Chia, Donatella Di Cicco,
Gligorov, Nan Goldin, Anselm Kiefer, Shirin Neshat, Chris Ofili, David Marlene Dumas, Robert
Salle.
Daniele Ugolini Contemporary Art, via XXVII Aprile 49 r , Firenze, tel
055473 375, dal 3 Marzo
al 30 aprile
Lost in Translatione perfetta la scelta del titolo
Per Carlo De Meo è stata idonea
del film di Sofia Coppola per intitolare la sua mostra personale
a Genova… L’artista sta infatti riflettendo sull’idea del “perdersi”
in una società come quella attuale che si nutre e si sostiene di
sicurezze e convinzioni per combattere le paure di tutti i giorni.
Oggi è il fallimento di alcune di queste certezze a far rivalutare
all’artista la capacità di perdersi nell’intento di scoprire nuove
dimensioni esistenziali. Il coinvolgimento personale dell’artista è
talmente forte da indurlo a rendere protagonista il proprio corpo
nelle sue opere fotografiche e scultoree.
Galleria Andrea Ciani Artecontemporanea, piazza Scuole Pie 7/8,
Genova, tel. 0102474529 - e-mail: [email protected],
orari: martedi - sabato 15.30/19.00, fino al 10 marzo
Area
E’ un titolo che sottintende superficie, luogo, ambiente. Ed è
un titolo che il curatore Raffaele Gavarro ha scelto osservando
come l’arte contemporanea si trovi a suo agio in luoghi vissuti,
dove il tempo ha lasciato le sue tracce, piuttosto che in quelli
di recente costruzione e funzionalità. Una osservazione che
induce a riflettere sull’essere umano, sulla sua evoluzione e la sua
dimensione temporale, insieme alle opere dei tre artisti in mostra:
Valentino Diego, Eugenio Ribaldi, Barbara Tucci. Autori che
provengono da tre città diverse e lavorano con media diversissimi:
Diego ha optato di esporre una videoinstallazione mentre Ribaldi
ha realizzato una installazione site specific; Barbara Tucci espone
invece due serie di opere fotografiche di ambienti naturali e
luoghi abbandonati.
Galleria Sogospatty, vicolo del Governo Vecchio 8, Roma, tel.
0668135328, [email protected], orari: mart – ven 15
– 20, sab 11 – 18, fino al 23 aprile
Around Me
Me è una iniziativa dedicata alla creatività femminile
Adattativo della nuova mostra personale del duo Bianco – Valente e
(Piazza
Caffetteria del Chiostro del Bramante, Via della Pace venerdì
Navona), Roma, Info: tel. 0668803227, Orari: Martedì - 20.30,
10.00 - 19.00, Sabato 10.00 - 23.00, Domenica 10.00 –
fino al 13 marzo
tel.
Galleria V.M.21 Arte Contemporanea, via della Vetrina 21, Roma,
lunedì
0668891365, e-mail: [email protected], orari:
– venerdì 11,00 / 19,30; sabato 16,30 / 19,30, fino al 15 aprile
A.M. – Around
artistica.
e all’immagine della femminilità che stimola la creazione donna
Un percorso umano e professionale che ha portato la Elena,
dall’essere modella all’essere artista. Il curatore, Stefano donne
illustra questo dualismo attraverso la rappresentazione di
tta
ritratte e donne che ritraggono. I dipinti in mostra di Antonie
di tutti i
Campilongo riflettono ansie e pensieri, illusioni e speranze più.
giorni, in una poetica iperrealista che ci avvicina ancora di
Adaptive è il titolo
si riferisce al sistema di adattamento dell’essere umano alle cose. Giovanna
Bianco e Pino Valente lavorano da tempo sulle dinamiche cerebrali e fisiche
del corpo umano, e in particolare sulla funzionalità della memoria. “Adaptive
umana
Behaviour” è infatti un termine usato dai ricercatori per quell’attitudine e. Il
che permette l’evoluzione della specie attraverso il ricordo delle esperienz
re dei
comportamento umano è infatti adattativo, ed è questo il tema condutto
video e delle installazioni in mostra dei due artisti napoletani.
bazar 03 2005
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arti di luca beatrice 43
Puma, Zanardi, Sgarbi &
altre rockstar
Talenti di così ampio respiro da invad
ere sia passerelle della
mondanità sia le più autorevoli e istituzionalilesedi
d’arte
Andrea Pazienza: una vera
rock star
Mario Schifano: una vera pop star
Lo chiamavano “il Puma” perché quando dipingeva saltava
da una tela all’altra, con passo felpato e imprendibile. Mario
Schifano è stato l’unica pop star italiana: eccessivo,
romantico, drogato, vitalista e soprattutto il più grand
talento pittorico espresso qui da noi nel dopoguerra. e
mostra che gli dedica la Fondazione Marconi racconta un La
itinerario di cinque anni che segnò i rapporti tempestosi trabreve
l’artista romano e il gallerista milanese: dai primi monocromi
con cui guadagnò il successo internazionale alla strada, ovvero
Piazza del Popolo, la Dolce Vita e tutto ciò che ricordiamo
attraverso un sottile velo di malinconia.
Mario Schifano 1960-1964. Dal monocromo alla strada.
Fondazione Marconi, via Tadino 15, Milano tel.
0229419232 www.fondazionemarconi.org, fino al 26 marzo
orario: martedì-sabato 10.30-12.30, 15.30-19, ingresso libero, ,
catalogo Skira (prezzo 49 €).
Francesco Clemente: inchiniamoci
dalle passerelle
…e visto che si parla di artisti iperfamosi, celebrati tanto
mondane quanto dai musei internazionali, non poteva certo mancare
Francesco Clemente che degli anni ’80 è stato il miglior ambasciatore
italiano in America. Amico di Allen Ginsberg e William Burroughs,
collezionato da Bob De Niro, fotografato da Annie Leibowitz, Clemente
ha interpretato attraverso la pittura la curiosità dell’uomo
occidentale per l’oriente, il gusto, l’attrazione e il sapore per terre
lontane dove la sensualità incontra il misticismo e l’erotismo
diventa estasi. Della sua “age d’or” Curti Gambuzzi & Co. presentano
un’accurata selezione di opere fino al 1990.
Francesco Clemente. Opere 1977-1990. Paolo Curti Annamaria
Gambuzzi & Co, via Pontaccio 19, Milano, tel. 0286998170,
www.paolocurti.com, fino al 30 marzo, orario: martedì-sabato 11-19,
ingresso libero, catalogo Silvana
italiana
Premio Furla: il futuro dell’arte italiana
nel terzo
Si nasconde tra questi cinque giovani il futuro dell’arte
millennio? E’ questo lo scopo per cui è nato il Premio Furla, giunto alla quinta
edizione, inizialmente con sede a Venezia e quest’anno ospitato dalla Galleria
d’Arte Moderna di Bologna. Lo schema è il solito: una commissione di critici
segnala, un’altra di “saggi” seleziona forse i più meritevoli, e uno vince. Alex
Cecchetti, Ra di Martino, Christian Frosi, Pietro Roccasalva, Deborah Ligorio sono la
cinquina del 2005. Ma il più appare scontato e prevedibile, frutto della tipica
stitichezza espressiva dei giovani artisti italiani. Piccole stelle che crescono o
ennesime promesse mancate?
Premio Furla, Galleria d’Arte Moderna, Villa delle Rose, viale
Saragozza 228/230, Bologna, tel. 051502859 www.galleriadartemoderna.it
fino al 3 aprile, orario: martedì-domenica 15-19, ingresso € 2, catalogo Charta
“Dedicato ha chi nel ’77 aveva vent’anni e oggi ne
ha diciotto”, scriveva Andrea Pazienza in una sua
tavola immortale tra le tante che ci ha lasciato in
eredità. Pompeo, Zanardi, Pertini e altri personaggi
che sono usciti dalla sua penna a segnare l’epoca del
movimento e la fine delle illusioni, in un’ Italia che
sembrava poter cambiare e che invece ha assistito al
crollo di tutti i suoi miti, uno dopo l’altro. Andrea
Pazienza era una rockstar, ma forse è stato
soprattutto il pittore italiano dell’ultima
microgenerazione ribelle, rifondatore del
linguaggio fumettistico che con lui e i suoi
amici di Frigidaire ha saputo incontrare la
letteratura, il costume e le arti visive.
Andrea Pazienza. Segni e memorie per una rockstar.
Galleria Comunale d’Arte Contemporanea,
piazza Cavour, Monfalcone (GO), tel.
0481494369, 19 marzo-26 aprile 2005, orario: tutti i
giorni 16.30-19.30, sabato e festivi 10.30-13, 16.3020, ingresso libero, catalogo ARTeFUMETTO
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Il Male di Sgbi!arb
Smessi i panni per lui troppo stretti
Evviva Vittorio Sgar
ato a fare ciò che
di politico e polemista televisivo è torn o e curatore. Un
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più gli piace e meglio
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modo forse inconsueto di organizzare ga e fa discutere.
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e di pittura crudele
Attraverso sette secoli e oltre 180 oper male in tutte le
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Sgarbi testimonia la
’angoscia privata
sue manifestazioni possibili, dall al tormento, dal
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casa nella città
demonio alle torture, che trovano
magico e della
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ideale, ovvero la Tor
Balthus,
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lico
magia nera. Così Beato Ange
movic, e Caravaggio
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si
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Tizia
ni collaterali
incontra Cattelan. Senza contare le sezio
scelte bizzarre e
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dedicate a cinema, foto
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imprevedibili che si rivelano
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diven
per
rta
riape
Dall’Accademia di Francia,
rti tra uomo e natura. Dalla
piccolissimo museo del lupo, per riflettere sui rappo
al Museo
città monumentale di Babilonia, per scoprire gli scempi degli americani,
della Liberazione di Roma, per ricordare
Restiling
Villa Medici
Dopo
mesi di lavori e restauri, ha riaperto a Roma l’Accademia di Francia
a Villa Medici.
Gallerie espositive interamente rinnovate, la nuova sala cinemato
“Michel Piccoli” e un calendario ricco di appuntamenti interessanti. grafica
Il programma prevede tre diversi cicli (invernale, primaverile ed
con esposizioni di diversa natura, dal rinascimento all’età contemp estivo),
accompagnate da film, concerti e conferenze. Poi spettacoli teatrali,oranea,
letture,
confronto tra artisti conosciuti ed emergenti.
La scommessa è quella di diventare un luogo di incontro
di idee,
pensieri, eventi, abbandonando atteggiamenti forse troppo “retro”
e
permettendosi di ringiovanire nei modi e nello stile. Fino all’8
l’esposizione di A. Kiefer “Die Frauen” con numerose opere tra marzo
dipinti e
sculture, in buona parte realizzate appositamente per la mostra; dall’8
aprile
all’8 maggio in mostra i “Capolavori del disegno italiano dal rinascim
ento
al barocco. La collezione di J. de Beistegui”. Dal 2 al 4 marzo colloquio
di
storia e arte sul tema “L’artista e la sua musa. Mitizzazione dell’auto
re e del
suo modello nel XIX e XX secolo”.
9, 10, 16 e 17 Marzo “L’invisible, l’inoui”, con la proiezione di pellicole
di
Bresson, Green, Huille, Straub, Dreyer e Brisseau.
Visite guidate ai giardini il sabato e la domenica alle 10.30 e alle 11.30,
italiano sia in francese (5 € prezzo intero, 3 ridotto); nel parco avranno sia in
luogo
alcuni dei concerti e delle proiezioni.
Orario di apertura delle esposizioni: dalle 11.00 alle 19.00, tutti giorni
tranne
il martedì.
Biglietto: 8 €, 4.5 € per studenti e over 60, ingresso gratuito per i minori
di 8
anni
Caffetteria aperta durante le manifestazioni.
Viale Trinità dei Monti 1, Roma. Tel. 0667611 - www.villamedici.it
tta dagli Americani
Babilonia distru
ormai a conoscenza della notizia, documentata
Sono in molti a essere
i
dal rapporto di J. Curtis del British Museum, sulle distruzioni e i sacchegg
ai danni del sito archeologico della città monumentale di Babilonia da
parte dell’esercito americano. I comandanti militari americani avevano
impiantato la base a Babilonia nell’aprile del 2003, dopo l’invasione
dell’Iraq, e dopo cinque mesi l’avevano ceduta al comando polacco.
Periodo sufficiente per lasciare segni indelebili del loro passaggio. In
pochi forse sanno che a Babilonia si trovavano strutture considerate
dagli antichi tra le Sette Meraviglie del Mondo, come il Muro orientale
della città, largo e massiccio tanto da consentire il passaggio di due
quadrighe affiancate, e i leggendari Giardini Pensili di Semiramide,
in realtà giardini artificiali allestiti su terrazze disposte a gradoni.
Sono così scomparse le bellissime mattonelle smaltate e dipinte con
bassorilievi raffiguranti draghi e tori che decoravano la bellissima Porta
di Ishtar (parzialmente ricostruita al Pergamon Museum di Berlino), il
più importante monumento del tempo di Nabucodonosor (604-562 a.C.)
conservatosi fino a noi, e crateri di oltre due metri di profondità hanno
per sempre compromesso la possibilità di ulteriori indagini scientifiche.
Peccato che uno scempio del genere non sia stato denunciato con la
i
stessa forza con cui fu denunciato l’altrettanto grave scempio che fecero
Talebani ai Buddha di Bamyan…
lupo
Dalla parte del
mo museo in una piccola località tra le
Un piccolo, piccolissi
aspre montagne abruzzesi. Soggetto il lupo, visto da tutte le
angolature possibili. Impronte di lupo segnano il percorso
attraverso le poche e (a dire il vero) scarne sale del museo,
segno evidente di un progetto portato avanti senza molti fondi,
ma con cura e buona volontà. Molte le notizie fornite da preziosi
pannelli esplicativi, che raccontano abitudini di vita, habitat e
rapporto con l’uomo. E poi il lupo nella letteratura e nei fumetti,
eternamente cattivo e feroce. In mostra le terribili trappole
utilizzate per catturarlo, veri strumenti di tortura. Da non perdere
l’opportunità di avvistare un lupo in carne e ossa nella riserva a
pochi passi dal museo.
Ingresso: aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00
e dalle 14.00 alle 17.00 (orario invernale). Biglietto: 3 €
Museo del Lupo Appenninico, Ufficio di Zona del Parco, via
S. Lucia
67030 Civitella Alfedena (AQ). Tel. 0864890141
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24 Marzo ’44: ricordare le
Fosse Ardeatine
Luogo
di dolore, sinonimo di torture e morte. Al piano terra
dell’anonimo fabbricato che durante l’occupazione era in mano
alle S.S. della Gestapo, c’è oggi la biblioteca; al secondo e al
terzo piano le prigioni, con ancora la lugubre carta da parati
e le finestre murate. Nelle celle sono conservati ricordi dei
caduti della Resistenza, fotografie, brandelli di vestiti e oggetti
personali; poi archivi delle S.S. e ordinanze e comunicati delle
autorità nazi-fasciste. Nelle celle di segregazione, una per
piano, sull’intonaco graffiti dai detenuti, messaggi di lotta, avvisi,
pensieri e poesie. Dal 2001 è stata aggiunta una sessione
dedicata alla persecuzione degli ebrei romani. Tutto è rimasto
com’era nel 1957, data dell’apertura del museo. L’allestimento è
essenziale e ci si sente un po’ spersi, soli e spaesati. Ma forse è
giusto così.
Museo storico della Liberazione di Roma, Via Tasso 145,
Roma. Tel. 067003866
Ingresso gratuito: martedì, giovedì e venerdì dalle 16.00 alle
19.00, sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30. per gruppi o
scolaresche da 10 a 30 persone visite guidate dal lunedì al
venerdì dalle 9.30 alle 12.30.
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I cieli d’Irlanda
viaggi di andrea mugnaini 47
Le nere scogliere di Cliffs of Moher,
saggi
lunari del Burren, le lande verdi dellai pae
con
di
Kerry. E i pub di Dublino. Tra elfi, folletti etea
fate…
Cosa vedere
5 cose da non perdere
La tentazione, d’istinto, è quella di buttarsi. E non è un
1. Le Cliffs of Moher
caso che ogni anno si registrino casi di suicidio. Non
2. Il tour nei luoghi dell’Ulisse di Joyce
vogliamo certo spingervi a tanto, ma l’attrazione fatale
3. I pub di Dublino
per il vuoto è parte del fascino di questo posto. Stiamo
4. Il cielo d’Irlanda
parlando delle Cliffs of Moher, vertiginose scogliere
nere a picco sull’Oceano Atlantico. La natura ha creato
5. Una passeggiata in bici alle Isole
questo capolavoro di rocce arenarie corrose dal mare e
Aran
modellate dal vento. Siamo in Irlanda, la verde Irlanda
dove le meraviglie del paesaggio rappresentano una
delle principali attrazioni. In una giornata di cielo limpido,
il famoso Cielo d’Irlanda immortalato nell’omonima canzone
da Fiorella Mannoia, dalle Cliffs of Moher si possono vedere
le isole Aran, raggiungibili in barca dal
vicino e delizioso porto di pescatori di Doolin o da Galway. Inishmore
, Inishmann e Inisheer formano
questo piccolo arcipelago, tavole di roccia calcarea galleggianti
sul mare: il luogo ideale per bellissime
passeggiate a piedi o in bicicletta.
Galway, piacevole città dall’intensa vita culturale e dalla sfrenata
base per vedere queste e altre bellezze della costa ovest. Come voglia di divertimento, è una ottima
il Burren, terra spoglia e grigia così
diversa dall’idea che abbiamo dell’Irlanda, ma forse proprio
desertica dai paesaggi lunari, è stata descritta come unaper questo così affascinante. Regione
acqua per annegare un uomo, né abbastanza alberi per regione “dove non c’è abbastanza
impiccarlo, né abbastanza terra per
seppellirlo”.
La contea di Kerry, più a sud, rappresenta invece tutto ciò
immense lande verdi che si alternano a vallate ricoperteche ci si aspetta da questo paese:
cambiano repentinamente, con il sole che crea giochi di luce di abeti. Colori e paesaggi che
con l’acqua del mare e dei laghi. In
una parola: panorami spettacolari, ma anche molti turisti. Altrettant
o bella ma molto meno frequentata
è la vicina penisola di Dingle.
Per finire Dublino, città giovane, moderna, a misura d’uomo. Negli
ultimi anni la capitale irlandese è
letteralmente esplosa: edifici ultramoderni con uso di vetro e acciaio
si sono affiancati alle vecchie
case in mattoni; sono stati inaugurati centri dedicati all’arte, alla
musica,
alla fotografia, al cinema
all’insegna di una incredibile vitalità culturale. Il quartiere di Temple
bar
è il luogo migliore dove
trovare tutto questo, con qualche sosta obbligata nei pub per
una dissetante pinta di birra.
foto di andrea mugnaini
I pub di Dublino
Sono luoghi fuori dallo spazio e dal tempo. Fuori dal tempo perché
ci puoi entrare o uscire a qualsiasi
ora. All’esterno il tempo scorre, ma dentro no. E’ tutto fermo,
immutabile, identico a se stesso: ogni
giorno, ogni ora. Fuori dallo spazio perché i pub nascondono
sempre delle sorprese. Sembrano
piccoli, ma poi si allungano in mille pertugi. Sai dove iniziano
ma non dove finiscono. Veri e
propri labirinti con porte segrete, vicoli ciechi e scale oscure.
Sono sempre più grandi di quello
che appaiono dall’esterno, ma una volta dentro sembrano sempre
troppo
piccoli. I migliori pub di
Dublino?
- The Long Hall, South Great George’s Street 51
- Doheny and Nesbitt, Lower Baggot Street 5
Comprare
Birra e Irlanda, binomio naturale e inscindibile. Dublino ospita la fabbrica della Guinness la più
grande compagnia d’esportazione di birra al mondo (150 milioni di litri l’anno). Al Guinness
Hop Store in Crane Street potete acquistare tutti i souvenir possibili legati a questo prodotto
di culto. Sempre per bevitori è l’indirizzo della Old Jameson Distillery in Bow Street a Dublino,
una vecchia distilleria non più attiva dove gustare e comprare buon whisky. Per quel che
riguarda l’abbigliamento, vale la pena spendere qualche soldo per un caldo maglione di lana
delle isole Aran da acquistare direttamente in loco (An Pucan Craft Shop a Kilronan, tel.00353
91 757677) oppure per le giacche in tweed. Un buon indirizzo è Donegal Magee, grande
magazzino specializzato in questo campo nella piazza principale di Donegal. Al Kilkenny
Design Centre di Dublino (Nassau Street 6) si possono acquistare oggetti d’artigianato in
ceramica, vetro e legno.
Dormire
Dublino – Oaklodge, Pembroke Park 4, tel. 00353 1 6606096
Dublino – The Town House, Gardiner Street Lower 47, tel. 00353 1 8740592
Inishmore (Isole Aran) – Aran Island Hostel, Kilronan, tel. 00353 99 61255
Galway – Ardawn House, College Road, tel. 00353 91 563454
Dingle – Kirrary, Avondale, tel. 00353 66 9151606
Mangiare
Dublino
– L’Ecrivain, Lower Baggot Street 109, tel. 00353 1 6611919
Dublino – Trocadero, St. Andrews Street, tel. 00353 1 6775545
Galway – McSwiggan’s, Eyre Street 4, tel. 00353 91 568917
Dingle – An Cafe Liteartha, Dikegate Street, tel. 00353 66 52204
Doolin – O’Connors, tel. 00353 65 7074168
www.visitdublin.com sito dell’Ufficio del Turismo di
Dublino
www.temple-bar.ie le attività e le iniziative culturali del
quartiere diTemple Bar
www.heritageireland.ie guida al patrimonio nazionale
dell’irlanda
www.jamesjoyce.ie sito ufficiale del James Joyce Centre
www.cielidirlanda.it delizioso sito poetico dedicato
all’Irlanda. Curiosate nella sezione dedicata al popolo
fatato, tra elfi, folletti, fate e streghe.
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Il mondo si spacca in due, da un lato i
vincenti, dall’altro i perdenti. E chi sta
nel mezzo rischia di cadere nella spirale
velenosa dell’anoressia o della bulimia.
Perché succede?
meglio. Ma il cibo può diventare anche
A gennaio in questa rubrica si è parlato (e scritto) di cibo come aiuto per curarsi e vivere
nelle nostre società: anoressia, bulimia,
vertiginoso
aumento
in
e
psico-fisich
Patologie
nemico.
in
alleato
da
i
trasformars
one,
un’ossessi
e di cibo era costante e sproporzionata alla
l’assunzion
quando
obesità
in
distingueva
si
alimentare
patologia
la
e
Inizialment
obesità.
disturbo da astinenza da cibo, e bulimia che
necessità (oltre agli aspetti del pensiero ricorrente, ossessionante del cibo), anoressia comeall’astinenza da cibo.
tornare
casi,
alcuni
in
poi,
per
abbuffata
da
raptus
da
colti
pazienti
di
disturbo
il
delineava
per liberarsi dell’abbuffata da attacco bulimico (oggi
Solo negli anni ’80 si rese “popolare”, pubblica, la modalità dell’induzione del vomito
il vomito).
indursi
poi
per
malsano,
meno
o
più
modo
in
mangia,
chi
come
inteso
è
bulimico
il paziente
alla stesura di questo articolo ha contribuito
Si tratta di argomento complesso e, per alcuni versi, ancora poco conosciuto. Per questo anche ragazze/i che hanno manifestato disturbi nel
avuto
ha
pazienti
suoi
i
tra
che,
Cuneo
Micaela
peuta,
psicotera
e
psicologa
una
di queste patologie”). Ottimi risultati sono
comportamento alimentare (“Anche i ragazzi, pure se in misura minore, soffronoma le cause che poi scatenano i sintomi affondano
adolescenti
sono
genere
“In
spiega:
Ci
relazionale.
sistemico
l’approccio
con
raggiunti
stati
bellezza non c’entrano assolutamente
le proprie radici nell’infanzia e nella struttura familiare. Ci tengo a dirlo: gli stereotipi dellala percezione del proprio corpo, le vere cause
mente
completa
perde
particolare,
in
anoressia
di
alimentari,
disturbi
di
soffre
chi
niente,
e in tutti”.
risiedono nella perdita di punti di riferimento familiari, nella perdita di fiducia in tutto
de?
Cosa succe
con sfumature o
della struttura familiare dei pazienti, si sono individuate caratteristiche comuni, anche se
Da un’analisi
è spesso centrata sui concetti
elementi diversi da caso a caso. L’organizzazione all’interno dei contesti familiari anoressici il perdente passività,
di vincente-perdente. Il vincente incarna doti come volontà, controllo e animo retto,
Per l’anoressica/o il terrore
arrendevolezza e tendenza a lasciarsi andare, anche alla debolezza del cibo.e ha caratteristiche prettamente
è di diventare come i perdenti, deboli, lascivi e “molli”. Il mondo si spacca in due,
comparative tali da porre se stessi e gli altri in costante confronto e competizione.
differenze sociali fra i
A volte la bipolarità rispecchia aspetti contrastanti all’interno delle famiglie come ad esempio difficili.
membri della famiglia o situazioni di riscatto sociale dovute a storie lavorative
“Si nota spesso una scarsa delimitazione dei confini fra io e l’altro” dice Micaela.
sensibilità alle critiche, tale da
L’anoressica/o ha sempre la sensazione di reagire in risposta ad altri, ha un’impressionantedi adeguarsi-opporsi all’altro.
indurre spesso crisi. Vive anche la relazione con l’altro in modo bipolare, in termini della disconferma e quindi del
All’adeguarsi lega però il timore di essere sopraffatta/o, mentre all’opporsi il timore del rifiuto,
non esistere.
l’alternativa ma rappresenta
La patologia nasce dalla confusione e dalla mancanza di scelte alternative. Il cibo diventa ne di quel non esistere che si
spesso solo la manifestazione del sottostante stato d’animo: non nutrirsi come espressio
sente dentro”.
alle aspettative di un adulto
Prima del sintomo l’anoressica/o è ipervolitiva/o, “vincente”, adeguata/o aumentando la lotta diventa fra quello
“vincente”. Quando però in adolescenza la costrittività genitoriale e le richieste vanno di schiacciarla/o. Il/la ragazza/o
che l’adulto vede come bisogno di proteggere e quello che il/la ragazza/o vede come volontà
non lo/la schiaccino e la percezione
diventa interlocutore privilegiato di figure adulte “deboli” della famiglia, che
a volte un bugia, una critica
di essere trattati alla pari e la gratificazione dei genitori crescono. Poi però un elemento scatenante,
, a causa di essa avviene un vero e
ritenuta giustificata, inducono nella ragazza/o una reazione di profonda delusione
Poi però anche il debole
proprio “stacco” dal “vincente” in favore del perdente che diventa definitivamente suo “alleato”.
La delusione porta a una
delude il/la ragazza/o, a volte proprio attraverso una inaspettata coalizione con il vincente.
alimentare (induzione del
condizione di sconforto, confusione e solitudine totale, la strada verso il disturbo
vomito o progressiva lotta con l’astinenza dal cibo).
organizzazione di personalità, non
“Deve essere ben chiaro come tale processo porta alla malattia in presenza di una preesistente
e familiare di questo tipo dà
sempre quindi e non necessariamente la presenza di una storia personale
origine a patologia della sfera alimentare” precisa Micaela.
Che fare?
psicoterapeuta, perché da
cosa da fare - spiega Micaela - è rivolgersi a qualcuno, a un centro pubblico o a uno
“La prima
sono anche tanti i pazienti che
soli non sempre se ne esce, la strada è lunga e spesso molti/e non ce la fanno ma ciche in alcuni casi occorre un sistema
ne escono. La forza di volontà non basta e neanche una terapia saltuaria. Il problema è paziente per sempre”.
che agisca subito, come nei casi di anoressia grave, altrimenti si corre il rischio di perdere il
-razionale, che si basa su un lavoro
Uno degli approcci che negli ultimi anni si è dimostrato più efficace è quello sistemicobasa sull’analisi delle relazioni ma
di spostamento di equilibri nelle relazioni. Anche il cognitivo-comportamentale si orari, rapporto col terapeuta) rigido
richiede più tempo. C’è poi l’approccio freudiano, basato su un setting (appuntamenti, in tutta Italia e farsi indirizzare,
e soprattutto su tempi lunghi. Ci si può comunque rivolgere a centri specializzati, sparsi
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scatola e delle mensole giocattolo, che sono sfuggite al flusso d’immagini e parole da
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ne di
geometriche ricavate dalla scomposizio alla
un quadrato. E’ anche una filosofia legata
realtà.
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L’oggetto è sempre quello (un quadrato
diviso in sette parti), le immagini combinabili
invece infinite.
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Quando la tecnologia aiuta
la salute e il portafogli
così gestire i consumi autonomamente pur avendo
una caldaia centralizzata. Ogni singolo condomino paga
una quota (stabilita in assemblea condominiale) dal 20
al 50% della spesa totale e poi paga solo i consumi
effettivi.
Una lampada molto speciale
Si chiama Aldabra Light Tube la lampada che riproduce
una luce simile a quella del sole: meno bruciori agli
occhi o sensazione di stanchezza e benefici della
luce solare in qualsiasi periodo dell’anno. Nata dagli
studi e del ricercatore Fabio Marchesi, esperto nelle
applicazioni terapeutiche della luce, Light Tube è stata
presentata a febbraio al Salone del Lusso di Verona. La
luce a spettro solare pieno è una terapia
efficace contro la SAD, Seasonal Affective
Disorders, forma depressiva
che si manifesta spesso in autunno-inverno proprio per
la minore intensità
di luce alla quale si è sottoposti. Inoltre la lampada
è dotata di un’elettronica sofisticata che permette il
totale controllo delle diverse fonti luminose presenti in
essa.
Lampade ed elettrodomestici
L’inquinamento dipende da noi. “Noi”, sta per microcosmo, vita
vita vissuta nelle nostre case. Inquiniamo anche per il solo fattoquotidiana,
le mura domestiche: la maggior parte delle cosiddette “polver di riscaldare
i sottili”
disperse nell’atmosfera, non vengono prodotte dai fumi di
scarico delle
auto ma dai fumi di scarico delle caldaie delle abitazioni. La
dà una mano per ridurre la produzione di sostanze inquinanti tecnologia ci
e per ridurre gli
sprechi, magari guadagnandoci anche qualcosa.
Isolare la casa
La dispersione di calore è la prima causa di spreco e microinq
uinamento.
Il 73% dei consumi energetici è infatti costituito da riscalda
mento e
produzione di acqua calda. Coibentare, cioè far rivestire esterna
mente
la casa con materiali isolanti, vuol dire impedire la dispersione
e ridurre le spese e l’inquinamento almeno del 30%. Anche di calore
degli infissi con doppi vetri si riduce lo spreco del 20%. Perinstallando
ulteriormente l’opera esistono in commercio impianti di ventilazmigliorare
diminuire condense e umidità e ridurre il grado di riscaldamentoione per
delle stanze.
L’impianto di riscaldamento e l’acqua calda
Sostituire una vecchia caldaia con una nuova permette di risparm
al 30% dei consumi e anche la salute ne beneficia perché i nuovi iare fino
con cui vengono prodotte producono il 60% in meno di monoss materiali
carbonio rispetto alle vecchie. Esistono in commercio, anche ido di
se sono più
care, delle caldaie ad alto rendimento o a condensazione. Sottosc
rivendo un
contratto di comodato d’uso si può risparmiare l’8-10% del
con un rendimento maggiore dell’8-9%. Si possono inoltre combustibile,
radiatori dei termostati per economizzare energia, insieme installare sui
a un sistema di
regolazione e programmazione: si riducono i consumi di almeno
il 25%.
Per ciò che riguarda lo scaldabagno, se dovete comprarlo scegliet
ene uno ad
alto rendimento di “categoria B” perché consente di risparm
iare energia e
se vi dotate anche di regolatore di pressione per la doccia potete
ridurre
anche gli sprechi di acqua.
Lo Stato dà una mano
Il 36% delle spese sostenute per interventi sulle abitazioni
il risparmio energetico, può essere detratto dall’Irpef. Infattiprivate per
che decidono di coibentare l’edificio possono non solo ridurre i condòmini
i costi di
riscaldamento del 15% ma possono anche godere della detrazio
ne Irpef del
36% più di un’IVA agevolata del 10%. La detrazione vale anche
condòmini che decidono di installare apparecchiature di contabil per quei
izzazione
individuale dell’energia termica fornita alle singole abitazioni.
Si potranno
Quando sostituite le lampadine utilizzate quelle a basso
consumo, anche se più care, perché consumano cinque
volte di meno di una lampadina normale e durano otto
volte di più: il consumo di luce si riduce di quattro
volte e in più non “scottano” come quelle normali.
Per gli elettrodomestici, come prima cosa, se dovete
sostituirli, non lasciate mai quelli vecchi per strada ma
fateli ritirare dall’azienda che vi vende i nuovi, la quale
si occuperà di un corretto smaltimento. Per ciò che
concerne quelli nuovi, le case produttrici sono arrivate
a fabbricarne a basso dispendio energetico. Dal 1995
sono comparsi i primi frigoriferi (gli elettrodomestici che
consumano di più rispetto agli altri, che assorbono circa
il 30% del consumo totale di energia elettrica, tolto il
riscaldamento e l’acqua calda) con il simbolo “Energia”.
Oggi esistono frigoriferi, congelatori, lavastoviglie etc.
di classe A (consigliati) che risparmiano fino al 30%
di energia elettrica. Da poco sono in vendita quelli di
classe A+, che consumano il 25% in meno dei modelli
di classe A.
Energia dal sole e dal suolo
Avete mai pensato a uno scaldabagno solare o a una
pompa di calore che sfrutta l’energia geotermica?
Beh, è ora di cominciare visto che si tratta di due
forme di energia praticamente inesauribile e non
inquinante, in più lo stato dà dei sovvenzionamenti
a chi decide di installare pannelli solari o comunque
di utilizzare le energie alternative. Addirittura in
Germania il governo concede dei finanziamenti in conto
produzione, anziché in conto capitale (come in Italia)
per chi decide di installare pannelli solari: il cittadino
diventa un piccolo imprenditore, invogliato a mantenere
attivo il sistema e a farlo funzionare bene, non è spinto
a installarlo solo per ricevere l’incentivo iniziale (quello
in conto capitale). Uno scaldabagno solare può coprire
il 50-70% delle necessità domestiche mentre un
sistema a pannelli solari copre tra il 25 e il 60 per
cento dei bisogni annuali per la produzione di acqua
calda e di riscaldamento, in funzione della portata
dell’installazione. Per ciò che concerne la produzione di
calore geotermico, la pompa immagazzina le calorie
provenienti dal sottosuolo e per ogni Kilowattora
di energia consumata ne restituisce almeno 3-4,
utilizzabili per la casa.
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
architetture di oliva muratore 51
L’architettura si evolve, tappa dopo tappa
“NIB + ICAR TRAVELING EXHIBITION” ovvero
conoscere e presentare l’architettura dei giovan un modo nuovo per
i progettisti italiani. E’
la mostra itinerante che attraversa l’Italia in divers
e tappe. Presentata
in anteprima nell’ottobre del 2004 a Bari nell’Ur
ban Center del VI
Congresso Nazionale degli Architetti P.P.C., la mostr
continua, si arricchisce ad ogni tappa di nuovi progeta, in evoluzione
tisti vincitori,
premiati, selezionati o invitati in concorsi nazion
La mostra itinerante della nuova generazione di ali e internazionali.
rigorosamente under 36, si è svolta per tutto architetti italiani,
tappe italiane per proseguire nel prossimo annoil 2004 in oltre 10
Inghilterra, e sarà inserita all’interno del conten anche in Finlandia e
itore di eventi della
“Prima Festa Europea dell’Architettura”.
Dal 1999 newitalianblood.com, ideatore dell’ini
ziativa, segue i giovani
progettisti che hanno la possibilità di auto-candida
parte a questo evento. Più di 100 gruppi partec rsi, per prender
architetti coinvolti, 50 progetti vincitori, 20 ipanti, oltre 500
via di realizzazione documentano per la prima opere realizzate o in
volta l’entusiasmante
fermento che la nuova generazione di architetti
in atto grazie alle opportunità offerte dai conco italiani sta mettendo
rsi di progettazione.
La diversità dell’esposizione sta proprio nella modalità di
invito dei partecipanti, che avviene attraverso la selezione
dei giovani vincitori e premiati ai concorsi; tutti i progettisti
che hanno ricevuto tale riconoscimento sono invitati alla
mostra che, in questo modo, si rinnova a ogni tappa.
L’evento è anche occasione per gli architetti partecipanti
di presentare la propria produzione più recente. Oltre alle
adesioni dei progettisti, che possono proporre i loro recenti
lavori, attraverso il sito promotore dell’evento, è possibile
anche selezionare la figura del curatore delle diverse
esposizioni, delle singole tappe per le diverse città; infatti
anche questo ha la possibilità di autoproporsi attraverso lo
stesso sito internet.
Dopo le tappe di Cagliari, l’Aquila, Como e Reggio Calabria,
Barcellona P.G., Perugia, Merano, conclusa la tappa
di Cortina, la mostra itinerante prosegue a Venezia,
Treviso, Napoli, Salerno e Roma, ospitata da una serie di
prestigiose istituzioni e musei europei nel corso 2005.
Informazioni su www.newitalianblood.com, per partecipare
o realizzare la mostra nella vostra città info@newitalianbl
ood.com.
Under 40
Concorsi, premi, selezioni… Sono sem
di più le iniziative che
danno spazio alla progettualità sotto ipre
40
E i giovani architetti si mettono in gioco anni.
Nuove architetture per le urbanità europee
Da marzo 2005 parte Europan 8: gli architetti under 40 sono
invitati a prender parte all’ottava edizione del concorso europeo
biennale. Un programma di concorsi di idee che ogni due anni invita
i giovani architetti europei a produrre proposte progettuali per una
Europa più innovativa. I termini per la presentazione delle proposte si
aprono il 7 marzo 2005 e si chiudono il 26 settembre; per marzo del
2006 è prevista la proclamazione dei vincitori.
L’iniziativa intende promuovere l’incontro di organizzazioni
professionali e amministrazioni pubbliche dei vari paesi europei.
Il tema della nuova edizione di Europan è l’urbanità. I giovani
progettisti sono invitati a identificare gli scenari per la città del
futuro, nella quale lo spazio pubblico diventa una specificità di tutte
le città europee e, a tal fine, viene pensato come luogo che possa
favorire l’incontro delle persone. La città europea diviene in questo
senso una sorta di “insieme urbano coerente” in cui residenziale e
pubblico sono relazionati in maniera inscindibile.
L’elenco dei siti italiani che prendono parte ad Europan 8 è ancora in
fase di definizione, sinora le partecipazioni sicure sono dei comuni di
Latina, Reggio Calabria, Scafati (Sa), Aulla (Ms), Bergamo, Cagliari,
Milazzo, Chiampo (Vi) e Livorno.
Mostra itinerante del Premio Dedalo
Minosse
Dopo Washington e San Francisco, la terza tappa estera della
Mostra itinerante, nata in Italia, dedicata alla quinta edizione del
Premio Internazionale Dedalo Minosse, sarà allestita presso gli
spazi espositivi dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra. Dedalo
Minosse premia la Committenza di Architettura.
Fino al 04 marzo 2005
Istituto Italiano di Cultura – 39, Belgrave Square - LONDON
SW1X 8NX. Tel. 44 2072351461 www.italcultur.org.uk [email protected]
Testimonianze ed emozioni
L’autore, che è stato redattore di “Casabella”
dal 1982 al 1995, raccoglie in questo libro una
ventina di testi, originariamente disseminati
in riviste e cataloghi di diverse esposizioni, e
qui riproposti in forma integrale, senza ausilio
bibliografico, che vengono raggruppati in sei
capitoli a tema. Il libro non intende provocare
nel lettore un effetto di frammentazione, ma
bensì si costituisce come un “insieme di vivide
testimonianze allo stato grezzo”.
Motion, emotions, thèmes d’histoire et
d’architecture di Jacques Gubler, edizioni
InFolio, Collana Archigraphy, Ginevra 2003.
445 pp., € 23.
52 di matteo bianchini
piccoli bazar 03 2005
www.bazarweb.info
Costruire per l’infanzia
Domus Academy e Reggio Children promuovono un corso
approfondito sulla progettazione dell’ambiente per l’infanzia, con
focus sulla progettazione delle qualità sensoriali (luce, colore,
materiali, acustica, microclima).
Il corso, in lingua inglese, è rivolto a progettisti, project manager,
tecnici del settore pubblico e privato, direttori didattici e pedagogisti
del Regno Unito e Paesi Scandinavi ed è aperto anche a professionisti
del settore italiani. Sono previste cinque giornate con visita alle scuole
e nidi d’infanzia di Reggio Emilia e alla Domus Academy a Milano. E’
un symposium per riflettere sull’idea di bambino, di educazione,
di scuola, di luoghi da abitare, un’occasione per approfondire
la ricerca “Bambini spazi relazioni. Metaprogetto di ambiente per
l’infanzia” (ed. Reggio Children 1998), che ha posto in relazione la
riflessione pedagogica con le esperienze più innovative della cultura
del progetto, coinvolgendo architetti, designer, pedagogisti, insegnan
ed esponenti di diverse discipline artistiche e scientifiche. Da questa ti
ricerca sono derivati progetti di nuovi edifici, ristrutturazione di
interni, linee di arredi di serie per nidi e scuole dell’infanzia, nuove
riflessioni pedagogiche su spazi, tempi e organizzazioni scolastiche,
corsi universitari, workshop, che hanno avviato un processo per
realizzare un laboratorio di ricerca permanente sull’ambiente per
l’infanzia, di cui questo symposium è una parte.
ARCHITETTURA E PEDAGOGIA: SYMPOSIUM INTERNAZIONALE
SULLA PROGETTAZIONE DELL’AMBIENTE PER L’INFANZIA
Reggio Emilia 2-6 marzo 2005
Info: Eleonora Piacentini – Domus Academy - tel. 0242414001 fax.
024222525
[email protected]
Domus Academy via Watt, 27 20143 Milano tel. 0242414001 fax.
024222525
www.domusacademy.it
Reggio Children piazza della Vittoria, 6 42100 Reggio Emilia tel.
0522455416 fax. 0522455621
[email protected] www.reggiochildren.it
Spazio ai bimbi
L’attenzione verso i piccoli si declina attraverso progetti
architettonici che diano spazio a luce e colori, e musei che non
siano solo luoghi di intrattenimento ma diventino territori della
conoscenza. Perché ciò che si impara da piccoli resta per sempre
Chi ha paura del lupo cattivo? Mamma! Chi ha
paura dell’uomo nero? Papà! C’erano una volta le
paure dei bambini, oggi ci sono quelle dei genitori.
La città, le auto, l’inquinamento i malintenzionati, i
brutti incontri: qual è il genitore che non prova ogni
giorno almeno una di queste paure? Come tutte
le specie in estinzione, i bambini sono sempre più
oggetto di azioni di tutela che tendono a chiuderli
in vere e proprie riserve. E in nome del bene del
bambino ogni dubbio è bandito, ogni autocritica
è soppressa. Ma siamo sicuri che il proliferare
di progetti per l’infanzia sia l’unica strada per
costruire la felicità dei bambini, e la solidità
emotiva e culturale degli adolescenti e degli
adulti di domani? E’ quasi un ossessione quella
che Roberto Volpi mette a nudo nell’atteggiamento
di genitori, educatori e amministratori di oggi, che
nel loro intento protettivo rischiano di sopprimere
la prerogativa essenziale dell’essere bambini:
la libertà di muoversi e di agire fuori da schemi
precostituiti e intenzionali. Maggiore libertà
per i bambini e politiche per aiutare i genitori
a mettere al mondo più figli: questi i due punti
di partenza che Volpi suggerisce per invertire un
circolo vizioso di cui scatta, nelle pagine del suo
libro, un’istantanea lucida, ricca di dati e spunti di
riflessione.
Roberto Volpi, Liberiamo i bambini, Donzelli
Editore, Roma, 2004 - € 12
Children’s Museum: l’italia si aggiorna
Nei primi anni di vita il bambino vive l’esperienza più importante, dal
punto di vista
cognitivo, sociale e affettivo, di tutta la sua vita.
Il diritto alla conoscenza, presente nella carta dei diritti del bambino
indica la necessità di strutture per l’infanzia progettate per i bambini sancita dall’ONU,
adeguatamente
alle loro esigenze e al loro livello di conoscenza più che per il semplice
intrattenimento.
Il “museo” è un luogo in cui si acquisisce il sapere. In questo senso,
i Musei dei Bambini o
Children’s Museum, assumono una connotazione positiva ed evolvono
verso un modello di
struttura organizzata a misura di bambino.
Il primo Children’s Museum è sorto a Brooklyn del 1899 e quello
attualmente considerato il più grande al mondo, per i suoi 15.000di Indianapolis è
museale. Negli ultimi 5 anni ne sono stati aperti altri 60. L’apertur mq di percorso
a di oltre 100 nuovi
children’s museum è prevista negli anni a venire.
In U.S.A. i più importanti per grandezza e per popolarità sono i Children
’s Museum
di Boston, Houston, Manhattan, Philadelphia, Seattle e quello di Indianap
olis. Sono
raggruppati dall’associazione A.Y.M. - Association of Youth Museums.
In Europa, la prima struttura, interamente dedicata ai bambini, la Cité
a Parigi nel 1988, all’interno della Villette, la Cité des Sciences et des des Enfants è nata
Industries. Il più
importante e il più grande è Eureka! (4.500mq). Sorto nel 1992 ad Halifax
a tre ore da Londra. Accoglie più di 300.000 visitatori all’anno e ha vinto nello Yorkshire,
diversi premi in
Inghilterra per i settori Design, Architettura e Turismo.
Hands On Europe, è l’associazione che raggruppa la rete dei Children
In Italia i musei dei bambini sono relativamente recenti, nelle grandi ’s Museums europei.
Roma (il Museo dei Bambini di Roma si chiama Esplora ed è in Via città si trovano a
Flaminia n° 82 Roma
Tel 063613776 Fax 06 36086803 E mail: [email protected]), a Napoli - L’Officin
fa parte della Città della Scienza - e a Genova, dove la Città dei Bambini a dei Piccoli
complesso dell’Acquario. In fase di progettazione sono quelli di Milano, si trova nel
Palermo, Venezia,
Reggio Emilia, Bologna, Siena, Taranto, Catania. A Firenze esiste il Museode
iragazzi di cui
questa rubrica si è già occupata.
sport
bazar 03 2005
di valerio cammarano 53
suo
ilè che
no
scu
cia
a
,
key
Hoc
una variante di uno sport
Non
io?
ghiacc
su
quello
solo
mente
in
viene
Vi
www.bazarweb.info
addirittura nell’Egitto di 4mila anni fa
antichissimo, giocato
«che cos’è l’hockey»
la crisi d’identità, praticando discipline che spesso vengono confuse con altre simili. Alla domanda
Esistono sportivi che rischiano
corazzati che, issati su pattini e armati di bastone,
di primo acchito la maggioranza degli intervistati penserebbe a quello sport praticato da uomini
e di santa ragione. Sbagliato! Perché le varianti
allegrament
dandosele
tutto
il
retina,
una
in
disco
un
infilare
di
scopo
allo
ghiaccio
sul
inseguono
si
quello su ghiaccio.
finire,
per
e,
line
in
quello
rotelle,
a
quello
prato,
su
quello
esiste
tante:
sono
dell’hockey
a circa 4 mila anni fa, sono raffigurati uomini che
Si tratta di una disciplina che ha millenni di storia. Nella tomba di Bani Hasen, in Egitto, risalente a quella greca a quella romana passando per quella
persiana
quella
da
antiche,
civiltà
le
tutte
quasi
in
presenti
sono
simili
ze
testimonian
e
praticano
la
etiopica e per quella azteca.
certo punto le autorità pensarono bene di metterlo al
Raggiunse picchi di popolarità impensabile nel Medio Evo in Inghilterra, tanto che a un
zione della Gran Bretagna come potenza soprattutto
dell’afferma
prima
che,
l’arco,
con
tiro
del
pratica
dalla
e
popolazion
la
distraeva
perché
bando
che indicava il bastone ricurvo portato dai pastori.
hoquet,
francese
dal
derivi
nome
il
che
Pare
.
dell’esercito
base
l’elemento
considerata
era
navale,
XIX secolo. Presto i soldati di Sua Maestà Vittoria lo
Fu trasformato in una disciplina sportiva vera e propria dagli immancabili inglesi alla metà delNon è un caso che per decenni siano stati proprio i paesi
prevalente.
quella
allora
costituiva
che
prato,
su
variante
sua
nella
colonie,
nelle
esportarono
femminile, tanto che l’hockey è stato definito in modo
del Commonwealth a dominare la disciplina. La pratica del gioco si diffuse presto anche a livello
donne».
alle
adatto
squadra
di
sport
«l’unico
scorretto
te
politicamen
degli abitanti per la maggior parte dell’anno. Le differenze
Dal prato al ghiaccio il passo fu breve, soprattutto nei paesi dove il gelo accompagna la vita e l’unico pericolo per i giocatori consiste in accidentali
violento
fisico
contatto
il
vietato
nte
assolutame
è
prato
sul
se
enormi:
sono
discipline
due
le
tra
essenziale, della variante su ghiaccio.
incontri con il bastone di un avversario o con la pallina, la violenza è parte integrante, se non
su prato fu disputato nel 1939), ma non sono
maschile
campionato
primo
(il
decenni
da
presenti
sono
ghiaccio
l’hockey
e
prato
l’hockey
Italia,
In
anche se le rispettive Federazioni si dannano in tal senso.
le,
internaziona
livello
a
competitivi
rendersi
a
e
praticanti
di
livello
a
imporsi
a
riusciti
ancora
Sono entrambi sport olimpici.
programma dei Giochi, hanno invece l’hockey a rotelle
Maggiore rilevanza per quanto riguarda i risultati internazionali, anche se non sono inseriti nel e tattica ma non prevedono, anzi puniscono, gli scontri
tecnica
riguarda
quanto
per
ghiaccio
su
variante
alla
simili
molto
sono
che
line,
in
l’hockey
e
rg), mentre il prato dipende dalla Federazione Italiana
violenti. Dipendono entrambi dalla Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio (www.fihp.o
(www.fisg.it).
Ghiaccio
del
Sport
Italiana
Federazione
dalla
dipende
ghiaccio
il
e
hockey.it)
(www.feder
Hockey
Speleologia: sport o scienza?
Stabilire un confine netto tra sport e scienza nel caso della speleologia – termine nato dalla fusione delle due parole greche speleion
(grotta) e logo (scienza) – è veramente difficile. Difficile perché la maggioranza degli speleologi non scende in profondità per il semplice
gusto di farlo, come succede con gli alpinisti (anche se al contrario), ma per ragioni di studio e di ricerca.
Eppure, per procedere sotto terra, spesso anche a centinaia di metri sotto il livello del suolo, in ambienti bui e ostili, oltre
che una bella dose di coraggio (o di incoscienza) serve anche una preparazione fisica e tecnica specifica. Come nessuno si
sognerebbe di scalare il K2 senza conoscere i rudimenti dell’alpinismo, nessuno dovrebbe scendere negli abissi sprovvisto delle basi
della speleologia. Sembra banale, ma molte delle tragedie legate a questa affascinante disciplina – e alla sua variante subacquea
– derivano propria dell’imprevidenza e dalla mancanza di preparazione.
Indispensabile, dunque, affidarsi a mani esperte. Sotto terra un errore può costare la vita. I corsi di speleologia in giro per l’Italia sono
molti. L’ente cui fanno riferimento le scuole è la Società Speleologica Italiana (www.ssi.speleo.it), ma un corposo elenco di posti dove
apprendere i rudimenti della disciplina si può trovare su all’indirizzo www.kub.it/view.php?id=381351.
La pratica della speleologia è purtroppo costosa. Il materiale da portare con sé in un’escursione è infatti corposo: per la tuta, che
varia a seconda degli ambienti che si vanno a esplorare, le calzature, il casco con lampada, i guanti, le corde, i moschettoni, il coltello,
il borsino d’armo (contenente martello, perforatore e altri attrezzi utili per la discesa e la risalita), il materiale di soccorso ed emergenza
servono parecchie centinaia di euro.
54 di angelita peyretti
sciocchina bazar 03 2005
www.bazarweb.info
“i vicini” di marco begani
DESTINY, SCEGLIAMO PER TE
Vi siete mai trovati a un bivio?
Praticamente sempre, no? La vita è
sementata di bivi, di scelte da prendere,
di decisioni da assumere. Ma che fatica
dover sempre scegliere…
Qualcuno direbbe che le indecisioni sono sintomo di una personalità debole.
Chi non sa scegliere è un insicuro… Sarà, ma io vorrei vedere voi: quando
hai davanti due strade, perfettamente identiche, dannatamente sconosciute.
Perché sceglierne una e non l’altra? Io sono di quelli che ci muoiono al bivio,
e non è che ci veda poi niente di male.
Andare al cinema o stare a casa? Ci sono quelli che ti dicono “Fai quello che
ti senti!” Bravo te. Oppure: “Devi dare ascolto al tuo istinto…” Ma dagli tu
ascolto al mio istinto! Io ho fatto sempre grossissime cagate con l’istinto. E
poi l’istinto non parla affatto chiaro. Io non so voi, come fate ad essere così
leggeri, ma io ci devo pensare bene, io non so se mi piace di più la pizza o
la bistecca. Per me è spaventoso andare fuori a cena e trovarmi davanti al
menu… che angoscia, è ogni volta un film di Bergman, per fortuna non ho un
soldo e non ci vado spesso. Io, se fosse per me, farei un mondo dove le scelte
non ci sono… E la libertà? Mi sembra di sentirvi. Certo, la libertà… Capirai.
Che me ne faccio della libertà se non so mai se ho fatto bene a
scegliere? Perché, diciamolo, si va un po’ per tentativi, ma nessuno è sicuro
di quello che fa, io per esempio me ne pento sempre. Buoni quelli che non
hanno rimpianti… ma a chi la raccontano? No io questa non me la sono mai
bevuta, e se poi ci credono loro, beh, poveretti loro che non sanno nulla.
Mai comprato uno shampoo? Uno shampoo, un semplicissimo
shampoo per capelli fini… o per capelli grassi? Forse è meglio
antiforfora… ma no! C’è quello massima lucentezza! Accidenti,
però quello alla pro-vitamina… ma che cazzo è sta pro-vitamina?
Dunque, c’è la vitamina A, B, C, la E, e forse anche delle altre, ma la pro,
quella non l’ho studiata alle medie, mi sa che questa è una bufala. Beh, c’è
pur sempre quello cremoso, per capelli che si spezzano… ma perché non ne
fanno uno con tutte queste cose insieme, no? Che tanto non è che guasta se
mentre combatte la forfora me li fa anche belli lucenti e morbidi, e metteteci
pure la pro-vitamina, e chi se ne frega, dai! Lo shampoo assoluto!
Che poi… m’ha detto un’amica, una paranoica che sta dentro al
“Dì per Dì” giornate intere a confrontare i prezzi, m’ha detto che
se guardi gli ingredienti dietro, sono tutti perfettamente uguali…
dove sono adesso quelli di prima che si scandalizzavano per la libertà? La mia
libertà sarebbe non perdere tanti anni di vita a scegliere.
Ma ci sono scelte che non ti basta girare la confezione e leggere dietro, e
sono paralizzanti. “Metti su un disco!” Ti dicono dall’altra stanza. Ah! Che
profonda pena è poi questa… No, questa forse no, lo puoi sempre cambiare
se non ti piace. Bene, allora cambio, provo quest’altro… hum, no, non è questo
che stavo cercando, troppo veloce… e neppure questo, questo è da tagliarsi le
vene! Il giorno dopo sei alla Fnac a cercare come un dannato il disco della serata
perfetta.
Per non parlare del film. Ecco, ci siamo stati tutti da Block Buster. Io una volta ci
ho dormito dentro fino al giorno dopo, ero indecisa tra Se scappi ti sposo e Prova a
prendermi, la mattina dopo mi sono svegliata ricoperta dalle custodie vuote del dvd
di Vacanze sul Nilo.
È che ogni scelta ha il suo costo… nessun problema, non è che non voglio pagare,
ma dopo, se hai sbagliato, quanto ti fa incazzare avere pagato per qualcosa che ti ha
deluso? Non sono forse queste le cose che ci fanno dire, a ogni compleanno, “Mio
Dio! Ho sbagliato proprio tutto! Ho toppato alla grande!”
E certo che sono queste quelle cose, decisioni sbagliate che si sedimentano,
dentifricio disgustoso ogni sera, lo straccio per pulire che lascia i peli, contratto
telefonico che anche se quando l’hai fatto eri convinto, ti puzza di fregatura ogni
volta che arriva la bolletta… Aver sbagliato camicia a una festa è qualcosa
che porta dietro di sé più conseguenze di quanto si pensi. Per non parlare
di quando mettiamo il letto nel punto sbagliato della camera, o il quadro, che una
volta che l’hai appeso è una bella seccatura tirarlo giù e stuccare i buchi. Il trapano
mi ha sempre terrorizzata per questa ragione, ha un suono così definitivo.
Giovani disoccupati! Ci dicono di inventarci un mestiere? Ebbene, il futuro è nelle
decisioni, bisogna che si facciano delle agenzie di scelta, vedo già la mia: Destiny,
scegliamo per te. C’è poco da ridere. Basta che gli telefoni e gli dici: “Ho fame”, e
questi ti dicono che cosa cucinare, oppure “Non so se fidanzarmi con la bionda o
con la bruna”, e oplà, nome, cognome, e gruppo sanguigno, e se lavorano bene ti
fissano già la data delle nozze. Non puoi più tirarti indietro, suona male però in
realtà risolve ogni cosa.
Ma purtroppo non è ancora così, e io dovrò affrontare la mia ennesima decisione
alla cieca, roba da esaurimento nervoso. E poi mi pentirò, ma non posso ancora
sapere di che cosa. Va bene, è venuta l’ora di buttarsi nel vertiginoso mondo della
libertà, avanti! Un brivido… ma sì, prendo quello rosso.
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bazar 03 2005
corsi di valeria cecilia 55
Da grande farò il dialoghista
Figura fondamentale ma poco conosciuta del cine
ma, è il responsabile
dei dialoghi nei film tradotti
Ecco i corsi universitari
segnalati dall’AIDAC:
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA
Scuola superiore per traduttori e interpreti di Forlì
www.unibo.it/Annuari/Annu9901/Indice/parte5/P5s5b-14.htm
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE
Corso di laurea in Scienze della Comunicazione
http://scfor2s.univ.trieste.it/scfor/info_taylor1_2002.htm
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE
Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori
www.sslmit.univ.trieste.it/
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI UDINE
Corso di Laurea per Traduttori e Interpreti. Laurea specialistica:
Traduzione specialistica e multimediale
http://utenti.lycos.it/tradu/iv_seminario.html
Italia – Istituti privati
ENAIP ONLUS, LUCCA
Corso specialistico per traduttori-adattatori di dialoghi
www.lunet.it/enti/enaip/sitoweb/index.html
ISTITUTO SAN PELLEGRINO, MISANO ADRIATICO
Laurea in scienze della mediazione linguistica
www.istitutosanpellegrino.com/
LIBERA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “SAN PIO V”, ROMA
Corso di laurea in Traduzione e Interpretazione
www.luspio.org
Altri corsi di formazione:
www.dams-roma3.it/display.php?sez=2&id_path=1
www.ivodepalma.it
http://server-nt.provincia.fi.it/laforsoc-dati/riconosciuta/
attric-enti.asp?e=33&a=2005
Tantissimi film che vediamo e amiamo, forse la maggio
r parte, sono stranieri. Eppure
una parte importante di queste opere che ci hanno tanto
una manomissione importante prima di andare sul grandecolpito e coinvolto subiscono
traduzione dei dialoghi. Ma come avviene questa traduzioschermo nelle nostre città: la
ne? E come fanno i doppiatori
a sovrapporre perfettamente la loro voce al movimento
nel lavoro particolare, delicato, fondamentale e spesso labiale degli attori? La risposta sta
miscono
sciuto del dialoghista,
colui che “di fronte a una moviola o a un monitor, fotogra
traspone, elabora, riscrive e sincronizza sui movime mma dopo fotogramma, traduce,
battuta per battuta, il dialogo originale”, così si leggenti delle labbra, parola per parola,
l’associazione dei dialogisti italiani. Il risultato finale del sul sito dell’AIDAC, (www.aidac.it),
dialogo appunto, sarà un testo completamente riscrittolavoro del dialoghista, il nuovo
si fa a diventare dialoghista? Il ruolo è insieme diverten chiamato “adattamento”. Come
intreccia con il lavoro del traduttore e con quello finale te e di grande responsabilità, e si
del doppiatore. Per fare questo
mestiere bisogna avere competenze eterogenee, conosce
re le lingue straniere, ma la cosa
più importante è avere una proprietà di linguaggio
flessibilità, capacità di ritmo narrativo, oltre al fattostraordinaria, ricchezza di termini,
che bisogna conoscere la dizione
corretta delle parole. I corsi di formazione non sono
più di tipo universitario. Ma c’è qualche professionista tanti purtroppo, e sono per lo
che mette a disposizione la propria
esperienza, e non mancano alcuni enti privati che gestisco
no corsi (con buona possibilità
di poter usufruire di finanziamenti comunitari). L’attore
Ivo de Palma del teatro Eikon di
Torino, lascia on line moltissime informazioni sul mestiere
di
dialoghista e doppiatore
(www.ivodepalma.it) e organizza lezioni. “L’adattamento
vera e propria mission impossible, per altri un traguard - scrive de Palma - è per molti una
accettare la sinonimia fra tradurre e tradire, e a patto o non così proibitivo, a patto di
degni di un vero e proprio autore”. Tornando ai corsi, di tradire con gusto e raffinatezza
Tra quelli professionali, ad esempio il corso di base quelli universitari sono tutti pluriennali.
di Ivo de Palma dura in genere tre
mesi, al ritmo di un incontro a settimana di almeno 90
aprile partirà un corso della durata di un anno organiz minuti. A Firenze invece, proprio ad
dalla provincia (in grado quindi di rilasciare l’attestato zato dall’istituto Cavour, riconosciuto
comunitario). Altro modo per inserirsi professionalme di qualificazione spendibile a livello
nte nell’ambiente è la scuola di
interpreti.
N.d.t., la nota del traduttore
Se è vero che il traduttore e l’adattatore sono ruoli che
rimangono di solito in ombra,
c’è un sito Internet dedicato solo a queste professioni:
E’ una rivista letteraria diretta da Dori Agrosì, traduttri lanotadeltraduttore.it.
ce dal francese e dallo
spagnolo. Ed è incentrata sui commenti che i tradutto
cinema e teatro fanno sui propri lavori. Inoltre la rivistari e i dialogisti di
mensile di novità letterarie straniere, una rubrica nominacontiene una rassegna
spazio agli scrittori che scrivono in una lingua differen ta migrazioni, che dà
da non perdere per chi fa questo mestiere o si vuole te dalla propria. Altro click
del cinema è il vocabolario on line dei ruoli cinemaavvicinare alle professioni
tografici. Alla voce
dialoghista scopriamo che in italiano vengono indicati
ruoli differenti, distinti bene nella lingua inglese. C’è con questo termine due
che assiste gli attori nelle parti parlate, correggendo il dialogue coach, colui
eventuali errori di pronuncia
e accento, e il dialogue director, colui che invece fa
garantendo il rispetto dell’edizione originale, adattan l’adattamento del testo,
do
i nuovi testi ai movimenti
labiali dell’attore, tenendo conto anche di diversità e
peculiarità linguistiche
56 di GIULIANO CANGIANO
fenomeni bazar 03 2005
www.bazarweb.info
codice aperto!
Quando un hackmeeting fa primavera e gli strip si fanno ragionati
Si librano già le prime rondini e i nostri neuroncini iniziano a
sgranchirsi: c’è aria di primavera e sentore di un bel marzo,
da passare tra i profumi inebrianti dei liberi saperi, i dolci petali
dell’autoinformazione e al tepore della comunicazione mediattiva.
Come al solito sorseggiando buona musica e concedendoci una
sana riscoperta di bel cinema. Iniziamo giù dal nord per la settimana
densa e cremosa della tappa milanese del KAOS tour. Ecco
kaoticamente detto di che si tratta: una combriccola di smanettoni,
attivisti e mediattivisti, scrittori creativi e poeti del codice hanno unito
forze e belle idee x dare vita a una sfilza di iniziative itineranti atte a
disvelare ad aficionados e profani la bella perla del codice aperto.
E’ il fascino dell’hacking, inteso come arte e pratica dell’aprire i
codici delle cose, delle menti, delle persone, delle situazioni e dei
progetti: mostrare un codice (come meccanismo e sorgente del
reale) ha il suo massimo e più nobile scopo nella condivisione, nella
manipolazione, nell’interazione tout court. Il dibattito, da quanto
si evince, sarà serrato, dislocato tra 3 diverse sedi, coinvolgerà
autonomie digitali, comunità scriventi, aperitivi e quattro salti di
riflessione (che non possono mancare), tutto chiaramente copyleft
e sotto licenza delle comunità creative. Questo e tutto il resto
avverrà tra il 3 e il 10 marzo tra il Reload (in via A. della Pergola, 5),
l’acKme (in via Confalonieri, 10) e l’XXY (in via Bianchi d’Espinosa),
chiaramente a Milano, ma per il programma dettagliato vi rimando
all’altro web tra le pagine di http://kaostour.autistici.org, sempre che
voi siate gente radicale con estrema voglia di essere connessa!
(Come recita lapidario l’header del sito). Giusto per saperlo, nella
stanza dei bottoni stanno quelli di autistici, inventati, isole nella rete
e invidia.net.
http://reload.realityhacking.org
http://xxy.realityhacking.org
http://ackme.lastecca.org
http://www.chainworkers.org
http://reload.realityhacking.org/detail.php?cat=3&subcat=kao
stour
Socialità in gonnella
Quest’anno, rinunciando a maschioni in déshabillés e disertando le
solite folle urlanti da “Festa delle Donne”, l’8 marzo si incontrano a
Viareggio per discutere di Procreazione Medicalmente Assistita
in vista dei prossimi referendum in merito. L’appuntamento è al
C.R.O. Darsene (in via Coppino) e a fine serata ancora uno spunto
cinematografico a tema con la proiezione della pellicola “Mobbing” di
Francesca Comencini.
Circolo Iskra (che promuove la serata) http://circoloiskra.freeweb.s
upereva.it
Torino Torino Torino
12 marzo al C.S. Gabrio di Torino (in Via Revello,3, zona Cenisia / San
Paolo): si esibiranno gli storici Fleurs du Mal, ancora in piena attività
di concerti in giro per l’Europa, col loro solito meltin’pot musicale fatto
dopo più di vent’anni di carriera e diverse centinaia
dedicata su Vitaminic (http:
di funk, rock, blues, swing, R&B e chi più ne ha più ne metta. Per sentirne di più volate sulla pagina a loro
//stage.vitaminic.it/main/fleurs_du_mal/all_tracks/) e aspettatene a breve il DVD.
C.S. Gabrio http://www.ecn.org/gabrio/
na cinema in originale
Rasseg
una bella rassegna di
Durante tutto il mese ogni martedì siete invitati al C.S.A. Barattolo (Via dei Mille 130a ) di Pavia per assistere a
cinema di un certo spessore con pellicole in lingua originale e film recuperati nelle versioni non censurate
L’angelo sterminatore di Bunuel a L’inquilino del terzo piano di Polanski.
C.S.A. Barattolo http://www.ecn.org/barattolo/
con titoli che vanno da
media: anticipazioni
Free
anticipazioni!!) e il 2 di
E il cerchio si chiude con una tre giorni di comunicazione libera e gratuita a cavallo tra il 31 (quindi siamo in ambito
te battezzata Free
aprile che riprende le tematiche trattate qualche paragrafo più su (tra comunicazione e mediattivismo) significativamen
seconda release workshop,
Media Days (II). Stando a quanto già successo nel corso della prima edizione, si prevedono anche per questaCircolo A.R.C.I. Island (in
incontri e braintwisting di riflessione sul ruolo dei media nella società moderna. Questo è quanto da Perugia: al
via Magno Magnini).
Curiosate su http://www.oziosi.org/
ci siracusani
Anarchi
e Anarchia nella loro città
Chiudiamo con una scadenza: gli anarchici ragusani scelgono di organizzare una tappa della Biennale Arte
oneri e onori della
e chiamano a raccolta i creativi siciliani, ai quali, nel rispetto di un’ottica antigerarchica e d’autogestione, lasceranno la tensione verso
gestione degli interventi artistici. Le linee guida dell’evento sono “il gusto dell’Azione Diretta, l’aspirazione alla Libertà,
operano con spirito
l’Utopia. La biennale di arte e anarchia vuole fare emergere e mettere in contatto una rete di persone che o come puro fatto estetico
libertario nel campo dell’arte, completamente al di fuori dei circuiti commerciali. L’arte come decorazione
coltivare visioni”.
bisogna
deserti
Nei
non ci interessa. Nessun controllo, nessuna censura, niente premi, niente vincitori, zero assessori.
Ragusa.
Le adesioni dovranno giungere entro fine mese presso la Società dei Libertari, via G.B. Odierna 212 – 97100
III Biennale Arte e Anarchia (Ragusa) http://www.biennalearteanarchiarg.tk
E se vi rimane tempo vi invito tutti quaggiù in Trinacria a raccogliere fiori freschi e fare i primi bagnetti al mare!!
www.bazarweb.info
bazar 03 2005
net di valeria cecilia 57
Nomix.it
,
per ridere, fare business o dare un nom
e a un figlio…
Un sito per trovare i nomi più original
i, ma anche quelli buffi, ridicoli o
imbarazzanti. O per dare il nome vincente
alla propria impresa
Quando
è andato
on
line
nel 2001,
eravamo
già nell’era
del
crollo
della
new
economy, ma
di nomix.it la
stampa
non
ha rinunciato
a
parlare
diffus amen te.
Perché il mondo
dei nomi è un
universo
di
curiosità in cui
è facile perdersi,
soprattutto
tra
i sentieri di mille
risate. Per avere
un’idea basta sapere
che navigando su
nomix.it si può fare
la conoscenza di Felice
Mastronzo, spettabile
cittadino italiano, o
della
signora
Perla
Madonna, di Scheda
Bianca, di Parmi Gino,
di Cacco Lino o ancora,
perché no, di Cocco Lino.
Altro aspetto poco noto
dei nomi è quello hard, come saprà bene la
signora Capezzoli Rosa o la sua collega Usala
Benedetta Daniela.
Ma anche le attività imprenditoriali non sempr
e hanno nomi
proprio rigorosi. “Chetecemetto” è per esemp
io una paninoteca
di Roma, mentre “Last travel” è un’agenzia funebr
e di Napoli. Ma
al di là dello scherzo e del ridere, nomix.it ha anche
degli aspetti
molto utili. Ad esempio, per chi è in attesa di un
bambino, e deve
sceglierne il nome, c’è il servizio di baby namin
lo staff di nomix.it propone gratuitamente una g, con il quale
completa di significato. E lo stesso si può chiede rosa di 6 nomi
cane, gatto, furetto, coniglio ecc. (servizio di petre per il proprio
naming). Infine
ci sono servizi ad hoc per le aziende che devono
nome o quello di un prodotto. E qui c’è da fare scegliere il proprio
molta attenzione:
per chi non fosse ancora convinto che quello del
nome non è un
particolare secondario, “basta pensare che
al mondo ci sono
tre grandi multinazionali che si occupano di brandi
ng e che per
dare un nome possono chiedere sino a 30mila
euro!”, ci racconta
Alessandro Magnino, uno dei tre ideatori del proget
interessati al business andate su www.nomixpr to. Se siete
ofessional.it.
“Sicuramente - ci racconta Alessandro – la parte
ludica di nomix.it
è la più divertente (una mailing list di 100mila iscritti
!), per questo,
per la gioia di tutti gli amanti dei nomi, anticip
uscirà un libro con la raccolta dei nomi più strani iamo che ad aprile
presto sarà lanciato www.cognomix.it, grazie almai sentiti!” Inoltre
quale per fare la
ricerca genealogica della propria famiglia non sarà
più necessario
girare per mezzo mondo!
Liberacultura.it, per scaricare gratis (e
legalmente) libri
Il proget
to Libera Cultura ambisce a organizzare un
grande
catalogo on line di libri e materiali editoriali di vario
con alcuni volumi già pubblicati in formato cartac tipo. Iniziando
eo da Stampa
Alternativa (www.stampalternativa.it), tutti i
materiali saranno
rilasciati sotto “licenze libere”, sotto Creative Comm
lanciate in USA nel Dicembre 2002 dall’ omonim ons, le licenze
profit guidato dall’avvocato Lawrence Lessig, o consorzio nonLibera, in uscita presso Apogeo Editore (www.autore di Cultura
apogeonline.com).
Il primo volume disponibile
sarà
Il
maratoneta,
di
Luca
Coscioni:
la
storia del Presidente dei
Radicali Italiani, malato
di
sclerosi
laterale
amiotrofica
che
parla
grazie al sintetizzatore
di un computer e che ha
trasformato il proprio
“caso umano” in un
“caso politico” di lotta
per la libertà di ricerca
scientifica.
www.liberacultura.it
Il digital divide?
Un problema
in via di
risoluzione
L’osservatorio europeo
Eurostat assegna dei
buoni voti all’Italia per
quanto
riguarda
la
diffusione dell’accesso
a Internet e lo sviluppo
della banda larga: i dati
2003 indicano che il
42 per cento delle
abitazioni
dispone
di una connessione
alla rete contro il 41
per cento della media
europea. In testa,
in questa classifica, ci sono la Danimarca (64 per cento),
l’Olanda (59) e il Regno Unito (55).
E’ arrivato un nuovo e-mag sull’arte
elettronica
Cultura e arti delle tecnologie elettroniche ora sono tutte
riunite in un magazine digitale. Un’entità virtuale costituita
da professionisti, comunicatori e artisti a loro volta
rappresentanti di piccole o grandi community di persone in
Rete. Community come Artificialia, AHA, Basebog, Otolab,
Invideo, Arcnaut, 48ore, sono tra gli autori dei contenuti. E non
è un caso che l’apertura della pagina in cui si spiega il concept
del progetto sia una citazione di Derrik de Kerckhove (http:
//ddk.unimc.it) filosofo attivo da anni nella ricerca delle forme
di comunicazione e di connettività attraverso gli strumenti
digitali: “Tutte le cose che avvengono sullo schermo di un
computer avvengono simultaneamente nella nostra testa.
Cognitivamente siamo quindi accelerati al punto da crearsi
una corrispondenza tra i nostri oggetti mentali e gli oggetti
digitali”
www.digicult.it
58 di guido dolara
noi bazar 03 2005
Vado a vivere
in cantiere!
www.bazarweb.info
E’ la nuova tendenza in Europa.
Utilizzare vecchi cantieri navali,
canali industriali, porti fluviali
e marini per ricavare spazi
abitativi moderni e cool
Vivere sull’acqua è una ispirazione perenne degli abitanti delle
grandi città
europee. Immersi nell’industriosità cittadina e sempre lontani dalla
campagna,
aspiriamo a guardare l’acqua che scorre per ricordarci il flusso
natura che continua a vivere sotto i nostri tappi di cemento. Se della vita, la
investimento sicuro, basta guardare a una grande città, trovare unosi vuole fare un
sull’acqua da rimettere a nuovo, e poi sperare che segua l’esempio spazio industriale
di Londra,
Göteborg, Parigi.
Le città industriali d’Europa hanno sempre fatto uso dell’acqua
con il mondo per esportare prodotti e importare materie prime per collegarsi
(per lo più dalle
colonie). Oggi, la manifattura degli oggetti si svolge raramente in Europa
e le nostre
città vivono soprattutto di servizi. Abbondano quindi aree industriali
dismesse da
rigenerare dove creare spazi urbani moderni a mano libera.
London- Docklands
La rigenerazione portuale europea per eccellenza è quella dei Docklan
ds, exporto di Londra. Nel 1800 questo era il porto più grande del mondo
per oltre 10 chilometri lungo canali, magazzini, banchine, fabbriche e si estendeva
nord del Tamigi, a est del Tower Bridge. Nella seconda metà del ‘900e cantieri sulla riva
il porto ha perso
di importanza, fino a che negli anni ottanta il governo ha deciso di rigenerar
e tutte le
aree dismesse e creare un nuovo polo finanziario che facesse concorre
il tradizionale centro finanziario di Londra. Dall’ apertura del grattacie nza alla City,
lo più alto
di Inghilterra su Canary Wharf (il Molo del Canarino, www.canarywhar
nel 1991 i Docklands sono cresciuti senza sosta. Ora Canary Wharf f.co.uk)
è una
foresta di grattacieli che ospita alcune delle banche di investim
ento più ricche
e prestigiose del mondo. Il quartiere finanziario nuovo di zecca sembra
città piovuta dall’ alto all’improvviso. Però se si guarda bene si riconosc quasi una
ono tutte
le tracce del vecchio porto, dai canali che dividono i grattacieli,
strade presi dai vecchi attracchi, alle obsolete strutture industriaai nomi delle
ospitano bar e ristoranti (da notare in particolare la passeggiata di li che oggi
oltre il ponte pedonale galleggiante progettato da Future Systems). bar e ristoranti
Inoltre, i vasti
quartieri abitativi sorti nelle vicinanze per le decine di migliaia di impiegat
i del centro
finanziario sfruttano il tema post-industrale, facendo uso di mattoni,
spazi loft e grandi
vetrate.
Göteborg- Eriksberg
A Göteborg, seconda città svedese, gli ex cantieri navali di Eriksber
g sono
diventati una zona di sviluppo urbanistico e sperimentazione architett
sovrasta il vecchio arco di ingresso dei cantieri, mantenuto a testimononica. Li
ianza del
passato industriale del quartiere. La zona è in pieno sviluppo, ma
sul lungo fiume fanno capire quale sarà il volto della zona. I palazzi già le nuove case
utilizzano i temi portuali e sfruttano le vecchie strutture industriali persulla banchina
design abitativo moderno e comodo in tipico stile svedese. Göteborgdare vita a un
dall’estuario del fiume Göta che la taglia a metà e Eriksberg è sul lato è attraversata
centro. Però l’acqua gelata che divide le due sponde non è mai stata opposto al
ostacolo, anzi come mezzo di comunicazione, e frequenti servizi di vista come
autobus fluviale
collegano Eriksberg al resto della città. La città di Göteborg è da sempre
di grande industria e navigazione ed è naturale che i nuovi progetti luogo
rispettino
questo patrimonio.
Paris-St Martin
A Parigi, il canale ottocentesco di Saint Martin parte dalla Senna
accanto alla
Bastiglia in direzione di Piazza Stalingrado e della città scientifica della
Originariamente costruito per il traffico su chiatta verso i quartieri Villette.
industriosi
del nord, ha vissuto un lungo periodo di disuso ed è anche stato parzialm
ente
interrato. Oggi, rappresenta una delle passeggiate più piacevoli
della capitale
francese, mentre case e negozi che si affacciano sull’acqua diventan
esclusivi. Si consiglia il tratto tra la Rue du Faubourg du Temple e la o sempre più
Place Raoul
Follerau, particolarmente sul Quai de Valmy, dove i ponticelli sul canale
e le chiuse
offrono una vista romantica profondamente parigina. Sul Quai da
popolarissima libreria di arte e grafica Artazart (www.artazart.co notare la
di arredamento, vestiario e oggestica kitch, nonchè ristorante e m) e il negozio
caffè Antoine
et Lili (spiritosissimo il sito, www.antoineetlili.com). Il tratto del canale
vicino alla
Piazza Stalingrado è ancora degradato, ma proseguendo ancora a
nord sul Bassin
de la Villette il canale si slarga e offre uno spazio aperto popolarissimo
tra i parigini in
primavera e estate.
60 di cristiana scoppa
migrazioni bazar 03 2005
Africa nelle mani
di
e neichepie
suona e che danza, l’Africa del
L’Africa
djembé e del balafon, l’Africa dei ritmi che
fanno muovere il corpo e riempiono l’anima.
Quest’Africa ha trovato casa (e famiglia). In Italia
questa è la
Se c’è una cosa che caratterizza l’Africa, nel luogo comune così come nella realtà,si dice. Ma è
danza. Saper ballare è una dote istintiva, innata, una questione di struttura fisica,vita quotidiana
soprattutto uno degli elementi più significativi della cultura tradizionale e della e di corpo
del “continente nero”. In Africa si danza con anima e corpo, per il benesser
“parti”
e anima: non esiste alcuna scissione, o contrapposizione tra queste duecome una linea
dell’essere umano. E mentre la danza occidentale, classica, considera il corpoleggerezza di salti
flessuosa ed elastica, apparentemente priva di peso e tendente verso l’alto nella
trae l’energia
e piroette, nella danza africana il corpo è saldamente ancorato alla terra, dalla qualetesta catturano
e la forza che dà pulsazione al movimento. Gambe, braccia, torace, bacino, spalle,to che viene
i diversi ritmi delle percussioni in maniera autonoma, dando vita a un movimendi studio, pratica,
definito “policentrico”. E che sempre più affascina gli occidentali. Un itinerarioil quale chiunque
e divertimento, che trova eco nella moda, nell’arredamento, nel design, dentro
può trovare il suo spazio.
Madrigal e Bruno
Ritmi e danze afro è l’associazione fondata a Torino dai fratelli Katina Genero
africani in Italia e
Genero, ballerina lei, percussionista lui, tra i primi a “importare” danze e ritmi
nel bel libro
a promuoverne lo studio e la divulgazione. Katina ha raccontato la sua esperienza
la scuola di danza
Tubab. Una danzatrice sulla via dei tamburi (edizioni Ananke, 1999). Comprende Company. Per
Mamadanse, il Bruno Genero Percussioni Ensemble e la Kaidara Dance
.
quest’ultima sono in programmazione audizioni in vista del nuovo spettacolo
Info: www.afro.it
spazio per la
Sempre con la direzione artistica di Katina Genero è nato a Milano un nuovo ta tradizioni in
promozione delle tradizioni culturali africane, e non solo. Si chiama Mamiwa
movimento.
Info: www.mamiwata.it
culturale
Per chi voglia studiare le percussioni, un altro contatto a Trieste è l’Associazione
organizza uno
Mamaya fondata dal jazzista e percussionista Paolo Galimberti. Il 7 e 8 maggio
presso
stage di Bruno Genero, il maestro con cui lo stesso Galimberti si è avvicinato al djembé,
l’Auditorium Casa della musica.
Info: www.mamaya.it
Gaiarine
Africa Chiossian, che in lingua wolof significa tradizione e cultura, ha sede a (prossima partenza
(Treviso). Organizza corsi di danza e percussioni, spettacoli, viaggi in SenegalDonà di Piave.
programmata: dal 4 al 18 agosto). Corsi di danza a Pieve di Soligo, Istrana e San
Info: www.phenixnet.it/africachiossan/chisiamo.htm
è il nome
Dambà, che in lingua malinké indica la sponda del fiume e una tipica danza nuziale,
i anche a Gorizia e
scelto per questa associazione con sede a Trieste. Corsi di danza e percussion Bruno Genero.
Monfalcone. Il 5 e 6 marzo ospita nella sua sede uno stage di percussioni con
Info: www.damba.it
Moussa Lô,
Afrodanzalo, è la scuola di danza e percussioni fondata a Reggio Emilia da
Per l’estate
coreografo e musicista originario del Senegal che ha collaborato anche con Jovanotti.
2005 ha in preparazione il Festival Africhenere.
Info: www.afrodanzalo.it
occidentale,
FarafinaRitmi (Ritmi della terra nera in lingua malinké, etnia prevalente nell’Africa
a Roma dal 2001.
ben al di là dei confini nazionali) è innanzitutto una compagnia di danza attiva
46/A, ma in
I corsi di danza si svolgono presso l’Associazione Culturale Danza di Via E. Cecchi
alcune scuole elementari su misura dei più piccoli.
Info: www.farafinaritmi.org
per l’associazione
Giguy significa andata, wassa significa ritorno. Giguywassa è il nome coniato
a indicare
fondata dall’ivoriano Alain Nahi Franck e dal burkinabé Souleymane Dembele a Firenze,
Oltre alla
lo scambio costante tra Italia e Africa che la danza e la musica rendono possibile.
compagnia di danza e percussioni, corsi presso l’Associazione Fiesolana 32.
Info: www.giguywassa.com
danza africana a
Mousy World Music sintetizza la poliedrica attività di Barbara Musi: corsi di
nelle scuole
Roma, stage di danza e percussioni con visiting teacher, danza africans per bambini
fonte”: prossimo
elementari e medie, viaggi in Senegal e Guinea per imparare ritmi e passi “alla
a musicale
appuntamento lo stage con il maestro Fadouba Oularé dal 4 al 18 aprile. E poi un’agenzi
per promuovere gli artisti africani in Italia.
Info: web.infinito.it/utenti/a/afrodanza/
www.bazarweb.info
Sono disponibili per stage di danza e percussioni gli artisti africani, e
non solo, che insieme a Peppe Ska (Giuseppe Scaringi) hanno dato vita
a Perugia all’associazione Namu, che ha al suo attivo due spettacoli
multietnici: Ecoute e Africa.
Info: www.namupercussioni.com
Il mosaico Arti Danze Culture non propone solo danza africana
con musica dal vivo, ma anche pizzica, tarantella, tango, hip hop,
danza del ventre, yoga e shiatsu. Nel segno della contaminazione, a
Milano, via Giulio Romano 11.
Info: www.ilmosaicodanza.it
Tutti i sabato dalle 16 alle 17 si può imparare a suonare il djembé
gratuitamente con il Baolab, cioè il laboratorio di percussioni africane
del gruppo Baobab al CSOA Ex SNIA Viscosa, via Prenestina 173 a
Roma. Per il resto il gruppo organizza serate, concerti, performance.
Prossimo appuntamento l’11 marzo alle 22 al Villaggio Globale (ex
Mattatoio), sempre a Roma.
Info: www.percussionibaobab.it
Sinitha è il nome di un gruppo nato in Italia ma pensando al
futuro del Burkina Faso, il paese da cui provengono buona parte
dei percussionisti e ballerini che lo hanno creato. I proventi
degli spettacoli e stage che organizzano sono infatti destinati
alla realizzazione di un Centro per l’apprendimento dell’arte e
dell’artigianato tradizionale in Burkina Faso.
Info: www.sinitah.com
Toubab in Africa occidentale sono i bianchi. Bianchi o per l’esattezza
rosa, perché sotto il sole cocente dell’Africa la pelle si arrossa
immancabilmente. Tamtamtoubab è un giovane gruppo romano
tutto dalla pelle chiara. Non insegnano, ma suonano nel centro Italia.
Info: www.tamtamtoubab.com
Tutto senegalese invece il gruppo I tamburi di Gorée, dal nome
dell’isoletta di fronte a Dakar dalla quale, tradizione vuole, partivano
le navi degli schiavi dirette verso l’America delle piantagioni.
Spettacoli, stage e corsi di percussioni.
Info: digilander.libero.it/tamburi2002
Il portale del djembé in Italia con un calendario di eventi, stage,
corsi (anche di danza), aggiornati mese per mese su www.djembe.it.
bazar 03 2005
www.bazarweb.info
gender di giulia premilli 61
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ranin
sgceantt
d
e
r
is
m
o
edra
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Tra Symposium, congressi, concorsi e convegni il transgend
erismo
ha molto da insegnare. E da imparare.
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Vent’anni di Arcigay
La fortunata coincidenza vuole che questo Congresso
cada proprio nell’anno del ventennale della nascita
dell’Associazione
“Il 4, 5 e 6 marzo 2005 – spiega l’organizzazione - sarà
l’occasione di ricordare e celebrare i passi compiuti in
questi vent’anni di attività. Un congresso che vedrà la
più ampia partecipazione territoriale nella sua storia,
dato che Arcigay non ha mai avuto così tanti circoli
locali” (36 politico-culturali e 57 ricreativi).
11° CONGRESSO ARCIGAY - BOLOGNA 4-5-6 MARZO
2005
Video Queer
Si è aperta la Terza Edizione Video Queer, Concorso
Video a tematica gay lesbica transgender. I video
selezionati saranno proiettati a maggio 2005 durante
il
Florence Queer Festival.
La manifestazione è organizzata da Ireos, Centro
servizi autogestito della comunità queer di Firenze, in
collaborazione con il Portale Giovani del Comune di
Firenze e con Eventi s.r.l.
info: 055216907
Chat-mania!
Orsi, orsetti, cacciatori, muscle bears, manzetti, amanti
delle chat (e non) è aperta la caccia nella prima serata
“Super Chat”, giovedì 3 marzo 2005. Al Picasso, in via
di Monte Testaccio 63, Roma. La festa inizierà alle 20.30.
Info: Giulio 3398679761 - [email protected] Walter
3403676617 - [email protected]
La nostra passione? Il trekking
Per parlare “gender” arriva l’Univers
Grazie all’Università del Minnesota si terrà ità del Minnesota!
Harr y Benjamin International Gender a Bologna, dal 6 al 9 aprile, il XIX Biennal Symposium
association (con raccolta abstracts entro
conferenza ad alti livelli che appr
marzo), una
medico, sociologico, etico e politico. ofondisce le tematiche gender dal punto di vista
trattato il tema gender articolato in dieci L’invito è rivolto a tutti i professionisti del settore che abbiano
punti:
•
Promozione della salute sessuale
•
Apprendimento delle altre culture
•
Abbandono dei vecchi preconcetti
•
Accesso alle adeguate cure mediche
•
Adeguata istruzione professionale
•
Promozione di una ricerca pulita
•
Cessazione di tutte le discriminazioni
•
Modifica delle leggi sulle politiche social
•
Evoluzione del punto di vista religioso i
•
Promozione della tolleranza sociale sulla
diversità
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Sci.g.milano è un gruppo di sciatori omosessuali uniti
dalla passione per lo sci e le escursioni in montagna.
Prossime escursioni: 5 marzo 2005 alla Chiesa di
Valmalenco, Sondrio e il 19 marzo 2005 alla Thuille,
Aosta.
Info: www.scigay.it oppure 3289051559 Massimo
8 Marzo tutte in piazza
“Protagoniste sempre, non solo per un giorno - Il
lavoro delle donne”. Come negli anni precedenti, Città
Provincia di Torino, e la Consigliera di parità provinciale, e
intendono organizzare in occasione dell’8 marzo una
manifestazione di piazza, richiamando in particolare
l’attenzione agli aspetti riguardanti l’impegno lavorativo
delle donne a tutti i livelli, le possibili problematiche e
valenze positive, valorizzando la voce delle donne e le
ricchezza dell’associazionismo femminile torinese. la
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•
Sette invece i temi che hanno fatto da filo
la spinta progettuale per l’incontro di Bologconduttore nell’ultimo simposio e che hanno dato
•
Le questioni generali sul transgenderismo na:
descrivendo il follow-up del cambiamen
sesso
to di
•
Le tematiche riguardanti le cure med
iche
per
i
gend
er,
inclus
i rischi ed effetti
collaterali, descrivendo le strategie preventive
•
Le tematiche aggiornate nell’ambito endoc per questo tipo di soggetti
rinolo
gico,
nella
gestio
ne
medic
a e nella terapia
ormonale
•
Le tecniche di chirurgia aggiornate nelle
opera
zioni
donn
a/uom
o
e
uomo
/donna
•
Le tematiche etiche e legali confrontando
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•
Il fenomeno transgender dal pazienti e strutture preposte agli interventi
punt
o
di
vista
epid
emio
logico, storico,
antropolo����
gico, psichico, legale, socio
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•
L’identificazione e la diagnostica dei disord logico e biologico
ini
d’ide
ntità
di
sesso
in
bamb
L’org
anizzazione è a disposizione presso l’agen
ini e
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zia Emilia Viaggi allo 051235993, la adolescenti
dottoressa Cristina Meriggiola
referente è la
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GLBT
Fede e omosessualità
Si terrà dal 4 al 6 marzo a
Reggello (FI) il convegno “La
sfida ecumenica che l’omosessualità rappresenta
per le chiese cristiane”. Il seminario di studio è stato
organizzato dalla Rete Evangelica Fede e Omosessualità
attiva da molti anni nella ricerca e approfondimento dei
temi teologici relazionabili all’omosessualità. La sede
dei lavori sarà Casa Cares un centro studi della Chiesa
Valdese. Per l’occasione saranno presenti relatori
provenienti dalle diverse confessioni
cristiane.
Info: CASA CARES via Pietrapiana, 56 Regello (FI)
tel:
055865 2001 - [email protected]