east10_Election monitoring

annuncio pubblicitario
Election Monitoring è un osservatorio mondiale sulle urne elettorali. Una guida che, volta per volta, porterà a conoscenza dei risultati e delle
strategie elettorali di Paesi ai quali i media occidentali non fanno da cassa di risonanza. Il tutto corredato da un quadro di sintesi sulle condizioni socio-economiche, oltre che politiche, dei Paesi presi in esame
a cura di Marco Montanari
Grazia Neri_AFP
ELECTION MONITORING
UNGHERIA
Negli anni recenti l’Ungheria ha colto numerosi traguardi socio-economici: una forte crescita dell’economia nazionale, una evoluzione positiva del debito pubblico, un costante afflusso di investimenti esteri e, nel
maggio 2004, l’ingresso a pieno titolo nell’Unione
europea. A far da contraltare a questi brillanti risultati
sono tuttavia il crescente deficit delle partite correnti e,
soprattutto, il disavanzo di bilancio, giunto nel 2005 al
6,5% del Pil. Le autorità di Budapest sono chiamate a
ridurlo al 3% entro il 2008, perseguendo contemporaneamente una politica di riduzione graduale dei tassi
di interesse. Tali obiettivi sono considerati indispensabili per l’accesso dell’Ungheria all’euro entro il 2010.
Il clima politico, peraltro, è andato peggiorando, con
un inasprirsi delle polemiche tra il centrosinistra e l’opposizione di centrodestra, e l’emergere di posizioni
nazionaliste e antieuropeiste.
■ Per che cosa e come si vota
I cittadini ungheresi maggiorenni e con residenza in
patria hanno rinnovato, il 9 e 23 aprile, l’Assemblea
nazionale (Országgyılés), massimo organo della
repubblica parlamentare ungherese.
Il sistema elettorale è un ibrido tra maggioritario e proporzionale. Dei 386 deputati complessivi, 176 sono
eletti in collegi uninominali con sistema maggioritario a
due turni: nel caso in cui un candidato non ottenga la
maggioranza assoluta al primo turno, si presentano al
ballottaggio tutti i candidati che abbiano ottenuto
almeno il 15%, e risulta eletto chi ottiene la maggio-
_Dalle urne ungheresi è uscito un risultato che è stato
una riconferma per il governo uscente. Il premier Gyurcsany potrà contare nella nuova camera su 210 voti rispetto ai 176 dell’opposizione
ranza semplice. Al primo turno deve votare almeno il
50% degli elettori iscritti nel collegio, soglia che scende al 25% al secondo turno, pena la ripetizione del
voto.
Vi sono poi 20 grandi collegi plurinominali che eleggono 152 deputati con sistema proporzionale e voto di
lista. Accedono alla ripartizione dei seggi – basata sul
quoziente elettorale semplice – tutti i partiti che abbiano superato lo sbarramento del 5%. Il quoziente elettorale si calcola dividendo il numero dei votanti per i
seggi da assegnare; ogni partito ottiene quindi un
numero di seggi corrispondente al rapporto tra voti di
ELEZIONI LEGISLATIVE DEL 9 E 23 APRILE 2006
partiti
Mszp
Szdsz
Candidati congiunti Mszp-Szdsz
Fidesz-Kndp
Mdf
Somogyért
Totale
Fonte: Valasztas.hu
62
voti
%
2.336.705
351.612
/
2.272.979
272.831
/
5.408.050
43,21
6,50
/
42,03
5,04
/
100
collegi
uninominali
I turno
2.175.316
340.750
154,616
2.269.244
238.570
9.457
5.403.691
L’UNGHERIA IN CIFRE
ELECTION MONITORING
superficie 93.030 kmq
capitale Budapest (1.700.000 ab.)
popolazione, 2006 9.981.334
gruppi nazionali ungheresi (92,3%), rom (1,9%), altri (5,8%)
Szdsz di Gabor Kuncze. Il centrosinistra era reduce
dalla sconfitta alle europee del 2004 e dalla vittoria nel
religioni cattolici 54,5%, protestanti 19,9%, altri e atei 25,6%
referendum per l’estensione della cittadinanza a tutti
lingue ungherese
gli abitanti di origine ungherese dei Paesi confinanti,
valuta 1 fiorino = 0,0038 ? (18/05/2006)
una misura perorata dal centrodestra che l’esecutivo
prefisso telefonico internazionale +36
ha duramente criticato. L’Mszp è fautore di una linea
dominio web .hu
liberalsocialista, europeista e di apertura al libero mercato. L’Alleanza dei giovani liberali-Unione civica
Fonte: Cia, Wb, Ecb
ungherese-Fidesz-Mps, sconfitta di misura nel 2002,
L’UNGHERIA E LE LIBERTÀ
si è presentata agli elettori forte del 47,4% ottenuto alle
pena di morte abolizionista
europee e della tradizione ungherese, che ha visto
indice dei diritti politici 1
sempre sconfitti i governi in carica. L’originale piattaindice delle libertà civili 1
forma liberale della Fidesz ha lasciato il posto, in anni
status paese libero
recenti, a posizioni conservatrici e nazionaliste, caratvalutazione del voto da parte degli osservatori internazionali n. d.
terizzate da critiche alle istituzioni europee e all’aperNota: i punteggi variano da 1 (massima libertà) a 7 (assenza di libertà)
tura del Paese all’economia globale. Partner principaFonte: Amnesty International, Freedom House
le della Fidesz è il Partito popolare cristiano democraECONOMIA E QUALITÀ DELLA VITA
tico-Kdnp di Zsolt Semjén. Il Forum democratico
Pil a parità di potere d’acquisto, 2005 136,47 miliardi €
ungherese-Mdf, già partner del governo Orban, ha
crescita del Pil, 2005 +3,9%
invece deciso di presentarsi da solo, subendo tuttavia
Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (su 232 Paesi), 2005 13.672€ (62) una vasta ribellione dei propri candidati tra primo e
indice di competitività su 117 Paesi, 2005 39
secondo turno, allorché molti, in contrasto con le indiindice di sviluppo umano su 177 Paesi, 2003 35
cazioni del leader Ibolya Dávid, hanno preferito ritirarindice di sviluppo femminile su 140 Paesi, 2003 31
si per favorire la Fidesz.
introduzione del diritto di voto per le donne 191
Alla chiusura dei seggi il governo uscente ha ottenuto
aspettativa di vita, 2006 72,6 anni
la riconferma: il premier Gyurcsány potrà contare nella
tasso di scolarità combinato elementari-medie-superiori 89,4%
nuova camera su 210 voti (+12 rispetto al 2002) conFonte: Undp, Wb, Wef
tro i 176 dell’opposizione.
.
lista e quoziente. I restanti 58 deputati sono eletti in
liste nazionali di partito sulla base dei “resti”, sommando i voti inutilizzati da ogni forza politica nel maggioritario e nel proporzionale.
Il Laos è considerato il Paese più povero del Sud-est
asiatico. Il regime comunista al potere dal 1975 persegue una linea politica rigidamente antidemocratica.
■ Il voto
La vita politica ungherese è dominata dallo scontro tra Le autorità di Vientiane, tuttavia, hanno iniziato una
il centrosinistra del premier socialista Ferenc cauta e progressiva apertura economica sin dalla fine
Gyurcsány e la coalizione di centrodestra dell’ex pre- degli anni ’80, sulla scia della perestrojka di
mier conservatore Viktor Orban. Il Partito socialista Gorbachov e del denghismo cinese. Nel corso degli
ungherese-Mszp si è presentato in coalizione con i anni sono affluiti alcuni investimenti stranieri e si sono
partner di governo dell’Alleanza dei liberaldemocratici- diffuse varie imprese private. Attualmente sono attive
joint venture nel settore minerario ed è stato aperto un
mega-cantiere sul Mekong per la realizzazione, entro
5 anni, di una colossale centrale idroelettrica. Tale
opera, nelle aspettative del governo, consentirà di
esportare ingenti quantità di energia elettrica nei Paesi
collegi
%
seggi 2006
seggi 2002
confinanti, facendo affluire centinaia di milioni di euro
uninominali
II turno
nelle casse statali. Per ora, comunque, il Paese dipen1.510.360
46,62
186
178
de di fatto dagli aiuti internazionali, grazie ai quali è
64.501
1,99
18
20
finanziato oltre il 50% del bilancio dello Stato.
72,802
2.25
6
/
A metà aprile il Pppl, Partito rivoluzionario del popolo
1.511.426
46,65
164
188
laotiano, ha convocato il X congresso che ha visto il
15.973
0,50
11
presidente della repubblica Khamtai Siphandone ras13.329
0,43
1
/
segnare le dimissioni a favore del proprio vice
3.239.752
100 386 (40 donne) 386 (38 donne)
Choummaly Sayasone, che gli è subentrato in entram-
LAOS
%
40,26
6,31
2.86
41,96
4,41
0,17
100
63
NEW EUROPE ECONOMIC DOSSIER
be le cariche. Il politburo è stato rinnovato per un
terzo, e il primo ministro Boungnang Vorachith ha
deciso di presentarsi dimissionario di fronte al nuovo
parlamento. Significativamente, il suo sostituto non è
stato ufficialmente indicato dal partito: i quattro vicepremier, infatti, sono candidati alle legislative, e la carica di capo del governo dovrebbe essere assegnata a
chi, tra loro, avrà ottenuto più voti di preferenza.
IL LAOS IN CIFRE
superficie 236.800 kmq
capitale Vientiane (200.000 ab.)
popolazione, 2006 6.368.481
gruppi nazionali laotiani loum (68%), laotiani theung (22%),
laotiani soung (9%), vietnamiti e cinesi (1%)
religioni buddisti (60%), animisti e altri (40%)
lingue laotiano
valuta 1 kyp = 0,079 ? (19/05/2006)
prefisso telefonico internazionale +856
dominio web .la
Fonte: Cia, Wb, Ecb
■ Per che cosa e come si vota
L’Assemblea nazionale laotiana (Sapha Heng Xat) ha IL LAOS E LE LIBERTÀ
la facoltà di eleggere il primo ministro. Le elezioni del pena di morte mantenitore
30 aprile sono state convocate un anno prima della indice dei diritti politici 7
scadenza naturale di 5 anni della precedente legisla- indice delle libertà civili 6
tura. Il sistema di voto in uso nel Laos è il maggiorita- status non libero
rio semplice con voto di lista in collegi plurinominali. valutazione del voto da parte degli osservatori internazionali n. d.
Ogni elettore ha la facoltà di attribuire un numero di
Nota: i punteggi variano da 1 (massima libertà) a 7 (assenza di libertà)
voti di preferenza pari ai candidati del proprio collegio: Fonte: Amnesty International, Freedom House
risultano eletti coloro che hanno ottenuto più voti. Il
Paese è suddiviso in 18 collegi; il numero dei deputa- ECONOMIA E QUALITÀ DELLA VITA
ti è stato incrementato a 115 rispetto ai precedenti Pil a parità di potere d’acquisto, 2005 10,104 miliardi €
109. Il diritto di voto è garantito a ogni cittadino che crescita del Pil, 2005 +7,2%
abbia compiuto 18 anni. Unica forza politica autoriz- Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (su 232 Paesi), 2005 1.586 € (184)
indice di competitività su 117 Paesi, 2005 /
zata a partecipare al voto è il Pppl.
■ Il voto
Sebbene il Pppl abbia sinora rifiutato ogni reale apertura politica, le legislative del 30 aprile hanno nondimeno rappresentato un tentativo di rinnovare i ranghi
del partito e di concedere forme di rappresentanza a
un settore, quello dell’economia privata, destinato a
assumere un ruolo sempre più importante. Il Pppl,
infatti, ha consentito che 3 candidati indipendenti si
presentassero al voto, e 2 di essi, entrambi uomini
d’affari, sono stati eletti. Ci si attende che l’Assemblea
nazionale designi come nuovo premier Bouasone
Bouphavanh, vice primo ministro uscente, risultato
primo degli eletti nel collegio della capitale.
.
ISOLE SALOMONE
Le Isole Salomone, ex colonia britannica della regione
della Melanesia, sono indipendenti nel quadro del
Commonwealth dal 7 luglio 1978. Il Paese, travagliato
da anni di tensioni sociali e nazionali e da una guerra
civile strisciante tra gli abitanti delle isole di
Guadalcanal a Malaita, costituisce una delle aree più
turbolente e depresse del Pacifico meridionale.
La situazione è precipitata nel 1997, con l’elezione a
premier di Bartholomew Ulufa’alu, proveniente dall’isola di Malaita. I nativi di Guadalcanal, irritati per l’alto
numero di immigrati malaitiani, hanno dato vita a una
milizia, l’Isatubu Freedom Movement-Ifm, che ha precipitato il Paese in una sanguinosa guerra civile scon-
indice di sviluppo umano su 177 Paesi, 2003 133
indice di sviluppo femminile su 140 Paesi, 2003 102
introduzione del diritto di voto per le donne 1958
aspettativa di vita, 2006 55,5 anni
tasso di scolarità combinato elementari-medie-superiori 61%
Fonte: Undp, Wb, Wef
trandosi con i paramilitari della Malaitian Eagle ForceMef. La Mef, nel giugno 2000, ha inscenato un golpe
e costretto Ulufa’alu alle dimissioni. Un accordo di
pace sponsorizzato dall’Australia sembrava aver riportato la calma, ma il nuovo governo di Allan Kemakeza
ha riportato le Salomone nel caos. Corruzione, bancarotta, cessazione di ogni attività economica, ripresa
della guerra civile. Nel giugno 2003 lo stesso
Kemakeza ha chiesto all’Australia di inviare una forza
di peace-keeping, la Regional Assistence Mission to
Solomon Islands-Ramsi, con un contingente militare
composto da forze di 10 Paesi sotto la guida di
Canberra.
Il 75% della popolazione pratica la pesca o agricoltura
di sussistenza. La mancanza di infrastrutture e la crisi
politica hanno sinora limitato le notevoli potenzialità
ELEZIONI LEGISLATIVE DEL 9 E 23 APRILE 2006
partiti
seggi 2006
seggi 2002
Partito rivoluzionario del popolo laotiano-Pppl
113
108
indipendenti
2
1
Totale
115 (29 donne) 109 (25 donne)
Fonte: Ipu
64
LE ISOLE SALOMONE IN CIFRE
ELECTION MONITORING
superficie 28.450 kmq
capitale Honiara
popolazione, 2006 552.438
gruppi nazionali melanesiani (94,5%), polinesiani (3%),
micronesiani (1,2%), altri (1,3%)
religioni protestanti (78,1%), cattolici (19%), altri (2,9%)
lingue pijin, inglese
valuta 1 dollaro delle Isole Salomone = 0,1031 € (10/05/2006)
prefisso telefonico internazionale +677
dominio web .sb
Fonte: Cia, Wb
IL LAOS E LE LIBERTÀ
pena di morte abolizionista
indice dei diritti politici 3
indice delle libertà civili 3
status paese semilibero
valutazione del voto da parte degli osservatori internazionali regolare*
Nota: i punteggi variano da 1 (massima libertà) a 7 (assenza di libertà)
*(Forum delle isole del Pacifico, Commonwealth, Australia, Nuova Zelanda,
Giappone, Usa)
Fonte: Amnesty International, Freedom House
ECONOMIA E QUALITÀ DELLA VITA
Pil a parità di potere d’acquisto, 2005 763 miliardi €
crescita del Pil, 2005 +5,8%
Pil pro capite a parità di potere d’acquisto (su 232 Paesi), 2005 1.388 € (189)
Indice di competitività su 117 Paesi, 2005 /
Indice di sviluppo umano su 177 Paesi, 2003 128
indice di sviluppo femminile su 140 Paesi, 2003 /
introduzione del diritto di voto per le donne 1974
aspettativa di vita, 2006 62,3 anni
tasso di scolarità combinato elementari-medie-superiori 52%
Fonte: Undp, Wb, Wef
dell’industria turistica. Le Salomone esportavano
legname tropicale, olio di palma, pesce in scatola e
oro. Dopo il golpe del 2000 è cessata ogni esportazione, e il Paese, gravemente indebitato, sopravvive
soprattutto grazie agli aiuti internazionali.
■ Per che cosa e come si vota
Il 5 aprile si sono svolte le elezioni legislative. Le Isole
Salomone sono una monarchia costituzionale: capo
dello stato è la regina Elisabetta II, rappresentata da un
governatore generale nominato per 5 anni dal parlamento. La forma di governo è parlamentare: l’assemblea legislativa unicamerale è composta da 50 deputati eletti per 4 anni in collegi uninominali con il sistema maggioritario semplice. Il parlamento nomina e
revoca il primo ministro. Il diritto di voto è assicurato a
tutti i cittadini delle Salomone che abbiano compiuto
18 anni.
■ Il voto
Le elezioni erano chiamate a riportare la calma e a
restituire al Paese un governo efficace. Il Partito dell’alleanza del popolo-Pap di Kemakeza e
l’Associazione dei deputati indipendenti-Aimp del vice
premier Snyder Rini hanno subito una pesante sconfitta. Dei 50 deputati eletti – tra di loro nessuna donna
– solo 16 hanno dichiarato una appartenenza partitica, e nessuna forza politica ha ottenuto più di 4 seggi.
Kemakeza ha allora ceduto il passo allo spregiudicato
Snyder Rini che, grazie al voto segreto, ha ottenuto l’investitura a premier con 27 voti, provocando l’uscita
dell’opposizione dall’aula e violenti scontri nella capitale Honiara, con il quartiere cinese raso al suolo dai
dimostranti. L’elezione di Rini, infatti, è strettamente
legata allo scontro in atto tra Pechino e Taipei per il
riconoscimento diplomatico da parte dei 12 Stati del
Sud Pacifico. Le due Cine sono accusate di praticare
la cosiddetta “diplomazia del blocchetto degli assegni”, basata sulla corruzione dei governi dell’area.
Sebbene le Salomone siano alleate di Taiwan, Rini è
accusato di aver accettato bustarelle da entrambi i
contendenti e di averle impiegate per corrompere i
deputati. Dopo giorni di tensioni, Rini ha rassegnato le
dimissioni e Manasseh Sogavare, leader dell’opposizione, è stato eletto primo ministro con 28 voti.
Sogavare ha presentato un ambizioso programma
volto a riportare la calma, far ripartire l’economia e sradicare la corruzione e ha promesso di riconsiderare la
politica estera del Paese.
ELEZIONI LEGISLATIVE DEL 5 APRILE 2006
partiti
Partito nazionale-Np
Partito per l’avanzamento rurale-Rap
Partito dell’alleanza del popolo-Pap
Partito liberale delle Isole Salomone-Silp
Partito democratico-Dp
Partito per il credito sociale delle Salomone-Siscp
Partito Lafari-Lp
altri e indipendenti
Alleanza per il cambiamento delle Isole Salomone*
totale
voti
13.105
12.030
11.935
9.507
9.338
8.214
5.384
114.977
/
190.786
%
6,9
6,3
6,3
5
4,9
4,3
2,8
60,3
/
seggi 2006
4
4
3
2
3
2
2
30
/
50 (0 donne)
seggi 2001
20
/
/
18
12
50 (0 donne)
* l’Alleanza per il cambiamento delle Isole Salomone comprendeva Np, Siscp, Silp e Rap
fonte: Ipu
65
Scarica