RELAZIONE TECNICA SUGLI IMPIANTI ELETTRICI AI SENSI
DELLA LEGGE 5.3.90 N° 46 e s.m.i.
PREMESSA
Scopo del presente documento è la descrizione del progetto dell’ impianto elettrico relativo alla
realizzazione di un locale commerciale da adibire alla vendita al dettaglio di materiale calzaturiero ed
affini.
SOCIETA’ : “TUTTO SCARPA & C. s.a.s.”, del sig. RIZZO IVAN con sede in Racale (LE) alla
via Bengasi.
La presente relazione tecnica è parte integrante, con i documenti allegati, della documentazione
riguardante il progetto elettrico;
OGGETTO DELL'INTERVENTO
Gli impianti elettrici da realizzare saranno costituiti da:
- cavo di collegamento dal quadro vano contatore Enel al quadro elettrico generale;
- quadro elettrico generale;
- impianto forza motrice al gruppo prese a spina;
- impianto illuminazione ordinaria e di emergenza.
Il progetto degli impianti elettrici prevede:
- che l'ambiente sia ordinario;
- che gli impianti elettrici siano realizzati in conformità alla Norma CEI 64-8 quarta edizione.
Il progetto inoltre prevede:
- la protezione contro le sovracorrenti mediante protezione magnetotermica delle condutture;
- l'esecuzione dei collegamenti al conduttore di protezione PE di tutte le masse;
- la protezione contro i contatti diretti e indiretti.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Gli impianti elettrici sono stati progettati nell'osservanza delle seguenti leggi, decreti, circolari, Norme
UNI e Norme CEI nel loro insieme e con particolare riferimento alle leggi e norme CEI sotto elencate:
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D.Lgs. 19 Settembre 1994 n. 626: attuazione direttive CEE riguardanti il miglioramento della
sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.
Legge del 5/3/1990 n. 46: Norme per la sicurezza degli impianti.
D.P.R. del 6/12/1991 n. 447: regolamento di attuazione della legge 5/3/1990 n.46 in materia di
sicurezza degli impianti.
D.P.R. del 27/4/1955 n. 547: Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Legge del 1° marzo 1968 n. 186: Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici.
D.M. 14 giugno 1989 n. 236: Superamento barriere architettoniche.
Norma CEI 64-2 e 64-2/A: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione.
Norma CEI 64-8/1-7: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in
c.a. e 1500 V in c.c.
Norma CEI 11-17: Impianti di distribuzione, trasporto e distribuzione elettrica. Linea in cavo.
Norma CEI 17-13/1/3/4: Quadri di distribuzione (AS) (ANS) (ASD) (ASC). Le norme a cui si è
fatto riferimento in questo progetto sono: CEI 17/13-3 (ASD) e CEI 23-51.
Guida CEI 64-12: Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e
terziario.
Tutti gli impianti elettrici saranno realizzati in conformità alle norme CEI, guide incluse, alle norme
UNI e nel rispetto di tutta la legislazione vigente alla data di esecuzione delle opere.
Saranno utilizzati componenti rispondenti alle relative Norme CEI e Norme UNI e dovranno comunque
avere marchio CE e preferibilmente anche marchio IMQ.
FORNITURA ENERGIA ENEL (SISTEMA TT)
L’opificio sarà alimentato dalla Società Enel, con fornitura in bassa tensione e si attuerà la protezione
contro i contatti indiretti prevista per il sistema TT.
L'impianto TT (CEI 64-8 art: 312.2) è definito nel seguente modo:
T collegamento diretto a terra di un punto del sistema (nel nostro caso il neutro)
T collegamento delle masse ad un impianto di terra elettricamente separato da quello del
collegamento a terra del sistema elettrico.
Nel rispetto di quanto sopra enunciato si ha un proprio impianto di terra.
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
Per la protezione contro i contatti indiretti si è verificata la seguente condizione (CEI 64-8 art.
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413.1.4.2) prevista:
Dovranno essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto
elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione, ma che, per cedimento
dell'isolamento principale o per altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse).
Per la protezione contro i contatti indiretti, l’impianto elettrico utilizzatore, dovrà avere un proprio
impianto di terra.
A tale impianto di terra dovranno essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili di
acqua, gas e altre tubazioni (se in materiale conduttore) che entrano nel fabbricato.
IMPIANTO DI MESSA A TERRA E SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI
INDIRETTI
- Elementi di un impianto di messa a terra
Sarà previsto, un proprio impianto di messa a terra (impianto di terra locale) che dovrà soddisfare le
prescrizioni delle vigenti norme CEI 64-8. Tale impianto comprende:
a)
il dispersore (o i dispersori) di terra sarà costituito da n° 3 dispersori a croce in acciaio
zincato a caldo posti in intimo contatto con il terreno;
b)
il conduttore di terra, sarà costituito da conduttore rivestito in PVC contraddistinto dal colore
giallo/verde della sezione di 16mm2 e collegherà i dispersori con il collettore di terra.
c)
i conduttori di protezione che partiranno dal collettore di terra, saranno collegati a tutte le
prese a spina (e destinate ad alimentare utilizzatori per i quali è prevista la protezione contro i
contatti indiretti mediante messa a terra); o direttamente alle masse di tutti gli apparecchi da
proteggere, compresi gli apparecchi di illuminazione con parti metalliche comunque accessibili. Essi
saranno del tipo N07V-K con sezione uguale a quella del conduttore di fase.
d)
il collettore (o nodo) principale di terra (posizionato all’interno del quadro) nel quale
confluiranno conduttori di terra, di protezione e di equipotenzialità (norme CEI 64-8/5); il
conduttore equipotenziale, avrà lo scopo di assicurare l'equipotenzialità fra le masse e/o le
masse estranee cioè le parti conduttrici, non facenti parte dell'impianto elettrico, suscettibili
di introdurre il potenziale di terra, (norme CEI 64-8/5 artt. 547 e seguenti).
Coordinamento dell’impianto di messa a terra e dispositivi d’interruzione
Una volta attuato l'impianto di messa a terra, la protezione contro i contatti diretti sarà realizzata con
il seguente sistema:
coordinamento fra impianto di messa a terra ed interruttori differenziali (sistemi TT).
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Questo tipo di protezione richiede l'installazione di un impianto di terra coordinato con un
interruttore con relè differenziale, che assicuri l'apertura dei circuiti da proteggere non appena
eventuali correnti di guasto creino situazioni di pericolo.
Affinché detto coordinamento sia efficiente, deve essere osservata la seguente relazione:
Rt = 50/Idn
dove Idn è il valore della corrente nominale di intervento differenziale del dispositivo di protezione.
Nel progetto di cui all’oggetto, sono stati previsti interruttori differenziali con Idn =0,03A,
sostituendo all’uguaglianza sopra citata, la resistenza di terra dell’impianto può essere minore o
uguale di 1666.
PROTEZIONE MEDIANTE DOPPIO ISOLAMENTO
In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di protezione attiva, la
protezione contro i contatti diretti può essere realizzata adottando:
-
macchine o apparecchi con isolamento doppio o rinforzato per costruzioni o installazioni:
apparecchi di classe II.
In uno stesso impianto, la protezione con apparecchi di classe II può coesistere con la protezione
mediante messa a terra; tuttavia è vietato collegare intenzionalmente a terra le parti metalliche degli
apparecchi e delle altre parti dell'impianto di classe II.
PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE ELETTRICHE
I conduttori che costituiscono l’impianto devono essere protetti contro le sovracorrenti causate da
sovraccarichi o da corto circuiti.
La protezione contro i sovraccarichi dovrà essere effettuata in ottemperanza alle prescrizioni delle
norme CEI 64-8 art. 433.
In particolare, i conduttori dovranno essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o
almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) (valore di corrente calcolato in funzione della massima
potenza da trasmettere in regime permanente). Gli interruttori automatici magnetotermici, da
installare a loro protezione, dovranno avere una corrente nominale (In) compresa fra la corrente di
impiego del conduttore (Ib) e la sua portata nominale (Iz) ed una corrente di funzionamento (If)
minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz).
In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti relazioni:
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Ib  In  Iz
If 1,45 Iz
La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate è automaticamente soddisfatta nel caso di
impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5.
Gli interruttori automatici magnetotermici dovranno interrompere le correnti di corto circuito che
possono verificarsi nell'impianto, in modo tale da garantire che, nel conduttore protetto, non si
raggiungano temperature pericolose secondo la relazione:
I² t  K² S²
conforme alle norme CEI 64-8, art. 434.4.
Essi dovranno avere un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta
nel punto di installazione (6kA).
È tuttavia ammesso l'impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore, a
condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione.
In questo caso le caratteristiche dei due dispositivi dovranno essere coordinate in modo che l'energia
specifica I² t, che viene lasciata passare dal dispositivo a monte, non risulti superiore a quella che
può essere sopportata, senza danno, dal dispositivo a valle e dalle condutture protette.
DESCRIZIONE DEI COMPONENTI ELETTRICI DELLA DISTRIBUZIONE LUCE - F.M. E
IMPIANTI SPECIALI
Cavi con o senza guaina
Saranno del tipo isolato in PVC, con guaina esterna di PVC, non propagante l'incendio, del tipo N1VVK-0,6/1 kV; rispondente alle norme CEI 20.13, 20.22 II; avranno la anime colorate secondo le norme
UNEL 00722 78 e sulla guaina esterna il contrassegno del fabbricante, il tipo di cavo, le norme CEI di
riferimento, la formazione e la sezione.
Saranno essere del tipo "T", muniti di conduttore giallo/verde.
I cavi a semplice isolamento saranno (N07V-K) a Norme CEI 20.22 II. costruiti secondo UNEL 35752.
Saranno non propaganti l'incendio. La scelta dei colori per l'isolante sarà quella prescritta dalle tabelle
UNEL 00722/78; in particolare il neutro "blu chiaro" e il conduttore di protezione "giallo-verde".
I conduttori per i collegamenti equipotenziali saranno di rame, flessibili tipo N07V-K, con guaina
giallo/verde, costruiti secondo UNEL 35752.
Per tutte le linee esterne agli edifici i cavi di B.T. dovranno essere del tipo adatto alla posa interrata in
terreno molto umido.
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Conduttori per la rete di terra
I conduttori
per la
rete di terra saranno, a meno che diversamente indicato, in corda di rame
elettrolitico, nelle sezioni non inferiori ai limiti stabiliti dalle norme CEI.
I dispersori saranno in acciaio zincato ed avranno una lunghezza di 1,5 m, diametro 48 mm, saranno
infissi nel terreno in appositi pozzetti di ispezione. Il conduttore di terra farà capo al collettore generale
di terra con possibilità di essere sezionato.
Le giunzioni tra dispersore e le corde di rame saranno effettuate con morsetti di tipo a C a
compressione serrati secondo le indicazioni del costruttore.
L'inclusione (o meglio la connessione) di una derivazione dal collettore principale di terra non dovrà
creare interruzioni nemmeno momentanee di quest'ultimo.
Saranno connessi alla rete di terra:
-
i conduttori di terra;
-
i conduttori di protezione (masse);
-
i conduttori equipotenziali principali;
-
i quadri di distribuzione e di protezione.
PRESCRIZIONI RIGUARDANTI I CIRCUITI
Cavi e conduttori:
a) isolamento dei cavi:
i cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria dovranno essere adatti a tensione nominale verso terra
e tensione nominale (Uo/U) non inferiori a 450/750V (simbolo di designazione 07). Quelli utilizzati
nei circuiti di segnalazione e comando dovranno essere adatti a tensioni nominali non inferiori a
300/500V (simbolo di designazione 05). Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale
con cavi previsti con tensioni nominali superiori, dovranno essere adatti alla tensione nominale
maggiore;
b) colori distintivi dei cavi:
i conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti dovranno essere contraddistinti dalle
colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In
particolare, i conduttori di neutro e protezione dovranno essere contraddistinti, rispettivamente ed
esclusivamente, con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i
conduttori di fase, essi potranno essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto da
qualsiasi colore, ad esclusione di quelli sopracitati;
c) sezioni minime e cadute di tensione ammesse:
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le sezioni dei conduttori, calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti
(affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto), dovranno essere
scelte tra quelle unificate. In ogni caso non dovranno essere superati i valori delle portate di corrente
ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL 35024-70 e
35023-70.
Tubi protettivi, percorso tubazioni, cassette di derivazione
Nell'impianto previsto per la realizzazione sotto traccia, i tubi protettivi dovranno essere in materiale
termoplastico serie leggera, per i percorsi sotto intonaco (tipo 205/42), in materiale termoplastico
serie pesante, per gli attraversamenti a pavimento (tipo 305/42). Il diametro interno dei tubi dovrà
essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso
contenuti; il diametro del tubo dovrà essere sufficientemente grande da permettere di sfilare e
reinfilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino danneggiati i cavi stessi o i
tubi. Comunque, il diametro interno non dovrà essere inferiore a 16 mm.
Il tracciato dei tubi protettivi deve consentire un andamento rettilineo orizzontale (con minima
pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale. Le curve dovranno essere
effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità
dei cavi.
Ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, ad ogni derivazione da
linea principale a secondaria e in ogni locale servito, la tubazione dovrà essere interrotta con cassette
di derivazione.
Le giunzioni dei conduttori dovranno essere eseguite nelle cassette di derivazione, impiegando
opportuni morsetti o morsettiere. Dette cassette dovranno essere costruite in modo che, nelle
condizioni di installazione, non sia possibile introdurre corpi estranei; inoltre, deve risultare agevole
la dispersione del calore in esse prodotto. Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di
fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo.
Qualora si preveda l'esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi,
questi dovranno essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate. Tuttavia è ammesso
collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse cassette, purché essi siano isolati per la
tensione più elevata e le singole cassette siano internamente munite di diaframmi, non amovibili, se
non a mezzo di attrezzo, posti tra i morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi
diversi.
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Condutture elettriche nei locali da bagno
Debbono essere usati cavi isolati in classe II nelle zone 1 e 2 in tubo di plastica incassato a parete o
nel pavimento, a meno che la profondità di incasso non sia superiore a 5 cm.
QUADRI DI DISTRIBUZIONE
Il quadro elettrico sarà del tipo da incasso con grado di protezione IP30 min.
E seguirà gli schemi di progetto allegati e saranno rispondenti a:
-
vigente legislazione antinfortunistica italiana in particolare DPR 27.4.1955 n. 547 e susseguenti
aggiunte e integrazioni;
-
norme CEI con particolare riferimento alla Norma CEI 17-13/3 (ASD, norma di riferimento da
seguire per la costruzione dei quadri indicati nel presente progetto) e Norma CEI 23-51;
-
raccomandazioni IEC pubblicate dalla Commissione Elettrotecnica Internazionale.
Tutti gli interruttori magnetotermici e/o magnetotermici differenziali che compaiono sui disegni di
progetto allegati avranno caratteristica C, a meno che diversamente indicato.
Gli interruttori magnetotermici differenziali saranno di tipo A.
Gli interruttori saranno esclusivamente multipolari, in base ai disegni di progetto dei quadri elettrici,
con tutti i poli protetti.
La tensione nominale di riferimento per l'isolamento, le tensioni nominali e di prova delle
apparecchiature e dei quadri dei servizi comuni saranno quelle indicate dalla Norma CEI 17-13/1.
I quadri saranno provati dal Costruttore rispettivamente secondo le richieste della Norma CEI 23-51 e
della Norma CEI 17-13/1.
All'ingresso del quadro opportunamente protetto sarà installato idoneo limitatore di tensione completo
di segnalatore di intervento di tipo ottico/acustico. La presente protezione è da intendersi come
protezione di base. Sarà cura dei singoli utenti procedere alla protezione idonea e dedicata delle singole
apparecchiature che necessitano di protezione.
TUBI PORTACAVI
Il diametro interno dei tubi sarà sempre maggiore o uguale a 1.3 volte il diametro del cerchio
circoscritto al fascio dei cavi contenuti, con un minimo di 13 mm.
Il tubo per incasso nelle pareti in muratura saranno di tipo flessibile di tipo pesante secondo norma CEI
di prodotto.
SCATOLE DI DERIVAZIONE
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Le scatole di derivazione dovranno essere di materiale termoplastico o termoindurente, con coperchio
munito di guarnizione di gomma antinvecchiante e di viti imperdibili di acciaio inossidabile, in
esecuzione senza finestre e senza flange saranno del tipo autoestinguente (V2 secondo UL 94) e
resistenti al filo incandescente a 850 °C secondo le norme IEC 695-2-1.
INTERRUTTORI E PULSANTI LUCE
Gli interruttori i pulsanti luce e le prese saranno installati in scatole portafrutto in materiale isolante per
esecuzioni per posa incassata.
I comandi saranno installati a 1,00 m dal pavimento finito salvo quando diversamente indicato nei
disegni di progetto.
CALCOLI ILLUMINOTECNICI
La verifica illuminotecnica è stata effettuata in base alle indicazioni delle Norme UNI 10380 e con
l'ausilio di un supporto informatico di calcolo.
-
Aree comuni e uffici si è considerato un livello di illuminamento medio di 300lux.
-
Nel reparto lavorazione il livello di illuminamento medio previsto sul piano di lavoro ad un
metro da terra è previsto di 250 lx.
ILLUMINAZIONE
L’illuminazione generale corridoi e sevizi sarà effettuata con plafoniere o applique installate a parete
aventi lampade ad incandescenza, mentre nel locale uffici e settori di vendita saranno installate
plafoniere 2x58W a doppia parabolicità.
ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA
Le plafoniere di emergenza saranno in numero tale da garantire una buona illuminazione delle vie di
fuga e comunque non inferiore ai 5 lux dei locali in caso di black out.
Codeste plafoniere avranno tubi fluorescenti da 8W e tubi da 11W quelle installate sulle uscite di
sicurezza e dovranno avere attaccato sopra il pittogramma indicante il percorso da seguire per uscire o
la scritta “uscita di emergenza”.
REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI
Gli impianti dovranno essere realizzati a regola d'arte. (Sono da considerare eseguiti a regola d'arte gli
impianti realizzati sulla base delle norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) secondo l'art. 2
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della Legge 1 marzo 1968, n. 186).
Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, dovranno corrispondere alle norme
di legge e di regolamento vigenti alla data di presentazione del progetto ed in particolare essere
conformi:
- alle prescrizioni delle norme CEI;
- alle prescrizioni e indicazioni dell'ENEL o dell'Azienda locale distributrice dell'energia elettrica;
- alle prescrizioni e indicazioni della TELECOM ITALIA;
- alle prescrizioni dei VV.F. e delle autorità locali.
- D.P.R. 27.04.55 n.547 : Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro
- Legge 01.03.68 n. 186 : Disposizioni concernente la produzione di materiali, apparecchiature,
macchinari, ed impianti elettrici ed elettronici".
- Normativa CEI 64-2: "Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione o incendio".
- Normativa CEI 64-8/7: "Impianti utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 in corrente continua" Parte settima "Ambienti ed applicazioni particolari:
Sez. 752 "Impianti elettrici nei luoghi di pubblico spettacolo e di trattenimento"
- Legge n.46 del 05.03.90 : "Norme sulla sicurezza degli impianti".
-
D.P.R. n. 447 del 06.12.91 : "Regolamento di attuazione della Legge n.46 in materia di
sicurezza degli impianti".
Alliste,lì 28/08/2013
Il Progettista
Ing. Antonio Venneri
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