Relazione sull’andamento della Gestione al 31 dicembre 2016 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 2 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Signori Azionisti, come di consueto, unitamente al Bilancio di Granarolo S.p.A., presenteremo i risultati del Bilancio Consolidato. La Relazione sull’andamento della gestione di Granarolo S.p.A. e quella del Gruppo sono presentate in un unico documento, così come consentito dal D. Lgs. 2 febbraio 2007, n. 32. Il 2016 è stato particolarmente impegnativo per il Gruppo Granarolo: si conclude il piano industriale triennale, un progetto di crescita molto ambizioso di cui questa relazione darà doverosamente atto, congiuntamente al risultato dell’anno. In corso d’anno il Consiglio di Amministrazione ha approvato un secondo piano triennale che traguarda al 2019 un’ulteriore sfida industriale. In sostanza la crescita è assunta come standard strategico e non come obiettivo straordinario. Nella consapevolezza che strategie e dimensioni assunte rendono necessario contestualizzare la nostra iniziativa è utile soffermarci, seppur in modo sintetico nell’analisi di quanto accade intorno a noi e su ciò che inevitabilmente influenza il nostro risultato, stante la dimensione globale della sfida competitiva. Scenario internazionale, europeo e italiano Il 2016 è stato, sul fronte internazionale, l'anno delle crisi identitarie e politiche, l'anno della “Brexit” e delle elezioni americane. È stato l’anno delle migrazioni, segnato dal sangue e dal terrorismo di cui si alimenta il populismo che chiude le frontiere. È stato l'anno delle crisi bancarie. Soprattutto in Italia è stato l’anno del referendum costituzionale che ha messo fine, anzitempo, al governo Renzi. Dopo anni di difficili confronti per una gestione condivisa delle politiche comunitarie, la Brexit ha trasformato l’Unione Europea in una sorta di club da cui si può anche uscire. Certo non la grande potenza che avevano in mente i padri fondatori. Se non sarà raggiunto un accordo bilaterale di libero scambio entro i due anni previsti dall’Articolo 50, del Trattato di Maastricht le transazioni dovranno sottostare alle regole standard della WTO. Si parla di dazi del 39% per i prodotti caseari e del 6% per il vino. Nel complesso si calcola che per l’Italia, con un export di circa 22,5 miliardi di Euro 3 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 all’anno verso il Regno Unito, i nuovi dazi potranno potrebbero pesare circa 870 milioni di Sterline. Realisticamente le esportazioni dai Paesi UE verso l’Inghilterra subiranno un tracollo. Oltreoceano il nuovo Presidente ha rovesciato la linea politica degli Stati Uniti, spezzando il legame storico con l’Europa, e avvicinandosi alla Russia di Putin. Sono stati interrotti i lavori del Partenariato Trans-Pacifico (TPP) e si parla di un muro al confine con il Messico. Ogni giorno si levano grida di guerre sommarie al terrorismo di matrice islamica con un approccio militare verso i Paesi ritenuti responsabili. Tutto questo è avvenuto mentre in Europa partiti xenofobi, euroscettici e anti-Islam, fino a pochi anni fa emarginati dal dibattito politico, si sono rafforzati e siedono numerosi in Parlamento nonchè per l’intransigenza dei Paesi forti come la Germania indisponibili a mitigare le ricadute sociali delle politiche economiche europee sui Paesi membri. I movimenti anti-sistema intercettano la fetta di popolazione indignata con i Partiti tradizionali, scettica sulle politiche di accoglienza dei rifugiati, preoccupata di retrocedere nella scala sociale e che teme l’aumento della criminalità e il terrorismo di matrice islamica. In tutto il globo dalle urne esce una domanda di autodifesa di una società che si sente impoverita e minacciata. Prevalgono posizioni politiche conservatrici che paradossalmente finiranno per esasperare ulteriormente le condizioni di vita delle fasce più deboli. La crisi trasversale della rappresentanza (i Partiti in primo luogo, ma tutti i corpi intermedi vivono la stessa dinamica) riduce gli spazi per una crescita equilibrata ed equa. Questa deriva incide negativamente sulla distribuzione della ricchezza e dunque sugli scambi commerciali, indispensabili a sostenere la produzione e l’occupazione. Le prospettive economiche Le condizioni dell’economia globale sono leggermente migliorate, il 2017 sembra segnare un’inversione di tendenza, ma il futuro rimane soggetto a diversi fattori d’incertezza. C’è molta attesa per misurare gli effetti interni ed esterni delle misure protezionistiche del nuovo governo americano, la Cina sembra orientata a una crescita meno vorace. La Russia ha riavviato una dinamica di ripresa. Molto interesse oggi è rivolto verso l’India e il sud est asiatico. Nell’area dell’Euro, la crescita prosegue a un ritmo moderato, pur se in graduale consolidamento. L’inflazione è risalita in dicembre, ma quella di fondo rimane su livelli ancora bassi. Per mantenere le condizioni monetarie espansive adeguate ad assicurare l’aumento dell’inflazione, il Consiglio direttivo della BCE ha esteso la durata del programma di acquisto di titoli almeno fino a dicembre del 2017 e oltre, se necessario. La debole ripresa dell’economia italiana è proseguita, nonostante la caduta del Governo Renzi. Lo attestano l’andamento della produzione industriale, quello dei consumi elettrici e quello del trasporto merci e gli indicatori di 4 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 fiducia delle imprese, che si collocano su valori mediamente elevati. L’attività economica è stata stimolata dal riavvio degli investimenti e dall’espansione della spesa delle famiglie, anche se non in tutti i comparti in egual misura. Le proiezioni per l’economia italiana, aggiornate in base agli andamenti più recenti, indicano che in media il PIL dovrebbe essere aumentato dello 0,9% nel 2016 (su dati corretti per il numero di giornate lavorative); crescerebbe attorno allo 0,9% anche nell’anno in corso e all’1,1% nel 2018 e nel 2019. Il livello del PIL nel 2019 sarebbe ancora inferiore di circa quattro punti percentuali rispetto al 2007. I dati di dicembre relativi alla disoccupazione la danno stabile intorno al 12%, ma quella giovanile ha superato quota 40% e registra una mancanza di prospettiva certa per le nuove generazioni. La Commissione Europea ha evidenziato tutte le problematiche del nostro Paese: dal debito pubblico, alla disoccupazione, passando per le sofferenze delle nostre banche (peggio di noi solo Grecia e Portogallo), senza risparmiarci che l’economia italiana è destinata a crescere meno di quella degli altri Paesi. Il male oscuro dell’Italia si chiama debito pubblico, un debito che si attanaglia alle gambe e che rende inefficace ogni politica espansiva. Il fallimento delle riforme istituzionali condanna l’Italia a subire ancora per molti anni l’inefficienza delle nostre istituzioni. Il dibattito politico esclude il Paese reale dal confronto. Dopo alcuni anni di stabilità il Paese è ripiombato nell’incertezza politica e oggi sembrano riaprirsi i giochi della vecchia politica. Siamo di fatto vicini all’immobilismo dovuto alla contrapposizione fra le forze politiche. La crisi delle nostre banche si riversa sulle famiglie e sulle imprese cui sono negate le risorse finanziarie necessarie. Riteniamo che in questa situazione un ruolo importante di responsabilità, coesione e di rassicurazione competa anche alle imprese, in particolare a imprese come la nostra, controllate da un gruppo cooperativo; non è un caso se, in particolare nell’agroindustria, il mondo cooperativo è risultato più performante dell’industria alimentare nazionale. Il successo della nostra iniziativa è legata alla capacità di cogliere gli elementi di competitività di un grande gruppo industriale e la socialità territoriale di un altrettanto grande soggetto cooperativo. Riteniamo, senza falsa modestia, di rappresentare un modello di riferimento per la parte ancora sana di questo Paese. L’Agroalimentare italiano: un’opportunità per il Paese La domanda interna ristagna (-0,5% nel 2016 – fonte Banca d’Italia). Sobrietà negli acquisti, attenzione al risparmio e scelte guidate spesso da aspetti salutistici sono i tratti comuni che hanno caratterizzato il periodo. Ismea dichiara: «La stagnazione dei prezzi al consumo, letta insieme al calo in valore dello 0,5% della spesa familiare per beni agroalimentari, indica, di fatto, una flessione delle quantità acquistate». È assodata una tendenza negativa degli 5 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 acquisti per carni, salumi, uova e alcuni prodotti lattiero-caseari, pressoché stabili le bevande, in flessione i prodotti freschi, mentre i prodotti confezionati e i prodotti “senza” (glutine, lattosio, sale, etc.) crescono a doppia cifra. Molto bene il mondo dei vegetali in particolare quando sono proposti con un elevato contenuto di servizio. L’agroalimentare italiano oggi esporta circa 36 miliardi di Euro. I consumatori ci apprezzano in tutto il mondo. Ci studiano e frequentemente ci copiano. La filiera territoriale però non è riproducibile. Non è un caso che aziende come Granarolo che esprimono filiera e dimensionamento competitivo assumano un ruolo trainante anche a livello istituzionale. È opinione diffusa che l’Italia abbia potenzialità ancora maggiori e che i prodotti Made in Italy possano giocare un ruolo da protagonisti nel mondo, traguardando i 50 miliardi di euro entro il 2020. Al fine di promuovere questa crescita, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e il Ministero dello Sviluppo Economico stanno convergendo su politiche di supporto condivise. Gli indicatori, in particolare quelli dell’export (+9,6%), testimoniano come le risorse messe a disposizione dai programmi di promozione italiani ed europei – OCM, Piano straordinario Made in Italy – che in questi anni hanno supportato l’internazionalizzazione, siano state ben utilizzate dalle imprese del settore, dai consorzi e dai raggruppamenti che si sono creati per affrontare i mercati dei Paesi terzi. Questa strategia serve a sorreggere un progetto di internazionalizzazione forte, basato sulla narrazione di un Paese che paesaggio, arte, cultura e gastronomia hanno fatto amare da milioni di uomini e donne nel mondo. Anche se non va dimenticato che le D.O.P. che valicano significativamente i nostri confini nazionali sono meno di una decina, il patrimonio della nostra biodiversità rappresenta un driver prezioso per affermarci ai primi posti. Il futuro del latte e la chiave di volta della filiera Il latte alimentare, il fresco in particolare, vive di un mercato localistico, tutelato da normative che riconoscono il valore della prossimità tra il momento mungitura e il consumo. Per un paio di decenni il successo del latte Alta Qualità ha trainato la categoria, consentendo la giusta remunerazione agli allevatori e all’industria. Recentemente la competizione fra le catene distributive ha focalizzato le politiche promozionali dell’insegna sul latte e su altri prodotti di consumo quotidiano, offrendo ai clienti prezzi bassi sulle spalle dei produttori e sottraendo alla marca una quota del 25-30% del mercato. Numerosi consumatori si stanno orientando alle proteine vegetali, a discapito di quelle di origine animale, dal 2010 a oggi il consumo di latte fresco è diminuito del 30% e non accenna a riprendersi, di questo passo nel 2020 registreremo un meno 50% rispetto al 2010. Il comparto chiede da tempo una corretta informazione istituzionale a 6 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 tutela di un alimento prezioso per l’alimentazione umana. Nel caso del latte il calo dei consumi nazionali non è compensabile con l’export, dunque, occorrono alternative di sbocco alla materia prima, in poche parole occorre differenziare prodotti e mercati. Nel 2010 il latte alimentare rappresentava il 60% del portafoglio di Granarolo e oggi siamo intorno al 40%, l’export rappresentava il 3% oggi siamo al 24%. Nel frattempo il Gruppo è passato da 800 milioni di fatturato a un miliardo e quasi duecento milioni consentendo, in controtendenza con i consumi nazionali, di aumentare i conferimenti dei soci alla controllante Granlatte, da quattro a sei milioni di quintali annui. I consumatori intolleranti al lattosio crescono del 12% e la linea Granarolo Accadi, latte ma anche yogurt, panna, mozzarelle, ricotta, sta guadagnando quote importanti di mercato. Allo stesso modo crescono i consumatori che privilegiano prodotti biologici e Granlatte, su input di Granarolo, sta convertendo circa il 10% delle stalle al biologico. Stiamo uscendo in comunicazione con una linea a basso contenuto di sale e di grassi, che riteniamo, ci darà molte soddisfazioni, alla stregua della linea 100% vegetale dedicata alle bevande a base vegetali sostitutive del latte e alla gastronomia vegetale. Il mercato si segmenta e Granarolo deve segmentare l’offerta. Sono allo studio nuovi prodotti che incontreranno i bisogni e i gradimenti di fasce di consumatori specifici, quali ad esempio anziani, sportivi etc. Per affrontare il domani occorre elaborare un proprio progetto di futuro e, nel nostro caso, occorre condividerlo con chi produce e chi consuma. La filiera è il vero asset strategico perché risponde in tempo reale alle richieste che 16 milioni di famiglie italiane e altrettante all’estero ci fanno ogni giorno. Quotidianamente queste richieste diventano input per la trasformazione industriale e per la nostra filiera zootecnica in virtù di una programmazione che presuppone unicità d’intenti lungo tutta la filiera, sotto l’ombrello di un marchio la cui reputazione fa la differenza. Il 2016 per la filiera zootecnica italiana e le attese per il 2017 Il 2016 è stato un anno difficile, partito con prezzi del latte molto bassi, ripresisi sul finire dell’anno. Stare in cooperativa, pur fra tante difficoltà, ha rappresentato per i soci, un presidio per la sopravvivenza. All’esterno il crollo del prezzo del latte non ha consentito la copertura dei costi di produzione e degli investimenti e numerose stalle hanno chiuso l’attività. Il Gruppo rappresenta meno del 7-8% del latte prodotto e lavorato in questo Paese e sollecitiamo un piano nazionale di medio-lungo periodo per aiutare gli allevatori ad arginare queste fluttuazioni del prezzo, recuperando la possibilità di programmare il futuro a vantaggio della stessa industria di trasformazione, contenendo i costi di produzione, decisamente troppo elevati rispetto ai competitori europei, e quindi agendo su diversi fattori di costo. Granarolo si è seduta a molti relativi tavoli di discussione, sia in Italia sia in Europa, e al proprio interno, ha riprogrammato la produzione per garantire certezze di medio periodo alla produzione e alla trasformazione. Spesso la nostra matrice 7 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 cooperativa fa di noi una voce fuori dal coro ma finora i risultati confermano che lo spartito giusto è quello che stiamo usando noi. Dopo un ventennio di contingentamento delle produzioni messo in atto con le quote latte, l’Europa è tornata al libero mercato e la produzione è schizzata alle stelle proprio nel momento più critico dei consumi domestici e quando si sono chiuse le porte della Russia e la Cina, ha rivisto al ribasso le richieste di polvere. L’intero sistema lattiero caseario europeo è andato in fibrillazione, in particolare l’Italia ha vissuto il paradosso di importare materia prima ritrovandosi nel contempo, per buona parte dell’anno, eccedentaria nei distretti delle produzioni di eccellenza, ovvero in quelle zone dove il latte non è mai stato una commodity ma la base per produzioni ad alto valore aggiunto: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Latte Alta Qualità. Stante quella condizione molte industrie hanno disdettato i contratti con le stalle e le quotazioni di latte “spot” sono crollate ai minimi storici. Convinti del valore strategico ed etico del presidio della filiera abbiamo reagito con due leve, export e innovazione, per collocare il latte prodotto dai conferenti alla cooperativa Granlatte, accelerando profittevolmente il piano industriale. Nella seconda metà dell’anno, anche in virtù delle misure approntate dall’Unione Europea, la produzione è rientrata e il prezzo ha ripreso quota riportando nelle campagne un clima di serenità. In realtà all’aumento della materia prima non corrisponde un adeguamento di pari entità dei listini riconosciuti dalla GDO. Granarolo S.p.A. e la cooperativa Granlatte hanno siglato un nuovo contratto di fornitura che rafforza la tutela su rischi di conflitto di interesse fra la proprietà e la controllata e soprattutto affronta in modo dialettico la programmazione reciproca fra chi produce e chi trasforma, consentendo a ognuno di ottimizzare la propria profittabilità. L’obiettivo di Granarolo oggi Il piano industriale 2013-2016, portato a termine centrando gli obiettivi più significativi, così come il nuovo piano 20162019, si basano sul presupposto fondamentale che i mercati domestici stagnanti e particolarmente critici per quanto riguarda il consumo di latte, imponevano una forte reazione che abbiamo orientato in più direzioni, efficientemente: innovazione e diversificazione da un lato e internazionalizzazione dall’altro. Oggi Granarolo è al terzo posto fra le imprese nazionali nel rapporto commerciale con la grande distribuzione (fonte IRI). Aumenta il divario fra il Gruppo e il resto del comparto nazionale, che necessiterebbe di una profonda ristrutturazione per poter cogliere l’obiettivo dei 50 miliardi di export nei tempi indicati dal Governo. Dal 2010 il consumo di latte in Italia è diminuito di circa 320.000 tonnellate, poco meno del 20%, in calo anche l’Europa e gli Stati Uniti. Nel resto del mondo crescono i consumi di latte e derivati, latte in polvere, burro. Segno positivo fortunatamente per i formaggi, e su questo segmento stiamo giocando la nostra partita per l’esportazione. Il marchio 8 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Made in Italy per l’alimentare è sinonimo di qualità e di sicurezza e unitamente al paesaggio, il patrimonio artistico e la qualità della vita che il mondo ci riconosce, rappresenta un plus competitivo senza eguali nei mercati internazionali. È opinione comune che questa condizione non venga adeguatamente sfruttata dall’industria agroalimentare nazionale, sottodimensionata e priva della necessaria strumentazione imprenditoriale. È nel divario fra le potenzialità del Made in Italy e la presenza effettiva dei prodotti italiani sugli scaffali della distribuzione dei paesi del mondo che Granarolo intende affermarsi come gruppo leader dell’agroalimentare italiano. Molto è stato fatto in questa direzione ma abbiamo ancora molto da fare, mantenendo una doverosa attenzione all’equilibrio finanziario, che abbiamo assunto come prudente fattore limitante della nostra espansione. Dalla nostra abbiamo giocato la carta della filiera che dà sostanza e spessore al nostro essere produttori del buon cibo italiano, processo che presidiamo dalla terra alla tavola e che siamo nelle condizioni di certificare in ogni suo snodo. Dall’analisi delle risultanze prende forma l’assetto industriale di un gruppo che rimane il simbolo del latte italiano e trasformati del latte, ma che ora è anche pasta, prosciutti, aceto balsamico, vegetali e panificati. Un Gruppo che produce e trasforma ma che acquista mercati in Italia e sempre più all’estero per trattenere maggiori quote di valore aggiunto. L’obiettivo di Granarolo coincide con quanto dichiara il Governo Italiano ed è ambizioso: valorizzare le produzioni di eccellenza e sostenere la penetrazione dei prodotti italiani all’estero. Questi concetti sono concretizzati nel nuovo piano industriale 2016-2019: lo dobbiamo ai nostri azionisti e lo dobbiamo ai nostri stakeholder. Ci misureremo con le difficoltà di una congiuntura economica di cui vorremmo mettere in luce le opportunità per un Gruppo che dalla sua origine, non ha mai temuto di giocare in attacco. Per farlo occorre tutelare le realtà minori, la biodiversità, l’economia reale che sottende le nostre filiere, la ricchezza della nostra straordinaria produzione, ma dobbiamo trovare la giusta modalità per proporci in Italia e all’estero. La nostra famiglia è cresciuta, sono entrati a farne parte tanti partner, italiani e no, da cui stiamo imparando e a cui stiamo insegnando un modo nuovo di fare impresa. Nel perseguimento del piano industriale abbiamo portato a termine molte operazioni di acquisizione di cui 5 nel 2016. Nel corso dei primi mesi del 2017, sono state perfezionate due nuove acquisizioni di quote di maggioranza in società estere più una in Italia. Queste operazioni sono descritte nel capitolo che elenca i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio. C’è bisogno di introdurre elementi di discontinuità con il passato nel rispetto di una tradizione unica nel mondo. E nel mondo bisogna andare. Lo spazio c’è e se non lo prendiamo noi italiani, lo faranno altri (oggi il mercato del cosiddetto 9 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 italian sounding vale 60 miliardi di euro). La dimensione con la quale si sbarca in altri mercati non è secondaria e farsi concorrenza al ribasso, in casa e all’estero, non ci farà uscire dalla crisi. Lo sanno bene i nostri competitori europei, multinazionali e cooperative, che in questi anni realizzano sistematiche acquisizioni e aggregazioni mentre noi continuiamo, spesso grazie anche ad un uso demagogico delle risorse in capo alle Regioni, ad alimentare particolarismi e localismi anacronistici. Ma se dobbiamo competere con i colossi internazionali del food, noi non siamo solo agricoltori, allevatori, produttori di commodity e trasformatori. Produciamo cibo e, per fortuna, è il migliore al mondo, tanto è vero che lo copiano, ma non si copia una tradizione unica come la nostra e di questo dobbiamo farci forza. Con il latte nel DNA, oltre il latte Obiettivo del lavoro che Granarolo sta facendo è restituire agli azionisti e agli agricoltori del Paese il maggiore valore aggiunto che deriva dalla qualità delle produzioni e dall’efficienza dell’organizzazione. La chiusura di questo bilancio è in linea con quest’assunto, proponiamo un dividendo importante. Il risultato della nostra Società sarà un risultato degli azionisti, e dunque della cooperativa dei mille allevatori che ci fornisce i due terzi della materia prima lavorata. Il focus principale è e rimarrà sul comparto dairy, per valorizzare il latte dei soci allevatori, ma lavoreremo anche per aggregare al paniere altri prodotti tipicamente italiani portandoli anche all’estero. Solo in questo modo riusciremo ad allentare la morsa della contrapposizione tra il prezzo della materia prima e la marginalità. Granarolo oggi: risultati 2016 e sfide La fotografia del Gruppo Granlatte-Granarolo al 31 dicembre 2016 è la seguente: - 1.000 allevatori in 12 regioni in Italia che ogni giorno mungono e, attraverso la più grande cooperativa italiana, conferiscono il latte a Granarolo. Lavoriamo 850 milioni di litri di latte l’anno. Non esiste niente di simile. - 15 stabilimenti in sette regioni italiane (7 in Emilia Romagna, 2 in Lombardia, 2 in Sardegna, 1 in Toscana, 1 in Lazio, 1 in Puglia e 1 in Calabria). Questo perché siamo convinti che la qualità delle produzioni regionali non si possa delocalizzare. È la filiera più corta, quella che avvicina, senza intermediazioni, chi produce e chi consuma; - 2 stabilimenti in Francia; 2 in Brasile, 1 in Nuova Zelanda. - 11 società con altrettanti imprenditori che condividono con noi le prospettive del Gruppo. - il sostegno a progetti per una Latteria in Tanzania che alimenta una speranza di futuro per 800 micro allevatori e una in Mozambico che si sta strutturando per dare un futuro alla regione di Beira. - la Banca del Latte Umano Donato a Bologna che serve gli Ospedali S. Orsola, Maggiore, l’Ospedale di Ferrara e 10 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 dal 2016 anche quelli di Parma e Imola; - oltre 2.700 dipendenti (nel 2009 eravamo 1.537, nel 2015 poco più di 2.400). Nel 2016 siamo cresciuti ancora, soprattutto in seguito all’ingresso nel Gruppo di nuove società, sia italiane (Conbio S.r.l., 69 dipendenti, Fattorie Giacobazzi S.r.l., 50 dipendenti, il ramo di azienda di Pandea Dietetica S.r.l., 69 dipendenti), che estere (Granarolo Baltics OU in Estonia, 12 dipendenti, Matric Italgross AB in Svezia, 41 dipendenti e Comarsa Commercio Alimentari SA in Svizzera, 47 dipendenti) - un indotto di circa 20.000 famiglie (erano 15.000 nel 2014) che traggono il proprio reddito dal lavoro di noi tutti. - solo qualche anno dicevamo che, in Granarolo, i soci, gli allevatori, i lavoratori e i consumatori parlavano tutti i dialetti italiani, oggi possiamo dire che parlano tante lingue del mondo. Ne siamo, noi per primi, intimoriti, prima ancora che orgogliosi. Abbiamo chiuso il 2016 sfiorando il miliardo e 200 milioni di fatturato, in crescita del 9,5% rispetto al 2016, migliorando ulteriormente l’Ebitda e riducendo l’indebitamento. Questo risultato è stato raggiunto solo perché abbiamo deciso di compiere due grandi passi: ci siamo internazionalizzati (oggi circa il 24% del fatturato è realizzato all’estero) e abbiamo fatto innovazione, anche funzionale all’export. Per raggiungere questi obiettivi abbiamo compiuto tante operazioni di acquisizione e abbiamo creato nuove realtà. Nel 2016 abbiamo partecipato a diciotto fiere nel mondo, nel 2017 sono già confermate diciannove fiere e siamo presenti con i nostri prodotti in sessantadue Paesi del mondo. Il 2017 sarà l’anno del nostro Sessantesimo anniversario, lo festeggeremo promuovendo nel corso dell’anno diverse iniziative che avranno come unico obiettivo l’affermare il Gruppo come realtà in grado di rappresentare la migliore Italia qui e all’estero, realtà trasparente e solidale, impegnata a valorizzare il patrimonio del nostro territorio salvaguardandolo, coraggiosa, innovativa e capace di attrarre talenti. Signori Azionisti, la vostra Società ha mantenuto gli impegni contenuti in un piano industriale particolarmente impegnativo, il Gruppo è cresciuto e con esso è cresciuto il patrimonio rappresentato dal capitale umano. Le persone che lavorano in Granarolo sono una risorsa che ci consentirà di intraprendere nuove sfide. È un risultato che condividiamo con quanti ne sono stati artefici, la nostra filiera agricola, le nostre maestranze e tutto il board che hanno profuso in questi anni un impegno straordinario. Bologna, 22 marzo 2017 Gianpiero Calzolari Presidente del Consiglio di Amministrazione 11 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 GOVERNANCE Struttura di corporate governance e organizzazione La struttura di corporate governance adottata da Granarolo S.p.A. si ispira alle raccomandazioni e alle norme contenute nel codice di autodisciplina delle società quotate, al quale la Società, pur non essendo quotata in Borsa, ha aderito nell'ottica di assicurare un miglior livello di trasparenza e di efficienza del proprio governo societario. Granarolo S.p.A. adotta il “sistema tradizionale” di amministrazione e controllo, avendo quali organi principali: il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e l’Assemblea dei Soci. La revisione legale della Società è affidata alla società di revisione KPMG S.p.A.. Assemblea Società di revisione Collegio Sindacale Consiglio di Amministrazione Comitato Controllo e Rischi Comitato per la remunerazione Presidente Organismo di Vigilanza 231 Internal Audit Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione di Granarolo S.p.A. è composto da 11 membri, di cui 3 esecutivi (il Presidente e i Vice Presidenti dotati di deleghe) e 8 non esecutivi, in carica in virtù di un mandato triennale valido fino alla data dell’assemblea di approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2018. Consiglio di Amministrazione Gianpiero Calzolari Presidente Danio Federici Vice Presidente vicario Camillo Nola Vice Presidente Adonis Bettoni Consigliere Michele Di Marziantonio Consigliere Giuseppe Dotti Consigliere Gianluca Ferrari Consigliere Giovanni Giambi Consigliere Giovanni La Croce Consigliere Amedeo Giovanni Maria Nodari Consigliere Filippo Pisani Consigliere 12 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Ai sensi dello statuto sociale il Consiglio di Amministrazione è investito dei più ampi poteri per la gestione ordinaria e straordinaria della Società. Il Consiglio si riunisce con cadenza almeno trimestrale: le sedute del 2016 sono state 11. Ai fini di una gestione efficace ed efficiente della Società, il Consiglio ha conferito al Presidente poteri di gestione ordinaria senza limiti di spesa da esercitarsi nell’ambito del budget annuale approvato dal Consiglio di Amministrazione e in esecuzione dello stesso, riservandosi però il potere di approvare il budget di previsione di ogni esercizio nonché la facoltà di indicare, in sede di approvazione del budget annuale di previsione, quali operazioni, non solo di carattere straordinario, ricomprese nel budget, dovranno essere sottoposte, per le decisioni attuative nel corso dell’esercizio, all’esame e all’approvazione specifica del Consiglio stesso. Comitati Consiliari Il Consiglio ha costituito al proprio interno due Comitati aventi funzioni consultive e propositive e che svolgono un ruolo istruttorio, che si esplica nella formulazione di proposte, raccomandazioni e pareri, al fine di consentire al consiglio stesso di adottare le proprie decisioni con maggiore cognizione di causa. Comitato controllo e rischi È composto da tre amministratori non esecutivi, la maggioranza dei quali indipendenti: Giovanni La Croce con l’incarico di Presidente, e in possesso di adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria, Adonis Bettoni e Giovanni Giambi. Il Comitato per il Controllo Interno è stato istituito con il compito di supportare, con funzioni istruttorie, consultive e propositive, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi e alle relazioni finanziarie periodiche. Il Comitato sovrintende inoltre alle attività dell’Internal Audit, al quale può richiedere lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative. Comitato per la remunerazione È composto da tre amministratori non esecutivi, la maggioranza dei quali indipendenti: Giovanni La Croce con l’incarico di Presidente, e in possesso di adeguata esperienza in materia finanziaria, Adonis Bettoni e Giovanni Giambi. Il Comitato ha il compito di formulare al Consiglio di Amministrazione proposte per la remunerazione degli Amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche, come indicato dal Codice di Autodisciplina. 13 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Collegio Sindacale L’assemblea dell’10 aprile 2015 ha rinnovato il Collegio Sindacale, nominando tre sindaci effettivi e due supplenti, con un mandato della durata di tre esercizi, fino all’assemblea di approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2017. Il Collegio Sindacale è così composto: - Dott. Roberto Chiusoli, Presidente del Collegio Sindacale - Dott.ssa Chiara Ragazzi, Sindaco effettivo - Dott. Franco Colombo, Sindaco effettivo - Dott. Elio Di Odoardo, Sindaco supplente - Dott. Romano Conti, Sindaco supplente L'organo vigila sull'osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione ed in particolare sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla Società e sul suo concreto funzionamento. Tutti i sindaci sono revisori legali iscritti nell’apposito registro. Organismo di Vigilanza 231 Il Consiglio di Amministrazione del 13 aprile 2016 ha rinnovato l’organismo di Vigilanza della Società per il triennio 2016-2018, ossia fino all’Assemblea di approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2018, nominando: - Avv. Pierluigi Morara, quale componente esterno nel ruolo di Presidente; - Dott. Giuseppe Carnesecchi quale componente esterno; - Dott.ssa Francesca De Santis, Responsabile Governance Risk and Compliance. L'attività dell’Organismo riguardano le verifiche previste dal piano di audit approvato dal Consiglio di Amministrazione e l’esame dei flussi informativi inviati periodicamente a cura delle funzioni aziendali competenti. 14 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Organigramma L’organigramma del Gruppo Granarolo, al 31/12/2016 è il seguente: Sistema dei controlli interni e risk management Il Gruppo Granarolo è consapevole che l’adozione di un’efficiente struttura di governo societario contribuisce ad incrementare la competitività dell’impresa e la sostenibilità del suo sviluppo. La Corporate Governance, organizzando le funzioni e le responsabilità e sviluppando il sistema di controllo, garantisce scelte gestionali consapevoli, nonché un’efficace monitoraggio dei rischi d’impresa. Si limitano così i costi derivanti dalla gestione dei rischi determinando, quindi, una maggiore produzione valore per tutti gli Stakeholder. Il corretto funzionamento e il buon andamento dell’impresa in Granarolo viene garantito da un sistema di controlli interni organizzato e gestito sia in autonomia dalle direzioni operative sia in modo centralizzato; in particolare il sistema dei controlli è articolato su tre livelli: - controlli «di linea» (o di «primo livello»): sono i controlli dei processi operativi per assicurare il corretto 15 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 svolgimento delle operazioni che richiedono competenze specifiche, sui rischi e sulle normative pertinenti, affidati alle funzioni operative o incorporati nelle procedure operative quotidiane dell’azienda; - controlli di «secondo livello»: sono i controlli affidati a strutture diverse da quelle operative (Sicurezza e ambiente; Assicurazione qualità e sicurezza alimentare; Controllo di gestione; ecc.) volti a monitorare e gestire i tipici rischi aziendali (es. operativi, finanziari, di mercato, di non conformità, ecc.); - controlli di «terzo livello»: sono i controlli svolti da una funzione indipendente da quelle operative (Internal Audit) che svolge un’attività di verifica generale sulla struttura e sulla funzionalità dei controlli interni. La funzione di Internal Auditing riporta gerarchicamente al Presidente del Consiglio di Amministrazione e funzionalmente al Comitato Controllo e Rischi che ne monitora l’autonomia, l’efficacia e l’efficienza e, al quale il Comitato può richiedere lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative. Le attività della funzione Internal Auditing sono condotte in accordo con gli standard internazionali per la pratica professionale dell’Internal Auditing. Le verifiche annuali previste nel piano di audit riguardano gli ambiti Operational e Financial, essendo gli obiettivi di Compliance ex d.lgs 231/2001 oggetto di verifica da parte dell’Organismo di Vigilanza 231. Le criticità riscontrate nel corso degli audit sono condivise con il management e viene definito un piano delle azioni per rimuovere tali criticità. La funzione Internal Audit effettua il monitoraggio e il controllo della corretta e tempestiva esecuzione del piano delle azioni tramite interventi di follow-up. La Direzione aziendale il Comitato per il controllo e rischi e il Collegio Sindacale sono informati degli esiti delle attività svolte e dell’avanzamento dei piani di azione. Il modello organizzativo di gestione A seguito dell’entrata in vigore del D.lgs. 231/2001 la Società ha adottato il “Modello di organizzazione, gestione e controllo” (il “Modello 231”) volto alla prevenzione dei reati previsti dalla normativa e si è dotata di un Codice di Comportamento che individua le linee di indirizzo suggerite a tutti coloro che operano in suo nome e per suo conto nella gestione delle relazioni con i principali Stakeholder aziendali. La creazione di organi sociali che si integrano tra loro, in accordo alle disposizioni del Codice di Autodisciplina e del Codice di Comportamento, permettono di soddisfare al meglio le aspettative di tutti gli Stakeholder, innanzitutto dipendenti, consumatori, clienti, comunità in cui Granarolo opera. Il Modello è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 29 marzo 2005 e successivamente aggiornato nella sua formulazione e adeguato rispetto alla normativa in vigore con successive delibere. Granarolo implementa e gestisce inoltre tutte le attività necessarie per coprire i principali rischi d’impresa. 16 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 GRUPPO DI APPARTENENZA Il Gruppo Granarolo fa capo alla controllante Granlatte Soc. Coop. Agricola, insieme alla quale costituisce la più importante filiera italiana del latte direttamente partecipata da produttori agricoli associati in cooperativa. Granlatte e le cooperative associate offrono in via prioritaria alla società Granarolo S.p.A. il latte prodotto dai oltre 1.000 allevatori, distribuiti in quattordici regioni italiane Granlatte opera per favorire e sviluppare l’aggregazione delle imprese agro-zootecniche lattiere operanti in Italia e il miglioramento qualitativo delle loro produzioni tramite strutture organizzative in grado di gestire le attività in modo efficiente ed efficace. L’elenco delle partecipazioni incluse nell’area di consolidamento alla data del 31 dicembre 2016 è riportato di seguito. 17 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Granarolo S.p.A. È la capogruppo industriale e commerciale. Granarolo S.p.A. opera attraverso gli stabilimenti di Bologna, per latte fresco, caseari freschi e duri), Soliera (Modena) per latte UHT e prodotti a base vegetale, Pasturago di Vernate (Milano), per latte fresco, latte UHT, yogurt e dessert, Anzio (Roma), per latte fresco, Gioia del Colle (Bari) per latte fresco e UHT, Usmate Velate (Monza Brianza) per caseari freschi e nello stabilimento, condotto in regime di affitto di ramo di azienda, di Volterra (PI) La Società commercializza inoltre in Italia e all’estero le produzioni degli stabilimenti delle società controllate. Granarolo S.p.A. esercita un ruolo di direzione e coordinamento delle politiche commerciali, gestionali e finanziarie delle controllate. Le condizioni normative ed economiche di tale ruolo sono identificate nell’ambito di un regolamento “intercompany”, approvato annualmente dagli organi decisionali di ciascuna delle società del Gruppo. La controllante Granlatte Soc. Coop. Agricola non esercita la direzione e coordinamento, svolgendo un ruolo di guida e servizio prevalentemente per i propri associati. In data 19 maggio 2016, con efficacia contabile e fiscale retrodatata al 1 gennaio 2016, la società unipersonale Pinzani 1969 S.r.l. è stata fusa per incorporazione nella controllante Granarolo S.p.A. Calabrialatte S.p.A. Calabrialatte S.p.A., con sede legali a Castrovillari (CS), svolge attività commerciale e produttiva e presidia il mercato regionale della Calabria. La Società ha in affitto il ramo di azienda industriale di Agroalimentare Assolac, cooperativa agricola e socio di Calabrialatte S.p.A. al 50%, riguardante il sito produttivo sito in Castrovillari (Cosenza) dedicato alla produzione di latte fresco, caseari freschi e caseari duri. Granarolo S.p.A. detiene il 50% delle azioni, con patti tra gli azionisti che, ai sensi dell’art. 2359 del codice civile e dello IFRS 10, configurano Calabrialatte S.p.A. come una società controllata. Amalattea Italia S.r.l. Amalattea Italia S.r.l., con sede in Roma, gestisce in regime di affitto, il ramo d’azienda commerciale e produttivo della società Amalattea S.p.A., e opera nella lavorazione, produzione e commercializzazione di latte di capra e derivati, attraverso commercializzazione di prodotti e produzione propria presso lo stabilimento di Villagrande Strisaili (OG). Granarolo S.p.A. detiene il 50% delle azioni, con patti tra gli azionisti che, ai sensi dell’art. 2359 del codice civile e dello IFRS10, configurano Amalattea Italia S.r.l. come una società controllata. Centrale del Gusto S.r.l. La società Centrale del Gusto S.r.l. con sede in Bologna, ha come attività prevalente la somministrazione di bevande e alimenti e la vendita da asporto di prodotti per la colazione, prodotti per il pranzo, pasticceria e cioccolateria. La Società è controllata da Granarolo S.p.A. che detiene una partecipazione del 90%. 18 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Zeroquattro Logistica S.r.l. Zeroquattro Logistica S.r.l., con sede legale in Bologna, opera nella gestione dei servizi di logistica integrati, con specializzazione nella movimentazione e trasporto dei prodotti a temperatura controllata tra 0 e 4 gradi. La Società è controllata da Granarolo S.p.A. che detiene una partecipazione del 60%. La restante quota è di proprietà di BCube S.p.A., società italiana leader nel settore dei trasporti. Zeroquattro S.r.l. Zeroquattro S.r.l., con sede a Bologna, opera nel campo della distribuzione alimentare, con specializzazione sulla catena refrigerata, svolgendo attività di vendita e consegna di prodotti a temperatura controllata. Zeroquattro S.r.l. in relazione alla funzione di agente generale per l’Italia di Granarolo S.p.A., svolge attività di tentata vendita, distribuzione e altre attività accessorie, quali la raccolta ordini e l’incasso dai clienti. La Società è controllata da Granarolo S.p.A. che detiene una partecipazione del 100%. Casearia Podda S.r.l. Casearia Podda S.r.l., con sede a Sestu (Cagliari), svolge attività di produzione e distribuzione di prodotti alimentari lattiero caseari, con particolare specializzazione nella produzione di Pecorino Sardo D.O.P. e Pecorino Romano D.O.P. La Società è controllata da Granarolo S.p.A. che detiene una partecipazione del 65%. Gennari Italia S.r.l. La società Gennari Italia S.r.l., con sede legale in Bologna, gestisce, in regime di affitto, il ramo d’azienda commerciale e produttivo della società G.V. S.r.l. riguardante l’attività di taglio e porzionatura del Parmigiano Reggiano e Grana Padano, presso lo stabilimento di Parma, e l’attività di lavorazione e stagionatura di Prosciutto di Parma D.O.P. presso il prosciuttificio di Lesignano De’ Bagni (PR). La Società è controllata interamente da Granarolo S.p.A.. Pastificio Granarolo S.r.l. La società Pastificio Granarolo S.r.l., con sede legale in Granarolo dell’Emilia, (BO) ha come attività la produzione, confezionamento e commercializzazione, sia in Italia che all’estero, di pasta, in particolare pasta all’uovo, sia a marchio proprio che di terzi (private label). La Società è controllata al 50,0% da Granarolo S.p.A., con patti tra i soci che, ai sensi dell’art. 2359 del codice civile e dello IFRS10, configurano Pastificio Granarolo S.r.l. come una società controllata. Conbio S.r.l. La società Conbio S.r.l., con sede a Sant’Arcangelo di Romagna (RN), azienda leader in Italia nella produzione di una 19 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 vasta gamma di prodotti gastronomici vegetali e biologici. La Società è controllata da Granarolo S.p.A. che detiene una partecipazione del 60% delle quote. Fattorie Giacobazzi S.r.l. La società Fattorie Giacobazzi S.r.l., con sede a Nonantola (MO), specializzata nella produzione di un vasto assortimento di aceti balsamici, con oltre 400 referenze e una produzione di circa 6,0 milioni di bottiglie. La Società è controllata da Granarolo S.p.A., per il 66% delle quote. La Società controlla interamente le società Giacobazzi UK Ltd. e Giacobazzi USA Inc. Granarolo International S.r.l. Granarolo International S.r.l., con sede a Bologna, ha come attività prevalente l’assunzione di partecipazioni in società estere. La Società è controllata da Granarolo S.p.A. che detiene una partecipazione del 75%. Granarolo Chile S.p.A. La società Granarolo Chile S.p.A., con sede a Las Condes (Cile), ha come attività principale la commercializzazione di prodotti lattiero caseari in Cile e Sud America. La Società è interamente controllata da Granarolo International S.r.l. Yema Distribuidora de Alimentos Ltda. La società Yema Distribuidora de Alimentos Ltda, con sede a São Paulo (Brasile), produce e commercializza prodotti caseari. La Società opera con uno stabilimento sito presso la città di Guareí (São Paulo), attivo nella produzione di mozzarella vaccina e bufala, ricotta, burro, formaggi cremosi, e con uno stabilimento situato ad Andrelandia, che produce formaggi speciali tipo duri e semistagionati, oltre a formaggi tipici brasiliani Requeijão, Padrão Minas e paste filate. La Società è controllata da Granarolo International S.r.l. che detiene una partecipazione del 60%. Granarolo USA Corp. Granarolo USA Corp., con sede a New York (Stati Uniti), neo costituita e, alla data del presente Bilancio, inattiva, ha come oggetto sociale l’import sul territorio statunitense di prodotti italiani. La Società è detenuta al 100% da Granarolo International S.r.l. European Foods Ltd. La Società che ha sede ad Auckland (Nuova Zelanda) ha come attività principale l’importazione e la commercializzazione di prodotti alimentari di origine italiana ed Europea, venduti principalmente con il marchio Ghiotti. La Società è controllata interamente da Granarolo International S.r.l., che, in data 5 ottobre 2016, ha assunto 20 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 il possesso totalitario, acquisendo il 49% di quota di proprietà dei soci di minoranza. Granarolo Baltics OÜ La Società, con sede a Tallinn (Estonia), opera nel settore della commercializzazione di prodotti lattiero caseari e nell’importazione di prodotti italiani di qualità nel mercato dei Paesi Baltici. La Società è controllata da Granarolo International S.r.l. che detiene il 55,0% delle quote sociali. Granarolo Iberica S.L. Granarolo Iberica S.L., con sede a Barcellona (Spagna), svolge attività di distribuzione di prodotti alimentari lattiero caseari in Spagna e in Portogallo. La Società è interamente controllata da Granarolo International S.r.l. Granarolo UK LTD. Granarolo UK LTD. con sede a Chelmsford, Essex (Regno Unito), svolge attività di distribuzione di prodotti alimentari lattiero caseari nel Regno Unito e in Irlanda. La Società è controllata da Granarolo International S.r.l. che detiene una partecipazione del 51%. Comarsa Commercio Alimentari SA La società Comarsa Commercio Alimentari SA, con sede a Bioggio (Svizzera) svolge dal 1979 attività di import e di distribuzione di prodotti alimentari italiani di alta qualità in tutto il territorio svizzero. La Società è controllata da Granarolo International S.r.l., per il 60% delle quote. La Società controlla interamente la società Angira SA, attiva nell’ecommerce in Svizzera, attraverso il sito www.saporeitaliano.ch. Matric Italgross SA La società Matric Italgross SA ha sede a Täby (Svezia) e opera nella importazione e commercializzazione di prodotti alimentari, principalmente italiani, in Svezia. La Società è controllata da Granarolo International S.r.l., che detiene il 50,0% delle quote e il 50,4% dei diritti di voto. Parma Frais S.A.R.L. La società Parma Frais S.A.R.L., con sede a Lussemburgo (Lussemburgo), svolge principalmente attività di compravendita merci. La Società è interamente controllata da Granarolo International S.r.l., a seguito dell’acquisto dell’intera partecipazione dalla controllata S.A.S. Granarolo France, avvenuta in data 21 novembre 2016. 21 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Comarsa Commercio Alimentari SA La società Comarsa Commercio Alimentari SA, con sede a Bioggio (Svizzera) svolge dal 1979 attività di import e di distribuzione di prodotti alimentari italiani di alta qualità in tutto il territorio svizzero. La Società è controllata da Granarolo International S.r.l., per il 60% delle quote. La Società controlla interamente la società Angira SA, attiva nell’e-commerce in Svizzera, attraverso il sito www.saporeitaliano.ch. S.A.S. Granarolo France La società S.A.S. Granarolo France, con sede a Metz (Francia) è società holding capogruppo del Gruppo CIPF Codipal. S.A.S. Granarolo France è attiva nella produzione, presso lo stabilimento di Saint Genix sur Guiers (Chambery) di prodotti caseari tipici della regione della Savoia. La Società è interamente controllata da Granarolo International S.r.l. S.A.S. CIPF Codipal La società S.A.S. CIPF Codipal, con sede a Metz (Francia), svolge attività di commercializzazione di prodotti alimentari lattiero caseari in Francia, con particolare specializzazione sui prodotti italiani di qualità che vengono venduti con il brand Casa Azzurra. La Società è interamente controllata da S.A.S. Granarolo France. S.A.S. Les Fromagers de Saint Omer La società S.A.S. Les Fromagers de Saint Omer, con sede e stabilimento a Campagne-lès Wardrecques (Saint Omer, Francia), è specializzata nell’attività di lavorazione di prodotti caseari. La Società è interamente controllata da S.A.S. Granarolo France. Altre partecipazioni in società non incluse nel perimetro di consolidamento Granarolo S.p.A. detiene il 100% delle quote di Sitia Yomo S.r.l. in liquidazione e concordato preventivo, la quale a sua volta detiene il 100% di Caseificio Fratelli Merlo S.r.l. in liquidazione e concordato preventivo e il 100% di Caseificio Pasquale Pettinicchio S.r.l. in liquidazione e concordato preventivo. Si prevede che la procedura di concordato preventivo potrà essere conclusa entro la fine dell’anno 2017. 22 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 ANALISI DELLA DISTRIBUZIONE Evoluzione della distribuzione in Italia La Distribuzione Moderna (Iper+ Super+ Libero Servizio + Discount) nel 2016 registra una lieve perdita del giro d’affari che scende a 90,8 miliardi di Euro (-0,6% vs 2015) e una contestuale riduzione della numerica di punti vendita, che si attestano a 26.386 (-474 vs 2015). Il settore “Largo Consumo Confezionato” registra una moderata crescita delle vendite a volume e mantiene stabile il valore complessivo (63,6 miliardi di Euro circa), mentre il settore “Fresco a peso variabile” è in flessione, attestandosi ad un valore di 26,8 miliardi di Euro circa (-4,5%). I Supermercati rimangono il canale principale della distribuzione in Italia, con una quota complessiva del 44,1% (in crescita del 2,3% rispetto all’anno precedente). In flessione gli Ipermercati, che riducono la quota di due punti circa, attestandosi al 29,9%, e il canale Libero Servizio con una quota pari al 10,5% (-0,4%), mentre i Discount continuano la loro crescita arrivando a quota del 15,5% (+0,6%). Tra i Gruppi societari, Coop Italia si conferma leader di mercato, seguito da Conad e Selex Commerciale, come di seguito rappresentato. Centrale Quota LCC N° P.d.v. Coop Italia Conad 14,8% 14,0% 1.578 2.893 Selex Commerciale 10,5% 10,1% 5,5% 6,1% 4,7% 3,9% 2.190 152 1.801 1.035 1.026 597 2,9% 2,7% 584 242 Esselunga Gruppo Auchan Gruppo Carrefour Italia Eurospin Lidl Italia Gruppo Sun Finiper - Unes Fonte dati GNLC Nielsen - luglio 2016 23 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 ANDAMENTO DEI MERCATI RILEVANTI E DELLE VENDITE Ai fini di una migliore comprensione dei dati contenuti nel presente paragrafo, si precisa che gli istituti di ricerca sono in grado di monitorare solo le vendite registrate dalla distribuzione moderna. Tutte le informazioni su dimensioni e andamenti dei mercati sono riferite al canale Iper+Super+Superette. Non vengono pertanto monitorate le vendite degli altri canali (Normal Trade, HO.RE.CA. e Discount). Nella lettura dei dati relativi all’andamento del mercato, va tenuto conto del fatto che le variazioni potrebbero derivare anche da uno spostamento dei consumi tra i canali e non solo da una vera e propria variazione dei consumi. Ove non diversamente indicato, la fonte delle informazioni contenute in questo capitolo è: IRI Infoscan Iper + Super + LSP – YTD dicembre 2016. MERCATO ITALIANO Latte fresco Andamento del mercato Il mercato del latte fresco (escluso il senza lattosio fresco) ha sviluppato nel 2016 volumi per 481.646 tonnellate (t) con un calo del -5,5% vs anno precedente (a.p.), mentre a valore sviluppa 679,2 milioni di Euro con una perdita del -5,2%. Il primo segmento a volume del mercato, il latte alta qualità sviluppa 152.907 t (-5,3% vs a.p.) per un valore di 221,9 milioni di Euro (-5,4% vs a.p.); in forte calo il segmento del parzialmente scremato con 149.531 t (-8,1% vs a.p.) per 213,7 milioni di Euro (-7,8% vs a.p.). Il “lunga durata”, terzo segmento del mercato, sviluppa 104.139 t per un valore di 130,4 milioni di Euro e registra una perdita a volume (-3,7% vs a.p.) e a valore (-4,1% vs a.p.). Il segmento “biologico”, che vale 23.721 t e 39,1 milioni di Euro, registra trend in crescita a volume (+9,4% vs a.p.) e a valore (+9,1% vs a.p.). Scenario competitivo Considerando il segmento core del latte fresco che non comprende il segmento “arricchiti”, il Gruppo Granarolo si conferma leader di mercato con una quota valore di 23,5% (-1,0 punti vs a.p.). Il Gruppo Parmalat registra una quota a valore di 20,5% (stabile vs a.p.). Le Private Label raggiungono il 18,8% di quota a valore (+0,5 punti vs a.p.). Competizione nei segmenti Il Gruppo Granarolo, oltre che sul totale categoria, detiene il primato nei segmenti: “Alta Qualità” (28,4% di quota a valore) e “Lunga durata” (23,0%). Nel Biologico risulta essere la prima marca italiana con una quota a valore del 37,9%. 24 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Latte UHT Andamento del mercato Il mercato del latte “UHT” nel 2016 sviluppa 1.003.577 t, registrando una flessione del -2,7% rispetto ai volumi del 2015 e un calo a valore del -5,8% vs a.p. con 976,3 milioni di Euro. Il primo segmento del mercato rimane il “parzialmente scremato”, 653.227 t per un valore di 529,5 milioni di Euro, che mostra una flessione a volume rispetto all’a.p. del -4,7% e a valore del -9,3%. L’”alta digeribilità” conferma la crescita anche nel 2016 ed è il secondo segmento a volume sviluppando 161.545 t (+13,9 % vs. a.p.) per 218,9 milioni di Euro (+8,1% vs. a.p.). Il terzo segmento a volume è l’intero: 108.714 t (-5,9 % vs. a.p.) per 115,3 milioni di Euro (-7,9% vs. a.p.). Scenario competitivo Il Gruppo Granarolo si conferma secondo attore della categoria: quota volume del 18,9% in crescita di +0,9 punti vs a.p. Il Gruppo Parmalat si conferma leader di mercato con una quota volume del 30,6% (+0,5 p. ti vs a.p.). Le Private Label mostrano una flessione rispetto al 2015 con una quota volume del 18,6% in calo di -0,9 punti vs a.p. Yogurt Andamento del mercato Il mercato dello yogurt nell’anno 2015 ha sviluppato volumi per 348.464 t, con trend in calo vs. a.p. (-0,4%). A valore il mercato sviluppa 1.382 milioni di Euro, in calo del -1,4% rispetto al 2015. Lo yogurt “intero” si conferma il primo segmento del mercato (volumi: 132.675 t; valore: 411 milioni di Euro), ma in calo sia a volume (-3,8 % vs a.p.) sia a valore (-5,6% vs a.p). Il segmento “yogurt magri”, secondo segmento del mercato, sviluppa nel periodo in esame 57.066 t e 173 milioni di Euro, in flessione sia a volume (-4,6% vs. a.p.) che a valore (-5,6 % vs. a.p.). Il “probiotico al cucchiaio”, terzo per importanza, sviluppa 44.540 t e 186 milioni di Euro, con un leggero calo a volume (-0,1% vs a.p.), e una flessione più importante a valore (-3,6% vs a.p.). Anche Il segmento “probiotici da bere” presenta trend negativi a volume (-1,6% vs a.p, realizzando 32.638 t) e a valore (-5,2 % vs a.p, realizzando 144 milioni di Euro). Il segmento degli “yogurt bicomponente”, registra una crescita a volume (+0,5% vs a.p., realizzando 18.005 t) ma cala a valore (-4,2% vs a.p., realizzando 85 milioni di Euro). 25 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Il segmento “yogurt bambini” ha un trend positivo a volume, sviluppando nel periodo in esame 9.641 t (+2,7% vs a.p.) e in leggera calo a valore (-0,1% vs a.p.) realizzando 61 milioni di Euro. Lo yogurt greco continua a registrare importanti trend di crescita sviluppando 22.384 t nel 2016 (+19,8 % vs a.p) e 162 milioni di Euro (+55,1 % vs a.p.) Scenario competitivo Gruppo Granarolo, terzo attore di marca a valore, nel 2016 sviluppa una quota del 9,8% (-0,3 punti vs a.p.) e una quota valore del 10,1% (-0,4 punti vs a.p.) Danone si conferma leader del mercato, ma in flessione: nel 2016 registra una quota a volume del 20,1% in calo di 0,4 punti vs a.p.. Muller, secondo player, con una quota volume del 14,0%, registra una crescita di +0,3 punti vs a.p. In diminuzione le Private Label di -0,1 punti vs a.p con quota volume di 15,2%.Il Gruppo Granarolo nel 2015 è leader a valore e a volume nel segmento “intero” con una quota valore del 23% ed una quota volume del 19%. Nel segmento degli “yogurt bambini” Granarolo è il terzo player a volume ma secondo a valore con una quota volume del 18,8% e una quota valore del 19,8% Con lo Yogurt Greco commercializzato da Yomo il Gruppo Granarolo conferma una quota del 6,9% a volume. Formaggi Freschi e Burro Andamento del mercato Si elencano di seguito le performance dei cinque principali segmenti di questo mercato: - Mozzarella: in calo i volumi (105.938 t, -0.8% vs a.p.) e i valori (811,4 milioni di Euro, -2% vs a.p.). - Crescenza: in contrazione i volumi (24.763 t, -1.6% vs a.p.) e i valori (230.8 milioni di Euro, -3,6% vs a.p.). - Ricotta: in flessione sia i volumi (20.362 t, -1.5% vs a.p.) che i valori (94.1 milioni di Euro, -4,4% vs a.p.). - Mascarpone: in crescita sia i volumi (10.455 t, +3,1% vs a.p.), che i valori (73,7 milioni di Euro, +0,6% vs a.p.) - Burro: in flessione sia i volumi (39.409 t, -2.3% vs a.p.), che i valori (299,9 milioni di Euro, -2,2% vs a.p.). Scenario competitivo Il Gruppo Granarolo è il secondo attore di marca nel segmento dei formaggi freschi a libero servizio in cui compete (mozzarella, crescenza, mascarpone e ricotta) con una quota a volume del 10,2%, in leggero calo di -0,1pt vs a.p. Il Gruppo Lactalis mantiene la leadership con una quota a volume del 36,1% (+0.2% vs a.p.) mentre le Private Label 26 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 raggiungono una quota a volume del 24,7%, in calo di -0,5%. In particolare, il Gruppo Granarolo si afferma come secondo player di marca nella mozzarella (quota a valore del 8,7%), nella ricotta (quota al 14,1%) e nel mascarpone (quota del 11,2%) ed è il terzo attore di marca nella crescenza (quota del 13,7%). Il leader Galbani (Gruppo Lactalis) nei diversi mercati ha una quota a valore come segue: mozzarella 33,4%, crescenza 30,9%, ricotta 46,3%, mascarpone 38,7%, burro 5,4%. Uova Andamento del mercato Il mercato delle Uova confezionate vendute in GDO nell’anno 2016 registra un trend positivo del +0,6% a volume sviluppando 146.815 ed una decrescita a valore del +0,1% con un fatturato di 560,1 milioni di Euro. Scenario competitivo Il Gruppo Granarolo, che ha un indice di prezzo pari a 139 rispetto al prezzo medio del mercato, sviluppa una quota a valore del 2,6% (-0,2 punti vs a.p.). Il Gruppo Aia-Veronesi, che ha un indice di prezzo pari a 78, raggiunge una quota a valore del 8,7% (-0,4 punti vs a.p.). Il Gruppo Eurovo, con indice di prezzo pari a 78, si attesta su una quota a valore del 10,2% (-0,2 punti vs a.p.). La marca privata, con indice di prezzo pari a 104, ha raggiunto una quota a valore del 46,6% (+0,8 punti vs a.p.). Prodotti vegetali Andamento del mercato A gennaio 2015 Granarolo è entrata nel mercato dei prodotti vegetali con la gamma “Granarolo 100% Vegetale”: una linea di bevande, alternative vegetali allo yogurt, condimenti vegetali e gelati. Tutti i comparti di questo mercato sono in grande crescita. Tra i più significativi per dimensioni e crescita ci sono quello delle “bevande vegetali”, che nel 2016 sviluppa 179,7 milioni (+11,9% vs a.p.) e 81.485 t (+12,5% vs a.p.) e quello delle “alternative vegetali allo yogurt”, con un valore di 50,4 milioni (+10,5% vs a.p.) e 8.808 t (+13,1% vs a.p.). Ad Aprile 2016 Granarolo 100% Vegetale è entrata nel mercato della “gastronomia vegetale”, un mercato che registra una crescita a doppia cifra: nel 2016 sviluppa 88,3 milioni (+19,6% vs a.p.) e 6.300 t (+20,8% vs a.p.). Scenario competitivo 27 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Nel 2016 la linea “Granarolo 100% Vegetale”, grazie anche al contributo dei nuovi lanci, ha sviluppato 28,6 milioni di Euro di sell-out con una crescita del +95% rispetto al 2015. Nel comparto delle “bevande di soia”, Granarolo 100% Vegetale registra una quota valore del 12,3% in crescita di 5,1 punti vs a.p., Nel segmento delle “bevande a base di riso” Granarolo si afferma come secondo attore con una quota valore del 10,7% (+4,9 punti vs ap). Granarolo 100% vegetale è anche entrato nel segmento delle “altre bevande” in cui ha già raggiunto il 4,4% di quota valore (+4,3 punti vs a.p.) Risultati positivi anche nel segmento “alternativa vegetale allo yogurt” in cui Granarolo 100% Vegetale raggiunge una quota valore del 14,7% (+5,1 punti vs a.p.) MERCATO FRANCESE Formaggi Italiani Il mercato dei formaggi italiani in Francia si divide in due categorie: - formaggi stagionati: parmigiano reggiano, grana padano, pecorino sardo, pecorino romano e formaggi a pasta dura prodotti con processi simili al formaggio grana. - formaggi freschi: mozzarella, mascarpone e ricotta. Fonte: Nielsen HM+SM – AT dicembre 2016 Andamento del mercato Formaggi Stagionati In leggera crescita a volume, 6.360 t (+4,6% vs a.p.) e a valore, 118,2 milioni di Euro (+0,5% vs a.p.). I formaggi DOP rappresentano l’85% del mercato a valore e il primo segmento del mercato è il Parmigiano Reggiano (72% del mercato a valore). Formaggi Freschi Il mercato risulta in crescita del 6,3% a volume e del 5,2% a valore, trainato dalla mozzarella che rappresenta oltre il 74% del mercato. - mozzarella: volumi e fatturato in crescita, rispettivamente del 4,9% (pari 22.650 t totali) e del 5,2%, per un valore complessivo del mercato di 192 milioni di Euro; - mascarpone: in crescita in volume del 11,6% (6.320 t complessive) e in valore del 5,5%, (40,9 milioni di Euro); - ricotta: volumi in crescita del 7,2%, pari a 1.530 t totali, e a valore (+4,3%) per un totale di 8,2 milioni di Euro. 28 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Scenario competitivo Formaggi Stagionati Il Gruppo Granarolo, che compete su questo mercato con il brand “Casa Azzurra”, conferma la propria leadership di marca nel mercato dei formaggi stagionati a libero servizio su tutti i segmenti (Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Pecorino Romano DOP) con una quota a volume del 17,7% ed una quota a valore del 18%, entrambe in crescita (+1,7 punti a volume e +0,7 punti a valore) e con una crescita complessiva delle vendite del 16,7% a volume e del 4,3% a valore su tutti i formati. Un risultato importante ottenuto ancora grazie agli effetti della comunicazione, all’innovazione e all’estensione della presenza della propria gamma, attualmente la più completa del mercato. Le Private Label nei formaggi stagionati a libero servizio (61,3 % del mercato a volume) registrano sul 2016 un andamento in crescita a volume (+1,2%) ma in diminuzione a valore (-3,1%). Formaggi Freschi Il Gruppo Granarolo si conferma il secondo attore di marca nel mercato dei formaggi freschi a libero servizio in cui compete con una quota a volume dell’11,8% (-0,3 punti) ed una quota a valore del 13% (-0,9 punti). Il Gruppo Lactalis mantiene la leadership di marca nel mercato dei formaggi freschi a libero servizio (in cui compete Granarolo) con una quota a volume del 25% ed una quota a valore del 28,9%, con un trend in crescita. Le Private Label nei formaggi freschi a libero servizio raggiungono una quota a volume del 55,8% e a valore del 47,5%, in linea con l’anno precedente. Competizione nei segmenti Il Gruppo Granarolo, all’interno del mercato dei formaggi freschi, con il brand Casa Azzurra è leader di mercato nelle seguenti categorie: - mozzarella di Bufala: quota a volume del 16,2% (-3,7 punti vs a.p) ed una quota a valore del 15,1% (-4,5 punti); - ricotta: quota a volume del 21,9% (-1,2 punti vs a.p.) ed una quota a valore del 22,7% (-1,4 punti vs a.p.). Il Gruppo Granarolo si afferma invece come secondo player nelle seguenti categorie: - mozzarella: quota a volume del 10,4% (-0,4 punti vs a.p.) ed una quota a valore dell’11,8% (-0,9 punti vs a.p.); - mascarpone: quota a volume del 14,3% (+0,1 punti vs a.p.) ed una quota a valore del 16,8% (+0,5 punti vs a.p.). 29 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Il leader è Galbani (Gruppo Lactalis) con quote a valore: mozzarella 29,4% (+1 punto vs. a.p.), mascarpone 28,3% (+0,4 punti). Nel 2016 il brand Casa Azzurra continua ad essere presente anche nel segmento dei formaggi mediterranei nella categoria Feta (mercato 6.000 t in crescita del 2,8%) raggiungendo una quota a valore del 3,4%. Quote a valore Market Share 2016 Market Share 2015 Market Position 2016 Formaggi Italiani Stagionati 18,0% 17,3% 1° Mozzarella Italiana 11,8% 12,7% 2° 15,1% 19,6% 2° Mascarpone di cui Mozzarella Bufala 16,8% 16,3% 2° Ricotta 22,7% 24,1% 1° Posizionamento competitivo escluse Private Labels Fonte: Nielsen HM+SM - AT dicembre 2016 30 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 IL MERCATO DELLA MATERIA PRIMA Scenario mondiale ed Europeo Nel 2016 è proseguito l’incremento dei consumi mondiali di prodotti derivati dal latte già registrato negli anni precedenti. Le stime indicano un aumento complessivo dell’1,1% rispetto al 2015, pur se con differenti andamenti per famiglia di prodotti: il mercato del burro è cresciuto del 2,4%, dei formaggi del 1,5%, del latte del 1,2%, mentre il mercato delle polveri di latte, sia intere che scremate, ha avuto una battuta d’arresto, riducendosi del 1,6%. Anche nel 2016 la domanda mondiale ha condizionato i volumi di latte prodotto, in particolare nella prima parte dell’anno, mentre dal mese di giugno si è ridotta progressivamente la produzione. Le aree geografiche che hanno registrato un maggior incremento delle produzioni di latte sono le stesse che registrano un incremento dei consumi e che risultano essere maggiormente dipendenti dalle importazioni. La produzione di latte in Asia è aumentata di un punto percentuale, passando dal 21% della produzione mondiale 2015, al 22% nel 2016. In Europa, la produzione di latte si è incrementata fortemente nel primo semestre, trainata dalle aspettative di esportazione verso i mercati extra Europei (+4,2% verso 2015), per poi scendere significativamente nel secondo, mentre i consumi interni si sono mantenuti stabili rispetto all’anno precedente. Fonti: FAS USDA - GTIS Produzione di latte: un anno a due velocità L’anno appena trascorso, è stato il primo completamente senza il regime delle “quote latte” in Europa, la cui abolizione, avvenuta il 1 aprile 2015, ha consentito agli allevatori di programmare la propria produzione, senza condizionamenti predeterminati, ma solo in base alle reali capacità imprenditoriali. Nel primo semestre del 2016, l’Europa ha segnato il suo record produttivo di latte, registrando in alcuni periodi un incremento del 10% verso l’anno precedente. Per contro, nella seconda parte dell’anno, vi è stato un calo drastico della produzione, facendo registrare a fine anno una produzione in linea con l’anno precedente (+0.7%). Nel 2014 e fino a metà del 2015, il prezzo del latte si è mantenuto latte entro valori medi tra i 0,32 e 0,36 Euro / litro, con punte fino a 0,39 Euro / litro nella primavera 2014. L’alto livello della produzione complessiva di inizio 2016 ha colto di sorpresa i mercati, generando una forte tensione sui prezzi, e portando i listini del latte “spot” a forti ribassi. A fronte di queste tensioni, gli allevatori hanno ridotto la produzione nel secondo semestre. 31 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Va ricordato che la produzione zootecnica ha tempi di reazione legati a fattori biologici diversi dal mercato corrente dei prezzi: gli effetti sui volumi, rispetto a una evoluzione dei prezzi, sì manifestano sistematicamente con un certo ritardo. Fonti: Fas Usda, Gtis, Clal, Eurostat,Agea La domanda mondiale di latte e suoi derivati Nel 2016 l’aumento dei consumi di prodotti a base di latte è stato di circa l’1,1% e l’import globale del 4,0% vs il 2015 (Fonti Clal-FAS-USDA). È interessante notare come le importazioni mondali crescano in particolare nelle aree del sudest asiatico, dove Cina e India stanno incrementando le loro produzioni di latte, rispettivamente del’1.2% e del 6,3%, cercando di diminuire la loro dipendenza da terzi. In questi paesi l’incremento della produzione di latte tenda a soddisfare i prodotti d’importazione più facilmente sostituibili, cioè quelli la cui produzione non necessita conoscenze tecnologiche avanzate, come la polvere di latte. Mentre nei Paesi Occidentali prevale ancora il consumo di latte liquido, formaggi, panna e yogurt, cioè di prodotti che hanno una shelf life relativamente breve, nel resto del mondo prevalgono le polveri di latte scremato (s.m.p), di latte intero (w.m.p), di siero (d.w.c) e di proteine concentrate (w.p.c), anche se si stanno incrementano i consumi di prodotti con maggior valore aggiunto e maggiormente legati alla catena del freddo, quali il burro e i formaggi. Le polveri, infatti, hanno una ottima duttilità d’uso, una facilità di conservazione e di trasporto, e garantiscono un ottimo livello di sicurezza alimentare, in particolare nei Paesi dove è meno efficiente la catena distributiva del freddo. Per questo motivo, l’alta domanda delle polveri influenza i volumi e i prezzi della materia prima nei Paesi produttori. I crescenti livelli di remunerazione di questi prodotti su base mondiale e la loro diversificazione geografica dei consumi, hanno trainato la produzione di latte in alcuni Paesi a discapito di altri, in particolare, come indicato sopra, in Cina e in India, dove il costo del lavoro è più basso rispetto all’Europa. 32 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Produzione del latte Nel 2016 l’andamento mensile della produzione di latte in Italia è rimasta sostanzialmente in linea con gli anni precedenti, con una produzione più elevata rispetto ai dati storici, nel primo semestre, per rientrare su valori più contenuti nel resto dell’anno. L’incremento medio anno, su dati provvisori, è del 2,5% Fonte: AGEA Per quanto riguarda l’Europa, la produzione di latte nel 2016 ha mantenuto la ciclicità stagionale, con il classico picco primaverile e calo estivo, degli anni precedenti, e con volumi superiori ai dati storici per il primo semestre, ma in riduzione rispetto al 2015 nella seconda parte dell’anno. Trend produzione europea latte Migliaia di tonnellate 2011 2012 2013 2014 2015 2016 139.484 140.625 141.743 148.471 152.277 153.345 Variazione verso a.p. 0,8% 0,8% 4,7% 2,6% 0,7% Dati 2016 provvisori - fonte: Eurostat La produzione complessiva mondiale di latte è stata ancora in incremento nel 2016 rispetto all’anno precedente (+1,2%), confermando il trend positivo degli ultimi anni. Più nel dettaglio, la distribuzione geografica è rappresentata nella seguente tabella: 33 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Produzioni di latte nei principali Paesi del mondo migliaia di tonnellate 2013 2014 2015 var. 2016 vs 2015 2016 UNIONE EUROPEA 141.743 ALTRI PESI EUROPEI Russia 6.640 Bielorussia 30.529 Ucraina 11.488 AMERICA DEL NORD Canada 8.443 Stati Uniti 91.278 Massico 11.294 AMERICA - CENTRO SUD Argentina 11.311 Cile 2.216 Uruguay 2.080 Brasile 34.255 OCEANIA Australia 9.317 Nuova Zelanda 20.148 ASIA India 57.500 ASIA - SUD EST Cina 35.314 Giappone 7.508 Sud Corea 2.093 Filippine 19 Taiwan 358 ALTRI 16.655 TOTALE 483.534 148.471 29,6% 152.277 29,7% 6.705 30.747 11.235 1,3% 6,1% 2,2% 7.044 30.797 10.682 1,4% 6,0% 2,1% 8.437 93.462 11.464 1,7% 18,6% 2,3% 8.682 94.635 11.736 1,7% 18,5% 2,3% 11.352 2.215 2.066 35.992 2,3% 0,4% 0,4% 7,2% 11.664 2.092 2.035 37.137 2,3% 0,4% 0,4% 7,3% 9.808 21.842 2,0% 4,4% 10.026 21.537 2,0% 4,2% 60.500 12,1% 64.000 12,5% 37.250 7.334 2.214 20 363 7,4% 1,5% 0,4% 0,0% 0,1% 37.547 7.379 2.200 21 374 7,3% 1,4% 0,4% 0,0% 0,1% 16.867 501.477 3,4% 18.047 511.865 3,5% 100% 100% 3,7% 2,1% 153.345 29,7% 0,7% 1,4% 5,9% 2,0% 1,8% -1,6% -5,6% 8.665 1,7% 96.358 18,7% 11.934 2,3% -0,2% 1,8% 1,7% 10.096 2.119 2.034 37.137 2,0% 0,4% 0,4% 7,2% -13,4% 1,3% 0,0% 0,0% 9.923 21.101 1,9% 4,1% -1,0% -2,0% 68.000 13,2% 6,3% 37.997 7.344 2.193 22 380 7,4% 1,4% 0,4% 0,0% 0,1% 1,2% -0,5% -0,3% 4,8% 1,6% 20.040 516.215 3,9% 100% 11,0% 0,8% 7.172 30.312 10.083 0,8% Fonte UE: Eurostat Fonte Russia: Federal State Statistics State Fonte Ucraina: State Statistics Committee of Ukraine Fonte USA: NASS Fonte Argentina: Ministerio de Agricultura, Ganaderia y Pesca Fonte Brasile: FAO Fonte Australia: Dairy Australia Fonte Nuova Zelanda: DCANZ Fonte Giappone: ALIC Prezzo del latte Nel 2016, in Italia il prezzo del latte alla stalla, rilevato in Lombardia, è risultato, in media, di 34,63 Euro / q, contro il dato di 36,17 Euro / q del 2015, scendendo sotto la soglia dei 34,00 Euro / q da marzo ad agosto, per risalire fino al dato di 36.50 Euro / q a fine dicembre. Il prezzo del latte “spot”, che riflette le dinamiche della domanda e dell’offerta essendo determinato da contrattazioni giornaliere, ha avuto un andamento simile, ma con valori estremi maggiori: il prezzo minimo, registrato ad aprile è stato il record negativo degli ultimi anni, a 23,46 Euro / q, quando vi è stata la maggiore disponibilità di latte, per risalire fortemente a fine anno a 42,40 Euro / q, (+91% rispetto al minimo!), con un dato medio annuo comunque in forte riduzione (32,86 Euro / q, -7,2% rispetto al 2015). 34 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 È difficile determinare quanto i prezzi alla stalla e i prezzi “spot” si condizionino vicendevolmente. Indubbiamente la disponibilità di latte, determina una la quotazione dello “spot” e il valore del prezzo “spot” può influenzare il prezzo del latte alla stalla che a sua volta influenzerà i volumi prodotti. Tuttavia i fenomeni speculativi, l’accresciuta globalizzazione e competitività internazionale e l’assenza di regolamentazioni sulle produzioni (quote latte), difficilmente consentiranno prezzi medi “garantiti” di medio lungo termine. Confronto prezzo latte alla stalla e spot - Italia euro per 100 litri Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Media Variaz. vs anno prec. Anno 2016 Prezzo Prezzo alla Differenza Spot stalla 31,96 36,00 (4,04) 29,38 36,00 (6,62) 25,65 34,50 (8,85) 23,46 33,50 (10,04) 25,52 33,50 (7,98) 29,77 33,50 (3,73) 34,28 33,50 0,78 25,44 33,50 (8,06) 39,00 34,00 5,00 42,66 35,00 7,66 44,85 36,00 8,85 42,40 36,50 5,90 32,86 34,63 (1,76) -7,2% -4,3% Anno 2015 Prezzo Prezzo alla Differenza Spot stalla 35,96 37,00 (1,04) 36,09 36,50 (0,41) 35,85 36,50 (0,65) 33,77 36,00 (2,23) 32,73 36,00 (3,27) 34,80 36,00 (1,20) 36,99 36,00 0,99 36,47 36,00 0,47 35,96 36,00 (0,04) 36,73 36,00 0,73 35,83 36,00 (0,17) 33,89 36,00 (2,11) 35,42 36,17 (0,74) -12,7% -13,8% fonte: Clal - Camera di Commercio di Lodi Anche nel resto d’Europa, al progressivo calo del prezzo del latte alla stalla iniziato dal 2015, non è corrisposto un ridimensionamento della produzione del latte. Al contrario, il periodo compreso nel 2015 e l’estate 2016 vi sono state produzioni molto elevate, contribuendo a deprimere ulteriormente i prezzi. Le ragioni sottostanti la costante e progressiva riduzione del prezzo del latte si possono identificare in: - riduzione delle quotazioni delle commodity del latte, che avevano raggiunto i massimi livelli nel 2014; - incremento della produzione derivante dalla fine del regime delle quote latte e dall’attrattività sulle remunerazioni derivanti dai prezzi alti. Verso fine 2016, così come in Italia, il prezzo ha iniziato un trend di recupero anche in Francia e in Germania. 35 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Fonte: Elaborazione CLAL Fonte: ZMP Fonte: FranceAgriMer Come visto per il latte “spot” italiano, anche le quotazioni in Germania e Francia dello “spot” hanno avuto il medesimo andamento del prezzo del latte alla stalla nei rispettivi Paesi, e la stessa varianza per i valori minimi e massimi. Fonte: CCIAA Lodi FranceAgriMer-ZMP Cina: importazioni e produzione di latte Dopo il calo delle importazioni registrato nel 2015 (-11,7% verso l’anno precedente), in particolare per le polveri di latte, dopo diversi anni di incrementi elevati, nel 2016 le importazioni di prodotti a base di latte in Cina sono cresciute in modo significativo (+23,8%), e hanno registrato un nuovo record storico, superando il milione e settecento mila tonnellate 36 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 complessive importate, anche se con un mix diverso: le polveri sono a livelli inferiori rispetto ai picchi raggiunti nel 2013 e 2014, mentre i prodotti più complessi, sia in termini di processo che di sicurezza alimentare sono in costante aumento, come i formaggi (+27% verso anno precedente), il latte UHT (+36%) e il latte per l’infanzia (+25%), anche per il maggior potere di acquisto dei consumatori cinesi. Fonte elaborazione Clal su dati GTIS La produzione di latte nella Repubblica Popolare Cinese si attesta a circa 38 milioni di tonnellate, di cui 28 tonnellate per il consumo alimentare (+10,6% verso il 2015), in particolare destinate alle polveri, per le quali, a seguito dell’incremento produttivo, come visto sopra, si sono ridotte le importazioni rispetto agli anni precedenti. Fonte elaborazione Clal su dati GTIS 37 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Le polveri di latte È evidente che quando il valore delle commodity, quali le polveri di latte, risulta alto, il prezzo del latte degli allevatori ne trae beneficio così come il prezzo del latte liquido commercializzato all’interno dei paesi produttori. Per contro, se si verifica un eccessivo apprezzamento, genera una inflazione delle materie prime, inducendo i Paesi importatori a favorire le proprie produzioni. In Europa, fino a giugno 2014, l’incremento del costo del latte alla stalla, e il conseguente incremento produttivo, sono stati ascrivibili all’export e al prezzo delle commodity. Fino all’estate 2014 i magazzini Europei di stoccaggio della polvere erano quasi vuoti, e non era necessario ricorrere al prezzo d’intervento. Dall’estate 2014 il prezzo iniziò a calare, per il combinato effetto della riduzione della domanda e dell’eccesso di produzione (la produzione di latte in Europa è continuata a salire fino a maggio 2016), mantenendosi vicino alla soglia d’intervento (1,70 Euro / kg) fino all’estate 2016. Nel mese di settembre 2016, i magazzini di stoccaggio dell’Unione Europea sono risultati i più alti di sempre con un volume di oltre 430 mila tonnellate di polveri immagazzinate, contro le appena 15 mila circa del maggio 2015. Nel primo semestre 2016 il prezzo di mercato della polvere si è mantenuto al di sotto di quello di intervento, fino all’estate, quando il prezzo ha ripreso a salire, attestandosi su valori compresi tra 2,00 e 2,10 Euro / kg. Fonte elaborazione Clal su dati GTIS Nel 2016, i magazzini di stoccaggio U.S.A., per contro, sono rimasti sostanzialmente stabili nel 2015. La produzione mondiale di polvere nel 2016 si è incrementata solo dello 0,6%, arrivando a 9,5 milioni di tonnellate, superando i consumi del 27,6%. Va però rilevato che consumi, dopo anni di crescita, nel 2016 hanno registrato un calo del -1,6%. Va comunque sottolineato che la produzione mondiale di polvere, negli ultimi 6 anni, è aumentata più velocemente dei 38 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 consumi, registrando un incremento dal 2011 del 3,2% medio annuo verso un consumo in aumento del 2,6%. Migliaia di tonnellate Produzione Polvere Consumo Polvere 2011 8.128 6.587 2012 8.530 6.923 2013 8.600 7.140 2014 9.456 7.363 2015 9.469 7.611 2016 * 9.530 7.490 2016 vs 2015 0,6% -1,6% 2016 vs 2011 CAGR 3,2% 2,6% Fonte: FAS - USDA * dati stimati L’aumento dei consumi di polvere risulta quindi soddisfatto dalle produzioni in maniera puntuale, anche se gli andamenti dei prezzi non paiono avere rispecchiato tale situazione di disponibilità. Risulta evidente come questo prodotto si presti a speculazioni di mercato, allo stoccaggio privato e alla vendita utilizzando dei future che possono scommettere su un mercato al ribasso o al rialzo. Osservando l’andamento dei prezzi delle polveri dal 2011 ad oggi, si può notare come da aprile 2015 fino a settembre 2016, vi siano state quotazioni di mercato abbondantemente sotto i 2 Euro / kg. Tale situazione di mercato, come visto, si spiega con la riduzione delle importazioni asiatiche, in particolare verso la Cina. I primi Paesi a risentire della contrazione furono nel 2015 Nuova Zelanda e Australia, i cui listini toccarono i minimi ad agosto dello stesso anno. Burro Negli ultimi cinque anni, il prezzo mondiale del burro si è mantenuto tra i 3,00 e 3,30 Euro / kg, a fronte di un prezzo di intervento fissato a 2,46 Euro / kg. Ad inizio 2016 i prezzi sono tuttavia scesi sotto la soglia di intervento, favorendo il ricorso al magazzinaggio, per poi risalire fortemente da aprile fino a dicembre, passando dal minimo di 2,45 Euro / Kg, al picco di fine anno di 4,40 Euro / kg. Media prezzo burro - Hannover / Köln - Euro / kg Prezzo di Prezzo di Anno Delta % mercato intervento 2012 3,06 2,46 24,4% 2014 3,95 2,46 60,6% 2014 3,36 2,46 36,6% 2015 3,01 2,46 22,4% 2016 3,34 2,46 35,8% 2015 dic. 4,40 2,46 78,9% Fonte: ZMP Notierungskommissionen fur butter und kase Hannover Nel 2016 la domanda mondiale è cresciuta del 2,4%, mentre la produzione è cresciuta del 1,9% superando i consumi di 629 mila tonnellate, pari al 6,6% in più del fabbisogno: la differenza tra produzione e consumo si mantiene piuttosto stabile e parrebbe non giustificare il ricorso ai magazzini, se non per motivi di speculativi e sostegno del prezzo . 39 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Migliaia di tonnellate 2011 2012 2013 2014 2015 2016 * Produzione Burro Consumo Burro 8.787 8.308 9.189 8.680 9.398 8.907 9.689 9.118 9.930 9.265 10.117 9.488 2016 vs 2015 1,9% 2,4% 2016 vs 2011 CAGR 2,9% 2,7% Fonte: FAS - USDA * dati stimati, aggiornati al 21 luglio 2016 Per tutto il 2016 il prezzo del burro Europeo e dell’Oceania si sono equivalsi, mentre quello statunitense ha iniziato a scendere quando gli altri listini erano recupero. A fine 2016 tutti i listini si sono portati intorno alla soglia di 4,2/4,5 € kg. Il consumo mondiale di burro è in incremento, ma mentre nei paesi produttori i consumi di burro tendono a diminuire, nei paesi importatori i consumi aumentano, con tuttavia con grande attenzione al livello dei prezzi. Infatti va ricordato che il burro spesso è sostituito con grassi vegetali, soprattutto in quei Paesi che dispongono di coltivazioni agricole estensive (es. U.S.A), e la produzione di burro non è particolarmente rilevante per l’esportazione. Ne consegue che superate determinate quotazioni, il burro può essere sostituito da olii vegetali più convenienti. Formaggio Il trend di consumo mondiale di formaggi si è mantenuto positivo anche per il 2016: la previsione di chiusura indica un incremento dei consumi del 1,5% e un incremento delle produzioni del 1,3%. Migliaia di tonnellate 2011 2012 2013 2014 2015 2016 * Produzione formaggio Consumo formaggio 17.253 17.148 17.697 17.433 17.826 17.515 18.329 17.858 18.774 18.227 19.010 18.503 2016 vs 2015 1,3% 1,5% 2016 vs 2011 CAGR 2,0% 1,5% Fonte: FAS - USDA * dati stimati, aggiornati al 21 luglio 2016 La produzione è stata superiore ai consumi (+2,7%): è evidente come il grosso della domanda sia soddisfatto dalla produzione corrente. La produzione ha consentito di coprire il fabbisogno, che ogni anno registra un costante aumento della richiesta: la differenza tra volumi prodotti e quantità consumate è piuttosto esigua (507.000 t). Considerando che nel 2016 non vi sono state quasi importazioni in Russia, si può ipotizzare quanto il mercato possa risultare molto sensibile alle più piccole variazioni di domanda di formaggi e disponibilità di materia prima. Nel settore caseario, escludendo alcune D.O.P, non vengono utilizzati i magazzini di stoccaggio, l’assenza di questo “polmone” rende più complesso adottare speculazioni di medio periodo. Ne consegue che la disponibilità di materia prima corrente, determinata anche dall’andamento della domanda degli altri prodotti (polveri di latte, burro), determina direttamente l’offerta di prodotti al consumo, facendo variare i prezzi nell’arco di poche settimane. La maggior disponibilità di latte e le minori quotazioni di burro e polvere sono state le cause principali della riduzione dei listini da settembre 2014 a luglio 2016 dei formaggi da taglio. Dall’estate 2016, per contro, si è invertita la tendenza 40 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 portando i valori quasi ai massimi, a seguito della riduzione della produzione di latte e l’incremento dei prezzi di burro e polveri. A titolo esemplificativo si riporta l’andamento dei prezzi dei formaggi Edamer e Cheddar Fonte: USDA / ZMP In Italia, entrambi i principali formaggi D.O.P. hanno registrato produzioni in incremento: il Parmigiano Reggiano +4,6% e il Grana Padano +1,2%. Mentre l’andamento della produzione di Parmigiano Reggiano ha ricalcato quella del latte, la produzione di Grana Padano, dopo il picco primaverile, si è attestata su valori inferiori al 2015. L’andamento annuale “a due velocità” del Grana Padano può essere spiegato anche dal fatto che fino all’autunno 2016, il prezzo del latte “spot” è stato inferiore al prezzo per il latte destinato alla D.O.P. padana, incentivando la produzione, mentre si è invertita la tendenza quando il calo della produzione Europea ha causato un aumento del prezzo del latte “spot”, incentivando così i caseifici a vendere le eccedenze di latte, invece di destinarle alla produzione. 41 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Per entrambe le D.O.P., l’andamento dei prezzi è stato positivo, trainato anche dalla ripresa dell’export: dopo un 2015 con prezzi particolarmente contratti, già da inizio 2016 si è registrato un graduale recupero, che ha portato il Parmigiano Reggiano a chiudere l’anno con un incremento di prezzo medio del 10,86%, mentre più modesto è stato l’incremento del Grana Padano (+1.75%). Prezzi Formaggi stagionati DOP Parmigiano Reggiano - 12 mesi 2014 2015 2016 Grana Padano - 9 mesi diff. 2016 vs 2015 2014 2015 2016 diff. 2016 vs 2015 Gennaio 8,82 7,52 7,87 4,7% 7,24 6,40 6,55 2,3% Febbraio 8,83 7,55 8,04 6,5% 7,25 6,40 6,55 2,3% Marzo 8,80 7,55 8,20 8,6% 7,21 6,40 6,53 2,0% Aprile 8,65 7,55 8,20 8,6% 7,05 6,40 6,45 0,8% Maggio 8,46 7,55 8,20 8,6% 6,98 6,40 6,37 -0,5% Giugno 8,16 7,55 8,15 7,9% 6,90 6,40 6,30 -1,6% Luglio 8,09 7,54 8,18 8,5% 6,89 6,40 6,30 -1,6% Agosto 7,95 7,45 8,28 11,1% 6,80 6,35 6,33 -0,3% Settembre 7,79 7,45 8,36 12,2% 6,64 6,35 6,38 0,5% Ottobre 7,58 7,45 8,54 14,6% 6,48 6,35 6,49 2,2% Novembre 7,50 7,47 8,80 17,8% 6,40 6,37 6,73 5,7% Dicembre 7,50 7,65 9,26 21,0% 6,40 6,48 7,06 9,0% Totale Variazione % 8,18 7,52 8,34 -8,00% 10,86% 6,85 6,39 6,50 -6,74% 1,75% Fonte : CCIAA Milano Export europeo di polveri, burro e formaggi Le vendite complessive dall’Europa verso altri Paesi si sono incrementate del 4,2% rispetto al 2015, nonostante il blocco delle importazioni in Russia, trainate dai formaggi (+9,9%) e dal burro (+29,8%). Stabili le esportazioni di 42 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 polvere intera, ma in riduzione quella di latte scremato (-6,1%). Considerando l’andamento stabile dei consumi in Europa, l’export diventa ancor più strategico per il comparto lattiero-caseario e le sue dinamiche influiscono sempre più sul prezzo del latte e sui volumi prodotti. Nel 2016, l’andamento dell’export, più sostenuto nel secondo semestre, ha inciso sul prezzo del latte soprattutto in quel periodo. I formaggi tipici italiani hanno rispecchiato l’andamento europeo: a fine ottobre l’incremento dell’export italiano a livello mondiale è del 9,7% circa. Sempre prevalente è l’export di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, ma il loro incremento in percentuale, 4,4%, risulta inferiore al dato medio del comparto, per complessive 89.000 tonnellate. Pur mantenendo la quota principale, si sono incrementati maggiormente altri prodotti derivati dal latte: paste filate e mozzarelle sono cresciute del +12,5% raggiungendo le oltre 76 mila tonnellate, i formaggi freschi del +16,0%, e altri formaggi grassi, tra cui il mascarpone, del +10,0%. I principali acquirenti delle D.O.P. italiane risultano essere ancora i paesi d’Europa e gli Stati Uniti, anche se mercati eme 43 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Fonte CLAL elaborazione Istat Le sfide dei prossimi anni Anche nel 2016 i consumi mondiali di prodotti lattiero caseari sono stati in crescita e hanno trainato, complessivamente, la produzione di latte, che resta comunque molto elastica al livello dei prezzi, come è accaduto in Europa nell’esercizio scorso. D’altra parte continua il processo di incremento delle produzioni nei Paesi, come Cina e India, dove i costi di produzione risultano notevolmente inferiori alla media mondiale, e quindi più agguerriti in mercato globalizzato dove il prezzo, in particolare della commodity, è la leva principale competitiva. In questo scenario l’Europa giocherà una duplice partita. La prima relativa all’organizzazione della produzione, che è stata colta impreparata al termine delle contingentazioni (quote latte), e la seconda sulla competitività dei propri prodotti: per le commodity, il livello dei costi, per i prodotti a maggior valore aggiunto, la qualità e sicurezza alimentari. In Europa esistono ancora capacità produttive inespresse, ma i costi di produzione condizionano molto l’incremento dei volumi. Si sta assistendo tuttavia a una, seppur lenta, diversa localizzazione delle produzioni in Europa, che si stanno spostando verso quelle aree che per costi e disponibilità di terreni consentono economie di scala più competitive con quelle dei paesi asiatici. Risulterà interessante vedere quali aree europee saranno in grado di competere sul mercato delle commodity e quali aree cresceranno grazie allo sviluppo dell’export di prodotti a valore aggiunto. Proprio l’incremento dell’export dei prodotti premium rappresenta la vera sfida, per l’Italia, che ha poca possibilità di realizzare economie di scala produttive e che, per contro vanta una tradizione di eccellenza casearia. L’auspicio è che la maggiore valorizzazione dei nostri migliori prodotti permetta di avere un prezzo remunerativo in grado di soddisfare tutta la filiera lattiero-casearia, valore che per ora i grandi consumi mondiali di commodity non paiono garantire. 44 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 LE STRATEGIE DEL GRUPPO Il 2016 è il quarto ed ultimo anno del Piano “Granarolo 2013-2016” approvato dal Consiglio di Amministrazione della società. Il termine del Piano rappresenta un importante momento per fare alcune considerazioni che oltrepassano l’orizzonte rigidamente annuale imposto dalla rendicontazione di Bilancio. Nel periodo di Piano i mercati in cui opera Granarolo son radicalmente mutati, imponendo al Management azioni correttive che mantenessero inalterati gli obiettivi fondanti del Piano 2013-2016. Il mercato del latte fresco in Italia, in cui Granarolo ha una posizione di leadership, nel periodo di Piano è diminuito a volume del 15%, anche il mercato del latte UHT è diminuito nel periodo del 10% (Fonte: IRI I+S+Lsp). In questo contesto di profondo mutamento del mercato core di Granarolo, si è rafforzata la strategia di diversificazione prodotti e mercati che ha permesso di superare gli ambiziosi obiettivi richiesti dal Piano. Si allega una tabella di raffronto fra i risultati previsti per l’anno 2016 nel Piano 2013-2016 e quelli consuntivati nel 2016. Anno 2016 Piano Actual Delta Net Sales 1.148 1.181 +33 Ebitda 75 81 +6 Ebit 43 42 -1 Net Result 19 23 +4 Equity 241 257 - Net Debt 113 88 - Debt/Ebitda 1,5 1,1 - Debt/Equity 0,5 0,3 - Si ritiene che i risultati raggiunti nel 2016, confermati anche dal pieno raggiungimento degli obiettivi di diversificazione geografica, possano confermare il buon lavoro svolto dalla società. Nel mese di maggio 2016 è stato presentato al Consiglio di Amministrazione di Granarolo il Piano per il periodo 20162019 che traguarda la nuova fase di sviluppo del Gruppo verso obiettivi ancora più sfidanti. Le strategie del gruppo anche per gli anni a venire proseguiranno nel percorso di diversificazione del portafoglio prodotti e ampliamento dei mercati. 45 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Una forte focalizzazione sarà indirizzata comunque al mantenimento della leadership sulle aree core del latte e derivati, dove il gruppo esprime una forte area di eccellenza e di unicità, sia sullo sfruttamento delle sinergie di filiera che su una capacità innovativa differenziante (vedi per esempio la filiera del latte biologico, unica in Italia, ed il lancio dei prodotti nell’area del benessere e della salute, secondo i nuovi trend del mercato). La crescita avvenuta attraverso un forte processo di M&A ha consolidato un Team con capacità manageriali e imprenditoriali molto forti e diversificate che costituiranno la base per il successo del piano futuro 2017-2019. In conclusione, Il posizionamento strategico della società continuerà attraverso un consolidamento nei mercati mondiali, sia attraverso una solida crescita organica che attraverso operazioni di M&A, tali da generare un forte valore sinergico imprenditoriale con operatori di dimensioni non ottimizzate. Tale progetto porterà il gruppo ad esprimere un ruolo indiscusso di leadership sulle vendite dei prodotti alimentari (Ambasciatori del Made in Italy), di alto valore nel mondo. La strategia commerciale Italia - canale GDO Il mercato dairy, se pur in flessione, è caratterizzato dalla presenza di alcuni segmenti in crescita ed è per questo che il Gruppo Granarolo ha intrapreso un nuovo percorso di innovazione volto ad avere un’offerta di successo nei vari bisogni emergenti, in particolare nell’area salutistica: 1) A partire da ottobre 2016 Granarolo ha lanciato “Oggi Puoi”, una nuova linea di formaggi freschi con il 50% di grassi in meno ed il 30% di sale in meno rispetto alla media dei prodotti simili sul mercato 2) Da settembre 2016 Granarolo ha rilanciato la propria offerta nel segmento Biologico, con un nuovo system grafico ed una nuova gamma che oltre al latte si arricchisce di yogurt, mozzarella e stracchino fatti con il latte biologico dei nostri allevamenti italiani 3) Il mondo dell’alta digeribilità è invece coperto con Accadì, una marca “senza lattosio” presente in molti segmenti - latte ambient, latte da frigo, yogurt, mozzarella, ricotta, stracchino, mascarpone, panna ambient, panna da frigo – e che da ottobre 2016 si è presentata sul mercato con una nuova immagine di marca 4) Lo yogurt greco è un altro segmento in crescita che Granarolo presidia attraverso la partnership con Delta Foods SA. società greca del Gruppo Vivartia, leader nel proprio mercato di riferimento Oltre al core business dairy, Granarolo sta continuando a sviluppare inoltre alcuni progetti di diversificazione, il più importante di quali è Granarolo 100% Vegetale che copre bevande, yogurt, gelato e dal 2016 anche tutto il settore 46 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 della gastronomia vegetale. Si conferma quindi che Granarolo oltre a restare fortemente concentrata sul proprio core business dairy, si presenta sul mercato come una grande azienda agroalimentare italiana, che grazie alla sua storia ed all’alta penetrazione nelle famiglie italiane, risulta particolarmente credibile sui segmenti più salutistici e sui bisogni emergenti. Inoltre è cresciuta ulteriormente l’attenzione del Gruppo Granarolo verso il target bambini e adolescenti: oltre al sostegno Granarolo Bimbi che si rivolge ai bambini 1-3 anni con una linea di alimenti per l’infanzia ed alle attività di Yomino lo yogurt “squeezable” orientato ai bambini 4-10 anni, nella parte finale del 2016 Granarolo ha sviluppato anche sul core business latte fresco una raccolta punti dedicata a bambini e adolescenti che ha riscosso un particolare successo. Italia - canale Normal Trade Gestito commercialmente in Italia da Zeroquattro S.r.l., il canale “Normal Trade”, inteso come dettaglio tradizionale e consumi fuori casa, nel 2016 ha visto consolidare le attività ed i fatturati, confermandosi al 26% del fatturato totale espresso dal Gruppo in Italia. A fronte di un calo del 6% sui segmenti del Latte Fresco ed UHT, il canale è cresciuto nelle categorie dei formaggi freschi e stagionati (+7% verso 2015), e nelle categorie dei Salumi, Uova, Pasta e Gastronomia (+43% verso 2015), per una crescita complessiva pari al 2% verso anno precedente. Anche nel 2016 particolare attenzione è stata riposta a specifiche politiche commerciali per i sotto-canali distributivi (punti vendita tradizionali, bar, gelaterie, hotel-ristoranti-pizzerie) volte a massimizzare gli investimenti promozionali e a renderne efficienti gli assortimenti, grazie al rafforzamento della struttura commerciale/distributiva in tentata vendita e prevendita. Italia – canale Food Service Granarolo ha rafforzato le stretto relazioni di fornitura più solide con i principali attori sia della ristorazione collettiva che commerciale, proponendosi oltre che come fornitore di prodotti standard anche di quelli maggiormente affini ai trend emergenti di consumo (prodotti biologici, prodotti senza lattosio e prodotti a base vegetale). Italia – Private Label Granarolo nel 2016 si è confermato come partner di qualità di alcuni dei principali retailer italiani consolidando le forniture nel mercato del latte (sia fresco che UHT) e accrescendo il numero di commesse nei mercati dei formaggi 47 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 freschi e dei stagionati. Europa L’Europa si conferma la principale area di destinazione dei prodotti agroalimentari italiani con oltre il 66% dell’export complessivo, con una crescita del 4,0% verso il 2015 e un valore superiore ai 25 miliardi di Euro: (fonte Istat). Ancora molto dinamici risultano essere i prodotti del comparto lattiero caseario, con crescita complessiva superiore al 9,0% dei volumi esportati rispetto al 2015. I principali mercati di riferimento sono Francia, Germania e Regno Unito. Nel corso del 2016 è stata ulteriormente rafforzata la presenza commerciale del Gruppo a livello Europeo attraverso la finalizzazione di tre acquisizioni: - Granarolo Baltics OU, per il presidio commerciale dell’area baltica; - Matric Italgross AB, operativa nel mercato svedese; - Comarsa SA e Angira SA attive nel mercato svizzero. In Europa, escludendo l’Italia, il Gruppo è ora presente con 10 Società, 2 stabilimenti produttivi e 7 piattaforme logistiche, che garantiranno un elevato livello di presidio dei Mercati e di prossimità al consumatore finale. Prosegue in modo deciso lo sviluppo del business grazie sia al processo di crescita esterna, sia al consolidamento della cifra d’affari esistente: nel 2016 le vendite in Europa hanno raggiunto i 230 milioni di Euro con una crescita del 23,4% rispetto al 2015. I principali fattori della crescita sono stati: - lo sviluppo dei prodotti a marchio, ancora in forte crescita (+10,9%); - l’innovazione, che ha generato circa 4 milioni di Euro di vendite incrementali, rappresentando del 4,3% sulle vendite totali dei prodotti a marchio; - l’ingresso in diversi Paesi nel mercato Yogurt e nei segmenti salutistici con le linee dei prodotti Dairy Free; - la valorizzazione dei prodotti maggiormente rappresentativi dell’autenticità del Made in Italy, con una crescita significativa delle vendite delle principali DOP del Gruppo e lo sviluppo delle nuove categorie dei prodotti Food Non Dairy, le cui vendite a fine 2016 raggiungono il 12% del totale dell’area Euro. A livello Paese prosegue la fase di consolidamento del business nell’area dei Paesi francofoni (Francia, Belgio e Lussemburgo) con vendite che nel 2016 hanno raggiunto i 142 milioni di Euro, in crescita del 12,4% rispetto al 2015. Come evidenziato nella sezione dedicata ai risultati di mercato, prosegue lo sviluppo del brand Casa Azzurra con vendite che nel 2016 hanno superato i 41,5 milioni di Euro in crescita del 10,1% rispetto al 2015. Nel 2016 è stato inoltre dato forte impulso al processo di diversificazione con l’ingresso nel mercato dello Yogurt attraverso il lancio in Francia del marchio Yomo e nell’area del vegetale con il lancio del marchio Granarolo 100% Vegetale in differenti 48 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 categorie. Anche nel canale Food Service e Industria si confermano trend di forte crescita (rispettivamente +16,8% e +18,2% rispetto al 2015) grazie all’avvio di commesse di rilievo in particolare nell’area della Ristorazione. Performance positive anche nell’area della Private Label con focus maggiormente orientato a prodotti distintivi nell’ambito della proposta dei Formaggi Italiani. Vendite ancora in crescita nel Regno Unito (+6,1% vs 2015), in Spagna e Portogallo (+4,1% vs 2015) e nell’area mediterranea ed est Europa (+13,1% vs 2015). Nelle aree oggetto dei progetti di acquisizione sopra menzionati, si è consistentemente rafforzata la dimensione del business, in particolare: - nell’area scandinava le vendite hanno superato i 21 milioni di Euro, con crescite significative nel mercato svedese ed in quello finlandese; - nell’area baltica le vendite hanno superato i 2,5 milioni di Euro, con una forte estensione del portafoglio prodotti; - nell’area tedesca (Germania, Austria, Svizzera) le vendite hanno raggiunto i 34 milioni di Euro con focus sempre più orientato alla valorizzazione dei prodotti maggiormente innovativi, funzionali e delle referenze premium del Food Made in Italy. Asia Continua la strategia di espansione del Gruppo nel mercato del Far East asiatico, in particolare nei Paesi che hanno forte attenzione al made in Italy, quali Cina, Corea del Sud e Giappone. Il mercato del Medio Oriente è in forte sviluppo grazie al consolidamento di relazioni commerciali con i maggiori distributori che operano in quel territorio. Si stanno consolidando le relazioni con la società partecipata European Food India Ltd che promuove la distribuzione dei prodotti italiani sul mercato indiano Oceania Il mercato neozelandese e australiano sono in sviluppo grazie alle dinamiche attività commerciali realizzate dalla società European Food Ltd, operante ad Auckland (Nuova Zelanda) che distribuisce prevalentemente prodotti lattiero caseari e altri prodotti tipici italiani con il marchio “Ghiotti”. 49 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Sud America Particolare importanza è stata data allo sviluppo nel mercato del Sud America. In Brasile si sono consolidati gli importanti investimenti industriali e commerciali realizzati nel 2015, con un incremento significativo dei risultati di vendita. In Cile, si è avviato un processo di ristrutturazione e riorganizzazione commerciale e produttiva per adeguare al meglio la presenza del Gruppo al mercato di questo Paese e per valorizzare i prodotti Made in Italy. La strategia industriale La strategia industriale di Granarolo nel 2016 ha puntato a proseguire il percorso iniziato nel 2008, e coerentemente con il piano strategico aziendale 2014-16, ha esteso le attività di ottimizzazione dell’approvvigionamento delle materie prime e dei prodotti finiti, della riduzione dei costi di trasformazione attraverso programmi di efficientamento, anche ai siti industriali esteri, mantenendo prioritario il miglioramento costante della qualità dei propri prodotti e della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’orientamento delle strutture produttive è stato rivolto al contenimento dei costi fissi di trasformazione con focus particolare al miglioramento delle efficienze delle linee produttive, ai costi energetici, alla internalizzazione produttiva di tutte le categorie di prodotto a forte valenza strategica e industriale, oggi realizzate presso produttori terzi. In particolare i temi su cui si sono sviluppati progetti inter-funzionali specifici sono stati: - ridefinizione della strategia di acquisto delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti; - ottimizzazione del supporto produttivo e tecnico all’innovazione di prodotto; - massimizzazione della valorizzazione interna dei componenti del latte (rese di trasformazione); - ottimizzazione degli assetti produttivi per lo sviluppo dei prodotti per export; - efficientamento delle linee produttive attraverso una metodologia WCM (*); - efficientamento dei consumi energetici con particolare riguardo alla riduzione degli sprechi; - supporto ai progetti di sviluppo nazionale ed internazionale del business aziendale; - sviluppo dei piani di miglioramento della qualità, della sicurezza alimentare, della sicurezza del lavoro e ambientale; - ricerca costante della massima flessibilità produttiva possibile attraverso accordi sindacali specifici. (*) World Class Manufacturing 50 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Il piano industriale 2016 - 2019 Durante l’anno 2016, particolare attenzione è stata posta nei seguenti progetti: - ottimizzazione e incremento produttivo delle produzioni casearie per export; - ottimizzazione dei processi di produzione dei semilavorati e dei prodotti finiti con particolare riguardo alle rese casearie e agli sfridi di produzione delle latterie; - completamento e revisione di nuove linee UHT; - sviluppo produttivo interno di prodotti a base vegetale, dei prodotti delattosati, sia caseari sia a base yogurt; - integrazione delle funzioni commerciali, di produzione e di acquisto; - sviluppo interno delle produzioni di prodotti realizzati con materia prima biologica, incrementando il sourcing interno di filiera Granlatte; - inizio processo di integrazione del ramo produttivo acquisito da Pandea Dietetica S.r.l.; - Progettazione e realizzazione del nuovo stabilimento per le produzioni di piatti pronti a base vegetale. Grande attenzione è stata posta agli aspetti qualitativi delle paste filate fresche, supportando con la struttura di Assicurazione Qualità lo sviluppo di metodiche di controllo innovative e industrialmente efficienti. Anche l’organizzazione del lavoro ha consentito la flessibilità dei programmi produttivi, assecondando le richieste commerciali. È importante sottolineare che tutte le famiglie di prodotto sono state interessate dal processo di innovazione (latte fresco, prodotti UHT, prodotti vegetali, yogurt e caseari) anche con il lancio di nuovi prodotti dedicati ai bambini e di prodotti senza lattosio. Miglioramento standard di produzione Attraverso metodologie WCM, ma soprattutto in virtù di un controllo giornaliero dei risultati, ogni sito produttivo ha attivato progetti di massimizzazione delle rese di trasformazione e riduzione degli sfridi, i cui effetti economici si sono consolidati negli anni. Nei siti produttivi dove i processi di miglioramento sono attivi da più tempo, i KPI di resa obiettivo dell’anno sono stati raggiunti e migliorati. Grazie agli sforzi di produttività, l’incidenza della manodopera per tonnellata di prodotto ha avuto un effetto positivo sui costi dell’1 %in particolare sugli stabilimenti di Pasturago, Usmate Castrovillari e Cagliari. Gli indicatori riguardanti l’utilizzo industriale dell’energia sono stati migliorativi rispetto all’anno precedente; grazie alla riduzione del costo del metano e del Kwh e grazie all’utilizzo su anno pieno dei nuovi impianti di cogenerazione installati nei principali siti produttivi, l’incidenza del costo energetico per tonnellata di prodotto finito è stata di oltre il 5 %. Progetti 51 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 di risparmio energetico sia sui consumi di metano sia di energia elettrica saranno attivati anche nel 2017 sugli stabilimenti minori. Complessivamente i costi di trasformazione sono stati ridotti dell’0,5 %. Gli obiettivi che erano stati identificati sono stati raggiunti grazie ad un importante piano di formazione e di investimenti mirati (oltre il 15 % degli investimenti complessivo è stato speso per la qualità, la sicurezza e l’ambiente). Integrazione ramo produttivo acquisito da Pandea Dietetica S.r.l. Dal 1° dicembre 2016 lo stabilimento di Parma di ex proprietà di Pandea Dietetica S.r.l. in fallimento e liquidazione, è entrato a far parte del Gruppo Granarolo. Il sito produttivo di Parma è dedicato a prodotti da forno, con particolare specializzazione alla linea senza glutine. La strategia della funzione logistico e distributiva Il 2016 ha rappresentato un anno di svolta importante nella strategia logistico-distributiva del Gruppo. Da un lato vi è un nuovo assetto logistico, con l’entrata nel capitale della società Zeroquattro Logistica S.r.l. del partner B Cube, avvenuta nell’ottobre 2015 e che sta portando sviluppo e strategia di crescita e che vedrà il completamento di tale processo nei prossimi anni. Dall’altro lato, la funzione distributiva attraverso la società Zeroquattro S.r.l. che ne rappresenta lo strumento, si è organizzata in una specifica Business Unit, con l’obiettivo di meglio presidiare i canali di vendita Normal Trade, Food Service non direzionali, Industriali oltre ai nuovi business, acquisiti nell’ambito della strategia di diversificazione del Gruppo. In un quadro stagnante del mercato specifico di riferimento, il 2016 ha registrato un aumento del volume di affari del 2,1% verso l’anno precedente, pur in un contesto di continuo calo di consumi del latte fresco (-53,7% a volumi vs AP e -5,9% a Fatturato vs AP) e UHT e parzialmente compensati da incrementi nelle categorie dei prodotti Vegetali (+42% a Fatturato), Formaggi Duri (+50%), Salumi (+28 a Fatturato%) e Pasta. La strategia della Business Unit si è poi concentrata su alcune chiare e ben definite direttrici: - integrazione dei concessionari nelle strutture dirette, in particolare nelle regioni Campania (4), Sicilia (2), con l’apertura del primo Transit Point a Palermo e Veneto (1) per un volume di affari pari a circa 8 milioni di Euro; - potenziamento della struttura di “prevendita” attualmente pari a circa 25 unità per un giro di affari pari a 12 milioni di Euro, in incremento del 68% verso anno precedente; - miglior copertura del territorio, che ha permesso di consolidare oltre 35.000 punti di consegna serviti, +5% verso 52 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 anno precedente; - maggior controllo dell’attività attraverso audit mirati e specifici sulla forza vendita per meglio monitorarne l’attività. Dunque il paradigma presente e futuro della strategia di tale unità si fonda sull’ampliamento della gamma e sul rafforzamento della presenza sul territorio, sui canali attraverso anche nuove modalità di vendita. La strategia dei Sistemi informativi e i processi La Funzione Sistemi Informativi e Processi segue il piano industriale del Gruppo, garantendo l’adeguamento ai requisiti di legge, supportando il business e governando l’efficienza dei processi e dei sistemi, migliorando i livelli di servizio e di sicurezza. Nel 2016 è continuata l’integrazione, applicativa e infrastrutturale, delle diverse società del Gruppo in grado di garantire la piena armonizzazione dei processi. In questo contesto rientrano le integrazioni nel sistema ERP SAP di Pastificio Granarolo s.r.l. e degli stabilimenti di Volterra (gestito in affitto di ramo di azienda dalla società Pinzani 1969 S.r.l., fusa per incorporazione in Granarolo S.p.A.) e Parma (ex Pandea Dietetica S.r.l.). È stato inoltre implementato il sistema SAP Business One nella controllata European Food Ltd. Area Infrastrutture È stata concluso un importante e complesso progetto di revisione tecnologica che ha visto l’introduzione nuove strutture di rete più prestazionali a livello datacenter e di database ingegnerizzati che hanno portato un miglioramento delle performance e della Business Continuity di Gruppo. Area Processi Anche nel 2016 è stato costante il supporto dei processi di business e lo studio e implementazione di nuove soluzioni informatiche. In particolare, nell’area vendite è stato ingegnerizzato il processo di rilevazione presso i punti vendita delle figure dei Sell out Specialist e, nell’area amministrazione, è stato concluso il progetto per la gestione dei contratti con la grande distribuzione e la dematerializzazione degli ordini di vendita Sicurezza e governance dei sistemi La sicurezza dei sistemi informativi e dei dati aziendali e la relativa governance è uno degli obiettivi principali nella gestione dei Sistemi Informativi. Le policy aziendali sono aggiornate periodicamente, seguendo le normative in tema di privacy e sicurezza. Nel 2016 il Gruppo ha concluso il progetto di Identity Management che ha l’obiettivo 53 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 di ingegnerizzare e automatizzare il processo di provisioning degli account utente con relativi ruoli e permessi di accesso dipendenti dalla funzione di appartenenza. In ambito privacy si è iniziata l’analisi dei rischi degli asset aziendali in vista della nuova normativa Europea prevista per il 2018. Dal punto di vista della security, sono stati affiancati alle consuete e periodiche analisi dei rischi (vulnerability assessment) sui sistemi in produzione, anche dei sistemi di rilevazione delle minacce zero-time per la posta elettronica. 54 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 COMMENTI AL RISULTATO DELLA GESTIONE DEL GRUPPO Il fatturato consolidato del 2016 si attesta a 1.181 milioni di Euro in crescita del 9,5% sull’anno precedente. La contribuzione alla crescita del fatturato derivante dalle operazioni straordinarie è evidenziata di seguito: Dati in milioni di Euro L’incremento del fatturato a perimetro costante (+2,6%), deriva principalmente dai risultati ottenuti dalla strategia del Gruppo relativa al percorso di diversificazione geografica e di prodotto, oltre che dalla continua innovazione e dalle attente politiche distributive sul core business, che hanno permesso di compensare efficacemente le difficoltà che si continuano a registrare sul mercato italiano del latte fresco (-5,2% vendite a valore verso il 2015) e del latte UHT (-5,8% vendite a valore verso il 2015). Nel 2016 sono stati pienamente consolidati i risultati economici delle società Pastificio Granarolo S.r.l., entrata nel perimetro di consolidamento dal 1° giugno 2015 e Yema Distribuidora de Alimentos Ltda (Brasile) e European Foods Ltd (Nuova Zelanda) entrambe consolidate in data 31 dicembre 2015, oltre alle diverse aggregazioni aziendali realizzate nel corso del 2016: - Granarolo Baltics OU (Estonia) consolidata dal 1° febbraio; - Conbio S.r.l.(Italia) e Matric Italgross AB (Svezia) consolidate dal 1° maggio; - Comarsa SA e Angira SA (Svizzera) consolidata dal 1° giugno; 55 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 - Fattorie Giacobazzi S.r.l. (Italia) insieme a Giacobazzi UK e Giacobazzi USA, consolidate dal 1° luglio; - il ramo di azienda di Pandea Dietetica S.r.l. in fallimento (Italia), consolidata dal 1° dicembre. Il Margine operativo lordo (EBITDA) del Gruppo si attesta a 81,0 milioni di Euro, pari al 6,9% dei ricavi, in crescita rispetto al 2015 di 11,0 milioni di Euro (+16,1%). I margini migliorano sia per effetto della crescita dei ricavi, come sopra descritta, che per la modifica del mix prodotti e delle attente politiche di ottimizzazione dei costi di acquisto e produttivi. Il risultato operativo (EBIT) si attesta a 42,1 milioni di Euro, pari al 3,6% dei ricavi di vendita, in crescita di 12,6 milioni rispetto all’esercizio precedente. Il risultato netto dell’esercizio è pari a 22,6 milioni di Euro, in aumento di 4,6 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2015. Per quanto riguarda l’aspetto finanziario e patrimoniale, il Gruppo ha migliorato la propria Posizione Finanziaria Netta di 12,5 milioni di Euro, chiudendo l’esercizio 2016 con una Posizione Finanziaria Netta pari a 87,6 milioni di Euro. Il Patrimonio netto è aumentato di 24,5 milioni di Euro, raggiungendo i 256,7 milioni di Euro. La ridefinizione delle Cash Generating Unit Nel corso dell’esercizio appena conclusosi, il Management ha ritenuto opportuno approfondire il livello di analisi dell’andamento della gestione del Gruppo. Tale approfondimento si è reso necessario a seguito dell’incremento del fatturato e dei margini operativi, sia per la crescita organica che per effetto delle nuove acquisizioni, rispetto a quando il Gruppo ha adottato i Principi Contabili Internazionali nel Bilancio 2011. In particolare si è ritenuto opportuno evidenziare i risultati raggiunti nel comparto formaggi, separandoli dalla precedente CGU “Derivati del latte e altro”. La nuova ripartizione delle attività del Gruppo pertanto è la seguente: - Latte e Bevande, che include i segmenti di latte fresco, latte ESL, latte UHT, latte delattosato, panna fresca e panna UHT. - Formaggi e burro, che comprende formaggi freschi, semi-stagionati, e a lunga stagionatura, oltre al burro; - Altro: include lo yogurt e dessert, prodotti per l’infanzia, prodotti di capra e tutte le attività non casearie (uova, salumi, paste alimentari, biscotti e prodotti da forno, gelato, alimenti vegetali, aceto balsamico di Modena e condimenti), oltre a servizi svolti a società terzi (trasporti di prodotti refrigerati e distribuzione nel canale tradizionale, balia stagionatura prosciutti, etc.) Le nuove CGU ricomprendono tutti i prodotti sopra indicati, sia relativi a marchi di proprietà del Gruppo che prodotti per conto terzi (Private Label). 56 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Come consentito dallo IAS 36.100 e ss., le attività nette destinate ad attività ausiliarie e comuni (Corporate assets) non sono state allocate alle singole CGU ma ne è stata verificata la tenuta del valore sulla base dei flussi finanziari dell’intero Gruppo. IL RISULTATO DELLA GESTIONE Si riporta di seguito il conto economico consolidato riclassificato per destinazione. (migliaia di euro) 31/12/2016 31/12/2015 Variazione Ricavi delle vendite Costi diretti di produzione Margine di contribuzione 1.180.703 (858.162) 322.541 100% -72,7% 27,3% 1.078.087 (783.167) 294.921 100,0% -72,6% 27,4% 102.616 (74.995) 27.620 9,5% 9,6% 9,4% Costi di vendita, marketing e commerciali Costo del lavoro indiretto Altri costi di struttura Altri proventi ed oneri Margine Operativo Lordo (EBITDA) Ammortamenti marchi Ammortamento altre immobilizzazioni immateriali Ammortamenti immobilizzazioni materiali Perdite di valore Proventi / (oneri) non ricorrenti Risultato Operativo (EBIT) Proventi / (oneri) finanziari Oneri per attualizzazione benefici a dipendenti Proventi / (oneri) su partecipazioni Risultato ante imposte Imposte sul reddito Risultato netto dell'esercizio (161.864) (48.087) (27.287) (4.314) 80.990 (4.982) (7.596) (22.511) (515) (3.288) 42.096 (10.000) (285) 64 31.875 (9.274) 22.601 -13,7% -4,1% -2,3% -0,4% 6,9% -0,4% -0,6% -1,9% 0,0% -0,3% 3,6% -0,8% 0,0% 0,0% 2,7% -0,8% 1,9% (152.704) (42.249) (25.633) (4.599) 69.736 (5.554) (4.682) (19.961) (411) (9.592) 29.537 (10.208) (271) (61) 18.997 (958) 18.039 -14,2% -3,9% -2,4% -0,4% 6,5% -0,5% -0,4% -1,9% 0,0% -0,9% 2,7% -0,9% 0,0% 0,0% 1,8% -0,1% 1,7% (9.160) (5.837) (1.654) 285 11.253 572 (2.914) (2.550) (104) 6.303 12.559 208 (14) 125 12.878 (8.316) 4.562 6,0% 13,8% 6,5% -6,2% 16,1% -10,3% 62,2% 12,8% n.s. n.s. 42,5% -2,0% 5,1% n.s. 67,8% 868,0% 25,3% EBITDA e EBIT non sono identificati come misure contabili univoche, né nell’ambito dei Principi Contabili Italiani, né in quello degli IFRS adottati dall’Unione Europea. Pertanto, la determinazione quantitativa degli stessi potrebbe non essere univoca e il criterio di determinazione adottato dal Gruppo potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altri Gruppi, e, quindi, il suo valore potrebbe non essere comparabile con quello determinato da questi ultimi. 57 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 I RICAVI DI VENDITA Si riporta di seguito il dettaglio dei ricavi di vendita sviluppato nel periodo dalle aree di business, confrontato con il dato dello stesso periodo dell’anno precedente Ricavi per Cash Generating Unit (migliaia di euro) Latte e Bevande Formaggi e Burro Altro Totale 31/12/2016 440.850 477.753 262.100 1.180.703 31/12/2015 467.077 427.773 183.238 1.078.088 Var. euro (26.226) 49.980 78.862 102.616 Var. % -5,6% 11,7% 43,0% 9,5% I ricavi del 2016 presentano un incremento di 102,6 milioni di Euro, pari al +9,5% rispetto al 2015. La crescita delle vendite a parità di perimetro è stata di 29,7 milioni di Euro pari al 2,6%. La CGU Latte e Bevande presenta un decremento del fatturato del 5,9%, il calo risulta sostanzialmente in linea con l’andamento del mercato per il latte fresco, mentre Granarolo ha performato meglio del mercato nell’UHT. Le quote di mercato di Granarolo nel latte UHT sono infatti in incremento di un punto percentuale, mentre quelle nel latte fresco sono sostanzialmente inalterate. La CGU Derivati del Latte e Altro registra un incremento del 43,0% dovuto in parte ad un incremento delle vendite core ed in parte ad una variazione di perimetro. Le vendite del Gruppo sono tradizionalmente concentrate in Italia, (76% dei ricavi), anche se la percentuale di vendite estere è notevolmente aumentata nei confronti dell’anno precedente. La percentuale di vendite in Unione Europea è aumentata del 24,5% e le vendite sui mercati extra Europei sono più che raddoppiate nei confronti dell’anno precedente. 58 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Ricavi per Area Geografica (migliaia di euro) 31/12/2016 31/12/2015 Italia 894.202 873.434 20.768 Unione Europea 226.869 182.182 44.686 24,5% 59.633 22.472 37.160 165,4% 1.180.703 1.078.088 102.615 9,5% Extra Unione Europea Totale ricavi delle vendite variazione var. % 2,4% L’ANALISI DELLE PRINCIPALI VOCI DI COSTO Costi diretti di produzione Nel 2016 i costi diretti di produzione sono aumentati del 9,6%; l’incidenza complessiva sulle vendite del Gruppo è sostanzialmente invariata rispetto al 2014 (+0,1%). Costi diretti di vendita, marketing e commerciali I costi in esame rappresentano una delle voci più significative e composite: sono strettamente legati al tipo di servizio richiesto dall’organizzazione di vendita e dalla struttura distributiva, ivi inclusi i costi di marketing. Nel 2016 i costi diretti di vendita sono cresciuti del 6% rispetto al 2015, con un’incidenza sul fatturato in calo dal 14,2% al 13,7%. In questa voce sono compresi gli oneri relativi al trasporto dei prodotti dalle banchine dei siti produttivi al cliente, quali: - costi di logistica primaria, necessaria per il trasferimento dei prodotti dagli stabilimenti alle piattaforme distributive e da queste ai transit point del Gruppo o ai clienti che utilizzano centri distributivi di proprietà; - costi di distribuzione che vengono sostenuti per consegnare il prodotto dai transit point ai punti di vendita dei clienti; 59 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 - i costi operativi delle strutture logistiche: costi sostenuti per la gestione delle piattaforme, dei transit point e per l’attività di movimentazione delle merci all’interno di queste strutture; - costi per attività di marketing relative alle campagne di comunicazione e costi per le attività di trade marketing realizzate attraverso iniziative promozionali sui punti vendita. L’incremento dei costi diretti di vendita, registrato nell’esercizio 2016, è generato dall’incremento del fatturato. Costi del lavoro indiretto Nel 2016 il costo del lavoro ha subito un incremento da attribuire in parte al diverso perimetro di consolidamento rispetto al 2015 dovuto all’ingresso delle nuove società acquisite e, in parte, all’inflazione. L’incidenza sui ricavi è cresciuta di 0,2 punti percentuali Costi di struttura I costi operativi di struttura nel 2016 sono in crescita rispetto al 2015 in valore assoluto (+1,6 milioni di Euro) a causa dell’ingresso nel perimetro delle nuove società acquisite, mentre l’incidenza sui ricavi è calata dal 2,4% al 2,3%). In questa voce sono compresi: - i costi operativi delle strutture commerciali: costi sostenuti per gli spostamenti sul territorio della struttura di vendita; - i costi operativi delle strutture marketing: costi sostenuti per le attività di analisi dei mercati e per le attività di gestione operativa dei responsabili di area; - i costi operativi delle strutture centrali: costi amministrativi, delle strutture dedicate al controllo qualità, di ricerca e sviluppo, di gestione dei sistemi informativi, di direzione del personale. Ammortamenti e perdite di valore Gli ammortamenti complessivi, inclusi quelli relativi ai fair value delle attività immateriali e materiali identificate nei processi di aggregazione industriale, ammontano a 35,1 milioni (30,2 milioni di Euro nel 2014) e le perdite di valore contabilizzate ammontano a 0,5 milioni di euro, in linea con i valori del 2015. Nel corso del 2016 non si sono registrate variazioni di vita utile significative dei beni ammortizzati Per maggiori informazioni si rimanda alle note sulla Relazione Finanziaria Consolidata. 60 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Proventi e oneri non ricorrenti Il risultato netto dell’esercizio è stato influenzato dai seguenti proventi e oneri non ricorrenti: Proventi e oneri non ricorrenti (migliaia di euro) 31/12/2016 Eccedenza fondi ristrutturazione esercizi precedenti Minor debito verso terzi per acquisizioni societarie Proventi non ricorrenti 138 138 31/12/2015 Variazione 217 217 (79) (79) 735 6.500 (300) (917) 365 6.383 6.304 Oneri di ristrutturazione del personale Progetto ristrutturazione commerciale / distributivo Oneri per aggregazioni aziendali Progetto ristrutturazione industriale Indennizzi a terzi su operazioni straordinarie Oneri non ricorrenti (784) (1.658) (917) (67) (3.426) (1.519) (6.500) (1.357) (433) (9.809) Totale proventi e oneri non ricorrenti (3.288) (9.592) Per l’esercizio 2016, la voce proventi e gli oneri non ricorrenti netti, pari a 3,3 milioni di Euro, contro i 9,6 del 2015 e si riferisce a: - eccedenza di fondi per operazioni di ristrutturazione ed incentivo all’esodo di anni precedenti per 138 mila Euro; - accantonamenti e oneri sostenuti per ristrutturazione e incentivi all’esodo relativi al personale delle società del Gruppo per 784 mila Euro; - a costi per consulenze e altri oneri relativi alle operazioni di aggregazione aziendale per 1,7 milioni di Euro; - per 0,9 milioni di Euro, relativi a costi sostenuti per la ristrutturazione dell’assetto produttivo e commerciale di Granarolo Chile S.p.A.; - indennizzi a terzi a chiusura di contenziosi pregressi in operazioni di acquisizione aziendale. Proventi e oneri finanziari Il decremento del 1,9% degli oneri finanziari netti è attribuibile principalmente alla riduzione dell’indebitamento ed alla riduzione dei tassi di interesse di mercato nel corso dell’anno. Imposte sul reddito La voce presenta un costo di 9,3 milioni di euro, così composto: - imposte correnti sul reddito dell’esercizio per 10,3 milioni di Euro, - fiscalità differita attiva e passiva, per -1,9 milioni; 61 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 - rettifiche di imposte registrate negli esercizi precedenti per 0,9 milioni. Nel 2015, il valore netto delle imposte sul reddito è stato eccezionalmente basso (1,0 milioni di euro) per: - l’effetto fiscale della tassazione limitata sulla plusvalenza (7,9 milioni di euro) derivante dalla cessione del 40,0% delle quote possedute da Granarolo S.p.A. nella società Zeroquattro Logistica S.r.l. (c.d. regime PEX). - correzioni e rettifiche su valori accantonati nei bilanci di esercizi precedenti, anche a seguito di risposta positiva da parte dell’Agenzia delle Entrate relativamente alla deducibilità delle sopravvenienze passive per Granarolo S.p.A; - l’adeguamento della fiscalità differita relativa alle Società di diritto italiano alla prevista nuova aliquota IRES, del 24,0% in luogo del 27,5% attuale, in vigore dal 1° gennaio 2017. 62 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 SITUAZIONE PATRIMONIALE E FINANZIARIA DEL GRUPPO Si riporta di seguito lo schema della Situazione Patrimoniale e Finanziaria riclassificata che evidenzia il Capitale investito netto complessivo e le corrispondenti fonti di finanziamento: da apporti di capitale (Patrimonio Netto) e da indebitamento finanziario: 31/12/2016 31/12/2015 Variazione 237 Marchi 86.371 86.134 Avviamento 62.560 60.243 2.317 Immobilizzazioni immateriali 37.450 15.349 22.101 326.141 304.867 21.274 Partecipazioni 3.327 2.321 1.006 Altre attività non correnti 1.974 1.643 331 Totale immobilizzato 517.823 470.557 47.266 Rimanenze di magazzino 101.898 88.774 13.124 Immobilizzazioni materiali A d i Crediti commerciali Debiti commerciali Debiti verso il personale e istituti previdenziali Altre attività Altre passività Debiti e crediti tributari e fiscalità differita 145.158 146.577 (1.419) (371.823) (343.657) (28.166) (30.832) (21.385) (9.447) 21.862 24.339 (2.477) (10.490) (7.774) (2.716) 13.244 25.699 (12.455) (130.983) (87.427) (43.556) TFR (21.182) (25.186) 4.004 Fondi per rischi ed oneri (28.166) (25.854) (2.312) Totale fondi (49.348) (51.040) 1.692 D=A+B+C Capitale investito netto 337.492 332.090 5.402 6.793 153 6.640 12.042 B C Totale altre attività e passività E Attività e passività destinate alla vendita F=D+E Capitale investito netto complessivo 344.285 332.243 Capitale sociale versato 157.939 157.939 - 76.134 56.163 19.971 Riserve, utili portato a nuovo Utile (perdita) del periodo G 22.601 18.039 4.562 Patrimonio netto 256.674 232.141 24.533 Indebitamento finanziario a M/L termine 188.966 162.837 26.129 70.458 56.939 13.519 (171.813) (119.674) (52.139) 87.611 100.102 (12.491) 344.285 332.243 12.042 Indebitamento finanziario a breve termine Attività finanziarie e disponibilità liquide H Posizione finanziaria netta I=G+H Mezzi propri e Indebitamento Per i commenti relativi sulle singole voci del Capitale investito netto complessivo e del Patrimonio netto, si rinvia all’ampio capitolo “Note alle voci della Situazione Patrimoniale Finanziaria Consolidata” presente nella Relazione Finanziaria Annuale del Gruppo Granarolo. 63 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 POSIZIONE FINANZIARIA NETTA Di seguito si riporta il dettaglio della Posizione Finanziaria Netta di cui allo schema precedente. Debiti verso banche Prestito obbligazionario Debiti verso altri finanziatori Strumenti derivati 31/12/2016 31/12/2015 Variazione (125.630) (101.739) (23.890) (49.780) (49.678) (103) (1.254) (112) (1.142) (1.090) (1.592) 502 (11.212) (9.716) (1.496) (188.966) (162.837) (26.129) (38.084) (4.695) (893) (464) (2.478) (23.844) (70.458) (29.483) (3.990) (505) (271) (1.998) (20.692) (56.939) (8.601) (705) (388) (193) (480) (3.152) (13.519) Titoli Immobilizzati Crediti finanziari a lungo Attività finanziarie non correnti 300 1.415 1.715 1.400 1.400 300 15 315 Titoli Crediti finanziari a breve Attività finanziarie correnti 13 1.751 1.764 6 932 938 7 819 826 Cassa e mezzi equivalenti 168.334 117.336 50.998 Posizione Finanziaria Netta (87.611) (100.102) 12.491 Debiti verso società di leasing Passività finanziarie non correnti Debiti verso banche Debiti verso altri finanziatori Strumenti derivati Debiti verso controllanti per finanziamenti Debiti verso società di leasing Debiti verso società di factoring Passività finanziarie correnti La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo Granarolo è in miglioramento di 12,5 milioni di Euro. La generazione di cassa attribuibile alla gestione reddituale è stata parzialmente compensata dagli investimenti in attività materiali e immateriali pari a 27,9 milioni, dagli investimenti relativi ad attività di M&A per oltre 20 milioni e dal pagamento dei dividendi per 12,1 milioni. Relativamente al capitale circolante commerciale, il maggiore assorbimento di cassa generato dall’incremento del magazzino, aumentato sia per le operazioni straordinarie che per far fronte agli ordinativi di inizio anno, è stato parzialmente compensato da un incremento dei debiti verso fornitori, derivante da un diverso mix di scadenze a fine anno rispetto al 2015. Per quanto riguarda i crediti commerciali, il potenziale incremento derivante dal maggior fatturato è stato quasi interamente compensato da un miglioramento dei tempi di incasso. I debiti verso le banche a breve e lungo termine sono aumentati complessivamente di 32,5 milioni di Euro per effetto combinato del rimborso di rate capitale di finanziamenti in essere compensato dal consolidamento del debito delle 64 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 nuove società entrate nel perimetro di consolidamento e dall’accensione di nuovi finanziamenti, accensione finalizzata dal Gruppo per beneficiare della situazione favorevole dei margini di interesse sul mercato creditizio. Le voci debiti verso altri finanziatori, pari a complessivi 5,9 milioni di euro, si riferisce alla componente di prezzo differita relativamente all’acquisto delle quote di proprietà del socio di minoranza delle società Conbio S.r.l., Matric e Yema Distribuidora e al debito stanziato in bilancio a fronte dell’obbligo di acquisto del Ramo di Azienda di Caseificio G. Pinzani S.r.l. in liquidazione. A fine 2016 Granarolo ha mantenuto il livello di disponibilità liquide più elevato rispetto all’esercizio precedente, in previsione sia degli investimenti potenziali del primo semestre 2017 che delle scadenze immediate di pagamento. Si evidenzia inoltre che l’elevato livello di cassa a fine 2016 riflette anche una maggiore concentrazione di incassi clienti negli ultimi giorni di dicembre. La voce debiti verso società di factoring si riferisce principalmente a incassi di crediti ceduti da Granarolo S.p.A. in accordo con il programma di cartolarizzazione pro-soluto e, in misura minore, da incassi di crediti ceduti da Codipal in accordo con il nuovo programma di cessione pro-soluto. Tali importi, che hanno impattato le disponibilità liquide, non sono ancora stati versati alle società di factoring in quanto relativi ad incassi avvenuti negli ultimi giorni dell’esercizio 2016. Rendiconto finanziario sintetico Si riporta di seguito il prospetto di rendiconto finanziario sintetico del Gruppo: Flusso di cassa derivante dall'attività operativa Flusso di cassa derivante dall'attività di investimento Flusso di cassa derivante dall'attività finanziaria Effetto delle differenze di cambio da conversione Flusso di cassa netto Disponibilita liquide e mezzi equivalenti di inizio anno Disponibilita liquide e mezzi equivalenti di fine anno Flusso di cassa finale 31/12/2016 93.475 (48.490) 6.243 (379) 50.849 117.485 168.334 50.849 31/12/2015 72.202 (30.250) (12.486) (342) 29.124 88.361 117.485 29.124 65 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 L’ANALISI DEI RISCHI Si evidenziano qui di seguito i principali fattori di rischio o incertezze che possono condizionare in misura significativa l’attività di Granarolo S.p.A. e delle sue controllate. Rischi addizionali ed eventi incerti, attualmente non prevedibili o che si ritengono al momento improbabili, potrebbero ugualmente influenzare l’attività, le condizioni economiche e finanziarie e le prospettive del Gruppo Granarolo. Rischi connessi alla attività commerciale Il Gruppo opera nel settore lattiero-caseario, settore caratterizzato da un elevato livello di concorrenza e dalla presenza di un vasto numero di operatori. I principali competitor sono rappresentati da gruppi internazionali di grandi dimensioni in fase di concentrazione, spesso dotati di maggiori risorse finanziarie, nonché di maggiore diversificazione sia a livello di portafoglio marchi, sia a livello geografico che da distributori commerciali che operano con propri brand (Private Label) e che attuano strategie competitive aggressive. Il posizionamento competitivo del Gruppo Granarolo, in posizioni di leadership o a ridosso del leader di mercato, rende l’esposizione ai rischi tipicamente connessi alla concorrenzialità del mercato, particolarmente significativa. Per far fronte a tale rischio il Gruppo persegue politiche di differenziazione in termini di offerta di prodotti, di qualità/prezzo e di posizionamento commerciale. Rischi connessi alla conformità e sicurezza dei prodotti immessi in consumo Per il Gruppo Granarolo la qualità dei propri prodotti è un obiettivo fondamentale. Vi sono procedure di controllo che garantiscono la conformità e sicurezza, in termini di qualità e salubrità dei prodotti, coerentemente ai requisiti di legge vigenti, nonché a standard di certificazioni volontari. Sono state definite altresì le linee guida per la gestione degli eventi accidentali, quali processi di ritiro e richiamo dei prodotti dal mercato. Rischi associati al prezzo delle materie prime Il Gruppo è esposto al rischio prezzo delle materie prime. Per quanto riguarda la gestione di tale rischio, la Società non fa ricorso ai mercati finanziari per coperture ma adotta politiche di parziale copertura del rischio d’oscillazione del costo della principale materia prima, il latte, mediante contratti stipulati con i fornitori, che prevedono la fissazione di prezzi validi su base periodica (trimestrale / semestrale). 66 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Rischi connessi alla politica ambientale L’attività industriale del Gruppo non comporta particolari rischi connessi alla politica ambientale; tuttavia il Gruppo Granarolo presta particolare attenzione, attraverso personale dedicato, alla sicurezza, alla prevenzione dell’inquinamento ambientale e allo smaltimento dei rifiuti e delle acque. Rischi connessi al personale dipendente I rapporti con i dipendenti sono regolati e tutelati dai contratti collettivi di lavoro e dalle normative in vigore. Eventuali riorganizzazioni, qualora si rendano strategicamente indispensabili, sono definiti sulla base di piani concordati e condivisi con le rappresentanze dei lavoratori. Il Gruppo monitora costantemente la sicurezza negli ambienti di lavoro e mette in atto procedure ed investimenti per ridurre costantemente il tasso di infortuni sul lavoro negli stabilimenti. Rischio finanziario I principali strumenti finanziari del Gruppo comprendono finanziamenti bancari a breve e a medio-lungo termine, leasing finanziari e depositi bancari. L’obiettivo di tali strumenti è di sostenere le attività operative della Capogruppo e delle società da essa controllate. Granarolo S.p.A. ha diversi altri strumenti finanziari, quali i debiti e crediti commerciali, derivanti dall’attività operativa. Sono state, inoltre, effettuate operazioni in strumenti finanziari derivati di copertura, principalmente swap e cap su tassi di interesse, con lo scopo di gestire il rischio di oscillazione dei tassi stessi. Il Gruppo Granarolo non detiene strumenti derivati di tipo speculativo. I rischi correlati agli strumenti finanziari utilizzati dal Gruppo sono: il rischio di tasso di interesse, il rischio di cambio, il rischio di prezzo, il rischio di credito e il rischio di liquidità. Rischio di tasso di interesse Il Gruppo, che ha in essere finanziamenti a tasso variabile, ritiene di essere esposto al rischio che un eventuale rialzo dei tassi possa aumentare gli oneri finanziari. Al fine di mitigare tale rischio sono stati stipulati alcuni contratti derivati di copertura che coprono parte del debito e prevedono lo scambio di un differenziale tra un tasso variabile e uno o più tassi fissi prestabiliti applicati a un nozionale di riferimento, oppure che fissano un tetto massimo al tasso variabile. 67 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Rischio di cambio L’esposizione della società al rischio di cambio è considerata contenuta per il relativamente ridotto numero di transazioni operate in valuta estera, sia di acquisto che di vendita. Nel corso del 2016 sono state effettuate alcune operazioni di copertura sulla Sterlina Inglese che hanno permesso di mitigare le perdite potenziali derivanti dall’oscillazione di questa valuta a seguito dei prospettati scenari di uscita dall’Unione Europea del Regno Unito. Rischio di credito Il rischio credito rappresenta l’esposizione del Gruppo a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalla clientela. L’esposizione del Gruppo a tale rischio è mitigato dal fatto che le relazioni commerciali riguardano principalmente con clienti noti e affidabili, in particolare con operatori della grande distribuzione. Il Gruppo si è dotato di processi di controllo del credito che prevedono l'analisi di affidabilità dei clienti, anche attraverso fonti esterne, l'attribuzione di fidi, e il controllo costante della esposizione cliente. Ai clienti con fatturati inferiori ad una soglia minima è stato in larga parte richiesto il pagamento alla consegna. Oltre al controllo del credito, il processo ha al suo interno la funzione amministrativa che gestisce ed evade le contestazioni dei clienti, consentendo una più rapida soluzione del problema e quindi incassi più rapidi. Il Gruppo, nell’ambito della propria politica di diversificazione finanziaria, ha in essere un programma di cartolarizzazione dei crediti e due accordi di cessione pro soluto dei crediti commerciali con due importanti clienti della grande distribuzione a livello nazionale. Il rischio di credito riguardante altre attività finanziarie, che comprendono disponibilità liquide e mezzi equivalenti, presenta un valore massimo pari all’importo contabile di queste attività in caso di insolvenza della controparte. Rischio di liquidità Il rischio liquidità rappresenta il rischio che le risorse finanziarie disponibili all’azienda non siano sufficienti per far fronte alle obbligazioni finanziarie nei termini e scadenze prestabiliti. Il Gruppo ottimizza la gestione delle risorse finanziarie mediante il mantenimento di adeguati livelli di liquidità, l’ottenimento di linee di credito adeguate e il continuo monitoraggio delle condizioni di liquidità prospettiche, anche al fine di evitare che esborsi di cassa imprevisti possano rappresentare delle criticità nel breve periodo. Per una parte dell’indebitamento è previsto l’obbligo di rispettare indici finanziari (financial covenant) riferiti ad indicatori di redditività (Ebitda), indebitamento netto, patrimonio netto e oneri finanziari, così come definiti negli specifici accordi, obbligo che si ritiene non pregiudichi la stabilità finanziaria del Gruppo e che risulta rispettato nell’esercizio 2016. 68 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Si evidenzia, inoltre, che la parte a breve termine dell’indebitamento bancario è coperta dalle disponibilità liquide, mentre la parte a medio lungo termine è ripartita equamente negli anni futuri. Impatti derivanti dalla Brexit Il Gruppo opera nel Regno Unito con due società, Granarolo UK e Giacobazzi UK, oltre a effettuare vendite dirette a clienti o distributori. Nel paragrafo relativo al Rischio di cambio è stata esposta la politica adottata dal Gruppo per coprirsi da oscillazioni valutarie. Si ritengono trascurabili eventuali ulteriori impatti derivanti dalla Brexit sui volumi di vendita e sulla marginalità del Gruppo. 69 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 GLI INVESTIMENTI INDUSTRIALI Gli investimenti in beni strumentali sono stati, nel 2016, circa 19,0 milioni di Euro, così suddivisi per tipologia di investimento: La parte preponderante degli investimenti, pari al 68% del totale, ha riguardato il mantenimento dell’efficienza industriale, attraverso interventi di manutenzione straordinaria degli impianti esistenti. Sono comunque significativi gli investimenti specifici dedicati all’innovazione e all’incremento della produttività: in particolare a Bologna sulle linee dei formaggi duri e nel reparto della crescenza; a Soliera e a Parma sono state potenziate le linee di confezionamento. In tutti gli stabilimenti del Gruppo, sono stati inoltre realizzati, o sono in corso di realizzazione, investimenti mirati ad una gestione più automatizzata dei processi produttivi. Continua l’adeguamento strutturale ed infrastrutturale dei principali stabilimenti che permettono di rispettare i requisiti per l’esportazione imposti dai mercati dei paesi anglosassoni e del Far East. Sempre imprescindibili ogni anno sono gli interventi sugli impianti e sulle strutture di tutti i siti produttivi per migliorare e garantire la sicurezza dell’ambiente di lavoro, la qualità dei prodotti e il rispetto dell’ambiente. Ad Usmate Velate è stato completato il progetto per la depurazione delle acque denominato primo step (flottazione). A Bologna si sono completati i lavori di costruzione della nuova sala plenaria adiacente alla palazzina direzionale che ospita gli uffici di Granarolo S.p.A. Da segnalare il completamento della nuova stabilimento a fine 2016, con il conseguente trasferimento delle linee produttive dal precedente fabbricato, della società Conbio S.r.l., entrata nel perimetro di consolidamento nel 2016. 70 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 LE POLITICHE PER LE RISORSE UMANE A conclusione del Piano Industriale 2012-2016 e, in continuità, con l’avvio del nuovo piano di sviluppo del Gruppo, si confermano i temi strategici propri di questi ultimi anni: • la gestione della complessità organizzativa, sia dal punto di vista dei costi che sul versante dell’efficacia dell’azione manageriale, derivante dalla crescita delle Società controllate, in Italia e all’estero, e dalla diversificazione in nuovi mercati / prodotti; • il cambiamento culturale indotto dai processi di internazionalizzazione, sia in termini di contaminazione e arricchimento delle culture aziendali che di efficace integrazione delle nuove realtà estere nell’organizzazione del Gruppo, di cui è parte rilevante la possibilità di esperienze e di percorsi professionali internazionali, anche incrociati e non necessariamente unidirezionali; • nuovi assetti organizzativi che favoriscano una più diretta focalizzazione sui bisogni dei clienti esterni e interni e che, innovando e ibridando gli schemi funzionali consolidati, favoriscano una più efficace gestione della complessità. Dando per scontato un contesto di mercato sempre più difficile e mutevole, tale da rendere indispensabile la capacità di adattamento dell’organizzazione, l’imprenditorialità, anche in termini di assunzione personale di nuovi rischi professionali, si conferma competenza manageriale chiave da sostenere e sviluppare ad ogni livello dell’organizzazione, promuovendo le possibili opportunità professionali, anche in nuovi contesti (emblematica la sfida/opportunità dell’internazionalizzazione dell’impresa), assicurando un quadro organizzativo focalizzato a puntuali obiettivi di business, supportando le nuove sfide personali con coerenti politiche aziendali, sia formative che del sistema dei riconoscimenti professionali e retributivi. Sul piano formativo tali indirizzi devono tradursi in programmi forti, anche di valenza pluriennale, capaci di incidere sulle competenze core delle singole risorse e dei gruppi professionali, così come richiesto dal cambiamento dell’azienda (il programma di formazione linguistica è ormai un classico esempio), nonché in adeguate politiche di comunicazione interna e di coinvolgimento a supporto. Analogamente è confermato l’indirizzo di politiche retributive maggiormente focalizzate su quegli obiettivi di business che richiedono evoluzioni imprenditoriali dell’impegno di ciascuno. Sul fronte delle relazioni industriali, in presenza di un riassetto delle regole del lavoro italiane e di un sostanziale cambiamento del sistema degli ammortizzatori sociali che hanno supportato i precedenti piani di razionalizzazione delle strutture produttive e logistico-commerciali del Gruppo, diventa sempre più fattore chiave di successo la capacità di gestire le riorganizzazioni e/o i piani di rifocalizzazione produttiva - necessari con il procedere delle acquisizioni, 71 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 in stretta correlazione con i piani di sviluppo di nuovi prodotti/ mercati, anche al fine di assicurarne modalità socialmente sostenibili. Ciò fermo restando l’obiettivo di una diffusa cultura d’impresa coerente con il cambiamento del modello di business sollecitato dall’evoluzione competitiva del mercato, ove i tradizionali valori di qualità e sicurezza delle produzioni Granarolo rimangono fattori indispensabili di successo ma devono coniugarsi con l’efficienza e la redditività necessarie ad assicurare l’equilibrio delle risorse richieste dai piani di sviluppo. Da ultimo si conferma che anche la Direzione Risorse Umane dovrà sempre più cimentarsi nella sfida, appassionante e complessa, del confronto con il contesto di regole, prassi e problematiche relative al mondo del lavoro di paesi diversi dall’Italia, sia Europei ma anche, e in misura sempre maggiore, extra-Europei. L’occupazione Al 31 dicembre 2016 il Gruppo vanta un forte incremento dei suoi dipendenti, 2.770 persone in organico contro le 2.489 persone al 31 dicembre 2015. L’aumento di organico è dovuto in larga parte all’acquisizione del ramo di azienda di Pandea Dietetica S.r.l. (72 dipendenti) da parte di Granarolo S.p.A., nonché all’ingresso nel perimetro del Gruppo di nuove società controllate, sia in Italia, Conbio S.r.l (69 dipendenti) e Fattorie Giacobazzi S.r.l. (50 dipendenti), che all’estero, Granarolo Baltics OÜ (12 dipendenti), Matric Italgross SA (41 dipendenti), Comarsa SA (47 dipendenti). Ha contribuito inoltre all’incremento la conclusione dei processi di stabilizzazione del personale operati in Italia, coniugando esigenze operative con l’opportunità di beneficiare dei vantaggi di costo terminanti a fine anno (le assunzioni/stabilizzazioni effettuate nel 2016 che beneficiano di parziale esonero contributivo sono state 44). Tali assunzioni sono state solo limitatamente compensate dai processi di riorganizzazione conclusi presso alcune sedi del Gruppo (Amalattea Italia S.r.l. e Gennari Italia S.r.l.). La gestione del turn over, complessivamente 100 persone uscite e 112 in ingresso, ha concorso con un saldo positivo di 12 unità. Il numero delle assunzioni si è ridotto: 112 contro le 120 del 2015, e di queste 70 sono state operate con contratti di lavoro a tempo indeterminato (82 nel 2015). In controtendenza il dato occupazionale di Granarolo Cile a seguito della dismissione delle attività produttive nel Paese. Di seguito si presentano alcuni prospetti di analisi della composizione delle risorse umane del Gruppo al 31 dicembre 2016. 72 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Società Granarolo S.p.A. Calabrialatte S.p.A. Zeroquattro S.r.l. Zeroquattro Logistica S.r.l. Centrale del Gusto S.r.l. Casearia Podda S.r.l. Amalattea Italia S.r.l. Gennari Italia S.r.l. G Food S.r.l. Pastificio Granarolo S.r.l. Fattorie Giacobazzi S.r.l. Conbio S.r.l. Pinzani 1969 S.r.l. (*) Italia 2016 1.410 60 358 154 8 40 24 50 26 50 69 2.249 2015 1.297 56 356 153 8 40 31 44 5 26 18 2.034 Variazione 113 4 2 1 (7) 6 (5) 50 69 (18) 215 Granarolo Iberica S.L. Comarsa Commercio Alimentari SA Parma Frais S.A.R.L. S.A.S. CIPF Codipal S.A.S. Granarolo France S.A.S. Les Fromagers de Saint Omer Matric Italgross AB Granarolo Baltics OÜ Europa 3 47 8 34 35 57 41 12 237 4 8 31 36 55 134 (1) 47 3 (1) 2 41 12 103 Granarolo Chile S.p.A. European Foods Ltd. Yema Distribuidora de Alimentos Ltda. Resto del mondo 56 30 198 284 105 33 183 321 (49) (3) 15 (37) 2.770 2.489 281 Totale Gruppo Granarolo (*) fusa per incorporazione in Granarolo S.p.A. Numero dei dipendenti per qualifica 2016 Dirigenti 59 Quadri 186 Impiegati 1.134 Operai 1.391 Totale Gruppo 2.770 2015 50 149 1.064 1.226 2.489 Variazione 9 37 70 165 281 Donne 11 50 384 204 649 Totale 59 186 1.134 1.391 2.770 Numero dei dipendenti per nazionalità UE Extra UE Dirigenti 50 9 Quadri 168 18 Impiegati 1.040 94 Operai 1.082 309 Totale Gruppo 2.340 430 Totale 59 186 1.134 1.391 2.770 Numero dei dipendenti per genere Uomini Dirigenti 48 Quadri 136 Impiegati 750 Operai 1.187 Totale Gruppo 2.121 73 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Numero dei dipendenti per fascia di età 20-30 30-40 Dirigenti 4 Quadri 6 32 Impiegati 105 222 Operai 123 319 Totale Gruppo 234 577 40-50 22 67 327 459 875 50-60 26 65 414 419 924 60+ 7 16 66 71 160 Totale 59 186 1.134 1.391 2.770 Lo sviluppo delle risorse umane Il Gruppo Granarolo ha messo in campo azioni diversificate a sostegno dello sviluppo del capitale umano che, oltre a comprendere attività formative, prevedono anche opportunità di apprendimento attraverso la partecipazione a gruppi di progetto interfunzionali, programmi di inserimento e professionalizzazione rivolti a neolaureati nonché percorsi di valutazione e valorizzazione delle posizioni chiave aziendali in logica “work fit” e “work alignment”. Le attività formative e di apprendimento interfunzionale Nel 2016 il Gruppo Granarolo ha svolto attività formative ed interventi di apprendimento interfunzionale per un totale di 30.123 ore, coinvolgendo una popolazione aziendale di oltre 1.600 dipendenti. Per quanto concerne le aree tematiche, si conferma il focus su percorsi che, oltre a trasferire contenuti specialistici di ruolo, trasmettano competenze funzionali al processo di internazionalizzazione del Gruppo Granarolo, quali qualità, sicurezza e ambiente (52% delle ore impiegate), tecnico specialistica e manageriale (26%) e linguistica (22%). L’attenzione costante del Gruppo alla tutela della qualità del prodotto trova ulteriore conferma nel forte impegno sul fronte della formazione alla sicurezza alimentare. Nello specifico, merita menzione il progetto di training articolato in diversi corsi, tutti afferenti al tema più generale del pest management, che hanno coinvolto complessivamente 142 lavoratori, tra personale di sede e dei singoli stabilimenti, per un totale di 1.811 ore erogate. In ambito sicurezza è stato inoltre promosso il percorso di formazione Threat Awareness Program volto a sensibilizzare la popolazione aziendale, in particolare in ambito produttivo, al security management (120 operatori interessati). Anche nel 2016 sono state promosse iniziative ad hoc per le diverse famiglie professionali volte a rafforzare e aggiornare il bagaglio di competenze tecnico-specialistiche di ruolo. In ambito Commerciale sono state effettuate formazioni comportamentali e di trasmissione di tool concreti finalizzati a ottimizzare le performance negoziali delle figure commerciali apicali, per un totale di circa 300 ore. In ambito Operations, oltre a proseguire con la formazione parte integrante del più ampio progetto di miglioramento continuo promosso dal Gruppo (2.840 ore di formazione che hanno coinvolto 36 partecipanti) è stato realizzato un intervento formativo mirato all’acquisizione di conoscenze economico-finanziaria (520 ore, 30 partecipanti). 74 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Prosegue l’impegno del Gruppo nello sviluppo delle competenze linguistiche che si sostanzia nell’erogazione complessiva di 6.573 ore di formazione individuale o di gruppo (pari al 22% del totale ore formazione). L’inglese rappresenta sostanzialmente la lingua di elezione (oltre 150 partecipanti e 5.901 ore, pari al 90% delle ore di formazione linguistica), cui si aggiunge lo studio dello spagnolo (in crescita con un totale di 360 ore) e del francese (312 ore). Granarolo Young 2016 - Sales & Marketing Development Program Nel 2016 il Gruppo ha condotto un progetto di inserimento di neolaureati di alto potenziale da avviare ad un percorso di sviluppo mirato a costruire le professionalità del futuro all’interno della struttura commerciale e marketing. Le azioni di reclutamento, combinate tra comunicazione sui social network e coinvolgimento delle Università, hanno portato alla ricezione di 1.677 curricula di neolaureati, prevalentemente in materie economiche-statistiche (67%) e di età media pari a 25 anni. Dopo prove di gruppo e colloqui motivazionali, sono stati selezionati 128 candidati per le prove di assessment, e alla successiva selezione di un primo gruppo di 5 neolaureati ad alto potenziale cui è stato proposto l’avvio di un percorso di esperienza e crescita professionale all’interno della funzione commerciale. Processo di valutazione dei ruoli manageriali All’interno degli interventi a sostegno dello sviluppo delle risorse umane va ascritto anche il processo di valutazione dei ruoli organizzativi condotto su 151 posizioni chiave del Gruppo Granarolo. Attraverso la consolidata metodologia Hay, fondata sull’analisi delle posizioni in termini di scopo, competenze richieste, risultati attesi e relativo impatto sugli economics aziendali, si è aggiornato il quadro dei posizionamenti retributivi in funzione del ruolo giocato nelle strategie di sviluppo del Gruppo. L’insieme delle valutazioni ha restituito una rappresentazione della struttura organizzativa fondamentale per valutare l’efficacia e l’allineamento dell’organizzazione e del capitale umano alla strategia aziendale (work fit e work alignment). Welfare aziendale È proseguito l’impegno assunto dal Gruppo con riferimento al welfare aziendale, rinnovando e sviluppando un insieme di iniziative a favore delle famiglie dei dipendenti, tra le quali il bando di assegnazione di Borse di Merito a sostegno del diritto allo studio, permessi retribuiti aggiuntivi alle madri lavoratrici, camp presso la sede di Bologna per i figli dei dipendenti durante i periodi di chiusura delle scuole pasquali e estivi. È altresì proseguito il progetto Archimede volto a raccogliere e premiare idee e contributi da chiunque in azienda abbia suggerimenti per un miglioramento dei processi operativi o per nuovi prodotti. 75 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 L’organizzazione e le relazioni industriali A fine 2015 si era completato il modello organizzativo delle responsabilità commerciali per lo sviluppo dei mercati articolato in quattro Business Units: la “BU Mercato Italia”, che segue il mercato domestico per i canali GD-DO, nonché Private Label e Food Service centralizzato, e la “BU Normal Trade e Diversificazione”, che presidia i canali Normal Trade e Ho.Re.Ca. indipendenti nel mercato italiano e, con responsabilità in questo caso cross canale, per i prodotti non lattiero caseari (pasta, aceto balsamico, salumi, ecc.), la “BU Mercati Europei” e la “BU Mercati Rest of the World”, Nel 2016 sono seguiti alcuni importanti interventi di riassetto e potenziamento delle due BU di presidio del mercato italiano: la BU “Mercato Italia”, con un’ampia rivisitazione delle responsabilità apicali, e la BU “Normal Trade e Diversificazione”, che ha incorporato i clienti industriali e in cui sono state riviste le strutture marketing e acquisti. Ulteriori interventi organizzativi hanno riguardato i processi di riassetto del Gruppo, quale la fusione in Granarolo S.p.A. della società Pinzani 1969 S.r.l., e, soprattutto, il suo sviluppo tramite le acquisizioni avvenute in Italia, realizzate anche attraverso la valorizzazione del management interno e all’estero, che hanno infine ridefinito l’assetto organizzativo della BU “Mercati Europei”. Sul fronte delle relazioni industriali è proseguita l’attività negoziale volta a supportare le rinnovate esigenze organizzative e produttive collegate all’evoluzione del Piano Industriale aziendale. Oltre alle consuete intese relative alla gestione dei siti produttivi del Gruppo, in occasione dell’acquisizione del ramo di azienda di Pandea Dietetica S.r.l., sono stati integralmente rinegoziati gli accordi di sito consolidatisi nel passato e introdotto forme di incentivazione collegate a parametri di produttività ed efficienza organizzativa coerenti con la tradizione del Gruppo. Nel corso del 2016 si è conclusa la riorganizzazione delle controllate Gennari Italia S.r.l. (attiva nella porzionatura/grattugia di formaggi a pasta dura e nella lavorazione del prosciutto crudo di Parma) e Amalattea Italia S.r.l. (sede centrale amministrativa di Roma) completando la centralizzazione presso la sede della Capogruppo delle attività amministrative e la gestione del relativo personale. 76 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 LA RICERCA E SVILUPPO Le attività di R&S sono state dedicate, in particolare, all’innovazione di prodotto, di cui in particolare: Granarolo 100% Vegetale: è stata ampliata la gamma, in formati monoporzioni, a base di soia, (formati 125 g e 250 g), con nuovi gusti: mango e curcuma, sambuco e frutti rossi, zenzero e cannella. L’acquisizione della società Conbio S.r.l. ha permesso di arricchire la linea con piatti di gastronomia (burger, piatti pronti, tofu, seitan); Linea Biologica il progetto ha interessato diversi prodotti: latte ESL, formaggi freschi e stagionati e yogurt, per il quale è stato creato un nuovo vasetto in carta / plastica a ridotto impatto ambientale; “Oggi puoi”: una nuova linea di formaggi freschi (stracchino e mozzarella) a ridotto contenuto di sale; Formule infantili: latte di prima infanzia e di proseguimento UHT per i mercati asiatici; Alta digeribilità: ai prodotti a marchio Accadì si aggiunti il latte biologico e la besciamella senza glutine e al marchio “Sdrink”, latti delattosati con vaniglia, cioccolato, cioccolato e cocco, cioccolato e nocciola; Yogurt: una nuova linea yogurt bianco da 400 g, comprendente anche una referenza con stevia, i nuovi Yomo Golosi di Caffè da 125 g, e l’Alta Qualità “Chicchi di bontà” (vaniglia con grano saraceno e semi di lino e girasole, melagrana, quinoa e semi di papavero, miele con amaranto, mandorle e semi di girasole), nel formato da 250 g Imballaggi: continue sono le attività di ottimizzazione dei materiali di imballaggio, sia finalizzate ad attività di saving che di maggior durabilità dei prodotti. Le attività di ecosostenibilità hanno portato alla realizzazione di una innovativa bottiglia in PLA da cassava amara (tapioca non alimentare), 100% biodegradabile e compostabile, completa di tappo ed etichetta dello stesso materiale. Il processo di internazionalizzazione infine richiede continue riformulazioni degli imballaggi primari e secondari a supporto delle specifiche modalità distributive. I laboratori di Ricerca e Sviluppo sono localizzati negli stabilimenti di Bologna, Pasturago e Usmate Velate e si arricchiscono ogni anni di impianti ed attrezzature al fine di supportare le attività del Gruppo. Presso la sede di Bologna è, inoltre, attivo il Laboratorio Pack, con attrezzature in grado di caratterizzare le prestazioni dei materiali e degli imballaggi, oltre a disporre di una stampante in 3D per la creazione di prototipi. L’approfondimento dei temi di nutrizione e salute, di microbiologia e biotecnologia, in particolare nei fermenti, è sempre continuo per migliorare i processi produttivi e innovare i prodotti del Gruppo. Sono costanti le attività di ottimizzazione della qualità di prodotti e ingredienti, dei parametri tecnologici delle linee di processo e la verifica della shelf life dei prodotti. 77 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 ASSICURAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA ALIMENTARE Certificazioni Il Gruppo Granarolo ha come priorità la sicurezza alimentare dei propri prodotti e per tal motivo lavora costantemente per garantirla ai massimi livelli, in primis, nei propri stabilimenti, ma coinvolgendo i fornitori, a cui è richiesta altrettanta rigorosità, e con il supporto di consulenti ed Enti esterni, nazionali ed internazionali, che certificano i livelli di assicurazione qualità e sicurezza raggiunti. Esempi sono le certificazioni BRC, IFS, ISO 9001, ISO 22.005, la certificazione di Filiera, la certificazione biologica e quella No Ogm (DTP030) per i prodotti vegetali, la certificazione Halal per diversi prodotti (grana padano, latte, mozzarelle, mascarpone), oltre certificazioni specifiche e rigorose richieste da importanti clienti italiani ed esteri, tra cui l’indicazione “100% latte italiano”, che ha coinvolto numerose stalle e stabilimenti del Gruppo. Anche nel 2016 il Gruppo ha continuato il percorso di adozione nei propri stabilimenti dello schema FSSC 22000:2010, standard internazionale per la certificazione dei sistemi di gestione della sicurezza alimentare. Costante è la formazione per il personale degli stabilimenti in materia d'igiene e sicurezza dei prodotti. Attività e controlli a favore della qualità dei prodotti e della sicurezza alimentare Nel corso dell’anno 2016 si è intensificato il piano di messa in sicurezza delle forniture principalmente di materie prime e di prodotti finiti a marchio. Per tutte le materie prime di origine lattiera (latte crudo e pastorizzato, panna e siero) sono osservate le specifiche tecniche, con vincoli restrittivi relativamente ai tempi di consegna dopo la raccolta alla stalla (parametro “età del latte”). Per avere un maggior controllo sugli ingredienti in collaborazione con i fornitori si è completata la raccolta di tutte le informazioni e dati necessari per redigere le specifiche tecniche di produzione. È continuata l’attività di controllo sugli imballaggi, in particolare di film di chiusura, e si è proceduto a un’analisi del rischio partendo dalla verifica dei dati relativi ai solventi, ai metalli pesanti, alle ammine aromatiche, definendo un piano minimo di controllo. Analogo approccio è stato attivato per tutti i contenitori a diretto contatto con il prodotto. Maggiori garanzie qualitative delle materie prime, degli ingredienti e conseguentemente dei prodotti finiti trovano la loro ragione nella ricerca continua di nuove metodiche analitiche da parte del laboratorio centrale per la ricerca dei residui farmacologici, nell’adozione negli stabilimenti della determinazione rapida della carica batterica totale del latte e della panna in arrivo, nell’utilizzo costante di sistemi di determinazione rapida delle micotossine, nell’incremento del numero di analisi sui contaminanti e nell’applicazione costante della georeferenziazione delle produzioni del latte con una mappatura dei siti di produzione della materia prima e delle possibili fonti di rischio ambientale vicine agli allevamenti. 78 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Per quanto riguarda il monitoraggio di AFM1, gli stabilimenti effettuano i controlli all’atto del ricevimento di tutte le cisterne di latte crudo in arrivo ed è stato fissato, per le analisi eseguite in autocontrollo con cadenza quindicinale sul latte di massa, il limite di allerta di 30 ppt, più restrittivo rispetto a quello definito dalle Autorità di controllo. In un’ottica di stretta collaborazione con i fornitori di latte il Laboratorio Centrale si è messo a disposizione degli allevatori Granlatte per determinare le micotossine presenti nel latte in occasione della variazione dell’alimentazione del bestiame e in caso di nuovi lotti di mais, insilati o mangimi. Il Gruppo Granarolo, infatti, oltre a focalizzare l’attenzione sulle analisi del prodotto, risale a monte della catena produttiva e valuta i fattori che all’origine possono influenzare la qualità dei prodotti. Peraltro, potendo contare sul presidio dell’intera filiera produttiva, i sistemi di controllo sulla materia prima risultano più serrati ed efficienti. Ogni anno il Gruppo segue un audit di qualificazione e conferma i propri fornitori, definendo le specifiche tecniche, con vincoli restrittivi per i parametri chimici, microbiologici e sensoriali. È adottato un rigoroso Piano di Sorveglianza, riguardante tanto le materie prime che la produzione, per il quale sono stati eseguiti nel corso dell’anno oltre 14.000 controlli, di cui circa 600 per il monitoraggio dei pesticidi, delle diossine, dei PCB e dei metalli pesanti. Le strategie sviluppate per adempiere alla Sicurezza Alimentare devono essere integrate con azioni specifiche in termini di Difesa Alimentare (progetto Food Defense) per definire una politica di difesa alimentare, per effettuare gli interventi strutturali e gestionali per rendere più sicuri gli stabilimenti con azioni correttive da mettere in pratica nel caso si verificasse un attacco intenzionale o una manomissione deliberata. I reclami di consumatori e clienti sui prodotti del Gruppo sono in costante diminuzione ed è stato raggiunto l’ambizioso obiettivo prefissato di 2,73 reclami per milione di unità di vendita. Questi dati e le attività messe in atto rafforzano la consapevolezza che per Granarolo la qualità è un asset aziendale fondamentale da mantenere costantemente monitorato e oggetto di un continuo miglioramento. 79 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DALLA STALLA ALLO SMALTIMENTO Le certificazioni ambientali Il Gruppo Granarolo si è posto gli obiettivi di ridurre costantemente l’impatto ambientale delle proprie produzioni, di rendere sostenibile l’intera filiera produttiva e di informare le parti interessate, incluso il consumatore, sui risultati della gestione ambientale, in modo chiaro e accessibile. Nel perseguire questi obiettivi, il Gruppo recepisce prontamente le disposizioni di legge in materia ambientale e adotta sistemi di gestione certificati, effettuando studi di LCA (Life Cycle Assessment) quale strumento decisionale per nuovi prodotti e interventi; Nel 2016 sono stati rinnovati, per gli stabilimenti interessati, i certificati “multisito” ai sensi delle norme UNI EN ISO 14001 e OHSAS 18001, e le registrazioni Europee EMAS. In nessun caso sono state rilevate violazioni di legge. Per i siti produttivi acquisiti in ambito di operazioni straordinarie è fissato l’obiettivo di certificare OHSAS 18001 e UNI EN ISO 14001 entro il termine rispettivamente di 6 e 12 mesi. Nel corso del 2016 sono cominciate le attività di adeguamento alla nuova edizione della norma UNI EN ISO 14001:2015 e si prevede di adeguare i sistemi di gestione collegati entro febbraio 2018, data stabilita per gli audit di tutti gli stabilimenti. I progetti ambientali L’adozione della metodologia LCA applicata a prodotti del Gruppo sviluppa una serie di attività tra esse collegate quali: - LCA standard ISO 14040 e 14044, per la valutazione degli impatti ambientali a partire dalla produzione degli alimenti somministrati ai bovini, per poi passare alla produzione del latte presso gli allevamenti, ai processi di pastorizzazione, al confezionamento, al trasporto e alla distribuzione, fino alla fase d’uso e fine vita del prodotto; - la definizione e sviluppo di una strategia di comunicazione dell’impatto ambientale dei prodotti e dei risultati raggiunti tramite Environmental Product Declaration – EPD (ISO 14025), Product Environmental Profile – PEP (ISO 14025) e Environmental Labelling dei prodotti (BP X30-323) orientata verso il consumatore finale; - individuazione delle misure da attuare per la riduzione delle emissioni nel ciclo di vita dei prodotti; - la definizione degli obiettivi e delle azioni per ridurre gli impatti ambientali (con riferimento al Carbon Footprint) mediante pratiche agricole più efficienti, diffusione impianti fotovoltaici e/o digestori anaerobici alle stalle, installazione di impianti di cogenerazione negli stabilimenti, e altri interventi; - l’introduzione dei criteri di Ecodesign nei processi aziendali per migliorare le performance ambientali dei prodotti con particolare riferimento al confezionamento mediante strumenti di calcolo dedicati. - la diffusione delle Linee Guida per gli allevamenti conferitori di latte crudo, redatte già nel 2014. 80 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Il processo EPD Le EPD (Environmental Declarations - Principles and Procedures - ISO 14025) sono dichiarazioni basate sull’analisi del ciclo di vita e forniscono informazioni, verificate e confrontabili, sull’impatto ambientale dei prodotti. Nel 2016 il Gruppo ha proseguito le attività relative al “Processo EPD” certificato, ottenendo 11 nuove dichiarazioni ambientali, che si aggiungono a quelle già esistenti, i cui dati e informazioni interne vengono periodicamente aggiornate. I prodotti per i quali sono state redatte le relative EPD sono il mascarpone, la ricotta, lo stracchino alta qualità, bevande UHT alla soia (convenzionale, alla soia arricchita, alla soia biologica, al riso), e, nella linea Accadì, il latte fresco, la panna UHT, il mascarpone, la ricotta e lo stracchino. Le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto, oltre a riportare indicazioni sul processo di produzione e sulle caratteristiche dei prodotti, includono specifici indicatori ambientali tra cui impronte ambientali espresse in termini di Carbon Footprint, Ecological Footprint e Virtual Water Consumption. Risparmio idrico e gestione reflui Le azioni principali svolte nel 2016 in tema di risparmio idrico si sono concentrate su: - i lavaggi di linee e impianti, ove è stato introdotto l’uso di sanificanti mono prodotto che non richiedono un secondo risciacquo e che consentono notevoli risparmi in volumi d’acqua; - in investimenti in impianti a osmosi inversa: nell’esercizio appena concluso, i volumi di acqua recuperata e riutilizzata attraverso tali impianti rappresentano circa il 5% del complessivo fabbisogno idrico di uno stabilimento; - l’installazione in diversi stabilimenti del Gruppo, di contatori specifici per le misurazioni dei consumi nelle diverse fasi di processo, al fine di valutare le aree su cui intervenire prioritariamente; Risparmio energetico Il Gruppo persegue costantemente obiettivi di risparmio energetico, definendo un Piano di efficienza energetica, per ridurre consumi e migliorare l’efficienza degli impianti. Nel 2016, gli interventi più significativi sono stati relativi alla cogenerazione, cioè gli impianti di recupero di energia termica a bassa temperatura, riutilizzata per gli impianti di processo di lavaggio e gli impianti di riscaldamento (UTA), in particolare vi sono stati: - gli accordi con la società E.ON Connecting Energies S.r.l., facente parte del gruppo tedesco E.ON, tra i più grandi nel mondo nel settore energetico, relativo alla fornitura di energia e metano per gli stabilimenti di Soliera, Bologna 81 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 e Gioia del Colle. Tali accordi hanno previsto la cessione dei rami di azienda relativi alla cogenerazione da Granarolo S.p.A. alla stessa E.ON Connecting Energies S.r.l. che avrà piena efficacia nel corso del 2017; - il completamento delle attività per gli impianti degli stabilimenti di Vernate e Usmate Velate, che, marciando al pieno della propria operatività, hanno consentito un recupero ad oggi superiore ai 20.000 TEP; - lo studio di due progetti multi-sito, relativi al miglioramento dell’efficienza delle centrali frigorifere ad ammoniaca e dei circuiti di recupero calore a bassa temperatura, i quali rappresentano due dei maggiori vettori energetici utilizzati all’interno degli stabilimenti; - la sostituzione integrale dei corpi illuminanti dello stabilimento di Usmate Velate con nuovi corpi a tecnologia più efficiente (LED), sia all’interno dei reparti produttivi che nelle aree esterne, con una riduzione di circa il 50% del consumo elettrico dedicato all’illuminazione. SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO L’impegno del Gruppo Granarolo nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro è prioritario e la Direzione dedica attenzione agli indicatori di performance dei diversi siti produttivi, valutando le attività previste nei piani di miglioramento. Gli obiettivi sono definiti annualmente in conformità alla norma UNI 7249 e riguardano il numero di infortuni (esclusi quelli in itinere), l’indice di gravità e l’indice di frequenza. Tali obiettivi sono indicati per le funzioni e livelli pertinenti e tengono conto degli aspetti di sicurezza del lavoro significativi, degli obblighi di conformità associati e delle risultanze della valutazione rischi. Vengono regolarmente comunicati alle parti interessate. Nell’anno 2016 si è rafforzato l’uso di strumenti dedicati alla gestione della sicurezza, quali ad esempio software con banche dati e strumenti che facilitano gli adempimenti derivanti dalla normativa cogente in tema di sicurezza sul lavoro, (gestione dei DPI, del protocollo sanitario, della pianificazione della sorveglianza sanitaria e le scadenze relative all’attività di formazione), l’adozione del piano di miglioramento relativo alle misure di prevenzione e protezione degli stabilimenti e i Documento Unico per la Valutazione del Rischio (DUVRI) per i servizi affidati ad aziende esterne. Costante è la formazione a tutti i dipendenti, sia neo assunti che già presenti nell’organico, per garantire la competenza e la consapevolezza relativamente ad aspetti critici di salute e sicurezza del settore. Si è svolto, nel 2016, un progetto trasversale, denominato “Erasmus”, che ha riguardato lo scambio di sede tra i diversi RSPP del Gruppo, favorendo lo scambio di informazioni, idee e condivisione delle criticità e dei piani per fronteggiarle. 82 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Indicatori 2016 Il totale delle ore lavorate nel Gruppo nel mondo è stato di oltre 3,5 milioni di ore, di cui circa 2,9 milioni di ore negli stabilimenti produttivi. Gli indicatori sono i seguenti (non sono indicati i siti produttivi si Sant’Arcangelo di Romagna, di Nonantola di Bomporto e di Parma (ex Pandea) stante il loro recente ingresso nel perimetro di consolidamento e della società Centrale del Gusto): - gli infortuni complessivi sono stati 62, contro i 66 del 2015, I giorni persi a seguito di infortunio sono stati complessivamente 1.576, contro i 2.166 dell’anno precedente, con una diminuzione del 27% circa. - la durata media degli infortuni è stata di 24 giorni circa, contro i 30 del 2015 - l’indice di gravità è stato pari a 0,43 (Ig2015 = 0,65) - l’indice di frequenza è stato pari a 18,89 (If2015 = 21,98) L’ATTENZIONE VERSO I PRINCIPALI STAKEHOLDER: DIPENDENTI, SOCI, CONSUMATORI, COMUNITA’, NUOVE GENERAZIONI Verso i dipendenti La Direzione ha organizzato anche nel 2016 degli incontri con i dipendenti per illustrare lo scenario di mercato all’interno del quale opera il Gruppo e le strategie adottate per affrontare le sfide presenti e future delineate nel piano 2017-2019. “A Gran Voce”, il trimestrale nato nel 2011 per dar voce ai dipendenti e ai soci allevatori, si è arricchito di firme esterne al Gruppo, su temi di attualità (come ad esempio: i razionali delle operazioni straordinarie o le evoluzioni del prezzo del latte alla stalla) e il giornale ha valicato i confini della comunicazione interna per traguardare verso il mondo agroallevatoriale italiano extra soci, fino ad oggi meno intercettato da una comunicazione sistematica. Si è rinnovato l’impegno assunto dal Gruppo in ambito di welfare aziendale, attraverso insieme di iniziative atte a supportare sotto il profilo economico-sociale e in maniera tangibile le famiglie: borse di merito per i figli dei dipendenti, come contributo alla tutela del diritto allo studio, assenza retribuita alle mamme lavoratrici in occasione della Festa della Mamma e altre iniziative atte a supportare i genitori lavoratori. Grande successo, inoltre, per il progetto Archimede, che ha raccolto contributi e idee dei dipendenti per migliorare i processi interni, innovare i prodotti, recuperare risorse. È stato definito il nuovo Codice Etico, distribuito a moltissimi stakeholder di riferimento, primi fra tutti i dipendenti del Gruppo, in Italia e all’estero. In esso sono contenuti importanti novità, che lo attualizzano e ne fanno un documento di riferimento in occasione di gare e audit. A garanzia dell’efficacia del Codice, è stato creato un Comitato Etico. Contestualmente, per il secondo anno consecutivo, è in corso un’azione di ascolto degli stakeholder che a vario titolo 83 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 si relazionano con Granarolo. I risultati di questo ascolto genereranno una nuova mappa di materialità che verrà inserita nel Bilancio di Sostenibilità 2016 del Gruppo. Nel 2016 si è consolidata l’esperienza degli spacci aziendali, dove poter acquistare a prezzi vantaggiosi prodotti con date corte di scadenza, anche in ottica di riduzione dello spreco alimentare. Gli spacci oggi sono aperti anche alle comunità locali di Bologna e Gioia del Colle sono convenzionati con diverse aziende e istituzioni del territorio. Verso i soci Oltre ai momenti istituzionali di confronto con gli azionisti, anche nel 2016 i vertici del Gruppo hanno incontrato i soci della cooperativa Granlatte per aggiornarli sulle tendenze dei mercati, con particolare attenzione al latte, e sull’attuazione del piano strategico. I luoghi nei quali si svolgono, in modo periodico, questi incontri sono: Milano, Bologna, Anzio, Benevento-Campobasso, Gioia del Colle. A dicembre 2016 è partita la newsletter mensile informativa diretta ai consiglieri della cooperativa Granlatte e un corso di formazione sull’agricoltura 4.0. Verso i consumatori Il Gruppo Granarolo ha continuato anche nel 2016 il potenziamento dei canali di comunicazione attraverso i quali consumatori e clienti possono contattare le società del Gruppo, con l'obiettivo di rendere sempre più semplice e veloce la relazione. In particolare le comunicazioni avvengono attraverso un call center, un sito internet che dà modo di inviare via email segnalazioni generiche o segnalazioni di difettosità di prodotto e i social network (Facebook e Twitter in particolare, oltre a YouTube, Instagram e LinkedIn). Nel 2016, in base a quanto espresso nei social, verificato attraverso lo strumento Reputation Manager il numero di fan è cresciuto in modo significativo e si è investito nell’adozione di strumenti di “viralizzazione” dei contenuti. Nel 2016 è ripartita anche la newsletter diretta ai consumatori attenti e interessati alle novità, in un momento storico nel quale l’attenzione al cibo salutistico è esponenzialmente cresciuta. Dalle persone alle persone: un dialogo costruttivo attraverso il digital Risulta sempre più evidente che il processo di scelta e di acquisto dei consumatori passa anche attraverso attività di coinvolgimento delle persone che casualmente o per scelta diventano interlocutori del Gruppo. Al di là delle tecnologie ci sono le persone e i loro processi decisionali: non si tratta dunque solo di trovare soluzioni efficaci per generare engagement, ma soprattutto di aumentare il dialogo, la curiosità e la soddisfazione degli interlocutori. 84 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 L’obiettivo delle iniziative digital 2016, soprattutto sui social, è stato proprio di intercettare le domande e i dubbi delle persone incontrate in rete cercando di dare sempre una risposta articolata ed esaustiva, e, al tempo stesso, di capire le motivazioni di chi sceglie i marchi del Gruppo. Ne è un esempio la campagna “#loscelgoperchè”, ma anche, da una prospettiva più d’insieme, il progetto di dashboard consumer. Grande successo hanno riscosso le operazioni a premi e i concorsi che si sono svolti su piattaforma digitale, sia per la numerica delle partecipazioni che di registrazioni on line. In particolare la Grande Raccolta Punti da Ossi Duri, , nata per contrastare la diminuzione dei consumi di latte fresco. Sempre più ambia l’offerta web del Gruppo, al sito “istituzionale” si affiancano i diversi siti di comunicazione con i consumatori e clienti, come granarolo.it, casa-azzurra.fr, granarolo.com.cn, un canale web per la Cina, sia B2B sia B2C, granarolobiologico.it. Infine, fra gli ultimi arrivati, vi è il neonato canale Instagram @granarolo: still life di prodotto ambientati, ricette, video ricette, grafiche che raccontano i prodotti in una modalità che avvicina i consumatori. Verso le comunità e le nuove generazioni Il progetto Allattami Nella città di Bologna ogni anno nascono 100 bambini prematuri che lottano ogni giorno contro mille difficoltà, infezioni e gravi complicanze che possono compromettere le loro possibilità di farcela. La scienza è unanime: il latte umano aumenta la possibilità di sopravvivenza dei neonati prematuri e ne favorisce l’accrescimento e lo sviluppo. Purtroppo però le madri di questi neonati, spesso sottoposte a grandi stress fisici e psicologi, hanno poco latte o non ne hanno per niente. Per rispondere a questo bisogno è nata nel 2012, su iniziativa di Granarolo e del Policlinico di S. Orsola “Allattami”, la Banca del Latte Umano Donato di Bologna. “Allattami” seleziona le mamme donatrici, ritira il loro latte direttamente a casa, lo conserva in condizioni di massima sicurezza e lo fornisce agli ospedali cittadini. Sono stati coinvolti nel progetto anche ex dipendenti in pensione e giovani disoccupati che hanno contribuito alla raccolta del latte e alla sua distribuzione, dopo la pastorizzazione, agli ospedali, Questo progetto ha superato i confini provinciali: oltre all’Ospedale di Ferrara, incluso nel progetto nel 2013, da fine 2016 sono state coinvolte anche le strutture ospedaliere di Parma e Imola, grazie a un accordo con Croce Rossa Italiana. Questo modello è divenuto un punto di riferimento di collaborazione efficiente pubblico-privato, tanto da venir citato spesso anche all’interno di molti servizi giornalistici. 85 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Da Africa Milk Project ad AfricHand Project Una particolare menzione merita Africa Milk Project, progetto di cooperazione internazionale per l’autosviluppo promosso da Cefa Onlus in collaborazione con il Gruppo Granarolo. Nato oltre 10 anni fa, il progetto aveva l’obiettivo di sviluppare intorno alla Njombe Milk Factory (una latteria sociale situata in uno dei distretti più poveri della Tanzania) una micro filiera del latte, un piccolo ma autosufficiente sistema agro-zootecnico, in grado di produrre latte e di distribuirlo alle famiglie e alle scuole, assicurando al contempo cibo e lavoro. Granarolo ha sostenuto fin dall’inizio lo sviluppo della latteria di Njombe mediante contributi economici, formazione gli allevatori, anche con corsi presso i propri stabilimenti e con altre forme di supporto. Dal 2009, il Gruppo ha inteso dare un più forte impulso alla crescita di questa esperienza coinvolgendo anche i propri consumatori, sempre in coerenza con i principi della cooperazione per l’autosviluppo, creando il sito e la pagina Facebook africamilkproject.org. Nel 2015 è stata costituita una NewCo a controllo diretto delle autorità locali e degli allevatori tanzaniani, centrando l’obiettivo del progetto: l’autosviluppo e la gestione autonoma. Con il progetto "Africa Milk Project: ama la tua terra, combatti la povertà, bevi il tuo latte”, CEFA il seme della solidarietà, Granarolo, il Ministero degli Affari Esteri e l’associazione tanzaniana di allevatori Njombe Livestock Association, hanno vinto il premio come migliore Best Practice nella categoria: “Sviluppo sostenibile di piccole comunità rurali in aree marginali” a Expo 2015. Nel 2016 il progetto è nato l’AfricHand Project, un’iniziativa nata per realizzare una latteria-caseificio a Beira, in Mozambico. Intorno ad essa, su iniziativa di CEFA Onlus e Granarolo, si sono riunite istituzioni e le realtà territoriali e sono stati effettuati investimenti per formare famiglie e allevatori. È atteso nel 2017 anche un importante contributo del Ministero Affari Esteri. I rapporti con gli istituti scolastici Granarolo è consapevole di quanto poter conoscere come opera una grande azienda del settore lattiero-caseario sia un’opportunità per tutti, in particolare per gli studenti. Durante tutto il 2016, il Gruppo ha continuato ad accogliere gratuitamente, nei maggiori siti produttivi, visitatori di ogni età e classe scolastica (materne, elementari, medie inferiori e superiori fino ad arrivare a corsi universitari e post-universitari) in tour didattici relativi al processo produttivo, con lezioni in aula per approfondire gli argomenti di interesse e perfino laboratori specifici, portando avanti un rapporto proficuo con le scuole e le università. Nel corso dell’anno è stato aperto ufficialmente alle visite scolastiche anche lo stabilimento di Soliera. Anche nel 2016 gli stabilimenti del Gruppo hanno accolto quasi 6.500 visitatori. Dopo l’incremento significativo dovuto a Expo 2015, sono poi proseguite anche le visite di delegazioni, oltre 20 sia 86 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 istituzionali e internazionali sia accademiche, tra cui quelle dell’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, quella di Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, l’Università di Edimburgo, l’International Food Marketing Research Symposium 2016, l’Ordine Nazionale dei Biologi e l’Associazione Professionale Cuochi Italiani. Nel corso del 2016 per gli studenti delle scuole primarie (IV° e V°) è proseguito il progetto “La casa di Lola”, un percorso di edutainment che ha riscosso grande apprezzamento. È inoltre iniziato un progetto di orientamento scolastico per i ragazzi delle scuole secondarie. FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO Acquisizione del controllo della società S. Lucio S.r.l. In data 23 novembre 2016, Granarolo S.p.A. ha sottoscritto un aumento di capitale nella società S. Lucio S.r.l., con sede a Brescia, e operante nel settore della lavorazione del formaggio e, in particolare, della produzione di snack a marchio “GrokSì!”, tramite il versamento di 500.000 Euro, di cui 72.000 Euro per aumento capitale sociale e 428.000 Euro per sovrapprezzo quote, acquisendo una partecipazione del 30%. Sempre in data 26 novembre 2016, l’Assemblea straordinaria della Società ha deliberato un secondo aumento di capitale, riservato a Granarolo S.p.A., per 180.000 Euro, con sovrapprezzo di 1.320.000 Euro, da esercitarsi dal 1° gennaio 2017 al 30 giugno 2017. Il 24 gennaio 2017, Granarolo S.p.A. ha sottoscritto l’aumento di capitale sociale di cui sopra, assumendo il controllo della Società, con una quota del 60% dei diritti di voto. Contestualmente, Granarolo S.p.A. ha concesso a Sangiafin S.r.l., titolare del restante 40% delle quote in S. Lucio S.r.l., una opzione put sulla totalità della sua partecipazione, ad un corrispettivo legato ai risultati economici finanziari della Società. La Società è stata inclusa nel perimetro di consolidamento del Gruppo a partire dal 1° gennaio 2017. Acquisizione del controllo della società Quality Brand International SA In data 16 gennaio 2017, Granarolo International S.r.l. ha acquisito il 50,01% della società Quality Brand International SA, con sede ad Atene (Grecia) e avente come attività principale l’importazione di prodotti lattiero caseari nel territorio greco, per un corrispettivo pari a 3.052.800 Euro non ancora versati. L’operazione è infatti soggetta all’autorizzazione della competente Autorità garante della concorrenza e del mercato ellenica. Contestualmente il socio di minoranza Epiros UK Ltd ha concesso a Granarolo International S.r.l. una opzione call per l’acquisto di ulteriori quote pari al 9,99% del capitale sociale, ad un corrispettivo legato ai risultati economici e finanziari della Società. La Società è stata inclusa nel perimetro di consolidamento del Gruppo a partire dal 1° gennaio 2017. 87 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Cessione dei Rami di Azienda relativi alle cogenerazioni da Granarolo S.p.A. a E.ON Connecting Energies Italia S.r.l. Granarolo S.p.A. e la società E.ON Connecting Energies Italia S.r.l. hanno firmato una serie di contratti di cessione di Rami di Azienda, aventi ad oggetto l’esercizio di impianti di cogenerazione situati all’interno di alcuni stabilimenti di Granarolo S.p.A., e più precisamente: Cogenerazione di Bologna Il contratto è stato stipulato in data 4 agosto 2016 per un importo complessivo di 3.501.000 Euro. L’efficacia della cessione è avvenuta il 15 febbraio 2017. Cogenerazione di Gioia del Colle Il contratto è stato stipulato in data 4 agosto 2016 per un importo complessivo di 985.500 Euro. L’efficacia della cessione avverrà alla data di autorizzazione dei trasferimenti, volture e ottenimento, da parte delle Autorità competenti, delle autorizzazioni e licenze necessarie per gestire il ramo di azienda. Cogenerazione di Soliera In data 30 settembre 2016 è stato stipulato l’atto di cessione relativo allo stabilimento di Soliera (MO), per un importo complessivo di 2.439.656 Euro. L’efficacia della cessione è avvenuta il 24 febbraio 2017. Acquisizione del controllo della Allfood Importação, Indústria e Comércio Ltda. In data 22 febbraio 2017 Granarolo S.p.A. ha acquisito il controllo della società Allfood Importação, Indústria e Comércio Ltda., con sede a San Paolo (Brasile), operante nell’importazione, lavorazione, vendita e distribuzione di prodotti alimentari, rilevandone il 60,0% del capitale sociale, ad un corrispettivo di 36.000.000 Reais. Il contratto prevede un conguaglio n base a risultati economici e patrimoniali della Società risultati dal bilancio di esercizio al 31 dicembre 2016. È prevista inoltre una call option a favore di Granarolo per l’acquisto di un’ulteriore quota del 20,0% assieme ad ulteriori pattuizioni tra i soci. La Società è stata inclusa nel perimetro di consolidamento del Gruppo a partire dal 1° febbraio 2017. 88 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 Emissione di un prestito obbligazionario di 60 milioni di Euro In data 15 marzo 2017 Granarolo ha sottoscritto l'emissione di un prestito obbligazionario per 60.000.000 Euro della durata di sei anni con rimborso “bullet” e con una cedola annua pari al 3,05%, sottoscritto in parti uguali da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. e da Sace S.p.A. (Fondo Sviluppo Export). Attraverso questa operazione Granarolo prosegue la propria esperienza nel mercato dei capitali iniziata nel 2013 con la prima obbligazione quotata alla Borsa lussemburghese. PREVEDIBILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE Per l’esercizio 2017 Granarolo prevede un fatturato a pari perimetro in crescita del 4% ed un Ebitda sostanzialmente in linea con quello dell’anno 2016, frutto di un mercato del latte (fresco e UHT) previsto in ulteriore contrazione e di uno sviluppo delle vendite di prodotti caseari e non Dairy. Come già anticipato nel capitolo relativo ai Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio, la strategia del Gruppo prevede anche per il 2017 una serie di acquisizioni che, ove concluse, potrebbero contribuire al miglioramento degli indicatori finanziari dell’anno. DISCLAIMER Il presente documento contiene dichiarazioni previsionali (“forward-looking statements”), in particolare nella sezione intitolata “Prevedibile evoluzione della gestione”. L’andamento del Gruppo è influenzato dall’evoluzione di variabili esogene che possono avere impatti ad oggi non prevedibili sui risultati: tali variabili, che riflettono la peculiarità di ciascun Paese in cui il Gruppo opera, sono legate a fenomeni di natura economica, socio-politica e normativa. 89 Gruppo Granarolo Relazione sull’andamento della gestione 2016 CONCLUSIONI DEL PRESIDENTE Signori Azionisti, il bilancio al 31 dicembre 2016 di Granarolo S.p.A. chiude con utile di 17.219.670 Euro. Il presente bilancio rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria nonché il risultato economico dell'esercizio e corrisponde alle risultanze delle scritture contabili. Il Consiglio di Amministrazione propone: 1. di approvare la Relazione degli Amministratori sull’andamento della gestione relativa al Bilancio consolidato per l’esercizio 2016; 2. di approvare il bilancio consolidato del Gruppo Granarolo dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2016; 3. di approvare il bilancio separato della società Granarolo S.p.A. dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2016, nel suo insieme, e di destinare l’utile di esercizio di 17.219.670 Euro: 4. - quanto a 860.984 Euro a riserva legale, - quanto a 13.017 Euro a riserva indisponibile per utili su cambi da valutazione, - quanto a 4.345.669 Euro a riserva straordinaria, - quanto a 12.000.000 Euro a distribuzione dei dividendi agli azionisti. di destinare a riserva straordinaria gli utili portati a nuovo, pari a 7.058.508 Euro. Bologna, 22 marzo 2017 Gianpiero Calzolari Presidente del Consiglio di Amministrazione 90