11/09/2007 Indagine sui laureati in Fisica a Bologna nel periodo 1991-2005 1 Maurizio Spurio Dipartimento di Fisica- Università di Bologna 1. Introduzione Negli ultimi anni crescente attenzione si è data all’evidente disaffezione dei giovani nei confronti delle materie scientifiche, in particolare di quelle definite come “dure” (chimica, matematica, fisica). Si è quindi registrata una costante diminuzione delle iscrizioni a percorsi universitari a contenuto scientifico [1]. Tutto ciò, nonostante l’osservazione che i laureati in queste discipline risultino essere tra i più richiesti dal mercato del lavoro [2,3] coerentemente con le principali tendenze dei principali paesi avanzati. In Italia sono state adottate azioni specifiche, incentivando alcuni corsi di laurea (DM 198/2003, art. 4) e dando vita al “Progetto Nazionale Lauree Scientifiche” (PLS) [4]. Uno dei punti di forza del PLS è la possibilità d’instaurare una più stretta collaborazione tra il mondo della scuola (nel transito degli studenti tra la Scuola Secondaria superiore e l’Università) ed il mondo del lavoro. Chi scrive è stato per sei anni (dal 2001 al 2006) responsabile delle attività di orientamento presso i corsi di laurea di Fisica dell’Università di Bologna, e responsabile locale del progetto “Lauree Scientifiche” [5]. La domanda più ricorrente, in occasione dei frequenti contatti con studenti ed insegnanti di Matematica e Fisica, era “quali sono i mestieri del fisico?”. La presente indagine vuole fornire una risposta, supportata da dati, alla domanda. L’attenzione è rivolta più all’aspetto occupazionale connesso alla laurea in Fisica, che ai temi della durata, dell’andamento o della qualità dello studio. Infine, vista l’elevata frazione (oltre il 70%) di laureati con attività postlaurea (dottorato di ricerca, scuole di specializzazione, master…), sono state studiate le correlazioni tra attività post-laurea e condizione occupazionale. La presente è una versione ridotta: il rapporto integrale ed il link al modulo web utilizzato per il questionario è reperibile sul sito web [5]. 2. Metodologia dell’indagine e campione studiato. Indagini nazionali sui laureati in Fisica sono già state effettuate in passato [6-8], evidenziando aspetti estremamente interessanti. Gli interpellati erano generalmente laureati degli ultimi quattro-cinque anni accademici. Lo scopo primario è ottenere un quadro realistico ed 1 Il presente lavoro è dedicato alla memoria della dott.ssa Milena Serra, laureata in fisica a Bologna il 19/07/1995, con dottorato di ricerca in fisica nucleare teorica a Monaco di Baviera, e deceduta a Tokio durante il periodo di post-doc il 27/6/2004. 1 aggiornato della condizione occupazionale dei laureati in fisica a Bologna, su una scala di tempo sufficientemente lunga da comprendere anche il periodo di post-laurea. Per questo motivo, si è reso necessario estendere il periodo di osservazione, sino a coprire un periodo di circa quindici anni. Lo studio risulta quindi in qualche modo complementare ai puntuali, precisi e sistematici studi effettuati da Almalaurea [9], che riguardano gli ultimi cinque anni e l’insieme dei laureati del gruppo scientifico. Con tale termine vengono indicati in maniera aggregata (anche nel seguito) i laureati, oltre che di fisica, di matematica, scienze dell’informazione ed informatica, astronomia, scienze dei materiali e scienze nautiche. 2.1 Laureati e Dottorato di Ricerca La fisica è atipica per un aspetto, ossia l’elevata percentuale di laureati che continua con attività post-laurea. Le indagine di Basile [6] (sui laureati nel quinquennio 1987-1991) e Anni-Rossi [7] (laureati nel quadriennio 1993-1996) riportavano entrambe una percentuale di circa il 23% di laureati in fisica che avevano in corso attività di dottorato di ricerca, o avevano conseguito il titolo. Per confronto, l’indagine ISTAT 1995 (citata da Anni-Rossi) sui laureati del 1992 mostrava che sceglieva come post-laurea il dottorato di ricerca l’11.3% dei laureati nel gruppo scientifico, e il 3.5% del totale dei laureati. Queste percentuali crescono, nell’indagine ISTAT 2001 [10] sui laureati del 1998, al 12.5% per i laureati del gruppo scientifico e al 4.8% del totale dei laureati. L’ultima indagine ISTAT relativa ai laureati del 2001 [11], differenzia nel prospetto 1.2 i laureati in Fisica, Matematica ed Informatica. Tra i fisici, non lavorano ma svolgono una attività di formazione retribuita (che possiamo praticamente far coincidere col dottorato di ricerca) il 30.2%2 dei laureati. Sempre per confronto, la stessa percentuale per il gruppo scientifico e per l’insieme dei laureati è del 14.0% e 6.0%, rispettivamente. I laureati in fisica risultano quindi al secondo posto, dopo i medici, per percentuale di studenti occupati in attività di formazione post-laurea retribuita. La Fig. 1 mostra l’andamento del numero di laureati in fisica ed il numero di iscritti al corso di dottorato di ricerca in fisica o geofisica a Bologna, in funzione dell’anno accademico, a partire dall’a.a. 1982/83. I dati evidenziano un costante aumento nel tempo della percentuale di laureati in fisica che frequenta il dottorato, riscontrabile anche in campo nazionale. Uno dei motivi è dovuto alla possibilità, a partire dall’anno 1999, di ammettere al dottorato anche studenti non vincitori di una borsa di studio. In particolare a Bologna il numero di posti è stato aumentato del massimo consentito dalla legge (ossia, un posto senza borsa per ogni posto con borsa3). A questo, va unito il decremento del numero totale di laureati. 2.2 Numero di studenti contattati e percentuali di risposte Il Servizio Informatico di Ateneo (da qui in poi indicato come SIA) ha fornito l’elenco degli iscritti al corso di laurea in fisica a partire dall’anno accademico 1987/88 sino all’anno accademico 2000/01, con il recapito e l’indicazione dello stato della carriera (laureati, in corso, ritirati, trasferiti). L’elenco comprendeva oltre 1600 nominativi. Sono stati considerati solo i 958 studenti laureati entro Maggio 2005 con la laurea quadriennale in fisica. Incrociando le informazioni con quelle della segreteria didattica, era possibile ricavare se il laureato aveva successivamente frequentato il dottorato di ricerca in fisica o geofisica a Bologna. I laureati, contattati con una lettera 2 A questa, si può probabilmente aggiungere un ulteriore 4.4% di dottorandi senza borsa di studio. Occorre dire che in molti casi il gruppo di ricerca in cui svolge attività il dottorando si fa carico di una borsa di studio equivalente. 3 2 all’indirizzo indicato nel file proveniente dal SIA (che si riferisce, nella maggior parte dei casi, a quello della famiglia di origine), erano invitati a compilare un questionario disponibile in rete all’indirizzo: http://www.bo.infn.it/calcolo/laurea-fisica/index.php. Vi era in alternativa la possibilità di compilare il retro della lettera, e spedirla al dipartimento di fisica con la normale corrispondenza; in totale, solo una dozzina di risposte sono giunte tramite posta ordinaria. Le lettere sono state spedite a metà Dicembre 2006, anche sotto forma di e-mail per i circa 300 studenti in cui nel database del SIA compariva l’indirizzo di posta elettronica, molti dei quali però oramai obsoleti. 160 Laureati 140 Iscritti al Dottorato Numero Studenti 120 100 80 60 40 20 0 1981 1986 1991 1996 Anno Accademico 2001 2006 Fig. 1 Numero di studenti laureati in Fisica (vecchio ordinamento quadriennale) per anno accademico a partire dal 1982/83 (indicato in ascisse come 1983) all’a.a. 2004/05. E’ riportato il numero di ammessi ai dottorato di ricerca in fisica o geofisica, sino all’a.a. 2006/07. Si noti la discontinuità nel numero di dottorandi in corrispondenza all’a.a. 1999/00 (XV Ciclo). Le risposte considerate in questo lavoro sono quelle inserite o giunte entro la data del 1 Marzo 2007. A questa data, erano state respinte al mittente 66 lettere, con destinatario senza indirizzo di posta elettronica: questi laureati definiscono il sottoinsieme degli irreperibili. I laureati contattati via posta ordinaria o elettronica, che potevano (volendo) compilare il questionario, sono quindi 892. Le donne sono circa un terzo dei laureati in fisica a Bologna. Hanno risposto in 376: 235 maschi e 141 femmine. La percentuale delle risposte è del 42.2%. Per evitare inopportune intrusioni, l’inserimento dei dati nel questionario richiedeva obbligatoriamente il numero di matricola, che era riportato con evidenza nella lettera inviata (via posta ordinaria o via e-mail). I dati sono stati analizzati sia tramite il foglio elettronico (Excel) che tramite la creazione di una N-tupla di PAW [12]. Nell’insieme di coloro che hanno risposto, si è reso necessario definire due distinti campioni: 1. LaureaDott@Bo: i laureati poi iscritti al dottorato di ricerca in fisica o geofisica, sempre nel nostro ateneo. Si tratta di 150 laureati su 892. Di questi, hanno risposto in 107, pari al 71.3%. 2. Laureati@Bo: laureati che hanno frequentato altre attività post-laurea (master, scuole di specializzazione…), eventualmente anche nel nostro ateneo; oppure che hanno frequentato il dottorato di ricerca in altri atenei o all’estero; oppure che non hanno frequentato alcun tipo di attività post-laurea. Il loro numero è di 742 unità. Hanno risposto in 269, pari al 36.3% . Si noti che coloro che hanno frequentato (o frequentano) il dottorato di ricerca a Bologna hanno una maggiore percentuale di risposte. Ciò è attribuibile ad una maggiore probabilità di essere raggiunti 3 dall’informazione sull’indagine in corso. Infatti sia l’indirizzo postale, sia quello di posta elettronica dei dottorandi è risultato aggiornato all’atto dell’ammissione al dottorato, cosa che non si verifica per coloro che abbandonano l’ateneo dopo la Laurea, o seguono altra attività post-laurea. Questa differenza nelle percentuali di risposta indica la possibilità di un possibile bias sistematico nell’interpretazione delle risposte, che necessita quindi di un peso correttivo. La Fig. 2 mostra la percentuale di risposte, in funzione dell’anno accademico di iscrizione, per i due campioni di laureati sopra definiti. Si può notare che la percentuale di risposte cresce per i laureati più recenti; considerando gli ultimi 5 anni, la media è del 61%, analoga a quello riportata nelle indagini precedenti [6,7]. Per confronto, una recente indagine di Almalaurea [13] sui laureati di tutte le discipline negli ultimi 10 anni ha ottenuto una percentuale del 47% di risposte. Percentuale risposte 100% 80% 60% 40% Laureati@Bo 20% LaureaDott@Bo 0% 1987 1989 1991 1993 1995 1997 Anno Accademico iscrizione 1999 2001 Fig. 2 Percentuale di risposte per i due gruppi considerati per ogni anno accademico di iscrizione considerato. I quadrati rossi (media risposte: 71.3%) si riferiscono al sottocampione dei laureati con dottorato svolto a Bologna, mentre i rombi blu (media risposte: 36.3%) agli altri laureati. Le motivazioni del perché un numero significativo di persone contattate non risponde, è già stato discusso da Basile [6]. Nel nostro caso, può aver anche contribuito il fatto che nel modulo (per di più, non anonimo) era richiesto lo stipendio netto mensile, informazione interessante nel contesto della presente indagine. Ovviamente, come per gli altri campi (ad eccezione di quello relativo all’identificazione personale ed al numero di matricola), era possibile non rispondere. 2.3 Definizione dei pesi per i due sottocampioni Per combinare le risposte dei due campioni di laureati, correggendo il bias sistematico dovuto al diverso aggiornamento del database degli indirizzari, occorre definire un differente peso alle risposte. Al campione Laureati@Bo viene assegnato un peso w1, con 1/w1= 0.363 (pari alla percentuale delle risposte ricevute); al campione LaureaDott@Bo un peso w2, con 1/w2 = 0.713. Ciò che importa è il peso relativo tra i due campioni, ossia (w2/w1)=0.51. Risulta in pratica che nei grafici o nelle tabelle in cui esplicitamente i dati sono indicati come pesati, i valori relativi a coloro che frequentano (o hanno frequentato) il dottorato a Bologna (LaureaDott@Bo) pesano la metà rispetto a quelli relativi all’altro campione. 4 3. Alcune caratteristiche del campione di laureati in studio I laureati in fisica in ciascuna sede risentono di alcuni effetti locali circa il tempo necessario al conseguimento della laurea o il settore in cui scelgono di laurearsi. Alcune grandezze, come nelle indagini precedenti [6,7], possono essere utili e sono state utilizzate per verificare come nel campione non siano presenti altri bias evidenti. La Tab. 2 riporta la percentuale degli studenti che hanno conseguito la laurea con votazione compresa entro gli intervalli indicati nella prima colonna. Le percentuali sono calcolate (in colonna 3) anche considerando la correzione per le diverse percentuali di risposta dei due sottocampioni (sezione 2.3). Nelle ultime due colonne sono riportati i valori delle altre due indagini nazionali, riferite alla sede di Bologna. Per non appesantire troppo la tabella (come anche nelle successive), gli errori statistici sono riportati in corrispondenza di due soli valori. La frazione di studenti col massimo dei voti continua ad essere notevole, ma si evidenzia un calo delle medie dal periodo studiato da Basile (1987-1991) a quello studiato da Anni-Rossi (1993-96). Il presente studio riporta coerentemente un valore intermedio, in quanto l’indagine inizia al termine del periodo studiato dal primo e include molti dei laureati considerati dal secondo. Voto di Laurea <80 81-90 91-100 101-105 106-109 110 110 L Risposte 0.0% 0.3% (4.9±1.2)% 11.1% 19.0% 23.3% (41.5±3.3)% Risposte Anni/Rossi Pesate [7] 0.0% 0.0% 0.3% 0.4% 5.5% 6.3% 12.0% 13.5% 20.1% 21.5% 23.6% 27.0% 38.4% 31.2% Basile [6] ND ND ND ND ND 23.2% 42.3% Tab. 2 Percentuali di studenti che si laureano con voto nell’intervallo indicato nella prima colonna. La colonna “Risposte pesate” riporta le percentuali, calcolate coi pesi (vedi §2.3). Per confronto, si riportano anche le percentuali (ove disponibili) delle precedenti indagini nazionali, riferiti alla sede di Bologna. La Tab. 3 mostra la durata degli studi per i laureati che hanno risposto al questionario. Nella seconda colonna sono riportati i dati pesati (§2.3); la terza colonna contiene per confronto i valori riportati in [7]. La Tab. 4 riporta i valori percentuali delle scelte dei differenti argomenti di tesi, come erano suddivisi nella nostra classificazione (le opzioni della risposta corrispondevano a 12 diversi argomenti4, riportati nella prima colonna di Tab. 4). Per confronto, sono anche riportati i valori della precedente indagine nazionale che si riferiscono a Bologna 4 Erano distinti “Fisica delle particelle senza acceleratori” e “Fisica delle particelle con acceleratori”. Il numero di risposte per questi due campi si equivalgono, e nel seguito sono stati sommati 5 Durata degli studi (anni) <4.5 4.5-5 5.0-6.0 6.0-7.0 7.0-8.0 8.0-9.0 >9.0 Tutte le Risposte 7.1% 16.0% (39.1±3.3)% 19.6% 8.7% 3.0% (6.5±1.4)% Risposte Pesate 8.6% 15.0% 38.0% 19.6% 9.5% 3.0% 6.3% Anni/ Rossi [7] 5.6% 9.0% 30.3% 28.2% 9.4% 7.3% 10.3% Tab. 3 Durata degli studi per il campione di laureati che ha risposto (anche calcolata coi pesi, §2.3). Per confronto, si riportano anche le percentuali da [7] riferite a Bologna (ove disponibili). Argomento Tesi (376 Risposte) Fisica sanitaria Fisica delle particelle Fisica teorica Fisica della materia Geofisica Fisica Applicata Fisica sistemi complessi Astrofisica Didattica e Storia Fisica Fisica dell'atmosfera Fisica Nucleare Non Risponde Risposte Risposte Anni/ Rossi [7] (%) (%) Pesate (%) (17.6±2.2) 18.8 18.0 15.4 13.2 (Part.+Infor.) 15.8 13.0 13.0 8.8 12.2 12.4 17.1 10.6 10.1 13.6 7.2 7.4 (Elettr.+BioF.) 7.4 5.6 5.4 (Fisica Matem.) 6.1 4.8 5.3 5.3 (6.4±1.3) 7.0 7.0 4.5 4.7 N.D. 1.1 0.9 0.9 1.6 1.8 0 Tab. 4 Argomento di tesi di laurea per il campione di laureati che ha risposto (prima e dopo l’operazione di peso §2.3). Per confronto, si riportano anche le percentuali (ove disponibili) dalla precedente indagine nazionale, riferite a Bologna. La classificazione degli argomenti, ove diversa, è riportata in parentesi. 4. Post Laurea La Tab. 5 mostra quale percentuale di laureati ha (o ha avuto) attività di studio post-laurea. Si noti che sono stati suddivisi coloro che hanno frequentato (o frequentano) il dottorato di ricerca, da coloro che dopo il dottorato hanno usufruito (o usufruiscono) di un assegno di Ricerca, istituiti a partire dall’anno 1999. E’ interessante notare che: il 44% dei laureati ha il dottorato di ricerca come attività post laurea. Questa frazione è notevolmente cresciuta rispetto al 23% indicato nelle precedenti indagini nazionali [6,7], come discusso in §2.1. Non vi è differenza significativa tra i due sessi nelle percentuale dei dottorandi. I laureati a Bologna che hanno frequentato (o frequentano) il dottorato di ricerca nel nostro dipartimento sono 150/892, ossia il 17%. Risulta quindi che circa il 27% dei laureati 6 frequentano (o hanno frequentato) un dottorato di ricerca fuori dal nostro dipartimento (in altri dipartimenti dell’ateneo; in altre università italiane o all’estero). Il trend vede un aumento della frazione dei dottorandi in funzione dell’anno accademico di immatricolazione (Fig. 3). Negli ultimi cinque anni, i dati indicano una frazione superiore al 50% dei laureati. Il 13% dei laureati frequenta una scuola di specializzazione (a Bologna: per l’abilitazione all’insegnamento oppure scuola di specializzazione in fisica sanitaria). La percentuale di donne è tripla rispetto a quella degli uomini. Solo il 23% dei laureati non svolge alcuna attività post-laurea. Questa percentuale è doppia per gli uomini rispetto alle donne. In prevalenza, come descritto in seguito, coloro che non svolgono attività post-laurea sono occupati nell’industria. Era richiesto di indicare anche il numero di mesi trascorsi all’estero per studi universitari ed attività di post-laurea. 170 laureati hanno trascorso un periodo all’estero. Il valor medio è di 23 mesi. Il 45% di questi 170 laureati ha trascorso all’estero un periodo superiore ad 1 anno. Post Laurea Nessuna Dottorato Dottorato e assegno Solo assegno di ricerca Scuola specializzazione Master Altro Non Risponde Tutti (pesati) Maschi (pesati) Femmine (pesati) 23% (30±2.7)% 14% 3% 13% (5±1.5)% 9% 2% 28% 30% 16% 4% 7% 5% 9% 1% 14% 31% 11% 2% 23% 5% 9% 4% Tab. 5 Tipo di attività post-laurea per i laureati che hanno risposto al questionario. I dati sono pesati (§2.3). La tabella mostra anche la suddivisione tra le attività dei maschi e delle femmine. 100% 90% Scuole di Specializzazione Dottorato di Ricerca 80% Percentuale 70% Nessuna 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 Fig. 3 Frazione di studenti, in funzione dell’ anno di immatricolazione: - senza post-laurea (triangoli verdi); - che prosegue col dottorato di ricerca (quadrati rossi) - con scuole di specializzazione (rombi blu). Sono indicate anche le linee di tendenza. Dati pesati (§2.3). Anno Accademico Immatricolazione 7 5. Inserimento nel mondo del Lavoro 5.1 Attuale occupazione La Fig. 4 mostra le percentuali di laureati che al momento dell’indagine hanno una occupazione: stabile; a tempo determinato; atipica (ad esempio: co.co.co. oppure co.co.pro.); saltuaria; senza alcuna occupazione. Se suddivisi per genere, i dati evidenziano un leggero prevalere dei maschi nella percentuale delle occupazioni stabili (55%, contro il 45% delle donne). 1% 4% 2% 51% Occupazione 11% Stabile Tempo determinato Fig. 4 Attuale occupazione per il campione in osservazione. Dati pesati (§2.3). Atipica Saltuaria Nessuna 31% Non Risponde La Fig. 5 mostra la frazione di laureati occupati stabilmente oppure con una occupazione a tempo determinato, atipica o saltuaria in funzione dell’anno di laurea. Come ci si aspetta, tanto è più lontano l’anno di laurea, tanto più elevata è la percentuale di occupati in modo stabile. Lavoro=Stabile 120% Tempo Determinato,Atipico,Saltuario Fig. 5 Frazione di occupati stabilmente (quadrati) e di occupati a tempo determinato, in modo atipico o saltuario (triangoli), in funzione dell’anno accademico di Laurea. Dati pesati (§2.3) Percentuale 100% 80% 60% 40% 20% 0% 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 Anno Accademico di Laurea 5.2 Enti di impiego Una delle domande del questionario richiedeva l’ente di impiego, tra quelli indicati in Tab. 6. Nella tabella sono riportate il numero di risposte per ogni tipologia. Sono stati calcolati i valori percentuali, dopo aver però pesato le risposte. In questo caso (al contrario di quanto avvenuto nelle 8 precedenti tabelle), l’operazione di peso modifica significativamente le percentuali: si noti che, dopo il peso, la percentuale di laureati che dichiara di lavorare nell’Industria e negli Enti di ricerca è la stessa (20%), mentre il numero di risposte è 66 ed 82, rispettivamente. La Tab. 7 è strutturata come la precedente, ma include solamente le posizioni stabili. Si può notare che nell’Industria ed il Commercio le posizioni stabili sono praticamente la totalità; che sono una buona percentuale negli Enti Locali, in “Altro” ed anche nella Scuola. Sono circa il 20% nell’Università e negli Enti di Ricerca. Ente di Occupazione Università Ente di ricerca Industria Altro Scuola Ente Locale Commercio Non Risponde TOTALE Numero Risposte 113 82 66 42 30 18 10 15 376 Valori Percentuali (pesati) 27% 20% 20% 13% 8% 5% 3% 4% Tab. 6 Ente di occupazione dichiarato. Nella seconda colonna è riportato il numero di risposte per ciascun ente. Nella terza, la percentuale è stata calcolata dopo aver pesato (§2.3) le risposte. Ente di Occupazione Università Ente di ricerca Industria Altro Scuola Ente Locale Commercio TOTALE Numero Risposte = stabili 29 20 63 27 17 13 10 179 Percentuali stabili (pesati) 20% 21% 93% 63% 45% 69% 100% Tab. 7 Frazione dei laureati di Tab. 8 con posizioni stabili. L’ultima colonna mostra la percentuale (pesata) di posizioni stabili per ciascun ente considerato. 5.3 Soddisfazione del lavoro e pertinenza della laurea in Fisica Il questionario richiedeva di esprimere un giudizio (con una scala di valutazione da 1 a 10) sulla soddisfazione del lavoro attualmente svolto. La distribuzione dei voti è mostrata in Fig. 6, suddivisa per i due sottocampioni (Laureati@Bo, istogramma blu; LaureaDott@Bo, istogramma rosso). NR indica il numero di risposte non espresse. Si può notare che: - il grado di soddisfazione per il lavoro svolto è estremamente positivo; 9 - le due distribuzioni hanno (sorprendentemente) entrambe valor medio pari a 7.9, con RMS 1.3. il valor medio non varia se si considera in funzione del numero di anni trascorsi dalla Laurea; i giudizi negativi (<6) sono 16, pari al 4.2% 100 Tutti gli altri laureati Numero di risposte 90 Fig. 6 Distribuzione del voto attribuito nella domanda “Soddisfazione del suo attuale lavoro (scala da 1 a 10)” dai 107 studenti che hanno frequentato anche il dottorato a Bologna (distribuzione in rosso) e da tutti gli altri laureati (blu). Il valor medio è 7.9 per entrambe. Laureati+Dottorati a Bo 80 70 60 50 40 30 20 10 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 NR Soddisfazione del lavoro attuale (voto da 1 a 10) Un’altra domanda chiedeva di indicare l’importanza della laurea in fisica per il lavoro svolto (ossia se fosse richiesta, necessaria, utile o di nessuna pertinenza). La distribuzione delle risposte (pesate nel modo consueto) è riportata in Tab. 8. I valori non sarebbero significativamente diversi se il peso non fosse stato applicato. E’ interessante notare che per la stragrande maggioranza dei laureati, la laurea in fisica risulta utile, quando non indispensabile. Solo il 6% la ritiene non utile al lavoro svolto. La percentuale cresce leggermente se si considerano solamente coloro occupati in maniera stabile (ultima colonna di Tab. 8). In questa colonna, diminuisce anche la percentuale di coloro per cui la laurea in fisica è espressamente richiesta. Per la sua attuale occupazione, la laurea in Fisica è: Tutti (pesati) Richiesta Non richiesta, ma necessaria Non richiesta, ma utile Non richiesta, ne utile Non risponde (62±4)% 8% 23% 6% 2% Solo lavoro stabile (pesati) 40% 11% 40% 9% 0% Tab. 8 Distribuzione delle risposte (pesate) alla domanda sulla pertinenza della laurea in fisica sul lavoro svolto. Sono riportate le percentuali su tutte le risposte, e su quelle di coloro che dichiarano di avere una occupazione stabile. 5.4 Enti di occupazione in funzione del settore di ricerca di origine La Tab. 9 indica in quali Enti lavorano i laureati nei diversi campi di Ricerca. Questi, sono stati identificati con il settore in cui il laureato ha dichiarato di aver svolto la propria tesi di Laurea. 10 Purtroppo, nel questionario non era stato richiesto di indicare se il settore di ricerca fosse variato durante il Dottorato. Per semplicità e per motivi di statistica, sono raggruppati coloro che dichiarano di lavorare nell’Industria e Commercio (II colonna); nell’ Università ed Enti di Ricerca (III colonna); negli Enti Locali, Scuola ed Altro (IV colonna). Esistono dei settori che offrono maggiore opportunità di lavoro, eventualmente stabile? La Tab. 10 mostra la percentuale di laureati che ha dichiarato un lavoro stabile (seconda colonna), o un lavoro a tempo determinato, atipico o saltuario (terza colonna), in funzione del settore di ricerca di provenienza. I dati sembrano non indicare un settore in cui la percentuale di occupati stabilmente sia significativamente superiore agli altri. Argomento Tesi (376 Risposte) Fisica sanitaria Fisica delle particelle Fisica teorica Fisica della materia Geofisica Fisica Applicata Fisica dei sistemi complessi Astrofisica Didattica e Storia Fisica Fisica dell'atmosfera Industria + Commercio 17% 27% (30±4)% 30% 18% 38% 29% 35% 9% 0% Università + Ricerca 33% 60% 54% 43% 63% 46% 54% 50% 38% 43% Enti Locali + scuola+altro (50±5)% 13% 10% 21% 18% 17% 17% 15% 36% 57% Tab. 9 Percentuale dei laureati che sono occupati nell’Industria o Commercio; nell’Università o Enti di Ricerca; negli Enti Locali, nella Scuola o Altro, in funzione del settore in cui hanno svolto la tesi di laurea. Dati pesati (§2.3). Le righe sono ordinate dall’alto in maniera decrescente in base al numero di laureati nel settore (Tab. 4). Argomento Tesi (376 Risposte) Fisica sanitaria Fisica delle particelle Fisica teorica Fisica della materia Geofisica Fisica Applicata Fisica dei sistemi complessi Astrofisica Didattica e Storia Fisica Fisica dell'atmosfera Stabili (Pesati) (55±8)% 52% 50% 53% 45% 73% 57% 56% 42% (33±14)% Tempo Deter. + Atipico + Salt. (pesati) 45% 45% 37% 41% 55% 27% 43% 38% 49% 67% Tab. 10 Percentuale dei laureati che dichiara una occupazione stabile (seconda colonna) o una occupazione a tempo determinato, atipica o saltuaria (terza colonna) in funzione del settore in cui è stata svolta la tesi di laurea. Dati pesati. 11 5.5 Velocità di inserimento nel lavoro e raggiungimento della stabilità La Fig. 7 mostra il tempo di attesa (in mesi) della prima occupazione dal conseguimento della laurea. I valori negativi indicano gli studenti che avevano una qualsiasi occupazione durante gli studi, in genere lavori occasionali (si tratta del 20% del campione). Circa il 50% dei laureati (oltre il 20% citato) ha la prima occupazione entro un anno dalla laurea: questo include molti dottorandi che considerano l’attività con borsa come occupazione. Il 20% dichiara di non avere occupazione entro due anni. Guardando in dettaglio questo 20% di disoccupati a due anni, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di laureati con dottorato di ricerca come post-laurea. Anche tenendo conto che qualcuno può aver frequentato (o frequenta) senza borsa, è probabile che la maggioranza di chi si dichiara disoccupato a due anni non abbia considerato il periodo di formazione post-laurea retribuito (e talvolta, anche il post-doc) alla stregua di una occupazione. Fig. 7 Tempo di attesa in mesi per il conseguimento della prima occupazione. I valori nell’asse negativo indicano i laureati con occupazione (anche saltuaria) durante il periodo degli studi. Il raggiungimento della stabilità del lavoro resta comunque un obiettivo verso cui i laureati tendono, come si evince frequentemente dalla lettura del campo lasciato libero al commento. Per questo, si è studiata la velocità con cui gli occupati stabilmente sono giunti a questa condizione. In Fig. 8 è riportata la distribuzione del numero di mesi trascorsi tra il conseguimento di un impiego stabile e la laurea, separando due tipologie lavorative. L’istogramma in alto si riferisce agli occupati nell’Università, Enti di Ricerca, Scuola ed Enti locali. Il valor medio del tempo di attesa corrisponde a 74 mesi. L’istogramma in basso si riferisce invece a coloro che hanno un lavoro nell’Industria, Commercio o Altro. Il valor medio del tempo di attesa è di 33 mesi. Occorre dire che altri 20 laureati lavoravano già in questi settori prima di laurearsi, e non sono riportati nel grafico. 5.6 Enti di impiego in funzione del post-laurea Le Tab. 11 e 12 mostrano il numero di laureati che dichiarano una occupazione stabile (Tab. 11) o una occupazione a tempo determinato, atipica o saltuaria (Tab. 12) in diversi enti (università; enti di ricerca; enti locali; scuola; industria o commercio; altro), in funzione di diversi percorsi postlaurea: nessuno; dottorato; dottorato seguito da assegno di ricerca; scuola specializzazione; master; altro. Si può notare che: - in prevalenza, sono occupati nell’industria (o in “altro”) coloro senza attività di post-laurea; 12 - un master è seguito in prevalenza da chi è occupato nell’industria o “altro”; le scuole di specializzazione formano fisici sanitari ed insegnanti; l’elevato numero di precari nell’università ed enti di ricerca tra coloro che frequentano o hanno conseguito il dottorato (si tratta di 127 laureati su un totale di 376). Fig. 8 Tempo di attesa in mesi per il conseguimento di un lavoro stabile. In alto (rosso) istogramma relativo ad Università, Enti di Ricerca, Scuola ed Enti locali. In basso (blu) istogramma relativo ad Industria, Commercio o Altro. Dati pesati (§2.3). 6. Dove lavorano i Fisici Di seguito sono riportati alcuni dati relativi ai differenti enti in cui sono occupati laureati in fisici di Bologna. 6.1 Università Dichiarano di lavorare nelle Università 113 laureati, di cui 29 in modo stabile. Tra i 29 occupati stabilmente: - 8 (pari al 28%) lavorano in Università all’estero (3 USA, 1 Brasile, 4 EU); - 14 sono presso l’Ateneo di Bologna; - i rimanenti sono impiegati a: Milano (2), Ferrara, Pescara, Teramo, Urbino, Pol. Marche (1) - in prevalenza, sono occupati come ricercatori. Ci sono anche 6 Tecnici o Tecnologi, 2 impiegati ed un Dirigente. - La media dello stipendio mensile netto corrisponde a € 1650. - Il voto medio sulla soddisfazione del lavoro è 8.3. Tra gli 84 occupati a tempo determinato, in modo atipico o saltuario: - 15 (pari al 18%) lavorano in Università all’estero (4 USA, 1 Canada, 10 EU); - 45 sono presso l’Ateneo di Bologna; - In prevalenza di tratta di: assegnisti di ricerca, dottorandi, borsisti post doc, ricercatori (o professori) a contratto. - La media dello stipendio mensile netto corrisponde a € 1290. Il voto medio sulla soddisfazione del lavoro è 7.9. 13 Altro 11 2 1 8 2 3 Industria, Commercio 28 11 1 5 10 7 Scuola 4 5 2 4 1 1 Enti Locali 1 2 1 7 Ricerca 3 8 6 3 Università 5 13 10 1 Nessun PostLaurea Dottorato Dottorato + Assegno Scuola Special. 2 Master Altro Tab. 11 Numero di laureati che dichiara una occupazione STABILE nei diversi enti, in funzione della loro attività di post-laurea. Altro 5 2 2 3 Industria, Commercio 2 1 Scuola 1 11 Enti Locali 1 2 Ricerca 5 32 21 Università 8 42 32 1 2 1 1 1 3 1 2 Nessun Dottorato Scuola Master PostDottorato + Special. Altro Laurea Assegno Tab. 12 Numero di laureati che dichiara una occupazione a tempo determinato, atipica o saltuaria nei diversi enti, in funzione della loro attività di post-laurea. 14 6.2 Enti di Ricerca Dichiarano di lavorare negli Enti di Ricerca 82 laureati, di cui 20 in modo stabile. Tra i 20 occupati stabilmente: - 2 (pari al 10%) sono all’estero (Francia, Germania) - I rimanenti sono occupati presso: INGV (5), INFN (4), ENEA (3), INAF (3), CNR (1), CINECA (1), non indicato (1). - La media dello stipendio mensile netto corrisponde a € 1750. - Il voto medio sulla soddisfazione del lavoro è 8.0 Tra i 62 occupati a tempo determinato, in modo atipico o saltuario: - 13 (pari al 21%) sono all’estero (4 Svizzera, 1 USA, 8 EU). Il loro stipendio medio corrisponde a € 2600, ed il voto medio sulla soddisfazione è pari a 7.9. - I rimanenti 49 precari in Enti di Ricerca italiani hanno invece un reddito mensile più basso (€ 1500) ed il voto medio sulla soddisfazione è pari a 7.9. Il numero di laureati precari per ente è: INFN (12), INGV (8), CNR (13), ENEA (4), INAF (1), non indicati (11). - Gli occupati non stabilmente in enti di ricerca con sede a Bologna sono 30. 6.3 Enti Locali Sono occupati negli Enti Locali 18 laureati, di cui 13 in modo stabile. Tra i 13 occupati stabilmente, la professione dominante è il Fisico Medico o il Dirigente Fisico. Compaiono anche Meteorologi ed Analisti di Sistema. Gli enti sono ASL, Agenzie Regionali. La media dello stipendio mensile netto corrisponde a € 1550. Il voto medio sulla soddisfazione del lavoro è 7.6. Nessuno è all’estero. 6.4 Scuola Dichiarano di lavorare nella Scuola 30 laureati, di cui 17 in modo stabile. Questo corrisponde all’8% (10%) di tutti gli occupati (occupati in modo stabile). Tra i 17 occupati stabilmente, 11 indicano come sede di lavoro Bologna. La media dello stipendio mensile netto corrisponde a € 1250. Tuttavia, alcuni indicano nei commenti altre attività saltuarie, o contratti di collaborazione. Sorprendentemente, il voto medio sulla soddisfazione del lavoro, pari a 8.6, corrisponde al più elevato tra i vari gruppi. I valori cambiano non di molto per i 13 precari: indicano uno stipendio medio di € 1190, ed il voto medio è 7.7. La seconda cosa sorprendente è il progressivo calo di occupati nella scuola: il dato nazionale nell’indagine di Basile [6] corrispondeva al 37% dei laureati; diminuiva al 15%, nell’indagine successiva di Anni-Rossi [7]. La presente indagine indica un ulteriore calo all’8-10% dei laureati (almeno limitatamente a Bologna). Questo dato meriterebbe una accurata riflessione. 6.5 Altro Hanno indicato di essere impiegati in “Altro” settore 42 laureati, di cui 27 in modo stabile. Tra i 27 occupati stabilmente: - 3 sono all’estero (11%): 2 in Svizzera, 1 EU. - Tra le carriere indicate: 6 sono Fisico Medico o Sanitario; 5 si qualificano come Responsabili di settore; 2 consulenti; 4 impiegati in enti cooperativi. - La media dello stipendio mensile netto corrisponde a € 1920. - Il voto medio sulla soddisfazione del lavoro è 8.1 15 Tra i 15 occupati a tempo determinato o in modo atipico, uno è impegnato all’estero. Le qualifiche sono all’incirca le stesse di coloro che sono occupati stabilmente, mentre è sensibilmente inferiore lo stipendio mensile medio (1250 €) ed il voto medio sulla soddisfazione, pari a 7.2. 6.6 Industria Lavorano stabilmente nell’Industria o Commercio circa il 50% di tutti coloro che sono occupati in modo stabile. Per quanto riguarda il commercio, ci si riferisce al settore commerciale di ditte medio-grandi. In dettaglio, dichiarano di essere impiegati nel settore Industria o Commercio 76 laureati, di cui 73 (!) in maniera stabile, 2 a tempo determinato e uno in modo atipico. L’elenco completo delle industrie, dei settori, della qualifica di impiego dei nostri laureati sono riportati nel sito web (http://www.bo.infn.it/orientamento/laureescientifiche.htm ). Estero. Lavorano all’estero 16 laureati (21%). Sono impiegati generalmente in multinazionali dell’informatica, elettronica o altro (banche, assicurazioni, società di revisione conti…). I paesi sono Austria (2), Germania (3), Gran Bretagna (3), USA (3), Francia, Svizzera, Olanda, Spagna, Svezia (1). Il loro reddito mensile medio corrisponde a € 3250. Il voto medio relativo alla soddisfazione del lavoro è pari a 8.1. Chimica, Biomedicale, Elettronico ed Altro. Sono impiegati 19 laureati. Si tratta in genere di medio-grandi industrie, molte con sedi nella regione Emilia- Romagna (10 laureati, di cui 5 a Bologna), ed le rimanenti nel centro-nord Italia. Il reddito mensile medio dei laureati in fisica in questo settore corrisponde a € 1750. Il voto medio relativo alla soddisfazione del lavoro è pari a 8.0. Informatica. Il settore informatico è quello che assorbe la frazione maggiore di laureati (24, ossia il 32% degli occupati nell’industria). In maggioranza, si tratta (a parte alcune eccezioni) di aziende medio-piccole a livello prevalentemente regionale (20 laureati sono in Emilia-Romagna). Il reddito medio mensile degli impiegati in questo settore (€ 1480) è quello più basso riscontrato (ad eccezione degli insegnanti). Anche il voto medio relativo alla soddisfazione del lavoro è relativamente basso, pari a 7.1. Settore Meccanico- Sono impiegati 9 laureati, in industrie meccaniche del Nord italia. Il loro reddito mensile medio corrisponde a € 1950. Il voto medio relativo alla soddisfazione del lavoro è pari a 7.5. 6.7 Industria e Dottorandi Un dato molto importante è il numero degli impiegati stabilmente nell’industria, commercio ed altro, avendo conseguito il Dottorato di Ricerca come post-laurea. Dalla Tab. 11 si evince che si tratta di 15 laureati. Di questi, 9 (il 60%) lavorano all’estero. La ricettività della nostra industria per laureati di alto livello, col titolo di dottore di ricerca è estremamente basso, ed il dato non ha bisogno di ulteriori commenti. 16 7. Commenti liberi In fondo al questionario, era lasciato spazio per un commento libero. Tra i commenti, vi sono alcune informazioni personali (dettagli sulla professione o sulla carriera post-laurea). Altri sono considerazioni sulla laurea in Fisica, che vanno dalle estremamente positive, ad alcune negative (ed una molto negativa). Sono stati selezionati alcuni di questi commenti, riportati in maniera integrale. E’ solo stato aggiunto in corsivo il settore di impiego di colui che ha espresso il commento. - La laurea in Fisica è assolutamente da consigliare a tutti. La preparazione è estremamente flessibile e dà la possibilità di affrontare qualsiasi tipo di lavoro (occupato nell’industria); - Dopo la mia laurea in fisica mi erano stati proposti degli impieghi nelle ditte private unicamente come programmatore, ma con la qualifica di tecnico e non di laureato (tecnico enti di Ricerca); - La laurea in Fisica mi ha dato un metodo di lavoro: la capacità di affrontare situazioni nuove in modo razionale e sistematico, di risolvere problemi di varia natura (occupato nella scuola); - La precarietà è una compagna costante di vita e non si riescono a fare tanti progetti (Insegnante precario); - Sono stata contattata per un lavoro ad appena 1 mese dalla laurea. Frequento tuttora la scuola di specializzazione in fisica sanitaria (4 anni) e contemporaneamente lavoro nel ramo (Fisica sanitaria) - Sono un pò perplesso su questa iniziativa: non credo sia una buona idea pubblicizzare la laurea in fisica quando non c`e` un mercato del lavoro nell’industria italiana che possa assorbirne i laureati (fellow al CERN); - La laurea in fisica mi ha fornito un background culturale tale da poter affrontare altre discipline tecnico-scientifiche con una curva di apprendimento molto rapida (lavora nell’industria); - Sono contento di aver studiato fisica e proseguito con il dottorato, per la forma mentis che questo percorso di studi mi ha fornito. Tuttavia le prospettive occupazionali negli enti di ricerca pubblici non sono incoraggianti (precario ente di ricerca); - La laurea in Fisica apre oggi giorno a un vastissima possibilità di impiego soprattutto nel campo finanziario e assicurativo (in particolare all’estero), a patto che si sia disposti a trasferirsi (occupato in banca) - For this degree to really become relevant it needs to be: organised with the industry, rather than outside it; the university needs to be 100% privatised - outside the control of any government (occupato nell’industria, all’estero) - La passione per il mio lavoro è minata dalla precarietà dei miei contratti. Il voto sulla soddisfazione (7) si basa soprattutto sulla mia passione (assegnista di ricerca); - Essere al posto giusto nel momento giusto è fondamentale per lavorare nella ricerca... ci vuole anche fortuna (ricercatore ente di Ricerca); - L'università è allo sfascio. Da una parte, c'e' un esercito di ricercatori infinitamente precari sottopagati e ricattabili. Dall'altra, (soprattutto a Bologna) i professori sono scarsamente attivi e godono di enormi privilegi immeritati. Per di più, la didattica si sta sempre più conformando a uno standard di bassa qualità. E' profondamente disonesto cercare di reclutare studenti senza metterli al corrente della situazione attuale e dell'assenza di concrete possibilità per il futuro (assegnista di ricerca). - Fisico è bello. (Fisico Sanitario) 17 8. Conclusioni Chi si laurea in Fisica lavora o nella ricerca o nella scuola. Questa è (l’errata) convinzione degli studenti delle scuole superiori, dei loro genitori e di molti dei loro insegnanti. I dati indicano come questi due settori (università e ricerca, scuola) comprendano solo circa un terzo dei laureati in Fisica stabilmente occupati (Fig. 9b). Con il presente studio, si è cercato di avere un quadro basato su un periodo di osservazione relativamente lungo rispetto anche al periodo di post-laurea, sulla condizione occupazionale dei laureati a Bologna in Fisica. E’ da notare che si tratta di uno dei primi tentativi in assoluto di monitorare lo stato di un campione di laureati su un periodo di tempo della durata di 15 anni. Vista la particolarità dei laureati in Fisica, può essere di interesse estendere l’indagine su un campione più vasto e distribuito sul territorio nazionale. Per questo aspetto, il numero di risposte ottenute è incoraggiante (oltre il 42%, su un campione iniziale di circa 900 laureati). La particolarità dei laureati in fisica (non solo a Bologna) consiste nell’alta frazione di laureati con attività post-laurea. L’indagine evidenzia un costante aumento nel tempo: circa il 70% dei laureati ha attività post-laurea. In particolare, sceglie il dottorato di ricerca un numero crescente di laureati: all’inizio del periodo di osservazione (laureati nel 1991) erano circa il 35-40%, per arrivare a ben oltre il 50% al termine del periodo considerato (laureati nel 2004-2005). Per quanto riguarda l’ingresso nel mondo del lavoro, includendo coloro che svolgono attività di formazione post-laurea retribuita, la stragrande maggioranza dei laureati ha avuto una occupazione entro un anno dalla laurea. Tuttavia, il tempo di permanenza in una situazione occupazionale non stabile per coloro poi stabilmente occupati nel comparto università e ricerca in enti pubblici è di parecchi anni: ai tre anni di dottorato seguono 4-5 anni di attività post-doc (assegno di ricerca). I fisici occupati (sia stabilmente, che a tempo determinato) nell’università e negli enti di ricerca (Fig. 9a) sono circa il 50% del totale. Quando si considerano solamente gli occupati in maniera stabile, la frazione si riduce al 25% del totale (Fig. 9b). Questa percentuale (un quarto dei laureati in Fisica occupati stabilmente nella Ricerca) è la stessa riscontrata nella indagine nazionale di Basile (vedere le conclusioni in [6]). L’aspirante ricercatore deve quindi prendere atto di questa realtà: fare ricerca è probabilmente una delle attività più appaganti a cui un brillante5 giovane può ambire. Deve però prevedere di entrare in competizione in una comunità in cui, almeno inizialmente, praticamente tutti ambiscono ad entrare nel mondo della ricerca scientifica. Un aspetto non secondario per la riuscita, è la disponibilità alla mobilità: circa il 20% di coloro che svolgono attività di ricerca è all’estero. Dal punto di vista dello sperpero di risorse necessarie alla formazione di un giovane ricercatore, questo è sicuramente un grave danno per il sistema economico del Paese. Tuttavia, dal punto di vista della gratificazione personale la laurea in fisica può anche essere vista come una opportunità. Il numero di occupati nell’industria e commercio corrisponde al 23% del totale delle risposte, ed al 43% nel caso delle occupazioni stabili: occorre notare che praticamente tutti coloro che sono occupati in questo settore lo sono in maniera stabile. Con percentuale analoga a quella del settore ricerca, sono occupati all’estero circa il 20-25% dei laureati. Dai commenti, si evince che i fisici nell’industria sono talvolta assunti in subordine ai laureati in ingegneria, ma riescono spesso 5 Si ricorda che oltre la metà dei laureati ha conseguito 110 o 110 e lode come voto di laurea. Inoltre, almeno a Bologna, costantemente circa la metà degli iscritti a Fisica ha conseguito il diploma di maturità col massimo dei voti. 18 ad emergere. Gli stipendi sono sicuramente interessanti (qualche mio ex studente guadagna molto più di me) ed anche il grado di soddisfazione per il mestiere svolto ha valori medi elevati. Tuttavia, una frazione significativa dei neo laureati sembra non essere interessata a questo settore di occupazione, rivolgendo interesse ed attenzione unicamente all’accesso al dottorato di ricerca. Una conseguenza negativa (segnalata da alcuni fisici con posizioni dirigenziali) è che talune posizioni che sono disponibili nell’industria sono occupate da laureati di altri corsi di laurea (principalmente, ingegneria), non dando modo quindi ai fisici di poter emergere, farsi apprezzare e permettere quindi (in circolo virtuoso) di aprire nuove opportunità occupazionali per laureati in fisica. L’aspetto più negativo di tutta l’indagine è il dato sui laureati, con dottorato di ricerca, occupati nel settore industriale: sono meno del 10% del totale, la maggioranza dei quali all’estero. La disaffezione dei nostri laureati per quanto riguarda la Scuola sembra un altro dato non positivo. La percentuale di occupati in questo settore è diminuita da circa il 35%, riferita ad un ventennio fa, all’8% attuale. Anche in questo caso, si rischia di lasciare l’insegnamento della fisica a laureati di altri corsi di laurea con conseguenze probabilmente negative. L’aspetto positivo è il voto medio sulla soddisfazione del lavoro svolto: quello degli insegnanti è il più elevato tra tutti i settori considerati (compreso la ricerca). Ciò probabilmente significa che chi ha scelto l’insegnamento, lo ha fatto per vocazione e non per ripiego. Una considerazione (segnalata da molti laureati): i dottori di ricerca (eventualmente con attività post-doc) che volessero passare oggi all’insegnamento, si troverebbero nettamente svantaggiati rispetto ai colleghi di qualche anno fa. Anche questo aspetto meriterebbe qualche riflessione, anche per l’incombente necessità di definire nuove norme di reclutamento degli insegnanti da parte del Ministero della Pubblica Istruzione. Infine, un altro aspetto rende interessante i dati qui riportati, e rende probabilmente utile una estensione a breve tempo ed a più ampio livello territoriale di una indagine di questo tipo. Siamo infatti di nuovo in vista di una possibile “ristrutturazione” dei corsi di laurea (Decreto Legge 270 del 22 ottobre 2004, su Modifiche al regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei) ed indicazioni possono essere utili per modificare eventualmente gli ordinamenti didattici in modo da poter facilitare l’inserimento dei neo laureati nel mondo del lavoro. Questo però non coinvolge solamente i corsi di studio: si pensi ad uno dei dati principali evidenziati nell’indagine, cioè il problematico accesso nel mondo del lavoro dei dottori di ricerca. Per il dottorato di ricerca, probabilmente è necessaria una severa valutazione di cosa non stia funzionando, sia in ambito accademico che nei rapporti col mondo del lavoro. Ringraziamenti La presente indagine non avrebbe potuto svolgersi senza il fondamentale ruolo del dott. Franco Semeria, del servizio di Calcolo e Reti della Sezione INFN di Bologna, che ha predisposto e curato la pagina web e il database per la raccolta delle risposte. La prof. Anna Cavallini (presidente per sei anni del Corso di Laurea in Fisica) ha costantemente incoraggiato le attività di orientamento e questa indagine. Un ringraziamento anche ai due direttori del Dipartimento di Fisica che si sono succeduti (prof. A.M. Rossi, prof. P. Capiluppi). Infine, vorrei sentitamente ringraziare tutti i borsisti, dottorandi e assegnisti di ricerca che hanno contribuito alla presente indagine ed alle varie attività del Progetto Lauree Scientifiche: sono più di 30 persone (elencate nel sito web [5]) il cui entusiasmo è il principale stimolo per gli studenti delle scuole secondarie superiori che si stanno avvicinando al mondo dell’università, e magari a quello della Fisica. 19 Fig. 9. In alto: percentuale degli occupati (includendo stabili e a tempo determinato, anticipo e saltuario) nei vari enti considerati. In basso: lo stesso diagramma a torta, ma solo per gli occupati in maniera stabile. Bibliografia [1] European Commission – Eurobarometer 55,2 – Europeans, Science and Technology http://europa.eu.int/comm/public_opinion/archives/eb/ebs_154_en.pdf [2] Si veda in http://www.almalaurea.it/universita/altro/ le ricerche: “ I Laureati in Fisica” (2005); “Le lauree scientifiche e tecnologiche: dall’accesso all’Università alla prova del mercato del lavoro” (2006). [3] Indagine sull’istruzione universitaria, di competenza ISTAT fino all’a.a. 97/98, e MIURMURST dall’a.a. 98/99; vedi www.istat.it per “Lo stato dell’Università – I principali indicatori” a.a. 1999/2000 e http://www.istat.it/dati/catalogo/20030513_00/ [4] Si veda il portale del progetto Lauree Scientifiche: http://www.progettolaureescientifiche.it/ [5] Si veda: http://www.bo.infn.it/orientamento/laureescientifiche.htm [6] M. Basile, Il Nuovo Saggiatore, 12 (1996), 38 [7] R. Anni, A. Rossi , Il Nuovo Saggiatore, 1-2 (1998), 11. [8] S. Focardi, N. Tomasini Grimellini, Giornale di Fisica, 13 (1973), 311 [9] Si veda ad esempio l’indagine 2006 sulla Condizione occupazionale dei laureati: http://www.almalaurea.it/universita/occupazione/occupazione05/ [10] http://www.istat.it/dati/catalogo/20040517_00/ . Volume “I laureati e lo studio - inserimento professionale dei laureati. Indagine 2001”. Cod. ISBN: 88-458-1105-0 [11] http://www.istat.it/dati/catalogo/20070227_00/. Volume “I laureati e lo studio: indagine 2004”, Cod. ISBN: 978-88-458-1386-3. [12] R. Braun et al; PAW (Physics Analysis Workstation), CERN program Library Q121,1988. [13] Indagine sui Laureati del 2006, “Condizione occupazionale nel lungo periodo: esiti a 10 anni dalla laurea”, http://www.almalaurea.it/info/convegni/bologna2007/programma.shtml . 20 Appendice: Questionario da compilare http://www.bo.infn.it/calcolo/laurea-fisica/index.php 21 Appendice Nome Ditta Tipo Ditta Nazione Qualifica Siemens Austria Sartori-Software.Com Groupe-Mape Digilab Biovision Gmbh Robert Bosch Gmbh Vac Silicon & Software Systems IBM Ninja Theory - Sony Computer Acxiom Hewlett Packard Replisaurus Technologies Cargill SA Wild Brain, Inc. Merrill Lynch & Co. Informatica Informatica Chimica Altro Elettronica Meccanica Elettronica Informatica Informatica Altro Informatica Altro Altro Altro Altro Analista Programmato Chief Software Arch. Impiegato Bioinformatico Development Engineer Ricercatore Senior Design Engineer Advisory Software Eng. 3d Engine Programmer Quadro Ingegnere Di Supporto Scientist Process D Risk Analyst Cfo - Responsabile F Ingegniere Finanziario Austria Austria Francia Germania Germania Germania Irlanda Paesi Bassi Regno Unito Regno Unito Spagna Svezia Svizzera Usa, California Usa, NY Tab. i) Nome e tipo ditta, nazione e qualifica dei laureati nell’industria all’estero. Nome Ditta Tipo Ditta Provincia Qualifica Lega COOP ENI Spa Nokia Banca Lombarda Aimag Spa Pershing Spa ENERECO Spa Coopbox Europe Spa Marr Spa G.E. Healthcare Tyco Eni Polimeri Europa Marposs S.P.A. Selema Marposs S.P.A. Site S.P.A. G.E. Power Controls Italia Altro Altro Altro Altro Altro Altro Altro Altro Altro Biomedica Biomedica Chimica Elettronica Elettronica Elettronica Elettronica Elettronica Impiegata Quadro Quadro Analista Quantitativo Impiegata Responsabile Logistica Responsabile Settore Quadro Network Administrator Impiegata Engineering Manager Impiegato Impiegato 6 Liv. R&D Impiegato Progettista Software Impegato Tecnico VII Livello Metalmec Forlì Cesena Milano Milano Milano Modena Pesaro Pesaro-Urbino Reggio E. Rimini Ancona Modena Mantova Bologna Bologna Bologna Bologna Bologna Tab. ii) Nome e tipo ditta, provincia e qualifica dei laureati nell’industria elettronica ed altro. 22 Nome Ditta Tipo Ditta Provincia Qualifica ARTAX Srl NSI Best Union Company Spa Consorzio Ser. Bancari CSE CRIF S.P.A. Gruppo Finmatica S.P.A. Softech Software Engineering Wincor Nixdorf Retail Cons. Xtel Srl Wuerth-Phoenix Proxima.It Srl Studio Pleiadi S.R.L. Wizard Srl Mydev IBM Sedlex Informatica Srl Data Management Datamanagement Brad di Alessandrini SSI Emilia Sedoc S.R.L. Credito Emiliano Spa CAP GEMINI IBM Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Informatica Impiegato Progettista Sviluppo Informatico Impiegato Impiegato Collaboratore Impiegato 7° Livello Capo Progetto Impiegata Requirement Engineer Socio Fondatore/Diri Programmatore Sistemista Imprenditore Impiegato Amministratore,Socio Analista Junior Impiegato Consulente Informatico Impiegato Impiegato 3° Livello Analista Funzionale Impiegato Impiegato 7° Quadro Bologna Bologna Bologna Bologna Bologna Bologna Bologna Bologna Bologna Bolzano Forlì Cesena Forlì Cesena Forlì Cesena Forlì Cesena Lombardia Macerata Ravenna Ravenna Ravenna Reggio Emilia Reggio Emilia Reggio Emilia Roma Roma Tab. iii) Nome e tipo ditta, provincia e qualifica dei laureati nell’industria Informatica. Nome Ditta Tipo Ditta Provincia Qualifica CEMM Srl Sintech Ducati Motor Holding Bonfiglioli Riduttori Unisys Gruppo Fabbri S.P.A. CPS Color Equipment S.P.A Ugolotti KOMATSU Italia Meccanica Meccanica Meccanica Meccanica Meccanica Meccanica Meccanica Meccanica Meccanica Export Manager Account Impiegato 7° Liv Responsabile Logistica Quadro Dirigente Impiegato Tecnico Responsabile Analisi Bologna Bologna Bologna Forlì Milano Modena Modena Reggio Emilia Vicenza Tab. iv) Nome e tipo ditta, provincia e qualifica dei laureati nell’industria Meccanica. 23